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Valle Camonica - Sebino

Numero 1Febbraio 2016

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.spicgillombardia.it

Eletta l’Assemblea generale SpiPer una maggiore democrazia e partecipazione

di Tersillo Moretti – Segreteria Spi Valle Camonica-Sebino

Il direttivo dello Spi territo-riale ha eletto l’Assembleagenerale durante la riunionetenutasi lo scorso 23 dicem-bre a Piancogno. Il direttivo,allargato agli attivisti, erastato convocato per appro-vare anche il bilancio di pre-visione del 2016.Assieme al bilancio si è valu-tata la situazione del tessera-mento e si è tracciato il per-corso che vedrà impegnato loSpi comprensoriale in campid’azione come la negoziazio-ne sociale, la formazione, ilpotenziamento leghe.La Conferenza d’organizza-zione, svoltasi a Roma il 17-18 settembre, ha approvatoun documento che ha infattiridisegnato l’organizzazionedel nostro sindacato per iprossimi anni.Fra le linee guida vi è stataquella della democrazia epartecipazione. E, per allar-gare la partecipazione nel-

l’elezione dei dirigenti, è sta-ta prevista la costituzionedell’Assemblea generale.Questo nuovo organismo èprevisto in tutti i livelli: • categorie territoriali, re-gionali e nazionali;• Camere del lavoro terri-toriali;• Cgil regionali e nazionale.I compiti dell’Assemblea ge-nerale riguardano l’elezionedel segretario generale, del-la segreteria o di uno piùcomponenti della stessa; siriunisce almeno una volta al-l’anno per deliberare sulle li-nee programmatiche e indi-rizzo attività.I componenti dell’Assem-blea vengono eletti dal con-gresso, in via transitoria e fi-no al prossimo congressol’Assemblea è costituita daldirettivo più altri che sonoeletti dallo stesso. A questo compito ha ottem-perato anche lo Spi della Val-

le Camonica-Sebino eleggen-do altri dieci membri al diret-tivo, l’Assemblea è dunquecomposta da 81 pensionati epensionate. Per la nomina siè tenuto conto della rappre-sentanza territoriale e della

componente femminile.Rimane ferma comunque lascelta, fatta dalla segreteria,di far partecipare alle riunio-ni del direttivo anche volon-tari e volontarie e attivisti eattiviste delle nostre leghe. ■

Le nostre festedel tesseramento

A pagina 2

Canone TvA pagina 2

Ivan Pedrettinuovo segretarionazionale Spi

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Le pensioninel 2016

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Il danno socialedegli stereotipi

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Il saluto a Sandro Morosini

A pagina 12

Così le assemblee dei pensionati sul territorioRiteniamo opportuno convocare le riunioni dei nostri iscritti nelle rispettive leghe Spi delnostro comprensorio per discutere della situazione generale a livello sindacale e politi-co e in particolare su:1) cambiare le pensioni – dare lavoro ai giovani;2) presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare della Cgil su Carta dei di-

ritti universali del lavoro -Nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori;3) contrattazione sociale territoriale nell’ambito della nuova legge regionale che ha rior-ganizzato le competenze e le funzioni delle Asl in tema sanitario e sociosanitario.Le assemblee delle rispettive leghe si terranno:Alta Vallecamonica e Valsaviore 4 marzo ore 9.30 presso la sede di Sellero in Via Nazionale 5cZona di Breno 11 marzo ore 14.30 presso la sede della Cgil Breno in Piazza Vielmi 4Zona di Darfo 19 febbraio ore 14.30 presso sede di Darfo in Via Saletti 14 Zona Sebino Bergamasco 18 marzo ore 14.30 presso sede Comunità Montana – Porto TuristicoZona del Sebino Bresciano 24 marzo ore 14.30 Cortefranca presso sala Civica – MunicipioZona di Pisogne 25 marzo ore 14 .30 presso sala De Lisi in Via Cavour – ex BibliotecaPARTECIPATE !!! ■

La Cgil ha dato il via a una consultazione straordinaria degli iscritti per presentare il progettodi legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro, a cui sono dedicate le

quattro pagine centrali del giornale. Lo scorso 29 gennaio a Bergamo si è tenuto l’attivo delleleghe dello Spi Lombardia a cui hanno partecipato i segretari generali di Spi e Cgil Lombardia

– Stefano Landini ed Elena Lattuada – e il segretario nazionale Spi, Ivan Pedretti.A pagina 3

Diritti universaliper il lavoro

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2Valle Camonica - Sebino

L’Agenzia delle entrate e la Rai hanno diffuso un comunicato congiunto in merito alle nuove modalità di pagamento del canone Tv in bolletta elettrica.Il comunicato dice poco o nulla; qualche risposta in più ai dubbi che la nuova normativa pone può essere trovata sul web della Rai nella specifica pa-gina www.canone.rai.itI chiarimenti più importanti sono:- chi non possiede Tv, per essere esonerato dal pagamento, dovrà inviare un autocertificazione secondo modalità che saranno definite dall’Agenzia delleentrate. Nessun fai da te, quindi.- in caso di affitto il pagamento è dovuto dall’inquilino- la bolletta di riferimento è quella dell’appartamento di residenza (quindi no pagamento per eventuali seconde case)- in caso di domiciliazione bancaria della bolletta l’addebito del canone è automatico- per ora l’innalzamento a 8mila euro di reddito per l’esenzione dal pagamento del canone per over 75enni non è ancora attivo. Sarà attivato utilizzando lemaggiori entrate previste con l’introduzione dl nuovo regime- chi utilizza il pc per vedere la Tv in streaming non deve pagare il canone. Deve invece pagare chi utilizza un pc adattato a ricevere il segnale Tv digitaleterrestre o satellitare- non è tenuto al pagamento del canone chi possiede solo la radio - gli italiani residenti all’estero, se hanno un appartamento con Tv in Italia, devono pagare il canone. ■

Dal 2016 il canone Tv si paga con la bolletta elettrica

PISOGNEUn anno di forte impegnoCome ogni anno, dal lonta-no 1995, all’approssimarsidelle festività di fine anno,i responsabili del sindaca-to pensionati italiani e del-l’Auser di Pisogne, PianCamuno, Marone, Zonehanno preparato il consue-to appuntamento che vasotto il nome di Festa deltesseramento.Molte le cose da fare e quin-di si è partiti con una primariunione per decidere il gior-no e il luogo anche perché sitrattava di prendere una de-cisione importante relativaal luogo. Da qualche annoeravamo ospiti del TeatroParrocchiale, ma essendo inprocinto di ristrutturazioneabbiamo scelto la Sala De Li-si, un luogo sufficientemen-te spazioso per contenereuna presenza tradizional-mente numerosa e a Pisognenon sono molti i locali adat-ti. Così, il 22 dicembre, fa-voriti da una bella giornatadi sole, in molti sono venutialla Festa per la cui riuscitahanno lavorato tanti dei no-stri volontari che si sono oc-cupati di tutto dalla verificadegli iscritti, alla stampa del-le etichette, al preparare eimbustare gli inviti, per fini-re col suddividersi l’impe-gnativo lavoro di consegna amano degli inviti, più di 1300fra Spi e Auser.Fin dalle 14 alcuni iscritti si

sono presentati per evitaredi fare la fila al tavolo dovesi ritiravano le tessere o,preoccupati di trovare uncomodo posto in poltronadurante la fase dell’assem-blea della festa.In perfetto orario sonogiunti anche gli ospiti invi-tati: il sindaco Diego Inver-nici e il vicesindaco e asses-sore ai Servizi sociali LucaRomani; prima di loro era-no arrivati il presidente del-la Rsa di Pisogne GiovanniBattista Bianchi, il consi-gliere Matteo Romano e an-che direttore dell’impresasociale denominata Valca-monica Solidale.La loro presenza è stata unmotivo di soddisfazione pergli attivisti dello Spi e per ivolontari dell’Auser perchésegno di interesse delle isti-tuzioni per il lavoro chefacciamo.Con il coordinamento diLilia Domenighini alle ore15.20 si è dato inizio all’as-semblea.È stata data subito la parolaal sindaco di Pisogne cheoltre agli auguri di BuoneFeste, ha spiegato comel’amministrazione da luipresieduta sia impegnatanel sostegno al volontaria-to. Ha ringraziato l’Auserper il contributo importantesvolto in favore delle perso-ne anziane o in stato di bi-sogno; rimarcando, altresì,come l’Auser abbia il meri-to particolare di essere riu-scita a dotarsi di una sedepropria con l’aiuto di enti

pubblici e di privati chehanno contribuito sapendodi sostenere una realtà vali-da per la comunità. All’intervento del sindaco èseguito quello del presiden-te della Rsa Santa Mariadella Neve che in ogni occa-sione ringrazia Auser per lafattiva collaborazione all’in-terno della struttura, rimar-cando il valore aggiuntodell’operato dei volontari iquali nel loro agire libera-mente e spontaneamenteoffrono un servizio caricodi grande umanità.Anche il consigliere MatteoRomano ha portato il suo sa-luto e i ringraziamenti adAuser anche per conto diValcamonica Solidale. Nelsuo conciso intervento haaffermato come l’esperienzadi Auser e di altre associa-zioni rimanda a un passatofatto di diffusi esempi soli-daristici e di mutuo soccor-so, riconoscendo che la no-stra realtà ha dato vita a unprogetto capace di offrire amolti cittadini la possibilitàdi operare in favore dellepersone fragili e bisognose.Agli interventi degli ospitisono seguite le comunica-zioni di Lilia Domenighini eAnna Visnenza, due donnealla guida di due fra le mag-giori realtà associative delterritorio Camuno Sebino,due persone dal carattereforte e dall’instancabile im-pegno nella gestione di ser-vizi importanti nella situa-zione sociale di riferimento.Dai loro interventi è scatu-rita l’immagine di mondoche cambia, ma che non favenire meno il bisogno del-le persone anziane di avereun proprio progetto di vitaattraverso cui diventareuna risorsa per sé e per glialtri. Nel suo interventoconclusivo il segretario ge-nerale dello Spi, DomenicoGhirardi, ha fatto l’analisidelle condizioni sociali incui versa il nostro paese, fa-cendo appello perché non

Le nostre feste del tesseramentosia indebolito il sindacato,quale soggetto fondamenta-le di difesa dei diritti messia rischio dalla crisi. I pen-sionati sono una realtà cheha funzionato da ammortiz-zatore sociale, evitandospesso a figli e nipoti di ca-dere in povertà. Per questeragioni serve rinsaldare ilbisogno di unità e di lottacontro ogni forma di esclu-sione sociale. Alle 17,15 c’è stato il rinfre-sco per l’ultima fase dellafesta, si è mangiato e fattoun brindisi in fraterna com-pagnia, per poi salutarsicon strette di mano e l’au-gurio di esserci tutti allaprossima Festa.

