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Trasporti“Puglia e Tarantotroppo isolate,responsabilitàanche a livelloregionale”

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“Parla con me”riprendonoi corsidi formazioneper immigratidell’Un.It.I.

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“Cento e ventianni di storiasocialista”, il 21novembre a Bariappuntamentoin Provincia

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Giornale on-line a cura dell'Ufficio stampa della UIL di Puglia e di Bari, ad uso esclusivamente interno e gratuito. Redazione: Ufficio Stampa UIL di Puglia e di Bari.

Corso Alcide De Gasperi, 270 -70125 Bari, tel. 080.5648991 - Fax 080.5018967. Sito web http://www.uilpuglia.it. E-mail: [email protected]

La rivista d’informazionedella Uil di Puglia e di Bari

U I L PUGLIA

N F O R M A

Numero 79 - dal 11 al 17 Novembre 2012. Per ricevere via e-mail la rivista UIL PUGLIA INFORMA

inviate una mail con la posta elettronica di riferimento all’indirizzo: [email protected]

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UIL INFORMA

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“Altro che isola felice, la Puglia per ora è solo

isolata dal resto d’Italia e dall’Europa”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di

Puglia e di Bari, evidenzia con una laconica bat-

tuta la necessità di “incrementare i collegamenti

ferroviari in entrata e in uscita dalla regione: il

ripristino, voluto da Trenitalia, del collegamento

tra Lecce e Torino nell’ambito dell’entrata in vi-

gore dell’orario invernale è un brodino tiepido

che non basta a garantire come sarebbe oppor-

tuno un diritto inalienabile dei cittadini pugliesi

qual è la mobilità”.

Critica, in particolare, rimane la situazione

della provincia di Taranto, “che pare non cono-

scere pace” rincara la dose Pugliese. “Ancora una

volta, nei programmi dell’Esecutivo, non v’è trac-

cia del collegamento tra Taranto e Milano. Ep-

pure, dal Governo, specie in un momento

estremamente delicato come l’attuale per il ca-

poluogo jonico, ci si aspettava un segnale ben di-

verso”.

Ma la responsabilità non è solo romana. “L’iso-

lamento di Taranto – puntualizza il Segretario

della UIL regionale – è dovuto anche all’assenza

di collegamenti aeroportuali. Da anni ormai, gli

unici a prendere il volo sono i fondi destinati allo

scalo di Grottaglie, che Aeroporti di Puglia, con il

beneplacito della Regione Puglia, utilizza, tra l’al-

tro, per fomentare l’attività e riempire le casse

di compagnie che per giunta non pagano le tasse

in Italia, piuttosto che per attivare, come pro-

messo, i voli passeggeri per Milano e Roma. Oltre

al danno, quindi, la beffa…”.

“L’Assessore regionale ai Trasporti e il Gover-

natore – chiosa Pugliese – farebbero bene a sol-

lecitare maggiore rispetto per la Puglia al

Governo Monti e, conseguentemente, a Trenita-

lia. Ma, allo stesso tempo, dovrebbero guardare

in casa propria, ai tanti piani regionali per i tra-

sporti ricchi solo di buone intenzioni, all’aero-

porto di Taranto, l’unico nel Sud d’Italia a poter

ospitare aerei di grandi dimensioni come i jumbo

e riconosciuto punto di riferimento dell’intero

arco jonico, che rischia di diventare l’ennesima,

costosissima cattedrale nel deserto sorretta dalla

scusa, ormai vetusta, di un servizio cargo mai

partito.

In generale, a una gestione della mobilità falli-

mentare, non degna di una regione che proprio

sulla funzionalità dei trasporti e delle reti infra-

strutturali dovrebbe radicare la rincorsa alla cre-

scita, allo sviluppo ed alla competitività del

tessuto economico, occupazionale ed imprendi-

toriale”.

