- QUADERNI DEL PEVERONE -
SERGIO BASSI
(1915-1973)
STORIA DI UN SINDACO, MEMORIA DI UN PAESE
di Liliana Ruggeri
29 NOVEMBRE 2015
SCUOLA PRIMARIA "SETTE FRATELLI CERVI", VIA ROMA 14
- BONEMERSE -
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SERGIO BASSI
Testimone di un impegno civile
Quest’anno ricorre il centesimo anniversario della nascita di Sergio Bassi, figura certamente
protagonista nella vita della comunità di Bonemerse del secolo scorso, non solo per essere stato
sindaco del paese, ma per essere stato punto di riferimento civile ed etico.
Ricordare oggi Sergio Bassi significa ricordare il sindaco, il paese di Bonemerse, ma significa
anche soffermarci a riflettere sulla storia di quelle persone, che lui ha ben rappresentato, che
hanno deciso di avere coraggio, vincendo la paura di perdere la propria vita nella ricerca di un
futuro dove libertà e diritti fossero le pietre fondanti della società. Queste sono le donne e gli
uomini che hanno lottato contro il fascismo e che dopo la Liberazione hanno messo a
disposizione il loro impegno per consentire all’Italia il diritto e la libertà di scegliere, difendendo
e costruendo la scelta democratica.
La vita di Sergio Bassi attraversa un periodo storico particolarmente drammatico connotato dai
due conflitti mondiali. Sergio Bassi nasce qualche giorno prima dell’entrata in guerra dell’Italia
nel primo conflitto mondiale; a causa della guerra egli non vedrà mai suo padre Rocco costretto
a partire soldato il giorno dopo la sua nascita e morto in un campo di prigionia in Ungheria nel
1918.
La guerra è ancora la triste protagonista nella vita di Sergio Bassi; all’età di 24 anni, dopo aver
svolto il servizio militare viene richiamato alle armi. L’esperienza nell’esercito italiano durante la
Seconda guerra mondiale si concluderà nell’estate del 1943. Gli anni trascorsi come militare in
una guerra in cui l’Italia è alleata con il regime nazista segnano profondamente la sua coscienza
e rafforzano in lui gli ideali di libertà e uguaglianza che caratterizzeranno le scelte della sua vita
futura.
Guidato da questi valori, concretizza il suo antifascismo entrando a far parte della formazione
partigiana 1° Brigata Matteotti nella primavera del 1944 fino alla Liberazione.
Nel 1946 inizia un altro fondamentale capitolo della vita di Sergio Bassi, quello dell’impegno
politico e amministrativo. Lo vediamo infatti ricoprire l’incarico di assessore nel primo Consiglio
Comunale repubblicano di Bonemerse; per molti anni poi Mario (questo è il nome con cui è
conosciuto) sarà protagonista della vita politica del paese. Nel 1948 viene eletto sindaco e tale
verrà riconfermato per i successivi 25 anni, fino al 1973, anno della sua scomparsa.
Non furono certamente facili quegli anni da sindaco in un piccolo paese agricolo nell’Italia che
deve rialzarsi a fatica dalla distruzione della Seconda guerra mondiale e dai terribili danni
lasciati dal ventennio di regime fascista. I sogni e le speranze di rinascita di quella generazione
che avevano visto la propria giovinezza divorata dalla guerra si scontrano con un progressivo
impoverimento sociale del comune di Bonemerse che vede via via ridurre la propria popolazione.
Le campagne si svuotano e la forza lavoro si dirige verso la vicina città di Cremona dove
cominciano a sorgere i primi insediamenti industriali che offrono nuove opportunità di vita.
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In questo contesto Mario è comunque un punto di riferimento per l’identità della comunità, è la
rappresentazione di quella generazione che continua a credere che la crescita individuale è
legata a un'organizzazione sociale capace di garantire i diritti essenziali quali il lavoro, la salute,
l’istruzione.
Sergio Bassi è davvero sindaco di tutti, ha in mente progetti importanti e riesce a metterli in
pratica anche perché riesce a costruire attorno alle sue idee un ampio consenso che supera gli
steccati di appartenenza politica. Lo fa con un continuo confronto con i cittadini e con grande
attenzione ai più deboli e alle generazioni future. Vengono realizzate opere pubbliche
importanti e si prova a frenare l’emigrazione che caratterizza il paese negli anni ’60 e ’70, anche
attraverso la costruzione di abitazioni destinate ai lavoratori dell’agricoltura (le cosiddette "case
dei contadini").
Sergio Bassi capisce che non si può impedire questo trasferimento dalla campagna alla città e
cerca di cogliere invece quelli che possono essere i vantaggi che derivano dalla vicinanza a
Cremona; in questo contesto riesce a dare forma al suo grande sogno: la scuola elementare
dedicata alla memoria dei Sette Fratelli Cervi.
