2 Il RM una condizione clinica complessa caratterizzata da un
problema cognitivo. La definizione di RM ancora oggetto di
discussione; per questo i sistemi classificativi si sono modificati
nel tempo, risentendo anche di aspetti culturali e sociali oltre
che dei risultati della ricerca scientifica. Non esiste una
definizione univoca di RM.
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3 Le definizioni pi utilizzate sono quelle proposte dallICD-10
(OMS) e dal DSM-IV (manuale di classificazione dei disturbi mentali
dellAssociazione Psichiatrica Americana). Il criterio
classificativo pi usato quello psicometrico (QI).
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4 ICD-10: DEFINIZIONE DI RITARDO MENTALE Una condizione di
interrotto o incompleto sviluppo psichico, caratterizzata
soprattutto da compromissione delle abilit che si manifestano
durante il periodo evolutivo e contribuiscono al livello globale di
intelligenza, cio quelle cognitive, linguistiche, motorie,
affettive e sociali. (ICD-10,94)
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5 DSM-IV: DEFINIZIONE DI RITARDO MENTALE La via finale comune
di diversi processi patologici, che agiscono sul sistema nervoso
centrale, ed caratterizzato da un funzionamento intellettivo
significativamente sotto la media, da concomitanti deficit o
compromissioni del funzionamento adattivo, entrambi insorti prima
dei 18 anni. (DSM-IV-TR )
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6 CRITERI DIAGNOSTICI Funzionamento intellettivo generale
significativamente al di sotto della media ( Q.I. inferiore a 70)
(criterio A) Importante compromissione del comportamento adattivo
in almeno due delle 10 aree delle capacit di prestazione:( criterio
B)
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7 1. comunicazione 2. cura della propria persona 3. vita in
famiglia 4. capacit sociali/interpersonali 5. lavoro 6. tempo
libero 7. Salute e sicurezza 8. uso delle risorse della comunit 9.
autodeterminazione 10. capacit di funzionamento scolastico Esordio
prima dei 18 anni (criterio C)
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8 FUNZIONAMENTO ADATTIVO Efficacia con cui i soggetti fanno
fronte alle esigenze comuni della vita e al grado di adeguamento
agli standard di autonomia personale previsti per la loro
particolare fascia di et, retroterra socioculturale, e contesto
ambientale.
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9 I problemi di adattamento sono pi suscettibili di
miglioramento con tentativi di riabilitazione di quanto non sia il
QI cognitivo, che tende a rimanere un attributo pi stabile.
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10 PRINCIPALI FATTORI PREDISPONENTI Il RM pu essere generato da
fattori biologici o da fattori psicosociali, o da una combinazione
di entrambi. EREDITARIETA (circa il 5%) Questi fattori includono:
errori congeniti del metabolismo e alterazioni cromosomiche
(es.sindrome di Down dovuta a traslocazione, sindrome X
fragile)
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11 ALTERAZIONI PRECOCI DELLO SVILUPPO EMBRIONALE (circa 30%)
Questi fattori includono: mutazioni cromosomiche (es.sindrome di
Down dovuta a trisomia 21) danni prenatali dovuti a infezioni della
madre( es. rosolia, toxoplasmosi, Aids) sostanze tossiche (uso di
alcool, droghe, farmaci.
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12 PROBLEMI IN GRAVIDANZA E NEL PERIODO PERINATALE (circa 10%)
Questi fattori includono: Malnutrizione del feto Grave prematurit
Asfissia Traumi cranio-vertebrali durante il parto
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13 CAUSE POSTNATALI Meningite, encefalite Traumi e tumori
cerebrali Incidenti cerebrovascolari Avvelenamenti (es. da piombo o
mercurio) FATTORI SOCIALI: gravi carenze socio-ambientali, mancanza
di accudimento e stimolazioni verbali, sociali, o di altre
stimolazioni DISTURBI MENTALI GRAVI
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14 Nel 20-30% dei casi di RM non possibile identificare una
causa. Tale situazione riguarda ben il 50% dei ritardi mentali
lievi ed il 30% di quelli gravi.
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15 INCIDENZA SULLA POPOLAZIONE Il tasso di prevalenza del RM
stato stimato intorno all'1%. Studi diversi hanno riportato tassi
diversi a seconda delle definizioni usate, dei metodi di
valutazione, e della popolazione studiata. Il RM pi comune tra i
maschi, con un rapporto maschi-femmine di 1,5:1. In Italia
certificato con RM circa l1,3% dei minori.
