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Tra Roma e Siena, la visita privata di Sir Alex FergusonUno scozzese in terra italiana

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Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza,

acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una

sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40%

di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente:

tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia

energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.

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T I R I A M O L’ A C Q U A A L T U O M U L I N O .

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Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza,

acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una

sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40%

di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente:

tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia

energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.

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www.sportclubmagazine.it

sommario

Sport Club gennaio 2011

editoriale Dalla parte di Benitez

Fitness

Non ci sono soste peril rugby internazionale

Le franchige nellosport americano

Il MECS premia Alex Ferguson

I traumi sportivi Si può pensare in grande

FOCUS

RUGBY

Tuteliamo il patrimonio artistico

FOCUS

MEDICINA

CULTURA SPORTIVA

PALLANUOTO

COPERTINA

L’OBBIETTIVO

TUTTINCIRCOLO

CLUB STYLECLUB STYLE

Sport Club srlvia Morlupo, 51 00191 Romatel. 06 97600342fax 06 [email protected]

Direttore editoriale Luigi Capasso

Sport ClubAnno VIII - n. 66 - Gennaio 2011Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

Direttore responsabile Luigi Capasso [email protected]

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, AlessandroCochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio

Hanno collaborato a questo numeroLorenzo Arduini, Matteo Cirelli, CarloStigliano, Marco Trozzi, Alessandro Morucci,Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, AndreaCecinelli, Luigia Latteri, Roberta Santoro

Golf Simone SelliSport&Finanza Marcel VulpisRugby Andrea Cimbrico

Progetto grafico e ImpaginazioneAdversign [email protected]

Presidente Onorario Giuseppe Capelli

Pubblicità Adversign s.r.l.Davide CampanellaVia Morlupo, 51 - 00191 Romatel. 06 97600342cell. 335 [email protected]

Redazione NapoliSportform - Napolitel. 081 19562785 - fax 081 [email protected]

Stampa Arti Grafiche Agostini s.r.l. - Roma

Finito di stampare nel mese di dicembre2010

Salvo accordi scritti o contratti di cessionedi copyright, la collaborazione a questoperiodico è da considerarsi del tutto gratuitae non retribuita. In nessun caso si garantiscela restituzione dei materiali giunti in redazione.

È vietata la riproduzione anche parziale ditesti, grafica, immagini e spazi pubblicitarirealizzati dalla Adversign srl

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editoriale[ ]

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di Luigi Capasso

LO SPORT, scuola di vitauando la rivista Sport Club insieme al-l’Università Luiss Guido Carli nell’otto-bre del 2008 decise di dare vita ad unMovimento che raggruppasse, sotto unastessa regia, tutte le animi nobili delmondo dello sport l’obiettivo era solouno: chiaro e semplice. Senza alcunapossibilità di fraintendimento. Riporta-re la cultura e l’etica dello sport nellascuola primaria. In quella fascia d’etàdove si è ancora in tempo per interve-nire e dove gli alunni hanno una gran-dissima possibilità di apprendimento.La mission dichiarata era, ed è ancora,quella di far capire al “Palazzo” che senon si parte con la formazione e l’edu-

cazione civica dai più piccoli, tutto il re-sto potrebbe verificarsi assolutamenteinutile. Bisogna cominciare lì, dove lanostra società inizia a fare i primi pas-si. Lo sport, scuola di vita. Si, è proprioquesto il manifesto del MECS. Urlare asquarciagola che un domani potrebbesvanire l’effetto cura se c’è la giustaprevenzione. I ragazzi, in età didattica,sono come delle spugne e quando siportano ai loro occhi esempi di profes-sionalità, di lealtà, di correttezza a tut-to tondo, attraverso le testimonianze dileggende sportive del passato, non pos-sono che cominciare ad aprire la men-te e mettere un piccolo tassello di sag-

gezza nell’intraprendere il cammino perdiventare grandi. Ed è per questa ragio-ne che ci riteniamo molto soddisfatti edonorati nel leggere, tra le pagine del Cor-riere dello Sport, un’accesa polemicasulla progettualità del MECS tra il gior-nalista Sergio Neri ed il Ministro dellaGioventù Giorgia Meloni, inerente a qua-le contribuito fattivo avesse apportatoil proprio dicastero alla crescita dellacultura sportiva nei ragazzi. Creare di-battito, discussioni, contradditorio sucome divulgare nei più giovani la cultu-ra dello sport era il nostro dogma. Peradesso, c’è l’abbiamo fatta. Ma è soloun inizio. Ne siamo certi.

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di Alessandro CochiDelegato allo Sport del Comune di Roma

Semplicemente i miglioriCome ogni fine anno, si fanno i bilanci di com’è andata lastagione cercando di fare una sorta di previsione perquello che verrà. Il nostro resoconto è stato dato dallamanifestazione che si è svolta in Campidoglio per dare ilpremio all’atleta più rappresentativo dell’anno 2010.

ella sala della Protomoteca si è svol-ta la cerimonia di premiazione “At-leta dell’anno”, dove un ricco par-terre di atleti ha popolato l’audito-rium, spaziando in tutte le discipli-ne sportive, in quelle che hannorappresentato un qualcosa per losport italiano e romano in partico-lare, sono Angelo Gigli (basket), Eli-sa Santoni (ginnastica), ValerioAspromonte (scherma), Ivan Zayt-sev (M Roma Volley), Emanuele Del-la Rosa (pugilato), Flavio Bizzarri(nuoto), Vincenzo Cappelli e AndreaPalmisano (canottaggio). Sono an-

dati i premi alla carriera all'ex gial-lorosso Candela e all'ex laziale Fa-valli, al fisioterapista della Roma,Giorgio Rossi, e al radiocronista Rai,Riccardo Cucchi. Inoltre hanno riti-rato il riconoscimento l'allenatoredella Roma, Claudio Ranieri e il cen-trocampista brasiliano della LazioHernanes, per concludere la mera-vigliosa lista dei premiati.Tutti sembravano particolarmenteemozionati a salire sul palco e rice-vere dalle mani del Sindaco il rico-

noscimento della loro professiona-lità dimostrata sul campo gara. Pertutti gli atleti non è facile ritagliarsiuno spazio importante in una cittàcome Roma, dove tutte le discipli-ne sportive riescono a esprimereatleti di grande livello, diventandoal tempo stesso un punto di riferi-mento per lo sport nazionale. Infat-ti, ogni atleta ha una storia ricca disacrifici e dedizione verso la disci-plina sportiva che ha intrapreso co-me Elisa Santoni che ha iniziato a

fare ginnastica a cinque anni e mez-zo e a dieci anni è stata convocatanella nazionale juniores, rendendosempre più ricco il palmares perso-nale; Valerio Aspromonte schermi-dore, specializzato nel fioretto, cre-sciuto nel Frascati Scherma, dovetuttora si allena, membro dellasquadra delle Fiamme Gialle e del-la nazionale; Ivan Zaytsev pallavo-lista e giocatore di beach volley ita-liano, gioca nel ruolo di Schiaccia-tore; Angelo Gigli considerato unotra i migliori cestisti italiani che co-pre il ruolo di ala grande e qualchevolta il ruolo di centro. Infine, atle-ti e allenatori che stanno sulla lu-ce della ribalta, per il semplice fat-to che il calcio è uno degli sport piùpopolari e sono Claudio Ranieri eHernanes insieme a quelli che han-no fatto la storia della città comeFavalli e Candela.Voglio terminare questo breve arti-colo, parafrasando il primo cittadi-no di Roma che ogni volta che lesquadre romane vanno bene man-diamo un messaggio importante atutto lo sport nazionale.

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di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

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Dalla parte di BenitezRafael Maudes Benitez, per gli amici Rafa, è un allenatore di matrice zen,molto calmo e paterno, sempre lucido ed educato nelle sue apparizionipubbliche, maniacale nella preparazione tattica delle partite, forse per questomotivo, migliore nelle partite secche di coppa, che nelle estenuanti maratonedei campionati.

a vinto 2 Campionati Spagnoli ed unaCoppa Uefa con il Valencia, con il Li-verpool ha vinto una Coppa d’Inghil-terra, una Coppa Uefa, una Super-coppa Uefa, una Supercoppa d’In-ghilterra e una Champions League,insomma; non l’ultimo arrivato. Il 10Giugno 2010 si è imbarcato nell’im-presa più difficile della storia recen-te del calcio: allenare l’Inter dopoMourinho e dopo l’epocale tripletta.Impossibile non deludere una piaz-za che ha avuto tutto, impossibile ri-calcare la personalità e l’atteggia-

mento di Mourinho, impossibile rica-ricare i giocatori e riaccendere in lo-ro una tensione degna di traguardialtrettanto prestigiosi. La soluzionemigliore per riaccendere la squadra,dopo il dirompente fuoco nero azzur-ro dell’anno scorso, era fare dei cam-biamenti sostanziosi alla rosa. Be-nitez, difatti, ha accettato questo ri-schioso impiego alla condizione chegli venissero comprati almeno quat-tro nuovi giocatori. Questa condizio-ne non è stata rispettata, e contem-poraneamente la squadra è andatasottotono da un punto di vista fisi-co, psicologico e motivazionale. Diconseguenza; tanti infortunati e trop-pe sconfitte: tracollo.Come è logicotutte le critiche e la rabbia dei tifosisi sono canalizzate sull’allenatorespagnolo. Nonostante la stagione siapra con la vittoria della Supercop-pa Italiana contro la Roma, l’ambien-te diventa subito acido nei confron-ti del tecnico, e anche da parte deigiocatori l’atteggiamento è troppo ri-lassato nella preparazione e spes-so irrispettoso in campo. Capiscoche si veniva tutti dall’esperienza

Mou; un’esplosione di tensione fisi-ca e psicologica, dove l’unica possi-bile direzione era la sua parola. Do-po l’anno della sua consacrazionetutti erano ai suoi piedi, e c’era an-che chi, scontento di rimanere all’In-ter voleva seguirlo. Una squadraspompata e in quelle condizioni psi-cologiche doveva essere cambiata.E’ come se Mourinho avesse pensa-to persino a questo: vinco tutto conl’Inter, ne esaurisco le energie, e l’an-no dopo li batto con il mio Real. Maforse qui sono io ad essere troppodiabolico. Le principali critiche che iltifoso interista fa a Benitez sono ri-

volte al suo atteggiamento troppopacifico e calmo. E’ come se dopoil diavolo fosse arrivato un prete. MaBenitez è un grande allenatore, i mo-di non contano. La verità è che l’In-ter non poteva permettersi di spen-dere per Benitez e ha preteso da luiun miracolo. Che poi quale sarebbequesto miracolo?Benitez, con il suo “disastroso” im-piego, in 5 mesi ha vinto la Super-coppa Italiana e il Mondiale per club,sesto posto in una classifica moltocorta e con una partita in meno, qua-lificazione in Champions League, tut-to questo con un roster per metà in-fortunato. A tutto questo la rispostadella presidenza è stata l’esonero.Moratti questi giorni ha trovato unnuovo allenatore: l’ex Milan Leonar-do. A mio avviso, l’assurdità della vi-cenda, è questa irrazionale pretesadi vincere tutto sempre, senza peròaccettare l’impegno e il cambiamen-to, e perché no, avere un pizzico mag-giore di umiltà e di comprensione.La grande squadra progetta il suodestino nel tempo, non brucia nellagloria di una stagione.

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urante il periodo dello sviluppo losport può assumere una valenza dicrescita estremamente importante,soprattutto in un periodo in cui il bam-bino si sta formando sia a livello fi-sico che psichico. Sperimentarsi nel-le attività sportive può essere un fat-tore positivo per la crescita del bam-bino, per imparare valori come il ri-spetto dell’avversario, del giudice digara, delle regole e per acquisire lasana competizione. Può stimolarel’astuzia e l’intelligenza e, soprattut-to, aiuta a sviluppare valori quali l’a-micizia e il confronto con l’allenato-re che rappresenta una figura affet-tiva importante per i giovani in cre-scita. L’interazione sociale che ca-

ratterizza le attività sportive, soprat-tutto quelle di gruppo, può facilitarelo sviluppo della competenza socia-le definita da Howes (1983) comequel comportamento che riflette lariuscita delle funzioni e dei rapportisociali con i pari. Attraverso una sa-na attività sportiva è possibile svi-luppare una adeguata abilità socia-le che si riferisce a comportamentisociali, che indicano la capacità del-l’individuo di gestire se stessi, la ca-pacità di comunicare, le abilità co-gnitive e scolastiche, l’assertività eil livello di accettazione tra pari (Gres-ham e Elliot, 1987). Purtroppo pe-rò, molto spesso, l’attività sportivapuò trasformarsi da momento ludi-co a momento di sofferenza. Il feno-meno del bullismo nello sport non èun fenomeno ancora particolarmen-te studiato ma è estremamente dif-fuso soprattutto nelle attività di squa-dra (calcio, pallavolo) o negli sportbasati sui combattimenti (arti mar-ziali). In questi ultimi anni, la psi-cologia clinica si sta interessando,grazie agli studi, agli interventi ealle pubblicazioni della dott.ssaManca, psicologo e psicoterapeu-ta, al fenomeno del bullismo nonsolo nelle scuole, ma in particola-

re negli sport di “gruppo”.Il bullismo, secondo la dott.ssa Man-ca, viene inteso come una distorsio-ne del rapporto tra coetanei, comeesito di una sequela di interazionidisadattive tra ragazzi con caratteri-stiche di dominanza (i bulli) e ragaz-zi con caratteristiche di remissivitàe fragilità (le vittime) (Cerutti, Man-ca e Presaghi, 2004). Il bullismo ècaratterizzato da intenzionalità, per-sistenza e asimmetria nella relazio-ne, intesa come una disuguaglianzadi forze tra chi agisce la prepotenzae chi la subisce (Olweus, 1993). Iltema dell’aggressività legato alla pra-tica sportiva è circoscritto soprattut-to alla tematica della competitivitàche, frequentemente, sfocia in pre-varicazione. La prevaricazione è unprocesso involutivo e dannoso perlo sport perché prevale solo l’ambi-zione di vincere a tutti i costi sull’al-tro senza il rispetto di nessuna re-gola (Manca e Petrone, 2011). Quan-do la competizione degenera in pre-varicazione lo sport non diventa piùun divertimento. Le vittime, menodotate fisicamente, più gracili dei bul-li, non esprimono più il piacere di an-dare agli allenamenti mentre i pre-varicatori hanno come obiettivo sol-

tanto quello di ottenere risultati mi-gliori rispetto all’avversario, denigran-dolo, isolandolo e, in alcuni casi, ri-correndo anche alla forza fisica (Pe-trone e Manca, 2010). Il campo dagioco può trasformarsi in una condi-zione di sofferenza quando il bambi-no viene isolato dai compagni chenon lo coinvolgono nelle attività spor-tive, lo prendono in giro perché nonè un campione e, anche negli spo-gliatoi viene preso di mira con ripe-tuti scherzi, gli viene rovinata, nasco-sta o rubata l’attrezzatura sportiva,viene preso in giro sotto la docciaanche per le sue parti intime, spin-to o picchiato e non viene mai invi-tato alle feste della squadra. La vittima perde ulteriormente stimain se stesso, cerca di evitare di an-dare agli allenamenti, simulando ma-lori o rimarcando la presenza di nu-merosi compiti per il giorno dopo.Con elevata probabilità si cimenteràin attività sportive più solitarie comeil nuoto. Sono, inoltre, frequenti epi-sodi in cui i ragazzi che vivono que-ste situazioni non riferiscono quelloche accade ai genitori perché questiultimi investono sulle attività del fi-glio, il quale non vuole dare una de-lusione ai genitori.

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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista

DIl bullismo nello sport

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l’anno dei Mondiali neozelan-desi, può e deve essere il co-ronamento di un ciclo apertosiil 30 settembre del 2007, al-l’indomani della sconfitta diSaint Etienne e dell’addio diPierre Berbizier: dimenticare

quella notte di lacrime e pioggia e raggiungerei quarti di finale tra dieci mesi nel mondo ca-povolto è l’obiettivo che nessuno, dal Presiden-te Dondi a Nick Malletrt, da capitan Parisse alpiù giovane degli Azzurri vuole fallire.Il 2011 dell’Italrugby inizia a Roma il prossimo27 gennaio, quando l’Italrugby si radunerà co-me sempre alla Borghesiana per preparare l’e-sordio nell’RBS 6 Nazioni 2011 contro l’Irlan-da: al Flaminio, che presenterà forse per l’ulti-mo anno le strutture mobili per accrescerne lacapienza prima del via ai lavori di ristrutturazio-ne ed ampliamento, si inizia sabato 5 febbraioalle 15.30. Gli irlandesi rappresenteranno il prin-cipale ostacolo del 2011 per Parisse&C. che,contro il XV in maglia verde, disputeranno an-che l’ultima partita della prima fase dei Mon-diali, il 2 ottobre a Dunedin, nel match decisi-vo per il passaggio ai quarti di finale iridati.La prevendita per le gare interne della Nazio-

nale, partita come sempre in estate con largoanticipo per lasciare spazio almeno inizialmen-te alla campagna abbonamenti, è lo specchiodi un entusiasmo che il rugby ha saputo suci-tare negli anni scorsi e che non accenna a di-minuire, con poche migliaia di biglietti ancoraa disposizione per il match inaugurale (www.li-sticket.it o call center 892.892 per informazio-ni sulle ricevitorie Lottomatica dove acquista-re i biglietti) mentre una disponibilità lievemen-te superiore permane per le altre due sfide in-terne contro il Galles (26 febbraio) e la Fran-cia (12 marzo).In trasferta, gli Azzurri cercheranno di violareper la prima volta il tempio inglese di Twicken-ham, dove affronteranno il XV della Rosa il12 febbraio, mentre la partita conclusiva nelTorneo vedrà la squadra di Nick Mallett impe-gnata ad Edinburgo contro la Scozia il 19 il 19marzo per far rivivere il ricordo della straordi-naria vittoria centrata nel 2007, primo e sinoad ora unico acuto azzurro lontano dal pratodel Flaminio.Vincere in Scozia e chiudere con un risultatopositivo il Torneo 2011 rappresenterebbe ilmiglior viatico verso i Mondiali neozelandesidi settembre.

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rugby[ ]

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NON CI SONO SOSTE, PER ILGRANDE RUGBYINTERNAZIONALE

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Chiuso il 2010 con la vittoria di Modena sulle Fiji,l’Italia entra nell’anno nuovo con alle spalle i primi

quattro mesi di esperienza in Magners League e si cala in un 2011 decisivo per il XV azzurro

e per il CT Nick Mallett

di Andrea Cimbrico

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l Movimento per l’Etica e la Culturanello Spor t premia il manager delManchester United Sir Alex Ferguson.Il MECS ha organizzato infatti lunedì17 gennaio, in collaborazione con l’U-niversità degli Studi di Roma Tor Ver-gata un’edizione speciale del Premio

Tor Vergata “Etica nello Sport”: gli organizza-tori intendono riconoscere al tecnico scozze-se quanto fatto in 24 anni di permanenza sul-la panchina dei Red Devils, non solo in ter-mini di vittorie, ma soprattutto in termini didiffusione di un messaggio e di uno standarddi comportamento incentrati su correttezza,lealtà e soprattutto fair play. Il Premio vuole esaltare le qualità morali che

sono presenti in molti sportivi e porli comeesempio per tutti coloro che a vario titolo par-tecipano alla grande avventura dello sport. L’i-niziativa è nata nel 2002 come corollario ai Cor-si di studio in Scienze Motorie dell’Ateneo, icui docenti sono impegnati a formare figureprofessionali di alto livello che avranno grandiresponsabilità nell’educazione dei giovani.Ferguson, oltre alle vittorie alla guida del Man-chester United – 11 campionati inglesi, 5 Cop-pe d’Inghilterra, 4 coppe di Lega, 9 CharityShield, 2 Champions League, una Coppa del-le Coppe, una Supercoppa Europea, una cop-pa Intercontinentale ed un Mondiale per Club- ha ricevuto nella sua carriera diversi rico-noscimenti a livello personale: è stato infat-

ti per 8 volte allenatore dell’anno in PremierLeague, una volta allenatore dell’anno Lea-gue Manager Association, che l’ha eletto an-che allenatore del decennio (anni ’90), e duevolte allenatore dell’anno IFFHS. Il Premio del Movimento per l’Etica e la Cul-tura nello Sport è però il primo che lo scoz-zese riceve in Italia non per i suoi brillanti ri-sultati agonistici, ma per la condotta che hasempre mantenuto, nelle vittorie come nellesconfitte. Il MECS ritiene infatti Ferguson unesempio da portare ai più giovani, essendorimasto fedele ai suoi valori e principi, anchedopo aver ottenuto fama e denaro.La sua au-tenticità e genuinità sono confermate da unarecente intervista rilasciata alla BBC nella

IL MECSPREMIA SIR ALEX FERGUSONIl 17 gennaio sarà conferito al manager scozzesedel Manchester United l’edizione speciale delPremio Tor Vergata “Etica nello Sport”

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di Lorenzo Arduini

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quale ha dichiarato:“Sono troppo vecchio,se smettessi con il cal-cio non saprei cos’al-tro fare”. L’allenatoreera stato ad un passodall’addio nel 2002 mauna sollevazione popo-lare gli fece cambiareidea. L’inter vista deldecano inglese del cal-cio ha anche raccolto le impressioni dell’al-lenatore sul calcio moderno e i suoi protago-nisti, calciatori che a dire del tecnico hannoperso molto in carattere: “Adesso sono tuttiattenti alle pettinature e ai tatuaggi. Sono

sensibili e spesso mi ècapitato di vederli pian-gere negli spogliatoi.Bryan Robson, storico ca-pitano dei Red Devils,non l’avrebbe mai fatto”.L’umiltà del manager èconfermata anche dalledichiarazioni rilasciate do-po l’ultima partita control’Arsenal, dove ha fatto

scalpore la decisione di tenere l’attaccanteDimitar Berbatov in panchina: “Fare il mana-ger consiste anche nel prendere decisioni. Avolte risultano positive. Altre volte pensi diaver preso la decisione sbagliata. L’altra se-

ra abbiamo deciso di lasciare Berbatov fuoridalla squadra. Non è stato facile ed era an-che molto difficile da spiegare”, le parole ap-parse su 'express.co'. La visita di Ferguson in Italia è stata organiz-zata nei minimi dettagli dal MECS: la cerimo-nia di premiazione si svolgerà nella mattinatadi lunedì 17, mentre nel pomeriggio il managerincontrerà gli studenti presso l’Università LuissGuido Carli. Il giorno seguente, dopo la visitaall’Università Europa di Roma, è prevista la par-tenza per Siena dove Sir Alex incontrerà i diri-genti e la prima squadra dell’AC Siena e diver-se autorità cittadine. Prima del rientro a Man-chester Ferguson farà anche una visita perso-nale presso la Città del Vaticano, alla quale il

Il Premio del Movimentoper l’Etica e la Culturanello Sport è il primo chelo scozzese riceve in Italianon per i suoi brillantirisultati agonistici, maper la condotta che hasempre mantenuto, nellevittorie come nellesconfitte.

