SECONDO CAPITOLO
PROGETTOARCHITETTONICO
IV. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
A. PREMESSA 199
B. IL COLLGE NELLA CITT, LA CITT NEL COLLGE 2001. LINTEGRAZIONE DELLEDIFICIO ALLINTERNO DEL SUO CONTESTO SOCIO-URBANO 200
2. UNA MICROSTRUTTURA URBANA 201
3. MORFOLOGIA 202
4. LA SEQUENZA DI ACCOGLIENZA 204
C. DIVERSIT E PROSPETTIVA 2061. LORGANISMO FUNZIONALE 206
2. UN CORTILE OPPURE DEI CORTILI ? 209
3. DIVERSIT E COMUNIT 213
D. TRASPARENZA E ORIZZONTE (PROTEZIONE E LIBERT) 2201. DISSOLVIMENTO DEI CONFINI INTERNI 220
2. CHIAREZZA 222
3. SPAZIO PROTETTO 225
E. LUOGO DI APPRENDIMENTO E APPRENDIMENTO DEL LUOGO 2271. IL NUOVO RUOLO DEL MURO : SOPPORTO PER LESPRESSIONE 227
2. OFFRIRE DELLE POSSIBILIT 228
3. FLESSIBILIT E MODULARIT 229
Come una scuola media, nel contesto socio-urbano di Aubervilliers, pu aiutare gli allievi a crescere ? Come stimolare i processi di socializzazione degli studenti e degli abitanti del quartiere ? Il nostro progetto architettonico propone una risposta articolata attorno a quattro concetti fondamentali che interagiscono tra di loro.
In questa parte, il progetto architettonico viene presentato attraverso una relazione che descrive i diversi concetti fondamentali seguita dagli elaborati grafici che permettono di scoprire con pi accuratezza la scuola.
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INDICE
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A. PREMESSADi fronte alla grande quantit di materiale raccolto, di informazioni estrapolate da varie letture e di incontri con pedagoghi, progettisti di recenti collge nella regione di Parigi, programmatori del Dpartement de Seine-Saint-Denis presso la direzione delleducazione, abbiamo provato a sintetizzare i nostri obiettivi, individuando in particolare otto maggiori sfide :
Integrazione in una comunit
Le persone che compongono la comunit educativa (i professori, il personale amministrativo, la manutenzione, gli alunni) partecipano ad un progetto comune, che coinvolge, con il ple collge ouvert, anche i genitori degli alunni e gli abitanti del quartiere..
Sicurezza, Serenit
I diversi problemi di violenza che si rilevano in ambito scolastico possono essere creati da parte di persone esterne alla comunit educativa oppure da persone interne. Risulta quindi importante proteggere ledificio dalle intrusioni e dai reati al suo interno. Tale sicurezza non deve assumere tuttavia un carattere coercitivo e minaccioso: la scuola potr fornire allo studente maggiori possibilit di crescita nellambito di un contesto sereno.
Integrare la diversit
La comunit scolastica risulta eterogenea in quanto coesistono due mondi, quello degli alunni, e quello degli adulti principalmente composto dai professori, dal personale amministrativo e dal personale della manutenzione. Gli alunni possono provenire da orizzonti molto diversi : figli, nipoti di immigrati, francesi di origine, oppure stranieri appena installati in Francia e che devono imparare la lingua francese da zero. Numerose personalit e sensibilit devono poter sentirsi accolte.
Complessit / Attrattivit
Nnumerose attivit si svolgono allinterno delledificio, numerose persone sono interessate contemporaneamente a delle attivit molto diverse. Lganismo edilizio, seppur rispettando dei vincoli, deve rendersi invitante ed appetibile attraverso la proposta di svariate attivit.
Trovare la sua vocazione personale
Gli alunni sono gli adulti di domani : crescono e devono orientarsi alla vita futura. La scuola dovrebbe essere quindi in grado di offrire loro la possibilit di scoprire e poi coltivare le proprie passioni in vista della realizzazione personale.
Alunni onnipresenti
dalle ricerche sullarchitettura scolastica nellambito francese , emerso che ledificio era (e lo ancora) considerato come un simbolo dello stato repubblicano prima di tutto. Tale istituto doveva assicurare allo studente delle buone condizioni ambientali. Al tempo stesso la condotta scolastica di questi doveva limitarsi al rispetto delle regole interne e quindi conformarsi alledificio ed al funzionamento della comunit. Un buon progetto architettonico permette di assicurare allo studente le migliori condizioni di studio e di vita e di farlo sentire al centro di ogni preoccupazione.
Ledificio come supporto pedagogico
Lesercizio della pedagogia, come rilevato dalle letture, sembra non limitarsi alla esclusiva aula di studio ed al regolamento interno : gli elementi architettonici, le esperienze volumetriche e materiche devono costituire dei supporti per lapprendimento.
Socializzazione
La scuola media coincide con la crescita, sia a livello morale che a livello fisico, dellalunno. Il suo corpo si trasforma, assumendo pian piano una forma adulta. La scuola media coincide quindi con la scoperta del mondo adulto e con lapprendimento della socializzazione. Al di la di questo, la scuola anche un luogo di aggregazione e di socializzazione per gli abitanti del quartiere, in particolare attraverso il Ple Collge Ouvert.
Le sfide, elencate sinteticamente sopra, ci sono servite come punto di riferimento e guida nel corso della progettazione del nostro edificio. Il progetto si articola attorno a quattro concetti fondamentali pensati come risposte, diverse ma profondamente interdipendenti, a queste sfide iniziali.
Il collge nella citt, la citt nel collge
Ledificio riveste una grande importanza allinterno del quartiere, sia a livello urbano che sociale, mentre al suo interno viene ricreata una struttura urbana classica.
Diversit e prospettiva
Larticolazione chiara delle funzioni consente un buon orientamento e la convivenza di attivit molto diverse tra loro, lasciando a ciascuno la possibilit di sviluppare la propria personalit seppur mantenendo il senso di appartenenza ad una comunit.
Trasparenza e orizzonte (protezione e libert)
I confini tra i vari luoghi che compongono ledificio si smaterializzano : il senso pedagogico di spazi fin adesso accessori diventa effettivo e reciprocamente laula di studio aprendosi anche verso il mondo esterno diventa un luogo molto pi accogliente e stimolante perch si richiama al mondo reale.
Luogo di apprendimento e apprendimento del luogo
Luogo di apprendimento perch si tratta di un collge. Il nostro progetto cerca di proporre possibilit e configurazioni, che potranno rispondere e coincidere con i desideri degli utenti, sia professori che alunni.
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B. IL COLLGE NELLA CITT, LA CITT NEL COLLGE
1. LINTEGRAZIONE DELLEDIFICIO ALLINTERNO DEL SUO CONTESTO SOCIO-URBANO
Il collge costituisce in un quartiere un servizio molto importante in termini di animazione della vita locale ed in termini simbolici come richiamo alla Repubblica. I valori su cui essa si fonda sono, ad esempio, il vivere insieme, la condivisione di un ideale comune, rafforzati dallampia variet di origini etniche che compongono la popolazione francese. Laspetto della diversit culturale assume unimportanza fondamentale allinterno del quartiere in cui si colloca il progetto.
Il collge costituisce inoltre un supporto alla socializzazione, perch integra lunico impianto culturale e di discussione con il Ple collge ouvert che ospita una sala riunioni, un auditorium, un giardino paesaggistico, unaula espositiva. Il suo parvis extrieur delledificio costituisce una piazza dincontro per i genitori e gli allievi, integrandolo sempre di pi allinterno del suo quartiere.
Questo edificio accogliente non pu essere, tuttavia, lasciato totalmente accessibile. Il nostro isolato di forma rettangolare affiancato da un unico fronte stradale lungo il suo lato breve (est). Ledificio sintegra cos allinterno di un tessuto preesistente, che costituisce una sottile barriera protettiva.
Il materiale in facciata, il mattone pieno, fa riferimento alla storia e alla morfologia del quartiere. Il suo colore caldo ed accogliente, si sposa con le facciate dei palazzi antichi circostanti, con le facciate delle vecchie fabbriche e con le ciminiere industriali.
Rif. V-1 Collge Magendie a Bordeaux - un esempio dingresso monumentale
Rif. V-2 Collge Magendie a Bordeaux - lingresso diventato luogo di socializzazione
Fig. V-1 Vista dellaccesso attuale : assenza di leggibilit e di attrattivit
Fig. V-3 Una facciata di fronte alledificioFig. V-2 ciminiera dellex fabbrica di fiammiferi visibile dalla rue Barbusse
FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998
FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998
FONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERON
FONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERONFONTE : J. BERGER - R. ILIOU - L. VIGNERON
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2. UNA MICROSTRUTTURA URBANA
La comprensione delle sfide e la lettura di Spazio e Apprendimento di Hermann Hertzberger ci hanno condotto a conferire alledificio una dimensione urbana ma a scala ridotta. Il nostro impianto distributivo e funzionale si ispira a riferimenti parzialmente antichi che, seppur avendo origini molto diverse, riescono a trovare un punto di contatto.
Architettura civile islamica
Il Bazar o Suq di Aleppo : esso costituisce insieme alla moschea e al Palazzo del Potere il terzo centro funzionale della citt musulmana. Diretto lungo un asse forte, il mercato organizzato in parti dedicate alle diverse specializzazioni, che si localizzano funzionalmente alle loro peculiarit. Le merci deteriorabili si possono trovare, ad esempio, nella porzione di bazar centrale, quelle a media scadenza (alimenti aridi, tessuti, calzature) in posizione pi defilata ed infine le professioni inquinanti (tintori, macellerie, pescherie, animali vivi) nella porzione pi periferica. Aleppo, con una lunghezza di 13 km, il pi grande suq al mondo.
