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Una comunità che investe sulle donne è una comunità più forte e più giusta. Per questo,l'empowerment delle donne e le politiche di pari opportunità sono diventati assi portantidelle politiche regionali.Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni per combattere la discriminazione delle donne,per sostenerne i diritti e valorizzare il loro ruolo da protagoniste nella vita sociale, economicae culturale della nostra regione deve proseguire e rafforzarsi ancora, attraverso investimentitrasversali in ogni settore. Oltre a potenziare i servizi per la salute della donna attraversoi consultori, i nuovi reparti materno infantili, il sostegno alle scelte procreative, abbiamoricostruito un sistema di ascolto sul territorio delle esigenze delle donne. Con un’attenzionealla cittadinanza e ai diritti di tutte. Perché sappiamo che le nostre cittadine vengono daogni luogo del mondo, e qualche volta arrivano qui come schiave.Abbiamo avviato un piano per dare risposte efficaci e innovative alla priorità sociale delfemminicidio e della violenza sulle donne, con azioni di comunicazione e sensibilizzazione,rivolte in particolare ai più giovani, e con strumenti concreti a sostegno delle donne vittimedella violenza e della sopraffazione degli uomini. Ora è il momento di fare nuovi passi inavanti, insistendo su una mobilitazione culturale che investa l’intera cittadinanza e,soprattutto, costruendo nuove opportunità per rafforzare i percorsi di fuoriuscita dallaviolenza alle donne che ne sono state vittime: con questo obiettivo stanno nascendo leprime case della Regione Lazio per intraprendere un percorso di autonomia per le donnevittime di violenza e un reddito di libertà che le aiuti ad affrontare una nuova vita.Vogliamo potenziare le azioni per contrastare le disuguaglianze di genere. L'obiettivo piùalto è quello di garantire alle donne la possibilità di scegliere cosa fare delle proprie vite, apartire dall’indipendenza economica. Per questo, lavoreremo ancora per offrire alle donnepiù opportunità di fare impresa e accedere al mondo del lavoro investendo sullaconciliazione dei tempi di vita e su strumenti innovativi come il bilancio di genere, chepartirà in fase sperimentale nel 2019.Dobbiamo sconfiggere la cultura che produce violenza, educare al rispetto e alla libertà,alla differenza e alla garanzia delle pari opportunità per rendere il Lazio una regione piùforte, perché dalla parte delle donne.

Nicola ZingarettiPresidente della Regione Lazio

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Il Lazio cambia e per farlo ha scelto di stare dalla parte delle donne. è una sceltastrategica per tutti, significa sintonizzarsi con i cambiamenti avvenuti nella società esostenere i percorsi di autonomia delle persone. La qualità della vita delle donne èuna spia del benessere della società e i suoi indicatori rappresentano lo specchio delfunzionamento e dell’efficacia del welfare. In questo modo possiamo garantire unmodello più rispondente alle caratteristiche demografiche, sociali, economiche edistituzionali del territorio.

Le azioni che troverete in questo opuscolo concorrono a definire una politicacomplessa e integrata di empowerment delle donne. Dalla tutela della salute,all'attenzione ai tempi di vita, al sostegno all'innovazione e alle imprese femminili. Unastrategia di promozione della cittadinanza che ha visto l'approvazione di nuove normeper contrastare e prevenire la violenza di genere e supportare una cultura che rispettii diritti e le differenze, definendo nuove azioni che si sono aggiunte al più cheventennale impegno di finanziamento dei centri antiviolenza (L.R. n. 4/2014).

Una politica complessiva, trasversale, multidisciplinare per affrontare un fenomeno,quello della violenza di genere, che ha la sua radice nei “rapporti di forza storicamentediseguali tra i sessi”, come ci insegna la Convenzione di Istanbul.

Allo stesso modo la promozione della salute delle donne è un obiettivo strategico per lapromozione della salute di tutta la popolazione, è misura della qualità - e quindi dell’efficaciaed equità - del sistema sanitario. Viceversa, le disuguaglianze nello stato di benessere e disalute delle donne intrecciano tutte le altre disuguaglianze, economiche, sociali e culturali.Ed è d’altra parte documentato da tutti gli studi internazionali, dalle Nazioni Unite fino allaBanca Mondiale: investire sulla salute delle donne offre ritorni più elevati sotto forma disviluppo più rapido, efficienza elevata, maggior risparmio e riduzione della povertà. Efficaciprogrammi di prevenzione e di promozione della salute e dell'empowerment femminilehanno effetti che coinvolgono positivamente l’intera comunità.

L’empowerment delle donne e l’uguaglianza di genere non possono essere raggiuntisenza la possibilità di esercitare consapevolmente le scelte procreative. Pertanto èessenziale la promozione della salute sessuale femminile e la promozione della retedella Salute della Donna, della Coppia e del Bambino.

Stare dalla parte delle donne è anche una sfida culturale, significa un cambio dimentalità. Vuol dire impegnarsi per una comunicazione corretta e rispettosadell'identità femminile e lavorare con le scuole per la promozione di un sapere attentoal genere, di una nuova educazione sentimentale delle ragazze e dei ragazzi, nel segnodella responsabilità, della libertà e del rispetto dell'altro.

