PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 1
IN CAMMINO VERSO LA COMUNITÀ Parrocchia di San Francesco al Campo (TO)
S. Natale
2012
Pace agli uomini
di buona volontà
2 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
GLI ORARI DELLA
COMUNITÀ Parrocchia San Francesco
d'Assisi
Via Roma, 101 10070
San Francesco al Campo
tel. 011 9278342
In cammino verso la comunità
Periodico d’in-formazione del-la Comunità parrocchiale di San Francesco al Campo
dicembre 2012
Sempre aperti a nuove collabo-razioni, vi invi-tiamo a scrivere commenti, sug-gerimenti, arti-coli, domande a:
bollettinosan-francesco@ gmail.com
STAMPATO IN PROPRIO IN NU-MERO LIMITATO DI COPIE
Il bollettino è distribuito gratuitamente a tutte le fa-miglie della Parrocchia .
SANTE MESSE feriale sabato e prefestivo
festivo
PARROCCHIA 17.00 ora solare * 18.00 9.00, 11.00
CAPPELLA dell’Assunta 8.00 8.00, 10.00
S. MAURIZIO Canavese 8.30 18.00 8.00, 9.30, 11.00
MALANGHERO 18.00 10.30, 18.00
ogni primo lunedì del mese S. Messa nella cappella delle Suore Carmeli-tane (Scuola dell’Infanzia)
in occasione di funerali non c’è la S. Messa feriale in Parrocchia
CONFESSIONI sabato dalle 16.30 alle 17.30
su appuntamento anche in altri orari
ADORAZIONE il venerdì, mezz’ora prima della S. Messa
GRUPPO di PREGHIERA
ogni secondo giovedì del mese alle 20.30
nella cappella delle Suore Carmelitane
(Scuola dell’Infanzia)
GRUPPO di PREGHIERA
“AMICI DEL CARMELO”
ogni seconda domenica del mese alle ore
15.00 nella cappella delle Suore Carmelita-
ne
PER AMMALATI
chiamare a qualunque ora ai numeri:
011 9278342 340 3939294
339 41 31 309 377 17 32 456
UFFICIO PARROCCHIALE lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato 9.30 - 12.00 giovedì 15.00 - 17.00
UFFICIO CARITAS 4° sabato del mese dalle 11.00 alle 12.00
Sacramento del BATTESIMO
La seconda domenica di ogni mese.
Prenotarsi in ufficio parrocchiale per gli incontri prebattesimali
Sacramento del MATRIMONIO
Incontri 2012/2013
Prenotarsi almeno sei mesi prima in ufficio parrocchiale
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 3
Buon Natale!
A neddoti, recite, fiabe... Leggendo qua e là nel periodo natalizio è facile
imbattersi in racconti e raccontini che hanno come protagonisti Maria,
Giuseppe, gli angeli, l'asino, il bue, le pecorelle... Fanno da contorno alla
storia asciutta e veritiera della nascita di Gesù narrata dai vangeli. Talvol-
ta sono interessanti e piacevoli, altre un poco superficiali o addirittura stucchevoli.
Non molto tempo fa ne ho scoperto uno veramente bello che a prima vista può sem-
brare infantile, ma in realtà è capace di aprirci gli occhi su una verità alla quale non
siamo abituati. In genere, infatti, siamo stati formati a pensare che i nostri limiti siano
un ostacolo a incontrare Dio. I difetti che ci portiamo appresso, le nostre personali
miserie e povertà ci impedirebbero di avere un buon rapporto con Lui. “Non me lo
merito!”, pensiamo noi, paragonando inconsciamente Dio a un premio a punteggio.
Ma non è affatto così:
«Ai tempi di Erode, la notte in cui nacque Gesù, gli angeli portarono la buona
notizia ai pastori. C'era un pastore poverissimo, tanto povero che non aveva nul-
la. Quando i suoi amici decisero di andare alla grotta portando qualche dono,
invitarono anche lui. Ma lui diceva: "“Io non posso venire, sono a mani vuote, che
posso fare?".” Ma gli altri tanto dissero e fecero, che lo convinsero.
Così arrivarono dov'era il bambino, con sua Madre e Giuseppe. Maria aveva tra
le braccia il bambino e sorrideva, vedendo la generosità di chi offriva cacio, lana
o qualche frutto. Scorse il pastore che non aveva nulla e gli fece cenno di venire.
Lui si fece avanti imbarazzato. Maria, per avere libere le mani e ricevere i doni
dei pastori, depose dolcemente il bambino tra le braccia del pastore che era a
mani vuote». (Silvano Fausti)
La mia povertà (non solo materiale, ma anche morale) non è più un ostacolo, ma è proprio il
luogo in cui Dio viene a incontrarmi. È proprio grazie ad essa che posso fare l’incredibile
esperienza dell’amore di Dio per me. Questo è il “vangelo”. Se fossi perfetto, bello, buono e
impeccabile, non riuscirei a conoscere Dio.
Il racconto ci mostra l’attimo decisivo, quello in cui il pastore povero sceglie di andare alla
grotta pur avendo le mani vuote. Questo è il passo che può cambiare la nostra vita, il corag-
gio di alzare lo sguardo a Dio proprio quando non abbiamo nulla da offrirgli. Non è secon-
dario che la decisione del pastore avvenga grazie all’opera di convincimento dei suoi amici.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci valorizzi per quello che siamo e non per quello
che abbiamo.
Per Maria le mani vuote del pastore non solo non costituiscono alcun problema, ma anzi le
sono di aiuto. Mentre gli altri pastori offrono, quello povero riceve. È tutto in questo gesto,
Dio infatti non si merita, ma si accoglie.
Colgo l’occasione per fare i miei auguri a tutti gli abitanti di San Francesco, di tutte le bor-
gate, in particolare a quelli con cui non ci siamo ancora conosciuti di persona.
A mani vuote di Padre Michele
4 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
L a parrocchia da
sempre cerca di
essere un luogo di
solidarietà.
Dovrebbe essere la caratte-
ristica di ogni comunità cri-
stiana, secondo il racconto
del libro degli Atti degli
Apostoli: “Tutti i credenti
stavano insieme e avevano
ogni cosa in comune; ven-
devano le loro proprietà e
sostanze e le dividevano
con tutti, secondo il bisogno
di ciascuno” (At 2,45). In
questo testo così radicale si
notano due movimenti: un
portare e un far uscire. Non
si può dare se prima non si
riceve. Ma tutta la comunità
è impegnata a essere pre-
sente e solidale, secondo le
proprie possibilità. Questo
fa la parrocchia verso chi è
nel bisogno: vitto, bollette
da pagare, …
La difficoltà sta nel discer-
nere chi è veramente nel bi-
sogno e chi invece, pur es-
sendo nel bisogno, fa il
“furbetto” cercando di avere
di più da tutti; con la conse-
guenza che qualcuno ha di
più di quel poco che si può
dare e qualcuno non ha nep-
pure quel poco. Per ovviare
a questo e, soprattutto, per
intervenire in modo più pre-
ciso, da un po' di mesi si è
costituito un “tavolo di con-
fronto” tra l'amministrazio-
ne comunale, il CIS e la
parrocchia. Ultimamente si
è aggiunta anche la Croce
Rossa. Si mettono insieme e
si confrontano i bisogni e si
cerca di andare incontro a
varie situazioni.