La piazza urbana (medioevo e rinascimento)
La piazza maggiore di Bologna concentra in s i luoghi di potere e dinteresse pubblico: la chiesa, il potere politico ed infine il mercato (oggi non pi esistente). Tale centro nevralgico irradia attorno a s unulteriore rete di piazze. Lonnipresenza dei portici allinterno di questi spazi ci ha piacevolmente colpito.
Rif. V-3 Bazar di Aleppo - Pianta
Rif. V-4 Bazar di Aleppo - Vista di una stradina commerciante
Rif. V-5 Piazze Centrali di Bologna - Pianta Rif. V-6 Piazze Centrali di Bologna - Palazzo comunale
Rif. V-7 Piazze Centrali di Bologna - Piazza Maggiore
FONTE : L. BENEVOLO, STORIA DELLA CITT, LATERZA, 1993
FONTE : L. BENEVOLO, STORIA DELLA CITT, LATERZA, 1993
FONTE : WWW.FLICKR.COM
FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS
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Il Bazar Moderno
Il 1780 vide la costruzione di file di abitazioni con delle arcate commerciali al pianoterra sui i tre lati dei giardini del Palais Royal a Parigi, oggi uno degli spazi pubblici pi protetti della citt ed utilizzato come scorciatoia tra il Louvre e la Bibliothque Nationale. La qualit spaziale e latmosfera piacevole di questo piccolo parco allungato non provengono soltanto dalle proporzioni armoniose e dallarticolazione regolare degli edifici che lo circondano, ma anche dalla sua composizione cangiante, segnata dalla presenza di prati, sedie, panchine e caff allaperto.
La sintesi morfologica che si ottiene da questanalisi la seguente :
La strada
Dovendo collegare il collge con il polo sportivo situato in rue Lcuyer, abbiamo deciso di creare un asse urbano, che permettesse di introdurre una nuova prospettiva e quindi una nuovo flusso dinamico allinterno della citt.
Ricreare una micro-urbanicit
LLungo questo nervo stradale abbiamo inserito dei cortili, che diventano delle piazze giustapposte, ciascuna con le proprie funzioni e morfologie specifiche. Queste piazze vengono circondate da edifici ispirati alla moda dei chiostri monacali, ma che mantengono il mutuo contatto visivo.
Un confine orizzontale
Man mano che si procede lungo la strada principale, affiancata da questi semi-chiostri porticati, la prospettiva si allarga Cos si sviluppa un effetto di apertura ma anche di protezione. Questultima viene rinforzata dallorizzontalit presente dappertutto e che crea il confine tra le varie funzioni, un confine quindi orizzontale.
Laula - la strada - le piazze
Si crea un effetto di porosit tra i vari elementi della composizione. La piazza, lelemento il pi comune e il pi polivalente che ciascuno pu appropriarsi. La strada, lelemento di transizione ma dove la principale funzione di collegare e di far camminare le persone. Laula, lelemento pi privato e protetto, separato dalla piazza pubblica dalla strada.
3. MORFOLOGIA
Ecco un riassunto della metodologia eseguita per la determinazione dei volumi e della morfologia delledificio finale.
Rif. V-8 Jardins du Palais Royal - Vista Aerea
Fig. V-4 Tappa 1: Il nostro isolato vuoto a forma di rettangolo
Rif. V-9 Jardins du Palais Royal - Cortile Granitico
Rif. V-10 Jardins du Palais Royal - Giardino Urbano
FONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS
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Fig. V-5 Tappa 2: La massa viene estrusa fino allaltezza media dei palazzi vicini
Fig. V-7 Tappa 4: Una strada che collega la rue Barbusse e la rue Lcuyer viene disegnata
Fig. V-9 Tappa 6: Il campo visuale viene mantenuto tra tutte le piazze
Fig. V-11 Tappa 8: I volumi emergono e la loro forma viene perfezionata secondo le loro diverse funzioni
Fig. V-6 Tappa 3: Si abbassa lo spigolo che accoglie gli utenti, cos da creare un effetto dappello
Fig. V-8 Tappa 5: Lungo questasse delle piazze aumentono il valore urbano dellambiente
Fig. V-10 Tappa 7: Adesso i piani corrispondente ai vari solai tagliano in strisce sovrapposte
Fig. V-12 Tappa 9: Delle tende finalmente consentono una distribuzione sempre allasciuto
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4. LA SEQUENZA DI ACCOGLIENZA
La sequenza di accoglienza molto importante perch in questo luogo coesistono due mondi diversi con delle regole diverse : la citt e il collge. Il comportamento dellalunno allinterno della citt non pu essere lo stesso allinterno della scuola e reciprocamente. Quando si entra, si deve capire che le cose cambiano ma senza comunque creare un effetto di barriera troppo forte e impaurente che potrebbe avere un effetto negativo. Quindi niente frontispizzi e facciate altissime. La citt esterna e la citt interna devono comunicare e lo fanno attraverso un recinto poroso. Lasse urbano interno si orienta come qualsiasi strada. Il collge appartiene alla citt e alla volta ha le sue proprie regole. Ma come ce ne accorgiamo ?
Arrivando da sud nel senso del traffico della rue Barbusse, il marciapiede segue la facciata del collge, il parvis extrieur attira le persone perch nella continuit della strada e del flusso. Il primo movimento quindi e di andare nel parvis extrieur per poi penetrare nel parvis intrieur nella sua continuit. Il parvis intrieur costituisce la zona di tamponamento. La gente si calma. Lascia la bicicletta. Discute con gli amici. Di la si deve procedere. Ma dove? Di fronte si alza una facciata senza porta. A sinistra la strada e la citt sono ancora presenti ma non accessibili fisicamente. Lunica possibilit di girare a destra. E questo presuppone una scelta ed una accettazione delle regole del collge.
Quindi coesistono due mondi alla volta separati e mescolati.
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Rue H
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Rue H
enri Barbusse
Rue H
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Fig. V-13 Schema rappresentante il movimento dingresso
Fig. V-14 Planivolumetrico
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Fig. V-15 Schema rappresentante il movimento dingresso
Fig. V-16 Render: vista della piazza esterna quando gli allievi arrivano
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C. DIVERSIT E PROSPETTIVA
1. LORGANISMO FUNZIONALE
Il collge ospita numerose funzioni molto diverse, ripartite in poli funzionali, accessibili o no ai studenti.
LEcole Internationale di Manosque (Francia), costruitta da Rudy Ricciotti, propone cos un impianto ispirato dallarchitettura del chiostro, dove la luce gioca con le colonnate di pilastri arborescenti che circondano dei patio paesaggistici. Cos larchitetto riesce a servire tutti i vari locali tramite delle stradine e riesce secondo lui a rinnovare direttamente larchitettura delledificio scolastico, spesso percorso da corridoi scuri (Rudy Riccioti, Intervista con Batiactu.com).
Essendo in un ambiente urbano, mentre Manosque si colloca di mezzo ai campi, abbiamo ritenuto limportanza del corridoio illuminato e visibile, diluito di pi al piano terra con il cortile. Cos tutte le funzioni vengono unite non allinterno di un unico volume semplice ma di pi attraverso limpianto distributivo di tipo urbano a piazza.
Distribuzione centralizzzata sulle piazze
La parte pi grande quella dedicata allinsegnamento generale e disposta ai piani superiori nei blocchi centrali della grande barra e nei blocchi sospesi sopra il grande cortile centrale. Laccesso si fa tramite i due enormi vani scale collocati al livello dei nodi tra i diversi blocchi ma spostati allinterno dei cortili e trattati in un modo molto aperto.
Ancora al primo piano ma collocata vicino allaccesso del collge c il polo amministrativo. Cavalca il passaggio di
tutte le persone che vogliono penetrare allinterno delledificio. Possiede il suo accesso diretto con lesterno ma anche con il resto delledificio. Ha quindi un ruolo di tamponamento e di transizione, ma anche di protezione tra lesterno e linterno.
Poi tutte le altre funzioni sono collocate al piano terra. Si capisce cos limportanza molto pregnante del cortile circondato da circolazioni ed esse giustapposte da funzioni. Tutti gli accessi si fanno cos direttamente dal cortile.
Amministrazione
Lamministrazione si sviluppa sopra lingresso al primo piano, collegata con laccoglienza a est e con i cortili centrali che sono adiacenti ai blocchi dedicati allo studio, tramite due vani scale. Mentre al primo piano direttamente accessibile dai blocchi scolastici.
Rif. V-11 Ecole Internationale de Manosque - PiantaRif. V-12 Ecole Internationale de Manosque - Vista del Cortile della Scuola Media
Fig. V-17 Tutte le funzioni sono disservite dalle piazze centrali
Rif. V-13 Ecole Internationale de Manosque - Vista di un corridoio
FONTE : WWW.RUDYRICCIOTTI.COMFONTE : WWW.RUDYRICCIOTTI.COM
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Alloggi
Gli alloggi sono la parte pi privata del complesso. Infatti, dopo i nostri incontri con il personale dellattuale collge, questi alloggi devono dare la possibilit di staccarsi dal complesso scolastico e quindi dal mestiere quotidiano. Apposto sono cos collocati vicino alla rue Henri Barbusse per avere laccesso il pi diretto possibile, allinterno di un blocco funzionalmente indipendente con il suo vano scala-ascensore accessibile direttamente dalla rue Henri Barbusse, come qualsiasi palazzo di alloggi. Gli alloggi sono comunque arretrati per allontanarsi dal rumore della strada
CIO (Centre dInformation et dOrientation, Centro dInformazione e dOrientamento)
Il CIO ha un funzionamento totalmente indipendente dal resto della scuola, senza nessun accesso comune. Cos labbiamo collocato direttamente di fronte alla strada allinterno di un volume di cui lunico attore al livello del piano terra.
