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L’ex Sanatoriosi trasformain centro benessere

Una progettazione mirata e consapevolequella dei giovani architetti toscani AndreaPontarelli e Paolo Morelli che, attraverso laloro tesi di laurea, hanno presentato unaproposta interessante: la riqualificazionedell’Ex Sanatorio Banti di Pratolino (FI) con-vertito in un Centro benessere all’avanguar-dia secondo i criteri della Bioclimatica. Nel-la relazione dei due progettisti la salubrità siconiuga con il risparmio energetico e il ri-sultato è un progetto che ha meritato una“menzione speciale” alla quinta edizione delPremio Internazionale Architettura Sosteni-bile Fassa Bortolo. A presentarlo in questoarticolo sono gli stessi autori.(NdR)

GENESI DEL PROGETTOAnalizzato lo stato attuale del complessoedilizio e raccolti i dati ambientali più im-portanti, abbiamo tentato di individuare unpossibile recupero funzionale della struttu-ra che, per quanto ormai da anni comple-tamente abbandonata, resta un edificio digrande pregio storico ed architettonico, ol-tre che un elemento ormai appartenente alpaesaggio circostante, come avvalorato dalvincolo paesaggistico che vige sull’area.La funzione ospedaliera non sarebbe potu-ta essere certamente riproposta perché datempo dislocata al comune di Vaglia (FI), edinoltre va ricordato che questo genere di

Una propostabioclimaticaper recuperarel’edificio Bantidi Pratolinoattualmentein statodi abbandono

Trasformazione dell’ex Sanatorio Banti in centro benessere come prevede la soluzione progettuale

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strutture, sono velocemente superate dalpunto di vista funzionale, perché devonoadattarsi alle nuove tecnologie ed ai sistemidi cura in continua evoluzione.A questa valutazione ne segue però un’al-tra: l’edificio si trova in una posizionestraordinaria e gode di tutte quelle caratte-ristiche che lo avevano eletto luogo idealeper la costruzione di una struttura per cureelioterapiche, il sanatorio appunto.Volendo in qualche modo rispettare il prin-cipio che ha guidato la costruzione dell’o-spedale Bindo De Vecchi, abbiamo pensatodi creare un centro per il benessere e la cu-ra della persona seguendo il significato chea questi concetti oggi giorno è attribuito.Ovvero che il benessere esteriore non è rag-giungibile in mancanza del benessere inte-riore, e che quest’ultimo non è certo con-seguibile nei luoghi metropolitani che fre-

Particolare della corte vista dal basso

Vista della Corte dall’alto

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quentiamo tutti i giorni; da qui la necessitàdi creare luoghi appositamente pensati peroffrire evasione fisica e mentale, e facilitarequesto processo di rilassamento, cui può se-guire il raggiungimento della salute fisica.Un concetto che avremmo potuto ereditaredal passato romano, “mens sana in corporesano”, ma che oggi si ispira al mondo orien-tale, che questa tradizione non l’ha mai per-sa.

PERCORSO FITNESSIl progetto propone la creazione di una ve-ra e propria struttura ricettiva, che oltre aiclassici servizi, prevede di rispondere agliintenti appena descritti con spazi apposita-mente organizzati: una palestra per l’attivi-tà fisica, che si completa con una piscinaolimpionica; un’area relax per trattamenti dibenessere e tecniche di rilassamento, chepossano sfruttare, ma non solo, i benefici ef-fetti dell’acqua (percorso termale).Le funzioni appena descritte non costitui-scono un palliativo per gli ospiti dell’alber-go, ma nell’intento progettuale rappresenta-no il principale motivo di attrazione per i vi-sitatori, anche giornalieri.

