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FINANZIARE LE START UP

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Il convegno, incentrato sulle varie forme di finanziamento pubblico e privato di una START UP ( ma anche RETE d'IMPRESE oppure PMI ) si è svolto a Roma l'8 maggio scorso, a cura di AISLO ( associazione Studi sull'Organizzazione del Lavoro ). Hanno partecipato vari relatori (vedi il mio profilo Linkedin.

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FINANZIARE LE START UP

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Un'impresa di prossima costituzione ( start up ) può accedere a diverse fonti di finanziamento quali: • finanziamenti con capitale del titolare o dei soci; • finanziamenti con capitale preso a prestito; • finanziamenti con contributi pubblici.

Il Piano delle fonti di finanziamento

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Il Piano delle fonti di finanziamento

Capitale di Rischio

Il capitale di rischio può derivare, fra l’altro, da: • soci fondatori; • conoscenti; • Familiari e amici ; • Business Angels; • Venture Capital; • Crowdfunding;

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Chi sono i Business Angels? Sono ex titolari di impresa, manager in attività o in pensione, che possono offrire alle imprese in fase di start up più che uno strumento finanziario innovativo soprattutto valide competenze manageriali.

Investono il proprio patrimonio nel capitale di rischio delle Piccole e Medie Imprese (PMI), con un attivo coinvolgimento nello sviluppo delle aziende partecipate.

Business Angels

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I Business Angels sono organizzate in reti locali, conosciute come B.A.N. ( Business Angels Network). IBAN (Italian Business Angels Network) sottopone le migliori idee agli investitori accreditati che dispongono di capitali non solo in un contesto nazionale ma anche europeo, grazie alla rete EBAN (European Business Angels Network) che coordina e promuove le reti di investitori privati informali dei singoli Stati membri. Favoriscono dunque l’incontro tra la domanda di capitale (imprenditori) e l’offerta di capitale (business angel) selezionando le migliori proposte imprenditoriali.

Business Angels

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Venture Capital Il Venture Capital è l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo. I soggetti che effettuano queste operazioni sono detti Venture Capitalist. Nella maggioranza dei casi, i fondi sono investiti in aziende che per natura della attività e stadio di sviluppo non risultano finanziabili dai tradizionali intermediari finanziari (come ad esempio le banche). Il Venture Capital è una categoria del settore del private equity, che raggruppa tutte le categorie di investimenti in società non quotate su un mercato regolamentato.

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Venture Capital L'investimento di VC si caratterizza per i seguenti elementi:

•fase di sviluppo: investire in idee imprenditoriali particolarmente promettenti (seed financing) e società in start up nelle prime fasi di vita (venture financing) fin dalle fasi pre revenue,

•ambiti tecnologici: investire in aree ad alto contenuto di innovazione

•rischio: investire in società con elevato rischio operativo, ovvero non é ancora chiaro se avranno un mercato per i propri prodotti, e rischio finanziario, per cui l'investitore non sa se avrà modo di recuperare il capitale investito.

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Business Angels vs. Venture Capital

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Il crowdfunding

La Consob ha pubblicato il documento di consultazione sul nuovo regolamento, per l'accesso al pubblico risparmio da parte delle startup tramite portali on line: si tratta dell'equity crowdfunding.

Questo mira a sostenere la nascita di nuove società, o l'ampliamento di quelle esistenti. Il legislatore ha preso in considerazione solo le startup innovative. A differenza della versione "classica" del crowdfunding, che prevede il finanziamento di singoli progetti (concerti, dischi, film, documentari).

• la startup deve essere innovativa, e questa caratteristica deve essere certificata da una serie di requisiti, tra i quali che la maggioranza delle azioni o delle quote sia detenuto da persone fisiche al momento della costituzione e per i successivi 24 mesi;

• le spese in ricerca e sviluppo debbano essere uguali al 20% del maggior valore tra costo e produzione;

• la società debba avere almeno un terzo dei dipendenti in possesso del dottorato di ricerca o di laurea e debba essere titolare di un brevetto industrial.

• non distribuire dividendi per i primi 4 anni di vita

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Indirizzi www.iban.it

SEDE OPERATIVA Piazza Erculea, 11 20122 Milano C/O MBS Consulting

Tel. +39 02 87.38.73.97 Fax +39 02. 86.93.86.2 [email protected]

www.siamosoci.com SEDE OPERATIVA SiamoSoci Srl Via Cicognara, 2 20129 Milano Tel. +39 331 9721271

www.italianangels.net SEDE OPERATIVA Italian Angels for Growth Via Vivaio, 24 - 20122 - Milano Tel. +39 02 76022952 - Fax. +39 02 93664225

www.dpixel.com SEDE OPERATIVA dPixel Srl Via Filippo Turati, 38 - 20121 Milano Tel. 02 69396801

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Il Piano delle fonti di finanziamento

Capitale di debito

Il capitale di debito può derivare da: • istituti di credito; • istituzioni pubbliche.

