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L'abito-scultura di Michela Loberto

(in coper tina su questo numero di.wit), realizzato con piccole clip dicinturini di orologi a molle, fumostrato per la prima volta al pub-blico due anni fa. Era il marzo del2006 e presso il milanese Spazio1380 sfilavano gli abiti dei giovanicreativi del movimento ar tisticoSaveAr t: capi Haute Couture realiz-zati con insospet tabili materiali discar to, risposte solidali all'urgenzaecologica di un mondo già sovrac-carico di merci e di rifiuti. L'ef fet to-a-cascata seguì repentino: daLuxury Garbage a LifeGate EcoJeans, dalla spazzatura grif fata albio-cachemire, fu tut to un pullularedi micro-brand ed iniziative giocatetra la moda e l'impegno ambientale,fino agli abiti biodegradabili pre-sentati lo scorso gennaio nella cor-nice di Alta Roma da GuillermoMariot to per Gattinoni: dall'abito-discarica, alla tenuta ideale per labio-sposa, realizzata con una fibranaturale interamente ricavata darisorse rinnovabili (Ingeo Fiber). Dalsot tobosco dell'Accademia diBrera, le key-words "Reuse, reduce& recycle" hanno serpeggiato finoai riflet tori della cit tà eterna, perfare poi capolino tra le novità dellaquinta edizione nazionale di Fa' la

cosa giusta!, la più impor tante fieraitaliana del consumo critico e deglistili di vita sostenibili. Critical

Fashion è la nuova sezione dedica-ta alla moda sostenibile, un piccolo"assaggio" in at tesa dell'edizionedel 2009, nel corso della quale lamoda sarà protagonista dellaSezione Speciale. "Moda: istruzioni

per il Ri-uso. Rifiuto, risorsa o opera

d'ar te?" è il titolo della mostra ful-cro di tut ta la sezione: un'esposi-

zione di eco-fashion&design orga-nizzata da Isola della Moda e dal-l'associazione LegalizzAr te, realtàimpegnate nella promozione di ar ti-sti indipendenti, legati ai concet ti diauto-produzione e di riciclo. Unacollet tiva per af fiancare la Full-

Metal-Bag di Michela Lober to - inar te Alternativenergy - all'abito-cac-tus di Margherita Sella: la primarealizzata con uno scar to di cursorizip non collaudati, il secondo inmaglia di gommini d'orologio equadranti da polso. Tra gli ar tistianche Risada Panavija con il suofiore all'occhiello, l'abito costruitocon tovaglioli di car ta recuperati

Di MMaarrzziiaa FFoossssaattii. Moda sostenibile e shopping etico. Perché anche in ambitofashion è possibile "fare la cosa giusta". Rigattieri modaioli allo sbaraglio.

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8in alto: Un abito di Risada Panavija

qui a destra: una seduta diMariangelo Spagnoletti

Critical Fashion

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nel bar in cui lavora: fashion-origa-mi, gioco di pieghe e plisset tatureil corpet to, patch-ar t-work il lungoe scenografico strascico in car ta diriso. Sempre dalla creatività eco-sensibile della designer albanese èpoi nato un lungo top con frangesot tili e cangianti, ordito usandocome filo il nastro di vecchie audio-casset te ormai inutilizzate. Giorgia

Frantoi spazia invece tra i materialipiù disparati, dal vetro, alla plasti-ca, dalla ciniglia al nylon, per darevita ad out-fit di grande impat tovisivo - dal fairy al nipponico - conun for te accento retrò. Accanto allamoda l'ogget tistica: Mariangelo

Spagnolet ti presenta la sua impo-nente seduta-scultura ot tenutaincastonando tra loro innumerevolibot tiglie di plastica, mentre il collet-tivo Gheroarté espone i suoi insoli-ti punti-luce, planctonici intrecciluminosi ot tenuti dalla minuziosatessitura di filo per stendere. Sonodi Vito Romanizzi l'enociclet ta e lacar taciclet ta, rinate grazie al recu-pero e alla re-interpretazione divecchi velocipedi. All'interno diCritical Fashion trovano poi spazioalcune realtà, tra le più innovativenel set tore dell'auto-produzione edel rispet to ambientale, in grado diavviare, parallelamente al discorsocreativo, anche quello commercia-le: le "idee da indossare" delLaboratorio Lavgon, confezionateaccostando tessuti africani, elabo-rati damaschi e lana cot ta infeltritaa vapore, seguendo un anticometodo ar tigianale; le borse di Ade

Art realizzate con pneumatici, cin-ture di sicurezza, bulloni ed anten-ne in alluminio; le bio T-shir t per ilpianeta di TippiTappi, con graficheimpegnate, a favore degli animali edell'ambiente. L'Orlo del Mondo

rappresenta invece una vera possi-bilità per chi sogna un matrimonioequo e solidale, grazie alla primacollezione di abiti da sposa "made indignity", mentre la cooperativa dirigat tieri L'occhio del riciclone

svuota cantine per poi riutilizzare irifiuti nella creazione di abiti e opered'arte. Al di sopra di tut ti gli esposi-tori, l'at tenta regia di Isola dellaModa - showroom nel cuore delquartiere milanese Isola - che hacurato anche il progetto specialedelle T-shir t della fiera, in cotoneorganico al lat te e stampate adacqua, indicendo un Concorso diCreatività Sostenibile per l'elabora-zione di una soluzione grafica checomparirà sulle magliet te stesse,prodotte in limited-edition, ovvia-mente nel pieno rispetto dell'ambien-te lungo tut ta la filiera produttiva.

www.falacosagiusta.org

www.isoladellamoda.info

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in alto: Un abito di Risada Panavija al centro: due look di Giorgia Frantoiin basso: Cartecicletta di VitoRomanizzi