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tecnico tiene molto per la sua fede cristiana.

A NOVEMBRE E DICEMBRE SI È SVOLTA “LAGIORNATA DELLA CULTURA SPORTIVA & SE-GNALETICA” PER LE REGIONI LAZIO, MAR-CHE, CAMPANIA E TOSCANA. IN PROGRAM-MA QUESTO MESE ABRUZZO, CALABRIA,EMILIA ROMAGNA E UMBRIA.La consegna del Premio ad Alex Ferguson èsolo la ciliegina sulla torta dell’attività che ilMovimento sta portando avanti per diffonde-re un messaggio etico sportivo presso i piùgiovani. Sono cominciate le edizioni de “Lagiornata della Cultura Sportiva & SegnalEtica”2010/2011, per presentare agli alunni dellescuole secondarie di primo grado delle regio-ni italiane coinvolte il concorso SegnalEtica,

giunto quest’anno alla seconda edizione.La prima edizione delle “Giornate” si è svoltaa Roma il 26 novembre scorso per le scuoledel Lazio, il 2 dicembre è stata la volta di An-cona per gli alunni marchigiani, il 13 dicembreNapoli per la Campania e il 16 a ChiancianoTerme, in provincia di Siena, è stato il turnodella Toscana. A gennaio sono in programmale presentazioni nelle altre regioni che hannoaderito al progetto quest’anno: Abruzzo, Cala-bria, Emilia Romagna ed Umbria.Le Giornate della Cultura Sportiva si svolgonoin ogni Regione partecipante al concorso – 8in questa seconda edizione - dove un incontrodibattito presenta il concorso “Segnaletica”.Presenti ai vari incontri le scuole che hannoaderito al progetto, insieme ai Professori di

Educazione Fisica, con i rappresentanti delMECS e le istituzioni sportive e non della Re-gione ospitante.Per il Concorso SegnalEtica, i giovani alunni avran-no tempo fino a Febbraio 2011, per elaborare iloro pensieri sull’etica sportiva, coadiuvati daiLoro Professori. Il tema di quest’anno per il Con-corso SegnalEtica è: realizza l’ “Eti- Sport- Spot”.Le scuole partecipanti saranno poi invitate aRoma alla “Festa Nazionale dell’Etica nelloSport”, che si terrà a primavera 2011 pressoil Centro Sportivo Giulio Onesti dell’Acqua Ace-tosa. Qui gli alunni si cimenteranno in diversisport seguiti da istruttori federali. I punteggiottenuti nelle gare e nel concorso decreteran-no “Campione dell’Etica nello Sport” una scuo-la per ogni regione.

Proseguono le attività del MECS

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Inoltre nei vari appuntamenti è stata presenta-ta anche la seconda edizione di Eticamp, ilcamp socio – pedagogico – sportivo rivolto aibambini dai 7 ai 14 anni che si svolgerà a Chian-ciano Terme a luglio 2011.

ROMA, 26 novembreVenerdì 26 novembre presso lo Stadio Olimpi-co – Sala Conferenze - Curva Sud si è tenutala prima edizione de “La Giornata della Cultu-ra Sportiva & SegnalEtica” 2010/2011. Soprale aspettative la partecipazione dei giovanissi-mi studenti che sono accorsi in oltre 500, ac-compagnati dai loro insegnanti.In sala è stato letto un messaggio del Ministrodella Gioventù Giorgia Meloni che ha sottoli-neato come lo sport sia “un modus vivendi che

trasmette valori qualicorrettezza, fair play e ri-spetto delle regole. Micongratulo con il Movi-mento per l’Etica e laCultura nello Sport per inobili fini che intendeperseguire nel diffonde-re tra i giovani i principiche animano ogni attivi-tà sportiva”.L’arrivo delle scolaresche è iniziato a partire dal-le ore 9: i partecipanti hanno fatto infatti un tourdello Stadio Olimpico e hanno potuto vedere davicino il campo di gioco e gli spogliatoi utilizzatiabitualmente dai campioni della Roma e dellaLazio. Sono state regalate loro delle magliette

del Settore Giovanile del-la FIGC e dei cappellinidella Kinder, entrambipartners del MECS.

ANCONA, 2 dicembreGiovedì 2 dicembre pres-so la sede del CONI Re-gionale Marche – SalaTerzo Censi ad Ancona si

è tenuta la seconda edizione de “La Giornatadella Cultura Spor tiva & SegnalEtica”2010/2011 davanti ad oltre 300 alunni dellescuole medie marchigiane.Molta par tecipazione da par te dei giovanialunni che hanno posto molte domande aGianni Rivera: le più significative sono state

“Mi congratulo con ilMovimento per l’Etica ela Cultura nello Sportper i nobili fini cheintende perseguire neldiffondere tra i giovani iprincipi che animanoogni attività sportiva”.

Giorgia Meloni Ministro della Gioventù

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cover[ ]

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quella di un ragazzino che hachiesto quanta fatica occor-re per vincere il Pallone d’O-ro e quella di un altro alun-no che voleva sapere seGianni si diver tiva anchequando perdeva.

NAPOLI, 13 dicembreLa terza tappa de"La Giorna-ta della Cultura Sportiva & Se-gnalEtica” ha visto il capoluo-go partenopeo protagonista per il secondo an-no consecutivo del progetto a cura del MECS,come del resto anche Roma e Ancona. La manifestazione si è svolta lunedì 13 dicem-bre con inizio alle ore 9.30 presso l'Aula Ma-gna dell'Università Parthenope in via Acton,38.Sono stati Tommaso Mandato, Paolo del Bene eLuigi Capasso del direttivo del MECS, ad illustra-

re in maniera detta-gliata il progetto, do-po l’indirizzo di salu-to del PresidenteGianni Rivera.E’ stato un incontrodibattito, nel quale icirca 200 ragazzidelle scuole Mediecoinvolte, hannoavuto la possibilitàdi interloquire con i

relatori presenti in occasione del convegno edibattere sulle tematiche inerenti una sana ideadello sport e i valori di correttezza e fair-play

CHIANCIANO TERME, 16 dicembreIl Movimento per l’Etica e la cultura nelloSport ha presentato a Chianciano Terme, nel-la sala Nervi delle Terme di Chianciano, “La

Giornata della Cultura Sportiva & SegnalEti-ca” 2010/2011, come tappa della regioneToscana. Nell’occasione sono stati presentati il con-corso SegnalETICA, l’Eticamp 2011 e la col-laborazione tra il Mecs e l’Ac Siena, EticampSiena, ill nuovo modello di camp estivo del-la società bianconera. Circa 300 i ragazzi presenti, provenienti dal-le scuole toscane, a cui sono stati consegna-ti alcuni gadget, e una rappresentativa delsettore giovanile della Robur guidata da Mi-chele Mignani, tecnico della Primavera bian-conera. A Chanciano Terme, dal 10 al 16 lu-glio, dopo la seconda edizione di Eticamp, sisvolgerà Eticamp siena, camp estivo che l’AcSiena vuole realizzare in collaborazione conil MECS, utilizzando il messaggio etico nellosport come strumento privilegiato di aggre-gazione e di integrazione sociale.

Molta partecipazione daparte dei giovani alunniche hanno posto moltedomande a GianniRivera: le piùsignificative sono statequella di un ragazzinoche ha chiesto quantafatica occorre per vincereil Pallone d’Oro e quelladi un altro alunno chevoleva sapere se Giannisi divertiva anchequando perdeva.

Proseguono le attività del MECS

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o sport nel Nord America rive-ste un ruolo di primaria impor-tanza, un aspetto socio-cultu-rale che rispecchia totalmentel’essere stesso diquella zona delcontinente. Lo

sport in sostanza viene inteso co-me una libera impresa parzial-mente sovvenzionata dal gover-no e che al contempo è un’enti-tà indipendente che rappresentae contribuisce allo sviluppo delsistema nazionale. Gli sport natie sviluppatisi negli Stati Uniti, adesempio, sono il baseball, il foot-ball e la pallacanestro, vere e pro-prie cartine tornasole di una na-zione simbolo della cultura co-

smopolita e moderna, passioni irrefrenabiliche accomunano milioni di cittadini. Anche leattività sportive, dunque, assumono dei con-notati di professionismo ed organizzazione

totalmente dif ferenti da-gli standard europei checomprendono anche ilpercorso di studi con unastretta correlazione tra gliatenei e la pratica sporti-va. Nelle università è pos-sibile avanzare in base airisultati sportivi come fe-ce Michael Jordan forma-tosi a North Carolina e poipassato ai Chicago Bullsche trascinò alla vittoriadi ben sei titoli nazionali(‘91, ‘92, ‘93, ‘96, ’97,

’98).Le varie leghe professionistiche, le cosiddet-te Major Leagues, non appartengono ad al-cuna federazione sportiva nazionale e i con-cetti di retrocessione in serie minori e di pro-mozione in serie maggiori non sono contem-plate. Queste rappresentano le più alte divi-sioni professionistiche degli spor t di squa-dra. Il termine venne usato per la prima vol-ta nel 1921 in riferimento alla Major LeagueBaseball e per molti anni Major Leagues oThe Majors furono termini riferiti esclusiva-mente al baseball. Alle Major Leagues si af-fiancano le Minor Leagues, paragonabili alleserie B nostrane.Diversamente dalle altre leghe sportive delmondo, con l'eccezione delle leghe australia-ne, quelle negli Stati Uniti e in Canada, co-me detto, non usano il sistema della promo-

L

LE “FRANCHIGIE” NELLOSPORT AMERICANOUsi e costumi dei professionisti a stelle e striscedi Marco Trozzi

Gli sport nati esviluppatisi negli StatiUniti, ad esempio, sonoil baseball, il football e la pallacanestro, vere e proprie cartinetornasole di unanazione simbolo dellacultura cosmopolita e moderna, passioniirrefrenabili cheaccomunano milioni di cittadini.

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zione e retrocessione: le loro strutture sonocaratterizzate dall’uso delle franchigie a si-stema chiuso. Le squadre, o franchigie ap-punto, sono sempre le stesse ogni stagione.Queste poi possono fallire o essere ricollo-cate in altre città con mercati che la Lega ri-conosce validi. Se una squadra si sposta dauna città ad un’altra porta con sé tutta la suastoria: i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati,il nome e quant’altro. L’eventuale espansio-ne di una Lega viene decisa dal Board dellastessa, in sostanza l’assemblea che prendetutte le decisioni. Per la scelta di una cittàcome destinazione di una franchigia già esi-

stente o di una nuova expantion team (au-mento delle squadre), vengono presi in con-siderazione parametri come la posizione del-la città, il numero di abitanti, la grandezzadell'impianto sportivo o se ci sono progettiper la costruzione di una nuova arena più mo-derna. Nel complesso vengono considerati ilvalore del mercato di quella città e i benefi-ci che una squadra potrebbe portare alla Lea-gue.Il sistema delle franchigie è di natura so-prattutto economica. Le società sanno in an-ticipo, di alcuni anni perlomeno, gli investi-menti da fare, i diritti televisivi, il merchan-dising. Questo permette ai vari presidenti di

non correre il rischio di affrontare grosse spe-se eliminando anche il problema del dimez-zamento dei bilanci causato dalle retroces-sioni così come spesso accade nel sistemasportivo del nostro Paese. Le franchigie con-sentono inoltre di evitare la situazione oppo-sta, cioè di trovarsi con una struttura socie-taria inadeguata in caso di promozione ina-spettata ottenuta sul campo. Con un contoeconomico praticamente certo, gli imprendi-tori capaci sono in grado di coniugare la gran-de qualità sportiva con lo sviluppo del busi-ness. Più o meno la situazione opposta aquello che succede qui in Italia…

0

Le Top FourMLB - Major League BaseballNFL - National Football LeagueNBA - National Basketball AssociationNHL - National Hockey League

Le altreMLS - Major League SoccerCFL - Canadian Football League NLL - National Lacrosse LeagueWNBA - Women’s National Basketball As-sociation NWHL - National Women’s Hockey League

Le major League del Nord America

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16-12-2010Luca d’Ambrosio

l’obbiettivo[ ]

MEDIA FRIENDS CUP

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l’obbiettivo[ ]

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rovato l'inganno, fatta l'Associa-zione. Capovolgendo quell'ada-gio tutto italiano per cui capitaspesso di imbattersi in ingegno-si aggiramenti ad una norma del-lo Stato, questa volta sono alcu-ni cittadini che, non comprenden-

do appieno la legge, si uniscono in associazioneper tutelare i diritti di una categoria. La catego-ria in questione è quella dei sostenitori sportiviche, dall'avvento della tessera del tifoso, sonostati catapultati in un nuovo ordine nel quale lepoche certezze si accompagnano a troppi quesi-

ti ancora irrisolti. E l'associazione è la Federsup-porter, un gruppo sociale formato da affermatie appassionati giuristi – fra loro anche Felice Pu-lici, laureato in legge e campione d'Italia con laLazio di Tommaso Maestrelli - e costituitosi pro-prio per rappresentare e difendere i diritti e gli in-teressi dei sostenitori delle società sportive, nel-la duplice qualità di piccoli azionisti e di consu-matori dello spettacolo sportivo. Legata a dop-pio filo con l'introduzione nel sistema-calcio del-la tessera del tifoso, la Federsupporter ha stu-diato a fondo la normativa varata dal MinisterodeLL’ Interno, individuandone contraddittorietà

e proponendo alternative a ciò che, tutt'oggi, èstato recepito con scetticismo dal pubblico del-le manifestazioni sportive. SportClub ha incon-trato il presidente Alfredo Parisi, già docente diMarketing dei Servizi presso la Luiss, che ci haspiegato gli intenti dell'associazione dei tifosi ita-liani.

Perché nasce la Federsupporter?Il calcio sta cambiando. Stanno cambiando le re-gole che lo governano, stanno cambiando i rap-porti fra società e tifosi, sta cambiando il ruoloche hanno i tifosi all'interno del sistema. Feder-

T

IL SINDACATO DEI TIFOSI

Nata per tutelare gli interessie i diritti degli appassionatisportivi, la Federsupporter ha studiato a fondo la tesseradel tifoso, svelandone la contraddittorietà. Intervista con il presidenteAlfredo Parisi

di Matteo Cirelli

[ ]

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supporter vuole diventare un organizzazione conla quale tutti gli altri interlocutori del calcio, equindi la Federazione Italiana Giuoco Calcio, laLega, l'Associazione Italiana Calciatori e all'As-sociazione Italiana Arbitri possono relazionarsi.Fino ad ora infatti, fra tutte le componenti delmondo calcio solo i tifosi, pur essendo i veri pro-tagonisti-consumatori di questa industria nonhanno nessun diritto di sedersi al tavolo con lealtre parti. Vogliamo diventare il sindacato deisupporter italiani, non solo per difendere i dirit-ti dei tifosi, ma anche per avere un ruolo propo-sitivo, di studio e di predisposizione verso le nuo-ve regole disciplinanti il sistema e l'ordinamen-to sportivo nel suo complesso. Come d'altrondefanno le maggiori organizzazioni sindacali in sen-so e in ambito più generale.

Costituita con atto pubblico il 25 gennaio2010, la Federsupporter sembra legata a dop-pio filo con l'introduzione della tessera del ti-foso, entrata in vigore nell'ultima stagione cal-cistica. E' così?La tessera del tifoso è certamente uno spar-

tiacque fondamentale nella storia del calcio ita-liano. L'abbiamo studiata a fondo, e non sia-mo riusciti a rimanere in silenzio di fronte a quel-la che consideriamo un vero e proiprio atto dan-noso nei confronti dei tifosi italiani. Quello checi è stato detto, in modo parziale,tardivo e trop-po spesso confusionario, è che la tessera deltifoso è una misura di sicurezza, che funzione-rebbe come strumento di prevenzione di possi-bili turbative di eventi sportivi.

Non è così?Assolutamente no. La tessera del tifoso è un'o-perazione di marketing, volta a divenire un co-lossale strumento di business per i soggetti in-teressati. Intanto, diversamente da come acca-de nel resto d'Europa, dove la tessera del tifo-so esiste già da tempo, nel nostro Paese la tes-sera del tifoso è prima di tutto una carta di cre-dito revolving, per di piu’munita di foto. Cioè unborsellino elettronico nel quale il possessorecarica somme di denaro. Ora, non c'è bisognodi aver studiato strategie di marketing per sa-pere che avere accesso alle transazioni aumen-

ta la velocità di circolazione di moneta. A tuttovantaggio delle aziende che partecipano a que-sto enorme giro economico-finanziario. I soggetti colpiti da Daspo in Italia sono circa4200. La tessera del tifoso si rivolge invece aduna potenziale clientela vastissima, nell'ordinedi milioni di persone. E' un paradosso. Allesti-re un baraccone del genere per presunte ragio-ni di sicurezza non ha senso, soprattutto per-ché chi non può andare allo stadio per reati le-gati alle manifestazioni sportive, non può as-solutamente ricevere la tessera. Chi ha sotto-scritto la tessera del tifoso vi potrà conferma-re quella sensazione di invasione della privacyunita ad un malessere per la “ghettizzazione”durante l'evento sportivo. Invece di divenire unostrumento di distinzione in positivo, la tesseraha ulteriormente accresciuto l'accezione nega-tiva dell'essere tifoso.

Parlando degli appassionati di sport, ha utiliz-zato la parola “clientela”. Ingenuo pensare ilcontrario.Lo strumento della tessera vuole far passare pro-

intervista[ ]

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prio questo concetto. Più spendicon il tuo borsellino elettronico grif-fato con i colori della tua societàdel cuore, più sei un tifoso di quel-la società, marginalizzando qua-lunque sentimento sportivo. So-no stati raggiunti accordi con mol-te aziende nazionali, come adesempio le Ferrovie dello Stato eAutogrill. Se hai la tessera del ti-foso, puoi accedere a sconti sulprezzo del biglietto del treno perandare in trasferta (15%), oppure degustare ilMenù del Tifoso, pensato appositamente per co-loro i quali si ristorano in autostrada. Cosa c’en-tri tutto questo con la sicurezza, non riesco pro-prio a capirlo.

La Federsupporter ha scritto al ministro Maro-

ni, spiegandogli le vo-stre perplessità sullatessera del tifoso e pro-ponendo anche unapossibile alternativa.Quale?L'autocertificazione. Il ri-chiedente di abbona-menti e biglietti per legare in trasferta attestain questo modo di nonessere destinatario di

provvedimenti, amministrativi e/o giudiziari, in-terdittivi dell'accesso agli stadi. Ha la medesimavalenza e i medesimi effetti giuridici della tesse-ra del tifoso, ma agevolerebbe il lavoro del que-store, nel momento in cui potrebbe eseguire icontrolli ex post, e non ex ante. Inoltre l'autocer-tificazione è una autoresponsalizzazione, per cui

è il singolo che si impegna a non trovarsi in si-tuazioni ostative al suo accesso allo stadio, sen-za diventare così un mero soggetto passivo di uncontrollo esterno. Del resto molte società nel mo-dulo di richiesta della tessera impongono tale au-tocertificazione.

Circa il 40% delle tessere rilasciate finora dal-le società sono state emesse a Milano, l'unicacittà in Italia che non ha risentito del drasticocalo degli spettatori. Dove sono finiti tutti gli al-tri tifosi di calcio?Davanti alla televisione. Negli ultimi anni c'è sta-to un calo vertiginoso delle affluenze allo stadio.I diritti televisivi la fanno da padrone, rappresen-tando il 58% dei ricavi delle società italiane. Lo-gico che si voglia puntare su un calcio solo tele-visivo, e concentrare le attenzioni economichesui tifosi da “poltrona”, la nuova categoria di sup-

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Chi ha sottoscritto latessera del tifoso vi potràconfermare quellasensazione di invasionedella privacy unita ad unmalessere per la“ghettizzazione” durantel'evento sportivo. Invecedi divenire unostrumento di distinzionein positivo, la tessera haulteriormente accresciutol'accezione negativadell'essere tifoso.

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porter creata proprio da questo sistema. A tuttosvantaggio dei tifosi da stadio.I tifosi “virtuali” della Triestina, che coprono ladesolazione degli spalti vuoti del Nereo Rocco,sono in questo senso un caso emblematico. Maqual è la situazione nel restodel vecchio continente?Abbiamo svolto una ricercasui vari campionati d'Europa,che ha confermato l'epidermi-ca sensazione del ritardo ita-liano rispetto al resto del con-tinente. Nella stagione2008/09 il sistema calcio eu-ropeo ha dato ricavi per €15.700.000, €8.000.000 deiquali concentrati nelle Big Fi-ve (Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Fran-cia). Disaggregando i dati ci siamo trovati davan-

ti un panorama desolante per quanto riguardo laSerie A. La percentuale dei ricavi provenienti dainostri botteghini è la più bassa d'Europa (13%,contro il 35% della Premier League, il 25% di Li-ga e Bundesliga e il 17% della Ligue1). Al con-

trario il nostro campionato èprimo in assoluto per quantoriguarda gli introiti derivantidai diritti televisivi (58%, con-tro il 39% inglese e il 41%spagnolo). Andiamo male an-che in un'altra voce, quelladel merchandising (28%) do-ve facciamo meglio solo de-gli inglesi (26%), ma moltopeggio rispetto alla Germania(46%. Il Bayer Monaco è in as-

soluto la squadra europea che incassa di più gra-zie alla vendita dei gadget).

Quali sono i prossimi passi di Federsupporter?Per sederci al tavolo con le altre Istituzioni gra-vitanti nel mondo calcio dobbiamo crescere. Adoggi contiamo qualche centinaio di iscritti, e cisiamo presentati al mercato solo il 5 ottobrescorso a Genova in occasione del primo conve-gno nazionale. Una base quantitativa ancoramarginale per essere presi in considerazioneanche a livello europeo. Ma stiamo crescendo. Abbiamo raggiunto unaccordo con la CODACONS, con la quale ci re-lazioniamo per portare avanti le nostre iniziati-ve e mettere a disposizione dei nostri associa-ti strumenti e flussi informativi ulteriori. E stia-mo prendendo contatti con i club di tifosi di tan-te piazze italiane. Il nostro obiettivo è quello di creare dei centridislocati sul territorio che si muovano armoni-camente per far sentire un'unica voce.

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Negli ultimi anni c'èstato un calo vertiginosodelle affluenze allostadio. I diritti televisivila fanno da padrone,rappresentando il 58%dei ricavi delle societàitaliane.