Collge Ouvert
Nello stesso modo che per il CIO, la parte del Ple Ouvert che non contiene attrezzature sportive direttamente accessibile dal parvis extrieur, ma non soltanto perch anche dal parvis intrieur e il giardino pedagogico ha un accesso diretto dal cortile centrale. La parte sportiva stata collocata a ovest dellisolato, direttamente in contatto con delle attrezzature sportive comunali, che fin adesso sono usufruite da parte degli alunni. Cos sar pi efficace gestire un polo sportiva che pu essere aperto anche a gente dallesterno.
Distribuzione
La distribuzione al livello dei piani superiori viene effettuata tramite 2 vani scale principali per i bambini accessibili dal cortile maggiore, mentre altri 2 vani scale esistono ai due estremi del polo amministrativo, di cui uno direttamente collegato col cortile maggiore mentre laltro direttamente accessibile dallaccoglienza.
Insegnamento
Linsegnamento generale e scientifico occupa tutte le parti collocate ai livelli superiori, esclusa la parte occupata dal polo amministrativo. Mentre linsegnamento tecnologico al piano terra direttamente accessibile dallultima parte del cortile, creando cos un cluster tecnologico con i laboratori delle Sigpa di fronte a sud.
Fig. V-18 Amministrazione
Fig. V-21 Collge ouvert
Fig. V-22 Distribuzione
Fig. V-19 Alloggi
Fig. V-20 CIO
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Medico-sociale
Per garantire una maggiore discrezione e privacy, il polo medico-sociale stato collocato vicino allingresso. Questa posizione permette anche di allontanare linfermeria dal rumore creato dai bambini che si divertono nei cortili oppure che fanno sport.
Mensa e Manutenzione
La mensa e la manutenzione sono collocate a sud, luna accanto allaltra, i locali delle due categorie di personale essendo cos riuniti e rafforzando la socializzazione.
Vita scolastica
La vita scolastica coincide con il personale che aiuta gli alunni durante le loro attivit quotidiane e che garantiscono la serenit della vita allinterno delledificio. Cos sono collocati al livello del cortile maggiore, lasciando anche i servizi di socializzazione in libero accesso sin dal cortile.
Fig. V-23 Insegnamento
Fig. V-24 Medico-social
Fig. V-25 Mensa e manutenzione
Fig. V-26 Vita scolastca
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2. UN CORTILE OPPURE DEI CORTILI ?
Ispirato dalle piazze urbane che compongono il centro storico della citt di Bologna, e di tante altre citt storiche in Europa, limpianto col cortile maggiore garantisce alla volta unit e alternativa.
Il lyce Magendie a Bordeaux (Francia) collocato in un tessuto urbano poco denso e vicino al centro-citt, composto da edifici di altezza modesta ed circondato da giardini privati. La sua tipologia a strati sovrapposti garantisce la leggibilit della profondit dellisolato e lunit del cortile. Questunit si ritrova nel nostro progetto.
Unit perch il contatto visuale allinterno del cortile maggiore viene garantito in permanenza. Alternativa perch, con la presenza dei blocchi sospesi su piloti, il cortile viene suddiviso in 3 piazze urbane circondate da strade coperte.
Unit ancora perch tutti cortili cos sono visibili, anche l giardino pedagogico del ple collge ouvert e le trincee paesaggistiche soggette ad inondazioni da parte delle acque meteoriche sono visibili attraverso delle faglie.
Alternativa perch ciascun piazza ha il suo trattamento proprio. Unit finalmente perch i materiali degli edifici che
circondano queste piazze sono gli stessi. Cos la differenza non si trova in un trattamento immediato capibile attraverso la scelta di diversi materiali col rischio di creare un patchwork ma attraverso la creazione di momenti di vita molto diversi e che garantiscono diversit, descritta nella parte seguente.
Al di la di queste considerazioni, per motivi di sicurezza e di buona gestione delledificio, il funzionamento a pi cortili permette anche di gestire meglio il flusso degli alunni secondo gli orari e i diversi momenti pedagogici nella giornata.
Rif. V-14 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista aereaRif. V-15 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista dellingresso dallinterno
Rif. V-16 Lyce Magendie a Bordeaux - Vista del blocco sospeso
Fig. V-27 Il campo visivo nel cortile centrale
FONTE : AMC - LE MONITEUR ARCHITECTURE - DCEMBRE 1998
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Fig. V-28 Una raffigurazione del giardino che accoglie gli allievi : Il corridoio si estende fino alla fine del loto, creando un sentimento di continuit
Fig. V-29 La piazza Biblioteca - La prospettiva continua
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Fig. V-30 Ingresso e uscita con langolo di vista dei sorveglianti
Fig. V-31 Corsi
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Fig. V-33 Pausa nella matina e nel pomeriggio con langolo di vista dei sorveglianti
Fig. V-32 Circolazioni
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Fig. V-34 Pausa pranzo con langolo di vista dei sorveglianti
3. DIVERSIT E COMUNIT
Cos come in una citt classica oppure in un ambito a chiostro, ciascun piazza ha il proprio ambiente. Prima di penetrare davvero allinterno del collge, appena dopo il parvis extrieur che ci fa da zona di transizione, un giardino di tipo zen riceve le persone, di fronte allaccoglienza della scuola per i visitatori e di fronte al polo medicale.
Dopo si sviluppa un ambiente studioso nel primo e pi piccolo cortile. Studioso perch accoglie il CDI (Centre de Documentation et dInformation, Centro di Documentazione e dInformazione) del collge, cio la mediateca, e non consente con qualsiasi arredamento di fermarsi, di fare rumore o di disturbare. Gi la strettezza di questambiente davanti alla molto pi grande ampiezza di quello che gli succede pu solo dare voglia, se lalunno vuole discutere o giocare, di spostarsi avanti.
Questo ci porta nella terza piazza che forma un ambiente pi da convivenza libera, di discussione seduta e/o in piedi, con delle panchine, un po di verde accessibile per sdraiarsi e riposarsi durante le belle giornate destate o di primavera, degli alberi. Sotto i due blocchi sospesi che circondano questo cortile nascono le scale principali che portano nelle zone dinsegnamento. Queste due scale, alla maniera dellarchitetto Hermann Hertzberger nelle sue scuole, si allargano verso terra per dare la possibilit di usufruire anche da questi spazzi protetti per sedersi, riposarsi, discutere, divertirsi. Larredamento non permette comunque di correre o di fare dei giochi pi sportivi. Con lo stesso processo di prima, lalunno in ricerca di questultimo tipo di attivit andr nellultima piazza.
Infatti questultima piazza, la pi grande e la pi libera, accoglie tutti gli impianti sportivi del collge.
Cos abbiamo a disposizione una vasta diversit di cortili in termine di allestimento, di attrezzature offerte e delle attivit
che possono essere svolte : un giardino zen, la biblioteca, una piazza che mescola verde e pietra per discutere , una piazza per le attivit pi fisiche e sportive.
I bambini sono cos liberi di scegliere quando sono nei cortili come vogliono occuparsi, divertirsi. Questa libert diventa anche per i bambini loccasione di essere responsabili : fare le scelte migliori per loro di fronte a tutte queste possibilit.
Perch tutte le funzioni hanno un accesso diretto dai cortili, quindi tutti si incontrano, il vivere insieme diventa permanente. Le attivit di tutti possono essere viste da tutti, cos i gusti e i saperi possono essere condivisi, e cos dare voglie, desideri, ambizioni...
Ecco un panorama degli diversi ambienti collocati allinterno delle nostre piazze.
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VA Prima piazza : Ingresso e Giardino
Accoglienza
Passaggio
Apparato
Transizione
Simbolo della scuola
Quiete OrdineVerde
InterfacciaSerenit
Zen
Lettura
CercareCuriosit
Scoprire
SilenzioApertura
Mens sanaCultura
Conoscenza
Trasparenza
Concentrazione
Incontrare
Affollamento
Divertimento Chiaccherare
Aggregazione socialeGruppi
Socializzazione
Pausa
Relazioni
AmiciziaScambiSport Energia
Movimenti
InterazioniVelocit
Palla prigioniera
Giochi
Fisico
Corpore sano
Squadre
Riposo
Colloqui informali
Circolazione
Inclusione
Tutti
Nodo
Flusso permanenteCentro nevralgico
Serendipity
Fig. V-35 Posizione della piazza allinterno del complesso
Fig. V-37 Parole-chiavi dellatmosfera Rif. V-17 Un idea dellambiente - Serpentine Gallery del 2011 da Zumthor
Fig. V-36 Rafigurazione della piazza
FONTE : WWW.EUROPACONCORSI.COM O. FERRARI
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Seconda Piazza : Biblioteca e Silenzio
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Transizione
Simbolo della scuola
Quiete OrdineVerde
InterfacciaSerenit
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Fig. V-40 Parole-chiavi dellatmosfera
Fig. V-39 Posizione della piazza allinterno del complesso
Rif. V-18 Un idea dellambiente - Parco pubblico e lettura - Jardin du Luxembourg - Paris (Francia)
Fig. V-38 Rafigurazione della piazza
FONTE : WWW.FLICKR.COM, B. LAIPON
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VA Terza Piazza : Socializzazione e discussione
Fig. V-41 Posizione della piazza allinterno del complesso
Rif. V-19 Un idea dellambiente - Piazza di Spagna - Roma (Italia)
Fig. V-42 Rafigurazione della piazza
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Fig. V-43 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS
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Quarta Piazza : Sport e animazione
Fig. V-44 Posizione della piazza allinterno del complesso
Rif. V-20 Un idea dellambiente - Campo Sportivo nel Bronx - New-York City (USA)
Fig. V-45 Rafigurazione della piazza
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Fig. V-46 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : WWW.FLICKR.COM, CREATIVE COMMONS
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VA Le scale allaperto : Seduta e divertimento
Fig. V-47 Posizione della piazza allinterno del complesso
Rif. V-21 Un idea dellambiente - Stedelik Dalton College Leerpark - ordrecht (Paesi Bassi) da Hertzberger
Fig. V-48 Rafigurazione delle scale
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Fig. V-49 Parole-chiavi dellatmosferaFONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER
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Fig. V-50 Rafigurazione delle scale e vista dalle scale
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D. TRASPARENZA E ORIZZONTE (PROTEZIONE E LIBERT)
1. DISSOLVIMENTO DEI CONFINI INTERNI
La scuola elementare costruita da IBUS Architekten und Ingenieure a Hohen Neuendorf in Germania costituisce nel suo modo un esempio per il tema della ricerca sulle scuole energeticamente efficienti. Al di la di questaspetto, propone una tipologia forse un po pi costosa ma talmente pi confortevole e piacevole, quella di una distribuzione con un corridoio che si apre da un lato sullesterno e dallaltro consente laccesso alle varie aule. Questa tipologia, una volta onnipresente, era stata abbandonata per motivi di costo. Ma il risultato erano dei corridoi bui e delle aule uniformemente chiuse. Mentre cos la luce penetra da ogni lato. Non esistono pi divisori visuali.