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16 Non vi sono caratteristiche fisiche specifiche associate col
RM. Quando il RM fa parte di una specifica sindrome, saranno
presenti le caratteristiche cliniche di quella sindrome (per es. le
caratteristiche fisiche della sindrome di Down). Pi grave il RM
(specie se grave o gravissimo), pi alta la probabilit di condizioni
neurologiche (per es. convulsioni), neuromuscolari, visive,
uditive, cardiovascolari, e di altre condizioni.
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17 GRADI DI GRAVITA DEL RITARDO MENTALE Classificazione DSM-IV
e ICD-10 RITARDO MENTALE LIEVE (livello del QI da 50-55 a circa 70)
RITARDO MENTALE L RITARDO MENTALE MEDIO (moderato) (livello del QI
da 35-40 a 50-55) RITARDO MENTALE GRAVE (livello del QI da 20-25 a
35-40) RITARDO MENTALE GRAVISSIMO (Profondo) (livello del QI sotto
20 o 25).
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18 RITARDO MENTALE LIEVE (et mentale 8/11) Questo gruppo
costituisce la parte pi ampia (circa l'85%) dei soggetti affetti da
questo disturbo. Sviluppano capacit sociali e comunicative negli
anni prescolastici (da 0 a 5 anni di et) Difficolt nel
raggiungimento di strutture linguistiche sintatticamente complesse
Compromissione minima nelle aree sensomotorie; spesso non sono
distinguibili dai bambini senza RM fino ad un'et pi avanzata.
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19 Controllo dellintelligenza operatoria concreta. Molte
difficolt nellintelligenza operatoria formale. ABILITA SCOLASTICHE:
lettura e scrittura a livello esecutivo durante il 1 ciclo
elementare, in seguito difficolt alluso autonomo espressivo,
critico. Lautonomia personale e lautogestione ambientale pu
raggiungere livelli sufficienti.
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20 RITARDO MENTALE MEDIO (et mentale 6-8 anni circa) Controllo
incerto del pensiero simbolico Mancato controllo del pensiero
operatorio concreto Rilevante ritardo nelle prime acquisizioni
motorie e linguistiche ABILITA SCOLASTICHE: alla fine del ciclo
elementare riconoscimento e costruzione scritta dellunit sillabica
In alcuni casi, pi tardi, acquisizione di lettura e scrittura di
brevi frasi SVC in modo autonomo.
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21 RITARDO MENTALE GRAVE (et mentale 4/7 anni) Mancato
controllo del pensiero simbolico Difficolt nelluso dellintelligenza
senso-motoria Capacit comunicative molto ridotte o assenti Minime
competenze di autonomia ABILITA SCOLASTICHE: possono acquisire
capacit di riconoscere parole semplici, funzionali ai bisogni
primari.
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22 RITARDO MENTALE GRAVISSIMO (et mentale meno di 4 anni)
Compromissione significativa del funzionamento sensomotorio Gravi
limiti nella comprensione degli stimoli ambientali La comunicazione
frequentemente ridotta a forme elementari di tipo mimico gestuale
Necessitano di assistenza e supervisione costante.
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23 Distanza tra et cronologica ed et mentale e problemi
correlati Possibile compromissione delle funzioni cognitive nelle
componenti di ordine pi elevato (metacognizione), quindi debolezza
dei processi di controllo che si basano su una rappresentazione
anticipatoria dei risultati Elemento comune = limitazione del
livello di complessit delle operazioni mentali. CARATTERISTICHE DEL
RM
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24 ABILITA MAGGIORMENTE COMPROMESSE NEL RM Sembrano essere:
Memoria di lavoro, a breve termine, a lungo termine (ripercussioni
rilevanti nella comunicazione linguistica e nellaritmetica) Capacit
di astrazione Attenzione ( soprattutto selettiva), discriminazione,
generalizzazione dello stimolo Prassie.
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25 Il grado di ritardo condiziona la natura dei disturbi
emotivi per cui si osservano situazioni emotivo- relazionali
differenti: RM lieve-medio: depressione, ansia, deficit attentivo,
disturbo ossessivo-compulsivo RM grave: chiusura relazionale,
stereotipie, condotte autoaggressive.