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a Cortina Winter Polo Audi GoldCup è diventata “save the da-te” d’obbligo,oltre che nelleagende degliappassionati,anche in quelle

dei tanti estimatori della piùcelebrata stazione sciisticadella vallata ampezzana. L’ap-

puntamento di fine febbraio con la Cor tinaWinter Polo Audi Gold Cup, che si rinnova pun-

tualmente da oltre vent’anni,è ormai un must. Il torneo,che si disputa sul lago ghiac-ciato di Misurina (Auronzo diCadore), in uno dei paesaggipiù celebrati delle DolomitiAmpezzane dichiarate dall’U-NESCO patrimonio dell’Uma-

nità, si svolgerà quest’anno dal 20 al 26 feb-braio. I cavalli ovviamente non corrono sul ghiaccio,che li farebbe scivolare, bensì sullo strato dineve che lo ricopre in modo uniforme. Que-sta neve viene “battuta” (un po’ come se fos-se una pista da sci) in modo che si trasfor-mi in un fondo ben elastico e assolutamen-te non scivoloso. Nonostante questi accorgi-menti i cavalli devono comunque indossare i

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ARRIVA A CORTINAIL WINTER POLODal 20 al 26 febbraio 2011 sul lago ghiacciato di Misurinadi Lorenzo Arduini _ foto Tony Ramirez / Polo Gold Cup Circuit

Nel torneosulla neve perla prima volta ancheuna partita riservataalle “polo-ladies”

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“ramponi”, cioè degli uncini che vengono av-vitati sotto i ferri per aumentare la presa sulsuolo. Tra zoccolo e ferro, inoltre, viene an-che posizionata dal maniscalco una specia-le soletta di gomma per evitare che la neveaccumulandosi e comprimendosi formi unospessore ghiacciato sotto lo zoccolo.Giocare a polo non è facile in assoluto e di-viene ancora più difficile sulla neve. Si gioca su un campo leggermente più pic-colo di quello regolamentare e con una pal-la più grande (quella normale facilmente sifermerebbe sulla neve smossa dagli zocco-li) e di colore rosso. Per muoversi sul campo in neve i cavalli, ol-tre che scattanti devono avere molto equili-brio. I cavalieri peraltro devono essere mol-to abili nel bilanciarli, per evitare che le gi-rate strette e i dietrofront improvvisi, richie-sti da questa disciplina, creino la possibili-tà di rovinose cadute.Par tite e villaggio ospitalità si svolgerannosul Lago di Misurina, nel fascinoso territoriodel Comune di Auronzo di Cadore, all’ombradelle Cime di Lavaredo e del Monte Sorapis,glamour e mondanità divisa tra le attività inquota e quelle a Cortina d’Ampezzo. La Polo Gold Cup, tradizionalmente promo-trice di novità di eccellenza, per la prima vol-ta organizza a Cortina un match riservato asole “polo-ladies” che verrà giocato venerdì

polo[ ]

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Claudio Giorgiutti , Presidente del ComitatoOrganizzatore della Cortina Winter Polo Au-di Gold Cup, da oltre quarant’anni segue davicino il mondo del polo. Quella che inizial-mente era una semplice passione, si ècon gli anni affinata ed e’ divenuta profes-sionalita’ da quando ha iniziato a contribui-re alll’organizzazione dei principali eventi etornei organizzati in Italia. Friulano di nasci-ta ma romano di adozione ha più voltre ac-compagnato la squadra italiana negli ap-puntamenti ufficiali ricoprendo il ruolo di ca-po equipe.Del torneo sulla neve di Cortinaè uno dei più fedeli testimoni avendone vis-suto sia il debutto che l’evoluzione di oltrevent’anni di vita.

“Il Torneo di Polo su neve- spiega - nasce aCortina nel 1989, grazie all'interessamentodi tre amici romani appassionati di polo –Italo Focacci, Fabrizio Bogjankino, CorradoPantanella- e di Renato Manaigo, conosciu-to e stimato proprietario dell' Hotel de laPoste. La prima location fu individuata sullago ghiacciato di Landro, tra Cortina eDobbiaco, all’ombra delle ripide pareti delMonte Cristallo. Quattro squadre (Les Co-pains, Brattas, Cortina Polo Club, che si ag-giudico’ il torneo, e Scuola Militare di Equi-tazione) si incontrarono davanti ad un pub-blico costituito in parte da amici e familiaridei giocatori ed in parte da persone affasci-

nate dall’inatteso spettacolo offerto dalleevoluzioni dei cavalli sulla neve.Due anni dopo si stabilì di installare il cam-po di gioco sul lago di Misurina, in una ma-gnifica posizione aperta e assolata, adagia-ta ai piedi di montagne di oltre tremila me-tri d’altezza. Certamente il miglior campo digara che si potesse trovare. Il 2002 ha, percosì dire, segnato l'inizio di un nuovo ciclocompletamente rinnovato dal titolo, "Corti-na Winter Polo Gold Cup", all'impostazioneorganizzativa, che ha riscontrato un notevo-le successo. Un nuovo format, nuovi gioca-tori, nuovi sponsor, ma sempre con lo stes-so spirito che anima il gioco.“Il torneo dipolo all’epoca aveva assoluto bisogno diessere rilanciato e – continua Giorgiutti tut-ti si è reso possibile attraverso l’incontrocon Maurizio Zuliani, apprezzato professio-nista nell’ambito della ricerca di sponsoriz-zazioni che fu subito attirato dalla sfida ditrovare una nuova formula organizzativa peril polo “on ice” . Unendo le nostre diverseesperienze e capacità abbiamo ricreato unComitato Organizzatore rinnovato ed inizia-to una nuova avventura ricca di soddisfazio-ni. Il torneo su neve di Cortina ha ora unimportante posto nel novero dei migliorieventi del panorama mondiale del polo,unanimemente riconosciuto come una dellepiù affascinanti sedi di gioco”.

STORIA DEL TORNEO DI POLO SU NEVE DI CORTINA

Gennaio 11 X8:sport club marzo 01-32 30/12/10 23:00 Pagina 29

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25, alla vigilia dell’attesissima finale. I colo-ri ampezzani hanno fatto la parte del leonenella passata edizione dell’Audi Polo GoldCup: a Cortina ha vinto il polo team dell’Ho-tel de la Poste, mentre a Porto Cervo ad im-porsi è stato il Cortina Polo Club, guidati ri-spettivamente da Alessandro Pastorino e daStefania Annunziata. Piazze d’onore in en-trambi gli appuntamenti per il polo team Au-di di Luca D’Orazio e Rommy Gianni“Il torneosu neve di Cortina ha ora un importante po-sto nel novero dei migliori eventi del panora-ma mondiale del polo, unanimemente ricono-sciuto come una delle più affascinanti sedidi gioco”, spiega Maurizio Zuliani he con Clau-dio Giorgiutti è organizzatore dell’evento. Aconferma di ciò l’evento è stato inserito nelcircuito del World Polo Tour on Snow, che com-prende gli eventi di Courchevel (FRA) e St.

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polo[ ]Gennaio 11 X8:sport club marzo 01-32 30/12/10 23:03 Pagina 30

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Moritz (SUI).

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polo

REGOLE DEL POLOIl Polo è uno sport di squadra. Ogni squa-dra è composta da quattro giocatori, cia-scuno dei quali è valutato in base alla suaabilità con un “handicap” (indicato con lasigla “hp”) riesaminato ogni anno. ’handi-cap varia dal “-2” dei principianti al “+10”dei fuoriclasse. L’insieme degli handicapdei giocatori forma l’handicap della squa-dra. Per ogni torneo viene fissato un handi-cap, in genere con due handicap di scarto:le squadre, di conseguenza, di volta in vol-ta, secondo l’handicap del torneo, devonoformarsi inserendo o togliendo giocatori piùo meno forti. Nel caso di un incontro fradue squadre con handicap differente quellacon l’handicap inferiore fruisce di goal divantaggio. Se lo scarto tra le due formazio-ni è minimo, può verificarsi anche il caso diuna squadra che benefici di un solo mezzogoal. Le partite possono avere quattro, seio otto tempi.Nel termine tecnico ogni tempo è chiamato“chukker”. In Europa, ed in Italia in partico-lare, si giocano generalmente quattro tem-pi. Ogni chukker dura sette minuti di giocoeffettivo (il tempo viene fermato ogni voltache il gioco si ferma) e dopo ogni goal lesquadre cambiano campo (quella che pri-ma segnava da una parte, dopo dovrà se-gnare dall’altra). Allo scadere del settimominuto suona la campana, ma il gioco pro-segue ancora per trenta secondi. S’inter-rompe soltanto in caso di goal, se la pallaesce dal campo, tocca le tavole o in casodi fallo. In quest’ultimo caso il tempo suc-

cessivo inizia con la concessione del falloalla squadra che lo ha subito. Soltanto l’ul-timo chukker termina al suono della cam-pana senza attendere i trenta secondi sup-plementari. Ogni partita è arbitrata da duearbitri che la seguono a cavallo. Le loro de-cisioni sono inappellabili. In caso di parerediscorde, la decisione finale, definitiva, vie-ne presa da un giudice-arbitro che si trovafuori del campo. La palla può essere colpi-ta sia da destra sia da sinistra del propriocavallo e in tutte le direzioni. La finalità èquella di passare la palla al proprio compa-gno di squadra, ed indirizzarla verso la por-ta per realizzare il goal. Nel gioco del polola porta non è difesa da un portiere All’ini-zio della partita e dopo ogni goal la pallaviene messa in gioco nel centro campo. Quii giocatori delle due squadre si schieranosu due linee parallele e l’arbitro lancia lapalla tra i piedi dei cavalli. Tutte le regoledel gioco del polo, numerose, sono finaliz-zate ad evitare incidenti ai giocatori ed aicavalli, quindi devono essere scrupolosa-mente rispettate.La più importante è il “ta-glio di linea”. Per “linea” s’intende la traiet-toria della palla. Nessun giocatore, neppureun compagno di squadra, può “tagliare lastrada” al giocatore in possesso della pal-la. Per sottrarre la palla all’avversario il gio-catore può “marcarlo” ossia affiancarlo,dal lato opposto in cui sta colpendo la pal-la, spingendolo fuori linea.E’ vietato colpire l’avversario o il suo caval-lo con la stecca o il frustino.

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i svolgerà dal 26 al prossimo28 febbraio l’edizione “2011”del Campionato regionale disci alpino, in programma aCampo Felice (AQ), grazie alcoordinamento organizzativoe logistico dello Sci club Or-

sello del presidente Franco Ruggeri. Il Cam-pionato in esame vale come titolo assoluto “Al-lievi” e “Ragazzi” e prevede lo svolgimento del-le gare, maschili e femminili, di slalom specia-le, gigante e super gigante. Cinque le catego-rie: baby (6-9 anni); cuccioli (10-11); ragazzi (12-13 anni); allievi (14-15); giovani (16-18); senio-res (over 19). Quest’anno sono attesi circa 700atleti, provenienti da tutto il Lazio e non solo.Confermata la presenza di alcuni importantipartner istituzionali. Primo fra tutti la RegioneLazio (Assessorato allo sport) e a seguire laProvincia di Roma (Assessorato allo Sport), ilComune di Lucoli, il Comune di Rocca di Cam-bio e il Coni Comitato Regionale Lazio. Un ap-puntamento importante per gli atleti laziali chepotranno dimostrare il proprio valore. Attesa lapartecipazione anche di molti sci club prove-nienti da fuori regione che coglieranno l’occa-

sione per confrontarsi con i migliori sciatori delLazio. Tra i più attesi ovviamente i campioni re-gionali uscenti: Categoria Ragazzi: MOSCONEFRANCESCA e MICHELI ELENA (Sci Club Termi-nillo), MOTAMENI LEONARDO (Sci Club CampoCatino) Categoria Allievi: FABOZZO ALISSA, ILA-RIA DI GIOACCHINO e MOSCONE FRANCESCA(Sci Club Terminillo), BASILE LIVIO (Sci Club Ter-minillo), FALEZ STEFANO (Sai roma), CIOTOLISIMONE (Sci Club Monti Ernici).Lo Sci Club Orsello, al suo secondo anno di vita,ha ottenuto un importante riconoscimento per leproprie qualità manageriali ed organizzative, ri-cevendo dalla FISI-CLS (Comitato Lazio e Sarde-gna) l’incarico di organizzare i Campionati Regio-nali di Sci Alpino. Una scelta fortemente volutadal presidente Nicola Tropea per ridare allo scilaziale il giusto lustro che merita. Non a caso ildirettore dello Sci Club Orsello Andrea Ruggeri èanche il Consigliere Federale responsabile dellaCommissione marketing, propaganda ed eventi.“Così come è avvenuto in occasione dell’Orsel-lo Cup di quest’anno, anche per il campionatoregionale di sci alpino, presenteremo una seriedi novità marketing”, ha spiegato Andrea Rugge-ri. “E’ difficile a livello territoriale trovare format

così puliti in termini di immagine. Il nostro lavo-ro è una opportunità anche per Campo Felice,perché queste gare, inevitabilmente, sviluppanoindotto economico e turismo. L’obiettivo dei pros-simi anni è stringere rapporti sempre più solidicon l’intera filiera economico-produttiva”. Musica, intrattenimento e sport saranno, tral’altro, gli elementi di forza di questa kermes-se sportiva, che si conferma tra le più interes-santi a livello regionale. Nutrita la presenza de-gli sponsor: Campo Felice, Idrocalor Marrelli,BMS, Csquare, Mid Sport ed Avis Autonoleggio.A questi si affiancano 5 fornitori ufficiali, 7 part-ner commerciali, 10 media partner e 9 partneristituzionali. Per ulteriori informazioni sulle gare e sulle mo-dalità di partecipazione consultare www.sciclu-borsello.it

CAMPO FELICE AL CENTRODELLO SCI “REGIONALE”

Allo Sci Club Orsellol’organizzazione del titoloassoluto Allievi e Ragazzi.Gare in programma dal 26 al 28 febbraio

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di Alessandro Morucci

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CAMPIONATI REGIONALISCI ALPINO

F.I.S.I. - C.L.S.Cat. Allievi e Ragazzi

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scherma[ ]Gennaio 11 X8:sport club marzo 01-32 30/12/10 23:11 Pagina 34

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tyle Magazine, Il mensile delCorriere della Sera, dedicatoa moda e tendenze, l’ha in-serita tra le sue “impossibi-li”, una vera e propria elitefemminile composta da figlied’arte. Arte propriamente det-

ta e artetramandata o passata, o insegnata, oarte a prescindere da tutto perché l’arte presup-pone all’origine una congrua dose di genio.Nathalie Moellhausen di genio ne ha tanto, nonè solo una questione di famiglia, genio mistoad arte e poi genio misto a sport fanno di leiun talento naturale che dove osa riesce e chesoprattutto affascina. Fascino mozzafiato peri suoi lineamenti un po’ italiani e un po’ fran-cesi, fascino intellettuale per il suo modo di af-frontare la vita, la scherma, il dipingere, l’or-ganizzare, il parlare e lo studiare. Ma Nathaliesi muove anche tra aerei ed elicotteri, tra uo-mini e donne In divisa, tra berretti, bustine ebaschi, tra compagni di squadra che sono an-che “colleghi”, tra professionalità avanzate chefanno dell’Aeronautica e del suo Centro Spor-tivo una bella immagine dell’eccellenza sporti-vo-militare dell’Italia.A Vigna di Valle è arrivata con la sua Spadanel 2006, quando già era titolare e presen-za immancabile della nazionale italiana dispecialità, e per lei è sicuramente iniziatauna nuova vita sportiva.“Mi sono arruolata in Aeronautica subito dopo

aver vinto due campionati italiani da individua-lista ed aver indossato la casacca della nazio-nale ai mondiali di Lipsia nel 2005” con que-sto biglietto da visita la giovane Nathalie si èpresentata carica di nobile fame agonistica eincontenibile voglia di mettersi in gioco. Vogliae fame che non l’hanno mai abbandonata, nem-meno dopo l’esclusione daiGiochi Olimpici di Pechino2008, “è stato un insuccesso,dedicavo alla scherma tutta mestessa e non andare alle Olim-piadi è stata una sconfitta bru-ciante ma mai frase più giustafu quella di Churchill: il verosuccesso di un uomo è passa-re da un fallimento all’altro senza mai perderel’entusiasmo, e io ce l’ho messa tutta” al pun-to che le ultime due stagioni, l’hanno vista pro-tagonista delle cronache sportive mondiali sututti i fronti. È innegabile.

Nathalie, prima di affrontare il presente e il fu-turo, parliamo del 2009, il titolo mondiale asquadra se lo aspettavano in pochi… “Si, è vero, ma ad Antalya (Turchia) abbiamo tro-vato quel qualcosa che ci mancava, quella veramarcia in più che fa della scherma uno sportmagico. È troppo rischioso scommettere su unincontro. È troppo rischioso scommettere nellascherma. I pronostici non reggono mai. La stoc-cata è un attimo.”

Ma il compianto CT Carnevali aveva scommes-so su di te e sui tuoi risultati post Pechino…“le sue parole mi diedero molta forza, aveva in-tuito che le condizioni per la mia maturazionec’erano, bisognava investirci sopra, per primal’ho fatto io insieme al mio maestro Daniel Le-vavasseur...”

A Parigi, tutti si aspettavanouna grossa conferma, dallasquadra, invece il tuo exploit in-dividuale è stato uno dei fattida raccontare… “sicuramente uno dei momentipiù belli della mia vita sportiva,devo molto a Parigi, ormai mi ci

alleno e ci studio da 5 anni e poi mi sono espo-sta tantissimo nella promozione di questi cam-pionati mondiali di scherma e dopo i tanti apprez-zamenti al lavoro che ho messo in atto, è arriva-to il mio regalo per me stessa… e per la mia car-riera: una splendida medaglia di bronzo...”.

Nathalie a Parigi ha promosso un’iniziativa dal-le molteplici finalità: “Lames & lor”; molto piùdi un semplice calendario, anzi, come lei bensottolinea “calendario solo perché sotto adogni foto c’è un datario, altrimenti è una veraraccolta di scatti artistici che fondono scher-ma ed estetica, classe e sport” il tutto per laonlus “Art4Sport” a cui sono stati destinatitutti i ricavi.

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NATHALIE MOELLHAUSENGenio, arte, sport e AeronauticaAbbiamo incontrato Nathalie Moellhausen che ci racconta la sua passione per la scherma, gli aerei, l’arte e la vita in generaledi Francesco Carboni

“A Parigi È arrivatoil mio regalo per mestessa e per la miacarriera: unasplendida medagliadi bronzo...”

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“Per me la scherma non è uno sportminore, ma è uno sport di nicchiache racchiude, più di tutti gli altri,dei caratteri di aristocrazia e nobil-tà esclusivi che esaltati attraversol’arte e i personaggi più in vista pos-sono accrescere l’attenzione versoquesto sport”.

Guardiamo al 2011 come? “lo guardo come l’anno della verità, quello chedovrà lanciare la mia Olimpiade”

La tua Olimpiade? “si, la mia Olimpiade, a Londra dovrò esserci”,poi lo guardo con la consapevolezza che in que-

sto 2010 appena termi-nato ho dato moltissimotra Coppa del Mondo,Coppa Europa, Mondialied Europei, ho avuto po-co tempo per fare proget-ti, quindi magari proprio

in questi giorni avrò modo di pensarci...”

C’è stata una gara che in questo 2010 ti ha la-sciato qualcosa in più? “la finalina di Parigi per la medaglia di bronzo èstata sicuramente una delle più sofferte dellamia carriera, ma devo dire che la vittoria dellaCoppa Europa a Napoli con la squadra dell’Ae-ronautica Militare è stata il coronamento di un

piccolo sogno”, a febbraio, in quel di Napoli, Na-thalie insieme a Bianca Del Carretto, Sara Car-pegna e Marta Ferrari, tutte e quattro in forza alCentro Sportivo Aeronautica Militare di Vigna diValle sono salite sul gradino più alto del podiodella massima competizione continentale per club“un risultato storico per la sala d’armi dell’Aero-nautica, ma una conferma anche per me e Bian-ca Del Carretto che da sempre oltre a quella del-la nostra Forza Armata condividiamo la divisa ela maglia della nazionale italiana e da sempre ab-biamo un intesa straordinaria che ci porta a com-pensarci nei momenti di difficoltà. Bianca è unastraordinaria compagna di squadra.”

Nathalie pare avere tutto un altro approccio al-

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Nathalie trasmettecalma solo a guardarla,eppure è un verovulcano che si dividetra un sognoolimpico e milleinteressi variopinti.

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la vita, trasmette calma solo a guardarla, ep-pure con la calma ha poco a che fare: è un ve-ro vulcano che si divide tra un sogno olimpicoe mille interessi variopinti. Vuole far innamora-re tutti della scherma perché “la scherma libe-ra la mente dai condizionamenti, ci pone da-vanti a gesti da compiere quasi ad istinto” men-tre lo dice ha un espressione che sembra qua-si dire “tutti avrebbero bisogno di un po’ discherma nella loro vita….”, come pensi di ri-uscire a trovare tanti spasimanti? “io amo la scherma perché la considero un’ar-te, penso che attraverso iniziative sportive adhoc dove si riescano a fondere cultura e spetta-colo sportivo tante persone possano almeno ini-zialmente apprezzare le sottigliezze e poi lasciar-

si trasportare dal vortice di gesti, classe e fisi-co che fanno la scherma. Il mondiale di Parigi èstato entusiasmante anche perché si è dispu-tato interamente all’interno di uno dei luoghi sto-rici dell’arte internazionale: il Gran Palais. Fan-tastico, veramente fantastico. Tra la preparazio-ne alle gare e la promozione dell’evento ho spe-so veramente tante energie. Ma n’è valsa la pe-na”

Quindi lo rifaresti? “si, lo rifarei, ma facendo tesoro di quanto hoappreso da quanto è stato appena fatto e conla consapevolezza che voglio ancora vincere efare bene in pedana con l’Aeronautica e il miomaestro al mio fianco.”

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odena per un giorno è sta-ta la capitale mondialedel pattinaggio artistico arotelle grazie a Renault In-ternational Roller Cup. So-no stati infatti ben 16 gliatleti che agli ultimi cam-

pionati del mondo disputatisi in Portogallo han-no conquistato almeno una medaglia e che loscorso 8 dicembre hanno gareggiato al Pala-panini. Tra le tante stelle che si sono potuteammirare, il cigno del pattinaggio, Tanja Roma-no, per la 15° volta vincitrice del titolo iridato,Dario Betti juniores unico pattinatore ad ese-guire in gara in modo perfetto il triplo axel, An-drea Barbieri confermatosi campione del mon-do nel singolo e il portoghese Hugo Chaputo,campione iridato nella specialità solo dance. Al Palapanini a vincere è stato lo spettacolo.

