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  • https://w iki.archlinux.org/index.php/Beginners_Guide_(Italiano)#Installare_X June 12, 2011

    Beginners Guide (Italiano) - ArchWiki

    Suggerimento: qui.

    PrefazioneArch Linux richiede una certa dose di conoscenze sulla configurazione e sulla metodologia deisistemi UNIX-like e per questa ragione sono state incluse delle informazioni aggiuntive.Cos come stata concepita, questa guida concentrer l'attenzione su alcuni punti ritenutiparticolarmente utili; per approfondire si pu utilizzare il Wiki di Arch Linux o il forum di Arch Linux.Una lettura interessante Il metodo Arch, che delinea i principi fondamentali della distribuzioneArch Linux.Per chi si avvicina per la prima volta a un sistema GNU/Linux si consiglia qualche lettura sulsistema in generale. Il testo pi completo in lingua italiana Appunti di informatica libera. Unabuona documentazione sui sistemi GNU/Linux reperibile sul sito del PLUTO Project in italiano(The Linux Documentation Project in inglese).

    IntroduzioneBenvenuto! Questa pagina servir da guida nel processo di installazione di Arch Linux, un sistemaoperativo UNIX-like (basato su GNU/Linux). Pur essendo indirizzata ai nuovi utenti Arch, questaguida si propone come solido punto di riferimento e fonte di informazioni per chiunque.Prima di procedere, si consiglia di leggere velocemente le FAQ.Caratteristiche principali di Arch Linux

    Design e filosofia improntati alla semplicitPacchetti precompilati sia per architetture i686 che per architetture x86_64Script di avvio BSD-style, con un file di configurazione centralizzatomkinitcpio: un semplice e dinamico generatore di initramfsUn gestore di pacchetti, pacman, veloce, scritto in C, leggero e agile, con un uso di memoriadavvero modestoSistema altamente personalizzabile in quanto assemblato pezzo per pezzo dall'utenteModello di aggiornamento Rolling ReleaseUn sistema di pacchettizzazione ports-like (ABS - Arch Build System) che rende facileottenere dal sorgente un pacchetto binario da installare e/o da condividere su AURUn repository di script (AUR - Arch User Repository) per compilare pacchetti, condivisi dautenti Arch

    Licenza (in inglese)Arch Linux, pacman, documentation, and scripts are copyright 2002-2007 by Judd Vinet, 2007-2011 by Aaron Griffin and are licensed under the GNU General Public License Version 2.

    Il metodo Arch

  • Il principio su cui Arch si basa "mantenersi semplice" (KISS, Keep It Simple Stupid).Da notare che, in questo contesto, "semplice" non significa n "facile" n "amichevole", mapiuttosto "senza inutili aggiunte, modifiche o complicazioni". In breve, un approccio elegante eminimalistico.

    "Semplice" definito da un punto di vista tecnico, non dell'usabilit. meglio esseretecnicamente eleganti, con un'alta curva di apprendimento, che facili da usare matecnicamente grossolani" - Aaron GriffinIl rasoio di Occam: Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem cio "Non moltiplicaregli elementi pi del necessario". Il termine rasoio si riferisce all'atto di raschiare via leassunzioni non strettamente necessarie per spiegare un dato fenomeno."La parte straordinaria [del mio metodo] sta nella sua semplicit... La strada della crescitapersonale conduce sempre alla semplicit." - Bruce Lee

    Riguardo questa GuidaIl wiki di Arch una risorsa eccellente, per qualsiasi questione dovrebbe essere consultato perprimo. Sono disponibili anche un canale IRC (su irc.azzurra.org #archlinux), e il forum nel caso larisposta non possa essere trovata altrove. Inoltre, assicurarsi di controllare le pagine man di uncomando che non si conosce, queste di solito possono essere richiamate con man comando.Nota: Seguire questa guida essenziale per installare con successo un sistema Arch Linux benconfigurato. Leggere attentamente! Si consiglia vivamente di leggere ogni sezione completamenteprima di svolgere i compiti in essa contenuti.Questa guida strutturata in quattro parti principali:

    Preparare l'installazioneNota: Se si desidera installare su un'altra partizione all'interno di una distribuzione GNU/Linuxesistente o LiveCD, si legga questo articolo wiki per i passaggi adeguati. Ci pu essere utilesoprattutto se si prevede di installare Arch Linux tramite VNC o SSH remoto. Di seguito sipresuppone l'installazione con mezzi convenzionali.

    Ottenere il pi recente supporto per l'installazioneDalla pagina di download possibile scaricare la versione 2010.05 dell'immagine del sistema live.

    Sia l'imagine Core che la Netistall forniscono solamente i pacchetti necessari a creare unsistema Arch Linux di base. Si noti che il sistema di base non include un'interfacciagrafica ed composto principalmente da GNU toolchain (compilatore, assembler, linker,librerie, shell e alcuni servizi utili), dal kernel Linux, alcune librerie extra e alcuni moduli.L'immagine Core facilita l'installazione sia da CD che da Rete.L'immagine Netinstall e molto pi piccola e non fornisce tutti i pacchetti necessari, l'interosistema recuperato tramite internet.Le domande frequenti su Arch64 possono aiutarvi nella scelta tra le versioni 32-, 64-bit edual.Ricordarsi di scaricare il file di testo checksum in base all'immagine .ISO scelta.

    Sono disponibili delle Immagini pre-release che possono essere reperite qui. Queste non sonoversioni ufficiali e quindi non sono ufficialmente supportate. Dovrebbero essere utilizzate

  • solo se le immagini di installazione ufficiali non funzionano con l'hardware del proprio sistema e sisospetta che le immagini pi recenti includano dei driver appropriati.

    Controllare l'integrit del file ISO scaricato

    Tramite il comando cd, portarsi nella directory contenente entrambi i file scaricati e utilizzare ilcomando /usr/bin/sha1sum:$ sha1sum --check nome_del_file_checksum.txt nome_del_file_iso_scaricato.iso

    Questo comando deve ritornare un output positivo visualizzando un "OK", tralasciare le altrestringhe di informazione. Se l'esito non dovesse essere positivo riscaricare il file .ISO.

    Installazione tramite Rete

    Invece di scrivere i supporti di avvio di un'unit ottica o USB, possibile, in alternativa, avviareun'immagine ISO in rete. Questo funziona bene quando si dispone gi di un server configurato. Siprega di consultare questo articolo per ulteriori informazioni e quindi continuare l'avvio di Arch LinuxInstaller.

    Installer su CD

    Masterizzare l'immagine .iso su un CD o DVD con il proprio programma preferito, e procedere conAvviare l'installer di Arch Linux.Note: In generale, per masterizzazioni affidabili raccomandata una velocit bassa (alcuni utenticonsigliano 4x o 2x). Se si verifica un comportamento imprevisto del CD, provare a masterizzarneun altro usando la velocit minima.

    Installer su Memoria Flash USB

    possibile consultare il wiki "Installazione da USB e supporti Flash" per maggiori dettagli.Questo metodo valido per qualsiasi tipo di supporti flash da cui il proprio BIOS permetta il boot,sia esso un card reader o una porta USB.Attenzione: Verranno distrutti tutti i dati e le partizioni presenti nel proprio supporto. Prestaremolta attenzione al percorso dove si indirizza l'immagine .ISO , il comando dd scriver su qualsiasidispositivo si scelga, compreso un intero hard disk.

    Metodo su UNIX:

    Inserire un dispositivo flash vuoto (ne basta uno da 512MB), determinare il percorso (/dev/sdx),assicurarsi che le partizioni presenti nel dispositivo siano smontate e scrivere l'immagine tramite ilcomando dd:# dd if=archlinux-2010.05-''{core|netinstall}''-''{i686|x86_64|dual}''.isoof=/dev/sd''x''

    dove if= il percorso del file immagine (in formato .iso) e of= il file di dispositivo del propriosupporto flash. Assicurarsi di usare /dev/sdx (l'intero dispositivo) e non /dev/sdx1 (una suapartizione). Si avr bisogno di un dispositivo di memoria flash grande abbastanza per ospitarel'immagine.

  • Per verificare che l'immagine sia stata scritta correttamente sul dispositivo flash, annotare il numerodi blocchi letti e scritti, quindi eseguire il seguente controllo:$ dd if=/dev/sd''x'' count=''number_of_records'' status=noxfer | md5sum

    Il risultato dovrebbe essere identico a quello restituito dal md5sum usato sull'immagine CDscaricata, ed entrambi dovrebbero concordare con quello presente nel file md5sum reperibile nelsito Internet della distribuzione. Di seguito un esempio della procedura:$ [sudo] dd if=archlinux-2010.05-core-i686.iso of=/dev/sdc #Scrive l'immagine .isosul dispositivo

    744973+0 records in 744973+0 records out 381426176 bytes (381 MB) copied, 106.611 s, 3.6 MB/s

    $ [sudo] dd if=/dev/sdc count=744973 status=noxfer | md5sum #Verifica l'integritdell'immagine

    4850d533ddd343b80507543536258229 - 744973+0 records in 744973+0 records out

    Continuare con Avviare l'installer

    Metodo su Windows:

    Scaricare Disk Imager da qui. Inserire la memoria. Avviare Disk Imager e selezionare il fileimmagine (Disk Imager accetta in modo predefinito solo file *.img, assicurarsi di selezionare *.isonella finestra di dialogo). Selezionare la lettera corrispondente al flash drive. Cliccare su "Write".Vi sono altre soluzioni in merito , una delle quali consultabile leggendo la guida : scrivere unimmagine ISO avviabile di Arch Linux da un supporto USB. In caso di problemi relativi alle penneusb, provare a cambiare porta o supporto usb.Continuare con Avviare l'installer

    Avviare l'installerSuggerimento: I requisiti minimi per un'installazione di base sono di 64 MB RAMSuggerimento: Durante questo processo potrebbe capitare che entri in funzione lo screensaverautomaticamente, possibile premere il tasto Alt per tornare ad una visualizzazione normale

    Boot da supporti rimovibili

    Inserire il CD oppure il supporto flash e avviare il pc. A seconda delle impostazioni del BIOS, ilcomputer potrebbe avviare automaticamente il sistema su CD, USB o card reader, oppurepotrebbe essere necessario premere un tasto (generalmente Canc, oppure F1,F2,F11 o F12)durante l'accensione o cambiare direttamente l'ordine di avvio nel bios.Men Principale: Il men principale sar ora visualizzato e sar possibile muoversi tra le varieopzioni selezionandole con i tasti freccia della tastiera e confermando la scelta premendo il tastoinvio. Il menu di avvio varia leggermente a seconda dell'ISO corrispondente.Nota: Gli utenti che cercano di percorrere un'installazione di Arch Linux da remoto, tramite unaconnessione ssh, sono incoraggiati a fare qualche ritocco in questo momento, per attivare leconnessioni ssh direttamente nell'ambiente live CD. Se interessati consultare l'articolo Install from

  • SSH (Italiano).

    Avvio del Sistema Operativo

    Il sistema live si avvier e presenter una schermata di login. Eseguire il login come root .Se si in possesso di una scheda grafica Intel e lo schermo rimane vuoto durante il processo diboot, il problema dovuto probabilmente all'impostazione in modalit kernel (kms), vedere il wikiIntel. Quando appare il logo di Arch, premere il tasto Tab per inserire le opzioni del kernel. Alla finedella riga, inserire uno spazio e successivamentei915.modeset=0

    In alternativa aggiungere:video=SVIDEO-1:d

    Che dovrebbe permettere di poter funzionare senza disattivare il kernel mode setting (KMS).Premere il tasto invio per procedere al boot del sistema.Consultare l'articolo su Intel per ulteriori informazioni.