DISTRIBUZIONE DELLE FUNZIONI E GE-STIONE DEI COLLEGAMENTICosa questa che ha necessitato di partico-lare attenzione al momento della distribu-zione della funzioni e la gestione dei colle-gamenti. Pensiamo che un’offerta di questotipo possa costituire una scelta idonea an-che per la posizione che la struttura ha ri-spetto a Firenze ed i piccoli comuni limi-trofi.Se infatti 8Km sono una distanza accettabi-le anche per il turista interessato alla visitadella città rinascimentale, sono comunquesufficienti per veder cambiare il paesaggio,e passare dalla realtà cittadina a quella bo-scosa e verde dei colli circostanti.La prossimità al collegamento storico dellastrada statale bolognese costituisce poi unulteriore vantaggio, poiché attualmente es-sa è sfruttata soprattutto da chi, pur gravi-tando sulla città di Firenze, vive al di fuoridel centro abitato, e può avere interesse adavere lungo il percorso di rientro un offertadi servizi simile a quella che proponiamo.Infine la grande quantità di volumi e super-fici a disposizione ci ha consentito di com-prendere all’interno della struttura anche de-gli ambienti adibiti a conferenze, adeguata-mente dimensionati e con a disposizionetutti gli spazi di servizio necessari.Si tratta nel suo insieme di una strutturacomplessa sotto l’aspetto funzionale, che habisogno di grandi risorse energetiche ed idri-

Sanatorio negli anni ’40

prime fasi di cantiere nel maggio del 1937

Fronte est dell’attuale struttura

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che, e dunque l’applicazione dei principi edelle tecnologie connesse alla bioclimatica,considerato anche il tipo di servizi che si an-dranno ad offrire, diventa una scelta dalpunto di vista etico assolutamente necessa-ria.La fase progettuale è stata affrontata consi-derando i molteplici aspetti che sono emer-si durante l’approccio iniziale al tema.Le scelte sono state influenzate dall’attualestato di degrado dello stabile dell’ex sana-torio, e dai vincoli di tutela che derivano dalregolamento urbanistico. Se da un lato in-fatti le condizioni fatiscenti di molti elementideterminanti per l’efficienza dell’edificio,come i rivestimenti, le strutture, le chiusureesterne, scoraggiavano qualsiasi tentativo direcupero, dall’altra non era possibile igno-rare il valore storico dell’insieme edilizio,che è ancora del tutto apprezzabile.Abbiamo quindi immaginato un interventodi ristrutturazione edilizia, che pur obbli-gandoci a mantenere invariate le volumetrieed i profili dell’edificio, peraltro elementiestremamente caratterizzanti le architetturedegli anni ’30, ci lasciasse la libertà di in-tervenire sui tamponamenti, i rivestimenti, ladistribuzione, ecc. Punto di partenza dun-que per il procedimento di elaborazione ar-chitettonica è stato lo scheletro della strut-tura portante, che insieme ai solai, sono sta-ti oggetto di recupero e non di demolizio-ne.Premesso che il progetto architettonico equello bioclimatico non sono avvenuti inmodo indipendente fra loro, ed in momen-ti diversi, ci è sembrato opportuno comin-ciare dalla descrizione degli aspetti pura-mente architettonici, in modo da facilitarela comprensione delle scelte tecnologichedescritte successivamente.

NUOVA DESTINAZIONE DEGLI INTERNIPer stabilire la distribuzione degli interni, in-dividuare le funzioni ed i criteri di posizio-namento, è stato necessario fare riferimen-to a tipologie miste: la grande volumetria adisposizione ha infatti consentito di preve-dere diverse funzioni, che andavano inte-grate e rese compatibili fra loro.Volendo coordinare insieme la funzione al-berghiera, una struttura sportiva, un centrobenessere ed uno spazio conferenze, oc-correva prestare particolare attenzione allezone promiscue che le diverse funzioni do-vevano necessariamente condividere e con-temporaneamente fare in modo che certipercorsi fossero ben separati. Per tale ragio-ne gli spazi propriamente pubblici si trova-no al piano terra, o all’ultimo piano, doveperò sono raggiungibili da ingressi indipen-