“Puglia e Taranto troppo isolateResponsabilità anche regionali”

Il trasporto ferroviario e quello aeroportuale sono ancora troppo carenti

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“Al di là dei nomi, fondamentale sarà non ripetere

gli errori commessi nel recente passato nella gestione

di un’azienda come l’Acquedotto Pugliese, che rappre-

senta una colonna portante per l’economia e la società

regionale e meridionale”.

Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Pu-

glia e di Bari, torna sul licenziamento dell’amministra-

tore unico della società, Monteforte, invitando il

Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a “ga-

rantire una maggiore e più democratica rappresenta-

tività nella società acquedotto, che coinvolga i comuni,

gli utenti e le parti sociali”.

La strada da battere per raggiungere tale obiettivo,

secondo il Segretario Generale della UIL regionale, è

obbligata. “Pare che i nomi per la sostituzione di Mon-

teforte non manchino sulla scrivania del governatore

regionale, ma insistere sulla figura di padre padrone

qual è quella dell’amministratore unico – spiega – sa-

rebbe un equivoco imperdonabile. Piuttosto, sarebbe

opportuno puntare su un Consiglio d’Amministrazione

ampiamente rappresentativo, mantenendo tuttavia

inalterati i costi di gestione”. Un Consiglio d’Ammini-

strazione “che conduca l’Acquedotto all’osservazione

rigorosa della clausola sociale, sulla quale, pur es-

sendo di diretta emanazione regionale, troppo spesso

abbiamo registrato un colpevole silenzio da parte della

Regione Puglia. Silenzio pagato a caro prezzo da tanti

lavoratori degli ambiti 7 e 8. E che vigili sull’applica-

zione dell’esito del referendum sull’acqua ‘bene co-

mune’, che ha imposto una gestione pubblica di AqP,

a cominciare da un adeguamento delle tariffe con una

riduzione, mai peraltro applicata, del 7 per cento re-

lativo alla remunerazione del capitale investito”.

Acquedotto, “non si ripetanogli errori del recente passato”

Al di là dei nomi per la successione di Monteforte, va garantita rappresentatività

Ha diritto all’indennizzo da parte dell’Inail l’insegnante aggredito da un ex allievo, in quantol’evento si è verificato in “occasione del lavoro” e dunque ascrivibile all’attività lavorativa. Lo af-ferma la Corte di Cassazione con sentenza n. 12779 di luglio 2012, accogliendo il ricorso di un in-segnante di laboratorio tecnico che, mentre sorvegliava una partita di pallavolo, era statoaggredito da un ex allievo, riportando gravi lesioni e postumi permanenti. L’INAIL gli aveva riget-tato la domanda diretta a conseguire la indennità di temporanea e la rendita sul presupposto chel'infortunio fosse avvenuto in presenza di un rischio generico e non correlato alla prestazione la-vorativa. Posizione confermata dalla Corte d’appello per la quale l’evento non era connesso all’at-tività di insegnante (articolo 1 n. 28 e art. 4 punto 5 dpr. 1124/1965), perché lo stesso non stavasvolgendo attività di docenza.

La Corte di cassazione nell’accogliere il ricorso dell’insegnante, conferma il proprio orientamentodominante,” in base al quale, ai fini dell'indennizzabilità dell'infortunio subito dall'assicurato, per“occasione di lavoro” devono intendersi tutte le condizioni, comprese quelle ambientali e socio -economiche, in cui l'attività lavorativa si svolge e nelle quali è insito un rischio di danno per il la-voratore, indipendentemente dal fatto che tale danno provenga dall'apparato produttivo o dipendada terzi o da fatti e situazioni proprie del lavoratore, col solo limite, in quest'ultimo caso, del cd.rischio elettivo, ossia derivante da una scelta volontaria del lavoratore diretta a soddisfare esi-genze personali”.

Il concetto di attività lavorativa deve essere, a tali fini, esteso a ogni evento verificatosi “in oc-casione di lavoro”, un’accezione più ampia rispetto al concetto di “causa di lavoro”, in quantocomprensiva di ogni fatto comunque ricollegabile al rischio specifico connesso all’attività lavora-tiva cui il soggetto è preposto.

