“Sviluppo dei servizi pubblici nei Paesi
dell’Unione Europea
Slovacchia, 30 Giugno 2006
EQUAL Incontro transnazionale
Presenteto da Massimo De Rosa Consorzio Cooperazione e Solidarietà Potenza
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FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI IN ITALIA
La legge 328/2000La legge 328/2000
Come è organizzato il sistema dei servizi sociali,
ruolo delle istituzioni e dell’economia sociale
Il sistema italiano si propone:
di assicurare alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali;
PRINCIPI E FINALITÀ
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di garantirela qualità della vita; le pari opportunità; la non discriminazione ed i diritti di cittadinanza;
di prevenire, eliminare o ridurrele condizioni di disabilità; le condizioni di bisogno e disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia.
Lo STATO delega ai livelli di governo inferiori (Regioni, Province, Comuni…) le funzioni che essi possono esercitare meglio a vantaggio dei cittadini, valorizzando e promuovendo la capacità delle COMUNITÀ LOCALI ad affrontare i propri problemi, intervenendo dall’esterno quando è necessario attraverso risorse aggiuntive (economiche e non) per incrementare le capacità di risposta autonoma.
PRINCIPI GUIDA
LA SUSSIDIARIETÀ VERTICALE
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PRINCIPI GUIDA
LA SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE
E’ il coinvolgimento diretto delle formazioni sociali (famiglie, associazioni, cooperative, organizzazioni non profit in genere, sindacati, ecc.) nelle politiche di welfare che permette di esprimere al meglio, e con la piena garanzia di libertà di iniziativa, le diverse e specifiche capacità e potenzialità
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I COMUNI sono i soggetti titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale
PRINCIPI GUIDA
DECENTRAMENTO
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Elementi fondamentali per la realizzazione dei servizi sociali sono:La programmazione degli interventi e delle risorse attraverso
- il coordinamento e l’integrazione con gli interventi sanitari e dell’istruzione nonché con le politiche attive di formazione, di avviamento e di reinserimento al lavoro;
- la concertazione e la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali.
PRINCIPI GUIDA
INTEGRAZIONE DEI SERVIZI
L’operatività per progetti;
La verifica sistematica dei risultati in termini di qualità e di efficacia delle prestazioni;
La valutazione di impatto di genere.
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STRUMENTI attraverso il sistema integrato di interventi e servizi sociali
LE POLITICHE SOCIALI IN ITALIA
PRINCIPIO le politiche sociali sono universalisticheOBIETTIVIperseguono obiettivi di ben-essere sociale
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Il cittadino non è solo utente Le famiglie non sono solo portatrici di bisogni La rete sociale non si rivolge solo agli “ultimi” L’assistenza non è solo sostegno economico L’approccio non è solo riparatorio Il disagio non è solo economico Il sapere non è solo professionale Gli interventi sociali non sono opzionali
UN SISTEMA INTEGRATO IN CUI
Reti per il reinserimento sociale
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I 4 GRANDI FILONI DI INTERVENTO
Valorizzazione del ruolo della famiglia
Superamento del ricovero ospedaliero o nelle strutture assistenziali
Superamento del disagio economico
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Chi provvede a garantire i servizi :
I Soggetti pubblici La cooperazione sociale
Le Organizzazioni di volontariato
Le Fondazioni, le Associazioni, gli Enti Morali
GLI ATTORI DELLA RIFORMA
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Cittadini Italiani e dell’ Unione Europea, stranieri individuati ai sensi dell’art. 41 del D. Lgs. 286/98
Soggetti in condizioni di povertà o con limitato reddito
CHI HA DIRITTO ALLE PRESTAZIONI
Cittadini con incapacità totale o parziale di provvedere alle proprie esigenze per inabilità fisica o psichica
Soggetti sottoposti a provvedimenti dell’ Autorità Giudiziaria che rendono necessari interventi assistenziali
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Sistema di governo in cui le decisioni non sono più prese dal “centro”, ma co-decise da una rete di attori interdipendenti.