Attuali condizioni dell’ex Sanatorio

Fronte ovest

Condizioni di degrado negli ambienti interni

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denti rispetto a quelli degli ospiti dell’al-bergo, per i quali si è ritenuto prioritariomantenere per quanto possibile privati, gliambienti di competenza. Se la necessità dirispettare lo schema strutturale ha in certicasi fortemente vincolato la fase progettua-le, va anche detto che la struttura distribu-tiva dell’ex ospedale Banti era guidata dal-la necessità di dover separare i percorsi deidegenti da quelli del personale ospedaliero,per ragioni sanitarie e funzionali, ed è per-tanto caratterizzata anche dalla presenza didiversi vani scala, che consentivano di col-legare verticalmente tutti i piani del corpoprincipale, elemento questo che è risultatoutile e che pertanto è stato mantenuto.Ad eccezione del piano quarto e del pianoterra, che in verità anche nella versione ori-ginaria presentavano delle varianti, per il re-sto la nuova soluzione progettuale mantie-ne lo schema distributivo esistente, caratte-rizzato dai corridoi centrali dei due corpilongitudinali, sui quali ora si affacciano ca-mere e suite dell’albergo.Il piano terra è per lo più occupato dal cen-tro benessere e questo sia per ragioni fun-zionali, come accorciare il più possibile ipercorsi all’interno della struttura da partedei visitatori, sia per ragioni strutturali.La struttura portante del complesso, infatti,avrebbe necessitato di interventi molto piùinvasivi rispetto a quelli previsti per potersopportare il carico delle piscine.Il corpo ad emiciclo, come nella ex struttu-ra sanatoriale, è destinato ad atrio di acco-glienza e smistamento dei visitatori, con al-cuni ambienti d’attesa, la segreteria, gli uf-fici gestionali, un guardaroba ed altri am-bienti di servizio.Dove il fianco di questo corpo si attesta sul-l’ala sinistra della struttura, si trova il prin-cipale vano di collegamento verticale, cherispetto alla versione originaria ha subito al-cuni cambiamenti: la scala infatti è stata ri-disegnata ad emiciclo e resa visibile dall’e-sterno con la sostituzione del tampona-mento pieno con uno vetrato. Infine il vanoascensore presenta la particolarità di occu-pare, in modo quasi scultoreo, il centro del-l’ambiente distributivo, con una caratteristi-ca forma a cilindro. Nonostante le modifi-che questo volume resta il fulcro composi-tivo dell’edificio, così come lo era la torredel progetto originario.Dal piccolo foyer a doppio volume che fron-teggia il vano scala si accede all’area dellepiscine. Sul lato a ponente una grande pa-rete finestrata illumina la vasta area occu-pata dalla piscina a quattro corsie, mentrea est sono distribuiti in ambienti separati ilfrigidarium, tepidarium ed il calidarium.

Attuale condizione delle cucine

Ingresso della hall in stato di degrado

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SEZIONI DEL CENTRO BENESSERE

Render Lato est della struttura

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Dall’alto: ipotesi diconsolidamento dei pi-lastri in C.A.; ipotesi diconsolidamento delletravi; schema strutturaleimpiantistico; diafram-ma del sistema d’area-zione “Torre del vento”posto internamente;diaframmi d’areazionedella Torre posti ester-namente

