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URBANISTICAPROGETTAZIONE URBANA SOSTENIBILE
Luca MarescottiScienza urbanistica e teoria dell'urbanistica.
ETICA SCIENZA TECNICA: PER UNA TEORIA GENERALE
DOI: 10.13140/RG.2.1.2411.7363
2015-2016 2° semestre
Luca Marescotti 2 / 96
IL SENSO DELLE PAROLETHE MEANING OF WORDS
Le lezioni seguono il libro di testo:
Luca Marescotti, Urbanistica. Fondamenti e teoria.
Nelle diapositive sono riportati estratti del testo
Luca Marescotti 3 / 96
Nelle lezioni precedentiLIMITI DELLA PRASSI: TRE COSTANTI CONTRO UNA
TEORIA GENERALE
LIMITI DELLO SVILUPPO: VERSO UN PIANETA URBANO
URBANISTICA: le difficoltà di un'identità scientifica
Luca Marescotti 4 / 96
IN PARTICOLARE
Squilibri dell’urbanesimo globale
Limiti dello sviluppo, limiti dell’urbanesimo
Sviluppo, sviluppo sostenibile e impronta ecologica
URBANISTICA: le difficoltà di un'identità scientifica
Luca Marescotti 5 / 96
Elementi oggettivi
La crescente pressione antropica
Conoscere per costruire scenari … senza
disturbi conoscitivi
Incertezza nei riferimenti
Troppi elementi hanno troppe e contrastanti definizioni
Le misurazioni non sempre hanno protocolli condivisi
URBANISTICA: le difficoltà di un'identità scientifica
Luca Marescotti 6 / 96
Lo sviluppo delle metropoli è sicuro?
ESPOSIZIONE AI RISCHI DI UN NUMERO SEMPRE CRESCENTE DI PERSONE
R = f (danno * vulnerabilità * esposizione)
dove:
Esposizione= f(quantità di popolazione esposta all'evento)
Danno= f(intensità e dalla durata dell'evento)
[United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division, Risks of Exposure and Vulnerability to Natural Disasters at the City Level: A Global Overview, Technical Paper No. 2015/2]
URBANISTICAle difficoltà di un'identità scientifica aumentano i rischi
Luca Marescotti 7 / 96
URBANISTICAle difficoltà di un'identità scientifica aumentano i rischi
Luca Marescotti 8 / 96
URBANISTICAle difficoltà di un'identità scientifica aumentano i rischi
Risk of climate-related impacts results from the interaction of climate-related hazards (including hazardous events and trends) with the vulnerability and exposure of human and natural systems. Changes in both the climate system and socioeconomic processes
including adaptation and mitigation are drivers of hazards, exposure, and vulnerability.
[ICCP 2014 Working Group II of Assessment Report 5]
Luca Marescotti 9 / 96
URBANISTICAle difficoltà di un'identità scientifica aumentano i rischi
Luca Marescotti 10 / 96
PLANNING THEORY
Il quarto capitolo riguarda
“TEORIA DELL'URBANISTICA”[ovviamente teoria all'interno di una visione scientifica urbanistica]
PER UNA TEORIA DELL’URBANISTICA IN AMBITO
ECOLOGICO
Luca Marescotti 11 / 96
TEORIA DELL'URBANISTICA
Nel libro Città Tecnologie Ambiente, quarto capitolo,
si introduce la teoria dell'urbanistica in ambito ecologico da un altro punto di vista
TECNOLOGIE DI PROCESSO, TECNOLOGIE DI PRODOTTO, sottolineando l'importanza dei sistemi informativi territoriali (GIS Geographical Information Service) e del Catasto
Luca Marescotti 12 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
ETICA SCIENZA TECNICA: PER UNA TEORIA GENERALE
VERSO UN PIANETA URBANO
Luca Marescotti 13 / 96
RAFFORZARE TEORETICAMENTE L’URBANISTICA
SIGNIFICA CONOSCERE
IL PROCESSO E IL SUO CONTROLLO«amministrare l’urbanistica»?
AMMINISTRARE ovvero valutare il processo
“pianificazione-attuazione-gestione”
nella sua interezza e complessità, significa quindi possedere anche la capacità di spiegazione e controllo degli effetti indotti, e quindi anche la capacità di entrare nel merito delle questioni sociali e ambientali ben consci che queste dipendono
largamente dalle caratteristiche politiche degli Stati.
CONTIGUITÀ CON IL MONDO SOCIALE
(non sono solo opere materiali)
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 14 / 96
LA RENDITA FONDIARIA URBANA
LIVELLI ED ENTI DI PIANIFICAZIONE
URBANISITCA
ATTUAZIONE URBANISTICA E LEGISLAZIONE VIGENTE
PROBLEMI DI FORMA E DI CONTENUTO
PIANIFICAZIONE URBANISTICA
URBANISTICA: le difficoltà di un'identità scientifica
Luca Marescotti 15 / 96
RAFFORZARE TEORETICAMENTE L’URBANISTICA
SIGNIFICA CONOSCERE
IL PROCESSO E IL SUO CONTROLLO
Introducendo elementi di analisi fisica del territorio e di controllo del piano
STUDI DI SETTORE
VALUTAZIONE DI IMPATTO STRATEGICA - VALUTAZIONE DI IMPATTO DELLE OPERE
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 16 / 96
LA RISPOSTA ALLA DOMANDA SUI CONFINI TRA URBANISTICA E POLITICA PASSA ATTRAVERSO L’ETICA
riconoscimento delle reciproche autonomie
&
sensibilità verso la questione ambientale
Identificazione dei ruoli
urbanistica come scienza – urbanistica come tecnica - politica
per l’emancipazione sociale attraverso la funzione istituzionale della scuola (un termine unico per i diversi ordini scolastici comprensivo
dell’università).