    Cambio della mappatura della tastiera

    Inizialmente attiva la mappatura dei caratteri per una tastiera inglese. Per impostare la tastieraitaliana scrivere:# km

    In alternativa a km, si pu usare direttamente il comando# loadkeys it

    dove "it" rappresenta il layout della tastiera italiana.

    Documentazione

    Questa guida disponibile in Inglese sul sistema live. Aprire il terminale virtuale 2 (tty2) premendoALT+ F2 ed utilizzare il comando /usr/bin/less con quanto segue, quando ci si trova al prompt # :# less /usr/share/aif/docs/official_installation_guide_en

    Tramite less si pu scorrere all'interno del documento.Per tornare al terminale virtuale 1 (tty1) e proseguire l'installazione premere ALT+ F1. In qualunquemomento dell'installazione si potr tornare al terminale virtuale 2 (tty2) per consultare la guida.Suggerimento: Si prega di notare che la guida ufficiale riguarda solo l'installazione e laconfigurazione del sistema di base. Una volta che installato, si consiglia vivamente di tornare aconsultare il wiki per saperne di pi sulla procedura post-installazione e altre questioni connesse.

    Installare il sistema BasePer far partire l'installazione, avviare come root lo script di installazione dalla console virtuale tty1:

  • # /arch/setup

    Apparir sullo schermo il menu di installazione di Arch Linux.

    Selezionare una fonte di installazioneDopo una schermata di benvenuto, verr richiesta una fonte da cui installare. Scegliere quellaappropriata al tipo di installazione che si sta eseguendo. Se si sta utilizzando la NetInstall, un buonmetodo per verificare la velocit relativa dei repository di origine, ed il suo stato di aggiornamento, quello di consultare la pagina Mirror Status.

    Se si sceglie l'installazione da CORE, e si desidera utilizzare i pacchetti sul CD, selezionareCD-ROM come sorgente.Se in alternativa si scelta la versione Netinstall, selezionare NET e continuare a leggere lasezione seguente Configurare la rete

    Configurare la rete (Netinstall)

    Sar richiesto di caricare i driver ethernet manualmente, se lo si desidera. Udev molto efficace acaricare i moduli necessari, quindi si pu presumere che abbia gi provveduto a farlo. Nellaschermata successiva, selezionare Setup Network. Lo si pu verificare premendo Alt+F3 einvocando ip addr. Al termine, ritornare alla tty1 premendo Alt+F1Verranno mostrate le interfacce disponibili. Se un'interfaccia ed il suo HWaddr (HardWareaddress) sono elencati, allora il relativo modulo gi stato caricato. Se l'interfaccia non comparenell'elenco si pu cercare di testarla ed avviarla tramite l'installer, o manualmente tramite un'altraconsole virtuale.La schermata seguente richieder di Selezionare l'interfaccia, avviarla, oppure di Annullare.Scegliere l'interfaccia appropriata e proseguire.L'installer richieder se si desidera utilizzare DHCP. Scegliendo Yes, verr eseguito dhcpcd, alfine di rilevare un gateway disponibile e richiedere un indirizzo IP; Scegliendo No, verr richiestol'inserimento di IP statico, netmask, broadcast, gateway DNS IP, proxy HTTP, e proxy FTP. Infine,verr visualizzata una schermata riassuntiva per consentire la verifica della correttezza delleinformazioni immesse.Selezionare Choose Mirror e scegliere un mirror FTP/HTTP. Una volta fatto, tornare al menuprincipale.Nota: archlinux.org bloccato alla velocit di 50KB/s

    Guida rapida all'(A)DSL per l'ambiente live

    (Se si in possesso di un semplice modem (o di un router in modalit bridged) per connettersi alproprio ISP)Portarsi in un'altra console virtuale premendo ALT + F2, effettuare il login come utente root edeseguire# pppoe-setup

    Se tutto stato correttamente configurato, al termine si sar in grado di connettersi al proprio ISPtramite# pppoe-start

  • Ritornare alla prima console virtuale premendo ALT+ F1. Continuare con Impostazione Orologio

    Guida rapida al wireless per l'ambiente live

    (Se si necessita di connessione wireless durante l'installazione)Le utilit ed i driver wireless sono ora disponibili nell'ambiente live del supporto d'installazione. Unabuona conoscenza del proprio hardware wireless sar di importanza fondamentale per una buonariuscita dell'operazione. da notare che la seguente procedura rapida eseguita a questo puntodell'installazione inizializzer l'hardware di rete per un utilizzo esclusivamente all'internodell'ambiente live di installazione. Sar necessario ripetere questi passaggi (o un qualche altrotipo di gestione della rete wireless) una volta avviato il sistema installato in sul disco.Da notare anche che questi passaggi sono opzionali se non si ha necessit di connessionewireless durante il processo d'installazione; le funzionalit wireless verranno comunque abilitate inseguito.Nota: Nell'esempio seguente utilizzeremo wlan0 come interfaccia di rete e linksys per il nomeESSID. Ricordarsi di cambiare questi valori in base alla proprie esigenze.Il procedimento di base sar:

    Portarsi in una console virtuale libera, ad es.: ALT+ F3Effettuare il login da utente root(Opzionale) Identificare l'interfaccia wireless :

    # lspci | grep -i net

    Assicurarsi che udev abbia caricato il driver, a che il driver abbia creato un'interfaccia delkernel utilizzabile con /usr/sbin/iwconfig:

    # iwconfig

    iwconfig lo no wireless extensions. eth0 no wireless extensions. wlan0 unassociated ESSID:"" Mode:Managed Channel=0 Access Point: Not-Associated Bit Rate:0 kb/s Tx-Power=20 dBm Sensitivity=8/0 Retry limit:7 RTS thr:off Fragment thr:off Power Management:off Link Quality:0 Signal level:0 Noise level:0 Rx invalid nwid:0 Rx invalid crypt:0 Rx invalid frag:0 Tx excessive retries:0 Invalid misc:0 Missed beacon:0

    wlan0 l'interfaccia wireless disponibile nell'esempio.Nota: Se non si vede qualcosa di simile a questo, il driver wireless non stato caricato. Se questo il proprio caso, sar necessario caricare il driver manualmente. Si prega di consultare la paginawireless Setup per informazioni pi dettagliate.

    Accendere l'interfaccia con ip link set up.# ip link set wlan0 up

    Una piccola percentuale di chipset wireless richiedono un firmware, oltre al corrispondente driver.Se il proprio chipset wireless richiede un firmware , si dovrebbe ottenere un errore simile:# ip link set wlan0 up

  • SIOCSIFFLAGS: No such file or directory

    Se non si sicuri, eseguire /usr/bin/dmesg per interrogare il log del kernel per una richiesta difirmware da parte del chipset wireless:Esempio di output da un chipset Intel che necessita ed ha richiesto un firware al kernel all'avvio.$ dmesg | grep firmware

    firmware: requesting iwlwifi-5000-1.ucode

    Se non vi output, si pu concludere che il chipset wireless del sistema non richiede firmware..Nota: I pacchetti con i chipset per il wireless (per le schede che lo necessitano) sono preinstallati in/lib/firmware nell'ambiente live, (su CD o supporto USB) ma dovranno essere esplicitamenteinstallati sul sistema definitivo per fornire funzionalit wireless all'avvio! La selezione einstallazione dei pacchetti spiegata in seguito. Accertarsi di aver spuntato sia il modulo sia ilfirmware durante la selezione dei pacchetti! Consultare Wireless Setup se non si sicuri riguardol'installazione del particolare firmware per la propria scheda. Questo un errore molto comune.

    Se l'ESSID stato dimenticato o sconosciuto, utilizzare /sbin/iwlist scan pertrovare le reti wireless nelle vicinanze.

    # iwlist wlan0 scan

    Se si utilizza la crittografia WPA:Utilizzare la crittografia WPA richiede che la chiave sia crittografata e memorizzata in un fileinsieme alll'ESSID, da utilizzare successivamente per la connessione tramite wpa_supplicant.Sono quindi necessari dei passaggi in pi:Ai fini della semplificazione e di backup, rinominare il file /etc/wpa_supplicant.conf:# mv /etc/wpa_supplicant.conf /etc/wpa_supplicant.conf.original

    Utilizzando wpa_passphrase, fornire il nome della propria rete wireless e la chiave WPA da criptare,e scriverla nel file /etc/wpa_supplicant.conf.Nel seguente esempio si utilizzer come chiave crittografica my_secret_passkey e come nomedella rete wireless linksys, e si far in modo di generare un nuovo file di configurazione/etc/wpa_supplicant.conf, redirezionando su di esso la chiave crittografica. Per far ci si utilizza ilseguente comando:# wpa_passphrase linksys "my_secret_passkey" > /etc/wpa_supplicant.conf

    Consultare la pagina WPA Supplicant per maggiori informazioni e risoluzione dei problemi.Nota: Il file /etc/wpa_supplicant.conf memorizza i dati in formato di testo semplice. Questo non rischioso in ambiente di installazione, ma quando si riavvier il nuovo sistema e si riconfigurerWPA_supplicant, ricordarsi di cambiare i permessi al file /etc/wpa_supplicant.conf (Es. chmod 0600/etc/wpa_supplicant.conf per renderlo leggibile solo per root).

    Associare il dispositivo senza fili con il punto di accesso che si desidera utilizzare. Aseconda della cifratura (nessuna, WEP o WPA), la procedura potrebbe essere diversa. necessario conoscere il nome della rete wireless scelta per la connessione (ESSID).

    Encryption CommandNo Encryption iwconfig wlan0 essid "linksys"

  • WEP w/ Hex Key iwconfig wlan0 essid "linksys" key "0241baf34c"WEP w/ ASCIIpassphrase iwconfig wlan0 essid "linksys" key "s:pass1"

    WPA wpa_supplicant -B -Dwext -i wlan0 -c/etc/wpa_supplicant.conf

    Nota: Il processo di connessione di rete pu essere automatizzato in seguito usando il demone direte predefinito di Arch (netcfg), o un altro gestore della rete a propria scelta (come wicd onetworkmanager).

    Dopo aver utilizzato il metodo appropriato per effettuare un'associazione con il proprio router,attendere qualche secondo e poi digitare il comando:

    # iwconfig wlan0

    L'output di questo comando dovrebbe indicare i vari parametri della propria rete wireless associatacon la propria interfaccia.

    Richiedere un indirizzo IP tramite /sbin/dhcpcd . ad es.:# dhcpcd wlan0

    Assicurarsi il corretto instradamento all'esterno tramite /bin/ping:# ping -c 3 www.google.com

    Ora si dovrebbe avere a disposizione una connessione funzionante. Per la risoluzione di problemi,controllare la dettagliata pagina Wireless Setup.Ritornare a tty1 con ALT+ F1. Continuare con Impostare l'Orologio

    Impostare l'orologioImpostare l'orologio hardware. Se questo non coincide con l'impostazione di altri sistemi operativi,l'orologio pu essere sovrascritto e causare sfasamenti di orario (che pu causare la correzionetempo di deriva dei file per essere ricalibrati).

    localtime (Altamente Sconsigliato) - utilizzato di default in Windows, ma su Windows puessere impostato per usare UTC. Se il tempo impostato su localtime, lo spostamentodell'ora legale non da linux.