Gli atleti, tutti di altissimo livello - in pista era-no 8 i campioni iridati - si sono espressi al me-glio incantando un pubblico di oltre 3000 per-sone che non ha mai fatto mancare il suo so-stegno ai pattinatori in gara. Come nelle atte-se il risultato finale è stato un contest di pat-tinaggio artistico a rotelle unico nel suo gene-re, una parata di campioni per aggiudicarsi iltitolo di migliore in assoluto attraverso una for-mula innovativa e accattivante che mette in ga-ra contemporaneamente tutte le diverse disci-pline: singolo, coppia danza e coppia artisticosi sono alternati grazie alla performance degliatleti, divisi in quattro squadre, sulla pista delPalaPanini in una gara serrata e aperta fino al-l’ultima esibizione.Alla fine la severa giuria composta da giudiciinternazionali ha assegnato il titolo alla squa-dra PONTEX, che poteva schierare il campione

del mondo nella specialità solo dance HugoChapouto, la coppia medaglia d’argento forma-ta da Laura Marzocchini ed Enrico Fabbri e Mar-cel Stürmer, terzo classificato ai mondiali por-toghesi. Altissimo il livello della competizionegrazie alla presenza dei migliori atleti in asso-luto, un vero e proprio parterre de roi del pat-tinaggio artistico mondiale che non ha manca-to di emozionare il pubblico: beniamina deglispettatori Tanja Romano, la regina del pattinag-gio che ha conquistato 15 titoli mondiali e poiil giovane Dario Betti, campione Juniores cheha scaldato i cuori di molte ragazze.Renault International Roller Cup è un contestunico nel suo genere, nato dalla passione didue ex atleti modenesi, Franco Culcasi e Davi-de Malagoli, che mette a confronto i miglioripattinatori al mondo. Atleti internazionali, com-petizione ai massimi livelli, bellezza, armonia,

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I MIGLIORIATLETI AL

MONDODEL PATTINAGGIO

ARTISTICOINCANTANO

IL PUBBLICODI MODENA

Davanti a più di 3000 persone grande show sui pattini: a vincere è stato lo spettacolo e il divertimento puro

di Lorenzo Arduini

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divertimento, coinvolgimento e musica dal vi-vo sono gli ingredienti di questo spettacolo.Una vera parata di stelle che hanno incantatoil pubblico in tutto il mondo. Tra loro spiccanoi due sudamericani Daniel Arriola e Marcel Stür-mer, due veri show man sui pattini che in Por-togallo si sono classificati secondo e terzo, die-tro a Barbieri. L’argentino Arriola è considera-to un artista sui pattini oltre che uno dei mitidel pattinaggio. Non meno amato è il brasilia-no Stürmer che nel suo paese è popolarissi-mo, una vera star. Da anni gira in lungo e inlargo la sua nazione d’origine spostandosi conun pullman personale per presentare uno spet-tacolo che ogni volta registra il tutto esaurito. Si sono viste esibizioni che hanno saputo toc-care e coinvolgere il pubblico, danze tra il clas-sico e il pop per il portoghese Chapouto cheha proposto un luminoso mix sulle note de ”Le

nozze di Figaro”, l’esplosiva esibizione del cam-pione mondiale Andrea Barbieri e la romanticadanza della coppia americana Heather Menarde Kyle Turley. A queste si sono aggiunti i ritmilatini di Marcel Stürmer e Daniel Arriola, la pas-sione della coppia Sara Venerucci e Danilo De-cembrini e l’attesissima performance, quelladella campionessa per eccellenza Tanja Roma-no che ha danzato sull’indovinatissimo brano“Sei bellissima”.Fuori concorso l’esibizione di Enrica e Gabrie-le Gasparini, la coppia di fratelli modenesi chel’anno scorso ha celebrato la conquista del ti-tolo mondiale nella specialità coppia danza eche pur lasciando le gare non ha voluto man-

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Renault International Roller Cup signifi-ca sport ad altissimo livello, ma è an-che la punta dell’iceberg di un movi-mento particolarmente attivo, a tutti ilivelli. Ogni anno migliaia di bambini eragazzi infatti indossano i pattini ed im-parano ad acquisire equilibrio, armoniae capacità di coordinamento grazie alpattinaggio artistico. Proprio per sottolineare questo aspet-to, in occasione della conclusione delcorso di avviamento al pattinaggio per

la scuole dell’infanzia, tre degli atleti dipunta di Renault International RollerCup hanno fatto visita al PalarollerSacca.Protagonisti dell’incontro Heather Me-nard, pattinatrice americana vice cam-pionessa del mondo in coppia con KyleTurley, e il campione brasiliano MarcelStürmer che insieme all’assessoreAdriana Querzè del Comune di Modenahanno partecipato alla consegna deidiplomi di fine corso.

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I campioni di Renault International Roller Cuppremiano i bambini delle scuole dell’infanzia

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care a questo appuntamento straordinario, cheè diventato l’evento del pattinaggio modenesee internazionale. Accolti dal pubblico con una ovazione Enrica eGabriele si sono esibiti in un improvvisato triocon Paolo Belli, che per qualche minuto ha la-sciato il suo ruolo di presentatore per vestirei panni a lui altrettanto familiari del cantanteper accompagnare con la sua “Heila come va”le evoluzioni della coppia di casa. Sport di alto livello, ma anche tantissimi gio-vani del Gruppo Sportivo Junior Sacca Mode-na che hanno reso ancora più emozionate lospettacolo. Applausi e divertimento per tutti.A conferma della qualità unica degli atleti, intanti gli appassionati a chiedere una foto o unautografo. Renault International Roller Cup, evoluzione diCampioni Sotto l’Albero, il galà del pattinaggioa rotelle modenese che giunge quest’anno al-la 19° edizione, ha un fortissimo legame con

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Le specialità

Singolonell'individuale libero si distinguo-no sia salti che trottole, singolar-mente o anche in combinazione;ha una componente artistica per lavalutazione, divisa tra coreografiae interpretazione.

Coppia danzabasata su una sequenza di passieseguiti secondo una coreografialibera che mette in pratica elemen-ti sia della danza che del pattinag-gio, alla quale si aggiunge l’inten-sa interpretazione degli atleti.

Coppia artisticoè la specialità più acrobatica, chesomma le caratteristiche del singo-lo e delle coppia danza. Alla diffi-coltà della performance individualee alla necessaria coordinazionecon il partner si unisce l’intesache deve essere perfetta ancheper realizzare le spettacolari evolu-zioni e sollevamenti oltre la lineadelle spalle, permesse in questaspecialità a differenza della danzae unite alle difficoltà dei singoli,cioè salti e trottole.

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Modena a partire dagli ideatori Franco Culcasie Davide Malagoli, due ex atleti modenesi; unlegame stretto che troviamo sia dentro che fuo-ri la pista. Ricchissimo e vivace è infatti il mo-vimento del pattinaggio nella provincia, con tan-tissimi praticanti e risultati sportivi di straordi-naria importanza.Un connubio per non dimenticarsi degli altri.Quest’anno Renault International Roller Cupha l’onore di diventare partner e sostenitoredella Fondazione per la Ricerca sulla FibrosiCistica, della quale Matteo Marzotto è cofon-datore. Si tratta di una Onlus che ha lo scopodi promuovere e finanziare progetti avanzati diricerca clinica e di base per migliorare la du-rata e la qualità di vita dei pazienti e sconfig-gere definitivamente quella che è la prima ma-lattia genetica grave in Italia. Gli organizzatori di Renault International Rol-ler Cup per l’occasione destineranno parte del-l’incasso alle attività della Fondazione.

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a distorsione della ca-viglia è il trauma mu-scolo-scheletrico piùfrequente tra gli spor-tivi. Ne fanno le spe-se gli atleti del basket(35%), calcio (20%),

pallavolo (15%), e atletica (15%).

Un episodio distorsivo richiede unabuona rieducazione, in quanto l’in-stabilità della caviglia è causa di dis-torsioni recidivanti.

Sintomatologia, casistica, diagnosie trattamento.

Dott. Ceccarini, qual è la causa al-la base del meccanismo di distor-sione?

“Le distorsioni della caviglia sonocausate da eccessive sollecitazioniche coinvolgono i legamenti del com-partimento laterale nei traumi in in-versione-supinazione (il 90% delledistorsioni nei calciatori) ed il com-partimento mediale della caviglia neitraumi in eversione-pronazione”

Esistono altri fattori in grado di de-terminare il trauma distorsivo?“Indubbiamente, fattori come i mal

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focus[ ]

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La distorsione dellacaviglia è uno degliincidenti piùfrequenti nello sport.Ne sono vittime i giocatori di basket,calcio, pallavolo, e atletica. Con ilcontributo del Dott.Alfredo Ceccarini,Specialista inOrtopedia e Traumatologia

I TRAUMI SPORTIVILa distorsione della cavigliadi Paolo Brandimarte

Dott. Alfredo CeccariniMedico Chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia Specialista in Chirurgia del Piede

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allineamenti del retro piede con pie-de cavo e retro piede varo, le discre-panze fra scarso allenamento ed ele-vate prestazioni sportive, preceden-ti traumi discorsivi, calzature e ter-reni poco idonei, possono concorre-re in maniera determinante in chia-ve traumatica”.

Sintomatologia. Il dolore è spia ri-velatrice di una possibile distor-sione?

“In presenza di una distorsione del-la caviglia, il soggetto avverte dolo-re, sia spontaneo che alla pressio-ne attiva in corrispondenza della re-gione perimalleolare esterna o inter-na, a seconda del tipo di trauma, ac-compagnato da gonfiore ed impo-tenza funzionale. Le distorsioni del-la caviglia si distinguono in distor-sioni di I, II, e III grado in rapportoalla gravità.”.

Attraverso quali esami può esseremeglio inquadrato il trauma?“L’esame clinico è il più importan-te. Nelle distorsioni di II e III gradopossono essere necessarie delle ra-diografie così dette “in stress”, insupinazione, per meglio quantifica-re l’entità del danno legamentoso.Talora si può ricorrere all’ ecografiao alla risonanza magnetica”.

Distorsioni acute ed instabilità cro-niche. Come differenziarle?“Le distorsioni acute avvengono inseguito a urti, contrasti, improvvisicambi di direzione, dinamiche diret-tamente correlate alle disciplinesportive del basket, del calcio, del-la pallavolo e della corsa. Il doloree le instabilità croniche sono le con-seguenze di carichi notevoli e pro-lungati, in pazienti con pregressedistorsioni acute, talora recidivanti,

spesso con disallineamenti del re-tropiede”.

Che tipo di trattamento viene privi-legiato?“Accertare innanzitutto l’entità deltrauma. Nelle distorsioni lievi o mo-derate di I e II grado, si privilegia iltrattamento conservativo che richie-de riposo, applicazione del ghiacciopiù volte al giorno, elevazione del-l’arto ed uso di tutori contentivi. Nel-le distorsioni più gravi di III gradopuò essere indicato l’intervento chi-rurgico”.

Recupero degli sportivi. Quali i tem-pi necessari per una pronta guari-gione?

“Per gli spor tivi professionisti, itempi di recupero stimati si aggi-rano intorno ai 2/3 mesi. Si trattadi un recupero favorito dall’adozio-ne di un protocollo accelerato, fon-dato in un primo tempo sullo stret-ching e recupero progressivo del-la mobilità della caviglia. Succes-sivamente, ci si incentra sul recu-pero della forza muscolare e dellefunzioni propriocettive”.

IL MEDICO RISPONDE

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i è uno sport in cui la prestan-za fisica non ha alcuna valen-za al fine del risultato e gli at-leti diversamente abili hannole stesse possibilità di succes-so degli altri partecipanti in ga-ra. Questa disciplina è il Trail-

Orienteering, detto anche orientamento di preci-sione. Uno sport in grado di mettere tutti sullostesso piano, come se si giocasse, ad esempio,ad un gioco da tavolo in cui può esserci una cer-ta componente di fortuna, ma alla fine vince sem-pre chi dimostra di possedere un pizzico di quali-tà e di scaltrezza in più rispetto agli altri. Se nel-l’orienteering classico vince chi copre il percorsoindicato sulla cartina assegnata nel minor tempopossibile, facendo valere le proprie doti fisiche ol-tre a quelle tecniche, nel Trail-O prevalgono la ca-pacità di concentrazione e di lettura della mappa.Sempre in compagnia dell’immancabile bussola,i concorrenti di questa disciplina devono saperdare la risposta giusta ad ogni step. Il tutto si svol-ge in un terreno non molto esteso, anche di unsolo chilometro. Ogni poche decine di metri sonoposizionati dei punti in cui il concorrente si fermaed osserva il panorama di fronte a sé. Qui sonostati precedentemente piazzati dei marker, dettilanterne o punti di controllo, con l’aiuto di mappae bussola bisogna essere in grado di capire qualè il punto indicato sulla mappa fra le possibili op-zioni di scelta che si presentano. In apparenza po-

trebbe sembrare facilissimo, ma a volte la sceltasi rivela impegnativa, a seconda del livello di pre-parazione. Per semplificare ulteriormente il con-cetto potremmo paragonarlo ad un quiz, dove unasola è la risposta valida fra le possibili scelte. L’at-leta deve infatti comprendere quale fra i punti/lan-terne che si presentano davanti a sè, differenzia-ti dalle lettere A, B, C, D, corrisponde a quello ri-portato sulla mappa. Ognuna di queste fasi discelta si svolge in piazzole di osservazione. Allafine di questo esercizio, apparentemente sempli-cissimo, si può arrivare molto affaticati. Sapermantenere sempre alto il livello di concentrazio-ne richiede un notevole sforzo mentale, ma unavolta ultimato il percorso e date le risposte, il sen-so di soddisfazione è enorme. La classifica vienestilata in base al numero di errori fatto. Vince chinon ne commette, o ne realizza pochi. In alcunicasi, parliamo di alto livello agonistico, ci sonodei punti a tempo, per evitare ex equo in caso dipercorso netto da parte di più concorrenti. Comeanticipato il Trail-O è aperto a tutti coloro che de-siderano fare una prova, infatti non vi sono limitidi età per praticarlo e la componente fisica risul-ta essere ininfluente. Inoltre non vi sono barrierearchitettoniche dato che solitamente lo scenariodi gara è dato da una tranquilla stradina di cam-pagna e passare da un punto all’altro è sempliceanche per una carrozzella. In uno sport così par-ticolare l’Italia ha il vanto di aver conquistato untitolo mondiale con la trentina Roberta Falda che

nell’agosto del 2007, a Kiev, ha saputo diventa-re campionessa del mondo, battendo tutti i mi-gliori specialisti del Nord Europa, uomini compre-si, dato che non vi sono categorie distinte per ses-so o età. Quello dell’azzurra è rimasto il risultatopiù importante a livello internazionale per il movi-mento italiano che nel frattempo negli anni è cre-sciuto per numero di partecipanti e di eventi, tan-to da poter realizzare un challange in 9 tappe, laCoppa Italia, ed il primo campionato italiano dispecialità, vinti entrambi dal cartografo milanese,Remo Madella. La totale apertura del Trail-O ver-so gli atleti diversamente abili ha attirato le sim-patie del Cip, Comitato italiano paralimpico. LaFiso, Federazione italiana sport orientamento,ha per questo motivo stretto un’intesa con lostesso Cip e si spera di veder riconosciuta lapropria attività. Un iter burocratico molto lungoma che presto potrebbe essere concluso. Peril 2011 il gruppo degli atleti nazionali si sta pre-parando ad affrontare nuove sfide in campo in-ternazionale con il Campionati Mondiali che siterranno in Francia durante l’estate. I capitaniazzurri, Remo Madella e Guido Michelotti, pro-veranno a colmare quel gap che manca alla no-stra rappresentativa per competere con i topteam. In questi ultimi anni i progressi sono sta-ti notevoli, anche se il CT, Roberta Falda, nonè più stata in grado di ripetere quello storicotrionfo del 2007. Dietro di lei comunque sta cre-scendo un movimento importante.

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TRAILORIENTEERINGUno sport che abbatte le differenzedi Stefano Mappa

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Fiamme Gialle[ ]

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LA GUARDIA DI FINAN

Un secolo di sportraccontato nel

calendario storico 2011.La presentazione

attraverso la kermesse in cui erano presenti i

grandi campioni di oggiin perfetta commistione

con le leggende dello sport di tutti i tempi

di Alessandro Morucci

Antonella Clerici con Marta Capurso e Arianna Fontana PHOTO ELVIS GP. PIAZZI

CALENDARIO STORICO GDIF Foto di gruppo (PHOTO ELVIS)

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stata Antonella Clerici a con-durre l’evento, insieme al Co-mandante Generale della Guar-dia di Finanza, Gen. C.A. NinoDi Paolo, ed alla presenza delSottosegretario di Stato alloSport, On. Rocco Crimi, e del

Presidente del CONI, Gianni Petrucci. Occa-sione importante, quindi, in cui sono stati ri-vissuti, alla presenza degli stessi atleti, leemozionanti imprese che hanno por tato leFiamme Gialle alla conquista di tante meda-glie olimpiche e mondiali. I campioni di ieri edi oggi il 2 dicembre a Roma c’erano davverotutti: per gli sport invernali, Gustavo Thoeni,Piero Gros, Franco Nones, Giorgio Vanzetta,Josef Polig, Marta Capurso, Arianna Fontanae Matteo Anesi; per l’atletica, Ivano Brugnet-ti, Fabrizio Mori, Sandro Bellucci, Nicola Viz-zoni, Giuseppe Gibilisco, Elisa Rigaudo; per ituffi, Tania Cagnotto e per il nuoto, Domeni-

co Fioravanti; per il canottaggio Agostino Ab-bagnale, Alessio Sartori, Simone Venier, Lu-ca Agamennoni e Catello Amarante, mentreper la canoa, Antonio Rossi, Beniamino Bono-mi, Bruno Dreossi; infine, dalla linea di tiro,Roberto Di Donna ed i campioni del tatami,Giulia Quintavalle, Girolamo Giovinazzo, LuciaMorico, Davide Benetello, Stefano Maniscal-co, Felice Mariani, Luca Valdesi e Lucio Mau-rino. L’edizione 2011 del calendario della Guar-dia di Finanza, prezioso e moderno, oltre a fo-to e cronaca storica delle discipline praticatedagli atleti delle Fiamme Gialle, riporta al suointerno anche i contributi del Presidente delComitato Olimpico Internazionale (CIO), Jac-ques Rogge, del Presidente del CONI, Giovan-ni Petrucci e di prestigiose firme del giornali-smo sportivo come, Italo Cucci, Eugenio DePaoli, Andrea Monti, Alessandro Vocalelli, Au-gusto Frasca, Franco Fava, Giampiero Galeaz-zi, Giacomo Crosa.

Fiamme Gialle[ ]

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NANZA E LO SPORT

Gustavo Thoeni e Piero Gros - PHOTO ELVIS GP. PIAZZI

Antonio Rossi, Gianni Petrucci, On. Rocco Crimi e Gen. C.A. Nino Di Paolo PH. ELVIS

È

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a mission della Roma Vis NovaPallanuoto è quella di costruireun prodotto vendibile, riservan-do un grandissimo impegno alsettore giovanile. Vogliamo da-re una svolta alla visibilità diquesto sport”. Queste le paro-

le dell’Avvocato Marco Ferraro, Presidentedella Roma Vis Nova Pallanuoto, fondata da

lui nel 2007, quando ha rilevato la vecchiaVis Nova, salvandola dalla sparizione. Il VicePresidente è il grande Nando Gandolfi, me-daglia d’oro con l’Italia della pallanuoto alleOlimpiadi di Barcellona nel 1992.

Come mai la scelta di “tuffarsi” nella palla-nuoto?“La passione per lo sport mi appartiene da

sempre, essendo stato per quindici anni nelmondo della pallavolo, prima come giocato-re poi da dirigente. Mi sono laureato in Giu-risprudenza con una tesi sul Diritto dellosport”.

Come si è avvicinato al mondo della palla-nuoto?“Ho conosciuto la pallanuoto grazie a mio fi-

L

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PALLANUOTOSI PUÒ PENSARE IN GRANDEAbbiamo incontrato Marco Ferraro, Presidente della Roma Vis Nova Pallanuoto, che vuole rilanciarla con professionalità e puntando sui giovani di Lorenzo Arduini

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glio: da bambino praticava nuoto ed ha cono-sciuto un allenatore che ha trasmesso a luiquesta passione facendolo provare a gioca-re. Di conseguenza, mi sono appassionatoanch’io ed ho deciso di tentare di costruirequalcosa in questo sport”.

Qual è la peculiarità della Roma Vis Nova?“Sicuramente il suo settore giovanile. Siamola squadra italiana a fornire più giocatori al-le Nazionali Giovanili. Il nostro por tiere Lo-renzo Vespa, classe ’93, fa parte da qualchetempo della Nazionale Maggiore vicecampio-ne d’Europa a Zagabria 2010. In A2, dove mi-lita la prima squadra, schieriamo otto gioca-tori al di sotto dei 18 anni su quindici e le no-stre compagini Under 20, 17 e 15 sono tut-te tra le prime otto a livello nazionale. Tuttoquesto grazie al nostro staff tecnico e diri-genziale, che è di assoluta eccellenza”.

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“Da anni questa società offre possibilitàpreziose a molti giovani di avere spazio ecrescere nella pallanuoto che conta. LaSocietà si è mossa bene anche per que-sta stagione: è riuscita da un lato a con-fermare gli atleti gà facenti parte dell’or-ganico lo scorso anno, dall’altro nel muo-versi nel modo migliore per l’acquisto dialcuni elementi con esperienza e partico-lari caratteristiche tecniche e tattiche. Sia-mo pronti a dire la nostra”

LA SQUADRANel segno della continuità la formazione èripartita dalla conferma dei suoi numerosigiovani come Letizi (1988), Martella(1990), del centroboa Spinelli e del por-

tiere Lorenzo Vespa (1993). Per dare peròalla rosa anche qualità e peso, non soloin termini di peso ma anche di esperien-za, sono stati riconfermati i veterani Spie-zo (centroboa) e Piccinini (difensore), af-fiancati dall’arrivo dell’esperto difensoreRoberto Gatto (classe 1976) e del centro-vasca Roberto Africano (1983) provenien-ti ambedue dalla disciolta Roma Pallanuo-to di A1, a cui si è aggiunto un rientro ec-cellente, quello dell’attaccante Alessan-dro Faiella, lo scorso anno in prestito allaSS Lazio. Completano la rosa della primasquadra sette Allievi (classe 93 e 94):Mario Bonito, Andrea Esposito, EmanueleFerraro, Davide Murro, Stefano Ghinfanti,Gianmarco Montani e Marco Moscardino.