Quanto viene distribuito
dalla Caritas parrocchiale è
attinto, per quanto riguarda
i viveri, dal Banco alimen-
tare e dagli alimenti che al-
cune persone portano in
chiesa nel “cesto di solida-
rietà”; per quanto riguarda
il denaro, dalle offerte di
persone, da raccolte in di-
verse occasioni (cimitero,
domenica delle Palme, gior-
nate varie).
Recentemente l'Ammini-
strazione comunale ha con-
tribuito ad “allargare” il
“fondo di solidarietà” che
viene gestito con pezze giu-
stificative.
Ringraziamo di cuore
chiunque “porti” qualco-
sa.
ATTUALITÀ:
Attivato un “tavolo di confronto”
L’unione fa…solidarietà di Padre Giacomo
Parrocchia, Comune,
CIS e Croce Rossa
insieme per un aiuto
più incisivo verso chi
è in difficoltà
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 5
A nche quest’anno, com’è con-
suetudine da molto tempo, il
gruppo C.V.S. (Centro Volon-
tari della Sofferenza) ha orga-
nizzato nella nostra parrocchia una giornata
per ammalati ed anziani.
Il 26 agosto numerose persone, anche pro-
venienti da Torino e da altri paesi, hanno
partecipato alla Santa Messa concelebrata
da don Armando, che ha parlato dell'origine
del gruppo e del fondatore Monsignor Luigi
Novarese.
Dopo il pranzo, tenutosi presso la Scuola
dell’Infanzia, c’è stato un momento di di-
vertimento con la consueta lotteria: non
solo ai bambini piace giocare!
La giornata si è conclusa con la riflessione
sulla vita di Mons. Novarese; è stato pre-
sentato dall’autore stesso il libro sul fonda-
tore del C.V.S. che sarà beatificato nel
2013.
Un grazie di cuore a tutti coloro che si sono
resi disponibili in vari modi (preparazione,
assistenza, cucina, servizio) e hanno donato
qualche ora di serenità a malati ed anziani.
VOLONTARIATO:
Ricordando Monsignor Novarese
Festa dei volontari della sofferenza a cura di Irma Bardina
I volontari del CVS
6 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
Q uesto progetto si è
reso necessario per
riuscire a far fronte
alla crescente domanda di
aiuto alla vita che famiglie
e singole persone, colpite
duramente dalla crisi eco-
nomica in atto, rivolgono
alla Comunità dei cristia-
ni e degli uomini tutti.
Purtroppo le disponibilità
attuali della Caritas parroc-
chiale sono esigue rispetto
alle crescenti richieste.
Si tratta di impegnarsi con
un versamento regolare,
mensile e libero, anche do
pochi euro, secondo le pos-
sibilità di ciascuno, a favore
della Caritas, in modo tale
che possa continuare a vi-
vere quella dinamica di so-
lidarietà che lega degli es-
seri che si dicono umani e
cristiani.
Sappiamo che questa pro-
posta solleva commenti del
tipo: a San Francesco non si
riesce a fare niente; è' una
fatica inutile; non ci saran-
no risposte; darei, ma solo a
chi merita.
“Gli innocenti non sapevano che l'impresa fosse impossibile.
È per questo che la fecero” B. Russel
Per i cristiani la parabola del Buon Samaritano mostra le qualità dell'atto d'amore: non ci
sono valutazioni, ma solo l'impegno personale.
Le celebrazioni, i riti, le tradizioni sollecitano le nostre emozioni ma il cristiano sa che
deve andare oltre perché Gesù non vuole essere solo ringraziato, vuole essere anche sosti-
tuito, solo così è vivo.
Chiediamo questo impegno a ciascuno di Voi. Nulla è impossibile...
Grazie!
““Non abbiate paura”
Modalità di attuazione:
Versamento libero, mensile o cumulativo presso l'Ufficio Parroc-chiale Caritas o a persone facenti parte del Gruppo. Verrà rilasciata regolare ricevuta.
Il resoconto del progetto sarà pubblicato mensilmente nella bacheca davanti alla porta della Chiesa e sul Bollettino Parrocchiale.
CONDIVISIONE:
Progetto Caritas Parrocchiale
“Nulla è impossibile” a cura dei Volontari del Gruppo Caritas Parrocchiale
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 7
Un’esperienza
significativa e coinvolgen-
te, che da circa tre anni vie-
ne compiuta nella Parroc-
chia di San Francesco, è la
liturgia domenicale rivol-
ta ai bambini. Si tratta di
un’iniziativa nata dall’idea
che tutti hanno diritto di
partecipare alla messa della
domenica, ognuno secondo
le sue capacità. Per questo
motivo si cerca di avvicina-
re i bambini e i ragazzi alla
Parola di Gesù attraverso
una celebrazione apposita
per loro della prima parte
della messa, quella che ri-
guarda le letture della Paro-
la di Dio e la loro spiega-
zione. Ci si ritrova alle 1100
nella sala adiacente alla
sacrestia, o talvolta nella
cripta della chiesa. Tutto
avviene in un clima
di condivisione e attiva par-
tecipazione dei bambini, i
quali vengono “catturati”
dalle semplici parole e dagli
esempi di vita quotidiana.
La conduzione della liturgia
è gestita dalle catechiste e
dai catechisti che, con pas-
sione, gioia e fantasia rie-
scono ad attualizzare l’inse-
gnamento di Cristo, anche
attraverso piccoli oggetti
simbolici (donati alla fine
di alcune celebrazioni come
ricordo del messaggio della
lettura domenicale). Suc-
cessivamente i bambini
vengono accompagnati in
chiesa per ritrovarsi con
tutto gli altri cristiani e par-
tecipare alla continuazione
della messa, in un’atmosfe-
ra di unione comunitaria.
La partecipazione dei bam-
bini e delle famiglie che li
accompagnano, grazie a
questa modalità, è cresciu-
ta. I bambini si sono affe-
zionati a questo appunta-
mento e hanno dimostrato
anche una grande recetti-
vità nel capire il messag-
gio del Vangelo.
Concludendo con le parole
di Gesù: “Lasciate che i
bambini vengano da me;
non impediteglielo, perché
Dio dà il suo regno a quelli
che sono come lo-
ro!” (Vangelo di Marco
10,13-16), lasciamo che i
futuri uomini crescano
“nutrendosi” dei valori cri-
stiani, nella speranza che
possano rendere
migliore la società.