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Il finanziamento pubblico è un’agevolazione che il legislatore, regionale, nazionale o comunitario, mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese al fine di affiancarle e sostenerle dal punto di vista economico e finanziario, attribuendo alle stesse il valore aggiunto necessario per

investire, svilupparsi e risultare competitive sul mercato

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Il Piano delle fonti di finanziamento

I finanziamenti pubblici e la finanza agevolata

L'approccio all'aiuto pubblico risulta spesso errato: è diffusa l'idea per

cui l'ente pubblico ‘regala' soldi agli aspiranti imprenditori solo per il fatto che questi decidano di avviare un'attività: non è così. Ma non è neanche vero che è inutile partecipare ai bandi tanto …… .

Il finanziamento pubblico deve essere considerato come un «valore aggiunto», subordinare l'avvio della propria attività o la realizzazione di un

investimento all'ottenimento di un contributo pubblico può infatti voler dire attendere diversi mesi, prima di poter mettere in pratica il progetto, se non addirittura non riuscire a partire mai.

La possibilità di partecipare ad una domanda di contributo

dipende infatti dall'apertura di un bando specifico e dalla

capacità di poterlo sostenere finanziariamente.

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Il Piano delle fonti di finanziamento

I finanziamenti pubblici e la finanza agevolata Le principali fonti della finanza agevolata sono: - legislazione comunitaria (Unione Europea) - legislazione nazionale (Stato, in particolare i singoli Ministeri di competenza) - legislazione regionale (Regioni) Soggetti attuatori: - Enti locali, quali Province e Comuni, - Camere di Commercio - Società pubbliche di scopo ( Sviluppo Lazio, Filas, ecc.) - Istituti Bancari.

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Il Piano delle fonti di finanziamento

Con una dotazione di 2,5 miliardi di € per il periodo 2014-2020,

il Programma COSME per la competitività delle imprese e le PMI prosegue sulla linea dell’attuale «Programma CIP».

• Migliorare l’accesso ai finanziamenti delle PMI al Venture Capital tramite canali istituzionali e finanziari;

• Migliorare l’accesso al prestito tramite intermediari finanziari;

• Agevolare l’accesso all’informazione tramite il network Enterprise Europe;

• Agevolare la Cooperazione Industriale Internazionale, per ridurre ed armonizzare i contesti normativi fra i Paesi Ue e con i loro partner commerciali;

• Promozione imprenditorialità mirata a giovani e donne;

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Il Piano delle fonti di finanziamento

Investimenti previsti nel periodo 2014 – 2020: 2,5 miliardi di € investimento 3,5 miliardi prestiti e finanziamenti Export aggiuntivi da Stati UE; 1,4 miliardi destinati agli strumenti finanziari; 1,1 miliardi finanziamento Enterprise Europe

Attesa raggiungimento obbiettivi dal 2014 – 2020:

39.000 nuove imprese all’anno; 29.500 nuovi ( salvati) posti di lavoro all’anno; 900 nuovi prodotti, servizi o processi commerciali;

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I finanziamenti pubblici nel Lazio

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BIC Lazio è una società privata a capitale pubblico il cui socio è: la Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio, Filas e Unioncamere Lazio. E’ UN INCUBATORE DI IMPRESE E’ PARTE DELL’ IBAN La missione di BIC Lazio: • Diffondere la cultura d’impresa • Canalizzare, attraverso l’imprenditorialità, tutte le risorse umane e professionali disponibili • Favorire iniziative imprenditoriali innovative • Incoraggiare la collaborazione tra imprese (reti/filiere) e tra territori • Promuovere iniziative imprenditoriali legate ai processi di sviluppo locale

BIC LAZIO

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La FILAS è l’ Agenzia dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e di innovazione del tessuto imprenditoriale della regione Lazio. Attraverso Filas la Regione vara specifici interventi tesi alla promozione dei servizi tecnologicamente avanzati all'interno delle PMI (Piccole Medie Imprese) Funge da garante della continuità del rapporto tra ricerca ed industria laziale .

FILAS

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Sviluppo Lazio gestisce l’attuazione del POR FESR Lazio 2007-2013 Gli incentivi riguardano: -investimenti per l’innovazione e l’export; - l'ampliamento o la riconversione delle attività, - la realizzazione di un nuovo stabilimento, - la ristrutturazione e l'ammodernamento di quello esistente, - l’acquisto di macchinari e software, - l’acquisizione di servizi reali e servizi per l'internazionalizzazione, - aiuti all’imprese artigiane, all'imprenditoria giovanile e femminile.

