I determinanti di salute: i fattori che influenzano positivamente o
negativamente la salute
Prof. Silvano Monarca
Università degli Studi di Perugia
Facoltà di SCIENZE POLITICHE – Laurea in SERVIZIO SOCIALE
Università degli Studi di Perugia
FACOLTÀ DI FARMACIA
CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA -
Determinanti di Salute • I determinanti di salute sono quei fattori che influenzano lo stato di
salute e ne determinano le differenze (o disuguaglianze) di salute.
Sono diversi e comprendono:
– Fattori naturali e biologici: età, sesso e corredo genetico;
– Comportamento e stile di vita: fumo, uso di alcolici,
comportamento sessuale, alimentazione;
– Ambiente fisico e sociale: qualità dell’abitazione, cultura,
posizione sociale, reddito, rapporti sociali;
– Accesso a e qualità dei servizi sanitari.
• Tutti questi fattori sono tra loro collegati e differenze nella loro
distribuzione portano a disuguaglianze nella salute.
Fattori POSITIVI che concorrono a determinare il livello di
salute
VARIABILI FATTORI POSITIVI CONNESSI ALLA VARIABILE
PERSONALI
Aspetti fisici buono stato nutrizionale, sufficiente protezione immunitaria,
benessere fisico soggettivo
Aspetti psichici Identità affermata, stabilità emotiva, situazione affettiva
soddisfacente
Aspetti culturali Adeguata educazione sanitaria
COMPORTAMENTALI
Abitudini di vita Abitudini personali corrette, sonno e svago sufficiente
Lavoro lavoro appagante, stimolante e non stressante
AMBIENTALI
Ambiente fisico Buona qualità delle matrici ambientali (aria,acqua,suolo);adeguato
smaltimento dei rifiuti
Ambiente biologico Qualità ed adeguata disponibilità di alimenti, protezione
microbiologica
Ambiente sociale Buone condizioni igieniche delle abitazioni e delle città, disponibilità
di lavoro non nocivo, integrazione sociale e reazioni interpersonali
stabili, servizi sanitari scolastici e sociali adeguati
I determinanti globali di malattia nel mondo
DALY: disability-adjusted life years = anni di vita in condizioni di disabilità
Fattori immodificabili Età, sesso, genetica e malattie preesistenti
Influenzano notevolmente la nostra salute, ma sono fattori che non si possono modificare direttamente e dobbiamo considerarli inevitabili fattori di rischio per numerose malattie.
Agendo sui fattori modificabili possiamo però riuscire a gestire positivamente anche i fattori non modificabili. Ad esempio una persona con una storia familiare di diabete può diminuire il rischio di sviluppare diabete, attivando comportamenti positivi, quali l’attività fisica e una corretta alimentazione.
10
Anziani e salute Il trascorrere degli anni comporta per ogni persona dei cambiamenti che riguardano il fisico, la psiche e il carattere. Alcuni sono facilmente avvertibili, mentre altri sono più difficilmente percepibili, come la crescente solitudine interiore e la resistenza ad accettare la declinante possibilità di partecipare attivamente alla vita del lavoro e dell’impegno sociale.
Malattie degli anziani le malattie cardiovascolari: scompenso cardiaco, le malattie coronariche, l’ipertensione arteriosa e le MCV;
il diabete: dopo i 65 anni colpisce il 12%;
le demenze: colpiscono il 5,3% degli uomini e il 7,2% delle donne dopo i 65 anni;
i tumori: il rischio di sviluppare un tumore nelle persone di 65 o più anni è circa 40 volte più elevato che nelle persone di 20-44 anni di età e di circa 4 volte nelle persone di 45-64;
l’osteoporosi;
le malattie respiratorie: bronchite cronica, enfisema e asma colpiscono più del 20% degli anziani;
i disturbi gastrointestinali.
Uso di farmaci da parte della popolazione anziana nei paesi
industrializzati
• 2/3 degli anziani >65aa assume 1 o più farmaci al giorno
• Gli anziani >70 aa assumono 3 o più farmaci al giorno
• Gli anziani istituzionalizzati assumono da 4 a 8 farmaci al giorno
Fattori che contribuiscono alla polifarmacia
• Numero di patologie croniche
• Sesso
• Terapie prescritte da piu’ medici ad es. specialisti.
• Automedicazione con farmaci prescritti e OTC.
• Aumentata mobilita’ degli anziani.
• Messaggi pubblicitari diretti al consumatore.
• Richieste da parte dei caregivers o personale infermieristico.
• Prescrizioni telefoniche del medico.
• I medici sono riluttanti a sospendere terapie prescritte da altri medici.
• Raramente la terapia farmacologica e’ sottoposta a revisioni periodiche.
• "Start slow, Go slow" puo’ portare a somministrazioni sottodosate di farmaci con insuccesso terapeutico.
I DIVERSI EFFETTI FARMACOLOGICI
SONO DOVUTI A :
- DIVERSA RISPOSTA RECETTORIALE
- DIVERSO GRADO D’ASSORBIMENTO DEL
FARMACO
- DIVERSA DISTRIBUZIONE NELL’ORGANISMO
- DIVERSA TRASFORMAZIONE METABOLICA
- DIVERSE VIE E PROCESSI DI ELIMINAZIONE
IN ULTIMA ANALISI
SI INSTAURA
NELL’ANZIANO
UNA DIVERSA
FARMACOCINETICA
ED UNA DIVERSA
FARMACODINAMICA
Mancanza di
TRIALS
CLINICI
Alterazioni
Fisiologiche
La Farmacologia dell’anziano:
Aderenza
terapia
Politerapie
Reazioni avverse
Farmaci multipli
Le prescrizioni, a causa dell’assunzione di farmaci multipli, sono spesso incompatibili e quindi foriere di effetti collaterali gravi.
Per questo, le politerapie sono notoriamente una causa frequente di morbilità e mortalità negli ospedali.
“Francesco Violi”, presidente Simi, e direttore della I Clinica Medica al Policlinico Umberto I di Roma
Studio “Reposi”
Gli effetti collaterali derivanti da terapie inappropriate, risultano essere la quinta causa di morte per gli anziani negli ospedali
Bambini e xenobiotici I bambini sono più suscettibili :
“finestre di suscettibilità”: durante la crescita e lo sviluppo degli organi esistono dei periodi vulnerabili.
metabolismo immaturo;
maggiore esposizione: i bambini sono maggiormente esposti per unità di peso corporeo perché, bevono, mangiano e respirano di più rispetto all’adulto;
maggiore durata di esposizione: a causa del maggiore assorbimento intestinale ( es. piombo) e cutaneo e per il comportamento dei bambini;
effetti di bioaccumulazione intergenerazionale: molti composti chimici sono trasferiti da madre a figlio;
esposizioni multiple.