ISEOPensando al futuroCome di consueto a Iseo, loscorso 18 dicembre, si èsvolta la festa annuale deltesseramento organizzatadallo Spi-Cgil e dall’AuserMimosa con la partecipazio-ne di 150 iscritti al nostrosindacato nel comprensoriodel Sebino bresciano, da se-gnalare la gradita presenzadi cinque rappresentanti del-la lega di Lovere.L’assemblea che è iniziataverso le 11 alla presenza diun nutrito numero di parte-cipanti è stata aperta dal se-gretario della lega ArmandoArchetti, che ha rendiconta-to le varie attività di segre-tario sociale svolte nel 2015

ringraziando tutti i volonta-ri per la loro fattiva collabo-razione, preziosa è infatti laloro regolare presenza neirecapiti dei paesi della zo-na. Il presidente dell’Auser,Mario Zugni ha reso notoquanto fatto dall’associazio-ne relativamente ai servizisvolti a favore di personebisognose e quanto fatto inmerito alla parte ludica, poiha proposto il nuovo pro-gramma per il 2016.Il segretario generale regio-nale dello Spi, Stefano Lan-dini ci ha, invece, informatodi quanto sta avvenendo inmerito alle nuove normeemanate dal governo e qualiiniziative dovremo prendereper difendere le nostre pen-sioni e per poter porre modi-fiche più favorevoli alla fa-mosa legge Fornero.Domenico Ghirardi, segre-tario generale Spi del com-prensorio Vallecamonica-Sebino, ha parlato delle dif-ficoltà e dei problemi cheabbiamo noi pensionati acausa dei mancati congua-gli in base agli indici Istat ea quanto sancito dalla cortecostituzionale in una recen-te sentenza.Il pranzo, molto apprezzato,è stato seguito da una sotto-scrizione a premi con la di-stribuzione di oggetti utilicollegati ai numeri estratti.Al termine, per quelli menostanchi, un po’ di musica liha accompagnati nel ballo,in un locale messo a disposi-zione dal ristorante Pio IXche ci ha ospitati. ■

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3Lombardia

Il futuro ci riguarda

“Uscire dalle leghe,essere agitatore sociale”

Pubblichiamo degli stralci della relazione cheStefano Landini, segretario generale SpiLombardia, ha tenuto a Bergamo lo scorso 29gennaio in occasione dell’assemblea generale del-le leghe Spi della Lombardia.

C’è ora la necessità di guardare al nostro Paese, l’esigenza dimettere a fattore comune un progetto per il Paese che par-ta dal lavoro come dice l’articolo 1 della Costituzione nata dal-la Resistenza.Già il lavoro, senza il quale non c’è dignità, quel lavoro chechiedono i giovani, i lavoratori dell’Ilva, e allora il senso diun Paese può essere racchiuso in una diapositiva: quella conuna donna, il vicequestore Maria Teresa Canessa, che sta inmezzo agli operai e i poliziotti, che compie il gesto di levar-si il casco e stringe la mano ai lavoratori. Lavoratori come lei!Utilizziamo, dunque, bene questa consultazione straordina-ria sulla Carta dei diritti universali del lavoro, andando dainostri iscritti, rinsaldando il loro legame, la loro appartenenzacon il sindacato. Dopo il 19 di marzo, conclusa la consultazione, occorrerà pro-mulgare una grande campagna di raccolta di firme con i la-voratori e i cittadini e presumibilmente anche le firme per in-dire il referendum. Serviranno milioni di firme a sostegno del-la proposta, così come credo servirà una disponibilità a nonformulare una proposta blindata, recuperando prima di tut-to un rapporto su questi temi con Cisl e Uil, non disperden-do il positivo risultato recentemente acquisito nell’essere riu-sciti finalmente a concordare una proposta sulla riforma del-la contrattazione e sul modello di relazioni sindacali, i cui con-tenuti permetteranno al sindacato unitariamente di misurarsisu temi determinanti per il proprio ruolo.Una buona intesa, che assegna al Ccnl un ruolo di regolato-re salariale, chiedendo la esigibilità universale dei minimi sa-lariali definiti dai contratti, con l’obiettivo, anche di battereil veto delle imprese rispetto alla contrattazione territoriale.Inoltre il documento costruisce un buon testo sul modello direlazioni sindacali, recuperando forme partecipative che raf-forzano il ruolo del sindacato nell’ottica della partecipazio-ne dei lavoratori al governo delle imprese.Rimane il nodo dolente delle scarse risorse destinate al-l’innovazione. Il nostro paese dovrebbe innovare per neces-sità. Il ministero dello Sviluppo economico è nei fatti “il mi-nistero della gestione delle crisi aziendali”. Nel 2015 ci sonostate 150 tavoli di crisi. Una ogni due giorni.L’innovazione funziona come un grande network tra il pae-se e la sua economia reale. Chi è leader e arriva primo si pren-de i benefici. Chi segue resta a guardare!Esiste una correlazione tra tasso di crescita e Pil. In questaclassifica il nostro paese condivide la zona retrocessione as-sieme al Portogallo.Il caos della crisi è stato il terreno fertile per nuovi sogget-ti, movimenti che mischiano ribellione e disperazione ob-bligandoci a una riflessione generale sulla democrazia e sulsuo stato di salute.Questi movimenti nascono per soppiantare un sistema e nonper concorrere a una politica, dunque hanno la necessità dimettere tutti nel mucchio, tutti da buttare, per tenere alta l’in-dignazione. Da lotta continua a indignazione continua!Politica cercasi sarebbe il sintetico cartello da esporre. Noi, che siamo di parte, continuiamo a pensare che la rispostapuò essere ritrovata solo nella efficacia della politica. Biso-gna dire la verità al Paese. Solo così si può contendere ai po-pulisti il popolo e si può passare dal popolo ai cittadini.Credo di non anticipare nulla di eclatante nel dire che la mi-glior cosa che può fare lo Spi è continuare a fare lo Spi. Confermezza, senza esagitazioni giovanili o senili fuori luogo.Lo Spi sarà a fianco della Cgil come sempre, il nostro con-tributo anche organizzativo non sarà ininfluente per gliobiettivi che ci stiamo dando.Molte delle proposte che mettiamo in campo riguardano il fu-turo. Il futuro ci riguarda. Abbiamo commesso anche deglierrori, ma non siamo stati una generazione di egoisti; lotta-re per i nostri figli e per i nostri nipoti, sono sicuro, sarà unosprone a superare tutte le titubanze. Lo abbiamo fatto altre volte. Proviamoci anche adesso! ■

Ivan Pedretti, segretario Spinazionale, concludendo i la-vori dell’Assemblea della le-ghe Spi lombarde ha invitatogli attivisti a uscire dalle sedi,a partecipare e indire as-semblee sul territorio in piùluoghi, lo Spi dovrà “essereun agitatore sociale”.Una grossa sfida quella che at-tende tutta la Cgil nella con-sultazione dei suoi iscritti perpresentare la Carta dei diritti

universali del lavoro (nel-l’inserto i contenuti principa-li, ndr). Una sfida che preoc-cupa non poco stando a quan-to emerso dal dibattito, sia per-ché bisogna coniugare questoforte impegno col lavoro quo-tidiano, con l’esserci come

sempre nelle sedi; sia perchéil dibattito sicuramente nonsarà solo sui temi posti dallaCarta ma sulla politica dellaCgil, sui bisogni e problemi piùimmediati dei nostri iscritti. LaCarta, che dovrebbe tradursiin una proposta di legge di ini-ziativa popolare, rappresentacome ha detto la segretaria ge-nerale della Cgil lombarda,Elena Lattuada: “una grandesfida, perché parlare di dirit-ti universali in un mondo dovela crisi ha cambiato idee e va-lori delle persone non sarà fa-cile”. Importanti le alleanzeche si tesseranno non solo conCisl e Uil ma con interi pezzidella società recuperando ilrapporto coi lavoratori e i cit-tadini. Pedretti ha, invece,sottolineato come la Carta

vada ‘incardinata’ all’internodei grandi mutamenti avvenutiin quest’epoca dove pochemultinazionali dettano leggepersino ai governi di grandi na-zioni. Non solo, in Italia non cisono più le grandi aziende, i la-voratori sono ‘nascosti e dif-fusi’ sul territorio e la Cgil, hadetto Pedretti non è più la

grande organizzazione dei la-vorati, più della metà dei suoiiscritti è rappresentata deipensionati, per questo: “dob-biamo capire quali sono i bi-sogni di nuovi lavoratori, dob-biamo costruire tutele indivi-duali, rapporti diretti con lepersone”. Anche il mutamen-to della società prodotto dal-l’invecchiamento della popo-lazione impone un cambio diregistro. “Quale welfare co-struisco? Noi accettiamo la sfi-da dell’innovazione. Parlaredelle case della salute – ha det-to Pedretti – è parlare di nuo-vi modi di lavorare, significaavere maggiore professiona-lità, rimodulare l’organizza-zione del lavoro, h24 significafare i turni e tutto ciò com-porta il dover andare a discu-tere coi lavoratori come ancheil cambiamento del mio esse-re sindacato e del mio mododi stare sul territorio. Cosìcome nelle grandi aree urba-ne la nostra battaglia deveessere all’insegna sia della si-curezza che dell’inclusione,altrimenti vincono i muri”. ■