La scuola elementare rimane la testimonianza più importante dell’impegno civile di Sergio Bassi
che, attraverso di essa, ha voluto trasmetterci i valori del coraggio, della libertà, della
solidarietà sociale e individuale e, soprattutto, dell'indispensabile necessità di pensare alla
costruzione del futuro.
Giorgio Gerelli
(Membro del Consiglio Direttivo
dell’Associazione Culturale IL PEVERONE)
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SERGIO BASSI (1915 – 1973)
Storia di un sindaco, memoria di un paese
I - 1915 - 1927
La storia della famiglia Bassi affonda le
sue radici a Dosso de’ Frati, antica
località compresa nel comune di Cella
Dati. Qui nasce Rocco Giovanni Bassi, il
14 agosto 1892. Rocco, di professione
contadino, si sposa il 6 dicembre 1914
con Enrichetta Colomba Pedroni, anche
lei contadina, originaria di Acquanegra
Cremonese. Terminato il servizio
militare il 14 marzo 1912 viene
congedato; pochi anni dopo, a causa
dello scoppio della "Grande Guerra", lo
Stato richiama alla mobilitazione, così il
giovane sposo, in attesa di diventare
padre, deve ripartire. Il 22 maggio 1915
si allontana da Dosso de’ Frati per
raggiungere il giorno dopo Lodi . Sergio
Bassi nasce il 21 maggio 1915, a Dosso
de’ Frati, Cella Dati, al n. 89. Ne
denuncia la nascita Romilda Belvedere, la levatrice, ossia l’ostetrica del paese, che
ha prestato i "sussidi della sua arte" in quella povera casa contadina, mentre
Rocco era già nel frattempo ripartito per il servizio militare. Enrichetta, come
moltissime altre donne, in quegli anni, attende notizie dal fronte. Dal foglio
matricolare sappiamo che Rocco viene promosso nel 1916 Caporale del 37°
Reggimento Fanteria; il 31 maggio 1917 è Caporale Maggiore nel 96° Reggimento.
Partecipa alla lunghissima battaglia di Caporetto, o dodicesima battaglia
dell’Isonzo, iniziata il 24 Ottobre 1917. Il 29 Ottobre del 1917 viene catturato;
morirà in un campo di prigionia in Ungheria (il foglio matricolare non specifica la
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località) il 17 luglio del 1918. La vedova non si perde d’animo. Cresce Sergio che
frequenta e completa le scuole elementari nel comune di Cella Dati; nel 1926
Enrichetta si risposa con Ernesto Bassi, fratello di Rocco, detto "el moro" per la
sua carnagione. Lo zio farà così da padre a Sergio.
II - 1928 - 1943
Nel 1928 la famiglia, a cui si è aggiunta Achillina (figlia di Ernesto e di Enrichetta)
giunge nel comune di Bonemerse e si stabilsce a Carettolo, precisamente alla
cascina Palazzo. Il trasloco, il cosiddetto "sanmartino", avviene come tradizione
l’11 novembre 1928. Sergio, detto comunemente Mario, ha allora 13 anni ed è già
pronto a svolgere il suo lavoro come contadino nell’azienda gestita dalla famiglia
Soldi. Questi agricoltori, che provenivano proprio da Dosso de’ Frati, comune di
Cella Dati, avevano acquistato nel 1926 la cascina Palazzo a Bonemerse e vollero
alle loro dipendenze la famiglia Bassi, per la fiducia che vi riponevano.
Arriva anche per
Sergio Bassi il
momento del servizio
militare; dal registro
matricolare
consultato in Archivio
di Stato a Cremona
egli risulta alto un
metro e settanta,
(statura oltre la media
per l’epoca), con un
viso lungo, il naso
arricciato, la bocca
grande. Sergio sa
leggere e scrivere, ha infatti completato la V elementare e come competenze
particolari viene rilevato che "sa servirsi della bicicletta". Dopo due anni di servizio
militare viene finalmente congedato, il 6 maggio 1935.
Sergio per il suo futuro pensa di poter diventare pugile; da dilettante ha già
affrontato sette/otto combattimenti, gli hanno prospettato un futuro in quello
sport; deve però ben presto abbandonare i guantoni da boxe, ancora custoditi dal
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figlio Giordano, per ripartire militare. Viene infatti richiamato alle armi nel 1936
(dal 17/04/1936 al 22/09/1936) e poi ancora nel 1939, per quella che viene
definita sui registri "ferma minore". Dall’11 settembre 1939 la sua vita viene
sconvolta dal turbinio della Seconda Guerra Mondiale; Sergio Bassi entra a far
parte del 17° Reggimento Fanteria, incluso nella gloriosa Divisione Acqui. Arriva il
1940, Sergio ha venticinque anni, ha usufruito di poche licenze; giunge a casa il 27
febbraio del 1940, durante questa licenza organizza il suo matrimonio con
Ottorina Viola, pastaia,
originaria di Ca’ de’ Corti,
comune di Cingia de’ Botti,
dove è nata il 21 maggio del
1920. Ottorina vive allora alla
cascina Palosco, il
matrimonio avviene il 30
marzo 1940, alle dieci del
mattino in Comune a
Cremona.