Nell’ala destra di questo piano si concen-trano invece gli ambienti propriamente de-dicati ai trattamenti di benessere: docce aro-matiche, cabine shiatsu, hammam, ecc.Infine un negozio di prodotti cosmetici edun ambiente bar si affacciano sul cortile in-terno, tramite grandi vetrate completamen-te apribili; queste all’occasione possono ren-dere la percezione di questi ambienti, prividi affacci sull’esterno, simile a quella di unapiazzetta. Il corpo di collegamento trasver-sale è occupato da spogliatoi e servizi igie-nici. Al primo piano, la superficie del cor-po ad esedra è occupata da una grande sa-la convegni e da due più piccole sale ri-unioni; nell’ala destra una gruppo di servi-zi igienici ed una stanza briefing sono di ap-poggio a questa funzione.Il resto del piano è occupato dal primo grup-po delle stanze d’albergo. Questa parte del-la struttura è trattata ugualmente ai piani se-condo e terzo.Le stanze che si aprono a ovest, nelle ali de-stra e sinistra, hanno tutte bagno in camera,come del resto tutte la stanze dell’albergo,ed un balcone privato.Benché su questo fronte anche il progettooriginario avesse dei balconi, per motivi dicomfort ambientale all’interno delle stanze,e per creare una gradevole vista sul pae-saggio, abbiamo deciso di ampliarli, spo-stando il filo esterno delle ex camerate delsanatorio verso l’interno, ed aumentando laprofondità dei balconi di circa 1 metro ri-spetto a quelli esistenti.Le stanze che si affacciano ad est sono piùpiccole, e si differenziano fra loro per l’ag-giunta di balconi a servizio solo di alcunecamere. Anche il corpo trasversale che uni-sce i due blocchi longitudinali è occupatoda camere, in questo caso semplicemente fi-nestrate. Il quarto livello completa l’offertadei servizi di questa struttura ricettiva.L’ala sinistra è occupata dagli spazi adibitia palestra, che non soffrono dell’esposizio-ne a nord, ed ai quali è possibile accederedal vano scala principale, che a questo li-vello si apre su una zona bar molto pano-ramica e affacciata ad ovest. Gli spazi pro-priamente ginnici occupano una delle ex sa-le elioterapiche del sanatorio, e godonoquindi del magnifico panorama prima riser-vato ai degenti. Affacciati ad est si trovanoinvece gli ambienti di servizio con gli spo-gliatoi. La sala elioterapica dell’ala sud, of-friva l’eccellenza della visuale sull’intorno,e pertanto è stata frazionata per ricavare lesuite dell‘albergo, con la zona notte e gior-no separate fra loro, ampi servizi igienici ecabine armadio.Infine il corpo trasversale a questo piano è

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adibito a ristorante a servizio dell’albergo;sono stati calcolati 185 posti a sedere inconsiderazione del numero di ospiti che l’al-bergo è capace di accogliere, oltre ad un nu-mero variabile di visitatori dovuti anche al-la presenza dell’aula conferenze del primopiano. La sala ristorante ha forma ad “L” edè finestrata su tre lati; affacciati solo sul re-tro sono invece gli ambienti di servizio, co-me le cucine, la dispensa, gli spogliatoi peril personale. Da questo piano è possibile ac-cedere, tramite l’ascensore ed il corpo sca-le principale, ma anche da collegamenti ver-ticali secondari, alla grande terrazza di co-pertura dell’edificio; questa è in parte co-perta da tetto giardino, ed in parte calpe-stabile per poter essere sfruttata come ter-razza-ristorante. A completamento ed inte-grazione della struttura principale appenadescritta ci sono poi il corpo della centraletermica, che non cambierà destinazione ri-spetto a quella originaria, e la palazzinad’ingresso, che sarà adibita ad alloggio peri dipendenti. Prevista anche la riqualifica-zione del parco.

PROGETTO BIOCLIMATICO-ENERGETICOIl progetto bioclimatico, sviluppato conte-stualmente a quello architettonico, fonda leproprie scelte sulle analisi effettuate sul cli-ma di monte Morello e sulla normativa inmateria attualmente in vigore.L’approccio bioclimatico alla progettazionenon si è ridotto alla semplice applicazionedi materiali e tecnologie specifiche, ma hasignificato soprattutto considerare l’edificiocome un organismo che respira ed incame-ra e produce calore; dunque, benché ci con-frontassimo con un edificio esistente e quin-di i margini di libertà fossero comunque li-mitati, anche la scelta delle distribuzionedelle funzioni è stata influenzata dalle in-dagini climatiche affrontate.Così la palestra si affaccia a nord perché nonè un locale che predilige l’insolazione esti-va, mentre le camere migliori dell’albergo siaprono ad ovest, per godere al massimo del-la serra solare, oppure il vano scala diven-ta una torre del vento.Gli elementi climatici che più caratterizza-no il luogo del nostro intervento, e che diconseguenza hanno influenzato le scelteprogettuali, sono stati il soleggiamento, dacui è nata la scelta della serra solare, e l’e-levata ventilazione durante tutto l’arco del-l’anno, che ha prodotto invece l’idea della“Torre del vento – eolica”.L’asse longitudinale in direzione nord-suddell’edificio del Banti è ruotato verso est di13°; questa caratteristica lo rende partico-larmente adatto all’adozione della serra a