Un esempio pi radicale si pu trovare nel Liceo Orestad a Copenaghen (Danimarca) dallo studio 3XN nel 2007. Si voluto integrare una pedagogia focalizzata sui mezzi di comunicazione e la cultura. Allinterno dello spazio che costituito dalledificio, laula di studio non esiste pi, il corridoio di passaggio neanche. Tutto diventa attrezzo pedagogico al servizio dellalunno per aiutarlo nellacquisto delle sue conoscenze.
Rif. V-22 Grundschule a Neuendorf - Planivolumetrico
Rif. V-23 Grundschule a Neuendorf - Fronte stradale
Rif. V-27 Liceo Orestad a Copenaghen - Vista dal Primo PianoRif. V-28 Liceo Orestad a Copenaghen - Vista dal Primo Piano
Rif. V-26 Liceo Orestad a Copenaghen - Pianta del Primo Piano
Rif. V-24 Grundschule a Neuendorf - Particolare di un corridoio Rif. V-25 Grundschule a Neuendorf - Particolare di un corridoio
FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE
FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE
FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/
FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/FONTE : HTTP://WWW.IMAGINESCHOOLDESIGN.ORG/
FONTE : HTTP://WWW.ENEFF-SCHULE.DE
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Il confine tra il cortile e il corridoio si smaterializza. Gi al piano terra perch linsieme delle piazze e dei corridoi formano il grande cortile. E ai piani superiori perch il vero confine, senza pertanto essere materializzato, viene trasferito al livello delle scale, ma anche lelemento di normale separazione viene reinterpretato e reso accogliente e favorevole per un buon comfort del bambino. Il vano scala allaperto : elemento del corridoio? Elemento del cortile? Elemento in se stesso? Chi lo sa?
E dopo il confine tra il corridoio e laula si smaterializza a suo torno. Per fare del corridoio una parte dellaula e dellaula una parte del corridoio, attraverso luso intensivo di pareti interne vetrate che si affacciano sul corridoio.
Cos con questa diluizione degli spazi, si riesce a dare delle caratteristiche non abituali a questi spazi : il cortile e il corridoio acquistano un carattere pedagogico mentre laula didattica diventa pi stimolante e piacevole perch pi aperta verso il mondo esterno.
Fig. V-51 Dispersione dei rami nella volta celesta
Fig. V-54 Vista di una striscia di un piano di un blocco di studio - aula e corridoi si confondono nella visione
Fig. V-53 Albero di vita
Fig. V-52 Delta della LenaFONTE : CHRISTIAN ZIEGLER - J.H.EDITORIAL FONTE : IMAGINE GOOGLE EARTH
FONTE : YANN ARTHUS BERTRAND, LA TERRE VUE DU CIEL
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2. CHIAREZZA
La diluizione dei confini interviene anche attraverso la gestione delle viste e del vetro. Nelle parti sospese cos esistono tre strati verticali vetrati : tra i cortili e il corridoio, tra il corridoio e le aule didattiche, tra le aule didattiche e lesterno. Il legame visuale cos con lintervento del vetro viene mantenuto in un modo permanente.
Nella scuola media Oost di tipo Montessori a Amsterdam costruitta da Herman Hertzberger tra il 1993 e il 1999 viene introdotto questelemento sensibile e importante della chiarezza e della trasparenza, con delle pareti vetrate ma soppratutto la visibilit dai corridoi di tutto ci che capita allinterno delledificio.
Crea chiarezza e trasparenza allinterno delledificio. Non esistono spigoli scuri. Non esistono aule chiuse con una morfologia di prigione dove prevale loscurit per i prigionieri e la visione per gli unici guardiani. Invece tutti hanno la stessa possibilit di vedere tutto e tutti.
Chi guardo? Cosa guardo? Chi mi guarda? Vivo in comunit ed normale sapere che gli altri esistono. Dovo sono? Basta dare un occhiata per orientarmi. Infatti cortili, con le loro particolarit, permettono subito di capire dove sono.
La trasparenza e il corridoio che distribuisce un unica striscia di aule permettono anche di togliere leffetto labirinto.
Cos lalunno ha la possibilit di svolgere le sue proprie attivit personali o di andare a lezione, senza mai dimenticare che partecipa ad un tutto, ad un insieme. Niente viene nascosto, ne dai bambini, ne ai bambini. Lunit viene quindi rinforzata da questo reciproco ed uguale trattamento.
Rif. V-29 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrio
Rif. V-30 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrio
Rif. V-31 Scuola media Oost a Amsterdam - Sezione dellatrioFig. V-55 Chi guardo; chi mi vede? - Sezione di un blocco su piloti
FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER
FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER
FONTE : H. HERTBERGER, A. DE SWAAN, THE SCHOOLS OF H. HERTZBERGER
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Fig. V-56 Dalle scale si vedono le piazze
Fig. V-57 Dalle piazze si vedono le scale
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Fig. V-58 Vista di un aula di studio da un corridoio
Fig. V-59 Una vista della piazza centrale - il corridoio aperto sullesterno
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3. SPAZIO PROTETTO
Come gi indicato nella premessa di questa parte, lo spazio scolastico deve garantire serenit e protezione a tutta la comunit educativa, senza peraltro creare una barriere tra il mondo reale ed una comunit utopica tagliata da tutto.
Abbiamo visto che il trattamento della zona dingresso e il progetto architettonico permettono di mantenere il legame col mondo reale. Ma quale il sentimento dei bambini allinterno del cortile? Quale lorizzonte che si offre ai loro occhi? Dai cortili? Dalle aule? Dai corridoi ai piani superiori?
Durante la fase preliminare abbiamo incontrato nel suo studio larchitetto Louis Soria, autore del collge Rosa Luxemburg a Aubervilliers (Francia) del 1998. Allinterno dellatrio dingresso ha disposto di fronte allarrivo una grande scala monumentale. Ci ha spiegato che cos la solennit dello studio viene sottolineata, che la scala da anche allalunno la possibilit di capire che ci che sta per avvenire importante.
Fig. V-62 Una vista della piazza centrale - ledificio occuppa la vista
Fig. V-60 Collge Rosa Luxemburg - Vista dellIngresso Fig. V-61 Collge Rosa Luxemburg - Vista dellAtrio di Accoglienza con la scala che porta verso i spazi didattici
FONTE : ATLAS DEL COLLGES DU 93 FONTE : ATLAS DEL COLLGES DU 93
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Fig. V-63 Una vista verso la piazza centrale - lorizzonte si apre verso sud, accogliendo il sole
Fig. V-64 Un corridoio - la luce attira verso una vista e lorizzonte
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E. LUOGO DI APPRENDIMENTO E APPRENDIMENTO DEL LUOGO
Luogo di apprendimento perch un collge : suo carattere intrinseco. Ma al di la di questaspetto, il nostro progetto cerca di proporre delle possibilit, delle configurazioni, che potranno rispondere e coincidere con i desideri degli utenti, sia professori che alunni. Ma tale processo presuppone che gli utenti riescono ad appropriarsi il luogo didattico, quindi capire come funziona ledificio.
Queste possibilit vengono proposte attraverso tre livelli - tre scale - sia spaziali che temporali. La prima quindi quella dellimmediatezza e del sopporto piccolo : lincontro del muro e del pennarello. La seconda pi longa gi e spazialmente pi importante : adattare i luoghi di lavoro attraverso larredamento, ecc. La terza attraverso un progetto pi ampio : lo smontamento e ri-montamento totale o parziale dalle pareti divisorie al livello degli spazi dedicati allinsegnamento generale...
1. IL NUOVO RUOLO DEL MURO : SOPPORTO PER LESPRESSIONE
Abbiamo potuto incontrare Jean-Michel Grevoul, responsabile della MIDAP 93 Mission Dpartementale dAnimation Pdagogique Missione Provinciale di Animazione Pedagogica della Seine-Saint-Denis. I pedagoghi sono, almeno in Francia, maggiormente dei professori dellelementare e del secondario, e cercano di proporre allinterno di strutture scolastiche con dei gruppi di professori interessati, delle prove di innovazioni pedagogiche.