La bellissima immagine che
ricorda il giorno del
matrimonio dei due sposi
riporta la scritta "Sempre a te
vicino", ma la realtà sarà ben
diversa poiché Sergio nel
giugno di quell’anno viene
prontamente richiamato alle
armi e, sempre con il 17°
Reggimento Fanteria,
partecipa prima ad
operazioni di guerra alla
frontiera alpino - occidentale
(11/06/1940 – 25/06/1940) e
successivamente alle operazioni di guerra alla frontiera greco-albanese
(21/12/1940 – 23/04/1941). Nella primavera del 1941 il governo Mussolini sta
infatti attuando la Campagna italiana in Grecia. Il Duce voleva il completo
controllo italiano sull’Adriatico, ma le sue aspettative non si realizzano. La nostra
debolezza militare provoca nella primavera l’intervento militare dei Tedeschi nei
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Balcani. La penisola balcanica era infatti ritenuta strategicamente molto
importante. Solo dopo l’intervento militare tedesco la Grecia viene conquistata.
La guerra però continua, anche dopo la sconfitta della Grecia (23 aprile 1941);
Sergio Bassi è ancora impegnato nel servizio militare; da Brindisi, col piroscafo
Piemonte, sbarca a Valona in Albania, il 21 giugno 1941, alla frontiera greco-
albanese.
Dopo molti mesi il foglio matricolare precisa che il 9 marzo 1942 Sergio è
imbarcato sul piroscafo Città di Spezia e sbarca a Brindisi il 15 marzo 1942. Gli
viene concessa la licenza di un mese; si ripresenta a Mestre il 23 aprile 1942 e
rientra in "territorio dichiarato in stato di guerra" il 2 maggio 1942. Giunge a
Patrasso il 9 maggio 1942 e raggiunge poi Argostoli, capoluogo dell’isola di
Cefalonia. L’isola era ritenuta militarmente in una posizione strategica, poiché
posta proprio all’imbocco del golfo di Patrasso. A presidiare l’isola vi era la
Divisione Acqui, al comando del generale Antonio Gandin.
La guerra diviene, mese dopo mese, una difficile prova per questo giovane sposo
che ha sognato di essere pugile e si ritrova invece a combattere in terra greca, a
fianco dei Tedeschi. Gli italiani sono gli invasori della Grecia, ma con questo
popolo si creò perlopiù un rapporto di buona convivenza. Le immagini del periodo
militare che la famiglia ha custodito raccontano anche di momenti di serenità
vissuti da questi giovani combattenti che saldano tra di loro profondi rapporti di
amicizia, acquisiscono un forte spirito di solidarietà e maturano, sia come uomini
che come cittadini.
Sappiamo con certezza dai fogli matricolari che Sergio Bassi si stanzia ad Argostoli,
capoluogo dell’isola greca di Cefalonia, sempre con il 17° Reggimento Fanteria e
dalle notizie ricavate dalla sua domanda come partigiano combattente, egli
dichiara di aver avuto come capitani il Generale Antonio Gandin, Comandante
della Divisione Acqui e Luigi Edoardo Gherzi, Comandante della Fanteria della
Divisione stessa; entrambi sono stati insigniti della medaglia d’oro al valore
militare.
Prima il 16 giugno e successivamente il 10 luglio 1943 Sergio Bassi viene
ricoverato ad Argostoli all’ospedale da campo n. 37. Il foglio matricolare non
precisa i motivi dei ricoveri; dalle memorie raccolte la causa del primo ricovero
potrebbe essere la malaria, malattia endemica in quel frangente e in quei luoghi.
Probabilmente dopo il secondo ricovero viene spostato a Patrasso, per essere
operato di appendicite. Questo gli permette di essere al riparo dalle terribili
giornate vissute successivamente sull’isola dall’8 al 25 settembre 1943.
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Cefalonia vive giornate terribili; le trattative coi militari tedeschi, divenuti nemici e
non più alleati di guerra, durano una settimana, poi il 15 settembre iniziano le
battaglie e i bombardamenti. L’isola diviene un cimitero a cielo aperto. I militari
della Divisione Acqui in quei giorni danno dimostrazione di senso dell’onore e di
dignità personale. Ingannati e abbandonati, non tanto dai loro capitani, ma dai
capi politici e militari italiani, maturano e fanno maturare, con il loro sacrificio,
quegli ideali che hanno animato poi la Resistenza.
Anche un altro bonemersese è in quel frangente sull’isola di Cefalonia, Aldo
Madoglio, (fratello di Giovanni Mario al quale è dedicata una via a Bonemerse e di
cui parleremo più avanti), classe 1912. Con la Divisione Acqui , Aldo arriva prima a
Corfù, poi a Cefalonia il 2 agosto 1941. Si trova sull'isola durante l’8 settembre,
viene catturato dai tedeschi il 22 settembre 1943 e fa parte dal 9/09/1943 al
22/09/1943 della Formazione Partigiana Reparti Italiani in Cefalonia. Dopo la
cattura viene portato nella Russia Bianca (attuale Bielorussia), nel campo di
concentramento di Borisoff, Lager 240. Viene liberato dalle truppe russe l’8
maggio 1945.