Entrata del centro benessere

Zona ovest con reparto alberghiero

Facciata dell’edifico in vetro

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guadagno solare, quale sistema naturale dicondizionamento degli ambienti, e questobenché ci si trovi ad una latitudine limite perquesto tipo di soluzione (460m s.l.m.).Le facciate est e sud, proprio per la loro in-clinazione, sono colpite dal sole nelle orepiù calde, e pertanto sono state adeguata-mente coibentate, mentre la facciata ovestè investita dai raggi quando il sole comin-cia il suo declino sull’orizzonte, garanten-do un apporto energetico adeguato alle no-stre esigenze. Per cautelarci dall’eccessivosurriscaldamento dell’aria all’interno dellaserra durante i mesi estivi, abbiamo creatoun sistema di ventilazione naturale, inter-rompendo l’aggetto continuo dei terrazzicon un sistema di griglie-filtro, che non osta-cola il moto convettivo dell’aria, ma che in-vece consente l’espulsione di quella caldaai piani alti, semplicemente sfruttando l’ef-fetto camino. L’aria calda accumulata al-l’interno della serra diventa energia termicada distribuire, tramite un sistema di tuba-zioni nascoste nel controsoffitto, ai vani chesi affacciano sul fronte opposto, in ombra damolto prima di quelli ad ovest.Oltre alle rilevazioni ambientali già presen-tate, sono stati anche i diversi sopralluoghiche abbiamo effettuato, alcune testimo-nianze, e la conformazione degli alberi, a

Scala interna nel solstizio invernale

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confermarci che quest’area è molto battutadal vento: energia “pulita” la cui presenzail nostro progetto non poteva trascurare.Pertanto, come già fatto per la ventilazionedella serra, anche il vano scala principale,che dopo l’intervento diventa un ambientecompletamente aperto a tutta altezza, doveanche i ballatoi sono in aggetto e non osta-colano il movimento dell’aria, sfruttando ilprincipio dell’effetto camino, diventa unatorre del vento, sull’esempio di quelle ira-niane, tramite l’apertura delle feritoie vetra-te che concludono la parte alta della torre.Appoggiandoci infine alla consolidata espe-rienza nord europea, abbiamo pensato disfruttare il vento anche per la produzione dienergia elettrica, posizionando in sommitàdella torre delle microturbine eoliche, diffi-cilmente visibili dal basso per la presenzadi una griglia, che però ne consente un ade-guato spezzamento da parte del vento.

APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICOI criteri di base per la scelta del sistema diapprovvigionamento energetico, sono stati iseguenti: utilizzo di fonti energetiche rin-novabili; ottimizzazione di quelle non rin-novabili, riduzione degli sprechi.Per rispondere ai fabbisogni di energia elet-trica e per la produzione di acqua calda per