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 17 / 96
RAFFORZARE TEORETICAMENTE L’URBANISTICA
SIGNIFICA CONOSCERE
IL PROCESSO E IL SUO CONTROLLO
“pianificazione-programmazione-attuazione (fasi della progettazione)-gestione (del sistema e delle singole opere)-ridefinizione e riorientamento del processo”
UN PROCESSO UNITARIO, SEQUENZIALE
CONDOTTO ATTRAVERSO UN’EFFETTIVA AUTONOMIA DISCIPLINARE
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 18 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
PER UNA VISIONE SCIENTIFICA NELL’URBANISTICA
VERSO UN PIANETA URBANO
Luca Marescotti 19 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Il termine “scienza” riguarda un certo modo di organizzare la conoscenza affinché possa essere condivisa e sottoposta a verifiche; il termine “tecnica” contiene un significato implicito che rinvia l’ambito dell’urbanistica alle pubbliche amministrazioni in quanto delegate alla produzione del territorio come processo e come prodotto (l’urbanistica, dunque, come tecnica di gestione di azioni di lunga durata); il termine “arte” rimanda ai cittadini, ma solo come fruitori di spazi pubblici; nel
richiamo all’estetica dello spazio pubblico, si allontana l’attenzione dall’abitare e dal benessere dei cittadini, e lo si focalizza sulle emozioni che una città suscita nel visitatore, così spesso male interpretate come
“bellezza”
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 20 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
SCIENZA = processo interattivo e integrato; definizione degli elementi territoriali significativi; osservazione e comprensione di trasformazioni e
relazioni tra le parti del sistema territoriale e con l’ambiente.
necessità operativa di supporto ai processi decisionali.
I dati e le informazioni devono permettere di interpretare le trasformazioni territoriali per quanto riguarda sia le relazioni interne, cioè tra le parti del sistema territoriale, sia per le relazioni esterne, o
impatti, con l’ambiente.
punto di vista scientifico = capacità di investigazione e indipendenza
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 21 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
LA POLITICA DOVRÀ ESSERE IL GARANTE DELLA SCIENZA URBANISTICA
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 22 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
SCIENZA = capacità di organizzare le conoscenze, di compiere esperimenti e misure per sottoporre di continuo ciò che si sa al vaglio
della critica.
L’osservazione richiama la descrizione delle condizioni al contorno e richiede capacità di misurare effetti diretti e indiretti
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 23 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
L’urbanistica come scienza si confronta con l’ecologia, osserva i risultati dei piani e degli impatti indotti sulla natura e sulla società dalla loro attuazione, stabilisce le relazioni fra trasformazioni del territorio
(produzione di territorio antropico) e ambiente; osserva e discute l’uso delle risorse naturali, i livelli di consumo, di rigenerazione o di
distruzione; considera gli aspetti economici e giuridici di beni pubblici limitati, delicati, degradabili, non rinnovabili, quali il territorio e
l’ambiente e, nello stesso tempo, valuta come conservarli e trasformarli per utilizzarli al meglio.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 24 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Nelle spiegazioni sull’esercizio dell’urbanistica le argomentazioni più facilmente accettate sono spesso quelle più tendenziose, fondate su luoghi comuni, intuizioni indimostrabili, valutazioni irripetibili, che
individuano sempre nella politica e nell’ingerenza dello Stato i peggiori avversari. Per raggiungere la massima efficacia in queste tesi occorre eludere la complessità degli ordinamenti sociali e dello Stato, come
hanno dimostrato i molti movimenti che hanno combattuto come nefasta la stessa prassi politica democratica, fonte di lentezza decisionale, se non di corruzione, fino a affermare, contro ogni evidenza giuridica e politica, l’inattuale rappresentazione dei rapporti tra Stato e cittadino attraverso
un bipolarismo tradizionale semplificato.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 25 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
L’urbanistica come tecnica nasce all’interno delle organizzazioni ordinamentali e delle pubbliche amministrazioni come strumento
necessario per governare attività e opere che richiedono tempi lunghi.
La tecnica è disciplinata da leggi, regolamenti e norme preparate per rafforzare l’azione delle pubbliche amministrazioni in ogni tempo e in ogni paese, anche se ovviamente con risultati istituzionali e giuridici
specifici. L’origine è antica e le prime tracce si ritrovano nelle organizzazione ordinamentali, documentate dai reperti delle prime città dell’antico oriente, dove nella struttura urbana si riconosce una volontà
di distribuzione delle funzioni urbane e nelle tavolette d’argilla la capacità di rappresentare i territori.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 26 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Negli ordinamenti democratici la tecnica urbanistica è articolata secondo competenze nei diversi livelli di governo, senza precise gerarchie, con un gravoso compito di coordinamento negli aspetti
strategici e operativi, lasciando maggior autonomia nelle tattiche. Il controllo politico appare elemento di grande rilevanza nello sforzo di
far convergere le diverse esigenze delle amministrazioni, delle imprese e dei cittadini. Negli Stati di diritto democratici, la popolazione elegge
direttamente i propri rappresentanti politici negli enti locali.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 27 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
La pubblica amministrazione in sé e per sé nell’inventare, ammodernare e utilizzare la tecnica urbanistica adempie alle finalità
per cui è stata costituita: eseguire e gestire azioni di lunga durata.
È braccio operativo dello Stato, estranea a problemi d’equità o di giustizia, aspetti di cui dovrebbe farsi carico la politica. Vi possono
essere particolari forme di Stato, senza per questo negare l’utilità della tecnica urbanistica per affrontare necessità locali di trasformazione
dell’uso del territorio, ma negli attuali Stati di diritto cambia totalmente il significato della pubblica amministrazione.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 28 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
La pubblica amministrazione in sé e per sé nell’inventare, ammodernare e utilizzare la tecnica urbanistica adempie alle finalità per cui è stata costituita: eseguire e
gestire azioni di lunga durata.
Modello giuridico tradizionale = paradigma bipolare
“lo Stato e il diritto pubblico sono dominati dal conflitto Stato-cittadino, due poli irriducibili e in contrasto tra di loro. (…) Secondo il modello tradizionale, i due poli, quello pubblico e quello privato, non sono irriducibili solo perché in conflitto, bensì anche perché retti da
regole diverse.»[Norberto Bobbio, Il futuro della democrazia, Torino, Einaudi, 1984, p.75]
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 29 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Modello giuridico tradizionale = paradigma bipolare
Il paradigma bipolare è sostanzialmente ancora presente dove è assente o dove è debole la democrazia.
Dove invece si cerca di sostanziare la democrazia e di rafforzare la centralità dei cittadini nell’indirizzare le politiche di governo, quel
paradigma bipolare perde la sua consistenza originaria tanto da vedere profonde trasformazioni negli stessi poteri e nelle funzioni degli Stati e
delle pubbliche amministrazioni.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 30 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Modello giuridico tradizionale = paradigma bipolare
Il paradigma bipolare è sostanzialmente ancora presente dove è assente o dove è debole la democrazia.