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Per la salutedelle donne

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REPARTI MATERNITÀE CONSULTORI: INVESTIAMO29 MILIONI DI EUROPER STRUTTURE PIÙ SICUREE PIÙ ACCOGLIENTITutelare la salute della donna e del bambino assicurando i massimi livelli sanitari eassistenziali: la Regione è al lavoro proprio con questi obiettivi, per rafforzarel’assistenza e garantire servizi di eccellenza alle pazienti negli ospedali e nei consultorifamiliari del Lazio. I tanti interventi messi in campo interesseranno le diverse strutturea vari livelli e miglioreranno notevolmente la sicurezza e le tecnologie dei reparti edei servizi della rete perinatale, come ad esempio: Ostetricia, Patologia neonatale,Terapia intensiva neonatale, Pediatria, Ginecologia e Pronto soccorso pediatrico. Gliinterventi cambieranno in meglio anche la rete dei consultori familiari, punti diriferimento essenziali che la Regione intende rafforzare. Il totale delle risorse investiteè di oltre 29 milioni e 600mila euro.

Asl Roma 1

Ospedale San Filippo Neri. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e deiservizi della rete perinatale: reparto di Ostetricia, Patologia neonatale e Tin (Terapiaintensiva neonatale).Investimento: € 603.000

Centro Tutela della Salute della Donna e del Bambino S. Anna. Interventi dimanutenzione straordinaria per la riorganizzazione, l’adeguamento e la messa a normadella struttura e degli impianti.Investimento: € 1.200.000

Asl Roma 2

Ospedale Sandro Pertini. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi diristrutturazione per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e dei servizi della reteperinatale: Blocco parto, reparti di Pediatria, Ostetricia, Ginecologia e Patologia neonatale. Investimento: € 2.490.000

Ospedale S. Eugenio. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi di ristrutturazioneper l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e dei servizi della rete perinatale: Bloccoparto, Pronto Soccorso Pediatrico, Pianificazione familiare e Reparto di Pediatria. Investimento: € 3.920.000

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Consultorio familiare/T.S.M.RE.E. di Via Pietralata 497. Interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma edile eimpiantistica.Investimento: € 670.000

Consultori familiari di Via San Benedetto del Tronto 9 e di via TommasoAgudio 5. Interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa anorma edile e impiantistica.Investimento: € 1.050.000

Asl Roma 3

Ospedale G.B. Grassi. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi diristrutturazione per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e dei servizi dellarete perinatale: Blocco parto, Reparto di Pediatria, Ostetricia e Patologia Neonatale. Investimento: € 1.344.000

Asl Roma 4

Ospedale S. Paolo di Civitavecchia. Nuovo assetto della rete perinatale, coninterventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma deireparti e dei servizi della rete perinatale: Blocco parto, Ambulatori, Ginecologia,Ostetricia e Tin (Terapia intensiva neonatale), servizi correlati. Investimento: € 2.700.000

Asl Roma 5 - Strutture ospedaliere + Consultori

Ospedale civile Coniugi Bernardini di Palestrina, Ospedale S. GiovanniEvangelista di Tivoli. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e deiservizi della rete perinatale: reparti di Pediatria, Patologia Neonatale, Ostetricia eGinecologia, e acquisizione delle attrezzature sanitarie per i due ospedali e per iConsultori Familiari della Asl Roma 5 (Ex Roma G).Investimento: € 3.457.000

Asl Roma 6

Ospedale Anzio-Nettuno. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e deiservizi della rete perinatale: Blocco parto, Terapia intensiva e Degenza.Investimento: € 1.126.000

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Asl Frosinone

Presidi ospedalieri di Sora, Frosinone - Alatri e Cassino. Nuovo assetto dellarete perinatale, con interventi di manutenzione straordinaria per l’adeguamento e lamessa a norma dei reparti e dei servizi della rete perinatale di questi presidi.Investimento: € 3.200.000

Asl Latina

Presidi ospedalieri di S. Maria Goretti di Latina, S. Giovanni di Dio di Fondie Dono Svizzero di Formia. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e deiservizi della rete perinatale di questi presidi.Investimento: € 2.940.000

Asl Rieti

Ospedale S. Camillo De Lellis. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventidi manutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti edei servizi della rete perinatale del presidio.Investimento: € 996.000

Asl Viterbo

Rete perinatale Asl Viterbo. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma, acquisizione delleattrezzature sanitarie per l’ammodernamento tecnologico dei reparti e dei servizidella rete perinatale della Asl Vt. Investimento: € 1.000.000

Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata

San Giovanni Addolorata. Nuovo assetto della rete perinatale, con interventi dimanutenzione straordinaria per l’adeguamento e la messa a norma dei reparti e deiservizi della rete perinatale del presidio: Ostetricia, Nido e Blocco parto.Investimento: € 4.000.000

Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

San Camillo Forlanini. Nuovo assetto della rete perinatale, con acquisizione diattrezzature e arredi per il padiglione Flajani afferente la rete perinatale del S. Camillo.Investimento: € 1.830.000