Scala interna nel solstizio estivo

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uso sanitario e riscaldamento, considerata lapluralità dei servizi racchiusi all’interno diquesto involucro edilizio, si è ritenuto op-portuno pensare ad un sistema integrato dipiù tecnologie che funzionassero indipen-dentemente fra loro; in questo modo i di-versi sistemi di approvvigionamento, purconfluendo alla fine negli stessi circuiti fi-nali, possono supplire, in caso di necessità,alla scarsa o mancata produttività di uno fraloro, dovuta a momentanee variazioni sullecondizioni ambientali che ne influenzano ilfunzionamento. La fornitura di energia elet-trica sarà garantita dal funzionamento com-binato di un piccolo impianto eolico costi-tuito da microturbine ad asse verticale, dauna microturbina a gas e dall’erogazionediretta con allaccio alla rete. La produzionedi acqua calda sanitaria verrà effettuata, co-me previsto dal D. Lgs. 192/2005, al 50%tramite l’utilizzo di collettori solari ad altis-simo rendimento (fino al 80%) serie top del-la ARISTON, e per il restante 50% dall’a-zione combinata di caldaia a gas e dalla mi-croturbina a trigenerazione prima citata.Per quanto riguarda il riscaldamento degliinterni l’energia necessaria sarà ottenuta dal-l’adeguato dimensionamento della micro-turbina in collaborazione con la caldaia agas, apparecchiature che saranno installatenella esistente centrale termica, la quale coni dovuti accorgimenti può ancora risponde-re alle vigenti normative sulla sicurezza.

MICROTURBINE A TRIGENERAZIONELa microturbina è stata posizionata all’in-terno del corpo di fabbrica già adibito a cen-trale termica quando l’ospedale funzionavaregolarmente. Una microturbina a gas(MTG) è un sistema che genera potenza dipiccola taglia (< 500 KW), basato su di unciclo a gas recuperativo, che ottimizza il ci-clo di trasformazione recuperando appuntoil calore assorbito dai liquidi di raffredda-mento delle turbine e dei fumi di combu-stione, per cederlo al fluido vettore. Per co-generazione si intende la produzione com-binata di energia elettrica o meccanica e dicalore; nel caso delle turbine uno scambia-tore recupera il calore dei gas caldi in usci-ta (>250°), al fine di utilizzarlo per la pro-duzione di acqua calda. Lo stesso calorepuò essere infine utilizzato per alimentaregruppi frigoriferi ad assorbimento, ed è que-sta la prerogativa delle turbine a trigenera-zione.La ricerca su questo tipo di tecnologia, fuabbandonata circa 20 anni fa a causa dei di-versi ambiti di ricerca che coinvolgeva e chenon erano allora sufficientemente avanzati,oggi queste difficoltà sono state superate con

CURIOSITÀL’area d’intervento oggetto della tesi dei duearchitetti toscani fu scelta nel 1934 dall’am-ministrazione provinciale di Firenze per la co-struzione di un complesso da destinare a con-valescenziario per lavoratori. Il terreno, in ori-gine proprietà della famiglia Demidoff, comeil vicino parco e la villa di Pratolino tuttoraesistenti, fu ceduto gratuitamente dal Consor-zio Provinciale Antitubercolare di Firenze al-l’Istituto Nazionale Fascista della PrevidenzaSociale, già proprietario del vicino IstitutoPre/Postsanatoriale Luzzi.Il progetto e la costruzione del complesso fu-rono seguiti dall’ufficio tecnico dell’INFPS aRoma, dove la procedura voleva che l’elabo-razione progettuale avvenisse con la continuacollaborazione fra i tecnici ed i sanitari spe-cializzati dipendenti dell’istituto. I progettierano poi sottoposti all’esame di una com-missione tecnica e, se approvati, si procede-va ad indire le gare per l’assegnazione dellevarie categorie di opere e della direzione tec-nica dei lavori. Nel 1939 fu inaugurato il sa-natorio di Pratolino, intitolato al medico Bin-do dei Vecchi. Dopo aver funzionato comeospedale militare americano durante la guer-ra, al termine del conflitto mondiale riapre colnome di Guido Banti. Nel 1970 la gestionedel sanatorio passa dall’I.N.P.S. all’E.O. "G.Banti e Salviatino", che lo converte in attrez-zatura ospedaliera, la diffusione della tuber-colosi si è infatti notevolmente ridotta. Man-tiene questa funzione fino al 1989, anno incui il complesso è trasferito al Comune di Va-glia, che ha l’obbligo di rispettarne la desti-nazione sanitaria; la struttura resta però inu-tilizzata e destinata a bene da reddito all’A-zienda USL 10 di Firenze. Il complesso è sta-to utilizzato come centro di accoglienza tem-poraneo da comunità di curdi e albanesi, maattualmente è abbandonato, ad eccezione delcentro veterinario che ospita il canile muni-cipale. Diversi progetti hanno ipotizzato il ri-utilizzo di questa struttura, per l’accoglienzadei pellegrini del Giubileo, o sede della scuo-la regionale di formazione sanitaria, ma adoggi l’ex sanatorio versa in un totale statod’abbandono. “Le intenzioni attuali del co-mune di Vaglia - spiegano i due giovani pro-gettisti - sembra consistano nel vendere que-sto bene, disattendendo di fatto tutti gli ob-blighi imposti dallo stesso regolamento edili-zio circa la destinazione pubblica, e metten-do parzialmente a rischio la conservazione de-gli aspetti architettonici caratterizzanti il bene,che potrebbe non essere interesse dei futuriacquirenti mantenere. A ciò va però aggiuntoche convogliare l’interesse da parte di privatisu questo complesso edilizio di valore stori-co, dopo anni d’immobilismo pubblico, po-trebbe offrire una occasione concreta per re-cuperarlo, ed è questa la direzione in cui simuove la nostra proposta d’intervento”.