Augusta Passera

Elena LattuadaSergio Pomari

Pedretti nuovo segretarioIl saluto di Carla Cantone

Con ben 278 voti a favore su 289 votanti Ivan Pe-dretti è stato eletto, lo scorso 3 febbraio dai com-ponenti dell’assemblea nazionale, segretario ge-nerale dello Spi. Alla riunione era presente ancheil segretario generale Cgil, Susanna Camusso.Le contraddizioni e le sfide che i cambiamenti lega-ti a invecchiamento, migrazioni, nuove forme di po-vertà, crescente uso della tecnologia, il ruolo del-l’Europa, uno Spi innovatore ma legato al territorioe ai bisogni che da questo emergono, l’unità con Cisle Uil e il rapporto con la Cgil sono stati alcuni dei temicentrali della dichiarazione programmatica su cui Pe-dretti ha chiesto la fiducia all’assemblea. Assemblea che ha risposto con un ampio consenso.A Ivan vanno i più calorosi auguri di buon lavoro da parte dello Spi lombardo.Il testimone a Pedretti è stato passato da Carla Cantone che aveva salutato i compagni e lecompagne dello Spi lo scorso 12 dicembre. Un saluto carico di emozione in cui Cantone hasottolineato sia l’importanza dei rapporti costruiti nei suoi anni di guida: sia l’importanza del-lo Spi nella sua azione di sindacato confederale, di pilastro della Cgil, “un sindacato che pro-pone, contratta, media, organizza mobilitazioni”. Un sindacato dei pensionati che fatto delrapporto intergenerazionale un fulcro del suo impegno anche per trasmettere ai più giova-ni i valori della libertà, solidarietà, democrazia e giustizia. A Carla Cantone ancora una vol-ta da tutto lo Spi lombardo un grande augurio per il lavoro che è stata chiamata a svolgerecon l’elezione, nel settembre scorso, a segretaria generale della Ferpa. ■

Ivan Pedretti con Carla Cantone e Susanna Camusso

Stefano Landini e Ivan Pedretti al termine dell’assemblea

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4Lombardia

Sono state assegnate alleAsl territoriali le risorse perl’attuazione del programmaoperativo del Fondo nazio-nale per la non autosuffi-cienza 2015. Ciò è stato pos-sibile anche grazie all’ope-rato svolto unitariamentedai sindacati pensionati diCgil, Cisl e Uil, che hannosvolto un importante ruolo dinegoziazione con l’assesso-rato al Reddito di autonomiae inclusione sociale (ex as-sessorato alle Politiche so-ciali e alla Famiglia).Per il 2015 sono state con-fermate le modalità di utiliz-zo dello scorso anno attra-verso la misura B1 destinataalla dipendenza vitale che

vede le risorse passare da23.271.300 del 2014 a30.322.500 del 2015 e la mi-sura B2 passare 28.442.700del 2014 a 30.322.500 del2015.In Lombardia è stata ricono-sciuta la condizione di gra-vissima disabilità e dipen-denza vitale a circa 2700 per-sone che rappresentano laquasi totalità degli aventi di-ritto, mentre è stato moltopiù complesso stabilire il nu-mero delle persone con di-sabilità gravi concentrate so-prattutto fra i minori e gli ul-tra settantenni.Elemento importante emer-so dal confronto è il manca-to utilizzo di tutti i fondi di-

sponibili; come Spi intendia-mo intraprendere a livelloterritoriale iniziative in ac-cordo con Cgil e le altre or-ganizzazioni sindacali deipensionati di Cisl e Uil ini-ziative per ridurre il più pos-sibile il fenomeno.

Questi i fondi erogati per lamisura B2:Asl Totale

Bergamo 3.106.626Brescia 3.335.283Como 1.812.125Cremona 1.170.100Lecco 1.039.013Lodi 688.537Mantova 1.345.546Milano 5.392.817Milano 1 2.740.623Milano 2 1.701.839Monza e Brianza 2.537.634Pavia 1.828.476Sondrio 1.828.476Sondrio 573.843Varese 2.745.707Valle Camonica-Sebino 304.331

Fondo non autosufficienza:erogate le risorse

Accesso alla pensione nel 2016

Come si accedeIl riferimento per questotipo di interventi è il Co-

mune di residenza o ilservizio di Ambito del

Piano di zona, che deve re-digere il Progetto indivi-duale di assistenza che deveessere sottoscritto dallapersona o dalla famiglia, darappresentanti del Co-mune/Ambito e dal respon-sabile del caso. La valutazione tiene contodell’Isee.

Per le altre misure e permaggiori informazioni vi po-tete rivolgere alle sedi delleleghe Spi e agli Sportelli so-ciali dello Spi. ■

L’opzione donna, sperimentale fino al 31.12.2015, potrà essere usufruita dalle lavoratrici che perfezionano i requi-siti di accesso entro il 31.12.2015, 35 anni di contributi e 57 e tre mesi di età per le dipendenti e 58 e tre mesi per leautonome, anche se la decorrenzadella pensione si colloca neglianni successivi. Infatti, la prima decorrenza utile èposticipata alla maturazione del-l’anno per la finestra per le di-pendenti e dei diciotto mesi per leautonome.Lo ha deciso la Legge di stabilità2016 (legge 208/2015) che ha eli-minato il requisito della matura-zione della decorrenza entro il31.12.2015. Ora, alla stessa data, èrichiesta la sola maturazione delrequisito di età e contribuzione. ■

Nel 2016, per le donne dipendenti del set-tore privato diventa più complicato l’ac-cesso alla pensione. Sul requisito di età,infatti si scaricano ben due aumenti: il pri-mo, introdotto dalla riforma Fornero, èl’incremento di 18 mesi dell’età pen-sionabile, il secondo è l’incremento delrequisito di età di ulteriori 4 mesi perl’adeguamento all’incremento delle spe-ranze di vita (è una legge del 2009).Perciò per la pensione di vecchiaia del-le donne dipendenti del settore privato,nel 2016, sono richiesti 65 anni e 7 mesi(nel 2015 erano 63 anni e 9 mesi). ■

Requisiti di età e di contribuzione

Tipologia Contributi richiesti Uomini Donne Finestra decorrenza

Pensione (Anni e mesi) (Età anni e mesi) (Età anni e mesi) Dai requisiti

Dipendenti Dipendenti Autonome

Pubblico I. private

Vecchiaia 20 anni 66 e 7 66 e 7 65 e 7 66 e 1 Mese successivoAnticipata Uomini Donne ------------- ------------- ------------- ------------- Mese successivo

42 e 10 41 e 10 ------------- ------------- ------------- -------------Assegno sociale ------------- 65 e 7 65 e 7 65 e 7 65 e 7 Mese successivo

Opzione donna

(Decorrenza pensione entro 31.12.2015)

35 ------------- 57 e 3 57 e 3 58 e 3Dipendenti 12 mesiAutonome 18 mesi

Totalizzazione

D.Lgs. 42/2006

Vecchiaia 20 Età (anni e mesi)(periodi non coincidenti)

65 e 7 65 e 7 65 e 7 65 e 7 18 mesiAnzianità 40 e 7 mesi ------------- ------------- ------------- ------------- 21 mesi

(periodi non coincidenti

e con esclusione di periodi

di disoccupazione e malattia)

Opzione donna Pensione di vecchiaia

Gli articoli relativi agli accessi alla pensione e le tabelle di pagina 9 sono a cura di Enzo Mologni, Spi Lombardia

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La Carta dei diritti universali del lavoro, ovvero nuovo statutodei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici è una proposta organica

di riscrittura del diritto del lavoro, una risposta ai legislato-

ri che negli ultimi quindici anni sono intervenuti nel mercato

del lavoro. Per dirla con Susanna Camusso “interveniamo per

ristabilire una relazione tra il lavoro e i diritti ad esso con-

nessi, sancendo l’universalità dei diritti stessi”.

Nei prossimi giorni sarete inviati a partecipare alle assem-

blee che si terranno nelle vostre leghe per esprimere il vostro

parere su questa proposta su cui la Cgil intende raccogliere le

firme necessarie a presentare una formale proposta di legge

di iniziativa popolare.

La Carta è un progetto complessivo, che esce dal singolo prov-

vedimento, che mira a riappropriarsi di una visione di in-

sieme, ricostruendo un punto di discussione con tutti i nostri

iscritti. Non si tratta di un qualcosa fatto “per noi”, piuttosto

guardiamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici, superando an-

che quel confine labile racchiuso solo nel lavoro dipendente, an-

dando oltre e conferendo l’universalità dei diritti, appunto in

capo alle persone e non più suddivisi per tipologie contrattuali.

Lo statuto del 1970 aveva come asse portante il lavoro dipen-

dente subordinato e a tempo indeterminato, oggi questa lettura

diventa parziale e inadeguata per raffigurare il variegato “mon-

do dei lavori”.