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CONSULTORI FAMILIARICon le “Linee di indirizzo per le attività dei consultori familiari” del 2014 la RegioneLazio ha inteso riqualificare e potenziare l'assistenza territoriale offerta dai consultorifamiliari, anche attraverso la omogeneizzazione delle funzioni e delle attività svolte.Le linee di indirizzo regionali ribadiscono la necessità dell'assistenza all'IVG e l'impegnoper la contraccezione, compresa la prescrizione di contraccettivi ormonali, anche infase post-coitale, e l'applicazione di contraccettivi meccanici (I.U.D.). Sul piano del modello organizzativo si sottolinea la necessità di un fortecoordinamento funzionale delle attività.Confermato l'approccio multidisciplinare e l'accoglienza alla persona, le linee diindirizzo individuano otto percorsi socio assistenziali, base minima di attività da offriresu tutto il territorio regionale.I percorsi sono: 1. salute sessuale e riproduttiva; 2. nascita; 3. assistenza per la donna cherichiede l'IVG; 4. screening oncologico del cervico-carcinoma; 5. interventi di contrastoalla violenza di genere; 6. giovani; 7. salute psico-fisica del bambino 0-1 anno; 8. G.I.L.Adozione. A partire da questi percorsi le linee di indirizzo indicano gli standard minimiriguardo le figure professionali, il numero di operatori necessari in ogni Consultoriofamiliare, l’orario di apertura al pubblico e la compresenza di alcune figure professionali.Al 2017 sono presenti 143 consultori familiari, 180.977 donne (15 - 49 anni) hannousufruito dei servizi della ASL, 10.542 donne che hanno partecipato al CorsoAccompagnamento alla Nascita, 5.819 coppie frequentanti i Corsi diAccompagnamento alla nascita, 11. 842 donne in gravidanza seguite (almeno 4accessi ) seguite nei consultori, 23.432 consulenze post-partum.Sono state 284 le campagne attivate, riguardanti la promozione della salute e deicorretti stili di vita.Nei percorsi per contrastare la violenza di genere sono stati presi in carico 274 casi.Tra gli interventi previsti l'agenda gravidanza, che dal 2017 è stata distribuita a tutte lefuture mamme della Regione Lazio.A quarant'anni dalla legge regionale istitutiva dei Consultori la sfida è stata quella diaggiornare la qualità dei servizi a sostegno della soggettività delle donne e delle nuovedomande di genitorialità.

NUOVE ASSUNZIONI ALSAN CAMILLO, PER ILRISPETTO DELLA LEGGE 194Tenuto conto dell'importanza rappresentata dal servizio dell'Azienda ospedaliera SanCamillo-Forlanini, la Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria haautorizzato il Direttore Generale del San Camillo Forlanini ad assumere, con contratto

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a tempo indeterminato, 2 dirigenti medici - disciplina ginecologia ed ostetricia - dadedicare alle prestazioni assistenziali rese dal Centro di riferimento regionale per laLegge 194/78, con specifica indicazione delle funzioni da svolgere tra i requisisti per lapartecipazione alla procedura di reclutamento.

Si tratta di figure professionali necessarie a garantire l’assistenza sanitaria a tutta lapopolazione in tutto il territorio della regione Lazio. è rilevante che sia stato indettoun concorso esplicitamente dedicato alle funzioni che riguardano l'applicazione dellalegge 194.

PIÙ PERSONALE PERMIGLIORARE I SERVIZISono programmati interventi in materia di stabilizzazione e assunzione del personaledi ostetricia e ginecologia nelle aziende sanitarie del Lazio. La stabilizzazione riguardal’assunzione di personale precario del comparto sanità, gli atipici, i lavoratori a tempodeterminato, e i precari con tre anni di servizio. Prevista anche l’assunzione di nuovopersonale.

PROCREAZIONEMEDICALMENTE ASSISTITA Siamo in prima linea per garantire un’assistenza migliore alle coppie che scelgono laProcreazione medicalmente assistita. Oltre a favorire e incoraggiare le strutture amigliorare la qualità e la performance dei servizi, l’obiettivo è quello di mettere alcentro le pazienti assicurando loro i migliori risultati in termini di salute, con percorsiefficienti, efficaci e ben organizzati. Stabilite nello stesso tempo regole e tariffe chiare.

RU486 IN DAY HOSPITALIntrodotta anche la possibilità di effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza con lapillola RU486 anche in day hospital, eliminando così l'obbligo del ricovero di tre giorniprevisto dalla normativa precedente. L’intervento in day-hospital prevede tre step:l’accesso e preospedalizzazione, il controllo degli esami e la somministrazione delfarmaco, i controlli clinici. La scelta della Regione si basa su evidenze scientificheinternazionali, sui pareri dell’Oms e sui dati del ministero della Salute. Un percorso diciviltà per tutelare il diritto alla salute e il diritto di scelta delle donne.