Durante la discussione, limportanza di fare sentire allalunno che stia al centro delle preoccupazioni apparsa molte volte. Ed anche importante riuscire a valorizzare lespressione
dei bambini, attraverso delle creazioni artistiche che possono essere esposte dopo, oppure delle realizzazioni di poster di sintesi storici o scientifici...
Dopo arriva anche la problematica della smaterializzazione del sopporto pedagogico, come la lavagna oppure lo schermo attaccato al muro, con lo sviluppo sempre pi forte delle tecnologie informatiche.
Lidea quindi quella di approfittare di questa concomitanza di bisogni molto diversi per portare una soluzione che pu soddisfare entrambi problemi. La parete diventa il sopporto pedagogico. Sulla parete non viene pi soltanto attaccata la carta geografica che viene usata una volta allanno oppure i disegni cos che prendono la polvere durante qualche mese.
La parete come sopporto pedagogico, cio grazie ad una finitura facilmente lavabile, ripristinabile, sulla quale si pu scrivere col pennarello cancellabile, oppure usare un proiettore, proiettore che pu essere per un uso statico come la semplice proiezione di un film oppure dinamico con dei sensori integrati che analizzano i movimenti di un pennarello speciale direttamente in contatto con la parete classica e senza lingombro di un materiale pesante e vincolante.
Il materiale usato come rivestimento una lastra dacciaio smaltato. Cos con dei magneti, tutti i materiali possibili possono essere esposti. La superficie cos anche molto facilmente lavabile e didattica. Tutti si possono esprimere. Il bambino cos riesce a costruire e a strutturare lambiente nel quale deve vivere pi di 8 ore al giorno.
Fig. V-65 Lo schermo smaterializzato Fig. V-66 Uno strumento sempre al servizio della pedagogia
Fig. V-67 Yayoi Kusama for the Queensland Art Gallerys - pian piano lo spazio acquisto - inizio
Fig. V-68 Yayoi Kusama for the Queensland Art Gallerys - pian piano lo spazio acquisto - dopo qualche tempo
FONTE : WWW.POLYVISION.COM
FONTE : NATASHA HARTH FONTE : NATASHA HARTH
FONTE : WWW.POLYVISION.COM
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O2. OFFRIRE DELLE POSSIBILIT
Il bambino pu organizzare il suo spazio al livello visivo. Abbiamo anche visto che molti spazi diversi erano proposti ai bambini in termine di ambienti e di tipo di attivit.
Al di la di questi aspetti, era anche necessario integrare il possibile cambiamento della pedagogia. Gi durante una giornata classica, di solito un aula viene dedicata alla stessa materia ma allinterno di questa materia, delle attivit molto diverse possono svolgersi. Si chiama pedagogia differenziata ( pdagogie diffrencie) dove allinterno della stessa lezione, gruppi di alunni non effettuano gli stessi lavori : delle ricerche su internet, dei lavori dinvenzione durante una lezione di francese ad esempio.
Allinterno dei suoi progetti, anche perch sono al servizio di un certo tipo di pedagogia, la Montessori, Hermann Hertzber articola sempre i spazi didattici, con lesterno ma anche nella loro organizzazione interna, facilmente modulabile, e in grado di permettere lo svolgimento di pi attivit alla volta.
Abbiamo anche visto che le tecnologie informatiche sono sempre pi integrate allinterno della pedagogia. Prima esistevano delle aule specializzate dedicate allo strumento informatico. Adesso tutte le aule vengono attrezzate in almeno 15 posti computer personali per almeno quindi la meta di una classe completa.
Quindi il dimensionamento delle aule e il loro arredamento stato concepito per poter accogliere tutti questi cambiamenti che si possono fare a scala quotidiana.
Fig. V-69 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione b con 28 allievi
Fig. V-72 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione d con 28 allievi
Fig. V-73 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione e con 28 allievi
Fig. V-71 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione a con 28 allievi
Fig. V-70 Studio delle diverse disposizioni delle tavole allinterno di un aula: configurazione c con 28 allievi
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3. FLESSIBILIT E MODULARIT
Finalmente, i temi precedentemente elencati (una pedagogia differenziata, dei bisogni in permanente evoluzione) sono stati integrati allintero spazio dedicato allo studio generale, perch luogo di maggiore potenziale di cambiamento a livello pedagogico. Cos lo schema a classe, attraverso le nostre discussioni con i pedagoghi del Midap ma anche con Marie-Claude Derouet Besson (ex Matre de Confrence presso lINRP, Institut National pour la Recherche Pdagogique - Istituto Nazionale per la Ricerca Pedagogica), apparso come potenzialmente efemere.
Quindi a cosa serve creare delle aule che verranno tra poco distrutte oppure non creare delle aule di cui si avr bisogno subito ?
Attraverso le nostre ricerche, ci siamo interessati al programma inglese diretto dal DfES (Department for Education and Skills - Ministero dellEducazione e delle Competenze) School for the Future - Scuole per il Futuro. Un progetto dello studio Alsop Architects ci ho particolarmente interessato.
Si vede lorganizzazione per cluster orizzontali e rettilinei, le circolazioni verticali disposte di mezzo alledificio in un grande atrio centrale. Le aule possono avere delle dimensioni molto diverse e quindi accogliere delle attivit molto diverse, ma sempre allinterno della stessa scuola.
Tre elementi architettonici consentono cos al nostro edificio di essere particolarmente modulare a medio e lungo termine.
Il primo composto dalle scale centrali e dalle piazze : consente una distribuzione da tutte le zone di studio a partire dalla piazza centrale e offre 12 accessi alle zone didattiche in totale.
Il secondo costituito dalle grandi platee e dal guscio esterno dei blocchi : i pilastri sono contenuti nel guscio. Cos nessun elemento permanente viene vincolare qualsiasi rifacimento delle zone interne.
Il terzo consiste nelle pareti interne : sono state studiate in modo tale da essere facilmente smontate, spostate o no.
Rif. V-32 Alsop - Involucro esterno
Rif. V-33 Alsop - Due configurazioni per lo stesso piano
Rif. V-34 Alsop - Sezione
Fig. V-74 I 3 stratti Fig. V-75 Il risultato finale
FONTE : BSF, SCHOOLS FOR THE FUTURE
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OVediamo cos che lo stesso spazio con i stessi materiali e
tecnologie costruttive riesce a proporre delle disposizioni che rispondono alla massima flessibilit e a un gran numero di poss ibili esigenze da parte degli utenti.
Ecco le varie disposizioni interne per il blocco centrale.
Fig. V-76 Configurazione di base con 4 aule di 60 m e un deposito
Fig. V-78 Configurazione con 5 aule di 50 m e un deposito
Fig. V-80 Configurazione con 2 aule di 60 m e 2 di 80 m
Fig. V-77 Configurazione con 1 aula di m e 4 di 50 m
Fig. V-79 Configurazione con 4 grandi aule di 70 m
Fig. V-81 Configurazione con un grande openspace a est che da accesso a 2 aule e un piccolo a ovest che da accesso a 3 aule
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Fig. V-82 Configurazione con 2 grandi aule
Fig. V-83 Configurazione con dei piccoli ambienti vetrati interni alle aule di studio
Fig. V-84 Configurazione con dei carrel disposti lungo la facciata sud
V. ELABORATI GRAFICI
A. PLANIVOLUMETRICO 235
B. PIANTE 2371. PIANO TERRA 237
2. PRIMO PIANO 239
3. SECONDO PIANO 241
C. PROSPETTI 243
D. SEZIONI 245
E. ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE 2471. PIANO TERRA 247
2. PRIMO PIANO 249
3. SECONDO PIANO 251
4. SUPERFICI EFFETTIVE PER POLO FUNZIONALE 253
F. ESEMPIO DI CONFIGURAZIONI DELLE AULE ALLINTERNO DEL BLOCCO CENTRALE 255
G. CONFIGURAZIONI GENERALI DEL POLO INSEGNAMENTO 261
H. SPACCATI ASSONOMETRICI 265
I. RENDER 273
In questa parte, lintero progetto viene illustrato tramite la selezione di un materiale grafico adatto.