    Nota: Qualsiasi altro valore comporter l'uso dell'orologio hardware, lasciandolo inalterato (utileper la virtualizzazione).

    Preparare il disco rigidoAttenzione: Partizionare un hard disk sempre un'operazione rischiosa, e pu distruggere i datipresenti in esso. fortemente consigliato fare prima una copia di sicurezza dei dati importanti.Nota: Il partizionamento pu essere eseguito prima di avviare l'installazione di Arch se lo sidesidera, utilizzando gli strumenti disponibili come GParted o altro. Se l'unit di installazione gistata partizionata con le specifiche desiderate, allora si pu continuare consultando continuare conImpostare i filesystem nei punti di montaggioVerificare le identit dei dischi e delle partizioni correnti invocando il comando /sbin/fdisk conl'opzione -l ( una "L" minuscola). Aprire un'altra console virtuale ALT+F3 e dare il comando:

  • # fdisk -l

    Prendere nota del disco(i)/partizione(i) da utilizzare durante l'installazione di Arch.Ritornare allo script di installazione con ALT+F1Selezionare la prima voce del menu 'Prepare Hard Drive'.

    OPZIONE 1 : Auto-Prepare (Cancella l'intera partizione del disco rigido.):l'opzione Auto-Prepare suddivide il disco nel seguente modo:

    partizione /boot con filesystem ext2 da 32MB. Verr chiesto di modificare la dimensione.partizione swap da 256MB. Vi verr chiesto di modificare la dimensione.Partizione separata per / e per /home, (la dimensione pu anche essere specificata). possibile scegliere come file system tra: ext2, ext3, ext4, ReiserFS, XFS e JFS, ma si notiche sia / che /home devono condividere lo stesso tipo di filesystem condizione necessariaper usare Auto-Prepare.

    Tenere bene in conto che Auto-prepare cancella completamente il disco rigido scelto. Leggere ilWarning che si presenta con molta attenzione e assicurarsi di partizionare il dispositivo corretto.Questo metodo potrebbe essere non stabile.

    OPZIONE 2 : Manually Partition Hard Drives (Consigliato):Questa opzione permette una soluzione pi affidabile e personalizzata per partizionare in base alleproprie esigenze.

    OPZIONE 3: Manually Configure block devices, filesystems and mountpointsSelezionando questa opzione, il sistema elencher i filesystem e i punti di mount che ha trovato, echieder quali usare tra questi. Se si seleziona "Yes" sar fornita una scelta per scegliere il metododesiderato per l'identificazione. Es. by dev, label o uuid.

    OPZIONE 4:Rollback last filesystem changesA questo punto, gli utenti GNU/Linux pi esperti che hanno familiarit con il partizionamentomanuale possono anche saltare a Selezionare i pacchetti.

    Partizionare il Disco RigidoIl Partizionamento

    Il partizionamento di un hard disk definisce specifiche aree (le partizioni) all'interno di un disco,ognuna si comporter e apparir come fosse un disco separato, sui quali potr essere creato(formattato) un filesystem.Esistono 3 tipi di partizioneLe partizioni primarie possono essere avviabili e sono limitate a 4 partizioni per disco o volumiRaid. Se si desidera avere pi di 4 partizioni, una partizione primaria deve essere impostata comepartizione estesa, capace di contenere al suo interno le partizioni logiche.Le partizioni estese non sono utilizzabili da sole, ma sono semplicemente un contenitore per lepartizioni logiche. Se necessario, un hard disk pu contenere soltanto una partizione estesa, chesar poi suddivisa in partizioni logiche.

  • Quando si partiziona un disco, si pu osservare questo schema di numerazione: con la creazionedi partizioni primarie da sda1 fino a sda3, seguito con la creazione di una partizione estesa , sda4,e successivamente la creazione di partizioni logiche all'interno della partizione estesa: sda5, sda6,e cos via

    La partizione Swap

    Una partizione swap uno spazio sul disco rigido dove risiede la ram virtuale, e che permette alkernel di usare facilmente spazio su disco, per dati che non richiedono di essere caricati sulla RAMfisica. Storicamente, la regola generale per le dimensioni della partizione di swap era di 2 volte laquantit di RAM fisica. Nel corso del tempo i computer hanno acquisito capacit di memoriasempre pi grandi e questa norma diventata sempre pi obsoleta. In generale, su macchine finoa 512MB di RAM, una swap grande il doppio della RAM di solito pi che sufficiente. Suinstallazioni su macchine che beneficiano di un grande quantitativo di RAM (superiore ai 1024MB),pu essere possibile rinunciare completamente alla partizione di swap, dato che l'opzione percreare un file di swap sempre disponibile in seguito. In questo esempio verr utilizzata unapartizione swap da 1 GB.Nota: Se si vuole usare la sospensione su disco (ibernazione) necessaria una swap pari almenoalla dimensione della RAM pi un 10-15% (per evitare problemi legati a possibili settoridanneggiati).

    Schema di partizionamento e gerarchia di file

    Il processo di partizionamento del disco consiste nello scegliere quante partizioni creare, con qualifilesystem formattarle e per quali scopi utilizzarle, in base alle proprie abitudini, alle esigenze e airequisiti hardware. Se si desidera un sistema dual boot Arch Linux con un sistema operativoWindows si veda Windows and Arch Dual Boot.Alcune directory che possono risiedere in partizioni separate:/ (root) Il file system di root la directory principale da cui tutti gli altri file system derivano; alvertice della gerarchia. Tutti i file e directory sono visualizzati sotto la directory root "/", anche sesono memorizzati su dispositivi fisici differenti. Il contenuto del filesystem di root deve essereadeguato per l'avvio, il ripristino, il recupero e/o la riparazione del sistema. Pertanto, alcunedirectory presenti in "/" non sono candidate per essere partizioni separate. (Vedere l'avviso inseguito)./boot Questa directory contiene i kernel (ed eventuali immagini ramdisk associate) e i filenecessari al bootloader per poter avviare il sistema. Contiene anche dati usati prima che ilkernel esegua programmi in spazio utente. Questo potrebbe includere settori del MBR salvati efiles di mapping dei settori. /boot pur essendo essenziale per l'avvio del sistema, l'unica chepu essere ancora conservata in una partizione separata (se richiesto)./home Al suo interno presente una directory per ogni utente, in cui vengono salvati i datipersonali e i file di configurazione specifici dell'utente per le varie applicazioni./usr Se root la directory primaria, /usr la directory secondaria nella gerarchia per i dati di tuttigli utenti del sistema. Contiene la maggior parte delle applicazioni e di utilit multi-utente. /Usr condivisibile, e il suo contenuto in sola lettura. Ci significa che /usr pu essere condiviso frapi macchine (host) e non deve essere scritto, tranne in caso di aggiornamento del parcoapplicazioni. Tutte le informazioni che sono specifiche dell'host o variabili con il tempo memorizzato altrove.Attenzione: Utilizzare /usr come una partizione separata potrebbe causare alcuni errori con Udeved il malfunzionamento di systemd. Fonte.

  • /tmp la directory per i programmi che richiedono file temporanei, come i file ". lck", chepossono essere usati per prevenire pi istanze di un rispettivo programma fino a quando uncompito completato. A questo punto il file ". lck" saranno rimossi. I programmi non devonoassumere che il contenuto di /tmp sia conservato tra le chiamate dei programmi poich i file edirectory che si trovano in /tmp saranno generalmente cancellati ogni volta che il sistema vieneriavviato./var Contiene dati di sistema variabili, come le directory dei file di spool, dati amministrativi e logdi sistema, la cache di pacman, l'albero ABS, etc. /var esiste per consentire di montare /usr insola lettura. Tutto ci che storicamente presente in /usr, e che viene scritto durante ilfunzionamento del sistema (eccezion fatta per l'installazione e la manutenzione del software),deve risiedere in /var.Attenzione: Oltre a /boot, le directory essenziali per l'avvio sono: '/ bin', '/ etc', '/ lib', e '/ sbin'.Pertanto, esse non devono risiedere su una partizione separata da '/'.Ci sono molti vantaggi nel distribuire le directory su pi partizioni invece che tenerle tuttein una sola:

    Sicurezza: i filesystem possono essere configurati in /etc/fstab come 'nosuid', 'nodev','noexec', 'readonly', ecc.Stabilit: un utente, o un programma malfunzionante, pu riempire completamente ilfilesystem di spazzatura se ne ha i permessi di scrittura. Programmi critici che risiedono in unfilesystem differente non vengono interrotti.Velocit: un filesystem su cui viene scritto di frequente pu diventare frammentato. (Un buonmetodo per evitare la frammentazione assicurarsi che ogni filesystem non sia mai inpericolo di essere riempito completamente.) Filesystem separati non vengono compromessie possono essere comunque deframmentati separatamente.Integrit: Se un filesystem viene danneggiato, filesystem separati non vengono compromessi.Versatilit: Condividere dati fra vari sistemi diventa pi comodo usando filesystemindipendenti. Inoltre possono essere scelti tipi di filesystem differenti in base alla natura deidati e all'utilizzo.

    In questo esempio useremo delle partizioni separate per /,/var,/home e una partizione di swap.Nota: /Var contiene molti file di piccole dimensioni. Ci deve essere tenuto in considerazionequando si sceglie un tipo di filesystem per essa, (se si intende creare una partizione separata).

    Quanto dovrebbero essere grandi le partizioni?

    La risposta che dipende dalle esigenze personali. Si potrebbe semplicemente creare unapartizione per root e una partizione per swap, o solo una per root senza swap oppureprendere spunto dagli esempi che seguono e utilizzarli come uno schema di riferimento:

    Il filesystem root (/) nell'esempio contiene la cartella /usr, che pu espandersiconsiderevolmente, dipendendo da quanto software verr poi installato. 15-20 GB possonoessere sufficienti per la maggior parte degli utenti.Il filesystem /var conterr, oltre al resto, l'albero ABS e la cache di pacman. Mantenere ipacchetti di pacman "in salvo" pu risultare piuttosto utile, in quanto permette di fare ildowngrade dei pacchetti in caso di bisogno futuro. /var tende ad espandersi anche molto conil passare del tempo, ma possibile svuotarlo facilmente in qualsiasi momento. Se si usa undisco SSD, si potrebbe anche installare /var su un HDD mantenendo le partizioni / e /homesull'SSD, limitando cos il numero di letture e scritture sull'SSD. 6-8 GB su un sistema desktopdovrebbero bastare per /var. I server invece, tendono ad avere dei /var estremamente grossi.

  • Il filesystem /home tradizionalmente il posto dove vengono conservati dati, downloads, e filedi applicazioni multimediali, perci su un sistema desktop normalmente il filesystem cherichiede le dimensioni pi grandi. Da ricordare inoltre, che in caso di reinstallazione di Arch,tutti i dati contenuti in /home non verranno in nessun caso persi con l'utilizzo della partizioneseparata.Uno spazio extra del 25% aggiunto ad ogni filesystem , fornir un cuscino di sicurezza nelcaso di imprevisti ed espansioni, oltre a prevenire la frammentazione.

    Da quanto descritto sopra, il sistema d'esempio disporr di ~15GB come partizione di root(/), ~10GB /var, 1GB swap, e una /home contenente lo spazio di disco rimanente.