METODOLOGIA NEGOZIALE FINALIZZATA AD UN PROCESSO
CONDIVISODI COSTRUZIONE COLLETTIVA DELLE POLITICHE
SOCIALI
Accanto alla promozione e la regolazione pubblica, convive la co-progettazione, un esercizio di responsabilità condivisa, dei soggetti pubblici, privati e sociali, dei soggetti istituzionali e non
LA GOVERNANCE: POTERI E FUNZIONI DEI SOGGETTI SOCIALI
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con forte riduzione delle capacità personali per inabilità di ordine fisico e psichico
con difficoltà di inserimento nella vita sociale e nel mercato del lavoro
PRESTAZIONI E SERVIZI PER TUTTI I CITTADINI
PRIMI DESTINATARI LE PERSONE:
in condizione di povertà o con limitato reddito
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AZIONI POSITIVE PER VALORIZZARE LE CAPACITÀ DELLE PERSONE,
DELLE RETI FAMILIARI E SOCIALI
minori, specie se in condizione di disagio familiare
PRIMI DESTINATARI LE PERSONE:
sottoposte a provvedimenti dell’ Autorità Giudiziaria
che necessitano di interventi assistenziali
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L’impalcatura del sistema
si regge sul METODO DELLA
PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI E DELLE RISORSE
ELABORAZIONE DEI PROGETTI
E VERIFICA SISTEMATICA DEI RISULTATI IN TERMINI DI
QUALITÀ E DI EFFICACIA
DELLE PRESTAZIONI
LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE
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LE CHIAVI DI VOLTA DELLA PROGRAMMAZIONE
STATO REGIONI
ENTI LOCALICoordinano gli interventi sociali
con quelli sanitari e dell’istruzione e con l’intero pacchetto delle politiche attive di formazione, di avviamento e di reinserimento al lavoro
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LE CHIAVI DI VOLTA DELLA PROGRAMMAZIONE
VIGE IL METODO PERMANENTE DI
INTERVENTO FONDATO SULLA
CONCERTAZIONE E COOPERAZIONE A
LIVELLO ISTITUZIONALE E CON IL
COINVOLGIMENTO DEL TERZO SETTORE,
DELLE FONDAZIONI, DEI SINDACATI E DELLE
AZIENDE SANITARIE LOCALI
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LA CONCERTAZIONE ATTIVA PRESUPPONE L’ASSUNZIONE DEL RECIPROCO IMPEGNO A CONDIVIDERE LE FASI DI UN PROGRAMMA ATTRAVERSO LA CHIAREZZA DEI TERMINI E LA CORRETTEZZA DEI METODI, IN UN PROCESSO CHE TENDE ALLA SINTESI DELLE DIFFERENZE TRA LE PARTI, PER ESALTARE GLI OBIETTIVI COMUNI
LA CONCERTAZIONE
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• STATO
I LIVELLI DELLA PIANIFICAZIONE
• REGIONE
• PROVINCIA
• COMUNE
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STRUMENTI PER IL RIORDINO DEL SISTEMA
SOCIO-SANITARIO
1. - IL PIANO NAZIONALE
GOVERNO, SU PROPOSTA MINISTERO DELLA SOLIDARIETÀ SOCIALE
2. - I PIANI REGIONALI
REGIONI, SULLA BASE DELLE LINEE DEL PIANO NAZIONALE D’INTESA CON I COMUNI
3. - I PIANI SOCIALI DI ZONA
COMUNI ASSOCIATI, SECONDO INDICAZIONI DEI PIANI REGIONALI
4. FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI– GOVERNO: INDIVIDUA RISORSE, MODALITÀ E PROCEDURE
– MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE: PROVVEDE ANNUALMENTE ALLA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE
5. IL SISTEMA INFORMATIVO– STATO,REGIONI,PROVIMCE ISTITUISCONO IL SISTEMA
INFORMATIVO DEI SERVIZI SOCIALI (S.I.S.S.)