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INDICE
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+9,0m
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+9,0m
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-0,9m -0,9m
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+13,5m+13,5m
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Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
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PLA
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OLU
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RIC
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A. PLANIVOLUMETRICOTAVOLA VI-1 PLANIVOLUMETRICO
PLANIVOLUMETRICO
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FUORI SCALA NORD
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CC
CC
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1240
160
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340
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1946
1765
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360
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1171
511
584
1174
553
295 285
180
170 170
240
1824
721
285
350
350
508
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341
1093
200
937
350
433545300
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355
615
670
670
670
670
310
310
310
220
180
180
200
220
272
21 m
UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE
22 mACCOGLIENZA
20 mSEGRETERIA
88 m
AULALETTURA / AUTODOCUMENTAZIONE
21 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
21 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
19 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
22 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
22 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
21 m
UFFICIO CONSIGLIERED'ORIENTAMENTO
16 m
LOCALE ARCHIVIO
10 mCIRCOLAZIONE
9 mBAGNO
9 mBAGNO
30 mCIRCOLAZIONE
5 m
LOCALEINFORMATICO
6 m
SPAZIOFOTOCOPIA
5 m
LOCALE MANUTENZIONE
20 mAULA RILASSO36 m
AULA RIUNIONE
26 mDIREZIONE
61 mSPAZIO DI ATTESA
18 m
UFFICIODELL'INFERMIERA
16 mAMBULATORIO
16 mUFFICIO DEL MEDICO
15 m
UFFICIODELLASSISTENTE
SOCIALE
10 m
BAGNO/DOCCIAPER DISABILI
14 mAULA DI RIPOSO
17 m
SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO
17 m
SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO
29 m
SPAZIO PERLAVORO DIGRUPPO
17 m
SPAZIO PER LAVORO DIGRUPPO
62 m
AULA DI STUDIOMULTIMEDIALE
62 m
AULA DI STUDIOMULTIMEDIALE
27 m
ATRIO
12 m
LOCALE SPAZZATURA
27 m
AUTORIMESSA
27 m
AUTORIMESSA
27 m
AUTORIMESSA
27 m
AUTORIMESSA
27 m
AUTORIMESSA
27 m
AUTORIMESSA
85 mAULA DI TECNOLOGIA
50 mDEPOSITO
81 mAULA DI TECNOLOGIA
55 mBAGNO
55 mBAGNO
25 m
UFFICIO DEI SORVEGLIANTI
17 mCIRCOLAZIONE
16 m
AULA PERATTIVIT DI
GRUPPO
12 m
UFFICIO DELREFERENTE
57 mFOYER DEGLI ALLIEVI
23 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
23 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
23 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
23 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
12 m
SP
OG
LIA
TOIO
PR
OFE
SSO
RE
13 m
SP
OG
LIA
TOIO
PR
OFE
SSO
RE
15 m
UFFICIOPROFESSORE
16 mLOCALE TECNICO
9 mCIRCOLAZIONE
98 mATRIO D'ACCOGLIENZA
9 mBAGNO9 mBAGNO
16 mPORTINERIA
76 m
ATRIO D'ACCOGLIENZA
15 m
UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE
16 m
UFFICIOCONSIGLIERE PERL'ORIENTAMENTO
19 m
UFFICIO CONSIGLIEREPRINCIPALE D'EDUCAZIONE
18 mAULA PER COLLOQUI CON I GENITORI
24 m
AULA DELLEASSOCIAZIONI
55 m
AULA MOSTRA
70 m
ATRIO D'ACCOGLIENZA
21 m
RISERVA
152 m
AULA POLIVALENTE
12 mLOCALE TECNICO
33 m
ACCOGLIENZA
55 mDISTRIBUZIONE
278 m
MENSA ALLIEVI
40 mMENSA ADULTI
21 m
RICEVIMENTO DELLEDERRATE ALIMENTARI
7 m
RISERVA FRIGORIFERA
7 m
RISERVA
26 m
PREPARAZIONE
84 mCIRCOLAZIONE
7 mLOCALE SPAZZATURA
7 m
DEPOSITO PIATTIPULITI
30 mPULIZIA PIATTI
9 m
LOCALEMANUTENZIONE
SPAZI VERDI
23 m
LOCALE SPAZZATURAGENERALE
23 m
AUTORIMESSA MACCHINADI SERVIZIO
4 mBAGNO
4 mBAGNO
75 mCIRCOLAZIONE
43 m
LABORATORIO DIMANUTENZIONE
46 m
CIRCOLAZIONE
9 m
SP
OG
LIA
TOIO
PR
OFE
SSO
RE
16 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
16 m
SPOGLIATOIOALLIEVI
65 m
PODUZIONE INDUSTRIALEZONA 1B
30 m
PRODUZIONE INDUSTRIALEZONA 2
153 m
PRODUZIONE INDUSTRIALEZONA 1A
39 mLOCALE PER IL PERSONALE
20 m
SPOGLIATOIO20 m
SPOGLIATOIO
5 m
BAGNO
3 m
BAGNO
51 mCIRCOLAZIONE
18 mIAS A8
60 m
IAS B
56 mIAS A3
15 mIAS A1
19 mIAS A2
41 m
IAS A7
32 mIAS A4
13 mIAS A5
14 m
IAS A6
65 mRISERVA
13 m
SPAZIO DI LAVORO DIGRUPPO
191 m
AULA DIDOCUMENTAZIONE E DI
INFORMAZIONE
5 m
SPAZIO FOTOCOPIA
26 mDEPOSITO ESTERNO
347 mPALESTRA
251 m
PIAZZA INTERNA
7 mCIRCOLAZIONE
10 mLOCALE TECNICO
9 m
CIRCOLAZIONE
10 m
BAGNO
10 mBAGNO
25 m
LOCALEASSETTAMENTO
6 m
BAGNO
17 mCIRCOLAZIONE
7 mBAGNO
9 m
LOCALETECNICO
115 m
RIMESSA PER LE BICIDEGLI ALLIEVI
18 m
RIMESSA PER LE BICI DELPERSONALE
11 m
SPAZIODOCUMENTALISTA
6 m
BAGNO
9 m
SP
OG
LIA
TOIO
PR
OFE
SSO
RE
165 m
PIAZZA ESTERNA
168 m
CORTILE DI SERVIZIO
147 m
ALLOGGIO
96 m
RAMPA DI ACCESSO
33 m
PLATAFORMA DELLA RAMPA
187 m
CORTILE DI SERVIZIO
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
-0,9m -0,9m
237
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
pia
nte
b. piante1. piano terratavola vi-2 pianta piano terra
pianta piano terra (+/- 0,0m)
30 m
fUori Scala norD
AA
AA
AA
DD
DD
DD
BBBB
BB
CC
CC
CC
27 mUFFICIO DEL PRINCIPALE
19 mSEGRETERIA
117 mCIRCOLAZIONE
22 mUFFICIO DEL
PRINCIPALE-ASSISTENTE
22 m
UFFICIO DELDIRETTORE
DELLA SIGPA
20 mACCOGLIENZA
25 mLOCALE FOTOCOPIE
20 mLOCALE ARCHIVIO
49 mSPAZIO DI RILASSO
10 mBAGNO
20 mSEGRETARIA
20 mUFFICIO DELLINTENDENTE
20 m
UFFICIO IGIENE ESICUREZZA
11 m
LOCALEFORNITURE
22 m
SPAZIOARMADIETTTI
13 m
AULA DILAVORO
INDIVIDUALE
63 m
SPAZIO DI LAVOROCOLLETTIVO
29 mAULA DI RIUNIONE
20 mAULA DI RIUNIONE SIGPA
119 mALLOGGIO
54 mATRIO
212 mALLOGGIO
104 mCIRCOLAZIONE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
62 mCIRCOLAZIONE
33 m
AULA PER LA CLASSE DIMODULE-RELAIS
33 m
AULA PER ACCOGLIERE GLI ESCLUSI
30 mCIRCOLAZIONE
29 m
LOCALEMANUTENZIONE
SECONDARIO
65 mAULA SIGPA
65 mAULA SIGPA
65 mAULA SIGPA
33 mDEPOSITO
93 m
CIRCOLAZIONE
123 m
CIRCOLAZIONE
87 mAULA DI SCIENZA
87 mAULA DI SCIENZA
87 mAULA DI SCIENZA
87 mAULA DI SCIENZA
22 m
AULA DIPREPARAZIONE
22 m
AULA DIPREPARAZIONE
30 mCIRCOLAZIONE
29 m
RIPARTITORESECONDARIO
33 mDEPOSITO
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
33 mDEPOSITO
29 mBAGNO
29 mBAGNO
71 mCIRCOLAZIONE
92 mCIRCOLAZIONE
10 mBAGNO 9 m
CIRCOLAZIONE
13 mBAGNO
102 mCIRCOLAZIONE
240
546
150
570
250
2014
390
1140
250
560
199
250
300
670
300
300
300
430
735
670
670
670
670
670
250
340
500
340
500
470
633633
330
565
250
290
250
352 345 705 713 345200
345
840
235
300
200
875
875
875
875
875
875
875
875
875
875
875
875
875
875
345
840
713 705345
705 713
2210
975
1190
250
3290 1190 4370
250
250
250
200
345
235
300
200
953 225 945 945 225 953
713
705
345
713
875
875
875
875
779
404
405
779
250
2520
713
705
345
705
713
875
875
875
875
875
250
3240
560
565
498 400
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+4,5m
+4,5m
+4,5m
+4,5m
-0,9m -0,9m
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
239
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
pia
nte
2. priMo pianotavola vi-3 pianta priMo piano
pianta priMo piano (+4,5m)
30 m
fUori Scala norD
AA
AA
AA
DD
DD
DD
BBBB
BB
CC
CC
CC
713
875
705 713
875
875
875
875
875
875
875
875
875
350
840
195
295
235
340
713 705
345
875
704 713
345
840
200
295
235
345
953 465 953
250
250
250
2210 1190
250
3290 1190
250
713
705
875
875
779
404
405
779
713
705
345
875
875
875
250
250
1850
1490
122 m
ALLOGGIO
29 m
LOCALEMANUTENZIONE
SECONDARIO
29 m
RIPARTITORESECONDARIO
30 mCIRCOLAZIONE 30 m
CIRCOLAZIONE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