L’eletto, se vuole mantenere la figura di rappresentatività della democrazia e mantenersi in contatto con gli elettori, dovrebbe agire nel
rispetto del mandato politico,
ma come scriveva Norberto Bobbio a proposito della “rivincita degli interessi” nella democrazia così non è stato.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 31 / 96
Il paradigma bipolare è difficile da smontare
«Da questa prima trasformazione (prima nel senso che riguarda la distribuzione del potere) è derivata la seconda, relativa alla
rappresentanza. La democrazia moderna, nata come democrazia rappresentativa, in contrapposizione alla democrazia degli antichi,
avrebbe dovuto essere caratterizzata dalla rappresentanza politica, cioè da una forma di rappresentanza in cui il rappresentante essendo
chiamato a perseguire gli interessi della nazione non può essere soggetto a un mandato vincolato.
Il principio su cui si fonda il mandato politico è l’esatta antitesi di quello su cui si fonda la rappresentanza degli interessi, in cui il rappresentante, dovendo perseguire gli interessi particolari del rappresentato, è soggetto
a un mandato vincolato (…).»[Norberto Bobbio, Il futuro della democrazia, Torino, Einaudi, 1984, p.11]
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 32 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Modello giuridico tradizionale = paradigma bipolare
Il paradigma bipolare è difficile da smontare: il mandato vncolato
«Mai norma costituzionale è stata più violata del divieto di mandato imperativo. Mai principio è stato più disatteso di quello della
rappresentanza politica.»[Norberto Bobbio, Il futuro della democrazia, Torino, Einaudi, 1984, p.129]
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 33 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Bobbio colloca questo paragrafo all’interno delle promesse non mantenute della democrazia che sono riconducibili, oltre a questa, alla democrazia pluralistica e
non monistica (la sovranità popolare), alla persistenza delle oligarchie, allo spazio limitato della democrazia, alla persistenza di poteri “invisibili” e alla
carenza di educazione alla cittadinanza.
Nel concludere il paragrafo sulla rivincita degli interessi cita il modello in discussione in molti Stati europei, basato sul triangolo “Governo, rappresentanti
degli industriali e rappresentanti degli operai”, che qualifica sistema sociale neocorporativo e, dunque, «espressione tipica di rappresentanza degli interessi»
[Norberto Bobbio, Il futuro della democrazia, Torino, Einaudi, 1984]
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 34 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
DAL PUNTO DI VISTA DELL’URBANISTICA
si può pertanto comprendere perché mandato politico, conflitto di interessi, sovrapposizioni e confusione dei ruoli tecnici e politici si possano alimentare
reciprocamente attraverso una visione riduzionistica.
In questa dimensione sospesa tra la tecnica e la politica si manovrano le possibilità e le responsabilità di sfumare contraddizioni, di celare incongruenze
tra obiettivi e priorità d’interessi generali e d’interessi particolari, tra realtà operativa e manipolazione del consenso. Nell’ambiguità si danno maggiori spazi
operativi alla discrezionalità, spesso violando la democrazia e gli interessi generali.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 35 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
L’urbanistica come arte riguarda il rapporto con i cittadini: è il messaggio più evidente e politicamente sfruttabile.
I cittadini fruiscono e vivono negli spazi urbani, visitano le città come esperienze multisensoriali, non solo estetiche.
Dalla soddisfazione si forma il consenso di cui si alimentano i politici e il consenso non è estraneo all’identità, alla “sacralità” dei luoghi e alla
magnificenza civile.
Il consenso si gioca sul piano dell’immagine, della comunicazione e dei concorsi per disegnare gli spazi urbani. Lo spazio urbano è il risultato di
progetti architettonici, anzi la sua percezione è subordinata alla percezione diretta e dominante dell’architettura.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 36 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
La costruzione della città pare allora appartenere non più all’opera
delle pubbliche amministrazioni, ma alla progettualità degli architetti.
LA GRANDE BELLEZZA?
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 37 / 96
SCIENZA, TECNICA, ARTE
SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
DA ARTE E TECNICA A SCIENZA
il nucleo centrale attorno a cui organizzare la conoscenza si forma dalla compenetrazione di ambiente, territorio, città e popolazione.
Da questo nucleo ha origine una nuova conoscenza che plasma tecniche e tecnologie appropriate per organizzare le attività umane.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 38 / 96
SCIENZA & SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
Una teoria dell’urbanistica in ambito ecologico deve essere messa in grado di ricostruire un quadro unitario degli strumenti urbanistici e delle opere pubbliche allo scopo di formulare piani integrati, cioè redatti per rispondere unitariamente all’organizzazione territoriale e agli aspetti
ambientali. Un piano integrato è prodotto attraverso un modello conoscitivo generale in grado di contenere gli altri modelli particolari o
settoriali, come quelli basati sulla valutazione economica o sulla valutazione sociale.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 39 / 96
SCIENZA & SIGNIFICATI E CONSEGUENZE OPERATIVE
L’ECOLOGIA NON È ESTRANEA AL PIANIFICARE, NON È UNA SEMPLICE OPZIONE NELLA PIANIFICAZIONE LOCALE
La convinzione che le risorse territoriali e ambientali, pur limitate, siano sempre sufficienti per compensare gli impatti di singole opere si fonda
sulla difficoltà di certezze quantitative, spesso accomunate ad una certezza scientifica.
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 40 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
CINQUE POSTULATI PER L’URBANISTICA
primato della politica,autonomia della scienza,
unità del territorio e dell’ambiente, unità dell’uso del suolo e delle opere pubbliche,
consapevolezza dei limiti delle risorse
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 41 / 96
PRIMO POSTULATO: PRIMATO DELLA POLITICA NELL’ORGANIZZAZIONE SOCIALE
Il primato della politica si sviluppa nella definizione delle strategie e delle linee di intervento, non prevarica la scienza e la tecnica, ma assume ruoli di garante dell’autonomia scientifica dell’urbanistica e di promotore
di adeguamenti del diritto pubblico e privato, cioè delle regole di governo delle trasformazioni territoriali e sociali. L’estensione degli
effetti indotti sull’ambiente fanno ritenere che sia un compito contestuale della politica la formulazione a livello internazionale di principi di
salvaguardia del territorio e dell’ambiente e a livello nazionale l’implementazione dei principi in termini istituzionali e operativi, come a dire in leggi, deleghe, regole, norme, accordi, accompagnate da attività
educative e di formazione professionale.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 42 / 96
SECONDO POSTULATO: L’AUTONOMIA SCIENTIFICA DELL’URBANISTICA
Per esprimere correttamente e pienamente le potenzialità di emancipazione nei confronti di istanze di giustizia e di equità e di
riflessione critica sul significato dell’agire nell’ambiente.