Differenze tra bambino e adulto per la respirazione e
l’assunzione di alimenti e liquidi Sostanza Bambino (< 1
anno)
Adulto Rapporto
Bambino/adulto
Aria
Liquidi
Cibo
0.44 m3/kg-die
161 g/kg- die
140 g/kg- die
0.19m3/kg/die
33.5 g/kg/die
23 g/kg/die
2.3
4.8
6.1
Perché i bambini sono più suscettibili
– I polmoni sono ancora in sviluppo e le vie aeree sono più strette e più facilmente ostruibili
– I sistemi metabolici sono incompleti e le difese immunitarie sono immature
– L’esposizione nell’infanzia potrebbe influenzare lo sviluppo dei sistemi polmonare, nervoso, endocrino e immunitario
– I danni a polmoni in sviluppo riducono la loro capacità funzionale: il futuro adulto potrebbe essere più suscettibile a fumo di sigaretta, inquinanti occupazionali o ambientali
– Hanno frequentemente asma e infezioni respiratorie
Frazioni del PM10: citotossicità e genotossicità
< 0,5 m
0,5-0,95 m
0,95-1,5 m
1,5-3 m
3-7,2 m
7,2-10 m
Indicatori di esposizione nelle cellule buccali dei bambini di 6-8
anni
Prelievo con spazzolino Analisi delle cellule
Ricerca danni precoci al DNA
Raccolta dati su inquinamento indoor e alimentazione
Sesso, genere e salute
Il sesso si riferisce a quelle caratteristiche che sono determinate biologicamente, mentre il termine genere viene usato per descrivere quelle caratteristiche dell’uomo o della donna che sono costruite socialmente. Eguaglianza di genere e eguaglianza di sesso significano uguale trattamento delle persone nelle leggi e nelle politiche e uguale accesso alle risorse e ai servizi all’interno della famiglia, della comunità e di tutta la società. In sintesi significa assenza di discriminazioni sulla base del sesso e del genere.
MALATTIE CARDIOVASCOLARI: PREVENZIONE CON APPROCCIO DI GENERE
• Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte negli uomini e nelle donne dei paesi più industrializzati. Negli ultimi anni è divenuto evidente che esistono differenze nell’incidenza delle malattie cardiovascolari tra i due sessi. Infatti, mentre negli uomini gli eventi cardiovascolari iniziano a manifestarsi già dalla quarta decade di vita, nelle donne tale incidenza è bassa prima della menopausa ma aumenta dopo i 60 anni.
• Dopo i 50 anni le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari rappresentano la causa principale di mortalità e disabilità nelle donne e la loro incidenza è maggiore di tutte le altre cause di morte messe insieme.
TUMORI E DONNE
• Dopo le malattie cardiovascolari, i tumori rappresentano la principale causa di morte femminile: sono infatti responsabili ogni anno del decesso di 89 donne ogni 10.000 sopra i 70 anni, e di 23 dai 50 ai 69. In Italia, tra il 2003 e il 2005 sono stati registrati ogni anno 622 casi di tumori maligni ogni 100.000 donne, dei quali il 29% sono tumori della mammella. La maggior parte di questi tumori però è oggi prevenibile, oltre che curabile.
OSTEOPOROSI
• L’osteoporosi colpisce una porzione elevata della popolazione italiana, soprattutto di sesso femminile, e presenta un tasso di crescita proporzionale al crescere dell’età. La prevalenza di osteopenia e di osteoporosi fra le donne risulta pari a 44,7 % e 18,5%, rispettivamente, mentre i corrispondenti tassi sono del 36 % e del 10% nel sesso maschile.
Tobacco al femminile
La donna ha maggiore vulnerabilità a sviluppare dipendenza e difficoltà ad acquisire la consapevolezza di esserne dipendenti e di aver bisogno di sostegno psicologico e/o aiuto terapeutico.
http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0014/128120/e93852.pdf
Alcol al femminile • Le donne sviluppano più frequentemente ed in
misura più marcata diverse patologie epatiche, danni neurologici e gastrointestinali e cardiomiopatie correlabili all’alcol, nonché epatiti e cirrosi, dimostrando così di essere particolarmente sensibili agli effetti tossici a breve e lungo termine dell’alcol. Inoltre, alla luce di diversi studi epidemiologici, l’abitudine all’alcol nelle donne sembra in aumento rispetto a quella degli uomini.
• Cancro. I due dei tumori più comuni che colpiscono le donne sono al seno e al collo dell'utero. Salute riproduttiva. Problemi di salute sessuale e riproduttiva sono responsabili di un terzo di problemi di salute per le donne di età compresa tra 15 e 44 anni. Salute materna. Nel 2013, quasi 300.000 donne sono morte per complicazioni durante la gravidanza e il parto. Infezioni sessualmente trasmesse. La sifilide non trattata è responsabile di più di 200.000 nati morti e morti fetali precoci ogni anno, oltre che del decesso di oltre 90000 neonati. Violenza contro le donne. Oggi, una donna su tre sotto i 50 anni ha subito una violenza fisica o sessuale. Salute mentale. Le donne sono più inclini degli uomini a sperimentare l'ansia, la depressione, e disturbi somatici. Le malattie non trasmissibili. Nel 2012, circa 4,7 milioni di donne sono morte a causa di malattie non trasmissibili prima di raggiungere i 70 anni Essere giovani. Le ragazze adolescenti devono affrontare una serie di sfide: le malattie sessualmente trasmissibili, l'HIV, e la gravidanza Invecchiare. Avendo lavorato spesso in casa, le donne più anziane possono avere minori pensioni e sussidi, un minor accesso alle cure sanitarie e ai servizi sociali rispetto ai loro colleghi maschi. Le donne anziane hanno anche un rischio maggiore di abusi e, in generale, peggiori condizioni di salute. 06 marzo 2015
Medicina di genere: perché?
• La MEDICINA DI GENERE è la scienza che studia l'influenza del sesso (accezione biologica) e del genere (accezione sociale) sulla fisiologia, fisiopatologia e clinica di tutte le malattie per giungere a decisioni terapeutiche basate sull'evidenza sia nell'uomo che nella donna. La medicina di genere è una nuova scienza multidisciplinare che vuole dedicarsi alla ricerca per
– descrivere le differenze anatomo-fisiologiche a livello di tutti gli organi e sistemi nell'uomo e nella donna;
– identificare le differenze nella fisiopatologia delle malattie;
– descrivere le manifestazioni cliniche eventualmente differenti nei due sessi
– valutare l'efficacia degli interventi diagnostici e terapeutici e delle azioni di prevenzione;
– sviluppare protocolli di ricerca che trasferiscano i risultati delle ricerche genere-specifiche nella pratica clinica;
L’OMS descrive il “sesso” come cio che
e dato dalle caratteristiche biologiche
che definiscono l’uomo e la donna, e
“genere” come il riferimento sociale di
comportamenti, attivita e attributi che
una societa considera specifici per
l’uomo e per la donna.
La donna vive più, ma….
