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Xxxxxx xxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxx XXXXXxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx 18 marzo 2011 Potrebbe dirmi dove, come e quando è nata l’idea del Progetto “Nati per Leggere”? “Nati per Leggere” è un programma nazionale di promozione della lettura ad alta voce ai bambini dalla nascita ai sei anni, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri (ACP), dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e dal Centro per la Salute del Bambino (CSB). Il progetto è stato presentato durante il Congresso Nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri del 1999. Al congresso ACP prese parte l’allora presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche Igino Poggiali, sancendo in questo modo l’alleanza tra pediatri e bibliotecari per promuovere la lettura ad alta voce nelle famiglie con bambini in età prescolare. I pediatri da tempo seguivano con interesse l’attività del progetto statunitense “Reach out and read”, progetto di promozione della lettura ai bambini attuato dagli operatori sanitari per la sua valenza di promozione della salute e del benessere del bambino e della sua famiglia. Alleanza Pediatri e Bibliotecari, come nasce e perché? Nasce per coniugare le reciproche competenze professionali e rendere più incisiva e capillare l’azione di entrambi. NATI PER LEGGERE INTERVISTA alla Dott.ssa Giovanna Malgaroli Bibliotecaria impegnata dal 2000 nel Coordinamento nazionale Nati per Leggere. Dal 2009 si occupa della segreteria nazionale

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18 marzo 2011

Potrebbe dirmi dove, come e quando è nata l’idea del Progetto “Nati per Leggere”?

“Nati per Leggere” è un programma nazionale di promozione della lettura ad alta voce ai bambini dalla nascita ai sei anni, promosso dall’Associazione Culturale Pediatri (ACP), dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e dal Centro per la Salute del Bambino (CSB). Il progetto è stato presentato durante il Congresso Nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri del 1999. Al congresso ACP prese parte l’allora presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche Igino Poggiali, sancendo in questo modo l’alleanza tra pediatri e bibliotecari per promuovere la lettura ad alta voce nelle famiglie con bambini in età prescolare. I pediatri da tempo seguivano con interesse l’attività del progetto statunitense “Reach out and read”, progetto di promozione della lettura ai bambini attuato dagli operatori sanitari per la sua valenza di promozione della salute e del benessere del bambino e della sua famiglia.

Alleanza Pediatri e Bibliotecari, come nasce e perché?

Nasce per coniugare le reciproche competenze professionali e rendere più incisiva e capillare l’azione di entrambi.

NATI PER LEGGERE

INTERVISTA alla Dott.ssa Giovanna MalgaroliBibliotecaria impegnata dal 2000nel Coordinamento nazionale Natiper Leggere. Dal 2009 si occupa dellasegreteria nazionale

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Quali sono gli obiettivi e le inalità principali e speciiche su cui si muove ed agisce “Nati per Leggere”?

“Nati per Leggere” promuove la lettura come abilità e competenza essenziale ad esercitare pienamente il diritto allo sviluppo delle potenzialità di ciascun bambino, perché una

precoce familiarizzazione con i libri e la lettura fornisce importanti stimoli al bambino dal punto di vista cognitivo e linguistico. Inoltre, dal momento che auspichiamo che il bambino incontri i libri e la lettura grazie alla mediazione dei familiari, la lettura, se vissuta come esperienza piacevole e coinvolgente, rinforza il legame emotivo tra adulto e bambino e ne facilita la relazione intrafamiliare. Senza dimenticare che una precoce interiorizzazione dei comportamenti e degli schemi che sottendono la pratica della lettura faciliteranno in modo considerevole l’apprendimento e il successo scolastico. L’azione di “Nati per Leggere” presuppone la collaborazione tra tutti gli operatori che si occupano della prima e primissima infanzia, allo scopo di moltiplicare le opportunità per le famiglie con bambini in età prescolare di incontrare i libri e fare esperienza di lettura.

A quale pubblico si rivolge il Progetto?

Il progetto si rivolge ai bambini in età prescolare e ai loro genitori.

a cura di Carmela Giordano

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In particolare si prende in riferimento la fascia di età 6 mesi-6 anni, ma per gli adolescenti, in base alla sua esperienza, non è possibile poter progettare nessun intervento signiicativo?

Il fatto che “Nati per Leggere” focalizzi la propria attività nei confronti dei bambini sotto i sei anni non signiica che non si debbano ipotizzare speciiche attività rivolte a ragazzi e adolescenti. La nostra attività ha scelto questa fascia di età perché nei primi anni di vita dei bambini si possono più proicuamente ed eficacemente porre le basi di comportamenti e apprendimenti che dovranno essere sostenuti anche dopo. Quindi, non si tratta di un programma che esclude altre attività, ma che semplicemente ha scelto un proprio ambito di attività per essere più incisivo.

Chi sono i “lettori volontari”?

In molte realtà locali è nata l’esigenza di ampliare le opportunità d’incontro con i libri e la lettura attraverso il coinvolgimento dei “lettori volontari”. I “lettori volontari” sono persone che hanno un rapporto felice con i libri e la lettura e desiderano condividere con i bambini e i loro genitori il piacere della lettura ad alta voce.

Quali altri organismi collaborano con “Nati per Leggere”?

Nati per Leggere nel 2010 ha stretto una collaborazione con il Gruppo nazionale di studio Nidi Infanzia, un’associazione che raggruppa educatori di

nidi e scuole dell’infanzia e pedagogisti. Questa collaborazione intende rinforzare il ruolo di

educatori e servizi educativi per la prima infanzia nell’ambito della promozione della lettura precoce.