Un
mo
men
to d
ella messa d
ei bam
bin
i
LITURGIA: LA MESSA DOMENICALE
di Federica Truscello
8 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
S i potrebbe paragonare l’oratorio ad una buo-nissima torta al cioc-
colato: l’impasto sono gli animatori, sempre in prima linea per organizzazione e impegno, il cioccolato i bambini che partecipano alle attività con entusiasmo e voglia di fare, lo zucchero a velo (quello proprio non può mancare) è il sorriso, il sorriso di tutti!
Quest’anno la ricetta che abbiamo creato per grandi e piccini si sta rivelando un successo: stiamo esplorando le capitali di tutto il mondo, attraverso giochi e laborato-ri che riprendono nomi e particolarità delle città e con riflessioni in tema per la preghiera.
Ai ragazzi è stata lanciata una sfida: guardatevi intor-no e siate curiosi! Quale mezzo è migliore del viag-gio? Ovviamente è un viag-
gio con la fantasia quello che stiamo percorrendo tutti insieme!
Abbiamo iniziato con una grandissima caccia al tesoro per il paese, poi siamo par-titi alla volta di Tokyo, Ba-ghdad, Il Cairo, Skopje, Montreal, Parigi... Di strada ne abbiamo già fatta tanta, ma non ci fermeremo qui! Chi vuole saltare sull’aereo con noi è il benvenuto, il volo parte tutte le domeni-che alle 14,30 in oratorio (presso l’asilo parrocchiale) e atterra alle 17.30. La de-stinazione è ignota, ma vi possiamo assicurare che passeremo tre fantastiche ore insieme. Il 28 ottobre si è svolto il torneo di calcetto dedicato ai ragazzi delle medie, che ha visto con-frontarsi le squadre di San Francesco, Ciriè e San Maurizio, con gran succes-so e partecipazione! Il 4
novembre, per la gioia di grandi e piccini, c’è stata la castagnata.
Noi animatori non possiamo che essere felici di questi successi: l’oratorio si sta rivelando un’ottima ricetta per la crescita dei bambini e ragazzi che vi partecipano, e noi tutti ci auguriamo di renderla sempre più gusto-sa. Vi anticipiamo alcuni appuntamenti: il 24 dicem-bre siete tutti invitati alla recita degli animatori dal-le 22,45 circa alle 23,30, il 16 dicembre ci sarà la chiusura di questo primo periodo di attività, si ri-partirà tutti insieme il 13 gennaio. Un ringraziamento speciale ai genitori che si fidano di noi e credono che il progetto oratorio sia utile per la crescita dei propri figli, alle suore, a P. Miche-le e a P. Giacomo per la loro disponibilità.
L’ANGOLO DEI GIOVANI: ORATORIO
La giusta ricetta per la crescita a cura di Cecilia Veronese
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 9
N oi del gruppo “Leggere è bello”
quest’anno abbiamo scelto quale
argomento di lettura, approfondi-
mento e discussione “LA DONNA”, rite-
nendolo di interesse comune. Faremo un
excursus di varie figure femminili nelle
diverse epoche storiche, ispirandoci a don-
ne rappresentative nelle loro attività uma-
ne.
Il 6 novembre scorso abbiamo avuto come
ospite padre Michele che con poche ed ala-
te parole ci ha introdotto nella complicata
storia della Bibbia: Rebecca era la figura
femminile prescelta, con luci ed ombre, ne
ha tratteggiato il carattere narrandone la
vita e illustrandoci anche l’epoca storica in
cui visse. Nei due incontri successivi il re-
latore è stato
il sig. Fran-
cesco Mietto, che ci ha introdotto nella Ro-
ma imperiale, parlandoci di alcune donne,
note e sconosciute, della loro quotidianità e
della loro influenza sugli uomini di potere
dell’epoca.
Graditissimo il ritorno del prof. Sergio Sac-
comandi, il 4 dicembre, che ci ha deliziato
illustrandoci in maniera eclettica le sue nu-
merose attività artistiche.
Le idee sono tante anche per i mesi a veni-
re, vorremmo farvene partecipi ogni marte-
dì presso la Biblioteca Comunale dalle ore
15 alle 17.
Sono graditi suggerimenti e idee da parte di
tutti.
CORSO 2013 PER FIDANZATI
IN PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
Il corso si terrà nella nostra parrocchia e avrà la durata di circa due mesi.
Per partecipare è necessario prendere accordi con il parroco, padre Michele.
Le date degli incontri, relativi al 2013, saranno le seguenti:
Domenica 27 gennaio (nel pomeriggio)
Venerdì 1 febbraio h. 21
Venerdì 8 febbraio h. 21
Venerdì 15 febbraio h. 21
Venerdì 22 febbraio h. 21
Venerdì 1 marzo h. 21
Venerdì 8 marzo h. 21
Venerdì 15 marzo h. 21
Domenica 17 marzo
(giornata conclusiva con pranzo insieme).
L’ANGOLO DELLA CULTURA:
“Leggere è bello”
Tema: La Donna A cura di Lodovica per il Gruppo “Leggere è bello”
10 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
L ’infanzia, periodo di
spensieratezza, di
giochi e di sogni,
per me è finita presto. A
dodici anni andavo già a
lavorare in fabbrica a San
Maurizio e lì ho continuato
per ben 43 anni della mia
vita.
Eppure adesso, alla soglia
dei novant’anni, se penso
alla mia adolescenza e alla
mia giovinezza, affiorano
ricordi belli e sereni legati
soprattutto all’ambiente
dell’oratorio e della parroc-
chia dove trascorrevo buona
parte del mio tempo libero
in compagnia di tante altre
ragazze del paese.
Era la fine degli anni trenta
e, nella nostra parrocchia,
fioriva l’azione cattolica,
associazione che ci accom-
pagnava dai primi anni di
vita, fino all’età adulta.
Dai tre ai sei anni le iscritte
all’azione cattolica si chia-
mavano “piccolissime”, poi
fino agli undici
“beniamine” quindi
“aspiranti”, “giovanissime”,
“effettive” ed infine “donne
cattoliche”.
Noi ragazzine ci trovavamo
ogni domenica pomeriggio,
verso le quattordici, nel
cortile antistante l’asilo
(allora era un edificio molto
più modesto dell’attuale ma
con un ampio e comodo
scalone esterno ed un
bellissimo viale di platani
per arrivarci) e, sotto il
vigile controllo delle suore,
facevamo semplici giochi
come saltare la corda,
lanciare la palla, a nascon-
dino, a libera, ecc. C’era
anche una bella giostra che
spingevamo a turno per
farla girare rischiando
spesso di cadere e un’altale-
na.