    Creare le partizioni con cfdisk

    Cominciare creando la partizione primaria che conterr la directory radice "/".Scegliere New -> Primary e immettere la dimensione desiderata per la partizione di root. Inserire lapartizione all'inizio del disco.Scegliere come tipo di partizione (alla voce Type) '83 Linux'. La partizione creata apparir comesda1 nell'esempio.Creare una partizione primaria per /var, dandole ancora come Tipo '83 Linux'. Questa partizioneapparir come sda2.Creare adesso una partizione per la swap, specificando come Tipo '82 (Linux swap/Solaris)'.Questa partizione apparir come sda3.Per ultimo, creare una partizione per la directory /home . Scegliere ancora una partizione primariadi Tipo '83 Linux' e impostare la dimensione desiderata. Questa partizione apparir come sda4.Esempio:Name Flags Part Type FS Type [Label] Size (MB)-------------------------------------------------------------------------sda1 Boot Primary Linux 15440 #rootsda2 Primary Linux 10256 #/varsda3 Primary Linux swap / Solaris 1024 #swapsda4 Primary Linux 140480 #/home

    Scegliere Write e digita 'yes'. Attenzione, questa operazione distrugger i dati sul disco.Scegliere Done per abbandonare questo men e continuare con Impostare i filesystem nei punti dimontaggioNota: Dal momento che le ultime versioni del kernel di Linux includono i moduli libata e PATA, tutti idischi IDE SATA e SCSI hanno adottato lo schema di denominazione sdx. Questo perfettamentenormale e non deve essere una preoccupazione.

    Impostare i filesystem nei punti di montaggio

    Specificare per ogni partizione il suo punto di montaggio corrispondente alle proprie esigenze. (Siricordi che le partizioni terminano con un numero (es: sda1). Di conseguenza, sda di per s non una partizione, ma piuttosto, indica l'intero disco).

    Tipi di Filesystem

  • Ancora una volta, la scelta del filesystem una questione soggettiva che dipende molto dallepreferenze personali. Ciascuno ha i propri vantaggi, svantaggi, e idiosincrasie uniche. Qui c' unapanoramica molto breve dei filesystem supportati:1.ext2 Second Extended Filesystem- il vecchio filesystem GNU/Linux. Veloce e molto stabile,ma senza supporto al journaling e ai "Barriers", che possono causare la perdita di dati, unaperdita di potenza o un crash di sistema. Pu essere sconveniente utilizzarlo per root (/) e la /home,e ci dovuto al suo controllo dell'integrit molto lungo. Un filesystem ext2 pu facilmente essereconvertito in ext3.2.ext3 Third Extended Filesystem- Essenzialmente il sistema ext2, ma con il supporto per iljournaling e alla scrittura dei barrier. Ext3 completamente compatibile con Ext2. Estremamentestabile, maturo.3.ext4 Fourth Extended Filesystem- Retro-compatibile con le versioni ext2 ed ext3. Introduce ilsupporto per i volumi con dimensioni fino a 1 exabyte e file con dimensioni fino a 16 terabyte.Aumenta il limite da 32.000 sottodirectory di ext3 a 64.000. Offre capacit di deframmentazione inlinea.4.ReiserFS (V3)- Il file system con journaling ad alte prestazioni di Hans Reiser usa un metodo dimanipolazione dati molto interessante, basato su un algoritmo innovativo. ReiserFS molto velocee reattivo, specialmente nella gestione di molti file di piccole dimensioni. veloce per quantoriguarda la formattazione, ma relativamente lento nel montaggio. Da considerarsi maturo e stabile,ReiserFS non pi in fase di sviluppo attivo (Reiser4 il nuovo filesystem Reiser). In genererappresenta una buona scelta per le partizioni /var/.5.JFS - il journaling FS di IBM. JFS piuttosto ben affermato, veloce e stabile. stato il primofilesystem ad offrire il journaling, ed stato impiegato per molti anni nel sistema operativo IBMAIX prima di accedere a GNU/Linux. JFS il filesystem che occupa meno risorse CPU tra tuttiquelli disponibili per GNU/Linux. Veloce nella formattazione, montaggio e controllo integrit, godedi ottime prestazioni in generale, specialmente in associazione con il "deadline I/O scheduler".(Consultare JFS.) Non cos largamente supportato come ext o ReiserFS, ma molto maturo estabile.6.XFS - Un altro tra i primi filesystem con journaling, sviluppato originariamente da Silicon Graphicsper il sistema operativo IRIX e portato poi su Linux. XFS offre una gestione molto veloce su file efile system di grandi dimensioni, cos come una veloce fase di formattazione e montaggio. Ingenerale pi lento con molti file di piccole dimensioni, rispetto ad altri filesystem. XFS moltomaturo e supporta servizi di deframmentazione online.7. 7. Btrfs - Conosciuto anche come "Better FS" un nuovo filesystem con notevoli e potenticaratteristiche, simili all'eccellente ZFS sviluppato da Sun/Oracle. Questi comprendono lacreazione di istantanee (snapshots), lo striping e mirroring multi-disco (RAID softwarefondamentalmente senza mdadm), checksuming, backup incrementale, e la compressioneintegrata di alta efficienza (che pu dare un impulso significativo delle prestazioni, nonch dirisparmiare spazio), e altro ancora. A partire da gennaio 2011 ancora considerato "instabile", ma stato inserito nella ramo principale del kernel in stato sperimentale. Btrfs sembra essere il futurodel filesystem di Linux, e ora presente come scelta opzionale per il filesystem di root nelleinstallazioni delle maggiori distribuzioni.Attenzione: Allo stato attuale Btrfs non ha nessun tool di manutenzione fsck, quindi qualsiasidanneggiamento o corruzione del file system risulta impossibile da riparare.

    JFS e XFS non possono essere ridimensionati completamente da utilit di partizionamentografiche quali gparted o parted magic.

    Una considerazione sul Journaling

  • Tutti i filesystem sopra citati, ad eccezione di ext2, utilizzano il journaling. I file system conjournaling, utilizzano un "diario" per registrare le modifiche prima che queste siano inviate al filesystem, per evitare la corruzione dei metadati in caso di crash. Da notare che non tutte le tecnichedi journaling sono uguali: in particolare, solo ext3 ed ext4 si avvalgono della modalit journaling deidati (anche se non di default), che annota sia i dati che i meta-dati (con una penalizzazione divelocit significativa). Gli altri supportano unicamente la modalit data-mode-journaling, cheregistra solo i meta-dati. Dopo un crash (come ad esempio l'interruzione di corrente elettrica), ilfilesystem verr ripristinato allo stato precedente senza conseguenze negative, in quanto lamodalit journaling offre la massima protezione contro la corruzione del file system e la perdita didati, anche se pu soffrire di un certo degrado nelle prestazioni, dato che tutti i dati vengono scrittidue volte (prima al journaling, poi al disco). Quando si sceglie un filesystem anche questo tipo diconsiderazioni deve essere preso in esame, soprattutto al fine di preservare dati importanti conmaggiore sicurezza.Mettendo in pratica...Scegliere e creare il filesystem (formattare la partizione) per / selezionando yes. Ora verr chiestodi aggiungere eventuali altre partizioni. Nell'esempio, rimangono sda2 e sda4. Per sda2, scegliereun tipo di filesystem e montarlo in /var. Infine, scegliere il tipo di filesystem per sda4, e montarlacome /home.Note: Se non stata creata o non si ha bisogno di una partizione separata /boot, si putranquillamente ignorare l'avviso che appare in seguito.Tornare al menu principale.

    Selezionare i PacchettiTutti i pacchetti richiesti durante l'installazione si trovano nel repository [core]. Sonosuccessivamente suddivisi tra Base, e Base-devel. Informazioni sui pacchetti, descrizione erelative istruzioni sono disponibili qui.La selezione dei pacchetti suddivisa in due fasi. Per prima cosa, selezionare la categoria delpacchetto:Nota: Tutti i pacchetti contenuti in base sono gi selezionati in maniera predefinita. Usare la barraspaziatrice per selezionare o deselezionare i pacchetti.

    Base: Pacchetti del repo [core] che forniscono un ambiente di base minimale. Selezionarlo inogni caso e rimuovere semmai quei pacchetti che si sicuri non verranno utilizzati.Base-devel: Pacchetti ed utilit extra da [core] come make, e automake. Sarebbe meglioselezionarlo, in quanto, anche se non fondamentale in questa fase, sar comunque molto utilein seguito .

    Dopo questa prima selezione delle categorie, saranno visualizzate le liste complete dei pacchetti,che consentiranno di affinare la selezione. Usare la barra spaziatrice per selezionare odeselezionare i pacchetti.Nota: Se richiesta una connessione con una rete wireless, il pacchetto wireless_tools e ora gidisponibile in modo predefinito nel caso di una installazione CORE. Certe interfacce wirelessrichiedono ndiswrapper e/o uno specifico firmware. Se inoltre si avr bisogno di usare il sistemadi codifica WPA, sar necessario wpa_supplicant. Il Wireless Setup page aiuter nella scelta deipacchetti necessari per il dispositivo wifi. Altra raccomandabile alternativa l'installazione dinetcfg, che assister nella configurazione della rete e dei suoi profili.Dopo aver terminato con la selezione dei pacchetti, uscire dalla schermata e continuare con la

  • seguente fase, cio installare i pacchetti.

    Installare i PacchettiSelezionando Install Packages, si installeranno i pacchetti selezionati per il nuovo sistema. Se stato selezionato un CD/USB come fonte, le versioni dei pacchetti verranno prelevati da essi. Se si optato per un netinstall, i pacchetti verranno scaricati all'ultima versione disponibile da Internet einstallati.Nota: Verr chiesto se si vogliono mantenere i pacchetti installati nella cache di pacman. Se sisceglie 's', si avr la flessibilit di effettuare un downgrade a versioni precedenti dei pacchetti infuturo, perci questa l'impostazione raccomandata. (Sar comunque possibile ripulire la cache infuturo).Dopo che i pacchetti saranno stati scaricati, l'installatore verificher la loro integrit,successivamente proceder a creare il kernel dai pacchetti scaricati.

    Configurazione del sistemaSuggerimento: Seguire da vicino e comprendere questi passaggi di importanza fondamentaleper garantire un sistema configurato correttamente.In questa fase di installazione, si dovr configurare i file di configurazione principali del sistemabase Arch Linux. Le versioni precedenti del programma di installazione includevano hwdetect perraccogliere le informazioni per la configurazione. Questo stato deprecato, e udev dovrebbegestire il caricamento dei moduli appropriati automaticamente al boot.Ora verr chiesto quale editor di testo si desidera utilizzare tra Nano, Vim o Joe.nano generalmente considerato il pi facile dei tre. Per le istruzioni su come usarli,si prega di consultare le pagine wiki relative al programma che si vuole utilizzare. Vi verrpresentato un menu tra i file di configurazione principale per il sistema.Nota: molto importante, arrivati a questo punto, modificare, o almeno di verificare, mediantel'apertura, tutti i file di configurazione. Lo script di installazione si basa sull'input per creare questifile sul proprio impianto. Un errore comune quello di saltare questi passi critici di configurazione.Il programma di installazione pu gestire questa fase automaticamente?Nascondere il processo di configurazione del sistema in diretta opposizione con il metodoArch'. Se vero che le versioni recenti del kernel e gli strumenti hardware di sondaggio offronoun eccellente supporto hardware e la configurazione automatica, Arch presenta all'utente tutti ifile di configurazione pertinenti durante l'installazione per le finalit di trasparenza e di controllodelle risorse di sistema. Modificando questi file in base alle proprie esigenze personali, si sarimparato il semplice metodo della configurazione manuale di Arch Linux e sar stata acquisitafamiliarit con la struttura di base e dimestichezza ad usare e gestire produttivamente il nuovosistema.