La difficoltà dell’osservazione della natura e del governo degli impatti è implicita non tanto nella sovrapposizione di identità osservatore-
osservato, quanto nella forza degli interessi particolari contro gli interessi generali. Poiché per natura si intende l’organizzazione delle attività
umane sul territorio, nella sua dimensione sociale e non solo fisica, la riflessione critica non ha regole stabili, è etica, condizione necessaria e
primaria per produrre dall’osservazione prerequisiti e ipotesi.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 43 / 96
L’autonomia si sostanzia nell’indipendenza dai mandati professionali emessi della pubblica amministrazione. L’autonomia scientifica permette
non solo la costruzione di teorie generali sull’uso del suolo e sugli impatti ambientali e sociali delle trasformazioni, ma anche
l’individuazione degli elementi utili per il controllo e per la valutazione.
L’autonomia scientifica è interdisciplinarità sia nell’interscambio di dati, informazioni e conoscenze, sia nella condivisione di metodi e di
strumenti di misura.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 44 / 96
TERZO POSTULATO: L’INSIEME DELLE TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
L’universo della disciplina da manipolare con la pianificazione è l’intera organizzazione territoriale, compresi gli effetti indotti nell’ambiente. Lo scopo consiste nell’orientamento della progettazione verso approcci integrati, capaci di comprendere il contesto culturale e ambientale e di predisporre appropriate opere di mitigazione e di compensazione: in
questo modo si afferma l’estensione del metodo scientifico al territorio nell’integrità e nella complessità dei suoi valori.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 45 / 96
A fronte delle tendenze involutive e riduzionistiche, di cui non è in discussione tanto la correttezza quanto la frammentarietà e l’incapacità
di una visione simultanea delle relazioni che legano i diversi aspetti dell’organizzazione territoriale, si propone uno sviluppo teorico unitario
e generale. In tal senso -e in opposizione alle costanti riduzionistiche (riduzionismo scientifico, dimensione locale del piano urbanistico, egemonia degli interessi privati nelle trasformazioni territoriali)- si
afferma la necessità di porre innanzitutto l’osservazione dell’organizzazione territoriale in relazione all’ambiente secondo l’approccio originario di ecologia. Dunque, non tanto gli impatti dell’individuo o del singolo episodio urbanistico, quanto quelli
dell’intera organizzazione territoriale.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 46 / 96
QUARTO POSTULATO: UNITÀ DEL PROCESSO “PIANIFICAZIONE-PROGETTAZIONE-REALIZZAZIONE-
MANUTENZIONE”
L’unità disciplinare dell’urbanistica, delle opere pubbliche e della programmazione economica, non solo dunque come coordinamento tra
settori della pubblica amministrazione, ma come sostanziale armonizzazione dell’insieme delle trasformazioni territoriali. La
pianificazione ha bisogno di disporre di una corretta previsione tecnica ed economica delle infrastrutture e degli altri interventi pubblici, da
inquadrare con le risorse private che si renderanno disponibili, sciogliendo contraddizioni e conflittualità tra ciò che fattibile e ciò che è
desiderabile.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 47 / 96
QUINTO POSTULATO: L'INTEREZZA DEL SISTEMA ARIA-ACQUA-SUOLO OVVERO L'AMBIENTE ORIGINARIO
in cui e su cui opera l’urbanistica
Limitato, delicato, facilmente degradabile, non-rinnovabile
Tale postulato deriva direttamente da un’altra disciplina, l’ecologia, ove è ampiamente dimostrata la delicatezza del sistema aria-acqua-suolo. La
conoscenza ecologica comporta che, indipendentemente da qualsiasi dimostrazione scientifica degli impatti urbanistici sull’ambiente, si deve
impostare tutto il processo di organizzazione del territorio “pianificazione-programmazione-progettazione-esecuzione-
manutenzione” come procedura normale e non come opzione culturale, una prassi quindi da applicare sempre e non limitatamente ad alcune aree
o ad alcuni progetti, ove si concentrano interessi particolari.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 48 / 96
Il contributo integrato di questi postulati (ce ne sono altri?) avvia lo sviluppo scientifico della disciplina, attraverso ipotesi generali e derivate
e attraverso teorie pubblicamente falsificabili.
Queste sono le condizioni necessarie e sufficienti per predisporre tecnologie di processo e di prodotto, utili e appropriate per controllare i processi e, quindi, atte a garantire rispettivamente l’orientamento degli investimenti di risorse economiche e sociali e il conseguimento degli
obiettivi dichiarati.
Su queste basi la teoria si legherà al piano dell’osservazione e il processo teorico si manterrà connesso ai processi territoriali e
ambientali, per dare senso “concreto e scientifico” al governo del territorio e alle politiche territoriali.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 49 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
STATO, CITTADINI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 50 / 96
L’URBANISTICA È CONDIZIONATA DAL MODO DI INTENDERE I RAPPORTI TRA LA CITTÀ E LO
STATO, TRA I CITTADINI E LO STATO.…
nello stesso modo in cui l'urbanistica condiziona questi rapporti
...
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 51 / 96
ATTUALITÀ DEL PARADIGMA DELLA CONTRAPPOSIZIONE
Se storicamente l’autonomia locale difendeva dal potere centrale le comunità, nell’attualità il paradigma storico della contrapposizione
Stato-cittadino negli Stati di diritto democratici non è più vero e, in ogni modo, in altri paesi non può essere applicato automaticamente, essendo
mutate le condizioni generali della politica.
TUTTAVIA, ...
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 52 / 96
TUTTAVIA, ...
Nella letteratura specialistica: compaiono strutture concettuali sufficientemente condivise (quindi forti) e comparazioni di serie storiche
e geografiche, sufficienti per interpretare scientificamente ciò che accade e per predisporre piani adeguati con sufficienti opere di
mitigazione e di compensazione?
Vi sono teorie generali sufficientemente condivise (quindi forti), utili a interpretare lo sviluppo urbano o il rapporto tra urbanesimo e ambiente
in termini politicamente accettabili da una maggioranza? a attivare comunicazioni capaci di raccogliere un consenso ampio? a sviluppare
progetti forti con soluzioni stabili nel tempo e/o in luoghi diversi?