Per questo definiamo la proposta, contenuta nella Carta, di ran-

go costituzionale, proprio per collegare la carta costituziona-

le al lavoro, ricomponendo principi costituzionali minati dai

provvedimenti che hanno destrutturato i diritti del lavoro.

La nostra proposta si articola in tre filoni principali:

• la prima parte definisce i principi: diritto a un lavoro di-

gnitoso, con condizioni chiare e trasparenti, a un compenso

equo, a condizioni lavorative e ambientali sicure, alla conci-

liazione tra vita privata e professionale, al divieto dei controlli

a distanza, al diritto all’informazione;

• la seconda parte attiene ai temi della democrazia e della

rappresentanza, della partecipazione e della contratta-

NUOVO STATUTO DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORIPresentazione del progetto di legge di iniziativa popolare

Consultazione straordinaria degli iscritti alla Cgil per presentare una pro-getto di legge di iniziativa popolare: “Carta dei Diritti Universali del La-voro ovvero nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori”.

“Nuovo” in ragione dell’idea che, più che un ritorno al passato, questa pro-posta di una legge di rango costituzionale, si misura con il cambiamen-to intervenuto nel mondo del lavoro, che oggi vede molte disuguaglianze,discriminazioni e divisioni.

Lo Statuto è fatto di tre parti: • Princìpi universali; • Norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione

e codificano democrazia e rappresentanza per tutti; • Riscrittura dei contratti di lavoro.

Lo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e la contrattazioneinclusiva sono due gambe di una strategia che affronta il precipitare del-le disuguaglianze nel mondo del lavoro con lo strumento proprio di unsindacato. Il primo si fa carico di riscrivere il diritto del lavoro rico-struendone i princìpi di derivazione costituzionale sui quali fondare unacarta dei diritti per tutti i lavoratori, la seconda, cioè la contrattazione,ne dà effettività.

La contrattazione inclusiva è una scelta precisa: vuol dire affidare alla con-trattazione il compito di includere i soggetti che oggi ne sono esclusi, chesiano i precari o i lavoratori degli appalti, che siano i lavoratori di diver-se aziende di uno stesso sito o di una filiera, il principio è sempre lo stes-so: avvicinare attraverso la contrattazione i trattamenti e le condizioni dilavoro, cancellando disuguaglianze e divisioni tra lavoratori. Diverse leggi in questi anni hanno colpito pesantemente l’equilibrio tra lalegge e la contrattazione, tra poteri unilaterali e diritti collettivi: dal bloc-co della contrattazione nel pubblico impiego all’art.8 che ha esteso la de-rogabilità a leggi e contrattti, alle leggi che hanno moltiplicato il precariatoculminate nel jobs act, leggi che hanno cancellato le norme sul contrastoal lavoro sommerso e minato il diritto a lavorare in sicurezza. Ma c’è unmondo che neanche la contrattazione è riuscita a tutelare in pieno e al me-glio, quello della differenziazione delle forme di lavoro: subordinato, pa-rasubordinato, autonomo, nelle loro tante moltiplicazioni. Spesso sono sta-ti definiti atipici, flessibili, precari, discontinui, finti o veri autonomi, pro-fessionisti. Oggi la separazione tra garantiti e non garantiti assume tante sfumatu-re. La contrattazione inclusiva può avvicinare condizioni diverse e trovarerisposte ai bisogni di chi lavora, ma ci sono diritti soggettivi che vanno resiuniversali ed indisponibili alle deroghe e soprattutto estesi a tutti.

5Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

Un grande progetto di democrazia economicadi Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

(continua a pag. 6)

zione. A questo pro-

posito vengono ri-

presi accordi stipu-

lati tra le parti so-

ciali che noi propo-

niamo di essere ri-

conosciuti all’interno

di una legge;

• la terza parte che

si occupa di tutela

contro i licenzia-

menti illegittimi,

ridando forza alla

tutela reintegrato-

ria e ritorna, in

caso di opzione per

il risarcimento, l’ob-

bligo di garantire

una quota di risar-

cimento che abbia un più cogente effetto di deterrenza. Inol-

tre presentiamo una proposta di riforma dei contratti e dei

rapporti di lavoro.

La Cgil intende opportunamente ispirarsi a un senso di pro-

fonda giustizia sociale che si può leggere come filo condutto-

re dell'insieme della Carta, mirando a un grande progetto di

democrazia economica, che la Cgil intende promuovere nei pros-

simi mesi con la formale proposta di una legge di iniziativa

popolare, una piattaforma di diritti sul piano individuale e

collettivo, idonea a rafforzare e consolidare, nonché a garan-

tire il rispetto soprattutto di quanto previsto, dalla Carta co-

stituzionale.

Un nuovo statuto dei lavoratori che lasci integro quanto an-

cora oggi egregiamente sancito dalla legge 300 del 1970, ma

anche che si muova su un piano più ampio, per fronteggiare

le esigenze regolative in un’epoca di grandi e complessi cam-

biamenti. ■

SpiInsieme01.2016 SpecialeCartaDirittiLavoro 02-01-16:Layout 1 4-02-2016 18:07 Pagina 1

Ci vuole quindi una “Carta” fatta di princìpi di rango costituzionale affinché,come fu per la legge 300/70, la “Costituzione entri nei luoghi di lavoro, ri-conoscendo diritti a chi ne è escluso”. Ma occorre anche una legge, un Nuovo Statuto dei Diritti delle Lavora-trici e dei Lavoratori che riscriva il Diritto del lavoro, rovesciando l’ideache sia l’impresa, che rappresenta il soggetto più forte, a determinare lecondizioni di chi lavora, cioè del soggetto più debole.

Estendere diritti a chi non ne ha, riscriverne di nuovi per tutti, per ga-rantire i diritti nel lavoro in un mondo che cambia velocemente e ha bi-sogno di innovazione.

Dare garanzia a tutti i lavoratori di una partecipazione attiva nella defi-nizione dei contratti collettivi ad efficacia generale, sottoscritti attraversoregole universali sulla rappresentanza e sulla democrazia nei luoghi di la-voro. Fare i conti con la precarietà e ricostruire il valore dei contratti dilavoro rendendoli appropriati al loro utilizzo. Che sia a tempo indeter-minato, determinato, autonomo o occasionale, ogni contratto deve ri-spondere ad una effettiva esigenza e non essere lo strumento con il qua-le si sacrificano i diritti dei lavoratori per ridurre i costi all’impresa.

Il lavoro va tutelato, ma anche valorizzato nella sua funzione sociale ol-tre che economica. Oggi parlare di innovazione vuol dire parlare di com-

petenze, abilità, valorizzazione professionale, perché i lavoratori non sonomeramente una parte del processo, ma i loro saperi e creatività ne de-terminano la qualità.

La Cgil vuole ridare Diritti, Democrazia e Dignità al Lavoro, guardando inavanti, con una proposta che sia capace di leggere il cambiamento, in-novando gli strumenti contrattuali, preservando quei diritti fondamenta-li riconosciuti senza distinzione a tutti i lavoratori perché inderogabili equindi universali. ■

6 Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

CARTA DEI DIRITTIUNIVERSALI DEL LAVORO

Ci sono diritti fondati su princìpi di derivazione co-stituzionale che devono essere garantiti a tutti i la-voratori. Un lavoro senza diritti rende il lavoro unamerce, diritti universali rendono il lavoro un fat-tore di benessere e di crescita. Qualunque lavo-ro si faccia, in qualunque modo si svolga la propriaattività, qualsiasi contratto si abbia, questi dirittisaranno sempre riconosciuti ed accessibili.

Diritto al lavoro. Ogni persona ha diritto di svol-gere un lavoro o una professione liberamente scel-ti o accettati. Lo Statuto disciplinerà il diritto al-l’accesso, all’orientamento e al reinserimento lavo-rativo, tramite i servizi pubblici con carattere gratuito.

Diritto ad un lavoro decente e dignitoso.Ogni persona ha diritto ad un lavoro decente e di-gnitoso che si svolga nel rispetto della professio-nalità e con condizioni di lavoro eque.

Diritto a condizioni di lavoro chiare e tra-sparenti. Tutti i lavoratori hanno diritto a con-dizioni contrattuali chiare e trasparenti, formula-te per iscritto, e di ricevere ogni informazione uti-le per la tutela dei loro interessi e dei loro diritti.

Diritto ad un compenso equo e proporzio-nato. Ogni prestazione di lavoro deve esserecompensata in modo equo, in proporzione allaquantità e qualità del lavoro svolto e riferito a quan-to previsto dai contratti collettivi, o dagli accordicollettivi stipulati dalle associazioni di lavoratoriautonomi.

Libertà di espressione. Tutti i lavoratori, sen-za discriminazioni, hanno diritto di manifestare li-beramente il proprio pensiero, nel rispetto dei prin-cìpi della Costituzione, dello Statuto, anche nei luo-ghi dove prestano la loro opera.

Diritto alla conciliazione tra vita familia-re e vita professionale. Le lavoratrici e i la-voratori hanno diritto di scegliere i tempi e i modidella propria genitorialità, senza subire pregiudi-zio alcuno sul piano del rapporto di lavoro. I con-gedi devono essere realmente universali, anche at-traverso l’esercizio della contrattazione collettiva.

Diritto alle pari opportunità tra donna euomo in materia di lavoro e professione. LoStatuto riprende l’art. 3 della Costituzione, attua-lizzando il tema della parità come diritto in formaantidiscriminatoria.

Diritto a non essere discriminato nell’ac-cesso al lavoro e nel corso del rapporto dilavoro. Tutti i lavoratori vanno tutelati nei con-fronti della discriminazione, anche quella indiret-ta, e da tutte le forme di molestia.

