3
L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendente Economia > News EuroCredito, un aiuto alle imprese | 1 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/eurocredito-un-aiuto-alle-imprese/ L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati. venerdì 05 febbraio 2016, 15:30 Corporate Barter EuroCredito, un aiuto alle imprese Intervista a Cristiano Bilucaglia, fondatore di VisioTrade Spa e della moneta complementare di Redazione Il Corporate Barter, ovvero il baratto fra imprese, è una realtà che, complice la crisi finanziaria, anche in Italia è in aumento e si sta consolidando. Secondo IRTA (International Reciprocal Trade Association), associazione che riunisce i principali attori mondiali del Barter, ogni anno il Barter System registra fra i 12 e i 14 miliardi di transazioni, e il settore della moneta complementare è stimato fra l’1% e il 5% dell’intero mercato. In Italia gli operatori “si contano più o meno sulle dita di una mano”, ci conferma Cristiano Bilucaglia, fondatore di VisioTrade Spa e della moneta complementare EuroCredito. In Italia, ci spiega Bilucaglia, la moneta complementare “incide pochissimo, nel senso che complessivamente in un anno ci saranno circa 300/400 milioni di euro di transazioni tracciate con sistemi come il nostro. Si tratta di portare a conoscenza delle aziende questi sistemi di credito alternativi”. In Europa, ci sono Paesi in cui è totalmente sconosciuto, tipo Spagna, Portogallo, Francia, un po’ come in Italia, e Paesi, nel nord Europa, in particolare in Inghilterra e Svizzera dove invece il sistema è molto sviluppato e radicato da anni, in Svizzera da decenni. Ci racconti com’è nato il modello di business elaborato da VisioTrade Spa, l’EuroCredito? Correva l’anno 2008. Io lavoravo già con diverse imprese nel settore delle utility, e iniziai a rendendomi conto che la crisi finanziaria stava dilagando, riducendo drasticamente la liquidità circolante. Mi sono interrogato sulla possibilità di trovare degli strumenti che consentissero alle imprese d’invertire quella che era, in quel momento, la tendenza a comprimere la spesa. Una via l’ho individuata nel modello dello scambio tra imprese, il baratto tra imprese. Uno strumento che, in effetti, in altre aree del mondo - parliamo dell’Inghilterra, di Australia, di Svizzera - si era già affermato e funzionava benissimo. Nei momenti di maggiore compressione finanziaria, in cui la liquidità scarseggiava, gli scambi alternativi, non monetari, avevano avuto successo, consentendo alle imprese di creare un andamento anticiclico. Nel 2008, la situazione - che sarebbe poi peggiorata negli anni successivi - era proprio quella di una pesante compressione: pochissima liquidità in circolazione, aziende che avrebbero avuto necessità di comprare ma non avevano liquidità per farlo, aziende, dall’altra parte, che avrebbero avuto necessità di vendere ma non avevano clienti che potessero comprare. Il meccanismo della domanda e dell’offerta si era inceppato. Il baratto, la moneta complementare, ho capito che poteva essere una soluzione. Ho pensato, dunque, di creare un ponte tra

L'Indro - L'EuroCredito aiuta le imprese

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: L'Indro - L'EuroCredito aiuta le imprese

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendenteEconomia > News

EuroCredito, un aiuto alle imprese | 1

Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/eurocredito-un-aiuto-alle-imprese/L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.

venerdì 05 febbraio 2016, 15:30Corporate Barter

EuroCredito, un aiuto alle impreseIntervista a Cristiano Bilucaglia, fondatore di VisioTrade Spa e della moneta complementare