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 53 / 96
TUTTAVIA, ...
L’urbanistica influenza la formazione del bilancio locale, non solo amministrativo, ma nella sua complessità economica, sociale e
ambientale.
… e il piano locale … è responsabile della distribuzione squilibrata delle risorse e la concorrenza della domanda locale di risorse, il suo effetto
tracima oltre l’ambito locale, cumulando i singoli effetti, fino a interessare lo Stato e gli ambiti sovrastatali.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 54 / 96
TUTTAVIA, ...
L’urbanesimo mondiale e l’indisponibilità di adeguate risorse mondiali mette in conflitto le nazioni; per intervenire sulla bassa qualità urbana delle città del terzo mondo, sulla carenza di abitazioni, sulla violenza
urbana occorrono politiche urbane e territoriali lungimiranti e robuste e, soprattutto, internazionali, non come piano di aiuti, ma come scelte
globalmente sostenibili.
[ricordate il modello Friuli 1976? e mettetelo a confronto con il modello dell'Aquila 2009 con la Protezione civile guidata da Bertolaso]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 55 / 96
TUTTAVIA, ...
I punti di riferimento convenzionali, consolidati dalla prassi degli strumenti urbanistici generali e attuativi e dei processi gestionali, non possono essere ammodernati senza affrontare i concetti e i fondamenti
stessi della disciplina e dell’azione politica, che attraverso le conoscenze ambientali sono stati messi radicalmente in discussione.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 56 / 96
TUTTAVIA,
bisogna affrontare concetti e fondamenti della disciplina e dell’azione politica,...
Per il futuro del territorio occorre chiarire l’importanza della pianificazione e della partecipazione rispetto alle altre possibilità di
intervento sull’organizzazione delle attività umane sul territorio
occorre pensare alla fattibilità, affinché insediamenti, opere pubbliche e servizi, creino effettivamente quelle condizioni generali finalizzate a:
● essere contemporaneamente contesti comunicativi, opere d’arte e gusci produttivi, ● ammodernare l’ambiente entro cui si formano e si riproducono innovazioni, beni
materiali e beni immateriali, valori di libertà, equità e solidarietà.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 57 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
STATO, CITTADINI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALEFUNZIONI DELLO STATO, PUBBLICI POTERI E SERVIZI
PUBBLICI
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 58 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
Le singole parti non possono non essere lette che nel loro contesto politico storico e geografico, tanti sono i significati che i
diversi termini assumono.● Il termine “Stato” richiama l’organizzazione politica di un paese e, prima ancora
che le sue relazioni con gli altri paesi, i confini della sua autonomia normativa ed economica.
● Il termine “pubblica amministrazione” richiama l’apparato esecutivo dello Stato, composto dagli uffici centrali e da quelli decentrati, un apparato non esclusivo e non isolato, poiché le Autonomie Locali sono pubbliche amministrazioni e altre pubbliche amministrazioni operano nell’organizzazione sociale, una complessa articolazione regolata attraverso il diritto pubblico e il diritto privato, secondo dinamiche attivate contestualmente alle mutazioni dei rapporti “Stato-cittadino”.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 59 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
A queste corrispondeva un susseguirsi di attribuzioni di specifiche funzioni allo Stato, a partire da quelle classiche individuate da Colbert nel 1669, periodo
fondamentale per la stessa urbanistica, con la contrapposizione tra la Parigi di Colbert e la Versailles di Luigi XIV:
● lo Stato pedagogo, ● lo Stato interventista, poi severamente criticato per una presunta ingerenza eccessiva, ● fino allo Stato regolatore.
L’attribuzione di queste e altre funzioni allo Stato, come quella di organizzatore del progresso o quella di orologiaio rispecchia le trasformazioni del paradigma
tradizionale, bipolare e conflittuale, Stato-cittadino, in cui i due poli erano fondati sulla separazione tra lo Stato-apparato e la Comunità-cittadini, retti da principi
diversi e caratterizzanti il diritto pubblico e il diritto privato.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 60 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
«perché per l’uno, quello pubblico, il diritto svolge una funzione positiva di direzione e di comando, mentre per l’altro, quello privato, il diritto
pone solo un confine esterno.
Al primo tutto è vietato, salvo ciò che espressamente consentito; al secondo tutto è consentito, salvo ciò che espressamente vietato»
[Sabino Cassese, La crisi dello Stato, Laterza, Bari, 2002, p. 75.]
URBANISTICA: rafforzare i processi della pianificazione
Luca Marescotti 61 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
Se nel passato sono apparsi frequentemente gli effetti negativi di una cattiva traduzione di Welfare State, inteso come assistenziale o clientelare, nelle
condizioni attuali occorre riferirsi a quegli aspetti sostanziali per cui si giunse alle prime definizioni di “Stato del benessere sociale”, all’esigenza sostenuta da una parte politica di politiche redistributive. Occorre reinterpretare nella sostanza che cosa deve ora significare il Wohlfahrtsstaat, quel benessere
dei cittadini che nell’Ottocento si riteneva dover essere compito dello Stato.
L’analisi del tema degli squilibri, delle esigenze sociali, del rapporto tra risorse e consumi, delle nuove forme e potenzialità degli ordinamenti statali deve
essere indirizzato a ridefinire compiti e funzioni degli ordinamenti sovrastatali e statali, con tempestivi adattamenti e ammodernamenti.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 62 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
Con l’espandersi delle attività amministrative sono emerse altre caratteristiche
operative derivate dall’allocazione di risorse limitate e dunque dalla rilevanza politica delle scelte di distribuzione o redistribuzione delle risorse, derivate
dall’estensione dei riferimenti al diritto privato nelle pubbliche amministrazioni e infine nell’individuazione di una relazione tripolare e non più bipolare
nell’erogazione dei servizi: ● AUTORITÀ DI REGOLAZIONE, ● SOGGETTI EROGATORI DI SERVIZI ● UTENTI.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 63 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
In queste funzioni dell’organizzazione del territorio e dell’urbanistica, è possibile cogliere dimensioni assai diverse da quanto si parla usualmente e da quanto i dibattiti disciplinari interni fanno intendere. «Sfera pubblica» e
«arena pubblica» sono i termini utilizzati per descrivere un nuovo paradigma fondato su rapporti complessi e dinamici tra Stato e cittadino.