Diritto di riservatezza e divieto di control-li a distanza. La tutela della privacy nei confrontidei controlli a distanza e il diritto alla riservatez-za sono riaffermati dallo Statuto, che ribadirà, raf-forzandole, le competenze delle RSA/RSU.

Divieto del trattamento dei dati ed esten-sione di tutele relative alla libertà e dignitàdei lavoratori. Tutti i lavoratori hanno diritto adessere tutelati nel trattamento dei dati personaliper ragioni che non corrispondano a finalità pro-duttive e organizzative e comunque in virtù di ac-cordi sindacali.

Diritto all’informazione. Tutti i lavoratori han-no diritto, anche attraverso le organizzazioni col-lettive alle quali aderiscano, ad essere informati sututte le vicende dell’impresa che possano riper-cuotersi sul loro rapporto di lavoro.

Diritto a condizioni ambientali e lavorati-ve sicure. Tutti i lavoratori hanno diritto a lavo-rare in condizioni ambientali e lavorative sicure,tali da garantire la protezione della propria salu-te fisica e psichica e della propria personalità.

Diritto al riposo. Tutti i lavoratori, anche auto-nomi, hanno diritto ad un riposo come periodo nelquale sia resa inesigibile la prestazione lavorativa.

SpiInsieme01.2016 SpecialeCartaDirittiLavoro 02-01-16:Layout 1 4-02-2016 18:07 Pagina 2

7Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

DEMOCRAZIA, RAPPRESENTANZA,PARTECIPAZIONE, CONTRATTAZIONE

Diritto a soluzioni ragionevoli in caso di di-sabilità oppure di malattia di lunga dura-ta. Tutti i lavoratori che, a causa di una disabilitào di una malattia di lunga durata subiscano una li-mitazione, hanno diritto a soluzioni ragionevoli, ma-teriali e organizzative.

Diritto di ripensamento e diritto al congruopreavviso in caso di modifiche contrattualiunilaterali. Il lavoratore ha diritto ad essere tu-telato in caso di denuncia del patto che attribuiscepoteri unilaterali alla controparte.

Diritto ai saperi. Tutti i lavoratori hanno dirit-to all’apprendimento permanente, ad un sistemaefficace di politiche attive, all’accesso alle nuovetecnologie e all’acquisizione delle competenzenecessarie per evitare forme di esclusione socia-le dei lavoratori poco qualificati.

Diritto alla tutela delle invenzioni e delleopere dell’ingegno. Ciò che è frutto dell’inge-gno del lavoratore nello svolgimento del propriolavoro e che non sia già ricompreso nel contrattova riconosciuto al lavoratore.

Tutela dei lavoratori in caso di recesso edi mancato rinnovo di contratti successi-vi. Tutti i lavoratori hanno diritto ad essere tute-lati in caso di mancanza di giustificazione del re-cesso o mancato rinnovo, per contrastare abusi ediscriminazioni.

tività produttiva, ad avere un sistema assicurativoche garantisca un’esistenza libera e dignitosa.

Diritto ad una adeguata tutela pensioni-stica. Tutti i lavoratori hanno diritto ad un trat-tamento pensionistico che garantisca loro i mezziadeguati alle proprie esigenze di vita.

Tutela processuale dei diritti del lavora-tore e tutela del lavoratore nei confrontidei licenziamenti illegittimi. Tutti i lavoratorihanno diritto ad accesso, gratuità e durata ragio-nevole dei processi e alla congruità dei risarci-menti in caso di controversie relative ai rapportidi lavoro.

Diritto alla libertà di organizzazione sin-dacale, di negoziazione e di azione col-lettiva e alla rappresentanza degli inte-ressi del lavoro. Tutti i lavoratori hanno lapossibilità di organizzarsi liberamente, di nego-ziare e di ricorrere ad azioni collettive per la tu-tela dei propri interessi sindacali e professionali.

Contrasto al lavoro nero, all’organizza-zione dell’attività mediante violenza, mi-naccia, intimidazione e sfruttamento. Tuttii lavoratori hanno diritto ad essere tutelati controil ricorso al lavoro nero come reato penale e dachiunque organizzi e utilizzi l’attività lavorativamediante violenza, minaccia, intimidazione osfruttamento. ■

Diritto al sostegno dei redditi da lavoro.Tutti i lavoratori hanno diritto, in caso di disoc-cupazione involontaria o di sospensione dell’at-

Gli articoli 39 e 46 della Costituzione sono rimasti in parte inapplicati. Inquesti anni molti sono stati gli accordi che sono intervenuti per rafforza-re sia l’efficacia della contrattazione (da ultimo il testo unico su democraziae rappresentanza del 10 gennaio 2014 e i successivi accordi che discipli-nano regole per la rappresentanza), sia gli accordi sul tema della democraziaeconomica. Al contrario vi è stata una sottrazione di competenze alla con-trattazione e una pesante legificazione dei rapporti di lavoro e delle pre-rogative sindacali, in particolare nel lavoro pubblico. Ciò ha determinatoche nei luoghi di lavoro c’è meno partecipazione e alle imprese vengonodati sempre più poteri decisionali, spesso esplicitando che l’assenza o vio-lazioni di accordi sindacali non comporta conseguenze sanzionatorie.

Le leggi che hanno regolato il lavoro nel pubblico, come nel privato, han-no scaricato tutti i conflitti sul sacrificio dei diritti e sulla pratica dero-gatoria dei contratti e delle stesse normative. La contrattazione colletti-va in tutti i suoi aspetti, ambiti e livelli riveste una sua importanza pro-prio perché consente di regolare il rapporto tra impresa e lavoro, conci-liando i diritti dei lavoratori, i bisogni delle imprese attraverso processicollettivi che aumentano partecipazione e democrazia.

Per questa ragione il nuovo Statuto prevede l’estensione di modelli di par-tecipazione a tutti i lavoratori, regole per la rappresentanza che unifica-no pubblico/privato, aziende di grandi/piccole dimensioni, lavoratoristandard/atipici, introduce norme specifiche per i lavoratori autonomi.

Partecipare alla discussione sugli accordi ed eleggere i propri rappre-sentanti liberamente rendono i lavoratori soggetti attivi e consapevoli edanno alla contrattazione strumenti e regole che possono dare sostanzaal principio costituzionale dell’efficacia generale. Quando la maggioran-za delle organizzazioni rappresentative, in virtù di una certificazione tra-

sparente e generalizzata, sottoscrive un contratto, avendo consultato inmodo certificato i lavoratori, esso ha efficacia per tutti i lavoratori affe-renti a quell’ambito contrattuale.

Non sono i datori di lavoro a poter stabilire le regole, né possono sottrarsialla contrattazione, ma sono i lavoratori, la cui organizzazione è libera eha finalmente regole che valgono per tutti, a decidere. Le regole attual-mente contenute in accordi pattizi in materia di rappresentanza, demo-crazia e contrattazione hanno, con la proposta di nuovo Statuto, una lorotraduzione in legge.Partecipare vuol dire cooperare, collaborare al benessere delle imprese manel rispetto dei diritti dei lavoratori: per questa ragione non ci può essere al-cuna forma di partecipazione che non sia realmente democratica. La de-mocrazia economica, come strumento di informazione, verifica, controllo,sorveglianza e partecipazione diretta alle scelte sulla vita economica del-l’impresa è uno strumento utile al benessere del lavoro nella sua componentedatoriale e dei lavoratori. Per questa ragione si traducono in strumenti a di-sposizione dei rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro le normesulla partecipazione economica prevista dall’art. 46 della Costituzione.

Le organizzazioni dei lavoratori ma anche quelle dei datori di lavoro do-vranno certificarsi, beneficiando così di una rappresentatività reale e diun sistema di regole democratiche che restituiscano all’autonomia delleparti quel valore costituzionale che era contenuto nella legge 300/70 e cheil legislatore nel corso del tempo ha indebolito.

Questi princìpi, estesi a tutte le imprese e a tutti i lavoratori, possono real-mente rappresentare un cambiamento profondo delle relazioni tra orga-nizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e imprimere al sistema pro-duttivo uno scatto di qualità attraverso una partecipazione diffusa. ■

SpiInsieme01.2016 SpecialeCartaDirittiLavoro 02-01-16:Layout 1 4-02-2016 18:07 Pagina 3

LICENZIAMENTITorna il princìpio fondamentale di giustizia nel lavoro: se un licenziamento è illegittimo, la sanzione per l’impresa deve avere un effetto“deterrente” e cioè scoraggiare comportamenti scorretti a danno dei lavoratori. Si prevede l’estensione del sistema sanzionatorio a tuttii datori di lavoro, indipendentemente dal numero di dipendenti; a differenza della precedente norma che differenziava il diritto al reinte-gro sopra e sotto i 15 dipendenti.Il reintegro avviene in tutti i casi di nullità (discriminazione, violazione normativa di tutela della parità e della maternità, motivi illeciti),in caso di invalidità del licenziamento individuale comminato per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, con previsione di un si-stema risarcitorio commisurato alla retribuzione; come forma sanzionatoria generale nei casi di licenziamento individuale per giustificatomotivo oggettivo, per violazioni procedurali e sostanziali, con previsione di un sistema risarcitorio commisurato alla retribuzione; nei casidi violazione della disciplina procedurale e sostanziale (effettiva sussistenza della causale economica e criteri di scelta) in materia di li-cenziamento collettivo. In tutti i casi di reintegro, al lavoratore viene lasciata l’alternativa di scegliere tra il risarcimento congruo o il rein-tegro. Anche quando il licenziamento individuale o collettivo per giustificato motivo oggettivo è riconoscibile come legittimo, si introduceuna forte responsabilizzazione dell’impresa nei confronti dei lavoratori licenziati prevedendo una misura di politica attiva.

