TAO SHIATSURivoluzione nella Medicina Orientale
Ryokyu Endo
Tao Shiatsu
Tao ShiatsuRivoluzione nella Medicina Orientale
Ryokyu Endo
Copyright 2008 Ryokyu Endo
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scritto dell’autore o dell’editore. Non ci sono eccezioni. Brevi passaggi
possono essere citati in articoli o riviste.
Nota dell’editore.
A coloro che hanno problemi di salute si consiglia di cercare una guida
qualificata di un medico o di uno psicologo prima di mettere in pratica
qualsiasi approccio presentato in questo libro. È fondamentale che i lettori,
che hanno motivo di sospettare in loro o nei loro famigliari una malattia
grave, cerchino prontamente un consiglio appropriato di carattere
medico, nutrizionale o psicologico. Né questo né qualsiasi altro libro che
tratti di salute dovrebbe essere utilizzato come sostituto di una cura o di un
trattamento specifico.
La biblioteca e gli archivi di catalogazione del Canada in Pubblicazione
Dati di catalogazione sono disponibili attraverso la biblioteca e gli archivi
canadesi.
ISBN 978-1-926582-05-4
CONTENUTI
Prefazione di Lyall Watson Introduzione
PRIMA PARTE: IL MONDO DEL KI di Ryokyu Endo
CAPITOLO UNO UN APPROCCIO NUOVO AL TRATTAMENTO SHIATSU
Alla scoperta dello shiatsu da un punto di vista
della medicina
Lo shiatsu nella sua forma ideale
Chiunque è in grado di visualizzare il ki e i meridiani
Lo tsubo è una spada a doppio taglio
Trattare l’anomalia:
L’ideologia della medicina occidentale
Osservare l’alterazione del ki
Le localizzazioni più frequenti dove appare lo tsubo
CAPITOLO DUE LA RIVOLUZIONE DEGLI TSUBO NELLA MEDICINA
DEI MERIDIANI
Come trovare gli tsubo
Sentire l’eco degli tsubo
Come effettuare una pressione sullo tsubo
I meridiani e le funzioni del ki che essi facilitano
Comprendere le cause dei meridiani kyo e jitsu
Accedere al meridiano kyo
Il ki muta in ogni istante
Comprendere il significato della pratica tsubo
Esprimere il cuore dello shiatsu
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SECONDA PARTE: L’ELEMENTO ESSENZIALE DEL TAO SHIATSU
CAPITOLO TRE LA PROFONDITÀ DEL MONDO DEL KI
Le otto fasi per arrivare all’alterazione interiorizzata del ki
Prima fase: visualizzare e localizzare gli tsubo
Seconda fase: visualizzare la diffusione del ki
Terza fase: Boshin – la diagnosi della “osservazione”
Quarta fase: diagnosticare la rigidità del meridiano kyo
Quinta fase: alla scoperta dei meridiani di tutto il corpo
Sesta fase: vedere il corpo del ki
Settima fase: l’esistenza dei super vasi
Ottava fase: il Jaki e la sua essenza
CAPITOLO QUATTRO IL CUORE DEL TAO
I cinque elementi del Tao Shiatsu
Il cuore del sesshin
I cinquemila anni del flusso della medicina Orientale
Ricevere il ki del Tao direttamente nel proprio cuore
Il potere dell’immaginazione è la via per ricevere
il Metodo del KI
Primo Elemento: Il Doin del Ki – Accrescere il potere
ed il potenziale del Ki - I Principi del Renki
CAPITOLO CINQUE FONDAMENTALI DEL TRATTAMENTO
Secondo Elemento: il metodo tsubo
Il metodo tsubo per il trattamento efficace dei meridiani
Come trovare gli tsubo del ki
I passi nel trattamento tsubo
Terzo Elemento: Il Metodo Ki per i Super Vasi e i Meridiani,
I Cinque Aspetti del Riconoscimento dei Meridiani
Localizzare i Meridiani
Il Metodo Ki per il livello d’ingresso
Quarto Elemento: Trattamento del Meridiano Kyo
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CAPITOLO SEI TRATTARE IL KI INTERIORIZZATO
Secondo elemento: parte seconda
lo tsubo specifico dei super vasi (SST)
Dal rimedio popolare alla terapia medica
Trattamento medico efficace senza la diagnosi Sho
Il metodo del ki per il trattamento dei diciotto SST
Le diciotto localizzazioni degli SST
CAPITOLO SETTE SHIATSU CON IL MERIDIANO KI IN TUTTO IL CORPO
Quinto elemento: forma base
La forma base supporta la carenza di kyo del ki
Il metodo ki per le forme di base
Come sviluppare un programma di studio
dei Cinque Elementi
CAPITOLO OTTO MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI
Essere sensibile all’eccessiva interiorizzazione del ki
Il ki di guarigione ritorna a chi lo dona
Meditazione con respirazione del ki
Rete globale di unificazione del ki
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PREFAZIONE
Ryokyu Endo è il maestro rinomato a livello
internazionale del Tao Shiatsu, che cura il corpo umano
al livello del bioplasma. È un prete buddista di tradizione
della Terra Pura ed è cintura nera nell’arte marziale
dell’aikido. In quanto musicista dotato, compone e
suona sia strumenti tradizionali che moderni ed ha inoltre
creato i suoni curativi della Musica Tao.
Le domande fondamentali della nostra esistenza
sono “Cos’è la ‘vita’?” e “Cos’è la ‘morte’?” Cominciare
a cercare le risposte a queste eterne domande ci porta
a confrontarci con le molteplici dimensioni che
costituiscono la vita.
La prima è costituita dal sistema fisiologico con il
quale noi abbiamo maggiore familiarità. Dal momento
che esso si colloca nell’ambito del tempo e dello spazio,
è soggetto ai principi fisici rivelati dall’investigazione
umana che culmina nel lavoro di Einstein.
La seconda è quella dello spirito o del corpo
etereo. Richiede la presenza del corpo fisico per esistere,
il quale dipende a sua volta, per mantenere benessere
e integrità, dalla distribuzione e regolazione del ki. Il Ki -
energia vitale - esiste a questo livello, in congiunzione
con il sistema dei chakra. L’efficacia dello shiatsu e
dell’agopuntura è dovuta all’influenza che hanno a
questo livello.
Il corpo di energia appartiene a quella del
bioplasma al secondo livello, ed è il ponte tra il primo
livello fisico ed il terzo livello del corpo astrale.
È l’intermediario dell’anima e dello spirito a livello
universale. Siamo solo agli inizi nella comprensione di
questo livello. Qui è già difficile trovare una chiara
distinzione tra “vita” e “morte”.
Il Tao Shiatsu e la Musica Tao agiscono a livello
del bioplasma e raggiungono in profondità il terzo livello,
offrendoci lo status finale di guarigione. Le melodie della
Prefazione
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Musica Tao ci avvolgono con una pace celestiale e con
un senso di fiori dorati in piena fioritura che provengono
dalle profondità dell’Universo. Ci rendono capaci di
scoprire il nostro vero io in ogni istante, in quanto siamo
in grado di rilassarci, affidando la vita al vasto ed eterno
vuoto che va al di là della vita e della morte. Le melodie,
come la terapia del Tao Shiatsu, sono in grado di creare
questo sentimento perché agiscono sul livello più
profondo.
Gli esseri umani nell’era moderna sono sempre
più connessi in una rete globale di computer che
circonda e collega tutta la terra. Eppure, ironicamente,
le alterazioni e gli stress della vita urbana hanno tagliato
fuori le persone dall’esperienza diretta della terra intesa
come Gaia, come un’entità singola vivente.
La cura del Tao Shiatsu e della Musica Tao è per
tutti coloro che soffrono e che desiderano essere guariti.
È per ognuno di noi.
Lyall Watson
Prefazione
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A volte, arriva un momento nella vita quando
improvvisamente si vede il mondo intero sotto una luce
differente. Dopo di che le cose non appaiono più le
stesse. Questo è ciò che mi capitò nel 1983 durante un
trattamento shiatsu. Lo schema del ki del paziente, in
continuo cambiamento, iniziò a riflettersi come
un’immagine. Era trasparente come un bicchiere
d’acqua sopra un tavolo. Quando risposi attraverso lo
shiatsu al “flusso del ki” che stavo osservando, i sintomi
scomparvero. Fu così sorprendente che ne rimasi
scioccato.
La medicina orientale studia il flusso del ki nel
corpo. I meridiani sono i canali attraverso i quali il ki
scorre. Il ki è in costante movimento, ed il dolore e la
malattia sono intesi come il risultato dei blocchi nel
movimento del ki. Quando i blocchi vengono rimossi, il ki
è in grado di muoversi liberamente e i sintomi vengono
alleviati. Frequentemente mi si domanda, “Cos’è il ki”?
Ma come può essere spiegato qualcosa che non ha
forma? È come chiedere “Cos’è lo spirito o il cuore?” o
“Cos’è la vita?” Il ki potrebbe essere descritto come
energia vitale, creata dall’unità di fondo del cuore e del
corpo. Fin dal periodo Meiji (1868-1912), un periodo
contrassegnato da ampie riforme in Giappone, hanno
avuto luogo molte discussioni riguardo alla reale
esistenza del ki e dei meridiani. Comunque, come ho
detto in precedenza, io ho realmente visto il meridiano
come una linea di scorrimento del ki.
È stato completamente differente dalla percezione
quotidiana della realtà: mi si erano aperti gli occhi per
osservare un’altra dimensione. Da quel giorno ho iniziato
ad entrare nel mondo infinito del ki.
Molte persone in Occidente si chiedono se il ki e
i meridiani esistano realmente. Il ki sembra così lontano
dalla vita “reale” che viene percepito come qualcosa di
soprannaturale o accessibile solo a persone con abilità
speciali. Anche in Giappone ci sono state discussioni
INTRODUZIONE: IL MONDO DEL KI
Introduzione
13
sull’esistenza del ki. In realtà il ki è ovunque ed è
accessibile ad ognuno di noi. Ma come l’aria che
respiriamo, è troppo vicino a noi per rendercene conto.
Non è stato possibile nemmeno per me notare il ki fino a
quando non ho aperto il mio cuore. Dopo di che ho
sperimentato un mondo completamente differente da
quello che precedentemente conoscevo nella vita di
tutti giorni. Ho iniziato ad esplorare il mondo infinito del ki.
Secondo l’ipotesi di Gaia, la terra e la vita (tutta
la vita, non solo quella umana) formano una singola
unità, interconnessa, che si auto regola. Il collante è ciò
che noi chiamiamo ki in giapponese. Il movimento
costante ed universale del ki tocca e unifica tutta
l’esistenza organica. In altre parole, al livello più profondo
dell’esistenza, il cuore, la mente, il corpo e la materia
sono un tutt’uno. Questo è un principio centrale nella
filosofia e medicina Orientale, ed ora la teoria dei quanti
e i progressi nel sistema di misura scientifico hanno
cominciato a confermarlo.
Siamo entrati in un’era dove la coscienza umana
ha spostato la sua attenzione e si sta allontanando dal
materialismo orientandosi verso la spiritualità. Il punto di
svolta è stato il 1985.
Ho sperimentato il cambiamento letteralmente sulla mia
pelle, mentre praticavo e insegnavo shiatsu in tutto il
mondo. Il cuore degli studenti ai quali stavo insegnando
ha incominciato ad aprirsi permettendo loro di
riconoscere empaticamente lo tsubo (punti di
trattamento dei meridiani). In Giappone, Israele, Stati
Uniti, Nuova Zelanda, Australia ed Europa, gli studenti
iniziarono a rispondere al mondo del ki e dei meridiani.
Il ki e i meridiani appartengono al mondo del subconscio,
ed è proprio a questo livello che ha avuto luogo il
cambiamento iniziale. In seguito sono arrivati i
cambiamenti nel cuore e nella coscienza delle
persone.
Con il nuovo millennio, i cuori e le coscienze si
Introduzione
14
sono aperti ancora di più, riducendo la nostra
dipendenza dall’esistenza materiale come base primaria
per le relazioni umane.
In futuro, cambierà anche l’approccio della
società verso l’economia, l’industria e la cultura.
L’osservazione dell’ambiente ci porta a comprendere
che molte delle attuali abitudini devono essere
cambiate. Un cambiamento similare migliorerà
l’assistenza sanitaria ed i trattamenti medici. La medicina
si focalizzerà sulla medicina olistica dei meridiani, basata
sull’apertura del cuore.
La medicina moderna occidentale che si basa
su interventi chirurgici, farmaci potenti e tecnologia
avanzata, può essere drasticamente efficace. Le
tecnologie emergenti, come la genomica e la
proteomica, offrono la possibilità di trattamenti efficaci
per la maggior parte delle malattie in ristrette e specifiche
circostanze.
La medicina altamente tecnologica, tuttavia, ha
fallito nel risolvere il più grande dei problemi che le si
trova davanti: la crescente piaga della fine del ventesimo
secolo delle patologie croniche e debilitanti. Queste
malattie non minacciano direttamente la vita, ma
distruggono la qualità della vita e causano una grande
sofferenza. Io credo che il Tao Shiatsu, la medicina del ki,
stia rispondendo e si stia adattando a questi cambiamenti
della malattia. Si può già assistere alla nascita della sua
cultura spirituale. Credo che l’alba del cuore umano sia
all’orizzonte.
Questo libro è un tentativo per spiegare che cos’è il
mondo del ki, come agisce e che aspetto del cuore
permette di visualizzare il ki e l’accesso a questo mondo.
Molto è stato scritto riguardo al ki, ma solitamente da
un’angolazione occulta e sulla base di analisi fatte sui
classici dell’antica medicina orientale. Questo libro è la
storia della mia esperienza personale e clinica con il ki
avuta durante l’ultimo quarto di secolo.
Ryokyu Endo
Introduzione
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PRIMA PARTE: IL MONDO DEL KI
CAPITOLO 1UN APPROCCIO NUOVO AL TRATTAMENTO SHIATSU
ALLA SCOPERTA DELLO SHIATSU DA UN PUNTO DI VISTA DELLA MEDICINA
Una comprensione olistica della naturale inter-
connessione tra tutto ciò che è vivente è alla base del-
la filosofia del Taoismo e del Tao Shiatsu. Proprio come
una goccia di pioggia diventa ruscello per poi scorrere
nel fiume e finalmente diventare oceano, così un nuovo
modo di approcciare gli tsubo ed il trattamento shiatsu
ha avuto inizio proprio con una semplice idea. Questa,
allora, è la storia del viaggio incominciato da quella
semplice idea.
L’obbiettivo dei miei primi studi di shiatsu nel 1976
presso la scuola giapponese di shiatsu (Japan Shiatsu
School) era quello di passare l’esame nazionale per po-
ter ottenere la licenza per praticare. Molti diplomati del
mio corso condividevano i miei dubbi e cioè se il titolo
di studio avesse qualche valore. La nostra formazione
consisteva in nulla di più che imparare il trattamento per
rilassare e far sentir meglio le persone. Ancora oggi que-
sta è l’opinione che hanno molte persone sull’obbiettivo
dello shiatsu. Le tecniche che ci avevano insegnato si
focalizzavano unicamente sul corpo fisico. Gli tsubo, o
punti del trattamento, erano visti semplicemente come
aree dove applicare una pressione. Se si riusciva ad ef-
fettuare una pressione su un numero sufficiente di punti,
alcuni potevano colpire il bersaglio giusto. Questo ap-
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* Lett.“Il guardiano nel campo di segale”. L’edizione italiana dell’opera è: J.D. Salinger, Il gio-vane Holden, collana Superco-ralli, traduzione di Adriana Motti, Einaudi, 1961).
proccio veniva applicato per tutti i sintomi.
La mia prima esperienza con lo shiatsu è avve-
nuta mentre suonavo la chitarra in una band di rhythm
and blues. Mi ero ritirato dalla scuola superiore per la
seconda volta, come il personaggio Holden in Catcher in the Rye* e stavo suonando con un gruppo nei night
club di Tokyo. Il bassista occasionalmente mi faceva
un trattamento di shiatsu che aveva imparato da un li-
bro. Ero stupito dall’incredibile beneficio che ne traevo.
Quest’esperienza ha avuto lo stesso impatto di quando
ho formato la mia prima band alle superiori e iniziato la
pratica intensiva dell’aikido. Il libro al quale faceva riferi-
mento il bassista era Do it yourself: Three Minute Shiatsu
di Tokujiro Namikoshi. Nel libro l’autore descrive come
avesse trattato con successo Marylin Monroe per un
problema allo stomaco durante una sua visita a Tokyo,
curato i dolori d’artrite della madre, e fondato la Japan
Shiatsu School (scuola giapponese di shiatsu) dove io
stesso ho iniziato i miei primi studi. Quando lessi il libro di
Namikoshi mi sono chiesto se un mondo come quello
potesse esistere. Andai alla ricerca di altri libri sull’argo-
mento, ma scopersi presto che ce n’erano pochi. Ho stu-
diato quelli che ho trovato, traendo ispirazione per fare
trattamenti di shiatsu alla gente ed iscrivermi alla scuola
di Namikoshi. Dopo aver completato gli studi e ottenuto
il diploma per praticare, non ci sono stati cambiamenti
significanti nella mia vita.
Un grande cambiamento è avvenuto quando
nel 1980 ho frequentato la scuola Zen Shiatsu del Mae-
stro Shizuto Masunaga. Il Maestro Masunaga insegnava
la terapia Zen Shiatsu, da egli stesso scoperta nel Centro
Iokai di Tokyo. Con il ritorno alle origini della medicina
orientale, egli aveva ripristinato la prima forma siste-
matica di diagnosi per lo shiatsu. Questo comportava
una definizione accurata di quali meridiani trattare per
fornire il maggior beneficio ai sintomi del paziente. Egli
riuscì ad ottenere tutto questo con la palpazione dei
punti di diagnosi dei meridiani che aveva identificato e
mappato in hara (regione addominale) grazie alla sua
capacità di visualizzare lo scorrimento dei meridiani. Il
Il Maestro Masunaga e autori
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
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Maestro Masunaga aveva inoltre creato un metodo di
trattamento molto differente dalla tecnica ortodossa
che avevo appreso. Invece di trattare solo con il pollice
e le dita, venivano utilizzati anche gli avambracci e le
ginocchia, con l’intero corpo dell’operatore che si muo-
veva nella direzione della pressione. Il suo approccio
olistico utilizzava una pressione di supporto abbinata al
peso corporeo dell’operatore inclinato verso il paziente
per ottenere una pressione terapeutica.
Lo Zen Shiatsu era completamente differente
dalle altre tecniche nelle quali veniva applicata una
pressione con la forza dei muscoli. Sia l’approccio filoso-
fico che l’insegnamento teorico del Maestro Masunaga
sui meridiani ci stupirono non poco. I seminari, le lezioni
e le dimostrazioni cliniche dell’efficacia medica del suo
trattamento mi colpirono molto. Veniva rivelata la pro-
fondità della medicina Orientale. Purtroppo, tutto que-
sto avvenne, non molto tempo prima della morte del
Maestro Masunaga. Mentre studiavo con lui non avrei
mai immaginato che quello sarebbe stato il suo ultimo
corso. Tutti quelli che furono testimoni del suo insegna-
mento ne furono profondamente colpiti. La crescita nel
mondo dello Zen Shiatsu è l’eredità di quanto lui aveva
compiuto.
Questa esperienza mi spinse a una ricerca più
approfondita sui meridiani. Ero posseduto da una curiosi-
tà quasi infantile e di una ritrovata attenzione e concen-
trazione. Avevo la sensazione di essere “catapultato” in
un viaggio di ricerca dello shiatsu dal punto di vista me-
dico, a fini terapeutici, il nocciolo della medicina Orien-
tale. Alla luce di quest’esperienza il mio apprendistato
precedente sullo shiatsu per ottenere il certificato na-
zionale sembrava come non mai una semplice tecnica
per il rilassamento ed il piacere. Ciò su cui lavoravo era
una continua ricerca clinica per accrescere l’efficacia
del trattamento. Sviluppare questo metodo di shiatsu di
tipo terapeutico significava proseguire senza prefissarsi
una meta precisa. Ad ogni modo poco dopo mi accorsi
che la strada era arrivata ad un punto morto.
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
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LO SHIATSU NELLA SUA FORMA IDEALE
La ragione di questo fu l’impossibilità di una dia-
gnosi reale. Con diagnosi non intendo il significato occi-
dentale di dare un nome alla malattia o alla condizione
del paziente, ma il senso orientale di definire i meridiani
che necessitano un trattamento al fine di stimolare una
risposta di guarigione nel paziente, così che il sistema
energetico dei meridiani venga normalizzato.
Non molto tempo dopo aver iniziato a frequen-
tare i corsi del Maestro Masunaga iniziai a mettere in
pratica ciò che stavo imparando. Questo significava in-
nanzitutto trattare tutto il corpo con una sequenza base
di shiatsu, seguita da un trattamento per far scorrere
l’energia, o il flusso di ki, nel meridiano che sembrava
essere carente di energia in relazione agli altri meridiani:
questo meridiano venne chiamato meridiano kyo. Co-
munque, non ero mai sicuro che il meridiano selezionato
- la diagnosi - fosse in realtà corretto. Da ciò che ho po-
tuto osservare durante il mio insegnamento in giro per il
mondo, questa sensazione è tipica per la maggior parte
delle persone che praticano lo Zen Shiatsu. Sarebbero
dovuti trascorrere altri tre anni prima di riuscire a vedere
o visualizzare il meridiano kyo, ma questo sviluppo mi ha
permesso di alleviare i sintomi di un numero maggiore di
pazienti. Discuterò di questo approccio più dettagliata-
mente nel Terzo Capitolo.
Lo shiatsu è veramente un dono meraviglioso
per l’umanità e il fulcro della terapia manuale centrale
nella medicina Orientale. Il flusso del ki è l’essenza vera
di questo fulcro. Come è possibile visualizzare il flusso del
ki allo stesso modo del maestro Masunaga? Ho insegna-
to su questo tema per molto tempo mentre effettuavo
ricerche e durante le lezioni di shiatsu in Giappone e
in tutto il mondo. Lo Zen Shiatsu non è particolarmen-
te conosciuto in Giappone, con grande sorpresa degli
operatori occidentali, la maggior parte dei quali utilizza
il metodo del Maestro Masunaga. All’inizio in Occidente,
il metodo classico o stile Namikoshi (che io stesso ho stu-
Kyokuchi - lato delpollice del puntodel gomito
Gokoku il punto situato tra il pollice e l’indice sul dorso della mano.
Tsubo come viene chiamato e numerato su punti fissi
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
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diato all’inizio) era il più diffuso come lo è in Giappone
oggi. Tutto questo è cambiato gradualmente in conco-
mitanza con il fatto che molti studenti occidentali, aven-
do studiato al Centro Iokai di Masunaga, tornati ai loro
paesi hanno diffuso lo Zen Shiatsu.
Qual è la situazione attuale dello Zen Shiatsu in Occi-
dente? Un’impressione, che ho avuto dagli studenti oc-
cidentali che frequentano i miei seminari e workshop,
è che le scuole e le federazioni di shiatsu in Occiden-
te accettano facilmente e spesso insegnano che se ci
sono dieci operatori si potrebbero avere dieci differenti
diagnosi. Tutto questo può essere sinceramente accet-
tabile? Se questa situazione viene ampiamente accet-
tata, potrebbe sembrare che l’unico cambiamento
significante nella pratica dello shiatsu è l’utilizzo degli
avambracci e delle ginocchia in aggiunta alle mani e
ai pollici. In realtà tutto ciò è distante dall’ideale di Zen
Shiatsu così come concepito da Masunaga. Esiste un al-
tro modo per risolvere questo dilemma?
La parola tsubo, o punto del trattamento, in
Giappone è ben conosciuta, ma coloro i quali hanno
una conoscenza genuina del termine sono verosimil-
mente degli specialisti e utilizzerebbero il termine equi-
valente dell’agopuntura keiketsu. Mentre sono molti i
libri che hanno avuto come argomento questi punti, essi
tendono ad affrontare l’argomento con la prospettiva
che la pressione di un certo punto localizzato in una de-
terminata area fissa abbia un effetto su una condizione
corrispondente. Ad esempio, un libro indicherà un punto
localizzato sulla mano in un area tra il pollice ed il dito
indice e sottolineerà che esercitando una pressione in
quel punto si allevierà la stitichezza. Anche le persone
che non sono operatori hanno familiarità con questo
genere d’informazione.
Questo concetto di tsubo è preso dall’agopun-
tura. È un approccio da ricettario medico: il trattamen-
to per dei sintomi specifici è associato a punti specifici.
Sono sempre stato poco sicuro nei confronti di questo
metodo, metà credendoci e metà dubitandone. Men-
tre eseguivo dei trattamenti in questo modo, accadeva
Esercitare una pressionesullo tsubo come se fosse
un punto fisso
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
21
frequentemente che, premendo uno tsubo localizzato
in un punto fisso, non si aveva alcuna risposta e non si
dava alcun beneficio al paziente.
Un giorno decisi di ignorare questo metodo e
cercai di immaginare invece dove il paziente volesse
essere toccato. Questo mi portò a trovare una depres-
sione fisica con al centro qualcosa che percepivo come
la punta di un chicco di riso. Per capire meglio di che
natura fosse tutto ciò, feci delle domande al paziente
durante la pressione sulla “punta del chicco di riso”. La
risposta comune era che quello era il punto dove vera-
mente si desiderava ricevere la pressione. Mentre con-
tinuavo ad effettuare il trattamento immaginavo come
il paziente potesse sentirsi e adattavo la pressione istan-
te per istante. Facevo il trattamento in accordo con la
risposta del ricevente fino alla scomparsa della punta
del chicco di riso. La maggior parte delle persone che
ricevevano questo tipo di trattamento lo definivano
confortevole. Qualche volta la punta del chicco di riso
rimandava un’eco. Questa sensazione era come una
corrente elettrica che si dirigeva verso il sintomo o l’area
dove veniva avvertito il dolore. Dopo che l’eco si face-
va meno intensa o finiva il suo viaggio verso la locazione
del sintomo, il dolore scompariva. Questo mi sembrò es-
sere il vero significato di tsubo.
Ho praticato e documentato questo nuovo me-
todo di praticare lo shiatsu attraverso i miei trattamenti e
ho visto un miglioramento sorprendente dei sintomi dei
pazienti. Sembrava quindi che ci fosse un valore reale
lavorare in questo modo. Sia il terapeuta che il pazien-
te potevano davvero sentire qualcosa. In alcuni casi la
localizzazione dello tsubo era similare ai keiketsu (pun-
ti di trattamento dell’agopuntura) ma in molti casi era
differente. La localizzazione, la forza dell’effetto e l’eco
nel corpo del paziente (la profondità dello tsubo) erano
differenti da persona a persona e da trattamento a trat-
tamento.
Questo è esattamente come dovrebbe esse-
re se gli tsubo sono effettivamente un riflesso della for-
za vitale individuale. La vita è movimento costante:
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
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gli tsubo sono manifestazioni di vita. Il cambiamen-
to del corso della vita è costantemente rivelato dallo
tsubo.L’immaginazione empatica deve sempre guidare
la connessione allo tsubo e i terapeuti devono continua-
mente sforzarsi ad immaginare come si potrebbe sentire
il paziente nel suo subconscio. Questo implica confer-
mare se la pressione è confortevole o meno, se c’è una
qualche forma di eco e continuare a controllare questi
punti durante il trattamento.
Nel suo libro Il Metodo di guarigione con i Meri-diani e gli Tsubo il maestro Masunaga scrive “Lo tsubo è
più di un semplice punto, più di un’area precisa”. Que-
sto sembra un indizio su ciò che Sensei Masunaga inten-
deva per tsubo. Non ho potuto trovare quasi nient’altro
di scritto che riflettesse quest’approccio allo tsubo. Ciò
che ho scoperto, quasi per coincidenza, è che gli tsu-
bo non sono in aree fisse. Desideravo vedere dove mi
avrebbe portato questa scoperta. Seguire questo me-
todo di trattamento aveva come risultato un’efficacia
più significativa nei trattamenti stessi. Dopo aver avuto
a che fare con diagnosi poco affidabili, questo mi sem-
brava essere l’approccio più efficiente ed efficace.
Per tre anni la mia ricerca è continuata in questa
direzione: localizzare e trattare la punta del chicco di
riso con un’immaginazione empatica. Il che comporta-
va semplicemente immaginare dove il ricevente volesse
la pressione e, mentre si effettuava la pressione, immagi-
nare in ogni momento cosa provasse. Mentre lavoravo
con questo metodo, andai un’estate come assistente
nella clinica di un mio vecchio compagno di classe del
Centro Iokai di Masunaga. E lì avvenne il grande cam-
biamento nella mia consapevolezza. Successe improv-
visamente, senza preavviso, mentre stavo trattando uno
tsubo nell’hara (addome) di un paziente, dove esisteva
un problema di un organo interno. Appena ebbi gettato
uno sguardo all’hara “vidi” il meridiano kyo, il meridiano
che aveva più bisogno di ricevere il ki. Inizialmente lo
visualizzai in modo confuso, ma poco a poco divenne
più chiaro. Basandomi su questa immagine, diedi il trat-
tamento al meridiano kyo lungo le braccia e le gambe.
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
23
Il paziente mi comunicò che il dolore ed i sintomi erano
scomparsi.
Ciò che stavo osservando era la stessa situazione
della quale eravamo stati testimoni con il trattamento
del Maestro Masunaga. In quel momento veniva confer-
mata la verità degli insegnamenti del Maestro Masuna-
ga sulla medicina dei meridiani. Ai tempi dei miei studi
con lui non ero stato in grado di sbarazzarmi del dubbio
sull’esistenza dei meridiani. Anche le persone che invita-
rono il Maestro Masunaga ad insegnare negli Stati Uniti
mi chiedevano: “È vero ciò che sostiene il Maestro Masu-
naga sui meridiani? Esistono realmente?” Gli esseri umani
hanno la tendenza a pensare solo a quello che possono
capire ed è facile per le persone accantonare le cose
che sono difficili da capire. I meridiani esistono davvero.
Li ho potuti vedere solo quando qualcosa dentro di me
è cambiato in profondità ed ha aperto la finestra del
mio cuore.
Kokoro e shin sono termini giapponesi che, a seconda
del contesto, possono essere resi in italiano con la com-
binazione delle parole cuore, mente, spirito, sentimen-
to ed emozione. La parola “cuore” di per sé non coglie
completamente l’essenza di kokoro o shin, così quando
viene qui utilizzata esprime il concetto di cuore-mente
con l’aspetto di spirito. Questo è il fondamento struttu-
rale del corpo fisico ed è proiettato attraverso l’intenzio-
nalità del pensiero e del sentimento sotto forma di ki.
Quando ho seguito solo la diagnosi del meridia-
no kyo, cioè applicando lo shiatsu sul meridiano con la
maggiore carenza di ki , ho trovato un incremento sor-
prendente nell’efficacia dei miei trattamenti. E come
beneficio aggiuntivo, il trattamento è diventato molto
più rilassante in quanto ero libero dall’incertezza su qua-
le meridiano trattare. Inoltre inspiegabilmente, ogni not-
te per una settimana dopo questa rivelazione, continua-
vano ad echeggiare ripetutamente nella mia mente le
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
24
parole e le frasi del maestro Masunaga. Era come se
andasse un audio o video registratore. Quando avevo
ascoltato queste parole durante le lezioni avevo potuto
solo di assimilarle intellettualmente. Dopo ciò che era
successo però ero in grado di capire le parole in tutta
la loro profondità e nel loro reale significato. Ogni notte
mi ripetevo: “Oh, questo è ciò che intendeva”. Mi sono
reso conto allora dell’incredibile differenza tra la com-
prensione intellettuale e quella del “sentire”.
CHIUNQUE È IN GRADO DI VISUALIZZARE IL KIE I MERIDIANI
Come ho descritto in precedenza, quando os-
servai l’hara del paziente, l’alterazione del ki si manife-
stava così chiaramente come un bicchiere d’acqua
posato su un tavolo. E questo mi induceva a pensare se
tutto fosse veramente reale? Ma non potevo dubitare
dei risultati. Era chiaro: guarda i meridiani – la fonte di
vita- e leggine il ki; e poi il dolore e i sintomi possono
essere facilmente e completamente curati con il tratta-
mento shiatsu. Se il ki del paziente risponde a quello del
terapeuta, allora è questo ciò che accade. Ero molto
stupito di fronte all’efficacia.
Ciò che facevo appariva in qualche modo mol-
to misterioso: sperimentare la reale diagnosi sho dei
meridiani. La diagnosi sho è fondamentale in tutti i rami
della medicina orientale e determina l’eccesso (jissho)
e la mancanza (kyosho) dell’energia ki nei meridiani.
Questo permette al terapeuta di determinare quale sti-
molazione del flusso del ki lungo i meridiani è richiesta
per cambiare la vita del paziente in uno stato di benes-
sere olistico. La consapevolezza successiva è che non è
necessario avere dei poteri soprannaturali per fare tutto
questo. Il meccanismo della guarigione orientale de-
scritto dal Maestro Masunaga avviene quando il ki del
paziente risponde al ki del terapeuta. Quando questo
succede senza che si stia capendo il perché, potrebbe
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
25
sembrare un miracolo. Credo che per molti anni il mio
cuore si sia diretto verso un profondo cambiamento nel-
la comprensione del subconscio. L’universo del ki è di-
rettamente connesso alla sfera del subconscio, piuttosto
che al livello superficiale della coscienza. È necessario
del tempo per ogni cambiamento, passare dalla perce-
zione del subconscio al livello della coscienza.
Negli ultimi 25 anni di insegnamento e ricerca ho
trascorso molto tempo ad insegnare a persone di cul-
ture differenti sia in Giappone che all’estero. Richiede
molto più tempo, più sforzi ed energia avere la consa-
pevolezza di cosa stessi facendo a livello di subconscio,
per poi trasmetterlo alle persone in altre lingue. In Giap-
pone esiste un modo di dire: “Non c’è una seconda ge-
nerazione nell’epoca di un grande maestro”. E questo
avviene non perché il maestro non desideri insegnare
tutto ciò che sa, ma piuttosto perché la vita del maestro
solitamente finisce prima che lui sia in grado di insegna-
re il metodo in modo efficace. Essere in grado di spiega-
re ad altre persone cosa stai facendo a livello inconscio
non è un compito facile. Da un certo punto di vista sono
stato fortunato ad insegnare al di fuori del mio paese e
ad utilizzare una lingua differente che mi agevolasse nel
riorganizzare più velocemente l’insegnamento e facili-
tasse la traduzione superando le differenze linguistiche.
Durante questo periodo di ricerca e progetta-
zione di un sistema d’insegnamento, ha avuto luogo
L’autore dimostra il trattamento clinico del Tao Shiatsu durante una conferenza internazionale Shiatsu a Ber-lino (sinistra) e sta indicando la posizione corretta del meridiano della vescica a Pauline Sasaki al seminario di Tao Shiatsu nella convention AOBTA (destra)
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
26
un cambiamento sorprendente che chiamo “l’età del
tempo”. L’espressione umana del ki si è evoluta a partire
dalla metà degli anni ‘80. Questo si è rivelato un perio-
do adatto all’utilizzo dell’accresciuta efficacia del Tao
Shiatsu. Quando si raggiunge questo punto di svolta, si
assisterà ad ulteriori cambiamenti fisici nel mondo. Per
esempio ad oggi l’automobile è il più importante mezzo
di trasporto individuale. Nel prossimo futuro le persone
guarderanno con orrore alle auto che vanno a car-
burante fossile. Con i loro veicoli ad idrogeno o solari
si chiederanno: “Che genere di persone possono aver
utilizzato mezzi di trasporto il cui carburante inquinava
la stessa aria che respiravano! Come lo hanno potuto
fare? Com’erano ancora primitivi!” Ad ogni modo il
mondo del ki muta prima del mondo fisico. L’alterazione
del ki negli esseri umani è cresciuta in maniera sensazio-
nale prima che fosse raggiunto il punto di svolta. Sono
stato in grado di percepire e sperimentare tutto questo
durante il mio insegnamento in molti paesi differenti. Il
Tao Shiatsu offre un trattamento precedentemente sco-
nosciuto ed un sistema di insegnamento che è in grado
di guarire le distorsioni nel sistema dei meridiani create
dai cambiamenti del ki di quest’epoca.
I miei tentativi di trovare soluzioni di trattamen-
to per le sfide presentate dai cambiamenti nel sistema
dei meridiani è stato enormemente supportato, come
ho detto in precedenza, dall’insegnamento in paesi e
culture diverse. Si è creata una sincronizzazione che mi
ha condotto sempre più in profondità nel mondo del
ki. Un esempio è la scoperta dei super vasi utilizzati nel
trattamento del Tao Shiatsu, di cui non c’è menzione nei
classici. Essi saranno spiegati dettagliatamente nel Terzo
Capitolo. Essenzialmente, i super vasi sono meridiani che
esistono ad una profondità di sette metri oltre il corpo
fisico. Questo è ovviamente completamente al di fuori
dal senso comune e suona paradossale. Ma è proprio
grazie a questa profondità che possono essere perce-
piti sulla superficie del corpo, avendo quasi un’esistenza
fisica che può essere toccata e sentita da chiunque. I
fenomeni nel mondo del ki, in verità, sono parte della
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
27
realtà come ciò che è percepito nella vita di tutti i giorni
ad un livello fisico e conscio. Quando il mio cuore si è
aperto, permettendomi di vedere il ki, mi è stata data la
possibilità di sperimentare i fenomeni che esistono oltre
il senso comune. Mi dovevo continuamente chiedere se
era frutto di una mia personale percezione oppure no e
cercare delle conferme. La responsabilità che avverto
nell’insegnare lo shiatsu mi porta a non poter insegnare
intenzionalmente qualcosa di cui non sono sicuro. Ho
quindi sempre verificato l’efficacia del metodo, in pri-
mo luogo attraverso la mia pratica clinica e successiva-
mente con gli altri operatori del Tao Shiatsu.