Si sa che si vive di più e che le donne godono maggiormente di questo privilegio. Ma questo è effettivamente un privilegio e un vantaggio, soprattutto in termini di qualità di vita? Secondo i dati dell’indagine Istat presentata il 2 marzo 2008, l’8,3% delle donne italiane denuncia un cattivo stato di salute contro il 5,3% degli uomini.
La disabilità è piu diffusa tra le donne (6,1% vs. 3,3% degli uomini). Le malattie per le quali le donne presentano una maggiore prevalenza
rispetto agli uomini sono: le allergie (+8%), il diabete (+9%), la cataratta (+80%),
l’ipertensione arteriosa (+30%), patologie della tiroide (+500%), artrosi e artrite (+49%), osteoporosi (+736%), calcolosi (+31%), cefalea ed emicrania (+123%), depressione e ansia (+138%), Alzheimer (+100%).
Vivono di più, ma non bene.
Donne e salute nel mondo
ogni giorno 1600 donne e oltre 10.000 neonati muoiono per complicanze prevenibili durante la gravidanza e il parto (il 99% delle 500.000 donne morte per parto provengono dai paesi in via di sviluppo);
le donne nel mondo si occupano della cottura dei cibi e del riscaldamento della casa con metodi inquinanti: il fumo indoor è responsabile di 500.000 delle 1,3 milioni di morti per malattie polmonari (BPCO) e l’esposizione al fumo nelle case durante la gravidanza può causare problemi ai feti, con basso peso alla nascita e mortalità neonatale;
anche se le donne generalmente vivono più a lungo per motivi biologici e comportamentali, in alcuni paesi asiatici questi vantaggi vengono ridotti o annullati a causa delle discriminazioni;
una vita più lunga non comporta che sia una vita sana, dal momento che ci sono condizioni quali la gravidanza ed il parto che comportano rischi sanitari e necessitano di una assistenza idonea;
differenze di genere nell’educazione, il reddito e il lavoro limitano la capacità delle donne di proteggere la propria salute e quella dei propri figli.
Suscettibilità agli xenobiotici il fumo di sigaretta ha un effetto negativo sulla salute cardiovascolare maggiore tra le donne, le quali hanno più difficoltà a smettere e mostrano sindrome di astinenza più forte;
le donne hanno reazioni avverse ai farmaci in maniera differente, anche nel caso di farmaci comuni (antistaminici o antibiotici);
negli Stati Uniti gli psicofarmaci vengono prescritti per i 2/3 alle donne, e numerose ricerche hanno evidenziato che essi tendono a provocare loro maggiori effetti collaterali (variazioni ormonali cicliche possono avere un azione negativa sul tipo di farmaco, sulla dose necessaria per ottenere l’effetto ricercato e sul tipo di risposta);
le donne pesano di meno, hanno meno acqua nel corpo e hanno meno enzimi gastrici che metabolizzano l’alcol nello stomaco, e pertanto hanno una alcolemia più alta degli uomini per lo stessa quantità di alcol ingerita;
alcuni analgesici sono più efficaci nelle donne;
le donne hanno più difficoltà nella disassuefazione e mostrano sindromi di astinenza più gravi;
le donne sono da sempre sottorappresentate nelle sperimentazioni cliniche con il risultato che la donna consumatrice di farmaci è assimilata al maschio per quanto riguarda sia l'efficacia che le controindicazioni del farmaco.
http://www.equitychannel.net/uploads/Fact-Sheet-Gender-V3.pdf
Farmacologia di genere 8 marzo 2014
La medicina di genere è ormai una realtà. Una prova di quanto oggi la scienza medica
faccia attenzione alle differenze tra maschi e femmine viene da una notizia
recentemente rimbalzata dagli Usa. La Food And Drug Administration (Fda), ha deciso
di arrivare a definire due dosi diverse dello stesso medicinale in base ai sessi. Il
farmaco è zolpidem, una delle molecole maggiormente impiegate nel trattamento
dell'insonnia, e dopo oltre vent'anni dalla messa in commercio del medicinale l'ente
regolatorio ha studiato due dosaggi diversi in base al sesso. Il motivo? Uno studio ha
dimostrato che ha messo in rapporto i valori ematici del principio attivo con il rischio di
coinvolgimento in un incidente stradale. Risultato: le donne smaltiscono il farmaco
più lentamente e quindi tendono ad avere più a lungo valori elevati di zolpidem nel
sangue. Alla fine, per loro c'è il rischio anche di una maggior sonnolenza diurna. Il
caso verificatosi negli Usa, primo nella storia e ufficializzare una dose diversa per
donne e uomini da parte di un'agenzia regolatoria, è solo un esempio delle differenze
di genere, sempre più importante nella scienza moderna. Tante sono infatti le
condizioni che caratterizzano la situazione ormonale femminile imprimendo precise
"vie" alle reazioni organiche del corpo. Ad esempio l'epidemiologia mostra una
prevalenza doppia della depressione maggiore nelle donne rispetto agli uomini,
con una curva di prevalenza che sale proprio con il menarca, quando gli ormoni
differenziano il corpo femminile, all'inizio della fase fertile.
“Migliorare la salute delle donne significa migliorare la salute del
mondo” La lotta alla povertà e all’analfabetismo, i
miglioramenti educativi e culturali e l’aumento delle opportunità per la partecipazione alle attività
economiche, sociali e politiche delle donne contribuiranno non solo al progresso della salute
delle donne, ma anche alla salute delle loro famiglie, della comunità e dell’intera società.
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs334/en/index.html
Relazioni tra geni, ambiente e comportamento
Lo studio delle relazioni tra geni, ambiente e comportamento può far conoscere perché le malattie colpiscono solo alcune persone. Le
informazioni sulla storia sanitaria della propria famiglia possono aiutare ad identificare persone che
mostrano più alti rischi di sviluppare alcune malattie.
http://www.cdc.gov/genomics/public/index.htm
Rischio relativo per la familiarità in alcune malattie
Malattia Rischio relativo*
Malattie cardiovascolari 2.0 – 5.4
Cancro alla mammella 2.1 – 3.9
Cancro colon-rettale 1.7 – 4.9
Cancro alla prostata 3.2 – 11.0
Melanoma 2.7 – 4.3
Diabete di tipo 2 2.4 – 4.0
Asma 3.0 – 7.0
Osteoporosi 2.0 – 2.4
*rischio di malattia per individui con familiarità/ rischio di individui senza familiarità
Conoscere la storia sanitaria familiare
delle malattie è importante perché può: • aiutare il medico a
predire i disturbi per prevenirle;
• motivare cambiamenti positivi dello stile di vita;
• aumentare la capacità di gestire la propria salute (empowerment);
• essere di aiuto nelle terapie.
52 http://www.hhs.gov/familyhistory/portrait/portraiteng.pdf
Chi determina i determinanti?
• Il contesto in cui le persone vivono determina
la loro salute, pertanto incolpare gli individui
per il fatto di avere una cattiva salute o
attribuire a loro il fatto che sia buona è
inappropriato.
• Gli individui hanno scarse probabilità di
controllare direttamente molti dei
determinanti di salute, specialmente i
determinanti sociali.