di Redazione

Il Corporate Barter, ovvero il baratto fra imprese, è una realtà che, complice la crisi finanziaria, anche in Italia è inaumento e si sta consolidando. Secondo IRTA (International Reciprocal Trade Association), associazione che riunisce iprincipali attori mondiali del Barter, ogni anno il Barter System registra fra i 12 e i 14 miliardi di transazioni, e il settore dellamoneta complementare è stimato fra l’1% e il 5% dell’intero mercato. In Italia gli operatori “si contano più o meno sulle ditadi una mano”, ci conferma Cristiano Bilucaglia, fondatore di VisioTrade Spa e della moneta complementareEuroCredito. In Italia, ci spiega Bilucaglia, la moneta complementare “incide pochissimo, nel senso che complessivamentein un anno ci saranno circa 300/400 milioni di euro di transazioni tracciate con sistemi come il nostro. Si tratta diportare a conoscenza delle aziende questi sistemi di credito alternativi”. In Europa, ci sono Paesi in cui è totalmentesconosciuto, tipo Spagna, Portogallo, Francia, un po’ come in Italia, e Paesi, nel nord Europa, in particolare in Inghilterra eSvizzera dove invece il sistema è molto sviluppato e radicato da anni, in Svizzera da decenni. Ci racconti com’è nato ilmodello di business elaborato da VisioTrade Spa, l’EuroCredito? Correva l’anno 2008. Io lavoravo già con diverseimprese nel settore delle utility, e iniziai a rendendomi conto che la crisi finanziaria stava dilagando, riducendodrasticamente la liquidità circolante. Mi sono interrogato sulla possibilità di trovare degli strumenti che consentissero alleimprese d’invertire quella che era, in quel momento, la tendenza a comprimere la spesa. Una via l’ho individuata nelmodello dello scambio tra imprese, il baratto tra imprese. Uno strumento che, in effetti, in altre aree del mondo - parliamodell’Inghilterra, di Australia, di Svizzera - si era già affermato e funzionava benissimo. Nei momenti di maggiorecompressione finanziaria, in cui la liquidità scarseggiava, gli scambi alternativi, non monetari, avevano avuto successo,consentendo alle imprese di creare un andamento anticiclico. Nel 2008, la situazione - che sarebbe poi peggiorata negli annisuccessivi - era proprio quella di una pesante compressione: pochissima liquidità in circolazione, aziende che avrebberoavuto necessità di comprare ma non avevano liquidità per farlo, aziende, dall’altra parte, che avrebbero avuto necessità divendere ma non avevano clienti che potessero comprare. Il meccanismo della domanda e dell’offerta si era inceppato. Ilbaratto, la moneta complementare, ho capito che poteva essere una soluzione. Ho pensato, dunque, di creare un ponte tra

Page 2: L'Indro - L'EuroCredito aiuta le imprese

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendenteEconomia > News

EuroCredito, un aiuto alle imprese | 2

Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/eurocredito-un-aiuto-alle-imprese/L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.