Questi termini non solo derivano dalla riunificazione del diritto pubblico e del diritto privato, se così si può dire, attraverso l’assimilazione da parte del
pubblico di modi d’agire simili a quelli privati, ma comprendono anche trasformazioni in atto, che maturano dall’interazione tra il piano normativo, il
piano delle applicazioni delle norme (la procedura amministrativa) e il comune modo di intendere (la “vulgata”).
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 64 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
Per quanto riguarda il secondo aspetto, Cassese studia il mutamento dei comportamenti dei pubblici poteri, fondati su contratti di scambio, su conferenze dei servizi, su quella varietà di discipline degli accordi,
che hanno portato verso un processo di
«“mercatizzazione” dei poteri pubblici»
«interessi pubblici, collettivi e privati si compongono variamente, convergendo o divergendo in relazione alle posizioni di forza
contrattuale, alle contropartite offerte. Gli interessi pubblici non sono necessariamente prevalenti, potendo soccombere».
[Sabino Cassese, La crisi dello Stato, Laterza, Bari, 2002, p. 99.]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 65 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
«In conclusione, Stato e mercato, pubblico e privato, là dove venivano considerati mondi separati e in opposizione, si presentano come
interpenetrantesi.
Lo Stato universo chiuso di soggetti, mentre il mercato universo aperto.
Lo Stato come aggregato di soggetti con posizioni assegnate secondo un ordine tendenzialmente gerarchico, mentre sul mercato gli operatori assumono posizioni variabili, in un ordine tendenzialmente paritario.
Lo Stato sistema nel quale prevalgono azioni del tipo “command and control”, mentre sul mercato dominano relazioni di tipo negoziale. ...»
[Sabino Cassese, La crisi dello Stato, Laterza, Bari, 2002, p. 134-135.]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 66 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
«... Lo Stato assume e cura interessi generali e preordinati, mentre sul mercato si muovono interessi particolari, del cui conflitto-concorrenza
discende l’ottimo-risultato. I due modelli appaiono meno distanti. Si prestano parti reciprocamente.
I nuovi paradigmi dello Stato pongono in discussione tutte le nozioni, i temi e i problemi classici del diritto pubblico, della natura del potere pubblico e del
suo agire legale-razionale, mosso dall’alto (dalla legge), al posto riservato alla legge e alle sue implicazioni (legalità e tipicità), alle relazioni pubblico-privato. E richiedono altresì, un cambiamento dell’atteggiamento scientifico rispetto al
diritto, perché la “dottrina” giuridica non può tenere fermi i propri codici di riferimento con un cambiamento tanto radicale del suo oggetto.»
[Sabino Cassese, La crisi dello Stato, Laterza, Bari, 2002, p. 134-135.]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 67 / 96
Funzioni dello Stato, pubblici poteri e servizi pubblici
I riferimenti all’urbanistica non sono così indiretti come potrebbe apparire ad una prima lettura, magari impigrita da abitudini operative; basterà infatti citare
a livello nazionale l’importanza delle conferenze dei servizi, invocate per semplificare o accelerare le procedure soprattutto in campo urbanistico.
Le difficoltà della governance sono manifeste per l’uso prevalente che tende a trasformarle in uno spazio dell’arena pubblica, in cui i comportamenti di tutti i
soggetti paiono dettati da interessi particolari più che da esigenze condivise di pianificazione e di programmazione, cioè da un interesse generale.
ESEMPI: ritardi nel recepimento delle direttive europee, produzione legislativa incessante, continua revisione (con modificazioni e integrazioni) delle leggi di settore nazionali e regionali, le leggi finanziarie fatte di eterogenee collazioni
di interessi particolari, ...
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 68 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
STATO, CITTADINI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALEFUNZIONI DELLO STATO, PUBBLICI POTERI E SERVIZI
PUBBLICIPUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (UN MONDO COMPLESSO) E
TERRITORIO
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 69 / 96
Pubbliche amministrazioni (un mondo complesso) e territorio
COMPLESSITÀ DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ● autorità amministrative internazionali (per esempio l’ONU)● amministrazioni superstatali non fatte di Stati (per esempio l’UNESCO)● amministrazioni comunitarie (per esempio la CEE e l’UE)● enti esponenziali di gruppi territoriali (per esempio borghi, contee, comuni,
province, cantoni, regioni, stati regionali)● partiti politici● associazioni professionali sindacali o non sindacali
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 70 / 96
Pubbliche amministrazioni (un mondo complesso) e territorio
Agli inizi del 900 Max Weber osservava che
«gli ordinamenti giuridici territoriali generali si possono qualificare come Stati, allorché si muniscono di un corpo permanente di personale professionale
(burocrati).»
In particolare, per un discorso sull’urbanistica: tra i compiti dello Stato l’erogazione di servizi, secondo i principi teorici nel XVIII secolo
«in Europa continentale prevale e poi diviene assoluto il convincimento che lo Stato può e deve occuparsi di ogni cosa che giovi al benessere dei cittadini:
donde il nome di Stato del benessere” (Wohlfahrtsstaat).»
[Giannini Massimo Severo, Il pubblico potere. Stati e amministrazioni pubbliche,
Il Mulino, Bologna, 2001 (1986-1988)..]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 71 / 96
Pubbliche amministrazioni (un mondo complesso) e territorio
Il discorso interessa l’urbanistica e le opere pubbliche perché riporta l’attenzione sul concetto di “servizio”, altro termine essenziale nell’urbanistica e nelle funzioni dello Stato o in quelle delle autonomie locali, poiché nella seconda metà dell’Ottocento la
distinzione tra funzioni pubbliche dello Stato e servizi pubblici, prevalentemente erogati delle amministrazioni locali, divenne sfumata con la statizzazione delle poste, delle
ferrovie e dell’istruzione. Da allora divenne dominante l’interpretazione che la gestione dei servizi pubblici fosse uno dei principali compiti delle amministrazioni dello Stato e
degli enti territoriali, tanto che con questo termine si qualificò il “servizio postale”.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 72 / 96
Pubbliche amministrazioni (un mondo complesso) e territorio
Se “funzione” implicava nella tradizione giuridica un’attività autoritativa o un potere sovrano, il “servizio pubblico” nell’accezione tradizionale dello Stato deve essere interpretato nel significato dei due singoli termini, dove il primo
termine “servizio” evidentemente non può essere riferito a tutte le attività non autoritative e il secondo “pubblico”, come in opere pubbliche e in lavori
pubblici, qualifica l’assunzione da parte del pubblico potere di attività non autoritative.