WHO Commission on the Social
Determinants of Health
« The causes of the causes »
Health is not simply about individual
behaviour or exposure to risk, but how the
socially and economically structured way of
life of a population shapes its health.
http://www.who.int/social_determinants/en/
(WHO CSDH, 2008)
Canada:14 determinanti sociali • distribuzione del reddito; • genere; • disabilità; • educazione; • esperienze nell’infanzia; • razza e gruppo etnico; • abitazione; • esclusione sociale; • lavoro e ambiente di lavoro; • disoccupazione e sicurezza del lavoro; • insicurezza alimentare; • status di immigrato o di minoranza etnica; • servizi sanitari; • servizi sociali.
•http://www.thecanadianfacts.org/The_Canadian_Facts.pdf
Vivere bene. Ecco perché il PIL non
basta più
• Inutile guadagnare di più se poi ci si ammala di asma o si resta incastrati nel traffico
• Il rapporto di "Sbilanciamoci" ridisegna la mappa della felicità
• Gli economisti rivoluzionano la classifica regionale dello sviluppo in base a un nuovo indice che, a differenza del prodotto lordo, tiene conto dei costi ambientali e dei benefici sociali. Scivolano Lombardia e Lazio; salgono Toscana, Marche e Umbria. Al primo posto il Trentino.
la Repubblica, sabato 19 settembre 2009
Diseguaglianze sociali ed economiche e salute
"Le profonde diseguaglianze nello stato di salute tra i
paesi più industrializzati e quelli in via di sviluppo,
così come all'interno dei paesi stessi, sono
politicamente, socialmente ed economicamente
inaccettabili" OMS, Alma-Ata, 1978
OGGI aumento delle diseguaglianze nella distribuzione della ricchezza, nei consumi e nell’accesso ai servizi sanitari ed educativi
•20% popolazione consuma 80% delle risorse •87% spesa sanitaria per 15% popolazione
Commissione per i determinanti sociali della salute dell’OMS
• “In tutto il mondo le persone vulnerabili e socialmente svantaggiate hanno un minore accesso all’assistenza sanitaria, si ammalano di più e muoiono prima rispetto a chi ha una posizione sociale privilegiata. Queste disuguaglianze sono in crescita, nonostante la ricchezza globale e il progresso tecnologico non siano mai stati così grandi”
• Prof. Marmot, 2002
Esiste una profonda disparità sul livello di salute e del
carico di malattie e sulle risposte terapeutiche tra i paesi a basso, medio o alto reddito (health divide)
• carico globale di malattia: i paesi a basso e medio reddito hanno l’85% della popolazione mondiale ed il 92% del carico globale di malattia. Mancano di sistemi sanitari e infrastrutture adeguati, di sviluppo di biotecnologie e di risorse finanziarie per lo sviluppo medico e sanitario;
• ricerche sanitarie: secondo il Global Forum for Health Research il 90% di tutte le spese per le ricerche sanitarie si rivolge a problemi che affliggono solo il 10% della popolazione mondiale;
• sviluppo di farmaci: in molti paesi a basso reddito le malattie infettive sono la più grande componente del carico globale di malattia e la gestione di queste significa un enorme sforzo per i sistemi sanitari. Nonostante ciò tra il 1975 e 1999, il mercato farmaceutico ha prodotto solo 15 (1%) nuovi farmaci per le malattie tropicali e la tubercolosi, malattie che producono il 12% del carico globale di malattie. L’area delle malattie cardiovascolari, che sono responsabili dell’11% del carico globale, ha ricevuto 179 (13%) nuovi farmaci negli ultimo 25 anni.
• http://www.who.int/genomics/healthdivide/en/index.html
The unequal distribution of determinants underlies health inequalities
• Inequalities in ‘general socioeconomic & environmental conditions’ – unequal access to good education, secure employment, income etc
• Inequalities in living & working conditions from childhood to old age
• Inequalities in community resources
• Inequalities in lifestyle factors like cigarette smoking, diet & physical activity
Professor Hillary Graham
inequalities in
Health determinants model (Dahlgren & Whitehead, 1991)
Manifesto per l’Equità
• “Le disuguaglianze nella salute che vengono
socialmente determinate e che sono evitabili,
possono essere considerate uno dei principali criteri
di orientamento delle scelte per la sanità pubblica. In
chiave utilitaristica infatti rappresentano l’indicatore
più sensibile per identificare situazioni in cui è
possibile ottenere un misurabile miglioramento nella
salute; in chiave etica devono essere considerate
inique, perché contraddicono la comune nozione di
giustizia”.
• (Associazione Italiana di Epidemiologia)
http://www.dors.it/alleg/0200/manifestoequit.pdf
Globalizzazione e salute
• La globalizzazione, intesa come l’emergere ed il consolidarsi di un mercato globale, ha effetti negativi sulla salute degli individui e delle popolazioni attraverso meccanismi che portano all’aumento delle disuguaglianze tra paesi e, soprattutto, all’interno dei paesi. L’esplodere della crisi economica mondiale ha prodotto anche in Italia un aumento della povertà di ampi strati di popolazioni, con conseguenti riflessi negativi sulla salute della popolazione.
• La povertà, quindi, può essere considerata come “il singolo fattore più importante che determina cattive condizioni di salute”, essendo associata ad una maggiore mortalità infantile e morbosità, ad una crescente tendenza all’uso di sostanze dannose (alcol, fumo, droga) e ad una più elevata esposizione ai rischi ambientali (abitativi, lavorativi e sociali) è la prima causa di malattia e di morte nel mondo odierno
Principali indicatori demografici e socio-economici
72
INDICATORI DEMOGRAFICI E SOCIO-
ECONOMICI
NIGERIA INDIA POLONIA REGNO
UNITO
USA ITALIA
Età mediana (anni) 19 25 38 40 36 43
Tasso di crescita annuo della popolazione
(%)
0,2 0,1 0 0,1 0,1 0
Tasso di fertilità (bambini/donna) 5,2 2,7 1,3 1,9 2,1 1,4
Popolazione maggiore di 60 anni (%) 5 7 19 22 18 26
Popolazione inferiore a 15 anni (%) 43 31 15 17 20 14
PIL pro-capite ($) 1.980 2.930 16.710 36.240 46.790 30.800
Popolazione che vive con meno di 1 $/die
(%)
65,9 41,6 < 2 - - -
Alfabetizzazione degli adulti (%) 60,1 62,8 99,5 - - 98,8
Indicatori sanitari (1)
73
INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONI
A
REGNO
UNITO
USA ITALIA
Speranza di vita alla nascita (anni) 54 65 76 80 79 82
Speranza di vita sana (anni)
Healthy Life Expectancy (HLE)
42 56 67 72 70 74
Tasso di mortalità materna (per 100.000 nati vivi) 840 230 6 12 24 5
Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno (per 1.000
nati vivi)
86 50 5 5 7 3
Tasso di mortalità sotto i 5 anni (per 1.000 nati vivi) 138 66 6 5 8 4
Tasso di mortalità tra 15-60 anni (per 1.000) 370 212 137 77 106 59
Mortalità per malattie infettive (per 100.000) 832 363 28 36 34 16
Mortalità per malattie non infettive (per 100.000) 809 685 546 401 418 342
Indicatori sanitari (2)
74
Mortalità per incidenti (per 100.000) 76 99 54 25 53 25
Anni di vita persi per malattie infettive (%) 81 52 5 8 9 5
Anni di vita persi per malattie non infettive (%) 14 35 80 83 72 86
Anni di vita persi per incidenti (%) 5 13 15 9 19 9
Percentuale di vaccinazioni anti-morbillo in bambini < 1
anno 41 71 98 86 92 91
Incidenza annua di tubercolosi (per 100.000) 296 168 24 12 4,1 6,4
Spesa pro-capite annua per la sanità ($) 69 45 804 3.285 7.410 3.328
INDICATORI SANITARI NIGERIA INDIA POLONIA REGNO
UNITO
USA ITALIA
Africa
Negli ultimi 20 anni:
mortalità infantile
speranza di vita alla nascita
esplosione pandemia di AIDS
morbosità e mortalità per malattie infettive
C’ è posto per l’ Africa nel 21° secolo?