Alle ore sedici ci recava-
mo tutte in Chiesa per i
vespri e la benedizione,
munite di velo (coefa). A
quei tempi infatti era obbli-
gatorio per tutte le donne
entrare in chiesa con il capo
coperto e se qualcuna si
dimenticava di portare il
velo, provvedevano le suore
o qualche pia persona a
prestarglielo.
Anche l’abbigliamento era
molto castigato: i vestiti
dovevano coprire le braccia
fin sotto i gomiti e le gambe
ben oltre le ginocchia.
Naturalmente non esisteva-
no i pantaloni per le donne.
Dopo la benedizione ritor-
navamo all’asilo dove,
divise in gruppi a seconda
dell’età, partecipavamo
all’adunanza, cioè ad un
incontro tenuto dalle
“delegate” (signorine di
comprovata fede) che ci
parlavano di Gesù ma,
soprattutto, ci davano molte
regole di comportamento
per essere buone cristiane.
Poi tornavamo in cortile e
riprendevamo i giochi fino
a ora di cena. In particolari
occasioni le suore ci offri-
vano la cioccolata calda per
merenda.
Alcune ragazze tornavano
all’asilo anche durante la
settimana, al pomeriggio o
alla sera, per imparare a
cucire o a ricamare sotto la
guida esperta di suor Pietri-
na. Io sono andata per un
breve periodo perché non
mi sentivo portata per quel
lavoro, anche se, anni dopo,
per necessità, ho imparato a
cucire e a farmi i vestiti.
Insieme a molte altre bam-
bine e ragazze facevo anche
parte della compagnia delle
“Figlie di Maria”.
Avevamo come divisa il
“camos” cioè una specie di
tunica bianca chiusa in vita
da un nastro azzurro, al
collo un nastro azzurro con
la medaglia dell’Immacola-
ta e sul capo un velo bian-
co. Con questa divisa
partecipavamo alle sepoltu-
re e alle processioni. Queste
ultime erano molto frequen-
ti poiché ogni qualvolta
ricorreva la festa di un santo
molto venerato nel paese, la
RIPERCORRENDO LE MEMORIE:
Intervista ad un’Anziana della Comunità
Ci chiamavano “EFFETTIVE” intervista a cura di Valeria e Rino
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 11
statua veniva portata in
processione la domenica
pomeriggio, durante i vespri.
La festa più solenne era,
come ancora oggi, quella di
San Francesco, nostro patro-
no.
Anche allora, per quell’oc-
casione, si allestiva il banco
di beneficienza; io partecipa-
vo attivamente ai preparati-
vi: portavamo gli oggetti
offerti dalla popolazione e
da noi raccolti all’asilo e,
alla sera , con le suore, li
numeravamo e preparavamo
i biglietti.
Il banco veniva montato,
nei primi tempi, davanti al
municipio (quando non
erano ancora stati costruiti
i due avancorpi laterali),
poi contro la facciata della
chiesa, alla sinistra dell’in-
gresso. Il giorno precedente
la festa, mettevamo gli
oggetti nelle ceste e li porta-
vamo nel banco dove veni-
vano sistemati. La notte
qualcuno di noi dormiva
all’interno per far la guardia
alla merce.
Questi sono alcuni dei molti
ricordi della mia vita, stretta-
mente legati alla parrocchia
ed all’asilo, legame che
mantengo tuttora.
Prego il Signore che mi dia
ancora salute ed energia per
poter continuare a svolgere i
servizi che attualmente
faccio per la Chiesa e per la
comunità.
T'arcòrde coi bei dòp-mesdì
passà ansema mi e ti
che 'd partije a scopa l'oma giugà
e 'l gat, Camilo, a corija per la ca.
Doi bicer, acqua, vin
"l'aranciata la veuj pa, Gioanin"
peui le barslette e giù a rije
l'hai copiatie e famie mie.
L'ultima vòlta: "Ven-me ancora a trové
uva da cheuje tanta ij 'na j'é"
ma it ses andait lassù
a poé la vigna a Gesù.
Quandi che mi sarai an bele là
(j'ero già mostrasse la stra)
calerai giù da i cop e t'amnirai a trové
per l'eternità che 'd partije da fé!
Per adess l'ultima strensua 'd man
a ti. Gioanin Ton, bon come 'l pan
murador, "quasi da bin",
partigian.
Tò grand amis
POETI TRA NOI
ARVEDSE di Carlo Brosio
RIPERCORRENDO LE MEMORIE
12 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
L 'Arcobalocco è il nome del
nuovo asilo micro-nido inau-
gurato recentemente, nello
scorso ottobre, a S. France-
sco. Il nome ricorda l'arcobaleno e i
balocchi, come notiamo anche dal suo
logo. Si tratta di un'iniziativa che fonde
due realtà presenti da tempo nel nostro
territorio: l'associazione "Nido in fami-
glia" e l'associazione "Il Seme". La
loro unione ha potuto realizzare un
desiderio vivo da tempo. La struttura
può ospitare fino a 24 bambini dai 3 ai
36 mesi. Attualmente vi sono ancora
dei posti liberi che ci si augura venga-
no occupati presto.
Forse non tutti sanno che l'asilo è ospi-
tato nell'ampio pianterreno di quella
che fino a un anno e mezzo fa era
"Casa Miani", la comunità-alloggio per
ragazzi con difficoltà familiari animata dai Padri Somaschi. Nel 2011 l'opera era stata
chiusa per cause di forza maggiore. I bambini ora hanno portato nuova vita tra quelle mu-
ra. L'ambiente, rinnovato e vivacemente colorato, si presenta accogliente e tranquillo, con
un grande giardino nel quale i piccoli possono giocare. La cucina è gestita internamente.
I primi mesi di lavoro hanno registrato la soddisfazione delle educatrici e dei genitori e,
allo stesso tempo, l'evidente serenità dei bambini. Il micro-nido, inoltre, è convenzionato
con il Comune che contribuisce con una quota proporzionata alle fasce di reddito ISEE
delle famiglie.
ATTUALITÀ:
Casa Miani si rinnova
Benvenuto Arcobalocco! APERTO IL NUOVO ASILO NIDO PER 24 BAMBINI A cura della Redazione
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 13
Inizialmente non pensavo
che questo periodo potesse
segnarmi così tanto, ha su-
perato ogni mia attesa.
Da quando ho deciso di vi-
vere questa esperienza, co-
me pensionato volontario,
alla Piccola Casa della Di-
vina Provvidenza di Mappa-
no, spesso mi hanno chiesto
quali fossero i motivi che
mi hanno spinto a trascorre-
re in questo modo una parte
della mia vita.