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31,4%2012

30%2013

30%2014

27,7%2015

26,8%2016

26,2%2017

PARTO A CASAIl Lazio è una delle prime regioni italiane ad aver introdotto la possibilità del parto a casa: legestanti che non presentano fattori di rischio possono partorire oltre che nel propriodomicilio anche nei Centri Nascita all’interno degli ospedali, o nelle Case Maternità, struttureextra-ospedaliere a gestione privata o a diretta conduzione della Azienda Sanitaria Locale.La Regione ha definito puntualmente tutti i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativiper tutto ciò che riguarda il parto extraospedaliero. Anche in questo caso l’obiettivo èsostenere una libera e consapevole scelta da parte delle pazienti, mantenendo sempreelevati gli standard di sicurezza.

AGENDA PER LA GRAVIDANZALe donne che aspettano un bambino troveranno nelle Asl e nei consultori del Lazioanche l’Agenda della gravidanza: uno strumento utile, con tutte le informazioni suglistili di vita da seguire, sulle analisi e gli accertamenti da fare, e anche sui diritti dellemadri lavoratrici e su tanti servizi a disposizione di tutte le donne in gravidanza.

PARTI CESAREI PRIMARISOTTO IL 30%:NEL 2017 26,2%Siamo riusciti ad abbattere la barriera del 30% dei cesarei primari, dopo molti anni disostanziale stasi: siamo passati dal 31,4% del 2012 al 26,2% del 2017. Questi risultati sonoanche frutto di alcune scelte precise: prima tra tutte quella di chiudere i punti nascitasotto i 500 parti l’anno che sono rischiosi per la salute della donna e del nascituro.

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LOTTA AI TUMORI: POTENZIATALA RETE DEGLI SCREENINGNella lotta ai tumori, la diagnosi precoce rimane lo strumento fondamentale peraumentare l’efficacia delle cure e le possibilità di guarigione.Per questo il Sistema Sanitario Regionale del Lazio offre gratuitamente ad una largafascia della sua popolazione strumenti efficaci per identificare precocemente,contrastare e limitare le conseguenze di alcuni tipi di tumore.Questo avviene attraverso tre programmi di screening che sono stati potenziati negliultimi anni.1) prevenzione dei tumori della mammella, rivolto alle donne nella fascia di età 50-69 anni (e aperto nel mese di ottobre anche alle donne fuori fascia)2) la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, rivolto alle donne nella fascia di età 25-64 anni3) prevenzione dei tumori del colon retto, rivolto a uomini e donne nella fascia di età 50-74 anniL’impegno della Regione Lazio per la prevenzione è forte e costante: ogni anno le Aslinviano 1,5 milioni di inviti per effettuare screening.

Nel corso del 2017, 9 persone su 10 degli aventi diritto hanno ricevuto questo invitoper effettuare gli screening gratuiti di prevenzione contro il tumore. Ogni anno, apartire dal 2013, la quantità degli inviti è aumentata progressivamente arrivando araggiungere un numero sempre più alto di popolazione, passando dal 67% al 91% peri tumori della mammella, dal 32% al 92% per i tumori del colon retto e dal 69% al90% per i tumori della cervice uterina.In particolare, nel 2017, per quanto riguarda lo screening per la prevenzione dei tumoridella mammella sono circa 390 mila gli inviti spediti e 783 i tumori finora diagnosticati.Per quanto riguarda lo screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’uterosono oltre 505 mila gli inviti spediti, e 515 lesioni a rischio di degenerazione individuate.Infine, per quanto riguarda lo screening per la prevenzione dei tumori del colon rettosono oltre 886 mila gli inviti spediti e 3.231 lesione avanzate individuate di cui 530neoplasie maligne. In particolare, grazie ai programmi di screening della Regione Lazio è stato possibileeffettuare 4.529 diagnosi precoci.

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FECONDAZIONE ETEROLOGA,AL SANT’ANNA IL PRIMOCENTRO PUBBLICOLa Regione Lazio è in prima linea per garantire un’assistenza migliore alle coppie chescelgono la procreazione medicalmente assistita. Dopo aver recepito la direttivanazionale la Regione è al lavoro sugli accreditamenti anche per potenziare e migliorarela rete della PMA nel Lazio. Ad oggi il Lazio può contare su 26 centri autorizzati, dicui 4 pubblici (San Filippo Neri, Sant’Anna, Umberto I, Pertini). Altre strutture sono incorso di verifica/adeguamento. E’ stato aperto nel 2018 il primo centro pubblico delLazio per la fecondazione eterologa presso il Centro Sant’Anna. Il nuovo servizio è apagamento e si aggiunge a quelli già erogati dal Centro Sant’Anna: ProcreazioneMedicalmente Assistita, Crioconservazioni, Diagnosi Genetica Preimpianto.