SVILUPPO LAZIO

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Bando Start Up e Spin Off Reti d'Impresa startup incentivo V.A.L.

Tipo Società Start Up Innovative e PMI con Sede nel lazio Progetti imprenditoriali mirati

alla costituzione di una Rete

Almeno 3 PMI locali ed Aggregazioni d'imprese ( ATI, ATS, Consorzi )

Almeno 3 PMI locali ed 1 Grande Impresa

Carattteristiche

Almeno 25% Capitale detenuto da Ricercatori

Almeno 3 PMI Contratto da costituire o costituito da MAX 6 mesi

Almeno 3 PMI locali già costituite in Aggregazione d'impresa anche con ATI, ATS, Consorzi da costituire

Aggregazione di Imprese ( RdI, ATI, ATS, Consorzi ) con una Capofila G.I.

Accordo Università/Privati

Maggioranza Soci Ricercatori

Laureati in discipline Scientifiche

Finanziamento 80% spese ammissibili 50% spese ammissibili vedi contributi vedi contributi

Costi Ammissibili

Investimenti Materiali: macchinari, attrezzature, hardware

Spese per investimenti materiali, immateriali e per l'acquisizione di servizi reali, finalizzate a relaizzare il progetto imprenditoriale comune

Spese per R&S industriale. Sviluppo sperimentale ad acquisizioni diritti proprietà industriale, realizzate in maniera congiunta da Val e PMI, anche in collaborazione con Organismi di Ricerca.

Investimenti Immateriali: brevetti, licenze,prestazioni specialistiche, ecc.

Spese per acquisizioni servizi reali necessari ad elaborare il programma di rete e pervenire alla stipula del Contratto

Solo PMI: acquisizione servizi reali,diritti proprietà industriale e per investimenti connessi alla Ricerca e Sviluppo

costo personale dipendente inclusi soci lavoratori, costi locazione operativa, utenze, ecc.

Manager di Rete/ 100.000,00€ Manager di Rete/ 100.000,00€ Manager di Rete/ 100.000,00€

Contributo MIN /Contributo MAX

35.000,00 € 50.000,00 € 250.000,00 € 2.000.000,00 €

100.000,00 € 200.000,00 € 50% ISCO 100% ISCO/ 10.000.000,00 €

Fin. Suppl. 50.000,00 € X 20% PMI 50% / GI 70%

Durata Totale Progetto 12 mesi 30-giu-15 30-giu-15 30-giu-15

Erogazione Suppl. 6 mesi X 2 bilanci IRAP > 10% 2 bilanci IRAP > 10%

S.A.L. 4 tranches trimestrali anticipo 50% anticipo 50% anticipo 50%

Saldo Minimo 25% finanziamento saldo 30% saldo 30% saldo 30%

Presentazione Domanda ON LINE ON LINE ON LINE ON LINE

SCADENZA 30-giu-13 30-giu-14 30-giu-14 30-giu-14

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Banca Impresa Lazio è nata per favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese della Regione. Si tratta di un sistema innovativo ed efficace che opera prestando la propria garanzia sui crediti concessi alle PMI dal sistema bancario. L’iniziativa è sostenuta dalla Regione Lazio con la collaborazione di primari Istituti Bancari: BNL, UniCredit, Intesa SanPaolo e BCC Roma. Banca Impresa Lazio si pone come ponte tra il sistema bancario e il tessuto produttivo della Regione. La sua attività si concretizza attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

1. Ampliare il numero delle imprese che hanno accesso al credito;

2. Agevolare l’accesso al credito alle PMI della Regione Lazio;

3. Essere una leva efficace delle risorse pubbliche.

Banca Impresa Lazio

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E’ l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Agisce su mandato del Governo per accrescere la competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno, e per sostenere i settori strategici per lo sviluppo. I suoi obiettivi prioritari sono: - favorire l'attrazione di investimenti esteri, - sostenere l'innovazione e la crescita del sistema produttivo, - valorizzare le potenzialità dei territori.

Invitalia

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Invitalia L'Autoimpiego sostiene la realizzazione e l'avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o persone in cerca di prima occupazione attraverso le seguenti iniziative: • Lavoro Autonomo (in forma di ditta individuale). Investimenti previsti non

superiori a € 25.823 • Microimpresa (in forma di società di persone). Investimenti previsti non superiori a

€ 129.114 • Franchising (in forma di ditta individuale o di società), da realizzare con Franchisor

accreditati con l'Agenzia. Le agevolazioni finanziarie previste riguardano: • gli investimenti (contributo a fondo perduto e mutuo agevolato) • la gestione (contributo a fondo perduto) • servizi di assistenza tecnica e gestionale. La residenza dei soci e la sede legale, operativa e amministrativa deve essere ubicata nel territorio nazionale.