Sergio Bassi non è probabilmente sull’isola l’8 settembre, il foglio matricolare è
lacunoso e incompleto fino alla data del 9 novembre del 1943, giorno durante il
quale Sergio Bassi viene imbarcato, sicuramente da Patrasso, sulla nave-ospedale
Gradisca, dotata di settecentocinquanta posti letto. Fortunatamente
l’imbarcazione arriva il 13 novembre, giorno di Sant'Omobono, al porto di Trieste
e Sergio Bassi due giorni dopo, con un treno-ospedale giunge all’ospedale di
Pavia. Gli viene peraltro in seguito riconosciuta pienamente la partecipazione alle
operazioni di guerra che si sono svolte nei Balcani dal 18/11/1942 all’ 8/09/1943.
Il 22 novembre 1943, i documenti rilasciati dall’Ospedale Militare territoriale
Borromeo di Pavia così segnalano: "Malattia, esiti appendicite, ascesso
sottoperineale lombare destro", precisando che la malattia è stata contratta in
Grecia nell’agosto 1943.
Bassi ritorna quindi a Bonemerse il 17 novembre 1943 per una convalescenza di
90 giorni e la moglie Ottorina deve medicare in quei mesi il marito. Il 23 maggio
1944 viene sottoposto a ulteriore controllo all’Ospedale Militare di Milano e gli
viene concessa una licenza speciale per "parocele di discreto volume, post
laparatomico, fistola in zona perineale" come conseguenza dell’operazione
avvenuta nell’agosto del 1943. Viene pertanto riconosciuto inabile al servizio
militare, in attesa del trattamento di quiescenza.
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III - 1944 - 1947
Sergio Bassi, pur con i postumi della malattia, è già divenuto dalla primavera del
1944 attivista nella formazione partigiana 1° Brigata Matteotti, III
Raggruppamento, distaccamento di Bonemerse, sotto la guida di Stefano Corbari
e Mario Madoglio.
L’attività della
Brigata Matteotti
era iniziata già
alla fine del 1943;
a Bonemerse
spicca la figura di
Mario Madoglio,
classe 1900,
nome di battaglia
"Falco". Egli
raggruppa intorno
a sé molti giovani,
continuando, con
coerenza e
ostinazione l’attività antifascista, pur avendo già subito tre anni di confino ed
essendo da anni sorvegliato speciale. Col suo esempio Mario Madoglio anima lo
spirito della Brigata, formata, oltre che da Bassi, da altri giovani del paese: Luigi e
Palmiro Madoglio (fratelli di Mario), Annibale Gregori (Cavaliere di Vittorio
Veneto), Azeglio Pagliari, Achille Bertozzi (cognato di Sergio Bassi, in quanto aveva
sposato la sorella Achillina), Angelo Mazzolari, Pietro Capelli, Mario Pasini e
Giuseppe Superti.
All’impegno come partigiano si somma, felicemente, quello di padre; a Sergio
Bassi e Ottorina Viola nasce infatti il 13 settembre 1944 il primo figlio, Rocco. Gli
viene assegnato, a ricordo, il nome del nonno, morto durante il primo conflitto
mondiale. Dal 21 aprile 1944 al 25 aprile 1945 Sergio Bassi, nome di battaglia
"Mari", partecipa all’organizzazione di atti di sabotaggio, scontri con pattuglie di
repubblichini e altre azioni armate. Nel 1944 viene perciò arrestato, portato a
Villa Merli per essere interrogato sotto tortura. Egli amava raccontare il fatto che
"le sue ferite" lo salvarono per ben due volte; la prima, a Patrasso, quando venne
imbarcato sulla nave Gradisca perché era ammalato grave (altre navi erano invece
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affondate, come la nave Ardena che aveva urtato contro una mina al largo di
Argostoli il 29 settembre 1943), la seconda volta quando lo arrestarono nel 1944.
Coraggiosamente si diede dei pugni sulle ferite dell’addome fino a farle
sanguinare, questo per rafforzare la tesi che egli era estraneo all’attività
antifascista della Brigata Matteotti in quanto ancora con i postumi della malattia e
in precarie condizioni di salute.
Nel marzo del 1945 viene condannato a due anni di reclusione dal Tribunale di
Bergamo, per "imputazione in banda armata". La notifica del decreto, datata 24
marzo 1945 viene consegnata alla moglie Ottorina, mentre Sergio Bassi si dà alla
macchia, in attesa
dell’imminente
Liberazione che
avviene il 25 aprile
1945. Terminata la
Seconda Guerra
mondiale a Sergio
Bassi viene
riconosciuta
l’invalidità a causa
della malattia
contratta in guerra.