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lo sviluppo dell’elettronica, che ha consen-tito di riportare sul mercato la cogenerazio-ne.

VANTAGGI ECONOMICILe microturbine offrono vantaggi economi-ci ed ambientali. Tali vantaggi possono de-rivare da diversi fattori, primo fra tutti dallapossibilità di ricorrere alla fornitura direttadi energia elettrica solo in caso di saltuarienecessità; a ciò si aggiunge che le tecnolo-gie a cogenerazione, per loro natura, devo-no trovarsi in prossimità dell’utenza finaledell’energia prodotta, cosa che comportal’azzeramento dei costi di trasporto.La produzione combinata è stata inoltre ri-conosciuta dal Parlamento Europeo cometecnologia utile per il raggiungimento degliobiettivi fissati dal protocollo di Kioto, que-sto tipo di macchine infatti, per effetto delleloro piccole dimensioni, che influenzano latemperatura della fiamma, emettono in at-mosfera quantità di NOX inferiori rispetto adaltre che impiegano parimenti combustibilifossili; a questo va poi aggiunto che l’otti-

Particolare della struttura dei balconi, prospetto est

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mizzazione del procedimento di produzio-ne di energia elettrica aumenta il rendimen-to della macchina, che a parità di combu-stibile produce di più, diminuiscono così icosti di produzione e la quantità di carbu-rante utilizzato, e quindi in definita anche leemissioni di gas inquinanti in atmosfera.Occorre infine aggiungere che questo siste-ma garantisce una qualità della fornitura mi-gliore rispetto a quella diretta.Per tale progetto l’applicazione di questatecnologia appare particolarmente appro-priata. Innanzitutto, ai fini della progetta-zione architettonica, presenta il vantaggio diavere pesi ed ingombri ridotti, facilitando-ne il posizionamento e mascheramento;inoltre rispetto ad altri sistemi di produzio-ne di energia genera inferiori vibrazioni e ru-morosità. L’installazione di questo tipo diimpianti, sconsigliabile nel caso di utenzeesclusivamente abitative, anche per la len-tezza di accensione del sistema, sono inve-ce particolarmente indicati nel caso dellestrutture sportive e degli alberghi, dove lanecessità durante tutto l’arco dell’anno diavere contemporaneamente a disposizionesia grandi quantità di acqua calda, sia il ri-scaldamento o il refrigeramento, garantisceil massimo sfruttamento di queste macchi-ne e l’abbattimento della dispersione dienergia. Il sistema, che coadiuva la micro-turbina, sarà costituito dalla caldaia Mono-blocco GREENOx BT (bassa temperatura diritorno) di 1000 KWth/h.

