RELAZIONI
E
BILANCIO
al
31 DICEMBRE 2009
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Relazioni e Bilancio
Al 31 Dicembre 2009
Banca Popolare di Bergamo
Società per Azioni
Capitale Sociale: Euro 1.350.514.252,00 interamente versato
Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro Imprese di Bergamo 03034840169
Sede Sociale e Direzione: Piazza Vittorio Veneto, 8 – 24122 Bergamo
Appartenente al “Gruppo UBI Banca”
Aderente al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia
Soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Unione di Banche Italiane S.c.p.A.
Aggiornato al 18 marzo 2010
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Indice
La nostra “Missione” .................................................................................................... 8 Cariche Sociali e Direzione Generale ............................................................................ 9 Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca ......................................................... 10 Il rating ...................................................................................................................... 11 Principali dati e indicatori ......................................................................................... 14 Relazione sulla Gestione ............................................................................................ 15
Lo scenario di riferimento ............................................................................................. 17 L’attività della Banca Popolare di Bergamo nel 2009...................................................... 27 Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari ............................................... 38 Prospetti di bilancio riclassificati .................................................................................. 41 L’attività di ricerca e sviluppo ....................................................................................... 53 Rapporti contrattuali con Società del Gruppo ................................................................ 54 Altre informazioni ......................................................................................................... 54 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio .................................................. 70 Evoluzione prevedibile della gestione ............................................................................ 71 Proposte all’assemblea: il progetto di destinazione degli utili d’esercizio ......................... 72 Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria ........................................................... 74
Attestazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente Preposto
ai sensi dell’art. 154-bis del D. Lgs. 58/98 ................................................................. 75 Prospetti Contabili ..................................................................................................... 78
Stato Patrimoniale ................................................................................................. 79 Conto Economico ................................................................................................... 80 Prospetto della redditività complessiva .................................................................. 82 Prospetto di variazione del Patrimonio Netto ......................................................... 83 Rendiconto Finanziario .......................................................................................... 85
La Nota Integrativa .................................................................................................... 86 Parte A - Politiche Contabili ....................................................................................... 88
A.1 - Parte Generale ................................................................................................ 88 Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali ............ 88
Sezione 2 Principi generali di redazione .............................................................. 88
Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio .......................... 90
Sezione 4 Altri aspetti ........................................................................................ 90
Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea .......................... 93
A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio .................................................. 97 A.3 – Informativa sul fair value ............................................................................ 119
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale ....................................................... 122 Parte C - Informazioni sul Conto Economico ............................................................ 164 Parte D – Redditività complessiva ............................................................................ 181 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .................... 182
Sezione 1 Rischio di credito ............................................................................. 182
Sezione 2 Rischi di mercato ............................................................................. 201
Sezione 3 Rischio di liquidità ........................................................................... 227
Sezione 4 Rischio operativo .............................................................................. 233
Parte F - Informazioni sul patrimonio ...................................................................... 239 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ............. 243 Parte H - Operazioni con parti correlate ................................................................... 244 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali ................... 249 Parte L – Informativa di settore ............................................................................... 250 Allegati al Bilancio d’esercizio ................................................................................. 252 Articolazione territoriale .......................................................................................... 258 Relazione della Società di Revisione ........................................................................ 286 Relazione del Collegio Sindacale .............................................................................. 289
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La nostra “Missione”
Siamo un’alleanza di Banche, ricche di storia, unite da un
modello federale, integrato e polifunzionale, in grado di valorizzare la forza distributiva della Rete di vendita e di esprimere sul mercato le proprie potenzialità sinergiche.
Siamo fortemente partecipi della vita economica e sociale del territorio ove operiamo, con una capacità distintiva di
interpretare, servire e favorire lo sviluppo delle economie locali.
Perseguiamo l’obiettivo di promuovere il progresso e
creare valore per tutti i nostri portatori di interesse.
Sosteniamo lo sviluppo di un tessuto economico ed
imprenditoriale sano, cresciamo insieme ai nostri Clienti con prodotti e servizi di eccellenza.
(da “La Carta dei Valori” del Gruppo UBI Banca, approvata il 29 gennaio 2008)
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Cariche Sociali e Direzione Generale
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente (*) Emilio Zanetti
Vice Presidenti (*) Antonio Parimbelli
(*) Guido Lupini
Consiglieri Giampiero Auletta Armenise
(*) Mauro Bagini
Alberto Barcella
Pierpaolo Camadini
Mario Comana
Giacomo Fustinoni
(*) Francesco Lechi
(*) Gregorio Magnetti
(*) Victor Massiah
Raffaele Rizzardi
Luigi Rogantini Picco
Laura Viganò
(*) componenti del Comitato Esecutivo
COLLEGIO SINDACALE
Presidente Ferruccio Rota Sperti
Sindaci effettivi Antonio Amaduzzi
Luigi Piantoni
Sindaci supplenti Alberto Carrara
Maurizio Vicentini
DIREZIONE GENERALE
Direttore Generale Giuseppe Masnaga
Condirettore Generale Osvaldo Ranica
Vice Direttore Generale Silvano Manella
Riccardo Tramezzani
SOCIETÀ DI REVISIONE
KPMG S.p.A.
DIRIGENTE PREPOSTO ex art. 154 bis T.U.F.
Elisabetta Stegher
Aggiornato al 18 marzo 2010
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Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca
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Il rating Le tabelle di seguito riportate sintetizzano i giudizi di rating assegnati al Gruppo dalle
agenzie internazionali Standard & Poor’s, Fitch Ratings, Moody’s.
Nel marzo 2009, in relazione al deterioramento dello scenario economico in atto, Standard
& Poor’s aveva ricondotto l’Outlook di UBI Banca da Positivo a Stabile. Nello stesso mese,
inoltre, l’agenzia aveva effettuato una generalizzata revisione al ribasso dei rating sugli
strumenti ibridi1 ampliando a tre o più notch il loro differenziale rispetto ai rating emittenti.
Quale conseguenza, il rating di S&P sulle preference shares UBI Banca è passato da BBB+ a BBB, equivalente appunto a tre notch in meno rispetto al rating emittente A.
Il 1° luglio 2009 Moody’s, al termine del processo di revisione dei rating iniziato il 18
maggio e concernente 22 banche italiane, ha comunicato la conferma del Bank Financial
Strength Rating di UBI Banca, pari a C, (e del correlato BCA, Baseline Credit Assessment, pari ad A3) con Outlook Negativo. Il rating a lungo termine, pari ad A1 con Outlook Stabile,
era stato confermato in data 18 giugno 2009.
Anche Moody’s nel corso del 2009 ha completato il processo di revisione della propria
metodologia di rating degli strumenti ibridi. Il rating di tali strumenti è stato svincolato dal
riferimento al “long-term debt and deposit rating”, che incorpora anche una valutazione
sulla probabilità di un intervento di supporto esterno, ma è stato direttamente legato al “Bank Financial Strength Rating” (ed al correlato “Baseline Credit Assessment”) in quanto
espressione della solidità intrinseca del debitore.
Conseguentemente il 18 novembre sono stati posti sotto osservazione per possibile
“downgrade” 775 titoli a livello mondiale. Il 9 febbraio 2010 Moody’s ha adeguato i rating
degli strumenti ibridi emessi dalle banche italiane portando il rating sulle preference shares
UBI Banca da A3 (equivalente al “long-term debt and deposit rating” meno due notch) a Baa3 (corrispondente al BCA meno tre notch)2, con Outlook Negativo.
Per quanto riguarda infine Fitch Ratings, il 14 ottobre 2009 l’agenzia ha confermato i
giudizi di merito in essere con Outlook stabile.
All’inizio del 2010 Fitch ha pubblicato una revisione della metodologia di rating sugli strumenti ibridi, nell’ambito della quale è stato previsto un ampliamento della scala dei
notch applicati rispetto al rating di riferimento, l’Issuer Deafult Rating. Ciò si è tradotto in
un generalizzato downgrade dei 592 strumenti Bancari esaminati a livello mondiale -
ufficializzato con comunicato del 29 gennaio 2010 - nella misura di un solo notch per la
quasi totalità dei casi. In dettaglio, il rating sulle preference shares UBI Banca è così
passato da A ad A-3.
In tutti i casi di downgrade degli strumenti ibridi sopra descritti si è trattato di interventi di
natura puramente tecnica, che nulla hanno a che vedere con la valutazione della solidità
intrinseca di UBI Banca.
1 Preference shares e titoli subordinati a lungo termine o perpetui (Upper Tier II) con pagamento di interessi deferibile. 2 Al tempo stesso il rating assegnato da Moody’s all’emissione Upper Tier II di UBI Banca in circolazione, scaduta il
successivo 23 febbraio 2010, è passato da A2 (equivalente al long-term rating meno 1 notch) a Baa1
(corrispondente al BCA meno 1 notch). 3 Alla data del comunicato risultava ancora in essere l’emissione Upper Tier II di UBI Banca scaduta il 23 febbraio
2010, il cui rating è stato analogamente abbassato da Fitch da A ad A-.
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(i) Capacità di ripagare il debito con durata inferiore ad 1 anno (A-1: miglior rating - D: peggior rating)
(ii) Con riferimento a debiti di durata superiore
ad 1 anno, indica la capacità di pagamento
degli interessi e del capitale, unitamente ad
una eventuale sensibilità agli effetti sfavorevoli di cambiamento di circostanze o
al mutamento delle condizioni economiche
(AAA: miglior rating – D: peggior rating)
(I) Capacità di rimborso del debito in valuta
locale a lungo termine (scadenza pari o
superiore a 1 anno). Attraverso la
metodologia JDA (Joint Default Analysis) questo rating associa alla solidità
finanziaria intrinseca (Bank Financial
Strength Rating) la valutazione circa le
probabilità di intervento, in caso di
necessità, da parte di un supporto esterno (azionisti, gruppo di appartenenza o
istituzioni ufficiali)
(Aaa: prima qualità - Baa3 qualità media)
(II) Capacità di rimborso del debito in valuta
locale a breve termine (scadenza inferiore a
1 anno) (Prime -1: massima qualità – Not Prime:
grado speculativo)
(III) Questo rating non si riferisce alla capacità
di rimborso del debito, ma prende in
considerazione la solidità finanziaria intrinseca della Banca (attraverso l’analisi
di fattori quali l’articolazione territoriale, la
diversificazione dell’attività, i fondamentali finanziari), in assenza di supporti esterni
(A: miglior rating – E: peggior rating)
STANDARD & POOR’S
Short-term Counterparty Credit
Rating (i) A-1
Long-term Counterparty Credit Rating (ii) A
Outlook Stable
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured debt A
Subordinated debt (Lower Tier II) A-
Tier III subordinated debt BBB+
Preference shares BBB
French Certificats de Dépôt Programme A-1
MOODY'S
Long-term debt and deposit rating (I) A1
Short-term debt and deposit rating (II)
Prime-1
Bank Financial Strength Rating (BFSR)(III)
C
Baseline Credit Assessment (BCA) A3
Outlook (deposit ratings) Stable
Outlook (Bank Financial Strength Rating)
Negative
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured LT A1
Senior unsecured ST P-1
Lower Tier II subordinated A2
Tier III subordinated A2
Preference shares (ex BPB-CV e Banca Lombarda)
Baa3
Euro Commercial Paper Programme Prime-1
French Certificats de Dépôt
Programme Prime-1
Covered Bond Aaa
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(1) Capacità di rimborso del debito nel breve
termine (durata inferiore ai 13 mesi)
(F1: miglior rating – D: peggior rating)
(2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli
impegni finanziari nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle
singole obbligazioni. Questo rating è un
indicatore della probabilità di default
dell’emittente
(AAA: miglior rating – D: peggior rating)
(3) Valutazione della solidità intrinseca della
Banca (redditività, equilibrio di bilancio,
rete commerciale, capacità del
management, contesto operativo e
prospettive), vista nell’ipotesi in cui la
stessa non possa fare affidamento su forme di sostegno esterno (eventuale intervento di
un prestatore di ultima istanza, supporto
degli azionisti, ecc.) (A: miglior rating - E: peggior rating)
(4) Giudizio sull’eventuale probabilità, adeguatezza e tempestività di un intervento esterno
(da parte dello Stato o di azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la Banca si
trovasse in difficoltà (1: miglior rating - 5: peggior rating)
(5) Questo rating costituisce un elemento informativo accessorio, strettamente correlato al
Support Rating, in quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il livello minimo
che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere l’Issuer Default Rating.
FITCH RATINGS
Short-term Issuer Default Rating (1) F1
Long-term Issuer Default Rating (2) A+
Bank Individual Rating (3) B/C
Support Rating (4) 2
Support Rating Floor (5) BBB
Outlook for Long-term Issuer Default Rating Stable
GIUDIZI SULLE EMISSIONI
Senior unsecured debt A+
Lower Tier II subordinated A
Preference shares A-
Tier III subordinated debt A-
Euro Commercial Paper Programme F1
Covered bond AAA
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Principali dati e indicatori (in milioni di euro)
BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.p.A. 31/12/2009 31/12/2008
DATI PATRIMONIALI, ECONOMICI, OPERATIVI E DI STRUTTURA
Crediti verso clientela 19.959 19.719
di cui deteriorati 949 360
Raccolta diretta da clientela 23.696 25.054
Raccolta indiretta da clientela, compreso il risparmio assicurativo (al valore di mercato) 26.544 27.555
Totale ricchezza finanziaria 50.241 52.610
Patrimonio Netto (escluso utile di esercizio) 1.721 1.439
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 285 584
Utile dell'esercizio 179 373
Numero dei dipendenti effettivi 3.736 3.761
Numero sportelli bancari operativi 375 361
INDICI DI STRUTTURA
Crediti verso clientela/raccolta da clientela 84,23% 78,71%
Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/raccolta indiretta 41,34% 37,65%
INDICI DI REDDITIVITA', EFFICIENZA E PRODUTTIVITA'
ROE (Utile dell'esercizio/Patrimonio netto escluso utile dell'esercizio) 10,40% 25,91%
ROE al netto delle componenti non ricorrenti 10,16% 26,03%
COST/INCOME 1 (oneri operativi/proventi operativi) 55,23% 43,39%
COST/INCOME 2 (oneri operativi + rettifiche di valore su crediti/proventi operativi) 67,62% 48,90%
Tax rate 36,67% 34,39%
Tax rate normalizzato 38,68% 35,85%
Margine di interesse/proventi operativi 62,23% 68,33%
Commissioni nette/proventi operativi 34,89% 30,58%
Commissioni nette/spese del personale 111,73% 121,08%
Rettifiche nette su crediti/crediti verso clientela 0,55% 0,32%
INDICI DI RISCHIOSITA'
Sofferenze/crediti verso clientela 1,25% 0,76%
Crediti deteriorati/crediti verso clientela 4,76% 1,83%
% copertura sofferenze 43,37% 48,02%
% copertura totale crediti deteriorati 20,58% 32,09%
% copertura crediti in bonis 0,38% 0,30%
COEFFICIENTI PATRIMONIALI
Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate 11,30% 9,83%
Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate 13,17% 11,52%
Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo “Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico riclassificati”.
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Relazione sulla Gestione
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Lo scenario di riferimento
La fase più critica della crisi finanziaria, raggiunta nel settembre 2008 con il dissesto di
Lehman Brothers, si è sostanzialmente esaurita nel corso del primo trimestre 2009. Il
miglioramento delle prospettive congiunturali e l’abbondante liquidità immessa dalle banche
centrali si sono infatti riflesse in un generalizzato recupero delle quotazioni degli strumenti finanziari: l’attenuata avversione al rischio ed il basso livello dei tassi di interesse nelle
principali economie hanno incoraggiato flussi di investimento verso valute e attività con più
alto rendimento atteso; i premi per il rischio sulle obbligazioni societarie si sono
ulteriormente ridotti; i mercati interbancari sono pressoché tornati alla normalità.
In ambito creditizio, le principali banche internazionali hanno proseguito il rafforzamento
delle loro strutture patrimoniali attraverso operazioni di ricapitalizzazione, ricorrendo al mercato nella maggior parte dei casi, mentre i premi sui credit default swap, che ad ottobre
2009, erano già tornati sui valori osservati alla vigilia del fallimento di Lehman Brothers,
hanno continuato a scendere nell’ultimo trimestre dell’anno, ma permangono ancora ben al
di sopra dei livelli della prima metà del 2007.
Sull’economia mondiale continua tuttavia a gravare un’elevata incertezza, connessa con la natura transitoria dei principali fattori che l’hanno sinora sostenuta e con l’azione frenante
esercitata dall’eccesso di capacità produttiva, dagli elevati livelli di disoccupazione e di
debito pubblico, dall’accresciuta propensione al risparmio da parte delle famiglie.
Sul fronte monetario, in considerazione della fragilità della ripresa in atto, le principali Banche Centrali hanno annunciato una graduale riduzione delle misure non tradizionali
adottate dopo lo scoppio della crisi finanziaria4, continuando peraltro a garantire il
necessario grado di liquidità mediante il temporaneo mantenimento dei tassi di riferimento
su livelli in molti casi prossimi allo zero5.
Nel corso del 2009 si è avviato il dibattito sulle riforme da intraprendere per evitare il ripetersi in futuro di crisi finanziarie. In particolare:
in Europa, dopo la pubblicazione a maggio di una proposta di riforma della vigilanza del sistema finanziario, la Commissione Europea ha presentato in settembre una
bozza della legislazione che dovrebbe rendere operativa la nuova architettura. Il
progetto prevede l’istituzione di un Consiglio Europeo che si occuperà della supervisione macro-prudenziale (European Systemic Risk Board)6, mentre la
4 Nella riunione del 16 dicembre 2009 la Federal Reserve, ribadendo l’intenzione di mantenere un orientamento
fortemente espansivo per un periodo di tempo prolungato, ha dichiarato di non ritenere più necessario rinnovare, alla loro scadenza all’inizio di febbraio, la maggior parte delle misure introdotte durante la crisi per fornire liquidità ai mercati e le linee di swap concordate con le altre principali banche centrali; ha altresì annunciato l’intenzione di ridurre ulteriormente l’ammontare dei finanziamenti offerti nell’ambito della Term Asset-Backed
Securities Loan Facility. Nella riunione di inizio dicembre anche la BCE, pur confermando l’impegno a erogare la liquidità necessaria al sistema bancario dell’area euro, ha assunto alcune decisioni volte ad iniziare la graduale rimozione delle operazioni di rifinanziamento di carattere eccezionale ritenute non più indispensabili. Tra l’altro il Consiglio ha
stabilito che le operazioni di rifinanziamento principali continueranno ad essere condotte mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti in ogni caso almeno fino alla metà di aprile 2010. A fine marzo 2010 verrà realizzata l’ultima operazione con durata sei mesi. A dicembre è invece stata effettuata l’ultima
asta a 12 mesi il cui tasso è stato fissato a un valore pari alla media dei tassi minimi di offerta che saranno applicati alle aste di rifinanziamento principale nell’arco della durata dell’operazione. È inoltre proseguito l’acquisto di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) emesse nell’area per un totale di circa 28 miliardi dei 60 complessivamente previsti fino a luglio 2010 nell’ambito del programma approvato in giugno dal Consiglio
direttivo. Dopo avere comunicato, alla fine di ottobre, l’intenzione di non prorogare alcune delle misure adottate per la creazione di liquidità, in una riunione straordinaria all’inizio di dicembre la Banca del Giappone, per favorire un calo dei tassi d’interesse a lungo termine, ha annunciato di voler immettere sul mercato nuova liquidità per 10
mila miliardi di yen attraverso prestiti garantiti a tre mesi a un tasso dello 0,1%. 5 Nell’ultimo trimestre del 2009, solo Australia, Israele e Norvegia hanno aumentato i tassi di interesse di
riferimento. Nel febbraio 2010 la FED, pur confermando il tasso di riferimento su livelli molto bassi, ha preso atto dei continui miglioramenti nelle condizioni dei mercati finanziari alzando di 25 b.p. il tasso ufficiale di sconto
dallo 0,50% allo 0,75%. 6 Il Consiglio avrà il mandato di sorvegliare e individuare i rischi del sistema finanziario nel suo complesso e farne
rapporto ai ministri delle finanze e agli altri leader dei Paesi dell’Unione.
18
supervisione sulle singole istituzioni sarà di pertinenza del Sistema europeo dei
supervisori finanziari (European System of Financial Supervisors), costituito dalle agenzie di vigilanza nazionale e da tre nuove autorità che si occuperanno
rispettivamente di banche, società di assicurazione e mercati finanziari7;
sull’altra sponda dell’oceano l’Amministrazione statunitense aveva annunciato in giugno un piano di riforma della regolazione e supervisione del sistema finanziario. A
dicembre la Camera ha approvato un progetto di legge mentre al Senato è ancora in
discussione una bozza alternativa: il disegno di legge prevede l’istituzione di un
Consiglio per la stabilità finanziaria, formato da autorità di regolamentazione, tra le quali la FED, che dovranno individuare e regolare le istituzioni finanziarie
considerate di importanza sistemica. La bozza alternativa, invece, limiterebbe
fortemente i poteri riconosciuti alla FED in tema di supervisione e regolamentazione;
a dicembre, il Comitato di Basilea per la supervisione Bancaria (CBSB) ha pubblicato due documenti di consultazione, contenenti proposte per un rafforzamento dei
requisiti patrimoniali e di liquidità delle banche attive a livello internazionale. Le nuove misure, insieme alle modifiche presentate a luglio del 2009 all’impianto di
Basilea II8, dovrebbero contribuire a superare le deficienze di regolamentazione,
supervisione e gestione dei rischi del sistema bancario evidenziate dalla crisi
finanziaria.
Il quadro macroeconomico
Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel 2009 il Pil mondiale dovrebbe registrare una
modesta flessione dello 0,8% (a fronte del +3% registrato nel 2008) grazie ad un graduale
rafforzamento della ripresa nella seconda parte dell’anno, pur se con ritmi differenziati tra i
diversi Paesi: più moderati per quelli avanzati, più accelerati per le economie emergenti, in particolare quelle asiatiche. La ripresa, estesa anche ai flussi di commercio internazionale,
ha beneficiato delle politiche fortemente espansive e tratto nuovo vigore dall’atteso
rallentamento, in alcuni Paesi, della caduta delle scorte, oltre che dalle migliorate condizioni
sui mercati finanziari, accompagnandosi tuttavia ad un generalizzato incremento della
disoccupazione e dell’indebitamento pubblico.
L’inflazione, dopo aver toccato livelli negativi in estate, è tornata positiva
nei mesi successivi risentendo, da
un lato, dell’esaurirsi dell’effetto di
base connesso al calo delle
quotazioni energetiche che si era verificato nella seconda metà del
2008 e, dall’altro, di un rialzo dei
prezzi di alcune materie prime.
Come si evidenzia dal grafico 1,
dopo essere sceso nel febbraio 2009
sotto i 40 dollari al barile, il prezzo del petrolio Brent è rapidamente
risalito, stabilizzandosi nell’ultimo
trimestre nella fascia compresa tra
i 70-80 dollari. Il Brent ha chiuso
l’anno a 77,93 dollari (+70,9% nei dodici mesi), confermandosi sostanzialmente su questi livelli anche nelle prime settimane
del 2010, in presenza di crescenti dubbi sulla consistenza della ripresa economica in atto.
Nella seconda metà dell’anno l’economia statunitense è uscita dalla recessione, ma
persistono i timori circa la tenuta del recupero: nel quarto trimestre il Pil è cresciuto del
5,9% annualizzato (+2,2% nel terzo) sostenuto più dalla ricostituzione delle scorte che da un
7 Le tre autorità avranno il compito di proporre nuovi standard tecnici per le regole prudenziali, risolvere casi di disaccordo tra organismi di
vigilanza nazionali, garantire l’applicazione delle regole comunitarie e assumere un ruolo di coordinamento in situazioni di emergenza. 8 Il 13 luglio 2009 il CBSB ha pubblicato tre documenti contenenti misure volte a rafforzare i requisiti patrimoniali sul trading book le re-
securitisation e una serie di raccomandazioni sulle pratiche di risk management e di disclosure, in particolare per le attività di
cartolarizzazione, di trading e le esposizioni fuori bilancio.
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G F M A M G L A S O N D
Andamento del prezzo del petrolio (Brent) nel 2009 Grafico n. 1
19
effettivo aumento dei consumi, il cui
contributo si è anzi ridotto rispetto ai mesi estivi; dopo nove trimestri è
tornato positivo, pur se marginale,
l’apporto degli investimenti fissi
nell’ambito dei quali la componente
residenziale continua a mostrarsi debole, mentre anche l’interscambio
commerciale è migliorato.
Complessivamente in media d’anno
il Pil statunitense si è ridotto del
2,4%, la contrazione più forte dal
1946. Sul fronte valutario, il grafico 2
mostra come all’iniziale
rafforzamento della moneta
statunitense rispetto a quella europea abbia fatto seguito un indebolimento fino a quota
1,51 dollari per euro, con un successivo recupero che è andato accentuandosi nelle prime settimane del 2010. A fine dicembre la moneta USA quotava 1,4316 dollari per euro (+2,4%
rispetto agli 1,3978 dollari di fine 2008).
Sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione è progressivamente salito dal 7,4% del
dicembre 2008 fino al 10,1% di ottobre, il livello più alto dal giugno 1983, mantenendosi poi
al 10% in novembre e dicembre. Nel 2010 si sono registrati i primi segnali di miglioramento
(9,7% a gennaio). L’inflazione – negativa tra marzo e ottobre con un minimo in luglio (-2,1%) – è rapidamente
risalita negli ultimi due mesi fino al 2,7% di dicembre (-0,4% il tasso medio annuo a fronte
del +3,8% del 2008). L’inflazione “core” (al netto dei prodotti alimentari ed energetici) è
rimasta invece sostanzialmente invariata (1,8% a dicembre, come dodici mesi prima).
Per quanto attiene ai “deficit gemelli”, il disavanzo federale è più che raddoppiato a 1.471,2
miliardi di dollari, dai 680,5 miliardi del 2008, gravato dalle numerose misure di sostegno all’economia varate dall’amministrazione Obama per combattere la crisi. Al contrario –
nonostante una crescente dinamica delle importazioni negli ultimi mesi dell’anno – il saldo
negativo della bilancia commerciale si è quasi dimezzato da 695,9 a 380,7 miliardi di dollari,
beneficiando in misura rilevante della riduzione dell’indebitamento nei confronti dei Paesi
Opec (-115,8 miliardi).
Nonostante l’insidia della Cina, il Giappone è riuscito a confermarsi anche nel 2009 quale
seconda economia mondiale grazie ai risultati dell’ultimo trimestre in cui il Pil è cresciuto
dell’1,1% rispetto al periodo precedente, trainato in primis dalle esportazioni – in particolare
verso l’area euro, gli Stati Uniti e i Paesi emergenti dell’Asia – beneficiando altresì di un
contributo positivo della domanda interna, per la prima volta dall’inizio del 2008. Sono risultate in espansione la produzione industriale (+1,9% in termini congiunturali a
dicembre, decimo miglioramento consecutivo; +5,1% su base annua dopo le pesanti flessioni
dei mesi precedenti) e le esportazioni, favorite anche dalla svalutazione dello yen nei
confronti sia del dollaro (2,5%) sia dell’euro (5,1%). In questa prima parte del 2010 è tuttavia
in atto un rafforzamento della valuta nipponica rispetto alle maggiori divise mondiali che, se confermato nel medio termine, potrebbe pregiudicare il consolidamento della ripresa.
Sul mercato del lavoro, dopo il picco di luglio (5,7%), il tasso di disoccupazione si è riportato
al 5,1% in dicembre (4,1% in media nel 2008).
Il rapporto Tankan di dicembre ha segnalato un ulteriore miglioramento, rispetto a
settembre, del clima di fiducia delle imprese, anche se inferiore alle attese per quelle di
grandi dimensioni. Sul fronte dei prezzi, la tendenza deflazionistica in atto da febbraio 2009 si è protratta sino a
fine anno (-1,7% a dicembre), pur se in attenuazione rispetto al picco di ottobre (-2,5%),
(+1,4% la variazione media dei prezzi nel 2008).
Con un tasso di sviluppo medio annuo pari all’8,7%, in progressiva accelerazione (+10,7% nel quarto trimestre), la Cina è ormai prossima a divenire la seconda economia mondiale.
L’attività è stata trainata principalmente dagli investimenti fissi (+30,1% nei dodici mesi), e
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G F M A M G L A S O N D
Andamento del cambio euro-dollaro e dollaro-yen nel 2009
€/$ $/Yen (scala dx.)
Grafico n.2
20
dai consumi privati (+15,5%). La produzione industriale, cresciuta in media d’anno dell’11%
(+12,9% nel 2008), ha mostrato una forte ripresa nell’ultimo trimestre (+18% in termini tendenziali). Il saldo positivo della bilancia commerciale si è ridotto a 196,1 miliardi di
dollari (-33,6% rispetto ai 295,5 miliardi del 2008), risentendo di un calo dell’export (-16%)
più marcato rispetto a quello dell’import (-11,2%), ma le riserve valutarie sono comunque
salite a 2.400 miliardi di dollari (+23,3%) dei quali una quota significativa (circa 750
miliardi), ancorché in diminuzione, investita in titoli di Stato statunitensi. Lo yuan, di nuovo ancorato al valore del dollaro, si è leggermente svalutato nei confronti
dell’euro (2,4%), mentre l’inflazione, negativa in media d’anno (-0,7%), è ritornata su livelli
positivi nell’ultimo bimestre (+1,9% in dicembre).
Per contrastare i rischi di eccessi speculativi nel settore immobiliare e limitare l’esposizione
verso tale settore nei bilanci delle banche, le autorità cinesi hanno abolito una serie di
agevolazioni fiscali recentemente introdotte. Inoltre, per frenare la dinamica del credito, la People’s Bank of China ha innalzato di 50 punti base rispettivamente nel gennaio e nel
febbraio 2010 il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche, ora al 16,5%, e
intensificando il drenaggio di liquidità dai mercati attraverso operazioni di mercato aperto.
Anche per le economie dei principali Paesi emergenti gli ultimi mesi dell’anno sono stati all’insegna di un recupero.
In India il miglioramento congiunturale è andato oltre le aspettative (+7,9% la variazione
tendenziale del Pil nel terzo trimestre dopo il +6,1% dei tre mesi precedenti), grazie a
condizioni di politica monetaria e fiscale espansive che hanno sostenuto la domanda privata
e gli investimenti. Ne hanno beneficiato in particolare l’attività industriale ed il settore dei
servizi mentre la ripresa del commercio mondiale ha favorito le esportazioni, tornate a crescere a novembre dopo tredici mesi consecutivi di variazioni negative. In parallelo anche
l’inflazione ha accelerato (7,3% a dicembre), sostenuta dal prezzo dei generi alimentari.
Dopo i tre interventi di gennaio, marzo ed aprile con i quali la Banca Centrale Indiana aveva
complessivamente ridotto il “repurchase rate” dal 6,50% al 4,75%, la politica monetaria ha
mantenuto un orientamento accomodante, senza ulteriori interventi sul tasso di riferimento.
Aiutata dal miglioramento ciclico mondiale e dal rialzo dei prezzi del petrolio e delle materie prime, l’economia russa sembra aver superato il punto di minimo. Le più recenti stime
relative al 2009 evidenziano comunque una pesante contrazione del Pil pari al 7,9%: i settori
più colpiti sono stati quelli delle costruzioni (-16,4%), del turismo (-15,4%) e il
manifatturiero (-13,9%). Nel breve periodo le prospettive restano subordinate al
superamento di una serie di difficoltà strutturali: la debolezza dei consumi legata al basso livello dei redditi, le difficoltà del sistema bancario ad erogare crediti, la notevole dipendenza
dalla manifattura estera, i rischi di inflazione (10,7% a settembre) legati alle abbondanti
iniezioni di liquidità nel sistema, l’elevato deficit dello stato. Nel corso dell’anno la Banca
Centrale Russa ha abbassato in ben 10 circostanze il tasso di riferimento, dal 13% al
minimo storico dell’8,75%.
Consuntivi e previsioni
(Valori percentuali)
2008 2009 2010 (1) 2008 2009 2010 (1) 2008 2009 2010 (1) 2008 2009 2010 (1) dic-08 dic-09
STATI UNITI 0,4 -2,4 1,6 3,8 -0,4 3,0 5,8 9,3 10,2 5,9 10,3 10,4 0-0,25 0-0,25
GIAPPONE -0,7 -5,0 1,0 1,4 -1,4 -0,3 4,1 5,2 5,3 2,7 5,7 6,5 0,10 0,10
AREA EURO 0,6 -4,0 1,0 3,3 0,3 1,4 7,6 9,4 10,5 2,0 6,5 7,0 2,50 1,00
ITALIA -1,3 -5,0 0,8 3,5 0,8 1,5 6,7 7,7 9,0 2,7 5,3 5,9 - -
GERMANIA 1,3 -5,0 1,5 2,8 0,2 1,4 7,3 7,5 8,3 0,0 3,6 4,9 - -
FRANCIA 0,4 -2,2 1,3 3,2 0,1 1,4 7,9 9,5 10,3 3,4 8,5 8,2 - -
SPAGNA 0,9 -3,7 -0,4 4,1 -0,3 0,9 11,4 18,2 20,0 4,1 11,1 10,4 - -
REGNO UNITO 0,5 -5,0 0,8 3,6 2,2 1,6 5,7 7,6 8,3 5,5 12,2 12,4 2,00 0,50
CINA 9,6 8,7 8,6 5,9 -0,7 2,7 4,2 4,3 n.d. n.d. n.d. n.d. 5,31 5,31
INDIA 7,4 6,5 6,0 8,4 3,6 5,9 9,1 10,7 n.d. n.d. n.d. n.d. 6,50 4,75
(1) Previsioni fonte: Prometeia e Statistiche ufficiali
PRODOTTO INTERNO
LORDO
PREZZI AL CONSUMO
(tasso medio annuo)
DISOCCUPAZIONE
(tasso medio annuo)
DISAVANZO SETTORE
PUBBLICO (% del PIL) Tassi di riferimento
In Europa, a differenza degli Stati Uniti, la ripresa dell’attività economica appare ancora
incerta: nel quarto trimestre infatti il Pil è aumentato su base congiunturale solo dello 0,1%
(+0,4% nei mesi estivi dopo cinque cali consecutivi) risentendo del pessimo risultato
dell’economia tedesca, divenuta stagnante dopo due trimestri di crescita, e degli altri
21
principali Paesi ad eccezione della Francia (+0,6%). Complessivamente in media d’anno il Pil
si è ridotto del 4%. Il sostegno all’attività è giunto per larga parte dall’export, favorito dal graduale
miglioramento del ciclo economico mondiale, mentre la domanda interna è rimasta debole a
livello sia di investimenti che di consumi, anche per il venir meno degli incentivi fiscali in
diversi Paesi.
La produzione industriale stenta ad avviare una tendenza al rialzo ben definita come dimostra la variazione congiunturale negativa di dicembre (-1,7%), dopo il +1,4% di
novembre; anche la dinamica su base annua (-5%) è ancora negativa, seppure in
miglioramento rispetto ai mesi precedenti.
Uno degli elementi di maggior preoccupazione, condiviso con le altre principali economie,
riguarda il progressivo peggioramento del tasso di disoccupazione, salito in dicembre al 10%
(con un picco del 19,5% in Spagna), dall’8,2% di fine 2008. Dopo cinque mesi di variazioni dei prezzi negative con un minimo in luglio (-0,7%), anche in
Europa l’Indice dei Prezzi al Consumo è tornato positivo nell’ultimo bimestre fino al +0,9% di
dicembre ed al +1% di gennaio 2010 (+0,3% la media del 2009). L’indice depurato delle
componenti alimentari ed energetiche, nonché di alcolici e tabacchi, ridottosi nel primo
semestre, è poi rimasto sostanzialmente invariato dall’estate (+1,1% a dicembre a fronte del +1,8% di fine 2008).
In considerazione del difficile contesto congiunturale, nel corso dei primi mesi del 2009 la
BCE ha proseguito l’opera di sostegno all’economia tagliando per quattro volte il tasso di
rifinanziamento principale (50 bp in gennaio e marzo e 25 bp in aprile e maggio), sceso così
dal 2,50% di fine 2008 al minimo storico dell’1%. Se le prospettive di miglioramento
dell’economia dovessero consolidarsi, l’orientamento di politica monetaria potrebbe mutare nell’ultimo trimestre del 2010, comunque con uno sfasamento temporale rispetto a quanto è
atteso per gli USA, dove i tassi di partenza sono più bassi e le aspettative di ripresa più
sostenute.
Come conseguenza dei cospicui interventi realizzati per rilanciare lo sviluppo, anche in
Europa si è assistito ad un pesante peggioramento dei conti pubblici nazionali.
Particolarmente critica appare la situazione di Spagna, Irlanda e Grecia per i quali il rapporto tra disavanzo pubblico e Pil nel 2009 è stimato ampiamente superiore al 10%.
Nonostante una maggior tolleranza nei confronti di sconfinamenti contenuti e temporanei
rispetto al limite del 3% del Pil, l’Unione Europea ha avviato nel corso del 2009 procedure
per deficit eccessivo nei confronti di quasi tutti i Paesi aderenti all’area euro9. Nelle prime
settimane del 2010, alla luce dell’allarmante situazione dei conti pubblici greci, i Paesi aderenti alla moneta unica hanno espresso la volontà di intraprendere, qualora si
rendessero necessarie, azioni decise e coordinate per garantire la stabilità finanziaria
nell’area. Alla Grecia è stato richiesto di avviare con determinazione il risanamento di
bilancio sotto il monitoraggio della Commissione Europea e della BCE.
Per l’Italia l’uscita dalla recessione sembra essere ancora lontana: al miglioramento congiunturale del Pil nei mesi estivi (+0,6%, dopo cinque trimestri consecutivi di calo) ha
fatto seguito una flessione tra ottobre e dicembre (-0,2%) dovuta principalmente al precario
contesto attraversato dal settore industriale.
In media d’anno il calo del Pil è stato pari al 5% (-1,3% il dato rivisto del 2008) e ha
sintetizzato una generalizzata flessione sia della domanda nazionale per consumi ed investimenti, sia della domanda estera netta.
Dopo i primi mesi fortemente negativi, la produzione industriale (dati destagionalizzati) non
è ancora riuscita a delineare un trend continuativo di recupero, chiudendo l’anno in
diminuzione (-0,7% rispetto a novembre). Nel confronto con dicembre 2008 l’indice corretto
per i giorni lavorativi mostra una variazione ancora negativa (-5,6%) ma in progressivo
miglioramento. In termini settoriali, solo i settori “chimico” (+7,8%), “estrattivo” (+5,6%), “alimentare” (+3,6%) e “farmaceutico” (+3,2%) hanno registrato andamenti positivi nei dodici
mesi.
Le più recenti rilevazioni mensili indicano un ulteriore aumento in dicembre del tasso di
disoccupazione all’8,5% (oltre 2 milioni di persone), dal 7% di dodici mesi prima (6,7% il
9 Il 27 aprile 2009 nei confronti di Francia, Irlanda, Grecia e Spagna; il 7 luglio nei confronti di Malta; il 2
dicembre nei confronti di Austria, Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Slovacchia.
22
dato medio del 2008)10. Le difficoltà sul mercato del lavoro sono state parzialmente
contenute dall’accresciuto ricorso agli ammortizzatori sociali: dopo avere raggiunto un picco in febbraio, la dinamica mensile delle richieste di cassa integrazione è divenuta più
moderata, con temporanee inversioni di tendenza in corso d’anno, stabilizzandosi negli
ultimi mesi. Nel 2009 il numero delle ore di cassa integrazione complessivamente
autorizzate è aumentato del 311,4% rispetto al 2008 facendo segnare un record assoluto dal
1970, anno di inizio della serie storica. Sul fronte dei prezzi, l’Italia, pur riflettendo la tendenza europea, si è mantenuta
costantemente su livelli di inflazione più elevati, facendo registrare in luglio l’unica modesta
variazione negativa (-0,1%). Il recupero degli ultimi due mesi ha portato l’Indice Armonizzato
dei Prezzi al Consumo all’1,1% in dicembre (0,9% il dato europeo).
In media d’anno l’inflazione è stata pari allo 0,8% (3,5% nel 2008) a fronte dello 0,3%
europeo. Il disavanzo della bilancia commerciale si è sensibilmente ridotto a 4,1 miliardi di euro, dagli
11,5 miliardi del 2008 (-64,2%), beneficiando del ridotto deficit nel settore energetico (-18,1
miliardi) e di un ritrovato saldo positivo in quello dei prodotti intermedi, che hanno più che
compensato il diminuito surplus dei beni di consumo e strumentali. La dinamica delle
importazioni (-22%) e delle esportazioni (-20,7%) riflette la debolezza degli scambi internazionali per buona parte dell’anno.
Per quanto attiene infine alla finanza pubblica, le prime stime provvisorie elaborate dall’Istat
confermano per il 2009 un rapporto indebitamento netto delle Amministrazioni
pubbliche/Pil ed un’incidenza del debito pubblico sul Pil in consistente rialzo,
rispettivamente al 5,3% (2,7% nel 2008) ed al 115,8% (105,7%), risentendo principalmente
della caduta dell’attività economica. A dicembre il Consiglio dell’Unione Europea ha quindi avviato anche nei confronti dell’Italia
la Procedura per i disavanzi eccessivi richiedendo al nostro Paese di riportare il disavanzo al
di sotto del limite del 3% del Pil entro il 2012.
I mercati finanziari
Nel corso del 2009 si è osservato un marcato
aumento della pendenza delle curve dei
rendimenti nominali sia in Europa che negli
Stati Uniti, riflettendo attese di un aumento dei
tassi di interesse dagli attuali livelli di minimo.
Per scadenze inferiori ai 2 anni tale evoluzione si
è accompagnata anche ad uno spostamento verso
il basso della curva, più accentuato per i tassi
europei nel corso del primo semestre in relazione
alle manovre sui tassi ufficiali effettuate dalla BCE.
Nella parte a lunga della curva si è invece
assistito ad uno spostamento verso l’alto, più
marcato per gli USA, nella prospettiva di un recupero dell’attività produttiva, ma anche quale
riflesso di una progressiva normalizzazione dei
mercati finanziari, che ha allentato l’avversione
al rischio degli investitori internazionali anche
sulla scorta di aspettative di rendimenti più
elevati, sia per il forte aumento nell’offerta di titoli pubblici, sia per un’eventuale ripresa
dell’inflazione nel medio-lungo termine.
10 Nel corso dei mesi autunnali l’Istat ha avviato anche la diffusione dei dati mensili su occupazione e
disoccupazione colmando un gap informativo che penalizzava il nostro rispetto agli altri grandi Paesi.
23
Gli andamenti descritti hanno pertanto condotto ad un ampliamento del differenziale tra
tassi a breve e a lunga scadenza in entrambe le aree.
Dopo un inizio d’anno contraddistinto da forti perdite, i mercati azionari delle principali
economie industriali hanno toccato il 9 marzo 2009 un punto di minimo, seguito da una
rapida e consistente risalita a cui ha fatto seguito una sostanziale stabilizzazione delle
quotazioni nell’ultimo trimestre, principalmente attribuibile ai dubbi sulla effettiva consistenza della ripresa nonché all’attesa diminuzione degli utili correnti delle società
quotate.
Nell’ultima frazione d’anno il settore bancario è stato tra i più penalizzati a livello
internazionale, influenzato da elementi di incertezza in merito alle prospettive di redditività
nel medio-lungo termine.
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G F M A M G L A S O N D
Andamento dei principali tassi a breve e a lungo termine nel 2009
US Treasury 10 anni
Tasso sui Federal Funds
BTP 10 anni
Euribor 3 mesi
Bund 10 anni
Tasso Rifinanziamento principale BCE
Libor 3 mesi Usa
Grafico n. 5
A fine 2009, gli indici segnavano rialzi di circa il 20% nei dodici mesi (tra il 50 e il 70%
invece rispetto ai minimi di marzo), peraltro insufficienti per ritornare ai livelli precedenti
l’inizio della crisi subprime (agosto 2007). Il recupero dei corsi azionari è stato molto più accentuato nelle principali economie
emergenti: l’indice azionario MSCI Emerging Market mostrava infatti a dicembre un
progresso del 74,5%.
Il 2010 è iniziato positivamente, ma nelle settimane successive i timori per l’elevato livello del debito pubblico di alcuni Paesi europei11 hanno alimentato diffusi ribassi.
11 In particolare Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo.
24
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G F M A M G L A S O N D
Andamento dei principali indici azionari nel 2009
Nikkei 225
Dow Jones Industrial
FTSE Italia All-Share (scala dx)
Grafico n. 6
Questi gli andamenti nel 2009 dei principali indici, espressi in valuta locale, di alcune tra le più importanti piazze finanziarie: +43,9% per il Nasdaq Composite di New York; +23,8% per
lo Xetra Dax di Francoforte; +23,5% per lo S&P 500 di New York; +22,3% per il Cac 40 di
Parigi; +22,1% per il FTSE 100 di Londra; +20,3% per il Nikkei 225 di Tokyo; +19,2% per il
FTSE Italia All-Share di Milano; +18,8% per il DJ Industrial di New York; +6,6% per il Topix
di Tokyo.
I mercati gestiti da Borsa Italiana hanno complessivamente mostrato un recupero su base
annua: i principali indicatori sono infatti migliorati di circa 20 punti percentuali
evidenziando rialzi di oltre il 70% rispetto ai minimi toccati in marzo.
Si ricorda che dal 1° giugno 2009 gli indicatori di Piazza Affari sono migrati sui nuovi indici
FTSE Italia12. La volatilità, particolarmente sostenuta nel secondo e terzo trimestre, è andata
progressivamente affievolendosi a partire dalla terza decade di ottobre facendo registrare a
fine dicembre una flessione di 19 punti percentuali, dal 30,1% all’11,1%, per l’indice FTSE
Italia Mib storico.
Sia il numero dei contratti (63,9 milioni, -7,8%) che il controvalore complessivo degli scambi
azionari (673 miliardi di euro, -34,6%) si sono significativamente ridotti rispetto al 2008. Anche in media giornaliera, gli scambi di azioni sono diminuiti (252 mila contratti, -8,1%)
registrando una flessione ancor più sensibile in termini di controvalore (2,6 miliardi, -
34,8%).
Nel corso del 2009 i mercati gestiti da Borsa Italiana hanno tuttavia stabilito alcuni primati:
nuovi massimi storici per gli scambi di ETF (Exchange Traded Fund) ed ETC (Exchange Traded Commodities), con 54,5 miliardi di controvalore e 2,5 milioni di contratti, e per quelli
sul MOT (228,9 miliardi e 3,5 milioni di contratti); scambi record per i derivati azionari
dell’Idem, con una media giornaliera di 168 mila contratti standard; la leadership europea
sia per contratti scambiati sui mercati telematici sia per gli scambi sul MOT.
12 Il Ftse/Mib ha mantenuto la continuità dei livelli del precedente S&P/Mib, così come il Ftse Italia Mib Storico
(già Mib storico) e il Ftse Italia Star (già All Stars); il Mibtel e il Midex sono stati invece sostituiti rispettivamente
dal Ftse Italia All-Share (con un paniere complessivo di 250 titoli anziché 275) e dal Ftse Italia Mid Cap (con un paniere di 60 anziché 30 titoli). Gli indici settoriali Mib sono stati sostituiti da nuovi indicatori settoriali elaborati con il metodo internazionale ICB (Industry Classification Benchmark), mentre sono stati introdotti due nuovi indici: Ftse Italia Small Cap e Ftse Italia Micro Cap. L'adozione della nuova serie di indici è legata all'ingresso di
Piazza Affari nel gruppo London Stock Exchange le cui performance sono misurate dagli indicatori elaborati dal Ftse Group (Financial Times Stock Exchange), riconosciuti a livello mondiale e utilizzati dagli investitori internazionali, in grado di offrire una rappresentazione strutturata e integrata dei settori di mercato.
25
A fine anno le società quotate sui mercati di Borsa Italiana erano 332, quattro in meno
rispetto a dodici mesi prima; le nuove ammissioni sono state 8 compensando solo parzialmente le 12 società revocate. La capitalizzazione complessiva delle società quotate a
fine anno si era riportata a 457 miliardi di euro (30,1% del Pil), dai 375 miliardi di fine 2008
(23,9% del Pil)13.
Quale riflesso della contrazione degli scambi in presenza di un’accresciuta capitalizzazione,
la turnover velocity14 si è pressoché dimezzata al 147%, dal 275% del 2008.
Anche il risparmio gestito ha beneficiato del generalizzato miglioramento dei mercati
finanziari interrompendo nel secondo trimestre il pesante ridimensionamento in atto dal
2006. Per il comparto dei fondi comuni di investimento l’inversione di tendenza è iniziata nel
secondo semestre, recuperando parzialmente i disinvestimenti di inizio anno.
In Italia l’industria dei fondi comuni aperti ha chiuso il 2009 con una raccolta netta ancora negativa anche se per soli 0,7 miliardi di euro (-143,7 miliardi nel 2008), quale risultato di
un contrapposto andamento fra i fondi di diritto italiano (-12,9 miliardi) – che continuano ad
essere penalizzati anche da un più sfavorevole trattamento fiscale – e i fondi di diritto estero
(+12,2 miliardi) la cui incidenza in termini di patrimonio ha ormai superato il 50%. I dati
Assogestioni15 evidenziano inoltre come la contrazione abbia interessato principalmente i fondi hedge (-5,5 miliardi) ed in misura più contenuta le categorie dei fondi di liquidità (-0,9
miliardi) e bilanciati (-0,7 miliardi), mentre la ritrovata vivacità dei mercati finanziari ha
contribuito a sostenere i flessibili (+0,6 miliardi), ma soprattutto gli azionari (+3,4 miliardi) e
gli obbligazionari (+2,4 miliardi).
La rivalutazione delle quotazioni azionarie rispetto ai minimi di marzo ha portato il
patrimonio complessivo a 435,3 miliardi (+8,1% rispetto ai 402,7 miliardi di fine 2008) evidenziando una ricomposizione a favore dei fondi azionari (saliti dal 17% al 21,2%) ed in
misura minore dei fondi flessibili (dal 13% al 13,1%), a fronte di una riduzione nella quota
dei fondi di liquidità (dal 21,3% al 20%), degli hedge (dal 5,3% al 3,7%), dei bilanciati (dal
4,4% al 3,9%) e degli obbligazionari (dal 39% al 38,1%).
Il sistema bancario
Nel corso dell’anno il sistema bancario italiano è stato caratterizzato da una dinamica
sempre sostenuta, pur se in decelerazione rispetto al 2008, della raccolta da Clientela, a
fronte di un progressivo rallentamento dell’attività creditizia, che ha raggiunto un punto di
minimo in ottobre, e di un parallelo deterioramento nella qualità del credito. Sulla base delle rilevazioni di Banca d’Italia16, la raccolta diretta (depositi di residenti e
obbligazioni) presentava a fine dicembre una variazione annua del 9,3% (+12,4% a dicembre
2008), sempre trainata, seppure con minore intensità, dalle obbligazioni (+11,2%), a fronte
di uno sviluppo sostanzialmente stabile delle altre forme tecniche (+8%).
Per quanto riguarda invece gli impieghi a residenti appartenenti al settore privato, la loro
dinamica annua è andata decelerando, toccando un punto di minimo in ottobre (+0,1%),
salvo poi attestarsi al +1,7% in dicembre (+4,9% a fine 2008).
I finanziamenti destinati a famiglie e società non finanziarie, cresciuti complessivamente
dello 0,5%, evidenziano una dinamica ancora positiva nel segmento a più protratta scadenza
(+4%) a fronte di una riduzione, in atto da luglio, per il segmento con scadenza entro l’anno (-7,5%).
In termini di destinatari dei prestiti, i medesimi dati mostrano una flessione per le imprese
(-2,3% rispetto al +6,7% di fine 2008) a cui si contrappone una dinamica in ripresa per le
famiglie (+5,9% rispetto al +0,9% del dicembre 2008), sostenuta in primis dai finanziamenti
destinati all’acquisto di abitazioni (+6,1%), ma anche da una ritrovata vivacità per le diverse
forme di credito al consumo (+5%).
13 Nel calcolo del rapporto capitalizzazione di Borsa/Pil il valore del Pil è a prezzi correnti. 14 Indicatore che – rapportando il controvalore degli scambi telematici alla capitalizzazione – segnala il tasso di
rotazione delle azioni. 15“Nuova mappa del risparmio gestito (gestione collettiva e gestione di portafoglio)” relativa al 4° trimestre 2009. 16 Banca d’Italia, Supplemento al Bollettino Statistico “Moneta e Banche”, marzo 2010.
26
Dal punto di vista della rischiosità, le sofferenze del settore privato al lordo delle svalutazioni
risultavano aumentate su base annua del 42,9% (+48,1% quelle relative alle imprese e +34,4% quelle inerenti alle famiglie) e del 20,7% da fine giugno (+22,4% per le imprese e
+17,9% per le famiglie). L’effetto combinato del suddetto andamento e del modesto sviluppo
dei crediti ha determinato un aumento di oltre un punto percentuale, dal 2,70% del dicembre 2008 al 3,80%, del rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato17.
Le sofferenze nette, evidenziavano invece un incremento annuo del 66% e del 36,2% da giugno. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è conseguentemente attestato al 2,02% (1,24% a fine 2008), mentre il rapporto sofferenze nette/capitale e riserve è aumentato al
12,23% (7,84% a fine 2008).
Quale riflesso delle diverse dinamiche che stanno caratterizzando l’intermediazione con la Clientela, i titoli emessi da residenti in Italia nel portafoglio delle banche italiane mostravano
a dicembre un incremento tendenziale del 29,5%, prevalentemente riconducibile alla
componente “altri titoli” (+26,4%), in particolare alle obbligazioni Bancarie (che ne rappresentano il 72,3%), ed in misura residuale ai titoli di Stato, sia a medio-lungo termine
(CCT e BTP, +26,6%) sia a più breve scadenza (BOT e CTZ, +94,6%), questi ultimi quasi raddoppiati. Conseguentemente il rapporto titoli/impieghi al settore privato è salito al 28,3%
(22,2% a fine 2008).
Proseguendo nel trend al ribasso in atto da 14 mesi, a fine anno il tasso medio della raccolta Bancaria da Clientela18 (che include il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti
contro termine in euro per le famiglie e le società non finanziarie) si era portato all’1,59% (3% a fine 2008), mentre il tasso medio ponderato sui prestiti alle famiglie e alla società non finanziarie, in linea con l’andamento delle condizioni del mercato interbancario, si è
progressivamente ridotto al 3,76% (6,09% a fine 2008), il valore più basso mai raggiunto.
Sotto il profilo normativo, il 10 marzo 2010 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 21/2010 che ha recepito la Direttiva comunitaria 2007/44 in materia di comunicazioni al mercato
nell’ipotesi di acquisto di partecipazioni qualificate in banche, assicurazioni e imprese di
investimento. In base al nuovo provvedimento l’articolo 19 del Testo Unico bancario è stato
parzialmente riformulato laddove prima indicava nel 5% dei diritti di voto il limite oltre il
quale si rendeva necessaria l’autorizzazione di Banca d’Italia. In particolare:
dovranno essere sottoposte all’autorizzazione preventiva della Banca Centrale quelle
operazioni di acquisizione che a qualsiasi titolo attribuiscano una quota dei diritti di voto o del capitale almeno pari al 10% tenuto conto delle azioni o quote già
possedute, ovvero permettano l’esercizio del controllo o un’influenza notevole sulla
Banca;
vengono recepite le ulteriori soglie autorizzative (20%, 30% e 50%) in caso di variazioni di partecipazioni previste dalla direttiva e al di sopra delle quali scatta il
preventivo intervento della Banca Centrale che sarà però vincolato ai criteri fissati dalla UE in termini di qualità finanziaria del potenziale acquirente e solidità
finanziaria del progetto.
17 Sono esclusi dal calcolo sia le sofferenze che gli impieghi verso le Amministrazioni Pubbliche. 18 Fonte: ABI Monthly Outlook, febbraio 2010.
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L’attività della Banca Popolare di Bergamo nel 2009
Centoquarant’anni or sono nasceva a Bergamo la Banca Mutua Popolare di Bergamo con
l’obiettivo di offrire il sostegno alle persone, alle imprese ed in generale al tessuto economico
e sociale delle aree di operatività della Banca.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A., che della Banca originaria ha ereditato la missione, ha celebrato il 6 giugno del 2009 l’importante ricorrenza. Per l’occasione è stato organizzato
un evento celebrativo con l’obiettivo di diffondere tra i clienti, i dipendenti e tra tutti coloro
che le sono vicini, la conoscenza di tanti fatti, persone e situazioni che hanno impresso
caratteristiche per molti aspetti uniche alla Banca.
Strategia commerciale
Mercato Retail
In coerenza con le linee guida tracciate dal Piano Sportelli 2010-2012, e nell’ambito del
piano di apertura nuovi sportelli si segnala che nel corso del 2009 la Banca Popolare di
Bergamo S.p.A. ha continuato la propria politica di presidio e sviluppo del territorio, con
l’apertura di quattro nuove filiali: Costa Masnaga in provincia di Lecco, Roma “Donna
Olimpia” in Roma Città, Guanzate in provincia di Como e Monza - Via Boito. Tutte e quattro le filiali sono ubicate in territori che è intenzione della Banca sviluppare e presidiare
fortemente; è stato inoltre aperto lo sportello aziendale all’interno della società R.C.S. S.p.A.
a Milano. Nel 2010 è prevista l’apertura del Minisportello presso “Kilometro Rosso” (Filiale
madre Stezzano) e delle filiali di Velletri (Roma), Ciampino (Roma), Bagnatica (Bergamo),
Tribulina di Scanzo (Bergamo), Muggiò (Monza/Brianza), Bernareggio (Monza/Brianza) e Oggiono (Lecco).
Segmento Privati
Il mercato di riferimento è stato caratterizzato da forte dinamismo per l’ingresso di nuovi
operatori verticali, fortemente focalizzati su specifici target di Clientela con offerte aggressive
caratterizzate da alta remunerazione dei depositi, sia a vista che a scadenza, e/o con utilizzo di strumenti alternativi ai tradizionali prodotti di raccolta (Carta Conto/Conti on-line).
In questo contesto la Banca si prefigge, come elemento distintivo e caratterizzante rispetto ai
competitori di riferimento, di consolidare la relazione con la propria Clientela intensificando
le occasioni di contatto e lavorando sulle aree di bisogni non ancora soddisfatti. La sfida che la Banca vuole cogliere, grazie alla potenzialità della gamma di offerta ed al costante
miglioramento dei supporti gestionali utilizzabili dai gestori di relazione, è proprio quella di
individuare soluzioni adeguate a soddisfare i bisogni dei Clienti, con l’obiettivo di superare,
nel tempo, le loro stesse aspettative.
In materia di investimenti finanziari la Banca ha interpretato i dettami della normativa MIFID come opportunità per qualificare in modo distintivo la gestione della relazione con la
propria Clientela; con la possibilità di accesso al servizio di consulenza il gestore può fornire
specifici consigli di investimento in coerenza con il profilo di rischio e con gli obiettivi
temporali del Cliente.
La volatilità dei mercati finanziari, conseguente al contesto recessivo che caratterizza
l’economia mondiale, ha aumentato la componente di emotività nelle scelte finanziarie della
Clientela con la conseguente ricerca di proposte di investimento che garantiscano la
protezione del capitale. Nonostante diversi competitori abbiano focalizzato la loro offerta su
operazioni di raccolta a vista/breve termine, proponendo tassi di rendimento ben al di sopra
dei tassi interbancari di riferimento, la Banca, in forza dell’elevato grado di affidabilità che le viene riconosciuto dal mercato e del consolidato legame di fidelizzazione stretto con la
Clientela, ha proseguito con successo il collocamento dei propri prestiti obbligazionari e dei
titoli obbligazionari subordinati emessi dalla Capogruppo UBI Banca. Il collocamento dei
prodotti assicurativi si è riposizionato sui prodotti “tradizionali” (ramo I) in cui i premi
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vengono investiti in una gestione separata, con rendimenti minimi garantiti che si
consolidano nel tempo. Per favorire l’acquisizione di Clientela “affluent” è proseguita l’offerta di un conto corrente
caratterizzato, in fase di lancio, da condizioni di remunerazione particolarmente vantaggiose
e da una struttura di costo particolarmente interessante.
In questo esercizio, con particolare riferimento al primo semestre, la dinamica della domanda di finanziamenti è stata meno sostenuta che negli ultimi anni. Per rispondere ai
bisogni della Clientela giovane ed a basso reddito è stata prorogata per tutto il 2009 l’offerta
di mutui finalizzati al sostegno dell’acquisto dell’abitazione principale a condizioni
estremamente vantaggiose. La gamma d’offerta è articolata con prodotti con durata fino a 50
anni. In coerenza con l’iniziativa “Progetto Città Mia”, nata con la finalità di dare una concreta risposta alle diffuse istanze di tutela dell’ambiente, è proceduta la
commercializzazione del “Prestito Forza Sole” destinato al finanziamento dell’acquisto di
pannelli fotovoltaici.
La Banca si è resa disponibile a fornire sostegno alle esigenze di contenimento degli oneri
finanziari delle famiglie, proponendosi per la ristrutturazione delle operazioni di mutuo contratte presso altre banche ovvero, come per il passato, valutando con attenzione le
richieste di rinegoziazione dei mutui sia in termini di durata che dei tassi di interesse.
Per essere vicini ai propri Clienti lavoratori dipendenti che, in questo difficile momento
congiunturale, vivono una condizione di disagio e potenziale difficoltà, la Banca si è fatta promotrice ed interprete di una serie di accordi, sulle proprie aree territoriali di maggior
radicamento, che hanno coinvolto le Camere di Commercio, altre Banche, le Parti Sociali
rappresentative dei lavoratori ed altre Associazioni di Categoria.
Nell’ambito di queste iniziative, che confermano il ruolo “sociale” di una Banca vicina ai
Clienti ed alle esigenze del proprio territorio, si evidenziano:
1) Protocolli d’Intesa per l’anticipazione della “Cassa Integrazione Straordinaria”,
sottoscritti a sostegno dei lavoratori di Bergamo, Milano e Varese che prevedono la
possibilità di anticipare l’erogazione della stessa nel periodo che intercorre tra la
sospensione del rapporto di lavoro e l’erogazione da parte dell’INPS;
2) Protocollo d’Intesa “Sospensione Delle Rate Dei Mutui” sottoscritto a favore dei dipendenti in provincia di Bergamo. Nell’ambito di questo accordo la Banca si è
dichiarata disponibile a valutare le richieste di posticipare il pagamento delle rate dei
mutui finalizzati all’acquisto dell’abitazione principale (senza applicazione di oneri
aggiuntivi) pervenute da Clienti che hanno visto ridimensionate le proprie capacità
reddituali in conseguenza alla perdita del posto di lavoro o in quanto interessati da
provvedimenti di mobilità o cassa integrazione; 3) Accordi con la Caritas Diocesana di Bergamo e con la Fondazione MIA -
Congregazione Misericordia Maggiore, per l’erogazione di finanziamenti a favore di
soggetti residenti nella Diocesi di Bergamo (accordo Caritas) e Comune di Bergamo
(accordo Fondazione MIA) in temporaneo stato di difficoltà per la perdita del posto di
lavoro.
Nel solco del rapporto di fattiva e consolidata collaborazione con il mondo scolastico di ogni
ordine e grado sono proseguiti, in alcune scuole delle province di Bergamo e Varese, gli
interventi di formazione inseriti nell’ambito dei programmi didattici diretti a favorire la
crescita del livello di conoscenza in materia di “Educazione Finanziaria”; a tale riguardo è
stata molto apprezzata la presenza in classe di operatori Bancari di esperienza con il ruolo di formatori.
Con l’associazione “Pro Universitate Bergomensi” è stata recentemente rinnovata la
disponibilità per l’erogazione di prestiti d’onore a favore di studenti meritevoli selezionati
dalla predetta Associazione.
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Segmento Small Business
Nel corso del 2009 la particolare fase economica ha reso necessaria la focalizzazione delle attività commerciali verso iniziative a sostegno delle imprese cercando la massima sinergia
con le istituzioni e le associazioni di categoria operanti sul territorio di riferimento della
Banca Popolare di Bergamo.
Per garantire un immediato sostegno finanziario alle imprese colpite dalla crisi, la Banca ha
attivato nel 2009 le seguenti iniziative:
da febbraio ha dato concreta attivazione all’Accordo Fiducia stipulato nel dicembre
2008 con Camera di Commercio di Bergamo e Associazioni e Confidi di Bergamo;
da agosto è operativa l’iniziativa “Confiducia” che coinvolge oltre alla Banca, Regione Lombardia, Unioncamere e i Confidi aderenti a Federfidi;
da ottobre è operativo il plafond Cassa Depositi e Prestiti che rende disponibili alle aziende mezzi finanziari in particolare dedicati agli investimenti.
Le iniziative citate hanno agevolato l’attività con i Confidi operanti sul territorio,
consentendo di erogare alle imprese circa 500 milioni di euro di finanziamenti.
Il quadro delle iniziative di sostegno finanziario si è completato con l’adesione della Banca
all’accordo ABI - Ministero dell’Economia denominato “Moratoria dei Debiti per le Pmi” che
prevede la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui/prestiti a
medio lungo termine e l’allungamento fino a 270 giorni delle anticipazioni su crediti a breve
termine. La Banca ha inoltre reso disponibile alla propria Clientela la possibilità di richiedere la
rimodulazione dei piani di ammortamento rendendoli flessibili in base alle esigenze
d’impresa.
Dal 30 marzo 2009 è stata messa a disposizione della Clientela una nuova linea di finanziamenti denominata “Nuova Energia” finalizzata al sostegno degli investimenti in
energie rinnovabili e sostenibilità ambientale. I nuovi prodotti hanno consentito di cogliere,
già nell’esercizio in esame, ottimi riscontri presso la Clientela.
Per quanto riguarda il settore agrario, in considerazione della fase di profonda
trasformazione che lo stesso sta vivendo, si è affiancata all’ordinario credito d’esercizio un’attività di analisi del settore. Tale attività ha l’obiettivo di sviluppare strategie e modelli di
sviluppo ed è stata condotta con risorse interne, esterne e con la condivisione delle
associazioni di categoria. Nel dicembre 2009, nel corso di un convegno, è stato presentato
alle associazioni di categoria e ad una folta rappresentanza di aziende del settore il risultato
della prima fase dell’analisi.
Con l’intento di supportare le filiali nell’attività di acquisizione di nuova Clientela small
business, in data 4 Maggio ha preso avvio la nuova Unità di Sviluppo Retail che, oltre al
responsabile, ha potuto contare sul contributo di 22 sviluppatori affiancati a 77 filiali
operanti nelle zone che presentano maggiori possibilità di sviluppo (Monza-Brianza, Como,
Lecco, Roma).
Mercato Private
L’anno 2009 ha visto consolidarsi una tangibile, ma per certi aspetti ancora precaria,
stabilizzazione del clima di fiducia generale sulla scorta del rallentamento dei ritmi di
contrazione dell’economia, che hanno caratterizzato parte del 2007 e tutto il 2008 e del miglioramento di alcuni indicatori anticipatori.
In questo particolare contesto è proseguita con vigore da parte del Mercato Private, l’attività
di supporto e consolidamento delle relazioni con la Clientela con l’obiettivo di garantire livelli
informativi e rapporti commerciali incentrati sulla fiducia e trasparenza nell’ottica del massimo rispetto e tutela degli investitori. Parallelamente, in aggiunta alla proposta di Active Wealth Advisory riservata alla fascia di
Clientela con maggiori disponibilità, è stata data diffusione all’offerta del servizio di
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consulenza di base quale strumento necessario all’elevazione della qualità del servizio
complessivo offerto dalla Banca.
La costante riduzione e la successiva perdurante staticità dei tassi interbancari vicini a
livelli prossimi allo zero nella parte a breve della curva, ha indotto molti investitori a
riconsiderare diverse ipotesi di allocazione dei propri asset riducendo, laddove
preponderante, la quota di liquidità dei propri portafogli a beneficio di strumenti più coerenti ai propri obiettivi di investimento e orizzonti temporali.
In questa logica, hanno registrato pieno successo i collocamenti di quattro emissioni di prestiti obbligazionari subordinati Lower Tier II, due emissioni di prestiti obbligazionari
senior emessi dalla Capogruppo UBI Banca, oltre a sei offerte di obbligazioni emesse da
emittenti terzi. Flussi particolarmente positivi si sono registrati anche nella raccolta del risparmio gestito e
assicurativo.
Parallelamente, nel corso dell’anno, sono state effettuate una serie di emissioni
obbligazionarie dirette della Banca e operazioni di raccolta marginale a tassi particolarmente
appetibili, finalizzate all’attività di acquisizione di nuova Clientela ed anche in risposta alle
politiche di esasperata competizione adottate dai principali competitors.
Nel campo dei prodotti espressamente dedicati alla Clientela Private, l’anno 2009 ha portato
nuove opportunità di investimento soprattutto nel campo del risparmio gestito: è stata
infatti abbassata la soglia di ingresso prevista per i contratti di Gestione Patrimoniali “Open”
e sono stati introdotti tre nuovi benchmark in aggiunta a quelli già disponibili. Tale prodotto è pertanto risultato più facilmente accessibile da parte della Clientela e ancor più completo
nella possibilità di scelta degli asset investibili garantendo la più ampia copertura alle scelte strategiche e tattiche da parte del servizio di Active Wealth Advisory.
Nel mese di giugno hanno avuto efficacia una serie di operazioni di fusione, ridenominazione
e variazione di politiche gestionali di alcuni Fondi Comuni di Investimento offerti dalla SGR UBI Pramerica volte ad una maggiore razionalizzazione della gamma e della gestione dei
prodotti offerti.