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26 COSTRUZIONE DELLA PERSONALITA Il costruirsi della personalit
nel RM condizionato da due fattori: Il disturbo cognitivo precoce
altera il modo in cui il soggetto interpreta la realt Il disturbo
cognitivo precoce rappresenta un fattore in grado di turbare la
qualit delle relazioni che lambiente stabilisce con il b. affetto
da RM, sin dalle prime fasi dello sviluppo.
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27 COME APPRENDE LALUNNO CON RITARDO MENTALE? Il RM non un
semplice rallentamento dello sviluppo cognitivo, ma piuttosto un
disturbo qualitativo dello stesso. La persona si sviluppa con ritmi
diversi, ha rigidit di pensiero: difficolt nellapprendere le
strategie di risoluzione, apprendimento caratterizzato da lentezza,
latenza, discontinuit
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28 Ha difficolt di utilizzo del linguaggio come strumento del
pensiero e come regolatore del comportamento Presenta fragilit
delle acquisizioni.
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29 QUALI OBIETTIVI AVERE? I pi significativi: Ridurre il
rischio di patologia relazionale ( compete N.P.I.) Ridurre la
sotto-utilizzazione sociale (se gli apprendimenti scolastici sono
poco raggiungibili, puntare su autonomie personali e sociali)
Aumentare la consapevolezza del bambino/adolescente rispetto alle
proprie capacit e difficolt
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30 Essere di supporto alla famiglia (ascolto, comprensione,
valorizzazione delle parti sane del bambino).
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31 QUALI LE CARATTERISITICHE DELLINTERVENTO? Lavoro fondato su
aspettative realistiche Lavoro integrato tra scuola, famiglia,
specialisti Lavoro psicologico rivolto a tutti gli interlocutori
Lavoro che considera la globalit del bambino/adolescente e delle
sue interrelazioni non segmentato in interventi riparativi
scollegati.
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32 STRUMENTI E TECNICHE Materiali per la manipolazione,
strutturati e non strutturati Sistemi di comunicazione alternativa
(es. Bliss, Pecs, Comunicazione Alternativa Aumentativa) Computer
con SW adeguati Programmi di arricchimento strumentale ( Pas) Testi
specifici con attivit per lo sviluppo del pensiero ed educazione al
ragionamento
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33 Utilizzo di strategie cognitive ( es. mappe concettuali,
analisi del compito, facilitatori). Utilizzo della didattica
metacognitiva Utilizzo dellapprendimento cooperativo
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34 LAZIONE DIDATTICA (principi generali) Stabilire un programma
comune con la struttura riabilitativa e con la famiglia Pensare un
progetto di vita: (competenze comunicative, di autonomia, di
relazione) Porsi anche obiettivi complessi (autoregolazione,
metacognizione, generalizzazione) Programmare molte esperienze
significative sia dal punto di vista cognitivo che affettivo
insieme ai compagni
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35 Tecniche di individualizzazione e facilitazione degli
apprendimenti : Semplificazione dello stimolo,utilizzo di guida
fisica, gestuale, verbale Modeling Task analysis (suddivisione di
un compito nei suoi elementi pi semplici) Rinforzatori Tecniche di
prevenzione e trattamento dei comportamenti problema.
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36 Nel RM lieve lobiettivo quello di mantenere il pi stretto
contatto possibile con la programmazione della classe. Nel RM medio
lobiettivo almeno il riconoscimento di parole, concetti base di
tempo e numero. Nel RM grave lobiettivo almeno quello di sviluppare
delle autonomie attraverso il training. E importante proporre
attivit adeguate allet cronologica
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37 E quindi indispensabile nellazione didattica : Avere chiari
deficit e potenzialit Suddividere gli obiettivi in piccoli passi
(controllo e valutazione dellefficacia dellazione) Stimolazioni
ripetute e ridondanti Offrire un tempo lungo di comprensione ed
esecuzione
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38 Lasciarsi guidare dagli interessi del bambino Permettere
sempre delle scelte Proporre consegne motivanti Creare delle
situazioni di apprendimento e favorine il successo La conseguenza
deve essere immediata allazione
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39 Creare situazioni stabili e ripetitive Rinforzare i
comportamenti positivi Inserire un cambiamento per volta Utilizzare
limitazione Mantenere un atteggiamento empatico Credere nelle
possibilit del bambino.