STAGIONE 2010/ 2011: IL COMMENTO DEL TECNICOALESSANDRO DUSPIVA

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Sa dirmi le motivazioni di questa eccellenza?“Abbiamo costruito una rete di collaborazio-ni con una decina di altre squadre di palla-nuoto di Roma. Questo circuito ci consentedi attingere dal serbatoio giovanile di questesquadre. A Roma abbiamo oltre 1.500 giovani palla-nuotisti legati a noi. Naturalmente abbiamoanche le nostre squadre giovanili: i più picco-li hanno dai nove anni in su e partecipano acampionati Under 11 non agonistici. A parti-re dall’Under 13 iniziano le competizioni ve-re e proprie”.

Quali sono gli obiettivi del suo progetto?“La nostra realtà, costruita in meno di cinqueanni, vuole portare la pallanuoto romana inuna dimensione, se vogliamo, più manageria-le. Vogliamo portare avanti un progetto in ma-

niera seria e professionale al servizio di unosport che ha avuto qualche problema, soprat-tutto a Roma. E’ necessaria innanzitutto unaspinta per quanto riguarda la comunicazione,in modo da far conoscere maggiormente ilmondo della pallanuoto: questo è uno sportche non ha nulla da invidiare per spettacolo,

personaggi da costruire ad altre dicipline chehanno lavorato molto meglio di noi nella co-municazione. I pallanuotisti sono atleti di assoluta eccel-lenza, si allenano fino a 30 ore a settimanae non sono inferiori ad atleti mediaticamen-te più conosciuti”.

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La nostra realtà, costruita in menodi cinque anni, vuole portare lapallanuoto romana in unadimensione, se vogliamo, piùmanageriale. Vogliamo portareavanti un progetto in manieraseria e professionale al servizio di uno sport che a Roma ha avutoqualche problema.

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Come fare per raggiungere questi obiettivi?“Innanzitutto gestire un impianto nostro, cosache in questo momento non abbiamo. Questoci consentirebbe di avere maggiori risorse dainvestire: in questo momento abbiamo molti gio-catori in prestito in diverse società italiane diA1 per motivazioni di carattere economico. Labuona notizia che abbiamo ricevuto rassicura-zioni da parte delle istituzioni in questo senso”.

Una battuta per concludere?“Volevo citare uno dei più grandi tecnici del-la pallanuoto, il greco Jannis Giannpuris, cheho avuto l’onore di incontrare. Mi ha dettoche sarà contento quando si costruiranno nondelle Swimming Pools, ma delle Water PoloPoosl, ovvero piscine pensate per la palla-nuoto, che hanno dimensioni e caratteristi-che diverse rispetto a quelle tradizionali”.

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PROTEST BANZAIPRO 2010UN SUCCESSO ATTESOAncora una volta la mecca del surf italiano ha ospitato per la settima volta la finalissima del campionato italiano top 44-Surfing Italia, il reef di Banzai ha dimostrato di essere perfettamente all’altezza per promuovere un evento surfistico di alto livello.

di Alessandro Morucci

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opo avere prolungato il waitingperiod ed aver acceso il sema-foro giallo un paio di volte, ilSanta Marinella surf club, or-ganizzatore del contest, ha beninterpretato le condizioni me-teo convocando tutti gli atleti

per martedi 23 novembre. L’evento è partito conle varie heat del City Beach Trials Open già spe-rimentato lo scorso anno che ha permesso ai pri-mi due qualificati di aggiudicarsi le due wild cardper il main event Protest Banzai Pro. Il tempo èandato migliorando, il cielo si è aperto comple-tamente con un caldo sole, il vento è calato eBanzai ha iniziato a lavorare come da copione,regalando delle destre perfette che si srotolava-no fino all’inside. Con un ritmo serrato, a segui-to delle heat dei trials, sono entrate in acqua ledue semifinali femminili che hanno decretato l’in-gresso alla finalissima per le quattro surfiste la-ziali Valentina Vitale, Alessan-dra Balestrieri, Giulia Ramonie Greta Dalle Luche. Nel men-tre la giuria ha iniziato a stila-re le diverse heat per il mainevent sono state suddivise inotto round della durata di unquarto d’ora ciascuno con l’ac-cesso al girone successivo so-lo per le prime due qualifica-te: una formula giusta visto econsiderato il numero dei par-tecipanti. Tutte le prime heathanno fatto vedere ai numero-si spettatori in spiaggia un li-vello tecnico molto alto, conmanovre radicali chiuse con

estrema sicurezza. Gli atleti si sono studiati alungo in questa prima fase, e i quattro concor-renti al titolo italiano ossia Simone Simi, Rober-to D’Amico, Alessandro Più e Alessandro Demar-tini hanno dimostrato di non sprecare nemmenoun metro delle onde perfette che Banzai ha re-galato. E Alessandro Più si aggiudica il Best Mon-ster Aerial con un air 360° chiuso perfettamen-te. Al termine degli ottavi sono entrate nuova-mente le ragazze per svolgere la finalissima sot-to un sole primaverile e con onde da copertina;alla fine domina la pluricampionessa ValentinaVitale che si aggiudica nuovamente il titolo ita-liano. Il Protest Banzai Pro entra nel suo vivo, l’at-mosfera è davvero delle migliori, l’organizzazio-ne è perfetta e puntuale, il dj set continua a pom-pare musica per animare il numeroso pubblico,fotografi e cameraman sono pronti per immorta-lare il seguito dell’evento. I quarti di finale se-guono le stesse regole dei precedenti round e gli

atleti iniziano a spingersi ol-tre motivati da un Banzai altop della forma. Il tabellonesi restringe ed alcuni nomi im-portanti purtroppo come Fi-lippo Orso e Simone Simi nonproseguono il cammino ver-so la finale, anche se si ag-giudicano alla fine ex equo ilpremio per la SURF EXPO ExpSession. In semi finale esceun altro concorrente al titolo,Demartini, che ha combattu-to fino all’ultimo ma non è ri-uscito ad avere la meglio peraccedere alla finalissima. Ilcontest director conferma i

venticinque minuti per l’ultima heat ed anche iquattro finalisti Roberto D’Amico, Lorenzo Casta-gna, Ale Più e l'abituè Edoardo Bianchi sono pron-ti per la sfida finale. Nella prima parte della heati due contendenti D’Amico e Piu si marcano stret-ti sulla line up senza prendere onde importanti,questo avvantaggia Castagna e Bianchi che con-fermano essere in gran forma. Intanto il crono-metro scorre e per coincidenza i set tardano adarrivare, i due agguerriti rivali decidono di entra-re in gioco, ecco quindi che Piu corre veloce sudi una destra fino all’inside e stacca un front si-de air da paura, D’Amico aspettando l’onda giu-sta lavora un’ennesima destra fino a far raderele pinnette sul reef nell’inside, ma il tempo or-mai è scaduto e la sirena decreta la fine dellahea. Prende quindi il microfono l’organizzatoredell’evento e contest director Alessandro Mar-cianò che ad alta voce presenta il podio finale:al quarto posto Bianchi, terzo Piu al secondo,per un soffio, l’agguerritissimo Castagna ed alprimo posto Roberto D’amico che si aggiudicacon certezza matematica anche il titolo di cam-pione italiano 2010

DRISULTATIFINALE TOP44 1° Roberto D'Amico (Lazio) 2°Lorenzo Castagna (Toscana) 3° AlessandroPiu (Sardegna) 4° Edoardo Bianchi (Lazio) FINALE GIRLS 1° Valentina Vitale 2° GretaDalle Lucche 3° Giulia Ramoni 4° AlessandraBallestrieri CITY BEACH TRIALS OPEN 1° WC Pinango 2°WC Eschiliti BEST MONSTER AERIAL Alessandro Piu BEST SPY TRICK Alessandro Clinco SURF EXPO EXP SESSION ex equo: FilippoOrso e Simone Simi

...Gli atleti si sonostudiati a lungo inquesta prima fase, e i quattro concorrential titolo italiano ossiaSimone Simi, RobertoD’Amico, AlessandroPiù e AlessandroDemartini hannodimostrato di nonsprecare nemmeno unmetro delle ondeperfette che Banzai haregalato

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solamento, protezione e bellezza. Le 115isole che compongono le Seychelles han-no rappresentato un approdo lontano masicuro per specie animali, vegetali e perle popolazioni (surfisti inclusi) dispostead attraversare l’oceano per raggiunge-re le sue splendide spiagge. Il turismo

surfistico però non è ancora decollato da que-ste parti. L’intero arcipelago infatti poggia suun banco di roccia che si estende ben oltre labarriera corallina filtrando (e frenando) le ma-reggiate meno potenti.Con la Rip Curl riesco con pochissimo anticipo apreparare il progetto "The Search Seychelles"grazie a Caesar Tour e al supporto del Ufficiodel Turismo di Mahè. Oltre al sottoscritto e a dueatleti Rip Curl (il campione inglese Jayce Robin-son e uno dei più talentuosi rider di Reunion, Me-di Veminardi) si uniscono al team la fotografa por-

toghese Carla Tome ed un cameraman. Ad atten-derci troviamo la simpatica assistente della Ma-son Travel. L’attenzione del team è fin da subitorivolta alla costa, anche perché durante l'atter-raggio abbiamo notato schiume regolari srotola-re nelle baie esposte. Ed è verso il lato più espo-sto dell’isola (quello sudoccidentale) che dirigia-mo il nostro van: abbiamo tutti la sensazione diessere ad un passo dalla scoperta di qualcosadi unico. La prima onda la troviamo a Baie Laza-re: in quel punto un'onda sinistra srolotola per-fetta verso la spiaggia. L'eccitamento sale allestelle e decidiamo di entrare tutti in mare. Congrande sorpresa, però, la line-up non è vuota.Quattro ragazzi del posto stanno surfando unasezione permissiva della lunga sinistra. Il più adul-to di loro ci accoglie con un gran sorriso, invitan-doci a prender posto sul line-up. Una volta finitaquesta prima divertente session ci viene incon-

tro Jean Marc, lo stesso che ci aveva accolto sul-la line-up, offrendosi come guida per gli altri spot.Come rinunciare ad un simile invito? Subito ci in-dirizza verso il lato ovest dell'isola, verso unospot chiamato Barbarons. Alla vista di onde per-fette, sia Carla che il cameramen si mettono allavoro scattando e filmando tutte le nostre ma-novre. Il giorno seguente decidiamo di visitare illato sud-est, uno dei meno frequentati dai surfi-sti. Non ci tiriamo indietro neppure quando ser-ve scalare dirupi nella giungla o nuotare per qual-che chilometro sul tagliente reef esterno. Su que-ste isole, fortunatamente, non ci sono pericoliper l’uomo: i grandi squali rimangono infatti ol-tre i reef esterni e i barracuda, pur se famelici,non rappresentano un problema per bagnanti esurfisti. Io e Jayce siamo i primi ad entrare in ma-re ed in soli 15 minuti ci troviamo su una delleline-up più belle che abbia mai visto. Jayce par-

surf[ ]

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SEARCHING SEYCHELLES

Basta guardare una mappa batimetrica di Mahè, l’isola principale per capire che,nonostante l’invidiabile posizione geografica, l’intero arcipelago poggia su un banco di roccia (chiamato “planeu”) che si estende ben oltre la barriera corallina filtrando (e frenando) le mareggiate meno potenti.

Idi Alessandro Marcianò – Foto Carla Tome

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te per primo su un frangente didue metri: il rail della sua tavo-la taglia l'onda alla base, por-tandolo in piena velocità sul lip.Tra una surfata esplorativa edun pomeriggio di golf nel campodell’hotel arriviamo al penultimogiorno di permanenza. Jayce,che ormai è parte integrante delprogetto, ci propone di andare verso nord. Arri-viamo sul posto seguendo un sentiero tra la giun-gla e subito ci accorgiamo che le onde sono no-tevolmente più grandi rispetto ai giorni prece-denti. Mettiamo quindi in moto tutta l'organizza-zione per documentare la surfata. Io e Jaycescendiamo in free-climbing il ripido dirupo checi divide dalla spiaggia e ci buttiamo in mare.Subito ci accorgiamo che la marea è troppo bas-sa, tanto bassa da rendere difficile anche una

semplice pagaiata! Nonfacciamo a tempo a goder-ci la splendida vista che ar-riva un set di dimensioneragguardevole. Fin da su-bito capiamo che la profon-dità dell’acqua è minima:basta un piccolo errore perfinire in un tritacarne! Per

questo motivo dopo un paio di destre veloci e ri-pidissime rientriamo alla base contenti di esse-re ancora interi e consapevoli di aver trovatoqualcosa di speciale. Ritengo questo momentol’apice della nostra avventura e mi permetto dibattezzarre quest’onda “le Kroel” in onore allacultura multietnica dell’isola. Il viaggio volge altermine, davanti all’hotel salutiamo i nostri ami-ci creoli, ringraziandoli per l’ospitalità ed invitan-doli a venire in Europa!

surf[ ]

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Decisi a controllare ognischiuma che vediamorompere, non ci tiriamoindietro neppurequando serve scalaredirupi nella giungla onuotare per qualchechilometro sul taglientereef esterno.

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TU

a prima parte della stagione si èsviluppata soprattutto sul golf par-lato, per le note vicende di TigerWoods, e la seconda, che avreb-be dovuto quanto meno palesareun’alternativa all’ex numero unomondiale, alle prese con una cri-

si morale e di gioco, in realtà non l’ha fatto. Si può dire che ogni gara di peso sia vissuta piùsulla curiosità di vedere se sarebbe stata quel-la del rilancio per il campione in panne, che sul-la speranza di assistere a cambiamenti. Qual-che indicazione, però, non è mancata. La più im-portante riguarda i professionisti europei che,esprimono mediamente un rendimento miglioredi quello statunitense, storicamente all’avanguar-dia. In America ha fatto belle cose Jim Furyk, hafirmato un major Phil Mickelson (Masters), si èfatto vedere Steve Stricker, ma hanno tutti alme-no quaranta anni, mentre i giovani latitano. MattKuchar ha vinto l’ordine di merito rivelandosi so-prattutto un ‘ragioniere’, Hunter Mahan ha emes-so un acuto in un torneo del WGC poi si è defi-lato, Rickie Fowler al primo anno nel tour non po-teva fare miracoli e tutta la squadra a stelle estrisce è franata nella Ryder Cup. Non a caso i giocatori che gravitano nel circuitoeuropeo hanno conquistato gli altri tre major con

l’irlandese Graeme McDowell (US Open), con il su-dafricano Louis Oosthuizen (Open Championship)e con il tedesco Martin Kaymer (US PGA Cham-pionship). McDowell , 31 anni, e Kaymer, 25 an-ni, sembrano destinati a un grande futuro, per ca-pacità tecniche e caratteriali, ma probabilmentemancano del carisma necessario al ruolo. In que-sto quadro il trio italiano si è ritagliato uno spa-zio rilevante a livello sportivo e mediatico, mairegistrato in passato. Diversi i due fratelli: Edoar-do Molinari è un autentico trascinatore capacedi trasformare le sue vittorie in una grande fe-sta, Francesco Molinari è meno esuberante maha una presenza quasi costante in alta classi-fica che lo rende sempre visibile. Il “ragazzino”Matteo Manassero per ora si diverte a stupire:ha raccolto record significativi e un titolo di as-soluto prestigio, ossia quello di “Rookie of theYear” dell’European Tour 2010. Al di la dellequattro vittorie ottenute dal trio (Scottish Opene Johnnie Walker Championship per Edoardo,WGC HSBC Champion per Francesco, CastelloMasters per Matteo), forse il riconoscimentotoccato al giovanissimo veronese è quello chepiù gratifica in prospettiva. Per sincerarsene ba-sta dare un’occhiata all’albo d’oro dove appaio-no i nomi di quasi tutti coloro divenuti “stelle”nel circuito continentale e nel mondo.

L

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Le conferme di Francesco ed Edoardo Molinari e l’ingresso di Matteo Manasseronell’élite del golf sono stati i fatti salienti di una stagione che, a livello mondiale, ha espresso novità con il contagoccedi Alessandro Morucci

Franco Chimenti Presidente FIG

UN 2010 DA RICORDARE

[ ]golf

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CIRCOLO DEL GOLF FIORANELLO

Il team del fiuggino Emmanuele Lattanzi vince la XXVI edizione della “Pro Am Roma GolfDistrict” di Fioranello

I giochi si sono compiuti: la “XXVI ProAm Roma Golf District” si è conclusaoggi sui fairways del Circolo del GolfFioranello, presieduto da Massimo Na-ti, con la vittoria del team del profes-sionista fiuggino Emmanuele Lattanzie dei dilettanti Gaspare Lattanzi, Giu-seppe Martufi e Marco Ciminelli juniorcon 126. Secondi Santiago Mignini,Luigi Romoli, Giovanni Cristofani eClaudio Zanchi con 128, terzi Rober-to Bernardini, Marco Vierin, CaterinaPasqualini e Angelo Alessandrini con129, quarti Francesco Giuffrida, Vin-cenzo Pulvirenti, Daniele Berri e LuigiCuccotti con 129 e quinti Nunzio Da-niele Lombardi, Danilo Serafini, Gia-como Forti e Antonello Serafini con132. Miglior risultato professionistiEmmanuele Lattanzi con 65.

In tutto 27 squadre sono scese in cam-po per contendersi gli ambiti premi.“Sono molto soddisfatto dei risultatidi oggi, sia miei che della squadra –spiega Lattanzi, di origini fiuggine – ilgioco è entrato tutto: personalmenteho fatto 5 birdies e 13 par e sono inpartenza per l’Alps Tour”.In pro-am anche Alessandro Tadini,che però non ha passato il taglio perpartecipare alla finale di oggi. “Il cam-po è molto difficile ed era tanto tem-po che non giocavo più qui. Su que-sto tracciato ci si può divertire davve-ro. Se non avrò impegni nell’EuropeanTour tornerò anche il prossimo anno”.Roma Capitale sostiene anche l’edi-zione 2010 della pro am che vedecome main sponsor il Marriott Vaca-tion Club (Gruppo Marriott) e i patro-cini della Fig e del Comitato Lazio.Sponsor tecnico l’azienda “Under Ar-mour”, prestigioso marchio america-no dell’abbigliamento golfistico esportivo in genere.Ulteriore novità di questa XXVI edizio-ne è la realizzazione del nuovo sito de-dicato alla Pro Am nel quale si potran-no trovare tutte le informazioni relati-ve alla manifestazione.

PARCO DI ROMA

Il Circolo è CampioneItaliano Mid-Amateur

Il Parco di Roma si è laureato cam-pione d’Italia per il Campionato Na-zionale a Squadre Mid-Amateur perl’anno 2010 disputatosi sullo stupen-do percorso del Chervò Golf San Vi-gilio, in località Pozzolengo in provin-cia di Brescia. Hanno preso parte al-la manifestazione 19 squadre forma-te da quattro giocatori ciascuna e siè giocato con la formula di gara cheha visto le squadre impegnate in due4 palle nella giornata di sabato e 4singoli nella giornata di domenica.Al termine delle prima giornata il teamdel Golf ClubVarese, campione uscen-te, si portava al comando della clas-sifica con un totale di 143 colpi se-guito dal Golf Club Paradiso (146),dal Golf Club Monticello (148) e dal

Parco di Roma Golf Club (149).Ma, grazie ad una ottima performan-ce nella giornata di domenica, il Par-co di Roma recuperava i 6 colpi disvantaggio nei confronti di Varese esi aggiudicava il Campionato.Agli ot-timi giri di Luca Bolla (71) e FabrizioDi Loreto (74) si univa quello di Ste-fano Giuliano (79) ma la vittoria arri-vava in virtù del risultato scartato diClaudio Usai (81) di un colpo più bas-so dello scarto di Varese.Da sottolineare l'ottima organizzazio-ne dell'evento coordinata dalle strut-ture del Circolo e dall'AssociazioneItalian Mid-Amateur e anche le eccel-lenti condizioni del percorso che non-ostante il tempo inclemente del sa-bato ha consentito lo svolgimento del-la gara nel migliore dei modi. Natu-ralmente questo successo ha fattofelice sia il Presidente Luca Valerio eil direttore Giuseppe Miliè ma con es-si i soci che li hanno accolti con tut-ti gli onori riservati ai vincitori.

TUTTINCIRCOnews dal circoli di golf a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense

MARCO SIMONE GOLF CLUB

Trofeo Montagnoli Races

È stato Marco Morisco, con uno sco-re di 35, a ricevere l’alloro del vincito-re nella prima categoria; mentre Fran-co Usai, con un bel 26, porta a casail primo piazzamento nel Lordo. Nellaseconda categoria Francesco Rossi si

è confermato primo su tutti, chiuden-do la gara con 37. Nella terza catego-ria, invece, il primo posto va a Grazio-so Antoniolli con 34. Tra le donne ingara, domina Elisabetta Properzi conun 34 che gli vale la Ladies. MentreFabrizio Avenati, con un buon 36, chiu-de primo tra i seniores.La ditta Montagnoli, attiva da più diquaranta anni sui principali mercati,

è una delle più floride realtà impren-ditoriali italiane. Dal 1965, la PaoloMontagnoli ha maturato un’esperien-za ineguagliabile nel settore dei lu-brificanti speciali, per offrire ai pro-pri clienti solo le migliori soluzioni aiproblemi di lubrificazione.Una realtà operativa, abituata soloed esclusivamente alla qualità più as-soluta. Ed è proprio per questa ragio-

ne che la Montagnoli ha scelto il golfcome mezzo per veicolare i valorid’eccellenza e serietà del propriobrand.E con questa gara, sembra es-serci riuscito nel migliore deimodi.Con il Trofeo Montagnoli Racessi conclude definitivamente la stagio-ne golfistica del Marco Simone GolfClub. In attesa di riprendere le attivi-tà golfistiche, direttamente nel 2011.

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[ ]golftuttincircolo

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ormai diventata la gara golfisti-ca cult della Capitale.Si chiama Golf Forense Più, cir-cuito golfistico ideato dall'Avv. Ni-cola Colavita che con grandissi-ma capacità manageriale è riusci-to anche quest'anno a far salire

a bordo di questa meravigliosa nave, sponsor,istituzioni e media partner.

Allora Avvocato Colavita è contento di questastagione?"Assolutamente si, sono molto contento. E'stato un anno faticoso ma pieno di grandi sod-disfazioni. Un Main Sponsor del calibro di Mer-cedes Benz - che con il brand Smart ha voluto

confermare anche per il 2010 il suo impegnoe la sua fiducia verso il Golf Forense, acquisen-do nuovamente i diritti di Title Sponsor – e tan-ti altri sponsor che insieme a istituzioni e me-dia partner hanno fatto da cornice a questamanifestazione sono ottimi motivi per tirare unbilancio molto positivo, soprattutto in un perio-do come questo, dove le Aziende hanno diffi-coltà ad investire.E poi i tantissimi giocatori che hanno partecipa-to alle 4 tappe di quest’anno: circa 800".