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Pari opportunitàe violenzamaschilecontro le donne

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PROTOCOLLO D'INTESAPER LA PROTEZIONE DELLEDONNE VITTIME DI VIOLENZAE IN CONDIZIONE DIPARTICOLARE VULNERABILITÀNel febbraio 2018 la Regione Lazio, la Procura generale della Repubblica e l'Ordinedegli Psicologi hanno siglato il Protocollo di Intesa per la protezione delle donnevittime di violenza e in condizione di particolare vulnerabilità.Il protocollo promuove e finanzia l’ampliamento della rete delle diverse realtà checollaborano per il contrasto della violenza di genere, con il coinvolgimento delleistituzioni giudiziarie, dei servizi sociosanitari, dei centri antiviolenza, delle forzedell’ordine.L’obiettivo è la realizzazione di un sistema integrato di protezione per le vittime direato e in condizione di particolare vulnerabilità per scongiurare il rischio divittimizzazione secondaria e avviare progetti concreti nei territori giudiziari del Lazio.Così verranno messi a sistema gli strumenti, le competenze e le forze per mappare ilfenomeno della violenza maschile contro le donne e contrastarlo con maggiore efficacia.Investimento: € 300.000

LA RETE DEICENTRI ANTIVIOLENZA EDELLE CASE RIFUGIOLa Regione Lazio ha fortemente implementato la rete dei centri antiviolenza e dellecase rifugio sul territorio. A oggi sono 13 i centri antiviolenza esistenti e 11 quelli diprossima apertura; mentre, per quanto riguarda le case rifugio, sono 8 quellefunzionanti e 2 quelle in via di apertura.Lo stanziamento che la Regione Lazio ha messo in campo per il mantenimento el’ampliamento della rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio dal 2014 ammontaa circa 5,5 milioni di euro, anche grazie al contributo del Dipartimento PariOpportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Investimento: € 5,5 mln

Per conoscere la rete dei centri antiviolenza della Regione Lazio consulta l’elencoalla fine del capitolo (p. 24)

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LA PRIMA CASA DISEMIAUTONOMIA DELLAREGIONE LAZIOLa prima casa di semiautonomia della Regione Lazio sarà realizzata a Roma in un beneconfiscato alla criminalità organizzata, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio perla Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio.Si tratta di una struttura per sostenere l'autonomia delle donne in percorsi di fuoriuscitadalla violenza con alloggi di transizione, da affidare tramite procedura di evidenzapubblica alle associazioni che hanno i requisiti per la gestione dei centri antiviolenza.La struttura sarà messa a disposizione delle donne in uscita dalle case rifugio e che in talmodo potranno consolidare un percorso di autonomia di vita per sé e per i propri figli.Investimento: € 190.000

UN SISTEMA INFORMATIVODI MONITORAGGIO DEI DATISULLA VIOLENZA DI GENERENEL LAZIOI dati sul fenomeno della violenza maschile contro le donne sono pochi e disarticolati.è lo stesso Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio deiMinistri a sottolinearlo, auspicando la creazione di una piattaforma nazionale per lamessa a regime dei dati provenienti dalle diverse regioni d’Italia.Sappiamo che molte sono le vicende di cui non rimane traccia e che si perdono nel“sommerso”. Solo una percentuale molto scarsa di donne vittime di violenza si rivolgeai centri antiviolenza, alle Forze dell’ordine o alla Giustizia.Eppure, per tutti i casi che emergono, è necessario mettere a sistema tutte leinformazioni disponibili per poter monitorare il fenomeno, comprenderlo e calibrarenuove politiche. Proprio per questo la Regione Lazio si dedicherà alla creazione di unsistema informativo che metta a regime tutte le informazioni e i dati disponibili inregione sulla violenza maschile contro le donne, provenienti dai Pronto Soccorso, dallarete delle case rifugio e centri antiviolenza della Regione Lazio, dalle struttureantiviolenza in convenzione con i comuni del Lazio, dalle Procure, dai Tribunali,dall’Ordine degli psicologi.Investimento: € 200.000

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UN CONTRIBUTO DI LIBERTÀPER LA FUORIUSCITADALLA VIOLENZALa Regione Lazio intende mettere in campo un contributo di libertà per la fuoriuscitadalla violenza. Dopo la prima accoglienza e accompagnamento delle donne vittime diviolenza arriva una fase altrettanto complessa, quella del reinserimento. Una nuova casa,una nuova scuola per i figli, un nuovo lavoro, un nuovo mondo. Per sostenere davveroil percorso di fuoriuscita dalla violenza va sostenuta l'autonomia economica delledonne, per rafforzare l'emancipazione ed evitare che ricadano per bisogno nel passato.A questo serve il contributo di liberà per la fuoriuscita dalla violenza. Un sostegno a garanziadella autonomia ritrovata, rivolto a donne prese in carico dalla rete delle case rifugio.Investimento: € 583.000