Gli viene
riconosciuta la partecipazione alle seguenti Campagne: 1941-1943-1944-1945. Gli
viene conferita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la qualifica di Partigiano
Combattente e ottiene la Croce al Merito di Guerra per la sua attività partigiana
tra il 21/04/1944 e il 25/04/1945.
Non potendo più svolgere il lavoro come contadino alla cascina Palazzo di
Carettolo diviene dipendente pubblico: bidello presso l’Istituto Professionale Ala
Ponzone-Cimino di Cremona, (lavorò poi anche alla scuola media Virgilio, prima in
via Palestro e successivamente in via Trebbia), ma soprattutto inizia il suo
impegno politico e civile. Lo troviamo assessore nel primo Consiglio Comunale
dell’Italia Repubblicana del Comune di Bonemerse. I Consigli si formano dopo le
elezioni del 24 marzo 1946, realizzate sotto il controllo del CLN. Come sindaco, il
Consiglio comunale sceglie Alessandro Passeri, un mugnaio che abita alle Quattro
Strade, che sostituisce Renato Pagliari che nel maggio 1945 era stato scelto dal
CLN. Nel marzo 1946, con il voto anche delle donne, vicesindaco è Mario Pasini e
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gli assessori risultano: Aristide Renzi e Sergio Bassi. I consiglieri sono: Giuseppe
Azzoni, Giovanni Rossi, maestra Giuseppina Zucchi, Attilio Azzali, Aurelio Magnani,
Giovanni Bertozzi,
Aristide Salami,
Enrico Stellardi,
Giovanni Borsotti,
maestro Giuseppe
Zanetti. Sergio
Bassi, che tutti in
paese chiamano
Mario, s'iscrive al
Partito Comunista
Italiano e diviene
operativo nella
sezione ANPI che si
è formata a
Bonemerse; entra
come membro del Comitato Direttivo dell’ANPI di Bonemerse che comprende
anche Gerre Borghi e Bagnara. L’associazione ha la sua sede nei locali dell’ENAL,
allora corrispondenti agli attuali locali dell’Archivio comunale. Mario Madoglio
viene riconosciuto come membro onorario, mentre il fratello Luigi ne diviene
Presidente nel 1949 insieme a Pietro Pirini. Nel Comitato direttivo dell’ANPI
entrano Rosolino Guindani, Evaristo Pedretti, Giovanni Biaggi. In quegli anni altri
bonemersesi vengono riconosciuti, come Sergio Bassi, partigiani combattenti, tra i
primi da ricordare Francesco Orlandi, nato a Bonemerse il 20 maggio 1915, attivo
nella Brigata Matteotti per oltre nove mesi. Il 16 settembre del 1947, a pochi mesi
dalle prime elezioni politiche dell’Italia repubblicana, Ottorina (detta Rina) dà alla
luce Giordano, il secondo figlio; la famiglia abita sempre alla cascina Palazzo, a
Carettolo.
IV - 1948 - 1973
Nella primavera del 1948, precisamente il 18 aprile, si svolgono le elezioni
politiche; proprio quell’anno Sergio Bassi viene eletto dal Consiglio Comunale
sindaco di Bonemerse, dopo il ritiro di Alessandro Passeri. Egli rivestirà questa
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carica per ben 25 anni: dal 1948 al 1973, grazie alla coalizione dei due partiti, PCI
e PSI, per cinque tornate consecutive, dal 1951 in avanti. Dalle memorie orali
raccolte in paese (sentiti ex amministratori, sia della maggioranza che della
minoranza, ex dipendenti del comune, ma anche semplici cittadini) risulta che
Sergio/Mario poneva il paese come suo primo interesse e non coltivava ambizioni
politiche. Riconosciuto come persona retta, affidabile, dava spazio in Consiglio
Comunale anche al parere delle minoranze. Nel 1961 si trasferisce a Cremona in
Largo Benini con la
moglie, i figli e i genitori
Ernesto Bassi ed
Enrichetta Pedroni.
L’impegno
amministrativo viene
svolto da Bassi senza
risparmio di energie.
Mantiene la sua libertà
di pensiero e di azione,
ha una forte personalità
che gli permette di
essere autonomo dai partiti che allora esercitano la loro influenza nella vita
amministrativa. Viene ricordato da chi lo ha ben conosciuto come una persona
schiva, educata, che riflette prima di parlare ed è in grado di trasmettere fiducia
ed incutere rispetto nei suoi interlocutori.
Il sindaco gira in bicicletta, mezzo che utilizza per andare al lavoro in città; ha la
sua borsa e al rientro sbriga gli affari del Comune, arrivando a casa ogni sera
sempre tardi. Chi l’ha conosciuto bene racconta che la domenica spesso non
usciva, ma cercava di dedicare più tempo alla famiglia. Si rendeva conto che gli
impegni del Comune lo assorbivano troppo, anche se la moglie non gli fece mai
pesare nulla.