La risposta non è cosi faci-
le, sicuramente c'era la vo-
glia di servire, seppur nel
nostro piccolo, chi ne ha
bisogno, ma anche il desi-
derio di provare un'espe-
rienza più forte, di mettermi
alla prova e vivere un
"campo" differente da quelli
che conosciamo.
Finalmente arrivato il gior-
no atteso, dopo aver fatto il
corso presso la Casa Madre
di Torino, sono partito con
tanta voglia di cominciare e
anche un po' di preoccupa-
zione, in fondo non sapevo
ancora bene cosa mi aspet-
tasse e quello che avrei do-
vuto fare.
Gli Ospiti sono persone con
una forza incredibile, chi
più e chi meno e capaci di
offrire un sorriso anche nel
momento del dolore. Stando
in mezzo a loro ci si dimen-
tica di tutto il resto, proble-
mi e preoccupazioni, e s'im-
para molto.
Credo di non aver mai
sentito cosi tanto la pre-
senza di Dio nelle persone
come in quest' esperienza. In molte persone ho visto e
vedo quotidianamente la
sofferenza di Gesù Cristo
impressa sul volto e ammet-
to senza vergogna che alcu-
ne volte le lacrime hanno
solcato il mio viso per la
tristezza di fronte a certe
situazioni. Oltre a ciò stan-
do insieme agli Ospiti ci si
sente personalmente quasi
disabile, perché diverso da
ciò che ci circonda.
Le attività di formazione
spirituale e non proposte dai
Fratelli, Suore o Operatori
sono tantissime e davvero
efficaci e profonde, utilissi-
me per svolgere al meglio il
servizio e per una matura-
zione personale.
Inoltre i volontari e operato-
ri con cui trascorro questa
stupenda esperienza si sono
rivelati un vero dono della
Divina Provvidenza: tutti
con un'energia e una dispo-
nibilità incredibile, disposti
e evidenziare la loro perso-
nalità, in modo particolare
durante i momenti di forma-
zione.
E come diceva sempre il
Santo Giuseppe Cottolengo:
DEO GRATIAS SEM-
PRE!
VOLONTARIATO:
Con gli Amici della Piccola Casa
Un’esperienza dopo la meritata pensione di Remo Aglietto
Massimo, Remo, fratel Albert, fratel Lorenzo, Luciana
14 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
Iniziamo con qualche domanda personale, vuoi presentarti?
Certo, sono Mittica Massimiliano ho 37 anni e abito a Ciriè, sono diplomato in tromba presso il Conservatorio di Torino dal 1999, sono maestro-direttore della Vittoriosa di San Francesco al Campo dal 2000 ed esperto musicale nella Scuola Primaria Italo Cal-vino dal 2002.
Quando hai deciso di diventare un musicista?
Innanzitutto la musica è stata sempre una mia passio-ne, e come altri bambini, come qui a San Francesco, ho iniziato nel 1985 un corso musicale nella Filarmo-nica di San Carlo Canavese con la tromba, poi i miei studi sono continuati nel tempo e posso dire che oggi c’è ancora tanto da imparare. Penso che la musica sia una passione che, se coltivata, con il tempo diventa sempre più interessante. Credo però che sia anche im-portante trovare dei buoni insegnanti che ti comunichi-no questa passione.
La tua famiglia ti ha incoraggiato?
Sicuramente si. Mia madre è stata la prima persona che mi ha incoraggiato a studiare musica ed io avevo scelto la tromba; credo che se non avessi avuto la for-tuna di avere la famiglia che ho, forse non sarei mai arrivato a fare delle esperienze di vita che “lasciano il segno”.
Un momento molto felice della tua carriera.
E’ stato quando il 21 settembre 2010 ho passato la selezione per poter dirigere la “Tokio Kosey Orchestra”, la migliore orchestra di fiati esistente al mondo, un sogno diventato realtà, il quale poi mi ha dato la spinta di iniziare dei progetti musicali che mi rendono oggi molto orgoglioso.
E un momento invece che è stato difficile.
Vivevo molto male alcune situazioni quando, nelle bande che tuttora dirigo, avevo trop-pe discussioni (forse per mie incapacità) con persone che comunque avevano voglia di suonare e stare insieme per fare musica. Il problema era che volevo raggiungere risultati forse troppo ambiziosi in poco tempo.
Quali sono le soddisfazioni più grandi nel tuo lavoro?
Oggi ho la possibilità di vedere miei allievi che hanno iniziato nella primaria con la propedeutica a soli sei anni, hanno proseguito con il corso musicale e nella Junior Band. Diversi di loro sono entrati nella Vittoriosa ed alcuni ora sono interessati a frequentare il Conservatorio. Ecco, questa è una soddisfazione tale che nessuna remunerazione può darti: contribuire attraverso la musica alla crescita personale dei bambini. Fantastico!!!!
ATTUALITÀ: PERSONAGGI
Intervista al Maestro Massimiliano Mittica
La mia vita in musica intervista a cura della Redazione
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 15
Insegnare musica e dirigere comporta anche un rapporto pedagogico con gli altri. Ti
senti anche un educatore?
Certamente! Ma con la musica è tutto molto più semplice. Mi rendo conto che spesso gli insegnanti hanno materie non facili da far recepire come “leggere”. Con la musica, penso di essere molto avvantaggiato. Qualche volta a scuola mi sento più un animatore da vil-laggio turistico che un insegnante; ma questo è solo grazie alla materia, almeno penso. E ti dirò di più, io dai bambini imparo molto, sia professionalmente che personalmente.
Come hai trovato che si vive la musica a San Francesco?
Penso che San Francesco al Campo sia un’oasi felice per la mu-sica… basti pensare che negli ultimi anni la scuola media è di-ventata “ad indirizzo musicale”, quindi per chi si iscrive lo stu-dio dello strumento scelto è obbligatorio, con tanto di votazione sulla pagella. Poi c’è la manifestazione “Orchestre sotto le stel-le”. Ogni anno molte bande musicali offrono la propria disponi-bilità ad esibirsi, facendo sì che la manifestazione negli anni sia diventata sempre più rinomata e conosciuta.
Questi sforzi nel tempo contribuiscono alla crescita culturale di una comunità, unitamente alle altre offerte di buon livello quali il calcio, la pallavolo e il karate.
Cosa dici della "Vittoriosa"?
Recentemente la “Vittoriosa” ha raggiunto livelli qualitativi impensabili qualche anno fa e credo che ciò sia anche dovuto alle nuove leve che entrano numerose a far parte dell’organico. Sono certo che tra qualche anno la “Vittoriosa” sarà irriconosci-bile!
La nostra banda musicale è un’associazione che ha ben 115 anni, in cui quasi in ogni famiglia del paese, anche alla lontana, ha una persona che ne ha fatto parte. Questo non è un valore da
poco, ha anzi una grande valenza culturale; mi sembra quindi molto importante far sì che questo sodalizio continui.