    /etc/rc.conf:

    Arch Linux utilizza il file /etc/rc.conf come sede principale per la configurazione del sistema.Questo file contiene una vasta gamma di informazioni per la configurazione, usate principalmenteall'avvio del sistema. Come il suo nome implica direttamente, contiene anche le impostazioni cherichiamano i file provenienti da /etc/rc*.

  • Sezione LOCALIZATION

    Esempio per LOCALIZATION:LOCALE="it_IT.UTF-8"HARDWARECLOCK="UTC"TIMEZONE="Europe/Rome"KEYMAP="it"CONSOLEFONT=CONSOLEMAP=USECOLOR="yes"

    LOCALE Questa voce definisce le impostazioni internazionali del sistema, che saranno utilizzateda tutte le applicazioni, e utilit, che si basano su i18n. possibile ottenere una lista deicodici di localizzazione eseguendo locale -a da riga di comando. L'impostazione didefault va bene per gli Stati Uniti e gli utenti inglesi, per impostare l'italiano immettere"it_IT.UTF-8". Tuttavia, se si verificano problemi come ad esempio alcuni caratteri distampa risultano errati e sostituiti da diversi simboli, possibile tornare indietro esostituire "it_IT.utf8" con "it_IT".

    HARDWARECLOCK Specifica se l'orologio hardware, che sincronizzato al boot e allo spegnimento delcomputer, negozi il tempo come UTC (orario universale), o localtime. UTC raccomandato poich semplifica notevolmente il cambiamento del fuso orario e dell'oralegale. Si veda Impostare l'orologio.

    TIMEZONE Specifica il proprio fuso orario, Es:"Europe/Rome". Ulteriori zone sono reperibili in/usr/share/zoneinfo/.

    KEYMAP Definisce la mappatura della tstiera, Es:"it". Ulteriori mappature per la tastiera sonoreperibili in /usr/share/kbd/keymaps, la mappatura scelta con questo parametroinfluisce solamente nella console TTY, non assegna la mappatura al proprio gestore difinestre e/o ambiente desktop, compresi i relativi emulatori di terminali lanciati da essi.

    CONSOLEFONT I font per la console si trovano sotto /usr/share/kbd/consolefonts/. Pu essere lasciatovuoto.

    CONSOLEMAP le mappature tasti-caratteri per la console si trovano in /usr/share/kbd/consoletrans. Puessere lasciato vuoto.

    USECOLOR Impostare su "yes" se si dispone di un monitor a colori e si desidera avere i colori nellaconsole.

    Sezione HARDWARE

    Esempio per HARDWARE:# Scan hardware and load required modules at bootMOD_AUTOLOAD="yes"MODULES=(loop)

    MOD_AUTOLOAD impostarlo su "yes" per far caricare automaticamente i driver appropriati per l'hardwarein uso, tramite udev (scelta raccomandata se si usa il kernel fornito da Arch Linux).Impostandolo su "no" dovranno essere specificati manualmente i moduli da caricare inavvio (utile se si compila un kernel personalizzato).

    MODULES

  • forza il caricamento (o il non caricamento "!") di un modulo del kernel. Utile nei casi incui un modulo non venga caricato automaticamente. Se il sistema dispone di un lettorefloppy, aggiungere "floppy". Se si prevede di utilizzare il filesystem loopback,aggiungere "loop".

    Sezione NETWORKING

    HOSTNAME Impostare un HOSTNAME a proprio piacimento, questo il nome per il propriocomputer. Deve essere impostato anche nel file /etc/hosts.

    eth0 "Ethernet, card 0". Se si intende utilizzare un indirizzo IP statico, impostare gli indirizziIP dell'interfaccia, netmask e broadcast. Impostare su eth0="dhcp", se si vuole utilizzareDHCP per una configurazione automatica e dinamica dell'interfaccia.

    INTERFACES Specifica qui tutte le interfacce di rete. Interfacce multiple devono essere separate dauno spazio: (eth0 wlan0)

    gateway Se si utilizza un IP statico, settare l' indirizzo IP del gateway. Se si utilizza DHCP si puignorare questa variabile, alcuni utenti hanno segnalato la necessit di definirlacomunque.

    ROUTES Se si utilizza un IP statico, rimuovere ! davanti a 'gateway'. Se si utilizza DHCP di solitosi pu lasciare questa variabile commentata con il punto esclamativo (!), ma anche inquesto caso, alcuni utenti hanno segnalato la necessit di impostare sia il 'gateway' cheil ROUTES. Se si verificano problemi di rete con pacman, ad esempio, si consiglia direimpostare queste variabili.

    Esempio per un IP dinamico (DHCP) :HOSTNAME="arch"#eth0="eth0 192.168.0.2 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255" eth0="dhcp"INTERFACES=(eth0)gateway="default gw 192.168.0.1"ROUTES=(!gateway)

    Esempio per un indirizzo IP Statico :HOSTNAME="arch"eth0="eth0 192.168.0.2 netmask 255.255.255.0 broadcast 192.168.0.255"INTERFACES=(eth0)gateway="default gw 192.168.0.1"ROUTES=(gateway)

    Quando si utilizza un IP statico, si necessita la modifica di /etc/resolv.conf per specificare i serverDNS personali. Si prega di consultare la seguente sezione per quanto riguarda la modifica diquesto file.Nota: Si ricorda che una connessione di rete wireless automatica richiede ulteriori procedure peressere impostata, e potrebbe essere richiesto l'utilizzo di programmi di gestione di rete comenetcfg, wicd o NetworkManager. Si consulti la pagina relativa alla configurazione delle reti wirelessper ulteriori informazioni.Suggerimento: Se si desidera utilizzare una misura MTU non standard (anche nota come jumboframes) e l'hardware della macchina lo supporta, consultare l'articolo wiki Jumbo Frames perulteriori configurazioni.

  • Sezione DAEMONS

    Questo elenco contiene i nomi degli script presenti in /etc/rc.d/, da eseguire all'avvio del sistema,nell'ordine in cui verranno eseguiti. supportata l'inizializzazione asincrona tramite la modalitbackground, molto utilizzata per velocizzare la fase di boot.DAEMONS=(@network syslog-ng netfs crond)

    un punto esclamativo ! davanti a uno script ne impedisce l'esecuzione.una chiocciola @ davanti a uno script ne forza l'esecuzione in background, in modo che loscript successivo non ne attende il completamento (utile per migliorare il tempo di avvio, mada usare con cautela in quanto uno script potrebbe dipendere dalla corretta conclusione diuno script precedente). necessario modificare questo elenco ogni volta che viene installato un nuovo servizio disistema, se si desidera che tale servizio venga attivato all'avvio del sistema.

    Nota: Questo sistema di inizializzazione in stile BSD il metodo Arch di gestire ci che altredistribuzioni gestiscono con vari link alla directory /etc/init.d.Una nota sui DEMONI :La linea relativa ai demoni non deve essere modificata in questo momento, ma utile spiegare checosa siano, in quanto questo termine si ritrover spesso in questa guida.Un demone (daemons in inglese) un programma che viene eseguito in background, rimane inattesa di eventi e fornisce servizi. Un buon esempio un server web che attende una richiesta perfornire una pagina (ad esempio: httpd) o un server SSH in attesa di un login utente (ad esempio:sshd). Mentre queste sono applicazioni full-optional, ci sono anche demoni il cui lavoro non facilmente visibile, come ad esempio un demone che scrive messaggi in un file di log (syslog ometalog), e un demone che fornisce un login grafico (es: gdm, kdm). Tutti questi programmipossono essere aggiunti alla riga daemons e verranno eseguiti all'avvio del sistema. Demoni utilisaranno presentati nel corso di questa guida.Storicamente, il termine daemons stato coniato dai programmatori del progetto MAC del MIT.Hanno preso il nome dal Diavoletto di Maxwell, un essere immaginario di un famoso esperimentomentale che lavora costantemente in background a livello molecolare. I sistemi Unix hannoereditato questa terminologia e creato l'acronimo disk and execution monitor (monitor dei dischi edell'esecuzione).Suggerimento: Tutti i demoni su Arch risiedono in /etc/rc.d/

    /etc/fstab

    Il file /etc/fstab (che sta per file systems table) permette di specificare regole particolari per ilmontaggio di dispositivi di memoria. usato principalmente dal comando mount, il quale rendedisponibile il contenuto di un filesystem "montandolo sopra" una directory gi presente nel sistema.Il comando mount -a richiamato dallo script di avvio /etc/rc.sysinit, a circa 3/4 del processo diavvio, e monta tutti i dispositivi presenti in fstab (tranne quelli con l'opzione noauto) usando lerelative opzioni e punti di montaggio.Un file /etc/fstab di esempioEcco un file /etc/fstab di esempio:

  • File: /etc/fstab # devpts /dev/pts devpts defaults 0 0 shm /dev/shm tmpfs nodev,nosuid 0 0 UUID=0ddfbb25-9b00-4143-b458-bc0c45de47a0 / ext4 defaults 0 1 UUID=da6e64c6-f524-4978-971e-a3f5bd3c2c7b /var ext4 defaults 0 2 UUID=440b5c2d-9926-49ae-80fd-8d4b129f330b swap swap defaults 0 0 UUID=95783956-c4c6-4fe7-9de6-1883a92c2cc8 /home ext4 defaults 0 2

    Nota: Vedere l'articolo fstab per avere informazioni e suggerimenti su come migliorare leprestazioni con le opzioni 'noatime'/'relatime'.

    Descrive il dispositivo a blocchi o file system remoto da montare. Per il montaggiotradizionale, questo campo conterr un link di un nodo di dispositivo a blocchi (in quantocreato da mknod che chiamato da udev al boot) per il dispositivo da montare, per esempio,'/dev/cdrom' o '/dev/sda1 '.Nota: Se il sistema ha pi di un disco rigido, il programma d'installazione di default usercome schema di denominazione gli UUID anzich la classica nomenclatura SDX, per lamappatura dei dispositivi compatibili. Utilizzare gli UUID ha diversi vantaggi ed anchepreferito per evitare eventuali problemi se vengono aggiunti dei dischi rigidi in futuro.A causa del continuo sviluppo attivo del kernel e anche di udev, l'ordine in cui i driver per ilcontrollo di memoria vengono caricati possono cambiare in modo casuale, ottenendo unsistema non bootabile - kernel panic. Quasi ogni scheda madre ha diversi controller(SATA,IDE) e, a causa degli aggiornamenti di sviluppo di cui sopra elencati, /dev/sdapotrebbe diventare /dev/sdb al riavvio successivo. (Vedere questo articolo del wiki permaggiori informazioni sulla denominazione persistente dei dispositivi a blocchi.)

    Descrive il punto di montaggio del filesystem. Per la partizione di swap bisogna mettere'swap' (le partizioni swap di fatto non vengono montate sul filesystem).