A questo punto, quando mi sono reso conto
che i super vasi potevano essere riconosciuti simulta-
neamente sulla superficie del corpo mediante la con-
sapevolezza ordinaria, e ad un livello più profondo del
corpo del ki, o corpo energetico, che circonda la forma
fisica, ho anche compreso la profondità di ciò che de-
finisco il “mondo del cuore”. È questo “mondo del cuo-
re” il fondamento e la fonte di tutta l’esistenza. Questo
“stato del cuore “ crea, progetta e cambia la nostra
esistenza ad un livello conscio, proprio come il Tao, lo
spirito dell’universo, è la fonte e la base di tutto ciò che
esiste. Questo ha reso chiaro il sistema del Tao Shiatsu.
Ogni cosa si sincronizza appena le persone compren-
dono il mondo del ki oltre la percezione comune. Mi ha
fatto venire in mente l’idea Junghiana della coscienza
collettiva. La filosofia orientale medica insegna che cor-
po/mente è una sola cosa. Il cuore interiore e il mondo
esteriore sono come uno specchio l’uno per l’altro che
rispecchia sempre l’un l’altro.
Le rivelazioni del mondo del ki, come i super vasi,
mi hanno permesso di vedere e sperimentare veramen-
te la realtà. Mi hanno inoltre aperto gli occhi sull’illuso-
rietà del senso comune e sulla consapevolezza di una
realtà più ampia, che non può essere limitata da ciò
che è riconosciuto dalla scienza naturale. Il mondo del
ki non può essere compreso dalla prospettiva razionale
della scienza, eppure proprio la mia ricerca ha mostra-
to che consiste in otto differenti profondità che saranno
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
28
spiegate in dettaglio nel Terzo Capitolo.
La coscienza umana sta andando incontro ad
un cambiamento sensazionale. Tutti i livelli e gli aspet-
ti della vita, inclusa la medicina, ne sono toccati, dal
momento che tutta la vita esiste come un tutto inter-
connesso. L’approccio comune alla medicina orientale
derivato dai classici è sopravvissuto alla sua utilità. Per
quanto riguarda gli tsubo, il rispetto e la fiducia che ave-
vo nei confronti di come sono intesi comunemente, si
affievolirono fino al punto in cui dovetti accettare che
essi non avevano più alcun significato per la pratica cli-
nica dello shiatsu.
Nei corsi di shiatsu ho iniziato ad insegnare que-
sta nuova forma di terapia degli tsubo. Con il mio inse-
gnamento mi aspettavo che le persone fossero in grado
di effettuare un trattamento efficace, così rimasi sorpre-
so e in qualche modo deluso dal fatto che quasi nessu-
no capiva ciò di cui stavo parlando. Solo poche perso-
ne riuscivano a sentire lo tsubo, o la punta del chicco
di riso, e presto compresi anche il perché. Cercavano
di sentire la punta di riso, che rivelava la presenza dello
tsubo utilizzando il loro senso fisico del tatto, ma questo
non è possibile: lo si può sperimentare solo con il senso
primordiale. In giapponese il kanji per “tatto” è shoku. È
costituito da vari elementi, uno dei quali indica l’anten-
na di un insetto, il sensore utilizzato per giudicare cosa
all’esterno è pericoloso e cosa non lo è. La nostra pelle
espleta la stessa funzione in collegamento con il cervel-
lo. Questo senso selettivo ci permette di riconoscere gli
oggetti che esistono all’esterno. Invece la percezione
della punta del chicco di riso è sperimentata da una
parte differente del cervello. È un senso di empatia che
ci consente di identificare il dolore di qualcuno e ci in-
duce ad aiutarlo. Il senso del tatto e il senso primordiale
hanno un tipo di rapporto di reciprocità, un po’ come il
sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico),
quando l’uno diventa forte, l’altro si indebolisce. Il senso
selettivo del tatto diventa spesso più forte quando una
persona è maggiormente occupata negli aspetti pratici
della vita di tutti i giorni. Quando questo avviene, il sen-
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
29
so primordiale di empatia diminuisce, non permettendo
alla persona di sentire la sofferenza di un altro. Quando il
senso primordiale di una persona accresce, lei o lui sono
più aperti e reattivi alle sensazioni di vita degli altri.
LO TSUBO È UNA SPADA A DOPPIO TAGLIO
Perché il trattamento possa essere efficace, gli
tsubo devono essere percepiti con un’immaginazione
empatica. Se le persone tentano di toccare e preme-
re gli tsubo come una sostanza fisica, questo potrebbe
provocare danni al ki del paziente. Sebbene sia questo
che insegno di continuo, molti studenti durante il corso
persistono ancora con l’approccio fisico. Ho provato in
molti modi di insegnare questo metodo tsubo cosicché
Un antico dia-grammadei meridiani
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
30
chiunque potesse comprenderlo.
Per un periodo ho addirittura smesso di insegnarlo. La
mia convinzione è che il maestro Masunaga non l’ab-
bia mai insegnato perché non sarebbe stato capito a
quel tempo. Con il passare del tempo però è avvenuto
un cambiamento ed è successo qualcosa di realmen-
te interessante. Le persone comuni hanno cominciato a
parlare di ki e di meridiani e ad accettarli come un dato
di fatto. Durante i seminari in tutto il mondo le persone
hanno cominciato a sentire la punta del chicco di riso
fin dal primo giorno. La maggior parte della medicina
orientale ha iniziato ad essere accettata da un punto di
vista razionale.
Per qualche tempo ho voluto mettere questo in relazione
alla discussione precedente sugli tsubo. I punti dell’ago-
puntura stabiliti da tremila anni, rappresentati da nomi e
numeri in mappe molto conosciute, sono una delle non
verità della medicina Orientale. Questa è una afferma-
zione molto forte, quindi per cortesia permettetemi di
spiegarmi ulteriormente. Con questo sistema, ogni tsubo
è assegnato al trattamento di una particolare malattia
o condizione. Invece la reale natura della diagnosi e del
trattamento nella medicina Orientale non è necessaria-
mente quella di assegnare un nome alla malattia o alla
condizione: cercare di farlo è invece una caratteristica
della diagnosi nella medicina Occidentale. Classificare
le differenze nei sintomi non è tuttavia un metodo uni-
versale o assoluto. La medicina Orientale parte da una
prospettiva completamente differente. Al fine di com-
prendere le differenze più chiaramente è di aiuto uno
sguardo alle idee e ai concetti che sono alla base della
medicina Occidentale.
AGIRE SULL’ANOMALIA- L’IDEOLOGIA DELLA MEDICINA OCCIDENTALE
Lo scopo dichiarato della medicina Orientale è
di capire lo squilibrio del ki determinando in quali me-
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
31
ridiani c’è un corrispondente eccesso o carenza di ki:
questa viene definita la diagnosi sho. Seguendo questo
approccio, il terapeuta è in grado di fornire l’appropria-
ta stimolazione del ki del paziente per aiutarlo a ritorna-
re ad una condizione olistica, che viene descritta come
un “ritorno alla natura”. La medicina occidentale cer-
ca, nel suo approccio, di trattare la parte che è ritenuta
malata o anormale; quindi lo scopo della diagnosi è di
trovare il punto o la parte dove c’è qualcosa che non
va. Le opzioni di cura si focalizzano o sull’intervento chi-
rurgico, per rimuovere o guarire la parte malata o mal
funzionante, o farmacologicamente per sostenere qual-
siasi carenza o eccesso, somministrando spesso compo-
sti chimici sintetici.
I concetti della medicina occidentale credo ci
abbiano fatto il lavaggio del cervello a tal punto che
quando sentiamo la parola medicina o cura medica
automaticamente pensiamo al trattamento applicato
sulla parte considerata malata. La medicina orientale
osserva il corpo da una prospettiva differente non sem-
plicemente fisica con una corrispondente frattura tra
mente e corpo. Da questo punto di vista la malattia è
vista in modo molto dissimile. La medicina orientale non
cerca la parte dolorante come la causa della malattia.
Formula la diagnosi attraverso la comprensione del ki
del paziente, l’unicità che esiste in ogni parte del cor-
po.
“Dove è l’anomalia?” Non è la domanda che
ci si pone durante una diagnosi orientale. Al suo posto
l’interrogativo è “Quale stimolo è necessario per provo-
care una risposta di guarigione?” Ciò significa che la
diagnosi consiste nel formulare domande che possano
guidare la terapia stessa. La stessa diagnosi è parte del
trattamento. Il medico nella medicina occidentale fa la
diagnosi osservando il corpo come fosse un fenomeno
fisico, da un punto di vista che si suppone oggettivo.
Questo rispecchia i requisiti che formano la metodolo-
gia della sperimentazione scientifica. La medicina orien-
tale non può assumere la stessa posizione.
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
32
OSSERVARE L’ALTERAZIONE DEL KI
Accettare e poi sperimentare che il ki può esse-
re visualizzato solamente attraverso l’unione dell’ogget-
to con il soggetto è un prerequisito per comprendere
la diagnosi nella medicina orientale. Può avvenire sola-
mente con un rapporto di unione tra il terapeuta ed il
paziente. Nel Tao Shiatsu questa è definita unificazione
del ki. Anche oggi, gli esperimenti effettuati nel campo
della fisica quantistica rivelano che è impossibile sepa-
rare l’osservatore da ciò che viene osservato. Questa
scoperta è in disaccordo con l’osservazione “oggettiva”
dei fenomeni, alla base della sperimentazione e della
ricerca scientifica. Questi ritrovati hanno la potenzialità
di corrodere i pilastri che supportano la scienza naturale
ed hanno forti implicazioni per la medicina occidentale.
La diagnosi è essa stessa parte del trattamento nella
medicina orientale. Al contrario, nella medicina occi-
dentale la diagnosi deve aver luogo prima che la cura
cominci. Un medico che si è formato all’occidentale di
fronte ad un paziente che non ha sintomi o disfunzioni
particolari spesso non è in grado di offrire una cura. Il
medico di fronte ad un problema si chiede come agire.
Qualche volta anche con una diagnosi non vi sono cure
possibili. Questo non accade quasi mai con la medicina
orientale.
Nella fitoterapia, ad esempio, la diagnosi rivela il
nome delle erbe che porteranno ad una risposta di auto
guarigione del paziente. Comprendere il ki del paziente
in modo empatico è il mezzo con il quale si può determi-
nare la combinazione di erbe più precisa ed il dosaggio
appropriato per la persona in particolare. La diagnosi,
nel trattamento shiatsu, può individuare il kyo nell’inte-
stino crasso, ma questo non significa che ci sia qualcosa
che non vada in questo meridiano. Dalla diagnosi ci si
deve aspettare che il trattamento di questo meridiano
stimoli cuore-mente-corpo in uno stato di interezza. La
diagnosi determina anche con quale forza debba esse-
re effettuato il trattamento e quando adattarsi al cam-
Inserimento dell’ago per agopuntura
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
33
biamento di scorrimento del ki nel meridiano.
La medicina orientale sostiene che la malattia
o il disturbo sono un riflesso della perturbazione del ki
e dell’alterazione dei meridiani. Individuare gli tsubo
che sono in grado di eliminare la perturbazione del ki
e alleviare la sofferenza è lo scopo reale dello shiatsu
e dell’agopuntura. Se, invece di un trattamento che
deriva dall’osservazione dell’alterazione del ki e dalla
relativa risposta, i punti sono trattati con l’ago o con la
pressione secondo una valutazione sintomatica, la situa-
zione peggiora. Il trattamento in questo caso segue un
metodo meccanico, quasi matematico. Questo, però,
non può essere definito medicina orientale.
LE LOCALIZZAZIONI PIU’ FREQUENTI DOVE APPAIONOGLI TSUBO
Gli tsubo non esistono come punti con una loca-
lizzazione fissa. Questa affermazione potrebbe essere in
disaccordo con ciò che viene espresso nei testi classici
e con il modo con cui viene oggi praticata l’agopun-
tura. Ad ogni modo, se ci si orienta agli tsubo conside-
randoli punti fissi, lo shiatsu in particolar modo non può
essere conforme alla filosofia e allo spirito della medici-
na orientale. Persino gli agopuntori che conosco e che
utilizzano lo shiatsu sono disponibili ad ammettere che è
gravemente limitante e sbagliato trattare nello shiatsu
gli tsubo alla stessa maniera dei punti dell’agopuntura.
Gli tsubo nei classici sono stati registrati come
punti fissi e tutto ciò è stato accettato come una dottri-
na. Diamo uno sguardo ai motivi. Nei classici, la maggior
parte delle discussioni verteva sui “punti proibiti” insieme
agli avvertimenti sulla possibilità di inserirvi gli aghi. Essi
affermano che così facendo sarebbe sopraggiunta la
morte della persona entro un certo numero di giorni, a
seconda del punto e della durata dell’applicazione. Se
un agopuntore non fosse stato adeguatamente forma-
to e non avesse avuto una esperienza sufficiente, ci sa-
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
34
A. Polmoni;B. Vaso concezione;C. Cuore;D. Reni;E. Costrittore Cuore;F. Fegato;G. Milza;H. Intestino Crasso; I. Stomaco;J. Intestino Tenue;K. Vescica;L. Triplice Riscaldatore;M. Cistifellea;N. Vaso governatore
Meridiani Yin
LA MAPPA DEI 24 MERIDIANI DEL TAO SHIATSU
Meridiani Yang
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
35
rebbe stato un rischio reale a causa di un’applicazione
sbagliata di un ago. Affinché questo non accadesse si
fissò il posizionamento degli tsubo. Era ovviamente ne-
cessario che i punti fossero efficaci a livello terapeutico
e quindi i punti prescelti erano quelli dove c’era maggior
probabilità che comparissero gli tsubo. Queste localiz-
zazioni furono senza dubbio influenzate dalle condizioni
mediche prevalenti dell’epoca.
L’alterazione del ki si manifesta in modo differen-
te in ogni periodo storico. Durante la mia stessa espe-
rienza clinica, ad esempio, dal 1989 in poi quasi il 50 per
cento di tutte le diagnosi indicavano che il meridiano
kyo era il vaso concezione.
Il vaso concezione ed il vaso governatore sono
degli ulteriori canali in aggiunta ai 12 meridiani utilizzati
nei trattamenti. Questo era un dato di fatto, indipenden-
temente dalla parte del mondo in cui io stessi effettuan-
do il trattamento. In Giappone, come in molti paesi, si è
assistito ad una corrispondenza tra l’aumento del vaso
concezione come kyo e un generale indebolimento del
sistema immunitario. Attorno al 1999 si ha un passaggio
dal vaso concezione kyo all’intestino crasso e al vaso
governatore kyo secondo le condizioni dell’età, e del-
le condizioni collegate dei meridiani. È mia convinzione
che gli tsubo classici furono fissati in Cina considerando
la maggiore probabilità d’individuazione. Ora, sempre
in Cina, sono utilizzati tanti altri tsubo rispetto a quelli ri-
conosciuti dai classici.
Questo mi porta a menzionare la mappa dei
meridiani. Ho avuto il privilegio di fare esperienza con i
meridiani e questo mi ha portato a ritenere che la map-
pa dei meridiani classici è inaccurata e contiene molti
errori. La visione classica è di dodici meridiani, sei scor-
rono nelle braccia e sei nelle gambe. In realtà ci sono
ventiquattro meridiani (dodici meridiani più i loro dodici
sub meridiani) ognuno dei quali scorre sia nelle braccia
che nelle gambe. Inoltre le mappe utilizzate in agopun-
tura mostrano meridiani che cambiano direzione con
angoli acuti innaturali, spesso avanti e indietro. In realtà,
nessun meridiano scorre in questa modo. Così come mi La mappa degli tsubo
nell’agopuntura
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
36
ha confermato la mia esperienza clinica e anche l’os-
servazione di altri fenomeni naturali, i meridiani scorrono
con curve molto naturali.
Molti aspetti della rete dei meridiani, necessari
per un trattamento profondamente efficace, manca-
no oggi nei classici. Viene mostrato solo un meridiano
aggiuntivo che scorre ad anello o orizzontalmente, un
meridiano chiamato in giapponese taimyaku.
In realtà il corso di ogni meridiano ha numerose linee
circolari e due linee a spirale che non sono descritte o
raffigurate nei classici. Nei classici il vaso concezione e
il vaso governatore sono rappresentati rispettivamente
da una linea centrale, con il vaso concezione che scor-
re sulla parte anteriore del busto mentre il governatore
scorre sulla parte posteriore. Nel Tao Shiatsu entrambi
questi meridiani fluiscono sia nelle braccia che nelle
gambe e sono ampiamente utilizzati nella pratica cli-
nica.
I meridiani classici da soli, così come rappresen-
tati nelle mappe, non sono più sufficienti alle necessità
della nostra epoca. Includere questa nuova conoscen-
za dei meridiani è assolutamente necessario per rispon-
dere ai bisogni dei pazienti. Tutto ciò non è differente
Meridiani ad anello e a spirale
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
37
dalla situazione in essere al tempo in cui i classici furono
scritti. All’epoca si trattava della piena espressione della
conoscenza disponibile per il trattamento soddisfacen-
te dei meridiani e dei bisogni della popolazione, come
erano conosciuti allora. Della mappa dei meridiani
non si ha una raffigurazione nei classici, ma solamente
la descrizione delle localizzazioni dei punti. Le mappe
dei meridiani dell’agopuntura, utilizzata oggigiorno, in-
dicano linee che sono state tracciate semplicemente
per collegare un punto all’altro. Questo spiega alcuni
angoli insoliti. È anche possibile che, quando vennero
scritti i classici, le persone avessero già perso la capa-
cità di visualizzare veramente i meridiani attraverso una
condizione del cuore che deriva dal senso primordiale.
Questo è il motivo per cui i punti degli tsubo sono stati
raffigurati come sono.
Inoltre, nell’antica Cina, la vera conoscenza era
tramandata oralmente e non attraverso i libri. Il tener
segreta una conoscenza importante era un’usanza co-
mune. È scritto nei classici “Tu non puoi insegnare i tesori
del cielo (i metodi della medicina Orientale) a chiun-
que”. Da questo possiamo dedurre che ciò che è stato
scritto rappresentava soltanto gli aspetti più superficiali.
Ho intuito tutto questo mentre leggevo i testi classici.
Naturalmente sono curioso dell’opinione che si
sono fatte le persone che praticano l’agopuntura su
questa mia visione. Kohei Kurahara è un mio amico giap-
ponese che insegna agopuntura all’università di Boston
ed insegna inoltre occasionalmente nella Scuola Shiatsu
di Boston dove anch’io ho tenuto dei seminari. Secondo
Kurahara gli agopuntori che cercano realmente di fare
un trattamento dei meridiani, arrivano gradualmente a
capire che tsubo e meridiani non esistono con localizza-
zioni fisse. Attualmente non vi sono principi riconosciuti
su questo nuovo approccio degli tsubo. Ciò che sembra
ostacolare una più profonda comprensione è il presup-
posto che i classici siano assolutamente corretti e non
mutabili, unitamente alle energie impiegate per provare
ad interpretarli.
Capitolo 1: Un approccio nuovo al trattamento Shiatsu
38
CAPITOLO 2
LA RIVOLUZIONE DEGLI TSUBO NELLAMEDICINA DEI MERIDIANI
È giunto il momento di andare oltre i precedenti
concetti sugli tsubo e lasciare indietro tutti i dubbi con-
cernenti la loro esistenza e l’efficacia del loro trattamen-
to. Non avrei mai pensato che un giorno avrei scritto sugli
tsubo nella medicina Orientale. Nel mio primo libro - Tao Shiatsu: Medicina della vita per il XXI secolo * - ho af-
frontato questo argomento, ma non con sufficiente sicu-
rezza perché venisse compreso ed è per questo motivo
che mi sono ritrovato a scrivere ad un livello di subcon-
scio maggiore. L’umanità sta entrando in una nuova era
e allo stesso modo il mondo della medicina Orientale. Il
punto focale ora può essere su come chiunque possa
localizzare e trattare gli tsubo. Con questo intendo dire
che chiunque può sperimentare, sia come colui che da
che come ricevente del trattamento tsubo, la vera effi-
cacia medica che è in linea con i principi della medi-
cina orientale. Per fare questo è necessaria una mente
aperta, avere come motivazione che il cuore desideri
profondamente aiutare gli altri e la fiducia di seguire
esattamente i passaggi così come vengono proposti.
Non è indispensabile essere un medico professionista.
La medicina moderna stessa si è altamente specializ-
zata. Si suddivide in campi separati, dove regimi di cure
uniformi sono applicati ai pazienti su basi scientifiche e
con diagnosi oggettive della malattia. Le terapie farma-
* Edizione italiana: Ryokyu Endo, Tao Shiatsu Terapia del XXI Secolo – I principi taoisti nella pratica dello Shiatsu, Edizioni Mediterranee, 1997.
39
cologiche sono all’avanguardia in questo approccio
alla cura. A pazienti a cui sono state diagnosticate le
“stesse” condizioni vengono dati composti chimici stan-
dardizzati, abitualmente di sintesi. Solo la frequenza e la
concentrazione del dosaggio varia tra gli individui. Una
volta ho letto che l’esito migliore per i pazienti sarebbe
quello di scaricare tutte le pillole nell’oceano, sebbene
sarebbe un risultato disastroso per tutta la vita marina
del pianeta. Al contrario, la medicina orientale potreb-
be applicare approcci molto differenti nel curare i pa-
zienti, sebbene esternamente mostrino sintomi simili.
Sembra che la direzione della medicina occi-
dentale moderna sia per lo più sotto il controllo delle
aziende farmaceutiche. Sempre di più impongono
ai dottori le cure disponibili da utilizzare per i loro pa-
zienti. Sembra che chi perde in questa situazione siano
i pazienti le cui scelte sono drasticamente limitate. La
medicina occidentale ha sviluppato la maggior parte
delle sue notevoli competenze nelle cure d’emergen-
za e negli interventi chirurgici sui campi di battaglia.
La sua efficacia nelle situazioni estreme che richiedo-
no trattamenti intensivi d’emergenza è ben compro-
vata. Ciò che le manca sono i mezzi per affrontare la
piaga delle condizioni croniche, che sono aumentate
costantemente nell’ultima parte del ventesimo secolo
e nel nuovo millennio. Se i professionisti della medici-
na occidentale si rendessero conto dei propri punti di
forza, potrebbero accettare la partecipazione di altri
sistemi complementari come la medicina orientale e
terapie come lo shiatsu per affrontare le aree dove non
è bene attrezzata. Questo potrebbe portare ad un siste-
ma veramente integrato di cura, dove i terapeuti sono
in grado di praticare trattamenti di ki e tsubo per i loro
pazienti. Altrettanto importante, poi, è che le persone
comuni avrebbero i mezzi per offrire trattamenti attra-
verso lo shiatsu per supportarsi reciprocamente in salute
e benessere. Tutto questo assume un valore autentico
per ciascuno, in particolare per le famiglie, perché può
anche rafforzare le relazioni reciproche. Questo è vera-
mente qualcosa di auspicabile e degno di impegno: un
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
40
mondo dove possiamo vedere che la medicina ha il suo
punto focale di nuovo nelle mani delle persone, con la
capacità di curare che non sia esclusiva delle aziende
e dei professionisti, ma anche della gente comune.
COME INDIVIDUARE GLI TSUBO
È importante incominciare a far pratica per po-
ter trasformare la situazione descritta una vera realtà. Se
non vi sentite ancora pronti per iniziare, momentanea-
mente tralasciate questa sessione di pratica. Ad ogni
modo credo che susciterà il vostro interesse. Provate a
rilassarvi e non sentitevi responsabili di “dover fare” qual-
cosa, siccome questo provocherebbe tensione ed un
senso di pesantezza. L’attitudine migliore per eseguire
questa pratica è la curiosità infantile, un atteggiamen-
to giocoso ed il senso dell’umorismo. Non siate trop-
po seri. Cercate un amico o un partner volenteroso e
chiedetegli di far pratica con loro prendendo a prestito
le loro braccia. Essi saranno i “riceventi” e voi – le per-
sone che applicate il metodo- gli “operatori”. Un’area
buona dove cominciare a lavorare è la parte esterna
dell’avambraccio sotto il gomito.
TROVARE GLI TSUBO IN UNA DETERMINATA AREA
1. Osservate l’area del braccio e immaginate dove il ri-
cevente voglia essere toccato o ricevere una pressio-
ne.
2. Toccate il punto che avete immaginato con il dito
medio. Non dovete premere con forza, ma con la
profondità sufficiente per raggiungere un punto tra
la pelle ed il muscolo. Continuate ad immaginare
come si possa sentire il ricevente in ogni momento
della pressione (questo è l’aspetto più importante!)
e fate scorrere il dito leggermente avanti e indietro.
Se siete in grado di continuare a immaginare come
Trovare lo tsubo sulla parte esterna dell’avambraccio sotto il gomito
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
41
si sente, istante per istante, il ricevente (ricordate sem-
pre che questo è l’obbiettivo principale di ciò che state
facendo), diventerete consapevoli della sensazione di
toccare la punta di un granello di riso o il nodo in uno
spago. La dimensione può variare da 1 a 3 mm, sebbe-
ne qualche volta potrebbe essere più grande.
Chiedete al ricevente se anche lui riesce a perce-
pire questa punta di riso, perché abitualmente è più fa-
cile che la senta il ricevente piuttosto che l’operatore.
La sensazione non è superficiale. Un po’ di profondità di
pressione è necessaria affinché il ricevente possa perce-
pire la punta di riso. Continuate a controllare e a chie-
dere conferma al ricevente fino a quando non trovate
la profondità giusta. Il ricevente può sentire un senso di
pienezza o dolore, ma non deve mai sentirsi a disagio.
Se non vi è chiaro, tornate al primo passo e osservate
nuovamente.
Il primo passo è completato quando si sente la pun-
ta di riso e si ha la conferma da parte del ricevente.
Dovete riuscire ad immaginare dove il ricevente
voglia maggiormente la pressione, piuttosto che dove
voi sentiate che voglia essere toccato. Deve essere il
ricevente a dirlo. L’area o il punto immaginati esistono
innanzitutto come soggetto (nella vostra immaginazio-
ne) e allo stesso tempo come oggetto (il punto dove il ri-
cevente vuole la pressione). Tutto ciò a dimostrazione di
un principio fondamentale del ki: la sincronizzazione tra
soggetto ed oggetto. Nell’immaginare il punto dove il
ricevente vuole ricevere la pressione, uno dei tanti tsubo
in quell’area risponderà. Ci possono essere un’infinità di
tsubo in un’area. Se più persone selezionassero una lo-
calizzazione specifica sullo stesso ricevente immaginan-
do il punto che necessita maggiormente di pressione,
tsubo diversi sarebbero scelti da ognuno. Questo deriva
dal fatto che c’è una differente capacità, o “profon-
dità”, nell’immaginazione empatica di ogni individuo
nell’identificarsi e nel prendersi cura della vita del rice-
vente. Ogni tsubo ha una localizzazione differente nel
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
42
corpo fisico ed una profondità differente nel corpo del
ki. Come migliorerà la profondità e la forza della vostra
immaginazione empatica, altrettanto migliorerà la vo-
stra capacità di connettervi ad uno tsubo più profondo.
Se voi prendete uno tsubo ad una certa profondità e lo
trattate, altri tsubo ad una minore profondità nelle vici-
nanze verranno trattati simultaneamente.
Sfortunatamente non ho modo di rispondere, se
la vostra reazione a questa esperienza è “Come può
accadere questo?” Riuscite ad accettare semplice-
mente la provvidenza della natura al lavoro?
SENTIRE L’ECO DEGLI TSUBO
L’eco è una sensazione di pienezza, intorpidi-
mento, o come una corrente elettrica che fa scorrere
il dolore percepita dal ricevente quando sugli tsubo, o
punta di riso, viene applicata una pressione. L’eco se-
gnala il rilascio del ki stagnante o bloccato, la cui natura
è diventata negativa e mal funzionante. Questo ki sta-
gnante è chiamato jaki. È il contrario del seiki, l’energia
che sostiene la vita, la cui corretta circolazione è alla
base di una buona salute. L’obbiettivo del trattamento
degli tsubo nel Tao Shiatsu è di rilasciare il jaki dal corpo
o di trasformarlo in seiki. L’argomento sul jaki verrà mag-
giormente approfondito nel Terzo Capitolo.
Tre tipologie di eco1. AGLI ARTI E ALLA TESTA: La tipologia più comune di
eco scaturisce dalla zona dello tsubo verso le estre-
mità, cioè mani, piedi o testa. Se si riceve shiatsu a
uno tsubo sul collo, ad esempio, si può creare un eco
nel braccio o nella mano, dal momento che il jaki
viene rilasciato attraverso i punti terminali.
2. AL TRONCO: Qualche volta l’eco viene percepita dal
tronco verso il punto di pressione. Ad esempio quan-
do una pressione avviene su uno tsubo nel braccio,
l’eco viene sentita nel petto, ciò significa che il jaki
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
43
presente nel petto sta uscendo. Mentre il trattamen-
to prosegue, l’eco probabilmente cambia e si muo-
ve verso le estremità ed il ricevente la percepirà nel
braccio o nella mano.
3. NEL PROFONDO: Si ha un’eco profonda all’inter-
no dello tsubo (verso la parte centrale del corpo)
quando il jaki è localizzato a grande profondità. Ci
potrebbe essere una sensazione di eco che rag-
giunge altre parti del corpo, ma la sensazione più
forte è in profondità all’interno. Con il trattamento si
vedrà l’eco cambiare nel modello descritto prima
in 1 o 2. Questo indica che il jaki in profondità nel
corpo sta iniziando ad emergere in superficie, da
dove potrà essere rilasciato dalle estremità.
Nei casi in cui il jaki fosse troppo profondo, po-
trebbe darsi che non ci sia nessuna eco, ma solo una
sensazione superficiale in risposta alla pressione. In
questo caso lo tsubo è chiuso. Bisogna allora scegliere
un altro tsubo nell’area trattata. Se non si riescono a
trovare tsubo nell’area circostante, bisogna scegliere
un’altra area. Un altro motivo per la mancanza di rispo-
sta potrebbe essere che l’operatore non stia toccando
correttamente la punta di riso, o stia applicando una
pressione fisica senza un’immaginazione empatica.
Localizzate lo tsubo con il dito medio e poi pre-
mete con il pollice per non più di 2-3 secondi.
Chiedete al ricevente se sente l’eco e dove lo
sente.
A questo punto avete completato il livello pre-
paratorio: localizzare lo tsubo, percepire la punta di riso
e ricevere conferma dell’esistenza d un’eco. Prima che
voi possiate veramente effettuare un trattamento pre-
mendo lo tsubo, dovrete comprendere chiaramente
come applicare la pressione.
COME EFFETTUARE UNA PRESSIONE SULLO TSUBO
Le parole “come effettuare una pressione sullo tsubo”
Toccate lo tsubo con il dito medio
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
44
vi fanno pensare ad una tecnica fisica, alla forma della
mano o al grado di pressione da applicare? Il mondo
del ki è la sincronizzazione come unità del mondo inte-
riore del cuore ed il mondo materiale esteriore. Affinché
il trattamento dello tsubo risulti efficace, deve essere
effettuata una pressione in conformità a questo princi-
pio. Il Tao Shiatsu non riguarda la forma della mano. È
lo sviluppo del cuore Tao, il cuore della natura. È questo
ciò che rende efficace il trattamento shiatsu. Ed il solo
modo per capirlo è sperimentare direttamente la diffe-
renza di risposta creata dal cambiamento nello stato
del cuore nella pratica seguente.
Localizzate uno tsubo nella stessa area sul braccio. Eser-
citate una pressione nei modi descritti nei punti 1 e 2
sottostanti e ogni volta chiedete al ricevente il tipo di
sensazione creata sia nel cuore che nel corpo.
1. Toccate lo tsubo (la sensazione della punta di
riso) ed immaginate che è solo una parte del corpo.
Applicate una pressione continua per 2 – 3 secondi
soltanto. Ora chiedete al ricevente la sua sensazio-
ne.
2. Toccate lo tsubo mentre continuate ad imma g i -
nare che l’intero corpo del ricevente è racchiuso
in questo punto. Mentre avviene la pressione con-
tinuate ad approfondire quest’immagine. Provate a
non suscitare la sensazione dello tsubo come se fosse
solo una parte del corpo. Continuare per 2-3 secon-
di e poi chiedete al ricevente la sua sensazione.
Lo tsubo include tutto il corpo
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
45
Ora chiedete al vostro partner qual’è la differen-
za che ha sentito tra le due modalità. L’esperienza di
pressione nella fase 1 solitamente non è confortevole.
Nella fase 2, se l’immagine è mantenuta, un profondo
senso di comfort può essere percepita in tutto il corpo.
Come ho detto in precedenza, gli tsubo sono
come una spada a doppio taglio. Sono la porta d’ac-
cesso che rende possibile un trattamento efficace dei
meridiani. Ma sono anche la parte più vulnerabile di
una persona. Il corpo del ki può essere leso se la pres-
sione sullo tsubo avviene senza che il terapeuta riesca
ad immaginare che esso include l’intero corpo. Il filo-
sofo austriaco Rudolf Steiner (1861-1925) fa riferimento
alle linee energetiche che scorrono nel corpo etereo, o
corpo del ki come è conosciuto nel Tao Shiatsu. Il cor-
po del ki circonda il corpo fisico in tutte le direzioni, fino
ad una distanza di due metri. Il danno causato da una
semplice pressione fisica sullo tsubo non è spesso avver-
tito dal ricevente in quel momento. C’è spesso solo una
sensazione di fastidio e sembra quasi che un sintomo
scompaia con questo tipo di shiatsu. Ma l’effetto è solo
temporaneo siccome il sintomo va in profondità all’in-
terno del corpo del ki e può riemergere con maggiore
intensità.
Prima di procedere nel trattamento degli tsubo
è necessario spiegare ulteriormente il sistema dei meri-
diani e la relazione reciproca tra tsubo, jaki e i meridiani
kyo.
I MERIDIANI E LE FUNZIONI DEL KI CHE ESSI FACILITANO
Tradizionalmente, i dodici meridiani ed i due me-
ridiani aggiuntivi, conosciuti come Vaso Concezione e
Vaso Governatore, sono stati immaginati dalla medici-
na orientale come costituenti del sistema energetico
umano. Le persone spesso interpretano male i meridiani,
come fossero collegati a particolari organi anatomici,
per i loro nomi corrispondenti come polmone o intestino
Confine del corpo del ki
Profondità reale del meridiano
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
46
crasso. Ma non è così. I meridiani non sono elementi fisici
del corpo. L’utilizzo in Giappone dei nomi equivalenti di
organi interni data dal periodo Meiji (1868-1912), quan-
do venne introdotta l’anatomia occidentale ed i nomi
dei meridiani vennero equiparati agli organi interni, per
tradurre questi termini nuovi e poco familiari.
Le forme di vita monocellulari non richiedono
la separazione delle loro funzioni vitali. Le amebe non
necessitano di funzioni corporee multiple, e quindi non
necessitano di un sistema di meridiani complesso. I loro
spostamenti per mezzo di movimenti sol-gel mostrano la
più olistica azione di kyo e jitsu. Da uno stato di fluidifi-
cazione (kyo) l’ameba si tende attraverso la gelatiniz-
zazione (jiitsu) causando una temporanea prominenza.
Questa viene utilizzata come punto d’appoggio per il
movimento e la propulsione viene generata quando
la forma si rilassa e ritorna ancora ad uno stato fluido.
Il maestro Masunaga descriveva il modello kyo-jitsu
dell’ameba come rilevatore del meccanismo base del-
la funzione dei meridiani.
Nel caso di organismi pluricellulari la segmenta-
zione genera più cellule. Lo strato permeabile tra le pa-
reti delle cellule crea un continuo interscambio. Quan-
do un organismo diviene più complesso necessita di
più cellule per suddividere il lavoro. Negli esseri umani
questo crea la necessità di meridiani multipli. Un orien-
tamento olistico verso la vita richiede che il cuore ed il
corpo lavorino insieme per portare avanti tutte le atti-
vità. I dodici meridiani si raggruppano in 6 coppie che
facilitano le seguenti funzioni vitali:
I meridiani del Polmone e dell’Intestino Crasso
assorbono il ki che c’è all’esterno, lo scambiano ed eli-
minano le tossine.
I meridiani dello Stomaco e della Milza assorbo-
no e digeriscono il cibo per rilasciarne il ki.
I meridiani del Cuore e dell’Intestino Tenue inte-grano e convertono il ki che viene rilasciato durante la
digestione.
I meridiani del Rene e della Vescica mantengo-
Il movimento sol-geldelle amebe
Fine del movimento
Movimentazione in avanti
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
47
no la vitalità e purificano il ki assorbito.
I meridiani del Costrittore del Cuore e del Triplice Riscaldatore fanno circolare il ki nel corpo e ne proteg-
gono i confini.