– IL MINISTERO DELLA SOLIDARIETA’ SOCIALE NOMINA UNA COMMISIIONE TECNICA DI 6 ESPERTI
STRUMENTI PER IL RIORDINO DEL SISTEMA SOCIO-SANITARIO
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Indica le caratteristiche e i requisiti delle prestazioni sociali, le priorità di intervento, le modalità di attuazione del sistema di interventi, gli indirizzi, i parametri per valutare i risultati, le regole per la formazione e l’aggiornamento del personale, i finanziamenti annuali
STATO PIANO NAZIONALE DEGLI INTERVENTI
SOCIALI
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1. VALORIZZARE E SOSTENERE LE RESPONSABILITÀ FAMILIARI
La libera assunzione di responsabilità
Le capacità genitoriali
Pari opportunità e condivisione delle responsabilità tra uomini donne
Visione positiva della persona anziana
OBIETTIVI DI PRIORITÀ SOCIALE
2. RAFFORZARE I DIRITTI DEI MINORI
Consolidare risposte qualificate per l’infanzia e l’adolescenza
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3. POTENZIARE GLI INTERVENTI DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ
4. SOSTENERE CON SERVIZI DOMICILIARI LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI
5. ALTRI OBIETTIVI DI RILEVANZA SOCIALE
- Prevenzione dipendenze
- Inclusione degli immigrati
OBIETTIVI DI PRIORITÀ SOCIALE
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È PREDISPOSTO SEGUENDO LE INDICAZIONI DEL PIANO NAZIONALE, NELL’AMBITO DELLE RISORSE DISPONIBILI E COLLABORANDO CON I COMUNI. PROVVEDE IN PARTICOLARE ALLA INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA. COORDINA LE POLITICHE DI ISTRUZIONE E DEL LAVORO.
PIANO NAZIONALE
PIANO REGIONALE
REGIONE
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È predisposto dai Comuni associati in ambiti territoriali, d’intesa con le Aziende Sanitarie Locali e gli attori del Terzo Settore. Individua gli obiettivi strategici e le priorità di intervento, nonché gli strumenti per realizzarli; favorisce la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili; definisce criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun Comune; prevede iniziative di aggiornamento e formazione degli operatori
PIANO REGIONALEENTI LOCALI
PIANO SOCIALE DI ZONA
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IL PIANO DI ZONA: l’avvio della programmazione sociale territoriale
È un atto di programmazione
territoriale in grado di leggere il territorio socialmente inteso,
coglierne i caratteri e le vocazioni, per
ridisegnare il sistema di protezione sociale,
secondo il criterio universalistico e la
logica di rete, mediante un ampio
coinvolgimento sociale.
E’ la messa a punto di strategie
organizzative finalizzate
alla valorizzazione di tutte le risorse
(su scala territoriale multi - dimensionale), in
grado di garantire risposte ai bisogni sociali, superando
l’approccio categoriale
VIENE ADOTTATO ATTRAVERSO UN ACCORDO DI PROGRAMMA
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La riorganizzazione dei servizi mette al centro del sistema il TERRITORIO - COMUNITÀ come luogo che assume la persona nella sua dimensione storico-sociale.
Il Piano Sociale di Zona offrirà l’occasione per identificare e costruire un nuovo equilibrio nella programmazione e nella gestione degli interventi e dei servizi sociali tra il livello centrale e quello decentrato.
IL SISTEMA TERRITORIO
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S T A T O
Determina principi e obiettivi della politica sociale attraverso il piano nazionale
LA RIPARTIZIONE DELLE FUNZIONI
Individua i livelli essenziali delle prestazioni
Fissa i requisiti minimi per autorizzare l’esercizio dei servizi a ciclo residenziale Prevede i requisiti per le comunità di tipo familiare nelle civili abitazioni
S T A T O
Determina i requisiti e i profili professionali di chi opera nel campo del sociale
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Esercita i poteri sostitutivi in caso di riscontrata inadempienza delle Regioni
Formula il riparto delle risorse del Fondo Nazionale per le politiche sociali
REGIONE Determina gli ambiti locali e gli strumenti per la
gestione unitaria del sistema dei servizi;
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Definisce le politiche integrate per interventi sociali, sanità, scuola, lavoro;
Promuove e coordina l’assistenza tecnica necessaria agli Enti Locali;
Sperimenta modelli innovativi di servizi per coordinare le risorse finanziarie e umane;
Studia strumenti di controllo per valutare l’efficienza e i risultati raggiunti.