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40 PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA E OBIETTIVI DELLA CLASSE Un
eccesso di programmazioni e di interventi fortemente
individualizzati possono portare ad un isolamento dellalunno.
Lavvicinamento tra i bisogni educativi dellalunno e la
programmazione di classe deve essere studiato e concordato
dallinsegnante di sostegno insieme agli insegnanti curricolari. La
collaborazione tra insegnanti evita lisolamento dellinsegnante di
sostegno.
Slide 41
41 DIVERSE SITUAZIONI POSSIBILI Lalunno in grado di seguire
lunit di lavoro proposta integralmente Lalunno in grado di seguire
lunit di lavoro raggiungendo gli obiettivi minimi Gli obiettivi
della programmazione individualizzata divergono da quelli della
classe ma lattivit prevista pu permettere la partecipazione
parziale dellalunno, finalizzata ai propri obiettivi.
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42 SCUOLA ELEMENTARE : es. nellambito linguistico alcuni
obiettivi come ascoltare, comunicare, sono quasi sempre alla
portata degli alunni con difficolt (Biondi e al.,1990). Altri, come
leggere, comprendere, rielaborare e produrre testi scritti, possono
essere utilizzati come punto di partenza per una programmazione
individualizzata che tenga conto di quello che fanno i compagni in
classe. IL LAVORO SUGLI OBIETTIVI DI CLASSE
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43 SCUOLA MEDIA: es. gli obiettivi connessi alle abilit di
comprensione e uso della lingua orale (Lingua italiana) o lo studio
della relazione tra i fatti o le istituzioni di vita sociale
(es.:studio sulla vita degli antichi romani) possono essere
obiettivi utili. Il ragazzo studier al suo livello, le stesse cose
che studiano i compagni. SCUOLA SUPERIORE : lavoro analogo,
adattando il pi possibile gli obiettivi curricolari.
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44 E diverso lapprendimento di un compito dalla partecipazione
alla cultura del compito Per lalunno importante percepire che lui
non estraneo alla classe, che i compiti di classe non gli sono
totalmente estranei e che: Esistono Sono risolvibili Possono anche
essere appresi a diversi livelli Possono essere partecipati. Ci che
non adatto pu essere adattato
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45 PROBLEM SOLVING COME ROUTINE METACOGNITIVA ( da Didattica
Metacognitiva di Chiara Valentini) PROBLEM SOLVING COMPRENSIONE
PREVISIONE PIANIFICAZIONE ATTIVITA METACOGNITIVE DI CONTROLLO Prima
di lavorare rifletti : Quello che stai per affrontare proprio un
problema? Cosa sai su come si fa? Hai incontrato problemi simili?
Prima di lavorare prevedi: chi ti pu aiutare? Quanto tempo hai? Di
quali/quanti strumenti hai bisogno? Organizzati: identifica il
problema Vuoi/puoi lavorare da solo o in gruppo? Reperisci
materiali e strumenti Scegli i metodi di rappresentazione dei dati
Stabilisci i tempi di lavoro.
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46 MONITORAGGIO VALUTAZIONE Mentre svolgi il compito risolutivo
controlla: Sei sulla strada giusta? Cosa va eliminato o invece
salvato? Il compito ti sembra facile o difficile? Se non riesci ad
andare avanti, che cosa fai? Quella che hai trovato LA soluzione?
Quando hai risolto il problema guarda indietro: le tue previsioni e
la tua pianificazione ti sono stati utili? Hai lavorato bene? Si
sarebbe ptuto fare in un altro modo? Questa procedura di
risoluzione pu esserti utile in altri compiti? C stato qualche
problema insuperabile?
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47 METACOGNIZIONE Capacit di programmare, pianificare e
controllare i processi dellapprendimento. Una caratteristica
specifica del RM sembra essere la debolezza delle funzioni
metacognitive con possibile normalit nellabilit cognitiva di base.
(Pfanner e Marchesini, 2005)
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48 APPRENDIMENTO COOPERATIVO (CL) E un processo di istruzione
che coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un
fine comune.