TURBINE EOLICHEVisti i risultati emersi dallo studio dei venti,si è ritenuto possibile far diventare la torreprincipale di collegamento verticale una“torre eolica”, sfruttando delle turbine ad as-se verticale di nuova generazione.La tecnologia che proponiamo è prodottadalla ditta finlandese Windside, ed è statasperimentata per applicazioni che potrem-mo definire “estreme”, come per installa-zioni al Polo Sud, nel deserto del Sahara onell’oceano Pacifico. Ma oltre alla capacitàdi resistere a venti di grande intensità, que-sto tipo di turbine presentano altri vantaggiche per la nostra applicazione risultano par-ticolarmente indicati: ridotto impatto visivoe sonoro; velocità necessaria per la produ-zione di energia molto bassa.Le emissioni sonore delle pale eoliche ne-gli usi domestici costituiscono una proble-matica molto importante da affrontare, edanche per una struttura ricettiva del nostrotipo non è certo di secondaria importanzapoter garantire il mantenimento dei livellisonori ambientali. Queste turbine ottengo-no l’abbattimento delle emissioni tramite

“Torre del vento” destinata all’impianto eolico

Veduta della torre dall’alto dove sono visibili le turbine

Pannelli fotovoltaici

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due caratteristiche: l’assenza del moltipli-catore di giri, e l’adozione di un rapporto divelocità periferica piuttosto basso (1,7), ca-ratteristiche che necessitano di un genera-tore elettrico adatto a produrre elettricitàcon velocità di rotazione limitate.Un aspetto comune a tutte le turbine ad as-se verticale è quello di intercettare il ventoindipendentemente dalla direzione di pro-venienza, oltre ad una velocità del vento al-la quale il generatore comincia a produrreenergia elettrica (cut-in) molto bassa (2-3m/s). In questo tipo di turbina tali caratteri-stiche sono migliorate dal particolare dise-gno del rotore, avente geometria elicoidale.Anche il disegno del rotore è sembrato il piùappropriato alla tipologia del progetto.Le turbine scelte per l’intervento sono alte2,70 m compresa la base d’appoggio e so-no state posizionate in cima alla torre, do-ve non sono visibili dal basso, anche per lapresenza di lamelle in ferro che comunquenon ostacolano il passaggio dell’aria.

RECUPERO ACQUE PIOVANEA completamento degli obiettivi di riduzio-ne dei consumi ed ottimizzazione delle ri-sorse è sembrata una scelta coerente la pre-visione di un impianto di recupero e stoc-caggio delle acque piovane, per gli usi diservizio.caso l’acqua raccolta dalle coper-ture piane dell’edificio è convogliata all’in-terno di due serbatoi interrati, posti in pros-simità dell’ingresso al lotto edificato.L’acqua prima di essere depositata è filtrata,allo scopo di evitare l’immissione nel ser-batoio di corpi estranei; i residui filtrati so-no dilavati dall’acqua rimanente ed immes-si nel circuito fognario, dopo aver attraver-sato una valvola di non ritorno, che preser-va l’acqua depositata da qualunque possi-bilità di commistione con quella smaltita.Dai serbatoi l’acqua è poi messa in pres-sione e distribuita alle utenze.Per garantire infine la fornitura continuatad’acqua, il serbatoio è munito di una sondadi livello, che durante un periodo prolun-gato di secca reintegra le quantità prele-vando dalla rete idrica.

arch. Andrea Pontarelli[ [email protected] ]

arch. Paolo Morelli[ [email protected] ]

Si ringraziano il relatore della tesi prof. Marco Sala eil correlatore prof. Giorgio Raffellini

Andrea Pontarelli ePaolo Morelli, entrambiarchitetti, si sono lau-reati presso l’Universitàdegli Studi di Firenzecon una tesi in Tecno-logia dell’Architetturaincentrata sul “Recupe-ro dell’Ex - sanatorioBanti di Pratolino (FI) -(relatore: prof. Marco

Sala). Fra le collaborazioni quella del Progetto e allestimento della mo-stra “Monsieur, l’eleganza del vivere” che si è tenuta nel gennaio 2006al Teatro La Pergola a Firenze.

Vista della palestra dal riflesso sulla copertura

Particolare delle scale interne


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