I meridiani del Fegato e della Cistifellea accu-
mulano e distribuiscono il ki per l’attività pratica.
I meridiani del Vaso Concezione e Vaso Gover-natore sono meridiani aggiuntivi utilizzati nel trattamen-
to. Giocano un ruolo di bypass quando sussiste una cir-
colazione povera dei 12 meridiani.
Nota: Con il termine ki qui ci si riferisce sia al ki etereo,
come ad esempio l’aria, sia al ki della terra sotto forma
di cibo e acqua.
I classici descrivono dodici meridiani più due
extra. Nessuno dei meridiani viene mostrato come se
scorresse lungo tutto il corpo. Sei meridiani - Polmone
e Intestino Crasso, Cuore e Intestino Tenue, Costrittore
del Cuore e Triplice Riscaldatore - non vengono mostrati
sulle gambe.
I sei meridiani rimanenti – Stomaco, Milza, Rene,
Vescica, Fegato e Cistifellea - non vengono mostrati
sulle braccia. Il maestro Masunaga fu il primo che se-
riamente mise in questione l’adeguatezza di questa
visione per fornire un trattamento efficace nei tempi
moderni. Come si può dedurre dal fenomeno recente
della nuova agopuntura cinese con la continua com-
parsa di nuovi tsubo, la riposta è chiaramente no. Come
spiegava il maestro Masunaga nelle mappe classiche
dei meridiani, dei dodici meridiani ne venivano indicati
solo sei nelle braccia e altri sei nelle gambe, proprio per-
ché, quando vennero redatte, la formazione di massa
nell’agopuntura era ben progredita. Quindi il sistema
dei meridiani venne semplificato per sicurezza e conve-
nienza. Il maestro Masunaga si rese conto dell’esistenza
dei dodici meridiani lungo tutto il corpo, scoprendo che
ognuno di essi scorreva sia attraverso le braccia che le
gambe.
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
48
Il Tao Shiatsu identifica ventiquattro meridiani
che scorrono attraverso tutto il corpo. La mia pratica cli-
nica ha portato all’identificazione di un sub-meridiano
appartenente ad ognuno dei dodici meridiani del mae-
stro Masunaga. In aggiunta, ad ognuno dei dodici me-
ridiani principali (come vengono descritti dal Tao Shiat-
su), vi sono canali ad anello e a spirale. Questa è una
raffigurazione del corso dei meridiani umani che sembra
rappresentare più da vicino la natura olistica del corpo.
Il processo per scoprire il mondo dei meridiani è stato
molto lungo. A volte è stato un viaggio arduo per an-
dare oltre le pareti del dogma che circondano i classici.
Tutto questo mi ha portato a capire che gli tsubo sono
l’espressione fondamentale della vita. Esistono solo sui
meridiani kyo, quelli con mancanza di energia. Per sua
natura, che è il vuoto, l’impulso fondamentale del kyo
è di essere colmato dal ki. E tutto questo avviene quan-
do è in grado di unificarsi con il ki universale, come ac-
cade durante il trattamento shiatsu. In ogni momento
del trattamento vi è solo un meridiano che può esistere
come meridiano specifico kyo. Quando riusciamo a ri-
conoscere totalmente che i meridiani principali ed extra
scorrono in ramificazioni con i sub, ad anello e a spirale,
noi riusciamo a vedere le possibili molteplici localizzazio-
ni degli tsubo sul meridiano kyo.
COMPRENDERE LE CAUSE DEI MERIDIANI KYO E JITSU
Il kyo viene spesso definito nei libri di medicina
orientale come il meridiano che, rispetto a tutti gli altri
meridiani, ha una carenza o dispersione di ki. Jitsu, dall’al-
tro lato, viene descritto come il meridiano nel quale c’è
un eccesso o concentrazione di ki. Questa descrizione
non è comunque pienamente soddisfacente, poiché
non spiega cosa provoca lo squilibrio del ki nei meridia-
ni. In realtà bisogna proporsi una conoscenza più ap-
profondita del kyo e della sua relazione con il jaki – ki
stagnante o bloccato. La parola giapponese kyo deriva
La relazione tra kyo e jitsu
kyojitsu
Gli tsubo possono essere ubicati su qualsiasi o su tutti i corsi del meridiano kyo.
corsoad anello
corsoa spirale
corsoa spirale
corsoad anello
corsoa spirale
corso principaledel meridiano
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
49
dal termine cinese koku, che significa vuoto: vuoto , ma
mai nel senso di assenza di vita , poiché questo è la fon-
te della vita stessa. I grandi filosofi taoisti Lao Tsu (sesto
secolo a.C.) e Sun Tzu (500 circa a.C.) descrivono il cuo-
re dell’universo come il “mondo del vuoto” che desidera
essere colmato. Il Tao, il Grande Vuoto, la Natura Infinita -
o qualsiasi sia il nome con cui lo chiamiamo è connesso
al meridiano kyo.
Gli tsubo esistono soltanto sul meridiano kyo,così trattandoli si libera il jaki.
Gli tsubo sono i punti d’accesso per connettersi
al jaki: con la pressione sugli tsubo si crea un’eco attra-
verso cui si libera il jaki. Tutte le malattie sono create dal
jaki. Esso crea l’alterazione del meridiano ed il modello
risultante kyo e jitsu che fa emergere i sintomi avversi. Ad
esempio se c’è dolore al collo ci saranno degli tsubo in
quell’area: applicando una pressione su di essi si avrà
un’eco, che potrebbe essere in profondità all’interno, o
giù nelle braccia e poi nelle punta delle dita. Localizzan-
do e trattando gli tsubo nella zona del dolore fino a che
l’eco cambia o diminuisce, allevierà i sintomi. Non esiste
una teoria standardizzata sul jaki nella medicina orien-
tale. Il kanji per ja in jaki deriva dal carattere originale
cinese che rappresenta qualcosa che non va bene. Nei
termini del sistema energetico umano, il jaki, sotto for-
ma di ki stagnante o bloccato, disturba ed impedisce la
circolazione nel meridiano. Squilibrio e disarmonia sono
espressi tramite i sintomi dello schema dei meridiani kyo-
jitsu. Dal punto di vista del trattamento dei meridiani, il
meridiano kyo è il canale del ki che più fortemente cer-
ca di scaricare jaki. C’è una legge naturale in funzione
nel nostro corpo che tenta di neutralizzare o espellere
qualsiasi cosa di negativo o dannoso vi entri. Considera-
te cosa accade quando si mangia qualcosa di conta-
minato da batteri malsani: il sistema digestivo cerca di
espellerli attraverso il vomito o la diarrea. Questo mec-
canismo funziona non solo fisiologicamente. A tutti i livelli
di vita, dal cuore, al ki e ai meridiani, l’impulso è quello di
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
50
espellere il jaki. Questa legge naturale di rilascio entra in
azione quando il meridiano kyo stimola il meridiano jitsu
ad un’attività che porterà al compimento di tutto que-
sto. Tutti i sintomi della mente e del corpo – dolore, ferite,
stress, tensione, ansia e desiderio – esprimono il tentativo
di espellere jaki. Cercano tutti un’espressione attraver-
so un’attività che porta al rilascio. Usando i termini che
esprimono un aspetto della massima rilevanza nella fi-
losofia orientale, yin e yang, i sintomi sono la manifesta-
zione dell’impulso yang che emerge. Yin e yang sono le
due proprietà di tutti i fenomeni, reciprocamente in con-
traddizione eppure interdipendenti, e condividono una
relazione simultanea di causa ed effetto. La medicina
occidentale tende a focalizzarsi sui sintomi - l’espressio-
ne esteriore dell’aspetto più profondo yin – intesi come
il problema che deve essere risolto o eliminato. La vera
origine dei sintomi di ogni persona, tuttavia, è il tentativo
della forza vitale dell’individuo di espellere il jaki e così
avere la garanzia di non essere eccessivamente oppres-
si o sopraffatti da esso.
ACCEDERE AL MERIDIANO KYO
Come ogni individuo ha un cuore, così è anche
per l’universo. Questo viene qualche volta descritto
come essenza della Grande Natura. La percezione del-
la distanza e dello spazio è creata dalla nostra coscien-
za. Nel mondo del ki non c’è distanza. Ciò che esiste è
lo stato d’infinita estensione o espansione. Questa non
è semplicemente filosofia: l’astronomia ha rivelato che
l’universo è in uno stato di espansione costante. Tutto
ciò può essere sperimentato attraverso l’applicazione
di una pressione sul meridiano kyo. Il ricevente sente nel
subconscio che tutto il corpo è rilassato: non c’è distan-
za o limite; solo la sensazione di una estensione infinita,
che fornisce un profondo senso di sollievo. Lo si può spe-
rimentare solo attraverso il meridiano kyo. Attraverso la
pressione ed il raggiungimento del fondo del meridiano
kyo, il jaki viene rilasciato nella Grande Natura e il seiki è
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
51
in grado di colmare la carenza. Il “fondo” è la profondità
dove il ricevente sente questa risposta. È la profondità
percepita a livello di subconscio dal ricevente nel suo
cuore attraverso la profondità dell’immaginazione em-
patica del donatore, in sincronia con la profondità rag-
giunta nel corpo ki e con la profondità della pressione
nel corpo fisico. Per permettere al ricevente di sperimen-
tare il rilassamento, deve essere individuata la linea kyo
- la linea attraverso la quale si accede al meridiano kyo.
In passato la localizzazione degli tsubo avveniva con il
metodo dell’utilizzo di un’immagine (dove il ricevente
voleva maggiormente ricevere la pressione) . Attual-
mente per localizzare la linea del kyo viene utilizzato un
metodo differente che si focalizza sul dire ad alta voce
la parola “kyo”.
LOCALIZZARE LA LINEA DEL KYO
1. Ritornate sull’area dell’avambraccio del ricevente.
Svuotate la vostra mente da ogni pensiero o dubbio e
dite ad alta voce la parola “kyo”. Mentre mantenete
l’immagine della parola, fate scivolare verso di voi il vo-
stro dito medio attraverso l’avambraccio. Cercate di
resistere alla sensazione di “cercare di trovare “ la linea
kyo.
2. Il vostro dito si fermerà naturalmente.
3. La linea del kyo è la linea attraverso la quale si può
accedere al meridiano kyo. Immaginate come si
senta il ricevente in ogni momento a livello di sub-
conscio ed esercitate una pressione su questa linea
con il dito medio fino a un certo livello di profondità.
Chiedete al ricevente come si sente.
4. Se la linea e la profondità sono giusti, il ricevente sen-
tirà la risposta di rilassamento. Se non risulta chiaro,
ripetere i passi 1-3.
Dimostrare questo metodo di lavoro solitamen-
te suscita moltissime domande, specialmente durante i
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
52
seminari ed i workshop in Occidente. Essendomi ormai
abituato a queste reazioni, cercherò di spiegare cosa
succede. Il ki risponde sia all’immagine che alla paro-
la, così se il movimento del dito è sincronizzato con la
parola si fermerà naturalmente. Comunque solo perché
il dito si è fermato in una zona corrispondente ad una
linea della mappa dei meridiani, non significa necessa-
riamente che sia il meridiano kyo. Il ricevente potrebbe
ad esempio avere l’Intestino Crasso kyo, ma il dito non
si ferma nel punto indicato come Intestino Crasso sulla
mappa dei meridiani. Eppure il ricevente sente tutto il
corpo rilassato quando viene esercitata la pressione su
quella linea. Naturalmente questo crea molta confusio-
ne negli studenti che stanno osservando, specialmente
la prima volta. Alla base di questa confusione c’è un’in-
terpretazione errata sull’esistenza dei meridiani.
La concezione comune è che i meridiani esista-
no sopra o vicino la superficie del corpo fisico. I classici
descrivono i meridiani che scorrono negli spazi intramu-
scolari. Ad ogni modo la mappa dei meridiani è una
rappresentazione semplicemente bidimensionale. Raf-
figura le posizioni dove si può accedere più facilmente
ai meridiani. Questo accade perché i meridiani “emer-
gono” in superficie quando il corpo si muove in una de-
terminata posizione, o gli arti vengono allungati in una
direzione particolare. Con il corpo in una posizione dif-
ferente, il meridiano esisterà più in profondità nel corpo
del ki, fino ad una profondità di due metri. I meridiani esi-
stono ben oltre i limiti del corpo fisico. Il corpo fisico può
essere considerata l’ombra del corpo del ki. Le zone che
toccate sul corpo fisico (come vengono mostrate sulla
mappa) sono solo localizzazioni, che combinate con la
migliore angolazione o direzione della pressione saran-
no più chiaramente connesse ai meridiani del corpo del
ki. Nella mappa dei meridiani sono mostrate le posizioni
del corpo e le zone in superficie dove si accede ai me-
ridiani con una pressione perpendicolare. Cambiando,
anche leggermente, la posizione del corpo del riceven-
te, cambieranno le zone di accesso e le angolazioni per
quel meridiano. Quest’area d’accesso in superficie sul
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
53
corpo fisico può spostarsi entro un intervallo che può
arrivare fino a cinque centimetri. Se la mappa dei me-
ridiani non viene chiaramente compresa come rappre-
sentazione delle linee d’accesso con il corpo in quella
posizione precisa, allora ci sarà sempre questa confusio-
ne.
Quindi dite soltanto la parola “kyo” e fate scorre-
re il vostro dito fino a quando non si ferma naturalmen-
te. Il meridiano kyo potrà essere individuato se mettete
tutto il vostro impegno nell’accrescere un’immaginazio-
ne empatica verso il ricevente. Questo è possibile senza
una conoscenza antecedente dei meridiani e senza la
necessità di consultare la mappa dei meridiani.
Alcuni, specialmente coloro che hanno una
precedente conoscenza dei meridiani, si chiederanno
“Come questo è possibile? Qual è il significato di tutto
questo?” Perfino prima di provare a sperimentarlo diret-
tamente, si è dubbiosi e scettici. È l’ego cosciente che
pone resistenza. Non è facile per l’ego accettare che
il subconscio “sappia” dove accedere al kyo, su quale
angolo fare pressione e qual è la migliore profondità. Il
mondo del ki è il mondo del subconscio. L’ego cosciente
induce “a provare a cercare” o a “ dubitare di ciò che
si è trovato”, il che reprime la saggezza del subconscio.
Il punto di partenza di questo metodo per riconoscere
e trattare i meridiani è l’accettazione della rinuncia alla
dipendenza dall’ego e alla sua subordinazione alle co-
noscenze e informazioni a livello conscio. Come l’ego
cosciente dell’operatore si fa da parte, il ki del riceven-
te ed il suo subconscio appariranno più chiaramente.
L’ego può soltanto essere di disturbo ed impedire ciò
che viene richiesto per attivare a livello olistico il subcon-
scio. Sebbene l’ego cosciente sia una parte essenziale
della vita di tutti i giorni, non può aiutarvi in alcun modo
nella pratica dello shiatsu. Rinunciare alla dipendenza
dall’ego a livello conscio permetterà al mondo ki di ri-
velare se stesso. Questo è ovviamente molto difficile da
accettare per il nostro ego.
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
54
LOCALIZZARE GLI TSUBO DEL MERIDIANO KYO È POSSIBILE SOLAMENTE CON UN’IMMAGINAZIONE EMPATICA.
La comprensione chiara della vera natura degli
tsubo e del meridiano kyo apre la porta alla fase suc-
cessiva. Il ki del ricevente risponde in ogni momento allo
stato del cuore e all’attitudine mentale dell’operatore.
Questo è stato dimostrato nella pratica iniziale quando
l’operatore localizzava gli tsubo immaginando dove il
ricevente volesse ricevere maggiormente la pressione,
il che incoraggiava il ki a reagire e l’area dello tsubo a
rivelarsi.
La ragione per la quale lo tsubo che veniva
“preso” con un’immaginazione empatica non aveva
una corrispondenza con la posizione sulla mappa dei
meridiani del meridiano diagnosticato, mi divenne chia-
ra solo dopo molti anni di ricerca. Come ho fatto notare
precedentemente, i classici descrivono dodici meridiani
principali, sei dei quali scorrono lungo le braccia e sei
nelle gambe. La ricerca del maestro Masunaga ci ha
rivelato che i dodici meridiani scorrono lungo tutti gli
arti. Il Tao Shiatsu ha identificato l’esistenza di altri do-
dici sub-meridiani. Ogni sub-meridiano corrisponde ad
uno dei dodici meridiani principali e come essi scorre in
tutti gli arti, quindi ci sono ventiquattro meridiani in tut-
to il corpo. In aggiunta vi sono ramificazioni di ciascun
meridiano in canali ad anello e a spirale. Con ciascun
meridiano che scorre lungo tutto il corpo, le localizza-
zioni degli tsubo sul meridiano kyo vanno ben oltre le
aree rivelate nella mappa classica dei meridiani. Que-
sto significa che localizzare realmente e connettersi con
gli tsubo del meridiano kyo può essere fatto solamente
attraverso un’immaginazione empatica.
La parte include il tutto
Come anticipato in questo capitolo, ho descritto
come effettuare una pressione sullo tsubo mantenendo-
ne un’immagine che include tutto il corpo. Tutto questo
Meridiano del Polmone - Linea principale e sub
sulla mano
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
55
concorda completamente con il principio fondamenta-
le della filosofia orientale – il tutto esiste in ciascuna ed in
ogni parte. È una conoscenza che ha conformato tutte
le strutture culturali e sociali dell’Oriente, medicina inclu-
sa. Solo sperimentando ripetutamente e direttamente
questo a livello del cuore, è possibile la comprensione di
ciò che razionalmente non potrà mai esser capito. Che
il tutto sia in ciascuna ed in ogni parte è uno dei fonda-
menti del pensiero Orientale. Nella terapia e nella for-
mazione shiatsu, il metodo shiatsu , insieme con le parole
e le immagini che lo esprimono, deve essere unificato
con questa filosofia.
Il fondo dello tsubo
Il trattamento tsubo ha efficacia soltanto perché
ogni tsubo include tutto il corpo ed è quindi in grado di
influire su di esso. Ogni tsubo ha una differente profon-
dità nel corpo del ki e per praticare efficacemente lo
shiatsu dovete raggiungere il fondo di questa profondità
nel corpo del ki. Gli tsubo esistono solo sul meridiano kyo
e il ricevente sente tutto il corpo rilassarsi quando viene
applicata una pressione su di essi con un’immaginazio-
ne empatica. Questo fa sì che si raggiunga il fondo dello
tsubo con il rilascio del jaki. Se lo shiatsu non raggiun-
ge la parte più profonda, il ki non può avere un effetto
sull’intero corpo, sebbene il ricevente possa ancora spe-
rimentare il rilassamento. Pertanto è vitale per la profon-
dità dello shiatsu raggiungere il fondo degli tsubo.
Il ricevente nel subconscio percepisce il fondo
dello tsubo come il punto di massima profondità di tut-
to il corpo, che include il corpo del ki. La sensazione è
di assoluta soddisfazione e di un qualcosa di completa-
mente appropriato. Nuovamente bisogna puntualizza-
re che la profondità dello tsubo non può semplicemen-
te venire intesa come una profondità fisica nel corpo:
è contemporaneamente la profondità visualizzata nel
cuore, la profondità immaginata nel corpo del ki e la
profondità fisica del pollice. La profondità del cuore è
simultaneamente quella dell’operatore e del riceven-
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
56
te, poiché lavorando con un’immaginazione empatica
profonda si crea un’unità di cuore. La mente cosciente
del donatore non sarà mai in grado di determinare que-
sta profondità. Per il principiante questo non è qualcosa
che può essere giudicato razionalmente, ma è possibile
sviluppare la capacità di sentire la profondità sviluppan-
do un’immaginazione empatica.
IL KI MUTA IN OGNI ISTANTE
Nel mondo nel quale viviamo esiste un fluire del
ki in continuo cambiamento. Ricerche nella fisica dei
quanti lo hanno confermato e le conclusioni presentate
in scritti come quello di Fritjof Capra “Il Tao della fisica”*
supportano ciò che ha espresso la filosofia orientale
per migliaia di anni. La completa realizzazione della for-
mula di Einstein, cioè che l’energia e la materia sono
entità completamente intercambiabili, deve ancora
manifestarsi pienamente nell’approccio di tutti i giorni
dell’umanità alla vita. Questo è specialmente vero in
Occidente, dove c’è una forte tendenza a percepire
le cose in termini fissi e concreti, con una focalizzazione
preminente sul mondo materiale. Perciò le parole “il fon-
do dello tsubo” evocano comunemente nelle persone
l’immagine di una particolare profondità fisica.
Così come la vita cambia in ogni istante, così
cambia anche la profondità dello tsubo. Quando sul-
lo tsubo viene applicata una pressione immaginando
di includere tutto il corpo, il ricevente percepisce una
sensazione molto confortevole . Dopo pochi secondi,
tuttavia, questo può cambiare ed inizia allora la perce-
zione di fastidio. Avviene che, dopo che la profondità
empatica dello shiatsu del terapeuta raggiunge il fon-
do dello tsubo, il ki del ricevente risponde diffondendosi
ovunque nel corpo del ki. Poi cerca di uscire ritornando
al ki universale della natura. Fa tutto questo spingendo
in direzione contraria alla pressione dell’operatore.
Segnala che il fondo dello tsubo sta risalendo e
la profondità è diminuita. Si prova allora una sensazio-
* Edizione italiana - Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi, 1989
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
57
ne delicata. Se l’operatore non sente questa risposta e
continua ad applicare la pressione impedisce il rilascio
del ki. Non può andare da nessun’altra parte se non ri-
tornare all’interno dove potrebbe causare danni al cor-
po del ki, come si evidenzia dal disagio percepito dal
ricevente. Solitamente il ricevente può sentire il cam-
biamento di sensazione quando il ki inizia a venire in su
verso la superficie. Spesso questa sensazione è descrit-
ta come “sensazione che basta”. Si verifica quando il ki
raggiunge i confini del corpo ki e il suo impulso naturale
a questo punto è risalire verso la superficie per essere ri-
lasciato. Specialmente all’inizio nella pratica tsubo è es-
senziale che voi chiediate sempre al ricevente di indica-
re quando questo punto è raggiunto. Cercate sempre
di adattarvi ogni istante alla risposta del ki del ricevente:
questo è il principio fondamentale del trattamento tsu-
bo.
COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DELLA PRATICA TSUBO
“Immaginate come si sente il ricevente in ogni
momento”. È facile a parole, proprio come la descrizio-
ne del principio di localizzazione degli tsubo: “Immagi-
nate dove il ricevente desidera maggiormente ricevere
la pressione”. In realtà dovete dimenticarvi di voi stessi
per essere in grado di visualizzare il cuore del ricevente
Il ricevente può avvertire un cambiamento nella sensazione nel punto in cui il ki inizia a salire in superficie
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
58
e connettervi con il suo ki, con la sua sensazione vitale.
Come ormai dovreste sapere, questo non è un compito
facile per il vostro ego. Immaginare come si possa sen-
tire il ricevente non è da limitare alla pratica shiatsu: è il
fondamento ed il nocciolo del cuore umano. Esprimerlo
oltre il dojo (luogo di studio) ed il caso clinico è il reale
significato di “far pratica”. Donare la vostra vita per fare
il meglio per gli altri deve essere il vostro obbiettivo prin-
cipale, mentre essere in grado di individuare e trattare
gli tsubo ne è semplicemente il risultato. La chiave per
un’immaginazione empatica è prendersi cura degli al-
tri senza distrarsi o perdere la concentrazione. Quando
questo stato del cuore viene unificato al metodo shiatsu
o piuttosto quando diviene essa stessa il metodo shiatsu,
il ki sarà in grado di rispondere naturalmente ed uscire
in superficie, liberarsi nel ki della natura e rilasciare il jaki.
Ovviamente l’ego cosciente lotterà e resisterà contro
questa perdita di attenzione interiore nei sui confronti.
Anzitutto è difficile sincronizzare il metodo shiatsu e l’im-
maginazione empatica, avete così bisogno di chiedere
conferma al ricevente mentre praticate. Una pratica
shiatsu fatta con impegno renderà più profondo il be-
nessere del ricevente.
È facile rispondere che l’insegnamento “Imma-
ginate continuamente, in ogni istante, come si sente il
ricevente” sia semplicemente una questione di parole.
Alcune persone a volte non sono d’accordo e sosten-
gono che se il vostro cuore è il soggetto della vostra
immaginazione potrebbe sembrare in contraddizione
col vedere lo stato del ki di un’altra persona. In realtà
sperimentare direttamente tutto questo con l’immagi-
nazione empatica rende possibile rendervi conto che i
due si unificano diventando uno. Questo è il modo per
sperimentare il cuore universale che rivela il ki. I cambia-
menti che avvengono di momento in momento nel mo-
vimento del ki divengono chiari quando il senso dell’io si
riduce.
Potrebbe sembrare che questo richieda molta
pratica, ma comprendere che è l’unico modo per rila-
sciare il ki con il trattamento degli tsubo è già un buon
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
59
inizio. Praticate senza arrendervi all’ego cosciente. La
vostra immaginazione inizierà ad andare in profondità
fino ad un punto, dove c’è una completa unione con il
ki del ricevente e, i cuori dell’operatore e del ricevente
si rifletteranno l’un l’altro come specchi.
IL METODO TSUBO
Ritornate all’esterno dell’avambraccio sull’altro brac-
cio, come viene indicato nella prima foto della pagina
seguente:
1. Localizzate lo tsubo con l’immaginazione empatica
e verificate la punta del chicco di riso con il dito me-
dio.
2. Esercitate una pressione con il pollice. Chiedete e
confermate se c’è un’eco.
3. Approfondite l’immaginazione empatica e lasciate
che la pressione del pollice continui fino a quando il
ricevente vi dice che lo shiatsu sta raggiungendo il
fondo dello tsubo.
4. Dopo uno o due secondi il fondo dello tsubo comincia
a spingere in direzione contraria rispetto alla pressione.
Provate a percepire questa sensazione, ma solo attra-
verso l’intensificazione dell’immaginazione empatica.
Chiedete sempre al ricevente di comunicarvi quando
percepisce che è sufficiente.
5. Adattate il vostro shiatsu alla risposta del ki, sincro-
nizzando immaginazione ed movimento man mano
che risalite verso la superficie.
Localizzate un altro tsubo con l’immaginazione em-
patica e ripetete i punti dall’1 al 5.
Dopo aver trattato in un’area un certo numero di tsubo,
la forza dell’eco diminuirà in rapporto alla fuoriuscita del
jaki. Spostatevi nell’area successiva. Praticare sugli arti
limita gli effetti di un trattamento non corretto, quindi
all’inizio praticate solamente sulle braccia e sulle gam-
be. Solamente quando tutti i passi del metodo sono sta-
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
60
ti chiaramente sperimentati e confermati dal ricevente
dovreste spostarvi ad un’altra area del corpo.
Praticate sull’area esterna della parte inferiore
della gamba, sotto il ginocchio, come viene mostrato
nella seconda foto sotto, poi fate pratica con le altre
zone illustrate.
ESPRIMERE IL CUORE DELLO SHIATSU
Lo shiatsu è una delle terapie migliori per la vita.
Ha un ruolo centrale in tutte le pratiche della medicina
orientale. La reazione alla pressione è una manifesta-
zione fondamentale di vita e può essere testimoniata
a tutti i livelli dell’esistenza. Si può notare, ad esempio,
come l’energia viene scambiata tra le cellule attraverso
il meccanismo di pressione omeostatica, permettendo
così alle cellule di scambiarsi reciprocamente i loro con-
Aree di pratica dello tsubo Sopra: avambraccio, parte inferiore della gamba, collo.
Sotto: spalle, vita, addome
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
61
tenuti o come la pressione atmosferica crea i venti che
diffondono semi e polline per sostenere la crescita e la
riproduzione di piante e alberi.
Lo shiatsu è pressione che cambia di momento in mo-
mento, un adattamento flessibile al cuore e al ki. Quando
un vero maestro di agopuntura pratica, la localizzazione
e la profondità dell’inserimento di ogni ago dovrebbe
essere determinata dall’osservazione di come risponde
tutto il corpo. In modo similare, i medici della medicina
cinese che curano con le erbe determinano la diagnosi
ed il corrispondente dosaggio adattandosi al ki del pa-
ziente. La mano umana quando si mette al servizio del
cuore è adatta perfettamente al trattamento medico.
Per questa ragione lo shiatsu e le altre terapie manuali
costituiscono il cuore della medicina orientale. Gli stru-
menti e le sostanze possono solo essere guidati e ammi-
nistrati adattandosi, attraverso il cuore, ai cambiamenti
del ki che avvengono in ogni istante.
La medicina orientale spesso si riferisce filosoficamente al
saggio come alla “persona ideale”, ma non nello stesso
senso dei santi in termini occidentali. Una tale persona
potrebbe sembrare appartenere ad un’altra dimensio-
ne, estranea alla vita di tutti i giorni. Invece è l’unità di
cuore e azione del saggio il vero messaggio che la loro
vita ci offre. Per il pensiero occidentale la materia è se-
parata dalla coscienza, mentre ci accorgiamo che i no-
stri corpi sono la piena espressione dei nostri cuori. Allo
stesso modo le nostre società e le nostre comunità sono
l’espressione collettiva di tutti quelli che ci vivono. Si assi-
ste ad una grande preoccupazione nel mondo attuale
verso le influenze esterne che portano ad un benessere,
come esercizi, diete e integratori per la salute; ciò che
in realtà è veramente necessario per un ottima salute
è l’attitudine del cuore. Vivere e agire attraverso il cuo-
re per il benessere degli altri è fondamentale per avere
un corpo sano. La medicina deve sempre indirizzarsi a
questo e riflettere l’immagine dell’essere umano ideale.
Il cuore dei santi e dei saggi non è un ideale irraggiun-
gibile, è l’adattamento flessibile del ki ai mutamenti co-
stanti della vita. Questo dovrebbe essere l’obbiettivo di
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
62
uno stile di vita sana. Nel trattamento shiatsu l’obbiettivo
è l’adattamento flessibile al ki del paziente assistendolo
mentre si adatta a sua volta ai cambiamenti costanti
della natura. Ogni tsubo include tutto il corpo. L’inte-
rezza della natura è presente in ciascuno ed in ogni sin-
golo corpo e cuore umano. Ecco i segreti dell’unità del
mondo ki.
Capitolo 2: La Rivoluzione degli Tsubo nella Medicina dei Meridiani
63
CAPITOLO 3LA PROFONDITA’ DEL MONDO DEL KI
LE OTTO FASI PER ARRIVARE ALL’ALTERAZIONEINTERIORIZZATA DEL KI
PRIMA FASEVISUALIZZARE E LOCALIZZARE GLI TSUBO
Gli tsubo sono l’inizio del viaggio nel mondo del
ki. Per aprire la porta d’accesso, il primo passo da fare
nello shiatsu degli tsubo è “immaginare il punto dove il
ricevente vuole maggiormente la pressione”. General-
mente nella prima fase le persone non sono in grado di
vedere il ki. Il capitolo precedente mostra come questo
comincia ad essere possibile. Per lo studente che deside-
ra andare oltre questa porta d’accesso sono necessa-
rie due cose. Lo tsubo deve essere trovato con empatia
ed immaginazione e la sensazione vitale del ricevente
deve continuamente essere percepita in ogni momento
attraverso lo tsubo. Questo processo porta alla localizza-
zione e indica alla fine anche la dimensione e la profon-
dità del fondo dello tsubo. Con lo sviluppo dell’immagi-
nazione empatica dell’operatore, si percepisce come il
fondo dello tsubo risale e poi si sospinge contro il pollice.
Infine lo tsubo scompare quando viene colmato con il ki.
I dubbi concernenti l’esistenza degli tsubo scompaiono
64
con questa esperienza, così come scompare il concetto
di tsubo come nome e punti fissi numerati. Lo shiatsu non
ha bisogno di essere legato a questa interpretazione
degli tsubo visti come punti dell’agopuntura derivante
dai classici.
Sperimentate la vera natura degli tsubo come
ho descritto nel precedente capitolo e fate un passo
verso la prima fase del mondo del ki. A questo punto il
soggetto (l’immaginazione dell’operatore) e l’oggetto
(gli tsubo del ricevente) non costituiscono ancora com-
pletamente un’unità. La localizzazione degli tsubo sem-
bra esistere oggettivamente, cioè al di fuori dell’ope-
ratore. Comunque solo sincronizzando l’oggetto come
soggetto dell’immaginazione lo tsubo di fatto esiste per
l’operatore. Il grado di separazione che rimane tra sog-
getto e oggetto è ciò che rende non chiaro lo tsubo e la
sua massima profondità nel corpo del ki. In questa fase
preparatoria il cuore dello studente è messo in stand by.
È cruciale, nell’approcciarsi a tutto questo, resistere alla
ricerca di “risultati” come “provare a trovare lo tsubo”.
Invece mettete tutti i vostri sforzi nella ricerca di ciò che
crea la separazione. Cercate di capire chiaramente
come la “percezione dell’io”, che emerge costante-
mente, inibisca l’immaginazione empatica della sensa-
zione vitale del ricevente. Questo potrà scomparire so-
lamente con uno sforzo continuo verso un cuore libero
dall’ego. Seguite questo procedimento ogni volta che
state localizzando lo tsubo e adattando lo shiatsu alla
risposta del ki.
SECONDA FASEVISUALIZZARE LA DIFFUSIONE DEL KI
Nella prima fase una pratica costante sugli tsu-
bo porta gradualmente alla capacità di visualizzare il
ki. Vedere la diffusione del ki è il soggetto della seconda
fase.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
65
I tre punti seguenti possono riassumere finora lo shiatsu
degli tsubo:
1. Immaginate che lo tsubo includa tutto il corpo e
mantenete quest’immagine mentre applicate la
pressione.
2. Raggiungete il fondo dello tsubo attraverso un’em-
patia profonda verso la percezione vitale del rice-
vente.
3. Adattate il vostro shiatsu al costante cambiamento
del ki del ricevente, che include la profondità dello
tsubo, approfondendo continuamente l’immagina-
zione empatica.
Spazio e tempo sono dimensioni inseparabili nel
Metodo Tsubo. L’aspetto spaziale è lo tsubo che ingloba
tutto il corpo del ricevente, mentre l’adattamento al ki
del ricevente fatto istante dopo istante è l’aspetto tem-
porale. Che tipo d’immagine vi suscitano le parole “lo
tsubo include tutto il corpo?” Si tratta di un’immagine in
cui il corpo è una forma immutabile e fissa? In realtà vi è
un costante cambiamento nei nostri corpi, molto di più
simile ad un liquido che ad un solido. Quando viene rag-
giunto il fondo dello tsubo, esso cerca di risalire in super-
ficie. Cambia in ogni istante proprio come tutto il corpo
che include. Come una fotografia cattura un istante,
così il corpo che consciamente riconosciamo nella vita
di tutti i giorni è solo una parte del tutto. Il tutto è sem-
pre flessibile, in continuo cambiamento ed impossibile
da riconoscere attraverso la coscienza. Il nostro control-
lo cosciente della vita è limitato rispetto a quello dell
subconscio, un po’ come la punta visibile di un iceberg
rappresenta solo una piccola parte dell’intera massa.
La vita equivale al ki: entrambi esistono in una corrente
in continuo cambiamento. Il mondo cosciente è parte
del tutto ma non è il tutto. Per poter agire sul corpo nella
sua interezza è necessario che ne riconosciate costan-
temente il continuo mutamento, allora diventa più facile
raggiungere lo tsubo ed immaginare che comprenda
tutto il corpo.
Quando si raggiunge il fondo dello tsubo, esso prova a risalire in superficie
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
66
Principi per il trattamento degli tsubo
Nella pratica e nel trattamento provate sempre a:
1. Immaginare come si sente il ricevente.
2. Chiedere sulla profondità e il tempo della pressione
3. Adattarvi in modo flessibile alla risposta del ki così da
rilasciare la pressione e farlo risalire in superficie pri-
ma che il ricevente dica “basta”.
Sperimentare le fasi del trattamento tsubo
Sostenendo un’immaginazione empatica si possono ri-
conoscere le seguenti fasi:
1. La punta del chicco di riso (tsubo)
2. La massima profondità dello tsubo
3. La risposta di adattamento (il ki del ricevente che ha
una spinta contraria verso il pollice dell’operatore).
Lo shiatsu degli tsubo è efficace e confortevo-
le per il ricevente quando si seguono questi principi e
questi passaggi. Mettendo in pratica il metodo costan-
temente si permette all’immagine e all’azione di comin-
ciare ad entrare nell suconscio. Da questo momento,
la sincronizzazione di immagine e metodo diventa una
risposta più naturale, che richiede sempre meno con-
trollo consapevole. Quando questo accade cambierà
ciò che visualizzerete. Il ki del ricevente comincerà ad
apparire, rispondendo alla continua pressione appli-
cata con un’immaginazione empatica. Nel momen-
to in cui questo processo penetra nel subconscio, lo
shiatsu dell’operatore ed il ki del ricevente diventano
uno, rendendo possibile la visualizzazione della risposta
del ki alla pressione. Il fenomeno della diffusione del ki
può essere sperimentato chiaramente nel dare shiatsu
all’hara - l’addome. Tutti i meridiani passano attraverso
quest’area e hanno zone diagnostiche specifiche iden-
tificate dal maestro Masunaga. Applicando una pres-
sione a quattro dita su queste zone diagnostiche con
l’immaginazione empatica, si ha la propagazione del ki
con tipologie di risposta differente per ciascun meridia-
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
67
no. Il meridiano kyo può essere identificato per la sua
tipologia di risposta unica, per mezzo della quale il ki si
diffonde in tutto il corpo. L’estensione con la quale si dif-
fonde il ki negli altri meridiani è limitata in confronto al
meridiano kyo e non raggiunge tutto il corpo. Quando
l’operatore effettua una pressione sul meridiano kyo esi-
stente nel basso addome, tutto il corpo lo percepisce e
lo sperimenta chiaramente. I sintomi jitsu (eccesso di ki)
scompariranno, mentre i sintomi del kyo (mancanza di
ki) diminuiranno ma non scompariranno completamen-
te. Nel caso il meridiano kyo dovesse essere nella parte
superiore dell’addome, la situazione è leggermente dif-
ferente. La pressione sul meridiano kyo in questo caso
crea la sensazione del “ritrovamento del pezzo man-
cante in un puzzle”. Queste reazioni sono le percezioni
a livello del subconscio del ricevente e non quelle sen-
soriali dell’operatore. Solo attraverso un’immaginazione
empatica profonda dell’operatore il subconscio del ri-
cevente può recepire distintamente queste risposte.