Ulteriori opportunità di investimento nell’ambito del risparmio gestito, sono state create dai
cambiamenti avvenuti all’interno della Sicav di diritto lussemburghese “The Sailor’s Fund”
che hanno portato a variazioni della struttura organizzativa della Società ed all’introduzione di nuovi comparti e nuovi benchmark.
Il modello di servizio del Mercato Private ha proseguito il suo percorso di evoluzione tramite
focalizzazione sul concetto di “relazione”, intesa come aggregato di Clienti riconducibili allo
stesso ambito/gruppo familiare o economico, sulla quale individuare specifiche pianificate e appropriate azioni finalizzate alla soddisfazione delle esigenze in qualsiasi ambito.
Il modello di servizio ispirato dalla Capogruppo mira ad affiancare ad una solida attività di
consulenza finanziaria “in house”, servizi di consulenza forniti da specialisti interni e
professionisti esterni in ambito legale/successorio, di asset protection intergenerazionale, corporate & family governance ed immobiliare.
L’attività commerciale e consulenziale del Mercato Private nel corso dell’ultimo trimestre del
2009 è stata fortemente impattata dalle operazioni di emersione delle attività finanziarie e
patrimoniali detenute all’estero (c.d. Scudo Fiscale Ter). Tale attività ha consentito alla
Banca di incamerare interessanti flussi di capitali oltre che un bacino di nuove relazioni.
La complessità della materia e le difficoltà interpretative delle disposizioni regolamentari e legislative inerenti, hanno richiesto una adeguata attività formativa delle risorse del
Mercato, mentre le principali categorie professionali coinvolte hanno potuto beneficiare di
appositi convegni a tema organizzati dalla Capogruppo sulle maggiori piazze di riferimento.
Per garantire il pieno successo dell’operazione Scudo è stata predisposta una adeguata
offerta commerciale dedicata ai capitali rivenienti da operazioni di emersione e costituita dalla commercializzazione di una nuova polizza assicurativa tradizionale, una di Ramo V, e
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dalla predisposizione di specifiche tariffe su prodotti di risparmio gestito e assicurativo già a
listino oltre che un’interessante offerta di prodotti Bancari di base.
Mercato Corporate
L’anno 2009 si è caratterizzato per la prosecuzione dell’onda di ritracciamento economico
che ha avuto il suo inizio percettibile lo scorso settembre 2008 (15 settembre 2008 default Banca Lehman Brothers). La produzione industriale ha fatto registrare flessioni anno su
anno anche di oltre il 30%, con propagazione sistemica.
Per quanto attiene le controparti del Mercato Corporate, particolarmente colpite sono state
le aziende del comparto “CORE”, meno dimensionate, che hanno sospeso i programmi di investimento in corso, per convergere verso la gestione della contingency (volta alla messa in
sicurezza del consumo di cassa aziendale e quindi di ricerca degli equilibri di break even).
Nell’indice di reattività di fronte alla crisi, grande parte hanno avuto i livelli storici di
indebitamento; in effetti aziende con basso livello di indebitamento hanno evidenziato
maggiori elasticità/reattività a confronto con unità più indebitate. Queste ultime sono state
oggetto di un ragguardevole volume di piani di ristrutturazione/rilancio, con utilizzo di nuovi istituti di Legge Fallimentare quali gli art. 67 e 182 bis del testo vigente in vigore dal
1° gennaio 2008 (a seguito delle modifiche apportate con il D.Lgs 12 settembre 2007 n. 169
e successive modificazioni).
Stante questo quadro economico particolarmente impegnativo, il Mercato Corporate ha fatto registrare degli importanti risultati, con il raggiungimento della maggior parte degli obiettivi
strategici ricevuti, garantendo supporto consulenziale e continuità nell’erogazione del
credito alla Clientela, in aderenza alle politiche aziendali e nel rispetto delle indicazioni
fornite da Banca d’Italia.
Si segnala inoltre l’importante produzione di operazioni canalizzate sulle società “prodotto” del Gruppo UBI, Centrobanca S.p.A. (specializzata nel credito a medio lungo termine) ed UBI
Leasing S.p.A. con un risultato particolarmente significativo in ragione della scarsissima
propensione all’investimento espressa dal mercato. È continuata inoltre la proficua
collaborazione con UBI Factor S.p.A. con una particolare focalizzazione verso il prodotto di “reverse factor” attraverso importanti accordi di collaborazione stipulati con primari gruppi
industriali.
Tali risultati sono stati possibili grazie all’applicazione costante della rete commerciale
corporate, che nella prima parte dell’anno ha saputo focalizzare il presidio sul tema
creditizio e di ottimizzazione dei margini economici - senza peraltro tralasciare validissime
opportunità di investimento in operazioni a medio termine concluse su primarie controparti, operazioni canalizzate in parte su Centrobanca S.p.A..
Nella seconda parte dell’anno la focalizzazione è stata indirizzata al progressivo recupero
dell’intermediazione sulla Clientela (focus su operazioni di breve termine autoliquidante),
alla chiusura di operazione di copertura del rischio di tasso con derivati OTC e soprattutto
sulla progressiva ridefinizione delle condizioni economiche. Quest’ultima attività è stata supportata da un nuovo strumento messo a punto
congiuntamente con la Capogruppo UBI Banca, denominato “Gestione Strategica del
Pricing”. L’impianto rende altresì possibile la gestione organica della pianificazione di varie
azioni strategiche quali la già citata indicizzazione e l’applicazione alle controparti
interessate di un pricing coerente ai volumi intermediati ed al grado di rischio della
controparte misurato attraverso la classe di rating. Sono altresì proseguite le attività di propagazione presso gli Account Manager del Mercato Corporate della metodologia di Corporate Advisory “Prepitch” che si traduce in un documento
di analisi preventiva dell’azienda, di coerenza della sua struttura finanziaria e del suo
posizionamento verso il sistema, finalizzato a condividere con il cliente le esigenze
finanziarie e strutturali dell'impresa ed a presentare un’offerta integrata di prodotti/servizi
adeguata alla specifica realtà aziendale. Tale attività ha visto impegnato il Mercato con circa
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300 presentazioni del segmento “mid corporate” (aziende con fatturato compreso tra 25 e
150 milioni di euro), che hanno riscosso interesse e plauso da parte delle aziende riceventi. Si può ritenere che ora la metodologia sia condivisa e sperimentata da tutti gli Account
Manager e pertanto UBI Banca lancerà nel 2010 il progetto “Tquadro”, ovvero una azione
commerciale focalizzata sul citato segmento Mid per controparti ad alto potenziale. Su
queste aziende selezionate verrà definita un’offerta commerciale personalizzata, volta a
creare opportunità di investimento a fronte di progetti di sviluppo esistenti o ancora da generare.
Analoga metodologia, con supporti ancora più approfonditi culminanti nel “Prepitch Large”,
verrà impiegata in controparti industriali del segmento Large Corporate ad altro potenziale
ubicate nei territori di riferimento del mercato e della Banca.
Nella seconda parte dell’anno è stato rifocalizzato il comparto estero-commerciale attraverso
le seguenti azioni:
1) Condivisione degli obiettivi e dei risultati tra Corporate Business Unit (CBU) e Centri
Esteri, per una maggior compartecipazione delle risorse specialistiche “estero” alle
iniziative commerciali e di supporto rivolte alle aziende clienti; 2) Approvazione e imminente formalizzazione di garanzia UBI (divenuta operativa a
partire dal 1° gennaio 2010) sui rischi accolti quale conferma di lettere di crediti
commerciali rilasciate da controparti istituzionali.
Tutto ciò al fine di vivacizzare la spinta commerciale e di sostenere la produzione 2009, i cui
indicatori hanno risentito della situazione congiunturale.
Strategia creditizia 2009
L’Area Crediti della Banca garantisce le funzioni di coordinamento in materia creditizia della
Banca e di principale interfaccia con le funzioni competenti di Capogruppo. Essa ha il
compito di garantire, in linea con le indicazioni strategiche della Capogruppo, l'unitarietà
delle azioni intraprese dalle singole Direzioni ad essa facenti capo per il raggiungimento
degli obiettivi definiti e condivisi con l'omologa funzione di Capogruppo.
Il protrarsi per tutto l’anno della debolezza del quadro congiunturale ha inevitabilmente
avuto significativi riflessi sulla dinamica dei crediti dubbi e sulla rischiosità dei crediti nel
loro complesso. In questo difficile contesto è proseguita l’azione della Banca volta a
contemperare la volontà di non far mancare il sostegno finanziario alle economie locali di tradizionale radicamento dell’istituto con la necessità di presidiare adeguatamente la
crescita della rischiosità del credito concesso.
La Banca, tra le altre, ha posto in essere specifiche azioni di supporto delle economie locali
intensificando la collaborazione con gli enti confindustriali di garanzia, non ultima
l’adesione al progetto “Confiducia”, nonché è stata resa operativa la convenzione L. 662 finalizzata al finanziamento delle piccole medie imprese con garanzia del Medio Credito.
Il fenomeno della rinegoziazione e ristrutturazione dei crediti ha registrato un incremento
significativo del numero e dell’importanza delle controparti che hanno fatto ricorso
all’istituto del piano asseverato ex art. 67 ed ex art. 182 bis della Legge Fallimentare (D.Lgs n. 169/12 settembre 2007) con successiva convenzione interbancaria.
Tale fenomeno, sconosciuto negli anni precedenti, trae origine da due situazioni
contemporanee: l’apertura normativa introdotta dalla riforma del diritto fallimentare,
indirizzata ad offrire una possibilità di “salvataggio” delle aziende in crisi, e la crisi
finanziaria indotta dalla contrazione dei consumi e dal conseguente crollo del volume d’affari
di società anche di elevato standing. Nelle more del superamento dell’originaria condizione di difficoltà, ovvero in attesa di definire la ristrutturazione del debito e la predisposizione di
nuovi piani finanziario ed industriale, la Banca viene chiamata a sottoscrivere un accordo
preliminare, cosiddetto di “stand-still”, volto a consentire il “congelamento” transitorio delle
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linee di credito. Nel corso di tale periodo deve essere svolta un’analisi approfondita del piano
di risanamento appurandone la sostenibilità, affinché venga ristabilito l’equilibrio gestionale dell’azienda in difficoltà.
In particolare la rinegoziazione ha interessato circa 42 gruppi economici Clienti della Banca
ed un ammontare complessivo di massa creditoria interessata per oltre 380 milioni di euro
tra le quali per singola significatività si possono citare il Gruppo Tassara, Pininfarina e Itema Group.
Si sottolinea, inoltre, anche la valenza “sociale” delle ristrutturazioni che, nella maggior
parte dei casi, coinvolgono società con un numero elevato di maestranze.
La crisi economica ha colpito duramente sia le grandi imprese, sia le PMI, sia le famiglie. Al
riguardo sono stati siglati numerosi accordi fra cui l’avviso comune per la moratoria dei
debiti delle piccole e medie imprese, cosiddetto “moratoria”, e quello a favore delle famiglie per la rinegoziazione e la rimodulazione delle rate dei mutui casa.
Per quanto attiene più strettamente il presidio del rischio di credito, nel corso dell’anno sono
stati progressivamente rivisti i modelli di calcolo dei rating per i diversi segmenti Credit
Risk, con l’obiettivo di migliorare le performance del sistema e la relativa capacità di cogliere i segnali di deterioramento del credito. Riguardo l’aspetto operativo è stata invece potenziata
l’attività di supporto monitoraggio del credito alle filiali portando il team di specialisti da 6 a
12 unità, che fanno riferimento alla struttura Presidio Monitoraggio Qualità del Credito.
La loro attività viene svolta esclusivamente sulla rete ed è caratterizzata dalle seguenti
attività:
Formazione istituzionale sul presidio del credito presso centro di formazione;
Formazione sempre sul presidio del credito e relativi costi dello stesso, direttamente in rete con incontri focalizzati ai gestori privati e small business;
Formazione in rete sull’uso più efficace degli strumenti di governo del credito (monitoraggio credito, web rating);
Governo della scheda filiale che evidenzia gli ambiti più importanti di presidio sul credito (sconfini, rate scadute, rischi alti e revisioni);
Affiancamento diretto su richiesta delle filiali nella gestione delle posizioni più critiche.
Con riferimento alle azioni specifiche per il contenimento del rischio di credito resesi
necessarie in conseguenza del degrado della situazione macroeconomica, si riscontra un peggioramento dei dati fondamentali delle aziende Clienti. Da ciò la necessità di valutare con particolare attenzione la qualità e quantità dei piani di contingency e piani strategici
elaborati dalle aziende Clienti. Nello specifico è stata posta molta enfasi sulla necessità di
discriminare, anche in senso prospettico, fra i piani presentati quelli con maggiori valenza. A
supporto di tale attività di analisi sono stati rilasciati strumenti di “stress test” volti a
supportare il processo di istruttoria focalizzando meglio le dinamiche future delle controparti Clienti.
Sono state attivate azioni mirate su alcuni settori merceologici, in particolare per il comparto
immobiliare sono state effettuati sopralluoghi semestrali con la redazione di apposite schede
cantiere analizzate e monitorate centralmente; per il settore agrario sono state promosse,
sulle posizioni più significative, visite presso le aziende per valutare approfonditamente i
loro piani. Utilizzando lo strumento commerciale CRM (Customer Relationship Management) sono state
attivate campagne di presidio e monitoraggio del rischio sulle controparti più critiche, appartenenti sia al segmento small business che sui piccoli operatori economici.
Attività promozionali, culturali e assistenziali anno 2009
L’anno 2009, pur confermando la difficile congiuntura economica già anticipata l’anno
precedente, ha comunque visto la Banca Popolare di Bergamo mantenere un’incisiva presenza sul territorio di riferimento, legando il proprio nome ad iniziative ed a
manifestazioni di sicuro interesse per la collettività sia attraverso la sponsorizzazione di
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eventi culturali, artistici e sportivi, sia collaborando in partnership o promuovendo
direttamente, iniziative culturali, benefiche, sociali, umanitarie ed assistenziali.
Nell’ambito delle sponsorizzazioni “sportive”, che nel corso dell’anno 2009 hanno garantito
alla Banca adeguata visibilità anche su scala nazionale, si segnalano la 83^ Tre Valli
Varesine e le riconfermate partnership con U.C. Albinoleffe, Pallacanestro Varese e lo Sci
Club UBI Banca.
Da sempre, inoltre, Banca Popolare di Bergamo ha fatto propria la convinzione della
necessità di un maggior impegno da parte di tutti nei riguardi delle nuove generazioni; tale
vocazione oltre ad essere garantita e salvaguardata deve essere complementare ad un’azione
di sensibilizzazione e di educazione al risparmio nei riguardi delle nuove generazioni.
Ecco pertanto l’ideale abbraccio della Banca nell’estate 2009 alle migliaia di ragazzi che in tutta la provincia hanno affollato e riempito di allegria gli oratori della Diocesi; ragazzi delle
scuole, da quella dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado, che assieme ai loro
genitori ed ai loro insegnanti sono stati protagonisti di Edufest 2009 il meeting
dell’educazione promosso a dicembre dalla Diocesi di Bergamo.
Anche nel corso del 2009 non sono mancati segnali di attenzione da parte di Banca Popolare
di Bergamo nei riguardi del mondo dell’immigrazione sia in occasione della 3^ edizione del
Torneo Bergamondo, sia attraverso l’intervento in favore dell’Agenzia per l’integrazione a
supporto di un progetto atto a facilitare, sostenere, e sviluppare le integrazioni tra italiani ed
immigrati nella comunità di Bergamo e provincia.
Questi i segni tangibili della volontà della Banca di cercare di cogliere i profondi
cambiamenti in atto nella società del terzo millennio cui si accompagnano i tradizionali
numerosi interventi in favore del mondo dell’associazionismo e del volontariato presenti sul
territorio. Tutto ciò in perfetta sintonia con lo slogan “con i piedi nel borgo e la testa nel
mondo” che ha caratterizzato gli eventi promossi a celebrazione del 140° anniversario
culminati con il Convegno del 6 Giugno nella suggestiva cornice del Teatro Donizetti a Bergamo.
E’ proseguito il sostegno alle tante associazioni presenti sul territorio cercando di valorizzare
la ricchezza di volontariato in Lombardia: dalla Fondazione Mia alla Caritas Diocesana, dalla
Fondazione Exodus di Don Mazzi alla Croce Rossa Varese e quello in favore dell’Associazione Diakonia Onlus a sostegno delle popolazioni d’Abruzzo.
Tradizionali ma sempre fondamentali per il supporto della loro attività sono stati nel corso
del 2009 gli interventi a favore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, della
Fondazione Bernareggi per l’organizzazione del Desidera Bergamo Festival, del Club Alpino
Italiano sezione di Bergamo di cui la Banca è socio benemerito e tanti altri piccoli ma
tangibili segni di attenzione al tessuto sociale, artistico e culturale del territorio di riferimento.
Presidio del territorio anche in occasione di manifestazioni fieristiche presso il polo fieristico
di Bergamo nonché con partecipazioni sempre più incisive nei poli fieristici delle provincie
limitrofe, da quello di Erba in occasione della manifestazione di gennaio “AAA Fornitore Offresi” agli eventi più tradizionali programmati per il 2009 in quelli di Monza e di Varese.
Doveroso segnalare nel 2009, oltre al tradizionale assegno di beneficenza di fine anno a
quasi 800 tra Enti, Parrocchie e Associazioni, l’iniziativa denominata “Natale Solidale”
concretizzatasi nella consegna da parte di un BPBabbo Natale di doni, panettoni e regali ai
bimbi ricoverati in strutture ospedaliere e ad anziani ospiti di Residenze Sanitarie e Assistenziali lombarde.
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La struttura operativa, il personale e la formazione
Alla fine dell’anno 2009 la Banca Popolare di Bergamo S.p.A. presenta un’articolazione
territoriale costituita da 375 sportelli situati in Italia e da 1 ufficio di rappresentanza situato
ad Hong Kong.
La presenza sul territorio è completata anche da 4 Corporate Banking Unit collocati in strutture completamente indipendenti (Dalmine e Trescore Balneario in provincia di
Bergamo, Mantova e Milano).
Rispetto al termine dell’esercizio 2008, si è manifestata una espansione della rete territoriale
grazie all’apertura nell’anno di 4 nuove filiali (a Roma “Donna Olimpia”, Monza – Via Boito,
Costa Masnaga, in provincia di Lecco e Guanzate in provincia di Como) e di un minisportello
a Milano presso la società RCS; si è inoltre dato luogo alla trasformazione di 10 sportelli di tesoreria in altrettanti minisportelli.
Al fine di avvicinare i momenti decisionali alla rete territoriale retail, favorendo così maggiori
opportunità di finanziamento e riducendone complessivamente l’esposizione al rischio, sono
attivi dall’ultimo trimestre del 2008 “6 poli di delibera periferici” (PDP) che, con la collaborazione di persone di alto profilo specialistico, presidiano il processo del credito a
livello territoriale, in osservanza dei poteri di delibera definiti dal nuovo Regolamento Fidi.
E con l’obiettivo di focalizzazione e sviluppo del servizio estero offerto alla Clientela, dalla
fine del 2008 operano sul territorio 11 centri estero che si avvalgono delle migliori
professionalità in materia presenti nella Banca. I centri estero sono coordinati dalla struttura “Servizio Estero Commerciale” che fa capo al Mercato Corporate.
Al termine dell’anno 2009 la Banca Popolare di Bergamo conferma la sua elevata
concentrazione di sportelli in Lombardia con 316 dipendenze; di seguito si rileva la presenza
in Piemonte con 31 sportelli, di seguito Lazio 15, Emilia Romagna 6, Liguria 4 ed il Veneto con 3 sportelli.
Il Modello Commerciale introdotto all’inizio dell’anno 2008 e in essere a fine 2009, prevede
la suddivisione del Mercato Retail in 6 Aree Territoriali Retail (che coordinano la rete delle
filiali) e l’implementazione sia per il Mercato Corporate che per il Mercato Private di una
struttura decentrata sul territorio che si avvale di unità organizzative di rete denominate “Corporate Banking Unit” (CBU, complessivamente 17) e “Private Banking Unit” (PBU, in
numero di 13); tali strutture trovano fra loro coincidenza geografica al fine di perseguire la
massima soddisfazione della Clientela grazie alle sinergie derivanti dalla collaborazione fra i
tre mercati.
Tale articolazione organizzativa risulta modificata dal gennaio 2010 per effetto del Piano di
Ottimizzazione Territoriale.
Come verrà descritto nella sezione “Altre informazioni”, nel 2009 il Gruppo UBI ha
approvato un’operazione straordinaria denominata POT (Piano di Ottimizzazione Territoriale)
volta a gestire la focalizzazione e razionalizzazione territoriale delle banche del Gruppo in 74
delle 78 province di presenza, ottimizzare la struttura di costo della rete distributiva nonché a semplificare i processi di sviluppo commerciale e di gestione creditizia.
Per effetto di tale operazione, che è stata attuata con decorrenza 25 gennaio 2010 ed è
avvenuta giuridicamente attraverso il conferimento incrociato di rami d’azienda, la Banca
Popolare di Bergamo S.p.A. gestisce ora, in modo unico e univoco e diventandone Banca di
riferimento, i territori di Varese, Como, Lecco, Monza e Brianza; in modo condiviso con altri marchi del Gruppo le provincie di Bergamo, Brescia, Roma e Milano. Ne deriva pertanto che
nelle aree piemontese, emiliane e venete altre banche del Gruppo operano in luogo della
Banca Popolare di Bergamo S.p.A..
Il conferimento a favore della Banca ha avuto per oggetto complessivamente 97 sportelli (24
sportelli da parte di Banco di Brescia, 63 sportelli da Banca Popolare Commercio e Industria
e 10 sportelli da Banca Regionale Europea) mentre sono state cedute a Banco di Brescia, Banco Popolare Commercio e Industria ed a Banco di San Giorgio complessivamente 90
dipendenze.
36
A fine esercizio 2009 la Banca può contare su 3.664 collaboratori a libro paga, registrando
un incremento di 38 unità rispetto a fine dicembre 2008 dovuto principalmente all’apertura di nuovi sportelli e alla dinamica dei “distacchi” di personale infragruppo. L’organico “forza
lavoro” di BPB S.p.A. si è in realtà ridotto di 70 unità nel corso del 2009 (3.736 risorse al 31
dicembre 2009).
Le risorse a tempo parziale sono complessivamente 281, con un’incidenza percentuale del 7,67% sul totale dei collaboratori ed in lieve crescita rispetto al precedente anno 2008 (269
risorse con un’incidenza sul totale dei collaboratori del 7,42%).
Risultano in crescita le collaboratrici femminili che a fine anno con 1.079 unità
rappresentano il 29,45% dell’organico, contro il 28,85% di fine 2008 (1.046 risorse
femminili).
L’organico complessivo della Banca esprime un’età media di 41,90 anni, in crescita rispetto
ai 41,18 anni del 2008; medesimo trend per l’anzianità media che dai 17,63 anni di fine
2008 si è attestata ora a fine 2009 a 18,34 anni.
La tabella che segue illustra in modo molto sintetico l’organico della Banca dalla fine
dell’anno 2008:
Totale dipendenti 3.664 100,00% 3.626 100,00%
Presenza maschile 2.585 70,55% 2.580 71,15%
Presenza femminile 1.079 29,45% 1.046 28,85%
Età media 41,90 41,18
Età media maschile 42,91 42,10
Età media femminile 39,47 38,91
Anzianità media 18,34 17,63
Anzianità media maschile 19,25 18,44
Anzianità media femminile 16,16 15,61
31/12/2008Incidenza
%31/12/2009
Incidenza
%
Di seguito si descrive brevemente l’evoluzione dell’organico con riferimento
all’inquadramento del personale:
Dirigenti 57 1,56% 54 1,49%
Quadri direttivi 1.620 44,21% 1.553 42,83%
Altre aree professionali 1.987 54,23% 2.019 55,68%
TOTALE 3.664 100,00% 3.626 100,00%
INQUADRAMENTO 31/12/2009Composizione
%
Composizione
%31/12/2008
37
La seguente tabella evidenzia la distribuzione del personale per fasce di età:
Fino a 25 anni 129 3,52% 157 4,33%
Da 26 a 40 anni 1.619 44,19% 1.667 45,97%
Da 41 a 50 anni 1.144 31,22% 1.140 31,44%
Da 51 a 55 anni 520 14,19% 506 13,95%
Oltre 55 anni 252 6,88% 156 4,31%
TOTALE 3.664 100,00% 3.626 100,00%
ETÀ 31/12/2009Composizione
%31/12/2008
Composizione
%
Il grado di istruzione dei collaboratori della Banca può essere brevemente descritto nella
seguente tabella:
Laureati 882 24,07% 842 23,22%
Diploma universitario 10 0,27% 11 0,30%
Diploma scuola media superiore 2.545 69,46% 2.529 69,75%
Diploma professionale 48 1,31% 47 1,30%
Altro 179 4,89% 197 5,43%
TOTALE 3.664 100,00% 3.626 100,00%
TITOLO DI STUDIO 31/12/2009Composizione
%31/12/2008
Composizione
%
La formazione
Nel corso del 2009 l’attività di formazione svolta a favore del personale della Banca Popolare
di Bergamo S.p.A. da parte della Capogruppo ha registrato la partecipazione di 42.276 colleghi (46.243 nel 2008), per un totale di 25.079 giornate/uomo.
Nel corso del 2009 l’azione formativa si è focalizzata prevalentemente sul rafforzamento delle
competenze di base insistenti nell’ambito del Gruppo, con particolare riferimento alle figure
commerciali di rete.
L’attività formativa è stata realizzata tramite lo sviluppo di corsi in aula, corsi interaziendali, corsi on-line e partecipazione a stage.
Le maggiori aree di intervento sono così dettagliate:
▪ Area Commerciale: erogate 3.652 giornate, suddivise in formazione in aula (2.760
giornate) e corsi on-line (892 giornate), rappresentanti prevalentemente del Progetto
Master dedicato ai ruoli commerciali di rete (erogate 2.842 giornate di cui aula 1.957
giornate e corsi on-line 885 giornate);
▪ Area Assicurativa: erogate 8.152 giornate;
▪ Area Normativa: realizzate 4.984 giornate. Nel corso del 2009 sono stati rilasciati i
seguenti corsi on-line finalizzati all’aggiornamento sulle conoscenze delle normative a diretto impatto sull’operatività Bancaria: antiriciclaggio (1.101 giornate), salute e
sicurezza dei lavoratori (1.246 giornate) e privacy (1.409 giornate);
▪ Area Crediti: sviluppate 3.917 giornate. Nel 2009 sono stati realizzati specifici percorsi
crediti dedicati a responsabili di filiale, gestori privati e aziende; tali percorsi
rappresentati da corsi in aula (1.817 giornate) sono stati affiancati a stage (922 giornate)
effettuati presso la Direzione Crediti di Banca Rete e i Poli di Delibera Periferici;
▪ Area Finanza: effettuate 2.878 giornate.
La formazione manageriale ha sviluppato circa 500 giornate rivolte principalmente allo sviluppo ed all’affinamento delle capacità di raggiungere i risultati attraverso le propria
38
motivazione e quella della squadra ed al miglioramento delle proprie capacità di sviluppare
fiducia nelle relazioni con responsabili, colleghi, collaboratori e clienti.
Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari
Nel seguito si riporta l’informativa inerente le principali caratteristiche del sistema di
gestione dei rischi e di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria della Banca, come richiesto dall’art 123-bis, comma 2, lettera b) del TUF.
Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno in
relazione al processo di informativa finanziaria: il modello di governance
amministrativo-finanziaria adottato ai sensi della Legge 262/2005 (e successive modifiche)
Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di
informativa del Gruppo UBI Banca e della Banca Popolare di Bergamo è costituito dall’insieme delle regole e delle procedure aziendali, adottate dalle diverse unità operative
aziendali, finalizzato a garantire l’attendibilità, l’accuratezza e la tempestività
dell’informativa finanziaria.
Al riguardo va richiamato che, la legge 262 del 28 dicembre 2005 (e successive modifiche)
“Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari” con l’inserimento nel TUF dell’art. 154 bis, ha introdotto nell’organizzazione aziendale delle
Società quotate in Italia, la figura del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti
contabili societari (di seguito anche semplicemente “Dirigente Preposto”) a cui è affidata la
responsabilità di predisporre la redazione della documentazione contabile dell’impresa.
La citata riforma si proponeva, fra gli altri obiettivi, quello di potenziare il sistema dei controlli interni in relazione alla comunicazione finanziaria prodotta dagli emittenti quotati
e, a tal fine, il Gruppo UBI Banca e la Banca Popolare di Bergamo hanno risposto alle
disposizioni legislative lanciando una serie di attività progettuali finalizzate, tra l’altro,
all’individuazione ed effettiva adozione di un impianto organizzativo e metodologico (modello di governance amministrativo-finanziaria), che inserito in un contesto di compliance
integrata, consentisse di regolare in via continuativa le attività inerenti alla verifica del
livello di adeguatezza ed effettiva applicazione dei presidi relativi al rischio di informativa
finanziaria e conseguentemente, effettuare una corretta valutazione del sistema di controllo
interno di riferimento.
Il modello sviluppato è stato approvato dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo rispettivamente in data 15 gennaio 2008 e 6 febbraio 2008,
quindi formalizzato in uno specifico Regolamento Aziendale, emanato con il Comunicato di
Gruppo 166 del 8 agosto 2008.
Tale modello è ispirato ai principali framework di riferimento riconosciuti a livello nazionale
ed internazionale in tema di Sistemi di Controllo Interno sul Financial Reporting, quali il COSO Framework19 ed il COBIT Framework20, e comprende diversi ambiti di analisi secondo
le seguenti dimensioni:
presenza di un adeguato sistema di controlli interni a livello societario (cd. “Company Level Controls” ovvero “CLC”) funzionale a ridurre i rischi di errori e comportamenti
non corretti ai fini dell’informativa contabile e finanziaria, attraverso la verifica della
19 COSO (Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) è un’organizzazione privata
volontaria volta al miglioramento della qualità del financial reporting attraverso l’utilizzo di principi etici nel
business, di controlli interni efficaci e di un adeguato sistema di corporate governance. 20 Il COBIT (Control OBjectives for IT and related technology Framework) è stato predisposto dall’IT Governance
Institute, organismo statunitense che ha l’obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.
In particolare il Gruppo UBI ha adottato il Framework IT Control Objectives for Sarbanes Oxley, definito
specificatamente a presidio dell’informativa finanziaria.
39
presenza di adeguati sistemi di governance e standard comportamentali, corretti
processi di gestione del rischio, efficaci strutture organizzative e sistemi di delega. La verifica a livello societario viene svolta utilizzando un apposito strumento denominato “CLC Assessment”, che si basa sulla valutazione qualitativa di una serie
di fattori di rischio considerati essenziali per ritenere solido ed affidabile un sistema di governance amministrativo finanziario;
sviluppo e mantenimento di adeguati processi di controllo sulla produzione dell’informativa contabile e finanziaria e successiva verifica nel tempo della loro
adeguatezza ed effettiva applicazione; in tale ambito sono comprese le procedure
amministrative e contabili che garantiscono la ragionevole certezza sull’attendibilità
dell’informativa finanziaria, siano esse relative ai processi di financial reporting in senso stretto, siano esse relative ai processi di business e di supporto considerati
comunque significativi ai sensi dell’informativa finanziaria;
sviluppo di controlli sul governo dell’infrastruttura tecnologica e sugli applicativi
afferenti i processi amministrativi e finanziari, e successiva verifica nel tempo della
loro adeguatezza ed effettiva applicazione.
In particolare, per quanto concerne lo sviluppo e il mantenimento di adeguati processi di controllo sulla produzione dell’informativa contabile e finanziaria e lo sviluppo di controlli sul governo dell’infrastruttura tecnologica, il framework adottato prevede lo svolgimento
delle seguenti fasi di analisi ed indagine:
individuazione del perimetro di applicazione costituito dalle società del Gruppo, dai conti e dai processi ritenuti significativi. In tale ambito il modello metodologico prevede che i
controlli sull’adeguatezza dei processi amministrativo contabili, ai fini della Legge
262/2005, debbano essere effettuati semestralmente su un perimetro d’indagine
opportunamente identificato come rilevante/significativo;
documentazione dei processi e dei relativi rischi e controlli. Tale attività è finalizzata a
rilevare e a documentare i processi individuati come rilevanti ai fini L. 262/2005 nonché i rischi connessi di informativa contabile e finanziaria e i relativi controlli posti
a loro presidio. La predisposizione di tale impianto documentale rappresenta, infatti,
una condizione propedeutica alla successiva verifica dell’adeguatezza del sistema di
controllo interno. Il presidio dei rischi di violazione dell’informativa contabile e
finanziaria, insiti nel ciclo di vita del dato contabile, è riconducibile al rispetto delle cosiddette “financial assertion”, che gli standard internazionali di riferimento
definiscono come i requisiti che ogni conto contabile/informativa di bilancio deve
assicurare per l’assolvimento degli obblighi di legge. Pertanto le “financial assertion”
assumono il ruolo di strumento operativo che guida l’individuazione e la valutazione
dei principali presidi di controllo, la cui assenza/inefficacia può pregiudicare il
conseguimento della veridicità e della correttezza nella rappresentazione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo;
valutazione dei rischi e dell’adeguatezza dei controlli. Tale attività, definita
convenzionalmente con il termine “Risk & Control Assessment”, si pone l’obiettivo di
verificare l’adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione
del bilancio e di ogni altra informazione contabile e finanziaria. Essa si conclude con
la definizione dei Piani di Azione Correttiva delle eventuali gap (carenze) rilevate nelle
fasi di valutazione dell’adeguatezza di cui sopra;
verifica dell’effettiva e continuativa applicazione dei controlli. Questa fase, nota con il
nome di “Test of Effectiveness”, è finalizzata alla valutazione dell’effettiva applicazione,
nel periodo di riferimento, delle procedure amministrative e contabili per la formazione
del bilancio e di ogni altra informazione contabile e finanziaria. Durante tale fase si
procede alla verifica dell’attuazione dei controlli previsti dall’impianto documentale
predisposto nella fase di formalizzazione dei processi/procedure. Tale attività può
portare all’individuazione di eventuali carenze che richiedono la predisposizione di opportuni Piani di Azione Correttiva;
definizione e monitoraggio degli interventi correttivi da porre in essere a fronte delle verifiche effettuate. Sulla base dei Piani di Azione Correttiva di cui sopra, la
metodologia prevede l’attivazione di un percorso strutturato che, mediante specifici
momenti di monitoraggio, conduca ad un effettivo potenziamento dei presidi di
controllo attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei process owner
40
competenti ed al conseguente aggiornamento del correlato impianto normativo
interno;
valutazione del livello di adeguatezza del sistema di controllo interno posto a presidio
dell’informativa finanziaria prodotta. La valutazione finale è formalizzata in una
specifica attestazione posta all’attenzione della Direzione Generale e del Consiglio di
Amministrazione.
Le fasi operative sopra descritte sono condotte, secondo metodologie specifiche mutuate
dagli standard internazionali di riferimento, a cura di una struttura specialistica della Capogruppo allo scopo attivata, nonché con il supporto di diversi altri attori aziendali, a
vario titolo coinvolti negli adempimenti specifici richiesti dalla Legge 262/05.
In particolare è previsto il coinvolgimento:
dell’Area Organizzazione di UBI e di UBI Sistemi e Servizi nella predisposizione e manutenzione dell’apparato documentale, funzionale alle esigenze di valutazione di
adeguatezza ed effettività delle procedure aventi impatto sull’informativa contabile e
finanziaria;
delle altre funzioni di controllo interno (in particolare, Macroarea Audit di Capogruppo e di Gruppo, Area Compliance, Area Risk Management), al fine di
conseguire sinergie organizzative e coerenza valutativa tra le differenti strutture
interessate.
Preliminarmente al rilascio delle attestazioni ai sensi dell’art. 154 bis del D.Lgs. 58/98 sul
bilancio d’esercizio e sul bilancio semestrale abbreviato, viene redatta una specifica relazione da parte dello staff a diretto riporto del Dirigente Preposto che contiene, tra l’altro,
un giudizio di sintesi sulla bontà ed efficacia del sistema di controllo interno amministrativo
contabile. Tale relazione viene portata, con cadenza semestrale, all’attenzione del Consiglio
di Amministrazione.
Ambiente di lavoro
Per quanto riguarda gli adeguamenti che discendono dalla normativa del D.Lgs. 9 aprile
2008, n. 81 (Testo Unico sulla sicurezza) si rinvia al capitolo “Principali rischi e incertezze cui è esposta la Banca.
41
Prospetti di bilancio riclassificati
Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico
Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica della Banca ed in ottemperanza alla
Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, fra i prospetti riclassificati è stato inserito un apposito prospetto per evidenziare l’impatto economico dei principali eventi
ed operazioni non ricorrenti - essendo i relativi effetti patrimoniali e finanziari non
significativi - che così si riassumono:
2009:
riallineamenti civilistico/fiscali riguardanti il triennio 2005/2007;
oneri di integrazione conseguenti all’operazione di aggregazione; deduzione dell’IRAP pagata dall’Imposta sul Reddito delle Società.
2008:
affrancamento fiscale delle differenze fra valori civilistici e fiscali al 31 dicembre
2007;
oneri di integrazione conseguenti all’operazione di aggregazione.
Nei prospetti che seguono sono rappresentati gli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e
di Conto Economico.
42
Stato Patrimoniale riclassificato
(in migliaia di euro)
31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10. Cassa e disponibilità liquide 112.986 134.156 (21.170) (15,8)
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 50.459 84.305 (33.846) (40,1)
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 21.283 495 20.788 4.199,6
60. Crediti verso banche 5.728.086 7.273.170 (1.545.084) (21,2)
70. Crediti verso clientela 19.959.411 19.719.071 240.340 1,2
80. Derivati di copertura 144.697 350.589 (205.892) (58,7)
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 40.684 44.548 (3.864) (8,7)
100. Partecipazioni 5.065 5.065 - -
110. Attività materiali 38.623 33.505 5.118 15,3
120. Attività immateriali 42.145 42.145 - -
di cui: avviamento 42.145 42.145 - -
130. Attività fiscali 104.984 70.625 34.359 48,6
150. Altre attività 258.344 309.826 (51.482) (16,6)
Totale dell'attivo 26.506.767 28.067.500 (1.560.733) (5,6)
VOCI DELL'ATTIVO
31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10. Debiti verso banche 154.529 144.082 10.447 7,3
20. Debiti verso clientela 13.387.126 13.171.258 215.868 1,6
30. Titoli in circolazione 10.309.137 11.882.910 (1.573.773) (13,2)
40.+ 50. Passività finanziarie di negoziazione e valutate al fair value 49.729 83.650 (33.921) (40,6)
60. Derivati di copertura 72.755 79.295 (6.540) (8,2)
80. Passività fiscali 61.529 88.063 (26.534) (30,1)
100. Altre passività 454.032 684.951 (230.919) (33,7)
110. Trattamento di fine rapporto del personale 88.006 90.583 (2.577) (2,8)
120. Fondi per rischi e oneri: 29.573 30.710 (1.137) (3,7)
b) altri fondi 29.573 30.710 (1.137) (3,7)
130. Riserve da valutazione (1.741) (11.381) 9.640 (84,7)
160.+170.+180 Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve 1.723.077 1.450.531 272.546 18,8
200. Utile dell'esercizio 179.015 372.848 (193.833) (52,0)
Totale del passivo e del patrimonio netto 26.506.767 28.067.500 (1.560.733) (5,6)
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
43
Conto Economico riclassificato (in migliaia di euro)
31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10.- 20. Margine di interesse 550.869 773.248 (222.379) (28,8)
40. - 50. Commissioni nette 308.848 346.086 (37.238) (10,8)
80.+ 90.+100.+110. Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura 6.535 (3.100) 9.635 n.s.
190. Altri oneri/proventi di gestione 19.016 15.426 3.590 23,3
Proventi operativi 885.268 1.131.660 (246.392) (21,8)
150a. Spese per il personale (276.415) (285.835) 9.420 (3,3)
150b. Altre spese amministrative (207.168) (201.497) (5.671) 2,8
170. + 180. Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (5.329) (3.729) (1.600) 42,9
Oneri operativi (488.912) (491.061) 2.149 (0,4)
Risultato della gestione operativa 396.356 640.599 (244.243) (38,1)
130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (109.700) (62.303) (47.397) 76,1
130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre attivita'/passivita' (1.011) 1.764 (2.775) n.s.
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (543) 3.874 (4.417) n.s.
210. + 240. Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni (12) (42) 30 (71,4)
Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte 285.090 583.892 (298.802) (51,2)
260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente (104.538) (200.790) 96.252 (47,9)
Oneri di integrazione (1.537) (10.340) 8.803 (85,1)
di cui: spese per il personale (1.663) (2.247) 584 (26,0)
altre spese amministrative - (12.476) 12.476 -
rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (490) (395) (95) 24,1
imposte 616 4.778 (4.162) (87,1)
280. Utile/perdita attivita' non correnti in via di dismissione al netto imposte - 86 (86) -
290. Utile dell'esercizio 179.015 372.848 (193.833) (52,0)
VOCI DEL CONTO ECONOMICO
Metodologia di costruzione del Conto Economico riclassificato Principali regole di classificazione:
le commissioni di massimo scoperto iscritte alla voce 10 - 20 “Margine di interesse” (21.334,2
migliaia di euro al 31 dicembre 2009 e 40.999,3 migliaia di euro al 31 dicembre 2008) sono riclassificate nella voce 40 - 50 “Commissioni nette”;
i recuperi di imposta iscritti alla voce 190 “Altri oneri/proventi di gestione” (33.097,8 migliaia
di euro al 31 dicembre 2009 e 41.540 migliaia di euro al 31 dicembre 2008) sono riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse tra le altre spese amministrative;
la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 170 e 180
dello schema contabile e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi (1.220,4 migliaia di euro al 31 dicembre 2009 e 1.622 migliaia di euro al 31 dicembre 2008) classificate alla voce 190 dello schema obbligatorio;
la voce altri proventi/oneri di gestione include la voce 190, al netto delle riclassifiche sopramenzionate;
gli oneri di integrazione sono stati riclassificati sotto l’utile dell’operatività corrente al netto del
correlato effetto fiscale.
44
Conto Economico riclassificato al netto delle principali componenti non ricorrenti
(in migliaia di euro)
Istanza rimborso
IRES anni 2005-
2008
Riallineamento
fiscalità su FTA
Oneri di
integrazione
Affrancamento
quadro ECCessione sportelli
Oneri di
integrazione
10.- 20. Margine di interesse 550.869 550.869 773.248 773.248 (222.379) (28,8)
40. - 50. Commissioni nette 308.848 308.848 346.086 346.086 (37.238) (10,8)
80.+ 90.+100.+110. Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura 6.535 6.535 (3.100) (3.100) 9.635 n.s.
190. Altri oneri/proventi di gestione 19.016 19.016 15.426 15.426 3.590 23,3
Proventi operativi 885.268 - - - 885.268 1.131.660 - - - 1.131.660 (246.392) (21,8)
150a. Spese per il personale (276.415) (276.415) (285.835) (285.835) 9.420 (3,3)
150b. Altre spese amministrative (207.168) (207.168) (201.497) (201.497) (5.671) 2,8
170. + 180. Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (5.329) (5.329) (3.729) (3.729) (1.600) 42,9
Oneri operativi (488.912) - - - (488.912) (491.061) - - - (491.061) 2.149 (0,4)
Risultato della gestione operativa 396.356 - - - 396.356 640.599 - - - 640.599 (244.243) (38,1)
130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (109.700) (109.700) (62.303) (62.303) (47.397) 76,1
130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre attivita'/passivita' (1.011) (1.011) 1.764 1.764 (2.775) n.s.
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (543) (543) 3.874 3.874 (4.417) n.s.
210. + 240. Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni (12) (12) (42) (42) 30 (71,4)
Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte 285.090 - - - 285.090 583.892 - - - 583.892 (298.802) (51,2)
260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente (104.538) (4.958) (787) (110.283) (200.790) (8.561) (209.351) 99.068 (47,3)
Oneri di integrazione (1.537) - - 1.537 - (10.340) - - 10.340 - - -
di cui: spese per il personale (1.663) 1.663 - (2.247) 2.247 - - -
altre spese amministrative - - - (12.476) 12.476 - - -
rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (490) 490 - (395) 395 - - -
imposte 616 (616) - 4.778 (4.778) - - -
280. Utile/perdita attivita' non correnti in via di dismissione al netto imposte - - 86 (86) - - -
290. Utile d'esercizio 179.015 (4.958) (787) 1.537 174.807 372.848 (8.561) (86) 10.340 374.541 (199.734) (53,3)
variazione % 31/12/2008 variazione
Componenti non ricorrenti
31/12/2008
al netto delle
componenti non
ricorrenti
VOCI DEL CONTO ECONOMICO 31/12/2009
Componenti non ricorrenti
31/12/2009
al netto delle
componenti non
ricorrenti
45
Informazioni sullo Stato Patrimoniale riclassificato
Crediti e debiti verso banche
Il saldo positivo dell’interbancario, al netto delle operazioni in pronti contro termine
effettuate con la Capogruppo a fronte di raccolta in pronti contro termine da Clientela, è
sostanzialmente invariato nell’anno; infatti l’incremento, ancorché significativo in valore assoluto (17,9 milioni), corrisponde su base percentuale allo 0,3%. Si ricorda che in ossequio alla policy di equilibrio strutturale, nel primo semestre 2008 sono
state emesse obbligazioni riservate alla Capogruppo e contemporaneamente sono stati
costituiti depositi vincolati attivi presso la Capogruppo per 2.250 milioni di euro; alla data
del 31 dicembre 2009 i depositi vincolati attivi, per effetto della dinamica dei rinnovi,
ammontano a 2.040 milioni, le obbligazioni restano pari a 2.250 milioni.
L’andamento dell’aggregato è legato alle dinamiche della raccolta/impieghi da Clientela
registrate nel corso dell’anno.
(in migliaia di euro)
Assolute %
Crediti verso banche 5.728.086 7.273.170 (1.545.084) (21,2)
Debiti verso banche 154.529 144.082 10.447 7,3
POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 5.573.557 7.129.088 (1.555.531) (21,8)
(-) Pronti contro termine attivi (377.905) (1.591.329) 1.213.424 (76,3)
POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA 5.195.652 5.537.759 (342.107) (6,2)
Var. dicembre '09/dicembre '0831/12/2009 31/12/2008
Crediti verso la Clientela
A fine dicembre 2009, gli impieghi verso la Clientela hanno raggiunto quota 19.959,4 milioni
di euro, con un incremento (240,3 milioni, pari all’1,2%) rispetto al precedente esercizio.
Le forme tecniche a breve termine, al netto delle attività deteriorate, ammontano a 8.260,8
milioni di euro, in calo rispetto ai valori di fine anno precedente del 5,3% circa; le forme
tecniche a medio e lungo termine, essenzialmente rappresentate dai mutui, sono invece
aumentate dell’1% circa raggiungendo l’ammontare di 10.749,4 milioni di euro e
compensando così la riduzione del comparto a breve.
I conti correnti attivi con Clientela si attestano a 4.965,4 milioni, in calo del 12,5% rispetto
al dato del precedente esercizio; l’incremento più significativo rilevato nell’esercizio 2009 si
registra nella sottovoce residuale delle altre operazioni (622 milioni di euro circa, pari al
20%), principalmente dovuto alle sovvenzioni a breve termine.
Avuto riguardo alla composizione degli impieghi, le forme tecniche di mutuo rappresentano
il 56% circa del totale degli impieghi, mentre al termine del precedente esercizio
rappresentavano il 54,9%.
46
Situazione dei crediti per cassa al 31 dicembre 2009
(in migliaia di euro)
Tipologie esposizioni/valoriEsposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
a) Sofferenze 438.782 190.284 248.498
b) Incagli 377.834 41.116 336.718
c) Esposizioni ristrutturate 254.596 11.081 243.515
d) Esposizioni scadute 123.946 3.461 120.485
Totale crediti deteriorati 1.195.158 245.942 949.216
e) Crediti in Bonis 19.082.479 72.284 19.010.195
TOTALE 20.277.637 318.226 19.959.411
I crediti deteriorati netti della Banca sono pari a 949,2 milioni di euro, con un’incidenza sul
totale dei crediti netti del 4,8%; i crediti deteriorati netti in essere all’inizio dell’esercizio
ammontavano a 360 milioni circa, con un’incidenza dell’1,8%.
In particolare:
le sofferenze nette, pari a 248,5 milioni di euro, sono aumentate del 65,2% rispetto al
dato di dicembre 2008; il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi risulta pari all’1,2% (in crescita rispetto allo 0,8% di fine 2008);
i crediti incagliati netti ammontano a 336,7 milioni di euro, più che raddoppiati
rispetto ai valori di inizio esercizio, ed esprimono un’incidenza percentuale sugli
impieghi netti pari all’1,7%, contro lo 0,8% del 31 dicembre 2008;
le esposizioni ristrutturate sono pari a 243,5 milioni di euro, con un incremento di 227 milioni circa, da riferirsi ad accordi di ristrutturazione stipulati nell’esercizio con controparti corporate di esposizione significativa;
i crediti scaduti ammontano a 120,5 milioni di euro, ivi compresi 98,3 milioni di euro
di sconfini tra i 90 e 180 giorni relativi ad esposizioni garantite da immobili, riclassificate fra le deteriorate come previsto dalla normativa di vigilanza per le
Banche che effettuano le segnalazioni prudenziali secondo il metodo standard;
l’aggregato 2008, definito come l’insieme dei crediti scaduti o sconfinanti da oltre 180
giorni, era pari a 35,9 milioni di euro.
Il livello di copertura delle sofferenze, pari al 43,4%, è in calo rispetto al 48% del precedente
esercizio; quello dei crediti incagliati si è ridotto passando dal 13,8% al 10,9%.
La dotazione di riserva collettiva della Banca (72,3 milioni di euro) presenta un livello di copertura dei crediti in bonis pari allo 0,4% contro una copertura dello 0,3% registrata al
termine del precedente esercizio.
Il complessivo aumento dei crediti dubbi risente delle attuali condizioni economico –
finanziarie e del perdurante rallentamento dell’economia reale, sia a livello nazionale che
internazionale, ciò con particolare riferimento ad alcune branche di business in cui opera la
Clientela della Banca.
Attività finanziarie .
Si evidenziano le seguenti dinamiche nel comparto:
le “attività finanziarie di negoziazione”, costituite quasi interamente da derivati
finanziari, ammontano a 50,5 milioni di euro, contro 84,3 milioni del precedente esercizio;
le “attività finanziarie disponibili per la vendita”, costituite prevalentemente da titoli
posti a cauzione per l’emissione di assegni circolari ammontano a 21,3 milioni di
euro, rispetto a 0,5 milioni rilevati nel precedente esercizio; l’incremento è dovuto all’adeguamento della cauzione da 0,5 a 20,6 milioni di euro, richiesto dalla Banca
d’Italia in base al volume di titoli emessi dalla Banca; il residuo incremento, pari a
47
0,7 milioni, è dovuto pressoché interamente all’acquisizione di azioni e/o strumenti
finanziari partecipativi derivanti dalla conversione totale o parziale di esposizioni per cassa a seguito di ristrutturazioni di crediti verso clienti;
i “derivati di copertura” ammontano a 144,7 milioni di euro;
l’“adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica” si
attesta a un valore positivo di 40,7 milioni di euro contro il valore di 44,5 milioni di fine anno 2008 e rappresenta l’adeguamento al fair value dei crediti verso la Clientela
oggetto di macrocopertura.
Raccolta da Clientela
Al 31 dicembre 2009 i mezzi amministrati della Clientela, comprensivi della raccolta
indiretta con controparti istituzionali, si sono attestati a 50.240,7 milioni di euro,
manifestando un decremento di 2.368,9 milioni (-4,5%) rispetto alla consistenza del 31
dicembre 2008; escludendo la raccolta istituzionale, l’aggregato raggiunge l’importo di 45.240,3 milioni, con un incremento di 345,9 milioni, pari allo 0,8% rispetto al dato del
precedente esercizio.
Massa amministrata (in migliaia di euro)
Assolute %
Raccolta diretta da clientela 23.696.263 25.054.168 (1.357.905) (5,4)
Raccolta indiretta da clientela 26.544.442 27.555.403 (1.010.961) (3,7)
di cui: Risparmio gestito 10.973.893 10.374.309 599.584 5,8
TOTALE MEZZI AMMINISTRATI CLIENTELA 50.240.705 52.609.571 (2.368.866) (4,5)
Var. dicembre '09/dicembre '0831/12/2009 31/12/2008
Raccolta diretta da Clientela
A fine dicembre 2009 la raccolta diretta ammonta complessivamente a 23.696,3 milioni di
euro, in decremento di 1.357,9 milioni (pari al 5,4%) sul dato al 31 dicembre 2008.
I debiti verso la Clientela, pari a 13.387,1 milioni di euro, sono in lieve incremento rispetto al 31 dicembre 2008 (+215,9 milioni di euro pari all’1,6%). La raccolta a vista è passata da
11.463,9 milioni a 12.899,8 milioni circa, con un incremento in valore assoluto pari a
1.435,9 milioni (+12,5%); tale incremento compensa la riduzione dei pronti contro termine,
che nell’esercizio 2009 sono passati da 1.573,1 milioni a 358,4 milioni (-77,2%).
I titoli in circolazione sono risultati pari a 10.309,1 milioni di euro, in diminuzione del
13,2% rispetto alla consistenza del precedente esercizio, pari a 11.882,9 milioni. Tale
riduzione è strettamente connessa con l’andamento dei collocamenti di certificati di deposito
in valuta, ridotti in controvalore per 1.728,7 milioni, pari al 68,7%.
Le obbligazioni di propria emissione, al netto dei riacquisti, ammontano a 9.478 milioni di euro, contro un valore di bilancio 2008 pari a 9.319,7 milioni (+ 1,7%).
Le obbligazioni quotate sono rimaste costanti nel periodo in esame, per un valore nominale
pari a 250 milioni di euro; le obbligazioni non quotate si sono incrementate di 158,2 milioni
di euro, corrispondenti all’1,7%; escludendo dal comparto le obbligazioni sottoscritte dalla
capogruppo in virtù della Policy di equilibrio strutturale già citata, l’incremento si attesta al 2,2%.
Nel corso del periodo in esame non si sono registrati emissioni o rimborsi di titoli
subordinati.
48
Raccolta indiretta (in migliaia di euro)
Assolute %
- In amministrazione 10.632.442 49,4 9.476.558 47,8 1.155.884 12,2
- Risparmio gestito 10.911.607 50,6 10.363.686 52,2 547.921 5,3
Gestioni di Patrimoni Mobiliari 3.132.880 14,5 2.970.739 15,0 162.141 5,5
Fondi Comuni di investimento e Sicav 5.115.098 23,7 4.906.201 24,7 208.897 4,3
Prodotti assicurativi 2.663.629 12,4 2.486.746 12,5 176.883 7,1
CLIENTELA ORDINARIA 21.544.049 100,0 19.840.244 100,0 1.703.805 8,6
- In amministrazione 4.938.107 98,8 7.704.536 99,9 (2.766.429) (35,9)
- Risparmio gestito 62.286 1,2 10.623 0,1 51.663 n.s.
CLIENTELA ISTITUZIONALE 5.000.393 100,0 7.715.159 100,0 (2.714.766) (35,2)
TOTALE RACCOLTA INDIRETTA 26.544.442 27.555.403 (1.010.961) (3,7)
31/12/2009
A
Incidenza
%
Variazione A/BIncidenza
%
31/12/2008
B
Al 31 dicembre 2009 la raccolta indiretta da Clientela privata, ai valori di mercato, è
risultata pari a 21.544 milioni di euro, con un incremento dell’8,6% (1.703,8 milioni)
rispetto all’ammontare di fine 2008; nel dettaglio, la raccolta indiretta in amministrazione da
Clientela ordinaria si è attestata a 10.632,4 milioni di euro con un incremento del 12,2%; il
risparmio gestito presenta un incremento rispetto al 31 dicembre 2008 di euro 548 milioni,
pari al 5,3%. L’incremento della raccolta in amministrazione da Clientela è in buona parte da ascrivere ai
nuovi collocamenti di prestiti obbligazionari emessi dalla Capogruppo e da soggetti terzi, per
un totale di 768,8 milioni di euro (416,5 milioni il collocato infragruppo).
L’incremento degli stock di risparmio gestito è dovuto alla rivalutazione dei valori di mercato
dell’esercizio, mentre il saldo netto sottoscrizioni / rimborsi risulta negativo, con l’eccezione delle gestioni patrimoniali G.P.M.; le polizze vita riscontrano il favore della Clientela, con un
ammontare collocato nell’esercizio di 397 milioni di euro circa.
Immobilizzazioni materiali
Al 31 dicembre 2009 le immobilizzazioni materiali ammontano complessivamente a 38,6
milioni di euro, con un incremento di circa 5,1 milioni di euro rispetto a fine dicembre 2008.
Nel corso dell’esercizio sono stati acquistati nuovi cespiti per 9,7 milioni di euro; gli
investimenti più significativi sono relativi alla fornitura di mezzi forti e macchine del cassiere
(3,6 milioni di euro), nonché di ATM evoluti/multifunzione (1,6 milioni).
Immobilizzazioni immateriali
Pari a 42,1 milioni di euro, le immobilizzazioni immateriali non hanno registrato variazioni rispetto al 2008.
L’avviamento deriva dalla fusione per incorporazione di Banca Brignone S.p.A. e di Ceresole
& C. SIM S.p.A. nella ex Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino S.c.r.l.; costituendo
immobilizzazione a vita utile indefinita, non è sottoposto ad ammortamento sistematico. Dal test di impairment non risulta – come per gli scorsi esercizi – l’esigenza di provvedere ad
alcuna rettifica di valore dell’avviamento iscritto. Per ulteriori informazioni e per il test di impairment sull’avviamento si rimanda alla Parte B
Informazioni sullo Stato Patrimoniale, Sezione 12 “Attività immateriali” di Nota Integrativa.
Partecipazioni
La voce comprende esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo ed è costituita dalla
partecipazione in UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., pari al 2,96% del capitale, per un valore di
bilancio di circa 1,6 milioni di euro, e dalla partecipazione in UBI Banca International S.A. (Lussemburgo), pari al 3,462% del capitale (euro 3,5 milioni), detenuta a seguito
dell’operazione di conferimento della filiale di Monaco di Baviera. Entrambe le partecipazioni
49
sono state acquisite nell’esercizio 2008; nel corrente esercizio non sono state operate
variazioni.
Patrimonio netto
Alla data di riferimento del bilancio la Banca possiede un capitale sociale di euro 1.256,3
milioni, ripartito in n. 1.256.300.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro
ciascuna. Le azioni sono nominali ed indivisibili; ciascuna azione attribuisce il diritto ad un voto.
La Banca Popolare di Bergamo S.p.A. è posseduta al 100% dalla Capogruppo UBI Banca
S.c.p.A., che ne ha il pieno controllo.
Il patrimonio netto al 31 dicembre 2009, comprensivo dell’utile dell’esercizio pari a 179
milioni di euro, evidenzia un saldo di 1.900,4 milioni di euro (+4,9% rispetto al dicembre 2008).
Le grandezze relative al patrimonio di vigilanza si sono attestate a 1.811,5 milioni, quale patrimonio di base (Tier 1), ed a 298,5 milioni quale patrimonio supplementare (Tier 2).
Il rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 961,5 milioni di euro, correlato essenzialmente ai volumi
operativi nel settore dell’erogazione del credito alla Clientela.
Per quanto riguarda i requisiti prudenziali, il rapporto fra il patrimonio di base ed il totale delle attività a rischio ponderate (Tier 1) è pari all’11,3%, contro il 9,8% del 31 dicembre
2008; il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività di rischio ponderate (Tier 2) risulta pari al 13,2%, contro un livello minimo richiesto dalla normativa di
riferimento fissato al 6% per le banche appartenenti ad un gruppo bancario; tale indice si
attestava all’11,5% alla termine del precedente esercizio.
Il margine di espansione degli impieghi si quantifica in euro 19.141,8 milioni, contro 15.732
milioni al 31 dicembre 2008.
Per maggiori informazioni si rimanda alla tabella del patrimonio di vigilanza della Parte F
della Nota Integrativa.
50
Informazioni sul Conto Economico riclassificato
Il margine di interesse dell’esercizio 2009 si è attestato a 550,9 milioni; rispetto al risultato dell’esercizio precedente (773,2 milioni) si rileva un decremento di 222,4 milioni (-28,8%),
essenzialmente attribuibile alla dinamica flettente dei tassi di mercato: nel dettaglio delle
forme tecniche, si è registrata una contrazione dei livelli di redditività della raccolta (sia nel
comparto a breve che in quello a medio e lungo termine), proporzionalmente superiore al
miglioramento dei margini da impieghi.
Le commissioni nette si sono attestate a 308,8 milioni di euro, manifestando una flessione
del 10,8% rispetto all’esercizio 2008 (-37,2 milioni di euro).
La dinamica negativa delle commissioni da raccolta indiretta (-9,9%) è fondamentalmente
attribuibile al calo del 20,8% rilevato nell’ambito del risparmio gestito (-14,3 milioni di euro),
dovuto in generale alla flessione degli stock medi e di un mix dei fondi meno redditizio; tale calo è parzialmente compensato dall’incremento del 5% circa rilevato nell’ambito del
risparmio amministrato (+2,5 milioni di euro), che beneficia delle commissioni per
collocamento di prestiti obbligazionari, con un introito provvigionale di 19 milioni circa di
cui 10 milioni dalla Capogruppo. Sono inoltre da segnalare i decrementi delle commissioni
nette legate al servizio estero (2 milioni circa, pari ad un calo del 17,9%) e quelle legate alla
monetica (2,3 milioni pari ad una diminuzione del 9,8%).
L’attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato positivo di 6,5 milioni di
euro, mentre il risultato dello scorso esercizio era negativo per 3,1 milioni; il saldo è così
dettagliato:
(dati in migliaia di euro)
31/12/2009 31/12/2008
- risultato netto attività di negoziazione 3.498 1.926 - risultato netto attività di copertura 5.067 -6.191
- utile cessione/riacquisto passività finanziarie -2.030 1.165
6.535 -3.100
Il risultato positivo dell’attività di negoziazione è dovuto principalmente agli utili conseguiti
nell’operatività sui contratti derivati su valute (4,3 milioni contro 1,3 milioni di utile
conseguito nell’esercizio 2008); tali utili, uniti al positivo risultato dell’attività di
negoziazione titoli, compensano efficacemente i risultati negativi conseguiti nel comparto dei
derivati su tassi di interesse.
Anche l’attività di copertura ha generato un effetto positivo sul risultato dell’esercizio; sul finire dello scorso anno si era verificata una forte riduzione dei tassi a breve termine, che
aveva determinato valutazioni negative delle coperture dei prestiti emessi; nell’anno in
commento, il riallineamento dei tassi ha riequilibrato le coperture generando così un effetto
positivo per 6,6 milioni di euro. Fenomeno opposto si registra sulle coperture dell’attivo, con
un risultato netto negativo nell’esercizio per 1,5 milioni di euro. Il risultato della voce 100 è dovuto alle operazioni di riacquisto di passività finanziarie
emesse, ed è imputabile agli andamenti di mercato.
Gli altri oneri e proventi di gestione sono pari a circa 19 milioni di euro, in aumento di 3,6
milioni, corrispondenti al 23,3%, rispetto al dato del precedente esercizio. In sede di
commento si rammenta che ad influenzare fortemente il dato dello scorso esercizio sono stati gli oneri rilevati per gli assegni circolari di propria emissione prescritti nei precedenti
esercizi e dovuti all’Erario per effetto della Legge 166/2008, per un importo pari a 5,4
milioni.
A seguito di tali dinamiche, i proventi operativi si sono attestati a quota 885,3 milioni di euro, con un decremento di 246,4 milioni (-21,8% circa) rispetto allo scorso esercizio.
Sul versante dei costi, le spese per il personale, complessivamente pari a 276,4 milioni di
euro, sono in contrazione di euro 9,4 milioni (-3,3%) rispetto all’esercizio 2008, quando si
51
erano attestate a 285,8 milioni di euro. Nel dettaglio, rispetto all’anno precedente, le
principali riduzioni di costo sono da attribuire a minori accantonamenti per sistemi incentivanti per 11,8 milioni, nonché a rilasci di accantonamenti per ferie non godute per
3,5 milioni, alla valutazione attuariale di trattamento di fine rapporto e polizza sanitaria per
1,5 milioni ed a rimborsi per formazione per 1,2 milioni; i principali incrementi di costo sono
relativi all’evoluzione delle retribuzioni per 4,8 milioni di euro (incrementi CCNL, scatti
anzianità, effetto trascinamento degli avanzamenti di carriera dell’esercizio precedente), da riconoscimenti economici e promozioni dell’anno per 1,7 milioni, dal premio aziendale per
1,5 milioni e dalle ex festività del 2009 per 0,5 milioni di euro.
Le altre spese amministrative, pari complessivamente a 207,2 milioni di euro sono in lieve
crescita rispetto al precedente esercizio (+5,7 milioni di euro, corrispondente al 2,8%).
Esse sono principalmente rappresentate da spese per servizi resi da terzi per 86,9 milioni, affitti passivi per 35,6 milioni, postali, informatiche e telefoniche e trasmissione dati per
14,7 milioni, spese per servizi di outsourcing per 9,5 milioni, spese per conduzione immobili
per 9,3 milioni e premi assicurativi per 8,8 milioni. Le spese per servizi resi da terzi sono quasi interamente costituite dal canone di service per
le prestazioni ottenute dalla controllante UBI Banca e dalla società del Gruppo UBI Sistemi
e Servizi S.c.p.A.; sui canoni grava l’imposta sul valore aggiunto per 8,8 milioni di euro, per effetto del nuovo regime fiscale sulle operazioni infragruppo; nonostante ciò, il costo di tale
service si è ridotto del 12,4%. Sul punto, si rimanda per dettagli all’apposito paragrafo,
inserito nelle altre informazioni – aspetti fiscali più avanti nella presente Relazione.
Presentano invece incrementi significativi le spese postali ed i servizi in outsourcing (fattispecie precedentemente incluse nel canone di service), i premi assicurativi e i fitti
passivi, nonché le spese per recupero crediti. In assenza della variazione normativa relativa all’I.V.A., le altre spese amministrative si
sarebbero ridotte dell’1,5%.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano a 5,3 milioni di euro,
contro un dato pari a 3,7 milioni del 2008. L’incremento del costo è dovuto ai maggiori acquisti di attività materiali registrati negli esercizi 2008 e 2009 già descritti in precedenza.
Complessivamente, gli oneri operativi ammontano a 488,9 milioni, in lieve calo rispetto al dato dello scorso esercizio (491,1 milioni). Il rapporto cost/income, calcolato rapportando i
costi operativi ai proventi operativi si è attestato al 55,2%, in crescita rispetto al 43,4%
registrato nello scorso esercizio; ciò è dovuto principalmente alla già commentata riduzione dei proventi operativi.
A seguito delle suddette dinamiche, il risultato della gestione operativa si è attestato a 396,4
milioni di euro contro 640,6 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2008.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti sono passate da 62,3 milioni a 109,7 milioni di euro, evidenziando una crescita di 47,4 milioni; tale maggior valore è dovuto a rettifiche analitiche sui crediti non performing (+ 34 milioni circa) e rettifiche
collettive sui crediti in bonis (+ 13,4 milioni).
Il costo del credito si attesta allo 0,55%, risultato superiore rispetto a quanto registrato a
fine 2008 (0,32%).
Le rettifiche/riprese nette di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie
evidenziano un risultato negativo di 1 milione di euro, contro un risultato positivo di 1,8
milioni nel precedente esercizio.
La valutazione dei crediti di firma ha comportato una ripresa netta di 0,5 milioni di euro,
con un livello di copertura globale dello 0,20%; la valutazione collettiva degli impegni ha
comportato una rettifica di 1,4 milioni di euro su un nozionale di 725 milioni circa, con un livello di copertura dello 0,19%.
Nella voce in commento è presente in misura marginale (0,1 milioni) la rettifica per
deterioramento registrata su strumenti partecipativi, acquisiti in base ad accordi di
ristrutturazione.
52
Gli accantonamenti netti al fondo per rischi ed oneri presentano un risultato negativo di 0,5
milioni di euro, ed esprimono un risultato peggiore rispetto al risultato dell’esercizio 2008, allora positivo per euro 3,9 milioni (-4,4 milioni di euro); si ricorda che l’esercizio posto in
raffronto aveva beneficiato dell’accordo transattivo a composizione della controversia con
Parmalat, con un conseguente rilascio di fondi per revocatorie precedentemente accantonati.
L’utile della operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 285,1 milioni di euro in diminuzione del 51,2% (-298,8 milioni di euro) rispetto al 2008.
Le imposte ammontano a 104,5 milioni di euro esprimendo un’incidenza percentuale
sull’utile al lordo delle imposte pari al 36,67% e comprendono gli impatti positivi derivanti
dall’applicazione delle norme fiscali, come dettagliato nelle Politiche Contabili – Sezione 4
Altri aspetti – Deducibilità forfettaria credito IRAP e nel “Conto Economico riclassificato al netto delle principali componenti non ricorrenti”. Il tax rate normalizzato si attesta al
38,68% contro il 35,85% del 2008.