RETE ANTITRATTA DEL LAZIOLa rete antitratta del Lazio è un piano d’intervento per l'emersione, l'assistenza el'integrazione sociale delle persone vittime di tratta che vede collaborare la RegioneLazio, insieme a 12 realtà del Terzo settore impegnate sul territorio: Ain Karim, Arci, BeFree, Casa dei Diritti Sociali Focus, Cooperativa Roma Solidarietà, Differenza Donna, IlCammino, Il Fiore del Deserto, Karibu, Magliana '80, Ora d'aria e Parsec, e l’Osservatorioper la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio, oltre ad attori territoriali chiave inmateria di prevenzione e contrasto al fenomeno della tratta (Roma Capitale, Anciregionale, AASSLL, Prefetture, Commissione territoriale del Lazio per il riconoscimentodella protezione internazionale, Centro Giustizia Minorile per il Lazio, l’Abruzzo e ilMolise, l’INMP, le Organizzazioni sindacali e una rete estesa di soggetti del Terzo settore).L’iniziativa, alla seconda edizione, è stata finanziata dal Dipartimento Pari Opportunitàdella Presidenza del Consiglio dei Ministri e cofinanziata dalla Regione Lazio per uninvestimento pari a 1.800.000 euro.Il lavoro avviato nel dicembre 2017, in continuità con la precedente edizione, avrà durata di15 mesi e si concluderà alla fine del febbraio 2019. Prevede il consolidamento della reteterritoriale di ascolto e consulenza (unità di contatto, sportelli emersione, promozione delnumero verde antitratta 800 290 290) e il rafforzamento delle attività di protezione immediata,assistenza e inserimento sociale delle vittime (presa in carico, accoglienza in struttureresidenziali/semi autonomia, assistenza legale, supporto psicologico, formazione civico-linguisticae professionale, orientamento al lavoro, accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativoe territoriale), poste in essere con l'obiettivo di restituire autonomia alle donne.Il Piano d’intervento assicura, altresì, informazione, formazione e consulenza aglioperatori pubblici e del Terzo settore, a diverso titolo coinvolti nella prevenzione enel contrasto al fenomeno della tratta e nella tutela delle vittime.Investimento: € 1,8 mln

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SOSTEGNO AGLI ORFANIDELLE VITTIME DI FEMMINICIDIOLa Regione Lazio è stata la prima delle regioni italiane ad adottare una misura asostegno degli orfani delle vittime di femminicidio e intende sostenerli fino ai 29 annidi età, con un contributo continuativo. Un aiuto concreto per accompagnarli inmaniera costante negli studi e nelle scelte future.Proprio per questo sarà riconosciuto un contributo di 10.000 euro per il primo anno,e di 5.000 per tutti gli anni successivi.Investimento: € 180.000

FORMAZIONE DEGLIOPERATORI SANITARI EPRESIDI ANTIVIOLENZASaranno due le direttici di azione che partiranno nei prossimi mesi. La prima, la formazionedegli operatori sanitari, sociosanitari, psicosociali che operano nei servizi di ProntoSoccorso ed emergenza perché possano ricevere gli strumenti necessari per riconoscerele possibili vittime di violenza. La seconda, la realizzazione di un sistema di presidi e spaziprotetti nei Pronto Soccorso del Lazio in collaborazione con le associazioni antiviolenza.Questi interventi rappresentano i pilastri per il riconoscimento delle vittime di violenzae per intercettare nel momento di maggior bisogno la possibilità di una fuoriuscitadal circuito della violenza.Investimento: € 300.000

FORMAZIONE DELLEOPERATRICI ANTIVIOLENZALa formazione delle operatici delle associazioni antiviolenza che gestiscono e lavoranonei centri antiviolenza e nelle case rifugio per vittime di violenza della rete dellaRegione Lazio, effettuata da personale specializzato che di questi temi si occupaquotidianamente con competenza, gioca un ruolo determinante per garantire altistandard professionali e prestazioni omogenee su tutto il territorio regionale.Consente, inoltre, lo scambio di buone prassi e la crescita di nuove realtà nei territori.Investimento: € 100.000

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PIANO PER LA PARITÀ EBILANCIO DI GENERELa Regione Lazio realizzerà un Piano per la Parità per mettersi sulla strada del Gendermainstreaming, per promuovere le pari opportunità tra uomini e donne e percombattere le discriminazioni in tutti gli ambiti di azione.Il Gender mainstreaming è una strategia già adottata a livello internazionale consuccesso. Una sorta di bussola da seguire per costruire una regione più attenta alledonne. A questo scopo sarà istituita una Cabina di regia per il monitoraggio e ilcoordinamento delle azioni e la sperimentazione del Bilancio di genere della RegioneLazio a partire dal 2019.

PROGETTO SCUOLA“IO NON ODIO”La prevenzione va iniziata presto. Il progetto “Io non odio” nelle scuole è un percorsodi sensibilizzazione sui temi del contrasto della violenza maschile contro le donne edegli stereotipi di genere, della promozione della parità di genere e delle pariopportunità.Il progetto prevede: 1) percorsi di avvicinamento nelle scuole coinvolte attraversodiverse attività da declinare nell’ambito della programmazione scolastica corrente(invito alla lettura, proiezione di film, incontri tematici, laboratori, testimonianze dirette,spettacoli teatrali e molto altro); 2) organizzazione di alcune masterclass dove tuttele classi coinvolte nel progetto potranno incontrarsi durante degli appuntamenticongiunti. Le masterclass prevedono il coinvolgimento di diverse personalità note alleragazze e ai ragazzi che possano parlare loro in maniera efficace e diretta sul temadell’odio nelle sue diverse sfaccettature, in primis l’odio contro le donne alla base dellaviolenza di genere e del femminicidio, ma anche delle diverse connessioni esfaccettature che l’odio crea e propaga come l’omofobia e il razzismo.Da questo percorso nascerà la rete delle scuole del Lazio contro la violenza.Il progetto scuola “Io non odio” è realizzato grazie alla collaborazione dell’UfficioProgetti Speciali della Regione Lazio.Investimento: € 300.000

