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KIKI LAB www.kikilab.itCONSULENZA, RICERCHE, FORMAZIONE [email protected] - +39.030.22.16.81the Italian member of

Risto retail, alcuni trend

e qualche provocazione

Armando Garosci

Giornalista, Largo Consumo

Parma, 12 maggio 2016

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Chi siamo

• Da oltre 40 anni, è il sistema di informazioni e di

relazioni leader in Italia per l’analisi dei mercati e dei

canali dei beni di consumo food e non food;

• Indipendente: opera senza patrocini delle imprese e

dei loro organismi di rappresentanza;

• Leader per numero di lettori certificati CSST (Cod.

2233-11 Istituto cert. stampa tecnica e specializzata);

• www.largoconsumo.info: un portale di informazione

studiato per la lettura integrata dei mercati e dei

canali;

• Internazionale: è fornitore per l’Italia sul retail e il

largo consumo di Dow Jones, il più grande provider di

informazioni economiche del mondo;

• Completa: offre uno sguardo documentato su 150

mercati e canali: Alimentare, Grocery non alimentare,

Abbigliamento, Calzature e Pelletteria e Beni durevoli

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Consumi OOH/famiglia: 2.800 euro

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Macro trend

Nel 2015 la prima inversione di tendenza del settore OOH, che segnava

perdite dal 2011;

Turismo: La crisi di molte mete mediterranee ha favorito il ns Paese,

complice anche il richiamo di Expo2015;

Colazione: 5 milioni di persone ogni giorno spesa media di 2,50 euro;

Pranzo: 12 milioni di italiani pranzano fuori casa, prevalentemente al bar, per

3-4 volte durante la settimana;

Cena: 3 milioni di italiani cenano al ristorante almeno tre volte alla settimana

con una spesa di 22,40 euro;

Promo in calo: menu giganti e all you can eat

Servizio: cala dal banco, sempre più servito

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Sfide:

Imprese in saldo negativo: gen-ott 2015 il saldo di imprese un saldo negativo di 7.292.

Lavoro: 681k occupati (regolari), pari 71% del totale turismo, tanto lavoro con scarso

ricorso a tempi e metodi e tecnologie che inficiano la produttività, che infatti tende a

diminuire, (-2 p.p sul 2009);

Tecnologia: come per il Turismo e Trasporti la disentermediazione sta facendo la

differenza;

Anche nella ristorazione si affermano nuovi concetti…

Domino’s pizza: 9 mld, +1.000 unità in 18 mesi, 50% vendite digitali

MCD: ha annunciato negli Usa un grande programma di scorporo delle attività

immobiliari per 25-35 mld di dollari. Nel 2014 i ricavi domestici hanno perso il 2%, gli

utili il 15%. Il nuovo Ad Steve Easterbrook ha 48 anni e punta su frutta e verdura e

test in Svezia sul servizio al tavolo;

Just Eat: Quotato a Londra, capitalizza 3,3 mld euro, ha rilevato in Italia Clicca e

Mangia e la romana Deliverex, HelloFood Italia e PizzaBo per 125 mln. Il food delivery

in Italia vale 2 mld secondo il contry mananer Daniele Contini;

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In Italia?

www.youtube.com/largoconsumo

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Il caso Feltrinelli Red

«Siamo partiti dall’idea di fornire al nostro pubblico (50 milioni di ingressi all’anno, di

cui 6 milioni di clienti unici, ndr) una nuova piacevole esperienza che potesse essere

affiancata a quella di acquisto dei libri, senza intaccarla»

«Al momento il format RED è attivo a Milano, Firenze e Parma: il cammino è ancora

agli inizi, ma i primi risultati si vedono e sono incoraggianti»

« La ristorazione è una possibile fonte di traffico all’interno dei punti di vendita, ma

non abbiamo cercato un partner specializzato, ma di internalizzare la parte food»

«Studiamo sempre nuove categorie merceologiche da aggiungere, senza dimenticare

la nostra vocazione ‘librocentrica’»Claudio Baitelli,

General Manager

F&B and Chief of

Development

Officer – Feltrinelli

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Il caso Presso Milano

«2 store a Milano. Il primo format al mondo progettato e

arredato come la casa che sogni, a tua disposizione per il tempo

che vuoi»

«Vietato non toccare»

«Non è un ristorante, non è uno showroom, non è un cinema, è

un’alternativa a casa tua l’espressione del tuo stile di vita»

«Puoi pagare meno di 18 euro a persona»

«Non è un luogo dove si compra, ma dove di sceglie di

comprare»Valeria Baggia, co

founder Presso

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Conclusioni: il rischio della retorica food

Fast o slow food: una suddivisione da superare? E’ boom delle hamburgherie “di lusso” (Ham holy burger, l’Hamburgheria di Eataly, et al.). Il fast può essere glam (vd fast food padiglione Giappone a Expo);

Prodotti eccellenti: i capitolati delle produzioni tipiche (l’Italia ne ha 264, il 22% Ue) possono rappresentare un limite all’innovazione di prodotto, all’adeguamento dei gusti locali?

Export: Esportiamo meno food dei principali competitor UE nonostante l’appeal «made in Italy» (21% vs 31% Ger, 25% Fra, 23% Spa: solo il 12% delle nsaziende esporta e solitamente di medie e grandi dimensioni;

TIPP: sembra che prevarrà il criterio del trademark anglosassone (il primo che registra ha diritto) rispetto al titolo di origine Ue. La reciprocità dello scambio potrà causare equivoci in Europa? (è già così per l’accordo Ue-Canada su Prosciutto di Parma e di San Daniele)

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Per altre fonti e approfondimenti:

www.largoconsumo.info/ristorazione

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Grazie

Armando Garosci Giornalista - Largo Consumo

[email protected]

Largo Consumo:

180 mercati, 10 canali, 1 rivista.


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