Quattro tappe dicevamo tra Parco di Roma, Ac-qua Santa, Arco di Costantino ed Olgiata. Qua-le è stata la sfida più dura da affrontare?"Sicuramente Il forte nubifragio che ha carat-

terizzato la seconda tappa al Golf Roma Acqua-santa. E' stata una tappa molto difficile per ciòche concerne l'organizzazione, ma alla fine èstata anche la tappa che mi ha dato più sod-disfazione proprio per la grandissima parteci-pazione dei giocatori (ndr: 120) che nonostan-te le proibitive condizioni climatiche hanno vo-luto prendere parte alla gara. Questo significache nel corso degli anni è stato fatto un buonlavoro e la migliore conferma viene dalla vogliadei giocatori di partecipare a queste gare, an-che a dispetto del tempo”.

Anche quest’anno, come da tradizione, la fina-le del Golf Forense si è disputata all’Olgiata GolfClub. Come è giunto a voler disputare la tappa

È

golf[ ]

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HAPPY NEW YEARGOLF FORENSE

Abbiamo incontrato l'Avv. Nicola Colavita, ideatore e fondatore del Golf Forense, per tirare le somme della stagione 2010"di Enrico Morucci _ foto Silvia Apice

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finale in due giornate?“E' stata una decisione che è maturata pocoalla volta, per cercare di accontentare più gio-catori possibili, vista la lista di attesa che sicrea ad ogni tappa. All'Olgiata questa lista èsempre stata la più lunga e ovviamente lamaggior parte delle persone che si volevanoiscrivere non avevano poi la possibilità di par-tecipare. Direi che è stata un’esperienza po-sitiva anche per gli sponsor perché in duegiornate hanno avuto più modo di relazionar-si con i partecipanti, curando così al megliole relazioni. Un’ esperienza da ripetere sicu-ramente”.

Qual è la cosa che l’ha più soddisfatta nelcorso di questi anni?“Il fatto di aver creato un vero e proprio rap-por to fiduciario con chi ha investito in que-

sta iniziativa, con le Aziende che hanno volu-to sposare il progetto Golf Forense alcunedelle quali sono presenti nel circuito da di-verse edizioni.E poi il fatto che una piccola realtà come ilGolf Forense sia riuscita negli ultimi tre anniad offrire un piccolissimo contributo all'Ospe-dale Pediatrico Bambino Gesù. Un piccolo so-stegno per i bambini meno for tunati, un pic-colo pensiero di cui il Golf Forense va orgo-glioso”.

Grazie per la piacevole chiacchierata Avvocato,allora non resta che augurarLe buon Natale efarLe un grande in bocca al lupo per la prossi-ma stagione.“Molte grazie e buon Natale da parte di tutto loStaff del Golf Forense a Lei, alla Vostra redazio-ne ed a tutti i lettori di Sport Club Magazine”.

golf[ ]

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L'Avv. Nicola Colavita

Francesca MercantiniDoina Ferri e Federica Pacchiarotti

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hiusa la decade d’oro del golfitaliano con i grandi succes-si internazionali dei fratelliMolinari e di Matteo Manas-sero, la seconda decade delDuemila si apre dal 5 al 7febbraio a Verona con la quin-

ta edizione del Salone Italiano del Golf. Nata come una scommessa, l’idea di Golf Towndi creare una sorta di Villaggio Ideale, nel qua-le ritrovarsi all’inizio di ogni stagione per dareun senso forte di crescita del movimento, pre-sentare le maggiori novità di un mercato quan-to mai interessante, esigente, internazionale,che spazia dall’attrezzo agli accessori, dalleproposte immobiliari al wellness, ha saputo tra-sformarsi anche in uno spot promozionale uni-co, per conquistare nuovi proseliti con la suaricetta creativa e atmosfera friendly. Divenuto ormai una solida realtà, il Saloneinterpreta un ruolo sempre più strategico peril prossimo grande passo di questo sport, at-torno al quale si sviluppano for ti attese, co-me quelle del Ministero del Turismo e del-l’Ente Nazionale per il Turismo, che hannoprevisto forti investimenti e incentivi, allo sco-po di creare flussi in bassa stagione, nellecittà d’ar te, e sulle coste del sud, per inci-

dere sulla ripresa economica come è avve-nuto per la Spagna. E’ certo, che grazie al matrimonio con Verona,il “comparto mazze & palline” o “green eco-nomy”, ha scoperto, valorizzato e offerto inmaniera tangibile, un prezioso Made in Italy .Si tratta di un valore di mercato in entrata euscita (clienti esteri), attraverso una sua ras-segna-contenitore, che mediamente calamita120 aziende e 150 marchi, dallo spillo sul qua-le poggia la pallina, al mostro tecnologico perrisparmiare tempo e denaro per la cura deigreen, per finire alla progettazione del moder-no campo da golf, come realtà immobiliare uti-le per l’ambiente e dai concetti economici.Nei tre giorni, il golf, viene interpretato in tut-ta la sua dimensione, come sport di successoche guarda anche ai giovanissimi, come dimo-strato da Matteo Manassero che nell’ultimaedizione ha ufficializzato nella sua città,qualetestimonial il fortunato passaggio al professio-nismo, offre la possibilità di conoscere e ini-ziare a praticare il gioco, grazie a un grande dri-ving range indoor con ben 10 postazioni. L’a-genda, in via di definizione, prevede anche que-st’anno un mix di affari, sport, mondanità, eriserverà grande attenzione anche al ProgettoScuola lanciato dalla Federgolf e al lato uma-

nitario che risalta ogni anno nel Galà per rac-coglie fondi per Life Inside e culmina nella con-segna degli Oscar ufficiali della stagione.Grazie alla sua particolare formula, Verona hapotuto crescere rapidamente anche in un con-testo internazionale, e lo dimostrano la presen-ze non solo di grandi aziende straniere ma an-che di grandi compagnie di turismo nazionali,dal Nicaragua, Spagna, Marocco alla Tunisia,che torna quest’anno per promuovere un pac-chetto golf-turismo economico a un’ora e mez-zo di volo dal centro-Europa e particolarmenteattrattivo nelle stagioni invernali.

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di Andrea Tranquilli

SALONE ITALIANO DEL GOLF,UNA GRANDE OCCASIONE

[ ]golf

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CON IL PATROCINIO:

FORNITORI UFFICIALI:

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:

UN EVENTO A FAVORE DI

Senza titolo-2 1 16-11-2010 16:54:41

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a cura di Lorenzo Arduini

ell’ambito dellemanifestazioni pa-trocinate dal Clubdei Circoli Sporti-vi Storici, si è svol-ta domenica 14novembre, sotto

un sole quasi primaverile, la II edi-zione del Trofeo Coppa dei Campio-ni di calcio a 5 organizzato dall’EurSporting Club e riservato alle squa-dre finaliste dei tornei svoltisi nelcorso del 2010 tra i sodalizi aderen-ti al Club.Il Torneo ha avuto luogo presso imoderni impianti dello Sporting, ri-nomato sodalizio di Roma sud, eha visto par tecipare la categoriaAssoluti, dove vincitrice è risultatala squadra del CC Lazio; la catego-

ria over 40, vinta ancora dallasquadra del CC Lazio; la categoriaover 50, vinta dal CC Aniene e lacategoria over 60 dove la vittoria èstata assegnata ex equo alle squa-dre del CT Eur e del CC Lazio.L’iniziativa conclude una stagionedensa di attività per tutti i Circoliaderenti al Club che oltre alle ini-ziative istituzionali e alla parteci-pazione ai numerosi campionatidelle rispettive discipline sportivehanno profuso un par ticolare im-pegno nella edizione del Circolia-mo 2010, storica mini olimpiadetra i Circoli , giunta alla sua V edi-zione e ricca di particolare valoresimbolico in considerazione dellacandidatura di Roma quale sededelle Olimpiadi 2020.

Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

Trofeo Coppadei Campioni

ClubdeiCircoliSportiviStorici

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[ ]Romatuttincircolo

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N

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CIRCOLO CANOTTIERIANIENE

CAMPIONATO DI SERIE A1:SCUDETTO ALL'ANIENEQuarantasei anni dopo il Circolo Ca-nottieri Roma guidato da Nicola Pie-trangeli, lo scudetto maschile a squa-dre torna nella Capitale grazie al Cir-colo Canottieri Aniene, che ha supera-to in finale al Palasport di Rovereto ilCastellazzo Tennis Club. E’ stata unasfida emozionante e lunghissima, con-clusasi dopo quasi quattordici ore digioco (la finale, iniziata alle 10 del mat-tino, si è chiusa intorno alla mezzanot-te). Per assegnare lo scudetto 2010è stato necessario giocare il doppio dispareggio in cui la coppia formata daSimone Bolelli e Flavio Cipolla ha bat-tuto Daniele Bracciali ed Alberto Briz-zi per 62 75 conquistando così il pun-to decisivo del 4-3. Per l’Aniene è ilprimo titolo tricolore a squadre dellastoria nel massimo campionato ma-schile."Questo titolo di campioni d'Ita-lia ce lo meritiamo tutto - ha detto Mar-co Barbiero, capitano dell'Aniene, do-po aver ricevuto il torfeo dal vice pre-sidente della FIT Ganni Milan - negli an-

ni scorsi avevamo sfiorato più volte lavittoria perdendo match incredibili aglispareggi. Questa volta ce l'abbiamofatto, i ragazzi sono stati grandi per l'in-tera stagione". Al suo fianco raggian-te il Presidente Giovanni Malagò: "E'una soddisfazione enorme vincere unafinale tanto lunga ed equilibrata comequesta, dopo averne perse alcune perun soffio. E' la vittoria di un gruppo fan-tastico e sono contento soprattutto peril Circolo, per i soci e per Roma, dovefinalmente torna lo scudetto che man-cava dal 1964".

EMOZIONI EUROPEE NEL NUOTO

Il primo importante appuntamento in-

ternazionale stagionale, gli Europei In-door di Eindhoven (i primi in vasca da25 metri senza i costumi di nuova ge-nerazione), sorride al nuoto “targato-Aniene”. Il bottino di una medaglia d’o-ro, tre d’argento e tre di bronzo e’ se-gno tangibile dell’ottimo stato di for-ma di un gruppo ormai, da anni, asse-statosi su livelli di eccellenza. Il princi-pale acuto corrisponde all’ottima per-formance di Federica Pellegrini negli800 stile libero. La “divina” vince as-sistendo dalla tribuna alla propria ga-ra: potrebbe essere un paradosso, mae’ proprio quello che e’ successo nel-la seconda giornata degli EuroIndoor.Nella piscina dedicata al grande Pie-ter Van den Hoogenband, Federica nuo-ta “solo” la serie della sessione mat-

tutina degli 800 stile libero, riuscen-do, tuttavia, ad ottenere il crono piu’veloce, 8’15”20, nuovo primato per-sonale. Peggio di lei fanno, nel pome-riggio, l’ungherese Kapas e l’ingleseMurphy. Grandi protagonisti DamianoLestingi e Caterina Giacchetti, entram-bi in grado di tornare dalla “terra d’O-landa” con due medaglie al collo. Da-miano raggiunge il primo podio inter-nazionale assoluto in virtu’ della splen-dida seconda piazza ottenuta nei 200dorso: una perfetta interpretazione digara gli consente di chiudere solo undecimo di distanza dal vincitore, il te-desco Yannick Lebherz. Performancesdi assoluto valore anche per CaterinaGiacchetti, in grado di conquistare due”pesanti” bronzi, prima nei 200 farfal-la (2’06”49), poi anche sulla distanzadei 100 metri. Argento anche per Ele-na Gemo nei 50 dorso

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CIRCOLO CANOTTIERI ROMA

ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ

Quest’anno il Circolo Canottieri Ro-ma ha deciso di festeggiare il Nata-le insieme ai piccoli pazienti dell’O-spedale Pediatrico Bambino Gesù.Il giorno 18 dicembre è stata orga-nizzata una grande manifestazionesportiva in cui hanno partecipato

centinaia di soci dello storico soda-lizio, che li ha visti coinvolti in diver-se discipline: corsa, calcio a 5, ca-nottaggio e tennis. La giornata sportiva all’insegna del-la solidarietà ha avuto inizio alle orenove con i runners impegnati nelclassico “giro dei ponti”. A seguireintorno alle dieci si sono schieratein campo quattro squadre di calcioa 5 e gli ultimi finalisti del torneo ditennis. A concludere tutti i soci si so-no riversati sul galleggiante romano,dove diverse imbarcazioni sul Teve-re hanno preso il largo alla volta diPonte Umberto I. Ad aspettare li i

canottieri erano presenti altri socidel Circolo con i loro famigliari insie-me a diversi medici rappresentantidell’ Ospedale Pediatrico BambinoGesù.Il Prof. Giuseppe Profiti e il Prof. Jeande Vile de Goyet rispettivamente Pre-sidente e Responsabile del Diparti-manto di Chirurgia e Centro Trapian-ti dell’Ospedale Pediatrico Bambi-no Gesù, hanno spiegato in confe-renza stampa insieme all’attualePresidente del Circolo Canottieri Ro-ma, Andrea Tinarelli, che l’intero ri-cavato dell’iniziativa sarà devolutoa sostegno dell’acquisto di un mac-

chinario di ultima generazione. Gra-zie ad esso si potranno fare diagno-si più veloci e si potranno fornire cu-re all’avanguardia ai bambini affet-ti da malformazioni vascolari, tumo-ri, embolie polmonari, malattie ga-strointestinali ed epatiche. Il Presidente Tinarelli coclude dicen-do di voler istituzionalizzare la mani-festazione sportiva, coinvolgendo an-che gli altri storici circoli capitolini,in modo che ogni anno si possa ri-petere questo grande atto di solida-rietà e lo si possa fare in manierasempre maggiore a favore dei bam-bini più sfortunati. M. Petracci

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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO

FESTA DELLO SPORT

Il 14 dicembre il Presidente Alfon-so Rossi ha voluto brindare con gliatleti delle varie sezioni del propriosodalizo. Tanti applausi per le nuo-ve realtà del canottaggio bianco ce-leste ma anche nazionale: i variRocchi, Acerra, Erika Bello e tantialtri nuovi talenti. Il consigliere Mar-coni ed il Vice Presidente Viggianohanno raccontato le gesta di que-sti ragazzi e ragazze che non tuttii soci conoscono, ma che con gran-de sacrificio stanno portando mol-to in alto i colori del Canottieri La-zio. Ma è stata anche la festa delcalcetto, caravella, calciotto e finoal Futsal con lo squadrone di cam-pioni che sta dominando insiemeal Palestrina il campionato nazio-nale di serie B. Un solo punto divi-de CC Lazio Futsal ed il Palestrina,a 5 dal termine del girone di anda-ta, nella lotta alla conquista dellaserie A2. E poi ancora le mille ani-me di questo circolo: il Tennis rac-contato, in assenza del grande Del-la Porta, da Ezio Scuderi, e poi pal-lavolo, basket ed il nuovissimoFootvolley raccontati da G.Ieradi.

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ANTICO TIRO A VOLO

Gli Internazionali di tennis Femminili

Il circolo del Presidente MicheleAnastasio Pugliese ospiterà gli In-ternazionali di tennis Femminili con50.000$ di montepremio.L'imponente macchina organizzati-

va è già par tita da diversi mesi eculminerà nel prossimo fine Mag-gio, con l'inizio di questa importan-te manifestazione che si avvia allasua VI edizione. Le premesse fanno pensare ad unprologo con i fuochi d'ar tificio, vi-sta la grande organizzazione che èstata messa in piedi in questo pe-riodo.Per la prima volta l'evento sarà ge-stito e organizzato da una divisio-ne di Marketing e Comunicazione

che si è prefissata il compito di po-tenziare, ancora di più, la culturasportiva all'interno del circolo sitonel cuore dei Parioli. Nelle precedenti edizioni è stata re-gistrata una grande partecipazionedi pubblico, che ha assiepato le tri-bune del “centrale” del circolo An-tico Tiro al Volo, mentre sulla ter-razza prospiciente i campi di gioco,venivano gustate le prelibatezze del-lo chef del club in un trionfo di fio-ri multicolori. La splendida vista su

Roma nord e sul monte Terminillodelizierà i frequentatori del torneo,tra uno smash e una voleè sui ma-gnifici campi in terra rossa dell’an-tico tiro al volo.Un altro punto di forza della fami-glia del Tiro Al Volo è l'affiatatissi-ma squadra running che nel Pros-simo 23 Gennaio parteciperà, co-me ormai da rituale, alla Corsa DiMiguel, evento nel quale ha sem-pre avuto ottimi risultati.Andrea Cecinelli

CIRCOLO ANTICO TIRO A VOLO

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EUR SPORTING CLUB

INCARICO DEL CLUB DEICIRCOLI STORICIL'Associazione dei Circoli Storiciha deciso di affidare a Bruno Al-bani, Presidente dello Spor tingClub EUR, l'incarico di coordinarel'attività sportiva del Club dei Cir-coli Storici. Lo scopo è quello diportare a fattore comune le enor-mi potenzialità spor tive che cia-scuno dei Circoli presenti nel Clubpossiede, tentare di organizzare al

meglio il calendario delle iniziati-ve previste, in for te espansione apartire dal prossimo anno. Partire dallo sport, e non potevaessere diversamente, per crearequel senso di appartenenza sen-za il quale niente è destinato a de-collare.E' chiaro che ciascun Circolo man-terrà la propria storia e la propriapeculiarità, ma si cercherà di por-tare all'attenzione di tutti le prero-gative e la diversità di Circoli co-me quelli che compongono il Clubin termini di etica, moralità e spor-tività nel pur sano agonismo chedeve sempre esserci.Roberto Cundari

CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO

L’ARTIGIANATO AL SERVIZIO DEL CANOTTAGGIO

Della cultura del canottaggio fa sicu-ramente parte anche la cura delle im-barcazioni, e i soci del Circolo Canot-tieri Tirrenia Todaro, con l'impegno del-le proprie maestranze, credono chemantenere viva un’attività di carpen-teria e farla conoscere all'esterno aigiovani sia un piccolo contributo almantenimento di una professionalitàartigiana da non perdere.Lo scorso anno è stato organizzato

un' incontro con i ragazzi del liceo Az-zarita a cui sono state illustrate le tec-niche di riparazione delle imbarcazio-ni di canottaggio in legno ed ancheper il 2011 sono in programmanuovi incontri.Questa attività è ancora più gratifican-te se a beneficiarne sono barche chefanno parte della storia di un circolo

per i trascorsi sui campi di gara.Il doppio canoino del Circolo di garene ha fatte tante, con i ragazzi, gli at-leti ed i master, senza contare le mi-gliaia di uscite sul fiume come barcada scuola e da diporto. Ora, dopo l'at-tento restauro effettuato dal nostrocarpentiere, tornerà a navigare sul Te-vere per una nuova stagione di sport.

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TENNIS CLUB PARIOLI

FESTA DI NATALE E PREMIAZIONI

Serata di festa al Tennis Club Pa-rioli per il tradizionale appunta-mento con gli auguri di Natale ela premiazione della stagionesportiva 2010. Ad accogliere leoltre 180 persone fra soci delCircolo ed atleti il presidenteMaurizio Romeo con la vicepre-sidente Rossana Ridolfi Letta eil direttore sportivo Zibi Boniekche hanno consegnato coppe etarghe prima del buffet natalizio.Ad aprire la cerimonia sono sta-ti alcuni premi speciali riservatia Simona Panelli, socia del TCParioli, per il suo grande impe-

gno in Circoliamo 2010 - la re-cente olimpiade dei circoli stori-ci - il consocio Beniamino Quin-tieri per il successo all'Expo diShanghai 2010 e Livia Carè peri suoi ottimi risultati all'ultimamaratona di Firenze. Si è proseguito poi con le pre-miazioni delle attività agonisti-che a squadre ed individuali frale quali la promozione della squa-

dra femminile in A1, e il titolo dicampione d'Italia under 12 diGian Marco Moroni; in chiusurasono state premiate le attivitàsociali e a salire sul palco que-sta volta sono stati i soci finali-sti nelle varie categorie del tor-neo sociale di tennis e la squa-dra di calcio a 5 vincitrice delcampionato di serie D e promos-sa in C2. La serata, dopo la ce-

na a buffet, si è poi conclusa conil tradizionale brindisi degli au-guri di Natale. Entrata a far parte della tradizio-ne del circolo, la festa di Nataleriser vata ai bambini, ha avutoancora una volta uno straordina-rio successo di partecipanti conoltre duecento bambini e tantis-simi soci che li hanno accompa-gnati. Giunta alla sua terza edi-

zione la festa ha avuto in Lucasun grandissimo intrattenitore,che ha fatto sorridere e entusia-smare tutti i presenti con i suoisketch, i suoi giochi e la sua mu-sica che ha coinvolto grandi epiccoli. Fra le bellissime coreo-grafie e addobbi natalizi, non èmancato Babbo Natale che haportato doni per tutti i bambinipresenti!

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Anno nuovo, di nuovo in forma.

Con il nuovo anno regalati l'atmosfera serenae accogliente di Aquaniene: una delle piùbelle strutture sportive in Italia, con trepiscine (di cui una olimpionica), aree fitness,

una ludoteca per i più piccoli, l'Adidas Store e la zonawellness. Vieni a scoprire Aquaniene, con gli amici e latua famiglia, e inizia in forma il nuovo anno.