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49 Un esercizio di apprendimento in gruppo si qualifica come CL
se sono presenti i seguenti elementi: Interdipendenza positiva
Responsabilit individuale e di gruppo Interazione promozionale
faccia a faccia Uso di abilit sociali Valutazione e
autovalutazione.
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50 1) I membri del gruppo fanno affidamento gli uni sugli altri
per raggiungere lo scopo. 2) Tutti gli studenti in un gruppo devono
rendere conto per la propria parte di lavoro e di quanto hanno
appreso. 3) Necessit di lavoro interattivo verificandosi a vicenda
4) Incoraggiamento a sviluppare fiducia nelle proprie capacit, a
difendere proprie posizioni, gestire i conflitti 5) I membri
periodicamente valutano lefficacia del proprio lavoro e il
funzionamento del gruppo,per trovare i cambiamenti per migliorare
lefficienza.
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51 LATTENZIONE E la capacit di individuare e selezionare gli
stimoli dellambiente e di rispondere ad essi. Nel RM una discreta
percentuale di b. in et scolare presenta un deficit di attenzione
(Epstein,Culliman,Godow, 1986) in particolare negli aspetti
dellattenzione sostenuta e selettiva.
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52 Attenzione sostenuta: capacit di dirigere e mantenere la
propria attivit cognitiva su specifici stimoli nel tempo.
Attenzione selettiva: capacit di focalizzare lattenzione su uno
stimolo rilevante e di ignorare uno stimolo che irrilevante.
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53 Costruttivismo ( Piaget,1973) Concetti base Assimilazione:
certi apprendimenti si possono verificare quando lorganismo
preparato ad accoglierli. Accomodamento:le strutture cognitive
esistenti si modificano per adattarsi alla nuova informazione che
stata accolta.
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54 Piaget distingue nel processo di conoscenza una serie di
stadi di sviluppo : Stadio senso-motorio 0-2 anni: Il b. giunge ad
una maggior consapevolezza di s e del mondo, attraverso le azioni
che compie su di esso, ma nello stesso tempo inizia a formarsi
rappresentazioni mentali degli esiti delle proprie azioni. Coglie
gli elementi comuni attraverso le diverse ripetizioni e
applicazioni della stessa azione, e giunge alla consapevolezza
dellesistenza del mondo al di l della sua percezione (permanenza
delloggetto)
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55 Stadio preoperatorio 2-7 anni : gli schemi dazione diventano
schemi mentali con sempre meno bisogno di esercitarsi sulla realt
fisica, potendo agire su rappresentazioni della stessa. (imitazione
differita, gioco simbolico,finzione, linguaggio verbale) Il b.
ancora indifferente alla logica e alla coerenza, il suo pensiero
egocentrico, non riesce a considerare leffetto di pi di un elemento
alla volta.
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56 Stadio operatorio concreto 7- 11 anni: Gli schemi mentali si
organizzano in operazioni mentali, svincolandosi dal dato
percettivo e acquistando il carattere di reversibilit. Il b. pu
riconoscere equivalenze, pu ordinare e raggruppare. Le cose possono
essere diverse, ma anche uguali.
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57 Stadio operatorio formale >11 anni: Conclude il ciclo
delle trasformazioni qualitative della struttura cognitiva,
strutturandosi un pensiero di tipo ipotetico-deduttivo con la
capacit di effettuare una pianificazione formale e strategica
(problem- solving).
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58 Fonti bibliografiche I.Menegoi Buzzi P.Bosio Didattica
Speciale Universit degli Studi di Milano- SILSISMI - Scuola
Interuniversitaria Lombarda di Specializzazione per lInsegnamento
secondario Sezione di Milano. A.A.2007/2008. V.Fenzi Lezioni di
Elementi di Neuropsichiatria. C.Girelli Corso di didattica speciale
- La ricerca del raccordo tra la programmazione dellalunno H e la
programmazione dellla classe- siss Veneto 2006 D. Ianes (a cura di)
Ritardo mentale e apprendimenti complessi - Erickson, 2004 F.Celi
Programmazione individualizzata e obiettivi della classe: come
collegarli? in La Qualit dellintegrazione scolastica.