Insegnante aggredito da allievo. C'è occasione di lavoro

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La Corte di Cassazione, con recenti sentenze, sipronuncia su due diverse ipotesi di licenziamentodi lavoratrici in maternità, non trovando applica-zione, nei casi specifici, il divieto di licenziamentoex art. 54 del D.Lgs. n. 151/2001 (tutela maternitàe paternità), in presenza “di colpa grave da partedella lavoratrice, costituente giusta causa per la ri-soluzione del rapporto di lavoro”.

Con la sentenza n. 16746 del 2 ottobre 2012 laCorte di Cassazione dichiara legittimo il licenzia-mento di una lavoratrice madre che, in congedoparentale, non invia la relativa domanda al datoredi lavoro e all’Inps, precisando che "la lavoratriceche intende esercitare la facoltà di assentarsi dallavoro per il periodo di astensione facoltativa hal'onere di darne preventiva comunicazione al datoredi lavoro e all’istituto di assicuratore ove quest'ul-timo sia tenuto a corrispondere la relativa inden-nità, precisando il periodo dell’assenza, che èfrazionabile". Inoltre, ricorda la Corte che l’art. 32del D.Lgs. n. 151/01 stabilisce che, ai fini dell'eser-cizio del diritto ad assentarsi dal lavoro per congedoparentale, il genitore interessato “è tenuto, salvocasi di oggettiva impossibilità, a preavvisare il da-tore di lavoro secondo le modalità e i criteri definitidai contratti collettivi, e comunque con un periodo

di preavviso non inferiore a quindici giorni”. Comunicazione non avvenuta da parte della la-

voratrice che non ha neppure allegato particolaricondizioni psico-fisiche legate al suo stato di puer-perio, che abbiano avuto una incidenza causale oconcausale del comportamento omissivo.

Anche con la sentenza n. 14905 del 5/9/2012 laCassazione ritiene lecito il licenziamento della lavo-ratrice che, al termine del congedo di maternità,non aveva ripreso l’attività lavorativa (per un pe-riodo di 40 giorni) giustificando il proprio rifiutocome addebitabile all’inadempimento del datore dilavoro nel pagamento della retribuzione. La Cassa-zione conferma il verdetto della Corte di Appelloterritoriale che ha accertato la sussistenza in con-creto della “colpa grave” della lavoratrice, costi-tuente giusta causa per la risoluzione del rapportodi lavoro (D.Lgs. n. 151/01, art. 54, comma 3, lett.a)) in quanto nella fattispecie, a fronte del compor-tamento inadempiente del datore di lavoro (man-cato pagamento di una sola mensilità dellaretribuzione), il rifiuto della prestazione non erastato conforme ai principi di correttezza e buonafede, ma era stato determinato da motivi non cor-rispondenti alle finalità per le quali esso è concessodalla legge.

Corte di Cassazione, maternitàLicenziamento della lavoratrice

Il Dipartimento della Funzione Pubblica, con nota del 5.11.12, si pronuncia in modo favorevoleriguardo al riconoscimento dei permessi legge n. 104/1992 al lavoratore dipendenteche assisteun familiare lavoratore disabile grave, il quale già fruisce dei permessi per se stesso. Il parere erastato richiesto dal Complesso ospedaliero San Giovanni-Addolorata di Roma, relativamente ai di-pendenti della propria Amministrazione.

In sostanza il Dfp ritiene che la legge non precluda espressamente la fruizione del beneficio ailavoratori dipendenti, quando il disabile da assistere prenda i permessi per se stesso, né tantomeno indica le modalità di fruizione, se debbano essere utilizzati nelle stesse giornate.