Questi sono nei fatti i principi essenziali per intendere correttamente il tema del “servizio pubblico”.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 73 / 96
Pubbliche amministrazioni (un mondo complesso) e territorio
Queste considerazioni aprono quattro argomenti sulle pubbliche amministrazioni:
il primo riguarda la definizione di servizio, e questo si lega alle politiche redistributive, all’offerta di pari opportunità, agli standard territoriali;
il secondo riguarda la definizione di interesse generale sulla base non di interessi i cui impatti possono riverberarsi su tutta la società, ma sulla base
dell’ecologia e delle criticità ambientali;
il terzo sulle attività delle pubbliche amministrazioni, dirette alla gestione di servizi pubblici, oppure su quelle di direzione e di controllo, dunque di
“regolazione”, di attività costituenti servizi pubblici oggettivi;
il quarto sulla partecipazione e sulla democrazia.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 74 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
STATO, CITTADINI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALEFUNZIONI DELLO STATO, PUBBLICI POTERI E SERVIZI
PUBBLICIPUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (UN MONDO COMPLESSO) E
TERRITORIODEMOCRAZIA, PLURALISMO E PARTECIPAZIONE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 75 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
La pertinenza della democrazia all’urbanistica si dimostra con tre argomentazioni
1) all’origine dei conflitti sta il dominio delle risorse naturali (o territoriali), limitate e non rinnovabili
2) la protezione dell’ambiente presuppone scelte condivise: non si potrà salvare l’ambiente se le politiche ambientali non saranno accettate da tutti (dalla maggioranza).
3) il diritto di proprietà si riferisce in parte alla costituzione economica e in parte al territorio e all’ambiente: il criterio di guida all’uso del suolo deriva dal suo essere bene pubblico.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 76 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
I valori della città
tolleranza, non violenza, rinnovamento sociale e fratellanza
Ricordate?
Liberté Égalité Fraternité
Libertà Uguaglianza Fratellanza
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 77 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
I valori del suolo e il controllo della rendita
1) l’edificabilità di un suolo in termini di destinazione d’uso e di modalità di intervento nelle democrazie rappresentative compete a un’autorità pubblica
che agisce nel nome e per conto di una comunità territoriale e come portatrice di interessi pubblici generali: una volta eletti, si governa in nome
di tutti i cittadini
2) sia che le competenze urbanistiche siano esercitate all’interno di leggi generali o all’interno di regole locali, occorre dotarsi di strumenti per ridurre posizioni eccessivamente dominanti dei valori economici della proprietà del
suolo
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 78 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
I valori del suolo e il controllo della rendita
3) quanto più si riconosce che l’uso del territorio, la sua trasformazione per l’edificazione assieme alla gestione del costruito sono centrali nei processi economici, tanto più i poteri pubblici devono operare per la redistribuzione
territoriale delle risorse, in modo da integrare obiettivi sociali, obiettivi ambientali e obiettivi economici, così affermando la funzione positiva
dell’urbanistica a tutte le scale.
4) tutto questo dimostra quanto la libertà di accesso al territorio e alla casa degli individui, diritto riconosciuto a livello internazionale, dipenda da scelte
urbanistiche e da potenzialità dell’urbanistica, esercitabili per orientare il mercato dei suoli, per influenzarne i prezzi, per regolare le modalità d’uso e
di trasformazione.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 79 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
le minacce alla democrazia● nessuna regola può offrire garanzie, senza continue attività di controllo
● nessuna persona senza regole può essere una risposta accettabile● troppe difficoltà e debolezze dei processi decisionali, incontrollabili e
incontenibili● “la democrazia è un freno!” dicono i teorici dell'arretramento dello Stato per
l'avanzamento dal liberalismo e dal capitalismo (liberalismo=capitalismo?)
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 80 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazionela fiducia nelle forze della democrazia
Queste sono le motivazioni per cui alle capacità individuali e al carisma si deve dunque anteporre il diritto
«Personalmente, non ho dubbi sulla risposta a queste domande. E proprio perché non ho dubbi, posso concludere tranquillamente che la democrazia è il
governo delle leggi per eccellenza. Nel momento stesso in cui un regime democratico perde di vista questo suo principio ispiratore, si rovescia
rapidamente nel suo contrario, in una delle tante forme di governo autocratico, di cui sono piene le narrazioni degli storici e le riflessioni degli
scrittori politici.»
[Norberto Bobbio, Il futuro della democrazia, Torino, Einaudi, 1984 (1978-1983), p.170, nel saggio intitolato “Governo degli uomini o governo delle leggi?”]
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 81 / 96
Democrazia, pluralismo e partecipazione
la fiducia nelle forze della democrazia
Non possono e non devono passare altri decenni invano.
L’ambiente come bene pubblico deve essere il principio fondamentale cui far riferimento nel diritto internazionale e nazionale e per impostare una
dimensione teorica generale dell’urbanistica.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 82 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
PARTECIPAZIONE E URBANISTICA
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 83 / 96
Partecipazione e urbanistica
L’USO DEL TERRITORIO APPARTIENE ALLA POLITICA.
LE MODALITÀ DI REDIGERE E ATTUARE I PIANI, DI DISTRIBUIRE SERVIZI E INFRASTRUTTURE DIPENDONO DALL’AGIRE
URBANISTICO E COINVOLGONO TUTTA LA POPOLAZIONE.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 84 / 96
Partecipazione e urbanistica
LOTTE SOCIALI IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI & REPRESSIONE
Basterà ricordare due esempi di insurrezioni cittadine: la Comune di Parigi del 1871, quando si diede vita ad un governo rivoluzionario in risposta alla
sconfitta di Napoleone III nella guerra franco-prussiana, a cui seguì una violenta repressione che segnò il passaggio dalla monarchia alla prima
repubblica presidenziale, e la rivolta di Milano contro la carestia e gli aumenti del prezzo del pane, nota come la Protesta dello stomaco, che il generale
Bava Beccaris nel 1898 bloccò con i cannoni.
COMAND & CONTROL
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 85 / 96
Partecipazione e urbanisticaPARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E
DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Le lotte sociali si sono formate e scomposte di continuo, non sempre appartengono alla storia, spesso senza reciproche memorie, senza identità, a
meno che non fossero sostenute da movimenti politici.