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GENERIAMO PARITÀ, PROGETTIPER LA PREVENZIONE E ILCONTRASTO DELLA VIOLENZADI GENERE NELLE SCUOLELa prevenzione è determinante, lo è ancora di più in tenera età. Per questo si è decisodi dare continuità all’avviso pubblico “Generiamo parità” che in questi anni ha portatonelle scuole del Lazio centinaia di progetti dedicati allo sradicamento degli stereotipidi genere, al contrasto della violenza maschile sulle donne, alla cultura del rispetto edella parità.L’avviso pubblico si rivolgerà alle scuole di ogni ordine e grado, alle associazioni eorganizzazioni di volontariato che operano nell’ambito del contrasto alla violenza di genere.Le scuole che usciranno da questi percorsi entreranno a far parte della rete dellescuole del Lazio contro la violenza.Investimento: € 365.000

LA CORRETTARAPPRESENTAZIONEDELLE DONNE NEI MEDIAIl 20 giugno 2016 presso la sede della Giunta regionale è stato siglato il protocollod’Intesa “Donne e Media” per promuovere una rappresentazione rispettosadell’identità femminile nell’ambito dell’informazione e della comunicazione nelterritorio regionale, siglato dal Consiglio regionale del Lazio, la Giunta regionale, ilCorecom del Lazio e alcune tra le più importanti organizzazioni di rappresentanzadei media e dei giornalisti e le principali Università del Lazio.Il 23 ottobre 2018 il Corecom ha presentato lo studio “Donne e Media,larappresentazione femminile e le TV regionali” grazie alla collaborazione con GIO-Osservatorio Interuniversitario studi di Genere. Uno strumento importante che fotografala rappresentazione delle donne nei media fra innovazione e resistenze sistemiche.Il protocollo e lo studio hanno l’obiettivo continuativo di demolire i pregiudizi legatial genere e modificare l'immagine stereotipata delle donne, al fine di promuovere unapolitica di empowerment delle donne e una democrazia paritaria.A seguito della firma del Protocollo si è istituito un coordinamento operativo pressoil Corecom per programmare e attuare i primi interventi previsti, tra cui: corsi diformazione gratuiti per i giornalisti promossi dall’Ordine professionale di riferimentosulle materie inerenti le pari opportunità e interventi su aspetti di comunicazionecontro la violenza di genere promossi dal Corecom e dalla Regione Lazio.

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UNO STUDIO SULLAVIOLENZA DI GENERENEL LAZIONel tempo necessario a creare il sistema informativo di monitoraggio dei dati sullaviolenza di genere nel Lazio, è necessario uno studio che fotografi il fenomeno dellaviolenza nella regione per orientare le politiche nel breve termine. Inoltre, risulta di particolare importanza che lo studio prenda in considerazione emisuri l’impatto sociale di alcuni luoghi che sul territorio operano nell’ambito deiservizi gratuiti offerti alle donne vittime di violenza, ma anche in termini di offertaculturale e promozione dell’autodeterminazione e libertà delle donne, come peresempio la Casa Internazionale delle Donne di Roma.

I CENTRI ANTIVIOLENZARoma e provinciaCentro “Maree” per donne in difficoltà e vittime di violenzaAssociazione di promozione sociale Differenza Donna - Via Monte delle Capre, 23 - Roma06 6535499 | 06 6535499 | [email protected] Lunedì - venerdì ore 10-16

Centro Antiviolenza per donne che non vogliono più subire violenzaAssociazione di promozione sociale Differenza Donna - Viale di Villa Pamphili, 7 - Roma06 5810926 | 06 58332575 | 06 5810926 | [email protected]ì - venerdì ore 10:30 - 16:30

Associazione Lucha y siestaVia T. Fortifiocca, 71 - Roma06 69609213 | 06 69609216 | 334 63896 | [email protected] Lunedì, mercoledì giovedì, venerdì ore 10-17; martedì ore 10-17

Centro antiviolenza SOS DONNABe Free Coop. sociale | Via di Grottaperfetta, 610 - Roma06.96678236 | 0696678236 | [email protected] Lunedì, mercoledì ,giovedì, venerdì ore 10-17; martedì ore 10-17.

Centro antiviolenza SisennaAssociazione di promozione sociale Differenza Donna - Via Cornelio Sisenna, 53 - Roma06 93567964 | 06 93567964 | [email protected] Lunedì mercoledì, giovedì, venerdì ore 10-17; martedì ore 10-17.