REGIONE
Fissa i criteri per autorizzare e accreditare strutture e servizi;
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Stabilisce i criteri per definire le tariffe che i Comuni pagano ai soggetti accreditati;
Regola il trasferimento agli Enti Locali delle risorse;
Definisce i principi per la concessione dei titoli per l’acquisto dei servizi;
Istituisce registri dei soggetti autorizzati a erogare servizi secondo indicatori di qualità;
Raccoglie i dati sui bisogni e sulle risorse disponibili dei Comuni e degli altri soggetti;
Concorre all’attuazione del sistema informativo dei servizi sociali;
Analizza l’offerta assistenziale per focalizzare i fenomeni sociali più rilevanti;
Promuove, d’intesa con i Comuni, iniziative di formazione professionale;
Partecipa alla definizione e all’attuazione dei piani di zona.
LETTURA DEL
TERRITORIO
RILEVAZIONE DEI
BISOGNI SOCIALI
PROVINCIA
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IL RUOLO DEL COMUNE E’ INTESO COME
Sistema locale integrato di interventi e servizi sociali rivolti alla comunità…
…attraverso l’osservazione del territorio, la decodifica della domanda, la programmazione e il controllo… in una logica di concertazione con le parti sociali ed il Terzo Settore
… centrato sulle capacità professionali dell’operatore sociale e sulle risorse della comunità
COMUNE
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FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI
LE FONTI DI FINANZIAMENTO
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ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SULL’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI
Fornisce indirizzi per la regolazione dei rapporti tra i Comuni ed i soggetti del TERZO SETTORE per:
l’affidamento dei servizi previsti dalla legge 328/2000;
la valorizzazione del loro ruolo nella attività di programmazione e di progettazione del sistema integrato.
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le Organizzazioni di volontariato
le Associazioni e gli Enti di promozione sociale,
gli Organismi della cooperazione,
le Cooperative Sociali,
le Fondazioni,
gli Enti di Patronato,
altri soggetti privati non a scopo di lucro.
I SOGGETTI DEL TERZO SETTORE
VOLONTARIATO
Le Regioni ed i Comuni valorizzano l’apporto del volontariato nel sistema di interventi e servizi come espressione organizzata di solidarietà socialeGarantisce un ruolo
COMPLEMENTARE a servizi che richiedono una organizzazione
complessa
Gli enti pubblici stabiliscono forme di collaborazione, avvalendosi dello strumento della convenzione di cui alla legge 266/91
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ELEMENTI DI VALUTAZIONE PER
L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI
La formazione, la qualificazione e l’esperienza professionale degli operatori coinvolti
L’esperienza maturata nel settore e nei servizi di riferimento
I COMUNI PROCEDONO ALL’AGGIUDICAZIONE DEI SERVIZI TENENDO CONTO DEI SEGUENTI ELEMENTI QUALITATIVI
Modalità adottate per il contenimento del turn over
Strumenti di qualificazione organizzativa del lavoro
ELEMENTI DI VALUTAZIONE PER
L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI
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Rispetto del trattamento economico previsto dalla contrattazione collettiva e dalle norme in materia di previdenza
Conoscenza di specifici problemi sociali del territorio e delle risorse della comunità
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AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEI SERVIZI
Le Regioni adottano specifici indirizzi al fine di regolamentare i rapporti tra i Comuni ed i
soggetti del Terzo Settore nell’affidamento dei servizi alla persona
Nel rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza vengono privilegiate le