Si nasce … il parto
EUROPA
Muoiono 12 mamme ogni 100.000 mamme
AFRICA
muoiono 1100 mamme ogni 100.000 mamme
( 92 volte di più)
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
Icel
and
Italy
San
Mar
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nea
Afgha
nista
n
Mortalità infantile 2006
La mortalità infantile è uno dei principali indicatori di salute di una nazione
Tasso di mortalità infantile sotto 1 anno (per 1.000 nati vivi)
2,0
1
2,1
1
2,2
0
2,3
6
2,4
6
2,5
1
2,5
6
2,7
8
2,7
9
3,0
2
3,1
5
3,3
8
3,3
8
3,6
7
3,6
9
3,8
8 4,1
9
4,3
7 4,7
3
4,9
1 5,5
2
5,7
9
0
1
2
3
4
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Tasso di mortalità infantile 2005 ISTAT
Si cresce … i bambini di età
inferiore a 5 anni
EUROPA
muoiono 11 bambini ogni
1000 bambini
AFRICA
muoiono 171 bambini ogni
1000 bambini
(16 volte di più)
Di che cosa muoiono i bambini
in Africa ?
Nel sud del mondo si muore soprattutto di: malaria
tubercolosi
diarrea
morbillo
infezioni respiratorie
AIDS
… Si diventa grandi …
speranza di vita
ITALIA
Donne : 84 anni
Uomini : 78 anni
AFRICA
Donne : 50 anni
Uomini : 48 anni
(35 anni nel 1882 e 43 anni nel 1901)
AIDS Una tragedia di proporzioni senza precedenti si sta consumando
in Africa. L’ AIDS sta causando più morti della somma totale
delle vittime di tutte le guerre, carestie, inondazioni e di flagelli
come quello della malaria.
L’ HIV/AIDS sta avendo un effetto devastante sulle famiglie, sulle
comunità, sulle società e sulle economie. Decenni sono stati
tagliati dalla speranza di vita della popolazione e la mortalità
infantile è destinata a raddoppiare nei paesi più colpiti.
L’AIDS è veramente un disastro: sta spazzando via i progressi
nello sviluppo fatti negli ultimi decenni e sta sabotando il futuro
dell’Africa.
N. Mandela
Conseguenze dell’AIDS in Africa • Rapida diffusione dell’epidemia.
• Forte calo dell’aspettativa di vita.
• Scomparsa della fascia produttiva della popolazione.
• Più di 12.000.000 di orfani.
• Sovraffollamento delle strutture sanitarie.
• Incapacità della società civile di portare il carico della malattia.
L’accesso alle poche centinaia di medicine essenziali
è diseguale tra le nazioni e nelle nazioni
http://essentialmedicine.org/
Universities Allied for Essential
Medicines (Our drugs. Our labs. Our responsibility).
Many important medicines and public health technologies are developed in academic
laboratories. Their accessibility in poor nations is profoundly affected by the research, patenting and
licensing decisions made by universities. We are a group of university students who believe
that our universities have an opportunity and a responsibility to improve global access to public
health goods. http://essentialmedicine.org/
89
Spesa Sanitaria Pro-capite in USD
PAESI RICCHI 2.000
PAESI POVERI 37
Italia 1855
USA 4187
Etiopia 4
Mozambico 5
www.who.int/whosis/whostat2007/en/index.html World Health Statistics 2007
FUMO E POVERTA’:Più fumatori tra i più
poveri nelle nazioni con minor reddito
Fumo e povertà nel 2030
Secondo le ultime stime oltre l’80% dei 8.3 milioni di morti tabacco-correlate che si stima per il 2030 avverranno nei paesi a basso-medio reddito
La povertà relativa in Italia nel 2005
• Nel 2005 le famiglie in condizione di povertà relativa sono 2 milioni
585 mila, pari all’11,1% delle famiglie residenti in Italia. Si tratta complessivamente di 7 milioni 577 mila individui, il 13,1% dell’intera popolazione. La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base di una soglia convenzionale (linea di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La spesa media mensile per persona rappresenta la soglia di povertà per una famiglia di due componenti e corrisponde, nel 2005, a 936,58 euro al mese (+1,8% rispetto alla linea del 2004).
• Istat, 2006
Professione e speranza di vita (England and Wales, 1997–1999):
le classi sociali più basse mostrano minore speranza di vita
TASSI DI MORTALITÀ CARDIACA: CONFRONTO FRA LA PRIMA ED ULTIMA CLASSE SOCIALE IN
INGHILTERRA
195
144
81
287
235243
1970/1972 1979/83 1991/93
Prima classe
Ultima classe
Livello socio-economico e rischio di dipendenza da alcol, nicotina e
droga (Great Britain, 1993): le classi più basse sono più coinvolte in alcol, nicotina e droghe
http://www.euro.who.int/document/e81384.pdf
Insicurezza sul lavoro, disoccupazione e salute: le persone con lavoro precario o disoccupate si ammalano di più
http://www.who.dk/document/e81384.pdf
Lo stress cambia età: colpiti due giovani su tre
• 14 ottobre 2009
La «generazione mille euro» soffre sotto il peso dello stress continuo; soprattutto le ragazze. Lo rivela un'indagine governativa inglese, e lo confermano anche gli psichiatri italiani riuniti in questi giorni in congresso a Roma: incertezza e precarietà aumentano del 30% l'incidenza dell'ansia; un vero dilemma generazionale. «Diciotto, vent'anni, l'età della spensieratezza, fino a qualche tempo fa. Cambiano i tempi, soffia il vento della crisi economica e nel 2009 questa è l'età dell'ansia: due under 25 su tre si sentono stressati e ansiosi almeno una volta alla settimana, rivela un'indagine condotta dal Rethink National Young Person's Programme inglese. Un fenomeno di proporzioni ancor più preoccupanti nelle donne: una ragazza su tre dice di essere ansiosa per la maggior parte della settimana, o addirittura tutti i giorni».