    Descrive il tipo di filesystem. Il kernel Linux supporta molteplici tipi di filesystem. (per una listadei filesystem supportati dal kernel in uso, dare un occhiata a /proc/filesystems). Per lapartizione di swap va usato 'swap'. Il valore 'ignore' invece fa s che la partizione non vengaconsiderata; utile per mostrare dischi che non vengono utilizzati.

    Descrive le opzioni di montaggio, separate da virgola, per il filesystem di riferimento. Di solitoinclude il tipo di montaggio pi altre eventuali opzioni che possono differire in base al tipo difilesystem utilizzato. Per ulteriore documentazione sulle opzioni disponibili per filesystem chenon siano di tipo nfs, far riferimento alla pagina man del comando mount(8).

    Voce utilizza dal comando dump(8) per determinare quali file system devono essere oggettodi dumping. dump una utility di backup. Se il quinto campo non presente, di default gliverr assegnato il valore zero e dump assumer che il filesystem non necessita di backup. Sinoti che dump non installato di default.

    Voce utilizzata dal programma fsck(8) per determinare l'ordine col quale i filesystem devonoessere controllati al boot del sistema. Il filesystem di root dovrebbe essere contrassegnatocol valore pari a 1, mentre tutti gli altri dovrebbero avere il valore di pari a 2 o0. I filesystem presenti su uno stesso disco verranno controllati uno ad uno, mentre filesystemposti su dischi differenti verranno controllati contemporaneamente per sfruttare il parallelismo

  • disponibile dall'hardware. Se il sesto campo non presente o zero, un valore pari a zeroviene restituito e fsck, il quale assumer che il filesystem non ha bisogno di esserecontrollato.

    Ulteriori informazioni sono disponibili nel wiki Fstab dedicato.

    /etc/mkinitcpio.conf

    Modificare questa configurazione non necessario a questo punto della installazione: questeinformazioni sono fornite qui a titolo di spiegazione.Questo file permette di configurare a puntino il cosiddetto initial ram filesystem o initrd, cioun'immagine g-zippata che caricata all'avvio dal kernel, permette di portare il sistema in uno statodove pu correttamente accedere al filesystem di root; ci significa che l'initrd permette di caricarecorrettamente i moduli necessari per leggere dalle unit IDE, SCSI o SATA (o anche USB/FW sesi sta caricando un sistema da un disco USB). Dopo che initrd ha caricato correttamente i moduli(sia in maniera manuale, sia tramite udev), esso passa il controllo del sistema al kernel vero eproprio, e la fase di boot continua. Per questa ragione, l'initrd necessita solo di contenere i modulinecessari ad accedere al filesystem di root, non necessita di contenere qualsiasi modulo si vogliacaricare effettivamente nel sistema. La maggioranza dei moduli generici verranno poi caricati in unmomento successivo da udev, durante il caricamento vero e proprio del sistema.mkinitcpio la nuova generazione dell'utility per la creazione dell'initramfs. Esso possiede moltivantaggi rispetto ai vecchi scripts mkinitrd e mkinitramfs.

    Usa glibc e busybox che sono sviluppati dagli sviluppatori del kernel in maniera da fornireuna piccola e leggera base per l'userspace iniziale.Pu utilizzare udev per il riconoscimento automatico dell'hardware, ci evita all'utente didover caricare tonnellate di moduli non necessari.Il suo script di inizializzazione basato sui cosiddetti hooks facilmente estendibile con deglihooks personalizzati, che possono facilmente essere inclusi i pacchetti per pacman senza lanecessit di modificare lo stesso mkinitcpio.Fornisce gi supporto a lvm2, dm-crypt per entrambi i volumi legacy e luks, raid, swsusp esuspend2 riesumazione e boot da periferiche usb mass storage.Molte caratteristiche possono essere configurate dalla riga di comando del kernel senzadover ricompilarne l'immagine.Lo script mkinitcpio rende possibile l'inclusione dell'immagine nel kernel stesso, cos darendere la creazione di un kernel incluso in s stesso (monolitico?) possibile.La sua flessibilit rende la ricompilazione del kernel in molti casi non necessaria.

    Se si utilizza RAID o LVM sul filesystem di root, l'HOOKS appropriato deve essere configurato.Consultare le pagine wiki RAID e /etc/mkinitcpio per ulteriori informazioni. Se si utilizza una tastieranon-US, aggiungere l'HOOK"keymap" per caricare la propria mappatura locale all'avvio. Aggiungerel'HOOK "usbinput" se si utilizza una tastiera USB. Ricordarsi di aggiungere il "usb" durantel'installazione di Arch su un disco esterno che viene collegato via USB. Ad esempio:HOOKS="base udev autodetect pata scsi sata usb filesystems keymap usbinput"

    (Altrimenti, se l'avvio fallisse per qualche motivo, sarebbe richiesto l'inserimento della password diroot, ma si sarebbe impossibilitati ad effettuarlo.)Se si ha bisogno del supporto all'avvio da dispositivo USB, Firewire, PCMCIA, condivisione NFS,array software RAID, volumi LVM2, volumi crittografati o supporto al DSDT, configurare i propri

  • HOOKS coerentemente alle proprie necessit.

    /etc/modprobe.d/modprobe.conf

    Questo file pu essere usato per impostare particolari opzioni di configurazione per i moduli delkernel. Non necessario modificare questo file per questo esempio.

    /etc/resolv.conf

    Nota: Se si utilizza DHCP, possibile ignorare questo file. Come impostazione predefinita, questofile verr creato in modo dinamico e distrutto dal demone dhcpcd. possibile modificare questocomportamento predefinito se lo desideri. Per informazioni pi dettagliate consultare le pagineNetwork e Resolv.conf.Il resolver un insieme di routine nella libreria C che forniscono l'accesso ai Domain Name System(DNS). Una delle funzioni principali del DNS quello di tradurre i nomi di dominio in indirizzi IP, perrendere il Web un posto pi amichevole. Il file di configurazione resolver, o /etc/resolv.conf, contienele informazioni che vengono lette dal resolver routine la prima volta che vengono invocate da unprocesso.Se si utilizza un IP statico, impostare i server DNS in /etc/resolv.conf (nameserver ).Si possono avere pi indirizzi in base alle proprie esigenze. Un esempio, utilizzando OpenDNS:nameserver 208.67.222.222 # Server OpenDNS funzionantenameserver 208.67.220.220 # Server OpenDNS funzionante

    Se la propria rete e dietro un router, possibile specificare i server DNS nel router stesso, esemplicemente inserire nel file /etc/resolv.conf l'indirizzo IP del router (che anche il propriogateway da /etc/rc.conf), e.g.:nameserver 192.168.1.1

    Se si utilizza DHCP, possibile anche specificare il server DNS nel router, o consentirel'assegnazione automatica dal proprio ISP, se l'ISP ne prevede l'utilizzo.

    /etc/hosts

    Questo file mantiene alcune corrispondenze fra indirizzi IP e relativi nomi. Per ogni Host, dovrebbeessere presente una sola riga con le seguenti informazioni: [aliases...]

    Aggiungere l'hostname definito prima in rc.conf come nel seguente esempio:127.0.0.1 localhost.localdomain localhost miohostname

    Attenzione: Questo formato, tra cui il 'localhost' e il nome host effettivo, richiesto per lacompatibilit dei programmi che usano la rete per dialogare con altre parti del sistema operativo.Quindi, se il proprio computer stato chiamato 'arch', la linea esposta di sopra dovrebbeassomigliare a questa:127.0.0.1 localhost.localdomain localhost arch

    Errori in questa voce possono causare scarse prestazioni della rete e/o malfunzionamenti di alcuniprogrammi, lentezza ad avviarsi o addirittura potrebbero non funzionare affatto. Questo un erroremolto comune tra i nuovi utenti.

  • Nota: Le versioni recenti dell'Installer di Arch Linux aggiungono automaticamente il propriohostname a questo file una volta che si modifica /etc/rc.conf con tali informazioni. Se, per qualunquemotivo, ci non accade, possibile aggiungerlo manualmente con le istruzioni fornite.Se si usa un IP statico in una rete locale, aggiungere una nuova riga , p. es.192.168.1.100 miohostname.domain.org miohostname

    Suggerimento: possibile usare degli alias per gli altri host nella propria rete o anche per i sitiInternet, per esempio:64.233.169.103 www.google.com g192.168.1.90 media192.168.1.88 data

    possibile in questo modo scrivere semplicemente g nella barra degli indirizzi del proprio browserper aprire il sito www.google.com, e media o data per accedere ai computer nella propria retesenza doversi ricordare i rispettivi indirizzi ip.

    /etc/hosts.deny e /etc/hosts.allow

    Modificare questi file di configurazione a seconda delle proprie necessit se si ha intenzione diutilizzare il demone ssh. Le impostazioni predefinite rifiuteranno ogni connessione in entrata, nonsolo tramite ssh. Modificare il proprio /etc/hosts.allow e aggiungere i parametri corretti:

    permettere a chiunque di connettersi al proprio sistemasshd: ALL

    restringere le connessioni a determinati IPsshd: 192.168.0.1

    limitare alla rete locale LAN (intervallo da 192.168.0.0 a 192.168.0.255)sshd: 192.168.0.

    oppure restringere le connessioni a determinati intervalli di IPsshd: 10.0.0.0/255.255.255.0

    Se non si ha intenzione di utilizzare il demone ssh lasciare questo file come di default (vuoto), peruna maggiore sicurezza.

    /etc/locale.gen

    Il programma /usr/bin/locale-gen legge il file di configurazione /etc/locale.gen per generare lelocalizzazioni specifiche. Esse sono utilizzate da glibc per generare i "locale", in modo che tutte leapplicazioni che sfruttano questo sistema possano usare la stessa lingua e i simboli specifici dellalingua, visualizzare correttamente i valori monetari regionali, ora e formato della data, idiosincrasiealfabetiche, e le altre norme specifiche delle impostazioni internazionali.Di default /etc/locale.gen un file vuoto con le voci commentate. Una volta modificato, il file rimaneintatto. locale-gen verr eseguito ad ogni aggiornamento del pacchetto glibc, rigenerando tutte lelocalizzazioni specificate nel file /etc/locale.gen.

  • Scegliere i locale che servono, rimuovendo il prefisso # dalla riga desiderata, per esempio:en_US ISO-8859-1en_US.UTF-8it_IT.UTF-8 UTF-8 it_IT ISO-8859-1 it_IT@euro ISO-8859-15

    Il programma di installazione eseguir lo script locale-gen, che generer le localizzazionispecificate. possibile modificare le impostazioni internazionali, in futuro, modificando il file/etc/locale.gen e, successivamente, eseguire 'locale-gen' come utente root.Nota: Sbagliare ad impostare il locale porter sicuramente ad errori simili al classico "The currentlocale is invalid...". Questo forse uno dei pi comuni errori fatti durante una installazione dai nuoviutenti di Arch.

    Pacman-Mirror

    Scegliere un mirror per i repository da utilizzare con pacman. Si ricorda che archlinux.org sconsigliato poich la velocit di download limitata a 50KB/s. Consultare la pagina Mirrors permaggiori dettagli su come selezionare un server mirror per pacman.

    root password

    Per finire, impostare una password per l'utente root e assicurarsi di ricordarla in futuro. Tornare almenu principale e proseguire con l'installazione del bootloader.

    Done

    Quando si seleziona "Done" , il sistema ricostruisce l'immagine del sistema e riprota nuovamenteal menu principale. Questo procedimento potrebbe richiedere del tempo.