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FUTBOLCLUB

Dicembre, mese gelido a Roma, tranne che al Futbolclub

Nonostante il freddo del mese alFutbolclub si è vissuto uno dei mo-menti più caldi della stagione: giàben avviati l’Adidas League, la Cop-pa Veterani e la Futbol League, pri-ma delle feste tutti in campo per ilTorneo di Natale. La prima manife-stazione appare, dopo le prime tregiornate, più aperta che mai: non-ostante l’Olgiata schieri, tra le suefila, calibri da 90 come Di Biagio,Cesar e Candela, al momento hasolo 4 punti in classifica, frutto diuna vittoria, un pareggio e unasconfitta. Anche il Futbolclub iniziacon il freno a meno tirato, pareg-giando con il Flaminio nella garad’apertura e risollevandosi nellaterza giornata con la prima vittoriastagionale. Al momento al coman-do ci sono Lazio e Due Ponti, macon due vittorie e un pareggio: be-ne anche la new entry Salaria SportVillage, sempre più convincente aogni partita e da non sottovaluta-re il CT Belle Arti. Nel torneo intercircoli di calcettocominciano, invece, a emettersi iprimi verdetti: nell’Over 40 è lottaa due tra Futbolclub e Flaminio Anie-ne, nell’Over arancioblu se la lotta-no con il Torrino, mentre nell’Over60 la Tevere Remo sembra già averchiuso i conti. Passando alla Fut-bol League sempre e solo Liverpoolin vetta: la squadra del presidenteImpara batte il Real Madrid di Pal-ma e sembra davvero di un altro li-vello. A questo punto solo i gol diSimone Inzaghi potranno permet-tere al Milan di Parnasi di contra-stare la leadership dei Reds. Madicembre, e in particolare a ridos-so del Natale, è il mese per il tor-

neo omonimo di scena al Futbol-club. Quest’anno la disciplina in cuisi cimenteranno i vari circoli saràquella del calciotennis: uno“sport”, se così vogliamo definir-lo, molto in voga al Futbolclub: sigioca sul campo da calcetto, deli-

mitato da apposite linee create perl’occasione e diviso in due da unarete da tennis, con il punteggio, secosì se può dire, simile a quello delping pong. Sotto la supervisione diMister Portieri sta diventando, gior-no dopo giorno, la rivelazione del-

l’anno e proprio per questo si è de-ciso di trasportare in questa disci-plina il consueto torneo natalizio.Insomma anche a Natale il Futbol-club non si ferma, anzi: tre torneiintercircoli più uno sociale. Gianmatteo Colla

Detto: Detto: PiggiRuolo: CentrocampistaPiede Preferito: DestroPezzo Forte: il CucchiaioSquadra del Cuore: AS Roma

Il socio del mese Nome: Pierluigi Orazi

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Romatuttincircolo[ ]

DUE PONTI SPORTING CLUB

Il circolo ha fatto… 13 !(e non si fermerà!)

Il Memorial “Marco Grisanti”, mani-festazione di nuoto Master organiz-zata dal DUE PONTI ed inserita nelCircuito Nazionale Supermaster, ègiunta quest’anno alla sua tredice-sima edizione e non vi è ombra didubbio che, ogni anno, è semprepiù bella: come dire… Invecchian-do si migliora!Frutto del lavoro e della competen-za di uno staff ormai collaudatissi-mo, che vede coinvolto in prima per-sona nell’ organizzazione, nella pre-parazione in senso “fisico” e nellapartecipazione alle gare, il Presiden-te stesso, Pietro Tornaboni. L’alle-

gra “macchina da guerra” allestitaper il Grisanti, presso il polo nata-torio del Foro Italico, nella storicapiscina “dei mosaici”, parte con me-si di anticipo: richiesta alla Federa-zione, riunioni tecniche, mail d’invi-to alle società di tutt’Italia, assegna-zione dei compiti e dei ruoli per ilgiorno della manifestazione, mon-tagne di carta per le stampe dei car-tellini e dei programmi, “levatacce”ad ore antelucane… Tutto questo èGrisanti e la risposta in termini nu-

merici è sempre esaltante.Persone giuste al posto giusto, chefanno girare e scorrere la Manife-stazione in maniera impeccabile,cercando di limare al minimo gli er-rori e le perdite di tempo e che ri-escono a gestire i 1.000 iscritti e lequasi DUEMILA presenze gara, intempi ragionevoli ed “umani”, inquello che è ormai il Meeting con ilpiù alto standard di qualità ed ope-ratività! E quando al termine dellagiornata, con premiazioni fastose e

ricche di regali consegnati ai vinci-tori, oltre le “solite” medaglie e cop-pe, i partecipanti stessi e i rappre-sentanti di Società ti vengono a di-re: “ Complimenti! Vengo semprevolentieri da voi, perché, non so co-me facciate, ma ogni anno superaquello precedente, per quanto ci tro-viamo bene!” tutte le fatiche si sciol-gono in un istante ed è la nostramaggior soddisfazione, vedere ap-prezzato il gran lavoro svolto prima,dopo e durante la gara!!!

Mentre si svolgeva a pieno ritmo ilGrisanti, i Ragazzi del Settore Pro-paganda erano impegnati a Civita-vecchia per la Seconda Tappa delCircuito Confsport e portavano a ca-sa il lusinghiero bilancio di TRE RE-CORD ITALIANI con LEONARDO TOR-NABONI, nei 100 Dorso CategoriaRagazzi, ANDREA CAPPUGI, nei 200Misti, Categoria Juniores e ALESSIOPALMA nei 100 Farfalla , CategoriaCadettiMarco Pomponi

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nche il 2010 è andato in archi-vio, e con esso un anno di Pez-zana davvero intenso. La nuo-va stagione è oramai nel vivoe la pausa natalizia è servitaper ricaricare le batterie, in vi-sta di una lunga volata che por-

terà alle fasi finali. Tante emozioni vissute fino adora, che nel nuovo anno cresceranno ancora dipiù. Si parte con la Coppa, intitolata quest’annoad un “amico” ed “appassionato” del Pezzana,

Alessandro Vommaro. A contendersi la coccardanella categoria Assoluti saranno le migliori di que-sto primo scorcio di stagione. Attenzione alla sor-presa Boca Junior (Tempio del Cinema) che puòcontare sulla presenza di “Pluto”Aldair. Il ruolo difavorita sarà interpretato dal Chelsea (Fondo A.P.Pubblica Sicurezza) che ha alzato al cielo la cop-pa nelle ultime due edizioni. Terza incomoda inquesto gruppetto il Milan (Studio Legale Spada-fora-De Rosa) che è riuscito a chiudere l’anno so-lare al secondo posto e punta dichiarato alla vit-

toria finale del campionato. E se l’appetito vienmangiando, anche in coppa attenzione al sodali-zio del presidente Alessandro De Rosa. La Cop-pa “Alessandro Vommaro” sarà protagonista an-che nella categoria Over 40, con le migliori ottoa contendersi il trofeo. Le due capolista Ajax (TheFans) e Juventus (Rezza spa) partono con i favo-ri del pronostico. Quanto fatto fino ad ora nonsi può cancellare e le loro rose sono all’altez-za del doppio impegno. Dietro di loro il grup-petto delle inseguitrici capitanate da Arsenal

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Torneo Pezzana[ ]

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CHELSEA (ASSOLUTI), AJAX E JUVENTUS(OVER40), ARSENAL (OVER50)

CAMPIONI D’INVERNOdi Alessandro Grassetti_foto Matteo Ciambelli

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(Antico Tiro al Volo) e Barcellona (Mobilnovo).E poi attenzione alla vera sorpresa della categoria,il Vasco da Gama (Carburanti AGIP Cirulli) che do-po un anno così chiede al 2011 la consacrazionedefinitiva. Il Pezzana è anche divertimento, lo san-no i “ragazzi” dell’Over 50. Per loro la voglia di gio-care è sopra ogni cosa e proprio il 2010 è statol’anno dell’inizio di questa nuova avventura. L’Arsenal (Antico Tiro al Volo) cannibale è stato fer-mato nell’ultima gara dell’anno, ad un passo dal-l’imbattibilità annuale. Prima di Natale è stata laLazio (Telegi) a riuscire nell’impresa riaprendo i gio-chi. Ad approfittare dello scivolone il Real Madrid(Centro Asfalti) ed i laziali. Chiudiamo con uno sguardo alle classifiche perso-nali fino a dicembre: tra i marcatori per ora al co-mando Bocchini con 19 reti seguito da Del Vecchionegli Assoluti; negli Over40 al comando Borghi con17 reti seguito dal duo Artistico-Apuzzo; negliOver50 domina Filippis. Segnalati negli Assoluticome migliori Somma (portiere), Cristofanilli (di-fensore), Di Biagio (centrocampista), Tonetto (la-terale) e Bocchini (attaccante); negli Over40 Ber-nabei F. (portiere), Lacomba (difensore), CucciariA. (centrocampista), Galli (laterale) e Apuzzo (at-taccante); negli Over50 Di Rocco (portiere), Mat-toni (difensore), Ciorciolini (centrocampista), Sal-vati (laterale) e Aversa (attaccante). Anche nel 2011il divertimento è assicurato e il Pezzana sarà co-me sempre il simbolo dei tornei capitolini.

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Montagnauna vacanza

sempre al Topdi Valentina Altavilla

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Uno speciale a 360° dedicato tuttoalla montagna e alla neve. Dalle

località low cost a quelle più esclusive,dai servizi pensati per i più piccoli alletendenze sciistiche più alla moda. Unviaggio intenso allo scoperta di una

vacanza ad alta quota.

eve? Si, ma non solo.Se siete infatti tra quelli che pensa-no ancora che la classica vacanzain montagna sia solo piste da sci,slitte o tepori di un rifugio, allora visbagliate. Le tendenze per la stagio-ne sciistica 2010/2011, conferma-

te già durante lo scorso inverno, tratteggiano infattiun turismo ad alta quota quanto mai attento a tuttiquegli elementi collaterali che fanno della vacanzaun’esperienza assolutamente unica e autentica. Inuna parola, esclusiva. Intrattenimento, shopping,aree Wellness, cucina locale; e ancora soggiorni nel-la località alla moda, dove ci si può imbattere maga-ri in personaggi famosi e visti alla tv e passeggiataper paesi- vetrina nella speranza di trovare quel qual-cosa in più: sembra essere questo il totem dell’in-verno per gli italiani. La montagna è diventata ormaiun cult. E gli operatori del settore non si sono fattitrovare impreparati.Sono centinai infatti le strutture ricettive che offro-no ai vacanzieri servizi di ogni tipo, dai centri benes-sere e relax al divertimento a misura di bambino, daipacchetti vacanze per le famiglie a quelli romanticipensati unicamente per le coppie, per non parlarepoi della possibilità di praticare escursioni, itinerari,visite ai rifugi, ecc.L’unico elemento che per fortuna è ancora ben sal-do nell’immaginario della vacanza tipo in montagnaè la neve e l’innevamento. Può sembrare banale, manon è affatto scontato.Anche chi frequenta la montagna senza sciare, an-che chi trascorre un week end con amici e non è piùdi tanto interessato alla pratica sportiva rinuncia alsoggiorno se non c’è la neve, se la località non èbianca, perché la gratificazione che si prova ad es-sere lì, anche solo a passeggio sulla neve, con unbombardino o un vin brulé in mano, è ciò che gene-ra memoria e racconto.

Sciare…per tutte le tasche!Capitolo spinoso, i prezzi: gli italiani, si sa, sono unpopolo di spendaccioni, ma in periodi particolarmen-te critici come questo, un occhio ai costi e alle pro-mozioni di certo non guasta.Dall’indagine effettuata da Skipass Panorama Turi-smo, l'Osservatorio Turistico della Montagna Italianasull’inverno appena cominciato emerge infatti comele possibilità economiche spingano oggi gli italiani apreferire sempre più i cosiddetti Short Break, ancheper una questione di maggiore libertà nella scelta didate e servizi; sono ormai tramontate invece, perchétroppo costose e rigide nell’offerta, le tradizionali set-timane bianche. Se poi a questo si aggiungono offer-te promozionali allettanti, allora tanto meglio.

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speciale neve

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Già perché, se cresce la domanda di short breakaumentano ovviamente anche le relative tarif-fe, anche se grazie a internet oggi è possibiletrovare la soluzione più comoda e convenienteper trascorrere piacevolmente un weekend dimontagna.Tante sono infatti le mete sciistiche low cost,ma allo stesso tempo suggestive e affascinan-ti. In Lombardia ad esempio, dove la stazionesciistica più vicina è quella dei Piani di BobbioTrentino-Panarotta: 18 km di pista per questalocalità che dal 2002 si propone come meta al-ternativa low cost del Trentino: meno inflazio-nata e davvero caratteristica, offre una magni-fica vista sulle Dolomiti di Brenta. Da non di-menticare poi gli infiniti borghi incastonati tra lemontagne del Friuli, come Sutrio, paesino del-la Carnia noto per i suoi artigiani del legno oBorgo Soandri, veri e propri tesori ad alta quo-ta, dove è possibile anche degustare le tanteprelibatezze del luogo. Se quindi il vostro por-tafoglio non è proprio in perfetta forma per af-frontare una vacanza sulla neve, allora pochisemplici consigli basteranno per rendere spe-

ciale il vostro soggiornomontano super conve-niente! Innanzitutto, ilsuggerimento miglioreper poter prenotare unavacanza sulla neve aprezzi stracciati è quellodi muoversi almeno 2mesi prima.Se invece avete decisoall’ultimo momento dipartire, allora la cosa piùconveniente è cercare online o in agenzia i last mi-nute, anche per quel cheriguarda i voli.Per quanto riguarda invece la sistemazione, re-sidence, hotel o appartamento/villa, tutto di-pende dalla compagnia della vostra vacanza; in-fatti se siete in famiglia è bene scegliere un ap-partamento o villa, per ammortizzare i costi (ilpiù delle volte conviene questo tipo di sistema-zione per le famiglie, soprattutto se numerose).Se invece si è con degli amici, allora meglio l’-

Hotel o il Residence (ognu-no pagherà la sua quotaunica e sarà servito e rive-rito).

Per chi invece non bada aspese Quando si tratta di vacan-ze le mete più classicheche non tramontano mai:Cortina d’Ampezzo, Madon-na di Campiglio, Cervinia,Courmayeur. Se cercateuna vacanza da super lus-so molto originale e alter-

nativa, allora non potete non visditare gli iglooa 5 stelle! Vivrete infatti come gli eschimesi sot-to una cupola di ghiaccio, in un igloo a 5 stel-le, come quello di Davos ad esempio, la cittàpiù alta delle Alpi, in Svizzera. Ogni camera-igloosaprà regalarvi il massimo comfort extra lusso.In particolare le suite, quella romantica e quel-la super romantica, offrono candele, sauna, ser-vizi da toilette riscaldati, cesto di benvenuto con

Anche chi frequenta lamontagna senza sciare,anche chi trascorre un weekend con amici e non è piùdi tanto interessato allapratica sportiva rinuncia alsoggiorno se non c’è laneve, se la località non èbianca, perché lagratificazione che si provaad essere lì, anche solo apasseggio sulla neve, conun bombardino o un vinbrulé in mano, è ciò chegenera memoria e racconto.

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prosecco in camera. Occhio però alla tempera-tura: nelle stanze si arriva anche a meno 0!

Gli alberghi..glaciali!Gli alberghi di ghiaccio sono un'invenzione di ar-tigianato e fantasia tipica dei paesi scandinavi,dove vengono letteralmente assemblati con bloc-chi di ghiaccio anche di grandi dimensioni, te-nuti insieme da una specie di 'malta' di nevechiamata snice, che fa da collante e consentedi realizzare strutture molto più voluminose ecreative di un classico igloo. Veri alberghi, ge-neralmente aperti al pubblico da gennaio adaprile, capaci di offrire aree cocktail, zone risto-rante e un numero di camere anche consisten-te, ma sempre con una temperatura interna su-periore allo zero, anche quando all’esterno siarriva a meno venti gradi.

Curiosità: l’hotel di ghiaccio più grande del mon-do si trova in Finlandia dove un team di 15 scul-tori ha trasformato più di un migliaio di camioncarichi di neve nell' incredibile Snow Village. Lastruttura è aperta fino a primavera e viene ognianno riscolpita. All' interno lo Snow village è in

Le piste più toste!Se amate sfidare la neve all’ultimo duello e siete pronti ad affrontare qualsiasi cosa, anche lapiù rischiosa, allora le piste ai limiti dell’impossibile vi stanno aspettando, in Italia e in Europa!Harakiri – Mayrhofen, AustriaImmersa nella valle Zillertal, questa leggendaria pista, che non a caso prende il nome dal ritosuicida giapponese, ha una pendenza da brivido del 78% ed è lunga 1.300 metri. Grand Couloir de la Saulire – Courchevel, FranciaCalma e sangue freddo e una buona tecnica sono necessarie anche per affrontare questapista. Parte dei Couloirs de la Saulire, ‘corridoi’ (coloirs) che costeggiano la parete della cimadel Saulire, è una pista nera con un panorama mozzafiato.La Erta – San Vigilio di Marebbe, Bolzano Nel cuore delle Dolomiti e parte del carosello sciistico più grande d'Italia, il Dolomiti Superski,San Vigilio ospita quella che è considerata una delle piste italiane più toste: la Erta. Conl'apertura ufficiale della nuova stagione invernale per San Vigilio e il Plan de Corones sono inballo tante novità.

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grado di ospitare fino a sessanta ospiti per not-te, che dovranno sopportare temperature com-prese tra gli 0 e i -5 si addormenteranno su co-modissimi letti fatti di... blocchi di ghiaccio!Ovviamente non c'è solo l'hotel: un bar di ghiac-cio ed un ristorante di ghiaccio, completo di sci-voli e sculture di ghiaccio, sono stati realizzatiper trattenere i visitatori presso la struttura, sen-za il bisogno di andarsi a cercare qualcosa di

caldo altrove. Il freddo vi spaventa? Niente pau-ra, esistono infatti anche due "calde" cameresotterranee per i viaggiatori meno arditi.

Le nuove tendenze per la stagione sciistica2010 – 2011 in Italia e all’esteroQuesto inverno gli appassionati della neve pos-sono trovare in diverse località della montagnaitaliana tantissime opzioni come:

• Eliski: disciplina sportiva praticata soprattut-to dall’estero, ed in particolare dai clienti fran-cesi (in Francia la pratica dell’eliski è vietata).Diverse opportunità sul versante nord-ovest pergli appassionati di freeride ski, in particolar mo-do in Valle d’Aosta e Piemonte.• Snowkite: per chi ama lasciarsi condurre daun aquilone con ai piedi gli sci o lo snowboard,ed ama la velocità per salire o scendere pen-dii, vi è la possibilità di praticare lo snowkite aCortina d’Ampezzo come pure al Cimone, e inmolte altre zone ventose;• Winter Trekking: l’evoluzione del trekking peri veri appassionati della montagna, con la pos-sibilità di trascorrere alcuni giorni tra le mon-tagne, con ciaspole o praticando il nordik wal-king. Da provare a Bardonecchia.Per i cultori invece delle novità e per chi desi-dera scoprire nuovi luoghi e paesaggi, ecco al-tre offerte dall’estero:• ski-safari: una settimana passata a sciare

ogni giorno in una diversa località nel compren-sorio della British Columbia (Canada).• snowmobile tour: una settimana in tour conmotoslitte, alla scoperta di luoghi e di tradizio-ni nel Quebec (Canada), ma anche in Colorado,allo Yellowstone National Park, in Finlandia o in Russia.

Bimbi e sciChi l’ha detto che la montagna è una vacanzasolo per i grandi? Da anni, ormai, si stanno svi-luppando realtà a misura di bambino anche sul-la neve. Dagli alberghi ai parchi giochi e asili,pensati per regalare ai genitori una giornata in-tera "in totale libertà"! Ma non solo. Le tantescuole di sci presenti nel nostro paese consen-tono ai bambini anche di imparare a sciare nel-le massime condizioni di sicurezza. Tantissimiservizi dunque pensati per i più piccoli, ma an-che per i genitori. È già, perché la tanto desi-derata vacanza non deve trasformarsi in unostress per mamma e papà. Spazio cosi al di-vertimento baby, che garantisca però alla fami-glia la massima tranquillità unita alla certezzadi far trascorrere ai propri bimbi una vacanzapiù che salutare all’aria aperta. Nelle miglioriski area di valle troviamo infatti piste ad hocper loro, pendii adatti all’apprendimento dellosci, campi scuola in paese dotati di nastri tra-sporta bambini, pupazzi giganti e attrezzatureutili per fare dello sci un fantastico ed emozio-nante gioco nuovo. E ancora, aree adibite a par-co giochi con igloo di ghiaccio, mega gonfiabi-li, scivoli e casette, miniclub con animazione,biblioteca per bambini, happy hour al pomerig-gio con baby dance e squisite merende.

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Per quanto riguarda la pratica sportivasulla neve dedicata ai più piccoli, eccouna serie di utili consigli direttamente dalcampione degli Azzurri di sci, GiorgioRocca

Qual è l’età adatta par iniziare?generalmente si indicano i tre anni comeetà per cominciare a calzare gli sci,magari solo per camminare e affrontarele prime scivolate. Diversamente da altrisport, lo sci è infatti un’attività che sipuò apprendere sin da piccoli.L’importante è comunque che i bambinisi divertano sempre.Quali sono i benefici dello sci? Dal puntodi vista fisico sviluppa l’agilità e lacoordinazione neuro-motoria e l’equilibrio.Dal punto di vista caratteriale insegna adavere fiducia nelle proprie capacità,quindi è un sport particolarmenteindicato per i bambini timidi e insicuri. Epoi lo sci si pratica in montagna, dove sirespira aria pulita e dove si è a strettocontatto con la natura.Meglio i corsi collettivi o individuali? Unmaestro privato ha più tempo e piùattenzione da dedicare. Ma per i bambinilo sci è e deve essere soprattutto ungioco. In questo senso i corsi collettivi,oltre a costare meno, risultano piùdivertenti, poiché i bambini stanno fra diloro.E per l’attrezzatura? Al primo posto fra lemisure da prendere per salvaguardarel'incolumità dei piccoli sciatori c'èsicuramente il casco. Per questo lascelta del casco da sci da comperaredeve essere fatta con attenzione. Il cascodeve essere comodo, ma non troppolargo. Quando il bambino indossa ilcasco, accertatevi che il cinturino sialegato e che non sia né troppo largo, nétroppo stretto. Mai indossare un cascoda bicicletta per sciare e nemmenomettere il berretto sotto il casco.

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L'EVENTO:L'OPPORTUNITA CHE NON POTETE

LASCIARVI SFUGGIRE.

CA-CO-HU 1p 17-2:AGILA 16-02-2010 12:16 Pagina 1

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uovo Vito. Più affidabile anchedelle renne”: con questo coremessage dal 29 novembre al17 dicembre le strade della Ca-pitale sono state lo scenario in-discusso dell’arrivo anticipatodi un insolito Babbo Natale che,

trainato dalle inseparabili renne, ha sfrecciatoper le vie della città eterna a bordo dei nuovi Vi-to marcati Mercedes-Benz.Immesso sul mercato da poco più di un mese,infatti, questo nuovo veicolo commerciale eco-compatibile ha attirato gli interessi degli addettiai lavori più esigenti grazie alla perfetta unionedi comfort e affidabilità nonché la garanzia di con-sumi contenuti e prestazioni eccellenti.In modo non del tutto convenzionale ma sicura-mente di grande effetto, con la complicità del cli-

ma natalizio, Mercedes-Benz Roma ha saputosfruttare al meglio le caratteristiche peculiari delveicolo rendendolo, solo per pochi giorni, il mez-zo preferito del nonno più amato di tutti i tempi:Babbo Natale.Durante il loro tragitto, non solo nei posti più sug-gestivi della capitale ma anche per le strade piùinsolite, i Babbo Natale alla guida della loro “Vi-to-slitta” si sono fermati a salutare tutti coloroche con un sorriso e una parola gioiosa li acco-glievano e, invece del solito “oh!oh!oh!”, i fortu-nati hanno ricevuto montagne di inviti per prova-re l’emozione di guidare una “Vito Slitta” pressolo showroom Mercedes-Benz Roma di Via Vario-la. Possiamo dire che quest’anno Babbo Nata-le, grazie al nuovo Vito, ha preferito la sicurezza,il comfort e la forza…alle sue compagne di sem-pre, le renne!