Povertà e condizioni di salute mentale interagiscono in un circolo vizioso
http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241563949_eng.pdf
• Le persone che vivono in povertà non solo mancano di
risorse economiche per mantenere uno standard di vita di
base, ma hanno una istruzione inferiore e minori
opportunità di lavoro. Sono inoltre esposti ad un ambiente
di vita degradato (slum, favelas, quartieri degradati, senza
acqua e servizi igienici), e sono meno capaci di usufruire
di servizi sanitari di qualità. Queste situazioni di stress
pongono queste persone povere a rischi più elevati di
sviluppare un disturbo mentale.
• Le persone con disturbi mentali sono spesso disoccupate
a causa dei loro sintomi. A causa di questa
discriminazione vengono negate opportunità lavorative o
perdono il posto, portandoli sempre più verso la povertà.
Molti di loro non hanno mezzi per pagare una idonea
assistenza.
• Il 10 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, l'Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato l'Atlante della salute mentale, un importante documento che mostra come le risorse globali stanziate per le persone che soffrono di malattie mentali o disturbi neurologici siano ancora insufficienti per affrontare l'aumento dei bisogni e siano distribuite in maniera disomogenea nel mondo.
http://www.who.int/mental_health/evidence/mhatlas05/en/index.html
Isolamento e esclusione sociale
• L’isolamento e l’esclusione sociale sono associati all’aumento del tasso di morte prematura e alla diminuzione delle possibilità di sopravvivenza in
seguito ad alcuni eventi, come l’infarto
Integrazione
sociale e mortalità
in cinque ricerche
prospettiche
La prevenzione risente della classe sociale:La diminuzione
dei fumatori è più rapida tra le classi abbienti: scarsa efficacia di interventi preventivi (educazione sanitaria)
che non prendono in considerazione gli aspetti sociali
John Hubley and June Copeman's Practical Health Promotion, Wiley, 2008
È importante per il benessere delle persone lottare contro le discriminazioni nei
confronti di:
gruppi etnici e razze;
religioni;
donne;
disabili;
emigranti;
popolazioni indigene;
omosessuali 112
. DISCRIMINAZIONI E SALUTE Giornata Mondiale dei Diritti Umani si celebra il 10 dicembre
SOLIDARIETÀ ED EQUITÀ NELLA SALUTE
(OMS-EU: Health21) Obiettivo 1 – Solidarietà per la salute nella Regione
Europea: per il 2020, l’attuale differenza nello stato di salute fra gli Stati Membri della Regione Europea dovrebbe ridursi di almeno un terzo.
Obiettivo 2 – Equità nella salute: per l’anno 2020, la differenza di salute fra gruppi socioeconomici all’interno dei singoli Paesi dovrebbe essere ridotta di almeno un quarto in tutti gli Stati Membri, innalzando sostanzialmente il livello di salute dei gruppi svantaggiati.
Le diseguaglianze nella salute iniziano molto precocemente
• Le diseguaglianze nella salute iniziano molto precocemente nella vita, anche prima del concepimento (per es., le madri educate più probabilmente prenderanno acido folico prima della gravidanza). Attraversano anche le generazioni, influenzando la salute e la qualità della vita di adulti, dei loro figli e dei loro nipoti. Bambini nati in famiglie povere saranno più probabilmente prematuri e più a rischio per mortalità infantile e avranno più probabilità di essere poveri, di avere scarso sviluppo e avranno malattie croniche con l’andare degli anni.
• http://www.pharmacymeetspublichealth.org.uk/publichealthbackground_inequalities.html
Poca istruzione = pù rischi
• Dalle ultime indagini Istat sulle condizioni di salute, condotte nel 2000 e nel 2005 su campioni della popolazione italiana, risulta che le persone meno istruite, di ambo i sessi, tendono a manifestare:
• un peggiore stato di salute • una o più malattie croniche gravi • un rischio più che raddoppiato di disabilità rispetto
alle persone più istruite. • aumento della percentuale di persone obese,
soprattutto tra le donne • Aumento di fumatori tra gli uomini
Farmaci e istruzione • Asthmatics with poor health literacy skills
have a decreased understanding of how to manage their disease which results in more asthma exacerbations and more hospitalizations .This concept is also applicable to disease states such as diabetes mellitus, COPD, heart failure and many other conditions Individuals with low literacy levels are more likely to misinterpret medication instructions but even those with adequate literacy skills have a one-in-three chance of misinterpreting instructions.
Vulnerabilità per fattori sociali e ambientali
• Alcuni gruppi sono più vulnerabili di altri a causa di fattori sociali ed ambientali. Questi gruppi vulnerabili mostrano situazioni a rischio a causa del loro status sociale ed economico e delle condizioni di vita, tra le quali:
• pregiudizi e discriminazioni; • violenze ed abusi; • restrizioni nei diritti civili e politici; • esclusione dalla partecipazione piena nella società; • ridotto accesso a servizi sociali e sanitari; • ridotto accesso a servizi di emergenza; • mancanza di opportunità educative; • esclusione da fonti di reddito e di impiego; • aumento di disabilità e di morte prematura.
http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241563949_eng.pdf
Utilizzo di servizi sociali (bassa vs alta istruzione)
M
F
www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1144_ulterioriallegati_ulterioreallegato_1_alleg.pdf
Reddito salute e salute reddito
• E’ nota la correlazione esistente tra il reddito pro capite e lo stato di salute, notoriamente nella direzione che va dal primo al secondo, dato che miglior benessere comporta un maggiore accesso a beni e servizi sanitari di qualità, a cibi sani e acqua pulita, a migliori condizioni igieniche.
• Ma sta emergendo anche una relazione in senso inverso, cioè dalla salute al maggior reddito, per la quale sono individuabili quattro meccanismi : produttività, educazione, investimento nel capitale fisico, “dividendo demografico”.
1. le popolazioni sane tendono a essere lavorativamente più produttive, per il miglior stato fisico e mentale, le assenze scarse e la minore necessità di assistere familiari ammalati;
2. le persone più sane e longeve sono interessate a sviluppare le loro capacità per raccoglierne i frutti sul lungo periodo e la maggiore istruzione favorisce redditi più alti, mentre la buona salute contribuisce alla frequenza scolastica e all’apprendimento
3. l’allungamento della vita crea un aumentato bisogno di risparmi per quando ci si ritirerà dal lavoro e maggiori risparmi portano a maggiori investimenti e guadagni
4. il declino della mortalità infantile porta gradualmente a un incremento proporzionale di persone in età da lavoro che può aumentare il reddito pro capite, posto che tutti vengano assorbiti dal mercato del lavoro.