“La situazione ordinaria – a parere del Dfp - è che le giornate fruite come permessi lavorativicoincidano, ma ciò non esclude che qualora il lavoratore che assiste il disabile abbia la necessitàdi assentarsi per svolgere attività per conto del disabile, nelle quali non è necessaria la sua pre-senza, il primo possa fruire dei permessi anche nelle giornate in cui la persona disabile si rechiregolarmente a lavoro. Pertanto, considerando anche la varietà delle situazioni che di fatto pos-sono presentarsi, si è dell'avviso che una limitazione dell'agevolazione da questo punto di vistadifficilmente potrebbe giustificarsi”.

Ricordiamo che sulla questione si è già pronunciato il Ministero del lavoro con interpello n. 30/10e nota del 2011, ritenendo che il diritto alla fruizione del congedo straordinario e dei permessimensili (frazionabili anche in ore) da parte del familiare non può essere escluso a priori, nei casiin cui il disabile svolga, nel medesimo periodo, attività lavorativa. Circa le modalità di fruizionedei permessi da parte dei due soggetti interessati è stato inoltre precisato che essi non debbanoessere fruiti necessariamente nella stessa giornata, tenuto conto delle diverse necessità del disa-bile lavoratore. A tale orientamento ministeriale si è uniformato l’Inps con messaggio n.24705/11, con riguardo ai lavoratori dipendenti privati.

Permessi lavorativi e attività lavorativa del disabile

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La questione sanitaria, a Taranto, già di per

sé drammatica, rischia di diventare irrisolvi-

bile, specie alla luce degli ultimi accadimenti

legati alla questione ambientale. Qualche

giorno addietro l’Assessore Ettore Attollini ha

incontrato dal Prefetto i segretari generali pro-

vinciali. Quali sono le prospettive?

E’ stato confermato che verrà portato in giunta la

percentuale del 50% delle deroghe per Taranto. I

contratti in scadenza il 30 novembre saranno con-

fermati fino a fine anno. Tuttavia, se è vero che i

soldi delle deroghe potranno essere utilizzati per

l’anno successivo, è altrettanto vero che non tam-

poneranno il debito di quasi quattro milioni di euro

che le proiezioni attribuiscono alla Asl jonica rispetto

al tempo determinato.

Situazione oggettivamente intricata...

Più che intricata direi esplosiva. Stando a quanto

dichiarato da Attollini, quantomeno ora potremo

giungere al 1° gennaio e respirare in attesa e alla ri-

cerca di nuove soluzioni che però, allo stato attuale

delle cose, non esistono. Non sappiamo ancora che

fine faranno gli 8 milioni destinati all’emergenza am-

bientale, per tacere delle dotazioni organiche, che a

Taranto sono fra le più sottostimate dell’intera peni-

sola... Insomma, squarci di ottimismo non se ne in-

travedono molti.

A proposito di emergenza ambientale: è con-

vinto che Taranto possa farsi carico di fronteg-

giare tale emergenza nel migliore dei modi?

Inutile prendersi in giro, la risposta è secca: no.

E’ un problema, oltre che di organico, soprattutto in-

frastrutturale. Nel piano di rientro, a Taranto erano

state previste pneumologia e chirurgia toracica, che

però non abbiamo mai visto né, forse, avremo mai.

Basti pensare che ci sono tante malattie pneumolo-

giche che non necessariamente hanno a che fare

con patologie tumorali per capire l’importanza di tali

reparti e dell’interazione fra gli stessi in un costesto

come Taranto. Come UIL abbiamo più volte chiesto

una posizione ferma, decisa e definitiva al direttore

generale della Asl in merito alla questione, ma...

Ma la situazione è rimasta la stessa?

Esatto. Il Moscati, ad esempio, doveva diventare,

in virtù di quanto detto in precedenza rispetto al

piano di rientro, un polo oncologico, ma il tutto è ri-

masto lettera morta. E Taranto non può permettersi

simili e inutili attese.

Si può parlare di managment sanitario non

all’altezza della situazione?