Gli oneri di integrazione, componenti non ricorrenti dell’esercizio, ammontano a 1,5 milioni
di euro al netto della fiscalità per circa 0,6 milioni di euro; sono costituiti da spese per il personale per 1,6 milioni di euro e da rettifiche di valore nette su attività materiali per 0,5
milioni di euro. Le spese per il personale sono dovute principalmente a ricorso a personale
interinale per le necessità connesse alla migrazione informatica del precedente esercizio (1,0
milioni) ed indennità di mobilità per dipendenti con sede lavorativa trasferita rispetto alla
situazione ante Piano Industriale (0,5 milioni). Le rettifiche su attività materiali sono ascrivibili per intero alle insegne, sostituite nell’ambito del progetto “rebranding”.
L’utile d’esercizio è pari a 179 milioni di euro ed evidenzia una contrazione del 52% rispetto
al dato del 2008 (-193,8 milioni di euro). Confrontando i risultati normalizzati dei due
periodi l’utile 2009 sarebbe pari a 174,8 milioni di euro, con un decremento di 199,7 milioni
sull’esercizio precedente (-53,3%).
In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime un
ROE (Return on Equity) pari al 10,4% in contrazione rispetto al 25,9% consuntivo dello
scorso esercizio. Il ROE normalizzato del 2009 sarebbe pari al 10,16%, contro il 26%
dell’anno 2008.
* * * * *
53
L’attività di ricerca e sviluppo
Di seguito si riepilogano le principali linee progettuali sviluppate nel corso del 2009 dalla
Direzione Innovazione e Disegno Architetture della Divisione Sistemi Informativi di UBI
Sistemi e Servizi, svolta per conto delle Banche del Gruppo. Trattasi in alcuni casi di
progetti che, pur non nascendo da specifiche esigenze aziendali, individuano opportunità evolutive del sistema informativo a vantaggio dell’efficienza e di una migliore efficacia dei
processi aziendali, anche nei rapporti con la Clientela.
Nell’ambito del progetto “unified communication” (integrazione fra telefono e postazione di
lavoro-PC), già avviato nel 2008, parallelamente alla progressiva attivazione sul perimetro
Capogruppo e Banche Rete della piattaforma VOIP21, sono proseguite le attività evolutive per i servizi a valore aggiunto che sfrutteranno tale piattaforma.
In tema di motori di ricerca è stata condotta una valutazione delle due tipologie di motori
presenti sul mercato, statistici e semantici: i primi idonei all’ottimizzazione delle ricerche
diffuse in ambiti generalisti; i secondi ideali per modalità di ricerca più specializzate e vicine al linguaggio naturale. La conseguente attività di sviluppo in ottica applicativa è stata
indirizzata verso i settori aziendali “Normativa” e “Help Desk”.
Per quanto riguarda i sistemi di videoconferenza – già ampiamente utilizzati nel Gruppo UBI
con oltre 150 postazioni installate – nell’ottica di incrementare ulteriormente il loro utilizzo e
migliorare l’efficacia della comunicazione si è ritenuto opportuno, parallelamente al progressivo ampliamento del numero di postazioni, migliorarne la qualità con l’introduzione
di soluzioni ad alta definizione. Oltre a ciò nel corso dell’anno è stata sperimentata, per
l’adozione su ampia scala, l’integrazione della tecnologia della videoconferenza nella stessa
postazione di lavoro (PC). La proposta risulta di particolare interesse per le Direzioni
Centrali e Territoriali delle singole Banche Rete, rappresentando sia un valido strumento di supporto al processo decisionale e alla condivisione delle informazioni, sia un fattore
abilitante per la riduzione della spesa e dei rischi connessi agli spostamenti delle persone.
Nell’ottica di un costante impegno per identificare soluzioni volte a migliorare la relazione
delle Banche Rete con i clienti, è stato avviato un progetto denominato “nuova postazione di
lavoro”, il quale prevede l’adozione di un’innovativa interfaccia utente orientata alla semplificazione e all’efficientamento delle attività, grazie soprattutto alla guida del processo
di business. Il primo contesto di applicazione riguarderà l’erogazione dei mutui alla Clientela retail ed in tale ambito è prevista anche l’attivazione di una piattaforma di gestione
documentale abilitante la smaterializzazione dei documenti in ottica paperless.
Nel settore della multicanalità sono state esplorate nuove tecnologie e strumenti – basati, ad esempio, sui sistemi di Virtual Assistant, di ricerca semantica e di riconoscimento del
linguaggio naturale – potenzialmente innestabili nei diversi canali di accesso a disposizione
della Clientela (Internet e cellulare) per agevolarne l’interattività.
Infine, dal punto di vista dell’architettura tecnologica dipartimentale centrale,
coerentemente con gli orientamenti strategici in tema di valutazione di nuove tecnologie, è stata condotta l’analisi dello scenario di mercato e dei principali trend evolutivi di settore
allo scopo di individuare un’architettura e una piattaforma che, garantendo il medesimo
livello di servizio dell’attuale infrastruttura, introducessero significativi benefici economici.
La soluzione finale si è concretizzata nell’adozione, già a partire dal 2009, di sistemi operativi open e di hardware standard di mercato con un miglior rapporto
costo/prestazione.
21 Tecnologia che consente di effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione Internet.
54
Rapporti contrattuali con Società del Gruppo
Conformemente alla Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d’Italia, I°
aggiornamento del 18 novembre 2009, il commento relativo ai rapporti con le imprese del
Gruppo e parti correlate è stato inserito in Nota Integrativa, parte H, alla quale si rimanda.
Altre informazioni
Le modifiche statutarie
In corso d’anno sono state deliberate le modifiche statutarie, finalizzate al recepimento delle previsioni contenute nel Provvedimento di Banca d’Italia del 4 marzo 2008 in materia di
organizzazione e governo societario delle Banche. Le disposizioni di cui trattasi sono state
emanate con l’esplicito intento di rafforzare gli standard minimi di organizzazione e governo
societario e dettano principi e linee applicative che possano garantire la creazione di efficaci assetti organizzativi e di governo societario nei quali sia “chiara la distinzione dei ruoli e delle responsabilità”, sia garantito il “bilanciamento dei poteri, l’equilibrata composizione degli Organi, l’efficacia dei controlli, il presidio di tutti i rischi aziendali, l’adeguatezza dei flussi informativi”, quali elementi essenziali per il perseguimento degli obiettivi aziendali e per
assicurare condizioni di sana e prudente gestione.
La Capogruppo ha inoltre provveduto alla predisposizione del Progetto di Governo Societario
riferito ad UBI Banca ed a tutte le Banche del Gruppo, in conformità alle Disposizioni di
Vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche, ed all’invio dello
stesso alla Banca d’Italia. Con riferimento alle modifiche statutarie conseguenti al “Progetto di Ottimizzazione
Territoriale” si fa rimando a quanto indicato nell’apposito paragrafo.
Informativa su azioni proprie e di Controllanti art. 2428 cc.
Si rileva che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà, operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante ed a fine periodo non
risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante.
Aspetti fiscali
Scudo fiscale
È stata introdotta una norma di sanatoria per la irregolare detenzione all’estero, alla data
del 31 dicembre 2008, di ogni attività in grado di produrre redditi quali ad esempio attività
finanziarie o immobiliari. Il periodo previsto per usufruire del provvedimento è stato fissato
a decorrere dal 15 settembre 2009 sino al 15 dicembre 2009 peraltro indirettamente esteso
sino al 31 dicembre 2010 laddove sussistessero “cause ostative” alla conclusione dell’operazione di emersione, comunque da eseguire entro il 15 dicembre 2009.
Ciò ha comportato che i contribuenti destinatari del provvedimento, tipicamente persone
fisiche o soggetti ad essi equiparati dal punto di vista fiscale, dovessero versare l’imposta
sostitutiva del 5% entro la data sopra riportata con l’impegno a concludere l’operazione di
rimpatrio, rimpatrio giuridico o regolarizzazione, entro il successivo 31 dicembre 2010. Le
cause ostative tipiche cui sono incorsi i contribuenti sono riconducibili alla esistenza di complesse strutture finanziarie estere ovvero alla incompatibilità/penalizzazione di taluni
strumenti finanziari detenute all’estero con le norme fiscali domestiche. Rispetto alle
precedenti analoghe sanatorie si è rivelata assoluta novità il rimpatrio giuridico di immobili,
preziosi, opere d’arte etc. che ha comportato la soluzione di complessi aspetti di natura
contrattuale. Sul finire dell’anno il Governo ha emanato il D.L. 30 dicembre 2009 n.194 con cui è stata
ulteriormente riprodotta la sanatoria con decorrenza dal 30 dicembre 2009 e sino al 30
aprile 2010. L’imposta sostitutiva, fermi gli altri aspetti, è stata elevata dal 5% al 6% laddove
l’emersione avvenga entro il 28 febbraio ovvero al 7% se realizzata entro il 30 aprile 2010.
55
Resta fermo il maggior termine del 31 dicembre 2010 in presenza di cause ostative che
impediscono il perfezionamento al momento della presentazione della dichiarazione. Va segnalato come l’impatto normativo contenuto nell’art. 13 bis del D.L. 78/2009 sia stato
progressivamente oggetto di estensioni legislative e/o interpretative che hanno imposto agli
intermediari frequenti interventi di revisione delle proprie procedure. Si cita ad esempio
l’ampliamento della sanatoria alla detenzione di partecipazioni in paradisi fiscali (CFC)
ovvero, come già detto in precedenza, alle società immobiliari (SCI). Il Gruppo, rilevato il ruolo centrale degli intermediari nella attuazione di tale normativa, ha
messo a disposizione della Clientela le proprie strutture di assistenza finanziaria,
consulenza legale e fiscale anche organizzando convegni sul tema ed incontri con gli ordini
professionali.
Limiti fiscali alla svalutazione di nuovi crediti
È stata integrata la disciplina della deduzione ai fini IRES della svalutazione dei crediti alla
Clientela prevedendo, solo per i nuovi crediti erogati a partire dal 1° luglio 2009 che
superano la media del biennio precedente, un innalzamento della quota deducibile
nell’esercizio, che passa dallo 0,30% ordinario allo 0,50%, nonché la riduzione del periodo
temporale di deduzione fiscale dell’eventuale eccedenza rispetto a tale soglia percentuale da 18 anni a 9 anni (art. 106, comma 3-bis, TUIR).
La norma appare di non agevole applicazione, atteso il mancato coordinamento tra
l’ordinaria deducibilità della svalutazione dei crediti (art. 106, comma 3, TUIR) e la nuova
previsione sopra citata, la quale ultima utilizza espressioni normative non coincidenti con
quelle utilizzate per l’ordinaria svalutazione. Ciò impedisce allo stato non solo una stima
degli effetti economico-finanziari di tale normativa sull’esercizio in corso ma la stessa applicazione del provvedimento.
Sul punto deve rilevarsi come l’Associazione di categoria abbia in corso un intenso confronto
con il Legislatore al fine di uniformare più in generale la disciplina fiscale della svalutazione
crediti agli standard degli altri paesi U.E.. La normativa domestica oltre alla complessità
applicativa sopra descritta, peraltro inserita nell’ambito delle regole contabili IAS/IFRS, crea
un rilevante ammontare di fiscalità differita attiva su ampi periodi temporali – vedasi 18 esercizi.
IVA infragruppo
Come noto a far tempo dal 1° gennaio 2009 è pienamente operativo l’art. 10 c.2 DPR 633/72
che, a determinate condizioni, rende esenti da IVA le prestazioni di servizi rese dai consorzi o società consortili a favore dei propri soci. Dalla stessa data è stato abrogato l’art. 6 della L.
133/99 che esentava da IVA in via generale tutte le prestazioni di servizi rese nell’ambito di
attività ausiliarie tra soggetti dello stesso Gruppo bancario. In tale mutato quadro il Gruppo
ha trasformato in società consortile la partecipata UBISS al fine di mandare esenti una serie
di servizi principalmente informatici e amministrativi da questa resi a favore di altre società
del Gruppo. Stante la struttura federale del Gruppo UBI permane tuttavia una significativa penalizzazione, in termini di imponibilità dei corrispettivi dovuti, su una ampia gamma di
servizi prestati dalla Capogruppo.
Nonostante le positive aperture circa l’attività dei consorzi e la tipologia dei soci che
l’Agenzia delle Entrate ha esplicato con la Circolare n. 23 dell’8 maggio 2009, permane
l’esigenza per i gruppi Bancari, assicurativi e in genere di tutte le imprese per un pronto recepimento anche nel nostro ordinamento della c.d. Partita IVA unica di Gruppo che
manderebbe così esenti da tributo le operazioni che intercorrono tra soggetti appartenenti
allo stesso Gruppo Economico.
Determinazione del reddito per i soggetti IAS
Con l’emanazione del Decreto 1° aprile 2009 n. 48 si è completata l’emanazione delle norme modificative/integrative al TUIR per i soggetti IAS già avviata con la Legge 24 dicembre 2007
n. 244 e successivamente integrata con il D.L. 185/2008 laddove sono previste le modalità
con cui effettuare il riallineamento civilistico/fiscale delle poste di bilancio anche a fronte di
operazioni straordinarie.
Più in particolare la normativa ha previsto la possibilità di riallineare i differenti valori civilistico/fiscali riguardanti il triennio 2005/2007 conseguenti alla previgente diversa
normativa mediante versamento di imposta sostitutiva.
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Tali riallineamenti concernono le attività/passività conseguenti a:
a) operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, conferimenti, etc.); b) gestione ordinaria.
Nel caso b) è consentito il riallineamento di tutte le fattispecie con pagamento di imposte ad
aliquota ordinaria, ovvero di singole fattispecie a scelta del contribuente con pagamento di
un’imposta sostitutiva (IRES/IRAP) del 16%. Mentre la parte riferibile alle operazioni straordinarie aveva già avuto rilievo nel bilancio
2008 (come ivi indicato), per quanto attiene le attività ordinarie il Gruppo ha ritenuto
opportuno, anche per le ricadute organizzative/amministrative che consentono di eliminare
il c.d. doppio binario, effettuare riallineamenti specifici con riguardo alle seguenti fattispecie:
disallineamenti all’1 gennaio 2009 derivanti dalla prima applicazione dei Principi IAS
(c.d. First time adoption); disallineamenti all’1 gennaio 2009 derivanti dall’applicazione a regime dei principi
IAS/IFRS che non si sarebbero prodotti laddove si fossero applicate le nuove
disposizioni fiscali, introdotte dalla predetta Legge finanziaria 2008.
Per effetto di tale opzione – esercitata il 16 giugno 2009 ai sensi dell’art. 15 del D.L. 185/2008, in concomitanza con il versamento a saldo delle imposte per l’esercizio 2008 –
sono state versate imposte per 0,9 milioni e si sono al contempo resi liberi, in contropartita
al Conto Economico, 1,8 milioni già iscritti quali imposte differite attive/passive.
Si deve sottolineare come, a seguito delle soprarichiamate modifiche, il vigente sistema
fiscale per i soggetti IAS sia incentrato, sia ai fini IRES che IRAP, sul c.d. “principio di
derivazione” dalle risultanze di bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali. Alla data del presente Bilancio l’Amministrazione Finanziaria non ha tuttavia ancora
emanato l’attesa circolare illustrativa dell’intera materia con ciò rendendo complessa e
talora incerta la determinazione dell’imponibile fiscale anche nel contesto delle verifiche di
cui si darà oltre.
Deducibilità forfettaria credito IRAP
Il D.L. n. 185/2008 (c.d. “decreto anti crisi”) ha introdotto, a decorrere dal periodo d’imposta
2008, la deducibilità forfettaria del 10% dell’IRAP ai fini IRES. Il provvedimento in parola ha
inoltre previsto l’applicazione retroattiva di tale deducibilità ai periodi d’imposta dal 2004 al
2007.
Mentre per ciò che concerne il periodo di imposta 2008 si è già tenuto conto del beneficio della deducibilità IRAP in sede di versamento del saldo IRES, per le annualità pregresse
sono state inviate telematicamente, per il tramite della Capogruppo UBI, apposite istanze di
rimborso.
Con riferimento a ciascun periodo d’imposta, compete alla Banca il rimborso della maggiore
IRES e ciò anche in presenza di perdita fiscale: in tal caso, la maggiore perdita scaturita è
conteggiata in diminuzione del reddito relativo al primo periodo d’imposta utile successivo. Per le annualità di adesione al consolidato fiscale l’ammontare chiesto a rimborso – in
quanto riferito al reddito complessivo da consolidato fiscale - sarà riconosciuto alla
Consolidante UBI la quale provvederà successivamente all’attribuzione alle singole società
consolidate di quanto spettante in ragione dei redditi individuali rideterminati. Viceversa,
per le annualità extra consolidato fiscale il rimborso verrà riconosciuto direttamente alle singole società istanti.
Ciò detto si segnala che l’ammontare complessivo chiesto a rimborso per via telematica per
le annualità pregresse 2004-2007 ammonta a complessive 4.958 migliaia di euro.
L’ammontare complessivo è, per le singole annualità, così ripartito:
• anno 2004 euro 796 mila;
• anno 2005 euro 1.481 mila; • anno 2006 euro 1.330 mila;
• anno 2007 euro 1.351 mila.
Premesso che i rimborsi saranno effettuati dall’Agenzia delle Entrate nei limiti di spesa
prefissati dal decreto legge anticrisi (vale a dire euro 100 milioni nel 2009, euro 500 milioni nel 2010 ed euro 400 milioni nel 2011) si ritiene al momento presumibile il rimborso dei
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crediti in parola sebbene ciò potrà avvenire con modalità rateale ed in tempi relativamente
lunghi. Da un punto di vista contabile, nel bilancio al 31 dicembre 2009, si è proceduto
all’iscrizione di un credito per un ammontare pari all’intero importo sopra evidenziato in
contropartita all’iscrizione di minori imposte dell’esercizio.
Il contenzioso fiscale
Nel corso del 2009 la Società è stata oggetto di verifica, per IRES ed IRAP relativa
all’annualità 2006, da parte dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale per la
Lombardia - Ufficio Grandi Contribuenti, conclusasi con processo verbale di constatazione
(p.v.c.) consegnato in data 24 febbraio 2010.
L’unico rilievo emergente dal p.v.c. concerne presunte irregolarità nella quantificazione della
svalutazione crediti fiscalmente deducibile nell’esercizio. A fronte di tale rilievo, verrà presentata istanza di adesione integrale al p.v.c. e per l’effetto è stato accantonato l’importo
di Euro 90.000.
Si rileva infine che anche la capogruppo UBI Banca, quale consolidante della Società (regime
del consolidato fiscale nazionale ai fini IRES, secondo le previsioni di cui agli artt. da 117 a
129 del TUIR) sarà coinvolta nel procedimento di adesione al p.v.c., come previsto dalla Circolare Ag. Entrate n. 60/E/2007.
Da ultimo, si ricorda che la Banca Popolare di Bergamo - rientrando tra i c.d. Grandi
Contribuenti ai sensi dell’art. 27, commi 13 e 14, D.L. 185/2008, come integrato dal
Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 54291 del 6 aprile 2009 - è
soggetta a più stringenti verifiche da parte dell’Amministrazione finanziaria come pure al c.d. tutoraggio fiscale (art. 27, commi 9-12, D.L. 185/2008) che, secondo gli indirizzi
conosciuti, dovrà fornire un costante ausilio e controllo sull’operatività del grande
contribuente.
Operazione di Ottimizzazione Territoriale
In data 30 settembre è stato approvato con efficacia contabile e giuridica 25 gennaio 2010,
nell’ambito del modello federale di riferimento, un progetto di ottimizzazione della copertura
territoriale delle Banche Rete, volto ad ottimizzare la struttura della rete distributiva
attraverso la specializzazione delle stesse per zona geografica, con focalizzazione sui territori
storici di radicamento. In particolare, è prevista l’attribuzione di coperture territoriali pressoché esclusive ad ogni
Banca Rete, attraverso il raggruppamento delle filiali di Gruppo presenti sullo stesso
territorio sotto un unico marchio di riferimento, con un aumento delle quote di mercato ed
una maggiore visibilità per ciascuna singola Banca Rete, ed una parallela semplificazione
dei processi di sviluppo commerciale e di gestione creditizia.
L’operazione comporterà il trasferimento infragruppo di circa 300 sportelli e 2.200 risorse tra Banca Regionale Europea (BRE), Banca Popolare Commercio e Industria (BPCI), Banca
Popolare di Bergamo (BPB), Banco di Brescia (BBS) e Banco di San Giorgio (BSG).
In dettaglio:
BRE sarà Banca di riferimento per il territorio piemontese, con il trasferimento della Direzione Generale da Milano a Torino;
BPCI sarà Banca di riferimento nelle provincie lombarde di Milano e Pavia nonché nelle provincie emiliane di Bologna, Parma, Piacenza, Modena, Reggio Emilia e
Ferrara;
BPB sarà Banca di riferimento nelle provincie di Bergamo, Varese, Como, Lecco e Monza Brianza;
BBS sarà Banca di riferimento nelle provincie di Brescia, Lodi, Cremona, Mantova e Triveneto;
BSG sarà Banca di riferimento nella regione ligure.
Non varia invece l’attuale focalizzazione territoriale della Banca Popolare di Ancona, di Banca Carime e della Banca di Valle Camonica.
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Ad avvenuta realizzazione del progetto, il Gruppo UBI opererà con un solo marchio di
riferimento in 74 delle 78 province in cui è presente.
I trasferimenti di sportelli avverranno tramite conferimenti di rami d’azienda (ne sono
previsti 14). Ciascuna delle cinque Banche Rete conferitarie procederà ad un aumento di
capitale al servizio dei conferimenti. Trattandosi di operazioni “under common control”
l’aumento del capitale non farà emergere un sovrapprezzo in quanto le azioni, rapportate al valore effettivo del ramo conferito, saranno emesse al valore nominale. Le Banche conferenti
cederanno poi alla Capogruppo le partecipazioni derivanti dai conferimenti effettuati.
La razionalizzazione territoriale ha determinato da parte della Banca la cessione di 90
sportelli esistenti nelle zone presidiate dalle altre banche del gruppo e l’acquisizione di 97 sportelli, comprensivi di 3 mini-sportelli, sul territorio di riferimento che le permetteranno di
rafforzare la presenza in specifiche aree geografiche.
La valutazione dei rami è stata effettuata con il supporto di un consulente esterno, sviluppata con riferimento alle risultanze patrimoniali al 31.12.2008 e sulla base dei
seguenti principi metodologici:
il valore di ogni sportello è stato ottenuto capitalizzando il reddito specifico realizzato
nel 2008, considerato rappresentativo della capacità medio normale di generazione
di utile da parte di uno sportello – c.d. reddito medio normale atteso;
dal valore così ottenuto è stato dedotto il valore attuale del costo figurativo del patrimonio di vigilanza a fronte degli impieghi di sportello;
dal valore dello sportello è stato dedotto il valore attuale dei redditi generati dai
crediti cartolarizzati in quanto esclusi dal perimetro di conferimento.
Per ogni conferimento di ramo d’azienda, nel quale la Banca risulta essere Banca
conferente, è stata predisposta la relazione giurata dell’ esperto nominato dal Tribunale
competente, ai sensi dell’art. 2343 del codice civile, contenente la descrizione dei beni o dei
crediti conferiti, l’attestazione che il loro valore è almeno pari a quello ad essi attribuito ai
fini della determinazione del capitale sociale e dell’eventuale sovrapprezzo e i criteri di
valutazione adottati.
A tale riguardo si precisa che in conformità all’orientamento espresso dal Consiglio Notarile
di Milano, la perizia di stima sopra richiamata deve peraltro fondarsi su valori aggiornati
rispetto alle operazioni per la quale è preordinata e questi valori non possono essere
antecedenti di oltre 4 mesi rispetto alla data dell’assemblea che sarà chiamata a deliberare
sulla proposta di aumento di capitale al servizio del conferimento.
In tale prospettiva, si è provveduto ad un aggiornamento al 30 settembre 2009 dei dati
relativi ai rami oggetto di conferimento, con la conseguente revisione della valutazione dei
rami.
Con l’occasione, sono stati dettagliatamente configurati i perimetri dei rami aziendali stessi,
con la puntuale identificazione, a seguito di approfondimenti ed analisi organizzative e
commerciali che hanno visto la cooperazione e la condivisione delle direzioni generali delle
banche rete, dei rapporti giuridici non oggetto di cessione (mutui cartolarizzati e sofferenze), delle particolari eccezioni rappresentate da alcune tipologie di Clientela, dei contratti di
gestione delle tesorerie Enti Pubblici, dell’attività di prestito su pegno, dei modelli operativi e
delle strutture per la migrazione, degli immobili, delle attrezzature e delle risorse umane
coinvolte nelle migrazioni.
L’impatto dell’operazione sui ratios patrimoniali
L’insieme delle operazioni delineate determineranno un impatto positivo sui ratios
patrimoniali; in particolare per la Banca si stima un significativo incremento del Total
Capital Ratio che si attesterà al 14,20% contro l’11,30% del 31 dicembre 2009.
Aumento di capitale sociale a servizio dei conferimenti ricevuti
Il capitale sociale è stato aumentato da Euro 1.256.300.000,00 ad Euro 1.350.514.252,00
mediante emissione di n. 94.214.252 azioni ordinarie da nominale Euro 1,00 cadauna – e
quindi per un valore nominale complessivo di Euro 94.214.252,00-, da assegnarsi ai
conferenti nei seguenti quantitativi:
59
n. 23.568.210 azioni ordinarie a BBS, a fronte di un valore del conferimento pari a
Euro 108.885.130 (di cui Euro 5.380 migliaia per immobili); n. 64.168.793 azioni ordinarie a BPCI, a fronte di un valore del conferimento pari a
Euro 296.459.823 (di cui Euro 756 migliaia per immobili);
n. 6.477.249 azioni ordinarie a BRE, a fronte di un valore del conferimento pari a
Euro 29.924.891 (di cui Euro 6.940 migliaia per immobili).
A fronte di una determinazione del numero delle nuove azioni effettuata sulla base del valore
corrente delle stesse (Euro 4,620), l’emissione avverrà al valore nominale.
Conseguentemente sarà modificato il primo comma dell’articolo 5 dello Statuto Sociale.
Assetti societari Si riporta in sintesi la nuova struttura societaria della Banca al termine dei conferimenti:
La razionalizzazione degli assetti partecipativi comporterà anche l’acquisto da parte di UBI
Banca delle partecipazioni di minoranza incrociate detenute tra le diverse banche del
Gruppo.
Di seguito si evidenzia una indicazione delle evoluzioni presenti nei principali aggregati
patrimoniali della Banca sulla base dei dati al 31 dicembre 2009. Come anzidetto i valori
effettivi saranno quelli in essere al 25 gennaio 2010, data di efficacia giuridica e contabile
del conferimento.
Dati in mgl/€ Bonis Deteriorate
Voce 70 Crediti verso clientela (valore di bilancio al 31/12/2009) 19.010.194 949.217
da Banco di Brescia 574.013 28.842
da Banca Popolare Commercio e Industria 2.303.294 56.280
da Banca Regionale Europea 214.494 12.121
a Banco di Brescia (591.451) (39.164)
a Banca Popolare Commercio e Industria (1.447.431) (74.264)
a Banca Regionale Europea (947.615) (29.525)
a Banco di San Giorgio (163.811) (4.845)
Banca nuova 18.951.687 898.662
Banca Popolare di Bergamo
Dati in mgl/€ voce 20
Debiti verso clientela
voce 30
Titoli in circolazione
valore di bilancio al 31/12/2009 13.387.126 10.309.137
da Banco di Brescia 303.304 12
da Banca Popolare Commercio e Industria 1.616.595 2.555
da Banca Regionale Europea 85.194
a Banco di Brescia (262.182) (25.124)
a Banca Popolare Commercio e Industria (817.487) (12.528)
a Banca Regionale Europea (474.355) (8.776)
a Banco di San Giorgio (108.183) (352)
Banca nuova 13.730.012 10.264.924
Banca Popolare di Bergamo
Partecipazioni (%) Azionisti
Situazione attuale
BPB
Scenario di riferimento
BPB
Delta BPB
UBI Banca 100,00% 93,02% -6,98%
Banco di Brescia 1,75% 1,75% BRE 0,48% 0,48% Banca Popolare Commercio e Industria 4,75% 4,75%
Totale 100,00% 100,00% 0,00%
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Ricorso avverso il provvedimento sanzionatorio dell’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato
Come già riportato nella precedente informativa di bilancio, l’8 agosto 2008 l’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato, in esito a un procedimento istruttorio avviato nel
maggio 2008, aveva emesso un provvedimento sanzionatorio nei confronti di 23 banche, fra
le quali la Banca Popolare di Bergamo, ritenendo che l’operatività adottata in materia di
trasferimento dei mutui violasse le disposizioni sulle pratiche commerciali scorrette contenute nel Codice del Consumo (artt. 18 e segg. D.Lgs. 206/2005, come modificato dal
D.Lgs. 146/2007), in particolare per aver risposto all’esigenza della Clientela di cambiare la
Banca mutuante offrendo la soluzione più onerosa della sostituzione del mutuo piuttosto
che la portabilità (art. 8 D.L. 7/2007, come modificato prima dalla Legge di conversione
40/2007 e poi dalla Legge 244/2007), in violazione altresì dei doveri di corretta
informazione previsti dalla normativa. La sanzione irrogata è stata pari a 450 mila euro. Le Banche Rete del Gruppo destinatarie della sanzione avevano provveduto al relativo
pagamento nei termini, formulando comunque espressa riserva di ripetizione all’esito
favorevole del giudizio di impugnazione.
Nel contempo, tutti i 23 Istituti di credito sanzionati, ivi compresi quelli del Gruppo UBI
Banca, hanno proposto ricorso amministrativo contro il provvedimento in questione presso il TAR del Lazio che, in data 4 febbraio 2009, ha accolto il ricorso chiedendo l’annullamento
delle multe comminate.
Nel mese di luglio la stessa Autorità ha comunicato al Ministero dell'Economia e delle
Finanze, in qualità di Amministrazione competente per il pagamento, il proprio nulla osta
all'accoglimento dell'istanza di restituzione della sanzione pecuniaria a suo tempo irrogata
alla Banca. Il 6 ottobre 2009 è stato depositato il ricorso in appello al Consiglio di Stato già notificato in
data 18 settembre. Le argomentazioni del ricorso in appello non presentano novità rispetto a
quelle già espresse dall’Autorità nel suddetto provvedimento sanzionatorio e nelle difese
presso il TAR del Lazio. Non è stata peraltro presentata richiesta di sospensione dall’obbligo
di restituzione delle somme pagate a titolo di sanzione: alla data della presente Relazione la
Banca è ancora in attesa del riconoscimento da parte del Ministero. Nel novembre 2009 le Banche Rete del Gruppo hanno provveduto alla formale costituzione
in giudizio: sono in corso di predisposizione le difese di merito – in linea con gli assunti già
espressi e confortati dal pieno accoglimento da parte del giudice amministrativo di primo
grado – che verranno depositate negli ordinari termini previsti prima dell'udienza, al
momento non ancora fissata. Considerato il solido impianto motivazionale della sentenza di primo grado, le posizioni
interessate sono state classificate fra le passività potenziali.
Interventi “Anticrisi” a sostegno delle piccole e medie imprese22 e delle famiglie
Nel corso dell’anno le Banche del Gruppo hanno predisposto una serie di interventi a sostegno delle famiglie e delle realtà economiche e produttive dei rispettivi territori di
riferimento, collaborando con le istituzioni pubbliche (Camere di Commercio, Regioni e
Province) e con gli Enti di Garanzia23.
22 Secondo la definizione della normativa comunitaria sono considerate piccole e medie imprese le entità che
esercitano un’attività economica, a prescindere dalla forma giuridica, impiegando meno di 250 persone, con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o con totale di bilancio inferiore ai 43 milioni di euro.
23 Per le imprese si segnalano in particolare: l’“Accordo Fiducia” con la Camera di Commercio di Bergamo, il “Protocollo con la Provincia di Brescia per il sostegno alle PMI”, l’accordo con Federfidi Lombardia per la gestione del prodotto “Confiducia”, le iniziative delle locali Camere di Commercio Lombarde e della Regione Lombardia per i Confidi del settore del commercio, il “Fondo di Solidarietà” istituito dalla Regione Marche per sostenere l’accesso
al credito delle PMI marchigiane, il “Protocollo d’Intesa – insieme per superare la crisi e rilanciare lo sviluppo” con Coopfidi Roma, il progetto della Regione Calabria per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato a favore di giovani e di donne per iniziative di auto impiego e avvio di microimprese in Calabria.
Con riferimento alle famiglie ogni singola Banca Rete ha stipulato accordi con i vari enti territoriali (ad es.
Provincia di Milano, Provincia di Varese), per il sostegno di quei clienti, possessori di mutui e/o prestiti personali, in cassa integrazione, a cui è stata data la possibilità di chiedere la sospensione delle rate in ammortamento con accodamento delle stesse alla naturale scadenza del prestito originario. Sempre a livello locale sono state attivate iniziative volte all’anticipazione della cassa integrazione straordinaria per il sostegno delle famiglie in difficoltà.
61
Nel contempo il Gruppo ha aderito alle principali iniziative promosse a livello di sistema
dall’Associazione Bancaria Italiana. Il 12 agosto il Gruppo UBI ha aderito all’“Accordo per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio” (e successive
integrazioni) sottoscritto il 3 agosto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dall’ABI e
dalle altre associazioni dell’Osservatorio Banche-Imprese, finalizzato a supportare le PMI che
si trovano in temporanea difficoltà finanziaria ma che presentino adeguate prospettive
economiche e di continuità aziendale. Ulteriore condizione è che tali imprese alla data del 30 settembre 2008 avessero
esclusivamente posizioni classificate dalla Banca “in bonis” e che al momento della
presentazione della domanda non presentino posizioni “ristrutturate” o “in sofferenza”,
ovvero procedure esecutive in corso.
L’accordo, reso operativo il 28 settembre 2009, prevede quattro misure: i) sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo; ii) sospensione per 12 ovvero per 6 mesi
della quota capitale dei canoni di operazioni di leasing rispettivamente immobiliare o
mobiliare; iii) allungamento a 270 giorni delle scadenze delle anticipazioni Bancarie su
crediti a breve termine; iv) previsione di apposito finanziamento finalizzato a sostenere il
rafforzamento patrimoniale24.
Al fine di consentire una maggiore snellezza operativa nella gestione delle richieste di
adesione all’Accordo, è stato predisposto un iter ad hoc per la delibera delle domande di
ammissione ai benefici della moratoria.
Per quanto riguarda, in particolare, l’offerta, prevista dall’Accordo, di interventi per il rafforzamento patrimoniale delle PMI, il Gruppo UBI ha messo a disposizione la linea di
credito “200% Ricapitalizzazione immediata”, che prevede finanziamenti pari a due volte
l’aumento di capitale effettivamente versato dai soci dell’impresa, fino ad un massimo di 4
milioni di euro.
L’offerta commerciale delle Banche del Gruppo prevede inoltre le seguenti due ulteriori linee
di credito assistite da garanzie dei principali Confidi convenzionati, che presentano caratteristiche migliorative rispetto a quanto previsto dall’Accordo:
“400% Sostegno e Sviluppo”, finanziamenti di importo fino a quattro volte il
conferimento di capitale effettuato dai soci dell’impresa (per un massimo di 500 mila
euro), destinati a sostenere progetti di crescita mediante la realizzazione di
investimenti fissi; “200% Rafforzamento della struttura patrimoniale”, finanziamenti per un ammontare
fino al doppio del conferimento di capitale effettuato dai soci dell’impresa (società di
capitali, di persone o imprese individuali), per un massimo di 1 milione di euro,
finalizzati a sostenere processi di capitalizzazione e di riequilibrio delle fonti
finanziarie delle imprese.
L’erogazione di questi finanziamenti è prevista anche nel caso di versamenti di capitale differiti o di destinazione nel tempo a riserve di futuri utili di esercizio.
Sempre nell’ottica di attivare interventi “anti-crisi”, il 6 agosto il Gruppo UBI ha siglato il
contratto di finanziamento con la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) a valere sulla Convenzione
sottoscritta dall’ABI e dalla CDP il 28 maggio 2009 per offrire nuove opportunità di finanziamento a condizioni vantaggiose per piccole e medie imprese attraverso il ricorso alla
provvista della CDP riveniente dal risparmio postale.
24 Con circolare ABI del 23 ottobre 2009 è stato allargato il perimetro delle operazioni di finanziamento ammissibili
agli interventi; in particolare è stata chiarita l’ammissibilità, per quanto riguarda l’allungamento delle scadenze, anche delle linee di credito a breve termine per anticipazione su crediti non assistite da “notifica” e “conferma”.
Con circolare ABI del 14 gennaio 2009 è stato inoltre integrato l’elenco delle misure che le banche possono assumere a vantaggio delle imprese in temporanea difficoltà finanziaria da rendere operative entro trenta giorni dalla data di emanazione della citata circolare (ovvero entro il 13 di febbraio): allungamento a 120 giorni delle scadenze del credito agrario di conduzione, perfezionato con o senza utilizzo di cambiali agrarie; estensione
dell’operazione di sospensione di 12 mesi della quota capitale delle rate di ammortamento ai finanziamenti a MLT assistiti da rilascio di cambiali; estensione dell’ambito di applicazione dei benefici ai finanziamenti con contributo pubblico in conto interessi o in conto capitale.
62
Al Gruppo UBI è stato messo a disposizione un plafond di 156 milioni di euro (nell’ambito di
una prima tranche di 3 miliardi prevista a livello di sistema25) per finanziare investimenti da realizzare e/o in corso di realizzazione ovvero l’incremento del capitale circolante delle PMI
(secondo la definizione comunitaria).
L’intervento consente alle Banche Rete del Gruppo di erogare i finanziamenti concessi alle
PMI a condizioni migliorative, tenuto conto anche della riduzione di costo della provvista
apportata dalla Cassa Depositi e Prestiti prevista dalla citata Convenzione per le Banche con un Tier I Ratio superiore al 7%, della quale il Gruppo UBI può beneficiare.
La durata del piano di rimborso del finanziamento erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti
alle Banche aderenti all’iniziativa è fissata in un massimo di 5 anni con un periodo di
preammortamento di 3 anni ad un tasso pari all’EURIBOR semestrale maggiorato di uno
spread ad oggi pari 70 punti base per le banche aventi un Tier I Ratio inferiore o uguale al
7% ovvero a 50 punti base per le banche aventi un Tier I Ratio maggiore del 7%.
Con riguardo alle famiglie, il 20 gennaio il Gruppo UBI ha aderito all’accordo per la
sospensione del rimborso dei mutui nei confronti dei nuclei familiari in difficoltà a seguito
della crisi, siglato dall’ABI e da tredici Associazioni di consumatori26. Esso rientra tra le
iniziative del “Piano famiglie” ABI, volto a favorire la sostenibilità del mercato dei crediti retail.
La misura, unica nel mercato europeo dei mutui, rappresenta una soluzione analoga
all’“Accordo per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema
creditizio” sopra descritto.
Il Gruppo UBI ha inoltre aderito all’accordo quadro siglato nel maggio 2009 dall’ABI e dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), mettendo a disposizione il “Prestito della speranza”,
destinato alle famiglie che abbiano perduto ogni reddito da lavoro, non godano di rendite o
redditi diversi al di fuori di quello generato dalla proprietà della casa di abitazione ovvero
dell’indennità di Cassa Integrazione Ordinaria o Straordinaria e finalizzato alla realizzazione
di progetti per il reinserimento lavorativo o l’avvio di un’attività imprenditoriale.
L’erogazione di tali prestiti, disponibili a partire dal mese di settembre e fino al 2012, è stata accentrata in B@nca 24-7.
Adeguamento alle nuove disposizioni in materia di trasparenza
Il 1° gennaio 2010 sono entrate in vigore le nuove disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi Bancari e finanziari emanate dalla Banca d’Italia con
provvedimento del 28 luglio 2009. Esse si applicano a tutte le operazioni e i servizi di natura
Bancaria e finanziaria, incluso il credito al consumo, con la sola eccezione dei servizi e delle
attività di investimento nonché del collocamento di prodotti finanziari.
Sul fronte della trasparenza va peraltro ricordato il recepimento in Italia, con il D. Lgs. n. 11
del 27 gennaio 2010 entrato in vigore il 1° marzo 2010, della Direttiva europea 2007/64 sui servizi di pagamento, la cosiddetta PSD – Payment Services Directive.
Il Decreto persegue obiettivi di trasparenza e di tutela del cliente, identificando termini di
servizio e oneri per la Banca e differenziando le regole a cui la stessa deve sottostare
nell’esecuzione dei servizi offerti. Al tempo stesso introduce una nuova disciplina per
l’accesso al mercato dei pagamenti anche di persone giuridiche diverse dalle banche e dagli
istituti di moneta elettronica. La principale novità riguarda l’obbligo, dal 1° gennaio 2012, di accreditare l’importo delle
operazioni sul conto del beneficiario entro la fine del giorno lavorativo successivo a quello in
cui l’ordine è stato recepito. Fino a tale data le parti possono concordare l’applicazione di un
termine diverso, che non può comunque essere superiore a tre giornate operative. A tale
25 In data 17 febbraio 2010 la Cassa Depositi e Prestiti e l’ABI hanno firmato una nuova Convenzione che stabilisce
i criteri di ripartizione e di impiego della seconda tranche da 5 miliardi di euro. 26 In sintesi l’accordo prevede la sospensione per almeno 12 mesi del rimborso dei mutui fino a 150.000 euro accesi
per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, anche con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi, nei confronti di clienti:
• con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui; • che abbiano subito o subiscano nel biennio 2009-2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita
dell’occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione).
63
proposito il Gruppo UBI ha previsto 2 giorni per i bonifici domestici sulla rete SEPA e 3
giorni per quelli esteri in ambito PSD.
Accertamenti ispettivi
In data 17 dicembre u.s. la CONSOB – Divisione Ispettorato ha avviato un’attività di verifica
presso la Banca Popolare di Bergamo finalizzata ad accertare in particolare “lo stato di progressivo aggiornamento delle soluzioni adottate, anche ai sensi della comunicazione
CONSOB n. 9019104 del 2/3/2009” Livello 3 – Regolamento Intermediari – in merito al
dovere dell’Intermediario di comportarsi con correttezza e trasparenza in sede di
distribuzione di prodotti finanziari illiquidi anche in considerazione delle linee guida
associative per l’applicazione delle misure previste dalla CONSOB in materia.
L’attività ispettiva sta proseguendo regolarmente con la fornitura della documentazione richiesta dagli Ispettori nonché attraverso incontri con esponenti di strutture di Capogruppo
e di Banca Rete.
Nell’ambito delle ordinarie ispezioni svolte nel corso del terzo trimestre 2009 presso gli
sportelli Bancari, Banca d’Italia ha riscontrato presso alcune filiali della Banca che non risultavano inviati alla Clientela i Documenti di Sintesi dell’anno 2008 relativi ai mutui e
prestiti di clienti privati.
A seguito di ciò la Banca, dopo aver prontamente informato il Collegio Sindacale, ha
provveduto entro la fine del quarto trimestre 2009 ad inviare il documento di sintesi,
attraverso la Società di servizi del Gruppo UBI Banca, a tutta la Clientela interessata. La
ritardata spedizione, rispetto a quanto avvenuto in passato, è stata causata dalle significative attività organizzativo - informatiche che hanno caratterizzato i periodi seguenti
alla migrazione al nuovo sistema informatico, avvenuta nell’ottobre del 2008.
64
Covered Bond
Nel corso del 2009 UBI Banca ha realizzato un’ulteriore diversificazione delle proprie fonti di funding istituzionale effettuando le prime emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite
(Covered Bond) nell’ambito di un Programma di massimi 10 miliardi di euro pubblicato nel
luglio 2008, l’unico programma “multioriginator” in Italia che prevede a regime la
partecipazione di 10 Banche del Gruppo.
In dettaglio sono state poste in essere con pieno successo due emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite da 1 miliardo di euro ciascuna.
La prima - collocata in settembre al 99,466% del valore nominale ed ammessa a quotazione
sulla piazza di Londra - ha durata sette anni (23 settembre 2016) e tasso fisso del 3,625%,
corrispondente al tasso mid swap a 7 anni + 60 punti base.
La seconda - collocata al 99,177% del valore nominale ed ammessa a quotazione sulla
piazza di Londra - ha durata dieci anni (16 dicembre 2019) e tasso fisso del 4%, corrispondente al tasso mid swap a 10 anni + 67 punti base.
Entrambe le emissioni - aventi rating AAA/Aaa da parte di Fitch e Moody’s - sono state
curate da Barclays in qualità di Arranger e da Barclays, Deutsche Bank, Natixis e Société
Générale in qualità di Joint Lead Managers.
Garante delle emissioni è UBI Finance Srl, presso la quale è stato costituito un portafoglio di mutui residenziali ceduti dalle Banche del Gruppo aderenti al programma; in tale ambito la
Banca ha apportato, con la cessione perfezionatasi nel mese di dicembre 2009, il 36,8% del
portafoglio, pari a 1,35 miliardi di euro.
All’interno del Programma, la Banca Popolare di Bergamo svolge anche il ruolo di subservicer, curando l’incasso e la gestione dei mutui ceduti; in merito si fa rimando alla
Nota Integrativa, parte E, paragrafo C.3.
Consorzio PattiChiari: gli impegni per la qualità
Come noto, nell’ambito di un più ampio progetto per il miglioramento dei rapporti con la
Clientela retail, nel 2008 l’industria Bancaria italiana ha affidato al Consorzio PattiChiari il nuovo ruolo di “veicolo di settore” per l’attuazione di un vasto piano di azione che prevede la
produzione, gestione e diffusione di strumenti di semplicità, chiarezza, comparabilità e
mobilità della Clientela (i cosiddetti “Impegni per la Qualità”) nonché programmi di
educazione finanziaria della collettività.
Le Banche del Gruppo UBI, già presenti nel Consorzio PattiChiari sin dalla sua costituzione
(settembre 2003), hanno prontamente confermato la loro partecipazione condividendo
l’importanza di un rinnovato impegno di settore nell’offerta di elevati standard di servizio
alla Clientela.
Le attività di progetto sono state pertanto prevalentemente orientate al graduale avvio degli Impegni per la Qualità e delle altre iniziative promosse dal Consorzio, nel rispetto del “piano
di implementazione” definito a livello associativo e in coerenza con la costante evoluzione del
contesto normativo di riferimento.
A tal proposito si evidenzia infatti che, a conferma del positivo riconoscimento delle iniziative di autoregolamentazione del settore, la recente revisione della disciplina pubblica in materia
di trasparenza emanata dalla Banca d’Italia ha recepito al proprio interno diversi elementi
ideati e sviluppati dagli intermediari a livello di autodisciplina, inducendo
conseguentemente il Consorzio ad adeguare il perimetro del proprio intervento per evitare
inutili sovrapposizioni.
Gli impegni per la qualità “Scheda Informativa Sintetica” (impegno di fase 1) e “Estratto Conto Facile” (impegno di fase 2), inizialmente previsti dallo Statuto PattiChiari, sono stati
pertanto esclusi dal contenuto di autoregolamentazione in quanto recepiti all’interno della
nuova normativa Banca d’Italia sulla trasparenza.
65
Nel corso del 2009 la Banca ha attivato tutti i quattordici Impegni per la Qualità di fase 127,
dieci Impegni per la Qualità di fase 228, nonché ulteriori quattro iniziative facoltative29.
Codice in materia di protezione dei dati personali
In ottemperanza alla Regola 19 del Disciplinare Tecnico, Allegato B al D.lgs. 196/2003, è
stato completato entro i termini di legge30, l’aggiornamento annuale del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS) prescritto dall’art. 34, comma 1, lettera g), del
summenzionato decreto legislativo. Per quanto concerne in particolare i trattamenti
effettuati con strumenti informatici, che la Banca ha esternalizzato presso UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., quest’ultima garantisce, nell’ambito del contratto di Service, il rispetto delle
norme e l’adozione nei termini di legge delle misure di sicurezza previste dalla normativa
vigente.
Estinzione anticipata operazione di cartolarizzazione “Albenza 2”
In data 15 gennaio 2009, in analogia all’operazione “Albenza 1”, è stata completata la chiusura anticipata dell’operazione “Albenza 2” con l’acquisto di 2.181 crediti per complessivi 66,1 milioni di euro la cui attività di servicing da parte di BPB S.p.A. si è
conclusa il 31 dicembre 2008.
Responsabilità sociale ambientale
La responsabilità sociale del Gruppo UBI Banca si fonda su un impianto valoriale che ha i
suoi principali riferimenti nella Carta dei Valori e nei principi del Global Compact e trova
concreta attuazione attraverso il Piano di Responsabilità Sociale. La Carta dei Valori – nata
dopo un approfondito percorso di analisi e di condivisione che ha coinvolto 120 manager della Capogruppo e delle diverse Banche e Società del Gruppo – enuncia la missione, la
visione e i nove valori che guidano le scelte strategiche e l’operatività quotidiana. Il Global
Compact – sottoscritto nel settembre 2002 – è un appello lanciato nel 2000 dall’allora
segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan a tutti gli attori della società, affinché
collaborino per costruire un’economia globale più equa e sostenibile. Nel 2007, con la costituzione del Gruppo, è stato avviato un processo di identificazione e
formalizzazione di un piano di lavoro che mira a cercare un sistema di governo della
responsabilità sociale in un’ottica di integrazione di obiettivi e progetti specifici nel piano
industriale di Gruppo.
27 Gli Impegni per la Qualità di fase 1 attivati sono: motore di confronto dei conti correnti a pacchetto; motore di
confronto dei conti correnti ordinari; indicatore sintetico di prezzo per i conti correnti a pacchetto; indicatore
sintetico di prezzo per i conti correnti ordinari; guida “cambio conto”; guida “cambio mutuo”; investimenti informati; trasferibilità automatica RID; pubblicazione dei tempi medi di chiusura del conto corrente; trasferibilità automatica dati mutui; monitoraggio dei tempi di chiusura dei conti correnti; informativa su terminale ATM su
commissioni Bancomat; monitoraggio della qualità dei canali indiretti di collocamento e gestione dei crediti tramite mediatori; tempi di rimborso addebiti errati/non autorizzati su carte.
28 Gli Impegni per la Qualità di fase 2 attivati sono: motore di confronto per il Servizio di Inclusione Finanziaria (ex Servizio bancario di Base); indicatore sintetico di prezzo per il Servizio di Inclusione Finanziaria; guida sulla
sicurezza; trasferibilità automatica Ri.Ba.; trasferibilità automatica addebiti rate mutuo e/o prestito; monitoraggio livelli di servizio FARO; call center centralizzato FARO; Servizio di Inclusione Finanziaria; attestazione per la deducibilità fiscale degli interessi sui mutui; protezione home banking. Gli impegni per i quali deve essere ancora completata la fase di attivazione o di rilascio degli standard da parte del Consorzio sono:
protezione utilizzi indebiti carte; trasferibilità automatica bonifici; trasferibilità automatica dossier titoli; trasferibilità automatica estratti conto carte di credito.
29 Criteri generali di valutazione della capacità di credito delle PMI; tempi medi di risposta sul credito alle piccole imprese; tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegno; disponibilità dell’elenco dei servizi regolati
sul conto. 30 L’aggiornamento del DPS per l’anno in corso è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione il 18 marzo
2010.
66
Il Piano di Responsabilità Sociale
Il Piano di Responsabilità Sociale – coerente con l’orizzonte temporale del Piano Industriale
con il quale dovrà progressivamente integrarsi – identifica quattro macro-aree di intervento (Corporate Governance, Gestione del Business, Gestione degli interventi sociali,
Rendicontazione e Controllo), una serie di obiettivi da raggiungere e dei
meccanismi/strumenti (es. Codice Etico, Policy su tematiche di CSR) necessari al conseguimento di tali obiettivi. Tutte le strutture aziendali sono coinvolte nella definizione e
nel perseguimento degli obiettivi del Piano di CSR, con il supporto dello Staff Corporate
Social Responsibility, che formula proposte in merito a politiche e linee guida, contribuisce
al sistema di gestione e controllo, supporta il coinvolgimento degli stakeholder e presidia le
attività di rendicontazione. Attraverso la progressiva integrazione degli obiettivi di
responsabilità sociale nel Piano Industriale, il Gruppo UBI Banca persegue la convergenza delle strategie, delle politiche e degli obiettivi aziendali con i valori ed i principi di riferimento
e con le aspettative degli stakeholder, per una creazione di valore sostenibile attraverso il
controllo dei rischi reputazionali, l’affermazione di un’identità aziendale distintiva e il
perseguimento di un clima di fiducia del personale, della base sociale e del mercato.
In tema di Corporate Governance nel 2008 è stata avviata, con il coinvolgimento di tutte le
strutture aziendali, delle Banche Rete e delle principali Società Prodotto, la redazione del
nuovo Codice Etico di Gruppo, con un lavoro di mappatura degli stakeholder e delle
questioni etiche rilevanti. Il Codice individua l’insieme dei diritti, doveri e responsabilità
dell’impresa nei confronti di tutti i propri stakeholder e li declina in impegni concreti verso
ciascuno di essi. Attualmente è in corso l’integrazione di specifiche norme di comportamento
rivolte a tutti coloro che operano con e/o per conto della Società sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione aziendale per assicurare la conformità della gestione non solo
con i valori e principi di riferimento, ma anche con le normative di legge, i regolamenti e i
codici di autodisciplina adottati. Parallelamente alla redazione del Codice Etico, nel 2008,
oltre all’adozione di policy specifiche, è stata avviata, con la collaborazione di Vigeo Italia,
una verifica di tutte le politiche aziendali rispetto ai temi di responsabilità sociale rilevanti. In merito alla Responsabilità ambientale, il Gruppo, oltre a perseguire il pieno e sostanziale
rispetto delle norme di carattere ambientale, si propone di contribuire allo sviluppo
economico sostenibile e al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal protocollo di Kyoto,
dando così concreta attuazione ai principi sottoscritti dal Global Compact.
Nel dicembre 2008 è stata formalmente adottata la policy ambientale (in aggiunta alla policy
sugli armamenti adottata nel 2007) che identifica le modalità con cui il Gruppo UBI Banca intende gestire le proprie responsabilità di natura ambientale, sia verso la comunità in cui
opera sia verso le generazioni future, in un’ottica di medio-lungo termine.
Con la policy ambientale il Gruppo si impegna a ridurre il suo impatto ambientale attraverso
una gestione intelligente e responsabile sia degli impatti generati dall’attività dell’impresa,
per esempio in termini di consumi di risorse, produzione di rifiuti e di emissione di sostanze nocive (impatti diretti), sia di quelli generati dai comportamenti posti in essere da soggetti
terzi con i quali la Banca collabora e si confronta quotidianamente come i clienti e i fornitori
(impatti indiretti).
L’adozione di un sistema di gestione ambientale prevede, per gli impatti diretti, l’utilizzo
razionale delle risorse e l’eliminazione degli sprechi, l’impiego di energie rinnovabili e/o a
basso tenore di emissioni, la riduzione e lo smaltimento dei rifiuti, l’utilizzo di prodotti e servizi a minor impatto ambientale, la mobilità sostenibile nonché la preparazione delle
emergenze.
Relativamente agli impatti indiretti, l’obiettivo del Gruppo è quello di incoraggiare la
Clientela a gestire la propria attività in maniera sostenibile, fornendo appropriati prodotti e
servizi Bancari, finanziari e di gestione dei rischi.
Oltre a controllare gli impatti diretti ed indiretti delle proprie operazioni commerciali, il
Gruppo si impegna infine a diffondere una maggiore sensibilità ambientale, promuovendo il
coinvolgimento responsabile non solo del proprio personale, ma anche di tutti gli
stakeholder con cui interagisce e della collettività in generale.
67
Principali rischi e incertezze cui è esposta la Banca
Rischi La Banca attribuisce valenza primaria alla misurazione, gestione e controllo dei rischi, quali
attività necessarie a garantire una creazione di valore sostenibile nel tempo ed a
consolidarne la reputazione sui mercati di riferimento. In ottemperanza alle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (circ.
263/2006 di Banca d’Italia), la Banca si è dotata di un processo per determinare il capitale
complessivo adeguato - in termini attuali e prospettici - a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui è o potrebbe essere esposto, in base alla propria operatività (processo ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process).
In quest’ottica, la Banca ha effettuato un’accurata identificazione dei rischi da sottoporre a
valutazione, in base alla propria operatività, alle proprie caratteristiche e ai mercati di
riferimento.
L’attività d’individuazione dei rischi è svolta in via continuativa. Essa è finalizzata a
verificare la rilevanza dei rischi della Banca già oggetto di valutazione ed a cogliere i segnali del manifestarsi di eventuali altri rischi. L’identificazione prevede una precisa definizione
concettuale dei rischi a cui la Banca è esposta, l’analisi dei fattori che concorrono a
generarli, nonché la descrizione delle relative modalità di manifestazione. Tale attività è stata realizzata attraverso un processo analitico centralizzato, integrato da un self assessment condotto con riferimento a tutte le entità della Banca.
Una volta completata l’attività di individuazione dei rischi rilevanti, il processo ICAAP prevede la valutazione dei rischi individuati e la determinazione del capitale complessivo
adatto a fronteggiarli (capital adequacy), in ottica corrente e prospettica. Per una migliore
valutazione dell’esposizione ai rischi, dei sistemi di attenuazione e controllo e
dell’adeguatezza di capitale, la Banca si avvale anche di prove di stress specifiche (mediante
le quali si valutano gli impatti su di un singolo rischio) e globali (mediante le quali si valutano gli impatti su tutti i rischi contestualmente).
La Banca si è dotata di un sistema di governo e di presidio dei rischi che contempla gli
ambiti organizzativo, regolamentare e metodologico al fine di garantire la coerenza
dell’operatività alla propria propensione al rischio.
Considerate la mission e l’operatività della Banca, nonché il contesto di mercato in cui si trova ad operare, sono stati individuati i rischi da sottoporre a valutazione nel processo ICAAP, suddivisi nelle categorie Primo Pilastro e Secondo Pilastro, così come indicato nella
normativa di riferimento.
I rischi di Primo Pilastro - già presidiati dal requisito regolamentare richiesto dalla Vigilanza
- sono:
rischio di credito (incluso rischio di controparte): rischio di subire perdite derivanti dall’inadempienza di una controparte nei confronti della quale esiste
un’esposizione creditizia;
rischio di mercato: rischio di variazioni nel valore di mercato delle posizioni nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza per variazioni inattese delle condizioni
di mercato e dei meriti creditizi; in esso sono inclusi rischi derivanti da variazioni
inattese dei tassi di cambio e dei prezzi delle merci che si riferiscono alle posizioni
dell’intero bilancio;
rischio operativo: rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni;
rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi
naturali; è compreso il rischio legale.
In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro, sono stati identificati rischi di Secondo Pilastro misurabili, per i quali sono formalizzate metodologie quantitative che conducono alla
68
determinazione di un capitale interno, e rischi di Secondo Pilastro non misurabili, i quali
sono oggetto di valutazioni di natura qualitativa (policy, misure di controllo, attenuazione o mitigazione).
I rischi di Secondo Pilastro oggetto di analisi della Banca sono i seguenti:
1) Rischi misurabili:
rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni nel portafoglio
bancario verso controparti, o gruppi di controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima
area geografica; il rischio di concentrazione può essere distinto nei sottotipi single name concentration risk e sector concentration risk;
rischio di tasso d’interesse: rischio attuale o prospettico di una variazione
del margine di interesse e del valore economico della società, a seguito di
variazioni inattese dei tassi d’interesse che impattano il portafoglio bancario; rischio di business: rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini
rispetto ai dati previsti, legati a volatilità dei volumi dovuta a pressioni
competitive e situazioni di mercato.
rischio partecipativo: rischio di perdite originate dal portafoglio
Partecipazioni.
2) Rischi non misurabili:
rischio derivante da cartolarizzazioni: rischio che la sostanza economica
dell’operazione di cartolarizzazione non sia pienamente rispecchiata nelle
decisioni di valutazione e di gestione del rischio;
rischio di compliance: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o
amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti)
ovvero di autoregolamentazione (statuti, codici di condotta, codici di
autodisciplina);
rischio di liquidità: rischio di inadempimento ai propri impegni di
pagamento che può essere causato da incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a quelli di mercato (funding liquidity risk) o dalla
presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk)
incorrendo in perdite in conto capitale;
rischio di reputazione: rischio di subire perdite derivanti da una percezione
negativa dell’immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti
della Banca, investitori, autorità di vigilanza o altri stakeholder;
rischio residuo: rischio di subire perdite derivanti da un’imprevista inefficacia delle tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito
utilizzate dalla società (es. garanzie ipotecarie);
rischio strategico: rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del
capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo, attuazione
inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Il rischio di credito costituisce il rischio caratteristico di maggior rilevanza della Banca: su
base storica esso assorbe circa il 90% del capitale a rischio regolamentare. Il protrarsi delle
difficoltà in cui si trova il sistema produttivo in generale e la crisi dei consumi - generata
dalla riduzione del reddito disponibile delle famiglie - ha influenzato negativamente la
capacità delle imprese e dei privati di far fronte ai propri impegni, determinando un incremento del rischio di credito, con conseguente aumento dei flussi di credito anomalo e
degli accantonamenti.
Con riferimento alle aree dell’intermediazione titoli e del collocamento degli strumenti
finanziari (fondi, polizze, etc.), gli andamenti dei mercati finanziari hanno determinato importanti riduzioni sulle attese di ricavi da commissioni (rischio di business).
Infine, con riguardo al rischio di liquidità, si sono allentate notevolmente le tensioni nei
mercati finanziari - specie nell’ultima parte del 2009 - pur mantenendosi ancora elevato il
costo del funding istituzionale.
69
La marginale rilevanza dei rischi diversi da quelli citati non ci si attende debba modificarsi
nel corso dell’esercizio.
L’informativa di dettaglio sugli obiettivi e le politiche in materia di gestione del rischio
finanziario, nonché sull’esposizione della Banca al rischio di prezzo, al rischio di credito, al
rischio di liquidità e al rischio di variazione dei flussi finanziari – prevista dall’art. 2428 Cod.
Civ. – è riportata nella parte E della Nota Integrativa, alla quale si rimanda.
Incertezze
L’incertezza è definita come un evento possibile il cui potenziale impatto, riconducibile ad una delle categorie di rischio identificate sopra, non è al momento determinabile e quindi quantificabile.
Il contesto nel quale la Banca si trova ad operare risente della fragile ripresa che caratterizza
le economie avanzate e, segnatamente, l’area dell’euro. In particolare si prevede - da parte
degli Organismi internazionali - un recupero lento, con ampie incertezze legate agli
andamenti dell’economia mondiale ed al perdurante deterioramento del mercato del lavoro.
Le tensioni sui mercati finanziari si sono affievolite rispetto all’anno scorso; nell’ultimo periodo è tuttavia aumentata la volatilità sui mercati.
Gli elementi di incertezza individuati potrebbero manifestarsi con impatti riconducibili
essenzialmente ai rischi di credito, di tasso di interesse, residuo e di business. In particolare
le principali incertezze individuate per l’esercizio 2010 sono legate ai seguenti aspetti:
evoluzione del quadro macroeconomico. Le incertezze sugli sviluppi del quadro macro
rimangono legate alla capacità del sistema di avviare una fase di crescita non legata alle politiche espansive - sia monetarie, sia fiscali - messe in atto per fronteggiare la
recessione. Si segnala, inoltre, che il mercato del lavoro permane in una situazione di
debolezza, con impatti ancora negativi sulla qualità degli impieghi del sistema
bancario. Un freno allo sviluppo potrebbe essere generato anche dall’inasprimento
della pressione fiscale e dalle misure di contenimento della spesa pubblica nei singoli
Paesi per rientrare dai debiti pubblici eccessivi generati nel periodo di crisi economica;
andamento dei mercati finanziari e della curva dei tassi di interesse. Il livello
prolungato di bassi saggi di interesse ha tenuto sotto pressione i margini Bancari
che, di contro, trarrebbero beneficio da un eventuale incremento degli stessi. In
questo senso, le incertezze sono legate alla tempistica di rientro dalle manovre
espansive di politica monetaria utilizzate nel periodo di recessione. Assume pertanto
particolare rilievo la futura dinamica dell’inflazione e, al riguardo, le correnti informazioni disponibili non evidenziano la presenza di pressioni endogene in coerenza con l’elevato output gap che caratterizza l’economia italiana e dell’intera
area euro. Non sono tuttavia da escludere potenziali effetti avversi, derivanti da
un’eventuale crescita dei corsi delle materie prime – con particolare riferimento al
comparto dell’energia – amplificati da eventuali movimenti disordinati dell’euro sui mercati dei cambi. Per il portafoglio titoli, uno shock al rialzo dei tassi avrebbe un
impatto negativo, accresciuto anche dalle incertezze legate alla solvibilità di alcuni debiti sovrani e ai possibili ulteriori allargamenti degli spread di rendimento. Infine,
la stabilizzazione dei flussi di riscatto e la ripresa delle performance dei fondi -
combinati con la stabilizzazione dei mercati finanziari - potrebbero ridurre
l’esposizione al rischio di business;
andamento del mercato immobiliare. In riferimento ai cespiti assunti a garanzia delle
operazioni di concessione di credito e di leasing alla Clientela, la combinazione di
prezzi elevati registrati nel periodo pregresso con la potenziale diminuzione degli stessi in prospettiva futura, potrebbe intaccare la cautela intrinseca delle operazioni
in essere;
cambiamenti nel contesto normativo. In generale, l’introduzione di nuove leggi, ovvero
di convenzioni/accordi a livello di sistema, potrebbero modificare il pricing di alcune
voci economiche, comportando una riduzione dei margini finanziari e delle
70
commissioni da servizi, al momento ancora non quantificabili. In particolare, si
segnala l’attuazione della direttiva 2007/64/CE relativa ai Servizi di Pagamento nel mercato interno (c.d. Payment Services Directive), le cui norme – peraltro –
potrebbero essere soggette a future integrazioni, a seguito dell’emanazione delle
istruzioni attuative da parte di Banca d’Italia. Infine, le proposte di modifica della
regolamentazione prudenziale - poste in consultazione dal Comitato di Basilea (c.d.
Basilea 3) - potrebbero richiedere alle banche interventi gestionali non trascurabili. Più in dettaglio, gli impatti più rilevanti potrebbero derivare dalla proposta di
dedurre dal computo del core tier 1 il patrimonio di terzi e le attività per imposte
anticipate, insieme all’introduzione di requisiti quantitativi volti a contenere il rischio
di liquidità.
*****
I rischi e le incertezze sopra illustrati sono stati oggetto di un processo di valutazione teso
anche ad evidenziare gli impatti di variazioni di parametri e condizioni di mercato sulla
performance aziendale. La Banca infatti è dotata di strumenti di misurazione dei possibili
impatti di rischi e incertezze sulla propria operatività (in particolare attraverso analisi di sensitivity e prove di stress), che consentono, con tempestività e continuità, l’adeguamento
delle proprie strategie – in termini di modello distributivo, organizzativo e di
gestione/razionalizzazione dei costi – rispetto ai mutamenti del contesto di riferimento. I
rischi e le incertezze sono altresì oggetto di costante osservazione attraverso il corpo
normativo di policy di rischio adottate dalla Banca: le policy vengono aggiornate in relazione
a cambiamenti della strategia, del contesto e delle aspettative di mercato. L’attività di monitoraggio periodico delle stesse è finalizzata alla verifica del loro stato di attuazione e
della loro adeguatezza. Le analisi svolte indicano che la Banca è in grado di fronteggiare i
rischi e le incertezze a cui è esposta, confermando pertanto i presupposti della propria
continuità.
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Si rimanda a quanto indicato nelle Politiche contabili – Sezione 3 Eventi successivi alla data
di riferimento del bilancio.
71
Evoluzione prevedibile della gestione
Pur in presenza di segnali di miglioramento della situazione economica, le previsioni
sull’evoluzione della gestione sono ancora caratterizzate da notevole incertezza. Gli impatti
della crisi, infatti appaiono ancora significativi e diffusi con riflessi negativi sulla redditività
aziendale principalmente a causa del livello dei tassi di interesse storicamente molto bassi e
del deterioramento della qualità del credito. In tale contesto la Banca ha approvato nel mese di gennaio il budget per l’esercizio 2010 e sta consolidando le linee guida per il piano
industriale 2010-2012.
72
Proposte all’assemblea: il progetto di destinazione degli utili d’esercizio
Signori Soci,
Vi invitiamo ad approvare il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009, costituito dallo Stato
Patrimoniale, dal Conto Economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota
Integrativa, corredato dalla Relazione sulla Gestione e dalla Relazione della Società di
Revisione KPMG S.p.A.; tenuto conto che l’utile netto di seguito esposto non risulta formato
con plusvalenze non distribuibili ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera a), D.Lgs. n. 38/2005;
si propone pertanto la seguente ripartizione dell’utile d’esercizio:
179.015.109,71
5% a Riserva Legale (8.950.755,49)
170.064.354,22
(3.401.287,08)
Utile 2009 disponibile per altre destinazioni 166.663.067,14
(44.724.280,00)
121.938.787,14
Utile netto d'esercizio (in euro)
2% a disposizione del Consiglio di Amministrazione per scopi di istruzione, culturali e benefici
Dividendo distribuibile (corrispondente ad euro 0,0356 per azione)
Importo residuo da destinare a Riserva Volontaria
Il Consiglio di Amministrazione invita pertanto l’Assemblea ad assumere, se d’accordo con le
proposte formulate e dopo aver preso atto della relazione del Collegio Sindacale, la seguente
deliberazione:
“L’Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Bergamo S.p.A.,
- preso atto della Relazione sulla Gestione, dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico, del Prospetto della Redditività Complessiva, del Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, del Rendiconto Finanziario e della Nota Integrativa;
- preso atto della Relazione del Collegio Sindacale;
delibera
di approvare:
a) La Relazione sulla Gestione, lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Prospetto della Redditività Complessiva, il Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, il Rendiconto Finanziario e la Nota Integrativa dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009, che evidenziano un utile netto di euro 179.015.109,71 così come presentati dal Consiglio di Amministrazione nel loro complesso e nelle singole appostazioni.
b) Il riparto dell’utile di esercizio – che dopo le attribuzioni alla riserva legale ed alle
assegnazioni statutarie, consente di attribuire un dividendo nella misura di euro 0,0356 a ciascuna delle azioni detenute totalmente dalla controllante UBI Banca
S.c.p.A. – nonché la destinazione dell’importo residuo a “Riserva Volontaria”.