Pressione a 4 dita sul meridiano hara
Risvegliare il senso primordiale
Coloro che vivono a stretto contatto con la na-
tura e la terra, come ad esempio i Boscimani e altri po-
poli indigeni, possiedono ancora un senso primordiale
molto sviluppato. Le tossine prodotte dalla vita moderna
non hanno intaccato i loro spiriti e quindi sono in grado
di prevedere che tempo farà il giorno seguente, di co-
municare con gli spiriti e di vedere le vite passate. Ci si ri-
ferisce comunemente a tutto questo definendolo senso
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
68
dell’intuito che è posseduto da chiunque. Gli sciamani
hanno questo senso particolarmente sviluppato. Que-
ste abilità antiche si sono particolarmente indebolite
nella maggior parte delle persone che vivono nell’epo-
ca moderna, e specialmente negli abitanti delle città.
Consideriamo un esempio semplice di senso primordia-
le comune a molte persone. A volte capita che quan-
do si pensa spontaneamente a qualcuno, poco dopo il
telefono suona e proprio quella persona ti sta chiaman-
do. Spesso tutto questo viene spiegato con il termine di
“coincidenza” o “probabilità”, sebbene la percezione
che si sperimenta è che “ forse non era solo una coinci-
denza” ma in realtà il senso primordiale. Quando questa
capacità si risveglia completamente in alcune persone,
spesso si manifesta in apparenti abilità soprannaturali, di
sovente considerate per errore, da loro e da quelli che le
circondano, come una forma di illuminazione spirituale.
Questo fenomeno è di continuo testimoniato dall’au-
mento di persone che promuovono se stessi come guru
della New Age. Ad ogni modo questo non ha nessuna
relazione con lo stato di illuminazione al quale fanno ri-
ferimento tradizioni spirituali come il buddhismo. È sem-
plicemente il risveglio del senso primordiale.
Quindi, tenendo a mente questo avvertimento,
ritorniamo allo shiatsu degli tsubo. Sentire la risposta di
tutto il corpo e non solo di una parte fa avanzare la no-
stra diagnosi. Il fondamento della diagnosi è quello di
determinare se il ki abbia o no una diffusione in risposta
alla pressione. Ciò apre la strada alla sperimentazione
della risposta da parte di tutto il corpo, derivante dalla
pressione del meridiano kyo. Tutto ciò che all’inizio po-
trebbe risultare poco chiaro, ma pian piano comincia
ad emergere. Gli antichi cinesi si riferivano alla risposta
del ki del ricevente con il termine mei , tradotto anche
con “luce” con il significato di “saggezza”. La medicina
orientale stessa era percepita come “la luce”. Senza
quest’illuminazione e saggezza, la conoscenza dei me-
ridiani era considerata superficiale e la terapia doveva
basarsi sul senso del tatto. Nella medicina orientale la
cura medica deve andare oltre questo senso fisico. Tra-
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
69
dizionalmente tutti i medici orientali venivano addestrati
attraverso la terapia manuale per vedere il ki e meridia-
ni. Quando si riusciva a visualizzare la risposta del ki e
la sua diffusione, allora era possibile la diagnosi. Poteva
quindi venire applicata la forma di trattamento più ap-
propriato , fosse esso con le mani (terapia manuale), gli
aghi (l’agopuntura) o la fitoterapia.
Nello shiatsu questo significa che l’operatore
può percepire chiaramente la risposta del ki quando
applica la pressione sullo tsubo o sul meridiano. Non
c’è necessità allora di riferirsi alla mappa per connet-
tersi ai meridiani. Questo solleva dalla tensione che c’è
nel provare a trovare l’esatta area indicata dalla map-
pa dei meridiani. Invece la scelta della localizzazione e
della profondità si basa sull’avvenuta risposta o no del
ki. Una pratica ripetuta con immaginazione empatica,
continuando ad immaginare che lo tsubo include tutto
il corpo, porta all’apertura del subconscio e del mondo
del ki.
TERZA FASEBOSHIN - LA DIAGNOSI DELLA “OSSERVAZIONE”
Boshin è il termine utilizzato nella medicina orien-
tale per la diagnosi effettuata solo con l’osservazione.
Questo livello avanzato di diagnosi determina la situa-
zione dei meridiani, senza effettuare un contatto fisico
con il corpo del ricevente. La diagnosi facciale viene
descritta nei classici come un esempio di boshin. Si affer-
ma per esempio che la comparsa di biancore o di pal-
lore sulla pelle del viso indica una condizione correlata
con i meridiani dell’Intestino Crasso o del Polmone. Se
preso alla lettera tutto questo implicherebbe però che
tutte le persone con questo tono della pelle dovrebbero
avere la stessa diagnosi; si raccomanda quindi attenzio-
ne nel come va compreso il boshin.
Quando vidi per la prima volta il Maestro Masu-
naga diagnosticare semplicemente guardando, mi me-
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
70
ravigliai e mi chiesi come fosse possibile una cosa del
genere. Sembrava come fosse opera di Dio e mi sentii
molto disorientato nell’esserne testimone. Tempo dopo
quando persi per un breve periodo la capacità di dia-
gnosticare in quel modo, ho compreso quanto fosse
difficile farlo. Il boshin si sviluppa dal processo che co-
mincia con il riconoscere gli tsubo e i meridiani e succes-
sivamente dall’abilità di adattarsi allo spirito del riceven-
te e dalla visione della diffusione del ki. Il processo del
boshin aveva luogo quasi interamente nel mio subcon-
scio e ciò implicava un’incapacità a trovare le parole
per spiegare esattamente cosa stesse accadendo. Ciò
che mi permise di esprimerlo un po’ alla volta furono i
workshop regolari che cominciai a tenere in Occidente.
Alle domande infinite che mi venivano poste dagli stu-
denti, testimoni di questa forma di diagnosi, era necessa-
rio rispondere in inglese, che non è la mia lingua nativa.
Questo mi ha offerto l’opportunità unica di effettuare
un’analisi più accurata per tentare di trovare un modo
per descrivere il processo del subconscio. Nello shiatsu
la diagnosi sho – che determina la stimolazione del ki
necessaria a riportare la forza vitale del ricevente ad
una condizione olistica - viene effettuata attraverso la
diagnosi dell’hara che rivela il meridiano kyo nell’addo-
me. Ad ogni istante solo uno dei meridiani scorre nell’ha-
ra in una stato di totale unione con la Grande Natura.
Osservando l’hara sono in grado di visualizzare quale
meridiano mostra uno stato di “vuoto” ed una propaga-
zione infinita di ki. Questa è la base per effettuare una
diagnosi accurata. Come ho spiegato in precedenza, il
meridiano kyo non è vuoto nel senso che non contiene
nulla, ma vuoto per la potenziale capacità di includere
tutto.
Quando si raggiunge il livello del boshin non
cambia soltanto il modo in cui si osserva il corpo del
ricevente, ma si ribalta anche ciò che si vede. Solita-
mente vediamo il corpo fisico avvicinarsi, come sog-
getto materiale in primo piano. Lo spazio circostante
è percepito come sfondo. Guardando la medesima
situazione attraverso il boshin, lo sfondo (o Natura) che
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
71
supporta il tutto diviene il soggetto. Il corpo del riceven-
te viene riconosciuto come parte del tutto, esistente al
suo interno. Mentre non esistono confini tra il corpo e la
Natura nella sua interezza, invece da una prospettiva
cosciente di tutti i giorni li vediamo separati. Inizialmen-
te il grado della vostra immaginazione nel determinare
dove maggiormente il ricevente voglia ricevere la pres-
sione, si limita ad un’area specifica, come ad esempio
l’avambraccio. Una volta raggiunto il livello del boshin,
l’immaginazione è più allargata ed è in grado di inclu-
dere tutto il corpo. Ciò che ha luogo è un’espansione
dello spirito dell’operatore, che si riflette in un salto nella
capacità d’immaginazione. Come esseri umani noi di-
pendiamo dai nostri occhi fisici per vedere, così quando
noi guardiamo il corpo del ricevente siamo solo in gra-
do di vedere una parte in ogni momento del dare. Se
noi guardiamo l’hara ad esempio non possiamo vedere
fisicamente la parte posteriore del ricevente. È impos-
sibile vedere il tutto solo con gli occhi materiali e i sen-
si fisici. Se, tuttavia, l’immaginazione è profondamente
concentrata, allora tutto il corpo può essere “visto” da
tutte le angolazioni. Se l’operatore pratica guardando
costantemente con gli occhi, mentre simultaneamen-
te immagina il tutto, l’ambito dell’immaginazione si
espande rendendo possibile di “vedere” oltre il livello
materiale. Proprio come la Natura, il ki del ricevente è
costantemente in cambiamento. La flessibilità dello
spirito dell’operatore permette al corpo del ricevente
di essere visto da tutte le angolazioni, rivelando il cam-
biamento costante nell’interezza del ricevente. Dal mo-
mento che il ki segue l’immagine, inizierà a reagire e
a diffondersi senza una pressione fisica delle dita. L’im-
magine dell’operatore nell’esercitare una pressione sul
meridiano, deve essere molto forte e sincronizzata. Con
questo meccanismo è possibile vedere il diffondersi del
ki di ciascun meridiano e diagnosticare solo con l’imma-
ginazione.
Questo processo non può essere eseguito e nem-
meno capito a livello conscio. Cercare di immaginarlo
con la vostra parte sensoriale potrebbe dare l’idea che
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
72
richieda molto tempo, dal momento che l’operatore
immagina di premere su ognuno dei meridiani. Invece
quando il tutto viene guidato dal cuore, la dimensione
del tempo si trasforma completamente. Ho scoperto
che è possibile riconoscere diciotto intervalli distinti, che
avvengono in ogni secondo, come se il tempo rallentas-
se. Così si può individuare in un singolo secondo il model-
lo di risposta di tutti i meridiani e identificare il meridiano
kyo. In realtà, però, nella pratica clinica sono necessa-
ri alcuni secondi per aver conferma ed assicurarsi che
non vi siano errori. Spiegare tutto questo è stato possibile
solamente analizzando il mio subconscio. Il mondo del
cuore e del subconscio non appare improvvisamente in
un giorno. Piuttosto si sviluppa grazie ad un’investigazio-
ne costante, su dove voglia maggiormente la pressione
il ricevente, localizzando gli tsubo e poi immaginando in
ogni istante qual è la percezione della pressione. È possi-
bile una diagnosi sho dei meridiani dell’hara solamente
quando il corpo ki dell’operatore e del ricevente si uni-
scono e diventano uno. L’operatore è allora in grado, in
modo semplice, di seguire la forza vitale del ricevente
come essa stessa si esprime liberamente.
QUARTA FASEDIAGNOSTICARE LA RIGIDITA’ DEL MERIDIANO KYO
Il sentiero che mi ha condotto alla rivelazione
della rigidità del meridiano kyo, l’ho trovato in anni di
verifica della mia esperienza clinica, grazie ai libri e agli
insegnamenti donatimi dal Maestro Masunaga. Solo così
sono riuscito ad avere una conferma delle mie espe-
rienze. Quando iniziai a praticare lo shiatsu, non ero in
grado di formulare una diagnosi accurata applicando
la pressione sui meridiani hara e nemmeno di “vedere “
il meridiano kyo.
Fino al 1983 questo non rappresentò un proble-
ma significativo. Quasi tutti i pazienti che ricevevano il
trattamento esibivano sintomi jitsu, che si mostravano
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
73
nel corpo sotto forma di dolore o rigidità causati dall’ec-
cesiva concentrazione di ki. Applicando la pressione sul
meridiano lungo gli arti, dove sentivo esservi il kyo, ero in
grado di raggiungere il fondo dello tsubo e di dissipare
la concentrazione di ki, alleggerendo dolore o rigidità in
modo relativamente semplice. Tutto questo dando una
sequenza prestabilita di shiatsu su tutto il corpo, cono-
sciuta come Forma Base, che precedeva il trattamento
dello tsubo. Questa combinazione si rivelò efficace nel
trattamento della maggior parte dei pazienti.
Le cose cominciarono a cambiare dal 1985
quando durante quella che io definisco “l’ora del tem-
po”, si ebbe un mutamento che portò ad una situazione
dove più del 90 % dei pazienti mostrava sintomi di tipo
kyo piuttosto che jitsu. Non era più sufficiente effettuare
semplicemente una diagnosi o una pressione sul meri-
diano kyo degli arti. Inizialmente ero insicuro e perplesso
sul da farsi. Ad ogni modo continuando il processo di
diagnosi del meridiano associato ed il trattamento de-
gli tsubo attorno all’area dei sintomi, l’efficacia dei miei
trattamenti aumentò di nuovo e io iniziai a capire cosa
stava succedendo. In profondità, all’interno dello tsubo
del meridiano kyo, incominciai a vedere una “rigidità”
che esisteva ad un livello precedentemente sconosciuto.
L’unione e l’unicità del mondo ki è dimostrata
ad ogni fase: sperimentando gli tsubo e vedendo il dif-
fondersi del ki; la comparsa del kyo attraverso il boshin e
ora la rigidità del kyo che diventa visibile. L’assoluta unio-
ne del soggetto e dell’oggetto va oltre ogni confronto e
conflitto. In questa condizione la situazione dei meridiani
è chiara come qualsiasi oggetto visto nella vita di tutti
i giorni. Studiare il sistema di diagnosi dei meridiani del
Maestro Masunaga ha fortemente reso più profondo il
mio rispetto per lui e per la sua devozione allo shiatsu.
La segnaletica che mi ha fornito ha diretto il mio viag-
gio e mi hanno enormemente aiutato nella conferma
delle mie scoperte. Alla fine però, man mano che le mie
esperienze andavano oltre ciò che veniva discusso nei
suoi libri, non vi era nulla di tramandato dal passato dal
quale potevo attingere per avere delle conferme. Sta-
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
74
vo procedendo allora da solo, eppure sentivo che non
avevo altre opzioni se non quella di continuare.
Rilasciare l’Alterazione dell’Energia Creata dal jaki
QUINTA FASEALLA SCOPERTA DEI MERIDIANI DI TUTTO IL CORPO
La scoperta della rigidità kyo è una delle eredità
del maestro Masunaga e fu proprio questo stato più pro-
fondo del ki che divenne il centro focale della mia prati-
ca e della mia ricerca clinica. La pratica shiatsu dei me-
ridiani si è rivelata di grande efficacia nel trattamento
dei dolori e dei sintomi dei miei pazienti, basata com’è
sui dodici meridiani di Masunaga con scorrimento in tut-
to il corpo e sui due meridiani extra. Successivamente
è cominciato ad emergere uno schema inspiegabile.
Alcuni pazienti sentivano dolore e mostravano rigidità
kyo - soprattutto nella parte bassa del dorso e sul collo.
Ciò non corrispondeva a dove questa rigidità avrebbe
dovuto essere secondo la mia diagnosi sho del meridia-
no kyo nell’hara. Questi casi furono i primi segnali che la
gamma del flusso dei meridiani indicata dalla ricerca
del maestro Masunaga non era più sufficiente per spie-
gare e trattare i sintomi di cui ero testimone nella mia
pratica clinica. Lo stesso maestro Masunaga non avreb-
be avuto dubbi davanti ad una situazione simile nella
sua pratica clinica, essendo stato indotto ad espandere
i dodici meridiani classici dell’agopuntura.
Per quanto mi riguarda sentii l’esigenza di risol-
vere questo puzzle poiché i sintomi dei pazienti incomin-
ciarono a presentare un cambiamento radicale nella
metà degli anni ottanta. Trattai per la prima volta un
caso estremamente raro dove i sintomi si manifestava-
no non attraverso lo jitsu ma attraverso il meridiano kyo.
Generalmente i sintomi ed il dolore si manifestavano
attraverso il meridiano jitsu (eccesso di ki). Questo signi-
ficava che il trattamento veniva effettuato sul meridia-
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
75
no kyo (mancanza di ki) , ma abitualmente sulla parte
opposta rispetto a dove veniva percepito il dolore. La
spiegazione razionale voleva che il meridiano kyo esi-
steva “dietro” il sintomo; così l’eccesso del ki veniva tira-
to dove mancava, alleviando il sintomo jitsu. Ora il me-
ridiano kyo si poneva in primo piano. Stava avvenendo
un cambiamento nel sistema dei meridiani ed energeti-
co degli esseri umani. Il kyo si era ritirato in profondità nel
corpo del ki, facendo emergere sintomi sullo stesso me-
ridiano kyo. Invece di passare dall’area principale del
dolore e trattare il meridiano kyo dall’altra parte, seguii
la diagnosi sho ma trattando la rigidità kyo sul corso del
meridiano kyo che scorreva “orizzontalmente”
(vedere l’illustrazione in basso a sinistra della pagina se-
guente).
Il mio paziente rimase stupito nel constatare che il dolo-
re veniva alleviato, sebbene non fosse sorpreso quan-
to me che mi chiedevo cosa significasse questo modo
completamente differente di praticare lo shiatsu dei
meridiani. Capii subito come mai con il precedente ap-
proccio al trattamento, un crescente numero di sintomi
dei miei pazienti non fossero stati alleviati.
Fu questo il punto del trattamento tsubo dove
sperimentai la rigidità kyo descritta dal Maestro Masu-
naga. Vedere e trattare ciò che esisteva in profondità
dentro il meridiano kyo alleviò il dolore e i sintomi dei
miei pazienti. Tuttavia, rimaneva ancora un mistero: io
trovavo rigidità kyo in zone che non corrispondevano
alla zona dove avrebbero dovuto fluire il meridiano kyo
diagnosticato, persino nella mappa estesa dello Zen
Shiatsu. Ad esempio una mia paziente lamentava un
dolore al collo. La diagnosi sho del suo hara mostrava
il kyo dell’intestino crasso, che convenzionalmente mi
avrebbe indotto a guardare sulla parte anteriore del
collo dove scorre il meridiano dell’intestino crasso. Natu-
ralmente pensai che il sintomo dovesse esistere in quella
parte. Con mia sorpresa, però, la rigidità del kyo si pre-
sentava nella parte posteriore del collo. Fui in grado di
trattare la rigidità del kyo, ma ero confuso e non riuscivo
a spiegare questa situazione.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
76
La metà degli anni ottanta diede inizio alla “età
del kyo”. Utilizzo questo termine per descrivere l’ag-
gravamento generale della condizione kyo. I sintomi si
intensificarono e la loro comparsa si spostò dal jitsu al
meridiano kyo. La risposta del ki divenne sempre meno
profonda in molti pazienti, diventando una sfida più ar-
dua per la pratica clinica. In un numero crescente di
casi, trattare e raggiungere la parte più fonda del me-
ridiano kyo, diagnosticato correttamente negli arti, non
alleviava più i sintomi del paziente. A causa di questo
aggravamento dello stato del kyo, il meridiano kyo era
andato così all’interno da raggiungere una profondità
dove in realtà risultava “chiuso” ad ogni trattamento.
Effettuare un trattamento shiatsu al meridiano in que-
ste condizioni era inutile. Ora la riflessione da fare era
“Come è possibile dare un trattamento efficace nell’era
del kyo?” Riuscii a trovare una risposta chiara solo con-
centrandomi sul cuore e provando a vedere il livello più
profondo del ki.
Ciò che scoprii fu che, persino quando il meri-
diano kyo diveniva profondamente interiorizzato e chiu-
so, esisteva ancora un meridiano nel quale il ki reagiva.
Esisteva dall’altra parte dell’arto, del collo, o del torso,
in una corrispondenza simmetrica al meridiano chiuso.
Non aspettandomi mai di scoprire qualcosa di così im-
portante, io semplicemente ho continuato a cercare la
rigidità kyo del sintomo verificando a quale meridiano
appartenesse. Controllando tutti i corsi dei meridiani,
attraverso la mia pratica clinica, ho avuto conferma
dell’esistenza di ciò che ora noi chiamiamo i sub-meri-
diani , ognuno dei quali condivide una relazione simme-
trica con ciò che il Tao Shiatsu definisce i meridiani prin-
cipali. Veniva quindi stabilita l’esistenza dei ventiquattro
meridiani lungo tutto il corpo.
La scoperta dei sub-meridiani chiarì inoltre lo
schema del kyo sempre più profondo. I sintomi emergo-
no e appaiono anzitutto sul meridiano principale kyo.
Se poi vanno più in profondità, compariranno nel sub-
meridiano. Questo risolveva il mistero precedente del
perché i sintomi erano comparsi sulla parte posteriore
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
77
del collo nel caso del meridiano kyo dell’Intestino Cras-
so piuttosto che nella parte anteriore. Il sub-meridiano
dell’Intestino Crasso esiste sulla parte posteriore del col-
lo, dove era localizzata la rigidità kyo del paziente.
Linea ad anello kyo sul collo – Meridiano dell’intestino crasso sul collo
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
78
Meridiano principale e sub-meridiano dell’Intestino Crasso che scorre lungo tutto il corpo- Mappa Tao Shiatsu
Antico diagramma del
meridiano dell’Intestino
Crasso
Meridiano dell’Intestino Crasso che scorre lungo tutto il corpo
Mappa Zen Shiatsu
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
79
Andare oltre i confini del senso comune per una mag-giore efficacia del trattamento
Sono dovuti trascorrere tre anni di ricerca e di
pratica clinica degli tsubo prima che io fossi in grado
di vedere il diffondersi del ki e di formulare la diagnosi
sho. Ulteriori tre anni sono trascorsi prima che io potessi
visualizzare la rigidità kyo con il boshin. Il boshin ha risolto
il problema posto dal crescente numero di pazienti per
i quali era impossibile una diagnosi sho, essenziale per
dare un trattamento Zen Shiatsu. Questo caratterizzò il
periodo attorno al 1985, quando percepii che stava av-
venendo un cambiamento epocale. Sono trascorsi altri
sei anni, prima che fossi in grado di identificare tutti e
dodici i sub-meridiani che, insieme ai dodici meridiani
principali, costituiscono i ventiquattro meridiani per la
pratica clinica del Tao Shiatsu. Potrebbe, forse, apparire
sufficiente la mia esperienza delle profondità del mon-
do ki per la vita di una persona? Invece era ancora in
attesa per me qualcosa di veramente scioccante. Sta-
vo scoprendo che andando in profondità nel mondo
del ki, la diagnosi non era più necessaria.
Linee del Vaso Concezio-ne e del Vaso Governa-tore come sono indicate dai testi classici.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
80
Una breve storia che avevo sentito da un colle-
ga fu la chiave per aprire un mistero ancora più grande.
Mi disse che in varie occasioni il maestro Masunaga ave-
va sperimentato una diagnosi sho che aveva rivelato il
Vaso Concezione o il Vaso Governatore come meridia-
no kyo. Questi meridiani sono descritti come meridiani
extra e non sono mai stati indicati come possibilità per
diagnosi in quanto meridiani kyo. L’ascolto della storia
suscitò immediatamente la mia curiosità verso un ap-
profondimento dell’esperienza del mio maestro. Quan-
do poi mi capitò un paziente per il quale era difficile o
impossibile individuare il meridiano kyo, decisi di trattare
il Vaso Concezione. Con mio grande stupore e gioia il
sintomo fu alleviato; il mio cuore era colmo di gratitu-
dine per la grande fortuna di aver avuto un insegnate
che era un vero maestro. Tuttavia, il Vaso Concezione
veniva mostrato nella mappa con uno scorrimento cen-
trale sulla parte anteriore del busto, il che significava
che il trattamento dell’hara era l’unico possibile. In quel
periodo molti pazienti avevano i meridiani addominali
chiusi, cosa che rendeva il loro ki insensibile allo shiatsu.
In questi casi, perciò, dovevo qualche volta dire ai pa-
zienti che non avrebbero ricevuto il trattamento fino a
quando il loro meridiano kyo non fosse cambiato.
Mi resi conto che era necessario di nuovo un
cambiamento rilevante nel mio modo di pensare, così
come quando avevo scoperto i sub-meridiani. Dovevo
svincolarmi dai testi classici che mostravano il Vaso Con-
cezione solamente come una linea centrale nella parte
anteriore del busto. Nella pratica clinica stavo trattando
persone che mostravano rigidità kyo del Vaso Conce-
zione sia nella parte posteriore del busto che sul collo.
Sfidare la conoscenza dei classici con queste scoperte
cliniche mi faceva girare la testa. Per chi era cresciu-
to in una cultura con una profonda riverenza per i vec-
chi maestri e la saggezza dei testi classici, tutto questo
poteva rappresentare un problema. Allo stesso tempo
devo ammetter che era anche molto eccitante. Trala-
sciando ciò che era diventato “senso comune” e “sag-
gezza convenzionale”, scoprii attraverso una continua
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
81
ricerca che sia il Vaso Concezione che il Vaso Gover-
natore scorrevano anche negli arti. In aggiunta, scor-
revano sulle parti opposte del dorso, del collo e degli
arti come sub-meridiani. Le scoperte sui meridiani del
Maestro Masunaga venivano estese - il mistero della ri-
gidità kyo trovava finalmente una spiegazione. Facen-
do trattamenti con queste nuove conoscenze vidi im-
mediatamente aumentare l’efficacia del trattamento
rispetto a come accadeva in precedenza. Il periodo fu
contrassegnato da coincidenze fortuite; infatti quasi il
cinquanta per cento di tutti i miei pazienti mostravano
un Vaso Concezione kyo dal 1989. Questo era in armo-
nia con una “tendenza” osservabile nel meridiano kyo
che sembrava cambiare in risposta alle condizioni che
lo circondavano.
L’esistenza dei meridiani circolari e a spirale.
Come io continuavo a trattare i sintomi dei pa-
zienti attraverso la rigidità kyo che esisteva nel profondo
all’interno del meridiano kyo, emerse un’ulteriore fonte
di confusione ormai ero meno sorpreso quando la rigi-
dità kyo cominciava ad apparire su linee diverse dai
meridiani che scorrevano verticalmente. Ora appariva
frequentemente su linee orizzontali. I classici menziona-
vano solo un tipo di meridiano che scorreva nella parte
del fianco. Esso è chiamato taimyaku in giapponese e
fa parte dei meridiani extra. Tuttavia, io stavo trovando
rigidità kyo attraverso il corpo su meridiani ad anello
con scorrimento orizzontale. La rigidità kyo del meridia-
no circolare o ad anello non esisteva necessariamente
su tutta la linea. Spesso solo una parte del meridiano ad
anello mostrava rigidità kyo. Avendo scoperto un sub-
meridiano per ogni meridiano principale, fui indotto a
pensare che fosse anche il caso del meridiano ad anel-
lo. Andando sempre più in profondità nel livello del ki,
scoprii che ogni meridiano principale mostrava una se-
rie di meridiani circolari lungo tutto il corpo. Questo mi
indusse a una maggiore comprensione dello schema
dei sintomi kyo. Se un sintomo continuava ad andare più
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
82
Vaso Governatore - Mappa Tao Shiatsu che mostra linee principali e sub
Vaso Concezione – Mappa Tao Shiatsu che mostra linee principali e sub
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
83
in profondità sarebbe andato dal meridiano principale
al sub-meridiano e successivamente a quello ad anel-
lo. Il processo di guarigione viaggiava nella direzione
opposta. Trattare il sintomo kyo nel meridiano ad anello
permetteva un cambiamento nel sub-meridiano. Da qui
ritornava al meridiano principale da dove il sintomo po-
teva essere completamente rilasciato.
L’epoca era cambiata ed ora virtualmente tutti i
sintomi erano basati sul kyo piuttosto che jitsu. Con il kyo
divenuto sempre di più interiorizzato in profondità sem-
brava perfettamente possibile la presenza di meridiani
più profondi. È anche probabile che essi siano sempre
esistiti ma che solo ora venivano a nostra conoscenza
per necessità. I sub-meridiani, quelli ad anello e le esten-
sioni dei meridiani extra - il Vaso Concezione e il Vaso
Governatore - si erano tutti definitivamente rivelati. Da
questo momento iniziai ad accettare la comparsa di
flussi di meridiani anche se sembravano completamen-
te fuori dal senso comune, non preoccupandomi mai
che fossero al di fuori di quanto dettavano i classici.
Mi ricordai dei continui interrogativi a cui fu sot-
toposto il Maestro Masunaga negli anni che seguirono
la pubblicazione della sua mappa che mostrava i dodi-
ci meridiani che scorrevano in tutto il corpo. Agopuntori
e operatori della medicina orientale lo avevano definito
“pazzo” solo per avere preso in considerazione cose si-
mili. Adesso avrei potuto vedere le mie stesse scoperte
ricoperte di ridicolo. Ciò che stavo proponendo poteva
sembrare un’eresia ancora più grande nel contesto dei
meridiani classici dell’agopuntura, dove venivano indi-
cate solo sei linee negli arti, eppure si stavano presen-
tando forme di meridiani più profonde. Non molto tem-
po dopo stavo sperimentando una grande difficoltà
nell’individuare la rigidità kyo di un sintomo profondo di
un paziente. Quando focalizzai il mio cuore per vedere
il ki del paziente e la rigidità kyo, cominciò ad apparire
una linea diagonale. Nel praticare lo shiatsu seguendo
questa linea riuscii ad alleviare la rigidità kyo ed emerse
il canale di un meridiano a spirale. Avevo sempre avu-
to la sensazione dell’esistenza di un canale a spirale da
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
84
quando sono stato in grado di fare boshin. Era rimasto
comunque un sentimento a livello di subconscio, mai
chiarito, forse perché il suo utilizzo nel trattamento non
era necessario a quel tempo. La ricerca, che ho conti-
nuato, ha rivelato che ogni meridiano principale ha due
canali o flussi a spirale. Hanno inizio alla punta del capo
e terminano sulla punta del dito medio e nelle piante
dei piedi.
Come risultato, divennero chiare le fasi del pro-
cesso di guarigione. Il livello più profondo del sintomo
kyo apparirà proprio nel meridiano a spirale. Il tratta-
mento in questo caso dovrebbe iniziare dal meridiano
a spirale muovendosi verso il meridiano ad anello, poi al
sub-meridiano ed infine al meridiano principale. Il sinto-
mo si trasforma da kyo a jitsu e viene guarito. È importan-
te notare che questo è il processo teorico: nella pratica
clinica le persone hanno differenti processi di guarigione
e manifestano variazioni alla teoria. È necessario essere
consapevoli di questo processo e sincronizzarlo con la
pratica clinica per vedere la profondità del mondo ki,
permettendo a tutti i canali dei meridiani di essere indi-
viduati chiaramente. All’inizio può sembrare opprimente.
Tuttavia, lo studio del Tao Shiatsu ed il trattamento clini-
co richiedono di andare oltre il piano del senso comune
e le limitazioni della mente cosciente.
SESTA FASEVEDERE IL CORPO DEL KI
Nonostante il grande beneficio e efficacia del
trattamento shiatsu, sentivo ancora una personale resi-
stenza a queste scoperte. Ciò che mi ha persuaso a pre-
sentare quanto avevo scoperto è stata comunque la
crescente efficacia del trattamento. La motivazione per
la quale insegno shiatsu è semplice: spero sia possibile
per le persone studiare e praticare un metodo efficace
che possa alleviare i dolori della gente. Questo fu il lavo-
ro delll’intera vita del maestro Masunaga. Nel continua-Il corpo del ki
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
85
re a praticare e ricercare il trattamento dei meridiani a
questo scopo, ho visto alla fine la reale profondità del
ki dei meridiani che va oltre il corpo fisico: questo è ciò
che il Tao Shiatsu chiama il “meridiano del ki”. Infatti il
kanji (carattere) giapponese per il Tao Shiatsu ha il signi-
ficato di “shiatsu del meridiano del ki”.
Ho sempre sentito, a livello di subconscio, che
c’era qualcosa di più profondo nel ki e nei meridiani. È
stato questo, insieme al lavoro del Maestro Masunaga,
che ha ispirato il mio viaggio. Come in precedenza, que-
sto senso profondo ora emergeva nella mia coscienza
con una chiarezza maggiore rispetto a quando avevo
visto per la prima volta il meridiano nella sua interezza.
Ero in grado di visualizzare i meridiani del ki ad una pro-
fondità di circa due metri oltre il corpo fisico, mentre il
meridiano kyo era profondo cinque metri nel corpo del
ki. Di conseguenza capii che i meridiani che noi sentia-
mo nel corpo non sono in realtà “meridiani”. Sono sem-
plicemente la connessione al corpo del ki – la dimensio-
ne nella quale i meridiani esistono realmente. La rigidità
kyo del meridiano che noi percepiamo nel nostro corpo
fisico è la proiezione del meridiano ki.
Due cose mi preoccupano quando discuto del
corpo del ki. Una è che qualche persona possa capire
ed interpretare male le parole “corpo del ki”. Altri sup-
pongono di capirle senza un’esperienza diretta di quan-
to viene descritto o le interpretano con connotazioni
New Age. In secondo luogo, siccome di questi meridiani
non si parla nei classici, alcuni li vedono come derivati
dall’occulto. Tutto ciò che posso dirvi è che le mie sco-
perte cliniche non sono ne manifestazioni New Age ne
dell’occulto. Chiunque può sperimentare direttamente
l’esistenza del meridiano ki. Nei workshop aiuto frequen-
temente gli studenti a dare shiatsu che permette al ri-
cevente di percepire il meridiano ad una profondità di
due metri. Quando il ki si percepisce a questa profondi-
tà un senso profondo di benessere ed una sensazione
di qualcosa “che va bene” vengono sperimentati dal
ricevente. Molti affermano che si tratta di una sensazio-
ne mai provata con lo shiatsu prima di quel momento.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
86
Naturalmente mi sono chiesto se altre persone
fossero a conoscenza del corpo del ki o avessero scrit-
to al riguardo. Durante questo periodo mi imbattei per
caso negli scritti di Rudolph Steiner. Steiner fa riferimento
al corpo etereo, nel quale l’energia fluisce in linee. Egli
inoltre aggiunge che blocchi in queste linee energeti-
che formano la base delle malattie. Oltre a ciò ho potu-
to leggere dell’esistenza del corpo del ki descritta nella
Cabala del giudaismo, secondo cui si estende ad una
distanza di quattro ammut (circa 2,24 metri) dal corpo
fisico. Gli antichi erano chiaramente consapevoli del
corpo del ki.
SETTIMA FASEL’ESISTENZA DEI SUPER VASI
Immaginate di trovare un ecosistema differente
nelle profondità dell’oceano, qualcosa che appartiene
veramente ad un’altra dimensione. Questa è stata la
mia esperienza quando ho scavato più in profondità nel
corpo ki. Lì ho individuato i Super Vasi, ad una profondità
di sette metri. Ho avvertito uno strano senso di solitudine
nel vedere qualcosa che, per quanto ne sapessi, nessun
altro aveva visto o forse nemmeno compreso, inclusi i
miei colleghi di shiatsu. Li ho chiamati Super Vasi per la
loro grande importanza nel trattamento shiatsu e per la
loro natura paradossale. Sono una contraddizione, per-
ché esistono ad una estrema profondità ma, allo stesso
tempo, appaiono anche alla periferia del corpo fisico
dove possono essere riconosciuti e confermati con il tat-
to. Uno tsubo è di norma una depressione fisica, mentre
gli tsubo sul Super Vaso sono in rilievo. Esistono dodici Su-
per Vasi in totale, suddivisi in quattro grossi, due medi, e
sei sottili. Possono essere percepiti come sporgenti, con
vari spessori uno rispetto all’altro.
Il jaki è energia negativa – sono le tossine del ki
create da tutta la vita. I Super Vasi proteggono il corpo
del ki e i meridiani dal jaki. Essi inoltre proteggono l’ope-
I canali dei meridiani – verticali, circolari e a spirale – esistenti nel corpo ki.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
87
ratore, il quale potrebbe ricevere jaki durante il tratta-
mento. Lo scopo del trattamento Tao Shiatsu è l’unifi-
cazione energetica del Super Vaso con il meridiano kyo
nel corpo del ki. A questa profondità l’unificazione tra-
sforma il jaki in seiki (forma vitale che supporta il ki) ed
in qualche caso fa fuoriuscire il jaki dal corpo. Mentre
il trattamento dei meridiani dello Zen Shiatsu si basava
sulla pressione del meridiano kyo con empatia per rila-
sciare il jaki, non aveva un meccanismo per la sua con-
versione in seiki. Il Tao Shiatsu è efficace nel trasformare
il jaki in seiki usando i Super Vasi nel trattamento.