Per le imprese sotto i 5 dipendenti, laddove non vi sia volontà del lavoratore o condizione per l’impresa di reintegro, il giudice dispone unasoluzione equa e ragionevole. Viene rafforzata la tutela processuale, cancellato il contributo unificato e resa accessibile la giustizia del la-voro a tutti i lavoratori, ripristinato il ruolo del giudice nella valutazione della proporzionalità della sanzione. ■

A differenza dello Statuto del 1970, la nuova Carta si applica a tutti i lavoratori: subordinati, atipici e autonomi, pubblici e privati, di qual-siasi impresa. Il mercato del lavoro è iperstressato da leggi che hanno introdotto la precarietà e modificato profondamente i contratti dilavoro. C’è bisogno di ricostruire la funzione delle tipologie contrattuali: vanno cancellate tante forme di precarietà e ricondotte alcunetipologie alle modalità di svolgimento di lavoro. Occorre contrastare l’utilizzo della flessibilità fatta in questi anni dalle aziende per sva-lutare il lavoro, penalizzando vita e carriera di milioni di lavoratori e depauperando competenze e professionalità diffuse in virtù della di-scontinuità del lavoro. Per questa ragione oltre al contratto di lavoro a tempo indeterminato, si riscrivono le regole di quelle poche tipo-logie contrattuali in grado di soddisfare l’esigenze delle imprese: dai contratti a termine (ripristinando la causale e i limiti all’utilizzo), allasomministrazione (che ridiventa a termine), al part-time e all’apprendistato, si definiscono i parametri che qualificano le collaborazioni esi dà dignità al lavoro autonomo. Tutti i lavoratori avranno gli stessi diritti, la contrattazione sarà lo strumento che determinerà per tuttile condizioni di lavoro e la sua valorizzazione, tutti i lavoratori parteciperanno alle scelte con la generalizzazione delle regole su De-mocrazia e Rappresentanza.

LA PROPOSTA DELLA CGIL, QUINDI, RIUNIFICA IL MONDO DEL LAVORO OGGI PROFONDAMENTE DIVISO DA LEGGI CHE SEPARANO IL PUB-BLICO DAL PRIVATO, GLI AUTONOMI DAI SUBORDINATI, SUPERANDO TUTTE LE DISUGUAGLIANZE. ■

RIFORMA DELLE TIPOLOGIE CONTRATTUALI

8 Speciale CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

Le iscritte e gli iscritti alla Cgil sono chiamati

a esprimere, con il voto, la propria opinione

sulla Carta dei diritti universali del lavoro

RICEVERAI A CASA L’INVITO A PARTECIPARE ALL’ASSEMBLEA

DELLA TUA LEGA SPIConquistando nuovi diritti per chi lavora

il sindacato difende i diritti di tutti,anche dei pensionati

SpiInsieme01.2016 SpecialeCartaDirittiLavoro 02-01-16:Layout 1 4-02-2016 18:07 Pagina 4

9Lombardia

La pensione minima

LE PENSIONI NEL 2016

Mensile Anno

Importo Euro 501,89 Euro 6.524,57

Maggiorazione della pensione minimaPensione minima con diritto alla maggiorazioneEtà Mensile Anno

60 Euro 527,72 Euro 6.860,3665 Euro 584,53 Euro 7.598,8970* Euro 626,33 Euro 8.142,2970 Euro 638,33 Euro 8.298,29*per titolari 14a mensilità

Limiti di reddito ed età per il dirittoEtà Limiti ind. Lim. Coniug. Imp. Magg.

60 Euro 6.860,36 Euro 12.685,27 Euro 25,8365 Euro 7.598,89 Euro 13.423,80 Euro 82,6470 Euro 8.298,29 Euro 14.123,20 Euro 136,44-124,44**per titolari 14a mensilità

Importo aggiuntivo 2016. Le pensioni al mi-nimo, che non hanno diritto alla maggiora-zione, possono beneficiare di un importo ag-giuntivo di 154,94 euro sulla 13a mensilità, adeterminate condizioni di reddito.

Chi ha diritto all’intero importo della pensione minimaEntro cui l’integrazione spetta in misura intera Oltre i quali non spetta l’integrazione

Limite individuale Limite coniugale Limite individuale Limite coniugale(in aggiunta al limite individuale) (in aggiunta al limite individuale)

Pensioni nate prima del 1994 Euro 6.524,57 - Euro 13.049,14 -Pensioni nate nel 1994 Euro 6.524,57 Euro 26.098,28 Euro 13.049,14 Euro 32.622,85Pensioni nate dopo il 1994 Euro 6.524,57 Euro 19.573,71 Euro 13.049,14 Euro 26.098,28

Assegno sociale

Pensioni Sociali

ImportoEtà Mensile Annuo

65 anni e 7 mesi Euro 448,07 Euro 5.824,91Con maggiorazioni

65 anni Euro 460,99 Euro 5.992,8770 anni Euro 638,33 Euro 8.298,29

Limiti di reddito per il dirittoLimite individuale Limite individualeper i non coniugati per i coniugatioltre il quale l’assegno oltre il quale l’assegnonon spetta non spetta

Euro 5.824,91 Euro 11.649,82

ImportoEtà Mensile Annuo

Da 65 anni Euro 369,26 Euro 4.800,38Pensione sociale con maggiorazione

70 anni Euro 638,33 Euro 8.298,29

Limiti di reddito per il dirittoentro il quale spetta la pensione intera non spetta superando anche un solo limiteLim. Individuale Lim. Coniug. Lim. Individuale Lim. Coniug.

In aggiunta a Lim. Ind.- Euro 11.751,19 Euro 4.800,38 Euro 16.539,86

Chi ha diritto alla 14a mensilitàChi ha diritto alla 14a mensilitàChi ha diritto alla 14a mensilitàAnni di contribuzione anno 2016

(soggetti nati prima del 1° gennaio 1953)Lavoratori Lavoratori Limite imponibile Somma Limite redditi totali Aumentodipendenti autonomi pensioni aggiuntiva (max) del pensionato spettante

≤ 15 anni ≤ 18 anni Euro 9.786,86 Euro 336,00 Euro 10.122,86 Limite massimo(≤780 ctr.) (≤936 ctr.) - Totale redditi pensionato>15 ≤25 anni >18 ≤28 anni Euro 9.786,86 Euro 420,00 Euro 10.206,86 Limite massimo(≤781 ≤ 1.300 ctr.) (≤937 ≤1.456 ctr.) - Totale redditi pensionato>25 anni >28 anni Euro 9.786,86 Euro 504,00 Euro 10.290,86 Limite massimo(≤ 1.301 ctr.) (≤ 1.457 ctr.) - Totale redditi pensionato

Assegni vitalizi

Assegno di Invalidità

Pensione di reversibilità

ImportoFino a anni 70 Euro 286,09con maggiorazione

oltre 70 anni Euro 638,33

Importo intero:

con reddito annuo fino a Euro 26.098,28Importo reddito compreso tra Euro 26.098,29 e 32.622,85 avrà una riduzione del 25%Importo reddito superiore a Euro 32.622,85la riduzione è del 50%Gli assegni in godimento precedentemente alla legge 335/95sono fatti salvi con riassorbimento sui futuri aumenti.

Reddito annuo % riduzione

Fino a Euro 19.573,71 nessunaDa Euro 19.573,72 a Euro 26.098,28 25%Da Euro 26.098,29 a Euro 32.622,85 40%Oltre Euro 32.622,85 50%Le riduzioni non si applicano ai beneficiari nei casi di presenzanel nucleo familiare di figli minori e inabili. I trattamentiesistenti prima della legge 335/95 sono fatti salvi conriassorbimenti sui futuri aumenti.

SpiInsieme01.2016 Lombardia 02-04-16:Layout 1 4-02-2016 17:34 Pagina 3

10Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba,Lilia Domenighini, Gianfranco Dragoni,Lorenzo Gaini, Marina Marzoli, Ernesto Messere, Angela Zanardi,Pierluigi Zenoni.

Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Italo FormigoniVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

A&B - Besana in Brianza (MB)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

RDS WEBPRINTING S.r.l.Via Belvedere, 42 - 20862 Arcore (MB)

*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

Una XXII edizione dei Giochidi Liberetà ancora più ricca.Se a chiusura della scorsaedizione era una promessa,oggi è una realtà che si staconcretizzando ogni giornosempre di più. Tante le novi-tà che aspettano chi verrà aCattolica dal 12 al 16 set-tembre prossimi.La grande affluenza dell’annoscorso, circa novecento pen-sionati, testimonia il gradi-mento della scelta fatta di tra-sferirsi al mare. Quest’anno ilsoggiorno è prolungato diun giorno, infatti l’arrivo è

Giochi di Liberetà: lavori in corsoper la XXII edizione

previsto nella giornata di lu-nedì con la Festa di benve-

nuto che si terrà nel pome-riggio mentre le gare inizie-ranno martedì mattina perpoi concludersi nella gior-nata di giovedì. Chi lo desi-dera potrà poi prolungare ilsoggiorno fino a domenica 18settembre.L’obiettivo è quello di favori-re momenti di socialità, didivertimento ma anche di ar-ricchimento culturale e dalpunto di visto dell’esperienzaumana, obiettivo reso possi-bile dalla realizzazione dei

progetti di coesione socialeche hanno nei Giochi regio-nali un loro punto di arrivo.Ospiteremo in appositi spazile opere dei poeti, dei foto-grafi, dei pittori e degli scultoriche arriveranno alle finali re-gionali dopo aver superato lafase provinciale; così come lospazio ricavato con la tenso-struttura ci permetterà di ave-re una gran bella pista per legare di ballo con la musica dalvivo, e non solo per quelle vi-sto la passione che questaattività suscita in tutti.Come sempre ci saranno an-che le finali delle bocce, car-te, dama, tennis, pesca … Ma