La bicicletta viene col tempo sostituita prima da un motorino e infine
dall’automobile. Bassi è una persona umile ma schietta. Si dimostra veramente il
"sindaco di tutti" e ama il suo paese. Collabora con i Segretari comunali, il dottor
Antonio Sansò e l'avvocato Aldo Cucca, con il medico condotto, l’indimenticabile
dottor Giuseppe Fappanni, con l’Arciprete Don Dino Penzani. Il suo fine ultimo è il
"bene di Bonemerse" e infatti chiede in alcuni frangenti ai suoi assessori e ai
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consiglieri di lavorare gratuitamente per lasciare alle famiglie bisognose del paese
i soldi pubblici.
Nel secondo dopoguerra la situazione economica di piccoli comuni agricoli come
Bonemerse risulta infatti particolarmente difficile. Le cascine si svuotano, gli
abitanti cercano lavoro
in città o fuori
provincia e il paese si
impoverisce
progressivamente. Ai
comuni veniva dato
dallo Stato un
contributo per la
disoccupazione
agricola, ma risultava
difficile creare e poi
mantenere tutti i
servizi per la
cittadinanza. Bassi non si perde d’animo e con lungimiranza riesce a realizzare
molti interventi per la sua comunità. Tra le opere pubbliche realizzate durante i
suoi mandati si possono ricordare: l’asfaltatura delle strade, non solo del centro
del paese, ma anche delle vie che conducevano alle cascine; la promozione di
nuovi insediamenti
abitativi, quali la
costruzione delle case
dei contadini (in via
Dante Alighieri, in via
XXV aprile e in quella
che sarà la via a lui
dedicata); l’apertura
dell’ufficio di
collocamento e di
quello postale; la
sistemazione della
rete fognaria; il
collegamento di
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Bonemerse alla città attraverso nuovi percorsi dell'autobus e l’ampliamento del
cimitero.
Verso la fine degli anni Sessanta vengono costruite ex novo, prima la scuola
elementare, poi la scuola materna. Si tratta di un’opera fortemente necessaria
poiché le classi erano dislocate in locali diversi del paese. La costruzione durò
diversi anni e venne realizzata dalla ditta Tamburini.
Nel 1970 viene riconfermato sindaco e il quotidiano La Provincia nel commentare
la notizia il 16 luglio scrive: "La figura di sindaco gli si addice pienamente, sia per
l’opera svolta da 22 anni ininterrotti può essere considerato il veterano dei sindaci
della provincia, sia per la perizia con la quale ha risolto i gravosi compiti
assegnatigli. Il signor Bassi sarà coadiuvato nel suo delicato incarico dall’assessore
anziano Ernesto Gerelli vicesindaco e dall’assessore Giuseppe Malvassori.
Assessori supplenti i signori Rosolino Biaggi e Clara Cortesi." Quando si
istituiscono le Commissioni del Nuovo Consorzio Intercomunale, a cui partecipano
i sindaci della provincia di Cremona, egli fa parte della Commissione Cultura,
Scuola, Tempo libero, Sport anche per l’impegno dimostrato in occasione della
costruzione degli edifici scolastici realizzati ex novo a Bonemerse.
Per suo volere, con
l’approvazione della
giunta, le scuole
elementari vengono
intitolate ai Sette Fratelli
Cervi. L’intitolazione
avviene il 25 aprile 1973
con una storica
cerimonia. Presenti
Diomira, sorella dei sette
fratelli Cervi, Verina
moglie di Aldo, e
Adelmo, figlio di Verina
e di Aldo. La notizia, commentata dal quotidiano La Provincia, descrive una
"semplice e commossa manifestazione di popolo". La benedizione dell’Arciprete
Don Dino Penzani, il saluto del vicesindaco Ernesto Gerelli, il discorso
dell’onorevole Enrico Fogliazza caratterizzano questa memorabile giornata alla
quale partecipano molte autorità, il Consiglio Comunale di Bonemerse al
completo, il Prefetto di Cremona dottor Raffaele Boselli e molti abitanti del paese.
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Il giornalista Gianfranco Monti sul quotidiano locale La Provincia, commentando
la conclusione della cerimonia scrive: "Quando i ragazzi della scuola elementare di
Bonemerse hanno intonato "Bella ciao" molti dei presenti (facce di contadini dalle
mani callose e dalla fronte già abbronzata) si sono aggregati quasi timidamente
sottovoce al coro."
Giornata fortemente emozionante per Sergio Bassi, quel 25 aprile 1973, un sogno
che si realizza, per questo vuole intorno a sé tutti i suoi consiglieri dai quali è
amato e rispettato. Purtroppo, e le immagini lo testimoniano, è già ammalato.
Morirà infatti tre mesi dopo, mercoledì 25 luglio 1973 alle ore 20.30, all’età di 58
anni. Il giorno dopo il paese in ogni via si riempie di manifesti che annunciano la
tragica notizia. Il funerale avviene il sabato pomeriggio, 28 luglio, con rito civile
per espresso desiderio di Bassi.