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Invitalia L’Autoimprenditorialità promuove la creazione di nuove società o l’ampliamento di società già esistenti. • È rivolta

alle imprese composte in maggioranza – dei soci e dei capitali - da giovani tra i 18 e i 35 anni.

• Finanzia la produzione di beni e la fornitura di servizi in diversi settori.

• Sostiene investimenti non superiori a 2,5 milioni di euro.

• Prevede agevolazioni sotto forma di contributo a fondo perduto mutuo agevolato.

• Si applica nelle aree indicate nella Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013 e nel decreto del Ministero del Lavoro del 14 marzo 1995.

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I finanziamenti pubblici nel Lazio www.sviluppo.lazio.it www.biclazio.it www.bancaimpresalazio.it www.porfesr.lazio.it www.filas.it www.invitalia.it www.autopromozionesociale.it

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START ! La categoria delle MEDIE IMPRESE, aderisce perfettamente alla

definizione di PMI, comprende imprese che impiegano meno di 250

persone e il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro o il cui

totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.

Le PICCOLE IMPRESE sono definite come imprese che impiegano meno

di 50 persone e il cui fatturato annuo o totale di bilancio non supera i 10

milioni di euro. Le MICROIMPRESE sono definite come imprese che

impiegano meno di 10 persone e il cui fatturato annuo o totale di

bilancio non supera i 2 milioni di euro.

Le START UP fanno parte, a pieno titolo, di quest’ultima categoria di

aziende che possiamo suddividere in:

START UP

START UP INNOVATIVA

Ma in considerazione di una RETE D’IMPRESA la definizione

aderisce perfettamente a tutte e tre le categorie o ad un

mix delle tre.

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►Analisi dei fabbisogni dell’azienda

► Individuazione delle opportunità di

finanziamento pubblico, a copertura totale

e/o parziale degli investimenti che si

intendono sviluppare.

►Redazione e presentazione del dossier

►Gestione e rendicontazione dei finanziamenti attenuti

IL CORRETTO APPROCCIO

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Contesto

aziendale

Analisi

Fabbisogni

finanziari

Progetti

aziendali

FASE 1

analisi dei fabbisogni dell’azienda

Le Attività

B- Definizione natura dell'investimento (ricerca, innovazione, impianti, ecc.)

A- Localizzazione azienda e analisi contesto aziendale

C- Definizione della dimensione dell'investimento

D- Dettaglio dei vari progetti di investimento

Anamnesi delle attività del cliente allo scopo di individuarne le specificità e i possibili punti di interevento

Contesto

aziendale

Analisi

Fabbisogni

finanziari

Progetti

aziendali

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FASE 2 – “scouting”

Definite le esigenze del cliente ed individuati i fabbisogni si procede

all’individuazione delle risorse disponibili nel Territorio in cui sono

ubicate le sedi legali e/o operative dell’azienda

A- Monitoraggio dei vari siti web regionali, ministeriali ed europei

B- Individuazione dei bandi attivi che rispondano alle

esigenze/caratteristiche del cliente

C- Analisi dei bandi selezionati e rappresentazione sintetica al

cliente, con individuazione tramite diagramma SWOT

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FASE 3 – analisi del Bando specifico

Individuato il possibile bando rispondente alle esigenze del cliente

ed ottenuto l’incarico si procede all’analisi e allo sviluppo del bando

A- Studio approfondito del bando prescelto al fine di avviare un confronto con il/i referente/i dell’ente erogatore

B- Confronto con il/i referente/i per validare la metodologia dello specifico bando al fine della sua redazione attraverso incontri personalizzati e/o seminari

C- Estrapolazione e valutazione critica della griglia per

l’attribuzione dei punteggi

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FASE 4 – Redazione e presentazione

Dopo aver definito tutti gli elementi e le variabili del bando si

procede alla raccolta delle info e alla presentazione della domanda

A- Raccolta della documentazione disponibile presso l’azienda, necessaria per partecipare al bando

B- Analisi dei “titoli” in possesso dell’azienda, utili ai fini del miglioramento del punteggio in graduatoria

C- Formalizzazione del/la progetto/domanda, in ottemperanza

a quanto stabilito dal regolamento dell’Ente erogatore

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FASE 5 – Gestione e Rendicontazione

Nel caso in cui l’azienda risulti aggiudicataria del

finanziamento occorrerà prima fornire tutta la documentazione

richiesta dall’ente erogatore e successivamente seguire le

procedure previste

A- Disbrigo formalità per la conferma ed accettazione dell’ammissione ai contributi oggetto del bando

B- Progettazione ed implementazione del sistema di monitoraggio delle attività oggetto di contributo

D- Rendicontazione periodica (S.A.L.) e/o finale

C- Monitoraggio dell’erogazione dei finanziamenti