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59 Testi consigliati Per gli insegnanti: D.Ianes, F.Celi e
S.Camerotti Il PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO- Progetto di vita
Erickson vol.1-2-3 2009 D. Ianes (a cura di) RITARDO MENTALE E
APPRENDIMENTI COMPLESSI - Erickson R.Sternberg e L. Spear-Swerling
LE TRE INTELLIGENZE - Erickson M.Comoglio EDUCARE INSEGNANDO
(Apprendimento cooperativo) Las Roma A.Ashman e R.Conway Guida alla
didattica metacognitiva Erickson C. SCataglini- A.Giustini
ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO - Erickson Testi da utilizzare con
gli alunni Erickson C.Cornoldi e al. AVVIAMENTO ALLA METACOGNIZIONE
P.L.Baldi EDUCARE AL RAGIONAMENTO SVILUPPARE IL PENSIERO NEL
RITARDO MENTALE AA. VV RECUPERO E SOSTEGNO COGNITIVO (livello 1 e
2) AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO LINGUISTICO (livello 1 e 2) AA.VV
RECUPERO E SOSTEGNO IN MATEMATICA (6 vol.) AA.VV RECUPERO E
SOSTEGNO IN GEOGRAFIA (2 vol.) AA.VV RECUPERO E SOSTEGNO IN SCIENZE
(livello 1,2,3)
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60 C. Bortolato PROBLEMI PER IMMAGINI e COMPRENDERE IL TESTO
DEI PROBLEMI R.Medeghini- D.Quaresmini FRAZIONI IN PRATICA A.Dematt
MATE + (2 Vol.) CORNOLDI Matematica e metacognizione C.Scataglini
A.Giustini STORIA FACILE e SCIENZE FACILI C.Scataglini GEOGRAFIA
FACILE De Beni e al. IMPARARE A STUDIARE LA GEOGRAFIA AA.VV. NUOVA
GUIDA ALLA COMPRENSIONE DEL TESTO ( 4 Vol.) L.Ferraboschi- N.Meini
RECUPERO IN ORTOGRAFIA E.Scala L.Losi SIMPLE ENGLISH e SIMPLE
ENGLISH PRACTICE Sharpe e al. ABILITA DI STUDIO LIVELLO 1-2
D.L.Robbins ESERCIZI DI ANALISI DEL TESTO LIVELLO 1 Scataglini e
Giustini ADATTAMENTO DEI LIBRI DI TESTO R. Medeghini PERCORSI
DIDATTICI PER LA COMPRENSIONE DEL TESTO Vannini editrice software
didattici: ANASTASIS. IT ( SW didattico C.A.R.L.O adatto ai casi pi
gravi), Superquaderno e Supermappe
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61 Software didattici Erickson : START AVVIAMENTO ALLA LETTURA
DALLA PAROLA ALLA FRASE LE PRIME MILLE PAROLE (4-6) IL GIOCO
DELLOCCHIO (4-7) CLIFFORD. IL MIGLIORE AMICO PER IMPARARE ZAFFLES
(lavoro di gruppo) ATTENZIONE E COMUNICAZIONE (test+potenziamento)
L LETTURA DI BASE 1 E 2 LETTURA MORFOLESSICALE COMPRENSIONE DEL
TESTO 1-2-3 STORIA FACILE GEOGRAFIA FACILE RECUPERO IN ORTOGRAFIA
PENSIERO ANALOGICO L/M TABELLINE CHE PASSIONE! MATEMATICA
FACILISSIMA 1, 2, 3 SCIENZE FACILI
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62 SITI PER GLI INSEGNANTI : (associazioni insegnanti di
sostegno- notizie varie, newsletter e link spesso interessanti ):
FADIS net - C.N.I.S - CIIS www.sostegno.org www.integrazione
scolastica.it Handylex (legislazione) www.disabilitintellettive.it
(su RM e problemi cognitivi) Tecnologieducative.it - Handytecno (
tecnologie per disabili) Pavonerisorse.it (notizie varie, mappe
concettuali, metacognizione) www.erickson.it Nonsoloscuola (mappe
concettuali ecc.) www.areato.org/welcome.htm
www.edscuola.it/archivio/software/soft1.html www.altrascuola.it
Siti con sw scaricabili : www.ivana.it Aessedi ( risorse sw
scaricabili) Essediquadro ( risorse scaricabili cnr ) itd.cnr.it
(tecnologie didattiche ) www.ivana.it www.lamaestra.it (sito di
Chiara Valentini metacognizione ecc.) www.ufotto.it