Certo che sì. Guardi, l’errore è sotto gli occhi di

tutti, specie se si paragona la situazione jonica a

quella di tante regioni settentrionali: se non si po-

tenzia il territorio, l’accorpamento non offre più i

frutti sperati, ma diventa una mera arte del tagliare

con l’unico scopo di perseguire obiettivi ragionieri-

stici. E la ragioneria quasi mai è utile alla tutela della

salute delle persone. Fare economia senza riqualifi-

care l’offerta sanitaria è un suicidio.

Quali sono le proposte della UIL per il fu-

turo?

Non ci inventiamo nulla di straordinario, seguiamo

solo la logica e il buonsenso. Innanzitutto crediamo

fermamente che l’emergenza ambientale che si è

creata a Taranto rappresenti una risorsa e non un

problema sui cui piangersi addosso. Quindi, per ri-

solverla, bisogna creare le condizioni ideali, che non

possono prescindere dal superamento del limite

dell’1,4% della dotazione organica del 2004 e dalla

deroga al 50% del tempo determinato. Ovviamente,

il tutto va accompaganto da investimenti seri in edi-

lizia sanitaria che potenzino, attraverso un pro-

gramma serio e condiviso, le strutture, a cominciare

da pneumologia.

Emergenza ambientale, Sanitàtarantina deve essere all’altezza

Intervista a Emiliano Messina, Segretario della UIL FPL Sanità di Taranto

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“L’augurio è che si tratti solo di una provoca-

zione, di una decisa presa di posizione contro i

tagli scriteriati di un Governo che così rischia di

negare anche i servizi minimi, come la manuten-

zione ordinaria, alle scuole. Ma, qualora si pas-

sasse dalle parole ai fatti, lo spegnimento dei

riscaldamenti negli istituti minacciato dalle Pro-

vince rappresenterebbe un caso gravissimo di in-

terruzione di un servizio pubblico essenziale”.

Giovanni Verga, Segretario Generale della UIL

Scuola Puglia, ribadisce come “non sia plausibile

portare la battaglia politica su un terreno minato

e inviolabile come quello della sicurezza dei ra-

gazzi”.

“I giovani studenti – prosegue – non possono

pagare il dazio di una classe dirigente che conti-

nua colpevolmente a snobbare l’universo scola-

stico e formativo, riducendogli giorno dopo

giorno l’ossigeno fino all’asfissia. Una scuola che

produce giovani poco competitivi sul panorama

universitario e lavorativo nazionale ed estero è

sinonimo di un Paese non in grado di competere

con le grandi potenze europee ed internazionali.

La qualità della formazione deve essere la pietra

miliare di una nazione che punta alla crescita

dopo cinque anni di profonda crisi, eppure si con-

tinua a costringere gli addetti ai lavori a organiz-

zare le così dette nozze con i fichi secchi”.

Ma, beghe politiche a parte “è il sistema

scuola, pugliese e nazionale, che necessita di un

cambio di rotta a 360 gradi. Non si può conti-

nuare a fare affidamento esclusivamente sullo

spirito di sacrificio e sul senso del dovere dei col-

laboratori, dei docenti e dei dirigenti scolastici,

mentre a colpi di ddl si coltiva e si incentiva il

precariato, in tutti i sensi. La verità è che una

scuola che non può permettersi di pagare la bol-

letta del gas non è degna di un Paese civile”.

“Spegnere i riscaldamenti?Sarebbe un atto gravissimo”

La UIL Scuola regionale torna sulla provocazione lanciata dalle Province italiane

“Altro che provocazione, qui sembra che i presidenti delle province non riescono a con-

vincersi che una fase storica e legislativa degli Enti Locali territoriali è giunta al capolinea

con il taglio deciso dalla spending review”.

Questo il vero motivo, a parere dell’Adoc regionale, che spinge l’UPI ad annunciare un

ricorso al TAR e la chiusura del riscaldamento negli edifici scolastici pubblici.