Rinchiuse in visioni locali, senza strategie, non incisero nell’urbanistica, né ridussero squilibri e segregazioni sociali nel breve termine. Tuttavia, come le lotte contadine e la questione agraria, costituirono la base delle inchieste e
delle indagini sulla rendita fondiaria agricola e sullo sfruttamento sociale, così le lotte urbane assieme alla questione igienica indirizzarono gli studi sulla città verso la rendita urbana e successivamente, un secolo dopo, verso approcci di pianificazione partecipata o advocacy planning come Paul Davidoff la definì
già nel 1965. Un richiamo a processi negoziali.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 86 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Un primo livello di partecipazione consiste nella trasparenza e nella comunicazione. Nell’urbanistica del Novecento è d’obbligo citare ancora una volta il piano di Washington del 1901, non tanto per i contenuti, quanto per la
procedura partecipativa fondata sull’illustrazione del piano ai quartieri, aspetto colto come essenziale ed innovativo da Albert Erich Brinckmann.
VEDI il processo di approvazione del piano in Italia: adozione, osservazioni controdeduzioni, approvazione.
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 87 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Il secondo livello di partecipazione sta nelle procedure. Maturazione della democrazia, controllo dell’opinione pubblica, cambiamenti delle regole dello
Stato.
Si può ricordare ancora lo spunto offerto da Platone sulla democrazia, quando nel confronto con le tesi di Protagora sull’insegnamento dell’amministrazione
della città, sosteneva la libera partecipazione all’assemblea sulla pubblica amministrazione, in quanto la pubblica amministrazione riguarda “tutti”
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 88 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Sostanziale differenza ● ricerca del consenso dopo la scelta delle strategie urbanistiche
● partecipazione diretta durante i processi di formazione delle scelte
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 89 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Il terzo livello di partecipazione è caratterizzato dallo Stato del Benessere e dall’estensione delle sperimentazioni in forme istituzionali generalizzate di
decentramento amministrativo.
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 90 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
Un incentivo a sviluppare anche il rapporto tra eletti e elettori è fornito dalla Risoluzione 79 del 1999 del Congresso dei poteri locali e regionali del
Consiglio d’Europa riguardante l’integrità politica degli eletti nelle amministrative e che operano in regioni, province e comuni. La Risoluzione 79 è alla base della dichiarazione adottata il 1 aprile 2004 dalla Conferenza
sull’etica nel settore pubblico.
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 91 / 96
Partecipazione e urbanistica
PARTECIPAZIONE IN RISPOSTA ALLA VIOLENZA DELLA POVERTÀ E DELLE DIFFERENZE SOCIALI
In tale dichiarazione nel punto 2 si indica che il comportamento degli eletti deve rispondere ai principi di obiettività, integrità, responsabilità,
disponibilità, onestà, sottomissione all’interesse pubblico e adesione alle norme etiche della vita pubblica. Inoltre, si raccomanda la diffusione di
un Manuale delle buone pratiche per l’etica pubblica a livello locale. A sostegno della Risoluzione 79 del Consiglio d’Europa, si osservi che lo stesso
Testo Unico per gli Enti Locali del 2000 nell’articolo 78 esplicita regole analoghe, non strettamente giuridiche, per il comportamento degli
amministratori.
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 92 / 96
Partecipazione e urbanistica
TRE PRINCIPI DELLA DICHIARAZIONE 79/1999 Consiglio d’Europa
(A) in democrazia gli eletti rappresentano tutta la popolazione e non solo quella parte che l’ha eletta
(B) in tutti i settori economici esistono disposizioni legislative accompagnate da codici di comportamento per garantire la correttezza nei rapporti con i
clienti
(C) I cittadini e i mezzi di comunicazione hanno il diritto e il dovere di esercitare il controllo delle azioni e delle decisioni degli organi di governo.
Per garantire corretti rapporti tra Stato e cittadino, si richiede una maggiore istruzione e formazione professionale.
PROCESSO DECISIONALE NEGOZIALE
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 93 / 96
Partecipazione e urbanistica
La Carta dei Servizi ha finalità di trasparenza su tre temi correlati:(a) informazioni corrette e aggiornate sui servizi offerti,(b) controllo continuo della loro qualità,(c) impegno nel comportamento corretto degli eletti nella pubblica amministrazione.La carta dei servizi si pone l'obiettivo di offrire una panoramica integrata dei servizi offerti a livello territoriale, in altri Comuni, nella Provincia e nella Regione.La carta dei servizi dovrà riguardare la gestione patrimoniale, la gestione ambientale e territoriale, la gestione dei servizi e le relazioni con altri enti di governo del territorio.1. Gestione delle risorse patrimoniali;2. Gestione delle risorse ambientali e territoriali;3. Gestione dei servizi;4. Relazioni con altri enti.
La carta dei servizi integrata con il controllo della qualità opera sulla misurazione della qualità (percepita e erogata) è strumento fondamentale per
intervenire sul piano programmatico e migliorare la qualità dei servizi, della vita e dell'ambiente.
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 94 / 96
RIFERIMENTIConférence sur l’éthique dans le secteur public, Déclaration sur l’éthique publique des collectivités régionales et locales, adottata a: Noordwijkerhout, Pays-Bas, 1 aprile 2004.
Direttiva del Consiglio dei Ministri, "Principi sull'erogazione dei servizi pubblici",27 gennaio 1994.
Norme EN, tra cui: ISO 9001:2001.
Legge 273, "Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell'efficienza nelle pubbliche amministrazioni".
Congrès des pouvoirs locaux et régionaux du Conseil de l'Europe / Ville de Rome "Code de conduite européen relatif à l'intégrité politique des élus locaux et régionaux", Conferenza, 24/02/2004, Roma (allo scopo di presentare a un largo pubblico di eletti
regionali e locali il Codice adottato dal Congresso nel 1999).
VERSO UNA TEORIA DELL'URBANISTICA
Luca Marescotti 95 / 96
IMPARARE L'URBANISTICA COME SCIENZA
QUATTRO DOMANDE
QUALI SONO I RAPPORTI TRA STATO E CITTADINO?
QUAL È IL RUOLO DEL PIANO URBANISTICO?
CHE COSA È LO STATO DEL BENESSERE (Welfare State, Wohlfahrtsstaat)?
CHE COSA SONO I SERVIZI PUBBLICI?
Luca Marescotti 96 / 96
NUOVI ORIZZONTI DELL'URBANISTICA?
DON'T FORGETWe live in complex social-ecological systems
VERSO UN PIANETA URBANO