procedure di AGGIUDICAZIONE RISTRETTE E NEGOZIATE, con il superamento della logica
del MASSIMO RIBASSO
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LA GESTIONE DI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI E DI INSERIMENTO
LAVORATIVO
IL CONSORZIOCOOPERAZIONE E SOLIDARIETÀ
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Nasce nel 1989 grazie ad un’azione di promozione della CONFCOOPERATIVE di Basilicata
UN PO’ DI STORIA…
E’ presente, attraverso le sue cooperative socie (40), nella gestione di attività a favore di anziani, disabili, minori, famiglie, malati di mente, asili nido… e in attività di inserimento lavorativo per persone svantaggiate Con uno spin off consortile ha promosso e sostenuto la costituzione e lo sviluppo del Consorzio LA CITTÀ ESSENZIALE di Matera
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E’ Ente accreditato per la gestione del SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO ai sensi della Legge 64/2001
E’ Ente certificato UNI EN ISO 9001:2000
formazione consulenza amministrativa e del lavoro consulenza aziendale consulenza per l’acquisizione della certificazione di qualità
GARANTISCE AI PROPRI SOCI ATTIVITÀ DI:
Grafico 1 - ASSOCIATI
1825
33 3540 39
51
6157
50 4439
0
10
20
30
40
50
60
70
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
2005 2006
QUALCHE NUMERO…
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Grafico 2 - OCCUPATI NELLA RETE (*)
226 260 314 375 530 570 521 540 650 601
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
(*) somma degli occupati di ciascuna cooperativa socia
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Grafico 3 – VALORE DELLA PRODUZIONE
€ 263.626,39
€ 278.038,86
€ 1.344.882,23
€ 2.087.878,26
€ 3.166.772,19
€ 5.668.863,00
€ 4.233.625,00
€ 5.214.830,00
€ 6.861.440,00
€ 0,00
€ 1.000.000,00
€ 2.000.000,00
€ 3.000.000,00
€ 4.000.000,00
€ 5.000.000,00
€ 6.000.000,00
€ 7.000.000,00
1995 1996 01/01/97a
30/06/98
01/07/98a
30/06/99
01/07/99a
30/06/00
01/07/00a
31/12/01
2002 2003 2004
Centri Risorse per le Imprese Sociali
Grafico 4 - FATTURATO AGGREGATO DI SISTEMA
€ 6.344.156,00
€ 9.812.681,00
€ 12.352.906,00
€ 9.837.712,00
€ 11.895.559,29
€ 11.170.153,43
€ 0,00
€ 2.000.000,00
€ 4.000.000,00
€ 6.000.000,00
€ 8.000.000,00
€ 10.000.000,00
€ 12.000.000,00
€ 14.000.000,00
1998/99 1999/00 2000/01 2002 2003 2004
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Grafico 5 - RISULTATO DI ESERCIZIO
-53.540,79
-29.789,41
35.744,27
22.483,13
45.294,01
4.215,84
-49.271,00
21.515,00
51.331,00
-€ 60.000,00
-€ 40.000,00
-€ 20.000,00
€ 0,00
€ 20.000,00
€ 40.000,00
€ 60.000,00
1995 01/01/97a
30/06/98
01/07/99a
30/06/00
2002 2004
Centri Risorse per le Imprese Sociali
Grafico 6 – RICAVI DA GENERAL CONTRACTOR
8.477,93
24.902,74
19.483,98
77.939,40
181.887,14
108.143,00
151.288,00
185.820,00
€ 0,00
€ 20.000,00
€ 40.000,00
€ 60.000,00
€ 80.000,00
€ 100.000,00
€ 120.000,00
€ 140.000,00
€ 160.000,00
€ 180.000,00
€ 200.000,00
1996 01/01/97a
30/06/98
01/07/98a
30/06/99
01/07/99a
30/06/00
01/07/00a
31/12/01
2002 2003 2004
Centri Risorse per le Imprese Sociali
2
64
8 9
13
17
3028 29 30
0
5
10
15
20
25
30
1996 1997/98 1998 1999 2000 2001
2002 2003 2004 2005 2006
Grafico 7 - GENERAL CONTRACTOR: SERVIZI GESTITI
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ENTE SERVIZIO GESTORE
Assistenza Domiciliare Anziani Coop. Nasce Un Sorriso
Assistenza Domiciliare Disabili Coop. Betania
Assistenza Domiciliare Infanzia Coop. Centostrade
Asili Nido Coop. Il Melograno
Centro Diurno Disabili gravi Coop. Betania
Centro Pomeridiano Disabili gravi Coop. Betania
Casa Alloggio Psichiatrica 1 Coop. Don Uva
Casa Alloggio Psichiatrica 2 Coop. Benessere
Casa Alloggio Psichiatrica 3 Coop. Prometeo
Centro Diurno Psich. " La Mongolfiera" Coop. Benessere
CITTÀ DI POTENZA
Comune
ASL
ESEMPI DI ATTIVITÀ GESTITE IN CONVENZIONE CON ENTI PUBBLICI