Ci hai fatto scoprire che la musica da banda non è fatta solo delle solite marce, ma esi-
ste un repertorio moderno di bellissimi pezzi...
Si, è quello che da qualche anno sto cercando di far capire ai musicisti che dirigo, ma an-che al pubblico.
Il repertorio “per banda” è molto vasto e variegato, in passato ci sono stati autori di altis-simo livello come per esempio Holst, Hindemith e Stravinsky che inizialmente denigrava-no la banda non essendo al corrente delle sue potenzialità. Successivamente però, cono-scendola, letteralmente se ne innamorarono. Oggi ci sono autori che scrivono per banda, sconosciuti al grande pubblico, ma vi assicuro di grande rilevanza artistica. Questi brani cominciano ad essere sempre più “fattibili” per la Vittoriosa e quindi spero di poterli fare ascoltare presto ai sanfranceschesi.
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Visto che il livello della Vittoriosa sta continuando a crescere, mi piacerebbe poterla pre-sentare un giorno ad un concorso bandistico.
ATTUALITÀ: PERSONAGGI
16 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
A San Francesco al Campo si è appe-na conclusa la terza edizione de “La Scuola dei Genitori”. La formula
seguita è stata la medesima collaudata nei due anni precedenti: a cadenza quindicinale, da mercoledì 10 ottobre, i genitori di bimbi e ragazzi dagli 0 ai 15 anni e oltre di San Francesco al Campo e di San Maurizio Ca-navese si sono riuniti presso la Scuola ele-mentare “Italo Calvino”, per riflettere insie-me, con l’esperta guida di Don Cravero, su temi importanti per l’educazione dei propri figli.
La numerosa e costante partecipazione delle famiglie - molte delle quali coinvolte nel progetto già da tre anni - dimostra come la nostra società sempre più complessa e com-posita, anche in questo angolo di Canavese, ai margini della grande città, renda ogni giorno più difficile il ruolo genitoriale, spin-gendo le coppie a cercare il confronto ed il dialogo, non solo con esperti, ma con altre coppie.
Proprio nell’ampio spazio dedicato al con-fronto tra i genitori consiste, forse, la for-mula innovativa e vincente dell’iniziativa. Durante ogni serata, infatti, don Domenico Cravero, psicoterapeuta responsabile di co-munità di recupero e parroco a Settimo To-rinese, ha presentato brevemente il tema della serata, sottolineandone caratteristiche e valenze psicologiche, sociologiche e mo-rali, per lasciare poi spazio al lavoro di gruppo.
I genitori, divisi in base all’età dei loro figli, hanno riflettuto insieme su una traccia di domande - stimolo, hanno condiviso espe-rienze e partecipato emozioni, dubbi e paure che il difficile mestiere di genitori sollecita quotidianamente. La presenza di molti inse-gnanti delle scuole dei diversi ordini e gradi e di vari catechisti all’interno dei gruppi ha
favorito inoltre lo scambio di idee tra i geni-tori e gli educatori che dei loro figli si occu-pano a scuola, per tante ore ogni giorno, o in parrocchia. Ciò ha contribuito non poco alla crescita di una comunità educante di adulti che si ritrovano insieme a riflettere sul bene più prezioso della nostra società: i più giovani. Particolarmente formativi i te-mi scelti quest’anno.
Il primo incontro è stato dedicato alla so-brietà di vita. Un valore spesso dimenticato nella società dei consumi in cui le famiglie sono indotte a concedere beni materiali pri-ma ancora che questi vengano esplicitamen-te richiesti. Una società in cui i figli hanno ricevuto tutta l’assistenza possibile, ma ciò, anziché garantire loro maggior solidità psi-cologica, li ha resi meno creativi, meno de-terminati e meno indipendenti e sempre più alla ricerca di rassicurazioni nei loro bisogni affettivi. Pare che più siamo orientati ai consumi, meno siamo disposti ad investire tempo e passione alla cura dei legami: così aumentano le scelte di consumo, ma dimi-nuiscono le occasioni di felicità.
I valori della famiglia sono altri: l'amore incondizionato, la fedeltà, la disponibilità a rinunciare a sé a favore degli altri, i legami di solidarietà con parenti e vicinato, le for-me popolari di auto-aiuto ... valori che forse l’attuale, profonda e globale crisi economi-ca ci sta aiutando a coltivare di nuovo.
Dalla fragilità dei giovani che si ritrovano oggi senza speranza nel futuro e privi di capacità progettuali ha preso avvio il secon-do incontro dedicato alle dipendenze da droghe e alcol, in costante ed allarmante aumento. La droga rimane un incubo per i genitori. Tuttavia le risposte che le società sanno dare sono molto povere e spesso sfio-rano la rassegnazione. Molti giovani fragili, senza motivazioni forti all’esistere, si rifu-
FORMAZIONE:
Un autunno “caldo” di stimoli e suggestioni
Conclusa a San Francesco la terza edizione de “La Scuola dei Genitori di Giovanna Valezano
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 17
giano in so-stanze che in-ducono un ri-fiuto totale del-la realtà e, nel-lo stesso tem-po, alimentano il desiderio e il sogno (allucinati)
fuori dalla normalità. E pro-prio la trasgressione, il la-sciarsi cadere in basso paio-no scatenare un’ebbrezza ricercata come piacere da alcuni. Don Cravero non si è limitato ad un’analisi delle cause personali, psicologiche e sociali che portano all’abu-so di sostanze, ha condotto la riflessione ad un piano più alto, richiamando la necessi-tà che la società tutta svolga un ruolo preventivo, moti-vando, soprattutto i suoi membri più giovani che do-vrebbero esserne proprio i protagonisti, ad affrontare,
con sforzo e fatica, le cause dell'insoddisfazione.
Con rigore scientifico e grande delicatezza, nel terzo incontro, Don Cravero ha invitato alla riflessione sui temi dell’eros e dell’amore consapevole, concludendo che solo l’amore, riconosciu-to e accolto, rende il sesso capace di generare unione.
Il momento più significativo del ciclo di incontri è stata la serata del 21 novembre de-dicata all’inestimabile va-lore dell’amicizia a cui hanno partecipato anche i ragazzi, alunni delle terze delle scuole medie di San Francesco e San Maurizio. Il loro coinvolgimento era iniziato un mese prima, quando era stato loro chiesto di scrivere in un tema le loro riflessioni sull’amicizia. Don Cravero si è assunto il diffi-cile compito di leggere tutti i 250 elaborati e di presentar-
ne ai genitori i contenuti, raggruppandoli in diversi argomenti ed arricchendoli con opportune riflessioni teoriche di carattere psicolo-gico e sociologico.