Salute globale e giustizia sociale
La salute globale pone attenzione all'analisi dello stato di salute e dei bisogni della popolazione, e alle influenze che esercitano i determinanti socio-economici, politici, demografici, giuridici ed ambientali, esplicitando le interconnessioni tra globalizzazione e salute in termini di equità, diritti umani, sostenibilità, diplomazia e collaborazioni internazionali. In quest’ottica, la salute globale mette in evidenza le disuguaglianze in salute sia tra i diversi Paesi che al loro interno, analizzandole attraverso la lente della giustizia sociale.
http://saluteinternazionale.info/2011/03/salute-globale-informazione-per-cambiare/
Obiettivi globali di sviluppo internazionale (OMS)
Otto obiettivi di lotta alla povertà
Obiettivo 1: eliminare la povertà estrema e la fame Obiettivo 2: garantire l'istruzione primaria Obiettivo 3: promuovere l'uguaglianza di genere e l'
empowerment delle donne Obiettivo 4: ridurre la mortalità infantile Obiettivo 5: migliorare la salute materna Obiettivo 6: combattere l'HIV / AIDS, la malaria e altre
malattie Obiettivo 7: garantire la sostenibilità ambientale Obiettivo 8: Sviluppare un partenariato globale per lo
sviluppo
Millenium Development Goals
sviluppo umano, sociale e ambientale = benessere
Benessere
Sviluppo umano(cambiamento delle condizioni e risorse
dell’individuo)
Sviluppo sociale(cambiamento delle relazioni e
risorse sociali)
Sviluppo ambientale(cambiamento dell’accesso alle risorse
naturali ed ambientali e
nelle loro interrelazioni )
ElementiSalute
Istruzione
Mezzi di sussistenza
Energia
Nutrizione
Abitazione
Politica
Diritti umani
Relazioni tra sessi
Comunicazioni
Clima
Acqua
Demografia
Iniziative per affrontare le disuguaglianze nella salute
• Rafforzare gli individui: modificandone i comportamenti,
con educazione sanitaria ed interventi di sostegno.
• Rafforzare le comunità: rafforzando la loro rete sociale,
modificando l’ambiente circostante.
• Migliorare l’accesso ai servizi essenziali: agendo sulle
condizioni di vita e di lavoro e sulla alfabetizzazione
sanitaria.
• Incoraggiare cambiamenti macro-economici: ri-
distribuendo le risorse, creando nuovi lavori.
Le strategie per contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni in Europa
• la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche potrebbe portare alla riduzione delle disuguaglianze nella salute;
• la grande variabilità delle disuguaglianze nella salute in Europa dimostra che si può operare con successo su questo versante;
• in molte nazioni interventi sull’abuso di alcol e sul tabagismo e sull’accesso a servizi sanitari di qualità sono stati fondamentali per ridurre le disuguaglianze;
• le disuguaglianze sulla salute si possono ridurre se c’è la volontà politica a volerle ridurre. • In Italia, secondo il Manifesto per l’Equità proposto dalla Associazione Italiana di
Epidemiologia, si rende necessario agire con appropriate politiche mirate a: – innalzare i valori di indicatori di salute nelle aree e nei gruppi sociali più svantaggiati; – diminuire la velocità con cui le diseguaglianze di salute tendono ad approfondirsi; – agire in profondità per rendere il più possibile omogenee le condizioni di salute nelle
diverse componenti della società; – effettuare interventi che devono richiamare a soluzioni di provata efficacia o, almeno,
a solide teorie eziopatogenetiche; – valutare preliminarmente gli effetti attesi dai singoli provvedimenti sulla salute anche
per quanto attiene all’equità della loro distribuzione sociale e territoriale; – valutare gli interventi in corso di attuazione con strumenti ed indicatori non solo
appropriati ma anche verificabili.
Prog. Commssone Europea:Eurothine
(http://survey.erasmusmc.nl/eurothine/index.php?ind)
Sanità federalista e disuguaglianze assistenziali
• E' stato presentato a Roma il Rapporto 2011 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità con risultati sconfortanti. Le liste d'attesa sono disomogenee, i punti nascita non sono sempre ben attrezzati, la cura del cancro è diversa per qualità da regione a regione. Il federalismo è troppo spesso utilizzato come un alibi. Le differenze strutturali esistenti tra le Regioni sono state di fatto legittimate, giustificandole come inevitabili.
• Sette Regioni , dal Veneto alla Calabria, non hanno ancora istituito i Cup regionali. Il Piemonte ha stabilito tempi massimi di attesa per 125 prestazioni, ma Abruzzo, Calabria, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria ne hanno definite soltanto 33. Scarso l'accesso ai farmaci anti-tumorali, le cure palliative sono state promosse solo in Lazio, Basilicata, Puglia, Molise, Marche, Emilia Romagna e Sardegna.
• Non si salva, infine, nemmeno l'Italia dell'assistenza alle future mamme e ai neonati. Il problema principale continuano a essere i troppi cesarei.
Strategie per ridurre le disuguaglianze (1)
• www.ucl.ac.uk/marmotreview
• 1. ridurre le disuguaglianze della salute è una questione di equità e giustizia;
• 2. esiste un gradiente di salute: più è bassa la posizione sociale della persona e peggiore è il livello di salute; è necessario pertanto ridurre questo gradiente;
• 3. disuguaglianze nella salute sono il risultato di disuguaglianze sociali, pertanto è necessario agire su tutti i determinanti sociali;
• 4. focalizzare l’azione solo sui più svantaggiati non riduce sufficientemente le disuguaglianze nella salute; è necessaria un’azione universale, ma con una scala ed una intensità proporzionale al livello di svantaggio (universalismo proporzionale);
• 5. azioni per ridurre le disuguaglianze nella salute saranno di grande beneficio per la società (riduzione di costi per malattie, aumento delle produttività);
• 6. la crescita economica non è la misura più importante per il successo di una nazione: la distribuzione equa della salute, del benessere e della sostenibilità sono obiettivi sociali molto importanti. Intervenire per ridurre le disuguaglianze e per contrastare i cambiamenti climatici devono camminare in parallelo.