73
A conclusione della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione rinnova i sentimenti
di vivo apprezzamento per la collaborazione prestata nel decorso esercizio da tutto il personale e porge il ringraziamento più sentito ai Clienti ed alla Capogruppo UBI Banca per
la considerazione riservata alla Banca.
Il Consiglio ringrazia infine le Autorità di Vigilanza centrali e periferiche e le Associazioni di
Categoria per il fattivo sostegno assicurato, come di consueto, all’operato della Banca.
Bergamo, 18 marzo 2010
Il Consiglio di Amministrazione
74
Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria
È convocata un'Assemblea Ordinaria della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., presso la
Sede Sociale in Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8, per il giorno 6 aprile 2010, alle ore
14.30, per deliberare sul seguente
ORDINE DEL GIORNO
1. Presentazione del progetto di bilancio al 31.12.2009 - previe relazioni del Consiglio di
Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione KPMG S.p.A. - e deliberazioni conseguenti;
2. Relazione all’Assemblea in ordine alle politiche di remunerazione e incentivazione.
Proposte per la fissazione:
delle politiche di remunerazione a favore dei Consiglieri di Amministrazione;
delle politiche di remunerazione e del piano di incentivazione di medio/lungo termine correlato all’andamento del titolo UBI Banca a favore dei dipendenti.
L'intervento in Assemblea è regolato dalle disposizioni di legge.
Bergamo, 18 marzo 2010
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Emilio Zanetti
75
Attestazione
del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente Preposto
ai sensi dell’art. 154-bis del D. Lgs. 58/98
76
77
78
Prospetti Contabili
79
Stato Patrimoniale (in unità di euro)
VOCI DELL' ATTIVO 31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10. Cassa e disponibilità liquide 112.985.526 134.156.018 (21.170.492) (15,78)
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 50.458.952 84.304.578 (33.845.626) (40,15)
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 21.283.064 495.403 20.787.661 n. s.
60. Crediti verso banche 5.728.085.591 7.273.169.988 (1.545.084.397) (21,24)
70. Crediti verso clientela 19.959.411.370 19.719.071.476 240.339.894 1,22
80. Derivati di copertura 144.696.808 350.588.540 (205.891.732) (58,73)
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 40.684.158 44.547.739 (3.863.581) (8,67)
100. Partecipazioni 5.065.184 5.065.184 - -
110. Attività materiali 38.623.320 33.504.796 5.118.524 15,28
120. Attività immateriali 42.144.603 42.144.603 - -
di cui:
avviamento 42.144.603 42.144.603 - -
130. Attività fiscali: 104.984.281 70.624.860 34.359.421 48,65
a) correnti 68.325.167 42.765.456 25.559.711 59,77
b) anticipate 36.659.114 27.859.404 8.799.710 31,59
150. Altre attività 258.343.824 309.826.254 (51.482.430) (16,62)
Totale dell'attivo 26.506.766.681 28.067.499.439 (1.560.732.758) (5,56)
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10. Debiti verso banche 154.529.232 144.081.820 10.447.412 7,25
20. Debiti verso clientela 13.387.126.344 13.171.258.319 215.868.025 1,64
30. Titoli in circolazione 10.309.136.678 11.882.909.535 (1.573.772.857) (13,24)
40. Passività finanziarie di negoziazione 49.728.759 83.649.667 (33.920.908) (40,55)
60. Derivati di copertura 72.754.668 79.294.990 (6.540.322) (8,25)
80. Passività fiscali: 61.528.891 88.063.013 (26.534.122) (30,13)
a) correnti 35.636.460 52.431.614 (16.795.154) (32,03)
b) differite 25.892.431 35.631.399 (9.738.968) (27,33)
100. Altre passività 454.032.554 684.951.445 (230.918.891) (33,71)
110. Trattamento di fine rapporto del personale 88.005.591 90.583.183 (2.577.592) (2,85)
120. Fondi per rischi e oneri: 29.572.728 30.710.247 (1.137.519) (3,70)
b) altri fondi 29.572.728 30.710.247 (1.137.519) (3,70)
130. Riserve da valutazione (1.740.616) (11.381.087) 9.640.471 (84,71)
160. Riserve 466.776.742 194.230.681 272.546.061 140,32
180. Capitale 1.256.300.000 1.256.300.000 - -
200. Utile d'esercizio 179.015.110 372.847.626 (193.832.516) (51,99)
Totale del passivo e del patrimonio netto 26.506.766.681 28.067.499.439 (1.560.732.758) (5,56)
80
Conto Economico (in unità di euro)
31/12/2009 31/12/2008Variazione
annua
Variazione %
annua
10. Interessi attivi e proventi assimilati 940.372.048 1.514.605.908 (574.233.860) (37,91)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (368.168.454) (700.358.711) 332.190.257 (47,43)
30. Margine di interesse 572.203.594 814.247.197 (242.043.603) (29,73)
40. Commissioni attive 318.460.657 329.059.841 (10.599.184) (3,22)
50. Commissioni passive (30.946.276) (23.972.747) (6.973.529) 29,09
60. Commissioni nette 287.514.381 305.087.094 (17.572.713) (5,76)
70. Dividendi e proventi simili - 1 (1) -
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 3.498.227 1.926.017 1.572.210 81,63
90. Risultato netto dell'attività di copertura 5.067.448 (6.191.496) 11.258.944 (181,85)
100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: (2.030.570) (3.085.642) 1.055.072 (34,19)
a) crediti - (4.251.155) 4.251.155 -
d) passività finanziarie (2.030.570) 1.165.513 (3.196.083) (274,22)
120. Margine di intermediazione 866.253.080 1.111.983.171 (245.730.091) (22,10)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (110.711.539) (56.288.117) (54.423.422) 96,69
a) crediti (109.700.028) (58.052.570) (51.647.458) 88,97
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (133.685) - (133.685) -
d) altre operazioni finanziarie (877.826) 1.764.453 (2.642.279) (149,75)
140. Risultato netto della gestione finanziaria 755.541.541 1.055.695.054 (300.153.513) (28,43)
150. Spese amministrative (524.343.819) (543.595.331) 19.251.512 (3,54)
a) spese per il personale (278.078.023) (288.082.366) 10.004.343 (3,47)
b) altre spese amministrative (246.265.796) (255.512.965) 9.247.169 (3,62)
160. Accantonamenti netti fondi per rischi e oneri (542.658) 3.874.010 (4.416.668) (114,01)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (4.598.688) (2.501.840) (2.096.848) 83,81
190. Altri oneri/proventi di gestione 56.892.955 55.344.441 1.548.514 2,80
200. Costi operativi (472.592.210) (486.878.720) 14.286.510 (2,93)
240. Utili (perdite) della cessione di investimenti (12.039) (42.295) 30.256 (71,54)
250. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 282.937.292 568.774.039 (285.836.747) (50,25)
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (103.922.182) (196.012.231) 92.090.049 (46,98)
270. Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 179.015.110 372.761.808 (193.746.698) (51,98)
280. Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - 85.818 (85.818) -
290. Utile d'esercizio 179.015.110 372.847.626 (193.832.516) (51,99)
81
82
Prospetto della redditività complessiva (in unità di euro)
Voci 31/12/2009 31/12/2008
10. Utile (perdita) di esercizio 179.015.110 372.847.626
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 118.868 (3.094)
60. Copertura dei flussi finanziari 8.207.673 (8.806.834)
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 1.313.929 (2.609.933)
110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 9.640.470 (11.419.861)
120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 188.655.580 361.427.765
A seguito delle modifiche apportate allo IAS 1 ed allo IAS 34 da parte del Regolamento (CE)
n. 1274/2008 emanato il 18 dicembre 2008 nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea,
viene pubblicato il “Prospetto della redditività complessiva” che evidenzia l’aggregato
“Redditività complessiva” quale somma del risultato economico di periodo (utile/perdita) e
delle componenti di costo e di ricavo che non sono rilevate nel Conto Economico, bensì a patrimonio netto, a seguito di una specifica previsione degli IAS/IFRS.
Nella sostanza tale nuovo prospetto si affianca allo schema di Conto Economico al fine di
fornire una migliore informativa della complessiva redditività aziendale attraverso
l’individuazione di un aggregato che, diversamente dall’utile/perdita dell’esercizio, esprime,
nel modo più ampio, la ricchezza generata/assorbita dall’operatività aziendale includendo
anche quelle componenti di costo e di ricavo, di competenza del periodo, che risultano contabilizzate a patrimonio netto e che quindi hanno dato origine a variazioni delle riserve
da valutazione.
83
Prospetto di variazione del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 dicembre 2009 (in unità di euro)
RiserveDividendi e altre
destinazioni
Emissione
nuove azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti di
capitale
Derivati su
proprie
azioni
Stock options
Capitale: 1.256.300.000 1.256.300.000 1.256.300.000
a) Azioni ordinarie 1.256.300.000 X 1.256.300.000 - X X - - X X X X X 1.256.300.000
b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X -
Sovrapprezzi di emissione - X - - X X - X X X X X X -
Riserve: 194.230.681 - 194.230.681 272.546.061 - - - - - - 466.776.742
a) di utili 166.525.599 - 166.525.599 272.546.061 X - - - - X X X X 439.071.660
b) altre 27.705.082 - 27.705.082 - X - - X - X - - X 27.705.082
Riserve da valutazione: (11.381.087) - (11.381.087) X X X X X X X X X 9.640.470 (1.740.617)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X X -
Azioni proprie - X - X X X - - X X X X X -
Utile (Perdita) di esercizio 372.847.626 - 372.847.626 (272.546.061) (100.301.565) X X X X X X X 179.015.110 179.015.110
Patrimonio Netto 1.811.997.220 - 1.811.997.220 - (100.301.565) - - - - - - - 188.655.580 1.900.351.235
Patrimonio netto
al 31/12/2009
Esistenze al
01/01/2009
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze al
31/12/2008
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Variazioni di
riserve
Redditività
complessiva al
31/12/2009
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto utilizzato ai fine della redazione del presente Bilancio recepisce le variazioni derivanti
dall’introduzione del citato regolamento (CE) n. 1274/2008; risulta in particolare inserita – in sostituzione del risultato del periodo – la colonna
“Redditività complessiva” – e aggregato il livello di informativa della riga “Riserve da valutazione” maggiormente dettagliata nel “Prospetto della
Redditività Complessiva”.
84
Prospetto di variazione del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 dicembre 2008 (in unità di euro)
riservedividendi e altre
destinazioni
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti di
capitale
Derivati su
proprie
azioni
Stock
options
Capitale: 1.256.300.000 X 1.256.300.000 - X X - - X X X X X 1.256.300.000
a) Azioni ordinarie 1.256.300.000 x 1.256.300.000 X X X X X X X 1.256.300.000
b) altre azioni X - X X X X X X X -
Sovrapprezzi di emissione X - X X X X X X X X -
Riserve: 94.640.374 - 94.640.374 95.379.164 X 4.211.143 - - - X - - X 194.230.681
a) di utili 71.146.435 - 71.146.435 95.379.164 X - X X X X 166.525.599
b) altre 23.493.939 - 23.493.939 - X 4.211.143 X - X 27.705.082
Riserve da valutazione 38.774 38.774 X X X X X X X X (11.419.861) (11.381.087)
Strumenti di capitale - X - X X X X X X X X X -
Azioni proprie - X - X X X X X X X X -
Utile (Perdita) di esercizio 408.804.234 - 408.804.234 (95.379.164) (313.425.070) X X X X X X X 372.847.626 372.847.626
Patrimonio Netto 1.759.783.382 X 1.759.783.382 - (313.425.070) 4.211.143 - - - - - - 361.427.765 1.811.997.220
Esistenze al
31/12/2007
Modifica
saldi di
apertura
Esistenze al
01/01/2008
Patrimonio netto
al 31/12/2008Variazioni di
riserve
Reddittività
complessiva
esercizio 2008
Operazioni sul patrimonio netto
Allocazione risultato esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Il prospetto delle variazioni del patrimonio netto utilizzato ai fine della redazione del presente Bilancio recepisce le variazioni derivanti
dall’introduzione del citato regolamento (CE) n. 1274/2008; risulta in particolare inserita – in sostituzione del risultato del periodo – la colonna
“Redditività complessiva” – e aggregato il livello di informativa della riga “Riserve da valutazione” maggiormente dettagliata nel “Prospetto della
Redditività Complessiva”.
85
Rendiconto Finanziario (in unità di euro)
METODO INDIRETTO 31/12/2009 31/12/2008
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione (+/-) 619.485.000 286.519.711
- risultato d'esercizio (+/-) 179.015.110 372.847.626
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie
valutate al fair value (-/+) 242.963.691 (470.301.199)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (5.067.448) 47.273.631
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 100.514.335 56.288.116
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 4.598.687 2.501.840
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-) (10.220.984) 35.350.528
- imposte e tasse non liquidate (+) 107.681.609 240.936.736
- rettifiche/riprese di valore nette gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - 1.622.433
- altri aggiustamenti (+/-) - -
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) 1.195.309.637 (2.273.534.344)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.217.297 46.103.001
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie disponibili per la vendita (20.802.478) (498.496)
- crediti verso banche: a vista (2.679.202.893) (2.203.533.116)
- crediti verso banche: altri crediti 4.203.839.847 (1.853.698.045)
- crediti verso clientela (359.445.826) 1.652.179.165
- altre attivita' 16.703.690 85.913.147
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-) (1.725.946.353) 2.211.411.145
- debiti v/banche a vista 35.362.797 (1.959.904.067)
- debiti v/banche altri debiti (24.915.385) 58.396.608
- debiti v/clientela 226.718.530 253.404.299
- titoli in circolazione (1.544.691.405) 3.984.455.563
- pass.finanz.di negoziazione (33.920.908) 59.264.254
- pass.finanz.valutate al FV - -
- altre passività (384.499.982) (184.205.512)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) 88.848.284 224.396.512
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generate da (+) - 66.891.251
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di att.finanz.det.sino alla scadenza - -
- vendite di att.materiali - -
- vendite di att.immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - 66.891.251
2. Liquidità assorbita da (-) (9.717.211) (22.811.735)
- acquisti di partecipazioni - (5.065.184)
- acquisti di att.finanz.detenute sino alla scadenza - -
- acquisti di att.materiali (9.717.211) (17.746.551)
- acquisti di att.immateriali - -
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (+/-) (9.717.211) 44.079.516
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emisssioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (100.301.565) (313.425.070)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (100.301.565) (313.425.070)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (21.170.492) (44.949.042)
Legenda: (+) Generata (-) Assorbita
Riconciliazione rendiconto finanziario
VOCI DI BILANCIO 31/12/2009 31/12/2008
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 134.156.018 179.105.060
Liquidità totale generata/assorbita nell'esercizio (21.170.492) (44.949.042)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 112.985.526 134.156.018
86
La Nota Integrativa
87
La Nota Integrativa
La Nota Integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:
1) Parte A - Politiche contabili
2) Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
3) Parte C - Informazioni sul Conto Economico 4) Parte D – Redditività complessiva
5) Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
6) Parte F - Informazioni sul patrimonio
7) Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti impresa o rami d’azienda
8) Parte H - Operazioni con parti correlate 9) Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
10) Parte L - Informativa di settore
88
Parte A - Politiche Contabili
A.1 - Parte Generale
Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il presente bilancio d’esercizio, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca
Popolare di Bergamo S.p.A. in data 18 marzo 2010, e sottoposto all’approvazione
dell’Assemblea indetta per il 6 aprile 2010, è stato redatto in conformità ai principi contabili
internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e omologati
alla data di redazione dello stesso nonché alle relative interpretazioni dell’International
Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC)31.
Il bilancio, composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività
Complessiva, Prospetto di variazione del patrimonio netto, Rendiconto Finanziario, Nota
Integrativa e corredato dalla Relazione sulla Gestione, soggetto a revisione contabile da parte
della società di revisione KPMG S.p.A., rappresenta il bilancio separato di Banca Popolare di Bergamo S.p.A..
Il bilancio al 31 dicembre 2009 è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero
e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico del
periodo, la variazione del patrimonio netto e i flussi di cassa.
Sezione 2 Principi generali di redazione
Il presente bilancio è redatto nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 “Presentazione del bilancio” e pertanto riporta le informazioni nell’ottica della continuità
aziendale, imputando costi e ricavi secondo la competenza economica degli stessi, evitando
compensazioni tra attività e passività, costi e ricavi. Nella redazione del presente fascicolo di bilancio si è anche preso atto del Documento Banca
d’Italia/Consob/Isvap n. 4 del 3 marzo 2010 che, facendo seguito al precedente documento
congiunto emanato dalle medesime autorità n. 2 del 6 febbraio 2009, raccomanda che le
relazioni finanziarie risultino idonee a rappresentare in maniera chiara, completa e
tempestiva i rischi e le incertezze cui la società è esposta, il patrimonio di cui dispone per
fronteggiarli e la sua effettiva capacità di generare reddito. Il documento, come il precedente, non ha carattere percettivo autonomo in quanto non introduce obblighi informativi ulteriori
rispetto a quelli già previsti dai principi contabili internazionali, di cui raccomanda la
puntuale ed esaustiva applicazione. Tuttavia individua le seguenti aree informative nelle
quali le società devono assicurare un più elevato grado di trasparenza:
1. valutazione (c.d. impairment test IAS 36) dell’avviamento, delle altre attività immateriali a vita utile indefinita e delle partecipazioni;
2. valutazione dei titoli di capitale classificati come “Attività finanziarie disponibili per la
vendita” (IAS 39);
3. classificazione delle passività finanziarie quando non vengono rispettate le clausole
contrattuali che determinano la perdita del beneficio del termine.
Il documento in parola fornisce inoltre precisazioni riguardanti il trattamento contabile da
adottare nelle situazioni di ristrutturazioni del debito in cambio di azioni. Esso richiama
31 Si veda, in proposito, l’ “Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea” pubblicato nella Parte
A.1 della Nota Integrativa del bilancio. I principi ivi elencati, nonché le relative Interpretazioni, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati e dell’anno da cui diventano applicabili.
89
infine l’importanza della corretta definizione, e connessa disclosure, dei tre livelli di fair value (c.d. “Gerarchia del fair value”) introdotti dall’IFRS 7.
Nella predisposizione del presente fascicolo di bilancio si è tenuto conto dei contenuti del
documento sopra citato nelle Sezioni specifiche di Nota Integrativa che trattano tali aspetti.
Con specifico riferimento all’informativa riguardante la continuità aziendale, i rischi e le
incertezze cui la Banca è esposta, si rinvia alle considerazioni espresse nella Relazione sulla Gestione al paragrafo “Principali rischi ed incertezze cui è esposta la Banca”.
Le informazioni riportate in bilancio, se non diversamente specificato, sono espresse in euro
quale moneta di conto e le situazioni finanziarie, patrimoniali, economiche, le note informative/commento e le tabelle esplicative sono esposte in migliaia di euro. I relativi
arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate da Banca
d’Italia. Le voci che non riportano valori per il periodo corrente e precedente sono omesse.
Gli schemi di bilancio utilizzati nel presente bilancio sono conformi a quelli definiti dalla
Circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 così come modificata dal 1° aggiornamento del 18 novembre 2009; essi forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2009, l’analoga
informazione comparativa al 31 dicembre 2008.
In data 18 novembre la Banca d’Italia ha emanato il 1° aggiornamento della Circolare 262/05 “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”; tale intervento consiste in una
revisione integrale di tale Circolare che disciplina la redazione del bilancio bancario al fine di incorporare nella Circolare le modifiche nel frattempo intervenute nei principi contabili
internazionali, di operare alcune razionalizzazione delle tabelle della Nota Integrativa del
bilancio e di recepire alcuni chiarimenti e precisazioni già forniti al sistema con precedenti
messaggi amministrativi32.
A seguito dell’emanazione del 1° aggiornamento si sono rese necessarie alcune riclassifiche
che, per il Gruppo UBI, hanno però riguardato meramente dettagli della Nota Integrativa, in
quanto operate all’interno della medesima voce.
Nella Relazione sulla Gestione vengono commentate le principali variazioni intervenute nella
situazione patrimoniale/finanziaria nel corso del periodo in esame.
Principi contabili
I principi contabili esposti nella Parte A.2, relativamente alle fasi di classificazione, valutazione e cancellazione, sono sostanzialmente i medesimi adottati per la redazione del
bilancio relativo all’esercizio 2008.
I principi contabili utilizzati sono tendenzialmente diretti all’applicazione del costo ad
eccezione delle seguenti attività e passività finanziarie il cui valore è stato determinato applicando il criterio del fair value: strumenti finanziari detenuti per negoziazione (inclusi i
prodotti derivati) e strumenti finanziari disponibili per la vendita.
Per completezza si segnala che le attività non correnti disponibili per la vendita (e le passività ad esse associate) sono iscritte al valore più basso tra il valore di bilancio e il fair value (al netto dei costi di vendita).
32 Il riferimento è ai seguenti messaggi amministrativi: n. 222359 del 22 febbraio 2008 relativo alla
rappresentazione in bilancio delle operazioni di leasing in costruendo, n. 1354714 del 22 dicembre 2008 relativo alla rinegoziazione dei mutui e n. 1379882 del 31 dicembre 2008 (divulgato alle banche mediante la c.d. “roneata” del gennaio 2009) relativo ad alcune modifiche e precisazioni della Circ. B.I. 262/05.
90
Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio
Operazione di Ottimizzazione Territoriale
L’operazione di Ottimizzazione Territoriale ha previsto il conferimento di n. 14 rami d’azienda - costituiti prevalentemente da filiali - tra alcune Banche Rete del Gruppo UBI e la
successiva riorganizzazione degli assetti partecipativi.
I succitati conferimenti hanno efficacia giuridica a far tempo dal 25 gennaio 2010 e pertanto
gli effetti contabili dell’operazione in parola ricadono nell’esercizio 2010.
L’operazione di Ottimizzazione territoriale, realizzata tra entità sottoposte a controllo
comune sarà contabilizzata, nei bilanci separati delle entità delle società del Gruppo UBI, in applicazione degli “Orientamenti preliminari Assirevi in tema IFRS” (c.d. OPI), non
rientrando le operazioni della specie nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3 “Aggregazioni
aziendali”.
In ossequio alle previsioni degli OPI, avendo le operazioni predette una finalità
prevalentemente riorganizzativa, le medesime saranno quindi contabilizzate in continuità di valori contabili ovvero senza la rilevazione di effetti economici.
Al 31 dicembre 2009 l’operazione di ottimizzazione territoriale non trova rappresentazione ai
sensi del principio contabile IFRS 5 “Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate” in quanto:
essa si concretizza con la cessione e la simultanea acquisizione di rami d’azienda: l’applicazione dell’IFRS 5 non consentirebbe di rappresentare nella loro interezza questi aspetti in quanto darebbe evidenza unicamente alla dismissione dei rami;
l’operazione è realizzata tra entità sottoposte a controllo comune e si ritiene quindi più opportuna una rappresentazione dell’operazione secondo logiche di gruppo.
Per tutto quanto sopra si ritiene maggiormente indicativa una informativa esaustiva quale è
quella rilasciata nella Relazione sulla Gestione al paragrafo “Altre informazioni”.
Sezione 4 Altri aspetti
Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio
Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi declinati nella successiva Parte A.2 “Parte relativa alle principali voci di bilancio” delle Politiche Contabili.
L’applicazione di tali principi, nell’impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di
bilancio, comporta talora l’adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere anche
significativamente sui valori iscritti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico.
Nel ribadire che l’impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del
bilancio, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l’utilizzo di stime ed assunzioni:
valutazione dei crediti;
valutazione di attività finanziarie non quotate su mercati attivi;
valutazione di attività intangibili e di partecipazioni;
quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri;
quantificazione della fiscalità differita;
definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita utile definita.
A tal proposito si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito
dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove
informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L’eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul Conto Economico dell’esercizio in
cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri.
Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già
applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2008.
91
Rettifiche collettive sui crediti performing
Come preannunciato nell’ambito del bilancio al 31 dicembre 2008, nell’esercizio 2009 sono
proseguite le azioni di allineamento della gestione e del monitoraggio del credito presso le
singole banche rete del Gruppo. Le rettifiche di valore su crediti performing sono stimate tramite l’adozione della metodologia
valutativa basata sulla normativa di Basilea 2.
In particolare la PD (probability of default) e la LGD (loss given default) sono determinate
sulla base di serie storiche calcolate sull’aggregato complessivo delle banche rete. Tale
metodo se da un lato garantisce una corretta rappresentazione complessiva del rischio di
credito insito nel portafoglio creditizio, dall’altro non riflette ancora adeguatamente le specificità delle singole banche rete. Infatti nell’attuale contesto del Gruppo UBI il costo
della qualità del credito ed i tassi di decadimento non sono ancora omogenei sopratutto a
causa di differenze di prassi e processi di gestione e monitoraggio del credito. Pertanto, al
fine di meglio rappresentare le specificità delle singole banche in coerenza con l’effettivo
rischio di portafoglio, viene adottata una metodologia di attribuzione delle rettifiche di valore complessive, sulla base delle singole specificità rappresentate dalle serie storiche delle
perdite e dai tassi di decadimento.
Nel corso del 2010 proseguirà l’azione di allineamento della gestione e del monitoraggio del
credito presso le singole banche rete del Gruppo.
Commissione di messa a disposizione fondi (ex Commissione Massimo Scoperto)
A far tempo dal 1° luglio 2009 il Gruppo UBI, a seguito dell’introduzione di un nuovo regime
commissionale, ha introdotto la “Commissione di messa a Disposizione Fondi” (CDF). Tale
commissione ha natura omnicomprensiva e sostituisce, oltre alle commissioni applicate agli affidamenti e ai conti correnti affidati, la “Commissione di Massimo Scoperto”. Pertanto, la
commissione CDF ha una natura ed una logica di determinazione diversa da quella che
caratterizzava la Commissione di Massimo Scoperto; la medesima trova quindi
riconoscimento nel Conto Economico alla voce “Commissioni attive” e non alla voce
“Interessi attivi e proventi assimilati” che accoglieva la Commissione di Massimo Scoperto.
Con riguardo al periodo di riferimento il Conto Economico è stato interessato alla voce
“Interessi attivi e proventi assimilati” per la rilevazione della Commissione di Massimo
Scoperto, per complessivi 21,4 milioni di euro, ed alla voce “Commissioni attive” per la
rilevazione dei proventi riconducibili alla Commissione di messa a Disposizione Fondi con
riferimento al secondo semestre 2009, per complessivi 17,2 milioni di euro.
In funzione della diversa natura e delle differenti modalità di determinazione, che connotano
la Commissione di Massimo Scoperto rispetto alla Commissione di messa a Disposizione
Fondi, gli importi relativi ai periodi precedenti, riportati per finalità comparative, nello
schema di Conto Economico ex Circolare Banca d’Italia 262/05 non sono stati oggetto di riclassifica; pertanto quanto ascrivibile alla Commissione di Massimo Scoperto, pari al 31
dicembre 2008 a 41,0 milioni di euro, trova integrale collocazione alla voce “Interessi attivi e
proventi assimilati”.
Le modifiche dello IAS 39
In data 12 novembre l’International Accounting Standards Board (IASB) ha approvato la
versione definitiva dell’IFRS 9 “Financial Instruments”, ovvero il nuovo principio contabile
destinato a sostituire, per la parte relativa alla classificazione ed alla misurazione delle
attività finanziarie, le previsioni dello IAS 39 “Strumenti finanziari: classificazione e misurazione”, portando così a termine la prima fase del progetto di revisione integrale del
citato principio contabile.
Tuttavia, il principio IFRS 9 non è stato omologato da parte della Commissione Europea e
pertanto non è applicabile attualmente ai bilanci delle aziende europee. Il processo di
omologazione, c.d. “endorsement”, è stato rinviato a tempo indeterminato con la
92
conseguenza di un possibile significativo slittamento della ipotetica data di applicazione del
nuovo principio nonché di una probabile modifica dei contenuti oggi noti.
La versione dell’IFRS 9 approvata dallo IASB non prevede novità sostanziali rispetto a
quanto già dettagliato in sede di informativa fornita nel Resoconto Intermedio di Gestione al
30 settembre 2009, cui si rimanda per una lettura integrale.
Posta la situazione sopra delineata, il Gruppo UBI si mantiene attivamente impegnato nella
partecipazione dei gruppi di lavoro istituiti in sede A.B.I., unitamente ai maggiori gruppi
Bancari italiani, al fine di monitorare l’iter di omologazione del principio IFRS 9 nonché
approfondire i contenuti introdotti da altri recenti documenti che rappresentano la revisione
di altri temi attualmente trattati dallo IAS 39 (c.d. seconda fase del progetto).
A tale riguardo, si precisa che il 5 novembre us, lo IASB ha pubblicato per la consueta consultazione, che terminerà il 30 giugno 2010, l’Exposure Draft “Financial Instruments; Amortised Cost and Impairment”. Tale documento prevede la revisione della modalità di
determinazione delle perdite di valore di tutte le attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (vedasi, in particolare, crediti per il settore bancario). La modifica più
significativa che si prospetta è la variazione della modalità di determinazione dei flussi di cassa attesi dalla attività oggetto di valutazione: la finalità di tale variazione risiede nel
tentativo di evitare l’applicazione di un modello pro ciclico, quale è quello attualmente in uso (c.d. “incurred loss”), che determina l’iscrizione di perdite solo a fronte del manifestarsi
dell’evento di perdita. Il nuovo modello proposto, c.d. “expected loss”, prevede la rilevazione
delle perdite attese lungo l’intera durata contrattuale dell’attività. In fase iniziale, tali perdite
attese sono prese in considerazione nella determinazione del tasso di interesse effettivo
dell’attività; in occasione delle successive fasi valutative, ogni modifica nei flussi di cassa attesi (rispetto al momento di iscrizione dell’asset) determina una perdita di valore da
rilevare a Conto Economico. In tale modo, una modifica nei flussi di cassa attesi nel futuro
determina una perdita di valore nel presente, senza che si renda necessario attendere il
verificarsi dell’evento.
93
Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea
Posto che i sotto elencati principi contabili internazionali sono stati adottati con una serie di regolamenti di modifica, al fine di semplificare la legislazione comunitaria in materia di
principi contabili e migliorarne la chiarezza e la trasparenza la Commissione Europea ha
emanato, in data 3 novembre 2008, il Regolamento (CE) n. 1126/200833 che sostituisce tutti
i precedenti Regolamenti34 e riunisce in un unico testo i principi precedentemente contenuti
in tali Regolamenti.
IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE
IAS 1 Presentazione del bilancio Reg. 1274/2008, Reg. 53/2009, Reg. 70/2009, Reg. 494/2009
IAS 2 Rimanenze Reg. 1126/2008
IAS 7 Rendiconto finanziario Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009,
Reg. 494/2009
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009, Reg. 1142/2009
IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
IAS 12 Imposte sul reddito Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 495/2009
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009, Reg. 495/2009
IAS 17 Leasing Reg. 1126/2008
IAS 18 Ricavi Reg. 1126/2008, Reg. 69/2009
IAS 19 Benefici per i dipendenti Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza
pubblica
Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 70/2009
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 69/2009, Reg. 494/2009
IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1260/2008, Reg. 70/2009
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1126/2008
IAS 27 Bilancio consolidato e separato Reg. 494/2009
IAS 28 Partecipazioni in collegate
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009,
Reg. 494/2009, Reg. 495/2009
IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009
IAS 31 Partecipazioni in joint venture Reg. 1126/2008, Reg. 70/2009, Reg. 494/2009
33 Entrato in vigore mediante pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 320 del 29 novembre
2008. 34 Rif. Regolamento (CE) n. 1725/2003 e successivi atti di modifica.
94
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 53/2009, Reg. 70/2009, Reg. 495/2009, Reg. 1293/2009
IAS 33 Utile per azione Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 495/2009
IAS 34 Bilanci intermedi Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009, Reg. 495/2009
IAS 36 Riduzione di valore delle attività
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 69/2009, Reg. 70/2009, Reg.
495/2009
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 495/2009
IAS 38 Attività immateriali Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009, Reg. 495/2009
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione
Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 53/2009, Reg. 70/2009, Reg. 494/2009, Reg. 495/2009, Reg. 824/2009, Reg.
839/2009, Reg. 1171/2009
IAS 40 Investimenti immobiliari Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008, Reg. 70/2009
IAS 41 Agricoltura Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali Reg. 1136/2009, Reg. 1164/2009
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni Reg. 1126/2008, Reg. 1261/2008, Reg. 495/2009
IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 495/2009
IFRS 4 Contratti assicurativi Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg.
1165/2009
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009, Reg. 494/2009, Reg. 1142/2009
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 1126/2008
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 53/2009,
Reg. 70/2009, Reg. 495/2009, Reg. 824/2009, Reg. 1165/2009
IFRS 8 Settori operativi Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI OMOLOGAZIONE
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1126/2008, Reg. 53/2009
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1126/2008, Reg. 70/2009
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
Reg. 1126/2008
95
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
Reg. 1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 “Informazioni contabili in economie iperinflazionate”
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
IFRIC 8 Ambito di applicazione dell’IFRS 2 Reg. 1126/2008
IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati Reg. 1126/2008, Reg.
495/2009, Reg. 1171/2009
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
IFRIC 11 IFRS 2 – Operazioni con azioni proprie e del gruppo Reg. 1126/2008
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione Reg. 254/2009
IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della Clientela Reg. 1262/2008
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un’attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro interazione
Reg. 1263/2008, Reg. 1274/2008
IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili Reg. 636/2009
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera Reg. 460/2009
IFRIC 17 Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide
Reg. 1142/2009
IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della Clientela Reg. 1164/2009
SIC 7 Introduzione dell’Euro Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione alle attività operative Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008
SIC 12 Consolidamento – Società a destinazione specifica (Società veicolo) Reg. 1126/2008
SIC 13 Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo
Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
SIC 21 Imposte sul reddito – Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili
Reg. 1126/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti di condizione fiscale di un’impresa o
dei suoi azionisti
Reg. 1126/2008, Reg.
1274/2008
SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del
leasing Reg. 1126/2008
SIC 29 Informazioni integrative – Accordi per servizi di concessione Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009
SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari Reg. 1126/2008
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008
Per completezza informativa, ad integrazione di quanto già descritto nell’informativa
infrannuale del periodo in esame, nel seguito si fornisce una breve descrizione dei principi
contabili di nuova pubblicazione ovvero modificati a seguito dell’emanazione, avvenuta nel
quarto trimestre, di taluni Regolamenti comunitari.
96
Il Reg. CE n. 1136/200935 introduce una nuova versione dell’IFRS 1 al fine sia di
semplificare la futura prima applicazione da parte delle imprese nonché di eliminare alcune disposizioni transitorie ormai superate.
Il Reg. CE n. 1142/200936 introduce l’interpretazione IFRIC 17 “Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide” che fornisce chiarimenti e orientamenti in
merito al trattamento contabile da riservare alla distribuzione di tali attività quali, a titolo
esemplificativo, attività materiali o interessenze partecipative in altre entità.
Il Reg. CE n. 1164/200937 introduce l’interpretazione IFRIC 18 “Cessioni di attività da parte della Clientela” il cui obiettivo è quello di fornire chiarimenti e orientamenti in merito alla
contabilizzazione delle cessioni di elementi di attività materiali che le imprese ricevono dai
clienti e che devono essere utilizzate per collegare il cliente ad una rete ovvero per assicurargli un accesso continuativo alla fornitura di beni e servizi. Il principio fornisce delle
linee guida per stabilire se tali elementi soddisfano la definizione di attività e, qualora tale
definizione sia soddisfatta, come le attività debbano essere valutate.
Il Reg. CE n. 1165/200938, modificando le previsioni dell’IFRS 7 “Strumenti finanziari: informazioni integrative” e dell’IFRS 4 “Contratti assicurativi” introduce la necessità di fornire maggiori dettagli informativi in merito alla misurazione del fair value nonché al rischio
liquidità relativo agli strumenti finanziari.
In particolare il Regolamento in parola introduce gli obblighi informativi relativi alla c.d. “gerarchia del fair value” degli strumenti finanziari, il cui obiettivo è quello di riflettere la
rilevanza dei dati utilizzati nell’effettuare le valutazioni. La scala gerarchica del fair value è
composta dai seguenti livelli:
• Livello 1 - prezzi quotati (non rettificati) su mercati attivi per attività o passività identiche;
• Livello 2 - dati di input diversi dai prezzi quotati di cui al Livello 1 che sono
osservabili per l’entità o la passività, sia direttamente (come nel caso dei prezzi), sia
indirettamente (cioè in quanto derivati dai prezzi);
• Livello 3 - dati di input relativi all’attività o alla passività che non sono basati su dati di mercato osservabili (dati non osservabili).
Il Reg. CE n. 1171/200939 apporta modifiche all’IFRIC 9 “Rideterminazione del valore dei derivati incorporati” e allo IAS 39 “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione” al fine di
chiarire il trattamento degli strumenti finanziari derivati incorporati in altri contratti quanto
un’attività finanziaria ibrida viene riclassificata fuori dalla categoria delle attività finanziarie detenute per la negoziazione con impatto delle variazioni di valore a Conto Economico. Le
nuove previsioni prescrivono che se all’atto della riclassifica l’entità non è in grado di
valutare separatamente il derivato incorporato che dovrebbe essere separato, la riclassifica
non è consentita ed il contratto ibrido continua ad essere classificato tra le “attività
finanziarie detenute per la negoziazione”.
Il Reg. CE n. 1293/200940 che introduce un amendment allo IAS 32 “Strumenti finanziari:
esposizione nel bilancio” al fine di chiarire come contabilizzare taluni diritti quando gli
strumenti emessi sono denominati in una valuta diversa da quella funzionale dell’emittente.
In sostanza, mediante un’integrazione al par. 11 viene ora previsto che il diritto di acquisire
un numero determinato di strumenti di capitale dell’entità in cambio di un valore determinato, denominato in una qualsiasi valuta, è uno strumento di capitale se l’entità
offre il diritto pro quota a tutti gli azionisti di una medesima classe di strumenti di capitale
proprio.
Le precedenti previsioni avrebbero portato a classificare come passività (derivato), e non
come equity, tale diritto denominato in una valuta diversa da quella funzionale perché tale
classificazione non rispecchiava il rapporto “fisso contro fisso” (per via delle oscillazioni del cambio) necessario per la classificazione a capitale.
35 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2010. 36 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2010. 37 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2010. 38 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2009. 39 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2009. 40 Adozione obbligatoria dall’esercizio 2011.
97
A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio
Di seguito vengono indicati, per i principali aggregati di bilancio, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione.
Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione
Definizione Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione
Un’attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione (c.d. Fair value Through Profit or Loss – FVTPL), ed iscritta nella voce “20 Attività finanziarie
detenute per la negoziazione” o voce “40 Passività finanziarie di negoziazione”, se è:
acquisita o sostenuta principalmente al fine di venderla o riacquistarla a breve;
parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta
all’ottenimento di un profitto nel breve periodo;
un derivato (fatta eccezione per un derivato che sia designato ed efficace strumento di copertura – vedasi successivo specifico paragrafo).
La Banca ha iscritto tra le “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” laddove
presenti titoli obbligazionari detenuti per l’attività di trading e di PCT.
Strumenti finanziari derivati
Si definisce “derivato” uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti
caratteristiche:
il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta
estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di
altra variabile prestabilita;
non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;
è regolato a data futura.
La Banca detiene strumenti finanziari derivati sia per finalità di negoziazione che per finalità
di copertura (per questi ultimi si veda successivo specifico paragrafo). Tutti i derivati di negoziazione sono iscritti nel comparto ad un valore iniziale pari al fair value che
generalmente coincide con il costo. Successivamente, i contratti derivati sono valutati al fair value, pari al valore che la Banca pagherebbe o incasserebbe nell’ipotesi di rescindere, al momento della valutazione, il contratto derivato. Ogni variazione riscontrata nel fair value è
imputata a Conto Economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Il fair value dei derivati è determinato mediante l’applicazione delle metodologie descritte nel
successivo paragrafo “Criteri di valutazione”.
Strumenti finanziari derivati incorporati
Si definisce “strumento finanziario derivato incorporato” la componente di uno strumento
ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non derivato, con l’effetto che
alcuni dei flussi finanziari dello strumento combinato variano in maniera similare a quelli
del derivato preso a sé stante. Il derivato implicito viene separato dal contratto primario e
contabilizzato come un derivato a sé stante se e soltanto se:
le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto
primario;
uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione.
98
Il fair value dei derivati scorporati è determinato seguendo le metodologie descritte nel
successivo paragrafo “Criteri di valutazione”.
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari “Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione” sono iscritti al momento di regolamento, se titoli di debito o di capitale, o alla data di sottoscrizione, se contratti derivati, ad un valore pari al costo inteso come il fair value dello
strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente
attribuibili agli strumenti stessi.
Criteri di valutazione
Successivamente all’iscrizione iniziale, gli strumenti finanziari in questione sono valutati al fair value con imputazione delle variazioni riscontrate a Conto Economico nella voce “80
Risultato netto dell’attività di negoziazione”. La determinazione del fair value delle attività o
passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su
modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e di seguito
descritti. Metodologie di determinazione del Fair value
Titoli: quotati e non quotati
Nel caso di titoli quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle
quotazioni del mercato di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle
contrattazioni) desumibili da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento
dell’esercizio o del periodo di riferimento. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni
riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Nel caso di titoli non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione
finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto alla data di
valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso l’applicazione di metodologie diffuse a
livello di mercati internazionali e modelli valutativi interni. In particolare, per le obbligazioni
non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il
settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile – e
modelli di prezzo delle opzioni. Per i titoli di capitale vengono utilizzati i prezzi desumibili da
transazioni comparabili, i multipli di mercato di società direttamente confrontabili, nonché i
modelli di valutazione di tipo patrimoniale, reddituale e misto. Derivati: quotati e non quotati
Nel caso di derivati quotati la determinazione del fair value è basata su prezzi desunti da
mercati attivi. Per i derivati non quotati il fair value è determinato applicando modelli di
attualizzazione dei flussi di cassa futuri che ponderano anche il rischio di credito associato allo strumento finanziario. Nel caso di derivati negoziati con controparti istituzionali, in
considerazione degli accordi di compensazione (c.d. CSA) miranti alla mitigazione del rischio
di credito, si ritiene che tale rischio possa essere ritenuto pressoché nullo.
Criteri di cancellazione
Le “Attività e Passività finanziarie detenute per negoziazione” vengono cancellate dal bilancio
quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività o passività
finanziarie o quando l’attività o passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale
di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse. Il risultato della cessione di
attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione è imputato a Conto Economico nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”.
99
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Definizione
Si definiscono disponibili per la vendita (c.d. Available for Sale – AFS) quelle attività
finanziarie non derivate che sono designate come tali o non sono classificate come:
(1) crediti e finanziamenti (vedasi successivo paragrafo);
(2) attività finanziarie detenute sino alla scadenza (vedasi successivo paragrafo); (3) attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value rilevato a
Conto Economico (vedasi paragrafo precedente).
Tali attività finanziarie sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la
vendita”.
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente quando, e solo
quando, l’azienda diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al momento del regolamento, ad un valore pari al fair value generalmente coincidente con il
costo degli stessi. Tale valore include i costi o i proventi direttamente connessi agli
strumenti stessi. L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da
riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” oppure, solo
e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta
al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in tale circostanza il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al
momento del trasferimento.
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value con imputazione a Conto Economico della quota
interessi (come risultante dall’applicazione del costo ammortizzato) e con imputazione a patrimonio netto nella voce “130 Riserve da valutazione” delle variazioni di fair value, ad
eccezione delle perdite per riduzione di valore, fino a quando l’attività finanziaria è
eliminata, momento in cui l’utile o la perdita complessiva rilevata precedentemente nel
patrimonio netto deve essere rilevata a Conto Economico. I titoli di capitale per cui non può essere definito in maniera attendibile il fair value, secondo le metodologie esposte, sono
iscritti al costo.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica
dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore che, nel caso di titoli di capitale, si
ritengano inoltre significative o prolungate.
Con riferimento alla significatività della riduzione di valore, si è in presenza di significativi
segnali di impairment nel caso in cui il valore di mercato del titolo azionario risulti inferiore di più del 35% rispetto al costo storico di acquisto. In questo caso si procede, senza ulteriori
analisi, alla contabilizzazione dell’impairment a Conto Economico. Nel caso di riduzione di
valore di entità inferiore si contabilizza l’impairment solo se la valutazione del titolo
effettuata sulla base dei suoi fondamentali non confermi la solidità dell’azienda ovvero delle
sue prospettive reddituali. Con riferimento alla durevolezza della riduzione di valore, questa è definita come prolungata qualora il fair value permanga continuativamente al di sotto del valore del costo storico di
acquisto per un periodo superiore a 18 mesi: in tal caso si procede alla contabilizzazione
dell’impairment a Conto Economico senza ulteriori analisi. Nel caso di permanenza continuativa del fair value al di sotto del valore del costo storico di acquisto per periodi di
durata inferiore a 18 mesi, il periodo temporale di riferimento più idoneo viene individuato
anche in considerazione del fatto che la riduzione di valore sia imputabile ad un generalizzato andamento negativo di Borsa piuttosto che allo specifico andamento della
singola controparte.
100
In presenza di perdite di valore, la variazione cumulata, inclusa quella precedentemente
iscritta a Patrimonio nella voce anzidetta, è imputata direttamente a Conto Economico nella voce “130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie
disponibili per la vendita”.
La perdita di valore è registrata nel momento in cui il costo di acquisizione (al netto di
qualsiasi rimborso di capitale e ammortamento) di un’attività finanziaria disponibile per la
vendita eccede il suo valore recuperabile. Eventuali riprese di valore, possibili solo a seguito della rimozione dei motivi che avevano originato la perdita di valore, sono così contabilizzate:
se riferite a investimenti in strumenti azionari, con contropartita diretta a riserva di patrimonio;
se riferite a investimenti in strumenti di debito, sono contabilizzate a Conto Economico nella voce “130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b)
attività finanziarie disponibili per la vendita”.
In ogni caso, l’entità della ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento, in assenza di precedenti rettifiche, avrebbe avuto a quel momento.
In funzione del fatto che la Banca applica lo IAS 34 “Bilanci intermedi” alle relazioni
finanziarie semestrali, con conseguente identificazione di un “interim period” semestrale, le
eventuali riduzioni di valore registrate vengono storicizzate in sede di chiusura del semestre.
Metodologie di determinazione del fair value
Si rinvia a quanto descritto nel paragrafo “Attività e passività finanziarie detenute per la
negoziazione”.
Criteri di cancellazione
Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate dal bilancio quando
scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando
l’attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell’attività stessa. Il risultato della cessione di attività finanziarie
disponibili per la vendita è imputato a Conto Economico nella voce “100 Utili (perdite) da
cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. In occasione della
cancellazione si procede inoltre all’azzeramento, contro Conto Economico, per la quota
eventualmente corrispondente, di quanto in precedenza imputato nella riserva di patrimonio
“130 Riserve da valutazione”.
Crediti e Finanziamenti
Definizione
Si definiscono Crediti e finanziamenti (c.d. Loans and Receivables – L&R) le attività finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili, che non sono state quotate
in un mercato attivo. Fanno eccezione:
a) quelle che si intendono vendere immediatamente o a breve, che vengono classificate
come possedute per la negoziazione, e quelle eventualmente iscritte al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a Conto Economico;
b) quelle rilevate inizialmente come disponibili per la vendita; c) quelle per cui il possessore può non recuperare sostanzialmente tutto l’investimento
iniziale per cause diverse dal deterioramento del credito; in tal caso sono classificate
come disponibili per la vendita.
I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso
Clientela”. La Banca include tra i crediti gli impieghi con Clientela e con banche, sia erogati
direttamente sia acquistati da terzi; rientrano in tale categoria anche i crediti commerciali,
le operazioni pronti contro termine, i crediti originati da operazioni di leasing finanziario e di
factoring ed i buoni fruttiferi postali.
101
Criteri di iscrizione
I crediti e finanziamenti sono iscritti in bilancio inizialmente quando l’azienda diviene parte
di un contratto di finanziamento ossia quando il creditore acquisisce il diritto al pagamento
delle somme contrattualmente pattuite. Tale momento corrisponde alla data di erogazione
del finanziamento.
L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora
l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività
finanziarie detenute per la negoziazione”. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario che corrisponde
all’ammontare erogato comprensivo dei costi o proventi direttamente riconducibili allo
stesso e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di
rimborso da parte della controparte debitrice o che sono riconducibili a costi interni di
carattere amministrativo. Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento
del trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa. Nel caso di crediti e finanziamenti erogati a condizioni non di mercato, il fair value iniziale è
calcolato mediante l’applicazione di apposite tecniche valutative descritte nel prosieguo; in tali circostanze, la differenza tra il fair value così determinato e l’importo erogato è imputata
direttamente a Conto Economico nella voce interessi.
I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di
rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In
particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a
pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.
Criteri di valutazione
I crediti e finanziamenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo.
Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui la stessa è stata
misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o
diminuito dall’ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su
qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità).
Il criterio dell’interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un’attività o
passività finanziaria (o gruppo di attività e passività finanziarie) e di ripartizione degli
interessi attivi o passivi lungo la relativa durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che
attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello
strumento finanziario. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali
dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un’opzione all’acquisto o
simili), ma non vanno considerate perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e
punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di
interesse effettivo, i costi di transazione, e tutti gli altri premi o sconti.
Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l’eventuale obiettiva
evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una
riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in
grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie
ossia, ad esempio, in presenza:
a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;
b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento
degli interessi o del capitale;
c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà
finanziaria del beneficiario, estende al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione;
d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;
102
e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà
finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri
flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento
della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere
ancora identificata con le singole attività finanziarie nel Gruppo.
La valutazione dei crediti non performing (crediti che, in funzione delle definizioni attribuite
da Banca d’Italia, si trovano in stato di sofferenza, incaglio, ristrutturati, esposizioni scadute
incluse le esposizioni sconfinanti da 90 a 180 giorni garantite da immobili) avviene secondo
modalità analitiche. La valutazione dei restanti crediti avviene secondo tecniche collettive,
mediante raggruppamenti in classi omogenee di rischio.
I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti non performing si
basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto
delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai fini della
determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati
dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. L’entità della perdita risulta pari alla differenza tra il valore contabile
dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al tasso di interesse
effettivo originario.
La valutazione dei crediti performing (posizioni in bonis ed esposizioni soggette al rischio
paese) riguarda portafogli di attività per le quali non sono riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa
stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di
rischio di credito, vengono applicate le percentuali di perdita desumibili dalle serie storico
statistiche.
Le rettifiche di valore su crediti performing sono stimate tramite l’adozione, per le banche rete del Gruppo, della metodologia valutativa basata sulla normativa di Basilea 2.
In particolare la PD (probability of default) e la LGD (loss given default) sono determinate
sulla base di serie storiche calcolate sull’aggregato complessivo delle banche rete. Tale
metodo se da un lato garantisce una corretta rappresentazione complessiva del rischio di
credito insito nel portafoglio creditizio, dall’altro non riflette ancora adeguatamente le specificità delle singole banche rete. Infatti nell’attuale contesto del gruppo UBI il costo
della qualità del credito ed i tassi di decadimento non sono ancora omogenei sopratutto a
causa di differenze di prassi e processi di gestione e monitoraggio del credito. Pertanto, al
fine di meglio rappresentare le specificità delle singole banche in coerenza con l’effettivo
rischio di portafoglio, viene adottata una metodologia di attribuzione delle rettifiche di
valore complessive relative al comparto delle banche rete, sulla base delle singole specificità rappresentate dalle serie storiche delle perdite e dai tassi di decadimento.
La modalità collettiva viene applicata anche per le esposizioni soggette al rischio paese ossia
ai crediti non garantiti verso residenti in paesi che presentano difficoltà nel servizio del
debito. Tali crediti non includono le esposizioni deteriorate per le quali si applica la valutazione analitica sopra richiamata.
Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a Conto Economico nella voce
“130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi
di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte
sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far sorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, secondo i termini contrattuali originari
del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento
dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche
aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento a ciascun credito in bonis alla data di valutazione.
103
Metodologie di determinazione del fair value
Il fair value di crediti e finanziamenti è determinato considerando i flussi di cassa futuri,
attualizzati al tasso di sostituzione ossia al tasso di mercato in essere alla data di
valutazione relativo ad una posizione con caratteristiche omogenee al credito oggetto di valutazione. Il fair value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa. Nel caso di
crediti e finanziamenti oggetto di coperture efficaci, viene calcolato il fair value in relazione
al rischio oggetto di copertura per fini valutativi.
Criteri di cancellazione
I crediti e finanziamenti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali
sui flussi finanziari dagli stessi derivanti o quando tali attività finanziarie sono cedute con
trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà. In caso contrario i crediti e finanziamenti continuano ad essere rilevati in bilancio, sebbene la loro
titolarità giuridica sia trasferita ad un terzo, per un importo pari al coinvolgimento residuo.
Le attività in parola sono cancellate dal bilancio anche quando la Banca mantiene il diritto
contrattuale a ricevere i flussi finanziari derivanti dalle stesse, ma contestualmente assume
l’obbligazione contrattuale a pagare i medesimi flussi ad un soggetto terzo. Il risultato economico della cessione di crediti e finanziamenti è imputato a Conto
Economico nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”.
Derivati di copertura
Definizione
Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un
determinato elemento (o gruppo di elementi) attribuibili ad un determinato rischio tramite
gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppo di elementi) nel caso in cui quel
particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
La Banca pone in essere le seguenti relazioni di copertura, che trovano coerente
rappresentazione contabile, e che sono descritte nel prosieguo:
Fair value Hedge: l’obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse del fair value
dell’attività o passività oggetto di copertura;
Cash Flow Hedge: l’obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse dei flussi
finanziari dell’attività o passività oggetto di copertura.
I prodotti derivati stipulati con controparti esterne all’azienda sono designati come
strumenti di copertura.
Criteri di iscrizione
Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value e sono classificati nella voce di bilancio di
attivo patrimoniale “80 Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale “60 Derivati di
copertura”.
Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se
e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:
all’inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell’effettuare la copertura. Tale documentazione include l’identificazione
dello strumento di copertura, l’elemento o l’operazione coperta, la natura del rischio
coperto e come l’impresa valuta l’efficacia dello strumento di copertura nel compensare l’esposizione alle variazioni di fair value dell’elemento coperto o dei flussi
finanziari attribuibili al rischio coperto;
la copertura è attesa altamente efficace;
104
la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un’esposizione alle variazioni di flussi finanziari che
potrebbe incidere sul Conto Economico;
l’efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era
designata.
Metodologie di esecuzione test efficacia
La relazione di copertura è giudicata efficace, e come tale trova coerente rappresentazione contabile, se all’inizio e durante la sua vita i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa
dell’elemento coperto, riferiti al rischio oggetto di copertura, sono quasi completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del derivato di copertura.
Tale conclusione è raggiunta qualora il risultato effettivo si colloca all’interno di un
intervallo compreso tra 80% e 125%.
La verifica dell’efficacia della copertura avviene in fase iniziale mediante l’esecuzione del test prospettico ed in occasione della redazione del bilancio annuale mediante l’esecuzione del
test retrospettivo; l’esito di tale test giustifica l’applicazione della contabilizzazione di
copertura in quanto dimostra la sua attesa efficacia.
Con cadenza mensile viene inoltre condotto il test retrospettivo su base cumulata che si
pone l’obiettivo di misurare il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo di riferimento e quindi verificare che nel periodo trascorso la relazione di copertura sia stata
effettivamente efficace.
Gli strumenti finanziari derivati che sono considerati di copertura dal punto di vista
economico, ma che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di
copertura, sono registrati nella voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione”
ovvero “40 Passività finanziarie detenute per la negoziazione” e gli effetti economici nella corrispondente voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Per la descrizione dei metodi utilizzati ai fini del calcolo del Fair value dei derivati si rinvia a
quanto scritto nel paragrafo “Attività e Passività finanziarie detenute per la negoziazione”.
Criteri di valutazione
Copertura di Fair value
La copertura di fair value è contabilizzata come segue:
l’utile o la perdita risultante dalla misurazione dello strumento di copertura al fair value è iscritto a Conto Economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di
copertura”;
l’utile o la perdita sull’elemento coperto attribuibile al rischio coperto rettifica il valore contabile dell’elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere dalla categoria di appartenenza dell’attività o passività coperta, a Conto Economico
nella voce anzidetta.
La contabilizzazione della copertura cessa prospetticamente nei seguenti casi:
1. lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato;
2. la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti;
3. l’impresa revoca la designazione.
Nel caso sub 2, qualora l’attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto
della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto Economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo vigente al momento di revoca della copertura. Le metodologie utilizzate al fine della determinazione del fair value del rischio coperto nelle
attività o passività oggetto di copertura sono descritte nei paragrafi di commento alle attività
finanziarie disponibili per la vendita, crediti e finanziamenti.
105
Copertura di flussi finanziari
Quando uno strumento finanziario derivato è designato a copertura della variabilità dei
flussi finanziari attesi da una attività o passività iscritta in bilancio o di una transazione
futura ritenuta altamente probabile, la contabilizzazione della copertura avviene nel
seguente modo:
gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte efficace della copertura sono registrate nell’apposita riserva di patrimonio denominata “130 Riserve da valutazione”;
gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte inefficace della copertura sono registrate direttamente a Conto Economico nella voce
“90 Risultato netto dell’attività di copertura”;
l’attività o passività coperta è valutata secondo i criteri propri della categoria di appartenenza.
Se una transazione futura si verifica comportando l’iscrizione di una attività o passività non finanziaria, i corrispondenti utili o perdite imputati inizialmente nella voce “130 Riserve da
valutazione” sono contestualmente stornati da tale riserva ed imputati quale costo iniziale
all’attività o passività oggetto di rilevazione. Qualora la transazione futura oggetto di
copertura comporti successivamente l’iscrizione di una attività o passività finanziaria, gli
utili o perdite associati che erano stati inizialmente rilevati direttamente nella voce “130
Riserve da valutazione” sono riclassificati a Conto Economico nello stesso esercizio o negli esercizi durante i quali l’attività acquistata o passività assunta ha un effetto sul Conto
Economico. Qualora una parte degli utili o perdite imputati alla predetta Riserva non sia
considerata recuperabile, è riclassificata a Conto Economico nella voce “80 Risultato netto
dell’attività di negoziazione”.
In tutti i casi diversi da quelli descritti in precedenza, gli utili o le perdite inizialmente
imputati nella voce “130 Riserve da valutazione” sono stornati ed imputati a Conto
Economico con le stesse modalità ed alle stesse scadenze con cui la transazione futura
incide sul Conto Economico.
In ciascuna delle seguenti circostanze un’impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura:
a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a
questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro
strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione
o riporto è parte della documentata strategia di copertura dell’impresa). In tal caso, l’utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato
direttamente nel patrimonio netto fino all’esercizio in cui la copertura era efficace e
resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata
operazione, oggetto di copertura, si verifica;
b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal
caso, l’utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era
efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la
programmata operazione si verifica;
c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso
qualsiasi correlato utile o perdita complessiva sullo strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto dall’esercizio in cui la copertura era efficace va
rilevata a Conto Economico;
d) l’impresa revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione,
l’utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel
patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta
separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere.
Se ci si attende che l’operazione non debba più accadere, l’utile (o la perdita) complessivo
che era stato rilevato direttamente nel patrimonio netto è stornato a Conto Economico.
106
Copertura di portafogli di attività e passività
La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. “macrohedging”) e la coerente
rappresentazione contabile è possibile previa:
identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per scadenze;
designazione dell’oggetto della copertura;
identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura;
designazione degli strumenti di copertura;
determinazione dell’efficacia.
Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di incasso o di
“riprezzamento” del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a Conto
Economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello Stato Patrimoniale
nella voce “90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica”
oppure “70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica”. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a Conto
Economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello Stato Patrimoniale
attivo nella voce “80 Derivati di copertura” oppure nella voce di Stato Patrimoniale passivo
“60 Derivati di copertura”.
Partecipazioni
Definizione
Partecipazione controllata
Si definisce “controllata” la società in cui la Banca esercita il controllo. Tale condizione esiste quando quest’ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le
scelte amministrative e gestionali dell’impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Per
determinare la presenza del controllo, è valutata la presenza di diritti di voto potenziali
esercitabili prontamente. Le partecipazioni in società controllate sono incluse nel bilancio
dalla data in cui si inizia ad esercitare il controllo e fino a quando questo rimane in essere. Le partecipazioni in imprese controllate sono valutate con il metodo del costo.
Partecipazione collegata
Si definisce “collegata” la società in cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la
partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata congiunta per la partecipante. L’influenza notevole è il potere di partecipare alla
determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il
controllo o il controllo congiunto. Le partecipazioni in imprese collegate sono valutate con il
metodo del patrimonio netto.
Partecipazione controllata congiuntamente
Si definisce “controllata congiuntamente” la società regolata da un accordo contrattuale con
il quale due o più parti intraprendono un’attività economica sottoposta a controllo
congiunto. Le partecipazioni in imprese controllate congiuntamente sono rilevate contabilmente
adottando il metodo del patrimonio netto ovvero il metodo proporzionale.
Criteri di iscrizione e valutazione
La voce include le partecipazioni in società direttamente controllate e/o collegate, nonché le
partecipazioni di minoranza in società controllate e/o collegate da/a altre società
appartenenti al Gruppo, iscritte in bilancio secondo il metodo del costo.
Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si
procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del
107
valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il
valore di dismissione finale dell’investimento. Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza, se ritenuta di natura durevole, è rilevata a
Conto Economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un
evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono
effettuate riprese di valore con imputazione a Conto Economico, nel limite del costo storico
di acquisto.
Criteri di cancellazione
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi
finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta
trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Attività Materiali
Definizione attività ad uso funzionale
Sono definite “Attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco
temporale maggiore dell’esercizio.
Definizione attività detenute a scopo di investimento
Sono definite “Attività detenute a scopo di investimento” le proprietà possedute con la
finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito. Di
conseguenza, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso del
proprietario per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre
attività possedute dalla Banca.
Sono ricomprese tra le attività materiali (ad uso funzionale e detenute a scopo di
investimento ) anche quelle iscritte a seguito di contratti di leasing finanziario sebbene la
titolarità giuridica delle stesse rimanga in capo all’azienda locatrice.
Criteri di iscrizione
Le attività materiali, strumentali e non, sono iscritte inizialmente ad un valore pari al costo
(nella voce “110 Attività Materiali”), comprensivo di tutti i costi direttamente connessi alla
messa in funzione del bene ed alle imposte e tasse di acquisto non recuperabili. Tale valore
è successivamente incrementato delle spese sostenute da cui ci si aspetta di godere dei benefici futuri. I costi di manutenzione ordinaria effettuata sull’attività sono rilevati a Conto
Economico nel momento in cui si verificano di contro le spese di manutenzione
straordinaria (migliorie) da cui sono attesi benefici economici futuri sono capitalizzate ad
incremento del valore dei cespiti cui si riferiscono.
Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi dalle quali si attendono
benefici futuri sono iscritte:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in
forza di un contratto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di
leasing finanziario;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un
contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite a
beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione.
Il costo di un’attività materiale è rilevato come un’attività se, e soltanto se:
è probabile che i futuri benefici economici associati al bene affluiranno all’azienda;
il costo del bene può essere attendibilmente determinato.
108
Criteri di valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono iscritte al
costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di
valore cumulata. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia
l’ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi
di dismissione, se l’attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell’attività materiale
adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto
di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle
precedenti, è definita come:
il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sia utilizzabile dall’azienda o,
la quantità di prodotti o unità similari che l’impresa si aspetta di ottenere dall’utilizzo dell’attività stessa.
In considerazione della circostanza che le attività materiali possono ricomprendere
componenti di diversa vita utile, i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore del
fabbricato, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata
vita utile indefinita. Lo scorporo del valore attribuibile al terreno dal valore complessivo dell’immobile avviene, per tutti i fabbricati, in proporzione alla percentuale di possesso. I
fabbricati sono per contro ammortizzati secondo i criteri sopra esposti.
Le opere d’arte non sono soggette ad ammortamento in quanto il loro valore è generalmente
destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo.
L’ammortamento di un’attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa
quando l’attività è eliminata contabilmente nel momento corrispondente alla data più recente tra quella in cui l’attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione
contabile. Di conseguenza, l’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata
o è ritirata dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.
Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate:
se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta
come sopra descritta;
se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le
migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della
locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo ovvero, nel caso di
beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile
attesa dell’attività cui si riferiscono.
L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla
voce “150 Altre Attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’eventuale
esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un’attività. La perdita risulta dal confronto tra il valore di carico dell’attività materiale ed il minor valore di recupero. Quest’ultimo è il maggior valore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di
vendita, ed il relativo valore d’uso inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal
cespite. La perdita viene iscritta immediatamente a Conto Economico nella voce “170
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali”; in tale voce confluisce anche
l’eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che hanno originato la precedente svalutazione.
Definizione e determinazione del fair value Immobili Il fair value viene determinato con riferimento al valore di mercato inteso come il miglior
prezzo al quale la vendita di un bene immobile potrà ragionevolmente ritenersi come incondizionatamente conclusa contro corrispettivo in denaro, alla data della valutazione,
presupponendo:
109
che il venditore ed il compratore siano controparti indipendenti;
che la parte venditrice abbia la reale intenzione di alienare i beni;
che ci sia un ragionevole periodo di tempo (considerando la tipologia del bene e la situazione del mercato) per effettuare una adeguata commercializzazione, concordare
il prezzo e le condizioni necessarie per portare a termine la vendita;
che il trend di mercato, il livello di valore e le altre condizioni economiche alla data di stipula del preliminare del contratto di compravendita siano identici a quelli esistenti
alla data della valutazione;
che eventuali offerte da parte di acquirenti per i quali la proprietà abbia caratteristiche tali da farla considerare come “fuori mercato” non vengano prese in
considerazione.
Le metodologie adottate ai fini della determinazione del valore di mercato si rifanno ai seguenti metodi:
metodo comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o
su piazze concorrenziali;
metodo reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una proprietà simile, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato.
I metodi di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti tra loro opportunamente mediati.
Determinazione valore terreno
La metodologia utilizzata per l’individuazione della percentuale del valore di mercato attribuibile al terreno si è basata sull’analisi della localizzazione dell’immobile, tenuto conto
della tipologia costruttiva, dello stato di conservazione e del costo di ricostruzione a nuovo
dell’intero immobile.
Attività materiali acquisite in leasing finanziario
Il leasing finanziario è un contratto che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici
derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o meno al
termine del contratto.
L’inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all’esercizio del suo diritto all’utilizzo del bene locato e corrisponde quindi alla data di
rilevazione iniziale del leasing.
Al momento della decorrenza del contratto, il locatario rileva le operazioni di leasing finanziario come attività e passività nel proprio bilancio a valori pari al fair value del bene
locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Nel determinare il valore
attuale dei pagamenti minimi dovuti il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse contrattuale implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso
di interesse del finanziamento marginale del locatario. Eventuali costi diretti iniziali
sostenuti dal locatario sono aggiunti all’importo rilevato come attività.
I pagamenti minimi dovuti sono suddivisi tra costi finanziari e riduzione del debito residuo. I primi sono ripartiti lungo la durata contrattuale in modo da determinare un tasso
d’interesse costante sulla passività residua.
Il contratto di leasing finanziario comporta l’iscrizione della quota di ammortamento delle
attività oggetto di contratto e degli oneri finanziari per ciascun esercizio. Il criterio di
ammortamento utilizzato per i beni acquisiti in locazione è coerente con quello adottato per i
beni di proprietà al cui paragrafo si rinvia per una descrizione più dettagliata.
Criteri di cancellazione
L’attività materiale è eliminata dal bilancio al momento della dismissione o quando la stessa
è permanentemente ritirata dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o
dalla dismissione dell’attività materiale, pari alla differenza tra il corrispettivo netto di
110
cessione ed il valore contabile dell’attività, sono rilevate a Conto Economico nella voce “240
Utili (Perdite) da cessione di investimenti”.
Attività immateriali
Definizione
E’ definita immateriale un’attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica ed utilizzata nell’espletamento dell’attività sociale.
L’attività è identificabile quando:
è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata;
deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.
L’attività si caratterizza per la circostanza di essere controllata dall’impresa in conseguenza di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici
all’impresa. La Banca ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici
economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali
benefici da parte di terzi.
I benefici economici futuri derivanti da un’attività immateriale possono includere i proventi
originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo od altri benefici derivanti dall’utilizzo dell’attività da parte della Banca.