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Per informazioni: Tel. 02 5456148 - www.etlisind.it

come ben sapete, non di solegare son fatte queste giorna-te! A Cattolica ci sarà, infat-ti, l’opportunità di fare inte-ressanti gite, di partecipare ailaboratori di pittura e scrit-tura, momenti di svago inspiaggia, a diversi eventi cul-turali come la mostra dedi-cata a 100 donne al lavoro

nel mondo, lo spettacolo tea-trale oltre che all’iniziativa dicarattere più politico orga-nizzata dallo Spi Lombardia. Vi invitiamo a leggerci anchenei prossimi numeri, l’appun-tamento è sempre su questepagine… voi intanto comin-ciate a preparare la valigia! ■

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Filiale di Bormio - Via Roma, 135Tel. 0342 911689 - Fax 0342 919700

Filiale di Sondrio - Via Petrini, 14Tel. 0342 210091 - Fax 0342 519996

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Valle Camonica - Sebino11

La Commissione Pari op-portunità del Comune di Dar-fo, istituita dalla nuova am-ministrazione per colmarenel nostro territorio un vuo-to rimarchevole, nel novem-bre 2015 ha organizzato uncalendario di appuntamentiiniziato con la fiaccolata del25 novembre, giornata mon-diale contro la violenza sul-le donne. La Cgil e lo Spi Val-le Camonica-Sebino da dueanni collaborano con laCommissione, proponendouna iniziativa da inserire nelprogramma. Il tema sceltodallo Spi è stato Il danno

sociale degli stereotipi.Ce ne ha parlato, il 10 di-cembre scorso, Carolina Per-fetti, responsabile del Coor-dinamento donne dello SpiLombardia.L’argomento è di grande im-portanza perché rende espli-cito l’insieme dei condizio-namenti e dei luoghi comuniche impediscono alle donnedi raggiungere le posizionisociali e lavorative che me-riterebbero in base alle ca-pacità e ai livelli di compe-tenza acquisiti. Il pregiudizio, che fa delladonna colei che deve sacri-

ficarsi e se non lo fa non èdonna ammirevole, viene raf-forzato attraverso molte vie.Basti pensare ai tanti spotpubblicitari della Tv in cui ledonne valgono solo in quan-to corpo/sorriso/gesto di se-duzione e sono usate come ri-chiamo per rendere deside-rabile il tale tipo di auto,l’elettrodomestico o altro og-getto di consumo.Quante volte, inoltre, capitadi sentire nelle conversazio-ni quotidiane affermazionitipo: “la donna è casalinga, leiha l'istinto materno” oppure“un uomo non deve piange-re”. Frasi banali che peròcontengono il pensiero che ildominio sociale spetta a chiè forte (in genere l’uomo). C’èanche di peggio: “quella hafatto carriera perché si èdata a… non perché se lo me-ritava” e quindi ne derival’idea che la carriera per ladonna non può che essereuna concessione del maschiodominante. È davvero così? È ancoracosì il mondo delle relazionifra i sessi? In parte certa-mente sì e ce lo dimostranotanti tristi eventi.Gli stereotipi di genere sonoquindi un tema importante etuttavia poco approfondito alivello popolare. Il pubblicoquella sera si è rivelato scar-so nel numero - forse ancheper un nostro limite nellacomunicazione alle compa-gne e ai compagni dello Spi,in primo luogo. Serata con

numeri ristretti,ma confronto in-teressante gra-zie anche allapresenza di ungruppo di giova-ni della neonataassociazione ca-muna equAnimeche agisce sulterreno cultura-le contro le di-scriminazioni digenere e del-l'orientamentosessuale e cheha collaboratocon la Commis-sione Pari op-portunità.Carolina Perfet-ti ha portato laricchezza di contenuti emer-si nel convegno regionaledello Spi sullo stesso tema,tenutosi a Milano lo scorso 10novembre, nel quale più do-centi universitarie avevanomesso a disposizione le lorospecifiche competenze permettere a fuoco le conse-guenze dell’uso di stereotipinella vita quotidiana di cia-scuno di noi.Durante la conversazionePerfetti ha ricordato che “lacronaca del nostro Paeseregistra con allarmante fre-quenza notizie di omicidi ef-ferati di donne che, forse,avrebbero potuto essere evi-tati, ma che, comunque cicostringono a riflettere, aprendere coscienza di uncerto malessere della socie-tà nei confronti della donna,un malessere irrisolto chetroppo spesso sfocia nelfemminicidio.Femminicidi da parte di uo-mini aggressivi, certo, maspesso disorientati perl’emergere della inattesa sog-gettività delle donne, delleloro pretese di autonomia,che si scontrano con un pa-tologico bisogno di possessomaschile.”Non ha nascosto che “è com-plicato analizzare problemisociali individuandone le cau-se e, a maggior ragione, èestremamente difficile tro-vare soluzioni e metterle inpratica: quello che possia-mo fare, ad esempio noi quistasera, è ... parlarne insieme.Prendere coscienza dei pro-blemi sociali in un gruppo, si-gnifica essere sulla buonastrada per la ricerca di unasoluzione condivisa. Il primopasso importante per le don-ne è prender coscienza deicondizionamenti subiti, pernon trasmetterli attraversol’educazione ai figli. Comescritto nel 1973 da ElenaGiannini Belotti (Dalla par-

te delle bambine): la tradi-zionale differenza di carattere

tra maschio e femmina nonè dovuta a fattori innati, ben-sì ai condizionamenti cultu-rali che l’individuo subiscenel corso del suo sviluppo”.Citando Mariella Gramaglia,Perfetti si è chiesta: “Come sifa a combattere una societàin cui generalmente ci siaspetta che le donne aderi-scano alle forme, come le fi-gurine alle sagome dell’al-bum?” Non c’è altra stradache “cercare nuove formedi legame sociale ed è im-portante poi che, propriocome qui questa sera, si fac-cia rete sul territorio tra isti-tuzioni, associazioni di vo-lontariato, coordinamentidonne, sindacati.”Siamo sempre al punto dipartenza nei rapporti tra isessi, dunque? Fortunata-mente no.I dati Istat pubblicati a di-cembre scorso (articolo diChiara Saraceno, La Repub-

blica, 23 dicembre 2015) cidicono che, nonostante epi-sodi gravi e clamorosi checontinuano ad accadere, ledonne italiane sono stateprotagoniste di importanticambiamenti negli ultimi die-ci anni e che il fenomeno ri-guarda soprattutto le più gio-vani, ma coinvolge anche leanziane, le italiane come lestraniere.Le donne sono sempre piùistruite, sorpassano i coeta-nei nei risultati scolastici,scelgono facoltà che in pas-sato erano considerate solomaschili: ingegneria, medi-cina, chimica, agraria. Tra lepiù giovani (italiane o stra-niere) si è chiuso il divariocon i coetanei nell’uso dellenuove tecnologie e, sempretra le giovani, cresce il desi-derio di investire su di sé, sulpiano professionale, dellavita di relazione, delle attivi-tà culturali e di tempo libero,prima di impegnarsi a for-mare una famiglia propria. Eancora, tra le più giovani e

istruite sono in aumento rap-porti di coppia più simme-trici, sul piano del contribu-to sia al reddito famigliare sia(in minor misura) al lavorofamigliare.Ci sono più donne in Parla-mento e al governo e neiconsigli di amministrazione.Ci sono più donne che par-tecipano attivamente al mer-cato del lavoro, alla cultura,alla vita associata, anchequando hanno responsabili-tà famigliari.Sono mutamenti importantie si può dire che gran partedell’innovazione sociale èdovuta a cambiamenti neicomportamenti femminili. Rimangono, tuttavia, fortiostacoli che frenano la ge-neralizzazione del cambia-

mento a tutti i livelli. Questiostacoli pesano in modosproporzionato sulle donne,rafforzano le disuguaglian-ze sociali già presenti e necreano di nuove. In particolare permangonoforti disuguaglianze nel mer-cato del lavoro. I dati rileva-no un aumento lentissimodell’occupazione femminile,per altro interrotto dalla cri-si, e un aumento della per-centuale di donne che esco-no dal mercato del lavoro acausa della maternità. Ri-mangono anche forti stereo-tipi di genere, relativamentea ciò che possono fare ledonne e gli uomini, a ciò chespetta agli uni e alle altre. Neipercorsi di carriera alle don-ne è spesso preclusa la pos-sibilità di arrivare ai ruolidirigenziali, anche se hannotitoli e capacità pari o supe-riori ai colleghi maschi: il“soffitto di cristallo”, quel-l’invisibile barriera che tienele donne lontane dai verticiorganizzativi, è spesso il ri-sultato di sottili meccanismidi discriminazione e di con-temporanei processi di auto-esclusione.Il che rende difficile modifi-care sia i comportamenti siale politiche.Va affermato con forza, comesottolineato dall’economistaLuisa Rosti al convegno diMilano, che gli stereotipi por-tano a uno spreco di talentoche danneggia le donne, leimprese e la società. ■