51 mCIRCOLAZIONE
62 mCIRCOLAZIONE
13 mCIRCOLAZIONE
33 mDEPOSITO
41 mCIRCOLAZIONE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
89 m
AULA PER LE ARTE PLASTICA
44 mRISERVA
87 mAULA DI MUSICA
69 mCIRCOLAZIONE
33 mDEPOSITO
93 mCIRCOLAZIONE
29 mBAGNO
29 mBAGNO
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
65 mAULA SEMPLICE
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+/- 0m
+4,5m
+4,5m
+4,5m
+4,5m
+9,0m
+9,0m
+9,0m
+9,0m
+9,0m
+9,0m
-0,9m -0,9m
+9,0m
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
Rue H
enri Barbusse
241
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
pia
nte
3. SeconDo pianotavola vi-4 pianta SeconDo piano
pianta SeconDo piano (+9,0m)
30m
fUori Scala norD
243
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
pro
spet
ti
c. prospettitavola vi-5 prospetti
prospetti
+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m
+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m
+ 9,0m+ 9,0m+ 9,0m
+ 13,5m
+/- 0,0m+/- 0,0m
+/- 0,0m
+ 4,5 m
+ 9,0 m + 9,0 m + 9,0 m + 9,0 m
+ 13,5 m + 13,5 m
+/- 0,0m
+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m
+/- 0,0m +/- 0,0m+/- 0,0m
+ 8,5m+ 9,0m + 9,0m + 9,0m
+ 13,5m+ 13,5m
+ 4,5m + 4,5m + 4,5m
+13,5m +13,5m
+9,0m +9,0m +9,0m+8,5m
+/- 0,0m+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m
+4,5m +4,5m
prospetto sUD
prospetto oest
prospetto NorD
prospetto est
25 m
25 m
25 m
25 m
fUori scala
fUori scala
fUori scala
fUori scala
245
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
sezi
oN
i
D. sezioNitavola vi-6 sezioNi
sezioNi
+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m
- 0,9m
+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m
+ 9,0m + 9,0m + 9,0m + 9,0m
+ 13,5m+ 13,5m+ 13,5m
- 0,9m
+/- 0,0m+/- 0,0m+/- 0,0m
+ 4,5m + 4,5m
+ 9,0m + 9,0m+ 9,0m
+ 4,5m
+ 13,5m+ 13,5m
+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m
+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m+ 4,5m
+ 8,5m+ 9,0m+ 9,0m
+ 13,5m
+/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m +/- 0,0m
+ 4,5m + 4,5m + 4,5m + 4,5m
+ 9,0m + 9,0m + 9,0m
+ 13,5m
- 0,9m- 0,9m
+/- 0,0m
+ 8,5m
sezioNe DD verso sUD
sezioNe cc verso ovest
sezioNe bb verso NorD
sezioNe aa verso est
parcHeggio
parcHeggio
cortile Di servizio sigpa piazza ceNtrale bagNi giarDiNo NorDpolo iNsegNaMeNto
polo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtocortile coperto cortile copertorUe H. barbUsse iNgresso piazza DiNgresso
polo iNsegNaMeNto
polo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtopolo iNsegNaMeNto
cortile coperto piazza cDi piazza ceNtrale
MeNsapiazza cDipolo iNsegNaMeNto
raMpa Di accesso
polo iNsegNaMeNto
cortile Di servizio
piazza sport
25 m
25 m
25 m
25 m
fUori scala
fUori scala
fUori scala
fUori scala
cortile coperta cortile copertoparcHeggio
piazza cDi iNgresso rUe H. barbUsseaMMiNistrazioNe
piazza DiNgressopiazza ceNtralepiazza sportpistapolo iNsegNaMeNto polo iNsegNaMeNtopolo iNsegNaMeNto
247
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
or
ga
Niz
zazi
oN
e fU
Nzi
oN
ale
e. orgaNizzazioNe fUNzioNale1. piaNo terratavola vi-7 piaNta fUNzioNale piaNo terra
piaNta piaNo terra
25 m
scala 1:500 NorD legeNDa
Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi
Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento
Polo Direzione ed Inquadramento
249
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
or
ga
Niz
zazi
oN
e fU
Nzi
oN
ale
2. priMo piaNotavola vi-8 piaNta fUNzioNale priMo piaNo
piaNta priMo piaNo
25 m
scala 1:500 NorD legeNDa
Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi
Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento
Polo Direzione ed Inquadramento
legeNDa
Polo accoglienza Spazi esterni Polo Collge aperto Polo Vita ScolasticaPolo Insegnamento SIGPA (Sezione dInsegnameto Generale e Professionale adatta) Alloggi
Mensa scolastica ManutenzioneServizio Medico-SocialeCentro di Informazione e di Orientamento
Polo Direzione ed Inquadramento
251
ela
bo
rat
i gr
afi
ci
or
ga
Niz
zazi
oN
e fU
Nzi
oN
ale
3. secoNDo piaNotavola vi-9 piaNta fUNzioNale secoNDo piaNo
piaNta secoNDo piaNo
25 m
scala 1:500 NorD
codice Nome spazio livello Superficie
polo college apertoACCOGLIENZA
PCO1 Atrio d'accoglienza Piano 0 70,33PCO2 Bagno Piano 0 26,75
CASA DEI GENITORIPCO6 Aula delle associazioni Piano 0 23,87
AULA MOSTRAPCO7 Aula mostra Piano 0 54,79
AULA POLIVALENTEPCO0 Distribuzione Piano 0 8,55PCO3 Aula polivalente Piano 0 151,81PCO4 Locale tecnico Piano 0 12,37PCO5 Riserva Piano 0 21
SPAZI SPORTIVIPCO0 Distribuzione Piano 0 17,46PCO8 Palestra Piano 0 346,72PCO9 Locale assettamento Piano 0 25,3PCO10 Spogliatoio allievi Piano 0 92,28PCO11 Bagno Piano 0 30,08PCO12 Ufficio professore Piano 0 15,39PCO13 Spogliatoio professore Piano 0 25,06PCO14 Deposito esterno Piano 0 26,03PCO16 Atrio d'accoglienza Piano 0 98,04
polo accoglieNzaACCOGLIENZA DEI GENITORI
ACC5 Aula per i colloqui con i genitori
Piano 0 18,18
ATRIO D'ACCOGLIENZAACC1 Piazza esterna Piano 0 165,43ACC2 Piazza interna Piano 0 251,19ACC3 Atrio d'accoglienza Piano 0 76,09ACC4 Portineria Piano 0 15,54
polo vita scolasticaBIBLIOTECA
CDI0 Distribuzione Piano 0 9,15CDI1 Aula di documentazione e
di informazionePiano 0 190,99
CDI2 Spazio documentalista Piano 0 11,22CDI3 Spazio fotocopia Piano 0 5,15CDI4 Spazio per lavori di gruppo Piano 0 79,33CDI5 Ufficio consigliere per
l'orientamentoPiano 0 16,34
VITA SCOLASTICABagni allievi
VSC8 Bagno Piano 0 109,2VSC9 Bagno 115,5
Vie scolastica allieviVSC6 Foyer degli allievi Piano 0 57,33VSC7 Aula di attivit di gruppo Piano 0 16,05
Vita scolastica inquadramentoVSC0 Distribuzione Piano 0 16,8VSC1 Ufficio consigliere principale
d'educazionePiano 0 54,51
VSC2 Ufficio dei sorveglianti Piano 0 24,54
codice Nome spazio livello SuperficieVSC3 Ufficio del referente Piano 0 11,97VSC4 Aula di studio multimediale Piano 0 123,48VSC5 Spazio per lavori di gruppo Piano 0 13
polo DirezioNe, gestioNe eD iNQUaDraMeNtoDIREZIONE ED INQUADRAMENTO PEDAGOGICO
Direzione del collegeAEP1 Ufficio del principale Piano 1 26,56AEP2 Ufficio del principale-
assistentePiano 1 21,51
AEP2bis Ufficio del direttore della SIGPA
Piano 1 21,51
AEP3 Segretaria Piano 1 18,65AEP4 Locale archivio Piano 1 19,99
InsegnantiAEP8 Spazio armadiettti Piano 1 22,42AEP9 Spazio di lavoro collettivo Piano 1 63,36
AEP10 Aula di lavoro individuale Piano 1 13,08Intendenza
AEP5 Ufficio dell'intendente Piano 1 20,1AEP6 Segretaria Piano 1 20,1AEP7 Ufficio igiene e sicurezza Piano 1 20,1
Locali comuniAEP0 Distribuzione Piano 1 228,06AEP11 Accoglienza Piano 1 19,94AEP12 Spazio di rilasso Piano 1 49,25AEP13 Aula di riunione Piano 1 28,81
AEP13bis Aula di riunione SIGPA Piano 1 20,1AEP14 Locale fotocopie Piano 1 24,91AEP15 Locale forniture Piano 1 11,16AEP16 Bagno Piano 1 32,43
SERVIZIO MEDICO-SOCIALEAccoglienza
SMS1 Spazio di attesa Piano 0 60,96SMS2 Bagno/doccia per disabili Piano 0 9,91
InfermeriaSMS3 Ufficio dell'infermiera Piano 0 17,95SMS4 Ambulatorio Piano 0 16,21SMS5 Aula di riposo Piano 0 14,3UfficiSMS6 Ufficio del medico Piano 0 15,61SMS7 Ufficio del assistente
socialePiano 0 14,79
SERVIZI MANUTENZIONELocali comuni
SEN0 Distribuzione Piano 0 75,32Locali di manutenzione
SEN1 Laboratorio della manutenzione
Piano 0 42,75
SEN2 Riserva Piano 0 64,81SEN3 Autorimessa macchina di
servizioPiano 0 23,04
Locali per il personale di manutenzioneSEN4 Locale per il personale Piano 0 39,26SEN5 Spogliatoio personale Piano 0 39,21
codice Nome spazio livello SuperficieSEN6 Bagno Piano 0 8,58
Locali tecniciSEN8 Ripartitore secondario 57,96SEN9 Locale manutenzione
secondario58,38
SEN9 Locale manutenzione spazi verdi
Piano 0 8,6
SEN9 Locale tecnico Piano 0 18,58SEN11 Locale spazzatura generale Piano 0 23,04SEN12 Locale tecnico Piano 0 15,6