    Installare un bootloaderNon avendo un sistema operativo secondario in questo esempio, ci sar bisogno di un bootloader.GRUB il bootloader consigliato e verr utilizzato negli esempi che seguono. In alternativa, si puscegliere LILO o Syslinux. Si prega di consultare i wiki connessi e le pagine di documentazione sesi sceglie di utilizzare un bootloader diverso da GRUB.La configurazione di GRUB proposta (/boot/grub/menu.lst) dovrebbe essere sufficiente, ma utileverificarne il contenuto per controllarne la precisione (in particolare, assicurarsi che la partizioneroot (/) sia quella specificata dal UUID sulla linea 3). Si pu voler modificare la risoluzione dellaconsole aggiungendo una vga= alla prima riga del kernel, corrispondente alla risoluzionedella console virtuale desiderata . (Una tavola di risoluzioni, e il numero corrispondente presentenel file menu.lst.)Spiegazione:title

    Il titolo della voce visualizzato nel menu di selezione. "Arch Linux (Main)" verr visualizzato nelmenu di selezione.

    root radice di GRUB'; il dispositivo e la partizione nella quale risiede il kernel (/boot), inaccordo col BIOS di sistema. (Pi precisamente, dove risiede lo stage2 di GRUB). non

  • necessariamente il file system di root (/), visto che pu trovarsi anche su partizioniseparate. Lo schema di numerazione di GRUB parte da 0, ed usa un formato hdx,x sia perdispositivi IDE che SATA, racchiusi tra parentesi. L'esempio indica che /boot la primapartizione sul primo dispositivo, in accordo al BIOS, (hd0,0).

    kernel Questa riga specifica:

    Il percorso ed il nome del kernel relativo alla radice di GRUB. Nell'esempio, /boot semplicemente una directory situata nella stessa partizione di / e vmlinuz26 il nomedel file del kernel; /boot/vmlinuz26. Se /boot fosse stato su una partizione separata, ilpercorso ed il nome del file sarebbero stati semplicemente /vmlinuz26, essendo relativialla radice di GRUB.L'argomento root= tra le informazioni del kernel specifica la partizione contenente ladirectory root (/) nel sistema avviato, (pi precisamente, la partizione contenente/sbin/init). Un modo semplice per distinguere le due istanze di 'root' all'interno di/boot/grub/menu.lst di ricordare che la prima specifica a GRUB dove risiede il kernel,mentre il secondo argomento della riga kernel, root=, dice al kernel dove risiede ilfilesystem di root (/) .Opzioni del kernel. In questo esempio, ro monta il filesystem in sola lettura all'avvio,(solitamente una preimpostazione di sicurezza; potrebbe rendersi necessariomodificare questa impostazione in caso di problemi all'avvio). Si tenga inconsiderazione che, a seconda dell'hardware, potrebbe essere necessario aggiungererootdelay=8 alle opzioni del kernel in modo da poter fare il boot da un disco rigidoesterno USB.

    initrd Il percorso ed il nome del filesystem RAM iniziale relativo alla radice di GRUB. Ancora unavolta, nell'esempio, /boot semplicemente una directory residente sulla stessa partizione di /e kernel26.img il nome del file initrd; /boot/kernel26.img. Se /boot fosse stata su unapartizione separata, il percorso ed il nome del file sarebbe stato semplicemente/kernel26.img, essendo relativo allaradice di GRUB.

    Esempiotitle Arch Linux (Main)root (hd0,0)kernel /boot/vmlinuz26 root=/dev/sda1 roinitrd /boot/kernel26.img

    Esempio per una partizione di /boot separatatitle Arch Linux (Main)root (hd0,0)kernel /vmlinuz26 root=/dev/sda3 roinitrd /kernel26.img

    Installare il bootloader GRUB nel master boot record (/dev/sda nell'esempio).Attenzione: Assicurarsi di installare GRUB in /dev/sdX e non in /dev/sdXn . Questo un erroremolto comune.Suggerimento: Per ulteriori dettagli, consultare la pagina wiki GRUB .

    RiavvioQuesto tutto! stato configurato e installato il sistema base di Arch Linux. Uscire dall'installazione

  • e riavviare il sistema:# reboot

    Suggerimento: Assicurarsi di rimuovere il supporto di installazione e, nel caso, cambiare nelBIOS l'ordine di avvio per avviare dal disco rigido invece che dal CD-ROM, altrimenti si potrebbeavviare nuovamente l'installazione!

    Post-InstallazioneCongratulazioni, e benvenuti nel sistema base di Arch Linux!Questa sezione coprir varie procedure essenziali da effettuare dopo l'installazione, comel'aggiornamento del nuovo sistema e l'aggiunta di un regolare utente non-root.

    AggiornareIl nuovo sistema di base Arch Linux ora un funzionale sistema operativo GNU/Linux pronto peressere personalizzato. A partire da questo elegante set di strumenti sar possibile costruire ilsistema pi adatto ai propri scopi.Autenticarsi (login) con l'account root. Si vedr come configurare 'Pacman e aggiornare il sistemada utente root.Nota: Le console virtuali 1-6 sono accessibili. possibile passare da una all'altra con ALT+F1...F6.

    Configurazione della rete (se necessario)

    Se si ha correttamente configurato il proprio sistema, si dovrebbe avere una connessionefunzionante. Provare ad effettuare il ping su un sito ping example.com per verificarlo:$ ping -c 3 example.com

    PING example.com (192.0.43.10) 56(84) bytes of data.64 bytes from 43-10.any.icann.org (192.0.43.10): icmp_req=1 ttl=248 time=25.6 ms64 bytes from 43-10.any.icann.org (192.0.43.10): icmp_req=2 ttl=248 time=22.9 ms64 bytes from 43-10.any.icann.org (192.0.43.10): icmp_req=3 ttl=248 time=23.6 ms

    --- example.com ping statistics ---3 packets transmitted, 3 received, 0% packet loss, time 2003msrtt min/avg/max/mdev = 22.912/24.062/25.632/1.156 ms

    Se si correttamente stabilita una connessione di rete, continuare con Aggiornamento,Sincronizzazione e Avanzamento del sistema tramite Pacman.Se, dopo aver provato ad effettuare il ping, si ricevuto un errore "unknown host", si puconcludere che la rete non correttamente configurata. Innanzitutto verificare nuovamente l'integrite le corrette impostazioni dei seguenti file:/etc/rc.conf - Verificare sopratutto i valori delle sezioni HOSTNAME e NETWORKING./etc/hosts - Controllare la formattazione. (Vedere sopra.)/etc/resolv.conf - Se si usa un IP statico. Se si utilizza DHCP, questo file verr creato e distruttodinamicamente come impostazione predefinita.Suggerimento: Istruzioni avanzate per la configurazione della rete possono essere rinvenute

  • nell'articolo Network.

    LAN via cavo

    Controllare le proprie interfacce ethernet con:# ip addr

    Tutte le interfacce devono essere elencate. Dovrebbe essere presente una voce per eth0, o magarieth1. Come esempio useremo eth0.IP StaticoSe richiesto, possibile impostare un nuovo IP statico tramite:# ifconfig eth0 netmask up

    ed un gateway predefinito con:# route add default gw

    verificare che /etc/resolv.conf contenga il proprio server DNS ed aggiungerlo nel caso non fossepresente. Verificare di nuovo la propria configurazione di rete con il ping su www.google.com. Setutto dovesse funzionare ora, modificare /etc/rc.conf come descritto in precedenza per l'IP statico.DHCPSe si ha nella propria rete un server DHCP/router, provare:# dhcpcd eth0

    Se questo dovesse funzionare, modificare /etc/rc.conf come descritto in precedenza per l'IPdinamico.

    LAN Wireless

    Si prega di consultare la guida rapida al wireless per l'ambiente live per i dettagli sul collegamentoa una rete wireless. Anche se non si pi nella fase di installazione, i comandi sono gli stessi fino aquando si installato tutti i pacchetti relativi wireless durante la selezione dei pacchetti. Si ricordiche il dispositivo wireless pu avere bisogno del firmware per funzionare. Per la risoluzione deiproblemi, controllare la pagina dettagliata sulla configurazione wireless.

    Server Proxy

    Se si dietro ad un server proxy, editare il file /etc/wgetrc ed immettere i dovuti parametrihttp_proxy e ftp_proxy .

    Modem analogico, ISDN e DSL (PPPoE)

    Vedere il wiki Internet Access per istruzioni dettagliate.

    Aggiornamento, Sincronizzazione e Avanzamento del sistema tramitePacman

    Ora si aggiorner il sistema utilizzando Pacman. Pacman il package manager di Arch Linux.Esso gestisce l'intero sistema dei pacchetti, permettendo l'installazione, la disinstallazione, il

  • ripristino di versioni precedenti dei pacchetti (attraverso la cache), il trattamento dei pacchetti auto-compilati, la risoluzione automatica delle dipendenze, ricerche da remoto e in locale, e molto altro.Pacman verr ora utilizzato per scaricare i pacchetti software da repository remoti e li installer sulproprio sistema.Nota: Se stato installato il sistema attraverso una netinstall, molti pacchetti, se non tutti, sarannogi aggiornati. Tuttavia, ancora consigliabile eseguire questo processo di aggiornamento.

    /etc/pacman.conf

    Pacman tenter di accedere al file /etc/pacman.conf ogni volta che viene eseguito. Questo file diconfigurazione diviso in sezioni o repository. Ogni sezione definisce un repository di pacchettiche pacman pu utilizzare nel cercare pacchetti. L'eccezione a questa regola la sezione"Options", che definisce opzioni globali.Nota: il file fornito di default dovrebbe funzionare correttamente, perci potrebbe non esserenecessario modificarlo a questo punto, ma si raccomanda comunque di verificarlo. Ulterioriinformazioni sono disponibili nell'articolo Mirrors.# nano /etc/pacman.conf

    I vari Repository verranno descritti in seguito. Abilitare tutti i repository desiderati rimuovendo ilsimbolo cancelletto "#" davanti alle righe 'Include =' e '[repository]').Nota: Quando si scelgono i repository, assicurarsi di decommentare sia la riga d'intestazione delrepository racchiusa tra parentesi quadre, sia la riga 'Include ='. Diversamente, il repository inoggetto sar omesso. un errore molto comune.

    Package Repositories

    Un Repository un deposito di archiviazione dal quale i pacchetti software possono esserescaricati e installati su un computer. I manutentori dei pacchetti (sviluppatori e utenti fidati (TU)) diArch Linux mantengono un certo numero di repository ufficiali contenenti i pacchetti software piessenziali e popolari, facilmente accessibili tramite pacman. Questo articolo delinea i repositoryufficialmente supportati. Si veda la pagina sui repository ufficiali per ulteriori informazioni, e sulloscopo di ogni repository.Molti utenti vorranno utilizzare [core], [extra] e [community]. Se si desidera eseguire applicazioni a32 bit su Arch x86_64, attivare il repository [multilib] aggiungendo le righe seguenti al file/etc/pacman.conf, o de-commentandole se gi presenti:[multilib]Include = /etc/pacman.d/mirrorlist

    AUR (unsupported)

    Il repository AUR contiene anche il ramo unsupported, al quale non possibile accederedirettamente tramite pacman*. AUR [unsupported] non contiene pacchetti binari. Fornisce inveceoltre 28000 script PKGBUILD per compilare pacchetti da sorgente, che non sarebbero disponibilitramite gli altri repository. Quando su AUR un pacchetto non supportato acquisisce abbastanzavoti, pu essere spostato nel repository AUR [community], se un TU decide di adottarlo emantenerlo.