Mamme e papà hanno ascol-tato i pensieri dei loro figli adolescenti, molti di grande profondità, riscoprendoli maturi, bisognosi di intimità e di frequentazione con i loro pari, ma nello stesso tempo ancora un poco spau-riti, quanto lo sono loro, nell’affrontare quel passag-gio all’indipendenza ed all’autonomia, indispensabi-le per crescere. Genitori e figli insieme sognano di cre-scere e di far crescere, ma affrontare questa impresa in tutti genera tante emozioni, trepidazioni, dubbi. Perciò questa “Scuola” ora di “genitori e figli” è tanto im-portante, perché crea spazi di conoscenza, di riflessione, di
dialogo e perciò tutti i parteci-panti si sono salutati dandosi appunta-mento alla prossima edizione di pri-mavera.
Un gra-zie di cuore a don Crave-ro.
FORMAZIONE: SCUOLA DEI GENITORI
18 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
Domenica 25 novembre 33 ragazzi della
nostra comunità hanno ricevuto il sacra-
mento della confermazione, impartito dal
cardinale Severino Poletto, durante una
celebrazione seguita e raccolta.
Il Cammino di preparazione, oltre agli in-
contri settimanali, è stato caratterizzato da
tre momenti forti: l’incontro con l’Arcive-
scovo Cesare Nosiglia lo scorso 30 marzo
in Duomo, il ritiro al Sermig di Torino l’11
novembre e la celebrazione del Sacramento
della Riconciliazione il 23 novembre,
pensato e rivolto in special modo a loro.
I ragazzi hanno seguito con assiduità gli
incontri di catechismo, partecipando attiva-
mente (a volte anche troppo) e hanno vissu-
to gli incontri a Torino con attenzione e
serietà.
Al Sermig è stato loro chiesto di preparare
anche alcune preghiere da leggere durante
la messa. Riportiamo una delle intenzioni
da loro preparata con l’augurio che queste
parole rimangano nel loro cuore, così
come le esperienze vissute insieme, e pos-
sano essere di stimolo a continuare come
adulti nella fede che sanno prendersi del-
le responsabilità. Auguri ragazzi, benve-
nuti nella comunità dei “grandi”!
Ti preghiamo, Signore, perché noi giovani possiamo continuare a sognare
e a portare la giustizia nel mondo, in semplicità, aiutando il prossimo.
VITA DI COMUNITÀ: CELEBRATE LE CRESIME
Maturi per la fede a cura dei Catechisti
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 19
“S cusa, cara, ma do-menica proprio non posso venire da te,
ho l’entrata del nuovo Parro-co!” “Ma come di nuovo? Ma un altro? Ma che fate a San Francesco ai vostri parroci? Li consumate di lavoro o li fate scappare dalla disperazione?”
Questa è la conversazione con una mia amica il 16 settembre, giorno dell’avvicendamento tra Padre Giacomo e Padre Michele alla guida della nostra Chiesa. E’ vero, negli ultimi anni abbiamo avuto un numero considerevole di pastori e sem-pre era un grande dolore la partenza del sacerdote diventa-to il nostro riferimento spiri-tuale. Quanto bene abbiamo voluto ai nostri parroci! Ricor-do serate intere di pianti pub-blici in chiesa … uno strazio. Questa volta però tutto più
sereno, un cambiamento soft, si scambiano i ruoli ma i Padri sono sempre con noi e noi siamo contenti, vogliamo bene a tutti e due e nessuno parte, almeno per ora. Deo Gratias!
A dir la verità è stata un’occa-sione in più per tutta la Comu-nità per far loro festa, ricom-pattarci tutti, ritrovarsi intorno a loro. La Santa Messa è sta-
ta un momento sublime, in cui si respirava l’aria fine di Dio, una sosta dello spirito, la Gioia Sua, la Sua Presenza Amorevole. Si percepiva nell’anima, si rallegrava il cuore. E’ stato bello! Chi c’era può capire, per gli altri è sem-pre valido il Vangelo che dice; “Venite e vedete”, l’ineffabile è troppo difficile da spiegare, bisogna farne esperienza. Que-sti momenti sono un dono, una grazia, è l’Amore che pervade
l’assemblea, si fa esperienza di quanto Gesù ci ha promesso: “Sono venuto a darvi la Gioia”.
Anche il rinfresco è stato un bel momento di incontro, di unità, di gioia, questa volta anche molto terrena delle pa-pille gustative; bibite, pizze, torte dolci e salate e panini a volontà di ogni forma e gusto preparate dalle imbattibili cuo-che di San Francesco. Peccato non poter assaggiare tutto! Come sottofondo la banda ci ha accompagnato festosa. Fan-tastica! Con quelle pagliette poi, un figurone!
Questo clima, questa gioia, ci accompagnino tutti, Padri par-roci e non parroci, fedeli, Suo-re, laici, giovani e meno giova-ni, fino a dilagare in tutto il paese e, perché no, anche più lontano.
16 settembre: si cambia Parroco di Rosa Maria
Q uesto è il titolo scelto
dalle responsabili della
cena comunitaria orga-
nizzata in Parrocchia oggi 28
settembre. E mi sembra vera-
mente intonato a questo incon-
tro intorno alla Chiesa. Al pri-
mo di questi momenti che ri-
tengo stupendi sono venuta
perché come tanti altri volevo
partecipare a sollevare la no-
stra Parrocchia dai suoi debiti
ed aiutarla per i suoi bisogni.
Ma che cena è stata, proprio da
quattro stelle! Così questa sera
la mia intenzione non era più
solo quella, anche se ad essere
sincera dovrei fare la dieta,
dunque sono dovuta andare un
po’ “fuori norma” per gustare
tutte le buone cose preparate
da Sr Jeannette e dalle sue
bravissime cuoche. Rivivo
quell’incontro multietnico. Il
mondo diventa piccolo quan-
do vedi a tavola con noi ita-
liani brasiliani, ghanesi, pe-
ruviani, rumeni, marocchini,
malgasci, ecuadoriani. Era
perfino un ritrovo interconfes-
sionale perché non hanno man-
cato all'appuntamento anche
una famiglia musulmana e il
prete ortodosso di Cirié con
alcuni suoi cristiani. Che ma-
gnifico, sono tutti i nostri fra-
telli! Vorrei proprio essere una
poetessa per descrivere queste
cose troppo belle, e sono sicu-
ra che tanti di quelli che hanno
mangiato con me hanno prova-
to questo meraviglioso senso
di fraternità. Ecco la figura di
una Chiesa che si fa tutta a
tutti per salvare ad ogni costo
qualcuno (1 Cor., 9, 22); dan-
do il profondo senso della fra-
ternità, sapendo voler bene a
tutti i figli di Dio Padre, anche
solo attraverso una delle cose
più umane come il mangiare
insieme. Grazie a tutte voi che
avete avuto l'idea di queste
iniziative e mi auguro che si
possa rifarne ogni tanto questo
incontro per allargare il cuore
e sentirci sempre più una Chie-
sa che attira tutti a Gesù.