Il progetto agisce contemporaneamente a livello nazionale tramite l’attività del Gruppo nazionale

di coordinamento e della segreteria nazionale e

20 marzo 2011

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a livello locale tramite le biblioteche di enti locali, i pediatri di famiglia, i servizi educativi, i comuni, le aziende sanitarie locali, le associazioni e le cooperative che agiscono nel territorio.

“Nati per Leggere” promuove anche dei corsi di formazione. A chi si rivolgono e perché la formazione è importante?

La formazione è essenziale per capire cosa possono signiicare i libri e la lettura per un bambino, quando, come e quali libri proporgli, quali argomenti e come parlare ai genitori dell’importanza della lettura precoce. Il bibliotecario, il pediatra e l’educatore necessitano tutti di afinare le loro competenze cercando il modo migliore per inserire la promozione della lettura nella loro pratica lavorativa quotidiana. Anche i “lettori volontari” necessitano di essere formati sul senso del progetto e su come fare da modello ai genitori, mostrando loro come può essere sollecitato l’interesse dei bambini per i libri e la lettura.

Qual è il progetto più rilevante portato avanti ino ad oggi?

Non citerei un solo progetto, ma potrei fare alcuni interessanti esempi di come sia possibile coinvolgere servizi e operatori diversi per una maggiore diffusione dell’abitudine di leggere tra i bambini e le famiglie.

*Friuli Venezia Giulia: il progetto ha dimensione regionale, coinvolgendo 121 biblioteche comunali e 100 pediatri di famiglia. La particolarità consiste nell’azione concordata tra biblioteche e pediatri con una copertura pressoché totale del territorio regionale. I pediatri durante i bilanci di salute donano libri ai bambini e materiali informativi sui beneici della lettura ad alta voce ai genitori. Le biblioteche garantiscono spazi e una buona scelta di libri per bambini in età prescolare, offrendo una consulenza qualiicata rispetto a quali libri sono più adatti all’età dei bambini. Biblioteche e pediatri sono supportati dai “lettori volontari”, che sono stati adeguatamente formati e si recano presso gli ambulatori pediatrici leggendo ad alta voce.

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Il progetto è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia dal 2008. In novembre è organizzata la Settimana regionale “Nati per Leggere” durante la quale tutte le biblioteche creano particolari occasioni di lettura condivisa.

*Lugo in provincia di Ravenna: la città di Lugo, 32000 abitanti, ha coinvolto nel progetto la biblioteca, i pediatri di famiglia, gli asili nido, le scuole dell’infanzia, il centro famiglia, le librerie e un numeroso gruppo di “lettori volontari”. Tutti questi soggetti concorrono a loro modo rinforzando il messaggio dell’importanza della lettura nei primi anni di vita dei bambini. Dallo scorso anno l’Assessorato alle Politiche per la Famiglia, le Associazioni di categoria (ASCOM, Confartigianato, Confesercenti, Cna), le attività commerciali e l’Istituto di credito Banca di Romagna accolgono i nuovi nati con un dono di benvenuto. Tra i materiali contenuti: un depliant che illustra l’iniziativa, una card-sconti utilizzabile presso diversi esercizi commerciali specializzati in prodotti per l’infanzia e presso l’Istituto di credito, la lettera ai genitori di invito a frequentare la biblioteca con i loro bambini, il pieghevole e i segnalibri di “Nati per Leggere”.

*Unità locale socio sanitaria 9 di Treviso che ha coinvolto il personale sanitario, le biblioteche e gli assessorati alla cultura di 37 comuni in provincia di Treviso. Questo progetto, che riguarda pressoché tutto il territorio della provincia di Treviso, grazie alla collaborazione dell’azienda sanitaria locale che ha inserito la promozione della lettura ad alta voce tra le priorità del proprio piano sanitario, al pari della promozione dell’allattamento al seno, delle vaccinazioni, dell’assunzione dell’acido folico e della campagna contro il fumo in gravidanza e dopo la nascita. Anche in questo caso le azioni tipiche delle biblioteche sono quelle di attrezzare in modo adeguato degli spazi per accogliere i bambini molto piccoli con i loro genitori, predisporre un’offerta di libri per bambini e di materiali informativi per gli adulti con utili indicazioni sulla crescita e l’educazione dei bambini, creare occasioni di socializzazione nell’esperienza di lettura per i bambini e di sensibilizzazione e formazione per genitori e operatori.

22 marzo 2011

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Per concludere, mi potrebbe raccontare un aneddoto divertente, emozionante, signiicativo?

Una pediatra campana molto impegnata nel progetto, promuove la lettura donando un libro adatto all’età del bambino, durante le visite di controllo pediatrico. Un giorno si trova di fronte una mamma restia e convinta che il suo bambino non abbia alcun interesse per il libro che la pediatra insiste a darle (il bambino non ha ancora un anno e la pediatra vuole lasciare alla mamma il piccolo libro cartonato “Guarda che faccia!”). La mamma non vorrebbe portare a casa il libro, ma la pediatra la convince, dicendole di provare a guardare assieme al bambino il libro, senza preoccuparsi se l’attività non fosse gradita né a lei né al bambino. Alla visita successiva, la mamma incredula ed entusiasta, racconta alla pediatra con quanto interesse il suo bambino abbia preso l’abitudine di osservare il libro mostrando curiosità per le facce dei bambini che vi sono ritratti e per i suoni onomatopeici che ne sottolineano le espressioni. •

Nati per Leggere Approfondimenti

http://www.csbonlus.org/?CONTENT=NEWS&newID=77

http://www.comune.lugo.ra.it/Guida-ai-Servizi/Notizie/Benvenuto-a-Lugo

http://www.hcmagazine.it/news/politica-sanitaria/nati-leggere-premia-lazienda-ulss-9-di-treviso-il-

prestigioso-riconoscimento

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