    Mantenuto dai Trusted UserSolo script bash di compilazione PKGBUILDNon accessibile tramite pacman di default

  • * I wrapper di pacman (AUR Helpers) possono aiutare ad accedere ad AUR senza difficolt.

    /etc/pacman.d/mirrorlist

    Definisce i mirror dei repository di pacman e le loro priorit.Nota: Se il supporto di installazione che state utilizzando vecchio, la vostra lista dei server mirrorpotrebbe essere superata, ci potrebbe portare a problemi durante l'aggiornamento di Arch-Linuxtramite pacman (Si veda il bug report). Sarebbe utile ottenere versione aggiornata del mirrorlist dalgeneratore dell'elenco dei mirror di pacman. Copiare l'elenco generato in /etc/pacman.d/mirrorlistprima di continuare.Aprire il file /etc/pacman.d/mirrorlist con un editor e de-commentare un server (rimuovendo ilsimbolo '#' davanti ad esso) pi vicino a se. Dopodich procedere con un completo aggiornamentodella banca dati dei pacchetti:# pacman -Syy

    Passare due volte il flag --refresh o -y a pacman, lo costringe a rigenerare tutta la lista dei pacchettianche se quella esistente considerata aggiornata. Eseguire pacman -Syy ogni volta che sicambia mirror una buona abitudine ed evita possibili mal di testa.

    Controllo dei mirror per pacchetti aggiornati

    Poich rankmirrors non effettua un controllo sull'aggiornamento della lista dei pacchetti di unmirror, importante notare che alcuni di essi potrebbero contenere pacchetti non pi aggiornati,questo perch effettua un controllo sulla velocit dei mirror e non sul loro effettivo aggiornamento. .ArchLinux MirrorStatus riporta vari aspetti dei mirror tra i quali: quelli su cui sono riscontratiproblemi di rete, problemi di database, riporta la data dell'ultima sincronizzazione, etc. Qualcunopotrebbe voler controllare manualmente i mirror in /etc/pacman.d/mirrorlist per assicurarsi checontenga solo mirror aggiornati, se avere software all'ultima versione disponibile una priorit.In alternativa, il Mirrorlist Generator pu generare automaticamente una lista di mirrors pi vicini allapropria posizione prendendo in esame quelli pi aggiornati.

    Script Bash per aggiornare il proprio mirrorlist con i server pi attivi

    possibile automizzare la procedura descritta sopra (che si avvale del mirrorlist generator) tramiteuno script scritto in bash.Creare un file updatemirrors.sh col proprio editor di testi preferito, ed immettere quanto segue:File: updatemirrors.sh#!/bin/bash

    # Definire un file temporaneotmpfile=/tmp/mirrorlisttmp

    # Determinare il tipo di architetturaarchtype=$(uname -m)

    # Prelevare la lista dei mirror aggiornati e salvarla nel file temporaneo wget -O $tmpfile "http://www.archlinux.org/mirrorlist/?country=Any&country=France&country=Germany&country=Italy&country=Switzerland&protocol=ftp&protocol=http&ip_version=4&use_mirror_status=on" >/dev/null 2>&1

    # Effettuare i dovuti cambiamenti di testo al file salvatosed -i -e "s/^#Server/Server/g" -e "s/\$arch/"$archtype"/g" $tmpfile

  • # Creare un backup e rimpiazzarlo con con il file mirrorlist precedentemente creato if [[ ! -f /etc/pacman.d/mirrorlist.orig ]]; then mv /etc/pacman.d/mirrorlist /etc/pacman.d/mirrorlist.orig && echo "Successfully backed up original mirrorlist!" cp $tmpfile /etc/pacman.d/mirrorlist && echo "Successfully applied new mirrorlist!"else mv /etc/pacman.d/mirrorlist /etc/pacman.d/mirrorlist.bak && echo "Successfully backed up current mirrorlist!" cp $tmpfile /etc/pacman.d/mirrorlist && echo "Successfully applied new mirrorlist!"fi

    exit

    Salvare il file e concedergli i permessi di esecuzione tramite il comando chmod +x. Eseguire loscript con i privilegi di root o tramite sudo.Nota: Questo script utilizzer il rankmirror in tempo reale al momento di essere lanciato,prendendo come server di riferimento quelli italiani, tedeschi, francesi, svizzeri ed Any, sia conprotocollo ftp che http.

    Familiarizzare con pacman

    Pacman il miglior amico dell'utente Arch. fortemente raccomandato studiarne i comandi e poiprovarli. Vedere:man pacman

    Per ulteriori informazioni consultare la guida pacman e l'articolo pacman rosetta, che fornisce unconfronto tra comandi pi utilizzati prendendo in esame i vari gestori di pacchetti.

    Aggiornare il sistema

    Ora si pronti per aggiornare l'intero sistema. Prima di effettuare questa operazione, buonanorma leggere le notizie (e facoltativamente il annunci della mailing list). Spesso gli sviluppatoriforniscono importanti informazioni su configurazioni richieste e modifiche per problemi noti. pratica di ogni buon Arciere consultare queste pagine, prima di ogni aggiornamento. Peraggiornare all'ultima versione disponibile tutti i pacchetti installati nel proprio sistema:# pacman -Syu

    oppure con :# pacman --sync --refresh --sysupgrade

    Pacman ora scaricher una nuova copia aggiornata della lista dei pacchetti dai server definiti in/etc/pacman.conf ed eseguir tutti gli aggiornamenti disponibili. possibile che venga proposto diaggiornare pacman stesso in primo luogo. Nel caso, rispondere "yes" e una volta finitol'aggiornamento ridare il comando pacman -Syu.In caso di aggiornamento del Kernel occorre riavviare il sistema.Nota: Occasionalmente, le modifiche di configurazione possono richiedere un intervento dell'utentedurante un aggiornamento, leggere l'output di pacman per eventuali informazioni pertinenti. VederePacnew and Pacsave Files per maggiori dettagliPacman salva l'ouput nel file /var/log/pacman.log.

    Consultare le domande frequenti riguardo alla ai problemi di gestione e aggiornamento dei

  • pacchetti.

    Ignorare pacchetti

    Dopo l'esecuzione del comando pacman -Syu, l'intero sistema sar aggiornato. possibileprevenire l'aggiornamento di un pacchetto. Uno scenario tipico potrebbe essere quello di unpacchetto il cui aggiornamento potrebbe risultare problematico per il sistema. In questo caso, Cisono due opzioni; indicare il/i pacchetto/i da ignorare direttamente nella riga di comando dipacman utilizzando lo switch --ignore (eseguire pacman -S --help per i dettagli) oppure indicarepermanentemente il/i pacchetto/i da ignorare all'interno di /etc/pacman.conf nella array IgnorePkg.Per ulteriori informazioni consultare la guida su Pacman.L'utente avanzato dovrebbe tenere il sistema costantemente aggiornato tramite pacman -Syu,piuttosto che aggiornare i pacchetti uno per uno. Naturalmente questo non obbligatorio, mabisogna tenere presente che un comportamento differente potrebbe comportare un blocco delsistema o un suo malfunzionamento. La maggior parte delle lamentele giungono a causa diaggiornamenti di singoli pacchetti, compilazioni inusuali o installazioni improprie. Anche l'utilizzo diIgnorePkg in /etc/pacman.conf non affatto incoraggiato, e dovrebbe essere utilizzato soloraramente, quando si certi di sapere ci che si sta facendo.

    La bellezza di una distribuzione rolling release

    Tenere presente che Arch una distribuzione rolling release. Questo significa che non c'necessit di eseguire la reinstallazione del sistema per aggiornarlo ad una versione pi recente.Dare periodicamente il comando pacman -Syu mantiene aggiornato il sistema alla versione pirecente.

    Aggiungere un utenteNota: Prima di aggiungere i propri utenti, considerare di proteggere ulteriormente il sistemapassando da una password con hash MD5 a delle password con hash sha512. Vedere l'articoloSHA password hashes per ulteriori informazioni.Linux un ambiente multi-utente. Non si dovrebbe fare il lavoro quotidiano (navigare in Internet,scrivere una e-mail, ascoltare musica, ecc.) con l'account di root, perch un rischio per lasicurezza del sistema. Utilizzare Root per compiti amministrativi. Invece aggiungere un normaleaccount utente non-root utilizzando il programma adduser.# adduser

    Vi verr richiesto di inserire alcune informazioni in modo interattivo. Nel seguente esempio stiamocreando l'utente archie:Login name for new user []: archie

    User ID ('UID') [ defaults to next available ]:

    Initial group [ users ]:

    Additional groups (comma separated) []: audio,lp,optical,storage,video,wheel,games,power,scanner

    Home directory [ /home/archie ]:

    Shell [ /bin/bash ]:

    Expiry date (YYYY-MM-DD) []:

    Come mostrato nell'esempio, si consiglia di inserire i valori solo per il nome di Login e Additional

  • groups, e lasciare vuoti tutti gli altri campi.Nell'esempio, l'elenco dei Additional groups (Gruppi Addizionali), sono una tipica scelta per unsistema Desktop, e sono quindi raccomandati per gli utenti principianti.

    audio - per processi che riguardano la scheda audio e il software relativolp - per gestire i processi di stampaoptical - per gestire i drive ottici e masterizzarestorage - per gestire i dispositivi di archiviazionevideo - per gestire il video ed usare l'accelerazione 3dwheel - per usare sudogames - necessario per il permesso di scrittura per i giochi nel gruppo giochipower - usato per le opzioni di alimentazione (Es: lo spegnimento tramite il tasto dialimentazione)scanner - per utilizzare gli scanner

    Successivamente vi verr presentata una anteprima del suo nuovo account, e la possibilit diannullare o continuare le operazioni:New account will be created as follows:

    ---------------------------------------Login name.......: archieUID..............: [ Next available ]Initial group....: usersAdditional groups: audio,lp,optical,storage,video,wheel,games,power,scannerHome directory...: /home/archieShell............: /bin/bashExpiry date......: [ Never ]

    This is it... if you want to bail out, hit Control-C. Otherwise pressENTER to go ahead and make the account.

    Dopo aver premuto ENTER verr creato l'account, e vi verr richiesto di inserire ulterioriinformazioni facoltative per i nuovi utenti:Creating new account...

    Changing the user information for archieEnter the new value, or press ENTER for the default Full Name []: Room Number []: Work Phone []: Home Phone []: Other []:

    Infine, vi verr chiesto di inserire la password per l'account creato:Enter new UNIX password:Retype new UNIX password:passwd: password updated successfully

    Account setup complete.

    Il nuovo utente non-amministratore stato ora creato, completo di una directory home ed unapassword di login.

  • Si veda il wiki Utenti e Gruppi per ulteriori informazioni. Se si desidera cambiare il nome delproprio utente o di qualsiasi utente esistente, consultare la pagina Cambiare nomeutente. anchepossibile controllare le pagine man di usermod(8) e gpasswd(8).

    Cancellare un account utente

    In caso di errore, se si volesse cancellare un account utente per utilizzare un nome differente o perqualsiasi altra ragione, utilizzare /usr/sbin/userdel:# userdel -r [username]

    L'opzione -r rimuover la directory home dell'utente e il suo contenuto, insieme con lo spool dellaposta dell'utente.

    Installare e configurare Sud