Per qualche tempo mi ero anche preoccupato
sui potenziali effetti negativi sui terapeuti che effettua-
vano lo shiatsu. Lavorando con i Super Vasi si riduce in
modo significativo la quantità di jaki che il praticante
riceve durante il trattamento. Come risultato, il tratta-
mento è meno stancante per i praticanti e promuove
anche il loro benessere. Inoltre sarà meno probabile
che gli operatori, in particolar modo coloro che sono
agli inizi, danneggino accidentalmente il meridiano kyo
esercitando una pressione diretta su di esso.
Avevo lavorato a livello di subconscio con i Super
Vasi prima di diventare consapevole della loro esistenza.
Nel Tao Shiatsu - Terapia del XXI Secolo descrivevo il la-
voro immaginando una bolla del ki, così da non appli-
care una pressione solamente sul corpo fisico. Qui si può
sorvolare su come sia arrivato ad un riconoscimento co-
sciente dei Super Vasi. Osservando il lavoro del Maestro
Masunaga e studiando i video dei suoi trattamenti si ri-
vela che anche lui, ad un livello di subconscio, trattava
i super vasi. L’efficacia del trattamento aumentò enor-
memente quando ad una comprensione del subcon-
scio dei Super Vasi si aggiunse la consapevolezza della
coscienza. La fatica che avevo sperimentato nel pas-
sato nell’effettuare il trattamento si era ridotta in modo
significativo. Ero stupito dal paradosso che presentava-
no i super vasi: esistevano ad una grande profondità e
apparivano sulla superficie del corpo dove chiunque
poteva averne esperienza. Il Tao Shiatsu ed il Metodo Ki
sono nati in concomitanza con questa scoperta.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
88
Ci sono varie interpretazioni del jaki. I classici si
riferiscono al suo accumulo come jitsu – ki bloccato. Tutti
i corpi creano jaki e questo causa l’alterazione kyo-jitsu
della forma del meridiano. Da questo derivano tutti i sin-
tomi della mente e del corpo in quanto i nostri corpi cer-
cano di scaricare il jaki. La medicina occidentale tende
a controllare o attaccare questi sintomi focalizzando la
terapia direttamente con i farmaci, interventi chirurgi-
ci o radiazioni. Tradizionalmente la medicina orientale
ha cercato di bilanciare l’eccessiva alterazione di kyo e
jitsu scaricando il jaki. Quando l’operatore vede in pro-
fondità nel proprio cuore, viene rivelato sia il ki che il jaki,
del ricevente, rendendo possibile orientare il trattamen-
to verso il cambiamento del jaki in seiki.
Insegnare i Super Vasi è una sfida molto intensa. Nei wor-
kshop, in particolare in Occidente, i partecipanti spesso
cercano un confronto con me poiché hanno difficoltà
nell’”interpretazione” dei Super Vasi. Può essere molto
_____ Super Vasi spessi__.__ Super Vasi medi------- Super Vasi sottili
I Super Vasi.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
89
impegnativo per gli studenti, i praticanti, o gli insegnanti
dello shiatsu classico accettare ciò che gli viene inse-
gnato. Delle persone mi hanno detto: “Se non riesco
ad afferrare tutto questo in un modo che suoni sensa-
to, allora non lo posso mettere in pratica”. Se però noi
dovessimo pensare ai computer che utilizziamo, quanti
possono realmente spiegare cosa succede all’interno
dei circuiti e del software? Comprendere il sistema non
è ciò che lo rende produttivo o vantaggioso. Per i Su-
per Vasi è la stessa cosa. Non c’è ragione di capirli lo-
gicamente per poterci lavorare. Se gli studenti riescono
a credere puramente alla loro esistenza e averne poi
un’esperienza diretta, ne seguiranno studio efficace,
pratica e trattamento.
OTTAVA FASEIL JAKI E LA SUA ESSENZA
Prima che lo stato del mio cuore andasse in pro-
fondità al secondo livello, ho avuto soltanto percezione
dei Super Vasi (non riconosciuti a livello consciente). Con
il jaki è stato molto differente. Ho avuto tutta attorno a
me una chiara sensazione della sua presenza. Abitual-
mente il ki - o karma, come potrebbe essere descritto il
jaki dal buddismo - si accumula per la natura di causa
ed effetto della vita. Un credo fondamentale del buddi-
smo è che per nascere un essere umano deve ereditare
il karma di tutta l’umanità. Questa energia si propaga
dalle vite precedenti ed include il karma ancestrale. Sic-
come quest’aspetto non è direttamente necessario per
dare un trattamento shiatsu, non l’ho mai esaminato
più di tanto. Il jaki è energia che scaturisce dalla fon-
te dell’esistenza. Cercando di rilasciare quest’energia
si crea l’alterazione kyo-jitsu nei meridiani. Un’indagine
ancora più profonda del mio cuore nel mondo del ki mi
ha mostrato dove fosse il jaki nel corpo e in che modo
influisse sui meridiani. Il modo per localizzare e trattare
il jaki avviene attraverso punti speciali chiamati Tsubo
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
90
Specifici dei Super Vasi (SST – Supervessel Specific Tsubo).
Quando vengono trattati gli SST, i pazienti percepisco-
no un’eco più forte e un maggior rilascio di dolore e di
rigidità kyo. Per lo studio e la pratica Tao Shiatsu, sono
stati identificati diciotto aree del corpo che contengo-
no questa speciale forma di tsubo, trattate nel Capitolo
sesto. Iniziare a trattare il jaki utilizzando gli SST mi ha fatto
capire che la diagnosi del meridiano kyo non era più
necessaria al fine di un trattamento efficace.
Mi sono interrogato se questa scoperta che mi
ha portato faccia a faccia con la realtà del jaki rap-
presentasse la fine del viaggio. Poteva essere questa la
vera condizione finale del mondo del ki? Se il corpo del
ki si estendeva due metri al di fuori del corpo fisico, men-
tre i Super Vasi sono ad un tale livello di profondità che
possono essere percepiti sulla superficie del corpo, qua-
le era la profondità del jaki? Esisteva anch’esso ad un
livello molto profondo, ma era anche presente all’inter-
no del corpo fisico. Se il livello più profondo del mondo
del ki era il jaki, allora l’essenza del ki è il karma. Arrivare
alla conclusione che il jaki è il principio di tutta l’esisten-
za appariva molto triste, e fortunatamente questo non
era il caso. Ciò che emerse alla fine era più profondo
del mondo del ki stesso: l’esistenza di ciò che io, come
buddista, riconosco come natura del Buddha. Questa
energia universale, spirituale infinita, che pervade ogni
cosa, è l’essenza del jaki. Mentre il jaki viene sperimenta-
to nel corpo come deleterio e non funzionale alla salute
di tutti i giorni, internamente il livello più profondo del
mondo del ki va oltre la negatività e la positività. Inve-
stigando solamente l’interno del mondo del ki, avevo
posto una limitazione all’osservazione dell’essenza del
jaki. In realtà va oltre il mondo del ki. Lo sviluppo del Tao
Shiatsu è stato guidato dalla mia formazione spirituale,
attraverso la pratica di meditazione buddista del can-
to del nembutsu: secondo me fu questa che mi rivelò
l’essenza del jaki. Lo stato finale del mondo del ki è la
natura- Buddha – o cuore di Cristo, che ne è il concetto
equivalente in una tradizione religiosa alternativa, come
il Cristianesimo.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
91
Leggere nel cuore dell’altro
Durante il periodo in cui iniziai lo studio dello
shiatsu intrapresi anche la pratica buddhista. Mentre fa-
cevo ricerche sul mondo del ki attraverso lo shiatsu, con-
tinuavo a far pratica nella tradizione Jodo (Terra pura)
del buddismo. Nel 1991, dopo il completamento della
mia formazione regolare, divenni prete Jodo. Grazie a
questa formazione intravidi la profondità e la natura in-
finita dello stato d’illuminazione, come pure lo stato del
cuore che aveva bisogno per percepirlo. Il risveglio del
senso primordiale fa emergere una grande tentazione.
Visualizzare il ki e formulare una diagnosi sho possono es-
sere facilmente scambiati per uno stato di illuminazione,
proprio come è facile cadere nella trappola di credere
che sia coinvolto un certo grado di abilità propria. Mi
sento molto fortunato che tutto questo non mi sia acca-
duto durante le esperienze e le scoperte appena citate.
Il Buddhismo descrive le capacità di vedere il ki, di leg-
gere l’aura, di sperimentare vite passate o di predire il
futuro, come aspetti di una Condizione Divina - ma que-
sto non corrisponde a uno stato d’illuminazione. Rimane
legato al mondo del samsara – il ciclo del karma ancora
governato dalla legge di causa ed effetto. Interpretare
in modo errato come illuminazione ciò che potrebbe
essere percepito come poteri “soprannaturali” provoca
un grave danno e aumenta le sofferenze. Persino i sutra,
che contengono gli scritti centrali del Buddhismo, avver-
tono che le persone sono ancora legate dal karma e
dal samsara quando si risveglia il senso primordiale. Il fe-
nomeno dei guru sorge quando un insegnante utilizza la
dimostrazione di poteri speciali o miracoli per convince-
re gli altri delle sue “capacità uniche”. Le persone sono
spinte a seguire il maestro per scoprire queste capacità.
Tuttavia lo stato illuminato di Buddità è un livello che va
oltre lo stato divino: è dove il desiderio è superato e la
mente liberata da ogni attaccamento.
È il senso primordiale che viene risvegliato nel ter-
zo stadio del boshin, quando possono essere percepiti
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
92
momento per momento i cambiamenti che avvengono
nel cuore di un’altra persona. Durante l’insegnamento
ed il trattamento, io sono in grado di vedere lo stato del
cuore del paziente e dello studente e lo schema del
ki che cambia. Dal mio subconscio allora emergono i
suggerimenti necessari per aiutare e guidare le persone
nello studio e nella guarigione. Essere in grado di indica-
re alle persone cosa c’è nel loro subconscio le aiuta an-
che a vederlo da se stesse. L’immaginazione empatica
dello studente nei confronti del suo insegnante (e degli
altri studenti) si fa più profonda come risultato e permet-
te una trasmissione più diretta degli insegnamenti. Nel
trattamento shiatsu il ricevente, attraverso un’unione
più profonda del ki con l’operatore, è in grado di ren-
dersi conto più chiaramente della fonte del suo dolore
o della sua malattia.
Oltre alla forma fisica, la tecnica e la conoscen-
za consapevole, c’è la forma del cuore. È così che il ki
e lo spirito della tradizione si trasmettono in un continuo
fluire di generazione in generazione. L’insegnamento e
la formazione del Tao Shiatsu si basano su questa tra-
smissione del ki da insegnante a studente: visualizzare
il ki dello studente permette all’insegnante di aiutarlo a
ricevere la tradizione, che a sua volta aveva ricevuto
dal suo stesso insegnante. La capacità di apprezzare e
ricevere pienamente gli insegnamenti cresce in questo
modo, portando ad una maggiore efficacia del Meto-
do Ki. Sebbene questo possa suonare come un proces-
so ideale, non lo è sempre. Le persone nei seminari e nei
corsi spesso hanno degli ego molto forti e fanno valere
se stessi e le loro opinioni in modo vigoroso. Che sia fatto
consciamente o inconsciamente questo crea molta ne-
gatività ed è molto stancante. Io non sono certamente
un illuminato. È solo attraverso l’insegnamento o il tratta-
mento che sono in grado di vedere il ki. Nella vita di tutti
giorni sono vulnerabile come una persona che si perde
nelle città nuove quando viaggia. Qualche volta, quan-
do sono all’estero mi auguro di potermi permettere una
protezione speciale per quando mi perdo o vengo truf-
fato da qualche tassista. Sfortunatamente questo non
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
93
accade. Così vivo nella speranza che un giorno questo
modo di vedere si estenderà alla vita di tutti i giorni.
Il mondo del ki e la sua profondità si rivelano
attraverso l’unità del soggetto e dell’oggetto, di colui
che dà e di colui che riceve. Vedere e sentire ciò che tu
non vedi e non senti nella vita di tutti i giorni è il risultato
dell’andare in profondità in questo mondo. Risvegliare
questo senso primordiale è il punto d’inizio per vedere il
ki. Questo conduce verso lo stato universale della natura
di Buddha.
Capitolo 3: La Profondita’ del Mondo del Ki
94
CAPITOLO 4IL CUORE DEL TAO
I CINQUE ELEMENTI DEL TAO SHIATSU
Il cuore del sesshin come fu insegnato dal Ma-
estro Masunaga e da altri maestri del passato è il fon-
damento del Tao Shiatsu. Lo studio e la pratica del Tao
Shiatsu consiste di Cinque Elementi, ognuno dei quali
con un metodo e dei principi da seguire. Questi Cinque
Elementi sono: 1) Esercizi Ki Doin, 2) Trattamento tsubo
e SST, 3) Riconoscimento dei Super Vasi e trattamento
con il Metodo Ki, 4) Trattamento con il meridiano kyo
e, 5) Forme Base. Questi Cinque Elementi verranno di-
scussi nei capitoli seguenti. Benché tutti i Metodi Ki ab-
biano passi pratici a cui aderire, se questi venissero uti-
lizzati come manuali di istruzioni non funzionerebbero.
L’efficacia del Tao Shiatsu dipende dall’operatore che
deve ricevere e sviluppare il cuore del Tao. Le qualità
universali del cuore sono la fede, l’ambizione spirituale,
la gratitudine, il pentimento, la generosità, la devozione
e l’umiltà. La guarigione non avviene con la compe-
tenza tecnica e questa comprensione è la chiave per
uno studio e una pratica di successo. Tutte le discipli-ne della tradizione Orientale - dalla cerimonia del tè alla meditazione, alle arti marziali - condividono uno scopo comune: lo sviluppo spirituale dell’operatore attraverso la pratica ripetuta ed il miglioramento dello stile e della tecnica al fine di poter essere di beneficio per lo sviluppo spirituale degli altri. La pratica di que-
ste arti rinforza e rende più profondo il cuore Tao che
95
noi tutti abbiamo e permette l’unificazione del cuore
e del corpo. Quando questo avviene, diventa possibile
raggiungere lo scopo del trattamento del Tao Shiatsu e
cioè unificare il cuore e il corpo del paziente. Se l’ob-
biettivo nello studiare shiatsu dovesse essere solo quello
di acquisire una tecnica ed una conoscenza, non risul-
terebbe mai totalmente efficace, non importa il tempo
o la fatica impiegati. Lo sviluppo del cuore Tao è ciò che
permette il riconoscimento dei meridiani ed un tratta-
mento efficace. Gli insegnamenti Tao Shiatsu riguarda-
no principalmente la trasmissione dello spirito sesshin e
del cuore del Tao, piuttosto che la mera tecnica. In tutta
onestà, coltivare questo cuore richiede tempo, perseve-
ranza, determinazione e devozione.
IL CUORE DEL SESSHIN
Sesshin è l’aspetto più cruciale della diagnosi
Orientale e si distingue dalle altre tipologie di diagnosi;
tuttavia, persino gli operatori della medicina Orientale
spesso non ne comprendono la sua vera essenza. Quan-
do il Maestro Masunaga ripensò lo sviluppo dello shiatsu
come terapia, sentì la necessità di puntualizzare che il
sesshin, specialmente nei termini della pratica comune
dell’agopuntura, era arrivato a significare poco più di
diagnosi del “tocco”. Qui “tocco” ha lo stesso significato
di esame fisico effettuato dalla medicina Occidentale.
In realtà questo concetto è molto distante dal reale si-
gnificato di sessihin. Sebbene ci possano essere dei pa-
ralleli ad un livello superficiale, l’approccio è completa-
mente differente. Per comprendere questa differenza è
importante guardare ai kanji usati per scrivere shokushin,
il termine giapponese per la diagnosi medica Occiden-
tale fatta con l’utilizzo del tatto. Uno degli elementi che
costituisce la rappresentazione del primo ideogramma
è un’antenna d’insetto, come abbiamo già menziona-
to precedentemente. L’obbiettivo è di identificare le
minacce esterne, in parallelo con il ruolo del senso del
I kanji del termine sesshin 切診
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
96
tatto nella diagnosi della medicina Occidentale che è
la ricerca di qualsiasi anormalità distinguibile.
Come per il shokushin, per ottenere uno stato
sesshin è necessario un contatto diretto con il corpo del
paziente, spesso applicando una pressione con le mani
e le dita, come nello shiatsu. Qui comunque finiscono le
somiglianze: sesshin si ottiene con una condizione del
cuore completamente differente. Si cerca di capire la
condizione dei meridiani empaticamente, percependo
i sentimenti delle altre persone come se fossero i propri. Il
senso fisico del tatto si basa su sull’ego cosciente e quin-
di il sesshin non potrà mai essere raggiunto attraverso di
esso. Nella medicina Occidentale il giudizio di ciò che
è normale o anormale nella condizione del paziente
viene effettuato in una condizione di separazione tra il
medico ed il paziente. Per l’osservatore la vera natura di
una verifica oggettiva deve essere indipendente da ciò
che viene osservato. Per il sesshin si richiede un approc-
cio fondamentalmente differente: è necessario essere
uno stesso cuore ed una stessa mente con il ricevente,
così da immaginare empaticamente cosa egli stia pro-
vando, e volere realmente comprendere in profondità e
condividere la vita dell’altra persona. Risvegliare il senso
primordiale è assolutamente essenziale per l’operatore,
per vedere chiaramente lo stato del meridiano del rice-
vente.
Il significato originale di sesshin in giapponese
è “tagliare”. Un componente dei kanji che indicano il
termine rappresenta un coltello. Nel contesto della dia-
gnosi questo rappresenta il desiderio di condividere la
vita di un’altra persona così profondamente da “taglia-
re fino al centro del cuore di qualcuno”. Un cuore privo
di ego crea un livello di empatia tale da raggiungere
una profondità nella quale i corpi del ki diventano uno
solo. Sebbene ci sia un contatto fisico, scompare qual-
siasi tipo di confine tra l’operatore ed il ricevente. E la
cosa più decisiva è che l’operatore non riconosce con-
sciamente quanto sia profonda la loro empatia. Non
c’è alcun senso di capacità propria quando il fondo
dello tsubo e del meridiano vengono rivelate.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
97
I CINQUEMILA ANNI DEL FLUSSODELLA MEDICINA ORIENTALE
Il cuore del Tao può essere sviluppato solo attra-
verso uno studio e una pratica significativi che condu-
cano alla realizzazione diretta che questo cuore dimora
in profondità dentro ogni essere umano. Bisogna speri-
mentare il vero sentimento del cuore Tao. Lo shiatsu mo-
derno ha ricevuto dal Maestro Masunaga il dono dello
spirito e del cuore della diagnosi sesshin. Chiunque rice-
va veramente questo cuore e questo spirito non pense-
rà ad esso come ad un frutto delle proprie capacità. Se
c’è anche un minima traccia di dubbio al riguardo, è
chiaro che non è lo spirito trasmesso attraverso il mae-
stro. Risvegliare questo cuore interiormente apre le por-
te ad un flusso senza fine. I maestri che hanno ricevuto
questo flusso, trasmettono a loro volta la loro esperien-
za ai loro studenti. La trasmissione può avvenire senza
che lo studente incontri direttamente il maestro, com’è
evidente nei sutra del Buddismo Mahayana, che quasi
sempre cominciano con le parole “Così che ho sentito
dal Buddha”. Queste parole sono contenute anche nei
sutra registrati molte centinaia di anni dopo la morte del
Buddha e che, ovviamente, non sono le attuali parole
pronunciate dal Gautama Buddha. Gli scrittori dei sutra
esprimono la consapevolezza che la saggezza dell’illu-
minazione contenuta in essi è stata ricevuta dal cuore
del Buddha. Quando ricevetti la capacità di formulare
la diagnosi sho, sperimentai il sentimento reale del cuo-
re del Maestro Masunaga sebbene egli fosse già morto
a quel tempo. Il contatto diretto con l’insegnante non
è un prerequisito assoluto. La trasmissione potrebbe av-
venire attraverso le parole e le immagini di un libro che
esprime gli insegnamenti del maestro. Esiste una rela-
zione tra maestro e studente quando c’è un apprezza-
mento ed un’assoluta realizzazione dei mezzi attraverso
i quali si riceve il cuore del Tao. Che uno studente sia o
non sia in grado di eseguire una diagnosi sho, l’efficacia
del trattamento con il Tao Shiatsu diventa possibile con
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
98
una fiducia sincera ed incondizionata nel Tao e con una
devozione al metodo.
Per oltre vent’anni ho cercato di lavorare in que-
sta modo, trattando i pazienti ad uno ad uno, portando
avanti nello stesso tempo la ricerca e l’insegnamento. A
volte c’erano solo pochissimi studenti nei miei corsi, ma
ho continuato comunque ad indagare sul metodo e ad
adattarlo per trovarne la trasmissione più chiara. Natu-
ralmente non tutti gli studenti hanno continuato con lo
studio. Molti lo hanno lasciato o hanno perso l’interesse.
Solo alcuni dei miei primi studenti sono diventati tera-
peuti ed insegnanti. Ora, tuttavia, che il Tao Shiatsu si
sta diffondendo nel mondo, il cuore del Tao e lo spirito
vero della medicina Orientale vengono ricevuti da più
studenti per guarire e trasmetterli agli altri.
RICEVERE IL KI DEL TAO DIRETTAMENTENEL PROPRIO CUORE
Istruttori certificati insegnano Tao Shiatsu nei cen-
tri dislocati in varie parti del mondo. Tutti i corsi seguono
principi e metodi comuni, permettendo agli studenti di
studiare ovunque e ricevere gli stessi insegnamenti. L’uni-
co ostacolo reale allo studio è, allora, se lo studente è
determinato a confrontarsi con il proprio cuore e a se-
guire la via del Tao. Ad esempio, alcuni studenti scopro-
no di essere in grado di localizzare gli tsubo o i Super Vasi
e di effettuare il trattamento appena cominciano a fre-
quentare i corsi. Appena tornati a casa e praticando su-
gli amici e parenti, tuttavia, scoprono, con perplessità e
qualche volta in modo frustrante, che non sono in grado
di ripetere questa esperienza. Come mai il ricevente in
classe poteva percepire gli tsubo ed il ki raggiungendo il
fondo, ma ora la stessa cosa risulta difficile o impossibile
da ottenere? Ognuno si trova di fronte a questo dilem-
ma e deve prendere in considerazione cosa stia capi-
tando. Dentro tutto ciò c’è la chiave per essere uno stu-
dente. Di consuetudine il senso comune ti direbbe che
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
99
il metodo può funzionare se frequenti i corsi , se studi e
continui a praticare. Se questo non accade la risposta
comune è dare la colpa al metodo, o farti sentire che
“tu” non sei abbastanza bravo per attuarlo. Entrambe
le interpretazioni non spiegano ciò che sta veramente
accadendo.
Gli studenti ricevono il ki direttamente nel loro
subconscio attraverso l’insegnante, che a sua volta l’ha
ricevuto dal proprio insegnante. Questo è il ki del Tao.
Gli insegnanti Tao Shiatsu cercano di trasmettere il ki del
Tao in modo che entri nel subconscio di ognuno nella
classe, e gli studenti siano così in grado di applicare il
metodo per questa ragione. Lo spirito ed il cuore Tao
sono presenti. Questo è il flusso ininterrotto del ki che
scorre attraverso cinquemila anni di pratica medica
orientale trasmessa da maestro a studente lungo le di-
verse epoche. Fino a quando il cuore rimane aperto,
la trasmissione del ki rende capaci gli studenti di appli-
care questo metodo. I metodi introdotti in questo libro
potrebbero apparire come espressioni da manuale, ma
è un vero errore utilizzarli in questa modo. Un trattamen-
to efficace sui meridiani è reso possibile seguendo i vari
passaggi del metodo in classe, non ha nulla a che fare
con l’abilità individuale dello studente. Durante la lezio-
ne c’è un insegnante ed il ki del Tao è presente. I metodi
del Tao Shiatsu esistono e lavorano solamente con il ki ed
il cuore del Tao. Se praticate solo con le parole, forme
e tecniche, il Tao Shiatsu non avviene. Il ki non raggiun-
gerà il fondo del meridiano kyo del ricevente. Questo è
ciò che distingue il Tao Shiatsu dalle forme precedente
di shiatsu terapeutico a livello fisico e spiega la ragione
per cui il metodo Tao Shiatsu che verrà spiegato nei ca-
pitoli successivi viene definito il Metodo Ki. Insegnare il
Tao Shiatsu deriva dall’avere completa padronanza del
modo di ricevere il ki dal Tao così che anche gli altri lo
possano a loro volta ricevere.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
100
IL POTERE DELL’IMMAGINAZIONE È LA VIA PER RICEVERE IL METODO DEL KI
La vostra immaginazione può essere il metodo base che
vi permette di ricevere il ki del Tao, attraverso le imma-
gini di questo libro. Per ottenere tutto ciò dovete studia-
re le fotografie che illustrano il metodo non solo con gli
occhi e la consapevolezza: oltre a guardare le forme
fisiche di ogni illustrazione, provate ad immaginare il ki e
l’attitudine del cuore del maestro in ogni momento.
Questo permette al ki che proviene dal Tao di
entrare nel vostro subconscio.
Quale funzione del ki crea il meccanismo che rende pos-
sibile questo processo? Innanzitutto considerate il modo
in cui le persone in Giappone cominciano per con-
suetudine a studiare le arti. Tradizionalmente, il ki della
formazione è una componente necessaria per tutte le
forme di arte, siano esse calligrafia, poesia, pittura, ceri-
monia del tè o arti marziali. All’inizio l’insegnante o il ma-
estro non trasmettono quasi nessuna istruzione formale
allo studente. Lo studente vive nella casa del maestro o
nella scuola e procede con le attività quotidiane osser-
vando come lavora il maestro. Semplicemente trascor-
rendo il proprio tempo vicino al maestro, partecipando
e osservando attentamente la forma e i dettagli delle
sue azioni, lo studente riceveva il ki attraverso parole ed
immagini direttamente nel proprio subconscio. Quando
le immagini cominciavano ad emergere in superficie
si esprimevano nel ki e nelle azioni dello studente, che
alla fine era in grado di operare nella stessa maniera del
maestro.
A un livello più mondano, questo processo è illu-
strato dal comportamento che tengono i frequentatori
di cinema dopo aver visto un film. Ad esempio, spesso in
Giappone a seguito della proiezione di un film sul tema
dello yakuza (mafia), si può notare il movimento dondo-
lante delle spalle e la posizione esagerata della mascel-
la di alcuni uomini che escono dal cinema. Pensate ad
un film che vi ha veramente colpito o scosso e sono sicu-
ro che una volta o l’altra ognuno avrà provato una sen-
Immagina lo stato del ki e del cuore dell’insegnante, non solo la forma fisica
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
101
Antichi diagrammi di doin
sazione simile. Il ki del personaggio “entra” nel vostro sub-
conscio e vi ritrovate a cercare di mimarne il linguaggio
o i movimenti. Nel mio caso personale devo ammettere
che uno dei miei film preferiti è “Oltre il giardino” con Pe-
ter Sellers. La prima volta che è uscito, l’ho visto cinque
volte in un giorno! Una settimana dopo stavo ancora
copiando il modo buffo di parlare del personaggio e mi
ritrovo a farlo qualche volta ancora adesso!
Mentre da un lato questo esempio può sembra-
re insignificante, dall’altro dimostra chiaramente che il
ki può essere ricevuto attraverso un’immagine. Un ulte-
riore esempio di questo meccanismo è l’immagine per
la formazione nel Buddismo Mahayana. Continuare ad
immaginare la figura del Buddha durante la meditazio-
ne porta al risveglio dello spirito universale della natura
del Buddha e alla sua espansione nel cuore.
Provate ad allenarvi con questo metodo di for-
mazione mediante le immagini utilizzando le foto nel
libro. Osservate ogni figura attivando il subconscio, pro-
vando ad immaginare il ki e lo stato del cuore dell’inse-
gnante. Praticando il metodo in questo modo si permet-
terà al ki dell’insegnante di penetrare nel vostro cuore.
Immaginando questo in modo costante mentre vi eser-
citate, il vostro subconscio ne resterà influenzato.
Sono fondamentali due aspetti da tenere in
mente:
1. L’influenza del ki è sempre maggiore di quanto noi pen-
siamo, dunque evitate di essere troppo veloci nel sotto-
valutare gli effetti di questa pratica.
2. Il ki segue sempre l’immagine. Perciò provate a confi-
gurare l’immagine il più chiaramente e profondamente
possibile.
Il Tao Shiatsu ha tre livelli di formazione per il tera-
peuta. I metodi e le immagini di questo libro per la mag-
gior parte si riferiscono al livello d’ingresso al Tao Shiatsu.
Comunque anche questo livello può includere il livello
avanzato. Tutto dipende dall’attitudine dello studente.
Solo ricevendo il ki del Tao si può raggiungere la padro-
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
102
nanza del Tao Shiatsu. Senza questa consapevolezza,
c’è solo la dipendenza dall’abilità individuale e dalla
capacità personale, che crea una situazione in cui in
un momento lo studente ha l’abilità di fare qualcosa e il
momento successivo essa scompare.
PRIMO ELEMENTO
Il Doin del Ki – Aumentare il Potere ed il Potenziale del Ki
Il doin del ki è il primo dei cinque elementi del Tao Shiat-
su studiato a livello d’ingresso. Le sue origini e quelle del-
lo shiatsu si fondano sull’antico sistema del Doin Ankyo.
In Cina tradizionalmente i medici specialisti della cura
energetica (doin), che risiedevano sulle montagne dove
sviluppavano queste competenze, scendevano nelle
città e facevano i trattamenti medici (ankyo). Il doin
era composto da tre vaste discipline: forme di esercizi
del ki similari allo yoga e al qigong, arti marziali e prati-
ca della meditazione. Ankyo consisteva nella pratica di
anma (massaggio) e kyo-sei (manipolazione fisica). La
forma originale dello shiatsu era il metodo della pressio-
ne manuale sviluppatosi dall’anma e incorporando la
pratica kyosei. Con il tempo la pratica Doin Ankyo nella
sua forma originale è quasi completamente scompar-
sa. Recentemente, comunque, un numero crescente di
scuole di medicina Orientale in Cina hanno reintrodot-
to il qigong ed il doin come parti obbligatorie nei loro
curricula. Questo mostra la via per una rinascita di que-
ste pratiche come una parte centrale della medicina
Orientale.
Rafforzare il proprio ki è la via per sviluppare la
capacità di assistere gli altri nel potenziamento del loro
ki. Ovviamente, questa è una ragione significativa per
il valore del doin nella pratica shiatsu. Inoltre la grande
importanza del Ki Doin nel Tao Shiatsu è data dal fatto
che rappresenta un modo diretto per gli studenti di stu-
diare i principi del Metodo Ki dello shiatsu. I principi del
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
103
Ki Doin formano la base del Metodo Ki supportandolo e
rinforzandolo. I pazienti che ricevono il trattamento sono
a loro volta in grado di praticare il Ki Doin per aiutarsi nel
loro recupero e guarigione.
Nel Ki Doin vi sono quattro aspetti principali: Renki, Aiki, Yoga dei Meridiani e meditazione con la Respirazione
del Ki. Renki ha sette esercizi individuali di movimento del
ki ed è eseguito a due velocità differenti: la pratica yin è
molto lenta, come il Tai Chi, e la pratica yang è molto più
veloce. Aiki, che ha sette forme, si basa sulle arti marziali
e si esegue con un partner. Lo Yoga dei Meridiani è una
serie di stretching energetici per i meridiani con un com-
pagno che aiuta. La Respirazione del Ki è una pratica
meditativa.
I PRINCIPI DEL RENKI
Esistono principi che hanno un’importanza rilevante e
che governano lo scambio del ki umano e la via per la
sua purificazione e il suo arricchimento.
PRIMO PRINCIPIO DEL KISINCRONIZZAZIONE
La sincronizzazione implica il mantenimento
dell’unione del movimento esterno del corpo con l’im-
magine interna. A livello pratico, questo richiede che
il terapeuta effettui il movimento fisico delle braccia e
della parte bassa del corpo alla stessa velocità.
Concentrando la mente sull’immagine di ogni principio,
unendolo con la sensazione fisica, si sviluppa l’unione
del cuore e del corpo.
Fate pratica con la Palla del Ki e il principio di sin-
cronizzazione. Fisicamente, le mani si spostano in avanti
ruotando attorno al dito medio con la stessa velocità
con cui il piede in avanti si abbassa sul pavimento. Poi a
ritroso.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
104
2. Incominciate a muo-
vere la palla in avanti.
Le mani ruotano attor-
no alle dita centrali con
movimenti sincronizzati
e con la punta dei piedi
che si abbassa verso il
pavimento
3. Continuate a spingere
la palla in avanti e pa-
rallelamente al suolo. Le
braccia sono tese e non
si muovono in avanti, con-
temporaneamente la
punta del piede sinistro
tocca il suolo
4,5,6. Continuate a tene-re la palla mentre inverti-te i movimenti per tornare alla posizione d’inizio
1. In piedi con il vostro
piede sinistro in avanti e
la punta del piede alzata.
Immaginate di sorregge-
re una palla del ki
Hakkiho: sperimentare la forza del ki
Hakkiho è una tecnica per testare e sperimentare la
forza del ki che viene incanalata quando il terapeuta
lavora con i principi del ki. Cercate un compagno vo-
lenteroso e incominciamo con gli esercizi della Palla Ki e
il principi di sincronizzazione.
PRATICA RENKI: LA PALLA DEL KI
1 2 3
4 5 6
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
105
Hakkiho con la Palla del Ki
L’operatore rimane in piedi dietro al ricevente in 1.
maniera rilassata. Immaginatevi di essere un albe-
ro. Fate cadere il vostro punto di consapevolezza (il
centro del ki) mentre mantenete il busto diritto.
Posizionate le vostre mani sulla schiena del vostro 2.
compagno (il ricevente)
Inizialmente spingete usando la forza fisica e osser-3.
vate la distanza a cui si sposta il compagno
Ora sincronizzate il movimento delle vostre braccia 4.
con la parte inferiore del corpo, mentre immagina-
te la forza che scorre dalla parte inferiore del corpo
(invece che dalle vostre braccia) per muovere il ri-
cevente.
Se si esegue in modo corretto, il ricevente si spo-
sta più lontano e sente maggior benessere quando il
principio del ki viene utilizzato per il movimento. È mol-
to importante che facciate attenzione che il ricevente
non ponga delle barriere. Invece di porre resistenza agli
sforzi di colui che dà, il ricevente deve provare a seguire
e adattarsi al ki dell’operatore. Resistere è dannoso per
il benessere di colui che dà e di colui che riceve.
Tutti i principi possono essere praticati con l’hakkiho. La
forza crescente del ki può essere sperimentata ogni vol-
ta che un nuovo principio si aggiunge durante la prati-
ca. Tutti i sette esercizi Renki hanno forme di hakkiho.
Appena viene introdotto ciascuno dei principi
seguenti, fate pratica in relazione ad esso con la Palla
del Ki. Aggiungete il nuovo principio ai principi prece-
denti così che l’effetto venga accresciuto con la prati-
ca.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
106
PRATICA RENKI: HAKKIHO CON LA PALLA DEL KI
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
107
PRATICA RENKI: L’OTTO INFINITO ∞
1. In posizione eretta,
con i vostri piedi divari-
cati alla larghezza delle
spalle, punta del piede
destro alzata. Sollevate
il vostro braccio destro
mentre il sinistro rimane
abbassato.
2. Muovete le braccia
verso il basso a sinistra, i
palmi rivolti l’uno verso
l’altro, creando l’8 simbo-
lo dell’infinito di fronte a
voi, con il braccio sinistro
che conduce ed il piede
sinistro che si alza.
3. Il braccio sinistro ed il
piede sinistro sono ora
sollevati. Invertire il mo-
vimento completando
l’8 simbolo dell’infinito
ritornando alla posizione
iniziale. (Vedere le imma-
gini del movimento per
l’8 infinito dei piedi)
PRATICA RENKI: IL GIRASOLE
1. Posizione eretta aprire i
piedi alla larghezza delle
spalle. Piegate le ginoc-
chia e fate cadere il vo-
stro centro di gravità. La
punta del piede destro è
sollevata con il braccio
sinistro incrociato davan-
ti al corpo ed il braccio
destro dietro la schiena.
2. e 3. Girate attorno alla
vostra linea centrale con
il movimento del seika
tanden, facendo seguire
le braccia
4. La punta del piede de-
stro si abbassa e comin-
cia ad alzarsi la punta del
piede sinistro (Osservate
nelle foto il movimento
dei piedi del girasole)
5. Il braccio destro è ora
incrociato davanti al cor-
po e la punta del piede
sinistro è sollevata. Inverti-
te il movimento tornando
alla posizione d’inizio.
1 2 3 4
5
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
108
GIRASOLE E MOVIMENTO DEI PIEDI DELL’OTTO INFINITO
PRATICA RENKI: LA CASCATA
1. Fate un passo avanti con il vostro piede sinistro e gi-rate i piedi leggermente all’esterno. Sollevate il vo-stro tallone dal pavimento così da stirare la parte an-teriore della gamba. Porta-te le vostre mani con i polsi incrociati sopra le testa.
2, 3 e 4. Le mani tornano scendendo incrociate di fronte al petto sincronizzate con il tallone che scende verso il pavimento.