Il danno sociale degli stereotipi

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12Valle Camonica - Sebino

Le compagne e i compagnicon i quali hai condiviso buo-na parte della tua vita per lacausa del sindacato dei la-voratori, mi hanno incarica-to di portarti il nostro affet-tuoso e fraterno saluto.In tanti, in questi giorni, ab-biamo espresso la nostra vi-cinanza ai tuoi cari e ci siamostretti attorno alla tua caramoglie Emy, a tua figlia Mo-nica e a tua sorella Luisella,alle quali rinnoviamo a nomedi tutta l’organizzazione lenostre sentite condoglianze.Una vita dedicata all’impe-gno politico e socialeIn questa chiesa stracolma c’èla gente che ti ha conosciutoe stimato per il tuo impegnonel sociale e nella vita politi-ca e amministrativa.Siamo qui per salutarti perl’ultima volta, ci sono i com-pagni e amici del tuo sinda-cato, gli amici dell’Italsider,con i quali hai lavorato econdiviso il lavoro di buonaparte della tua vita, di cui tisei conquistato la fiducia e sti-ma svolgendo per tanti anniil ruolo di delegato di fabbri-ca per la Fiom.Quel lavoro in fabbrica ti halasciato una pesante ereditàche ha purtroppo compro-messo la tua salute e la vita.Sono qui anche i tuoi com-pagni e amici del PD di Lo-vere, con i quali hai condivi-so l’impegno politico e am-ministrativo per la gestionedella cosa pubblica, impegnoquest’ultimo che ti ha porta-to ad assumere incarichi di ri-lievo come vice sindaco e as-sessore ai lavori pubblici perla tua comunità loverese.Sono presenti anche i com-pagni della Cgil di Bergamo edel regionale, del PatronatoInca che, a suo tempo, ti hachiesto di fare l’operatoresul territorio del nostro com-prensorio della Valle Camo-nica-Sebino e per il quale haioperato per tanti anni fino alpensionamento come re-sponsabile della zona del Se-bino Bergamasco.Il tuo impegno è proseguitocome collaboratore volonta-rio del sindacato dei pensio-nati della Cgil, dove hai mes-so a disposizione il tuo tem-po libero e la tua professio-nalità acquisita in tanti anni diesperienza maturata nel cam-po della previdenza sociale.Sei stato da subito eletto re-sponsabile della lega deipensionati della tua zonaBergamasca, incarico chehai egregiamente svolto fi-no a quando le forze te

l’hanno consentito.Quando il male si è fattostrada, indebolendo il tuo fi-sico, fino al punto di compli-carti la vita nelle relazioni conle persone, hai chiesto di di-minuire la tua presenza insede a Lovere.L’ultimo incontroCaro Sandro, quando si trat-ta di salutare per l’ultima vol-ta un caro amico e compa-gno, si deve necessariamen-te trovare il tempo per riflet-tere e, in questo esercizio diricerca della memoria storicae dei momenti che insieme sisono condivisi, vengono allaluce le discussioni, le azioni,i contributi e i ruoli che ri-coprivi, e solo dopo si capisceil valore e le qualità di uncompagno e di un amico e ilvuoto che lasci nell’organiz-zazione e negli affetti piùcari di chi ti ha voluto bene. La società moderna come sisuole dire, scandisce dei tem-pi e delle modalità del vivere,che spesso non consentonodi curare le relazioni e i rap-porti tra le persone. È il tem-po del mordi e fuggi, del con-quistare gli spazi esterni espesse volte dimentichiamodi curare lo spazio interno,quello spazio che invece dàlinfa alle relazioni e fortificagli affetti e i sentimenti piùcari, non sapendo che quellepersone non saranno con noisempre.Caro Sandro, stamattinamentre scrivevo queste notemi è venuto alla mente l’in-contro che abbiamo avuto insede a Darfo un po’ di tempofa, subito dopo uno dei tuoicicli di cura. Con la voce flebile che ave-vi, mi hai confidato le tuepreoccupazioni e la speran-za che tutto andasse per ilmeglio, speranza che nonhai mai perso e che traspa-riva in te come un segno didisperata e ostinata forzanel voler vivere.Nello stesso tempo, eri ancheconsapevole che quel maleterribile in modo incessantecontinuava ad aggredire iltuo corpo.Hai posato lo sguardo a latodella mia scrivania – dove inun quadro ho raccolto le im-magini delle compagne e deicompagni che nel frattempoci hanno lasciato – con unsorriso e un luccichio negliocchi, mi hai detto: “mi sa,Domenico, che tra un po’dovrai aggiungere anche lamia foto in quel quadro”.Ci abbiamo scherzato su quel-la tua battuta, ti ho fatto i miei

auguri e con un abbraccio tiho detto di farti forza e ci sia-mo salutati.Ho ripensato a quel momen-to e mi sono convinto che lamorte buona non esiste.Esiste una morte più o menoserena, più o meno accettata.Esiste a volte, il vivere quelmomento come un consa-pevole abbandono piuttostoche come un insostenibilescontro.Un uomo consapevole e realistaIn te caro Sandro ho visto unuomo molto consapevole erealista che probabilmente“sentiva” che si stava gra-dualmente avvicinando ilgiorno … Nello stesso tempoho visto in te un persona chenon voleva abbandonarsi alsentimento della rassegna-zione e esprimeva la voglia dilottare, uno stato d’animoquest’ultimo che corrispondeal tuo “essere”, che hai sem-pre dimostrato di avere nel la-voro e nei ruoli che hai rico-perto, fino all’ultimo respiro. Hai dimostrato il tuo volere“essere” innanzitutto unapersona che voleva rimane-re tale, mantenere la sua di-gnità e il proprio valore an-ziché trasformarsi nel “ma-lato”, etichetta quest’ultimache purtroppo rischia dispersonalizzare una personae di peggiorare la qualitàdella vita e delle relazioni dichi è costretto a portare il pe-sante fardello della lotta perla vita.Prima di Natale siamo venu-ti con Mino e con Gabriele atrovarti a casa per farti gli au-guri di buone feste.

Ci hai accolto con il tuo soli-to bel sorriso e siamo staticon te e con la tua cara Emyun bel po’ a chiacchierare e adiscutere della situazione po-litica e sindacale.Tu eri seduto in poltrona,ascoltavi e ci osservavi qua-si divertito per le nostre di-scussioni e per i nostri pun-ti di vista che non semprecoincidevano.A un certo punto so che hodetto: “finiamola qui, per-ché Sandro non deve staread ascoltare le nostre di-scussioni”.Tu, caro Sandro, con il tuo so-lito sorriso, ci hai detto cheinvece ti faceva piacere sta-re ad ascoltarci, perché quelnostro discutere ti facevasentire vivo e ti riportavaalla mente i bei momenti pas-sati insieme.Quella visita e quel contattofisico per te erano importan-ti perchè probabilmente sen-tivi che la vita ti stava ab-bandonando, ci hai dimo-strato che anche quando siavvicina la fine, bisogna ave-re e dare dignità ai momentiche rimangono da vivere. Èbastato il tuo sorriso, i lam-pi nei tuoi occhi lucidi e ilcontatto della vicinanza si èulteriormente rafforzato. In sintesi hai voluto dimo-strarci che nella vita non c’èsempre e solo il dolore, cisono anche tante altre cose,e anche se si diventa deboli,si deve utilizzare il tempoche rimane, perchè quei mo-menti sono molto più inten-si di quelli che andiamo cer-cando o che siamo abituati avivere quotidianamente.

Caro SandroPubblichiamo qui di seguito il ritratto-ricordo di Sandro Morosini che Domenico

Ghirardi, segretario generale Spi Valle Camonica Sebino, ha fatto durante la cerimoniafunbre che si è tenuta lo scorso 16 gennaio.

L’impegno nel sociale è un viaggioCi hai ricordato che l’impe-gno nel sociale è un viaggio,un processo aperto, che puòavere degli esiti diversi.La società in cui viviamo è at-traversata da tante incertez-ze e inquietudini, il nostro la-voro è la ricostruzione dellasocialità, delle legature so-ciali, per dare un’anima allospazio della nostra convi-venza per una comune ap-partenenza collettiva.È in questo contesto di in-certezze che si devono affi-nare e rendere ancora più tra-sparenti le nostre soggettivi-tà e il nostro agire, deciden-do di essere non dei reduci,dei testimoni di un tempotramontato, ma dei costrut-tori di un nuovo ordine so-ciale e, se siamo sfidati suquesto campo, dobbiamo ac-cettare la sfida e guardare infaccia la realtà, senza rim-pianti e senza rassegnazione.Ci sarebbero tante altre coseda dire su ciò che pensaviche il sindacato facesse. Miricordo che dicevi che biso-gnava essere più coraggiosi,bisognava sapere navigare inmare aperto verso nuoviorizzonti che potessero ga-rantire progresso e giustiziasociale e dare un futuro, inparticolare, alle nuove ge-nerazioni.Quando hai avuto l’opportu-nità di dire la tua, con deter-minazione hai espresso letue convinzioni e con coe-renza hai saputo fare e ci la-sci una bella eredità.So che non amavi molto lecommemorazioni, per que-sto ci congediamo da te, caroSandro. Permettimi a nome ditutta l’organizzazione, in par-ticolare a nome dei tuoi com-pagni di Lovere e di tutta lazona Bergamasca, di dirti ungrande Grazie carico di af-fetto e di profonda ricono-scenza per quanto hai fattoper la Cgil, per lo Spi, per tut-ti noi e per la tua comunità.Ti salutiamo per l’ultima vol-ta con la promessa che nonsolo la tua immagine saràcollocata nella sede in cui haioperato per tanti anni insie-me a quella dei compagniche ci hanno lasciato. Ti facciamo una promessa eassumiamo un impegno: con-tinueremo a lavorare per lacausa dei lavoratori, dandocontinuità al lavoro che tu haicontribuito a costruire.Ciao Sandro e con un calo-roso applauso ti diciamoGRAZIE di TUTTO. ■

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