“Se poi dalle minacce, passeranno ai fatti, l’associazione dei consumatori pugliesi Adoc

si riserva di agire, quindi di verificare se sussistono le condizioni per considerare tale

azione come un’interruzione di pubblico servizio”.

E anche l’Adoc Puglia è contraria: “Se dalle minaccesi passerà ai fatti ci riserviamo di agire”

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Il 6 novembre scorso è ripresa l’annuale atti-

vità informativa e formativa dell’associazione

UNITI di Puglia rivolta agli stranieri.

Lo scorso hanno si è rivolta un’attenzione for-

mativa ed informativa alle donne/mamme immi-

grate; nell’analisi finale sono emerse alcune

pecche: non avevano considerato la sinergia con

il coordinamento donne Uil e l’associazione pu-

gliese ADP – c’erano disinformazioni sui rapporti

con le scuola e quindi opportuno una sinergia con

la UilScuola e la paura/sudditanza degli stranieri

nei confronti degli enti pubblici.

Come sempre vale il vecchio detto: “sbaglia

solo chi le cose le fa!”.

Pertanto quest’anno si è pensato di recuperare

la coscienza degli stranieri, difatti il tema por-

tante è “PARLA CON ME”.

Obiettivo è permettere allo straniero di cono-

scere e formulare in modo corretto la domanda

quando si rivolge ad uno sportello pubblico.

Per far questo, giovedì 6 novembre si è illu-

strato il Codice Fiscale, la locandina è allegata

alla presente mail.

All’appuntamento ha partecipato la responsa-

bile del Caf, Carella Mariella, che ne ha illustrato

l’utilizzo fiscale del CF ed il nostro avvocato dei

diritti umani, Luana Scialpi.

Il prossimo appuntamento è per giovedì 22 no-

vembre con tema: “PARLA CON ME - Il codice fi-

scale ed il sistema sanitario”.

Ripresa l’attività formativadell’Un.it.i. per immigrati

Appuntamento il 22 novembre con “Parla con me, codice fiscale e sistema sanitario”

Vi segnaliamo alcune importanti offerte di lavoro selezionate da EURES Puglia. La rete EURES, creata dalla Commissione europea, ha l’obiettivo facilitare la libera

circolazione dei lavoratori in Europa in quanto cittadini di un paese dell’Unione Europea.A tal fine EURES Puglia suggerisce alcune opportunità di lavoro:REGNO UNITO- Infermieri professionali- Medici specialistiIRLANDA- Coach driver pat. D per gruppi italianiBELGIO- Ingegnere per assistenza tecnica clienti italiani Volvo TruckPOLONIA- Addetto Helpdesk con Italiano

FINLANDIA- Esperto linguistico Italiano Per maggiori ragguagli potete visionare il sito web EURES Puglia:

www.sistema.puglia.it/eures/

Eures Puglia, le opportunità di lavoro all’estero

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COMUNICATO DEL SEGRETARIO GENERALE

UIL PUGLIA INFORMA RAPPRESENTA, PER LA

NOSTRA ORGANIZZAZIONE, UNO STRUMENTO

DI COMUNICAZIONE DI FONDAMENTALE

IMPORTANZA. PERTANTO VI INVITIAMO

A DIFFONDERE VIA E-MAIL LA RIVISTA

ALL’INTERNO DELLE SINGOLE CATEGORIE, TRA

GLI RSU E TRA GLI ISCRITTI. IN

ALTERNATIVA, E’ POSSIBILE COMUNICARE LE

E-MAIL A [email protected], CHE

SI INCARICHERA’ DI EFFETTUARE

LA SPEDIZIONE ON-LINE. VI RICORDIAMO DI

STAMPARE ALCUNE COPIE IN CARTACEO DA POTER

DISTRIBUIRE NELLE SEDI PERTINENTI.

SICURI DELLA VOSTRA COLLABORAZIONE

IL SEGRETARIO GENERALE

ALDO PUGLIESE