domanda e offerta, il ponte è la moneta complementare, il nostro Eurocredito, come l’abbiamo chiamata noi. QuestoEurocredito non è nient’altro che una moneta fiduciaria, si basa su di una stretta di mano. Quindi la nostra soluzione si poneproprio in controtendenza e anticiclica rispetto al problema dell’indisponibilità finanziaria. Mi spiega comeoperativamente funziona? Quando un’azienda vende ad un’altra azienda stipula un accordo di pagamento, il qualegenera sostanzialmente un credito. Noi prendiamo questo credito e non lo facciamo saldare dalla controparte, perché è inmoneta complementare, bensì lo mettiamo in circolo in una comunità più ampia. Questo principio è detto anche mutocredito e consente alle imprese di farsi credito tra loro, attraverso un gestore che in questo caso siamo noi. Detta inmaniera più semplice: come funziona il meccanismo? Funziona attraverso il fatto che ogni azienda che entra nelcircuito avrà un affidamento in crediti proporzionale col volume di affari che vuole sviluppare all’interno del circuito. I nostriprofessionisti stimano qual’è l’andamento, ciò che si può sviluppare in capo a quella singola azienda, lo stimano e definiscoquant’è il monte credito per ogni azienda di accesso nel circuito. Ogni azienda entra, acquista ciò che gli serve, e lo pagafornendo prodotti e servizi agli altri partecipanti al circuito. Il sistema lo abbiamo spiegato in questo video. Si tratta dioperazioni veloci?! Si, sono operazioni istantanee. Io entro nel circuito, ho per esempio 20 mila euro di credito iniziale, concui inizio a comprare. Man mano che compro posso cominciare a vendere i miei prodotti agli altri partecipanti. Non ci saràmai moneta che circolerà, ma ci sarà questa moneta complementare che noi ci scambiamo attraverso una piattaformanostra proprietaria. L’origine di questa moneta complementare non è la banca, non è la cassa, non è il conto correntedell’impresa, bensì viene rilasciata dalla piattaforma che sa esattamente quanto ogni presa può sviluppare all’interno delcircuito, quindi una logica in cui un credito viene immesso nel sistema attraverso il sistema fiduciario, e non attraverso unsistema di stampa di moneta reale. E l’unico costo che l’azienda deve sopportare in cash, è quello rappresentatodalla provvigione che viene riconosciuta al circuito… Esatto. L’azienda che partecipa al circuito paga una commissionesulla transazione di qualche punto percentuale, che è inversamente proporzionale al volume di transazione sviluppatoall’interno del circuito. Cioè se ho una piccola azienda che fa mille euro di transazione all’anno, magari paga il 7%, quellache ne fa venti mila paga il 3%. Per cui diventa anche molto conveniente fare tante transazioni. In questo modo siriscopre anche il valore etico del lavoro, della produzione …. Il nostro modello ha come obiettivo il profittoovviamente, però è possibile fare business in maniera etica. Con la stessa logica di ricerca del valore etico del lavoro, noioperiamo all’interno dell’azienda. I nostri dipendenti lavorano in un clima di flessibilità, partecipano in maniera attiva alcircuito, alcuni di questi decidono di ricevere parte dello stipendio anche in moneta complementare. L’impresa, oggi, nonpuò più trascurare l’importanza di essere sinergici a 360 gradi. Cioè l’impresa che fa un prodotto o un servizio, è vero chedeve farlo bene, in linea con il mercato, però deve guardarsi anche all’interno, le imprese non sono ‘scatole vuote’, sonopiuttosto persone che sono circondate da un ‘involucro’… Le aziende di oggi devono dare maggior valore alle risorse interne,mettendo nelle condizioni le persone di esprimere il proprio potenziale, noi stiamo dimostrando che siamo in grado di farebusiness sviluppando l’azienda in maniera etica e solidale. Ci dia qualche numero: quante sono le aziende, quale ilfatturato … Le aziende che sono collegate alla nostra piattaforma sono 3 mila. Noi puntiamo in un paio d’anni araggiungere quota 10 mila attraverso delle politiche di diffusione più virale rispetto a come ci siamo mossi fin oggi. Queste 3mila imprese scambiano beni e servizi, da 100 euro a 100 mila euro o anche più, e, complessivamente, abbiamo sviluppatooltre 130 milioni di euro di transazioni in moneta complementare. Noi ogni giorno facciamo centinaia se non migliaia ditransazioni, e anche operazioni più complesse che prevedono il coinvolgimento di più entità come nel caso di unaristrutturazione o compravendita di un immobile. Manca una legislazione in materia, però sappiamo che voi anchesu questo state lavorando. L’Italia si trova nella fase in cui bisogna decidere se il nostro sistema va regolamentato omeno. L’Onorevole Sergio Boccadutri ha presentato una proposta di legge volta a regolamentare le monete complementari.Ha senso creare un regolamento nel momento in cui il fenomeno è significativo, se i numeri rimangono quelli che ho citato,non ha senso per nessuno investire tempo, risorse, denaro per arrivare a regolamentare un mercato che non c’è. Noi stiamocercando di presentare la nostra esperienza al Governo. Abbiamo fatto tutta una serie d’incontri con l’Onorevole, abbiamocreato un centro studi, un’associazione, l’obiettivo è censire tutti i modelli e le esperienze che oggi esistono in Italia e chestanno funzionando e cercare di capire cosa c’è dentro questi modelli e cosa dovrebbe contenere un’eventuale norma checonsenta alle aziende che funzionano di continuare a farlo meglio e in sicurezza. Questo sistema, quanti ‘nemici’ ha?Penso in particolare al mondo delle banche.. Di primo acchito verrebbe da pensare che le banche siano i primi nemiciin un sistema del genere. Non è così. E’ un errore immaginare questo sistema come sostitutivo della moneta tradizionale edunque del sistema bancario. Il nostro è sistema complementare, aggiungiamo un sistema fiduciario che non toglie nulla alprecedente, piuttosto lo può accelerare. Abbinando al sistema tradizionale, un sistema creditizio fiduciario, il risultato è cheaggiungo un elemento di forza alle aziende. Mi sta dicendo che le banche sono ben disposte nei confronti di questosistema? No, non lo sono. In questo momento noi siamo visti come il ‘nulla’, perché non rappresentiamo un grandissimovolume d’affari ... ma siamo un grande esempio! Non rappresentiamo una minaccia perché abbiamo numeri molto piccolirispetto al potenziale del mercato. Non possiamo far paura, per tanto possiamo presentare il modello al sistema bancario.Quanto è stato difficile far passare questo concetto nel sistema delle imprese? Molto difficile è stato l’inizio. Si

Page 3: L'Indro - L'EuroCredito aiuta le imprese

L'Indro - L'approfondimento quotidiano indipendenteEconomia > News

EuroCredito, un aiuto alle imprese | 3

Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/eurocredito-un-aiuto-alle-imprese/L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.

Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati.

tratta di aderire a un progetto nel quale la parola d’ordine è ‘fiducia’ e oggi la ‘fiducia’ è un problema. Quello che siamoriusciti a fare fin da subito è dare dei segnali alle imprese. Abbiamo dimostrato che il sistema funziona. L’Italia ha problemidi fiducia, l’imprenditore non si fida. Però lentamente le aziende hanno capito, si sono sentite parte del sistema. Il targetideale? La micro-impresa, il professionista, l’artigiano, fino alle PMI. Nel corporate il processo decisionale è complesso, ifornitore sono strutturati a monte, le dinamiche non sono favorevoli per noi.

di Redazione