5, 6 e 7. Quando le mani raggiungono il fondo del movimento, il vostro tallo-ne (piede destro) tocca il pavimento. La gamba anteriore è ora piegata. La gamba posteriore rimane sempre stesa.
8, 9 e 10. Le mani ora si sol-levano con la stessa veloci-tà con cui si alza il tallone. Ritornate nella posizione iniziale.
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Capitolo 4: Il Cuore del Tao
109
Tanden del fondo
Seika tanden
Tanden
superiore
Tanden
inferiore
Tanden
centrale
SECONDO PRINCIPIO DEL KICONTROLLARE IL MOVIMENTO DEL TANDEN
I tanden sono i centri principali dell’energia, dove
il corpo crea interiormente l’energia vitale che preserva
la salute. Il kanji che rappresenta il tanden può venir tra-
dotto come “ campo/fattoria della medicina”.
Il seika – o basso – tanden è localizzato proprio
sotto l’ombelico, all’interno del tronco di fronte alla spi-
na dorsale. Il tanden superiore è localizzato all’interno
della fronte e ci si riferisce spesso ad esso come al terzo
occhio. Il tanden centrale è conosciuto come danchu
ed è localizzato all’interno del centro del petto tra i ca-
pezzoli.
In aggiunta a questi tre tanden principali, il Tao
Shiatsu ha anche identificato il tanden del fondo. Que-
sto punto esiste proprio in fondo al corpo del ki, all’incir-
ca a due metri sotto il punto più basso del corpo fisico.
Negli esercizi Renki ci si focalizza sul movimento del seika
tanden. Controllarne il movimento è di importanza cru-
ciale per la preparazione nel ki. Nella pratica del tai chi, ad esempio, l’obbiettivo è di muovere il tanden paralle-
lamente al pavimento, ma nel Renki vengono praticate
quattro direzioni del movimento tanden:
1. Parallelo al pavimento per la Palla del Ki ed il
Pugno a Spirale.
2. Perpendicolare al pavimento per la Cascata.
3. Con rotazione sulla stessa area per il Girasole,
Rotazione Dinamica ed il Taglio Incrociato.
4. Con ritorno allo schema dell’Otto Infinito.
NOTA: Il Pugno a Spirale, la Rotazione Dinamica ed il
Taglio Incrociato non sono illustrati. Visitate il sito www.taoshiatsu.com per vedere questi esercizi.
Ora fate pratica con hakkiho per la Palla del Ki e at-
traverso l’immagine e l’azione muovete il tanden seika
parallelamente al pavimento.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
110
Antico diagramma del
meridiano del Rene
Il meridiano del Rene:
mappa del Tao Shiatsu
Diagramma hara dell’area del meridiano del renee seika tanden
TERZO PRINCIPIO DEL KIUTILIZZO DEL MERIDIANO DEL RENE PER RAFFORZARE IL KI
Potrebbe apparire strano enfatizzare solamente
uno dei dodici meridiani dandogli un proprio principio.
In realtà ne L’Imperatore Giallo, il più famoso testo clas-
sico della medicina orientale, è scritto che il ki universale
della natura entra inizialmente nel sistema dei meridiani
proprio attraverso il meridiano del rene. Inoltre l’energia
del rene governa lo sviluppo ed il processo di invecchia-
mento. Il Ki del Rene si indebolisce nel diventare vecchi
e scompare quando moriamo. È collegato al funziona-
mento del sistema ormonale, i capelli, le ossa, i denti, la
vista, la vitalità sessuale e la fertilità. La filosofia Taoista e
la pratica di promuovere la longevità mette in eviden-
za che esercitando il tanden si rallenta il processo di
invecchiamento. Ci sono numerosi esempi di terapeuti
taoisti in Taiwan che ottantenni dimostrano la metà dei
loro anni. Per riuscire in questa prodezza è necessario
controllare e ridurre lo stress, perché è molto nocivo per
l’energia del Rene. Così lo sono anche il caffè e lo zuc-
chero bianco considerati tossici per una sana energia
del Rene. I grafici seguenti mostrano il percorso del meri-
diano del Rene come viene raffigurato nelle mappe dei
meridiani classiche e del Tao.
Notate che la mappa classica dei meridiani mo-
stra il meridiano del Rene che scorre solo nelle gambe,
mentre in quella del Tao Shiatsu scorre anche nelle brac-
cia. Questo si evince dalla scoperta del Maestro Masu-
naga, dove si individuano i dodici canali dei meridiani
con scorrimento lungo tutto il corpo. Tutto questo mi è
stato successivamente confermato, quando ho com-
preso che la forma tradizionale del kyudo (arte giap-
ponese del tiro con l’arco) utilizzava anche la linea del
Rene nel braccio. I tiratori con l’arco non hanno mai de-
scritto formalmente il collegamento alla linea del Rene
nel braccio, ma ve lo associano attraverso un elevato
senso di perfezionamento che possiedono come artisti
marziali.
Reni
Seika tandem
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
111
La mappa Tao Shiatsu dell’hara mostra il punto
centrale di diagnosi per ogni meridiano. Osservandola
attentamente si evidenzia come il punto del meridiano
del Rene sia localizzato sulla stessa area del seika tan-den. Nel principio precedente è stato mostrato come il
seika tanden sia il centro di tutto il movimento del corpo.
Questo principio è reso possibile dal fatto che il meri-
diano esiste come un aspetto del mondo del ki, dove la
distanza non esiste. La vera forza del ki si sviluppa imma-
ginando la linea del rene lungo il braccio sincronizzata
con la linea del rene lungo la gamba e con il seika tan-
den come centro del movimento. Per eseguire questo
principio all’inizio del movimento, concentratevi sulla
linea del Rene lungo il braccio, e poi dal punto di svolta
spostate la consapevolezza sulla linea del Rene lungo
la gamba. Lo stesso principio vale nel Metodo Ki per lo
shiatsu, quando viene portato il Super Vaso nel fondo
del kyo. Praticate questo cambio di consapevolezza
dalla linea del Rene del braccio alla linea del Rene del-
la gamba con la Palla del Ki.
QUARTO PRINCIPIOAUMENTARE LA VELOCITA’
Il Ki non è una sostanza fisica ed esiste solo in
uno stato di movimento costante, espresso dall’equa-
zione famosa di Albert Einstein E=mc2. L’esistenza stessa
è tale solo grazie al ki. Le scoperte nella fisica dei quanti
confermano ciò che è stato ritenuto valido per molto
tempo dalla filosofia orientale. Ogni cosa nell’universo
è in uno stato di continuo movimento: nulla rimane fer-
mo. Se il ki esiste solo in uno stato di movimento, allora
deve esserci una velocità in cui si muove di più. Invece
di soffermarsi su questo punto come se si trattasse di una
misurazione puramente matematica, in termini di distan-
za per secondo, è meglio chiedersi: qual’è la forma di
velocità che maggiormente amplia il ki? Ciò che vie-
ne chiamato la velocità del pendolo è la velocità più
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
112
naturale ed è comune a tutta l’esistenza. È la velocità
creata dalla forza di gravità, scoperta dal fisico Bloom,
e che aumenta naturalmente ad un ritmo di trenta-
due piedi al secondo sulla terra. Ad ogni modo, nella
pratica degli esercizi Renki non sono necessari numeri
esatti. Solamente immaginate la velocità che aumen-
ta similarmente alla velocità del pendolo. Nella vita di
tutti i giorni si può avere testimonianza dell’incremento
naturale della velocità, quando ad esempio gli oggetti
vengono lasciati cadere con la forza di gravità. Oppure
nell’ampio movimento di una scopa, quando viene ef-
fettuato inconsciamente l’atto dello spazzare e il colpo
della scopa aumenta naturalmente la velocità. Si pos-
sono vedere preti shintoisti in Giappone che effettuano
i rituali di purificazione pulendo il ki dei luoghi e degli
oggetti. Lo fanno per mezzo di una serie di striscioline
di carta attaccati a bastoncini che fanno ondeggiare
avanti ed indietro con velocità crescente. Nel Renki il
punto di svolta dal braccio alla gamba del principio del
Rene è il punto dove la velocità comincia ad aumenta-
re. Nel Metodo Ki, dal punto di contatto con la superficie
al raggiungimento del fondo dello tsubo, il tempo è di
soli pochi secondi e la distanza fisica di spostamento del
pollice è di solo mezzo o al massimo un centimetro; tut-
tavia la linea del Rene del braccio si sposta su quella del
Rene della gamba con velocità crescente. Può essere
notato con chiarezza che i principi del Renki (doin) sono
connessi profondamente al Metodo ki (ankyo), con lo
stesso movimento in ambedue i casi. Ciò crea l’untà
con lo yin (Renki) e lo yang (Metodo Ki).
•Fate pratica aumentando la velocità dal punto di
svolta con la Palla Ki
•FatepraticaconglialtritreeserciziRenkiindicatiinsie-
me a tutti e quattro i principi ki.
Per la pratica giornaliera Renki, si devono effettuare sei
giri del movimento per ogni principio in quegli esercizi
dove non vi è necessità di cambiare lato, come il Gi-
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
113
rasole e l’Otto Infinito. Invece si devono eseguire tre giri
del movimento per gli altri esercizi dove tutti i principi
si praticano prima sul lato destro e successivamente su
quello sinistro, come per la Palla del Ki e la Cascata.
Capitolo 4: Il Cuore del Tao
114
CAPITOLO 5
I FONDAMENTALI DEL TRATTAMENTO
SECONDO ELEMENTOIl Metodo Tsubo
Il trattamento dello tsubo è il secondo dei Cin-
que Elementi studiati nel livello d’ingresso del Tao Shiat-
su. Unificazione di cuore, immagine e azione è la base
di tutta la formazione. Per dare un trattamento efficace
non è sufficiente studiare le mappe dei meridiani ed im-
parare le posizioni degli tsubo da trattare. Questo tipo di
percezione e pratica è comune, ma il vero trattamento
dei meridiani attraverso gli tsubo è un processo comple-
tamente differente che richiede lo sviluppo dello stato
del cuore per vedere realmente i meridiani.
IL METODO TSUBO PER UN TRATTAMENTO EFFICACEDEL MERIDIANO
La preparazione Tao Shiatsu rende possibile, an-
che a livello di principiante, di effettuare un trattamen-
to dei meridiani senza alcuna conoscenza precedente
di nomi, funzioni, o squilibri dei meridiani. Solo un cuo-
re è necessario per trovare gli tsubo: il cuore che può
profondamente immaginare dove il ricevente desideri
maggiormente ricevere la pressione. Semplicemente,
un cuore è necessario per premere lo tsubo: il cuore
115
che può continuamente immaginare come si sente il ri-
cevente in ogni momento. L’obbiettivo dello studio è di
eliminare qualsiasi interruzzione tra le tre dimensioni del-
la vita umana: l’attitudine del cuore, l’immaginazione e
l’azione fisica. Essenzialmente, comunque, il cuore costi-
tuisce la base e determina la profondità di guarigione
del ricevente.
Per molte persone è un’esperienza nuova im-
maginare profondamente come si possa sentire qual-
cun altro in ogni istante mentre si mantiene con lui un
contatto fisico. Nel Tao Shiatsu è chiamata immagina-
zione empatica. Si indebolisce se non sperimentata re-
golarmente, o quando le persone non sono in grado o
non vogliono sentire il dolore degli altri per egoismo. Per
mettere in pratica l’immaginazione empatica dovete
cercare di guardare chiaramente nel vostro cuore e ve-
derlo in ogni momento, provando ad immaginare con-
temporaneamente i sentimenti del ricevente a livello di
subconscio. Lo shiatsu è molto di più che una mera ap-
plicazione fisica di una pressione su dei punti del corpo.
L’immaginazione empatica è ciò a cui rispondono i me-
ridiani, e che rende possibile il trattamento dei meridiani
con lo shiatsu efficace.
COME TROVARE GLI TSUBO DEL KI
Gli tsubo sono i punti d’accesso allo shiatsu dei
meridiani e possono essere trovati da chiunque attraver-
so un’immaginazione empatica. Dai feedback ricevu-
ti da alcune persone, dopo il primo libro di Tao Shiatsu
pubblicato nel 1995, rivelava che molte persone non ri-
uscivano a trovare gli tsubo che venivano descritti. Nella
maggior parte dei casi, fu chiaro che gli tsubo venivano
ancora approcciati come qualcosa da localizzare nel
corpo fisico. Data l’enfasi della società posta sull’esisten-
za fisica del corpo materiale, tutto questo è abbastanza
comprensibile.
Prima di iniziare la pratica è necessario rendersi
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
116
conto chiaramente che ogni tsubo include l’interezza
dei corpi fisici e del ki. La profondità reale dello tsubo è
lo tsubo del ki: esiste simultaneamente sul confine ester-
no del corpo del ki del ricevente e nella profondità di
armonizzazione del subconscio sia di colui che effettua
il trattamento che di chi lo riceve. Utilizzare il dito medio
piuttosto che l’indice o il pollice permette al ki dell’ope-
ratore di raggiungere chiaramente la vera profondità
dello tsubo.
LOCALIZZARE LO TSUBO DEL KI
1. Osservate l’area indicata sull’avambraccio.
2. Immaginate l’area dove il ricevente voglia maggior-
mente ricevere la pressione.
3. Utilizzate il dito medio per toccare e confermare lo
tsubo del ki.
Se con questo esercizio avete avuto delle diffi-
coltà cercate di capire il perché. Dubbi o incapacità
nella comprensione degli tsubo del ki naturalmente ren-
dono impossibile sperimentarli. Se le persone non hanno
la volontà di guardarsi nel cuore – di vedere quali inten-
zioni, sentimenti o motivazioni esso esprime – il mondo
del ki rimarrà chiuso. Se c’è una benché minima idea
che lo tsubo possa essere trovato con la propria abilità,
l’esercizio risulterà similmente difficoltoso. Come ho de-
scritto in precedenza gli studenti spesso sperimentano
gli tsubo del ki chiaramente durante i corsi e i seminari,
ma trovano poi difficile fare lo stesso al di fuori delle le-
zioni. Il cuore che permette di riconoscere gli tsubo non può essere creato, non importa quanto voi ci proviate. Deriva dal Tao e si riceve solo con la trasmissione da insegnante a studente. Mentre è chiaramente impossibile che tutti quelli
che leggeranno questo libro potranno per il momento
frequentare i corsi con un insegnante, tutti hanno la pos-
sibilità di studiare nel modo che ho descritto. Com’è sta-
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
117
to sottolineato precedentemente il processo è accessi-
bile a chiunque, attraverso le immagini contenute nelle
foto, che possono permettervi di ricevere il cuore per
localizzare e sentire gli tsubo. Come prima cosa tutta-
via dovete capire quanto siamo influenzati dall’illusione
che il corpo sia materia e che la nostra coscienza deter-
mini la realtà in cui viviamo. Il potere dell’ego, e la nostra
esagerata dipendenza nei suoi confronti, ci porta alla
percezione che tutte le azioni dipendano dall’abilità in-
dividuale. Quando l’ego è il centro dell’esistenza uma-
na si ha come conseguenza la separazione dal cuore.
Questo comporta la separazione dell’io dagli altri.
I PASSI NEL TRATTAMENTO TSUBO
Nelle illustrazioni si vede l’istruttore mostrare i pas-
si da farsi per localizzare gli tsubo. Osservate ogni foto e
provate ad immaginare il cuore e l’azione con cui la-
vora l’insegnante. Poi procedete e mettete in pratica i
passi nello stesso modo.
LOCALIZZARE GLI TSUBO ATTRAVERSO L’IMMAGINE DELL’INSEGNANTE
Immaginate l’area dove il ricevente desidera mag-1.
giormente ricevere la pressione
Toccate con il dito medio; continuate ad immagina-2.
re come si senta il ricevente. Il livello della pressione
– nel senso fisico - dovrebbe raggiungere un punto
tra la profondità della pelle e del muscolo. Lasciate
che sia l’immaginazione empatica a determinare
questa profondità.
Muovete il dito leggermente indietro, in avanti e la-3.
teralmente, immaginando nel mentre come si senta
il ricevente. Chiedete al ricevente se percepisce la
risposta dello tsubo e provate a sentire la punta del
chicco di riso.
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
118
È importante che ricordiate che lo tsubo appartiene al
meridiano – il sentiero del ki. Non è materia fisica. Lo tsu-
bo non risponde mai se è approcciato o premuto solo
come se fosse una dimensione fisica.
Un misto di dubbio e convinzione è l’atteggia-
mento che frequentemente hanno le persone quando
vedono o sperimentano la natura reale dello tsubo e
come esso si riveli al cuore dell’operatore attraverso
un’immaginazione empatica. Quando gli si pone una
domanda al riguardo, la risposta è un esitante “mah”
piuttosto che un definitivo “sì”. Anche dopo una speri-
mentazione diretta della differenza chiara tra pressione
fisica ed immaginazione empatica, il cuore delle per-
sone non cambia immediatamente. Alcune persone ri-
mangono inizialmente impressionate da ciò che stanno
sperimentando, ma ritornano rapidamente all’abitudi-
ne di effettuare una pressione fisica. Altre dubitano e si
chiedono se l’esperienza è reale o no, anche se il rice-
vente assicura che è stato completamente differente
quando la localizzazione ed il trattamento sono portati
avanti con un’immaginazione empatica.
Gli tsubo sono stati descritti come “un nodo in un pezzo
di spago” o “ la punta di un chicco di riso”. Accettate
solamente il modo con cui lo percepite, ed evitate di
interpretarlo o razionalizzarlo, come ad esempio deci-
dere che ciò che sentite debba essere un muscolo. E
poi astenetevi dal pensiero diametralmente opposto
secondo cui deve essere qualcosa di molto speciale e
mistico. Solamente fatelo “non ci pensate troppo”.
TRATTARE LO TSUBO CON IL METODO TSUBO
1. Localizzate e toccate gli tsubo con il dito medio. Date
conferma dell’apertura dello tsubo.
Uno tsubo aperto produrrà un’eco quando è premu-
to. Se il ricevente non percepisce alcuna eco, allora
lo tsubo non può essere trattato.
Essere in grado di immaginare l’intero corpo del rice-
vente attraverso lo tsubo indica anche che lo tsubo è
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
119
aperto ed è possibile un trattamento efficace. Quan-
do si riesce ad immaginare solo una parte del corpo,
allora lo tsubo è chiuso.
2. Trovate l’angolazione migliore del gomito per permet-
tere al ki di attraversarlo.
Toccate lo tsubo con il pollice e sostenete il corpo del
ricevente con l’altra mano.
Continuate a toccare lo tsubo, rilassate la parte supe-
riore del corpo e muovetela verso il ricevente in modo
che i vostri gomiti si pieghino.
Cercate l’angolazione migliore del gomito muoven-
dovi lentamente indietro rispetto al ricevente con
un’immaginazione empatica fino a che il corpo si
ferma naturalmente. Questo è l’angolo migliore per
permettere al ki di raggiungere il fondo dello tsubo.
3. Localizzate lo tsubo che esiste all’interno dello tsubo.
Sollevate il pollice dallo tsubo brevemente, senza
paura di perdere il punto.
Localizzate lo tsubo di nuovo immaginando dove il ri-
cevente voglia maggiormente ricevere la pressione
all’interno dello tsubo che stavate toccando.
Toccate questo tsubo, che esiste all’interno del primo
tsubo, con il vostro pollice.
La sensazione dello tsubo dovrebbe essere ora più
chiara per il ricevente.
4. Permettete al ki di raggiungere il fondo dello tsubo.
Continuate ad immaginare come il ricevente si senta
in ogni momento e premete stendendo i vostri gomiti
per permettere al ki di raggiungere il fondo dello tsu-
bo.
5. Adattatevi per scaricare il jaki quando percepite la
sensazione del ki che preme contro il vostro pollice.
Passo 2 (i): Trovate la migliore an-golazione - toccate lo tsubo con il pollice e permettete ai gomiti di piegarsi naturalmente muo-vendovi verso il ricevente.
Passo 2 (ii): Trovate la miglio-re angolazione – continuate a toccare lo tsubo con il pollice. Muovetevi, con immaginazione empatica, indietro rispetto al ricevente fino a fermarvi natu-ralmente. Avete trovato l’ango-lazione migliore.
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
120
TERZO ELEMENTOIl Metodo Ki per i Super Vasi e i MeridianiI CINQUE ASPETTI DEL RICONOSCIMENTO DEI MERIDIANI
1. Conoscenza di base
I taoisti in Cina e gli antichi nel mondo si connet-
tevano ai meridiani attraverso il loro senso primordiale.
Senza mappe o libri che li guidassero, scoprirono ciò che
costituì il sistema dei meridiani e che può essere defini-
to conoscenza base. Questo per la maggior parte delle
persone costituisce il primo passo nel riconoscimento
dei meridiani. Qualcuno è in grado di andare oltre la
conoscenza base, come il Maestro Masunaga che sco-
prì l’esistenza dei dodici meridiani distribuiti lungo tutto
il corpo. La conoscenza base dello Zen Shiatsu fu una
parte importante del suo grande contributo al sistema
dei meridiani. I meridiani del corpo del ki del Tao Shiatsu
furono scoperti in modo similare. I ventiquattro meridiani
(inclusi i sub-meridiani ), i meridiani ad anello, o circo-
lari, ed a spirale e i Super Vasi furono rivelati attraverso
la ricerca clinica e aggiunti alla conoscenza base del
sistema dei meridiani. Vedere i canali dei meridiani che
non si erano forse mai visti e descritti prima comporta
certe sfide, anche se è poco in confronto al contributo
dei maestri del passato. Apportare alla metropolitana
qualche fermata è relativamente facile se confrontato
con il lavoro di coloro che hanno costruito l’intera linea
pezzo per pezzo. Il lavoro dei maestri del passato ha reso
più facile per tutti noi accedere a questo flusso.
La conoscenza base dei Super Vasi è illustrata
nella mappa, dove si mostra come si può accedere ad
ogni Super Vaso ed il loro ambito. Hanno una profondità
che arriva fino a sette metri nel corpo del ki, apparten-
gono ad un’altra dimensione del mondo del ki e sono
abbastanza diversi dai dodici meridiani principali e dai
sub-meridiani. Proprio per la profondità dei meridiani del
ki, mostrano una natura paradossale poiché possono
anche essere percepiti sulla superficie del corpo. Poiché
Passo 5: Adattarsialla risposta del ki
Passo 3: Tsubo possono
esistere all’interno di
uno tsubo
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
121
l’operatore è in grado di percepirli con il tocco, il rico-
noscimento del Super Vasi viene studiato al livello d’in-
gresso. I dodici Super Vasi che attraversano il corpo ne
includono quattro che si percepiscono come più spessi,
due che hanno una misura intermedia e sei che sono
sottili uno in relazione con l’altro.
Utilizziamo per far pratica il Super Vaso spesso
principale. Scorre leggermente sulla parte esterna ri-
spetto al centro dell’avambraccio dal lato yang (che
guarda verso l’esterno), quando il braccio è nella posi-
zione mostrata a pagina 102. Bisogna ricordare che la
linea d’accesso del meridiano si sposta fino a cinque
centimetri quando il braccio si muove in tutto il suo am-
bito di movimento.
Osservate la mappa per l’apprendimento base
– la posizione del corpo del ricevente e la localizzazione
di accesso – per il Super Vaso spesso principale sul brac-
cio.
2. Sesshin
Sesshin è lo stato del cuore che desidera e pre-
ga per il meglio per gli altri. È questo cuore che attrae
con più forza il ki, proprio perché porta sollievo dalle
troppe preoccupazioni nei confronti del nostro benes-
sere e interesse. La separazione dagli altri o un continuo
conflitto con le altre persone causa nel ki pesantezza e
irrigidimento. Invece questa preoccupazione dovrebbe
essere indirizzata al benessere degli altri sia attraverso il
potere dell’immaginazione che mediante le nostre azio-
ni. Sesshin è un termine che deriva dal linguaggio del
Buddhismo Giapponese e descrive il cuore attraverso il
quale viene generato il ki più positivo. Le leggi universali
della natura governano il mondo del ki. Quando il ki è
dato e condiviso con altri senza calcoli, la pace ed il
rilassamento che viene prodotto ritornano a colui che
dà. Invece ci sarà tensione nella pratica dello shiatsu
quando l’intento è quello di ottenere qualcosa o di ma-
nipolare il ki degli altri per il proprio beneficio. Questa
tensione può essere percepita fisicamente nei muscoli
Il Super Vaso spessodel braccio
Cambiando la posizionedel corpo, cambia l’ubicazione
del Super Vaso
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
122
della parte superiore del corpo dell’operatore. Sesshin
accresce il potere curativo dello shiatsu: il miglior risul-
tato per il ricevente si ha quando il cuore dell’operato-
re prega per il meglio del paziente senza aspettative di
benefici o ricompense. Questo poi ritorna come il miglior
risultato anche per l’operatore. Per arrivare a questi risul-
tati, bisogna evitare di prendersi troppo sul serio e man-
tenere un certo humour.
Vivere ed esprimere il sesshin è il solo modo per
superare il conflitto della separazione che l’ego crea tra
se stessi e gli altri. I meridiani esistono solo in una condizio-
ne di unione tra l’operatore ed il ricevente. Questa non
è ne pura filosofia ne semplicemente un ideale orien-
tale: è la natura del mondo del ki. Per migliaia di anni è
stato sostenuto che questo non può essere compreso
razionalmente. Il focus della medicina orientale e della
terapia shiatsu è il cuore: è il modo di sentire il cuore del
paziente come se fosse quello dello stesso operatore.
Per vedere i Super Vasi, esprimete il cuore di ses-
shin verso il ricevente, il che crea unificazione del ki - lo
stato di unione dell’io e degli altri.
3. Inen
Inen significa focalizzare il cuore e la mente
sul meridiano, iniziando un dialogo con il canale del ki
del Super Vaso. Il Super Vaso, che risponde al sesshin e
all’inen, si riflette nel cuore dell’operatore. Cercate di
accostarvi al meridiano come se avesse una “persona-
lità”, come se reagisse all’attenzione dell’empatia. La
pressione fisica di per sé chiude la dimensione del ki e
può diventare un’abitudine difficile da togliere.
Dirigete l’inen verso il Super Vaso spesso principale
dell’avambraccio e svuotate la mente.
4. Immaginazione empatica
L’immaginazione empatica è il mondo origina-
rio del ki del Tao Shiatsu e ha due aspetti: primo, imma-
ginate dove il paziente voglia ricevere maggiormente
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
123
la pressione e secondo immaginate come il ricevente
si senta in ogni momento. Con il percorso dall’operato-
re al ricevente ora attivato dall’inen, dovete svuotare
completamente il vostro cuore e la vostra mente, anche
dall’inen. Immaginate dove il ricevente maggiormente
voglia ricevere la pressione, con un’accettazione olisti-
ca e incondizionata della loro vita: questo dà al ki del
ricevente completa libertà di espressione. Un’immagi-
nazione veramente empatica esiste solo quando il rice-
vente percepisce questo stato. Il meridiano è aperto e
si riflette nel cuore dell’operatore. I passi sopraindicati
dall’uno al tre ci portano al punto in cui la localizzazio-
ne del meridiano è pressoché chiara. Ora è necessario
lasciar andare i precedenti passi e affidarli al lavoro del
subconscio. Lasciate perdere tutto ciò che permette ai
Super Vasi di diventare completamente chiari. Immagi-
nate dove il ricevente voglia ricevere la pressione.
5. Naikan
Naikan significa guardare dentro il vostro cuore
con una consapevolezza continua. Questo è essenziale
ora che i meridiani si riflettono nel cuore dell’operato-
re. Solo guardando chiaramente il vostro cuore in ogni
istante si può vedere il Super Vaso.
Esso esiste oltre i conflitti o la separazione
dell’operatore e del ricevente. Il canale del meridia-
no che appare nel vostro cuore è, senza alcun senso di
esso, “il meridiano dell’altra persona”. C’è solo lo stato
d’unità dell’oggetto con il soggetto. La visione del rifles-
so del meridiano nel vostro cuore si accompagna alla
percezione della vita del ricevente come fosse la vo-
stra.
Con il naikan vedete il Super Vaso riflettersi nel vostro
cuore.
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
124
LOCALIZZARE I MERIDIANI
Uno studio sincero e una pratica fedele (nel di-
ventare uno studente) cominciano quando si compren-
de con il proprio cuore (e non solo con la propria testa)
che questa formazione segue le leggi della natura – la
Via. Può sorprendere ascoltare che è abitualmente, la
prima volta in cui le persone tentano di riconoscere il
meridiano che ne trovano chiaramente la localizzazio-
ne. Questo accade perché nella fase iniziale le persone
si rendono conto pienamente di non conoscere nulla
e questo rende più facile seguire semplicemente il me-
todo. Esiste poco spazio per l’ego per provare a conta-
re sulle proprie abilità e la maggior parte delle persone
trova il punto giusto immediatamente. Poi cominciano i
pensieri: “Come è potuto accadere? Dov’è il meridia-
no? È proprio qui?” E subito la localizzazione del meridia-
no non è più così chiara.
Seguendo i cinque aspetti si arriva al riconosci-
mento dei meridiani. La capacità individuale o la di-
pendenza dalla conoscenza, come è scritta nei classici
dai maestri del passato, non possono riconoscere i meri-
diani per voi. In realtà è vero l’opposto; si sprecheranno
tempo ed energia. I maestri del passato individuavano i
meridiani attraverso questa attitudine del cuore, questo
stesso cuore.
Prendetevi il tempo all’inizio della pratica per
il riconoscimento di meridiani per avere chiaro a livel-
lo conscio ogni aspetto. Questo processo potrebbe ri-
chiedere qualche secondo per ogni aspetto. Comun-
que, come per imparare ad andare in bicicletta, con il
tempo diventerà un processo più naturale e a livello di
subconscio. Tutti e cinque gli aspetti vanno sempre più
in profondità nel subconscio man mano che si continua
la pratica per riconoscere i meridiani ed essi durante il
trattamento shiatsu cominciano a circolare. Nella mia
esperienza questa circolazione avviene tre volte al se-
condo. Il subconscio viene profondamente impegnato
e lavora anche se all’esterno sembra che venga dato
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
125
solo uno sguardo sul meridiano. Una pratica frequente,
tenendo ben chiara ogni fase, è il punto fondamentale
per imparare a riconoscere i meridiani.
I cinque aspetti sono alla base di una formazione del
cuore per tutti i Metodi del Ki del Tao Shiatsu. Seguendo
con fedeltà questi cinque aspetti, chiunque può acqui-
sire la capacità di localizzare i meridiani con precisione.
Ricordate che la mappa dei meridiani è solo il punto
d’inizio – la conoscenza di base per il primo passo. An-
che una leggera differenza nella posizione del corpo,
rispetto a quella indicata nella mappa, cambierà la su-
perficie di localizzazione del punto d’accesso del meri-
diano. Tutti e cinque gli aspetti devono essere seguiti per
trovare l’esatta localizzazione e profondità.
LOCALIZZAZIONE DEI SUPER VASI
1. Seguite i cinque aspetti per il riconoscimento dei
meridiani
2. Effettuate il tocco con il dito medio
3. Date conferma della localizzazione con l’inen e l’im-
maginazione empatica, muovendo il dito medio in-
dietro e avanti. Se tutto è chiaro, il meridiano rispon-
de ed il ricevente sente chiaramente l’operatore
toccare il Super Vaso.
Notare: anche se l’accesso fisico localizzato è cor-
retto, il Super Vaso risponderà soltanto al cuore ses-
shin.
Provate, poi, lo stesso procedimento sul Super Vaso
spesso della parte superiore del braccio.
Se la localizzazione del meridiano è chiara, conti-
nuate a praticare con le altre aree indicate.
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
126
RICONOSCIMENTO DEL SUPER VASO - PRATICA SULLE LOCALIZZAZIONI
Super Vaso medio del collo e
del viso
Super Vaso medio della spalla e
del dorso
Super Vaso medio del fianco
Super Vaso spesso sub della
schiena
Super Vaso spesso sub della
parte superiore della gamba
Super Vaso spesso sub della parte inferiore della gamba
IL METODO KI PER IL LIVELLO D’INGRESSO
Il Metodo Ki conduce insieme i Super Vasi e il fondo del
meridiano kyo nel corpo del ki. Unificando e diventan-
do un tutt’uno, il jaki viene trasformato in energia vitale
positiva del seiki. Il Metodo Ki ha tre livelli. La spiegazione
che segue è il metodo per il livello d’ingresso.
IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTO DEI SUPER VASI
1. Localizzate il Super Vaso spesso sull’avambraccio. Im-
maginate dove il paziente desideri maggiormente
ricevere la pressione. Confermate lo tsubo del Super
Vaso con il dito medio. Toccate lo tsubo con il polli-
ce.
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
127
2. Cercate l’angolazione migliore per il vostro gomito
3. Sollevate il pollice una volta e poi nuovamente loca-
lizzate lo tsubo con l’immaginazione empatica.
4. Effettuate una pressione dello tsubo, con un’imma-
ginazione empatica profonda, stendendo il gomito.
Lasciate che lo tsubo del Super Vaso raggiunga il fon-
do del kyo.
5. Dopo pochi secondi il Super Vaso si allenterà e comin-
cerà a scomparire la punta del chicco di riso. Rilas-
sate il vostro gomito e permettete al vostro pollice di
ritornare in superficie.
Con la pratica è possibile non prendere in considera-
zione i passi 2 e 3. Praticate, invece, più in profondità,
immaginando il cuore e la posizione espressi dall’inse-
gnante nelle foto.
IL METODO DEL KI: LIVELLO 1
1-2 Cercate la miglior angolazione
3 Sollevate il pollice e localizzate nuovamente lo tsubo
4 Effettuate una pressione dello tsubo con l’immaginazione em-patica per raggiungere il fondo
5 Adattate e permette al vostro pollice di salire in superficie
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
128
QUARTO ELEMENTO Trattamento del Meridiano Kyo
COME FARE PRATICA CON IL TRATTAMENTODEL MERIDIANO KYO
1. Osservate tutto il corpo ed immaginate l’area dove il
ricevente desidera maggiormente avere la pressione.
2. Focalizzatevi su un’area di circa quindici centimetri
di diametro.
3. Immaginate la linea in quell’area dove il ricevente
desidera maggiormente la pressione. La linea può
essere verticale, orizzontale o diagonale.
4. Permettete al vostro subconscio di focalizzarsi sul
punto della linea dove il ricevente vuole maggior-
mente la pressione. Ora fate il trattamento usando il
Metodo del Ki (vedere sotto).
• Lungolalineasonoposizionatisolitamentedue
o tre punti per il trattamento.
• Quandononsitrovanoaltripunticherispondo-
no, il trattamento su questa linea è terminato.
5. Ora immaginate nuovamente dove il ricevente vo-
glia ricevere la pressione e lasciate al vostro sub-
conscio localizzare un’altra linea in quell’area. Prima
guardate a tutto il corpo, poi focalizzatevi sulla linea.
Successivamente sullo tsubo.
• Continuateatrattareuncertonumerodilinee
in quell’area. Quando non potete localizzare al-
tre linee che necessitano la pressione, il tratta-
mento su quell’area è terminato.
• Sceglieteun’altraareacomenelpasso1eripe-
tete tutti i passi.
Prima osservate tutto il corpo Poi focalizzatevi sulla linea Poi sullo tsubo
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
129
IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTODEL MERIDIANO KYO
1. a) Toccate lo tsubo della linea kyo con il vostro dito
medio dandovi supporto con l’altra mano. Applica-
te una pressione con l’immaginazione empatica per
confermare che lo tsubo è aperto.
b) Ora toccate lo tsubo con il pollice e, con un’imma-
ginazione empatica crescente e naikan, fate scivola-
re il pollice indietro verso il Super Vaso.
c) Si fermerà naturalmente sul Super Vaso, 2-3 millime-
tri dietro lo tsubo. Anche se vi sono numerosi Super
Vasi, con l’immaginazione empatica il vostro pollice si
fermerà sul più appropriato.
2. Cercate la migliore angolazione del gomito (vedere
pagina 106).
3. Sollevate il pollice e localizzate ancora una volta il
Super Vaso con immaginazione empatica. Toccate
nuovamente con il pollice.
4. Applicate una pressione sul Super Vaso con una più
profonda immaginazione empatica stendendo il go-
mito. Lasciate che il Super Vaso raggiunga il fondo
del kyo.
5. Dopo alcuni secondi il Super Vaso si allenterà e lo tsu-
bo comincerà a scomparire. Rilassate il vostro gomito
e permettete al vostro pollice di alzarsi in superficie,
naturalmente.
kyo
Passo 1 a)
Passo 1 b)
Passo 1 c)
Passo 4
Passo 5
Capitolo 5: I Fondamentali del Trattamento
130
CAPITOLO 6
TRATTARE IL KI INTERIORIZZATO
SECONDO ELEMENTO PARTE SECONDASuper Vaso Tsubo Specifico (SST)
DAL RIMEDIO POPOLARE ALLA TERAPIA MEDICA
Fino a quando il maestro Masunaga non svi-
luppò il metodo di diagnosi kyo e jitsu dei meridiani
nell’hara, lo shiatsu non aveva avuto un definito siste-
ma di diagnosi dei meridiani. Nel suo libro Zen Shiatsu,
Masunaga affermò che un definito sistema di diagnosi
è ciò che distingue una terapia riconosciuta medica da
un rimedio popolare. Il suo metodo diede alla luce un
sistema medico terapeutico nuovo, centrato sul ki e sui
meridiani. Esso utilizzava unicamente l’arte giapponese
dell’ampuku, la pratica di effettuare una palpazione sui
meridiani dell’area addominale o hara. L’hara ha man-
tenuto a lungo un profondo significato in Giappone,
come punto focale cruciale di consapevolezza sia nella
pratica culturale che medica.