ESPERIENZE:
Raccontate da Voi
28 settembre: cena di fraternità Di Fernanda
20 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
Regia: Giuseppe Piccioni
Genere: commedia
Durata: 98 minuti
Uscito nelle sale il 21/09 /2012
Attori: Margherita Buy, Riccardo Scamar-
cio, Gene Gnocchi, Roberto Herlitzka
Trama: In un liceo di Roma, si intrecciano
le vite di un giovane volenteroso e motiva-
to professore-supplente di lettere, un sa-
piente professore di storia dell'arte, più
anziano, cinico e deluso. Una giovane stu-
dentessa dal carattere ribelle, una ex stu-
dentessa eccentrica. La pudica preside dell'
Istituto, ligia alle regole è costretta dagli
eventi ad occuparsi di uno studente abban-
donato dalla madre.
Il rosso e il blu è una storia sulla scuola
di oggi, un po’ decadente con insegnanti
indifferenti e insegnanti motivati, aperti
verso gli studenti e verso l'insegnamento.
Il regista riesce a rac-
contare una storia, co-
me tante, in un liceo di
una grande metropoli
italiana dietro e davanti
ad una scrivania. Bravo
a non cadere nel giudi-
zio e nella retorica in
uno spaccato di vita
quotidiana. Un film
spiritoso, drammatico e
riflessivo.
Per un pubblico giova-
ne e adulto.
Il rosso e il blu a cura di Carlo
IL FILM
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 21
Letti per voi a cura di Barbara
“...E' vero cosa?” ha chiesto.
“Che sono disturbato” risposi. Pensavo al significato di questa
parola, a cosa volesse dire veramente, forse a quando si distur-
ba la quiete o quando ci si sente disturbati da un libro o da un
film o dalla foresta che brucia...
L'ambiente e i protagonisti sono molto “americani”, la storia e i
sentimenti sono universali, la storia di un giovanissimo uomo,
la sua inadeguatezza nel mondo, la soggettiva preoccupazione
di chi gli sta vicino. Un libro per coloro che stanno per entrare
nel mondo adulto e per quelli che dentro già sono entrati.
Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron ed. Adelphi, Euro 17,50
Fra “classici senza tempo” non possiamo non dimenticare
l'opera più importante di Jane Austen:
Orgoglio e pregiudizio Ed. Newton Narrativa, Euro 6,00
Personaggi femminili, personaggi maschili in una Inghilterra
vittoriana, fra sincerità e ipocrisie, amori e amicizie, equivoci
e chiarimenti. La Austen è riuscita con eleganza e leggerezza
a dar vita a una commedia in una provincia, dove i protagoni-
sti sono attuali anche se con usi e costumi differenti. La gran-
dezza di questa storia sono l'equilibrio e l'armonia delle parole
che compongono le frasi, pagine di inchiostro che ricordano
“L'abbraccio di Klimt”, dove senti-
menti e leggerezza la fanno da prota-
gonisti.
La famiglia Krank, l'anno prima aveva speso 6.100 dollari per
preparare e organizzare il Natale. Trovandosi all'aeroporto per
salutare la figlia in partenza per una missione umanitaria in Perù,
la coppia Krant decide di vivere un Natale diverso dalla loro nor-
malità. Fra consumismo, morale e tanta fretta nasce una storia
divertente e riflessiva:
Fuga dal Natale di John Grisham. Ed. Mondadori, Euro 9,00
L’ANGOLO DEL LETTORE
22 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
RINATI DALL’ACQUA E DALLO SPIRITO SANTO
9 settembre: CORIASCO Greta, CUSSARINI
Serena, MERLONE Noemi
23 settembre: GONDOS Sofia, AGOSTINO Gior-
gia, AMADIO Giulia, BONICATTO
Giorgia, BOGGIONE Matilde
14 ottobre: CATALDI Alice – CATTO Ilaria
5 novembre: DONNARUMMA Ludovica
12 novembre: BALLESIO Alessio
SPOSI IN CRISTO E NELLA CHIESA
9 settembre: PORTA Paolo e
RIVA Erica Barbara
15 settembre: CIUFFREDA Sergio Libero e
CANCEMI Veronica
22 settembre: CAPRA Denis e
LANZA Roberta Fuori parrocchia:
9 settembre: GARZIERA Francesco e
LAMANNA Elisabetta (sposi a Bairo)
29 settembre: RESTAINO Nicola e
BAVISO Deborah (sposi a Cirié)
ATTENDONO LA RESURREZIONE
ANTONINI Carlo con. Pendola Franca
CANAVESIO Caterina ved. Bardina Francesco
MARCHINO Felice
MATTIODA Lucia ved. Picco Rinaldo
PEZZELLA Antonio con. Giantomasi Maria Concetta
BARRERA Giuseppe con. Gianotti Romana
SUSAN Vittorio ved. Regaldo Teresa
MARTINETTO Giovanni ved. Larini Cristina
DELMASTRO Luigina ved. Mioliggi Ferruccio
BONICATTO Catterina ved. Massa Simone
GARBOLINO Carlo
DAI REGISTRI PARROCCHIALI
PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012 23
La barba
di Babbo
Natale è
un
LABI-
RINTO
come ar-
riverà al-
le renne?
il mistero della porta murata
c o n c o r s o! Osservate la foto sotto a destra. In quale parte di San Francesco al Campo
è stata scattata? Attenzione: è un posto che avete visto molto spesso.
I primi due ragazzi che ci faranno avere la risposta vinceranno un bel pre-
mio. L’indirizzo per la risposta è:
[email protected] Per partecipare bisogna avere al massimo 10 anni.
Soluzioni degli indovinelli:
Arrivederci
a tutti!
Ci vediamo
l’anno prossimo!
Il concorso precedente è stato vinto da FLAVIO RENZI, la risposta era “Isacco”. Bravo Flavio!
INDOVINELLI
(se proprio non riesci a risol-verli le soluzioni sono in bas-so a sinistra, in inglese però)
1.Qual è l’animale che cammina con i piedi sul-
la testa?
2.Chi si spoglia quando fa
freddo?
3.Più è nera più è pulita
4.Più sono meno pesano
Hey, bambini, queste pagine sono dedicate a voi, leggetele bene senza farvi sfuggire nulla e... attenzione! C’è an-
che un concorso a premi!
l’angolo dei
GIOCHI 1.the louse
2.the tree
3.the black-board
4.the holes
24 PARROCCHIA SAN FRANCESCO AL CAMPO - DICEMBRE 2012
ËL PRESEPI CON ËL CIOCHÉ
nella canonica settecentesca attigua alla
Cappella dell’Assunta in Borgata Madonna