polo iNsegNaMeNtoPOLO INSEGNAMENTO GENERALE
ENG1 Aula semplice 1372,18ENG2 Deposito 130,68ENG3 Aula per la classe di
Module-RelaisPiano 1 32,67
ENG4 Aula per accogliere gli esclusi
Piano 1 32,67
POLO INSEGNAMENTO ARTISTICOPEA1 Aula per le arti plastiche Piano 2 89,18PEA2 Aula di musica Piano 2 87,16PEA3 Riserva Piano 2 43,56
POLO INSEGNAMENTO SCIENTIFICOENS1 Aula di scienza Piano 1 348,52ENS2 Aula di preparazione Piano 1 43,56
POLO INSEGNAMENTO TECNOLOGICOENS3 Aula di tecnologia Piano 0 165,48ENS4 Deposito Piano 0 50,4
LOCALI COMUNIENS0 Distribuzione 817,64SEN Centrale termica Piano -1 299,25
sigpa (sezione d'insegnameto generale e profession-ale adatta)
POLO LABORATORI SPECIFICI SECONDO IL SET-TORE PROFESSIONALE
IASA1 IAS A1 Piano 0 15,14IASA2 IAS A2 IAS A2 Piano 0 19,08IASA3 IAS A3 Piano 0 56,14IASA4 IAS A4 Piano 0 32,2IASA5 IAS A5 Piano 0 12,82IASA6 IAS A6 Piano 0 14,4IASA7 IAS A7 Piano 0 40,6IASA8 IAS A8 Piano 0 17,76IASB IAS B Piano 0 59,51PI1A Produzione industriale zona
1APiano 0 152,63
PI1B Produzione industriale zona 1B
Piano 0 64,87
PI2 Produzione industriale zona 2
Piano 0 29,8
SEGP0 Distribuzione Piano 0 97,07SEGP1 Spogliatoio allievi Piano 0 31,01SEGP2 Spogliatoio professore Piano 0 17,36
POLO LOCALI GENERALI INVARIABILIENG0 Distribuzione Piano 1 71,19
codice Nome spazio livello SuperficieENG1 Aula SIGPA Piano 1 196,02ENG2 Deposito Piano 1 32,67
gli allogiLOG0 Atrio 81,07LOG0 Distribuzione Piano 1 103,93LOG0 Locale spazzatura Piano 0 11,82LOG1 Alloggio 599,83LOG3 Autorimessa Piano 0 159,79
MeNsa scolasticaCUCINA
CUC0 Distribuzione Piano 0 90,72CUC1 Ricevimento delle derrate
alimentariPiano 0 20,79
CUC2 Riserva Piano 0 7CUC3 Riserva frigorifera Piano 0 7CUC4 Preparazione Piano 0 25,54CUC5 Deposito piatti puliti Piano 0 7,07CUC6 Locale spazzatura Piano 0 7,07CUC7 Pulizia piatti Piano 0 30,46
AULA MENSARES1 Accoglienza Piano 0 33,39RES2 Mensa allievi Piano 0 278,05RES3 Mensa adulti Piano 0 40,38RES4 Bagno Piano 0 8RES5 Locale manutenzione Piano 0 3,4RES6 Distribuzione Piano 0 55,19ceNtro Di iNforMazioNe e Di orieNtaMeNtoM0 Distribuzione Piano 0 120,8M1 Accoglienza Piano 0 21,84M2 Segreteria Piano 0 20,12M3 Aula lettura/
AutodocumentazionePiano 0 88,1
M4 Ufficio consigliere d'orientamento
Piano 0 124,93
M5 Direzione Piano 0 25,64M6 Aula riunione Piano 0 35,79M7 Spazio fotocopia Piano 0 5,77M8 Aula rilasso Piano 0 20,09M9 Locale archivio Piano 0 16,47M10 Locale informatico Piano 0 5,31M11 Locale manutenzione Piano 0 5,45M12 Bagno Piano 0 18,06
gli spazi esterNiI parcheggi
EXT0 Piataforma della rampa Piano 0 33,05EXT0 Rampa di accesso Piano -1 96,46EXT4 Rimessa per le bici degli
allieviPiano 0 114,63
EXT5 Rimessa per le bici del personale
Piano 0 18,11
EXT6 Parcheggio Piano -1 1886,73EXT7 Cortile di servizio Piano 0 355,06
253
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4. sUperfici effettive per polo fUNzioNaletavola vi-10 sUperfici effettive per polo fUNzioNale
sUperfici effettive per polo fUNzioNale
piaNta piaNta
piaNta piaNta
tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici
tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici
legeNDa legeNDa
legeNDa legeNDa
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
4 AULE + DEPOSITOAula 4 6 x 8 = 48 69,12
Deposito 1 3 x 8 = 24 34,56
Corridoio = 54 77,76
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaulaORIGINARIA CON SPAZI INTERNIAula 3 7 x 8 = 56 80,64
Aula 1 6 x 8 = 48 69,12
Corridoio 54 77,76
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
4 AULEAula 3 7 x 8 = 56 80,64
Aula 1 6 x 8 = 48 69,12
Corridoio = 54 77,76
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
4 AULE CON UNA RIENTRENZAAula 1 7 x 8 = 56 80,64
Aula 1 6 x 8 = 48 69,12
Aula 2 7 x 5 = 35 50,4
Corridoio = 96 138,24
10m 10m
10m 10m
30m 30m
30m 30m
40m 40m
40m 40m
50m 50m
50m 50m
60m 60m
60m 60m
80m 80m
80m 80m
100m 100m
100m 100m
170m 170m
170m 170m
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f. eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtraletavola vi-11 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 1Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.
coNfigUrazioNe a coNfigUrazioNe b
coNfigUrazioNe c coNfigUrazioNe c
piaNta piaNta
piaNta piaNta
tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici
tabella Delle sUperfici tabella Delle sUperfici
legeNDa legeNDa
legeNDa legeNDa
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
5 AULE + DEPOSITOAula 5 5 x 8 = 40 57,6
Aula 1 2 x 8 = 16 23,04
Corridoio = 54 77,76
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
5 AULEAula 4 5 x 8 = 40 57,6
Aula 1 7 x 8 = 56 80,64
Corridoio = 54 77,76
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
2 OPEN SPACEAula 2 6 x 5 = 30 43,2
Aula 1 7 x 5 = 35 50,4
Open space 1 7 x 5 = 35 50,4
Aula 2 8 x 5 = 40 57,6
Open space 1 6 x 10 = 60 86,4
tipo di spazio Numero larghezza profondit Numero di moduli di 1,2x1,2mSuperficie unitaria
per unaula
OPEN SPACE CENTRALEAula 3 7 x 5 = 35 50,4
Aula 1 6 x 5 = 30 43,2
Carrel 7 3 x 2 = 6 8,64
Corridoio = 93 133,92
10m 10m
10m 10m
30m 30m
30m 30m
40m 40m
40m 40m
50m 50m
50m 50m
60m 60m
60m 60m
80m 80m
80m 80m
100m 100m
100m 100m
170m 170m
170m 170m
circ. circ.
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tavola vi-12 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 2Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.
coNfigUrazioNe D coNfigUrazioNe e
coNfigUrazioNe f coNfigUrazioNe g
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le
piaNta
piaNta
tabella Delle sUperfici
tabella Delle sUperfici
legeNDa
legeNDa
tipo di spazio Numero larghezza profondit
Numero di moduli di 1,2x1,2m
Superficie unitaria per
unaula
2 GRANDE AULEAula 1 14 x 10 = 140 201,6Aula 1 13 x 10 = 130 187,2
tipo di spazio Numero larghezza profondit
Numero di moduli di 1,2x1,2m
Superficie unitaria per
unaula
2 VINCOLIAula 1 7 x 8 = 56 80,64Aula 2 7 x 10 = 70 100,8Aula 1 6 x 8 = 48 69,12Corridoio = 26 37,44
10m
10m
30m
30m
40m
40m
50m
50m
60m
60m
80m
80m
100m
100m
170m
170m
circ.
circ.
coNfigUrazioNe H
coNfigUrazioNe i
tavola vi-13 eseMpio Di coNfigUrazioNi Delle aUle alliNterNo Del blocco ceNtrale - 3Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel blocco centrale del polo insegnamento.
piaNte legeNDa
10m 30m 40m
50m 60m 80m
100m 170m circ.
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g. coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNtotavola vi-14 coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNto - 1Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel polo insegnamento globale.
coNfigUrazioNe 1
piaNte legeNDa
10m 30m 40m
50m 60m 80m
100m 170m circ.
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tavola vi-15 coNfigUrazioNi geNerali Del polo iNsegNaMeNto - 2Studio delle diverse configurazioni possibili per le zone di lavoro nel polo insegnamento globale.
coNfigUrazioNe 2
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H. spaccati assoNoMetricitavola vi-16 spaccato assoNoMetrico piaNo terra
spaccato assoNoMetrico Del piaNo terra
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tavola vi-17 spaccato assoNoMetrico priMo piaNo
spaccato assoNoMetrico Del priMo piaNo
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tavola vi-18 spaccato assoNoMetrico secoNDo piaNo
spaccato assoNoMetrico Del secoNDo piaNo
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tavola vi-19 spaccato assoNoMetrico iNsieMe
vista assoNoMetrica DelliNtero coMplesso
vista Del cortile Della biblioteca Dal tetto verDe sopra la MeNsa
vista DellUltiMa piazza
vista alliNterNo Della MeNsa
vista Della piazza ceNtrale Di UNa terrazza al secoNDo piaNo273
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reNDer