Questo sistema suscitò molte difficoltà sia sul pia-
no della pratica che dell’insegnamento. Come poteva
la diagnosi sho essere insegnata come un “metodo”
quando coinvolgeva lo sviluppo dello stato del cuore
del sesshin? Come avrebbero potuto le persone con-
fermare la precisione della diagnosi kyo-jitsu quando
in definitiva non si basavano sulla conoscenza o sulla
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
131
tecnica esterna? Purtroppo il Maestro Masunaga morì
prima di creare un sistema universale per l’insegnamen-
to del suo metodo. Questo spiega la varietà di forme
differenti di diagnosi al giorno d’oggi nello Zen Shiatsu. In
parole semplici, non si tratta di qualcosa che tutti posso-
no fare.
La funzione dei Super Vasi e dei SST (Super Ves-
sel Specific Tsubo) nello sviluppo storico del trattamento
shiatsu avvenne come aiuto per superare due grandi sfi-
de. La prima riguardava le modalità di trasmissione della
diagnosi sho agli altri quando non esisteva alcun meto-
do d’insegnamento. La seconda era stabilire come mai
il trattamento non riuscisse più ad essere così semplice
ed efficace come nel passato, perfino con una corretta
diagnosi sho. Queste sfide, superficialmente, sembrava-
no non essere collegate. Poi emerse, invece, che trovan-
do la strada per insegnare la diagnosi si arrivò anche a
una soluzione del problema di continuare a praticare
uno shiatsu efficace.
Braccio 3
Braccio 2
Collo 3
Parte superiore della schiena 1Parte superiore della schiena 4Parte superiore della schiena 2Parte superiore della schiena 3
Vita 1
Fianco 1
Gamba 1
Gamba 2
Braccio 1Collo 2
Collo 4Collo 1
Petto 1
Fianco 2
Gamba 3
SST - Mappa Tao Shiatsu___________ Super Vasi spessi___ _ ___ Super Vasi medi_ _ _ _ _ _ _ Super Vasi sottili
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
132
TRATTAMENTO MEDICO EFFICACESENZA LA DIAGNOSI SHO
Fino al 1985 era risultata molto efficace la dia-
gnosi hara - determinando i meridiani kyo e jitsu dell’ad-
dome - e successivamente praticare lo shiatsu al meri-
diano corrispondente kyo negli arti. Questo rappresentò,
tuttavia, il punto di svolta nel cambio energetico dei
meridiani e nella interiorizzazione sempre più profonda
del kyo che avevano luogo in concomitanza con i più
ampi cambiamenti dell’epoca. La scoperta dei Super
Vasi e dei SST fu il risultato del trattamento del kyo inte-
riorizzato e condusse alla creazione del Tao Shiatsu. La ri-
cerca clinica rivelò ventiquattro meridiani del corpo del
ki e i Super Vasi, in aggiunta alla natura più profonda del
jaki e all’SST come mezzo per trattarlo. Il cambiamento
del campo energetico nel corpo umano richiedeva un
mutamento nell’approccio al trattamento. Precedente-
mente, lo shiatsu implicava una maggiore consapevo-
lezza dei meridiani. Tuttavia, il kyo interiorizzato in realtà
richiedeva una connessione profonda con il subconscio
per entrare in contatto con loro e trattarli. La scoper-
ta dei Super Vasi creò il Metodo del Ki, il quale unifica
i Super Vasi con il fondo del meridiano kyo per curare
l’alterazione interiore. Con i Super Vasi può venir trattato
l’SST, il quale è connesso direttamente al jaki. Questo è
la fonte del meridiano kyo ed esiste come il livello più
profondo del corpo ki.
Lo shiatsu entra così in una nuova era con il po-
tenziale di maggiore efficacia nel trattamento dei sin-
tomi kyo e una soluzione al dilemma sulla necessità di
un’accurata diagnosi sho per effettuare il trattamento.
Scaricare e trasformare il jaki attraverso un metodo ef-
ficace e sicuro ha apportato benefici reali sia al tera-
peuta che al ricevente. Il Tao Shiatsu, con il sistema dei
meridiani altamente evoluto e il suo efficace metodo
di trattamento, si può imparare senza la padronanza
della diagnosi sho. Il suo sistema d’insegnamento pre-
vede dei mezzi per sviluppare la capacità di vedere i
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
133
meridiani. Questo è il sistema di formazione del ki e del
cuore (ki shin do). I suoi principi e pratiche sviluppano il
cuore del sesshin, promuovendo un amore più profondo,
comprensione e accettazione degli altri. In questo senso
il suo valore è universale, non unicamente per i pazienti
e gli operatori dello shiatsu, ma per tutti gli esseri viventi.
Nella mia pratica clinica attuale non è più ne-
cessario utilizzare la diagnosi sho per fare un trattamen-
to efficace. Qualche volta, tuttavia, potrebbe essere di
beneficio descrivere al paziente lo stato del suo cuore
e del suo corpo attraverso l’interpretazione offerta dalla
diagnosi sho. Il processo di guarigione di alcuni pazien-
ti migliora quando capiscono più in profondità la con-
dizione del loro cuore e del loro corpo. Ad esempio, la
diagnosi sho potrebbe rivelare che il meridiano della ci-
stifellea è kyo o potrebbe avere carenza di ki. In questo
caso potrebbe rivelarsi importante chiedere al paziente
se la digestione è difficoltosa, siccome la Cistifellea kyo
induce una difficoltà nel digerire i grassi. Un’altra possibi-
lità potrebbe essere che il paziente abbia la tendenza
ad ingerire dolciumi frequentemente, dal momento che
il meridiano della Cistifellea pulisce gli effetti tossici del-
lo zucchero bianco rilasciandoli attraverso la Cistifellea
kyo. Mettere in evidenza ciò che sta dietro la condizione
del paziente aiuta a guadagnarne la fiducia, permet-
tendo un trattamento più profondo, ma non è essenziale
per il successo del trattamento stesso. Gli studenti che
frequentano i corsi e workshops spesso incrementano
la loro fiducia se sono testimoni di dimostrazioni cliniche
che rivelano il canale del meridiano kyo quando faccio
la diagnosi sho. La fiducia viene ulteriormente rafforzata
dall’opportunità di essere testimoni del miglioramento
spettacolare nei sintomi che si ha anche praticando un
piccolo trattamento dei meridiani su un partecipante.
Come trarre sollievo dal dilemma della diagnosi
Nel corso delle mie lezioni in giro per il mondo, ho
potuto essere testimone dell’ampio campo d’interpre-
tazioni della diagnosi sho praticata dal Maestro Masu-
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
134
naga. Esistono vari tipi d’approccio e mi sono reso con-
to che molti insegnanti di Zen Shiatsu, in qualche modo,
“azzardavano un’ipotesi” quando cercavano di formu-
lare una diagnosi. Certamente rispetto a ciò che in re-
altà fu l’insegnamento del maestro Masunaga, sembra
che si arranchi nel buio. In definitiva, persistendo con un
approccio simile alla diagnosi sho, si impedisce l’aper-
tura del cuore del praticante al meridiano kyo. C’è una
saggezza fondamentale che sta alla base di tutta l’esi-
stenza: quando il subconscio non viene represso, esso
riconosce ciò che è vero o falso. Questa saggezza del
subconscio viene tradita quando vi sono sentimenti di
dubbio o incertezza sulla diagnosi sho intrapresa, spe-
cialmente quando questi persistono nel tempo.
L’unione della mente cosciente e del subconscio
apre il cuore alla visualizzazione del ki. Qualsiasi azione
che causa separazione limiterà lo sviluppo di questo
stato del cuore. La struttura del Tao Shiatsu permette a
chiunque voglia sviluppare il proprio cuore di offrire uno
shiatsu di tipo medico veramente efficace. Il ki viene
così purificato e si trova un aiuto rispetto al dilemma che
ha creato la diagnosi sho. E’ necessario sperare che la
diagnosi kyo e jitsu è molto di più che un semplice azzar-
dare un’ipotesi.
Guarire la malattia alla fonte - Trattare il jakiattraverso gli SST
Gli SST sono degli tsubo speciali che permettono al trat-
tamento del Tao Shiatsu di essere efficace senza la dia-
gnosi sho. Questi tsubo esistono sui Super Vasi, da qui il
loro nome, con diciotto localizzazioni in tutto il corpo.
Lavorare con gli SST attraverso il Metodo Ki è un proces-
so con cui lo studente passa da un approccio abituale
e più cosciente ad una pratica sempre più a livello di
subconscio. È il lavoro del subconscio l’aspetto più vitale
di questo tirocinio.
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
135
IL METODO DEL KI PER IL TRATTAMENTODEI DICIOTTO SST
Individuate e trattate gli SST con il Metodo Tsubo.
1. Localizzate l’area dove vi sono gli SST. Trovate il punto
migliore nell’area immaginando dove voglia mag-
giormente ricevere la pressione il ricevente. Trattate
con il Metodo Tsubo (vedere pagine 99 e 100).
2. Cercate di nuovo il punto migliore nell’area e fate
un trattamento. Ripetere. Gli SST spesso non possono
essere individuati direttamente con il primo punto
immaginato, per questo motivo ripetete e trattate
dai tre ai cinque punti, uno ad uno. Gli SST comince-
ranno allora ad avere un’eco molto forte.
Trovare e trattare gli SST con il riconoscimentodei Super Vasi
1. Tutti gli SST sono localizzati nei punti dove si interseca-
no i Super Vasi. Ad esempio l’SST del braccio #2 è sul
Super Vaso principale spesso dell’avambraccio, tro-
vato in precedenza nel riconoscimento del meridia-
no. In questa localizzazione c’è il punto d’incrocio
del Super Vaso principale spesso e del Super Vaso
circolare; individuate perciò i Super Vasi seguendo i
cinque aspetti.
• Come prima cosa localizzate il Super Vaso spesso.
• SuccessivamenteprovateavisualizzareilSuper
Vaso ad anello.
• Poilocalizzateilpuntodiintersecazionedove
c’è l’SST.
2. L’SST è nel punto d’intersecazione. Comunque, non
potete localizzare l’SST partendo solo da questo pre-
supposto. Il punto d’intersecazione è circa un milli-
metro di diametro: in quel millimetro provate ad im-
maginare il punto dove il ricevente maggiormente
voglia la pressione. L’empatia espressa attraverso il
sesshin dal terapeuta provoca nello tsubo una rispo-
sta, e rende possibile scoprire l’SST. Gli SST possono
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
136
essere percepiti come una punta di riso più larga ri-
spetto a quella degli tsubo regolari.
3. Dopo aver localizzato gli SST procedete al trattamen-
to seguendo i passi del Metodo Tsubo.
LE DICIOTTO UBICAZIONI DEGLI SST
SST #1 (collo 1). Alla base del collo, con il ricevente supi-
no e con la testa rivolta dalla parte opposta all’area
trattata. La mano ho (da supporto) è posizionata sul-
le spalle o sulla parte superiore del braccio, e la di-
rezione sha (proiezione) del pollice è verso l’interno,
verso la trachea (la via del respiro).
Il Jaki è rilasciato dal petto e dalla gola. Solita-
mente l’eco va verso la parte superiore del braccio
e poi nell’avambraccio e verso la punta delle dita.
SST # 2 (collo 2). Nella zona superiore anteriore del collo,
con il ricevente sdraiato sul fianco o supino (come
sopra). L’operatore si inginocchia a lato del riceven-
te con una o entrambe le ginocchia appoggiate sul
pavimento. La mano ho dell’operatore è posizionata
sulla testa o sulle spalle e la direzione sha del pollice
è verso il centro interno della testa. L’articolazione
del pollice può essere flessa se necessario.
L’eco va verso le orecchie e dentro gli occhi. In
aggiunta alle punte delle dita e dei piedi, le cavità
del cranio sono le altre zone da dove viene rilasciato
il jaki. Questo SST può essere efficace nei casi dove
l’SST #3 sul collo è chiuso per una profonda interioriz-
zazione del jaki.
Collo (I) b
Collo (I) a
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
137
SST # 3 (collo 3). Nella parte superiore dietro al collo, con
il ricevente sdraiato sul fianco. L’operatore s’inginoc-
chia dal lato del ricevente con una o entrambe le
ginocchia appoggiate a terra. La mano ho è posizio-
nata sulla spalla e la direzione sha del pollice è ver-
so il centro interno della testa. L’eco si muove spesso
verso gli occhi, le orecchie, la bocca e qualche volta
la punta della testa. Il jaki viene generalmente libe-
rato dalla testa.
SST # 4 (collo 4). Sul collo tra l’SST # 1 e # 2 sul Super Vaso a
spirale (diagonale), con il ricevente sdraiato sul fian-
co. La mano ho dell’operatore è posizionata sulla te-
sta e la direzione sha del pollice è verso l’interno del
tronco attorno al tanden danchu medio, localizzato
tra i capezzoli nel centro del petto.
SST # 5 (parte superiore della schiena 1). Alla base del
collo o sulla parte superiore della spalla, con il rice-
vente sdraiato sul fianco. La mano ho dell’operatore
è posizionata sulla spalla o sulla testa e la direzione
sha del pollice è verso l’interno dell’hara (addome).
Se l’eco è verso la scapola significa che la loca-
lizzazione ed il metodo applicato sono corretti. Qual-
che volta l’eco è alla testa, ma questo indica che la
profondità del metodo è stata un po’ superficiale o
che la localizzazione non era esattamente sull’SST.
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
138
SST # 6 (parte superiore della schiena 2). Sulla parte supe-
riore della schiena, leggermente distante dalla spina
dorsale, con il ricevente sul fianco. Utilizzate entram-
be le mani nella posizione farfalla, dove un pollice
agisce come ho a l’altro lavora sull’SSt come sha. La
direzione sha del pollice è all’interno della scapola.
L’eco è verso l’esterno della spalla e in basso
dentro il braccio.
SST #7 (parte superiore della schiena 3). Sopra la parte
superiore del braccio, sull’esterno della spalla, con il
ricevente sdraiato sul fianco. L’operatore è di fronte al
ricevente. Utilizzate entrambe le mani a farfalla. La di-
rezione sha del pollice è verso il centro della scapola.
L’eco passa attraverso l’intero braccio. Il jaki è
liberato sia dalle spalle che dalla schiena. Questo SST
è specialmente efficace per trattare la rigidità delle
spalle. È importante non dimenticare di lavorare sul
braccio dopo questo SST, per evitare una forte Rispo-
sta Menken dopo il trattamento.
Nota bene. La Risposta Menken si può manifestare
dopo la terapia, quando l’espulsione delle tossine
sotto forma di jaki porta a far emergere le emozioni
e i disturbi che erano stati soppressi in precedenza.
Possono verificarsi sintomi come fatica, sonnolenza,
diarrea, mal di testa o dolore crescente. Applicare
un trattamento adeguato agli arti diminuisce la gra-
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
139
vità della Risposta Menken.
SST #8 (parte superiore della schiena 4). Sulla schiena vi-
cino all’SST #6, ma leggermente più in alto, con il rice-
vente seduto. La mano ho è posizionata sulla spalla e
la direzione sha del pollice verso il centro del petto.
SST #9 (braccio 1). All’interno della parte superiore del
braccio, approssimativamente a due quinti di distan-
za dal gomito all’ascella, con il ricevente sdraiato su-
pino. La mano ho è posizionata sulla parte inferiore
del braccio e la direzione sha del pollice è all’inter-
no del braccio e leggermente verso il gomito. L’eco
viaggia in basso lungo il braccio e nella mano, con il
jaki che fuoriesce attraverso le dita.
Dopo aver effettuato il trattamento su tutto il
corpo, il jaki potrebbe uscire dall’interno profondo
verso la superficie e rimanere bloccato nella parte
superiore della schiena. Questo SST è molto utile nel
risolvere questa situazione ed è perciò molto utilizza-
to alla fine del trattamento.
SST # 10 (braccio 2). All’esterno dell’avambraccio, con il
ricevente in posizione supina. La mano ho è posizio-
nata sulla mano del ricevente e la direzione sha del
pollice è all’interno del braccio.
L’eco viene percepita nella mano e nelle pun-
te delle dita. Potrebbe comportare qualche volta
l’espulsione del jaki dal meridiano a spirale. Il dito o le
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
140
dita coinvolti non sono sempre gli stessi.
Il Jaki viene rilasciato dal torso, dove potrebbe
essersi accumulato durante il trattamento, o nella
parte superiore del braccio creando qualche volta
intorpidimento o una sensazione di tedio. Può anche
esserci dolore al braccio nei giorni successivi il trat-
tamento. Nel trattare questo SSt è importante pro-
teggersi dal rafforzamento del jaki che porta ad una
manifestazione crescente della Risposta Menken.
SST #11 (braccio 3). Sul dorso della mano, nello spazio
tra le ossa del mignolo e dell’anulare, con il riceven-
te supino. La mano ho è posizionata sul polso e la
direzione sha del pollice è verso l’interno della linea
centrale della mano.
L’eco si percepisce solitamente nelle punte delle dita,
ma potrebbe essere anche percepita nel braccio
quando il jaki, bloccato nella parte superiore del
braccio, viene rilasciato attraverso le dita.
SST # 12 (petto 1). Al centro del petto, lungo la linea dal
capezzolo alla clavicola, con il ricevente posizionato
supino ed il collo girato dalla parte opposta al lato
che riceve il trattamento. La mano ho è posizionata
sulla parte superiore del braccio e la direzione sha
del pollice è all’interno del centro del petto. L’eco
fuoriesce dalla parte superiore del braccio liberan-
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
141
do il jaki dal petto. Potrebbe essere rilasciata anche
tensione dal viso permettendo al respiro di diventare
sempre più profondo e più rilassato.
SST #13 (vita 1) Sulla parte inferiore della schiena, tra le
costole ed il fianco, con il ricevente sdraiato di lato.
L’operatore si inginocchia accanto al ricevente con
il ginocchio esterno sollevato. La mano ho è posizio-
nata sulla parte inferiore della schiena e la direzione
sha del pollice è verso la spina dorsale. Quando que-
sto SST viene localizzato appropriatamente il riceven-
te ne ha la percezione tra il muscolo e la spina dor-
sale. Questo SST esiste ad un livello molto profondo e
rilascia il jaki dall’addome. L’eco va verso il fianco e
la parte inferiore della gamba.
SST # 14 (fianco 1) Alla base della cavità dell’osso ilia-
co, con il ricevente sul fianco. L’operatore di fronte
all’addome del ricevente utilizzando la posizione a
farfalla delle mani. La mano più vicino alla vita è la
mano ho e la direzione sha del pollice è verso il cen-
tro del basso ventre.
Il jaki viene rilasciato da tutta la parte inferio-
re della schiena. Normalmente l’eco è prima nella
gamba superiore e poi verso la gamba inferiore e le
dita dei piedi.
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
142
SST # 15 (gamba 1). Nell’area incavata, sulla parte alta
della gamba dove si trova l’osso pelvico, con il rice-
vente in posizione supina. Il ginocchio della gamba
trattata è sollevato e s’incrocia con l’altra gamba.
La mano ho supporta il ginocchio e la direzione sha
è verso il basso addome. La mano ho muove la gam-
ba indietro verso il ricevente, in sincronizzazione con
l’applicazione della pressione dal pollice sha.
L’eco è solitamente forte nella gamba. Quando
il jaki è profondamente interiorizzato, dalla parte in-
feriore della schiena, passa davanti nel fianco e nel
bacino. Questo significa che l’SST # 14 verrà chiuso,
mentre questo SST diviene attivo.
SST # 16(gamba 2). Dietro la parte superiore della gam-
ba, un po’ esternamente rispetto alla linea centrale
e a circa ad un terzo della distanza tra il ginocchio e
la linea della natica, con il ricevente prono. L’opera-
tore utilizza la posizione delle mani a farfalla con un
pollice come ho e la direzione sha dell’altro pollice
verso il centro della gamba piegata leggermente
ad angolo verso la parte inferiore della schiena.
L’eco si muove lungo la gamba verso il piede e il
jaki viene rilasciato dal torso.
SST # 17 (gamba 2). Sull’esterno e al centro della parte
inferiore della gamba con il ginocchio della gamba
trattata piegato esteriormente e il ricevente sdraia-
to sul fianco. Questo porta l’SST nella posizione mag-
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
143
giormente trattabile, che potrebbe quasi sembrare
essere sull’osso.
L’eco è nella parte superiore della gamba o
all’esterno del piede, e qualche volta in entrambe e
nello stesso momento. Il jaki, che è intrappolato nella
parte superiore della gamba, è in grado di comin-
ciare a muoversi verso le dita dei piedi.
SST #18 (gamba 3). Sopra il piede, tra il quarto ed il quinto
dito, il ricevente supino con la gamba trattata flessa
e con la pianta del piede appoggiata al suolo. La
mano ho è posizionata sulle dita dei piedi e la dire-
zione sha del pollice è verso l’interno del piede.
L’eco è verso e dentro le dita dei piedi. Quando
il jaki si muove verso le estremità, qualche volta rima-
ne intrappolato nelle articolazioni e non viene fatto
uscire completamente. Con questo SST il jaki, fermo
attorno alla caviglia o che è rimasto nella gamba
dal trattamento, può essere rilasciato.
Capitolo 6: Trattare il Ki Interiorizzato
144
CAPITOLO 7
SHIATSU CON IL MERIDIANO KI IN TUTTO IL CORPO
QUINTO ELEMENTOForma Base
LA FORMA BASE SUPPORTA LA CARENZA DI KYO DEL KI
Le lezioni ed i seminari di Tao Shiatsu comporta-
no lo studio dei suoi Cinque Elementi. In ognuno dei tre li-
velli che comprende la formazione del praticante di Tao
Shiatsu, ogni elemento si studia a turno seguendo un or-
dine specifico, o circolazione. I Capitoli Quattro, Cinque
e Sei hanno offerto una spiegazione dei primi quattro
elementi - Ki Doin, tsubo e trattamento SST, riconosci-
mento dei Super Vasi con il trattamento del Metodo Ki
e trattamento del meridiano kyo. L’ultimo elemento da
studiare è il trattamento con la Forma Base, che sarà
spiegato in questo capitolo. Ci sono tre Forme Base, in
ognuna di esse il trattamento dato al ricevente segue
una sequenza specifica: le aree trattate del corpo, l’or-
dine nel quale vengono trattate ed i Super Vasi utilizzati,
tutto è predeterminato. Nelle Forme Base I e II vengono
utilizzate quattro posizioni, con il ricevente sdraiato sul
fianco, prono, supino e seduto. Queste sono conosciute
come le Forme Base. Il tempo richiesto per dare tutte
le forme consecutivamente va da quaranta ai sessanta
minuti, in base all’esperienza del praticante. Nel terzo li-
vello si insegna una Forma Base avanzata, con un unico
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
145
approccio di supporto all’hara. Il ricevente è sul fianco
con un ginocchio del terapeuta posizionato sotto il fian-
co del paziente e l’altro ginocchio sotto l’ascella per
sostenere il corpo. Questa forma dura quindici o venti
minuti.
Potrebbe sembrare ragionevole studiare la For-
ma Base all’inizio del corso, ma nel Tao Shiatsu s’insegna
per ultima. Questo perché quasi tutti gli elementi di stu-
dio precedenti sono coinvolti: il Metodo Tsubo, il ricono-
scimento dei Super Vasi, il trattamento del meridiano kyo.
Questo rende il Metodo Ki per la Forma Base l’elemento
di maggior sfida da dominare.
La pratica clinica del Tao Shiatsu è centrata sul-
la Forma Base e sul trattamento del meridiano kyo. Tut-
ti i trattamenti medici orientali si basano sui principi di
hoho ki (metodo di supporto al ki) e shaho ki (metodo
di proiezione del ki). Nello shiatsu, l’hoho ki – il metodo
di supporto - è tradizionalmente impiegato per riempire
il ki che è diventato carente, mentre lo shaho ki – il me-
todo di proiezione- cambia e trasferisce il ki in eccesso.
Per il trattamento Tao Shiatsu l’obbiettivo dell’hoho ki è
di cambiare il jaki in seiki, permettendo al ki di venire
colmato e rivitalizzato. E’ il trattamento con la Forma
Base che ottiene questo risultato. Lo shaho ki allevia il
jaki espellendo le tossine ki dal corpo: questo è ottenuto
mediante il trattamento del meridiano kyo. Nei casi nei
quali il paziente prova un dolore acuto, il trattamento
del meridiano kyo viene applicato prima di tutto per al-
leviare i sintomi e quindi è seguito dal trattamento della
Forma Base. Nel caso di dolore cronico, o per un tratta-
mento generale, il trattamento della Forma Base è ap-
plicata per prima, seguita dal trattamento del meridia-
no kyo.
IL METODO KI PER LE FORME BASE
Ogni sequenza di Forma Base determina quali
Super Vasi debbano essere usati ed il numero di tsubo
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
146
su ogni Super Vaso da trattare. Il trattamento della For-
ma Base ha il suo proprio Metodo Ki che è caratteriz-
zato dall’azione dell’operatore di “prendere in mano
la situazione” del corpo del ricevente. In termini pratici
questo comporta muovere la pelle ed il muscolo con un
movimento in avanti ed indietro con un’angolazione di
45 gradi. A questo movimento corrisponde un cambia-
mento nel corpo del ki per rilasciare e canalizzare il ki.
Questo metodo contrasta con la pressione diretta verso
il basso applicata perpendicolarmente sulla superficie
del corpo, tradizionalmente utilizzata nello shiatsu. La di-
rezione del ki per compensare quanto non fa la pelle è
raffigurata in tutte le fotografie seguenti per la pratica
della posizione sul fianco della Forma Base II. Tutte le For-
me Base del Tao Shiatsu utilizzano il seguente Metodo
Ki.
Come mettere in pratica il Metodo Ki per il trattamento della Forma Base.
1. Localizzare i Super vasi e gli tsuboVerificate e confermate i Super Vasi da utilizzare e quan-
ti tsubo sui Super Vasi devono essere trattati.
Pronunciate queste parole “ punto sha ai Super
Vasi”. Poi fate scorrere il punto sha della parte del corpo
(pollice, gomito o ginocchio) utilizzata per il trattamento
fino a quando si ferma naturalmente.
• Il ki e i meridiani rispondono sia alle parole
che alle immagini; ciò significa che il punto
sha si fermerà naturalmente sul Super Vaso. Se
provate a cercare il Super Vaso a livello con-
scio, questo non succederà. Abbiate fiducia
nel metodo e lasciate fare al Tao: con questo
cuore il metodo funziona ed il punto sha si fer-
merà naturalmente.
• Il punto sha è il luogo dove il ki si concen-
tra maggiormente. Non è un punto fisico ma
un’espressione del ki. Ricordate che questo
metodo di shiatsu non riguarda la semplice
pressione fisica effettuata con una particolare
Il fondo del kyo
Premere con un’angolazio-ne di circa 45°
Punto sha tuboxIl punto sha (concentrazio-ne del ki) collega allo tsubo
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
147
parte del corpo.
• Dopo aver localizzato il SuperVaso, ripete-
te di nuovo “ punto sha al Super Vaso”. Fate
scorrere il punto sha lungo il Super Vaso. Vale lo
stesso principio e il punto sha si fermerà natu-
ralmente sullo tsubo da trattare.
•NelPrimoLivelloèimportantespecialmente
avere fiducia nel metodo, dal momento che
questo svilupperà il cuore necessario per affi-
dare “il lavoro” al Tao.
2. Trovare la migliore angolazione del gomito
Nella sezione del Metodo Tsubo è già stato spie-
gato come trovare il miglior angolo del gomito per il
punto sha del pollice o della mano.
Quando il punto sha è il gomito (sull’ulna dell’avam-
braccio), ci sono tre movimenti per trovare il miglior an-
golo: di lato, inclinandosi verso l’alto e verso il basso e
ruotando attorno al dito medio (foto sotto).
Quando il punto sha è il ginocchio (sulla tibia,
appena sotto il ginocchio), c’è solo il movimento di in-
clinazione verso l’alto ed il basso per trovare la miglior
angolazione.
Quando viene raggiunto un certo livello di im-
maginazione empatica, la miglior angolazione verrà in-
dividuata a livello di subconscio.
3. Localizzare nuovamente lo tsubo
Uscite una volta dallo tsubo e poi localizzate-
lo nuovamente immaginando dove il ricevente voglia
Inclinazione in alto ed in basso Di traverso Ruotando attorno al dito medio
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
148
maggiormente ricevere la pressione. Tutto ciò viene
spiegato in dettaglio nella sezione del Metodo Tsubo.
In questo modo troverete la migliore connessione del
punto sha allo tsubo dei Super Vasi.
4. Raggiungere il fondo dello tsubo con l’immaginazione empatica
• Quando utilizzate il punto sha del pollice, ef-
fettuate una pressione sullo tsubo del Super Vaso con
l’immaginazione empatica, stendendo i vostri gomiti
muovete la pelle del ricevente.
•Quandoutilizzateilpuntoshadelgomito:sol-
levate la mano così che il punto sha si muova verso il
basso per raggiungere la profondità.
Quando utilizzate il punto sha del ginocchio: sollevate il
fianco per raggiungere la profondità.
5.Adattamento
Continuate ad accrescere l’immaginazione em-
patica nel fondo per 1-2 secondi. Poi rilassate il vostro
gomito e lasciate risalire il pollice alla superficie, in sin-
cronia con la vostra immaginazione.
•Quandoutilizzateilpuntoshadelgomito:ab-
bassate la mano.
•Quando utilizzate il punto sha del ginocchio:
abbassate il fianco.
COME FAR PRATICA CON IL TRATTAMENTO DELLA FORMA BASE UTILIZZANDO L’IMMAGINE DEL MAESTRO
1. Guardate ciascuna foto e poi copiate il movimento.
2. Non seguite soltanto la forma e la posizione fisica mo-
strate in ogni foto, ma immaginate anche profonda-
mente la forma e l’espressione del cuore con le quali
l’insegnante sta dando lo shiatsu.
3. Lo tsubo del Super Vaso raggiungerà il fondo dello
tsubo attraverso il ki ed il cuore ricevuti dall’insegnan-
te.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
149
Pressione a presa
Pressione col palmo
Pressione con partedella mano escluse le dita
Pressione con quattro dita
Pressione con i pollici Pressione con il gomito (ulna)
Pressione con il ginocchio Pressione con il dito medio
Tecniche per lo shiatsu nella Forma Base
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
150
Forma Base nella Posizione sul Fianco
Tutti i Super Vasi per la Forma Base sono indicati sulla
mappa nel modo seguente:
Spesso=
Medio = – • – • – • – • –Sottile= .........................• Posizionate il ricevente come mostrato nella foto e
assumete la posizione indicata per l’operatore.
• LaposizionedellamanoSha(diproiezione)eladire-
zione del ki sono indicate come una linea continua
con la freccia che mostra la direzione per muovere
la pelle
• Laposizionedellamanoho(disupporto)eladirezio-
ne del ki sono indicate come una linea tratteggiata
con la freccia che indica la direzione per muovere la
pelle
• Incominciate con il/la ricevente sdraiato/a sul suo
lato destro e la testa appoggiata su un cuscino.
L’operatore si posiziona dietro il ricevente, di fronte
alle gambe. Mettetevi in ginocchio con i metatarsi
appoggiati a terra e le dita sollevate.
1. La pressione a presa sulla coscia sinistraHo: tenete il piede con la vostra mano sinistra. La direzione per muovere la pelle è verso le dita dei piedi. Super Vasi: principale Spesso localizzato all’interno del-la gamba. Sha: Posizionate la mano destra sulla parte superiore della gam-ba con il punto sha del pollice sul Super Vaso. Muovete la pelle verso il ginocchio su tre punti.
2. Pressione del pollice sul pol-paccioHo: posizionate entrambe le mani in modo omogeneo sulla gamba inferiore. La direzione per muivere la pelle è verso di voi ruotando le vostre mani all’indietro.Super Vasi: principale Spesso (loca-lizzato all’interno della gamba).Sha: posizionate il punto sha del vo-stro pollice destro sul Super Vaso e muovete la pelle verso di voi in tre punti.
3. Pressione a presa sull’esterno del piedeHo: Posizionate la vostra mano de-stra sulla parte inferiore della gam-ba sopra la caviglia. La direzione per muovere la pelle è verso il gi-nocchio.Super Vaso: principale Sottile (loca-lizzato nel centro del piede).Sha: Prendete il piede con la vostra mano sinistra così il punto sha del pollice è sul Super Vaso. Muovete la pelle in direzione delle dita su tre punti. Incominciate da sopra le dita dei piedi e andate verso la caviglia.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
151
4. Pressione del ginocchio sull’in-terno della cosciaHo: posizionate la vostra mano si-nistra in fondo al piede destro del ricevente e la vostra mano destra sulla natica. Muovete la pelle con la mano destra verso la schiena e simultaneamente verso le dita del piede con la mano sinistra. Super Vaso: Medio (localizzato nella parte centrale della gamba).Sha: posizionate il punto sha del vo-stro ginocchio destro sul Super Vaso della parte superiore della gamba. Muovete la pelle verso l’altra gam-ba del ricevente su tre punti.
5. Pressione del ginocchio sulla parte inferiore della gambaHo. Tenete l’estremità del piede del ricevente con la mano sinistra. La direzione del movimento della pelle è verso le dita del piede. Po-sizionate il vostro ginocchio destro sulla parte superiore della gamba vicino alla natica. La direzione del muovere la pelle è verso la nati-ca.Super Vaso: Medio, localizzato nel-la parte centrale della gamba.Sha: il punto sha del vostro pollice destro è posizionato sul Super Vaso della parte inferiore della gamba. Muovete la pelle su tre punti verso l’altra gamba. Il ginocchio sinistro è vicino al pollice e lo supporta, ma non esercita pressione. . Muovetevi in basso verso il pie-de.
6. Pressione del ginocchio sul fondo nella parte posteriore del-la gambaHo: posizionate la mano destra sulla parte inferiore della gamba sopra la caviglia. La direzione nel muove-re la pelle è verso il ginocchio. La mano sinistra è sul pavimento.Super Vaso: secondario Sottile po-sto nel centro del piede.Sha: il punto sha del vostro ginoc-chio sinistro è posizionato sul Super Vaso. Muovete la pelle nella di-rezione delle dita dei piedi su tre punti. Cominciate dal tallone e muovetevi verso le dita.. Ginocchio parallelo al ricevente con il vostro ginocchio destro solle-vato. Fate toccare leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba sinistra.
7. Pressione del palmo dietro la testaHo: posizionate il palmo sinistro sull’area della tempia del ricevente. La direzione del muovere la pelle è all’esterno verso il viso con un movi-mento a spirale.Super Vaso: principale Sottile. Sha: il punto sha della vostra mano de-stra è posizionato sul Super Vaso. Muovete la pelle con una direzione verso l’esterno su tre punti, con un movimento a spirale.
8. Pressione del palmo a lato del visoHo: posizionate il vostro palmo de-stro dietro la testa del ricevente. Muovete la pelle verso l’esterno, con un movimento a spirale.Super Vaso: MedioSha: il punto sha della parte infe-riore della vostra mano sinistra è posizionato sul Super Vaso. Il mo-vimento della pelle è verso l’ester-no su tre punti con un movimento a spirale.. Spostatevi leggermente in basso per lavorare sul collo.
9. Pressione a presa al colloHo: posizionate la vostra mano si-nistra sopra la spalla del ricevente. La direzione del movimento della pelle è dietro e leggermente verso di voi. Super Vaso: secondario Sottile (dentro il collo), medio (centro), principale sottile (all’esterno del collo).Sha: posizionate il punto sha del vostro pollice destro sul primo Su-per Vaso. Muovete la pelle su tre punti, su ognuno dei tre Super Vasi, ruotando la mano allontanandola da voi.. Abbassate il vostro ginocchio de-stro e sedetevi sui talloni con le dita sollevate.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
152
10. Pressione dell’ulna sul colloHo: posizionate la vostra mano destra sulla scapola destra della spalla del ricevente. La direzione nel movimento della pelle è verso il basso.Super Vaso: Medio (centro).Sha: posizionate il punto sha sull’ul-na dell’avambraccio sul Super Vaso. Muovete la pelle all’esterno su tre punti. Spostatevi di fronte alla testa del ricevente. Sedetevi sui tal-loni con le dita dei piedi sollevate.
11. Pressione dell’ulna sopra le spalleHo: posizionate la vostra mano sini-stra sulla schiena del ricevente. La direzione in cui muoverete la pelle è verso i piedi. Super Vaso: Sottile(che scorre so-pra le spalle).sha: posizionate il punto sha sull’ul-na dell’avambraccio, sul Super Vaso. Muovete la pelle verso i piedi su tre punti. Spostatevi di fronte alla parte superiore della schiena del ri-cevente. Sedetevi sui talloni con le dita dei piedi sollevate.