Strategie per ridurre le disuguaglianze (2)
• 7. la riduzione delle disuguaglianze nella salute richiedono azioni su 6 obiettivi:
• - dare a ciascun bambino la migliore partenza nella vita;
• - fornire a tutti i bambini, i giovani e gli adulti gli strumenti per massimizzare le loro capacità e per avere il controllo sulla loro vita;
• - creare un buon posto di lavoro per tutti;
• - assicurare standard di vita sani a tutti;
• - creare e sviluppare luoghi e comunità sane e sostenibili;
• - rafforzare il ruolo e l’impatto della prevenzione delle malattie;
Strategie per ridurre le disuguaglianze (3)
• 8. raggiungere questi obiettivi richiederà azioni a livello centrale e locale, da parte del SSN e da parte dei privati;
• 9. Per raggiungere lo scopo è necessaria la partecipazione decisionale a livello locale. Ciò si può ottenere solo dando potere agli individui e alle comunità (empowerment)
Le disuaglianze nella salute
Assenza di empowermentDipendenzaCultura della povertàProblemi educativi
Comportamentipericolosi per la salute
MalattiaDisabilità
EsclusionesocialeDisoccupazioneBassi redditiAbitazioniinadeguate
Sviluppo della comunità
Health empowerment
Aiuti alle famiglie
Interventi in età precoce
Politicasociale/welfareLavoro/Casa Aiuti economiciCambiamenti socialistrutturaliMisure contro le discriminazioni (sesso, età, razza)Controlli dei prezzidelle merci di prima necessità (cibo) Servizi sanitari e riabilitativi accessibili e
appropriati
Educazionesanitaria rivoltaai gruppi piùsvantaggiati
I cicli della deprivazione e gli interventi
per cercare di contrastarli
Primo rapporto ISTAT sul benessere equo e sostenibile (BES) marzo 2013
http://www.istat.it/it/files/2013/03/bes_2013.pdf
Si vive sempre più a lungo, ma con forti disuguaglianze sociali
La vita media continua ad aumentare, collocando l’Italia tra i Paesi più
longevi d’Europa. Le donne, a fronte dello storico vantaggio in termini di
longevità, che tuttavia si va riducendo, sono più svantaggiate in termini
di qualità della sopravvivenza: in media, oltre un terzo della loro vita è
vissuto in condizioni di salute non buone.
Il Mezzogiorno vive una doppia penalizzazione: una vita media più
breve e un numero di anni vissuti senza limitazioni più basso.
La popolazione continua a essere minacciata da comportamenti a
rischio: l’obesità è in crescita, l’abitudine al fumo, sebbene in lieve
flessione, non diminuisce per i più giovani, tra i quali sono ancora
diffuse pratiche dannose come il binge drinking.
Uno stile di vita sedentario caratterizza una proporzione non indifferente
di adulti;inoltre, in Italia si consuma meno frutta e verdura di quanto
raccomandato.
Mezzogiorno e persone di estrazione sociale più bassa continuano ad
essere le più penalizzate in tutte le dimensioni considerate.
Gli stili di vita che influenzano la salute
Malattie cardiovascolari
Cardiopatie
Attacco cardiaco
Ipertensione
Aliment. sbagliata o eccessiva
Abuso di alcol
Tabagismo Mancanza di esercizio
fisico
Stress Inquinam. atmosfer.
+ +
+ + + + + + + +
+ + + + + + +
+
+ + + + + + + + +
Cancro
Colon-retto
Polmone
Bocca
Stomaco
+ +
+ + +
+ + +
+
Malattie respiratorie + + + +
Gli stili di vita che influenzano la salute
Cirrosi
Aliment. sbagliata o eccessiva
Abuso di alcol
Tabagismo Mancanza di esercizio
fisico
Stress Inquinam. atmosf.
+ +
+ + + + + + + + Diabete
Osteoporosi
Ulcera gastrica
Disturbi alimentari
+ + ++ + + +
+ + + + +
+ + + + + + + +
TUMORI MALATTIE CARDIO-CIRCOLATORIE
MALATTIE RESPIRATORIE TOTALE
uomini
donne
12740
6872 10.469
5.256
24.498
6.610
71.445
Morti attribuibili al fumo di tabacco ogni anno in Italia (2010): 71.445
Morti causate da overdose di droga, abuso di alcol e tabagismo
• 374 MORTI PER DROGA (2010):eroina in 154 casi, cocaina in 42, metadone 9, a mdma e barbiturici uno ciascuno, alla cannabis zero; in 166 casi la sostanza non è stata indicata http://poliziadistato.it/articolo/22453/)
• 30.000 MORTI PER ALCOL.
• 70.000-80.000 MORTI PER TABACCO. In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 80.000 morti l'anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.
• Un’alimentazione sicura ed equilibrata è essenziale per il benessere. Tra i principali fattori di malattie, invece, oggi sono riconosciuti:
• alimentazione troppo ricca di grassi (aterosclerosi) • eccessiva introduzione di calorie (obesità, infarto, tumori) • abuso di alcol (danni epatici, disturbi neurologici, tumori) • eccessivo consumo di zuccheri (obesità, diabete, carie) • consumo eccessivo di sale (ipertensione arteriosa).
Alimentazione, salute e malattie
IGIENE DEGLI ALIMENTI
Malattie derivate da alimenti
Allergie
Allergeni Intossicazioni
Infezioni
Piante o
animali
naturali
OGM
Microrganismi
Sostanze
chimiche tossiche
Xenobiotiche
Additivi
Tossine
Batteriche Tossine algali
Micotossine Sistemiche
Mucosa
intestinale
Invasive Tossinfezioni
Enterotossine Neurotossine
“I Geni caricano il cannone, gli Stili di vita premono il grilletto”
Dr. Elliot Joslin
Gli Stili di Vita
Fattori di rischio ambientali
I fattori di rischio presenti nell’ambiente fisico e sociale sono tradizionalmente:
• Fattori biologici (i microrganismi, gli insetti, ecc.) • Fattori chimici (ad es. le migliaia di inquinanti immessi
nell’ambiente) • Fattori fisici (come le radiazioni ionizzanti, il rumore, ecc.) • Più recentemente l’OMS punta l’attenzione anche su: • Fattori psicosociali e sociali (stress occupazionali, degrado
urbano, disagi di origine socio-economica, ecc.) che nel futuro avranno un impatto sempre maggiore sulla qualità della vita, specie nei Paesi industrializzati.
IGIENE AMBIENTALE (Environmental Health)
Ambien
te FisicoFatt
ori Fisici
Fattori Chimici Fattori B
iologici
Ambiente Sociale
Fattori Psicosociali
Fattor
i Soc
iali
Fattori Individuali
VEICOLI matrici ambientali contaminate che, per l’uomo, diventano sorgenti secondarie
ARIA
ACQUA
SUOLO
(ALIMENTI)
VIE DI ESPOSIZIONE
INALAZIONE
INGESTIONE
CONTATTO DERMICO
Attività umane SORGENTI PRIMARIE
emissioni
scarichi
aria
suolo
acqua
Trasporto, trasformazione e bioaccumulo
Ambiente SORGENTI SECONDARIE
ESPOSIZIONE
alimenti
TOSSICITA’
DOSE
CARICA INFETTANTE
MALATTIA
FAQ 1. Quali sono i fattori individuali non modificabili che possono
influenzare positivamente o negativamente la salute (determinanti)?
2. Quali influenze hanno i determinanti sociali sulla salute?
3. Quali sono le influenze degli stili di vita sulla salute?
4. Quali sono i determinanti ambientali di salute?
5. Che cosa sono le disuguaglianze nella salute e come si producono?
6. Che può fare la società per ridurre queste disuguaglianze?
Sitografia nazionale
• Ministero della Salute www.ministerosalute.it/
• Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle malattie www.ministerosalute.it/ccm/ccm.jsp
• Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute www.epicentro.iss.it/
• Istituto Superiore di Sanità www.iss.it/