Un’attività immateriale è rilevata come tale se, e solo se:
a) è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili
all’attività; b) il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.
La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata usando presupposti
ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima dell’insieme di condizioni
economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività.
Il grado di probabilità connesso al flusso di benefici economici attribuibili all’utilizzo dell’attività è valutato sulla base delle fonti d’informazione disponibili al tempo della
rilevazione iniziale, dando un maggior peso alle fonti d’informazione esterne.
La Banca considera attività immateriali l’avviamento.
Attività immateriale a vita utile definita
E’ definita a vita utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il
quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici.
Attività immateriale a vita utile indefinita
E’ definita a vita utile indefinita l’attività per cui non è possibile stimare un limite prevedibile
al periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici per l’azienda.
L’attribuzione di vita utile indefinita del bene non deriva dall’aver già programmato spese
future che nel corso del tempo vadano a ripristinare il livello di performance standard dell’attività, prolungando la vita utile.
L’avviamento è considerato a vita utile indefinita.
Criteri di iscrizione
L’attività, esposta nella voce di Stato Patrimoniale “120 Attività immateriali”, è iscritta al
costo ed eventuali spese successive all’iscrizione iniziale sono capitalizzate solo se in grado
di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere determinate ed
attribuite all’attività in modo attendibile.
Il costo di un’attività immateriale include:
111
il prezzo di acquisto incluse eventuali imposte e tasse su acquisti non recuperabili dopo aver dedotto sconti commerciali e abbuoni;
qualunque costo diretto per predisporre l’attività all’utilizzo. Criteri di valutazione
Successivamente all’iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono
iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore
eventualmente verificatesi. L’ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile dell’immobilizzazione (vedasi definizione inclusa nel paragrafo “Attività
Materiali”) utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti.
Il processo di ammortamento inizia quando l’attività è disponibile all’uso e cessa alla data in
cui l’attività è eliminata contabilmente.
Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi avviamento, così come definito nel
paragrafo successivo qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di
valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica
dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività (vedasi paragrafo successivo). Per tali
attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento.
Nessuna attività immateriale derivante da ricerca (o dalla fase di ricerca di un progetto
interno) è oggetto di rilevazione. Le spese di ricerca (o della fase di ricerca di un progetto
interno) sono rilevate come costo nel momento in cui sono sostenute.
Un’attività immateriale derivante dallo sviluppo (o dalla fase di sviluppo di un progetto interno) è rilevata se, e solo se, può essere dimostrato quanto segue:
a) la fattibilità tecnica di completare l’attività immateriale in modo da essere disponibile
per l’uso o la vendita;
b) l’intenzione aziendale di completare l’attività immateriale per usarla o venderla;
c) la capacità aziendale di usare o vendere l’attività immateriale.
Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’esistenza
eventuale di perdite di valore relative ad attività immateriali. Tali perdite risultano dalla
differenza tra il valore d’iscrizione delle attività ed il valore recuperabile e sono iscritte, come
le eventuali riprese di valore, nella voce “180 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
immateriali” ad esclusione delle perdite di valore relative all’avviamento che sono iscritte nella voce “230 Rettifiche di valore dell’avviamento”.
Avviamento
Si definisce avviamento la differenza tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e
passività acquisite nell’ambito di una aggregazione aziendale che consiste nell’unione di imprese o attività aziendali distinte in un’unica impresa tenuta alla redazione del bilancio. Il
risultato di quasi tutte le aggregazioni aziendali è costituito dal fatto che una sola impresa,
l’acquirente, ottiene il controllo di una o più attività aziendali distinte riferibili all’acquisito.
Quando un’impresa acquisisce un gruppo di attività o di attivi netti che non costituiscono
un’attività aziendale, questa alloca il costo dell’assieme alle singole attività e passività identificabili in base ai relativi fair value alla data di acquisizione.
Un’aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo e
controllata nel quale l’acquirente è la controllante e l’acquisito una controllata
dell’acquirente.
Tutte le aggregazioni aziendali sono contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto (c.d. purchase method).
Il metodo dell’acquisto prevede le seguenti fasi:
a) identificazione dell’acquirente (l’acquirente è l’impresa aggregante che ottiene il
controllo delle altre imprese o attività aziendali aggregate);
b) determinazione del costo dell’aggregazione aziendale;
112
c) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale alle
attività acquisite nonché alle passività e passività potenziali assunte.
Con il metodo dell’acquisto l’acquirente determina il costo di una aggregazione aziendale
come la somma complessiva: a) dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute
o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi dall’acquirente, in
cambio del controllo dell’acquisito; b) di qualunque costo direttamente attribuibile all’aggregazione aziendale.
Le operazioni di aggregazione realizzate con società controllate o appartenenti allo stesso
gruppo sono contabilizzate in coerenza al riscontro della significativa sostanza economica
delle stesse. In applicazione di tale principio, l’avviamento derivante da tali operazioni, è iscritto:
a) a voce 120 dell’attivo di Stato Patrimoniale nell’ipotesi di riscontro della significativa
sostanza economica;
b) a deduzione del patrimonio netto in caso contrario.
Allocazione del costo di un’aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte
L’acquirente:
a) rileva l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale come attività;
b) misura tale avviamento al relativo costo, in quanto costituisce l’eccedenza del costo dell’aggregazione aziendale rispetto alla quota d’interessenza dell’acquirente nel fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili.
L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale rappresenta un pagamento effettuato
dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non
possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione
aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate.
L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale non deve essere ammortizzato.
L’acquirente, invece, verifica annualmente se abbia subìto riduzioni di valore, o più
frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che
potrebbe aver subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dall’apposito principio contabile.
Il principio stabilisce che, un’attività (ivi incluso l’avviamento) ha subito una riduzione di
valore quando il relativo valore contabile supera il valore recuperabile, quest’ultimo inteso come il maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d’uso, definito dal
par. 6 dello IAS 36. Ai fini della verifica di impairment l’avviamento deve essere allocato ad unità generatrici di
flussi finanziari, o a gruppi di unità, nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che
non può superare il segmento di attività identificato ai sensi dell’IFRS 8.
Avviamento negativo
Se la quota di interessenza dell’acquirente nel fair value (valore equo) netto delle attività,
passività e passività potenziali identificabili eccede il costo dell’aggregazione aziendale,
l’acquirente:
a) rivede l’identificazione e la misurazione delle attività, passività e passività potenziali
identificabili dell’acquisito e la determinazione del costo dell’aggregazione;
b) rileva immediatamente a Conto Economico l’eventuale eccedenza residua dopo la
nuova misurazione.
Criteri di cancellazione
L’attività immateriale è cancellata dal bilancio a seguito di dismissione ovvero quando
nessun beneficio economico futuro è atteso per il suo utilizzo o dismissione.
113
Debiti, titoli in circolazione (e passività subordinate)
Le varie forme di provvista interbancaria e con Clientela sono rappresentate nelle voci di
bilancio “10 Debiti verso banche”, “20 Debiti verso Clientela”, “30 Titoli in circolazione”. In tali voci sono ricompresi anche i debiti iscritti dal locatario nell’ambito di operazioni di
leasing finanziario.
Criteri di iscrizione
Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all’atto della
ricezione delle somme raccolte o all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte è pari al relativo fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi
direttamente attribuibili all’operazione e determinabili sin dall’origine, indipendentemente
dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti
gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato
utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo così come definito nei paragrafi precedenti.
Criteri di cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. Il riacquisto di titoli di propria emissione comporta la cancellazione contabile degli stessi con
conseguente ridefinizione del debito per titoli in circolazione. L’eventuale differenza tra il
valore di riacquisto dei titoli propri ed il corrispondente valore contabile della passività viene
iscritto a Conto Economico nella voce “100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di d)
passività finanziarie”. L’eventuale successivo ricollocamento dei titoli propri, oggetto di precedente annullo contabile, costituisce, contabilmente, una nuova emissione con
conseguente iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a Conto
Economico.
Attività e passività fiscali
Le attività e le passività fiscali sono esposte nello Stato Patrimoniale nelle voci “130 Attività fiscali” e “80 Passività fiscali”.
Attività e passività fiscali correnti
Le imposte correnti dell’esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano state pagate, sono rilevate come passività; l’eventuale eccedenza rispetto al dovuto è rilevata
come attività.
Le passività (attività) fiscali correnti, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, sono
determinate al valore che si prevede di versare/recuperare nei confronti delle autorità fiscali,
applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. Le attività e passività fiscali correnti vengono cancellate nell’esercizio in cui le attività
vengono realizzate o le passività risultano estinte.
Attività e passività fiscali differite
Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita, a meno
che la passività fiscale differita derivi:
da avviamento il cui ammortamento non sia fiscalmente deducibile o
dalla rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che: non sia un’aggregazione di imprese e
al momento dell’operazione non influisca né sull’utile contabile né sul reddito
imponibile.
114
Non sono calcolate imposte differite con riguardo a maggiori valori dell’attivo in sospensione
d’imposta relativi a partecipazioni e a riserve in sospensione d’imposta in quanto si ritiene, allo stato, ragionevole che non sussistano i presupposti per la loro futura tassazione.
Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale “80 Passività fiscali
b) differite”.
Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un’attività fiscale differita se sarà probabile che sarà utilizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata
la differenza temporanea deducibile, a meno che l’attività fiscale differita derivi da:
avviamento negativo che è trattato come ricavo differito;
rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che: non rappresenta una aggregazione di imprese e
al momento dell’operazione non influenza né l’utile contabile né il reddito
imponibile.
Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale “130 Attività fiscali
b) anticipate”.
Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante
monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno
applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti attualmente in
vigore.
Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite vengono cancellate nell’esercizio in
cui:
la differenza temporanea che le ha originate diventa imponibile con riferimento alle passività fiscali differite o deducibile con riferimento alle attività fiscali anticipate;
la differenza temporanea che le ha originate perde rilevanza fiscale.
Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite non vengono attualizzate e neppure
tra loro compensate.
Accantonamenti a fondi per rischi ed oneri
Definizione
L’accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti.
Per contro, si definisce passività potenziale:
un’obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo della Banca;
un’obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché:
non è probabile che per estinguere l’obbligazione sarà necessario l’impiego di
risorse finanziarie;
l’ammontare dell’obbligazione non può essere determinata con sufficiente attendibilità.
Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a
meno che siano giudicate remote.
Criteri di iscrizione e valutazione
L’accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se:
vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato e
115
è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici; e
può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione.
L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta
per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi
ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.
L’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone
saranno necessarie per estinguere l’obbligazione laddove l’effetto del valore attuale è un aspetto rilevante. I fatti futuri che possono condizionare l’ammontare richiesto per
estinguere l’obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza
oggettiva che gli stessi si verificheranno.
Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri includono il rischio derivante dall’eventuale contenzioso tributario.
Criteri di cancellazione
L’accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione.
Operazioni in valuta estera
Definizione
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale della Banca, che a sua volta è la valuta dell’ambiente economico prevalente in cui la Banca stessa opera.
Criteri di iscrizione
Un’operazione in valuta estera è registrata, al momento della rilevazione iniziale, nella valuta funzionale applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti tra la valuta
funzionale e la valuta estera in vigore alla data dell’operazione.
Criteri di valutazione
A ogni data di riferimento del bilancio:
a) gli elementi monetari41 in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di
chiusura;
b) gli elementi non monetari42 che sono valutati al costo storico in valuta estera sono
convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; c) gli elementi non monetari che sono valutati al fair value in una valuta estera sono
convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato.
Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di elementi monetari o dalla conversione di
elementi monetari a tassi differenti da quelli ai quali erano stati convertiti al momento della
rilevazione iniziale durante l’esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel Conto
Economico dell’esercizio in cui hanno origine. Quando un utile o una perdita di un elemento non monetario viene rilevato direttamente nel
patrimonio netto, ogni componente di cambio di tale utile o perdita è rilevato direttamente
nel patrimonio netto. Viceversa, quando un utile o una perdita di un elemento non
monetario è rilevato nel Conto Economico, ciascuna componente di cambio di tale utile o
perdita è rilevata nel Conto Economico.
41 Si definiscono “monetari” gli elementi rappresentati da importi determinati di valuta ovvero da attività e passività che devono essere incassate o pagate per un importo determinato di valuta. La caratteristica di un elemento
monetario è quindi il diritto a ricevere o un’obbligazione a pagare un numero fisso o determinabile di unità di valuta. 42 Vedasi, a contrario, quanto detto per gli elementi “monetari”.
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Altre informazioni
- Accantonamenti per garanzie rilasciate e impegni
Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi
connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni
assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai
crediti.
Tali accantonamenti sono rilevati nella voce 100 “Altre passività” in contropartita alla voce di Conto Economico 130d “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre
operazioni finanziarie”.
- Benefici ai dipendenti
Definizione
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in
cambio dell’attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono
tra:
benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i
dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa;
benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro;
programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro;
benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro
relativo. Trattamento di Fine Rapporto
Criteri di iscrizione
Il trattamento di fine rapporto iscritto in bilancio è considerato quale programma a benefici
definiti e richiede come tale la determinazione del valore dell’obbligazione sulla base di
ipotesi attuariali e l’assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può essere
estinto significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa relativa.
L’importo contabilizzato come passività è pari a:
a) il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del
bilancio;
b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) contabilizzati in
apposita riserva di patrimonio netto;
c) meno gli eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non
ancora rilevate; d) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste a
servizio del piano.
Criteri di valutazione
La Banca, relativamente alla contabilizzazione degli utili/perdite attuariali, ha optato per la
rilevazione diretta a patrimonio netto tra le riserve da valutazione di tali componenti.
Gli “Utili/perdite attuariali” comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla
riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa di
modificazioni delle stesse ipotesi.
Ai fini dell’attualizzazione viene utilizzato il metodo della “Proiezione unitaria del credito”
che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale di
TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l’obbligazione finale. Tale
unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni
trascorsi dal momento dell’assunzione alla data attesa della liquidazione. L’applicazione di tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche
117
statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di
un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione è determinato come media dei tassi swap, bid e ask alla data di riferimento della valutazione
opportunamente interpolata per le scadenze intermedie.
- Ricavi
Definizione
I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell’attività
ordinaria dell’impresa, quando tali flussi determinano incrementi del patrimonio netto
diversi dagli incrementi derivanti dall’apporto degli azionisti. Criteri di iscrizione
I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in
contabilità quando possono essere attendibilmente stimati.
Il risultato di un’operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato
quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato;
è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione affluiranno alla società;
lo stadio di completamento dell’operazione alla data di riferimento del bilancio può essere attendibilmente misurato;
i costi sostenuti per l’operazione e i costi da sostenere per completarla possono essere attendibilmente calcolati.
I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di completamento dell’operazione.
I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti
dall’operazione saranno fruiti dalla Banca. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore già
ricompreso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore il cui
recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del ricavo originariamente rilevato.
I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano
interessi o dividendi sono rilevati quando:
è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa;
l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo del
bene. In particolare:
gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti, premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore alla
scadenza.
gli interessi di mora sono contabilizzati nella voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati” per la parte ritenuta recuperabile.
I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a ricevere
il pagamento.
I costi o ricavi derivanti dalla compravendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello
strumento sono iscritti a Conto Economico in sede di iscrizione dello strumento finanziario solamente quanto il fair value è determinato:
facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili del medesimo strumento;
attraverso tecniche di valutazione che utilizzano, quali variabili, solamente dati derivanti da mercati osservabili.
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- Costi
I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti nel rispetto del criterio
della correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle
medesime operazioni o eventi. I costi che non possono essere associati ai ricavi sono rilevati
immediatamente nel Conto Economico. I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e
determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati,
affluiscono a Conto Economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la
definizione del quale si rinvia al paragrafo “Crediti e Finanziamenti”.
Le perdite di valore sono iscritte a Conto Economico nell’esercizio in cui sono rilevate.
119
A.3 – Informativa sul fair value
A.3.1 Trasferimenti tra portafogli
Non sono state effettuate riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie da categorie valutate al fair value verso categorie valutate al costo ammortizzato.
A.3.2 Gerarchia del fair value
Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla
base dei criteri, di seguito esposti per ordine gerarchico, che assumono l’utilizzo di input
c.d. osservabili o non osservabili. Gli input osservabili sono parametri sviluppati sulla base di dati disponibili di mercato e
riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo
strumento finanziario; diversamente gli input non osservabili sono parametri per i quali non
sono disponibili dati di mercato e che sono quindi sviluppati sulla base delle migliori
informazioni disponibili relative alle assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo strumento finanziario.
Fair value determinato sulla base di input di livello1:
la valutazione si basa su input osservabili ossia prezzi quotati in mercati attivi per identici
strumenti finanziari ai quali l’entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. Il mercato è definito attivo quando i prezzi espressi riflettono le normali operazioni di mercato,
sono regolarmente e prontamente disponibili e se tali prezzi rappresentano effettive e
regolari operazioni di mercato.
Fair value determinato sulla base di input di livello 2:
la valutazione viene effettuata attraverso metodi che sono utilizzati qualora lo strumento
non è quotato in un mercato attivo e si basa quindi su input diversi da quelli di livello 1. La
valutazione dello strumento finanziario è basata su prezzi desumibili dalle quotazioni di
mercato di attività simili oppure mediante tecniche di valutazione per cui tutti i fattori significativi – spread creditizi e di liquidità – sono desunti da parametri osservabili sul
mercato. Benché si tratti dell’applicazione di una tecnica valutativa, la quotazione risultante
è sostanzialmente priva di discrezionalità in quanto i più rilevanti parametri utilizzati
risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni
presenti su mercati attivi.
Fair value determinato sulla base di input di livello 3:
la valutazione viene effettuata attraverso metodi che consistono nella valorizzazione dello
strumento non quotato mediante impiego di input significativi non desumibili dal mercato e
pertanto comportano l’adozione di stime ed assunzioni da parte del management.
120
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 50.459 - - 84.305 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 21.281 - 2 495 - -
4. Derivati di copertura - 144.697 - - 350.589 -
Totale 21.281 195.156 2 495 434.894 -
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 49.729 - - 83.650 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 72.755 - - 79.295 -
Totale - 122.484 - - 162.945 -
31/12/2009 31/12/2008
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
1. Esistenze iniziali - - - -
2. Aumenti - - 2 -
2.1. Acquisti - - 2 -
2.2. Profitti imputati a: - - - -
2.2.1. Conto Economico - - - -
− di cui plusvalenze - - - -
2.2.2. Patrimonio netto X X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - -
3. Diminuzioni - - - -
3.1.Vendite - - - -
3.2. Rimborsi - - - -
3.3. Perdite imputate a: - - - -
3.3.1. Conto Economico - - - -
− di cui minusvalenze - - - -
3.3.2. Patrimonio netto X X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - -
4. Rimanenze finali - - 2 -
ATTIVITA' FINANZIARIE
valutate al fair valuedisponibili per la
venditadi copertura
detenute per la
negoziazione
A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3)
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta le eventuali differenze tra
il prezzo della transazione ed il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione
che emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate
immediatamente a Conto Economico in base a quanto previsto dai paragrafi AG76 e AG76A dello IAS 39.
Laddove si dovesse presentare tale fattispecie devono essere indicate le politiche contabili
adottate dalla Banca per imputare a Conto Economico, successivamente alla prima
iscrizione dello strumento, le differenze così determinate.
Tenuto anche conto di quanto espresso nel paragrafo delle Politiche di Bilancio, la Banca
non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di
121
uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo di transazione ed il valore dello
strumento ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.
122
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
ATTIVO
Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 -
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31/12/2009 31/12/2008
a) Cassa 112.986 134.156
b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 112.986 134.156
123
Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 -
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
1. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1. Pronti contro termine attivi - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale A - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: - 50.459 - - 84.305 -
1.1 di negoziazione - 48.426 - - 82.546 -
1.2. connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - 2.033 - - 1.759 -
2. Derivati creditizi: - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale B - 50.459 - - 84.305 -
Totale A+B - 50.459 - - 84.305 -
31/12/2008Voci / Valori
31/12/2009
124
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
A. ATTIVITA' PER CASSA
1.Titoli di debito - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale - -
a) Banche - -
b) Altri emittenti: - -
- imprese di assicurazioni - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie - -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A - -
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
- fair value 9.655 35.273
b) Clientela
- fair value 40.804 49.032
Totale B 50.459 84.305
Totale (A+B) 50.459 84.305
Voci / Valori 31/12/2009 31/12/2008
Non sono presenti in portafoglio titoli di capitale emessi da soggetti che la Banca classifica a
sofferenza ovvero ad incaglio.
125
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale
Esistenze iniziali - - - - -
B. Aumenti 852.535 348 - - 852.883
B.1 Acquisti 850.745 329 - - 851.074
B.2 Variazioni positive di fair value - - - - -
B.3 Altre variazioni 1.790 19 - - 1.809
C. Diminuzioni (852.535) (348) - - (852.883)
C.1 Vendite (852.533) (319) - - (852.852)
C.2 Rimborsi - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value - - - - -
C.4 Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -
C.5 Altre variazioni (2) (29) - - (31)
D. Rimanenze finali - - - - -
126
Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 -
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 20.591 - - 495 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 20.591 - - 495 - -
2. Titoli di capitale 690 - 2 - - -
2.1 Valutati al fair value 690 - - - - -
2.2 Valutati al costo - - 2 - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 21.281 - 2 495 - -
Voci/Valori
31/12/2009 31/12/2008
La voce relativa ai titoli di debito è costituita interamente da Titoli di Stato posti a cauzione
per l’emissione di assegni circolari; l’incremento è dovuto all’acquisto di un Certificato di
Credito del Tesoro per nominali 20 milioni di euro, avvenuto nel corso del 2009.
L’incremento dei titoli di capitale è dovuto in massima parte alla sottoscrizione da parte
della Banca di titoli partecipativi, emessi da una controparte oggetto di ristrutturazione da parte del ceto bancario; l’incremento residuale è relativo a quote di un G.A.L. territoriale.
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti
Voci / Valori 31/12/2009 31/12/2008
1.Titoli di debito 20.591 495
a) Governi e Banche Centrali 20.591 495
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale 692 -
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 692 -
- imprese di assicurazioni - -
- società finanziarie - -
- imprese non finanziarie 692 -
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 21.283 495
I titoli di capitale ricomprendono una posizione ristrutturata acquisita nell’anno per un
valore nominale di 824 migliaia di euro, riconducibili all’acquisizione di strumenti finanziari
partecipativi derivanti dalla conversione di esposizioni per cassa, e relative svalutazioni per
134 migliaia euro.
127
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale
Esistenze iniziali 495 - - - 495
B. Aumenti 20.096 826 - - 20.922
B.1 Acquisti 19.800 826 - - 20.626
B.2 Variazioni positive di FV 176 - - - 176
B.3 Riprese di valore - - - - -
- imputate al conto economico - X - - -
- imputate al patrimonio netto - - - - -
B.4 Trasferimenti da altri portafogli - - - - -
B.5 Altre variazioni 120 - - - 120
C. Diminuzioni - (134) - - (134)
C.1 Vendite - - - - -
C.2 Rimborsi - - - - -
C.3 Variazioni negative di FV - - - - -
C.4 Svalutazioni da deterioramento - (134) - - (134)
- imputate al conto economico - (134) - - (134)
- imputate al patrimonio netto - - - - -
C.5 Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - -
D. Rimanenze finali 20.591 692 - - 21.283
128
Sezione 6 Crediti verso banche - Voce 60 -
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Crediti verso banche Centrali
1. Depositi vincolati - -
2. Riserva obbligatoria - -
3. Pronti contro termine attivi - -
4. Altri - -
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi 1.510.589 2.539.328
2. Depositi vincolati 3.770.139 3.057.839
3. Altri finanziamenti: 447.358 1.676.003
3.1 Pronti contro termine attivi 377.905 1.591.329
3.2 Leasing finanziario - -
3.3 Altri 69.453 84.674
4. Titoli di debito - -
4.1 Titoli strutturati - -
4.2 Altri titoli di debito - -
Totale (valore di bilancio) 5.728.086 7.273.170
Totale (fair value ) 5.728.086 7.273.170
Non sono presenti crediti verso Banche Centrali in quanto la Banca è stata autorizzata ad
assolvere gli obblighi di riserva in via indiretta per il tramite della Capogruppo. La voce “Depositi vincolati” include infatti il deposito verso la Capogruppo, acceso a tale
scopo, per un ammontare di 317.969,4 migliaia di euro.
Il decremento nel comparto dei conti correnti è ascrivibile ai rapporti con la Capogruppo,
mentre l’incremento nel comparto dei depositi vincolati, sempre con la Capogruppo, è dovuto principalmente all’adozione della policy di equilibrio strutturale, introdotta a partire
dal 2008, che ha comportato l’erogazione di ulteriori depositi.
Si sottolinea che nel corso dell’esercizio si è considerevolmente ridotto il volume dei pronti
contro termine verso Capogruppo in essere, in contropartita ad analoga riduzione nei debiti
per pronti contro termine verso Clientela. Il saldo medio complessivo di tali operazioni
rimane attivo per la Banca.
Si specifica che non sono presenti in bilancio crediti verso banche oggetto di copertura o
dovuti a contratti di locazione finanziaria.
Non risultano esposizioni verso banche deteriorate.
Il totale complessivo della voce include crediti per 119 mila euro verso banche oggetto di
ottimizzazione territoriale.
129
Sezione 7 Crediti verso Clientela - Voce 70 -
7.1 Crediti verso Clientela: composizione merceologica
Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2009 31/12/2008
Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate
1. Conti correnti 4.626.321 339.100 5.593.159 82.665
2. Pronti contro termine attivi - - - -
3. Mutui 10.749.413 433.567 10.640.110 180.587
4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 72.227 8.961 106.252 8.503
5. Leasing finanziario - - - -
6. Factoring - - - -
7. Altre operazioni 3.562.233 167.589 3.019.577 88.218
8. Titoli di debito - - - -
8.1 Titoli strutturati - - - -
8.2 Altri titoli di debito - - - -
Totale (valore di bilancio) 19.010.194 949.217 19.359.098 359.973
Totale (fair value ) 19.613.880 935.650 20.141.886 354.828
Il totale complessivo della voce include crediti verso clienti oggetto di ottimizzazione
territoriale per un importo di 3,4 milioni di euro.
La voce “mutui” contiene 1.332,3 milioni di euro (di cui 0,5 milioni di crediti deteriorati) posti a garanzia dell’emissione di covered bond, avvenuta nello scorso mese di dicembre.
7.2 Crediti verso Clientela: composizione per debitori/emittenti
Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2009 31/12/2008
Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate
1. Titoli di debito - - - -
a) Governi - - - -
b) Altri Enti pubblici - - - -
c) Altri emittenti - - - -
- imprese non finanziarie - - - -
- imprese finanziarie - - - -
- assicurazioni - - - -
- altri - - - -
2. Finanziamenti verso: 19.010.194 949.217 19.359.098 359.973
a) Governi 3.779 - 22.438 -
b) Altri Enti pubblici 28.890 - 26.744 1
c) Altri soggetti 18.977.525 949.217 19.309.916 359.972
- imprese non finanziarie 11.780.949 720.283 12.315.596 237.098
- imprese finanziarie 1.274.819 13.504 983.736 8.372
- assicurazioni 20.480 - 22.752 -
- altri 5.901.277 215.430 5.987.832 114.502
Totale 19.010.194 949.217 19.359.098 359.973
Si specifica che non sono presenti in bilancio crediti verso Clientela oggetto di copertura
specifica o dovuti a contratti di locazione finanziaria.
130
Sezione 8 Derivati di copertura - Voce 80 -
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV 31/12/2009 VN FV 31/12/2008 VN
L1 L2 L3 31/12/2009 L1 L2 L3 31/12/2008
A. Derivati finanziari - 144.697 - 6.267.361 - 350.589 - 5.045.856
1) Fair value - 138.378 - 6.013.798 - 93.535 - 3.418.692
2) Flussi finanziari - 6.319 - 253.563 - 257.054 - 1.627.164
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 144.697 - 6.267.361 - 350.589 - 5.045.856
Legenda:
VN = valore nominale L1 = livello 1 L2 = livello 2 L3 = livello 3
131
8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio di credito Rischio di prezzo Più rischi
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenzaX - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 3.095 X - X
5, Altre operazioni - - - - - - - - -
Totale Attività - - - - - 3.095 - - -
1. Passività finanziarie 135.283 - - X - X 6.319 X X
2. Portafoglio - - - - - - - - X
Totale Passività 135.283 - - - - - 6.319 - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarieX X X X X - X - -
Investimenti
esteri
Operazioni / Tipo di
copertura
Fair Value Flussi Finanziari
Specifica
Generica Specifica Generica
132
Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica - Voce 90 -
9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Adeguamento positivo
1.1 di specifici portafogli: 40.684 44.548
a) crediti 40.684 44.548
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo
2.1 di specifici portafogli - -
a) crediti - -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
2.2 complessivo - -
Totale 40.684 44.548
9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse
Attività coperte 31/12/2009 31/12/2008
1. Crediti 2.748.173 665.708
2. Attività disponibili per la vendita - -
3. Portafoglio - -
Totale 2.748.173 665.708
133
Sezione 10 Le partecipazioni - Voce 100 -
10.1 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi
Denominazioni SedeQuota di
partecipazione %
A. Imprese controllate in via esclusiva (*)
UBI Banca International SA
UBI Sistemi e Servizi Scpa
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. imprese sottoposte ad influenza notevole
Brescia 2,960%
3,462%Lussemburgo
(*) Vengono comprese le partecipazioni in società del Gruppo ancorché di minoranza.
La percentuale di partecipazione in UBI Sistemi e Servizi si è ridotta, pur in assenza di movimenti sul capitale per effetto di operazioni straordinarie condotte dalla partecipata.
134
10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili
DenominazioniTotale
attivo
Ricavi totali
(*)Utile (perdita)
Patrimonio
netto
(**)
Valore di
bilancio
A. Imprese controllate in via esclusiva
UBI Banca International SA (***) 1.563.129 38.242 13.980 108.663 3.500
UBI Sistemi e Servizi Scpa 214.047 305.964 - 52.076 1.565
B. imprese controllate in modo congiunto
0 - - - - -
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
0 - - - - -
Totale 1.777.176 344.206 13.980 160.739 5.065
(*) Per le società che redigono il bilancio secondo la circolare di Banca D’Italia n. 262/2005, gli importi rappresentano il margine d'intermediazione.
(**) Il patrimonio netto comprende l'utile risultante dai progetti di Bilancio dell'esercizio 2009. (***) I dati di UBI Banca International SA emergono dalle situazioni contabili predisposte ai fini del consolidamento, secondo i principi applicati dalla Capogruppo.
135
10.3 Partecipazioni: variazioni annue
Causali / CategorieTotale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
A. Esistenze iniziali 5.065 -
B. Aumenti - 5.065
B.1 Acquisti - 5.065
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 5.065 5.065
E. Rivalutazioni totali
F. Rettifiche totali -
Alla data di redazione del bilancio non sussistono impegni di alcun tipo relativi alle
partecipazioni.
136
Sezione 11 Attività materiali - Voce 110 -
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Attività/valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà 32.144 26.457
a) terreni 2.522 2.522
b) fabbricati 3.682 3.615
c) mobili 7.653 6.932
d) impianti elettronici 7.699 6.849
e) altre 10.588 6.539
1.2 acquisite in leasing finanziario 6.479 7.048
a) terreni 2.607 2.607
b) fabbricati 3.304 3.465
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 568 976
Totale A 38.623 33.505
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
2.2 acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
Totale B - -
Totale (A+B) 38.623 33.505
Nel corso dell’esercizio 2009 la Banca ha implementato le dotazioni di sicurezza presso i
propri sportelli proseguendo l’installazione delle c.d “macchine del cassiere” ed ha sostituito
numerosi impianti ATM. Tali investimenti sono alla base dell’incremento di valore delle altre
attività di proprietà ad uso funzionale che ammontano a 4 milioni di euro al netto degli ammortamenti dell’esercizio.
11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate
Le attività materiali sono valutate al costo, pertanto non esiste la fattispecie.
137
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Terreni Fabbricati MobiliImpianti
elettroniciAltre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 5.129 13.462 7.717 8.048 9.037 43.393
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (6.382) (785) (1.199) (1.522) (9.888)
A.2 Esistenze iniziali nette 5.129 7.080 6.932 6.849 7.515 33.505
B. Aumenti - 314 1.449 3.060 5.204 10.027
B.1 Acquisti - - 1.449 3.060 5.204 9.713
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 314 - - - 314
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - -
B.7 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - (408) (728) (2.210) (1.563) (4.909)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (408) (647) (2.210) (1.253) (4.518)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - - (81) - - (81)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (81) - - (81)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - (310) (310)
D. Rimanenze finali nette 5.129 6.986 7.653 7.699 11.156 38.623
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (6.789) (1.434) (3.410) (2.293) (13.926)
D.2 Rimanenze finali lorde 5.129 13.775 9.087 11.109 13.449 52.549
E. Valutazione al costo - - - - - -
138
Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata del bene a partire dalla
data di entrata in funzione.
La vita utile stimata in mesi per le principali classi di cespiti è sotto riportata:
Descrizione Ammortamento Vita utile
Terreni relativi ad immobili NO Non ammortizzati
Immobili - Immobili in leasing SI Sulla base di perizia
Impianti di sollevamento e pesatura SI 160 mesi
Costruzioni leggere e scaffalature SI 120 mesi
Mobili e arredi diversi SI 120 mesi
Mobili e macchine ordinarie d'ufficio SI 100 mesi
Apparecchiature ATM SI 96 mesi
Mezzi forti e blindature prefabbricate SI 80 mesi
Macchinari, apparecchi e attrezzature varie SI 80 mesi
Macchinari vari, mobili ed arredi SI 80 mesi
Banconi blindati o con cristalli blindati SI 60 mesi
Personal Computer SI 60 mesi
Attrezzatura mensa SI 48 mesi
Impianti interni speciali di comunicazione SI 48 mesi
Impianti di allarme SI 40 mesi
Impianti antincendio SI 40 mesi
Macchine Ufficio elettriche-elettroniche SI 30 mesi
Autoveicoli da trasporto SI 30 mesi
Autovetture SI 24 mesi
Autovetture in leasing SI Sulla base della durata del contratto
11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
Come evidenziato nella tabella 11.1, non sono detenute attività a scopo di investimento.
139
11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)
Attività / Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Attività ad uso funzionale
1.1 Di proprietà: 1.028 47
- terreni - -
- fabbricati - -
- mobili 455 40
- impianti elettronici - 4
- altre 573 3
1.2 In locazione finanziaria: - -
- terreni - -
- fabbricati - -
- mobili - -
- impianti elettronici - -
- altre - -
Totale A 1.028 47
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 Di proprietà: - -
- terreni - -
- fabbricati - -
2.2 In locazione finanziaria: - -
- terreni - -
- fabbricati - -
Totale B - -
Totale A+B 1.028 47
Gli impegni sopra riportati rientrano nella normale attività di pianificazione dell’azienda; si
tratta di ordinativi non ancora eseguiti su mobili ed attrezzature, che verranno evasi nei
primi mesi del 2010.
140
Sezione 12 Attività immateriali - Voce 120 -
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 42.145 X 42.145
A.2 Altre attività immateriali - - - -
A.2.1 Attività valutate al costo: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale - 42.145 - 42.145
31/12/2009 31/12/2008
Attività/Valori
L’avviamento iscritto in bilancio rappresenta il pagamento effettuato in anticipo dalla Banca
per benefici economici futuri derivanti dall’operazione di aggregazione aziendale, avvenuta
nel secondo semestre del 2002 presso l’allora Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino S.c.a.r.l., ed avente ad oggetto n. 25 sportelli della Banca Brignone S.p.A.; gli sportelli in
questione, ubicati tutti nella Regione Piemonte, sono stati oggetto di cessione alla Banca
Regionale Europea nell’ambito del Progetto di Ottimizzazione Territoriale.
Come indicato dallo IAS 36, una società deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio
se esiste un'indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore (c.d. impairment test). Con riferimento all’avviamento, indipendentemente dal fatto che vi siano
eventuali indicazioni di riduzione durevole di valore è necessario effettuare la citata verifica
almeno annualmente. Ai sensi del citato IAS 36, un’attività ha subito una riduzione
durevole di valore quando il suo valore contabile supera il suo valore recuperabile inteso come il maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d’uso.
L’avviamento è stato allocato sull’intera entità legale quale complessiva unità generatrice di flussi finanziari. Pertanto la verifica di impairment dell’avviamento iscritto in bilancio al 31
dicembre 2009 è stata effettuata confrontando il valore d’uso dell’intero complesso aziendale (che costituisce una unica cash generating unit) con il relativo valore contabile.
La stima del valore d’uso è stata effettuata in base all’attualizzazione dei flussi reddituali,
determinati sulla base del budget 2010 ed estrapolati sulla base dei tassi di crescita 2009-
2012 delle principali componenti chiave, di seguito riportate, approvate dal Consiglio di Amministrazione della Banca:
Crediti verso Clientela CAGR % 2009-2012
RWA Impieghi CAGR % 2009-2012
Raccolta diretta CAGR % 2009-2012 Risparmio gestito CAGR % 2009-2012
Raccolta amministrata CAGR % 2009-2012
Proventi Operativi CAGR % 2009-2012
Commissioni nette CAGR % 2009-2012
Oneri operativi CAGR % 2009-2012 Cost income CAGR % 2009-2012
Costo del credito CAGR % 2009-2012
Mark up medio 2011-2012
Mark down medio 2011-2012
Spread raccolta indiretta 2011-2012
Il saggio di crescita degli utili utilizzato è pari allo 0,80% ed è considerato stabile e tale da
non superare i saggi di crescita di lungo termine dell’intero settore bancario.
141
Il tasso di attualizzazione post tax degli utili netti è pari al 7,75%. Questo tasso unitamente
al saggio di crescita oltre il periodo di previsione esplicita dello 0,80% concorre a definire un saggio di capitalizzazione ai fini della stima del valore terminale pari al 6,95%. Tale saggio di capitalizzazione risulta allineato a quello utilizzato dagli equity analysts che seguono il titolo
UBI.
La metodologia sopra descritta e le informazioni quantitative a supporto sono state
approvate in via autonoma e formale da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca. L’analisi compiuta ha permesso di riscontrare l’assenza di perdite durevoli di valore (c.d. impairment losses) dell’avviamento iscritto nel bilancio della Banca al 31 dicembre 2009.
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Come precedentemente indicato, non vi sono state variazioni nelle immobilizzazioni
immateriali; si omette pertanto la pubblicazione della tabella.
12.3 Altre informazioni
Si forniscono le seguenti ulteriori informazioni:
a) non vi sono impedimenti alla distribuzione agli azionisti delle plusvalenze relative alle
attività immateriali rivalutate;
b) non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; c) non vi sono attività immateriali costituite a garanzia di propri debiti;
d) non vi sono impegni per l’acquisto di attività immateriali;
e) non vi sono attività immateriali oggetto di operazioni di locazione.
142
Sezione 13 Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo
e Voce 80 del passivo -
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Ammontare
delle differenze
temporanee
Effetto fiscale
IRES 27,50%
IRAP 4,82%
Ammontare
delle differenze
temporanee
Effetto fiscale
IRES 27,50%
IRAP 4,82%
Imposte anticipate con contropartita a conto economico 120.978 33.280 62.349 17.955
- Fondi per rischi ed oneri non dedotti 27.949 7.686 34.895 10.374
- Svalutazione crediti da dedurre in quote costanti 67.457 18.551 18.245 5.017
- Spese di rappresentanza 101 33 176 57
- Spese di manutenzione 6.046 1.664 3.164 872
- Svalutazione crediti verso banche e di firma non dedotti 4.849 1.333 3.971 1.092
- Attività materiali - ammortamenti non dedotti 1.127 314 313 91
- TFR 5.558 1.528 - -
- Polizza sanitaria 7.612 2.093 1.082 298
- Derivati di copertura - - 325 105
- Altre minori 280 77 178 48
Imposte anticipate con contropartita a patrimonio netto 12.133 3.379 33.736 9.905
- Costi del Personale (Polizza sanitaria e TFR) 11.248 3.093 20.719 5.698
- Titoli AFS - - 5 1
- Cash Flow Hedging 885 286 13.012 4.206
Totale imposte anticipate iscritte 133.111 36.659 96.085 27.859
Totale imposte anticipate iscrivibili 133.111 36.659 96.085 27.859
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
I criteri di iscrizione e cancellazione delle attività e passività fiscali, correnti e differite, sono
indicati nella parte A.2 della presente Nota Integrativa. Nella tabella superiore e nella successiva sono riportate indicazioni analitiche delle
differenze temporanee, con il relativo effetto fiscale.
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Ammontare
delle differenze
temporanee
Effetto fiscale
IRES 27,50%
IRAP 4,82%
Ammontare
delle differenze
temporanee
Effetto fiscale
IRES 27,50%
IRAP 4,82%
Imposte differite con contropartita a conto economico 77.401 21.560 104.378 29.167
- TFR 20.878 5.741 19.621 5.396
- Attività immateriali - avviamento 5.868 1.897 8.220 2.657
- Titoli in circolazione - - 588 190
- Altre passività - attualizzazione del debito verso il fondo sostegno al reddito - - 7 2
- Interessi di mora 302 83 1.157 374
- Plusvalenze cessione sportelli 48.895 13.446 73.342 20.169
- Beni materiali - ammortamenti deducibili 1.267 348 1.363 375
- Altre minori 191 45 80 4
Imposte differite con contropartita a patrimonio netto 15.723 4.332 23.483 6.464
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione (FTA) - - 12 4
- Attività materiali - beni in leasing (FTA) - - 109 35
- Lavori su immobili di terzi (FTA) - - 35 11
- Plusvalenze cessione sportelli 15.552 4.277 23.327 6.414
- Titoli e partecipazioni AFS 171 55 - -
Totale imposte differite iscritte 93.123 25.892 127.861 35.631
Totale imposte differite iscrivibili 93.123 25.892 127.861 35.631
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
143
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del Conto Economico)
1. Importo iniziale 17.954 32.190
2. Aumenti 20.775 5.413
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 17.567 5.413
a) relative a precedenti esercizi 439 20
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 17.128 5.393
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 3.208 -
3. Diminuzioni (5.449) (19.649)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.449) (19.649)
a) rigiri (5.449) (19.649)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento dei criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 33.280 17.954
31/12/2009 31/12/2008
L'importo di cui al punto 2.3 "Altri aumenti" rappresenta il totale delle imposte anticipate
createsi in contropartita al patrimonio netto fino all’anno 2008 provenienti dalla tabella 13.5
– vedi corrispondente decremento al punto 3.3 "Altre diminuzioni" - che troveranno effettivo
riversamento a Conto Economico.
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del Conto Economico)
31/12/2009 31/12/2008
1. Importo iniziale 29.166 56.792
2. Aumenti 1.460 1.355
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.410 1.355
a) relative a precedenti esercizi 462 4
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 948 1.351
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 50 -
3. Diminuzioni (9.066) (28.981)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (9.066) (28.981)
a) rigiri (9.066) (28.981)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 21.560 29.166
L'importo di cui al punto 2.3 "Altri aumenti" rappresenta il totale delle imposte differite
createsi in contropartita al patrimonio netto fino all’anno 2008 provenienti dalla tabella 13.6
144
– vedi corrispondente decremento al punto 3.3 "Altre diminuzioni" - che troveranno effettivo
riversamento a Conto Economico.
13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)
1. Importo iniziale 9.905 4.360
2. Aumenti 725 5.622
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 725 4.550
a) relative a precedenti esercizi 725 -
b) dovute al mutamenteo di criteri contabili - -
c) altre - 4.550
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 1.072
3. Diminuzioni (7.251) (77)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (4.042) (77)
a) rigiri (4.042) (77)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (3.209) -
4. Importo finale 3.379 9.905
31/12/2009 31/12/2008
L'importo di cui al punto 3.3 "Altre diminuzioni" rappresenta il totale delle imposte anticipate createsi in contropartita al patrimonio netto fino all’anno 2008 e trasferite alla
tabella 13.3 – vedi corrispondente incremento al punto 2.3 "Altri aumenti" - che troveranno
effettivo riversamento a Conto Economico.
13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
31/12/2009 31/12/2008
1. Importo iniziale 6.465 8.673
2. Aumenti 55 -
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 55 -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 55 -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (2.188) (2.208)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (2.138) (2.208)
a) rigiri (2.138) (2.208)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (50) -
4. Importo finale 4.332 6.465
145
L'importo di cui al punto 3.3 "Altre diminuzioni" rappresenta il totale delle imposte differite
createsi in contropartita al patrimonio netto fino all’anno 2008 e trasferite alla tabella 13.4 – vedi corrispondente incremento al punto 2.3 "Altri aumenti" - che troveranno effettivo
riversamento a Conto Economico.
13.7 Altre informazioni
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
Acconti versati al Fisco 41.751 42.400
Credito d'imposta 26.574 365
68.325 42.765
146
Sezione 15 Altre attività - Voce 150 -
15.1 Altre attività: composizione
31/12/2009 31/12/2008
Crediti per consolidato fiscale 87.529 124.270
Migliorie su immobili di terzi 9.119 7.362
Partite viaggianti 6.524 21.806
Competenze da incassare 24.671 18.539
Scarti valuta su operazioni in cambi e portafoglio 3.055 7.707
Assegni tratti su terzi 231 6.724
Partite in corso di lavorazione 17.215 19.537
Crediti verso l'Erario 30.060 28.658
Altre partite 79.940 75.223
TOTALE 258.344 309.826
I crediti per consolidato fiscale rappresentano gli acconti e i crediti di imposte dirette
trasferiti alla Capogruppo in ossequio alla normativa del consolidato fiscale nazionale.
Gli altri crediti verso l’Erario sono costituiti da acconti di imposte indirette (imposta di bollo assolta in modo virtuale e imposta sostitutiva sui finanziamenti ai sensi dell’art. 15 del
D.P.R. 601/73) in riversamento nei primi mesi del 2010.
Le altre partite comprendono ratei e risconti non ricondotti per complessivi 39.248,8 migliaia di euro, nonché partite connesse all’operazione di covered bond per complessivi
20.060 migliaia di euro.
147
PASSIVO
Sezione 1 Debiti verso banche - Voce 10 -
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Debiti verso banche centrali - -
2. Debiti verso banche 154.529 144.082
2.1 Conti correnti e depositi liberi 54.290 18.928
2.2 Depositi vincolati 68.280 84.287
2.3 Finanziamenti 21.674 22.995
2.3.1 Pronti contro termine passivi - -
2.3.2 Altri 21.674 22.995
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti 10.285 17.872
Totale 154.529 144.082
Fair Value 154.529 144.082
La voce “altri debiti” rappresenta i debiti di funzionamento, ed è costituita principalmente da
passività nei confronti delle società Bancarie del Gruppo quali fornitori di servizi.
I debiti verso banche complessivi includono debiti per 165 mila euro verso controparti oggetto di ottimizzazione territoriale.
1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati
Non sono presenti debiti subordinati verso banche.
1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati
Non sono presenti debiti strutturati verso banche.
1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica
Non sono presenti debiti oggetto di copertura specifica verso banche.
1.5 Debiti per locazione finanziaria
Non sono presenti debiti per locazione finanziaria verso banche.
148
Sezione 2 Debiti verso Clientela - Voce 20 -
2.1 Debiti verso Clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni /Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Conti correnti e depositi liberi 12.899.847 11.463.941
2. Depositi vincolati 57.149 41.962
3. Finanziamenti 362.119 1.577.910
3.1 Pronti contro termine passivi 358.445 1.573.090
3.2 Altri 3.674 4.820
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 68.011 87.445
Totale 13.387.126 13.171.258
Fair Value 13.387.126 13.171.258
I debiti per pronti contro termine verso Clientela si sono ridotti di 1.214,6 milioni di euro, a
causa del minore apprezzamento verso questo strumento finanziario emerso durante
l’esercizio.
Specularmente si sono ridotti i crediti verso Capogruppo per pronti contro termine.
I debiti verso Clientela includono 1.662,2 milioni di euro di debiti verso controparti
interessate dall’operazione di ottimizzazione territoriale.
2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti subordinati
Non sono presenti debiti subordinati verso la Clientela.
2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso Clientela”: debiti strutturati
Non sono presenti debiti strutturati verso la Clientela.
2.4 Debiti verso Clientela oggetto di copertura specifica
Non sono presenti debiti oggetto di copertura specifica verso la Clientela.
2.5 Debiti per leasing finanziario
31/12/2009 31/12/2008
Debito residuo verso società di leasing
- entro 1 anno 1.363 1.693
- tra 1 e 5 anni 2.311 3.127
- oltre 5 anni - -
I debiti per locazione finanziaria sono relativi a immobili ed autovetture acquisite, e sono
esposti verso UBI Leasing.
149
Sezione 3 Titoli in circolazione - Voce 30 -
3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008
Tipologia titoli/Valori Valore Fair Value Valore Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. obbligazioni 9.477.971 250.154 8.954.625 278.095 9.319.716 234.229 8.867.077 216.997
1.1 strutturate 3.777.915 - 3.525.982 261.182 3.603.479 - 3.398.074 208.334
1.2 altre 5.700.056 250.154 5.428.643 16.913 5.716.237 234.229 5.469.003 8.663
2. altri titoli 831.166 - 831.166 - 2.563.194 - 2.563.194 -
2.1 stutturati - - - - - - - -
2.2 altri 831.166 - 831.166 - 2.563.194 - 2.563.194 -
Totale 10.309.137 250.154 9.785.791 278.095 11.882.910 234.229 11.430.271 216.997
La voce è composta prevalentemente dai prestiti obbligazionari emessi, che ammontano a
circa 9.478 milioni di euro. Essi includono 2.250 milioni di euro di prestiti emessi nel 2008
e sottoscritti dalla Capogruppo nell’ambito dell’operazione di riequilibrio strutturale. Le strutture prevalentemente utilizzate sono gli step up e step down; il fair value delle
opzioni scorporate dai titoli è negativo per circa 1,4 milioni di euro, ed è iscritto tra le
passività finanziarie di negoziazione.
3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati
Denominazione Tasso Consistenza al
31/12/2009
Prestito obbligazionario IT0004281330 BPB 2007-2017 Lower Tier II a tasso variabile 1,708% 50.007
Prestito obbligazionario IT0003210074 BPB-CV 2001-2012 Upper Tier II a tasso variabile 1,400% 250.131
Le caratteristiche dei prestiti subordinati emessi sono le seguenti:
Prestito obbligazionario 2007-2017 Lower Tier II a tasso variabile trimestrale (Euribor a tre mesi con spread dell’1% su base annua per i primi 5 anni, dell’1,60%
dal sesto anno fino alla scadenza). Il prestito non è quotato, è stato sottoscritto integralmente dalla Capogruppo, la scadenza è il 28 settembre 2017. E’ prevista la
clausola di rimborso anticipato a favore dell’Emittente a far tempo dal 28 settembre
2012; in caso di mancato esercizio della clausola, come precedentemente segnalato,
il rendimento del titolo diventa pari a Euribor a tre mesi più spread dell’1,60% su
base annua. Valore nominale emesso 50 milioni di euro.
Prestito obbligazionario 2001-2012 Upper Tier II a tasso variabile trimestrale (Euribor a tre mesi con spread dello 0,80% su base annua) collocato al pubblico
indistinto e quotato alla Borsa di Milano, scadenza 18 giugno 2012. Non è prevista la
clausola di rimborso anticipato. Valore nominale emesso 250 milioni di euro.
150
3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica
31/12/2009 31/12/2008
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 5.854.193 3.190.031
a) rischio di tasso di interesse 5.854.193 3.190.031
b) rischio di cambio - -
c) più rischi - -
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: 802.423 2.486.988
a) rischio di tasso di interesse - -
b) rischio di cambio 802.423 2.486.988
c) altro - -
L’importo indicato alla riga 2.b) del prospetto superiore è relativo al valore di bilancio dei certificati di deposito in yen coperti in cash flow hedging. I fair values dei derivati di
copertura sono iscritti, a seconda del segno, nelle apposite voci dell’attivo o del passivo dello
Stato Patrimoniale, mentre la relativa valutazione è iscritta, al netto della fiscalità, tra le riserve di valutazione; in particolare, i derivati di copertura presentano fair values positivi
per 6.319,4 migliaia di euro, fair values negativi per 19.201,5 migliaia di euro.
151
Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 -
4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X - 49.729 - X - 83.650 -
1.1 Di negoziazione X - 48.346 - X X - 82.051 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - 1.383 - X X - 1.599 - X
2. Derivati creditizi X - - - X - - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X - 49.729 - X X - 83.650 - X
Totale (A+B) - - 49.729 - - - - 83.650 - -
VN FV* VNTipologia operazioni/Valori
31/12/2009
FVFV
31/12/2008
FV*
4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività
subordinate
Non sono presenti passività finanziarie subordinate di negoziazione.
4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati
Non sono presenti passività finanziarie di negoziazione costituite da debiti strutturati.
152
Sezione 6 Derivati di copertura - Voce 60 -
6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
gerarchici
VN VN
L1 L2 L3 31/12/2009 L1 L2 L3 31/12/2008
A. Derivati finanziari - 72.755 - 3.430.587 - 79.295 - 1.563.670
1) Fair value - 53.554 - 2.881.638 - 44.070 - 707.390
2) Flussi finanziari - 19.201 - 548.949 - 35.225 - 856.280
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 72.755 - 3.430.587 - 79.295 - 1.563.670
Fair Value 31/12/2009 Fair Value 31/12/2008
L’importo di 19.201 migliaia di euro, iscritto nella tabella come derivati finanziari su “flussi finanziari”, è costituito dal fair value negativo dei Domestic Currency Swap connessi
all’emissione di certificati di deposito in yen.
153
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Rischio di tasso Rischio di cambio Rischio di credito Rischio di prezzo Più rischi
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenzaX - - X - X - X X
4. Portafoglio x x x x X 52.337 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale Attività - - - - - 52.337 - - -
1. Passività finanziarie 1.217 - - X - X 19.201 X X
2. Portafoglio - - - - - - - - X
Totale Passività 1.217 - - - - - 19.201 - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarieX X X X X X X - -
Operazioni / Tipo di
copertura
Fair Value Flussi Finanziari
Investimenti
esteri
Specifica
Generica Specifica Generica
154
Sezione 8 Passività fiscali -Voce 80 -
Fondo
imposte dirette
Saldo 31/12/2008 52.432
Accantonamento 29.364
Utilizzi per pagamento imposte (46.160)
Altre variazioni -
Saldo 31/12/2009 35.636
La tabella sopra riportata rappresenta la movimentazione delle passività fiscali correnti
avvenuta nell’esercizio. Si specifica che, come accennato nella Relazione sulla Gestione, la
Banca aderisce al c.d. “Consolidato fiscale nazionale”, ai sensi dell’art. 117 e seguenti del
D.P.R. 917 del 22 dicembre 1986 e successive modifiche ed integrazioni; di conseguenza
crediti e debiti relativi all’IRES sono stati trasferiti alla Capogruppo e vengono iscritti in bilancio tra le altre attività e passività, le partite relative all’IRAP restano come passività
fiscali della Banca e pertanto sono inserite nella tabella in commento.
La composizione e la movimentazione delle passività fiscali differite sono esposte con le
attività fiscali anticipate, alla sezione 13 dell’attivo della presente nota.
155
Sezione 10 Altre passività - Voce 100 -
10.1 Altre passività: composizione
31/12/2009 31/12/2008
Debiti verso l'erario per ritenute da versare 27.326 27.869
Competenze e contributi relativi al personale 40.575 60.049
Scarti valuta su operazioni in cambi 36 13.122
Debiti per consolidato fiscale 103.410 157.796
Somme a disposizione della clientela 72.282 134.180
Partite in lavorazione 11.535 80.001
Creditori diversi 64.315 46.108
Fornitori 34.096 35.670
Scarti valuta su operazioni di portafoglio commerciale 84.052 102.064
Partite viaggianti con le filiali 2.985 16.369
Deterioramento garanzie rilasciate e impegni 5.540 4.662
Altre 7.881 7.061
Totale 454.033 684.951
I debiti per consolidato fiscale sono costituiti dal debito verso la Capogruppo per l’Imposta
sul Reddito delle Società trasferita ai sensi della normativa sul “consolidato fiscale nazionale”.
156
Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 -
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31/12/2009 31/12/2008
A. Esistenze iniziali 90.583 96.102
B. Aumenti 2.588 6.793
B.1 Accantonamento dell'esercizio - -
B.2 Altre variazioni 2.588 6.793
C. Diminuzioni (5.165) (12.312)
C.1 Liquidazioni effettuate (3.794) (12.312)
C.2 Altre variazioni (1.371) -
D. Rimanenze finali 88.006 90.583
Le altre variazioni in aumento, indicate al rigo B.2, sono interamente costituite da oneri
finanziari, rilevati in contropartita del Conto Economico.
Le altre variazioni in diminuzione, indicate al rigo C.2, sono invece interamente costituite
dall’utile attuariale del periodo, che viene rilevato, al netto del relativo effetto fiscale per 377
migliaia di euro circa, in contropartita delle Riserve di valutazione. Si ricorda che dalla
valutazione attuariale eseguita al termine dello scorso esercizio era scaturita una perdita, iscritta di conseguenza al rigo B.2 – altre variazioni in aumento.
11.2 Altre informazioni
Prospetto di sintesi delle Basi Tecniche adottate per la valutazione del Fondo TFR e dei Premi di Anzianità
31/12/2009
Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole RGS48 opportunamente modificate sulla base dei dati storici aziendali.
Tasso di turn over E’ stata utilizzata apposita tavola ricavata da opportune perequazioni dei dati storici aziendali degli ultimi anni.
Anticipazioni di TFR La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 100%, mentre l’importo medio richiesto, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con la Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100%.
Tassi di inflazione Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel
lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari al 2% annuale.
Tassi di attualizzazione Per la valutazione al 31/12/2009 è stato utilizzato un tasso pari al 4,871% ricavato come media dei tassi della curva EUR composite A al 31 dicembre 2009 (fonte: Bloomberg) ponderata in base al rapporto tra l’importo pagato/anticipato e l’importo totale da pagare/anticipare per ciascuna scadenza fino all’estinzione della popolazione considerata.
157
31/12/2008
Probabilità di decesso Tavola ISTAT Sim/f 1991
Turn over Tavola distinta per sesso, età e qualifica contrattuale, costituita sulla base dell’esperienza del periodo 2004-2006. Mediamente i tassi di turn over osservati si attestano intorno al 3,2% per le donne ed al 4,9% per gli uomini appartenenti alla qualifica degli Impiegati, al 2,2% per le donne e al 5,5% per gli uomini appartenenti alla qualifica dei Quadri Direttivi ed all’8,0% per le donne ed al 3,5% per gli uomini appartenenti alla qualifica dei Dirigenti.
Anticipazione di TFR Tavola costruita in base alle serie storiche aziendali del periodo
2004-2006. La probabilità di anticipazione osservate si attesta
intorno al 2,0%, mentre l’importo medio richiesto si attesta intorno al 65%.
Incrementi retributivi (solo per Premi di Anzianità)
Tavola distinta per qualifica contrattuale ed anzianità aziendale del dipendente, costruita sulla base dell’esperienza storica aziendale del periodo 2004-2006. Mediamente i tassi annui di crescita salariale osservati si attestano intorno al 1,2% per la qualifica degli Impiegati, al 2,2% per i Quadri direttivi ed al 3,2% per i Dirigenti, al netto degli aumenti legati all’indice del costo della vita.
Tassi di inflazione Tavola contenente le previsioni indicate nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria redatto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il periodo 2007-2011. Oltre tale periodo è stato mantenuto costante nel tempo l’ultimo dato inflazionistico disponibile nel Documento (1,5%)
Tassi di attualizzazione Curva dei tassi Euro Swap; in considerazione delle turbolenze sui mercati finanziari per rischio di default di titoli governativi e corporate, si è ritenuto opportuno sommare alla curva Euro Swap, opportunamente “bootstrappata”, la Credit Spread Curve “Cash_Govt_of_Italy_31122008”
158
Sezione 12 Fondi per rischi e oneri - Voce 120 -
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Voci / Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Fondo di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi rischi e oneri 29.573 30.710
2.1 controversie legali 17.819 17.108
2.2 oneri per il personale - -
2.3 altri 11.754 13.602
Totale 29.573 30.710
I rischi per controversie legali riguardano principalmente contestazioni sui servizi
d’investimento prestati e su pretese applicazioni di anatocismo. Essi non hanno subito
variazioni significative nell’esercizio. Gli altri fondi invece sono principalmente stanziati per fronteggiare i rischi rivenienti da
azioni revocatorie, e si sono decrementati di 1,8 milioni di euro avendo beneficiato
nell’esercizio di rilascio fondi eccedenti per 2,4 milioni di euro.
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali - 30.710 30.710
B. Aumenti - 5.134 5.134
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 4.593 4.593
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 541 541
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -
B.4 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni - (6.271) (6.271)
C.1 Utilizzo dell'esercizio - (1.679) (1.679)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - -
C.3 Altre variazioni - (4.592) (4.592)
D. Rimanenze finali - 29.573 29.573
12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti
Non sono presenti fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
159
12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi
31/12/2008 AccantonamentiAltre
variazioniUtilizzi
Altre
variazioni31/12/2009
Controversie legali 17.108 3.471 282 840 2.202 17.819
Oneri per il personale - - - - - -
Altri fondi 13.602 1.122 260 840 2.390 11.754
di cui per azioni revocatorie 9.792 107 342 485 1.798 7.958
Totale 30.710 4.593 542 1.680 4.592 29.573
Aumenti Diminuzioni
Gli altri fondi per rischi ed oneri includono principalmente i fondi per revocatorie e gli
accantonamenti per le controversie da investimenti finanziari. Le stime sono state effettuate
analiticamente sulle singole posizioni nel caso in cui la controparte abbia già intrapreso una azione giudiziaria e sulla base del rischio potenziale stimato su serie storico-statistiche in
caso di presenza di elementi oggettivi di rischio (es. presenza di reclami), non ancora
concretizzatisi in azioni giudiziarie. I fondi rischi sono stati iscritti in bilancio al valore
attuale, determinato in via analitica sulla singola controversia, per tenere conto delle
differenti date in cui si prevede l’esborso finanziario. I tempi di previsto esborso sono
mediamente compresi nell’intervallo da 1 a 3 anni.
Passività potenziali
Passività potenziale
Fondo cause per il personale -
Fondo rischi su revocatorie -
Fondo per bond in default -
Fondo per anatocismo 100
Fondo rischi per reclami -
Fondo per altre controversie legali 1.383
Totale 1.483
La definizione delle passività potenziali e le connesse modalità di informativa sono state
indicate nella parte A della presente Nota Integrativa.
Si rammenta che l’aggregato comprende la sanzione irrogata dall’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato nel 2008, e successivamente annullata dal TAR del Lazio;
sull’argomento si veda l’apposito paragrafo della Relazione sulla Gestione alla pag. 60.
160
Sezione 14 Patrimonio d’impresa
- Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 -
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
31/12/2009 31/12/2008
Nr azioni ORDINARIE 1.256.300.000 1.256.300.000
da nominale Euro cadauna 1,00 1,00
Nr azioni PROPRIE - -
da nominale Euro cadauna - -
La Banca non detiene azioni proprie in portafoglio.
14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue
Nel corso del 2009 non si sono verificate variazioni nel capitale sociale, si omette pertanto la
tabella.
14.3 Capitale: altre informazioni
Valore nominale delle azioni
Il capitale sociale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 1.256.300.000
azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro cadauna.
Diritti, privilegi e vincoli sulle azioni
Sulle azioni della Banca non vi sono né privilegi né pegni e, per quanto riguarda i vincoli alla
distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo
delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di
utilizzo e distribuibilità ai sensi dell’art. 2427 comma 1, n. 7 bis c.c. riportato più avanti
nella successiva voce.
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Le riserve di utili ammontano ad euro 439.072 migliaia e sono così composte:
Riserva Legale € 76.334 migliaia;
Riserve volontarie € 342.494 migliaia;
Riserva ex art. 2426 Cod. Civ. comma 1 n. 5 € 6.021 migliaia;
Altre riserve da utili € 14.223 migliaia.
L’incremento rispetto al precedente esercizio è da ascrivere al riparto degli utili dell’esercizio
2008.
Per completezza di trattazione, le altre riserve ammontano a 27.705 migliaia di euro,
importo invariato rispetto al 31 dicembre 2008. Esse sono così composte:
Riserva da FTA € 1.896 migliaia;
Riserva per applicazione OPI es. 2007 € 27.791 migliaia;
Riserva per applicazione OPI es. 2008 € 4.211 migliaia;
Riserva per riforma previdenza compl. D.Lgs. 252/05 € (6.193 migliaia).
161
Composizione del Patrimonio netto secondo origine, disponibilità e distribuibilità al
31/12/2009
per copertura
perdite
per altre
ragioni (13)
A) CAPITALE
-Capitale sociale 1.256.300 - - - - -
B) RISERVE DI CAPITALE
-Riserva sovrapprezzo azioni - - - - - -
C) RISERVE DI UTILI
-Riserva legale (3) 76.334 b) - - - -
-Riserva ex art. 2426 c.c. 1° c. n. 5 (4) 6.021 a) b) c) 6.021 - - -
-Riserva tassata di utili 342.494 a) b) c) 342.494 - - -
-Riserva modifica statutaria ex art. 31 Statuto (5) 14.223 a) b) c) 14.223 - - -
-Utili portati a nuovo - a) b) c) - - - 35.431
D) RISERVE DI ALTRA NATURA
-Riserve in applicazione degli OPI (6) 32.002 a) b) c) 32.002 - - -
-Riserva da storno ammortamenti pregressi (7) 1.896 a) b) c) 1.896 1.328 - -
-Riserva Utili/Perdite attuariali TFR - Dlgs 252/05 (8) (6.193) n/d - - - -
-Riserva da valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita (9) 116 n/d - - - -
-Riserva da valutazione cash flow hedging (599) n/d - - - -
-Riserva utili e perdite attuariali debiti TFR e polizza sanitaria (10) (967) n/d - - - -
-Riserva da valutazione - adozione del fair value in sostituzione del costo (11) (12) (291) a) b) - - - -
TOTALE 1.721.336 396.636 1.328
-Utile dell'esercizio 2009 179.015 - - - - -
TOTALE PATRIMONIO (4) 1.900.351 396.636 1.328
IMPORTO
POSSIBILITA' DI
UTILIZZAZIONE
(1)
QUOTA DISPONIBILE
VINCOLO
FISCALE
(2)
Riepilogo delle utilizzazioni
effettuate nei tre precedenti
esercizi
Legenda: A: per aumento di capitale
B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci Note:
1) Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per distribuzione ai soci; n/d non disponibile 2) Importi in sospensione d'imposta 3) Utilizzabile secondo quanto previsto dall'art 2430 Codice Civile
4) Utilizzabile secondo quanto previsto dall'art 2426 Codice Civile 1° c. n. 5 5) Quota di utili 2006 destinati alle Previdenze e Provvidenze per il personale dipendente accantonato a riserva a seguito della modifica dello Statuto 6) Riserva derivante dalla cessione di sportelli infragruppo trattati secondo OPI.
7) Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005 di cui 1.327.751 euro in sospensione d'imposta (Riserva da riallineamento ex Legge 266/2005) 8) Riserva negativa di utili/perdite attuariali su debiti per TFR conseguenti alla riforma previdenziale ex DLgs 252/2005
9) Riserva vincolata ai sensi art.6 del D.lgs 28/02/2005 n.38. 10) Riserva di utili e perdite attuariali su debiti per TFR e Polizza Sanitaria 11) Riserva non disponibile, ma imputabile a capitale sociale ed utilizzabile per copertura perdite, ai sensi dell'art. 7, comma 6, D.Lgs. 38/2005
12) Riserva di riallineamento degli immobili e terreni ex Legge 266/2005 rilevata al netto delle imposte sostitutive versate nel 2006 13) Utilizzo avvenuto in occasione della distribuzione del dividendo 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008
14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue
Non sono presenti strumenti rappresentativi di capitale.
14.6 Altre informazioni
Per la Banca non deve essere data alcuna informativa prevista dallo IAS1, paragrafo 136A, 137 e 80A.
162
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni 31/12/2009 31/12/2008
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 123.142 120.282
a) Banche 29.520 27.828
b) Clientela 93.622 92.454
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 1.972.203 2.399.285
a) Banche 123.257 152.509
b) Clientela 1.848.946 2.246.776
3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi 1.276.449 1.319.200
a) Banche 21.670 65.779
i) a utilizzo certo 21.670 65.779
ii) a utilizzo incerto - -
b) Clientela 1.254.779 1.253.421
i) a utilizzo certo 2.784 2.569
ii) a utilizzo incerto 1.251.995 1.250.852
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni 825 -
Totale 3.372.619 3.838.767
Il rischio di credito connesso a garanzie rilasciate ed impegni è valutato in modo analogo ai
crediti per cassa. La parte stimata di dubbio esito trova esposizione tra le “Altre passività”.
Nella tabella in commento la quota di impegno verso il Fondo Interbancario di Tutela dei
Depositi è stata riclassificata da “Altri impegni” a “Garanzie rilasciate di natura finanziaria”, punto a) Banche.
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
Portafogli 31/12/2009 31/12/2008
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 20.591 495
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - -
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -
Gli importi indicati in tabella sono relativi ai titoli di Stato costituiti a cauzione per
l’emissione di assegni circolari, già commentati nella sezione 4 dell’attivo.