Nella mattina di sabato il feretro arriva dall’ospedale alla camera ardente che
viene allestita all’interno delle scuole elementari. Per tutta la giornata i
bonemersesi rendono omaggio al loro sindaco che "merita" un doveroso saluto e
la gente di Bonemerse dimostra commossa la sua grande riconoscenza.
Il quotidiano La Provincia, nell’articolo di venerdì 27 luglio 1973 così delinea la sua
figura: "Il "mestiere" di sindaco Sergio Bassi non lo esercitava solo stando in
municipio dietro la scrivania o nell’aula consiliare o negli uffici amministrativi di
Cremona nei quali andava a difendere le esigenze del "suo paese"; lo esplicava
soprattutto stando in
mezzo alla gente,
andandola a trovare
nelle case, parlando
con essa dei suoi
problemi. I maggiori
dei quali ben doveva
conoscerli, se è vero
che favorì nel territorio
comunale
l’insediamento di
alcune attività
industriali e se è vero che non senza fatica riuscì ad ottenere alcune lottizzazioni
per l’edilizia popolare." Viene sepolto con rito civile nel cimitero locale, dove si
tengono discorsi commossi, lontani da ogni retorica. Per commemorarne la
memoria, l'Amministrazione comunale gli dedica una via, a soli due mesi dalla sua
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scomparsa, il 27 settembre 1973. Ernesto Gerelli lo sostituisce nella carica di
sindaco e il Consiglio Comunale all’unanimità vota l’intitolazione della via con
questa motivazione: Bassi "aveva ricoperto la carica di sindaco riscuotendo il
consenso ed il plauso di tutta la popolazione per l’incessante ed instancabile opera
svolta per lo sviluppo socio – economico del Comune."
L’anno successivo,
il 20 giugno 1974,
vengono istituite le
Borse di Studio a lui
intitolate e
riservate anche agli
alunni delle scuole
elementari, oltre
che agli studenti
delle scuole medie
inferiori e superiori.
Per partecipare, gli
alunni devono
appartenere a famiglie in disagiate condizioni economiche e devono aver
conseguito un buon profitto. La cerimonia e la consegna delle Borse di studio a lui
intitolate continua da ormai 41 anni presso il salone delle scuole elementari, nella
ricorrenza della Sagra degli Uffici ed è, ora come allora, un momento per
ricordare la sua figura, nel luogo che meglio di tutti lo rappresenta.
Concludiamo ricordando che Bassi si è distinto come persona dalla forte integrità
morale: patriota, partigiano-combattente, amministratore pubblico. Ha svolto
ogni impegno sempre con grande senso del dovere e profonda onestà. Attraverso
il ricordo della sua figura oggi, a cento anni dalla nascita, viene anche riportata
alla memoria la storia di Bonemerse, paese ora profondamente trasformato ma
che ha bisogno, ora come allora, di camminare sulla strada di valori democratici e
civili profondi e condivisi.
Prof.ssa Liliana Ruggeri (Presidente Associazione Culturale IL PEVERONE)
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Fonti consultate
Archivio di Stato di Cremona, (AsCr) Registro matricolare (RM) anno 1892, Matricola (M) n.
16204 (Bassi Rocco Giovanni); RM anno 1900, M n. 6963 (Madoglio Giovanni Mario); RM anno
1915, M n. 34003 (Bassi Sergio); RM anno 1912, M 23280 (Aldo Madoglio).
AsCr, Archivio ANPI, Busta (b.) 10.3 Sezione paesi, Bonemerse, b. 15, Riconoscimento qualifiche
partigiani, Comune di Bonemerse; b. 20, Bassi Sergio; b. 30 Aldo, Luigi, Mario e Palmiro
Madoglio.
AsCr, Registro Comune di Cingia de’ Botti, atto di nascita di Viola Ottorina Emilia, 21 maggio
1920, n. 14.
Anagrafe Comune di Cremona, Estratto per riassunto, atto di matrimonio tra Sergio Bassi e
Viola Ottorina, 30 marzo 1940, P. II, atto n. 75.
Anagrafe Comune di Cella Dati, Atto di nascita di Bassi Rocco Giovanni, 14 agosto 1892, n. 52;
Atto di matrimonio tra Bassi Rocco e Pedroni Enrichetta Colomba, 6 Dicembre 1914, n. 18; Atto
di nascita Bassi Sergio, 21 maggio 1915, p. II, n. 20; Atto di matrimonio tra Bassi Ernesto e
Pedroni Enrichetta, 18 aprile 1926.
Anagrafe Comune di Bonemerse, Fogli famiglia Bassi, n. 553. Bassi Ernesto, Sergio, Achillina,
Rocco, Giordano, Pedroni Enrichetta,Viola Ottorina.
Archivio storico Comune di Bonemerse, Delibera Consiglio Comunale n. 48, del 27 settembre
1973, Denominazione di nuove strade. Delibera Consiglio Comunale n. 27 del 20 giugno 1974,
Istituzione nove Borse di Studio Sergio Bassi.