NTour della Capitale per il nuovo veicolo commerciale

di Mercedes - Benz

Nuovo Vito. Più affidabile anche

delle renne!

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[ ]motoriclubstyle

di Francesca Caputo - Ufficio Stampa Mercedes-Benz Roma

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[ ]clubstylecult

e gloriose figurine Pa-nini. Tutti le abbiamoamate e collezionate,intere generazioni nehanno fatto una mer-ce di scambio. Chinon ha sofferto per

completare il suo album dei calcia-tori? Chi non si è identificato nel ve-dere i bambini di oggi intenti a scam-biarsi e ad incollare le figurine coni volti dei giocatori di Serie A e B?Nel 2011 le figurine più amate da-gli italiani compiono 50 anni. “Legrandi raccolte per la gioventù” – co-sì era scritto sulle copertine dei pri-mi album – nascono dalla passioneper il collezionismo di due fratellimodenesi: Benito e Giuseppe Pani-ni, gestori di un chiosco in corsoDuomo a Modena nel 1945 e poidistributori di giornali dal 1954. Nel1960 i due fratelli acquistarono unlotto di figurine invendute, le confe-zionarono in piccole bustine e le pro-posero sul mercato: fu un succes-so inaspettato, le figurine andaronoa ruba e già nel primo anno le bu-stine vendute superarono i tre mi-lioni. L'anno successivo i Panini de-cisero di fare tutto con i loro mezzi,stampando le figurine e creando an-che il primo album per la loro rac-

colta. Le vendite furono quintuplica-te, e i milioni di bustine vendute fu-rono 15. Era ufficialmente nata lacollezione "Calciatori". In 50 anni lefigurine sono cambiate molto poco,divenendo una sorta di simbolo pergli amanti del vero rito che dovreb-be animare lo sport in generale edil calcio in particolare, spirito che èandato perdendosi con la commer-cializzazione di questi ultimi anni.Naturalmente qualche cambiamen-to c’è stato, per adattarsi ai muta-menti del mondo del pallone: l’e-sempio che viene in mente per pri-mo è sicuramente l’uscita di nuovefigurine dopo la chiusura del merca-to di gennaio, con i giocatori che in-dossano la maglia della nuova squa-dra. Per permettere ai bambini di at-taccare queste figurine aggiornatesono stati inseriti negli album deglispazi aggiuntivi nelle pagine di ognisquadra, spazi però in cui è assen-te il tradizionale numero che lo as-socia alla figurina. Sono poi state pensate altre raccol-te, come quella dedicata alle squa-dre che partecipano alla ChampionsLeague o ai Mondiali e anche que-sto, se ci pensate, è sintomo delcambiamento del calcio di oggi, do-ve i nostri bambini vengono attirati

maggiormente dalle grandi stelle delcalcio europeo e mondiale che ve-dono in televisione, rispetto a chi in-dossa la maglia della squadra del-la loro città.Un elemento che non si è voluto maicambiare in questi anni è il logo del-le figurine, ormai entrato nella leg-genda: esso raffigura un calciatore,con maglia rossa, calzoncini bian-chi e calzettoni gialli e neri, ritrattomentre esegue una rovesciata. Ilsimbolo è ispirato al gesto atleticodi Carlo Parola durante un Fiorenti-na – Juventus del 15 gennaio 1950.

L

Importante ricorrenza per la raccolta di figurine simbolodell’infanzia e della passione per il pallone

I Calciatori Paninicompiono 50 annidi Lorenzo Arduini

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IMS ex 65

Dicembre new010* 1-12-2010 18:26 Pagina 67

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opo anni di collaborazione, Clau-dia, Alice, Cristina e Valeria han-no costituito l’Associazione Cul-turale Artistica Sportiva Dilet-tantistica Cerchio Magico Clubche promuove la Danza del Ven-tre sotto tutti i suoi molti aspet-

ti. Da quest’anno la loro sede fissa è a Bollate(MI) dove propongono, corsi, workshop e percor-si formativi anche in collaborazione con altri mae-stri e maestre. Oltre ad organizzare già da dueanni uno spettacolo di fine anno a teatro unendotutte le allieve dei loro corsi, sono promotrici di“Danzando nel Bosco”, un weekend per danzarein mezzo alla natura, il cui ricavato viene devolu-to in parte alla Riserva WWF Di Vanzago che ciospita e in parte ad enti di volontariato. Le ragaz-

ze sono reduci dalla loro ultima fatica “The Belly-Code” Kermesse di danza del Ventre organizza-ta a Milano principalmente da Claudia e Alice. L’e-vento si è svolto il 20 e 21 Novembre al Leonar-do Hotel da cui è derivato il titolo dell’evento, edha riscosso un buon successo sia per quanto ri-guarda gli stage diurni che per lo spettacolo chesi è svolto sabato sera. Tra le varie insegnantiospiti della Kermesse oltre allo stesso CerchioMagico, Farida Bissinger, Cristina Multinu, IreneBorg, Wael Mansour, Olivia Mancino, ValentinaCalabrò, Valeria Guatta, Giulia Birose, Gazelle,Marta Bove e Les Soeurs Tribales. In collabora-zione con queste ultime, è stata ospite della Ker-messe la Superstar Sadie Marquardt dagli Statiuniti. La Danzatrice Vitruviana che troviamo sul-la locandina è stata disegnata da Silvia Bassi.

DANZA DEL VENTRE I movimenti propri di questa danza apportano nu-merosi benefici soprattutto alla schiena e alla cir-colazione, ma anche a livello psicologico. La mu-scolatura si rinforza e diventa più flessibile, si mi-gliorano il portamento e la gestualità e si ottieneuna maggiore consapevolezza del proprio corpo.Grazie al lavoro sul bacino, ma non solo, si entrain contatto con le personali energie femminili. E’per donne di qualunque età e corporatura e nonsono richieste né una particolare attitudine né al-cuna preparazione. Va ben oltre i confini geogra-fici del mondo Mediorientale a cui è associata epuò fondersi senza difficoltà ad altre danze crean-do contaminazioni ricche ed originali. La danzadel ventre è un’arte antica quanto la donna stes-sa che, tramandata e reinventata fino ai giorni

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Il Cerchio Magicoe le sue iniziativedi Roberta Santoro

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nostri, offre la possibilità di riscoprire la propriafemminilità e il gusto della coralità divertendosi.Parte del mistero di questa danza sta proprio nel-la ricerca delle sue origini. E’ affascinante legge-re le teorie e gli studi su come sia nata la danzaorientale, come si sia evoluta e cambiata nel cor-so del tempo. Anche se ci sono ad oggi validis-simi danzatori e insegnanti uomini, l’altro nomedella danza, danza del ventre, ci suggerisce cheessa è prima di tutto una danza femminile, ca-pace di sottolineare con i suoi movimenti la sen-sualità del corpo femminile e la sua caratteristi-ca primaria di essere protagonista del miracolodella vita. E’ proprio qui che andrei ad individua-re l’origine di questa danza, il ventre femminile,perché è da quando la donna esiste che la dan-za ha iniziato la sua storia. Come tutte le arti, ladanza è un linguaggio, ogni movenza una paro-la, ogni sequenza una frase e una danzatrice at-traverso essa può raccontare ciò che desidera.Ciò che mi ha affascinato quando ho iniziato aballare è che aldilà della sua bellezza a livello dispettacolo, la danza diventa spesso un rimediocontro lo stress e la routine quotidiana; chiun-que a qualsiasi età e con qualsiasi corporaturapuò attraversare quel magico portale e ritrovar-si in un mondo, spesso tutto al femminile, in cuinon esistono rivalità e pensieri negativi. Questaè l’atmosfera che cerco di ricreare nelle mie le-zioni; quando vedo le mie allieve che si diverto-no anche se un movimento non riesce alla per-fezione, io ho raggiunto il mio scopo. E’ bello ve-dere bambine, ragazze, donne adulte che conti-nuando il percorso iniziato si sentono sempre piùa loro agio sia con il proprio corpo che con le lo-ro compagne di avventure.Non è detto che tutti coloro che iniziano a dan-zare lo faranno anche in pubblico durante un sag-gio o uno spettacolo, ma è un’esperienza checonsiglio sempre perché divertente e stimolan-te. Ancora diversa è l’esperienza della gara. Dal2003 la Danza è stata riconosciuta dalla FIDScome danza sportiva e pertanto vengono orga-nizzate competizioni a vario livello sul territorioNazionale ed Internazionale come per tutte le al-tre danze. Nonostante lo spirito della Danza delVentre non abbia nulla a che fare con la compe-titività, la sua entrata nella Fids è positivo perdue aspetti a mio avviso. Purtroppo anche a cau-sa di quello che vediamo in tv, la Danzatrice delVentre è una ballerina semi svestita che agita ifianchi su musiche orientaleggianti. Questa è so-lo una caricatura di cattivo gusto perché bastasaperne un po’ di più per capire che le vere dan-zatrici sono altre. Il fatto che essa faccia ora par-te della danze sportive ci fa comprendere che ènecessario uno studio accurato della tecnica pri-

ma di potersi cimentare in un’esibizione. Per bentre anni ho gareggiato sia come solista, sia incoppia con Valeria Huraiva. La competizione èprima di tutto un modo per mettersi alla prova ol-tre che per confrontarsi con altre danzatrici, percui consiglio la gara come esperienza anche senon deve diventare il fine principale del propriopercorso di danzatrici.La danza orientale, o danza del ventre, ha avu-to una crescita strepitosa nell’ultimo periodo,basta pensare all’intensificarsi delle propostedi workshops, formazione e spettacoli che ci ar-rivano via mail o tramite facebook. Più persone

si cimentano nella danza e più questa cresce,ogni persona mette in essa qualcosa di suo ein seguito a disposizione degli altri, per cui lanostra danza continua a reinventarsi ed arric-chirsi ogni giorno. Il fatto che, i movimenti pro-pri della danza del ventre siano facilmente adat-tabili a musiche non di origine mediorientale,aiuta la sua fusione con altre danze. Tutto que-sto va di pari passo con il mondo di oggi; sem-pre di più le culture e le razze si uniscono e simischiano in ogni ambito, dal familiare al cultu-rale al culinario e così via, così anche alla dan-za è concesso sperimentare!

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CLAUDIA BAHIRAH si è formata prevalentemente al Club Magica di Milano, nelcorso degli anni cerca il più possibile di arricchirsi e perfezionarsi grazie all'incontro elo studio con maestri nazionali ed internazionali. Apprezza lo stile classico della danzaorientale ma a questo preferisce spesso la fusione di diversi stili che la spingono acreare qualcosa di originale e fantasioso. Senza mai smettere di apprendere eassorbire gli insegnamenti dei suoi maestri, inizia a insegnare e ballare molto prestoperché non può fare a meno di trasmettere il suo messaggio di una danza gioiosa earmoniosa. Fa parte del gruppo di danzatrici professioniste “Cerchio Magico” conAlice Nuar, Valeria Huraiva e Cristina Sagheerah. ?Ha ballato in molte compagniedove è riconosciuta per il suo stile grintoso e la sua allegria contagiosa. E’ apparsa inTV al programma “Le Iene” dove ha ballato con le Rose del Deserto, ha condiviso ilpalco con Sharon Kihara (Componente della compagnia internazionale BellydanceSuperstars e della Accademia “The Indigo”) durante il 4° Congresso Internazionale diDanze Orientali a Riccione e prossimamente parteciperà a “Avanti…Danziamo!”spettacolo interattivo di Danza del Ventre ideato da Anasma, danzatrice internazionalefamosa per il suo stile a metà tra Danza del Ventre e Hip Hop. In parallelo al suolavoro di ballerina e insegnante si occupa di grafica e montaggio video.

[ ]clubstyledanza del ventre

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[ ]clubstylegolf

a parola chiave è“portare a termine”.Tutto il tragitto chesegue l’impatto conla pallina sembra er-roneamente consi-derato quasi super-

fluo o estetico. Spesso gli allievimi chiedono: “perché devo ruota-re il corpo fino in fondo se la pal-la è già stata colpita?”Un meccanismo rotatorio come loswing del golf, deve rispettare al-cune leggi di biomeccanica. La pal-lina viene colpita all’apice di unaparabola che è tangente al terre-no e alla linea che porta al bersa-glio, se colpita con la faccia del ba-stone dritta, partirà sulla tangen-te della rotazione sviluppata. Quin-di sulla linea di tiro. In oltre la te-sta del bastone, attraverserà sen-za rallentamenti il momento del-l’impatto sviluppando proprio inquel punto il picco di velocità mas-sima. Il principiante infatti nei pri-mi mesi di gioco spedisce spessola pallina non molto lontano e so-litamente verso destra. Il giocato-re alto di hcp è profondamente os-sessionato dal colpire la pallina efarla volare alta. Se all’azione diswingare un bastone diamo come

finalità quella dell’impatto, auto-maticamente tralasceremo tuttoquello che segue. Quello che con-siglio è di pensare sempre al mo-vimento nella sua TOTALITA’. Im-parate a muovere il corpo ed il ba-stone, INSIEME, senza soste nestrappi e accelerazioni (con timing)dallo stacco al finale, por tandosempre a termine quello che si èiniziato cioè il colpo. Uno swing

continuo ed organizzato vi permet-terà di colpire la pallina coprendodistanze maggiori, con più preci-sione e minor sforzo fisico. Prova-te a praticare visualizzando 3 pun-ti del vostro swing. L’apice delbackswing lo chiameremo puntoA, l’impatto con la pallina punto B,il finish completo punto C. Tiratepoi dei colpi (partendo sempre dal-la posizione di partenza con il ba-

stone accanto alla pallina) pensan-do però di percorrere una stradacontinua senza rallentamenti da Aa C. Vi accorgerete subito che ilbastone viaggerà ad una velocitàpiù alta del solito, avvertirete lacentralità di un movimento rotato-rio, che produrrà da subito colpimolto più potenti e dritti verso ilbersaglio. Ricordate quindi, A, B,C… e buona pratica.

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E’ proprio così, basterebbe pensare proprio a finire quello che si èiniziato, come portare a termine una pratica lavorativa o qualsiasicompito giornaliero.

Il finishFinite quello che avete iniziato…

di Simone Selli

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di Fabio Ingargiola Personal [email protected]

e problematiche piùfrequenti nelle donnesono un metaboli-smo basale basso euna percentuale dimassa grassa mag-giore a quella di mas-

sa magra. Questo quadro abbinatoa vita sedentaria e alimentazionescorretta, determina sovrappeso,adiposità localizzate, formazione dicellulite e anche obesitàLa distribuzione del grasso nelle don-ne e’ solitamente concentrata a li-vello trocanterico e degli arti inferio-ri: arti superiori tendenzialmente ma-gri senza significativi accumuli digrasso, arti inferiori con accumulidi grasso e cellulite, (struttura ginoi-de); ci sono anche donne con unamaggiore distribuzione di grasso nel-la parte superiore del corpo e gam-be più magre (struttura androide),

o donne con una struttura cosidet-ta mista, ovvero con una distribuzio-ne uniforme di grasso ineccesso.Quella ginoide tuttavia è latipologia più comune, quello in cuisi può rispecchiare la maggior par-te delle donne, e su questa oggi cisoffermeremo.Purtroppo è il problema più difficileda risolvere, poiché gli adipociti si-tuati nella parte inferiore del corposono più portati a stoccare il gras-so piuttosto che a smaltirlo.Per quanto riguarda l’allenamentodella parte superiore e necessarionon ipertrofizzare eccessivamentei muscoli degli art i(bicipiti soprat-tutto) ma insistere su distretti mu-scolari che avvicinano e allontana-no gli arti superiori dal tronco (del-toidi rotondi e dorsali) per migliora-re la proporzione tra distretto supe-riore e inferiore.Attenzione al lavo-

ro sui muscoli pettorali: un eccessi-va tonicita’e aumento della massamagra potrebbe andare a discapi tode tessuto molle, col risultato diuna diminuzione del seno e aumen-to del muscolo pettorale. Meglio la-vorare sul pettorale alto, per contri-buire ad un efftto “push up”. Neces-sario anche un lavoro in funzionepreventiva rinforzando la muscola-tura addominale, parascapolare etrocanterica.

CIRCUIT TRAININGUn ottimo metodo di allenamentoé il circuit training aerobico: consi-ste nell’alternanza di vari esercizidi muscolazione per 20/30 secon-di di lavoro (corrisponde a massi-mo 25 ripetizioni), avendo cura dinon superare tale tempo per noninnalzare inutilmente i batiti cardia-ci. Le varieta di circuito sono mol-

te. Per esempio Puo essere a “sta-zioni”: si passa da un esercizo al-l’atro correndo piano o camminan-do (piu facile in una lezione di grup-po) oppure un circuito (in sala pe-si) in cui agli esercizi di muscolazio-ne si alternano inserti di lavoroaerobico non superiori ai 5 minuti.(vedi tabella 1” circuit training”.) Ipesi saranno medio bassi ed è con-sigliabile alternare esercizi per gliarti inferiori a esercizi per gli arti-superiori per stimolare la circolazio-ne sanguigna e linfatica (top-downcircuit)Oltre ai circuiti è consigliabile, pro-prio per stimolare l’aumento dellamassa magra e del metabolismobasale, utilizzare esercizi di musco-lazione con sovraccarichi per legambe. Per la parte inferiore occor-re calibrare molto bene il lavoro,onde evitare di ottenere nesun ri-

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Cosa deve fare una donna per raggiunger un buon livello di fitness? La macchina biologica tra i due sessi e sostanzialmentela stessa: la differenza è data dal patrimonio proteico (massamuscolare) e dalle caratteristiche ormonali. Le donne rispetto agliuomini sono più leggere, hanno lo scheletro diverso (bacino), ormoni androgeni più bassi e pliche sottocutanee più spesse.

clubstyle

Allenamentoal femminile

fitness

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sultato, o addirittura un peggioramen-to. Un ottimo modo di allenamento eil cosidetto metodo delle serie inter-rotte ( rest pause). Si tratta di utilz-zare un carico piuttosto elevato (50%del massimale) senza pero superarele 5 ripetizioni. Gli esercizi migliorisono quelli fondamentali: squatt (li-bero o con la pressa) affondi, stac-chi da terra. La modalita’ è la seguen-te: 5ripetizioni, 20secondi di recupe-ro il tutto ripetuto per 4 “split”. Questo metodo di allenamento, in-contra troppo spesso il timore cheche pesi elevati possano aumenta-re la circonferenza di cosce e glutei.Questo e uno dei concettti piu frain-tesi nel fitness: niente di più sbaglia-to.In realtà e l’esatto contrario. Alle-nare arti inferiori con serie lunghe econ poco carico a senso solo se in-serite in un circuit training come de-scritto sopra. Troppe ripetizioni consovraccarichi attivano il metaboli-smo gliocolitico lattacido: l’eccessi-vo acido lattico non consente la cir-colazione distrettuale per molto tem-po e la cellulite e condizionata pro-prio da una cattiva circolazione. Nel-le donne, poi, il livello di testostero-ne e 20 volte inferiore a quello pre-sente negli uomini, quindi la rispostaipertrofica (ingrossamento dei mu-scoli) di una donna non puo neancheessere paragonata a quella di un uo-mo, come ampiamente documenta-to da diversi studi.al riguardo.Oltre all'allenamento classico con lemacchine e/o i pesi e l'attività aero-bica, vorrei soffermarmi a parlare didue attività che spesso sono trascu-rate, ma che, se utilizzate con costan-za, danno ottimo risultato. Mi riferi-sco allo stretching e all'allenamentopropriocettivo.L’allungamento muscolare, soprattut-to delle zone maggiormente affetteda adiposità localizzata e cellulite, èimportantissimo, perché una retra-zione muscolare dei tiranti muscola-ri può peggiorare la situazione; quin-di mantenere una buona elasticità alivello di tensore della fascia lata, glu-tei, retto femorale, ischiocrurali, sar-torio, adduttori e gastrocnemio, puòcomunque migliorare l'aspetto este-tico di questi punti.

ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO EIN DISEQUILIBRIOIl problema degli arti inferiori è chenon usufruiscono della spinta direttadi una pompa pulsante come il cuo-re. Tuttavia il piede contiene dellestrutture per facilitare il ritorno linfo-venoso e la spremitura di questa strut-tura favorisce la pompa muscolare edunque il ritorno del sangue ai distret-ti superiori. Fortemente consigliatodunque è iniziare la prevenzione ver-so la cattiva circolazione e ritenzioneidrica dalla stimolazione del piede. Perquesto l’allenamento propiocettivo emolto efficace: si a esercizi monopo-dalici e/o in equilbrio su discosit, ki-nesis, tavolette di freeman, tappettielastici ma anche a semplici esercizicome camminare sull’avanpiede, tal-lone o rullando il piede magari su unasuperficie instabile come una spiag-gia o un prato morbido.L’allenamen-to funzionale propiocettivo può esse-re un vero e proprio toccasana per lacircolazione e l’eliminazione di scorienegli arti inferiori. Un ultima conside-razione: l’errore più frequente è quel-lo di associare uno stress nutriziona-le a quello motorio. La loro sommapotrebbe rappresentare uno stressgenerale eccessivo, tale da spingerenella curva di caduta: aumento dei va-lori ematici del cortisolo con relativaritenzione idrica e peggioramento este-tico. Quindi è necessario comportar-si in maniera equilibrata sia a tavolache in palestra: inutile saltare i pasti,costringersi a diete eccessivamentebasse di carboidrati, ma puntare aduna alimentazione corretta da potermantenere per un lungo periodo. As-solutamente consigliato affidarsi a unprofessionista del settore piuttostoche al fai da te.Allo stesso modo inpalestra inutile allenarsi sette voltea settimana per un mese di seguitoper poi abbandonare in breve tempo.Meglio puntare su un allenamento bre-ve, intenso, con frequenza bi-tri setti-manale, e con i giusti tempi di recu-pero e carichi di lavoro, affidandosianche qui a professionisti del setto-re, e soprattutto cercando di non ot-tenere tutto e subito. Solo la costan-za e la pazienza porteranno a risul-tati sicuri e duraturi.

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