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“La Ginestra” Centro provinciale di accoglienzae assistenza sociale per donne in difficoltàAssociazione di volontariato Telefono rosa - Via Colle Tocciarello, 1 - Valmontone06 9591187 | 331.1161702 | [email protected] | Lunedì - venerdì ore 10-17

Centro antiviolenza "La Sibilla"Associazione di promozione sociale Differenza Donna - Via Lione, 11 - Tivoli0774 013163 | [email protected] | Lunedì - venerdì ore 9-16

Centro antiviolenza IDEABe Free Coop. sociale - Via del Buttero, 3 - Fiumicino(Casa della partecipazione Maccarese) - 366 1245342 | [email protected]ì, mercoledì, venerdì 9:30-17; martedì e giovedì 9-17

Latina e provinciaCentro Donna LilithAssociazione Centro donna Lilith Onlus - Via Massimo D'Azeglio, 9 - Latina0773 664165 | [email protected] Lunedì, martedì, giovedì, venerdì 10-18.30; mercoledì 10-13

Centro antiviolenza Donne al centroAssociazione Centro donna Lilith Onlus Culturaprilia - Via Pontina Km 46600 - Aprilia328 7774577 | [email protected] Lunedi, mercoledì, venerdì ore 9-12; martedì e giovedì ore 15-18

Frosinone e provinciaCentro Antiviolenza “Mai più Ferite”Coop. sociale Diaconia - Viale Madrid, 56 - Frosinone0775 246771 | 800479898 | [email protected] Lunedì-venerdì ore 9-12

Nuove opportunità a sostegno delle donne vittime di violenzaAssociazione sociale Auser del Frusinate - Piazza VI Dicembre snc - Frosinonec/o locali del Comune di Frosinone 0775 251716 | 800582999 | [email protected] Lunedì-venerdì ore 9-13 / 15-18; sabato ore 9-13

Centro di Orientamento per le donneAssociazione Volontarie Telefono Rosa Frosinone - Via Giovanni Falcone - CeccanoEx pretura di Ceccano (piano terra) - 0775/1886011 | [email protected] Lunedi-venerdi 9-13 / 15-19

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Imprenditoria eempowermentdelle donne

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FONDO FUTUROFondo Futuro sostiene l’avvio di nuovi progetti imprenditoriali o il potenziamento delleattività esistenti grazie all’erogazione di finanziamenti, dai 5.000 ai 25.000 euro, con untasso agevolato dell’1% da restituire entro 84 mesi. Lo strumento si rivolge in particolarealle microimprese o ai liberi professionisti che si trovano in situazione di difficoltà diaccesso al credito bancario, e contiene una riserva prioritaria rivolta alle donne.Fondo Futuro è stato lanciato nel 2016 e ad oggi sono stati sostenuti 1770 progetti,di cui circa la metà promossi da donne. La nuova finestra di presentazione delledomande si aprirà ad aprile 2019.

SPORTELLI DONNA FORZA 8Nell’ambito del potenziamento della rete Spazio Attivo sono stati attivati gli SportelliDonna Forza 8. Presso gli sportelli sono disponibili le informazioni sulle opportunitàofferte dalla programmazione regionale, nazionale e comunitaria dedicate alle donne.Sono inoltre presenti tecnici che forniscono assistenza mirata alle donne cheintendano sviluppare un progetto innovativo, avviare una startup o portare avanti unprogetto di social innovation.Dal loro lancio nel marzo 2015, gli Sportelli Donna Forza 8 hanno accolto quasi 4.000donne coinvolgendole in specifici percorsi di orientamento, formazione e networking.è presente uno Sportello Donna Forza 8 in ogni sede Spazio Attivo:

Spazio Attivo di Roma CasilinaIndirizzo: Via Casilina, 3/TEmail: [email protected]

Spazio Attivo di BraccianoIndirizzo: Via di Valle Foresta, 6Email: [email protected]

Spazio Attivo di CivitavecchiaIndirizzo: Via Antonio da Sangallo, snc (ex caserma Stegher)Email: [email protected]

Spazio Attivo di ColleferroIndirizzo: Via degli Esplosivi, 15Email: [email protected]

Spazio Attivo di FerentinoIndirizzo: Via Casilina, 246 km 68,300Email: [email protected]

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Spazio Attivo di LatinaIndirizzo: Via Carlo Alberto, 22Email: [email protected]

Spazio Attivo di RietiIndirizzo: Via dell'Elettronica, sncEmail: [email protected]

Spazio Attivo di Roma TecnopoloIndirizzo: Via G. Peroni, 442/444Email: [email protected]

Spazio Attivo di ViterboIndirizzo: Via Faul, 20-22Email: [email protected]

BANDI PER LE IMPRESENell’ambito dei nuovi bandi che la Regione Lazio pubblicherà per promuovere ladiffusione dell’innovazione tecnologica e digitale tra le imprese sarà prevista una riservadi risorse specificamente dedicata alle donne e alle imprese femminili. Sono già statefinanziate e realizzate 83 nuove realtà imprenditoriali.

CONSIGLIERA REGIONALEDI PARITÀLa figura della Consigliera di parità è istituita dalla legge 125/1991 “Azioni positive perla realizzazione della parità uomo donna nel lavoro” modificata dal decreto legislativo14 settembre 2015, n. 151 negli articoli 12 e seguenti. Nominata con decreto delministro del Lavoro e Politiche sociali, su designazione della Regione, previoespletamento di una procedura pubblica di candidatura, la Consigliera di parità delLazio svolge funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi diuguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro.L’Avviso, chiuso il 10 ottobre 2016, ha consentito di nominare la nuova Consiglieraregionale di parità.

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Numeronazionale

antiviolenzae stalking

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