3. Informazioni sul leasing operativo
Non sono presenti operazioni di leasing operativo.
163
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi 31/12/2009
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) Acquisti -
1. Regolati -
2. Non regolati -
b) Vendite -
1. Regolate -
2. Non regolate -
2. Gestioni di portafogli -
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 45.850.436
a) titoli di terzi in deposito : connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 104.700
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli 104.700
b) Titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 23.072.570
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli 23.072.570
c) titoli di terzi depositati presso terzi 22.475.098
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 198.068
4) Altre operazioni 7.086.700
Totale 52.937.136
Il dato inserito al punto 4 è pari al controvalore delle operazioni di trasmissione e raccolta ordini di acquisto e vendita ricevute dalla Clientela ordinaria ed eseguite per il tramite di
società del Gruppo.
164
Parte C - Informazioni sul Conto Economico
Sezione 1 Gli interessi - Voci 10 e 20 -
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci / Forme tecniche Titoli di Debito Finanziamenti Altre operazioni 31/12/2009 31/12/2008
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - 1
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 398 - - 398 5
3. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza - - - - -
4. Crediti verso banche - 125.534 - 125.534 251.603
5. Crediti verso clientela - 804.329 663 804.992 1.262.990
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Derivati di copertura X X 9.448 9.448 -
8. Altre attività x x - - 7
Totale 398 929.863 10.111 940.372 1.514.606
Gli interessi attivi al 31 dicembre 2009 comprendono 44.413 migliaia di euro di interessi su
attività deteriorate. Nell’esercizio precedente essi ammontavano a 22.793 migliaia di euro. La voce “Crediti verso Clientela” comprende la Commissione di Massimo Scoperto per
complessivi 21.334 migliaia di euro. A far tempo dal 1° luglio 2009, a seguito
dell’introduzione del nuovo regime commissionale, tale ricavo è diventato una componente
della nuova Commissione Messa a Disposizione Fondi indicata fra le “Commissioni Attive -
Altri servizi”. Per ulteriori approfondimenti si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “Politiche contabili
– Sezione 4 Altri aspetti – Commissione di messa a disposizione fondi (ex Commissioni di
Massimo Scoperto)”.
1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 173.664 -
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (164.216) -
C. Saldo (A-B) 9.448 -
Gli effetti economici delle operazioni di copertura, in conformità a quanto prescritto dalle regole di compilazione del bilancio bancario, sono iscritti a Conto Economico per sbilancio
tra gli interessi attivi in quanto i differenziali positivi sono superiori in valore assoluto ai
differenziali negativi. Nell’esercizio 2008 la situazione era inversa, conseguentemente lo
sbilancio dei differenziali è esposto in tabella 1.5.
1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Voci/Valori 31/12/2009 31/12/2008
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 2.998 5.654
1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario
Non sono presenti interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria.
165
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 31/12/2009 31/12/2008
1. Debiti verso banche centrali - X - - (18.521)
2. Debiti verso banche (1.705) X - (1.705) -
3. Debiti verso clientela (78.512) X - (78.512) (244.987)
4. Titoli in circolazione X (287.836) - (287.836) (326.288)
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - (64.455)
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Altre passività e fondi X X (115) (115) (102)
8. Derivati di copertura X X - - (46.006)
Totale (80.217) (287.836) (115) (368.168) (700.359)
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di
copertura
Voci/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: - 80.079
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: - (126.085)
C. Saldo (A-B) - (46.006)
Gli effetti economici delle operazioni di copertura in conformità a quanto prescritto dalle
regole di compilazione del bilancio bancario, sono iscritti a Conto Economico per sbilancio.
La componente positiva nel 2009 è preponderante, ed il saldo dei differenziali è quindi esposto al punto 1.2 della presente sezione.
1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Voci/Valori 31/12/2009 31/12/2008
Interessi passivi su passività in valuta (2.064) (15.717)
1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario
Voci/Valori 31/12/2009 31/12/2008
Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria (115) (327)
166
Sezione 2 Le commissioni - Voci 40 e 50 -
2.1 Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2009 31/12/2008
a) garanzie rilasciate 12.600 11.870
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 157.638 163.627
1. negoziazione di strumenti finanziari - -
2. negoziazione di valute 3.238 4.746
3. gestioni di portafogli - -
3.1. individuali - -
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 2.550 2.266
5. banca depositaria 593 1.049
6. collocamento di titoli 56.279 58.639
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 11.781 11.492
8. attività di consulenza 34 55
8.1 in materia di investimenti 34 55
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 83.163 85.380
9.1. Gestioni di portafogli 17.211 22.073
9.1.1. individuali 17.211 22.073
9.1.2. collettive - -
9.2. prodotti assicurativi 22.942 24.851
9.3. altri prodotti 43.010 38.456
d) servizi di incasso e pagamento 43.033 49.398
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 61.673 69.126
j) altri servizi 43.517 35.039
Totale 318.461 329.060
La voce “Altri servizi” a seguito dell’introduzione del nuovo regime commissionale, comprende la Commissione di Messa a Disposizione Fondi dal 1° luglio 2009 per
complessivi 17,2 milioni di euro.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda a quanto esposto nel paragrafo “Politiche contabili
– Sezione 4 Altri aspetti – Commissione di messa a disposizione fondi (ex Commissioni di
Massimo Scoperto)”.
La voce “collocamento di titoli” è costituita da commissioni per il collocamento di fondi
comuni (36,5 milioni) ed altri titoli (19,8 milioni); la componente infragruppo ammonta a
complessivi 44,2 milioni.
La riduzione delle commissioni per servizi di incassi e pagamento è principalmente dovuta
alla contrazione dei servizi svolti nell’esercizio; infatti il confronto con l’esercizio precedente evidenzia una riduzione delle commissioni attive sia sui bonifici che sul salvo buon fine, non
compensate da analoghe riduzioni delle commissioni passive.
167
Il dettaglio delle commissioni conseguite su altri servizi è riportato nella tabella sottostante.
Dettaglio commissioni "altri servizi" 31/12/2009 31/12/2008
- gestione fido 4.048 9.709
- finanziamenti, mutui e CDF 26.756 5.972
- estero 3.670 3.214
- altre 9.043 16.144
Totale 43.517 35.039
2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi
I prodotti e servizi sono interamente collocati presso propri sportelli.
2.3 Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori 31/12/2009 31/12/2008
a) garanzie ricevute (529) (299)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: (3.860) (1.119)
1. negoziazione di strumenti finanziari (3.534) (1.033)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1. proprie - -
3.2. delegate da terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (326) (86)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
d) servizi di incasso e pagamento (22.398) (18.481)
e) altri servizi (4.159) (4.074)
Totale (30.946) (23.973)
Nelle commissioni passive di negoziazione di strumenti finanziari inserite al rigo c.1 sono
ricomprese commissioni di intermediazione reclamate dalla Capogruppo per 2,9 milioni di
euro, contro 0,4 milioni registrati nell’esercizio 2008. Tali commissioni erano precedentemente ricomprese nel canone di service.
Le commissioni su altri servizi sono dovute essenzialmente ad attività di intermediazione riconosciute ad altri soggetti (4,1 milioni, di cui 0,8 di spettanza di altre Società del Gruppo).
168
Sezione 4 Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 -
4.1 Il risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/Componenti redditualiPlusvalenze
(A)
Utile da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B)-(C+D)]31/12/2008
1. Attività finanziarie di negoziazione 16.777 156.381 (3.161) (70.019) 99.978 (751.550)
1.1 Titoli di debito 47 1.794 (4) (19) 1.818 686
1.2 Titoli di capitale - 19 - (28) (9) (13)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - - -
1.5 Altre 16.730 154.568 (3.157) (69.972) 98.169 (752.223)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.2 Altre - - - - - -
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di
cambioX X X X (40) 375
4. Strumenti derivati 4.122 89.455 (3.937) (92.278) (96.440) 753.101
4.1 Derivati finanziari: 4.122 89.455 (3.937) (92.278) (96.440) 753.101
- Su titoli di debito e tassi di interesse 2.380 87.979 (2.752) (90.743) (3.136) 274
- Su titoli di capitale e indici azionari 1.742 906 (1.185) (967) 496 (372)
- Su valute e oro #VALORE! #VALORE! #VALORE! #VALORE! (93.802) 753.199
- Altri - 570 - (568) 2 -
4.2 Derivati su crediti - - - - - -
Totale 20.899 245.836 (7.098) (162.297) 3.498 1.926
Le componenti reddituali positive sulle altre attività finanziarie ed indicate alla riga 1.5 della
tabella sono sostenute in massima parte sui certificati di deposito coperti; tali componenti,
di importo pari a complessivi 98,3 milioni di euro, trovano contropartita nelle componenti negative di reddito conseguite sui domestic currency swap di copertura, inserite alla riga 4.1
“Derivati finanziari su valute ed oro” per complessivi 98,3 milioni di euro.
169
Sezione 5 Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90 -
5.1 Il risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 39.249 86.119
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) 6.454 45.190
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) 13.217 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 58.920 131.309
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura al fair value (17.459) (45.036)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) (10.011) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) (26.383) (92.464)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (53.853) (137.500)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 5.067 (6.191)
170
Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 -
6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività Finanziarie
1. Crediti verso banche - - - - - -
2. Crediti verso clientela - - - - (4.251) (4.251)
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - -
3.1 Titoli di debito - - - - - -
3.2 Titoli di capitale - - - - - -
3.3 Quote di O.I.C.R - - - - - -
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale attività - - - - (4.251) (4.251)
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli di circolazione 789 (2.820) (2.031) 1.262 (97) 1.165
Totale passività 789 (2.820) (2.031) 1.262 (97) 1.165
Voci/Componenti reddituali
31/12/2009 31/12/2008
Nel corso dell’esercizio non sono state eseguite operazioni di cessione o riacquisto di crediti
con impatto sul Conto Economico.
171
Sezione 8 Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 -
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Specifiche Totale Totale
31/12/2009 31/12/2008
Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese
A. Crediti verso banche - - - - - - - - 19
- Finanziamenti - - - - - - - - 19
- Titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (19.237) (95.226) (22.458) 6.541 20.680 - - (109.700) (58.072)
- Finanziamenti (19.237) (95.226) (22.458) 6.541 20.680 - - (109.700) (58.072)
- Titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (19.237) (95.226) (22.458) 6.541 20.680 - - (109.700) (58.053)
Di portafoglioOperazioni/Componenti
redditualiDi portafoglio
Cancellazioni Altre
Specifiche
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Cancellazioni Altre da interessi altre riprese
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale - (134) X X (134) -
C. Quote O.I.C.R. - - X - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
Totale - (134) - - (134) -
31/12/2009 31/12/2008Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore (1)
Specifiche Specifiche
Riprese di valore (2)
Le rettifiche rilevate al 31 dicembre 2009 si riferiscono agli strumenti partecipativi acquisiti a fronte di ristrutturazioni di credito, classificati
nel portafoglio disponibile per la vendita; la svalutazione ottenuta è stata giudicata duratura ed è pertanto rilevata nel Conto Economico.
172
8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione
Non sono presenti rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza.
8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione
Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese
A. Garanzie rilasciate - (408) - - - - 911 503 1.764
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - (1.381) - - - - (1.381) -
D. Altre operazioni - - - - - - - - -
E. Totale - (408) (1.381) - - - 911 (878) 1.764
Specifiche
Di portafoglio
31/12/2009 31/12/2008Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore ( 1 ) Riprese di valore ( 2 )
Specifiche Di portafoglio
173
Sezione 9 Le spese amministrative - Voce 150 -
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori 31/12/2009 31/12/2008
1) Personale dipendente (272.436) (285.228)
a) Salari e Stipendi (185.826) (193.412)
b) Oneri sociali (51.201) (54.147)
c) Indennità di fine rapporto - (179)
d) Spese previdenziali - -
e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.782) (4.391)
f) Accantonamento al fondo di trattamento di quescienza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) Versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (24.375) (23.653)
- a contribuzione definita (24.375) (23.653)
- a benefici definiti - -
h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -
i) Altri benefici a favore dei dipendenti (8.252) (9.446)
2) Altro personale in attività (9.574) (11.101)
3) Amministratori (1.436) (1.297)
4) Personale collocato a riposo (423) (365)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 11.283 12.428
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (5.492) (2.519)
Totale (278.078) (288.082)
Il costo per “altro personale” si è ridotto in particolare per il minore ricorso a lavoratori
interinali avvenuto nel 2009, che ha comportato minori costi per 1,6 milioni di euro.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
31/12/2009 31/12/2008
1) PERSONALE DIPENDENTE 3.469 3.571
a. dirigenti 56 50
b. totale quadri direttivi 1.521 1.500
- di cui di 3° e 4° livello 617 611
c. restante personale 1.892 2.021
2) ALTRO PERSONALE 210 232
Il numero dei dipendenti include il personale di altre società distaccato presso l’azienda ed
esclude i dipendenti dell’azienda distaccati presso altre società. Nella voce “Altro personale”
sono compresi gli amministratori, i sindaci, i lavoratori con contratto interinale e gli altri
collaboratori.
174
9.3 Fondi di quiescenza aziendali benefici definiti: totale costi
Non sono presenti fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
9.4 Altri benefici a favore di dipendenti
31/12/2009 31/12/2008
Incentivi all'esodo e fondi sostegno al reddito 142 332
Spese relative ai buoni pasto 4.713 4.665
Spese assicurative 2.859 2.540
Visite mediche 8 10
Altri benefici a favore dipendenti 530 1.899
Totale 8.252 9.446
Non sono presenti componenti di costo di cui allo IAS 19, paragrafi 131, 141 e 142.
175
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia servizi/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Altre spese amministrative (203.603) (212.136)
Affitti passivi (35.556) (29.025)
Servizi professionali e consulenze (3.986) (4.557)
Canoni locazione hardware, software ed altri beni (1.539) (1.057)
Manutenzioni hardware, software ed altri beni (2.153) (2.415)
Conduzione immobili (9.283) (8.383)
Manutenzione immobili e impianti (4.016) (4.205)
Contazione, trasporto e gestione valori (5.176) (4.678)
Contributi associativi (2.105) (1.193)
Informazioni e visure (2.649) (3.145)
Periodici e volumi (258) (303)
Postali (8.548) (8.411)
Premi assicurativi (8.802) (8.256)
Pubblicità e promozione (2.745) (3.331)
Rappresentanza (142) (182)
Telefoniche e trasmissione dati (6.168) (7.940)
Servizi di outsourcing (9.523) (7.915)
Spese di viaggio (3.100) (3.279)
Canoni service resi da societa del gruppo (86.940) (91.582)
Spese per recupero crediti (5.912) (3.843)
Stampati, cancelleria e mat. Consumo (1.915) (2.658)
Trasporti e traslochi (1.028) (1.063)
Vigilanza (1.977) (2.120)
Spese operazione di aggregazione UBI - (12.476)
Altre spese (82) (119)
B. Imposte indirette (42.663) (43.377)
- Imposte indirette e tasse (1.878) (602)
- Imposte di bollo (34.351) (34.742)
- Imposte comunale sugli immobili (36) (36)
- Altre imposte (6.398) (7.997)
Totale (246.266) (255.513)
Con efficacia 1° gennaio 2009 è stato abrogato il regime di esenzione da IVA, previsto
dall’art. 6 legge 133/1999, per le prestazioni di servizi resi all’interno di Gruppi Bancari.
L’impatto a Conto Economico derivante dall’applicazione dell’imposta ammonta a 8.775
migliaia di euro.
176
Sezione 10 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
- Voce 160 -
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Accantonamenti RiattribuzioniAccantonamenti
netti
Controversie legali (3.670) 2.202 (1.468)
Oneri per il personale - - -
Altri fondi (1.464) 2.390 926
di cui per azioni revocatorie (449) 1.798 1.349
Totale (5.134) 4.592 (543)
Sezione 11 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
- Voce 170 -
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente redditualeAmmortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)31/12/2008
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (4.357) - - (4.357) (2.050)
- Ad uso funzionale (4.357) - - (4.357) (2.050)
- Per investimento - - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario (161) (81) - (242) (452)
- Ad uso funzionale (161) (81) - (242) (452)
- Per investimento - - - - -
Totale (4.518) (81) - (4.599) (2.502)
177
Sezione 13 Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 -
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Dettaglio Altri oneri di gestione 31/12/2009 31/12/2008
Canoni di locazione finanziaria (43) (4)
Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici (546) (374)
Oneri per bonifici con valuta antergata (1.642) (10.225)
Ammortamento migliorie su beni di terzi (1.220) (1.622)
Altri (4.298) (7.873)
Totale (7.749) (20.098)
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Dettaglio Altri proventi di gestione 31/12/2009 31/12/2008
Fitti attivi su immobili 84 3
Recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 39.098 41.540
Recupero spese ed altri ricavi su depositi e conti corrente 6.980 7.380
Proventi per bonifici con valuta antergata 1.691 9.624
Commissioni su riversamento tributi - -
Proventi da cartolarizzazione - -
Recupero di costi da società del gruppo 77 359
Altri proventi e recuperi di spese 16.712 16.537
Totale 64.642 75.443
Sbilancio oneri/proventi di gestione 56.893 55.345
Sezione 17 Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 - 17.1 Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione
Componente reddituale/Valori 31/12/2009 31/12/2008
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività (12) (42)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione (12) (42)
Risultato netto (12) (42)
178
Sezione 18 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 -
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componente/Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Imposte correnti (-) (126.220) (210.569)
2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 2.525 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 12.117 (13.163)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 7.656 27.720
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (103.922) (196.012)
Per maggiori informazioni si rimanda a quanto dettagliato nella Relazione sulla Gestione -
Altre informazioni – Aspetti fiscali.
179
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Onere fiscale IRES teorico 282.937 (77.808) 27,50%
Variazioni in aumento permanenti
- interessi passivi non deducibili 11.319 (3.113) 1,10%
- altri oneri non deducibili 3.659 (1.006) 0,35%
- imposta sostitutiva riallineamento quadro EC 5.293 (847) 0,30%
Variazioni in diminuzione permanenti
- IRAP versata 2009 deducibile (3.021) 831 (0,29%)
- erogazioni liberali deducibili (4.850) 1.334 (0,47%)
- altre variazioni in diminuzione (2.461) 677 (0,24%)
- fiscalità differita rientro da riallineamenti DL 185/08 (5.293) 1.390 (0,49%)
- rimborsi IRES 2004-2007 mancata ded. IRAP DL 185/08 art. 6 - 4.959 (1,75%)
- variazione imposte esercizio precedente - 447 (0,16%)
Onere fiscale IRES effettivo 287.583 (73.136) 25,85%
Onere fiscale IRAP teorico 282.937 (13.638) 4,82%
Variazioni in aumento permanenti
- costi del personale non deducibili ai fini IRAP 269.259 (12.978) 4,59%
- rettifiche di valore su crediti non deducibili ai fini IRAP 110.712 (5.336) 1,89%
- altri oneri non deducibili 44.304 (2.135) 0,75%
- interessi passivi indeducibili 14.722 (710) 0,25%
Variazioni in diminuzione permanenti
- deduzioni Cuneo fiscale (73.599) 3.547 (1,25%)
- altre variazioni (3.925) 189 (0,07%)
- fiscalità differita rientro da riallineamenti DL 185/08 (5.286) 243 (0,09%)
- variazione imposte esercizio precedente 0 6 n. s.
Onere fiscale IRAP effettivo 639.124 (30.812) 10,89%
- altri oneri fiscali 26 (0,01%)
Totale onere fiscale effettivo IRES e IRAP 282.937 (103.922) 36,73%
IRES Imponibile IRES %
IRAP Imponibile IRAP %
La tabella sopra riportata dettaglia analiticamente le variazioni in aumento ed in
diminuzione che concorrono alla determinazione dell’onere fiscale effettivo di bilancio. Rimandando al già richiamato paragrafo della Relazione sugli Gestione per approfondimenti,
in questa sede si segnala che l’istanza di rimborso IRES per la mancata deduzione dell’IRAP
di precedenti esercizi ha comportato un beneficio di circa 4.958 migliaia di euro, corrispondente ad un minore tax rate di 1,75 punti percentuali.
180
Sezione 19 Utili (Perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al
netto delle imposte - Voce 280 -
19.1 Utile (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte:
composizione
Componenti reddituali/Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Proventi - 119
2. Oneri - -
3. Risultato delle valutazioni delle attività e delle passività associate - -
4. Utili (perdite) da realizzo - -
5. Imposte e tasse - (33)
Utile (perdita) - 86
19.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative ai gruppi di attività/passività in via
di dismissione
31/12/2009 31/12/2008
1. Fiscalità corrente (-) - 8
2. Variazione delle imposte anticipate (+/-) - -
3. Variazione delle imposte differite (-/+) - 25
4. Imposte sul reddito di esercizio (-1+/-2+/-3) - 33
Sezione 21 Utile per azione
Le azioni della Banca non sono negoziate su mercati finanziari, pertanto non viene fornita l’informativa relativa all’utile per azione.
Si specifica che il dividendo unitario a valere sull’utile dell’esercizio 2008 è stato pari a euro
0,0742 per ciascuna delle n. 1.256.300.000 azioni costituenti il capitale sociale. Per il 2009
la proposta di riparto, in corso di approvazione, prevede la distribuzione di un dividendo
pari a euro 0,0356 per ciascuna delle n. 1.256.300.000 azioni.
181
Parte D – Redditività complessiva
Prospetto analitico della redditività complessiva
Voci Importo LordoImposta sul
redditoImporto netto
10. Utile (perdita) di esercizio X X 179.015
Altre componenti reddituali
20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 176 (57) 119
a) variazioni di fair value 176 (57) 119
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utile/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
30. Attività materiali - - -
40. Attività immateriali - - -
50. Copertura di investimenti esteri: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
60. Copertura dei flussi finanziari: 12.127 (3.919) 8.208
a) variazioni di fair value 12.127 (3.919) 8.208
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
70. Differenze di cambio: - - -
a) variazioni di valore - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Attività non correnti in via di dismissione: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 1.812 (498) 1.314
100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - - -
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
- rettifiche da deterioramento - - -
- utile/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
110. Totale altre componenti reddituali 14.115 (4.474) 9.641
120. Redditività complessiva (Voce 10+110) x x 188.656
182
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Nel rispetto delle vigenti previsioni normative, il Gruppo UBI si è dotato di un sistema di
controllo dei rischi che regola in modo integrato le linee guida del Sistema dei Controlli
Interni, da intendersi come ambito organizzativo, regolamentare e metodologico a cui tutte le società del Gruppo devono attenersi al fine di consentire alla Capogruppo di poter
esercitare, in modo efficace ed economico, le attività d’indirizzo e di controllo strategico,
gestionale e tecnico-operativo.
La Banca collabora pro-attivamente all’individuazione dei rischi cui è soggetta e alla
definizione dei relativi criteri di misurazione, gestione e controllo.
I principi cardine ai quali fanno riferimento l’analisi e la gestione dei rischi del Gruppo, al
fine di perseguire una sempre più consapevole ed efficiente allocazione del capitale
economico e regolamentare, sono:
rigoroso contenimento dei rischi finanziari e creditizi e forte presidio su tutte le tipologie di rischio;
utilizzo di logiche di sostenibile creazione del valore nel processo di definizione della propensione al rischio ed allocazione del capitale;
declinazione della propensione al rischio del Gruppo con riferimento alle specifiche fattispecie di rischio e/o specifiche attività in un corpo normativo di policy a livello di
Gruppo e di singola entità.
Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito
indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dalla Banca, l’operatività in strumenti finanziari derivati:
a) rischio di credito;
b) rischi di mercato:
• di tasso di interesse,
• di prezzo,
• di cambio, c) rischio di liquidità;
d) rischi operativi.
Per un quadro complessivo dei rischi e delle incertezze che gravano sulla Banca, si rimanda
allo specifico paragrafo della Relazione sulla Gestione, redatto in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 32 del 2 febbraio 2007, di attuazione della direttiva
2003/51/CE.
Sezione 1 Rischio di credito
Informazioni di natura qualitativa
1. Aspetti generali
Le strategie e le policy per l’assunzione del rischio di credito e gli strumenti per la gestione
dello stesso sono definite nell’ambito della Capogruppo, dall’Area Risk Capital & Policies di
concerto con l’Area Crediti; alla stesura delle policy collaborano anche la Macro Area
Commerciale, l’Area Risk Management e l’Area Studi. Nell’elaborazione delle politiche
creditizie viene posta particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo rischio/rendimento e all’assunzione dei rischi coerenti con la propensione al rischio definita
dall’Alta Direzione e, più in generale, con la mission del Gruppo UBI.
Le politiche creditizie sono prioritariamente orientate al sostegno delle economie locali, delle
famiglie, degli imprenditori, dei professionisti e delle piccole-medie imprese. La particolare
attenzione posta al mantenimento delle relazioni instaurate con la Clientela e al loro
183
sviluppo nel tempo, rappresentano un punto di forza del Gruppo, favorendo l’abbattimento
di asimmetrie informative e offrendo continuità di rapporto e supporto alla Clientela stessa, in una prospettiva di lungo periodo. Anche nella complessa fase congiunturale in atto, pur
preservando la qualità degli attivi, la Banca assicura un’adeguata disponibilità di credito
all’economia, aderendo fra l’altro agli “Accordi” stipulati fra l’Associazione Bancaria Italiana,
il Ministero delle Finanze e le Associazioni di categoria.
Con riferimento al mercato Corporate e Small Business sono state definite specifiche
politiche creditizie di indirizzo di sviluppo del portafoglio crediti in termini di area geografica,
settore merceologico e classe di rating. Le politiche creditizie supportano la Rete nella
valutazione dell’attrattività in ottica di creazione di valore di particolari
aree/settori/controparti e nella valutazione del merito creditizio delle controparti.
Le politiche creditizie sono state sviluppate sulla base:
delle previsioni macro-economiche che consentono di valutare la rischiosità e la crescita, attese per il 2010, per i differenti settori ed aree geografiche;
di previsioni di sviluppo degli impieghi, tramite le quali vengono definiti i tassi di crescita attesi per ciascun sotto-portafoglio, area geografica, settore e classe di
rating;
di un modello per l’individuazione di cluster geo-settoriali/rischio maggiormente attrattivi.
Particolare attenzione viene prestata, infine, nella definizione delle linee di trattamento dei
nuovi prodotti, elaborando adeguata informativa ai vertici aziendali circa il rispetto degli
obiettivi rischio/rendimento, calcolo dei tassi minimi di erogazione, qualità del prenditore,
garanzie ricevute e tassi di recupero attesi in caso di insolvenza.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Nello svolgimento dell’attività tradizionale di intermediazione creditizia, la Banca è esposta
al rischio che i crediti erogati non vengano rimborsati dai prenditori alla scadenza e
debbano essere parzialmente o integralmente svalutati. Più in dettaglio, il profilo di rischio degli impieghi è sensibile all’andamento dell’economia nel suo complesso, al deteriorarsi
delle condizioni finanziarie delle controparti (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) o al
mutamento della loro posizione competitiva, ai cambiamenti strutturali o tecnologici delle
imprese debitrici, e ad altri fattori esterni (es. modifiche normative, deterioramento del
valore delle garanzie finanziarie legato all’andamento dei mercati). Un ulteriore elemento di
rischio cui si presta particolare attenzione, è il livello di diversificazione del portafoglio impieghi fra i diversi prenditori e fra i diversi settori in cui essi operano.
Il modello organizzativo in base al quale sono state strutturate le unità che presiedono
all’attività creditizia, presenta la seguente articolazione:
Strutture della Capogruppo di controllo accentrato e coordinamento;
Direzioni Generali delle Banche e delle Società controllate, dalle quali dipendono:
• Direzioni Crediti,
• Poli di Delibera Periferici, • Filiali,
• Unità per la gestione della Clientela Corporate (CBU),
• Unità per la gestione della Clientela Private (PBU).
Le caratteristiche di tale modello organizzativo, oltre a consentire una forte omogeneità tra la struttura Crediti della Capogruppo e le analoghe strutture delle Banche Rete, con
conseguente linearità dei processi ed ottimizzazione dei flussi informativi, evidenziano la
netta distinzione tra le funzioni commerciali e quelle creditizie. La concessione del credito
risulta inoltre differenziata per segmento di Clientela (Retail/Private e Corporate) e
184
specializzata per stato dello stesso: “in bonis” (gestito dalle Unità Crediti Retail, Private e
Corporate) e problematico (gestito dalle Unità di Credito Anomalo). Nell’ambito delle Banche, inoltre, l’introduzione di Poli di Delibera Periferici (PDP) decentrati,
a supporto delle Filiali Retail e delle strutture a presidio della Clientela Private, garantisce
l’efficace coordinamento e raccordo delle unità operanti nel mercato di competenza. La
Capogruppo, attraverso le strutture dell’Area Crediti, delle Macro Aree Controllo Rischi e
Sviluppo e Pianificazione Strategica, dell’Area Recupero Crediti e dell’Audit di Capogruppo e di Gruppo, presiede alla gestione delle politiche, al monitoraggio complessivo del portafoglio,
all’affinamento dei sistemi di valutazione, alla gestione del credito problematico ed al
rispetto delle norme.
Per tutti i soggetti (singoli o gruppi economici) con affidamenti in essere presso le Banche e
Società del Gruppo (comprese le attività di rischio riconducibili al rischio emittente ed al
rischio derivati) complessivamente superiori ad euro 50 milioni, la Capogruppo deve deliberare un limite operativo da intendersi come limite massimo di affidabilità della
controparte stessa a livello di Gruppo UBI.
Le Banche e le Società del Gruppo, inoltre, devono richiedere alla Capogruppo l’espressione
di un Parere preventivo consultivo non vincolante a fronte di combinazioni di: a) importi di
affidamento e b) determinate classi di rating interno.
Le strutture attraverso le quali si articolano le Banche e le Società prodotto assumono
competenze di ordine creditizio e commerciale, nonché responsabilità di controllo
sull’attività svolta direttamente e su quella posta in essere dalle unità gerarchicamente
dipendenti. In particolare la responsabilità della gestione e del monitoraggio del credito in
bonis è attribuita, in prima istanza, ai Gestori di Relazione che intrattengono quotidianamente il rapporto con la Clientela e che hanno l’immediata percezione di
eventuali segnali di difficoltà o di deterioramento della qualità del credito. Tuttavia, tutti i
dipendenti delle Società del Gruppo sono chiamati a segnalare tempestivamente tutte le
informazioni che possano consentire il riconoscimento precoce di difficoltà o possano
consigliare diverse modalità di gestione dei rapporti, partecipando - di fatto - al processo di
monitoraggio.
In seconda istanza l’unità organizzativa preposta al monitoraggio del rischio di credito -
denominata Presidio Monitoraggio Qualità del Credito - svolge attività di controllo,
supervisione ed analisi delle posizioni “in bonis” sia in termini analitici che aggregati, con
intensità e profondità graduate in funzione delle fasce di rischio attribuite alle controparti e della gravità delle anomalie andamentali rilevate. La struttura - non coinvolta nell’iter
deliberativo degli affidamenti - di propria iniziativa o su proposta, valuta e dispone (o
propone agli Organi decisori superiori quando la decisione eccede le proprie competenze)
idonea classificazione peggiorativa di controparti “in bonis” chiedendo all’Area Crediti –
Servizio Crediti Italia – Funzione Pareri di UBI Banca, nei casi previsti dal Regolamento Fidi,
il rilascio di parere preventivo non vincolante. In Area Crediti di UBI Banca, il Servizio Presidio e Monitoraggio Qualità del Credito ha compiti di coordinamento e definizione delle
linee guida per il monitoraggio del portafoglio crediti, di presidio nello sviluppo degli
strumenti di monitoraggio, di controllo delle policies crediti e di predisposizione della
reportistica direzionale.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il Servizio Rischi di Credito della Capogruppo è responsabile della produzione
dell’informativa sui rischi di credito della Banca, volta a monitorare l’andamento della
rischiosità degli impieghi. I report - sottoposti trimestralmente all’attenzione del Consiglio di
Amministrazione della Banca - descrivono l’andamento dei tassi di decadimento degli impieghi, illustrano le distribuzioni per classi di rating interno, LGD e Perdita Attesa e
quindi l’andamento della rischiosità media del portafoglio crediti, con focus sul Mercato
Corporate ed il Mercato Retail, distintamente per le imprese e privati.
Il complesso dei modelli che costituisce il Sistema di Rating Interni del Gruppo è gestito
dell’Area Risk Management e dall’Area Crediti della Capogruppo. Nel 2009 è continuato l’affinamento dei sistemi di rating interno in uso sulla piattaforma
target allo scopo di effettuare una misurazione sempre più puntuale del merito di credito sia
a livello individuale di singola controparte che a livello aggregato. Si è provveduto in
185
particolare ad affinare alcune componenti dei modelli Corporate ed Imprese Retail, oltre ad
aggiornare la calibrazione delle PD.
Allo stato attuale la struttura prevede l’utilizzo di modelli automatici per i privati e per le
imprese di minori dimensioni, di modelli automatici con integrazione del questionario
qualitativo e del modulo geo-settoriale per le imprese medio-grandi, e di un modello prevalentemente judgemental per i grandi affidamenti (ossia gruppi economici con
affidamenti superiori a 20 milioni di euro).
All’interno della Banca, i processi generati o direttamente impattati dall’introduzione del
rating interno sono:
individuazione del modello per il calcolo del rating della controparte;
assegnazione del rating di prima erogazione;
assegnazione del rating andamentale: attribuzione del rating a tutte le controparti sulla base di variabili di operatività, di rischio, qualitative e di bilancio, dove
presenti;
variazione del rating (override): richiesta avanzata dal Gestore della relazione, e dalle strutture crediti centrali di Banca Rete per la modifica del rating calcolato dal sistema;
monitoraggio del rating: verifica del rating andamentale ricalcolato periodicamente dopo la prima erogazione; verifica annuale del rating: aggiornamento dei dati
funzionali al calcolo del rating da parte degli attori interessati (es. Gestore della
relazione).
Le unità operative coinvolte nel processo di erogazione e rinnovo del credito utilizzano i rating interni, che costituiscono elementi essenziali e imprescindibili delle valutazioni
formulate in sede di istruttoria e revisione dei fidi; l’articolazione delle deleghe è definita
tenendo conto del profilo di rischio del cliente o della transazione così come rappresentato
dal rating, e gestita tramite l’applicativo della Pratica Elettronica di Fido (PEF). I rating sono
utilizzati nell’ambito sia del sistema di reporting direzionale, sia dei flussi informativi resi disponibili alle strutture della Banca coinvolta nel processo del credito.
L'attribuzione di una classe di rating diversa da quella calcolata dal Sistema di Rating
Interno in base ai modelli adottati avviene attraverso la proposta di un override sul rating.
Tali variazioni sono motivate dalla valutazione di informazioni non già considerate dal
modello di rating, non adeguatamente pesate dal modello o la cui influenza futura si intende anticipare.
Come prescritto dalla circolare Banca d’Italia n.263/2006 sulle Nuove disposizioni di
Vigilanza per le Banche, il Gruppo adotta attualmente la metodologia standardizzata per la
determinazione del capitale regolamentare. In particolare, per la classe regolamentare di esposizioni “Imprese ed altri soggetti” si è scelto di avvalersi, ove disponibili, delle
valutazione esterne del merito di credito fornite dalle agenzie Moody’s e Lince, riconosciute
ECAI (External Credit Assessment Institution) dalla Banca d’Italia.
Per il processo di calcolo dell’impairment collettivo sui crediti – coerentemente con le
determinazioni prese dalla Capogruppo - viene utilizzata una metodologia basata sui rating interni e sulle stime interne di perdita in caso di insolvenza (LGD), allineando la modalità di
calcolo di tale componente del costo del rischio a tutte le Banche Rete.
Nel corso del 2009 inoltre, è proseguita l’attività di revisione, aggiornamento e adozione di
policy e di regolamenti per la gestione del rischio di credito. Di seguito vengono elencate le policy in essere, con un cenno ai principali contenuti:
Policy Creditizia, che delinea la strategia di sviluppo del portafoglio crediti Corporate
di Gruppo. All’interno della policy viene normato anche il rischio di concentrazione
single name, attraverso la definizione di limiti massimi di esposizione sulla singola
controparte, al fine di limitare i rischi di instabilità che deriverebbero da elevati tassi
di concentrazione degli impieghi sui grandi prenditori;
186
Policy “Rischio Controparti Istituzionali e Paese”, che stabilisce norme e principi per la
gestione del credito concesso a Clientela istituzionale residente e non residente,
nonché a Clientela ordinaria residente in Paesi a rischio;
Policy di offerta di mutui tramite intermediari, che disciplina le modalità di ricorso a
reti esterne per l’offerta di mutui a Clientela non captive, al fine di contenere potenziali rischi di credito, rischi operativi e rischi reputazionali;
Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui della Clientela diretta delle banche reti, che fornisce le linee guida del Gruppo UBI
per la realizzazione delle operazioni di portabilità attiva e passiva, di rinegoziazione,
di sostituzione e di estinzione anticipata (parziale o totale) dei mutui, nell’ottica di
garantire (anche attraverso la definizione di livelli minimi di servizio) la massima
riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi, nonché di dotare il
Gruppo degli opportuni processi e strumenti per il presidio dei rischi relativi (di credito, operativi e reputazionali);
Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui intermediati, con riferimento all’operatività sui mutui intermediati sulla base di
convenzioni tra le società/ banche del Gruppo e specifiche reti distributive;
Policy risk-adjusted pricing che definisce il processo di definizione ed
implementazione delle logiche Risk Adjusted Pricing per i diversi prodotti che
comportano l’assunzione di rischio di credito;
Policy sul rischio derivante da cartolarizzazioni, che definisce le linee guida che il
Gruppo si pone con riferimento alla gestione del rischio derivante dalle attività di
cartolarizzazione;
Policy sul rischio residuo, che definisce gli orientamenti strategici relativi alla gestione
del “rischio residuo” definendo il processo di controllo sull’acquisizione e utilizzo delle tecniche di attenuazione del rischio di credito per la mitigazione del rischio in
oggetto.
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
La Banca impiega tecniche di mitigazione del rischio tipiche dell’attività Bancaria
acquisendo dalla controparte, per talune tipologie di affidamenti, garanzie reali, immobiliari
e finanziarie, e garanzie personali.
La determinazione dell’ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione
delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle
garanzie reali vengono applicati “scarti” prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia
(ipoteche, pegno su denaro, pegno sugli strumenti finanziari).
Al fine di assicurare la sussistenza dei requisiti generali e specifici richiesti per il riconoscimento a fini prudenziali delle garanzie reali, annoverate fra le tecniche di Credit
Risk Mitigation (CRM) – secondo quanto previsto dalla Circolare della Banca d’Italia n. 263
del 27/12/2006 e successivi aggiornamenti - il Gruppo UBI ha:
ridefinito i processi del credito relativi alla raccolta e gestione delle garanzie. Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, nelle Banche Rete è previsto l’obbligo
di inserimento, nell’apposito applicativo informatico a disposizione dei gestori, di
tutti i dati relativi all’immobile necessari a rendere la garanzia eligible. Particolare attenzione è stata posta all’obbligatorietà della perizia ed alla tempestività di
recupero delle informazioni notarili (estremi di registrazione notarili), elementi
determinanti per il perfezionamento della garanzia.
recuperato per le garanzie ipotecarie in essere tutte le informazioni necessarie ad assicurarne l’ammissibilità in linea con le disposizioni di Basilea 2 in termini di
requisiti specifici. Tale attività è stata conclusa nel 2009.
In generale, nel corso del 2009 sono state consolidate le soluzioni organizzative ed
informatiche che permettono la gestione delle garanzie secondo i processi definiti, nelle fasi
di perfezionamento, valorizzazione e monitoraggio.
187
2.4 Attività finanziarie deteriorate
La classificazione del portafoglio problematico coincide con quanto disposto dalla normativa
e può essere così sintetizzata:
• sconfini continuativi oltre 180 giorni (per alcune tipologie di esposizioni le
disposizioni di Vigilanza sostituiscono tale periodo con il termine di 90 giorni), • crediti ristrutturati,
• incagli,
• sofferenze.
Oltre alle suddette classi, permane la fattispecie dei crediti problematici relativi al “rischio paese” per esposizioni non garantite verso la Clientela, istituzionale ed ordinaria,
appartenente a paesi definiti “a rischio” come definito dall’Organo di Vigilanza.
In particolare per quanto riguarda gli “incagli”, al fine di ottimizzarne il presidio se ne
effettua, ad esclusivo fine gestionale, una suddivisione fra le posizioni in cui, la temporanea
situazione di obiettiva difficoltà si ritenga risolvibile in brevissimo tempo (di norma nei 9
mesi eccezionalmente prorogabili per ulteriori 3 mesi), definendole “incagli operativi” e le restanti posizioni, per le quali si ritenga opportuno il disimpegno dalla relazione con un
recupero extragiudiziale entro un periodo di tempo superiore. Inoltre gli “sconfini
continuativi oltre i 180 giorni” sono oggetto di controlli per determinarne, entro un limite
massimo gestionale di 60 giorni, il rientro “in bonis” ovvero il passaggio ad altri stati di
credito anomalo. La gestione dei crediti problematici è presidiata in funzione del relativo livello di rischiosità:
essa è in carico alle strutture organizzative preposte alla gestione del Credito Anomalo della
Banca per quanto riguarda gli “sconfini continuativi oltre i 180 giorni”, gli “incagli operativi”
ed i “crediti ristrutturati”; per quanto riguarda le posizioni ad “incaglio” e a “sofferenza”, la
gestione è accentrata presso l’Area Recupero Crediti della Capogruppo.
La valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore avviene analiticamente, per singola posizione, assicurando adeguati livelli di copertura delle perdite previste.
L’analisi delle esposizioni deteriorate viene costantemente effettuata dalle singole unità
operative che ne presidiano i rischi e dalla Capogruppo.
La risoluzione da parte delle controparti dello stato di difficoltà è il fattore determinante per
il rientro delle posizioni ”in bonis”; tale evento è sostanzialmente concentrato nelle relazioni a “sconfino continuativo oltre i 180 giorni” ed in quelle in “incaglio operativo”.
188
Informazioni di natura quantitativa
A. QUALITÀ DEL CREDITO
A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e
territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/qualità Sofferenze IncagliEsposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scaduteAltre attività Totale
1. Attività finanziare detenute per la negoziazione - 366 14 - 50.079 50.459
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 20.591 20.591
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
4. Crediti verso banche - 191 - - 5.727.895 5.728.086
5. Crediti verso clientela 248.498 336.718 243.516 120.486 19.010.193 19.959.411
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - 144.697 144.697
Totale 31/12/2009 248.498 337.275 243.530 120.486 24.953.455 25.903.244
Totale 31/12/2008 150.473 157.101 16.561 35.933 27.067.562 27.427.630
189
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Esposizione LordaRettifiche
specificheEsposizione Netta Esposizione Lorda
Rettifiche di
portafoglioEsposizione Netta
1. Attività finanziare detenute per la negoziazione 380 - 380 X X 50.079 50.459
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 20.591 - 20.591 20.591
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -
4. Crediti verso banche 191 - 191 5.727.895 - 5.727.895 5.728.086
5. Crediti verso clientela 1.195.158 (245.942) 949.216 19.082.479 (72.284) 19.010.195 19.959.411
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -
8. Derivati di copertura - - - X X 144.697 144.697
Totale 31/12/2009 1.195.729 (245.942) 949.787 24.830.965 (72.284) 24.953.457 25.903.244
Totale 31/12/2008 530.188 (170.120) 360.068 26.691.982 (59.218) 27.067.562 27.427.630
In bonis
Totale
(Esposizione netta)Portafogli/Qualità
Attività deteriorate
190
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/valoriEsposizione
lorda
Rettifiche di valore
specifiche
Rettifiche di valore
di portafoglio
Esposizione
Netta
A. Esposizione per cassa
a) Sofferenze - - X -
b) Incagli 191 - X 191
c) Esposizione ristrutturate - - X -
d) Esposizione scadute - - X -
e) Altre attività 5.727.895 X - 5.727.895
Totale A 5.728.086 - - 5.728.086
B. Esposizione fuori bilancio
a) Deteriorate - - X -
b) Altre 303.367 X - 303.367
Totale B 303.367 - - 303.367
Totale A+B 6.031.453 - - 6.031.453
Non essendovi esposizioni deteriorate nei confronti di banche, né di conseguenza rettifiche
di valore, si omette la pubblicazione delle tabelle previste dai paragrafi A.1.4 e A.1.5 della Circolare 262.
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso Clientela: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/valoriEsposizione
lorda
Rettifiche di valore
specifiche
Rettifiche di valore di
portafoglio
Esposizione
netta
A. Esposizione per cassa
a) Sofferenze 438.782 (190.284) X 248.498
b) Incagli 377.834 (41.116) X 336.718
c) Esposizione ristrutturate 254.596 (11.081) X 243.515
d) Esposizione scadute 123.946 (3.461) X 120.485
e) Altre attività 19.103.069 X (72.284) 19.030.785
Totale A 20.298.227 (245.942) (72.284) 19.980.001
B. Esposizione fuori bilancio
a) Deteriorate 35.172 (1.132) X 34.040
b) Altre 3.234.775 X (4.408) 3.230.367
Totale B 3.269.947 (1.132) (4.408) 3.264.407
Totale A+B 23.568.174 (247.074) (76.692) 23.244.408
191
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso Clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
A. Esposizione lorda iniziale 289.293 182.222 20.629 37.949
- di cui esposizioni cedute non cancellate - - - -
B. Variazioni in aumento 231.203 518.110 273.384 511.994
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 80.676 293.447 199.899 502.992
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 137.115 192.578 31.233 698
B.3 Altre variazioni in aumento 13.412 32.085 42.252 8.304
C. Variazioni in diminuzione (81.714) (322.498) (39.417) (425.997)
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - (52.067) (4.851) (198.108)
C.2 cancellazioni (33.795) - (214) -
C.3 incassi (47.919) (22.095) (31.261) (947)
C.4 realizzi per cessioni - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (146.096) - (215.528)
C.6 altre variazioni in diminuzione - (102.240) (3.091) (11.414)
D. Esposizione lorda finale 438.782 377.834 254.596 123.946
- di cui esposizioni cedute non cancellate - 421 - 46
192
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso Clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni
ristrutturate
Esposizioni
scadute
A.Rettifiche complessive iniziali (138.915) (25.121) (4.068) (2.016)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -
B. Variazioni in aumento (105.186) (35.633) (7.451) (3.615)
B.1 rettifiche di valore (84.521) (32.555) (4.284) (2.800)
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizione deteriorate (12.031) (708) (2.088) (6)
B.3 altre variazioni in aumento (8.634) (2.370) (1.079) (809)
C.Variazioni in diminuzione 53.817 19.638 438 2.170
C.1 riprese di valore da valutazione 8.039 971 20 247
C.2 riprese di valore da incasso 11.983 5.443 204 314
C.3 cancellazioni 33.795 - 214 -
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizione deteriorate - 13.224 - 1.609
C.5 altre variazioni in diminuzione - - - -
D. Rettifiche complessive finali (190.284) (41.116) (11.081) (3.461)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - (9) - -
193
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Esposizioni creditizie per cassa 745.854 7.365.778 1.346.374 1.819.400 705.892 21.229 13.703.561 25.708.088
B. Derivati 1.111 9.413 4.885 12.426 228 - 167.093 195.156
B.1 Derivati finanziari 1.111 9.413 4.885 12.426 228 - 167.093 195.156
B.2 Derivati creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate 540.029 583.937 124.250 61.919 26.839 190 758.180 2.095.344
D. Impegni a erogare fondi 67.090 291.211 56.738 218.466 84.099 154 559.515 1.277.273
Totale 1.354.084 8.250.339 1.532.247 2.112.211 817.058 21.573 15.188.349 29.275.861
Esposizioni
Classi di rating esterni
Senza rating Totale
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Rating 1 Rating 2 Rating 3 Rating 4 Rating 5 Rating 6 Rating 7 Rating 8 Rating 9 Rating 10 Rating 11 Rating 12 Rating 13 Rating 14
A. Esposizioni per cassa 305.957 336.185 1.699.783 1.919.779 1.765.290 3.726.789 956.149 1.241.872 2.385.877 1.581.905 1.168.940 359.689 922.677 195.012 7.142.184 25.708.088
B. Derivati 1.622 77 6.585 6.660 5.238 5.308 235 8.695 3.615 786 1.966 46 699 353 153.271 195.156
B.1 Derivati finanziari 1.622 77 6.585 6.660 5.238 5.308 235 8.695 3.615 786 1.966 46 699 353 153.271 195.156
B.2 Derivati creditizi - - - - - - - - - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate 72.303 239.228 395.206 133.216 475.706 214.297 30.813 139.357 83.795 30.367 43.220 6.192 11.363 10.023 210.260 2.095.345
D. Impegni a erogare fondi 22.312 3.837 302.682 131.275 550 127.291 101.184 99.476 101.324 72.855 134.454 3.212 50.932 7.111 118.771 1.277.264
Totale 402.195 579.327 2.404.255 2.190.929 2.246.785 4.073.684 1.088.382 1.489.400 2.574.611 1.685.914 1.348.579 369.138 985.671 212.498 7.624.486 29.275.852
Esposizioni Senza rating Totale
Classi di rating interni
Le classi di Scala Maestra sono costituite da intervalli di PD (Probabilità di Default) all’interno dei quali sono mappate le PD puntuali
corrispondenti alle singole classi dei diversi modelli di rating interno. Tale rappresentazione garantisce la confrontabilità delle esposizioni relative a controparti valutate con diversi modelli di rating interno.
Le sei classi di scala maestra meno rischiose presentano una concentrazione pari al 52,5% del totale delle esposizioni per cassa dotate di
rating interno, mentre il 6% è concentrato nelle 2 classi più rischiose. La classe 6 risulta la maggiore in termini di esposizioni.
194
A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia
A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite
Immobili TitoliAltre garanzie
realiCLN
Governi e banche
centrali
Altri Enti
pubbliciBanche
Altri
soggetti
Governi e banche
centrali
Altri Enti
pubbliciBanche
Altri
soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite
1.1. totalmente garantite 3.004 - 3.004 - - - - - - - - - - 3.004
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 374.902 - 374.305 - - - - - - - - - - 374.305
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite
2.1. totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -
Valore
esposizione netta
Altri derivati
Totale (1)+(2)
Garanzie reali (1)
Garanzie personali (2)
Derivati su crediti Crediti di firma
A.3.2 Esposizioni creditizie verso Clientela garantite
Immobili TitoliAltre garanzie
realiCLN
Governi e banche
centrali
Altri Enti
pubbliciBanche
Altri
soggetti
Governi e banche
centrali
Altri Enti
pubbliciBanche
Altri
soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite
1.1. totalmente garantite (13.019.068) 9.025.529 487.155 4.286 - - - - - - 8.830 5.862 2.891.524 12.423.186
- di cui deteriorate (450.812) 281.123 5.817 42 - - - - - - - - 151.754 438.736
1.2. parzialmente garantite (1.063.419) 109.150 193.768 1.518 - - - - - - 155 4.399 318.320 627.310
- di cui deteriorate (212.132) 10.171 104.664 - - - - - - - - 18 13.565 128.418
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite
2.1. totalmente garantite (1.124.913) 385.782 44.631 10.375 - - - - - - 409 6.653 458.892 906.742
- di cui deteriorate (10.275) 1.732 1.974 79 - - - - - - - - 6.041 9.826
2.2. parzialmente garantite (191.243) 7.003 19.201 2.053 - - - - - - - 5.862 32.278 66.397
- di cui deteriorate (1.120) - 32 32 - - - - - - - - 14 78
Valore
esposizione netta
Garanzie reali (1)
Garanzie personali (2)
Totale (1)+(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati
195
B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso Clientela (valore di
bilancio)
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
Esposiz
ione n
ett
a
Rett
ific
he v
alo
re
specif
iche
Rett
ific
he v
alo
re
di
port
afo
gli
o
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - X - - X 7.956 (2.970) X - - X 154.943 (112.839) X 85.599 (74.475) X
A.2 Incagli - - X - - X 3.055 (3.811) X - - X 254.487 (29.341) X 79.176 (7.964) X
A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X 1.684 (89) X - - X 240.055 (10.992) X 1.776 - X
A.4 Esposizioni scadute - - X - - X 808 (21) X - - X 70.797 (2.055) X 48.880 (1.385) X
A.5 Altre esposizioni 24.371 X - 28.890 X - 1.274.819 X (2.369) 20.480 X (1) 11.780.949 X (47.367) 5.901.276 X (22.546)
Totale A 24.371 - - 28.890 - - 1.288.322 (6.891) (2.369) 20.480 - (1) 12.501.231 (155.227) (47.367) 6.116.707 (83.824) (22.546)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - X - - X 100 - X - - X 2.997 (561) X 37 (4) X
B.2 Incagli - - X - - X - - X - - X 15.491 (500) X 122 (1) X
B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X 14 - X - - X 15.279 (66) X - - X
B.4 Altre esposizioni 21.577 X - 59.987 X (17) 159.158 X (194) 6.892 X (2) 2.845.348 X (3.854) 137.405 X (342)
Totale B 21.577 - - 59.987 - (17) 159.272 - (194) 6.892 - (2) 2.879.115 (1.127) (3.854) 137.564 (5) (342)
Totale (A+B) 31/12/2009 45.948 - - 88.877 - (17) 1.447.594 (6.891) (2.563) 27.372 - (3) 15.380.346 (156.354) (51.221) 6.254.271 (83.829) (22.888)
Totale (A+B) 31/12/2008 22.947 - (73) 91.096 - (66) 1.208.086 (2.862) (3.137) 28.589 - (11) 15.829.211 (100.104) (45.027) 6.466.201 (67.865) (14.857)
Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizioni/Controparti
Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Società finanziarie
196
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso Clientela (valore di
bilancio)
Esposizione nettaRettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 248.382 (190.213) 116 (67) - - - - - (3)
A.2 Incagli 336.667 (41.088) 50 (27) 1 (1) - - - -
A.3 Esposizioni ristrutturate 243.515 (11.081) - - - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute 119.976 (3.441) 336 (17) 5 - - - 168 (3)
A.5 Altre esposizioni 18.997.132 (71.851) 29.316 (426) 2.093 (4) 316 - 1.928 (3)
TOTALE A 19.945.672 (317.674) 29.818 (537) 2.099 (5) 316 - 2.096 (9)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 3.133 (565) - - - - - - - -
B.2 Incagli 15.613 (501) - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 15.294 (66) - - - - - - - -
B.4 altre esposizioni 3.228.730 (4.407) 1.210 - 3 - 424 (1) - -
TOTALE B 3.262.770 (5.539) 1.210 - 3 - 424 (1) - -
Totale (A+B) 31/12/2009 23.208.442 (323.213) 31.028 (537) 2.102 (5) 740 (1) 2.096 (9)
Totale (A+B) 31/12/2008 23.604.932 (232.543) 34.591 (1.447) 4.245 (5) 100 - 2.262 (4)
RESTO DEL MONDO
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA
197
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di
bilancio)
Esposizione nettaRettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessiveEsposizione netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Incagli - - - - 191 - - - - -
A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -
A.5 Altre esposizioni 5.717.069 - 8.129 - 1 - 1.743 - 953 -
TOTALE A 5.717.069 - 8.129 - 192 - 1.743 - 953 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Incagli - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 altre esposizioni 262.467 - 26.337 - 2.966 - 9.732 - 1.865 -
TOTALE B 262.467 - 26.337 - 2.966 - 9.732 - 1.865 -
Totale (A+B) 31/12/2009 5.979.536 - 34.466 - 3.158 - 11.475 - 2.818 -
Totale (A+B) 31/12/2008 7.571.569 - 29.281 - 1.769 - 15.955 - 1.692 -
RESTO DEL MONDO
Esposizioni/Aree geografiche
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA
198
B.4 Grandi rischi
31/12/2009
Ammontare 1.632.437
Numero 5
Rispetto allo scorso esercizio, si evidenzia l’uscita dall’aggregato di una controparte, e
l’ingresso di tre nuove controparti.
199
C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE
ATTIVITÀ
C.1 Operazioni di cartolarizzazione
La Banca non è tenuta a compilare la presente sezione in quanto svolge attività di “subservicer” nell’incasso dei crediti cartolarizzati nell’ambito dell’operazione Albenza 3 S.r.l.
per conto della Capogruppo UBI Banca, nel cui bilancio vengono indicate tutte le necessarie
informazioni in merito alle operazioni di cartolarizzazione ed altre attività di servicing.
Per completezza di informazione si segnala che l’operazione Albenza 2 S.r.l. è stata chiusa
anticipatamente come da previsione contrattuale; pertanto la relativa attività di servicing è cessata alla chiusura del trimestre immediatamente precedente (31 dicembre 2008). Per tale
operazione il diritto di riacquisto dei crediti, contrattualmente spettante ad UBI Banca
S.c.p.A., è stato ceduto a Banca Popolare di Bergamo S.p.A. che ha provveduto ad iscrivere
nel proprio attivo i crediti ceduti.
C.2 Operazioni di cessione
Non sono state effettuate operazioni di cessione.
C.3 Operazioni di covered bond
Nel corso del mese di settembre 2009 la Capogruppo ha realizzato la prima emissione
pubblica, per un miliardo di euro, di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) nell’ambito di un Programma di massimi 10 miliardi di euro, avviato nel luglio del 2008 con
le prime cessioni di mutui da parte di due banche del Gruppo, Banco di Brescia e Banca
Regionale Europea.
Alla fine dell’anno 2009 ha aderito al programma anche Banca Popolare di Bergamo,
cedendo una quota del proprio portafoglio mutui al servizio della seconda emissione pubblica, sempre per un miliardo di euro, realizzata nel mese di dicembre 2009.
Di seguito si riportano le caratteristiche delle due emissioni:
(dati in unità di euro)
Denominazione Data di
emissione Data di
scadenza Valore
nominale Cedola
UBI BANCA 3,625% CB due 23/09/2016 23/09/2009 23/09/2016 1.000.000.000 36.250.000,00
UBI BANCA 4,000% CB due 16/12/2019 16/12/2009 16/12/2019 1.000.000.000 40.000.000,00
Entrambe le emissioni hanno ricevuto rating AAA/Aaa da parte di Fitch e Moody’s .
La struttura del programma è la seguente: è stata costituita un’apposita società veicolo, UBI Finance s.r.l. che in qualità di garante delle emissioni fatte da UBI Banca ha assunto un
portafoglio di mutui ipotecari residenziali ceduti dalle banche rete del Gruppo partecipanti al
programma sia come Banche Originator, che come Banche Finanziatrici.
Il ruolo di Master Servicer, di Calculation Agent e Cash Manager è svolto dalla Capogruppo,
mentre quello di Paying Agent è svolto da Bank of New York; UBI Banca ha poi delegato alle
Banche Originator, in qualità di Sub-servicer, le attività di servicing correlate alle gestione
degli incassi e dei rapporti con la Clientela relativi al portafoglio ceduto da ciascun Originator.
200
Al momento, come indicato più sopra, fanno parte del programma Banco di Brescia, Banca
Regionale Europea e Banca Popolare di Bergamo, che svolgono anche il ruolo di controparti swap nei balance guarantee swap stipulati con la società veicolo al fine di normalizzare i
flussi di cassa generati dal portafoglio mutui.
Il portafoglio a garanzia delle emissioni, che contabilmente è rimasto iscritto negli attivi di
ciascuna Banca cedente, ammonta al 31/12/2009 ad oltre 3,6 miliardi di euro di debito
residuo capitale, di cui 1,33 miliardi originati da Banca Popolare di Bergamo.
Nell’esercizio 2009 tale portafoglio ha generato incassi complessivi (per il solo mese di
dicembre essendo la cessione del portafoglio BPB intervenuta in data primo dicembre) per
circa 20 milioni di euro.
Per l’attività di subservicing la Banca percepisce un compenso, commisurato all’entità del
portafoglio gestito ed agli incassi; tale compenso, che per l’esercizio 2009 è riferito al solo
mese di dicembre, ammonta a circa 45 mila euro.
201
D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
In merito alla misurazione del rischio di credito, il Gruppo UBI ha sviluppato un modello di Portfolio Credit Risk attraverso il motore di calcolo PCRE di Algorithmics: esso considera il
rischio complessivo di un portafoglio di crediti modellizzando e catturando la componente
derivante dalla correlazione dei default delle controparti, calcolando le perdite creditizie e il
capitale a rischio di credito a livello di portafoglio. Il modello annovera, fra i vari input, le
variabili di PD e LGD utilizzate per finalità di vigilanza.
Sezione 2 Rischi di mercato
2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di
negoziazione di vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali
Ai fini della compilazione della presente sezione si considerano esclusivamente gli strumenti
finanziari rientranti nel “portafoglio di negoziazione di vigilanza”, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza sui rischi di mercato. Conseguentemente,
sono escluse eventuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di negoziazione ma non
rientranti nell’anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono comprese
nell’informativa relativa al “portafoglio bancario”.
B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e
del rischio di prezzo
Si veda il successivo paragrafo A. “Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse”.
202
Informazioni di natura quantitativa
1.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione EURO
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - (1.305.839) 26.383 45.844 432.015 417.101 322.509 61.919
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - (1.305.839) 26.383 45.844 432.015 417.101 322.509 61.919
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 326.498 126.594 79.301 251.535 127.602 34.956 296
- Posizioni corte - 326.498 126.594 79.301 251.535 127.602 34.956 296
- Altri derivati - (1.305.839) 26.383 45.844 432.015 417.101 322.509 61.919
- Posizioni lunghe - 1.704.540 550.910 150.529 1.096.265 1.556.014 359.303 61.919
- Posizioni corte - 3.010.379 524.527 104.685 664.250 1.138.913 36.794 -
203
1.2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione DOLLARO USA
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 347 - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 347 - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 29.198 25.663 44.058 2.360 - - -
- Posizioni corte - 29.198 25.663 44.058 2.360 - - -
- Altri derivati - 347 - - - - - -
- Posizioni lunghe - 64.798 9.732 5.207 - - - -
- Posizioni corte - 64.451 9.732 5.207 - - - -
204
1.3 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione YEN GIAPPONE
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 451 6.008 9.763 - - - -
- Posizioni corte - 451 6.008 9.763 - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 12.316 20.811 1.194 - - - -
- Posizioni corte - 12.316 20.811 1.194 - - - -
205
1.4 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione DOLLARO AUSTRALIANO
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 7.496 8.746 8.746 - - - -
- Posizioni corte - 7.496 8.746 8.746 - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 1.187 - - - - - -
- Posizioni corte - 1.187 - - - - - -
206
1.5 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività
finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione CORONA NORVEGESE
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - 15.060 - - - - -
- Posizioni corte - - 15.060 - - - - -
207
1.6 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - ALTRE VALUTE
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - (272) - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - (272) - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - 1.597 2.183 2.139 - - - -
- Posizioni corte - 1.597 2.183 2.139 - - - -
- Altri derivati - (272) - - - - - -
- Posizioni lunghe - 1.212 1.103 743 - - - -
- Posizioni corte - 1.484 1.103 743 - - - -
208
2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli
di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione
Si segnala che non sono presenti esposizioni in titoli di capitale ed indici azionari.
3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di
analisi di sensitività
Il portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca Popolare di Bergamo si compone di
swap e Cap/Floor negoziati con la Capogruppo. Si segnala che a fine dicembre il VaR complessivo del portafoglio di negoziazione era pari a 532 euro circa con un NAV pari a circa
418.553 euro circa (VaR medio del 2009 di 23.762 euro).
209
2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - Portafoglio bancario
Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non
compresi nel portafoglio di negoziazione di cui alla sezione 2.1.
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo
Il rischio di tasso di interesse è definito come il rischio attuale o prospettico di una
variazione del margine di interesse e del valore economico della Banca, a seguito di
variazioni inattese dei tassi d’interesse che impattano il portafoglio bancario. La misurazione, il monitoraggio ed il reporting dell’esposizione al rischio tasso di interesse
sono effettuati dall’Area Risk Management della Capogruppo, che provvede su base mensile:
• ad effettuare analisi di sensitivity del valore economico (fair value risk) finalizzata alla
misurazione della variazione del valore del patrimonio in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento;
• ad effettuare, attraverso un’analisi di gap statico (assumendo cioè che le posizioni
siano costanti nel corso del periodo), un’analisi di sensitivity del margine di interesse
(cash flow risk), che si focalizza sulle variazioni reddituali su un orizzonte temporale
di dodici mesi valutate in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento.
L’analisi di sensitivity del valore economico include una stima degli impatti derivanti dal
fenomeno di estinzione anticipata di mutui e prestiti, indipendentemente dalla presenza di
opzioni di rimborso anticipato definite contrattualmente. Tale stima è supportata da analisi statistiche e qualitative condotte nel corso del 2008 sulle principali banche del Gruppo UBI.
La stima di variazione del margine include sia una stima dell’effetto
reinvestimento/rifinanziamento dei flussi in scadenza che l’effetto legato alla elasticità e
vischiosità delle poste a vista. I fattori di elasticità e ritardo nell’adeguamento dei tassi
contrattuali sono differenziati per segmento commerciale di classificazione della Clientela.
B. Attività di copertura del fair value
Nel corso dell’esercizio 2009 sono state poste in essere coperture specifiche e generiche per il tramite di strumenti finanziari derivati al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di fair value (fair value hedge) dovute al rischio di tasso di interesse. In particolare, hanno
formato oggetto di copertura gli impieghi a tasso fisso e tasso misto di durata superiore
all’anno (copertura generica) per complessivi circa 1,92 miliardi di euro di nominale, e le
emissioni obbligazionarie (copertura specifica) a tasso fisso e zero coupon per complessivi
circa 2,78 miliardi di euro di nominale. L’ammontare totale delle coperture in essere al 31 dicembre 2009 è pari, rispettivamente, a 2.748 milioni (impieghi a tasso fisso e misto) e
5.854 milioni (emissioni obbligazionarie). I contratti derivati utilizzati sono stati del tipo
Interest Rate Swap.
L’attività di verifica dell’efficacia delle coperture è svolta dall’Area Risk Management della
Capogruppo. Nel dettaglio, le verifiche di efficacia vengono effettuate secondo quanto
previsto dai Principi contabili internazionali attraverso test prospettici all’attivazione della copertura, cui seguono test retrospettivi svolti con cadenza mensile.
C. Attività di copertura dei flussi finanziari
Nel bilancio di Banca Popolare di Bergamo sono presenti gli effetti di relazioni di “copertura
di flussi finanziari” in relazione alle sole emissioni di Certificati di Deposito in valuta giapponese (JPY), emissioni coperte da Domestic Currency Swap (DCS).
210
Informazioni di natura quantitativa
1.1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -
Valuta di denominazione EURO
Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 13.062.710 9.923.847 905.552 46.391 459.329 246.365 821.122 -
1.1 Titoli di debito - 20.089 501 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 20.089 501 - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 5.428.215 279.590 101.460 616 3.963 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 7.634.495 9.624.168 803.591 45.775 455.366 246.365 821.122 -
- c/c 4.883.560 - - - - - - -
- altri finanziamenti 2.750.935 9.624.168 803.591 45.775 455.366 246.365 821.122 -
- con opzione di rimborso anticipato 270.980 8.696.898 688.509 36.010 440.536 246.365 821.122 -
- altri 2.479.955 927.270 115.082 9.765 14.830 - - -
2. Passività per cassa 12.943.613 2.960.032 1.777.156 1.669.183 3.421.254 15.695 251 -
2.1 Debiti verso clientela 12.876.559 260.670 97.776 - - - - -
- c/c 12.599.700 - - - - - - -
- altri debiti 276.859 260.670 97.776 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 276.859 260.670 97.776 - - - - -
2.2 Debiti verso banche 65.962 - - - - - - -
- c/c 49.348 - - - - - - -
- altri debiti 16.614 - - - - - - -
2.3 Titoli di debito 1.092 2.699.362 1.679.380 1.669.183 3.421.254 15.695 251 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.092 2.699.362 1.679.380 1.669.183 3.421.254 15.695 251 -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - (1.305.838) (2.198.200) (131.111) 3.426.158 (237.070) - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - (1.305.838) (2.198.200) (131.111) 3.426.158 (237.070) - -
- Opzioni - - 10.377 (10.377) (10.377) - - -
+ Posizioni lunghe - 13.809 10.377 - - - - -
+ Posizioni corte - 13.809 - 10.377 10.377 - - -
- Altri derivati - (1.305.838) (2.208.577) (120.734) 3.436.535 (237.070) - -
+ Posizioni lunghe - 3.455.586 319.594 760.290 4.337.975 3.487 - -
+ Posizioni corte - 4.761.424 2.528.171 881.024 901.440 240.557 - -
211
1.2 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -
Valuta di denominazione DOLLARO USA
Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 101.267 36.205 880 15 - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 75.596 - - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 25.671 36.205 880 15 - - - -
- c/c 12.833 - - - - - - -
- altri finanziamenti 12.838 36.205 880 15 - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 12.838 36.205 880 15 - - - -
2. Passività per cassa 85.584 43.207 7.296 41 35 - - -
2.1 Debiti verso clientela 74.019 44 - - - - - -
- c/c 74.019 44 - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 9.909 34.720 6.953 - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti 9.909 34.720 6.953 - - - - -
2.3 Titoli di debito 1.656 8.443 343 41 35 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.656 8.443 343 41 35 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
212
1.3 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -
Valuta di denominazione FRANCO SVIZZERO
Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 5.082 9.175 1.056 - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 5.073 - - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 9 9.175 1.056 - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri finanziamenti 9 9.175 1.056 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 9 9.175 1.056 - - - - -
2. Passività per cassa 4.389 8.130 3.397 - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 4.288 - - - - - - -
- c/c 4.288 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche - 7.426 3.370 - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 7.426 3.370 - - - - -
2.3 Titoli di debito 101 704 27 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 101 704 27 - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
213
1.4 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -
Valuta di denominazione YEN GIAPPONESE
Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 1.813 9.161 1.044 - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 1.513 - - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 300 9.161 1.044 - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri finanziamenti 300 9.161 1.044 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 300 9.161 1.044 - - - - -
2. Passività per cassa 5.150 514.522 245.814 52.351 4.959 - - -
2.1 Debiti verso clientela 616 - - - - - - -
- c/c 616 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche - 11.172 338 - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti - 11.172 338 - - - - -
2.3 Titoli di debito 4.534 503.350 245.476 52.351 4.959 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.534 503.350 245.476 52.351 4.959 - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 802.512 - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 802.512 - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 802.512 - - - - - -
+ Posizioni lunghe - 802.512 - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
214
1.5 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie –
Altre valute di denominazione
Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anniOltre 10 anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 12.536 3.030 36 - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti a banche 12.050 - - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 486 3.030 36 - - - - -
- c/c 317 - - - - - - -
- altri finanziamenti 169 3.030 36 - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 169 3.030 36 - - - - -
2. Passività per cassa 12.141 5.197 - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 12.043 - - - - - - -
- c/c 12.043 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 93 4.301 - - - - - -
- c/c 93 - - - - - - -
- altri debiti - 4.301 - - - - - -
2.3 Titoli di debito 5 896 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 5 896 - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
215
2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
L’esposizione al rischio di tasso di interesse di Banca Popolare di Bergamo, misurato
attraverso la sensitivity analysis in uno scenario di shift parallelo della curva dei tassi pari a
+100 bp, si attesta a fine periodo, al lordo dell’effetto derivante dal fenomeno relativo alle estinzioni anticipate, a -34,5 milioni di euro (-59,3 milioni di euro al 31 dicembre 2008). La
misura di rischio, al netto dell’impatto derivante dal fenomeno relativo alle estinzioni
anticipate, si attesta a -12,5 milioni di euro (-39,7 milioni di euro al 31 dicembre 2008), pari
allo 0,59% del Patrimonio di Vigilanza, a fronte della soglia - definita dalla Policy Rischi
finanziari di Gruppo per Banca Popolare di Bergamo su tale indicatore - pari all’1% del
Patrimonio di Vigilanza. L’esposizione include circa -5,7 milioni di euro relativi ad interest rate swap firm commitment su emissioni obbligazionarie ancora in collocamento al 31
dicembre 2009 escluse dalle elaborazioni. Al netto di tale apporto l’esposizione al rischio
tasso di interesse si attesterebbe a -6,8 milioni di euro, pari allo 0,32% del Patrimonio di
Vigilanza.