12 .A Pressione del pollice sulla parte superiore della schiena.Ho: posizionate le vostre mani sulla schiena del ricevente nella posi-zione a farfalla. Muovete la pelle tirando indietro le dita verso di voi mentre premete i pollici in avanti.Super Vaso: Spesso sub (legger-mente all’esterno del lato sinistro della spina dorsale).Sha: il punto sha del pollice destro muove la pelle su tre punti sul Super Vaso, lontano dall’operatore.Spostatevi in basso, sulla parte in-feriore della schiena, e sedetevi sui talloni paralleli al ricevente. Solleva-te il vostro ginocchio destro (ester-no) e lasciate che la vostra gamba sinistra (dita sollevate) tocchi leg-germente la schiena del ricevente.
12. B Pressione del pollice sulla parte inferiore della schienaHo: posizionate tutta la mano sinistra attorno alla vita accanto alla spina dorsale del ricevente. La direzione del muovere la pelle è lontano da voi.Super Vaso: Spesso sub (appena fuori dal lato sinistro della spina dor-sale).Sha: posizionate il punto sha del pol-lice destro sul Super Vaso accanto alla spina dorsale, con le dita in bas-so posizionate dalla parte opposta. Muovete la pelle su tre punti lonta-no da voi.. Spostatevi di fronte alle spalle del ricevente. Sedetevi sui talloni con le dita sollevate.
12.C Pressione del pollice sulla parte interna della scapolaHo: posizionate le vostre mani sulla schiena del ricevente nella posi-zione a farfalla. Muovete la pelle tirando indietro le dita verso di voi mentre esercitate una pressione coi pollici in avanti.Super Vaso: Principale Spesso (leg-germente all’interno della linea della scapola).Sha: il punto sha del pollice destro muove la pelle su tre punti sul Super Vaso, lontano dall’operatore.. Appoggiatevi sul metatarso dei vostri piedi, sollevate entrambe le ginocchia e fatele riposare legger-mente sulla vita e sulla natica del ricevente. Mantenete il peso sui piedi e cercate di non appoggiarvi sul ricevente.
13. Pressione dell’ulna sul brac-cioHo: posizionate il braccio sinistro del ricevente sulle vostre ginoc-chia e tenete il polso con la mano sinistra. La direzione del movimen-to della pelle è verso la mano del ricevente.Super Vaso: Sub Sottile (attorno al centro del braccio).Sha: posizionate il punto sha (sull’ulna) dell’avambraccio sul Super Vaso. Muovete la pelle ver-so la mano su tre punti della parte superiore del braccio e tre punti dell’avambraccio.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
153
14 A. Pressione a presa sul brac-cio Ho: piegate il braccio del ricevente, posizionate il dorso della mano sul fianco e tenete il polso con la vostra mano sinistra. La direzione del movi-mento della pelle è dietro, verso di voi, ruotando la vostra mano.Super Vaso: Medio.Sha: prendete la parte superiore del braccio e posizionate il punto sha del pollice destro sul Super Vaso. Muovete la pelle verso di voi su tre punti ruotando la vostra mano ver-so l’interno.
14 B. Pressione a presa sul brac-cioHo: tenete la vostra mano destra sull’ultimo punto della parte supe-riore del braccio che ora diventa ho. La direzione del movimento della pelle è verso di voi ruotando la vostra mano.Super Vaso: Medio.Sha: prendete la parte inferiore del braccio sotto il gomito e posiziona-te il punto sha del vostro pollice sini-stro sul Super Vaso. Muovete la pel-le verso di voi su tre punti ruotando la vostra mano verso l’interno.. Ora giratevi, tenendo ancora il braccio del ricevente sopra il go-mito con la vostra mano sinistra e sedetevi sui talloni (dita sollevate) parallelamente al ricevente. Toc-cate leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba si-nistra.
15. Ruotate il braccio e la spallaHo: posizionate la vostra mano de-stra sulla spalla e utilizzatela come perno del movimento.Sha: con il vostro braccio sinistro a coppa sulla parte superiore del braccio, sopra il gomito, muovete la pelle all’esterno verso il gomito e ruotate il braccio in senso orario tre volte. Alla terza rotazione portate il braccio in basso e posizionatelo sulla testa.
16. Pressione dell’ulna nella parte interna superiore del braccioHo: tenete il braccio del ricevente sopra o sotto il gomito. La direzione nel muovere la pelle è verso la mano del ricevente.Super Vaso: Medio.Sha: il braccio sinistro dell’operato-re è perpendicolare al braccio del ricevente. Posizionate il punto sha dell’ulna sul primo punto (nella cavi-tà appena sotto l’osso della spalla) e muovete la pelle verso il gomito;.poi su tre punti sul Super Vaso della parte superiore del braccio.. Giratevi di fronte al ricevente con i fianchi sollevati.
17 A Estensioni del braccioPosizionate il vostro braccio de-stro sopra il gomito e quello sini-stro sul fianco. Appoggiando il peso del corpo muovete la pelle verso l’esterno con entrambe le mani simultaneamente.
17 B Estensioni del braccioPrendete il polso sinistro del rice-vente e mantenetelo, con le dita intrecciate, verso il vostro corpo. Poi appoggiando la parte supe-riore del corpo all’indietro, muo-vete la pelle sul braccio. Una sola volta. Riposizionate il braccio de-licatamente.. Giratevi e posizionatevi paralleli al ricevente. Sedetevi sul vostro tallone sinistro (dita abbassate) e sollevate il ginocchio destro. Toc-cate leggermente la schiena del ricevente con la vostra gamba sinistra.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
154
18 Pressione dell’ulna sulla schie-naHo: il palmo destro è posizionato vicino al punto sha dell’ulna e si muove con essa. La direzione del muovere la pelle è verso il fianco.Super Vaso:medio.Sha: il punto sha dell’ulna sinistra dell’operatore è posizionato sul Su-per Vaso. Muovete la pelle verso la vita su tre punti, iniziando dalla parte inferiore della scapola. Con-tinuate su tre punti dalla vita alle natiche.. Giratevi di fronte alla schiena del ricevente.
19 A Pressione del gomito/ulna sulla schienaHo: la mano sinistra è posizionata sulla vita. La direzione in cui muo-verete la pelle è lontano da voi. Super Vaso: Sub Spesso.Sha: posizionate il punto sha dell’ul-na sinistra sul Super Vaso . Muovete la pelle lontano da voi su tre punti, spostandovi dalla scapola al cen-tro della schiena.
19 B Pressione del gomito/ulna sulla schienaHo e sha: come sopra.Super Vaso: principale Spesso (ap-pena dentro l’angolo interno della scapola).. Spostatevi ulteriormente sotto i fianchi del ricevente.
20 Pressione del gomito sulla par-te inferiore della schienaHo: posizionate l’ulna sinistra sul fian-co. Intrecciate le mani con le dita all’interno e con le punte del dito indice che si toccano. Incrociate il pollice sinistro sopra l’estremità del destro. La direzione in cui muovere-te la pelle è distante da voi. Super Vaso: sub Spesso.Sha: posizionate il punto sha dell’ul-na destra sul Super Vaso e muove-te la pelle lontano da voi. Trattate quattro o cinque punti, dalla parte inferiore della schiena e continuate sulla parte superiore del sacro, uti-lizzando gradualmente entrambi i gomiti insieme.. Inginocchiatevi all’esterno della gamba destra del ricevente o tra le due gambe, in base alle dimen-sioni dell’operatore e del ricevente. Posizionate la vostra gamba sinistra perpendicolare alla parte superiore della gamba sinistra del ricevente.
21 Pressione del ginocchio sulla cosciaHo: posizionate la mano destra sul fianco del paziente. La vostra mano sinistra è posizionata sulla gamba sinistra del ricevente sotto il ginoc-chio. La direzione del muovere la pelle è verso il piede.Super Vaso: principale Spesso.Sha: il punto sha del ginocchio sini-stro dell’operatore è posizionato sul Super Vaso e muovete la pelle su tre punti verso il basso.. Spostatevi verso il basso di fronte al polpaccio.
22 Pressione del pollice sul polpaccioHo: posizionate entrambe le mani insieme con i pollici sulla parte anteriore della gamba e con le dita applicate una pressione di supporto sulla par-te posteriore. La direzione del muovere la pelle è dietro verso l’altra gamba.Super Vaso : principale Spesso.Sha:posizionate il punto sha del pollice destro dell’operatore sul Super Vaso e muovete la pelle su tre punti, in basso verso il pa-vimento.
23 Ripetete il passo 3 sul piedePoi ripetete i passaggi 4, 5 e 6 sull’interno della gamba.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
155
24 Allungamento vertebralePosizionatevi perpendicolari al pa-ziente con i vostri fianchi sollevati. Posizionate la mano destra sull’area sinistra della spalla (verso l’ascella) e muovete la pelle per spostare la spalla in direzione del pavimento. Posizionate la mano sinistra sopra il ginocchio del paziente e muovete la pelle simultaneamente nella dire-zione opposta alla mano destra.
25 Allungamento lateraleCon la vostra mano sinistra solleva-te la gamba sinistra del ricevente. Posizionate il vostro ginocchio sini-stro contro la parte superiore della coscia vicino alla natica. Ora posi-zionate la vostra mano destra sulla scapola destra del ricevente. La di-rezione del movimento della pelle è verso la testa. Tirate la gamba de-stra muovendo la pelle verso le dita del piede, utilizzando il ginocchio come perno.•Sedetevisuitalloni(conleditasol-levate) a lato del ricevente.
26 Completamento – Portate il ki in basso e spazzolateHo: posizionate la vostra mano sini-stra sulla parte inferiore della schie-na del paziente.Sha: effettuate una pressione con il palmo della mano destra su tre pun-ti, sulla parte sinistra della spina dor-sale. Muovete la pelle verso i piedi simultaneamente, con entrambe le mani, e portate in basso il ki.• Posizionate la mano destra in unarea sopra o vicino alla scapola. Muovete la pelle verso il basso e rilasciate, spostando la mano (spaz-zolatura) con velocità crescente in basso sulla schiena, sul fianco e fuori. Fatelo due volte. Ripetete i passaggi 1-26 sul lato opposto.
COME SVILUPPARE UN PROGRAMMA DI STUDIODEI CINQUE ELEMENTI
Studiare con un insegnante di Tao Shiatsu è ov-
viamente l’opportunità migliore per avere completa
padronanza di questi metodi e poterli applicare nel trat-
tamento. Tuttavia, quando ciò non è possibile le seguen-
ti linee guida vi consentiranno di seguire un percorso di
studi del Tao Shiatsu, specialmente utilizzando l’immagi-
ne del maestro come è stato scritto in precedenza. La
formazione sul Metodo Tsubo e sul Metodo Ki devono
essere completati prima di effettuare un trattamento.
Seguite questo programma:
1. Praticate il Renki ( p.87) e la Meditazione con Respira-
zione del Ki (p.135).
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
156
2. Fate pratica sulla localizzazione ed il trattamento de-
gli tsubo e SST, sia con il Metodo Tsubo che con il Me-
todo Ki. (vedi p.134).
3. Imparate e mettete in pratica le posizioni del tratta-
mento delle Forme Base I e II. In questo libro viene
mostrata solo la posizione sul fianco della Forma Base
II. Per foto e spiegazioni della posizione prona e supi-
na e della posizione da seduti fate riferimento al libro Tao Shiatsu: Terapia per il XXI secolo.
4. Per effettuare il trattamento, applicate il trattamento
con la Forma Base nella posizione sul fianco e poi se-
guite il trattamento dei meridiani.
NOTA: La pratica clinica e l’insegnamento del metodo
Tao Shiatsu possono essere condotti solo dalle persone
che sono state certificate dalla Società Internazionale
Tao Shiatsu.
TRATTARE GLI TSUBO CON IL METODO TSUBO
1. Localizzate la punta del chicco di riso e continuate
a sentire in ogni momento come lo tsubo va verso il
fondo, raggiunge il fondo, e il ki comincia ad eserci-
tare una pressione contraria contro il vostro pollice.
2. Continuate in ogni momento ad immaginare empa-
ticamente la sensazione vitale del ricevente.
3. Adattatevi al ki del ricevente e rilassate i gomiti quan-
do il fondo dello tsubo comincia ad emergere.
Lavorate con questi passi e successivamente prati-
cate con il Metodo Ki.
IL TRATTAMENTO DEGLI TSUBO CON IL METODO KI
1. Localizzate lo tsubo con un’immaginazione empati-
ca e date conferma con il vostro dito medio.
2. Toccate lo tsubo con il pollice e, con immaginazio-
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
157
ne empatica crescente e naikan (focalizzando la
mente ed il cuore verso il Super Vaso), fate scivolare
il pollice indietro verso il Super Vaso.
3. Il vostro pollice si fermerà naturalmente al Super
Vaso, a circa 2-3 mm dietro dallo tsubo. Sebbene
esistano più Super Vasi nella stessa area, l’immagi-
nazione empatica vi permetterà di selezionare il più
appropriato per lo tsubo.
Seguite il Metodo Ki per lasciare che lo tsubo del
Super Vaso raggiunga il fondo del kyo stendendo i
vostri gomiti.
Capitolo 7: Shiatsu con il Meridiano Ki in tutto il Corpo
158
CAPITOLO 8
MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI
La meditazione del respiro fa parte del Ki Doin.
L’importanza della sua pratica, tuttavia, va ben oltre la
formazione shiatsu. L’ho perciò inserita nel capitolo fina-
le che si focalizza su come tutti possiamo prenderci la
responsabilità per la salute e la cura di noi stessi e degli
altri su una scala più vasta.
REAGIRE AD UN’ECCESSIVA INTERIORIZZAZIONE DEL KI
La vita moderna è piena di solitudine, insicurez-
za, ansia e preoccupazione. I paesi sviluppati in partico-
lare esibiscono uno stile di vita che è sempre più indivi-
dualista e assorbito dall’io. Quando le vite delle persone
sono vissute con un obbiettivo così rivolto verso se stesse,
il ki diviene in modo crescente interiorizzato. Le persone
delle nazioni sviluppate che visitano i paesi in via di “svi-
luppo” rimangono spesso sorpresi dalla leggerezza e da
un espressione del ki e dello stile di vita rivolto all’esterno.
Questo evidenzia come sia eccessivamente interiorizza-
to l’attuale ambiente delle relazioni umane.
Avere abbastanza soldi per provvedere alle ne-
cessità della vita significa che le persone sono sempre
159
più delle entità indipendenti. Non hanno più bisogno
dell’aiuto degli altri. Questa situazione porta all’isola-
mento che a sua volta crea insicurezza. La necessità di
aiutare ed essere aiutati crea uno scambio sano di ki tra
le persone. Noi possiamo vivere senza l’aiuto degli altri
ma, senza che ce ne accorgiamo, molto viene perduto
quando questo accade.
IL KI DI GUARIGIONE RITORNA A CHI LO DONA
Praticare gi esercizi Renki per soli quindici minuti
tutti i giorni cambierà la forza del ki e la vostra sensibilità.
L’unità del cuore e del corpo diventerà più profonda e il
ki verrà purificato aumentando il potenziale di guarigio-
ne. Il cuore Tao è il cuore universale della natura: è que-
sto cuore che crea il ki con il più grande potere di gua-
rigione per il trattamento Tao Shiatsu. Il cuore Tao cresce
ed aumenta attraverso la fiducia nel Tao – lo Spirito Uni-
versale - esprimendo gratitudine per tutto ciò che è dato
e ricevuto. Desiderare di dare ciò che si ha di meglio agli
altri sviluppa la dedizione di esprimere questo cuore in
azioni pratiche. In definitiva il cuore Tao porta a rendersi
conto che niente è un prodotto di abilità propria, che
il Tao è la forza che supporta tutta la vita. Vedere tutto
questo semplicemente come una stato idealizzato, ot-
tenibile solo dai saggi o da persone speciali, è perdere
l’opportunità di coltivare e sviluppare il proprio cuore.
Naturalmente ciò richiede sforzo, ma crea il potenziale
per la massima profondità del ki di guarigione. È un erro-
re pensare che questo sia di beneficio unicamente per
chi pratica lo shiatsu. Sforzarsi di fare qualcosa per gli
altri è il modo per tutti gli esseri umani di vivere delle vite
più ricche: l’alternativa è trascorrere il nostro tempo a
calcolare come garantirci la nostra sicurezza individua-
le. Ciò che viene dato senza condizioni ritornerà a chi
l’ha donato. Questo è un principio universale del ki.
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
160
MEDITAZIONE CON RESPIRAZIONE DEL KI
Come praticante buddista del ramo della Terra
Pura giapponese, per molti anni la mia pratica regolare
è consistita nella forma del chanting Buddista chiamato
Nem-butsu, con cui si invoca il nome di Amida Buddha.
L’obbiettivo è di purificare il ki di se stessi e quello degli
altri. Comunque, non è necessariamente appropriato
raccomandare questa pratica a persone che non sono
cresciute con questa tradizione spirituale. Come alter-
nativa, allora, io consiglierei la meditazione con Respi-
razione del Ki , che può essere praticata a prescindere
che voi stiate seguendo o meno una pratica spirituale.
Può aiutare chiunque a sviluppare una maggiore com-
passione e a portare la guarigione, perché si basa sul
desiderio e la speranza per il meglio per gli altri. Questa
pratica è entrata nella mia vita un giorno, quando mi
resi conto che, allorché il punto focale della consapevo-
lezza (il centro del ki) era localizzato nel tanden di fondo
(due metri sotto il corpo fisico), il ki più forte veniva inca-
nalato fuori attraverso le mani. Spesso nelle pratiche me-
ditative noi scopriamo che la concentrazione è diretta
su aree del corpo fisico come l’addome o le narici. È da
questa osservazione che nacque il Metodo della Respi-
razione Ki.
Praticare la meditazione con la respirazione del ki
Vi invito a provare questo esperimento. Con
qualcuno che conoscete (preferibilmente qualcuno
che pensate possa aver piacere nel provare un’espe-
rienza nuova ed interessante) sedetevi in modo che la
sua schiena sia rivolta verso di voi.
• Posizionatelevostremanisullasuaschiena.
• Cercatedisvuotarelamenteenonpensateanien-
te.
• Abbassateilvostropuntodiconsapevolezzafinoal
tanden di fondo – basta immaginare un punto ap-
prossimativamente due metri sotto di voi - e respirate
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
161
partendo da là. Il ricevente percepirà una forte sen-
sazione del ki che viene incanalato quando espira-
te.
LA RESPIRAZIONE DEL KI IN CINQUE PASSAGGI
Applicate i principi seguenti e provate a pratica-
re per tre minuti. Chiedete al ricevente le sensazioni .
1. Lasciate andare in basso al vostro centro del ki al
tanden del fondo.
2. Inspirate ed espirate lentamente dal tanden di fondo.
3. Inspirate ed espirate mentre visualizzate un simbolo
spirituale – un immagine, foto, o simbolo - che vi col-
leghi in modo profondo allo spirito universale. Visua-
lizzate il simbolo spirituale che si espande per colma-
re completamente il corpo fisico ed il corpo del ki.
4. Pregate per la salute, felicità e crescita spirituale de-
gli altri espandendo il simbolo in modo che vengano
inclusi il mondo intero e tutte le persone. Continuate
a provare ad espandere infinitamente il simbolo spi-
rituale così che l’intero universo e tutti gli esseri ven-
gano inclusi.
5. Per continuare ad espandere e rafforzare l’immagi-
ne del simbolo spirituale e così approfondire il po-
tere della preghiera, dovete vedere il vostro cuore
attraverso lo stato di naikan, o con una continua
consapevolezza.
Il significato del simbolo spirituale,della preghiera e del naikan
Il ki della guarigione scaturisce dalla fonte di tut-
ta l’esistenza. Non è mai personale. Questo è il motivo
per cui si utilizza l’immaginazione profonda del simbolo
spirituale: attraverso di esso ci connettiamo con la fonte
dell’universo, ciò che gli antichi greci chiamavano To-
hen o l’ Uno. L’essenza vera dell’universo non va ricer-
Corpo
del ki
1. Ki al tanden
di fondo
Respirare
dal tanden
di fondo
3. Immaginate il simbolo spirituale al tanden di fondo ed espandete l’immagine quando respirate.
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
162
cata nella teoria dei quanti, ma nel Cuore dell’Assoluto.
Lao Tsu, il Buddha, Mosè, Gesù, Maometto - tutti i maestri
spirituali, santi e saggi – erano profondamente uniti alla
sorgente dell’esistenza universale. Immaginando la loro
immagine o il simbolo associato alle tradizioni che fon-
darono (come la croce, il fiore di loto o il simbolo yin-
yang), si riceve il ki dalla fonte universale. Sin dagli inizi
del Buddismo Mahayana, le sue pratiche si sono basate
sulla visualizzazione dell’immagine del Buddha. Tuttavia,
qualche setta mistica Buddista utilizza anche caratteri
scritti. Le sette esoteriche Buddiste del Giappone, ad
esempio, hanno come oggetto di immagine la prima
lettera dell’alfabeto Sanscrito. Quindi dovrebbe esse-
re oggetto di immaginazione il simbolo tradizionale più
appropriato e in grado di connettervi nella maniera più
profonda allo spirito universale, qualunque esso sia, il ca-
rattere cinese Tao, il carattere ebraico per Dio o la lette-
ra sanscrita Om. È essenziale la preghiera per “ la salute
e la felicità di tutti gli esseri”. Se l’espirazione, nel metodo
della respirazione, è fatta con il cuore, viene inviato un ki
positivo agli altri. Quando qualcuno è ammalato, anche
se una distanza vi separa, attraverso questa pratica gli
può essere inviato un ki positivo di guarigione. Questa è
la preghiera. Se la persona che non sta bene è presente,
gli offrirete questa preghiera direttamente. Posizionate le
vostre mani dove viene percepito il dolore e utilizzate la
Respirazione del Ki. San Paolo disse nella Bibbia:
“E se avessi il dono della profezia e conoscessi
tutti i misteri e tutta la scienza e possedessi la pienez-
za della fede così da trasportare le montagne, ma non
avessi la carità, non sarei nulla.” (1 lettera ai Corinzi 13:2)
Questo si applica a qualsiasi pratica spirituale.
Sarebbe vuota se non ci fosse un cuore rivolto a donare
il meglio agli altri. L’esistenza di ognuno di noi contiene
simultaneamente l’interezza dell’universo in ogni istante.
Potete applicare questo metodo su di voi se avete sinto-
mi di dolore o ferite: posizionate la vostra mano sull’area
da trattare ed eseguite la Respirazione del Ki. La guari-
gione del ki si estende agli altri e, a sua volta, ritorna a
voi. La lezione per ognuno di noi è che essere avari o
Taoismo Induismo
Giudaismo Buddismo
Cristianesimo Islam
Animismo Shinto
Simboli delle tradizioni spirituali tradizionali
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
163
gretti spiritualmente, con le nostre azioni fisiche e men-
tali, è la vera origine dell’infelicità nelle nostre vite.
Come principio finale è richiesto il naikan, o con-
sapevolezza istante per istante.
Questa è sempre necessaria per la preghiera e la medi-
tazione. La pratica Buddista Mahayana (e il Tao Shiatsu)
potrebbero essere definiti semplicemente come “l’azio-ne dell’immagine e il naikan”. Focalizzandovi sul vostro
cuore, vedendo chiaramente l’immagine ed esprimen-
do la preghiera, diventa possibile continuare ad aumen-
tare la forza dell’immagine del simbolo spirituale e a ren-
dere più profondo il potere della preghiera.
RETE GLOBALE DI UNIFICAZIONE DEL KI
La Società Internazionale Tao Shiatsu ha creato una rete
Globale di Unificazione del Ki. Il suo scopo è di circonda-
re la terra con il ki di guarigione dello Spirito Universale.
Questa rete spera di portare il migliore ki nella vita di tutti
gli esseri viventi, attraverso la pratica della Respirazione
del Ki. I membri di questa società nel mondo cercano
di dedicare almeno tre minuti al giorno a questo sco-
po. Immaginate per un momento come possa essere
migliore il mondo se un numero crescente di persone si
prendesse la responsabilità di aiutare a portare felicità
nelle vite degli altri. Come sarebbe più preziosa la vostra
vita grazie al contributo a tale fine!
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
164
Mandala del Buddismo della Terra Pura del bonzo Bennei Yamazaki
Capitolo 8: Meditazione con Respirazione del Ki
165
EPILOGOLE FONTI DEL TAO SHIATSU
COSA HA RESO POSSIBILE IL TAO SHIASTU?
Per un lungo periodo, non era chiaro in me su
che cosa mi ha reso possibile di fondare il sistema del Ki
e del Cuore del Tao Shiatsu. L’unica cosa chiara era che
non si trattava del frutto delle mie capacità. Spero che i
miei lettori occidentali capiscano che sto dicendo que-
sto non per il mio atteggiamento orientale di umiltà.
Come ho scritto in precedenza, quando ho
iniziato con la pratica Tsubo, per un lungo periodo ho
pensato che questa pratica aprisse il mio cuore per vi-
sualizzare i meridiani e formulare la diagnosi sho. Ma la
pratica Tsubo era realmente la fonte del sistema del Ki &
Cuore del Tao Shiatsu? Se essa fosse stata veramente la
fonte, allora tutti coloro che praticano il metodo Tsubo
del Tao Shiatsu sarebbero in grado di effettuare la dia-
gnosi. Sfortunatamente, non era questo il caso.
Allo stesso tempo, comunque, il metodo Ki del
Tao Shiatsu ha reso possibile ai praticanti di essere in gra-
do di effettuare un trattamento efficace del meridiano
kyo senza la diagnosi. Questo era ovviamente meglio
che non eseguire alcun trattamento efficace e recava
sollievo ai praticanti che si illudevano di diagnosticare i
meridiani.
166
ENTRAMBI FACEVAMO PRATICA SULLO TSUBO
La ragione per la quale io ritenni essere in grado
di diagnosticare i meridiani attraverso la pratica inten-
siva dello Tsubo fu perché sapevo che il Maestro Ma-
sunaga aveva percorso il mio stesso cammino. Il Mae-
stro Masunaga scrisse nel libro I Meridiani e lo Shiatsu
(in giapponese Keiraku to Shiatsu pubblicato da Ido no
Nihonsha, 1983):
“Ho effettuato una ricerca sul sistema dei ‘canali
che rispondono al Ki’. Quando pensavo di aver aper-
to un paio di canali diversi lungo tutto il corpo, scoprii
che nella medicina cinese esistevano sistemi di meridia-
ni molto simili a quelli che io avevo scoperto. Ne rimasi
sorpreso e scioccato. Interessante considerare che nel-
le mappe dei meridiani tradizionali, ho scoperto molte
parti che erano abbastanza innaturali come ‘correnti
della vita’.”
Ciò che intendeva il Maestro Masunaga per
“sorpreso e scioccato” era il fatto che aveva trascorso
molti anni nella ricerca delle ‘correnti delle linee di ener-
gia’, mentre in realtà erano già stati scoperti nell’antica
Cina.
Canale di risposta del ki
Cosa intendeva dire il Maestro Masunaga con il
‘canale di risposta del Ki’? È l’eco della corrente quan-
do si lavora sugli Tsubo. Quando compresi di cosa si trat-
tava, mi resi conto che inconsciamente seguivo le sue
tracce, sebbene io non avessi ricevuto da lui alcun inse-
gnamento sugli Tsubo. È inoltre interessante notare che
sia il Sensei Masunaga che io non facevamo ricerche sui
meridiani in quanto tali. Entrambi ‘ricercavamo i canali
di risposta del ki’, l’eco degli tsubo. Dopo tre anni di que-
sta ricerca, fui in grado di accedere nel mondo della
diagnosi dei meridiani.
167
Chiaramente, il maestro Masunaga non aveva
conoscenze dei meridiani all’inizio. Potrebbe sembra-
re strano per la nuova generazione di praticanti shiat-
su; comunque, all’inizio la terapia shiatsu, lo shiatsu non
aveva una relazione chiara con la medicina cinese. A
quel tempo i praticanti facevano ricerche sulla terapia
manuale maggiormente su basi teoriche Occidentali.
(Questo è il motivo per il quale lo Shiatsu Namikoshi non
utilizza il sistema dei meridiani). Qualche terapeuta shiat-
su utilizzava i punti dell’agopuntura nel trattamento, ma
abitualmente non si concentrava sui meridiani in sé. Il
Maestro Masunaga fu il primo a istituire il sistema di dia-
gnosi dei meridiani nel campo della terapia shiatsu.
Nella mia condizione di studente del Maestro
Masunaga conoscevo le mappe dei meridiani perché
frequentavo i suoi corsi, ma a quell’epoca non riuscivo
a sentire l’esistenza dei meridiani; praticavo soltanto gli
tsubo. Dovevo ignorare completamente ciò che veniva
rappresentato sulle mappe dei meridiani, mentre stavo
facendo ricerche sul Metodo Tsubo.
In questa maniera, sia il Maestro Masunaga che
io non dipendevamo da nessun tipo di conoscenza pro-
veniente dalle mappe dei meridiani esistenti. E quando
il mio cuore si aprì per vedere il mondo dei meridiani, fui
in grado di provare non solo che i meridiani esistevano
veramente, ma anche di mostrare la loro efficacia, pro-
prio come aveva fatto il Maestro Masunaga.
I MERIDIANI ESISTONO NEL MONDO DELLA NON DUALITÀ
Per molto tempo fui convinto che la pratica tsu-
bo era una pratica che accomunava il Maestro Ma-
sunaga e me. La pratica Tsubo mi aveva aiutato ad
aprirmi al mondo dei meridiani. Tuttavia ultimamente ho
incominciato ad avere dei dubbi su tutto ciò.
Ora mi rendo conto che i meridiani esistono nel
mondo della non dualità - dell’unicità del soggetto e
dell’oggetto. I meridiani non esistono oggettivamente
168
e non possono essere riconosciuti come entità fisiche
materiali nella vita di tutti i giorni. È solo mediante uno
stato del cuore, quando si entra nel mondo della non
dualità, che la diagnosi dei meridiani è possibile. Le pa-
role “mondo della non dualità” potrebbero essere viste
come un modo per ricamare sulla filosofia Orientale. Ma
questa è la realtà dei meridiani, che esiste non come
soggetto e neanche come oggetto.
I meridiani esistono come unità di entrambi. Ep-
pure, da un punto di vista della nostra consapevolezza
di tutti i giorni, è impossibile descrivere qualcosa come
unicità dell’oggetto e soggetto. Nella vita di tutti i giorni,
qualsiasi cosa identifichiamo è solitamente o oggetto o
soggetto.
COSA MI HA CONDOTTO AL MONDODELLA NON DUALITÀ?
Quindi, cosa mi ha permesso di entrare nel mon-
do della non dualità? Non è stato lo shiatsu in se stesso.
È avvenuto attraverso la pratica Buddista (Nembutsu)
che ho potuto accedere al mondo della non dualità.
Se avessi trascorso la mia vita soltanto nella coscienza
di tutti giorni, non credo sarei stato in grado di trovare
sollievo nella comparazione quotidiana del soggetto e
oggetto. Non importa quanto fosse stato il mio impegno
nel mettere il cuore nello shiatsu, il lato conscio sareb-
be stato ancora intrappolato dalla separazione e dal-
la comparazione, impedito di riconoscere il mondo tra
soggetto e oggetto. Se avessi soltanto praticato lo shiat-
su e non mi fossi risvegliato nel mondo del non dualismo,
mi sarebbe stato difficile immaginare il mondo dell’unio-
ne del soggetto con l’oggetto. C’è qualcuno che ve-
ramente pensa sia possibile accedere al mondo della
non dualità, il mondo dell’unione di soggetto e oggetto,
semplicemente applicando una pressione sul corpo del
paziente con i pollici e le mani? Non credo proprio.
Il fatto è che i meridiani esistono soltanto nel
mondo dell’unione di soggetto e oggetto. Perciò devo
ammettere che sono stato in grado di coltivare il sistema
169
del Ki e del Cuore del Tao Shiatsu perché ho praticato
il Nembutsu (pratica del Buddismo Mahayana). Fino a
non molto tempo fa, come ho già riferito in preceden-
za, credevo fosse stata la pratica Tsubo a condurmi ad
un’apertura al mondo della diagnosi dei meridiani, ma
non era così. Sperimentando il mondo della non dualità
attraverso la pratica del Nembutsu-Samadhi raggiunsi
uno stato dove ero in grado di effettuare una diagnosi
dei meridiani. E questo è la spiegazione alla mia frase
“diagnosticare i meridiani non dipende dalle mie capa-
cità personali”.
A COSA SOMIGLIA IL MONDO DELLE NON DUALITÀ?
Se qualcuno mi chiedesse “dove si trova il mon-
do della non dualità?”, gli direi “ È sul confine tra sogget-
to e oggetto”. Nella consapevolezza quotidiana, quan-
do sentiamo le parole “confine tra soggetto e oggetto”,
immaginiamo qualcosa di molto sottile e poco chiaro.
Ma, in realtà, è enorme ed infinito, colmo di ricchezza e
pace. È inoltre senza limiti con differenti livelli di profon-
dità. Ed è qui che si trovano i meridiani. Potrebbe suona-
re un po’ strano sentire che è infinito con differenti stadi
di profondità in un mondo non dualistico. Ma questa è
la realtà del Ki e del mondo spirituale. Il punto dove si
trovano i meridiani è ad un livello poco profondo del-
la non dualità, se paragonato alla natura del Buddha
o alla Terra Pura. Tuttavia, è completamente differente
dalla nostra coscienza di tutti i giorni. Con l’attitudine del
cuore di tutti i giorni noi riconosciamo le cose solo come
oggetti. E nel mio caso, solo la pratica Buddista mi ha
portato allo stato di non dualità.
170
PRINCIPALE PRATICA COMUNE
Ricercare l’eco dello Tsubo non è stata la causa
che mi ha portato a vedere e diagnosticare i meridia-
ni. Qual è stata, allora, la pratica comune tra il Maestro
Masunaga e me stesso? Cosa ha permesso al Maestro
Masunaga di entrare nel mondo dei meridiani e stabilire
il suo sistema di diagnosi?
Non è una cosa molto conosciuta tra i praticanti
e gli studenti Occidentali di shiatsu, ma il Maestro Masu-
naga era anche un praticante Buddista. Un giorno du-
rante una lezione nel centro Iokai ci insegnò il canto del
Sutra del Cuore mentre si stava trattando l’hara. Anche nel libro 100 storie di trattamenti (Chiryo Hyakuwa, pubblicato da Nigen Igaku Sha nel 1981) egli
scrisse che, quando visitava i pazienti a casa, percepiva
la presenza di “spiriti non salvati” e cantava il Sutra del
Cuore per loro. Mi ricordo inoltre che, in un’altra clas-
se, disse “Lavorare come praticante shiatsu è lavorare
come bonzo. Perché i bonzi Buddisti si tagliano i capelli?
Per portare il karma di altre persone.”
Un giorno il Maestro Masunaga ci spiegò perfino
durante una lezione perché aveva intitolato il suo libro Zen Shiatsu (Japan Publication Inc., 1977). “Come la pra-
tica Buddista porta colui che pratica nel mondo della
non-separazione (unicità di soggetto e loggetto), anche
i praticanti shiatsu devono entrare nel mondo della non-
separazione, questo è il motivo per cui ho intitolato il li-
bro Zen Shiatsu” .Da queste parole del Maestro Masuna-
ga, possiamo capire che fu un serio praticante Buddista
con il canto del Sutra del Cuore.
E vorrei dire che ciò permise al Maestro Masunaga di
stabilire il sistema di diagnosi dei meridiani – il suo stato
non duale del cuore ottenuto attraverso la pratica Bud-
dista. Potrei dire che questa era e continua ad essere la
pratica comune tra noi.
171
ORIGINE DEL TAO SHIATSU
Come il Maestro Masunaga ci insegnò a recitare
il Sutra del Cuore durante il trattamento dell’hara, noi
insegnanti del Tao Shiatsu raccomandiamo agli studenti
la pratica del Nembutsu e del Sutra del Cuore. Esortiamo
gli studenti ad aprirsi al cuore della non-dualità, dove
si trovano pace infinita e saggezza. Con la pratica del
Nembutsu-Samadhi Chanting scopriamo che è possi-
bile accedere al mondo della non-dualità attraverso
l’unificazione con Amida Buddha (il Buddha universale,
un nome diverso per Dio o Spirito Universale).
Inoltre, entrando nel mondo della non-dualità, si
potrà trasferire agli altri il grande amore dello Spirito Uni-
versale. Questo si estende naturalmente al trattamento
shiatsu, dove i pazienti ricevono l’unificazione con lo Spi-
rito Universale, la fonte più potente di guarigione.
Riepilogando, quello che posso dire dopo trent’anni di
esperienza nella pratica del Nembutsu e di trattamen-
to shiatsu è che questa combinazione può apporta-
re la guarigione più profonda al paziente. Attraverso il
Nembutsu-Samadhi ci possiamo connettere con Amida
Buddha, lo Spirito dell’Universo (e la coscienza Amala/
la nona coscienza che è il livello più profondo del nostro
cuore- la natura del Buddha) da dove scaturisce l’au-
tentico potere curativo. Questa è la vera origine del Tao
Shiatsu che mi ha portato a stabilire il sistema curativo
del Ki e del Cuore per il 21° secolo.
Gli esseri umani nell’era moderna sono sempre più connessi in una rete globale di computer che circonda e collega tutta la terra. Eppure, ironicamente, le alterazioni e gli stress della vita urbana hanno tagliato fuori le persone dall’esperienza diretta della terra intesa come un’entità singola vivente. La cura del Tao Shiatsu è per tutti coloro che soffrono e che desiderano essere guariti.È per ognuno di noi.
Lyall Watson