Archivio storico Quotidiano La provincia:
16 luglio 1970 . Il sig. Sergio Bassi Sindaco di Bonemerse.
21 settembre 1971, Si insediano le Commissioni del Consorzio intercomunale.
27 aprile 1973, Le scuole elementari di Bonemerse dedicate ai fratelli Cervi, (Gianfranco Monti).
27 luglio 1973, La scomparsa di Sergio Bassi sindaco di Bonemerse.
28 luglio 1973 Necrologie.
29 luglio 1973, Bonemerse: il funerale del sindaco Sergio Bassi.
Bibliografia di riferimento:
Amministrazione comunale di Bonemerse, Le vie di Bonemerse, Quaderni della Biblioteca n. 2,
Cremona 2004, pp. 13/17 e 33/36.
ANPI, La Resistenza nel cremonese, ristampa, Cremona 2002.
ANPI, Fuori dalla zona grigia, a cura di Giuseppe Azzoni, Cremona 2014.
ANDA, Ernesto Ariè, Ne riparlerà la storia, a cura di Angiola Agarossi e Giovanni Scotti, Cremona
2015.
GIUSEPPE AZZONI, Cremona rossa, Figure e vicende della sinistra nel ‘900 cremonese, Cremona
2011, p. 312.
GIOVANNI SCOTTI, Sospiro a Cefalonia, 2009.
Comune di Bologna, La Divisione "Acqui" a Cefalonia e Corfù. Settembre 1943 – Novembre
1944, Bologna 1975.
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Fonti orali: Evelino Abeni, Giovanni Azzoni, Giordano Bassi, Rosolino Biaggi, Renato Bodini,
Giorgio Caraffini, Walter Clarini, Giorgio Guerreschi, Arcangelo Madoglio, Aldo Sabadini.
Immagini del testo:
p. 4- Sergio Bassi, 1935
p. 5 - Sergio Bassi con gruppo di militari (1935)
p. 6 - Sergio Bassi con Ottorina Viola (1940)
p. 9 - Manifestazione a Cremona appena dopo la Liberazione (aprile 1945).
p. 10 - Gruppo tra la via Roma, angolo vicolo del Castello. Da sinistra: Giovanni Biaggi (Giano),
Erminio Gastaldi (sindacalista), non identificato, Giuseppe Biaggi, Giovanni Ghisolfi (detto
Vento), Bottaioli (venditore di frutta e verdura), Stefano Galelli e Sergio Bassi sulla bicicletta.
(1959)
p. 11 Consiglio Comunale di Bonemerse dopo le elezioni del 24 marzo 1946.
p. 12- Inaugurazione delle poste, Bassi e il Dottor Giuseppe Fappanni (primo da sinistra).
p. 13 – Sergio Bassi con Stefano Rozzi al bar centrale.
p. 13 - 25 Aprile 1973: ingresso del Sindaco e delle autorità nel salone delle Scuole Elementari di
Bonemerse per l'intitolazione ai Sette Fratelli Cervi.
p. 14 - 25 Aprile 1973, Verina Cervi taglia il nastro, a lato il sindaco Sergio Bassi.
p. 15 - Cerimonia Borse di Studio in Comune, da sinistra il Dottor Giuseppe Fappanni, la maestra
Palma Borsotti, il sindaco Ernesto Gerelli, Rocco Bassi.
p. 16 - Borse di Studio Sergio Bassi, la signora Ottorina Viola con il sindaco Rosolino Biaggi, il
vicesindaco Ernesto Gerelli, i dipendenti comunali Ernestina Bernabè e Renato Bodini
festeggiati per il loro pensionamento.
Per le immagini si ringraziano: la famiglia Bassi, l'ANPI, il Comune di Bonemerse.
Si ringraziano particolarmente:
Famiglia Bassi, Comune di Bonemerse, Comune di Cella Dati, Comune di Cremona, Archivio di
Stato di Cremona, ANPI Comitato Provinciale di Cremona, ANDA Associazione Nazionale
Divisione Acqui, Istituto Comprensivo "Cremona Quattro", Sindaco Oreste Bini, Sindaco
Giuseppe Rivaroli, Sindaco prof. Gianluca Galimberti, Nicoletta Barozzi, Giuseppe Azzoni, Terez
Marosi, Chiara Rizzi, Dott.ssa Angela Bellardi, Dott.ssa Barbara Azzali, Mariella Laudadio, Tiziano
Zanisi, Giovanni Scotti, Elio Barozzi, Giusi Bosio, Daniela Cuel, Evelino Abeni, Angelo Garioni,
Prof. Mario Coppetti, Mara e Daniela Mondoni, Giuliano Sommi, Giovanni Azzoni, Giordano
Bassi, Rosolino Biaggi, Renato Bodini, Giorgio Caraffini, Walter Clarini, Giorgio Guerreschi,
Arcangelo Madoglio, Aldo Sabadini.
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Bonemerse
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