La tabella sottostante riporta le misure di rischio rilevate nei periodi citati in uno scenario di variazione parallela dei tassi di riferimento pari a +200 bp, coerentemente con quanto
richiesto dalla normativa prudenziale, rapportate al patrimonio di vigilanza di fine periodo.
Al 31 dicembre 2009, l’impatto sul margine di interesse, in ipotesi di shift della curva dei
tassi di riferimento pari a +100 basis point, è pari a +45,5 milioni di euro, mentre in ipotesi
di riduzione degli stessi (-100 b.p.) l’impatto sul margine di interesse è stimato in -62,3 milioni di euro. Tali livelli di esposizione includono l’effetto relativo alla viscosità delle poste
a vista (sia in termini di elasticità di trasferimento delle variazioni di tasso dai tassi di
riferimento ai tassi interni, che in termini di ritardo temporale di recepimento delle
variazioni stesse).
Di seguito vengono riportati i profili dei capitali per data di repricing e la scomposizione della sensitivity (+100 b.p.) per bucket temporale.
-8 000
-6 000
-4 000
-2 000
0
2 000
4 000
6 000
8 000
10 000
VISTA 1M 3M 6M 1Y 2Y 3Y 4Y 5Y 7Y 10Y 15Y 20Y >20Y
Mil
ion
i
Profilo del Gap di periodo
Sbilancio Attivo/Passivo Derivati copertura Estinzioni anticipate Gap Complessivo
Data cut-off: 31/12/2009
Indicatori di rischiosità - media annua
shift parallelo di +200 bp sensitivity/patrimonio di vigilanza 1.5% 2.4%
Indicatori di rischiosità - valori puntuali 31/12/2009 31/12/2008
shift parallelo di +200 bp sensitivity/patrimonio di vigilanza 1.0% 0.8%
Anno 2009 Anno 2008
216
-40
-30
-20
-10
0
10
20
30
VISTA 1M 3M 6M 1Y 2Y 3Y 4Y 5Y 7Y 10Y 15Y 20Y >20Y
Mil
ion
i
Sensitivity bucket: scenario +100 bp
Sbilancio Attivo/Passivo Derivati copertura Estinzioni anticipate Gap Complessivo
Data cut-off: 31/12/2009
Nell’ambito del portafoglio bancario la componente principale è quella classificata come
categoria IAS AFS - Available for Sale, che include titoli di Stato.
A titolo informativo si segnala che a fine dicembre il VaR complessivo del portafoglio
bancario di Banca Popolare di Bergamo era pari a 3.529 euro (3.896 euro al 30 giugno
2009) euro circa con un NAV pari a 20,6 milioni euro circa (20,5 milioni euro al 30 giugno
2009).
217
2.3 Rischio di cambio
Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite, per effetto di avverse variazioni
dei corsi delle divise estere, su tutte le posizioni detenute dalla Banca, indipendentemente dal portafoglio di allocazione.
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio
Nell’ambito delle analisi ALM svolte dall’Area Risk Management della Capogruppo,
l’esposizione al rischio cambio viene determinata sulla base della metodologia proposta da
Banca Italia ed è quantificata nell’8% della “posizione netta aperta in cambi”, nel caso in cui
quest’ultima sia superiore al 2 per cento del patrimonio di vigilanza.
La "posizione netta aperta in cambi" è determinata:
1. calcolando la posizione netta in ciascuna valuta e in oro;
2. convertendo in euro le posizioni nette sulla base del tasso di cambio o del prezzo per
l'oro; 3. sommando, separatamente, tutte le posizioni nette lunghe e tutte le posizioni nette
corte.
Il maggiore fra il totale delle posizioni nette lunghe e il totale delle posizioni nette corte
costituisce la “posizione netta aperta in cambi”.
B. Attività di copertura del rischio di cambio
L’operatività sui mercati dei cambi è svolta dalla Tesoreria di Gruppo che opera attraverso
strumenti quali operazioni in cambio a termine, forex swap, domestic currency swap e opzioni in cambi, ottimizzando il profilo dei rischi rivenienti dalle posizioni in valuta del
Gruppo.
Informazioni di natura quantitativa
L’esposizione al rischio di cambio, determinata sulla base della metodologia sopra descritta,
non risulta significativa alla data del 31 dicembre 2009.
218
1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati
DOLLARO USASTERLINA
INGLESE
YEN
GIAPPONESE
FRANCO
SVIZZERO
DOLLARO
AUSTRALIANOALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 138.360 9.706 12.085 15.266 - 7.380
A.1 Titoli di debito - - - - - -
A.2 Titoli di capitale - - - - - -
A.3 Finanziamenti a banche 75.596 6.301 1.513 5.049 - 5.759
A.4 Finanziamenti a clientela 62.764 3.405 10.572 10.217 - 1.621
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 1.081 446 40 640 - 214
C. Passività finanziarie 136.139 9.740 822.792 15.905 - 7.586
C.1 Debiti verso banche 51.559 2.702 11.505 10.785 - 1.680
C.2 Debiti verso clientela 74.063 6.137 616 4.288 - 5.906
C.3 Titoli di debito 10.517 901 810.671 832 - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 103 - - 1 - 10
E. Derivati finanziari 347 (273) 802.512 - - -
E.1 Opzioni - - - - - -
E.1.1 Posizioni Lunghe 101.280 4.662 16.221 - 24.988 1.258
E.1.2 Posizioni Corte 101.280 4.662 16.221 - 24.988 1.258
E.1 Altri derivati 347 (273) 802.512 - - -
E.1.1 Posizioni Lunghe 79.737 2.308 836.833 - 1.187 15.810
E.1.2 Posizioni Corte 79.390 2.581 34.321 - 1.187 15.810
Totale attività 320.458 17.122 865.179 15.906 26.175 24.662
Totale passività 316.912 16.983 873.334 15.906 26.175 24.664
Sbilancio 3.546 139 (8.155) - - (2)
Voci
Valute
2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Si veda quanto riportato nella analoga parte relativa al “rischio di tasso di interesse e di
prezzo” (sezione 2.1- 2.2).
219
2.4 Gli strumenti finanziari derivati
A. DERIVATI FINANZIARI
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Over the
counter
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 6.173.408 - (4.110.738) -
a) Opzioni 798.373 - (529.046) -
b) Swap 5.375.035 - (3.581.692) -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azioneari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 533.926 - (1.106.915) -
a) Opzioni 296.816 - (173.117) -
b) Swap - - - -
c) Forward 237.110 - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - (933.798) -
4) Merci - - - -
5) Altri sottostanti - - (1.258) -
Totale 6.707.334 - (5.218.911) -
Valori medi 7.065.314 - (5.263.298) -
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008
Attività sottostanti/Tipologie derivati
220
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 8.895.436 - 4.126.082 -
a) Opzioni 18.504 - 126.543 -
b) Swap 8.876.932 - 3.999.539 -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azioneari - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
3. Valute e oro 802.512 - 2.483.444 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri 802.512 - 2.483.444 -
4) Merci - - - -
5) Altri sottostanti - - - -
Totale 9.697.948 - 6.609.526 -
Valori medi 9.889.846 - 6.184.129 -
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008
Attività sottostanti/Tipologie derivati
221
A.2.2 Altri derivati
Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
2. Titoli di capitale e indici azioneari 5.682 - 15.334 -
a) Opzioni 5.682 - 15.334 -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
Attività sottostanti/ Tipologie derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri - - - -
4) Merci - - - -
5) Altri sottostanti - - - -
Totale 5.682 - 15.334 -
Valori medi 5.682 - 14.673 -
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008
Attività sottostanti/Tipologie derivati
222
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
Over the
counter
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 48.426 - 82.545 -
a) Opzioni 2.877 - 3.038 -
b) Interest rate swap 41.299 - 36.766 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 4.250 - 42.544 -
f) Futures - - - -
g) Altri - - 197 -
2. Portafoglio bancario - di copertura 144.696 - 350.589 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 138.377 - 93.535 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri 6.319 - 257.054 -
3. Portafoglio bancario - altri derivati 2.033 - 1.759 -
a) Opzioni 2.033 - 1.759 -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 195.155 - 434.893 -
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value positivo Fair value positivo
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008
223
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
Over the
counter
Controparti
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 48.346 - 82.051 -
a) Opzioni 2.877 - 3.038 -
b) Interest rate swap 41.227 - 36.319 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward 4.242 - 42.497 -
f) Futures - - - -
g) Altri - - 197 -
2. Portafoglio bancario - di copertura 72.754 - 79.295 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 53.553 - 44.429 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri 19.201 - 34.866 -
3. Portafoglio bancario - altri derivati 1.383 - 1.599 -
a) Opzioni 1.383 - 1.599 -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 122.483 - 162.945 -
Fair value negativo
Totale 31/12/2009 Totale 31/12/2008Portafogli/Tipologie derivati
Fair value negativo
224
A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi di interesse
- valore nozionale - - 4.293.617 604.667 - 1.224.383 50.741
- fair value positivo - - 3.947 5.703 - 32.293 452
- fair value negativo - - 39.338 517 - 1.943 522
- esposizione futura - - 40.591 1.305 - 9.074 447
2) Titoli di capitale e indici e azionari
- valore nozionale - - - - 324 - -
- fair value positivo - - - - 3 - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - 3 - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - 266.792 29.881 - 234.912 2.016
- fair value positivo - - 3.676 130 - 2.210 14
- fair value negativo - - 2.349 767 - 2.871 38
- esposizione futura - - 2.778 293 - 2.446 22
4) Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
Contratti non rientranti in accordi di compensazioneGoverni e Banche
Centrali
Imprese non
finanziarieAltri soggettiAltri enti pubblici Banche Società finanziarie
Società di
assicurazione
A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Questa fattispecie non è presente nel portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca.
225
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi di interesse
- valore nozionale - - 8.895.436 - - - -
- fair value positivo - - 138.377 - - - -
- fair value negativo - - 53.553 - - - -
- esposizione futura - - 35.432 - - - -
2) Titoli di capitale e indici e azionari
- valore nozionale - - 2.841 - - - 2.841
- fair value positivo - - 2.033 - - - -
- fair value negativo - - - - - - 1.383
- esposizione futura - - 170 - - - 170
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - 15.425 - 136.838 650.248
- fair value positivo - - - 68 - 865 5.387
- fair value negativo - - - 426 - 2.198 16.578
- esposizione futura - - - 154 - 1.430 6.648
4) Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
Contratti non rientranti in accordi di compensazioneSocietà di
assicurazione
Imprese non
finanziarieAltri soggetti
Governi e Banche
CentraliAltri enti pubblici Banche Società finanziarie
A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione
Questa fattispecie non è presente nel portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca.
226
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua Fino a 1 annoOltre 1 anno e
fino a 5 anniOltre 5 anni Totale
A) Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 1.526.522 2.168.235 2.478.651 6.173.408
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 529.205 4.720 - 533.925
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B) Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 3.033.460 5.249.792 612.184 8.895.436
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 5.682 - - 5.682
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 802.512 - - 802.512
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale 31/12/2009 5.897.381 7.422.747 3.090.835 16.410.963
Totale 31/12/2008 5.442.572 5.633.069 768.130 11.843.771
A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte / rischio finanziario – Modelli interni
La fattispecie non rileva.
B. DERIVATI CREDITIZI
Non sono presenti derivati creditizi.
C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI
C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
La fattispecie non rileva.
227
Sezione 3 Rischio di liquidità
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di
liquidità
Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità o meno della Banca di far fronte alle proprie
obbligazioni di pagamento e/o di raccogliere sul mercato fondi addizionali (funding liquidity
risk), oppure alla possibilità che il valore di una eventuale liquidazione di alcune attività
differisca significativamente dai correnti valori di mercato (asset liquidity risk).
A livello consolidato ed individuale il rischio di liquidità è regolato nell’ambito della policy dei
Rischi Finanziari, che oltre alla definizione dei limiti di esposizione e delle relative soglie di
early warning, declina anche le regole volte al perseguimento ed al mantenimento, mediante
politiche di raccolta e impiego coordinate ed efficienti, dell’equilibrio strutturale per le
Banche Rete e le Società Prodotto. La policy ha infine l’obiettivo di rendere omogenee, per tutte le società del Gruppo, sia le
modalità di intervento che i criteri di identificazione delle condizioni economiche,
individuando eventualmente a priori le specifiche eccezioni.
I presidi del rischio di liquidità per conto delle Banche Rete sono accentrati presso la
Capogruppo e competono:
• alla Macro Area Finanza (presidio di 1° livello) che provvede al monitoraggio giornaliero della liquidità e alla gestione del rischio nell’ambito dei limiti definiti;
• all’Area Risk Management (presidio di 2° livello), cui compete la misurazione degli
indicatori sintetici di rischio e la verifica periodica del rispetto dei limiti
Con particolare riferimento alla posizione in termini di equilibrio strutturale, il rischio di
liquidità è monitorato principalmente attraverso un modello di liquidity gap in cui viene
determinata l’evoluzione temporale dei flussi di cassa netti, allo scopo di evidenziare
eventuali criticità nelle condizioni di liquidità attesa. Il fabbisogno di liquidità complessivo
viene determinato come sommatoria dei gap negativi (flussi in uscita superiori a flussi in entrata) riscontrati per ogni singola fascia temporale. L’eventuale gap positivo riscontrato in
una fascia viene portato a riduzione di gap negativi relativi a fasce temporali successive.
Il fabbisogno di liquidità così determinato, viene raffrontato con il totale liquidità disponibile
- costituito da attività prontamente liquidabili e attività facilmente liquidabili - così da
quantificare il grado di copertura del rischio generato dalla posizione assunta.
228
Informazioni di natura quantitativa
1.1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: EURO
Voci / Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1 mese
fino a 3 mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anniOltre 5 anni Indeterminata Totale
Attività per cassa 12.393.082 226.614 162.242 646.892 748.988 553.703 646.845 4.081.133 6.083.708 - 25.543.207
A.1 Titoli di stato - - - - - - - 20.591 - - 20.591
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 12.393.082 226.614 162.242 646.892 748.988 553.703 646.845 4.060.542 6.083.708 - 25.522.616
- Banche 5.250.743 30.690 37.294 55.404 156.071 100.941 125 2.577 - - 5.633.845
- Clientela 7.142.339 195.924 124.948 591.488 592.917 452.762 646.720 4.057.965 6.083.708 - 19.888.771
Finanziamenti in sofferenza -
Finanziamenti insoluti -
Passività per cassa 12.841.751 30.718 43.743 312.622 818.182 158.701 981.399 6.182.265 1.225.925 - 22.595.306
B.1 Depositi 12.822.310 - - - - - - - 5.601 - 12.827.911
- Banche 54.072 - - - - - - - - - 54.072
- Clientela 12.768.238 - - - - - - - 5.601 - 12.773.839
B.2 Titoli di debito 12.542 384 6.708 257.776 678.972 60.925 980.802 6.177.341 1.214.837 - 9.390.287
B.3 Altre passività 6.899 30.334 37.035 54.846 139.210 97.776 597 4.924 5.487 - 377.108
Operazioni "fuori bilancio" (1.119.169) 15.822 3.520 21.892 119.132 32.487 153.495 370.229 488.896 - 86.304
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - (67) - - - - - (67)
- Posizioni lunghe - 264 4.226 22.712 92.295 59.242 71.755 2.360 - - 252.854
- Posizioni corte - 264 4.226 22.712 92.362 59.242 71.755 2.360 - - 252.921
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - 15.822 2.861 18.757 95.846 (4.321) (45.471) 2.052 - - 85.546
- Posizioni lunghe - 19.370 6.382 19.949 113.817 13.734 7.481 2.071 - - 182.804
- Posizioni corte - 3.548 3.521 1.192 17.971 18.055 52.952 19 - - 97.258
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi (1.119.994) - 659 3.135 23.353 36.808 198.966 368.177 488.896 - -
- Posizioni lunghe 117.441 - 659 3.135 23.353 36.808 198.966 368.177 488.896 15.039 1.252.474
- Posizioni corte 1.237.435 - - - - - - - - 15.039 1.252.474
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 825 - - - - - - - - - 825
229
1.2 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: YEN
GIAPPONESE
Voci / Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anniOltre 5 anni Indeterminata Totale
Attività per cassa 1.571 2.386 361 4.002 2.652 1.043 - - - - 12.015
A.1 Titoli di stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.571 2.386 361 4.002 2.652 1.043 - - - - 12.015
- Banche 1.513 - - - - - - - - - 1.513
- Clientela 58 2.386 361 4.002 2.652 1.043 - - - - 10.502
Finanziamenti in sofferenza -
Finanziamenti insoluti -
Passività per cassa 5.155 43.035 73.033 81.909 316.541 245.814 52.351 4.959 - - 822.797
B.1 Depositi 621 5.460 - 4.205 1.502 338 - - - - 12.126
- Banche 5 5.460 - 4.205 1.502 338 - - - - 11.510
- Clientela 616 - - - - - - - - - 616
B.2 Titoli di debito 4.534 37.575 73.033 77.704 315.039 245.476 52.351 4.959 - - 810.671
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" 3.454 - - - (10.178) 751 - - - - (5.973)
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - 1.502 4.506 6.759 26.819 10.957 - - - 50.543
- Posizioni corte - - 1.502 4.506 6.759 26.819 10.957 - - - 50.543
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - (12.882) - - - - - (12.882)
- Posizioni lunghe - - - - 6.319 - - - - - 6.319
- Posizioni corte - - - - 19.201 - - - - - 19.201
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 3.454 - - - 2.704 751 - - - - 6.909
- Posizioni lunghe 3.454 - - - 2.704 751 - - - - 6.909
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
230
1.3 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione:
DOLLARO USA
Voci / Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anniOltre 5 anni Indeterminata Totale
Attività per cassa 100.391 1.612 10.376 7.862 17.007 869 15 - 2 - 138.134
A.1 Titoli di stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 100.391 1.612 10.376 7.862 17.007 869 15 - 2 - 138.134
- Banche 75.596 - - - - - - - - - 75.596
- Clientela 24.795 1.612 10.376 7.862 17.007 869 15 - 2 - 62.538
Finanziamenti in sofferenza -
Finanziamenti insoluti -
Passività per cassa 85.605 11.875 205 11.422 19.694 7.285 41 35 - - 136.162
B.1 Depositi 74.040 11.109 - 10.412 13.233 6.942 - - - - 115.736
- Banche 24 11.106 - 10.412 13.189 6.942 - - - - 41.673
- Clientela 74.016 3 - - 44 - - - - - 74.063
B.2 Titoli di debito 1.656 766 205 1.010 6.461 343 41 35 - - 10.517
B.3 Altre passività 9.909 - - - - - - - - - 9.909
Operazioni "fuori bilancio" (164) - 278 - 233 - - - - - 347
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - 278 - 69 - - - - - 347
- Posizioni lunghe - 273 2.805 16.855 74.064 35.394 49.265 2.360 - - 181.016
- Posizioni corte - 273 2.527 16.855 73.995 35.394 49.265 2.360 - - 180.669
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi (164) - - - 164 - - - - - -
- Posizioni lunghe 91 - - - 164 - - - - 157 412
- Posizioni corte 255 - - - - - - - - 157 412
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
231
1.4 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione:
STERLINA INGLESE
Voci / Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anniOltre 5 anni Indeterminata Totale
Attività per cassa 11.858 169 1.390 425 814 35 - - - - 14.691
A.1 Titoli di stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 11.858 169 1.390 425 814 35 - - - - 14.691
- Banche 6.301 - - - - - - - - - 6.301
- Clientela 5.557 169 1.390 425 814 35 - - - - 8.390
Finanziamenti in sofferenza -
Finanziamenti insoluti -
Passività per cassa 6.142 - 152 - 3.446 - - - - - 9.740
B.1 Depositi 6.137 - - - 2.702 - - - - - 8.839
- Banche - - - - 2.702 - - - - - 2.702
- Clientela 6.137 - - - - - - - - - 6.137
B.2 Titoli di debito 5 - 152 - 744 - - - - - 901
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" - - (273) - - - - - - - (273)
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - (273) - - - - - - - (273)
- Posizioni lunghe - - - 473 552 3.063 2.883 - - - 6.971
- Posizioni corte - - 273 473 552 3.063 2.883 - - - 7.244
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
232
1.5 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - ALTRE VALUTE
Voci / Scaglioni temporali A vista
Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anniOltre 5 anni Indeterminata Totale
Attività per cassa 11.001 72 5.098 438 5.140 999 54 - - - 22.802
A.1 Titoli di stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 11.001 72 5.098 438 5.140 999 54 - - - 22.802
- Banche 10.831 - - - - - - - - - 10.831
- Clientela 170 72 5.098 438 5.140 999 54 - - - 11.971
Passività per cassa 10.400 - - 7.481 2.223 3.397 - - - 223 23.724
B.1 Depositi 10.299 - - 7.414 1.587 3.370 - - - 91 22.761
- Banche 116 - - 7.414 1.587 3.370 - - - - 12.487
- Clientela 10.183 - - - - - - - - 91 10.274
B.2 Titoli di debito 101 - - 67 636 27 - - - 132 963
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - 861 9.606 24.030 8.746 - - - 43.243
- Posizioni corte - - - 861 9.606 24.030 8.746 - - - 43.243
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - -
233
Sezione 4 Rischio operativo
Informazioni di natura qualitativa
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Per rischio operativo s’intende il rischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla
disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.
Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni
dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali.
Tale definizione include il rischio legale di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extracontrattuale ovvero da altre controversie
ma non comprende il rischio reputazionale e strategico.
Il rischio operativo è caratterizzato da relazioni di causa-effetto tali per cui, a fronte di uno o
più fattori scatenanti, si genera l’evento pregiudizievole, o effetto, cui è direttamente
collegabile una perdita economica.
Si definisce, pertanto, perdita operativa l’insieme degli effetti economici negativi derivanti da eventi di natura operativa, rilevati nella contabilità aziendale e tali da avere impatto sul
Conto Economico.
Nell’elaborazione delle policy di gestione del rischio operativo il Gruppo UBI Banca ha posto
particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo di rischio coerente con la
propensione al rischio definita dall’Alta Direzione. La policy di Gruppo prevede che i rischi operativi vengano identificati, misurati e monitorati nell’ambito del complessivo processo di
Operational Risk Management con i seguenti obiettivi:
individuare le cause degli eventi pregiudizievoli che sono all’origine delle perdite operative e, conseguentemente, incrementare la redditività aziendale e migliorare
l’efficienza della gestione, tramite l’individuazione delle aree critiche, il loro
monitoraggio e l’ottimizzazione del sistema dei controlli;
ottimizzare le politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio quali, ad esempio, quelle di assicurazione, alla luce dell’entità e dell’effettiva esposizione al rischio;
ottimizzare l’allocazione e l’assorbimento patrimoniale del rischio operativo e le politiche di accantonamento in ottica di creazione del valore per gli azionisti;
supportare il processo decisionale relativo all’apertura di nuovi business, attività, prodotti e sistemi;
sviluppare la cultura del rischio operativo a livello di Business Unit sensibilizzando tutta la struttura;
rispondere alle richieste regolamentari del Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale di Vigilanza delle Banche e dei gruppi Bancari.
Alla luce del contesto regolamentare definito con la pubblicazione della Circolare n. 263 del 27/12/2006 da Banca d’Italia la Banca adotta il metodo Standardizzato (TSA) per il calcolo
del requisito patrimoniale sui Rischi Operativi ed ha avviato un percorso finalizzato alla
richiesta di autorizzazione all’Autorità di Vigilanza per l'utilizzo di un modello interno di tipo
Avanzato (Advanced Measurement Approach-AMA) in uso combinato con il metodo TSA
(AMA parziale, ove con uso “parziale” si intende l’adozione del metodo AMA solamente per
alcune Business Line), attualmente adottato per soli fini gestionali.
Modello Organizzativo
Il rischio operativo pervade tutta la struttura e risiede in ogni funzione e unità organizzativa. È stato pertanto definito un modello organizzativo per la sua gestione che attribuisce
compiti e responsabilità sia a livello periferico che centrale delle singole entità giuridiche
coinvolte a livello di Gruppo. All’interno della Capogruppo è stato costituito un Comitato
Rischi Operativi con compiti di indirizzo e verifica del complessivo processo di Operational
Risk Management mentre nell’ambito dell’Area Risk Management è altresì operante uno specifico servizio (“Servizio Rischi Operativi”) dedicato alla progettazione, sviluppo e
manutenzione delle metodologie aziendali di rilevazione, misurazione, monitoraggio e verifica
234
dell’efficacia delle misure di mitigazione del rischio operativo e dei connessi sistemi di
reporting. Per la progettazione e lo sviluppo dell’impianto metodologico e della struttura del modello AMA oltre che della manutenzione dell’ambiente di calcolo, il Servizio Rischi
Operativi si avvale del supporto del Servizio Metodologie e Modelli operante all’interno
dell’Area Risk Management. All’interno dell’Area Risk Capital & Policies sono altresì operanti
il Servizio Financial & Oprisk Policies, responsabile, in collaborazione con le altre unità
organizzative competenti, della definizione delle policy di gestione, controllo e mitigazione del rischio operativo ivi incluse quelle di insurance risk management ed il Servizio Validazione
Modelli e Processi, responsabile del processo di convalida.
Il modello organizzativo della Banca è articolato in quattro livelli di responsabilità:
Referente Rischi Operativi (RRO): è il responsabile nell’ambito della propria entità giuridica della realizzazione del complessivo framework per la gestione dei rischi
operativi;
Supporto Rischi Operativi Locale (SROL): riveste il ruolo principale di supporto al Referente Rischi Operativi nel governo complessivo del processo di gestione dei rischi
operativi per l’entità giuridica di appartenenza;
Risk Champion (RC): presidia operativamente lo svolgimento del processo di Gestione dei rischi operativi ai fini della sua validazione complessiva, in relazione
alla propria area di business, coordinando e supportando i Risk Owners di
riferimento. Supporta il processo di monitoraggio dei rischi e partecipa alla
definizione ed attuazione delle strategie di mitigazione;
Risk Owner (RO): ha il compito di riconoscere e segnalare gli eventi di perdita operativa storici e/o potenziali che si manifestano/rilevano nel corso delle attività
quotidiane. Partecipa all’attuazione degli interventi correttivi e migliorativi comunicati dai livelli superiori e volti a ridurre il livello di esposizione al rischio.
Sistemi di gestione, misurazione e controllo
Il Sistema di Gestione dei Rischi Operativi è composto da:
un processo decentrato di censimento delle perdite operative (Loss Data Collection) finalizzato alla rilevazione integrata e sistematica degli eventi dannosi accaduti che
hanno comportato una perdita effettiva. Le perdite operative rilevate sono
periodicamente riconciliate con la contabilità ed aggiornate in tempo reale dai Risk
Owner e/o Risk Champion tramite una procedura, disponibile sulla rete intranet del Gruppo, con evidenza separata dei recuperi eventualmente ottenuti, anche
attraverso l’attivazione di specifiche polizze assicurative;
un processo strutturato di mappatura e valutazione degli scenari di rischio e dei fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni rilevanti (Risk
Assessment) insiti nelle aree di business del Gruppo, supportato da una procedura
informatica per la sua gestione integrata, con l’intento di fornire un’autodiagnosi
critica dell’operatività in tema di esposizione potenziale al rischio di perdite future, di adeguatezza dei controlli e delle misure di mitigazione in essere;
un data base delle perdite operative subite dal sistema italiano a partire dal 2003. Il Gruppo aderisce all’iniziativa dell’Osservatorio DIPO lanciata dall’ABI in tema di
rischi operativi per lo scambio dei dati di perdita di sistema sin dalla sua data di
costituzione;
un sistema di misurazione del capitale economico e regolamentare, per la determinazione dell’assorbimento patrimoniale del rischio operativo per business
unit tramite il metodo AMA e Standardizzato. In merito alla misurazione del rischio operativo tramite AMA il modello, attualmente realizzato, soggetto periodicamente a
processo di convalida e revisione interna, è tipo Loss Distribution Approach ed è
stato sviluppato internamente all’Area Risk Management attraverso il motore di
calcolo SAS OpRisk VaR e SAS integrando attraverso l’adozione del metodo
bayesiano le fonti informative illustrate ai punti precedenti (perdite interne, esterne e risk assessment).
235
Reporting
A supporto dell’attività di monitoraggio dei rischi operativi è stato realizzato un sistema di
reporting che fornisce le informazioni necessarie per la corretta gestione, misurazione e
mitigazione dei livelli di rischio assunti dal Gruppo.
Tale sistema è articolato sui medesimi livelli di responsabilità previsti dal modello
organizzativo per supportare i molteplici fabbisogni informativi insiti nel modello federale del Gruppo, con l’obiettivo di garantire la standardizzazione dell’informazione e consentire una
regolare verifica dei rischi operativi assunti propedeutici alla definizione di strategie e di
obiettivi di gestione coerenti con gli standard di rischio considerati accettabili.
La reportistica per gli organi societari, l’Alta Direzione della Capogruppo e delle principali
Banche/Società del Gruppo ed il Comitato Rischi Operativi, è periodicamente predisposta a
livello centrale dal Servizio Rischi Operativi ed include, con gradi di dettaglio e frequenza temporale (mensile/trimestrale) differenziati in base alle necessità, un’analisi andamentale
delle perdite interne e dei relativi recuperi corredata da un confronto con i dati esterni di
sistema, i risultati della valutazione dell’esposizione al rischio con l’identificazione delle aree
di vulnerabilità e la descrizione delle azioni da intraprendere per la prevenzione e
attenuazione del rischio e della rispettiva efficacia.
Meccanismi di trasferimento del rischio
Il Gruppo UBI Banca ha stipulato adeguate polizze assicurative a copertura dei principali rischi operativi trasferibili tenendo conto dei requisiti richiesti dalla Normativa di Vigilanza
Prudenziale (circ. 263/2006, Banca d’Italia). Le polizze sono state stipulate da UBI Banca
ScpA in nome proprio e per conto delle Banche Rete e Società Prodotto del Gruppo
interessate.
Rischio legale
La Banca Popolare Bergamo S.p.A è coinvolta in una pluralità di procedimenti giudiziari di
varia natura e di procedimenti legali originati dall’ordinario svolgimento della propria
attività. Per quanto non sia possibile prevederne con certezza l’esito finale, si ritiene che l’eventuale risultato sfavorevole di detti procedimenti non avrebbe, sia singolarmente che
complessivamente, un effetto negativo rilevante sulla situazione finanziaria ed economica
della Banca.
Tra i giudizi rilevanti di cui è parte la Banca, sono attualmente pendenti azioni di
revocatoria fallimentare esercitate dalla Longoni Sport S.p.A. per un controvalore richiesto di Euro 9.947.855 ed un contenzioso relativo all'acquisto di covered warrants e di warrant
Olivetti (questi ultimi a mezzo internet banking) per un controvalore complessivo di Euro
5.630.000. In quest’ultimo caso, la controparte, oltre a contestare la mancata informativa
sui rischi derivanti dalle operazioni in covered, ha disconosciuto le firme apposte sulla
contrattualistica prevista dalla normativa in materia di strumenti finanziari e sul capitale di
riferimento. In merito a questa vicenda ed in seguito ad indagini svolte dall'Auditing interno, non è emersa alcuna responsabilità della Banca nell'esecuzione di dette operazioni.
Successivamente, la controparte ha riconosciuto come proprie le sottoscrizioni prima
disconosciute, ma ha proposto querela di falso sostenendo di aver firmato dei fogli in bianco,
successivamente compilati abusivamente dalla Banca. Il Tribunale non si è ancora
pronunciato sull'ammissione di tale querela. A fronte delle richieste ricevute, la Banca ha ritenuto di appostare congrui stanziamenti in
base ad una ricostruzione dei conteggi degli importi potenzialmente a rischio e tenendo
conto della più consolidata giurisprudenza in merito.
Inoltre, sono in corso di definizione le modalità di liquidazione di un contenzioso sorto
nell'anno 2004 in cui il cliente contestava la presunta violazione, da parte della Banca, degli
obblighi di informazione e correttezza posti a suo carico dalle norme in materia di intermediazione finanziaria sul presupposto della mancata informativa al cliente circa i
rischi e l'inadeguatezza degli investimenti effettuati, rispettivamente, in titoli obbligazionari
ed azionari e con una conseguente richiesta di risarcimento dei danni per il complessivo
ammontare di euro 5.589.536,00. Con sentenza n° 3290/09 la Corte di Appello di Roma ha
236
parzialmente accolto le richieste del cliente condannando la Banca al pagamento della
somma capitale pari ad Euro 779.739,74 oltre interessi ed ha condannato il cliente al pagamento della somma di Euro 334.862,00 oltre agli interessi nella misura e con
decorrenza specificate nelle motivazioni (credito vantato dalla Banca nei confronti della
controparte). I pagamenti per l’estinzione di quest’ultimo contenzioso saranno eseguiti
utilizzando fondi già accantonati.
Informazioni di natura quantitativa
I grafici sotto riportati evidenziano che le principali fonti di manifestazione del rischio
operativo per la Banca nel periodo gennaio 2004 – dicembre 2009 sono “Processi” (50% degli
impatti e 27% delle frequenze) e “Cause esterne” (47% degli impatti e 27% delle frequenze).
Il risk driver “Processi” include, tra le altre cose, gli errori non intenzionali, l’impreparazione
del personale, le inefficienze procedurali e di processo, il mancato rispetto delle procedure e dei controlli interni. Il risk driver “Cause Esterne” include gli atti umani provocati da terzi e
non direttamente controllabili dalla Banca quali ad esempio i furti e le rapine, le frodi su
carte, i danni provocati da eventi naturali (terremoti, alluvioni, ecc.), gli altri eventi esterni.
L’andamento degli impatti al lordo dei recuperi assicurativi e degli altri recuperi esterni
evidenzia una riduzione del 41% rispetto all’anno precedente riconducibile alla contrazione delle contestazioni con la Clientela relative a bond in default ed anatocismo. In termini di
numerosità degli eventi si evidenzia nell’ultimo biennio un incremento delle frodi su carte di
debito per i quali sono stati attivati idonei interventi di prevenzione e riduzione del rischio.
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
2004 2005 2006 2007 2008 2009
Distribuzione delle perdite operative per anno di rilevazione (gennaio 2004 - dicembre 2009)
n° Eventi Impatti
237
Elenco delle cinque maggiori perdite rilevate nel periodo gennaio 2004 – dicembre 2009
Business Line
Commercial Banking
Retail Brokerage
Retail Banking
Commercial Banking
Retail Banking
Tipologia Evento (Liv. I) Impatti Recuperi
Frode esterna 639.012 0
Esecuzione, consegna e gestione dei processi 569.176 0
Clientela, prodotti e prassi professionali 465.683 0
Clientela, prodotti e prassi professionali 414.091 0
Danni da eventi esterni 412.022 405.195
L’analisi delle perdite operative eseguita sui dati rilevati nel periodo tra il 1° gennaio 2004 e il 31 dicembre 2009 evidenzia una concentrazione del fenomeno nelle tipologie di evento
“Frode esterna” (70% delle frequenze e 64% del totale impatti rilevati) e “Esecuzione,
consegna e gestione dei processi” (16% delle frequenze e 12% del totale impatti rilevati).
Per lo stesso periodo di analisi, i dati del sistema bancario (Associazione DIPO-ABI)
presentano la maggiore concentrazione delle perdite operative in corrispondenza degli event type “Clientela prodotti e prassi professionali” (21% delle frequenze e 29% del totale impatti
rilevati) e “Frode esterna” (42% delle frequenze e 26% del totale impatti rilevati).
Il Gruppo UBI Banca contribuisce complessivamente per il 6,90% delle frequenze e per il
5,53% degli impatti del DataBase dell’Associazione DIPO-ABI.
238
Requisito patrimoniale
La Banca adotta dall’esercizio 2008 il metodo Standardizzato (TSA) per il calcolo del requisito patrimoniale sui Rischi Operativi (cfr. Circolare Banca d’Italia n. 263 del 27
dicembre 2006 relativa alle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche).
Il requisito patrimoniale determinato dalla componente Standardizzata (TSA) risulta dalla moltiplicazione del margine di intermediazione (c.d. “indicatore rilevante” pari alla voce 120
dello schema di Conto Economico del bilancio ex Circolare Banca d’Italia n. 262 del 22
dicembre 2005), ripartito per linee di business regolamentari, per gli specifici coefficienti beta definiti dalla normativa di vigilanza (cfr. Circolari Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre
2006 e n. 155 del 18 dicembre 1991). L’indicatore rilevante per linea di business
regolamentare è stato estrapolato dai dati del controllo di gestione, applicando i criteri di classificazione definiti dalla normativa interna e nel rispetto delle disposizioni regolamentari.
Il requisito patrimoniale al 31 dicembre 2009, calcolato come media dei requisiti relativi agli
ultimi tre anni, ammonta a 133,5 milioni di euro. Esso è assorbito per il 58% dalla linea di
business Retail banking, il 19% dalla Commercial banking, il 13% dalla Trading & Sales e il
10% dalla Retail brokerage. Il coefficiente medio di assorbimento rispetto all’indicatore
rilevante è pari al 13%. Il requisito patrimoniale al 31 dicembre 2009 evidenzia una riduzione di 9 milioni di euro (-
6%) rispetto al 31 dicembre 2008 principalmente dovuta alla riduzione del margine di
intermediazione.
239
Parte F - Informazioni sul patrimonio
Sezione 1 Il patrimonio dell’impresa
A - Informazioni di natura qualitativa
Il Patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo
costituite. L’aggregato (i cui valori sono indicati nelle tabelle successive) risulta a presidio di tutti i rischi aziendali in precedenza commentati. Le politiche ed i processi adottati nella
gestione del patrimonio riguardano l’insieme delle scelte volte a definire la dimensione e la
combinazione ottimale tra diversi strumenti di capitalizzazione, affinché la dotazione
patrimoniale sia coerente con la propensione al rischio della Banca, nel rispetto dei requisiti
di vigilanza.
Secondo le vigenti disposizioni di vigilanza, le banche appartenenti a gruppi Bancari
possono beneficiare di una riduzione del 25% del requisito patrimoniale complessivo -
applicabile su base individuale - a condizione che il requisito consolidato complessivo sia
rispettato.
Essendo verificata quest’ultima condizione, la Banca applica la suddetta riduzione. L’appartenenza al Gruppo UBI, infine, costituisce una valida e costante garanzia che i
vincoli patrimoniali saranno sempre rispettati ricorrendo, se del caso, ad aumenti di
capitale.
B - Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Voci / Valori 31/12/2009 31/12/2008
1. Capitale 1.256.300 1.256.300
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 466.777 194.231
- di utili 439.072 166.526
a) legale 76.334 57.692
b) statutaria 342.494 88.300
c) azioni proprie - -
d) altre 20.244 20.534
- altre 27.705 27.705
4. Strumenti di capitale - -
5. (Azioni proprie) - -
6. Riserve da valutazione (1.741) (11.381)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 116 (3)
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (599) (8.807)
- Differenze cambio - -
- Attività non correnti in via di dismissione - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (967) (2.281)
- Quote delle riserve da valutazione relative a partecipate valutate al PN - -
- Leggi speciali di rivalutazione (291) (290)
7. Utile (perdita) d'esercizio 179.015 372.848
Totale 1.900.351 1.811.998
240
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1.Titoli di debito 116 - - (3)
2. Titoli di capitale - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - - - -
4. Finanziamenti - - - -
Totale 116 - - (3)
Attività/Valori 31/12/2009 31/12/2008
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:
variazioni annue
1. Esistenze iniziali (3) - - -
2. Variazioni positive 119 - - -
2.1 Incrementi di fair value 119 - - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -
da deterioramento - - - -
da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni - - - -
3. Variazioni negative - - - -
3.1 Riduzioni di fair value - - - -
3.2 Rettifiche di deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - - -
3.4 Altre variazioni - - - -
4. Rimanenze finali 116 - - -
FinanziamentiTitoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R.
241
Sezione 2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
2.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA
A - Informazioni di natura qualitativa
Il Patrimonio di vigilanza è stato determinato secondo la vigente normativa, così come definito dalle disposizioni dell’Organo di Vigilanza.
1. Patrimonio di base
Il Patrimonio di base è costituito dal capitale, dalle riserve di utili al netto delle attività
immateriali, non sono presenti “strumenti innovativi di capitale”.
2. Patrimonio supplementare
Il Patrimonio supplementare è costituito dalle riserve di valutazione, dagli strumenti ibridi di
patrimonializzazione e dai prestiti subordinati, già indicati nella sezione 3 – Titoli in
circolazione – del passivo dello Stato Patrimoniale, di complessivi 300 milioni di nominale, di
cui 50 sottoscritti dalla Capogruppo.
3. Patrimonio di terzo livello
Non esiste Patrimonio di terzo livello.
B - Informazioni di natura quantitativa
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 1.811.532 1.680.642
B Filtri prudenziali del patrimonio di base: - (3)
- filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
- filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - (3)
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 1.811.532 1.680.639
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base - -
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 1.811.532 1.680.639
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 298.549 288.912
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare (58) -
- filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
- filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (58) -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 298.491 288.912
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare - -
L. Totale patrimonio supplementare (Tier 2) (H-I) 298.491 288.912
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare - -
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 2.110.023 1.969.551
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - -
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 2.110.023 1.969.551
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
242
2.2 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE
A. Informazioni di natura qualitativa
Il presidio dell’adeguatezza patrimoniale della Banca è accentrato presso la Capogruppo UBI Banca. Quest’ultima, esercitando un’attività di indirizzo e coordinamento delle Società
appartenenti al Gruppo - valuta le esigenze di capitalizzazione, sia in senso stretto, sia
attraverso l’emissione di passività subordinate o strumenti ibridi di patrimonializzazione
delle Società controllate. L’Alta Direzione della Capogruppo formula le proposte d’intervento
ai propri Organi Aziendali i quali deliberano in merito. La proposta, una volta approvata
dagli Organi della Capogruppo, viene quindi sottoposta agli Organi competenti delle Società controllate. Sulla base del piano di sviluppo del Gruppo, dei profili di rischio correlati e nel
rispetto dei vincoli patrimoniali di vigilanza, la Capogruppo analizza e coordina le esigenze di
patrimonializzazione, prestandosi come controparte privilegiata nell’accesso ai mercati dei
capitali, in un’ottica integrata di dimensionamento ottimale del patrimonio.
L’approccio adottato per la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale si basa su due
presupposti:
sostenere adeguatamente l’operatività della Banca, anche in funzione dei piani strategici definiti;
rispettare tempo per tempo le indicazioni dell’Organo di Vigilanza per quanto concerne i livelli di patrimonializzazione.
A tale fine è costantemente monitorato l’andamento del Capital Ratio (Tier 1) e del Total
Capital Ratio. La strategia di crescita degli impieghi viene delineata tenendo conto dei livelli
di remunerazione e rischiosità rispetto al relativo assorbimento patrimoniale.
B. Informazioni di natura quantitativa
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
Totale
31/12/2009
Totale
31/12/2008
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 43.195.591 48.159.251 14.353.259 15.302.793
1. Metodologia standardizzata 43.195.591 48.159.251 14.353.259 15.302.793
2. Metodologia basata sui rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzate - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 1.148.261 1.224.224
B.2 Rischio di mercato 273 642
1. Metodologia standard 273 642
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.3 Rischio operativo 133.487 142.641
1. Metodo base - -
2. Metodo standardizzato 133.487 142.641
3. Metodo avanzato - -
B.4 Altri requisiti prudenziali - -
B.5 Altri elementi del calcolo (*) (320.505) (341.877)
B.6 Totale requisiti prudenziali 961.516 1.025.630
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 16.025.264 17.093.839
C.2 Patrimonio di base / attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 11,30% 9,83%
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 13,17% 11,52%
Importi ponderati / requisiti Importi non ponderati
Categorie/Valori
(*) Nel calcolo dei requisiti prudenziali le banche appartenenti a gruppo Bancari italiani tengono conto anche della
riduzione dei requisiti del 25%.
I ratios indicati sono stati predisposti secondo la normativa prevista dal 2° aggiornamento
della Circolare 263 del 27 dicembre 2006 e dal 12° aggiornamento della Circolare 155 del 5
febbraio 2008 (Basilea 2), emanate dalla Banca d’Italia.
243
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l’esercizio
Nel corso dell’esercizio non sono state eseguite operazioni di aggregazione.
Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio
Per quanto concerne l’operazione di Ottimizzazione Territoriale, avvenuta nel gennaio 2010, si rimanda a quanto già ampliamente illustrato nella “Relazione sulla Gestione – Altre
informazioni” e nella “Parte A – Politiche contabili – Sezione 3 – Eventi successivi alla data di
riferimento del bilancio”.
244
Parte H - Operazioni con parti correlate
Impresa Capogruppo
1. Denominazione
UNIONE DI BANCHE ITALIANE
Società Cooperativa per azioni.
In forma abbreviata UBI Banca.
2. Sede
Piazza Vittorio Veneto, 8 - 24122 BERGAMO
Registro delle Imprese di Bergamo n. 03053920165
Albo delle Banche 5678.8
Albo Gruppi Bancari 3111.2
Aderente al Fondo Interbancario Tutela Depositi.
Direzione e coordinamento
A norma dell’art. 2497 bis Codice Civile, si espone in allegato il prospetto riepilogativo dei
dati essenziali dell’ultimo bilancio della Controllante chiuso al 31 dicembre 2008.
1. Informazione sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica
Compensi a Dirigenti (1)
31/12/2009
Benefici a breve termine per i dipendenti (2) 3.200
Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro (3) 209
Altri benefici a lungo termine -
Indennità cessazione del rapporto di lavoro -
Pagamenti in azioni -
(1) Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità ivi inclusi gli amministratori dell’entità”. (2) A titolo esemplificativo: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamenti di indennità sostitutive di ferie e di assenza per malattia, benefici in natura. Nell’importo sono compresi i compensi fissi e variabili corrisposti agli
Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e agli oneri sociali a carico dell’azienda per i dipendenti. (3) A titolo esemplificativo: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria successive al rapporto di lavoro.
In ordine ai compensi erogati nel corso dell’esercizio ai Dirigenti con responsabilità
strategiche, compreso il Direttore Generale, si precisa che, in aggiunta alla componente fissa
della retribuzione definita tramite accordi individuali, è presente una significativa componente variabile legata al raggiungimento di obiettivi strategici del Gruppo.
Con riferimento alla retribuzione fissa si evidenzia la presenza, oltre che della consueta
erogazione in forma monetaria, di benefit a completamento del pacchetto remunerativo quali
il fondo di previdenza integrativa, la polizza sanitaria, la polizza infortuni e l’eventuale
attribuzione di autovettura aziendale ad uso promiscuo. Non sono presenti piani di
incentivazione di medio/lungo periodo.
In particolare, si evidenziano i seguenti istituti retributivi (per le cui definizioni si rinvia
all’apposito principio contabile):
245
a) Benefici a breve termine
Nei benefici a breve termine sono ricompresi stipendi, contributi per oneri sociali, indennità sostitutive per ex festività non godute, assenze per malattia, permessi
retribuiti, benefici quali assistenza medica, ed abitazione.
Tra i benefici a breve termine è ricompresa anche la parte variabile della retribuzione
la cui erogazione è correlata ad obiettivi qualitativi e quantitativi a valenza annua
connessi al Piano Industriale. Tale componente incide mediamente per circa il 26,8% del costo del lavoro complessivo a carico dell’azienda riferito al perimetro
considerato.
b) Benefici successivi al rapporto di lavoro
Nei benefici successivi al rapporto di lavoro sono ricompresi piani previdenziali,
pensionistici, assicurativi nonché il trattamento di fine rapporto. Nei confronti dei dirigenti in questione sono attive forme di assicurazione sulla vita e
di previdenza complementare con orizzonte temporale anche successivo alla
cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate
Conformemente a quanto disposto dalla Consob con le Comunicazioni n. 97001574 del 20
febbraio 1997, n. 98015375 del 27 febbraio 1998, n. 1025564 del 6 aprile 2001, n. 14990
del 14 aprile 2005 e, da ultimo, con le Comunicazioni n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 e
n. 15519 del 28 luglio 2006, si precisa che tutte le operazioni svolte dalla Capogruppo con le proprie parti correlate sono state effettuate nel rispetto di criteri di correttezza sostanziale e
procedurale, a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti
terzi indipendenti.
A seguito dell’abrogazione da parte della citata Comunicazione Consob 14 aprile 2005, del
terzo comma dell’art. 71-bis del Regolamento Consob n. 11971/1999, in forza del quale la precedente Comunicazione n.2064231 del 30 settembre 2002 definiva la nozione di parti
correlate, venendo meno tale definizione, per parte correlata dell’emittente si intende, ai
sensi del principio contabile internazionale (International Accounting Standard – IAS) n. 24,
una parte se:
a) direttamente o indirettamente, controlla, è controllata da, o è sottoposta a controllo comune con l’emittente; oppure detiene una partecipazione tale da esercitare
un’influenza notevole sull’emittente ovvero controlla congiuntamente l’emittente;
b) è una società collegata all’emittente (secondo la definizione dello IAS 28 - Partecipazioni
in collegate); c) è una joint venture in cui l’emittente è una partecipante;
d) è un dirigente con responsabilità strategiche dell’emittente o della sua controllante,
intendendosi per dirigente con responsabilità strategiche coloro che hanno il potere e la
responsabilità della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività
dell’emittente, ivi inclusi gli amministratori dell’emittente;
e) è uno stretto familiare di uno dei soggetti indicati alle lettere a) o d) (per stretti familiari si intendono coloro che sono potenzialmente in grado di influenzare la persona fisica
correlata all’emittente, o esserne influenzati, nei loro rapporti con l’emittente);
f) è un’entità controllata, controllata congiuntamente o soggetta a influenza notevole da
uno dei soggetti indicati alle lettere d) od e), ovvero tali soggetti detengono direttamente o
indirettamente, una quota significativa dei diritti di voto in tale entità;
g) è un fondo pensionistico per i dipendenti dell’emittente o di qualsiasi entità ad essa correlata.
In particolare, coerentemente con il modello organizzativo adottato che prevede
l’accentramento presso UBI Banca delle attività di indirizzo strategico e gestionale, e presso
UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A. delle attività di tipo tecnico-operativo, la Capogruppo e la sua
controllata forniscono alle diverse Società del Gruppo una serie di servizi, regolati da appositi contratti infragruppo redatti sulla base dei criteri di congruità, trasparenza ed
omogeneità; i corrispettivi pattuiti per i servizi resi a norma di tali contratti sono stati
determinati in conformità a condizioni di mercato o, laddove non siano rinvenibili sul
246
mercato idonei parametri di riferimento anche in relazione alle caratteristiche peculiari dei
servizi resi, sulla base del costo sostenuto. Tra i principali contratti infragruppo in corso di validità alla data di chiusura dell’anno si
segnalano quelli che attuano l’accentramento presso la Capogruppo delle attività nelle Aree
di Governo, di Business e che coinvolgono la Capogruppo e le principali banche del Gruppo
come pure i contratti attuativi del c.d. consolidato fiscale nazionale (di cui gli articoli da 117
a 129 del D.P.R. n 917/1986 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi) conclusi dalla Capogruppo. Sono inoltre da segnalarsi tutti i contratti infragruppo che attuano
l’accentramento presso UBI Sistemi e Servizi delle attività di Supporto di tutte le principali
Società del Gruppo UBI.
Con riguardo alle operazioni svolte dalla Capogruppo con tutte le proprie parti correlate si
precisa che non sono rinvenibili operazioni atipiche e/o inusuali; operazioni della specie, peraltro, non sono state effettuate neppure con soggetti diversi dalle parti correlate.
Per operazioni atipiche e/o inusuali - giusta quanto indicato nella Comunicazione Consob n.
98015375 del 27 febbraio 1998 e n. 1025564 del 6 aprile 2001 - si intendono tutte quelle
operazioni che per significatività/rilevanza, natura della controparte, oggetto della
transazione (anche in relazione alla gestione ordinaria), modalità di determinazione del prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento (prossimità alla chiusura del periodo)
possono dar luogo a dubbi in ordine: alla correttezza/completezza dell’informazione in
bilancio, al conflitto di interesse, alla salvaguardia del patrimonio aziendale, alla tutela degli
azionisti di minoranza.
Ulteriori informazioni in merito alle operazioni con parti correlate sono riportate nelle successive tabelle.
247
Rapporti verso le imprese del Gruppo e con le imprese sottoposte ad influenza notevole
Attivià/passività
finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività
finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti verso
banche
Crediti verso
clientela
Derivati di
copertura
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Titoli in
circolazione
Garanzie
rilasciate
Controllante - - - 4.945.701 - - 83.740 - 2.311.070 83.564
Controllate - - - - - - - - - -
Collegate - - - - 7 - - - - -
Joint venture - - - - - - - - - -
Controllate/Collegate da/a Capogruppo - - - 669.376 20.602 - 26.168 147.187 - 5.694
Dirigenti - - - - 1.310 - - 14.124 137 -
Altre parti correlate - - - - 105.792 - - 142.542 221 -
Parte correlata
31/12/2009
I rapporti indicati nella riga “Imprese collegate” sono relativi a UBI Sistemi e Servizi e UBI Banca International S.A., mentre nella riga
“Controllate/collegate da/a Capogruppo” sono indicate le altre aziende del Gruppo consolidate integralmente.
Interessi attivi e
proventi assimilati
Dividendi e
proventi simili
Commissioni
attive
Altri proventi di
gestione
Interessi passivi e
oneri assimilati
Spese
amministrative
Commissioni
passive
Altri oneri di
gestione
Controllante 120.902 - 10.458 77 (67.981) (48.096) (2.854) -
Controllate - - - - - - - -
Collegate - - - 53 (11) (59.291) - -
Joint venture - - - - - - - -
Controllate/Collegate da/a Capogruppo 4.288 - 78.942 119 (2.802) (10.831) (1.024) (385)
Parte correlata
31/12/2009
Nella riga “Controllate/collegate da/a Capogruppo” sono indicate le aziende del Gruppo non partecipate, ma incluse nel perimetro di
consolidamento integrale. Le spese amministrative sono costituite dai canoni di “service” verso la Capogruppo e UBI Sistemi e Servizi, nonché dagli oneri per personale
distaccato, al netto dei relativi recuperi.
248
Interessi nettiCommissioni
nette
Proventi e oneri
da operazioni
finanziarie
Altri proventi ed
oneri di gestione
Spese
amministrative
Dirigenti (610) 89 1 1 -
Altre parti correlate 2.427 17.636 17 2 (75)
Parte correlata
31/12/2009
Attivià/passività
finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività
finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti verso
banche
Crediti verso
clientela
Derivati di
copertura
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Titoli in
circolazione
Garanzie
rilasciate
Con parti correlate - - - 5.615.077 127.712 - 109.908 303.853 2.311.428 89.257
Totale 730 21.283 - 5.728.086 19.959.411 71.942 154.529 13.387.126 10.309.137 2.095.345
Incidenza - - - 98,03% 0,64% - 71,12% 2,27% 22,42% 4,26%
Parte correlata
31/12/2009
Interessi netti DividendiCommissioni
nette
Proventi e oneri
da operazioni
finanziarie
Altri proventi ed
oneri di gestione
Spese
amministrative
Con parti correlate 56.213 - 103.246 18 (133) (118.218)
Totale 572.204 - 287.514 6.535 56.893 (524.344)
Incidenza 9,82% - 35,91% 0,27% -0,23% 22,55%
Parte correlata
31/12/2009
249
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Per la Banca non esiste tale fattispecie.
250
Parte L – Informativa di settore
In ossequio alle previsioni del principio contabile IAS 14 nonché dell'IFRS 8 la Banca, in
quanto emittente quotato avente l’Italia come Stato membro d’origine ai sensi delle disposizioni del D.Lgs. 58/98 (Testo Unico della Finanza), art. 1 lett. w-quater così come
modificato a seguito dell'introduzione nell'ordinamento comunitario della c.d. “Direttiva Transparency”, sarebbe tenuta alla predisposizione nel proprio bilancio separato
dell'informativa di settore intesa come la modalità di rappresentazione dell'informativa
economico-finanziaria dell'azienda per settore.
Peraltro, poste le caratteristiche proprie della Banca ed in considerazione della coerenza con
l’informativa di Gruppo, si ritiene maggiormente significativo produrre l’informativa di
settore a livello consolidato, cui si rimanda.
In tale contesto la Banca è considerata, congiuntamente alle altre Banche Rete, facente parte di un autonomo settore.
Bergamo, 18 marzo 2010
Il Consiglio di Amministrazione
251
252
Allegati al Bilancio
d’esercizio
253
Prospetti riepilogativi dei dati essenziali della società controllante UBI
Banca S.c.p.A. (ex art. 2497 bis cod. civ.)
STATO PATRIMONIALE (in migliaia di euro)
31/12/2008
ATTIVITA'
Cassa e disponibilità liquide 246.459
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.424.111
Attività finanziarie valutate al fair value 460.157
Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.767.513
Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 1.620.567
Crediti verso banche 29.298.338
Crediti verso clientela 10.446.768
Derivati di copertura 72.787
Partecipazioni 11.909.207
Immobilizzazioni 1.273.974
Attività fiscali 593.404
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 13.931
Altre attività 856.101
TOTALE DELL'ATTIVO 61.983.317
31/12/2008
PASSIVITA'
Debiti verso clientela e titoli in circolazione 19.942.079
Debiti verso banche 28.732.514
Passività finanziarie di negoziazione 1.222.187
Derivati di copertura 74.820
Passività fiscali 411.849
Altre passività 1.186.374
Trattamento di fine rapporto del personale 44.483
Fondi per rischi e oneri 10.329
Patrimonio netto 10.334.796
Utile d'esercizio 23.886
TOTALE DEL PASSIVO 61.983.317
254
CONTO ECONOMICO
(in migliaia di euro)
31/12/2008
Margine di interesse (250.789)
Commissioni nette 13.174
Margine di intermediazione 473.897
Risultato netto della gestione finanziaria (26.580)
Costi operativi (248.430)
Utile della operatività corrente al lordo delle imposte (257.468)
Imposte sul reddito 281.354
Utile d'esercizio 23.886
255
Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi
dalla revisione a norma del Regolamento Emittenti Consob art. 149 duodecies. Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento Emittenti Consob si
riportano, nella tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore
della società di revisione KPMG SpA ed alle società appartenenti alla stessa rete per i
seguenti servizi:
1) Servizi di revisione che comprendono:
l'attività di controllo dei conti annuali finalizzata all'espressione di un giudizio
professionale;
l'attività di controllo dei conti infrannuali.
2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno
specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che
fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento.
3) Servizi di consulenza fiscale.
4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale. I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2009, sono quelli
contrattualizzati, comprensivi di eventuali indicizzazioni (ma non anche di spese vive,
dell’eventuale contributo di vigilanza ed IVA).
Non sono inclusi, come da disposizione citata, i compensi riconosciuti ad eventuali revisori secondari o a soggetti delle rispettive reti.
Tipologia di servizi Soggetto che ha
erogato il servizio
Destinatario del servizio Compensi
(€/migliaia)
Revisione contabile KPMG S.p.A. Banca Popolare di Bergamo S.p.A. 371
Servizi di attestazione KPMG S.p.A. Banca Popolare di Bergamo S.p.A. 17
Servizi di consulenza fiscale
Altri servizi
Totale 388
256
Elenco degli immobili
InvestimentiRivalutazioni di
legge
Rivalutazioni di
fusioni
Rivalutazioni
IASValori lordi
Fondi
Ammortamenti
Altre
MovimentazioniVal. in bilancio
1 BERGAMO P.ZZA V.VENETO, 8 3.183.912,53 8.307.651,92 0,00 753.092,50 12.244.656,95 -6.040.250,65 0,00 6.204.406,30
2 ROMA VIA BENEDETTO CROCE, 24 5.099.999,99 0,00 0,00 0,00 5.099.999,99 -505.164,82 0,00 4.594.835,17
3 SEREGNO VIA SAN VITALE, 17/21 1.559.999,99 0,00 0,00 0,00 1.559.999,99 -244.004,04 0,00 1.315.995,95
9.843.912,51 8.307.651,92 0,00 753.092,50 18.904.656,93 -6.789.419,51 0,00 12.115.237,42
Ubicazione
Si specifica che gli immobili indicati sub 2 e 3 sono acquisiti in leasing.
257
258
Articolazione
territoriale
259
260
L’articolazione territoriale presentata recepisce gli effetti dell’operazione di Ottimizzazione
Territoriale.
LOMBARDIA
Provincia di Bergamo
Bergamo Piazza Vittorio Veneto, 8
Viale Vittorio Emanuele II, 5 (c/o I.N.P.S.)
Viale Vittorio Emanuele II, 2
Via dei Caniana, 2 (c/o Università)
Via Borgo Palazzo, 51
Via Borgo Santa Caterina, 6 Via Gombito, 6
Via Borgo Palazzo, 135
Via Gleno, 49
Via Mattioli, 69
Piazza Risorgimento, 15 Piazza Pontida, 39
Via Leone XIII, 2
Via San Bernardino, 96
Via Stezzano, 87 (c/o Kilometrorosso)
Via Brigata Lupi, 2
Largo Rezzara – Piazza Pontida, 3 Adrara San Martino Via Madaschi, 103
Adrara San Rocco Piazza Papa Giovanni XXIII, 6
Albano Sant’Alessandro Via Cavour, 2
Albino
Via Mazzini, 181
Via Lunga, 1 (Fraz. Fiobbio) Almè Via Torre d’Oro, 2
Almenno San Bartolomeo Via Falcone, 2
Almenno San Salvatore Via Marconi, 3
Alzano Lombardo Piazza Garibaldi, 3
Arcene Corso Europa, 7 Ardesio Via Locatelli, 8
Azzano San Paolo Piazza IV Novembre, 4
Bariano Via A. Locatelli, 12
Barzana Via San Rocco
Berbenno
Via Stoppani, 102 (Fraz. Ponte Giurino) Piazza Roma, 2
Boltiere Piazza IV Novembre, 14
Bonate Sopra Piazza Vittorio Emanuele II, 20
Bossico Via Capitan Rodari, 2
Brembilla Via Libertà, 25 Brignano Gera d’Adda Via Mons. Donini, 2
Calcinate Via Coclino, 8/C
Calcio Via Papa Giovanni XXIII, 153
Calusco d’Adda Via Vittorio Emanuele II, 7
Capriate San Gervasio Via Parigi, 4
Caprino Bergamasco Via Roma, 10 Caravaggio Piazza G. Garibaldi, 1
Carvico Via Europa Unita, 3
Casazza Via Nazionale del Tonale, 92
Casirate d’Adda Piazza Papa Giovanni XXIII, 1
Castione della Presolana Via Donizetti, 2 (Fraz. Bratto - Dorga)
Via A. Manzoni, 20
261
Cazzano Sant’Andrea Via A. Tacchini, 18
Cenate Sopra Via Giovanni XXIII, 16 Cenate Sotto Via Verdi, 5
Cene Via Vittorio Veneto, 9
Cerete Via Moscheni, 44 (Fraz. Cerete Basso)
Chiuduno Via Cesare Battisti, 1
Cisano Bergamasco Via Pascoli, 1 Ciserano Via Borgo San Marco ang. Via Garibaldi, 7 (Fraz. Zingonia)
Cividate al Piano Via Papa Giovanni XXIII, 3
Clusone Via Verdi, 3
Colere
Via Tortola, 58
Via Papa Giovanni XXIII, 33 (Fraz. Dezzo di Scalve) Comun Nuovo Via Cesare Battisti, 5
Costa Volpino Via Nazionale, 150
Curno Largo Vittoria, 31
Dalmine
Via Buttaro, 2 P.zza Caduti 6 luglio 1944 (c/o Tenaris S.p.A.)
Dossena Via Carale, 9
Entratico Piazza Aldo Moro, 18
Fontanella Via Cavour, 156
Foresto Sparso Via Tremellini, 1
Gandino Via C. Battisti, 5 Gazzaniga Via Marconi, 14
Gorlago Piazza Gregis, 12
Gorle Piazzetta del Donatore, 5
Grassobbio Viale Europa, 8/B
Grumello del Monte Via Martiri della Libertà, 10
Leffe Via Mosconi, 1 Lovere
Via Tadini, 30
Via Paglia, 45 (c/o Lovere Sidermeccanica S.p.A.)
Madone Via Papa Giovanni XXIII, 44
Mapello Piazza del Dordo, 5 Martinengo Via Pinetti, 20
Monasterolo del Castello Via Monte Grappa, 27
Nembro Piazza della Libertà
Onore Via Danghelo
Orio al Serio Via Aeroporto, 13
Osio Sopra Via XXV Aprile, 29 Osio Sotto Via Cavour, 2
Paladina Via IV Novembre, 13
Palosco Piazza A. Manzoni, 16
Parre Via Duca d’Aosta, 20/A
Piario Via Mazzini, 1/A Piazza Brembana Via B. Belotti, 10
Ponte Nossa Via Frua, 24
Ponteranica Via Pontesecco, 32
Ponte San Pietro Piazza SS Pietro e Paolo, 19
Pontida Via Lega Lombarda, 161
Presezzo Via Capersegno, 28 Ranica Piazza Europa, 2
Romano di Lombardia Via Tadini, 2
Rota Imagna Via Calchera, 1
Rovetta Via Tosi, 13
San Giovanni Bianco Via Martiri di Cantiglio, 19 San Pellegrino Terme Via S. Carlo, 3
Sant’Omobono Terme Viale alle Fonti, 8
262
Sarnico Piazza Umberto I
Scanzorosciate Via Roma, 27 Schilpario Via Torri, 8
Sedrina Via Roma, 14
Selvino Via Monte Rosa - angolo Via Betulle
Seriate Viale Italia, 24
Sovere Via Roma, 36 Spirano Via Dante, 9/B
Stezzano Via Bergamo, 1
Suisio Via Carabello Poma, 31
Taleggio Via Roma, 63 (Fraz. Olda)
Tavernola Bergamasca Via Roma, 12
Telgate Via Morenghi, 17 Torre Boldone Via Carducci, 12
Torre de Roveri Piazza Conte Sforza, 3
Trescore Balneario Via Locatelli, 45
Treviglio Viale Filagno, 11
Ubiale Clanezzo Via Papa Giovanni XXIII, 1 Urgnano Via Matteotti, 157
Valbrembo Via Roma, 52
Verdello Via Castello, 31
Vertova Via S. Rocco, 45
Viadanica Via Pietra, 4
Vigolo Via Roma, 8 Villa d’Adda Via Fossa, 8
Villa d’Almè Via Roma - angolo Via Locatelli, 1
Villongo Via Bellini, 20
Vilminore di Scalve Piazza Giovanni XXIII, 2
Zandobbio Via G. Verdi, 2
Zogno Viale Martiri della Libertà, 1
Provincia di Brescia
Brescia Via Gramsci, 39
Chiari Via Bettolini, 6
Concesio Viale Europa, 183 Darfo Boario Terme Piazza Col. Lorenzini, 6
Desenzano del Garda Viale Andreis, 74
Esine Via Manzoni, 97
Manerbio Via Dante, 5
Orzinuovi Piazza Vittorio Emanuele II, 31/33
Ospitaletto Via Martiri della Libertà, 27 Palazzolo sull’Oglio Piazza Roma, 1
Paratico Via Don G. Moioli, 17
Rezzato Via Europa, 5
San Paolo Via Mazzini, 62
San Zeno Naviglio Via Tito Speri, 1
Provincia di Como
Como
Via Giovio, 4
Via dei Mille 2/B
Via Badone, 48 (Fraz. Camerlata) Via Gallio ang. Via Bossi
Via Cattaneo, 3
Via Aldo Moro, 46/48
Via Giulio Cesare, 26/28
263
Cantù
Piazza Marconi, 9 Via Enrico Toti, 1/A (Fraz. Vighizzolo)
Largo Adua, 11
Casnate con Bernate S.S. dei Giovi, 5
Cermenate
Via Matteotti, 28 Via Matteotti, 29/31
Erba
Via Leopardi, 7/E
Via Mazzini, 12
Guanzate Via Roma, 24
Lomazzo Via Monte Generoso, 11 Lurate Caccivio Via Varesina, 88
Mariano Comense
Corso Brianza, 20
Viale Lombardia, 54-54/A
Olginate Comasco Via Roma, 39
Via Roma, 75
Oltrona San Mamette Piazza Europa, 6
Rovellasca Via Volta, 1
Provincia di Lecco Lecco
Corso Matteotti, 3
Via Resinelli, 2
Piazza Alessandro Manzoni, 16
Via Amendola, 6
Bulciago Via Don Canali, 33/35 Calco Via Italia, 8
Calolziocorte Piazza Vittorio Veneto, 18/A
Carenno Via Roma, 36
Cernusco Lombardone Via S. Caterina, 4
Costa Masnaga Via Cadorna, 18 Merate Via Alessandro Manzoni, 56
Monte Marenzo Piazza Municipale, 5
Olginate Via S. Agnese, 38
Valmadrera Via Fatebenefratelli, 23
Provincia di Milano Milano
Via Manzoni, 7
Corso Europa, 16 (c/o Centrobanca S.p.A.)
Piazza Cinque Giornate, 1
Via Foppa, 26 Corso Italia, 22
Via Richard, 5 (c/o Nestlè S.p.A.)
Via Rizzoli, 8 (c/o RCS)
Cassano d’Adda Via Milano, 14
Cornaredo Via Tolomeo, 1 (c/o St Microelectronics S.p.A.)
Cornate d’Adda Via Circonvallazione, 10/12/14
Via Silvio Pellico, 10 (Fraz. Colnago)
Grezzago Piazza Aldo Moro
Mezzago Via Concordia, 22
Trezzo sull’Adda Via A. Sala, 11
Piazza Libertà, 1
264
Vaprio d’Adda Piazza Caduti, 2
Villasanta Via Confalonieri, 5
Provincia di Monza - Brianza
Monza
Via Borgazzi, 83
Piazza Giuseppe Cambiaghi, 1 Via San Rocco, 44
Via Pesa del Lino, 2
Via Boito, 70
Via F. Cavallotti, 136
Via F. Cavallotti, 27
Via Manzoni, 22/30 Via Carlo Rota, 50
Piazza Duomo, 5
Agrate Brianza
Via C. Olivetti, 2 (c/o St Microelectronics S.p.A.)
Via Marco D’Agrate, 61 Arcore Via Casati, 45
Biassono Via Cesana e Villa, 104
Brugherio Via de Gasperi, 56/62/64
Carate Brianza Via Cusani, 49/51
Carnate Via Don Minzoni
Cesano Maderno Via Conciliazione, 29 (Fraz. Binzago) Concorezzo Via Monza, 33 (c/o Alcatel Italia S.p.A.)
Desio Via Matteotti, 10
Giussano Via IV Novembre, 80 (Fraz. Brugazzo)
Limbiate Via dei Mille, 32
Lissone Via San Carlo, 4
Meda Via Indipendenza, 11 Nova Milanese Via Brodolini, 1
Seregno
Via S. Vitale, 17
Via Medici da Seregno, 29/31
Corso Matteotti, 64 Sulbiate Via Mattavelli, 2
Vedano al Lambro Largo della Repubblica, 7
Vimercate
Via B. Cremagnani, 20/A
Via Torri Bianche, 3
Via Garibaldi, 12 Via Giuseppe Mazzini, 72
Via Trento, 30 (c/o Alcatel - Lucent S.p.A.)
Provincia di Varese
Varese Via Vittorio Veneto, 2
Via Dalmazia, 63
Piazza IV Novembre,1 (Fraz. Biumo Inferiore)
Via Valle Venosta, 4 (Fraz. Biumo Inferiore - c/o Ascom Varese)
Viale Luigi Borri, 155
Viale Borri, 237 (c/o Bassani Ticino S.p.A.) Via Pasubio, 2
Via Caracciolo, 24
Via Virgilio, 27
Via San Vito Silvestro, 60
Via B. Luini, 3 Via Veratti, 10
Piazza Battistero, 2
265
Varese
Viale Borri, 106 Via Griffi, 6
Via S. Sanvito, 55
Via Magenta, 3
Viale Luigi Borri, 146
Angera Via M. Greppi, 33 Azzate Via Vittorio Veneto, 23
Besozzo
Via XXV Aprile, 77
Via XXV Aprile, 24
Biandronno Piazza Cavour
Bisuschio Via Mazzini, 28 Bodio Lomnago Via Risorgimento, 23
Busto Arsizio
Piazza S. Giovanni, 3/A
Corso Italia, 54
Via Magenta, 64 Viale Alfieri, 26
Viale Cadorna, 4 – Via Cattaneo, 9
Via Foscolo, 10
Corso Europa ang. Piazza Venzaghi
Cairate
Via Mazzini, 13 Via Genova, 1 (Fraz. Bolladello)
Cantello Via Turconi, 1
Caravate Via XX Settembre, 22
Cardano al Campo
Via A. Gramsci, 89
Via Gerolamo da Cardano, 19 Caronno Pertusella Via Roma, 190
Casale Litta Via Roma, 4
Casorate Sempione Via Milano, 17
Cassano Magnago
Via Aldo Moro, 6 Via Aldo Moro, 10/B
Castellanza Piazza Soldini c/o Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo
Castiglione Olona
Via Papa Celestino, 22
Via Cesare Battisti, 58
Castronno Via Roma, 51 Cavaria con Premezzo Via Scipione Ronchetti, 1318
Cislago Via IV Novembre, 250
Cittiglio Via Valcuvia, 19
Clivio Via Ermizada, 10
Comerio Via al Lago, 2 Cunardo Via Luinese, 1/A
Cuveglio Via Battaglia di San Martino, 50
Cuvio Via Giuseppe Maggi, 20
Daverio Via Giovanni XXIII, 1
Fagnano Olona Piazza Cavour, 11
Ferno Piazza Dante Alighieri, 7 Gallarate
Via A. Manzoni, 12
Via Buonarroti, 20
Via Marsala, 34
Via Varese, 7/A (Fraz. Cascinetta) Via Raffaello Sanzio, 2
Via Torino, 28
266
Gallarate
Piazzale Europa, 2 Via Verdi, 1
Gavirate
Piazza della Libertà, 2
Via IV Novembre, 21
Gazzada Schianno Via Roma, 47/B Gemonio Via Giuseppe Verdi, 24
Gerenzano Via G.P. Clerici, 124
Germignaga Piazza XX Settembre, 51
Gorla Maggiore Via Verdi, 2
Gornate Olona Piazza Parrocchetti, 1
Induno Olona Via G. Porro, 28
Via G. Porro, 46
Ispra Via Mazzini, 59
Jerago con Orago Via Matteotti, 6
Lavena Ponte Tresa Via Valle, 4
Piazza A. Gramsci, 8 (Fraz. Ponte Tresa)
Laveno Mombello
Via Labiena, 53
Via Labiena, 81
Via Labiena, 89 Leggiuno Via Bernardoni, 9
Lonate Ceppino Via Don Albertario, 3
Lonate Pozzolo
Piazza Mazzini, 2
Via Cavour, 1
Luino Via Vittorio Veneto, 6/A
Via Piero Chiara, 7
Maccagno Viale Garibaldi, 13
Malnate Piazza Repubblica - angolo Via Garibaldi
Marchirolo S.S. 233,27 Marnate Via Diaz, 12 - angolo Via Genova
Mercallo Via Prandoni, 1
Mesenzana Via Provinciale, 11
Monvalle Piazza Marconi, 1
Mornago Via Cellini, 3 - angolo Via Carugo
Olgiate Olona Via G. Mazzini, 56 Origgio
Via Repubblica, 10
Strada Statale Varesina, 233 (c/o Novartis Italia S.p.A.)
Porto Ceresio Via Roma, 2
Porto Valtravaglia Piazza Imbarcadero, 17 Saltrio Via Cavour, 27
Samarate Via N. Locarno, 19 (Fraz. Verghera)
Saronno
Via P. Micca, 10
Via Roma, 85
Via Giuseppe Garibaldi, 5 Piazza Borella, 4
Via San Giuseppe, 29
Sesto Calende
Via XX Settembre, 35
Piazza Cesare Abba, 1 Solbiate Arno Via A. Agnelli, 7
Somma Lombardo Corso della Repubblica - ang. Via Rebaglia
267
Sumirago Via Brioschi, 2
Ternate Piazza Libertà, 14 Tradate
Via XXV Aprile, 1 - angolo Corso Ing. Bernacchi
Via Vittorio Veneto, 77 (Fraz. Abbiate Guazzone)
Via Antonio Cantore, 1
Corso Bernacchi, 5 Travedona Monate Via Roma, 1
Uboldo
Via R. Sanzio, 46
Via Italia, 2
Varano Borghi Via Vittorio Veneto, 6
Vedano Olona Piazza S. Rocco, 8 Venegono Inferiore Via Mauceri, 16
Venegono Superiore
Via Paolo Busti, 3
Piazza Monte Grappa, 8
Viggiù Via A. Castagna, 1
LAZIO
Provincia di Roma
Roma
Via dei Crociferi, 44
Via del Monte della Farina, 23 Via S. Silverio, 57
Largo Salinari, 24 - ang. Via B. Croce 82/84
Viale Gorizia, 34
Via di Porta Castello, 32
Via Val Maira, 125/131
Via Tiburtina, 604 Via dell’Aeroporto, 14/16
Via Pietro Boccanelli, 30 (c/o Sviluppo Italia S.p.A. - Campo Elba)
Via Calabria, 46 (c/o Sviluppo Italia S.p.A.)
Via Gattamelata, 109
Via Donna Olimpia, 128 Monterotondo Via Salaria, 204
Pomezia Via dei Castelli Romani, 22
268
GLOSSARIO
269
ABF (ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO)
L’Arbitro bancario Finanziario (ABF) è un organismo per la risoluzione stragiudiziale delle
controversie previsto dall’art. 128-bis del TUB (Testo Unico bancario), introdotto dalla legge
sul risparmio (legge n. 262/2005). L’organizzazione ed il funzionamento dell’ABF sono
disciplinati dalle “Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in
materia di operazioni e servizi Bancari e finanziari” emanate dalla Banca d’Italia il 18 giugno 2009.
L’adesione è obbligatoria da parte di tutte le banche e degli altri intermediari finanziari.
All’ABF, operativo dal 15 ottobre 2009, possono essere sottoposte tutte le controversie aventi
ad oggetto l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà, indipendentemente dal valore del
rapporto al quale si riferiscono. Se la richiesta del ricorrente ha ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro a qualunque titolo, la controversia rientra nella cognizione dell’ABF
a condizione che l’importo richiesto non sia superiore a 100.000 euro.
Sono escluse le controversie attinenti a servizi/attività di investimento e al collocamento di
prodotti finanziari nonché alle operazioni e servizi che siano componenti di prodotti
finanziari, per le quali ci si può attualmente rivolgere all’Ombudsman Giurì bancario presso
il Conciliatore bancarioFinanziario (cfr. definizione) e in futuro alla Camera di Conciliazione e Arbitrato di prossima costituzione presso la Consob43.
L’espletamento della fase di reclamo presso l’intermediario costituisce condizione
preliminare e necessaria per adire l’ABF, al quale si può ricorrere nei casi di esito
insoddisfacente del reclamo ovvero di mancato esito del reclamo nel termine dei trenta
giorni dalla ricezione da parte della Banca. Il ricorso è gratuito, salvo il versamento di un importo pari a 20 euro per contributo alle
spese della procedura che deve essere rimborsato dalla Banca al ricorrente qualora il
collegio accolga il ricorso in tutto o in parte.
A differenza dello strumento della conciliazione, che mira a favorire il raggiungimento di un
accordo fra le parti, l’ABF esprime una decisione sui ricorsi ricevuti attraverso un apposito
collegio giudicante, ferma restando la facoltà delle parti di ricorrere all’Autorità Giudiziaria o ad ogni altro mezzo previsto dall’ordinamento a tutela dei propri interessi.
L’ABF è costituito da un organo decidente articolato in tre collegi (Milano, Roma e Napoli) e
da una segreteria tecnica svolta dalla Banca d’Italia. In ciascun collegio l’organo decidente è
composto da cinque membri, tre dei quali (compreso il presidente) designati dalla Banca
d’Italia, uno dalle associazioni degli intermediari e uno dalle associazioni che rappresentano i clienti.
ABS (ASSET BACKED SECURITIES)
Strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione (cfr. definizione) il cui rendimento e rimborso sono garantiti dalle attività dell’originator (cfr. definizione), destinate
in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.
Tecnicamente i titoli di debito vengono emessi da una società veicolo (SPV - cfr. definizione).
Il portafoglio sottostante l'operazione di cartolarizzazione può essere costituito da mutui
ipotecari, prestiti, obbligazioni, crediti commerciali, crediti derivanti da carte di credito o altro ancora. In funzione della tipologia di attivo sottostante, gli ABS possono essere
classificati in:
• credit loan obligation CLO (il portafoglio è costituito da prestiti Bancari);
• collateralized bond obligation CBO (il portafoglio è costituito da titoli obbligazionari);
• collateralized debt obligation CDO (il portafoglio è costituito da obbligazioni, strumenti
di debito e titoli in generale); • residential mortgage backed security RMBS (il portafoglio è costituito da mutui
ipotecari su immobili residenziali);
• commercial mortgage backed security CMBS (il portafoglio è costituito da mutui
ipotecari su immobili commerciali).
43 Con Delibera n. 16763 del 29 dicembre 2008 la Consob ha approvato il Regolamento di attuazione del decreto
legislativo 8 ottobre 2007 n. 179, concernente la Camera di conciliazione e di arbitrato e le relative procedure. La piena operatività della Camera prenderà avvio una volta posti in essere i necessari adempimenti. Ad essa
potranno essere sottoposte, su iniziativa dell’investitore, tutte le controversie in materia di servizi di investimento, senza limiti di importo, a condizione che sia stato presentato un reclamo presso l’intermediario.
270
ACQUISITION FINANCE
Finanziamenti al servizio di operazioni di acquisizione aziendale.
ADR (ALTERNATIVE DISPUTE RESOLUTION)
In italiano, “risoluzione alternativa delle controversie”. La sigla indica l’insieme dei metodi,
strumenti, tecniche stragiudiziali di risoluzione delle controversie: una o entrambe le parti si
affidano a un terzo imparziale per porre fine a una lite, senza rivolgersi all’autorità
giudiziaria.
ALM (ASSET & LIABILITY MANAGEMENT)
Gestione integrata dell’attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di
ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.
ALTERNATIVE INVESTMENT
Gamma di forme di investimento che comprende, tra l’altro, gli investimenti di private equity
(cfr. definizione) e gli investimenti in hedge funds (cfr. definizione).
ASSET MANAGEMENT
Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi.
ATM (AUTOMATED TELLER MACHINE)
Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della Clientela di operazioni quali
ad esempio il prelievo di contante, il versamento di contante o assegni, la richiesta di
informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc. Il cliente attiva il terminale introducendo una carta e digitando il codice personale di identificazione.
ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE
È l’importo ottenuto moltiplicando il totale dei requisiti patrimoniali di vigilanza (rischi di credito, rischi di mercato e altri requisiti prudenziali) per un coefficiente pari a:
14,3 per le società appartenenti a gruppi Bancari;
12,5 per i gruppi Bancari (consolidato) e le società non appartenenti a gruppi Bancari.
AUDIT
Processo di controllo sull’attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da
strutture interne (internal audit – cfr. definizione) che da società terze (external audit).
BACKTESTING
Analisi retrospettiva volta a verificare l’affidabilità delle misurazioni di rischio associate alle
posizioni di portafogli di attività.
BANCASSURANCE
Espressione che indica l’offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete
operativa delle aziende di credito.
BANKING BOOK
Solitamente identifica la parte di un portafoglio titoli, o comunque di strumenti finanziari in
genere, destinata all’attività “proprietaria”.
BASILEA 2
Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per
la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche44.
44 La prima versione dell’accordo, conosciuta come Basilea 1, risale al 1988 e fu anch’essa sottoscritta nella città
svizzera dove ha sede la Bank for International Settlements (BIS), organizzazione che dal 1930 promuove la
cooperazione monetaria e finanziaria su scala mondiale, nota in Italia come Banca per i Regolamenti Internazionali (BRI). All’interno di essa opera il Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974, a cui si deve la stesura degli accordi. Ne fanno oggi
271
La nuova regolamentazione prudenziale si basa su tre pilastri.
Primo pilastro (Pillar 1): fermo restando l’obiettivo di un livello di capitalizzazione pari
all’8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di
regole per la misurazione dei rischi tipici dell’attività Bancaria e finanziaria (di credito,
di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo
caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa
autorizzazione dell’Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; secondo pilastro (Pillar 2): le banche devono dotarsi di processi e strumenti per
determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy
Assessment Process – ICAAP) adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche
diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro).
All’Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare
un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; terzo pilastro (Pillar 3): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni
riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche
generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali
rischi.
BASIS POINT (PUNTO BASE)
Corrisponde a un centesimo di punto percentuale (0,01%).
BASIS SWAP
Contratto che prevede lo scambio, tra due controparti, di pagamenti legati a tassi variabili
basati su un diverso indice.
BENCHMARK
Parametro di riferimento degli investimenti finanziari: può essere rappresentato dagli indici
di mercato più noti ovvero da altri ritenuti meglio rappresentativi del profilo
rischio/rendimento.
BEST PRACTICE
Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto
dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.
CAGR - COMPOUND ANNUAL GROWTH RATE (TASSO DI CRESCITA ANNUO COMPOSTO)
Tasso di crescita annuale applicato ad un investimento o ad altre attività per un periodo
pluriennale. La formula per calcolare il CAGR è [(valore attuale/valore base)^(1/n° anni)-1].
CAPITAL ALLOCATION
Processo che porta alla decisione di come distribuire l’investimento tra le diverse categorie di
attività finanziarie (in particolare obbligazioni, azioni e liquidità). Le scelte di capital
allocation sono determinate dalla necessità di ottimizzare il rapporto rendimento/rischio in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore.
CAPTIVE
Termine genericamente riferito a “reti” o società che operano esclusivamente con Clientela dell’azienda o del gruppo.
parte i rappresentanti di Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti.
Il Comitato di Basilea non ha autorità sovranazionale: i Paesi membri possono decidere di aderire agli accordi ma non sono vincolati ad accettare le decisioni del Comitato. L’obbligatorietà di quanto previsto da Basilea 2 per i Paesi UE discende, infatti, da una direttiva del parlamento Europeo che l’ha recepito nel settembre 2005.
Il primo accordo di Basilea, sottoscritto dalle autorità centrali di oltre 100 Paesi, stabiliva l’obbligo per le banche
aderenti di accantonare una quota di capitale corrispondente all’8% dei finanziamenti erogati indipendentemente dalla valutazione, attraverso procedure di rating, dell’affidabilità delle imprese che li avevano richiesti.
272
CARTOLARIZZAZIONE
Operazione di cessione di crediti o di altre attività finanziarie non negoziabili a una società
veicolo (SPV - cfr. definizione) che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di tali operazioni
e provvede alla conversione di tali crediti o attività in titoli negoziabili su un mercato
secondario.
CERTIFICATI (ASSICURATIVI) DI CAPITALIZZAZIONE
I contratti di capitalizzazione rientrano nel campo di applicazione della disciplina in materia
di assicurazione diretta sulla vita di cui al D.Lgs. n. 174 del 17 marzo 1995. Così come definito all’art. 40 del medesimo decreto legislativo, trattasi di contratti con i quali una
compagnia assicurativa si impegna a pagare, come corrispettivo del versamento di premi
unici o periodici, un capitale pari al premio versato rivalutato periodicamente sulla base del
rendimento di una gestione interna separata di attività finanziarie o, se più elevato, di un
rendimento minimo garantito. Essi non possono avere durata inferiore a cinque anni ed è
prevista la facoltà per il contraente di ottenere il riscatto del contratto dall’inizio del secondo anno. Ai sensi dell’art. 31 del già citato D.Lgs. n. 174, le attività finanziarie a copertura delle
riserve tecniche sono riservate in modo esclusivo all’adempimento delle obbligazioni
connesse ai contratti di capitalizzazione (gestione separata). Conseguentemente, in caso di
liquidazione della compagnia assicurativa (art. 67), i beneficiari di tali polizze risultano di
fatto titolari di posizioni creditorie assistite da privilegio speciale.
COMMERCIAL PAPER
Titoli a breve termine emessi per raccogliere fondi di terzi sottoscrittori in alternativa ad
altre forme di indebitamento.
CONCILIATORE BANCARIOFINANZIARIO
Il “Conciliatore bancarioFinanziario - Associazione per la soluzione delle controversie Bancarie,
finanziarie e societarie – ADR” è una iniziativa promossa con il patrocinio dell’ABI dai primi dieci gruppi Bancari, fra i quali il Gruppo UBI Banca, per dare alla Clientela servizi per la
soluzione delle controversie rapidi ed efficienti, alternativi alla procedura giudiziaria (ADR
dall’inglese: Alternative Dispute Resolution – cfr. definizione).
I servizi offerti sono:
Conciliazione: consiste nel tentativo di risolvere una controversia affidando ad una
persona esperta ed indipendente (il conciliatore) il compito di agevolare il
raggiungimento di un accordo tra le parti al fine di evitare il ricorso al giudice. L’accordo raggiunto è vincolante fra le parti e può essere omologato dal Tribunale
diventando così titolo esecutivo. Il servizio di conciliazione presso il Conciliatore
bancarioFinanziario è svolto dall’“Organismo di conciliazione Bancaria”, iscritto al
registro degli organismi deputati a gestire i tentativi di conciliazione a norma dell’art. 38
del D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 5;
Arbitrato: procedura in cui le parti sottopongono una controversia ad un arbitro o ad
un collegio di arbitri, riconoscendo loro il potere di decidere in merito;
Ombudsman Giurì bancario: organismo promosso nel 1993 in sede ABI a cui la
Clientela, rimasta insoddisfatta delle decisioni dell’ufficio reclami della Banca o il cui reclamo non abbia avuto esito nel termine prescritto, può rivolgersi gratuitamente in
seconda istanza. La gestione dell’Ombudsman è stata trasferita al Conciliatore
bancarioFinanziario dal 1° giugno 2007.
All’Ombudsman possono essere sottoposte le controversie in materia di servizi di investimento aventi ad oggetto l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà,
indipendentemente dal valore del rapporto al quale si riferiscono. Se la richiesta ha ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro, la questione rientra nella
competenza dell’Ombudsman se l’importo richiesto non è superiore a 100.000 euro;
L’Ombudsman decide entro 90 giorni dalla data di ricezione della richiesta di
intervento. Il ricorso all’Ombudsman non preclude al cliente la facoltà di rivolgersi in
qualsiasi momento all’Autorità giudiziaria, a un organismo conciliativo, o ad un
collegio arbitrale, mentre la decisione è vincolante per l’intermediario.
273
CONDUIT
Si veda in proposito la voce SPE/SPV.
CONSUMER FINANCE (CREDITO AL CONSUMO)
Finanziamenti concessi alle famiglie per fini personali collegati al consumo di beni e di
servizi.
CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO
Fattispecie di rapporto di lavoro a termine, regolata dal D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276
(c.d. legge Biagi, sulla base della legge delega 14 febbraio 2003, n. 30), mediante la quale un
soggetto giuridico si avvale della prestazione lavorativa di un lavoratore assunto da
un'impresa di somministrazione autorizzata dal Ministero del Lavoro. I rapporti fra
l'utilizzatore e l'impresa di somministrazione sono regolati da un contratto che disciplina anche i profili retributivi e contributivi (oneri previdenziali e assistenziali).
Tale forma contrattuale ha sostituito il rapporto di lavoro interinale istituito dalla legge 24
giugno 1997, n. 196 (c.d. riforma Treu).
CORE TIER 1 RATIO
Rapporto tra il patrimonio di base (Tier 1 – cfr. definizione) al netto degli strumenti
innovativi di capitale ed il totale delle attività di rischio ponderate (cfr. definizione).
CORPORATE GOVERNANCE
Attraverso la composizione ed il funzionamento degli organi societari interni ed esterni, la struttura della corporate governance definisce la distribuzione dei diritti e delle
responsabilità tra i partecipanti alla vita di una società, in riferimento alla ripartizione dei
compiti, all’assunzione di responsabilità e al potere decisionale. Obiettivo fondamentale della corporate governance è la massimizzazione del valore per gli azionisti, che comporta, in
un’ottica di medio-lungo termine, elementi di positività anche per gli altri stakeholders,
quali clienti, fornitori, dipendenti, creditori, consumatori e la comunità.
COST INCOME RATIO
Indicatore economico definito dal rapporto tra i costi operativi ed il margine di
intermediazione.
COVERED BOND
Speciale obbligazione Bancaria che, oltre alla garanzia della Banca emittente, può usufruire
anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità
ceduti, per tale scopo, ad un’apposita società veicolo45. Le banche che intendono emettere covered bond devono disporre di un patrimonio non
inferiore a 500 milioni di euro e di un coefficiente patrimoniale complessivo a livello
consolidato non inferiore al 9%. Degli attivi potenzialmente utilizzabili a garanzia, la quota ceduta non potrà superare i seguenti limiti, fissati in funzione del livello di
patrimonializzazione:
25% nei casi di coefficiente patrimoniale 9% e 10% con Tier I ratio 6%;
60% nei casi di coefficiente patrimoniale 10% e 11% con Tier I ratio 6,5%;
nessun limite nei casi di coefficiente patrimoniale 11% con Tier I ratio 7%.
CPI (CREDIT PROTECTION INSURANCE)
Polizze assicurative di protezione del credito che possono essere sottoscritte dai debitori di
prestiti finanziari (prestiti personali, mutui e carte di credito) per garantire loro (in qualità di
45 Nell’ordinamento italiano la legge 30 aprile 1999, n. 130, disciplina la fattispecie delle obbligazioni bancarie
garantite (art. 7-bis). Lo schema operativo prevede la cessione da parte di una banca a una società veicolo di attivi di elevata qualità creditizia (crediti ipotecari e verso la pubbliche amministrazioni) e l’emissione da parte di una banca, anche diversa dalla cedente, di obbligazioni garantite dalla società veicolo a valere sugli attivi acquistati e costituiti in un patrimonio separato. I profili applicativi della disciplina sono contenuti nel
regolamento ministeriale n. 310 del 14 dicembre 2006 e nelle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia del 15 maggio 2007.
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assicurati) di far fronte al pagamento del debito residuo/o di un certo numero di rate nel
caso di eventi negativi temporanei o definitivi (perdita involontaria del posto di lavoro, malattia, infortuni, invalidità permanente o morte). Tali polizze possono essere abbinate
anche ai finanziamenti alle imprese, con una copertura assicurativa degli eventi che
possono colpire i soci, gli amministratori o le figure chiave dell’azienda.
CREDIT CRUNCH (STRETTA CREDITIZIA)
Calo significativo (o inasprimento improvviso delle condizioni) dell’offerta di credito alle
imprese al termine di un prolungato periodo espansivo, in grado di accentuare la fase
recessiva..
CREDIT DEFAULT SWAP
Contratto col quale un soggetto, dietro pagamento di un premio periodico, trasferisce ad un
altro soggetto il rischio creditizio insito in un prestito o in un titolo, al verificarsi di un
determinato evento legato al deterioramento del grado di solvibilità del debitore.
CREDITO RISTRUTTURATO
Posizione per la quale la Banca ha concordato con il debitore una dilazione di pagamento, rinegoziando l’esposizione a condizioni di tasso inferiori a quelle di mercato.
DEFAULT
Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.
DERIVATI OTC NEGOZIATI CON LA CLIENTELA
Attività di supporto alla Clientela nella gestione dei rischi finanziari, in particolare di quelli derivanti dall’oscillazione dei tassi di cambio, dei tassi d’interesse e del prezzo delle
commodities (materie prime).
DISASTER RECOVERY GEOGRAFICO
Insieme di procedure tecniche ed organizzative attivate a fronte di un evento catastrofico che
provochi l’indisponibilità completa del sito di elaborazione dati. L’obiettivo è riattivare le
applicazioni vitali per l’azienda in un sito secondario (detto di recovery). Il sistema di
disaster recovery si definisce “geografico” quando è locato ad almeno 50 km dal sistema di
origine. L’obiettivo primario è quello di attenuare i rischi derivanti da eventi disastrosi con possibile impatto su di un’intera area metropolitana (i.e. terremoti, inondazioni, eventi
bellici etc.) come prescritto dagli standard di sicurezza internazionali.
DURATION
Riferita ad un titolo ovvero ad un portafoglio obbligazionario, è un indicatore solitamente
calcolato come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale
associati al titolo stesso.
EAD (EXPOSURE AT DEFAULT)
Stima del valore futuro di un’esposizione al momento del default (cfr. definizione) del relativo
debitore.
ETF (EXCHANGE TRADED FUND)
Particolare tipologia di fondo di investimento negoziato in Borsa come un’azione, avente
come unico obiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce
(benchmark) attraverso una gestione totalmente passiva. L’ETF riassume in sé le
caratteristiche proprie di un fondo e di un’azione, consentendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti attraverso la diversificazione e la riduzione del
rischio proprie dei fondi, garantendo nel contempo la flessibilità e la trasparenza informativa
della negoziazione in tempo reale delle azioni.
275
ETC (EXCHANGE TRADED COMMODITIES)
Strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento dell’emittente o in materie prime
fisiche (in questo caso sono definiti ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie
prime. Il prezzo degli ETC è, pertanto, legato direttamente o indirettamente all’andamento
del sottostante. Similarmente agli ETF (cfr. definizione) gli ETC sono negoziati in Borsa come
delle azioni, replicando passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento.
EURIBOR (EURO INTERBANK OFFERED RATE)
Tasso di interesse interbancario al quale banche primarie si scambiano depositi in euro a
varie scadenze. Viene calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate
alle ore undici su un campione di banche con elevato merito creditizio selezionato
periodicamente dalla European Banking Federation. All’Euribor sono legati vari contratti di
prestito a tasso variabile (ad esempio i mutui casa).
FACTORING
Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro
solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un
finanziamento a favore del cedente.
FAIR VALUE
Corrispettivo al quale, in un regime di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o
una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili. Spesso è identico al prezzo di mercato. In base agli IAS (cfr. definizione) le banche applicano il fair value nella valutazione
degli strumenti finanziari (attività e passività) di negoziazione e disponibili per la vendita,
nonché dei derivati, e possono altresì usarlo per la valorizzazione delle partecipazioni e delle
immobilizzazioni materiali e immateriali (con diverse modalità di impatto sul Conto Economico per le differenti attività considerate).
FLOOR
Contratto derivato su tasso d’interesse, negoziato al di fuori dei mercati regolamentati, con il quale viene fissato un limite minimo alla diminuzione del tasso creditore.
FRA (FORWARD RATE AGREEMENT)
Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il
valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse
predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento
prescelto dalle parti.
FUNDING
Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività
aziendale o di particolari operazioni finanziarie.
FUTURE
Contratti a termine standardizzati, con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo
predefinito e a una data futura, valori mobiliari o merci. Tali contratti di norma sono
negoziati su mercati organizzati dove viene garantita la loro esecuzione. A differenza delle opzioni (cfr. definizione) che conferiscono il diritto di ma non l’obbligo di comprare, i future
obbligano i due contraenti a vendere o a comprare.
GOODWILL
Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla
differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non
attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita.
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HEDGE FUND
Fondo comune di investimento che ha la possibilità – negata ai gestori tradizionali – di usare
strumenti o strategie di investimento sofisticati quali lo “short selling” (vendita allo
scoperto), i derivati (opzioni o futures, anche oltre il 100% del patrimonio), l’hedging
(copertura del portafoglio dalla volatilità di mercato attraverso vendite allo scoperto ed uso di derivati) e la leva finanziaria (l’indebitamento allo scopo di investire denaro preso a
prestito).
IAS/IFRS
Principi contabili internazionali (Internatrional Accounting Standards – IAS) emanati
dall’International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata
costituito nell’aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi
nonché, in qualità di osservatori, l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of
Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità dell’International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di
promuovere l’armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la
trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi
contabili “International Financial Reporting Standards” (IFRS).
A livello internazionale è in corso uno sforzo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli US Gaap (cfr. definizione).
IBAN (INTERNATIONAL BANK ACCOUNT NUMBER)
Standard internazionale utilizzato per identificare l’utenza Bancaria. Dal 1° luglio 2008 l’uso del codice IBAN - composto da 27 caratteri - è obbligatorio non solo per i pagamenti esteri,
ma anche per quelli fatti in Italia.
IDENTITY ACCESS MANAGEMENT
Soluzione tecnico-organizzativa che permette di gestire e controllare l’intero ciclo di vita di
assegnazione, gestione e revoca dei privilegi di accesso alle risorse informatiche e quindi alle
informazioni aziendali da parte di ciascun utente.
IMPAIRMENT
Nell’ambito degli IAS (cfr. definizione), si riferisce alla perdita di valore di un’attività di
bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di carico sia maggiore del valore recuperabile ossia
dell’importo che può essere ottenuto con la vendita o l’utilizzo dell’attività. Il test di impairment si deve effettuare su tutte le attività, eccezion fatta per quelle valutate al fair value, per le quali le eventuali perdite (e guadagni) di valore sono implicite.
INCAGLI
Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in situazione di obiettiva difficoltà, che si ritiene però superabile in un congruo periodo di tempo.
INDEX LINKED
Polizza vita la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.
INDICE TANKAN
Indicatore dell’economia giapponese costruito sulla base dei risultati di un’inchiesta condotta dalla Banca del Giappone l’ultimo mese di ogni trimestre. Oggetto dell’inchiesta
sono sia il settore manifatturiero che quello dei servizi, con una segmentazione in funzione
della grandezza delle imprese (grandi, medie, piccole imprese).
INTERNAL AUDIT
Funzione alla quale è istituzionalmente attribuita l’attività interna di audit (cfr. definizione).
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INVESTIMENTO IMMOBILIARE
Immobile detenuto con lo scopo di ricavarne reddito o di beneficiare del relativo incremento
di valore.
INVESTMENT BANKING
L’investment banking costituisce un segmento altamente specializzato della finanza che si
occupa in particolare di assistere società e governi nell’emissione di titoli e più in generale
nel reperimento di fondi sul mercato dei capitali.
INVESTMENT GRADE
Titoli obbligazionari di alta qualità che hanno ricevuto un rating (cfr. definizione) medio-alto
(ad esempio non inferiore a BBB nella scala di Standard & Poor’s).
INVESTOR
Soggetto, diverso dall’originator (cfr. definizione) e dallo sponsor (cfr. definizione), che
detiene un’esposizione verso una cartolarizzazione (cfr. definizione).
IRB (INTERNAL RATING BASED)
Approccio dei rating (cfr. definizione) interni nell’ambito di Basilea 2 (cfr. definizione),
suddiviso nei metodi di base e avanzato. Il metodo avanzato è utilizzabile solo dagli istituti di credito che soddisfano requisiti minimi più stringenti e prevede che tutte le stime degli
input per la valutazione del rischio di credito (PD, LGD, EAD, Maturity – cfr. definizioni)
vengano realizzate internamente. Diversamente, secondo il metodo base, solo la PD viene
stimata dalla Banca.
JOINT VENTURE
Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica
attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.
JUNIOR
In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione), è la tranche più subordinata dei titoli
emessi, che sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero
delle attività sottostanti.
LEASING
Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo
determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a
condizioni prefissate al termine del contratto di locazione.
LGD (LOSS GIVEN DEFAULT)
Tasso di perdita stimato in caso di default (cfr. definizione) del debitore.
LOWER TIER II
Passività subordinate che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o Tier II
(cfr. definizione) a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano
espressamente che:
a) in caso di liquidazione dell’ente emittente il debito sia rimborsabile solo dopo che
siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati;
b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni;
c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e
preveda il nulla osta della Banca d’Italia.
L’ammontare dei prestiti subordinati ammesso nel patrimonio supplementare è ridotto di un quinto ogni anno durante i 5 anni precedenti la data di scadenza del rapporto, in mancanza
di un piano di ammortamento che produca effetti analoghi.
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MARK TO MARKET
Valutazione di un portafoglio titoli e di altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi
espressi dal mercato.
MARK DOWN
Differenza fra il tasso passivo medio delle forme tecniche di raccolta diretta considerate e
l’Euribor.
MARK UP
Differenza fra il tasso attivo medio delle forme tecniche di impiego considerate e l’Euribor.
MATURITY
Vita residua di un’esposizione, calcolata secondo regole prudenziali.
MERCHANT BANKING
Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli - azionari o di
debito - della Clientela corporate per il successivo collocamento sul mercato, l’assunzione di
partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l’obiettivo di una
successiva cessione, l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di ristrutturazioni.
MEZZANINE
In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione), è la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche junior (cfr. definizione), e quello della
tranche senior (cfr. definizione).
MONOLINE
Compagnie di assicurazione la cui unica linea di business è l’assicurazione finanziaria.
All’interno delle loro attività è compresa l’assicurazione di obbligazioni (del tipo ABS e MBS)
avente come sottostante debiti di privati e mutui immobiliari. In cambio di una
commissione, l’assicurazione garantisce il rimborso dell’obbligazione assumendosi
direttamente il rischio di insolvenza del debitore.
MUTUI SUBPRIME
Il concetto di subprime non è riferibile all’operazione di mutuo in sé, quanto piuttosto al
prenditore (il mutuatario). Tecnicamente per subprime si intende un mutuatario che non dispone di una “credit history” pienamente positiva, in quanto caratterizzata da eventi
creditizi negativi quali, ad esempio, la presenza di rate non rimborsate su precedenti
prestiti, di assegni impagati e/o protestati e così via. Tali eventi passati sono sintomatici di
una maggiore rischiosità intrinseca della controparte, cui corrisponde una maggiore
remunerazione richiesta dall’intermediario che concede il mutuo. L’operatività con Clientela subprime si è sviluppata nel mercato finanziario americano dove,
a fronte della stipulazione di detti prestiti, solitamente faceva riscontro una attività di
cartolarizzazione ed emissione di titoli.
Vengono definiti mutui ipotecari Alt-A quelli erogati sulla base di documentazione
incompleta o inadeguata.
NON PERFORMING
Termine generalmente riferito ai crediti aventi un andamento non regolare.
NUTS (NOMENCLATURA DELLE UNITÀ TERRITORIALI PER LE STATISTICHE DELL’ITALIA)
Nomenclatura usata per fini statistici a livello europeo (Eurostat), che prevede la seguente
suddivisione: Italia settentrionale: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige,
Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; Italia centrale: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;
279
Italia meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,
Sardegna.
OBBLIGAZIONI STRUTTURATE
Obbligazioni i cui interessi e/o valore di rimborso dipendono da un parametro di natura
reale (collegato al prezzo di commodity) o dall’andamento di indici. In tali casi l’opzione implicita viene contabilmente scorporata dal contratto ospite.
Nel caso di parametrazione a tassi o all’inflazione (ad esempio i Certificati di Credito del
Tesoro) l’opzione implicita non viene contabilmente scorporata dal contratto ospite.
OPTION
Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di
acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo
determinato (strike price) entro (american option) oppure ad una data futura (european
option) determinata.
OICR (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO)
La voce comprende gli OICVM (cfr. definizione) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi
comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).
OICVM (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO IN VALORI MOBILIARI)
La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le
società di investimento a capitale variabile (Sicav).
ORIGINATOR
Soggetto che cede il proprio portafoglio di attività a liquidità differita allo SPV (cfr. definizione) affinché venga cartolarizzato.
OTC (OVER THE COUNTER)
Operazioni concluse direttamente fra le parti, senza utilizzare un mercato regolamentato.
PAST DUE
Esposizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 180 giorni, secondo la
definizione prevista nelle vigenti Istruzioni di Vigilanza.
PATRIMONIO DI VIGILANZA
È costituito dalla somma del patrimonio di base – ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione - e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del
patrimonio di base.
Vengono dedotti - per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio
supplementare - le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di
patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie
(in particolare, vengono dedotte le partecipazioni in banche e società finanziarie superiori al 10% non consolidate, nonché l’insieme delle partecipazioni in banche e società finanziarie
inferiori al 10% e delle attività subordinate verso banche, considerato per la quota che
eccede il 10% del patrimonio di base e supplementare).
Vengono altresì dedotte le partecipazioni in società di assicurazione e le passività
subordinate emesse da queste ultime, nonché le posizioni verso cartolarizzazioni.
PAYOUT RATIO
Identifica la percentuale dell’utile netto distribuita dalla società ai propri azionisti.
PLAIN VANILLA SWAP
Interest rate swap (cfr. definizione), in cui una controparte riceve un pagamento variabile
legato al LIBOR (in genere il tasso LIBOR a sei mesi) e corrisponde all’altra controparte un
tasso di interesse fisso, ottenuto aggiungendo uno spread al rendimento di una tipologia definita di titoli di Stato.
280
PD (PROBABILITY OF DEFAULT)
Probabilità che il debitore raggiunga la condizione di default (cfr. definizione) nell’ambito di
un orizzonte temporale annuale.
POLIZZE DI CAPITALIZZAZIONE
Si veda in proposito la voce “Certificati (assicurativi) di capitalizzazione”.
POS (POINT OF SALE)
Apparecchiatura automatica mediante la quale è possibile effettuare, con carta di debito, di
credito o prepagata, il pagamento di beni o servizi presso il fornitore.
PREFERENCE SHARES
Strumenti innovativi di capitale, emessi da controllate estere incluse nel gruppo bancario,
che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di
subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi
successivi degli interessi non corrisposti dalla Banca controllante e la partecipazione alle
perdite della Banca stessa nel caso in cui esse determinino una rilevante riduzione dei requisiti patrimoniali. Le condizioni in base alle quali le preference shares possono essere
computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi Bancari sono fissate dalle
Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia.
PRESTITI SUBORDINATI
Strumenti di finanziamento il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti
rappresentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di
liquidazione dell’ente emittente.
PRICE SENSITIVE
Termine che viene riferito generalmente ad informazioni o dati non di pubblico dominio,
idonei, se resi pubblici, ad influenzare sensibilmente la quotazione di un titolo.
PRIVATE EQUITY
Attività mirata all’acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successiva cessione
a controparti specifiche, senza collocamento pubblico.
PROJECT FINANCE
Finanziamento di progetti sulla base di una previsione dei flussi di cassa generati dagli
stessi. Diversamente da quanto avviene nell’analisi dei rischi creditizi ordinari, la tecnica di
project finance prevede, oltre all’analisi dei flussi di cassa attesi, l’esame di specifici elementi quali le caratteristiche tecniche del progetto, l’idoneità degli sponsor a realizzarlo, i mercati
di collocamento del prodotto.
RATING
Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base
della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive.
RISCHIO DERIVANTE DA CARTOLARIZZAZIONI
Rischio che la sostanza economica dell’operazione di cartolarizzazione non sia pienamente
rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
RISCHIO DI BUSINESS
Rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini rispetto ai dati previsti, legati a
volatilità dei volumi dovuta a pressioni competitive e situazioni di mercato.
281
RISCHIO DI CONCENTRAZIONE
Rischio derivante da esposizioni nel portafoglio bancario verso controparti, gruppi di
controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o
appartenenti alla medesima area geografica. Il rischio di concentrazione può essere distinto
in due sottotipi:
single name concentration risk;
sector concentration risk. RISCHIO DI CREDITO
Rischio di subire perdite derivanti dall’inadempienza di una controparte nei confronti della
quale esiste un’esposizione creditizia.
RISCHIO DI COMPLIANCE
Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o
danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti codici di condotta, codici di
autodisciplina).
RISCHIO DI LIQUIDITÀ
Rischio di inadempimento ai propri impegni di pagamento che può essere causato da
incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a quelli di mercato (funding
liquidity risk) o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk)
incorrendo in perdite in conto capitale.
RISCHIO DI MERCATO
Rischio di variazioni del valore di mercato delle posizioni nel portafoglio di negoziazione ai
fini di vigilanza per variazioni inattese delle condizioni di mercato e dei meriti creditizi.
In esso sono inclusi anche i rischi derivanti da variazioni inattese dei tassi di cambio e dei prezzi delle merci che si riferiscono alle posizioni nell’intero bilancio.
RISCHIO DI REPUTAZIONE
Rischio di subire perdite derivanti da una percezione negativa dell’immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti della Banca, investitori, autorità di vigilanza o altri
stakeholder.
RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE
Rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore
economico della società, a seguito di variazioni inattese dei tassi d’interesse che impattano il
portafoglio bancario.
RISCHIO OPERATIVO
Rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,
risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le
perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei
sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. È compreso il rischio legale.
RISCHIO PARTECIPATIVO
Rischio di perdite originate dal portafoglio Partecipazioni.
RISCHIO RESIDUO
Rischio di subire perdite derivanti da un’imprevista inefficacia delle tecniche riconosciute
per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla società (es. garanzie ipotecarie).
RISCHIO STRATEGICO
Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da:
cambiamenti del contesto operativo;
282
attuazione inadeguata di decisioni;
scarsa reattività a variazione del contesto competitivo.
SENIOR
In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione) è la tranche con il maggior grado di
privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso.
SENSITIVITY ANALYSIS
Sistema di analisi che ha lo scopo di individuare la sensibilità di determinate attività o
passività correlate a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.
SEPA (SINGLE EUROPEAN PAYMENTS AREA)
Area Unica dei Pagamenti in Euro entrata in vigore il 1° gennaio 2008 all’interno della quale
si potranno gradualmente effettuare e ricevere pagamenti in euro con condizioni di base,
diritti e obblighi uniformi. Ad essa hanno aderito 31 Paesi europei (oltre ai 27 Paesi dell’Unione Europea anche Svizzera Norvegia, Islanda e Liechtenstein). L’introduzione del
nuovo codice unico bancario IBAN (cfr. definizione) è uno degli strumenti utilizzati per
standardizzare le transazioni Bancarie.
SERVICER
Nelle operazioni di cartolarizzazione (cfr. definizione) è il soggetto che – sulla base di un
apposito contratto di servicing – continua a gestire i crediti o le attività oggetto di
cartolarizzazione dopo che sono state cedute alla società veicolo incaricata dell’emissione dei
titoli.
SIDE POCKET
Si tratta di una misura a tutela di tutti i partecipanti ad un fondo hedge (cfr. definizione),
che viene attivata solo in “casi eccezionali” in cui l’improvvisa riduzione del grado di liquidità delle attività detenute nei portafogli dei fondi, associata a elevate richieste di rimborso delle
quote, può avere conseguenze negative per la gestione dei fondi stessi. Per non pregiudicare
l’interesse dei partecipanti al fondo hedge, nel caso in cui si renda necessario smobilizzare
attività divenute illiquide, in assenza di un mercato che assicuri la formazione di prezzi
affidabili, la creazione dei side pocket consente di trasferire le attività illiquide in un fondo
comune d’investimento di tipo chiuso appositamente costituito (c.d. fondo chiuso di side pocket).
L’operazione si realizza attraverso una scissione parziale del fondo hedge a seguito della
quale le attività liquide continuano ad essere detenute nel fondo stesso, mentre quelle
illiquide sono trasferite al fondo chiuso di side pocket. Il fondo hedge, ridimensionato ma
liquido, continua a svolgere la propria attività secondo la politica d’investimento prevista nel regolamento di gestione, mentre il fondo chiuso di side pocket (che non può emettere nuove
quote) è gestito in un’ottica di smobilizzo delle attività illiquide detenute, procedendo ai
rimborsi delle quote via via che le attività sono liquidate.
SOFFERENZE
Crediti nei confronti dei soggetti in stato d’insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o
in situazioni sostanzialmente equiparabili.
SPONSOR
Soggetto, diverso dall’originator (cfr. definizione), che istituisce e gestisce una struttura di
conduit (cfr. definizione) nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione).
SPREAD
Con questo termine di norma si indica:
la differenza tra due tassi di interesse;
lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli;
la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta a un tasso di riferimento.
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SPE/SPV
Le Special Purpose Entity (SPE) o Special Purpose Vehicle (SPV) – detti anche “conduit” -
sono soggetti (società, “trust” o altra entità) che vengono appositamente costituiti per il
raggiungimento di un determinato obiettivo, ben definito e delimitato, o per lo svolgimento di una specifica operazione.
Le SPE/SPV hanno una struttura giuridica indipendente dagli altri soggetti coinvolti
nell’operazione e, generalmente, non hanno strutture operative e gestionali proprie.
STAKEHOLDER
Individui o gruppi, portatori di interessi specifici nei confronti di un’impresa o perché
dipendono da questa per la realizzazione di loro obiettivi o perché subiscono in modo
rilevante gli effetti positivi o negativi della sua attività.
STOCK OPTION
Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che consentono
di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio predeterminato.
STRESS TEST
Procedura di simulazione utilizzata per valutare l’impatto di scenari di mercato “estremi” ma
plausibili sull’esposizione al rischio della Banca.
SURROGA
Procedura mediante la quale il mutuatario (cioè chi ha stipulato un mutuo) contrae con
un’altra Banca un nuovo mutuo per estinguere il mutuo originario trasferendo alla nuova Banca finanziatrice le medesime garanzie (in particolare l’ipoteca) che già assistevano la
Banca “originaria”.
SWAP (INTEREST RATE SWAP E CURRENCY SWAP)
Operazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate
modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi d’interesse (interest rate swap), le
controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale nozionale
di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a
tasso fisso, l’altra a tasso variabile). Nel caso di uno swap sulle valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel tempo
secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi.
TASSO RISK FREE - RISK FREE RATE
Tasso di interesse di un’attività priva di rischio. Si usa nella pratica per indicare il tasso dei
titoli di Stato a breve termine, che pure non possono essere considerati risk free.
TIER I (PATRIMONIO DI BASE)
È costituito dal capitale versato, dalle riserve (ivi compreso il sovrapprezzo azioni), dagli
strumenti innovativi di capitale (solo in presenza di condizioni che garantiscano pienamente
la stabilità della Banca)46, dall’utile del periodo, dai filtri prudenziali positivi del patrimonio
di base. Da tali elementi vanno dedotte le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni
immateriali, le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso, le rettifiche di valore calcolate sul portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, i filtri prudenziali negativi
del patrimonio di base.
46 Gli strumenti innovativi di capitale possono essere computati nel patrimonio di base entro un limite pari al 20
per cento dell’ammontare del patrimonio di base, comprensivo degli strumenti stessi. Nell’ambito di tale limite gli strumenti che prevedono clausole di revisione automatica del tasso di remunerazione (c.d. step-up) connesse con la facoltà di rimborso o clausole di altro tipo atte ad incentivare il rimborso da parte dell’emittente devono essere contenuti nel limite pari al 15 per cento dell’ammontare del patrimonio di base comprensivo degli strumenti
stessi. Le eventuali eccedenze possono essere computate nel patrimonio supplementare, alla stregua di strumenti ibridi di patrimonializzazione.
284
TIER II (PATRIMONIO SUPPLEMENTARE)
È costituito dalle riserve da valutazione, dagli strumenti innovativi di capitale non
computabili nel patrimonio di base, dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione (passività
irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell’emittente con il preventivo
consenso della Banca d’Italia), dalle passività subordinate (per un ammontare ridotto di 1/5 durante i cinque anni precedenti la data di scadenza), dalle plusvalenze nette su
partecipazioni, dai filtri prudenziali positivi del patrimonio supplementare, dall’eventuale
eccedenza delle rettifiche di valore nette complessive rispetto alle perdite attese, dalle
differenze positive di cambio. Da tali elementi vanno dedotte le seguenti componenti
negative: le minusvalenze nette su partecipazioni, i filtri prudenziali negativi del patrimonio supplementare, altri elementi negativi.
TIER III (PRESTITI SUBORDINATI DI 3° LIVELLO)
Prestiti subordinati che soddisfano le seguenti condizioni:
siano stati interamente versati;
non rientrino nel calcolo del patrimonio supplementare (cfr. definizione);
abbiano durata originaria pari o superiore a due anni; qualora la scadenza sia indeterminata, sia previsto un preavviso per il rimborso di almeno 2 anni;
rispondano alle condizioni previste per le analoghe passività computabili nel patrimonio supplementare ad eccezione, ovviamente, di quella concernente la durata
del prestito;
siano soggetti alla “clausola di immobilizzo” (c.d. “clausola di lock in”), secondo la quale il capitale e gli interessi non possono essere rimborsati se il rimborso riduce
l’ammontare complessivo dei fondi patrimoniali della Banca a un livello inferiore al
100% del complesso dei requisiti patrimoniali.
TRADING BOOK
Solitamente identifica la parte di un portafoglio titoli, o comunque di strumenti finanziari in
genere, destinata all’attività di negoziazione.
TROR (TOTAL RATE OF RETURN SWAP)
È un contratto con il quale il “protection buyer” (detto anche “total return payer”) si impegna a cedere tutti i flussi di cassa generati dalla “reference obligation” al “protection seller” (detto
anche “total return receiver”), il quale trasferisce in contropartita al “protection buyer” flussi
di cassa collegati all’andamento del “reference rate”. Alle date di pagamento dei flussi di
cassa cedolari (oppure alla data di scadenza del contratto) il “total return payer” corrisponde
al “total return receiver” l’eventuale apprezzamento della “reference obligation”; nel caso di
deprezzamento della “reference obligation” sarà invece il “total return receiver” a versare il relativo controvalore al “total return payer”. In sostanza il TROR configura un prodotto
finanziario strutturato, costituito dalla combinazione di un derivato su crediti e di un
derivato sui tassi di interesse (“interest rate swap”- cfr. definizione).
TRADING ON LINE
Sistema di compravendita di attività finanziarie in borsa, attuato in via telematica.
TRIGGER EVENT
Evento contrattualmente predefinito al verificarsi del quale scattano determinate facoltà in
capo ai contraenti.
UNIT-LINKED
Polizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento.
UPPER TIER II
Strumenti ibridi di patrimonializzazione che concorrono alla formazione del patrimonio
supplementare o Tier II (cfr. definizione) quando il contratto prevede che:
285
a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e
delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività Bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passività e dagli interessi
maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire
all’ente emittente di continuare l’attività;
b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla
remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il più possibile l’insorgere di perdite;
c) in caso di liquidazione dell’ente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che
siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati.
Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari o superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il
rimborso del prestito al nulla osta della Banca d’Italia.
US GAAP (GENERALLY ACCEPTED ACCOUNTING PRINCIPLES)
Principi contabili emessi dal FASB (Financial Accounting Statement Board), generalmente
accettati negli Stati Uniti d’America.
VAR (VALUE AT RISK)
Misura la massima perdita potenziale che una posizione in uno strumento finanziario ovvero
un portafoglio può subire con una probabilità definita (livello di confidenza) in un
determinato orizzonte temporale (periodo di riferimento o holding period).
WARRANT
Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall’emittente o di
vendere a quest’ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.
ZERO-COUPON
Obbligazione priva di cedola, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di
emissione (o di acquisto) ed il valore di rimborso.
286
Relazione
della Società di Revisione
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289
Relazione
del Collegio Sindacale
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Relazione Del Collegio Sindacale All’assemblea Degli Azionisti (Ai Sensi Dell’art. 2429, Comma 2, Codice Civile)
Signori Azionisti,
abbiamo esaminato il progetto di bilancio d’esercizio della Società “BANCA
POPOLARE DI BERGAMO S.p.A.” al 31 dicembre 2009, redatto dagli Amministratori e comunicato al Collegio Sindacale unitamente alla Relazione del Consiglio di
Amministrazione sulla gestione.
Tra i fatti di rilievo da segnalare avvenuti nel corso dell’esercizio, vi sono:
Il protocollo d’Intesa per l’anticipazione della “Cassa Integrazione Straordinaria” a sostegno dei lavoratori per consentire di anticipare l’erogazione della Cassa nel periodo che intercorre tra la sospensione del rapporto di lavoro e il versamento da parte
dell’Inps;
Il protocollo d’Intesa “Sospensione delle rate dei mutui” a favore dei clienti del territorio per posticipare il pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto
dell’abitazione principale nel caso di riduzione del reddito a causa della perdita del
posto di lavoro per provvedimenti di mobilità o cassa integrazione;
L’accordo con la Caritas Diocesana di Bergamo e con la Fondazione MIA – Congregazione Misericordia Maggiore – a favore di soggetti in temporaneo stato di difficoltà per la perdita del posto di lavoro;
L’adesione, da parte del gruppo UBI Banca, su iniziativa della Associazione Bancaria Italiana “all’Accordo per la sospensione dei debiti delle Piccole e Medie Imprese verso
il sistema creditizio” teso a supportare le PMI che si trovano in temporanea difficoltà
finanziaria;
Il contratto di finanziamento, siglato dal Gruppo UBI, con la “Cassa Depositi e Prestiti” a valere sulla convenzione stipulata il 28 maggio 2009 dall’ABI e dalla Cassa Depositi
e Prestiti per offrire nuove opportunità di finanziamento alle piccole e medie imprese utilizzando i mezzi finanziari rivenienti dal risparmio postale della Cassa Depositi e
Presiti;
L’adesione al progetto “Confiducia” e l’operatività della convenzione L. 662 tendente al finanziamento delle piccole medie imprese con garanzia del Medio Credito;
Lo sviluppo della rinegoziazione e ristrutturazione dei crediti previsti dagli artt. 67 e 182 bis del D. Lgs. n.169/12 settembre 2007;
L’attivazione di azioni specifiche per il contenimento del rischio di credito sulle controparti più critiche appartenenti al segmento small business e ai piccoli operatori
economici, con l’utilizzo dello strumento CMR (Customer Relationship Management);
Il proseguimento degli interventi di realizzazione del Piano industriale di integrazione 2007 – 2010 con il completamento della migrazione del sistema informativo.;
L’approvazione del Progetto di Ottimizzazione Territoriale delle Banche Rete volto ad ottimizzare la struttura della rete distributiva attraverso la specializzazione delle
stesse per zone geografiche con focalizzazione sul territorio storico di radicamento;
L’aggiornamento del documento descrittivo del Modello Organizzativo ex D. Lgs. n. 231/2001, con il recepimento delle novità normative e l’avvio del Modulo 2
dell’iniziativa progettuale;
Il completamento degli interventi di integrazione dei modelli di valutazione dei rischi e l’avvio della realizzazione dei nuovi strumenti di misurazione, per definire modelli di valutazione e monitoraggio dei rischi coerenti con i requisiti della normativa di
Vigilanza (Basilea 2) e l’auto valutazione del sistema di qualità di gestione dei rischi
operativi per il Metodo standardizzato;
L’approvazione da parte dell’Assemblea straordinaria del 22 giugno 2009 di alcune modifiche statutarie finalizzate al recepimento delle previsioni contenute nel
Provvedimento di Banca d’Italia del 4 marzo 2008 relative all’organizzazione e al
governo societario delle Banche;
La partecipazione della Banca all’emissione da parte di UBI BANCA di obbligazioni
291
bancarie garantite (Covered Bond) nell’ambito di un Programma di massimi 10
miliardi di euro. La Banca ha svolto la funzione di cedente di un portafoglio di mutui residenziali posti a garanzia dei Bond emessi per 1,35 miliardi di euro perfezionata in
dicembre 2009;
L’estinzione anticipata dell’operazione di cartolarizzazione “Albenza 2” la cui attività di servicing da parte di BPB S.p.A. si è conclusa il 31 dicembre 2008;
La predisposizione, da parte della Capogruppo, del Progetto di Governo Societario riferito a tutte le Banche del Gruppo, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza in
materia di organizzazione e Governo Societario delle Banche;
L’adeguamento alla normativa del D. Lgs. del 9 aprile 2008 n. 81 riguardante la sicurezza dell’ambiente di lavoro.
L’attività di vigilanza attribuita al Collegio Sindacale, a norma di Legge, è stata svolta nel
corso dell’esercizio in ossequio ai princìpi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili, tenuto
conto altresì delle raccomandazioni di Consob e di Banca d’Italia.
Il Collegio informa l’Assemblea degli Azionisti di aver svolto, nel corso dell’esercizio, le
seguenti attività:
ha vigilato sull’osservanza della Legge, dello Statuto sociale e sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione;
ha effettuato n. 11 riunioni, riepilogando in tale sede le attività di controllo svolte dai componenti del Collegio, anche singolarmente, nonché partecipato ad un incontro
presso la società UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A;
ha partecipato a n. 2 Assemblee degli Azionisti, a n. 14 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 15 riunioni del Comitato Esecutivo, svoltesi nel rispetto delle norme statutarie, legislative e regolamentari che ne disciplinano il funzionamento e
per le quali può ragionevolmente assicurare che le delibere assunte sono conformi alla
Legge e allo Statuto sociale e non sono manifestamente imprudenti, azzardate, in
conflitto di interesse o tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale;
ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di competenza, sulla adeguatezza della struttura organizzativa della Società e sul rispetto della legge e dei princìpi della corretta amministrazione. Ciò tramite osservazioni dirette, raccolta di informazioni dal
referente amministrativo, ed attraverso incontri con i referenti aziendali per le funzioni
di Auditing e di Compliance e con la Società di Revisione;
ha valutato e verificato l’adeguatezza del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile, nonché la sua affidabilità a rappresentare correttamente i
fatti di gestione, mediante informazioni ricevute dai referenti interni per l’Auditing e
per la Compliance, funzioni accentrate presso la Capogruppo, dalla Società di Revisione, dai diretti responsabili delle rispettive funzioni, ed attraverso l’esame dei
documenti aziendali;
ha vigilato sul rispetto della coerenza dei comportamenti posti in essere dalla Società con le linee guida definite dalla Capogruppo;
ha appurato il rispetto degli obblighi di comunicazione alla Capogruppo, ai sensi dell’art. 114, comma 2, del D. Lgs. n. 58/1998, delle notizie richieste alla Società;
ha richiesto ed ottenuto dal Direttore Generale e dai Dirigenti della Società, in diversi incontri, informazioni in merito alle operazioni più significative svolte dalla Società e
dà atto che le stesse non sono state ritenute manifestamente imprudenti o azzardate, né in conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assembleari o tali da
compromettere l’integrità del patrimonio aziendale;
ha rilasciato, ove richiesto ed ai sensi di Legge o di Statuto, il proprio parere in ordine a decisioni di particolare rilievo per la Società quali, fra le altre, l’approvazione del
Progetto di modifica dello Statuto sociale e il “Programma di Emissione di Obbligazioni
Bancarie Garantite UBI”;
ha sistematicamente seguito l’attività del servizio di Revisione interna, fornito dalla Capogruppo UBI Banca S.c.p.A., esprimendo le proprie osservazioni in merito alla Relazione annuale sull’attività svolta e sul programma da realizzare, e verificato lo
stato di attuazione del piano di audit ed i risultati conseguiti;
292
ha verificato l’andamento dei reclami della clientela, esprimendo periodicamente le proprie osservazioni sugli stessi;
ha verificato, in generale, il rispetto da parte della Banca degli obblighi di corrispondenza e di invio di comunicazioni con gli Organi di Vigilanza;
ha verificato l’esistenza di processi e strutture atte al monitoraggio ed al presidio dei rischi connessi con l’attività bancaria;
ha avuto contatti sistematici con la funzione Compliance della Banca e della Capogruppo.
Il Collegio dà, inoltre, atto che la Società:
ha ottemperato agli obblighi previsti dalla Legge n. 197/1991 e dalle disposizioni della Banca d’Italia e dell’U.I.F. in materia di antiriciclaggio;
ha ottemperato agli obblighi relativi alla disciplina in materia di “privacy”, relativamente al trattamento dei dati personali ed alla redazione del Documento
Programmatico sulla Sicurezza, secondo le disposizioni del D. Lgs. n. 196/2003 e delle
altre norme vigenti in materia;
ha adempiuto agli obblighi di pubblicità previsti dall’art. 2497-bis del c.c.;
non ha effettuato operazioni atipiche o inusuali, anche con riguardo a parti correlate;
ha adottato la procedura sulle operazioni infragruppo e con parti correlate di cui all’art. 2391-bis del Codice Civile;
ha effettuato, nel corso del 2009, operazioni infragruppo di natura finanziaria, commerciale e di fornitura di servizi, in relazione alle quali gli Amministratori hanno fornito informazioni nella relazione sulla gestione e nella nota integrativa. Tali
operazioni sono state poste in essere con obiettivi di razionalizzazione e di economicità
sulla base di specifici contratti di service con UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A e UBI
Banca S.c.p.A;
ha rispettato i requisiti patrimoniali dettati dalla normativa di Vigilanza;
ha effettuato un processo valutativo dei rischi e delle incertezze inerenti l’attività svolta. I risultati di tale accertamento fanno ritenere, con ragionevole aspettativa, che
la Banca sia in grado di fronteggiarli, confermando pertanto i presupposti della propria continuità. In tale ottica la Banca si è dotata di idonei strumenti che
consentono l’adeguamento delle proprie strategie rispetto ai mutamenti del contesto di
riferimento. La relazione del Consiglio di Amministrazione contiene un’adeguata
illustrazione dei principali rischi cui la Banca e il Gruppo sono esposti.
La Società è soggetta alla direzione ed al coordinamento della Società controllante “UBI Banca S.c.p.A.” e, in conformità a quanto previsto dal Codice Civile, sono state fornite tutte
le informazioni relative ai rapporti intercorsi con la Capogruppo.
Il controllo contabile periodico, la verifica della Relazione Semestrale e la revisione contabile
del Bilancio individuale sono stati conferiti alla Società di Revisione “KPMG S.p.A.”, Società alla quale sono stati affidati, nel rispetto di quanto previsto dalla Legge, i seguenti incarichi i
cui corrispettivi di competenza dell’esercizio 2009, escluse le spese vive e l’IVA, sono:
- Revisione Contabile € 371.000,00;
- Servizi di attestazione € 17.000,00;
- Altro € 0,00;
- Totale € 388.000,00;
Il Collegio Sindacale ha periodicamente intrattenuto, con la Società di Revisione, momenti di
scambio di informazioni, dai quali non sono emersi fatti o circostanze o irregolarità che
dovessero essere portate a conoscenza del Collegio. Pertanto, la Società di Revisione ha
verificato, nel corso dell’esercizio 2009, la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili e in occasione del bilancio
chiuso al 31 dicembre 2009, nonché la corrispondenza dello stesso alle risultanze delle
scritture contabili; conseguentemente, ha emesso la propria relazione in data 19 marzo
2010, dalla quale non emergono rilievi o eccezioni. Il Collegio ha comunque vigilato
293
sull’impostazione generale data al Bilancio e sulla sua conformità alla Legge ed al rispetto
della normativa specifica per la redazione dei bilanci bancari. Il Bilancio d’esercizio è stato redatto in applicazione del D. Lgs. n. 38/2005, secondo i
princìpi contabili emanati dallo IASB (IAS/IFRS), e le relative interpretazioni dell’IFRC, ed è
stato predisposto sulla base delle istruzioni per la redazione del bilancio emanate da Banca
d’Italia, integrate anche da quanto previsto dal documento congiunto Banca d’Italia, Consob
e ISVAP n. 4 del 3 marzo 2010. Gli schemi di bilancio sono conformi a quelli definiti dalla Circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 così come modificata dal 1° aggiornamento del 18
novembre 2009 che ne ha comportato una revisione integrale.
I principi contabili applicati relativamente alle fasi di classificazione, valutazione e
cancellazione sono sostanzialmente i medesimi adottati per il bilancio relativo all’esercizio
2008.
La nota integrativa illustra i criteri di valutazione adottati e fornisce tutte le informazioni necessarie previste dalla normativa vigente, comprese le informazioni sui rischi di credito, di
mercato, di liquidità e operativi. La relazione predisposta dagli Amministratori illustra
l’andamento della gestione.
L’attività di vigilanza, come sopra descritta, ha comportato, con riferimento a quanto disposto dall’art. 52 T.U.B. la prescritta segnalazione a Banca d’Italia per la ritardata
spedizione del Documento di Sintesi dell’anno 2008 relativo ai mutui e prestiti dei clienti
privati. L’irregolarità, è correttamente illustrata nelle relazione sulla gestione e risulta ormai
risolta.
Il Collegio Sindacale dà, infine, atto di non aver ricevuto, nel corso dell’esercizio, denunzie di
fatti censurabili ai sensi dell’art. 2408 del Codice Civile. Premesso quanto sopra, il Collegio vi invita ad approvare il bilancio per l’esercizio 2009 così
come presentatoVi, ed esprime parere favorevole in merito alla proposta di destinazione
dell’utile dell’esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.
Bergamo, 19 marzo 2010
IL COLLEGIO SINDACALE Ferruccio Rota Sperti Presidente
Antonio Amaduzzi Sindaco Effettivo
Luigi Piantoni Sindaco Effettivo
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