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Istruzione Pastorale A A ETATIS ETATIS N N OVAE OVAE sulle Comunicazioni Sociali nel 20° Anniversario della Communio et Progressio SAGARA PERERA « AETATIS NOVAE» Città del Vaticano, 22 febbraio 1992, Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo

Aetatis novae

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Istruzione Pastorale

AAETATISETATIS N NOVAEOVAEsulle Comunicazioni Sociali nel 20° Anniversario della

Communio et Progressio

SAGARA PERERA

« AETATIS NOVAE»

Città del Vaticano, 22 febbraio 1992, Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo

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DUE DOCUMENTI

&

Maggio 23, 1971 Febraio 22, 1992

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AETATIS NOVAEA Istruzione Pastorale"Il XX anniversario della Communio et ProgressioInformalmente, "Sulla importanza della

comunicazione""Aetatis" (era); "novae" (nuovo)Letteralmente, "L'alba di una nuova era"Dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali

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PROPONENTI

PAPA GIOVANNI PAOLO II

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PROPONENTI

GIOVANNI PATRICK CARDINALE FOLEY

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LA NECESSITÀ DI A.N“Una vasta espansione delle comunicazioni influenza

profondamente le culture del mondo. "(AN, 1)"Non c'è luogo in cui l'impatto dei media sulla

atteggiamenti religiosi e morali, i sistemi politici e sociali, e l'istruzione." (AN, 1)

"... I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo ..." (AN, 1)

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GLI OBIETTIVI DI A.N.Per applicare i documenti conciliari e post-conciliare

a realtà nuove ed emergenti (AN, 1)Per fornire uno strumento di lavoro, e una misura di

incoraggiamento, di coloro affrontare le implementazioni pastorali delle nuove realtà (AN, 1)

Per incoraggiare i pastori e la gente della Chiesa di approfondire la comprensione delle problematiche relative alle comunicazioni e media (AN, 3)

Per tradurre la loro (pastori e persone) in progetti concreti e realizzabili (AN, 3)

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GLI OBIETTIVI DI A.N. Per esprimere gratitudine ai responsabili delle comunicazioni

creative lavori in corso nella Chiesa in tutto il mondo (AN, 3) Vescovi clero religioso i laici Ad accogliere iniziative positive nei mezzi di comunicazione

Attività di cooperazione ecumenica per una presenza unita religiosa nel cuore delle comunicazioni di massa. (AN, 3)

Per ribadire che la Chiesa vede i media come doni di Dio (AN, 22).

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Il Contenuto

Contesto culturale e socialeContesto politico ed economico

Introduzione: UNA RIVOLUZIONE NELLA COMUNICAZIONE

Capitolo I: CONTESTO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI (4-5)

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Il Contenuto

I media al servizio delle persone e delle culture I media al servizio del dialogo con il mondo I media al servizio della comunità umana e del

progresso I media al servizio della comunione ecclesiale I media al servizio di una nuova evangelizzazione

Capitolo II: COMPITO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE (6- 11)

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Contenuto… Capitolo III:SFIDE ATTUALI (12-15) La necessità di una valutazione critica Solidarietà e sviluppo integrale Politiche e le strutture Difesa del diritto all'informazione e alla comunicazione Capitolo IV: priorità pastorali e risposte Una difesa delle culture umane Sviluppo e promozione dei mezzi della Chiesa di

Comunicazioni Sociali La formazione di Comunicazione Cristiana Pastorale e delle comunicazioni per il personale

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Contenuto…

Capitolo IV : PRIORITA' PASTORALI E MEZZI PER RISPONDERVI

A. Difesa delle culture umane (16) * Media Populari vs Media Alternativi

* Contro manipulazione. Defedere la minoranza.

B. Sviluppo e promozione dei mezzi di comunicazione della Chiesa (17)

C. Formazione dei cristiani incaricati delle comunicazioni sociali (18)

D. Pastorale degli operatori delle comunicazioni sociali (19)

*LA stampa. public. Catholici. Radio, Tv. Ecc. un ruolo da giocare in tutti gli aspetti della missione della Chiesa

Influenza dei media. Divario di infromazione. Contro manipulazione. Formazione spirituale e morale.

Prefessionalità. Piano Pasorale.

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Il Contenuto…

CAPITOLO V: NECESSITA DI UNA PROGRAMMAZIONE PASTORALEA. Responsabilità dei Vescovi (20) : Priorità: Approccio positivo.

B. Urgenza di un piano pastorale per le comunicazioni sociali (21):L’importanza di aver un piano pastorale. Rivedere e aggiornare i piani già esistenti

CONCLUSIONI (22)

la Chiesa "considera questi strumenti (della Comunicazione Sociale) "doni di Dio", in quanto essi, nel disegno della Provvidenza, sono

ordinati ad unire gli uomini in vincoli fraterni, cosicché collaborino nel suo piano di salvezza". (33)

"Si privilegiano generalmente altri strumenti per l'annunzio evangelico e per la formazione, mentre i mass-media sono lasciati all'iniziativa dei singoli o di piccoli gruppi che entrano nella programmazione pastorale in linea secondaria" (32) Questa situazione richiede delle correzioni.

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APPENDICE

ELEMENTI DI UN PIANO PASTORALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI

i progetti e la partecipazione della Chiesa dovranno essere adattati alle situazioni locali.

Ogni Conferenza episcopale e ogni diocesi dovrebbe perciò sviluppare un piano pastorale : compresi quelli relativi al servizio sociale, alla didattica, e alla

evangelizzazione

previsioni realistiche di finanziamento

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APPENDICE

Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale

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GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

a) una presentazione d'insieme a partire da una consultazione ampia che descriva, per tutti i ministeri della Chiesa, una strategia della

comunicazione rispondente ai problemi ed alle esigenze del nostro tempo

b) un inventario o un accertamento che descriva il mondo dei media nel territorio preso in considerazione, comprendente il pubblico, i produttori e i direttori dei

media pubblici e privati, le risorse finanziarie e tecniche, i sistemi di distribuzione, le risorse ecumeniche e didattiche, il personale delle organizzazioni cattoliche di

comunicazione, compreso quello delle comunità religiose;

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APPENDICE

Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale

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GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

c) una proposta di strutturazione dei mezzi di comunicazione sociale della Chiesa destinati ad appoggiare l'evangelizzazione, la catechesi e l'educazione, il servizio sociale e la collaborazione ecumenica, e comprendente se possibile le relazioni pubbliche, la stampa, la radio, la televisione, il cinema, le videocassette, le reti informatiche, i servizi in facsimile ed analoghe forme di telecomunicazione;

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APPENDICE

Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale

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GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

d) una educazione ai media con speciale sottolineatura al rapporto fra i media e i valori;e) un'apertura pastorale di dialogo con i professionisti dei media, con attenzione particolare allo sviluppo della loro fede e della loro crescita spirituale;f) indicazioni circa le possibilità di ottenere risorse finanziarie e di assicurare le modalità di finanziamento di questa pastorale.

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APPENDICE

Direttive per l'elaborazione di piani pastorali per le comunicazioni sociali in una diocesi, Conferenza episcopale o Sinodo patriarcale

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GLI ELIMENTI DI UN PIANO PASTORALE

Processo per l'elaborazione di un piano pastorale per le comunicazioni sociali

1. Ricerca, e 2. Progettazione.

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APPENDICE

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FASE DI RICERCA

una valutazione delle esigenze, la raccolta di informazioni, e la ricerca di possibili modelli di piani pastorali: gli elementi di forza e di debolezza delle strutture e dei programmi ecclesiali di comunicazione esistenti come pure delle possibilità che si offrono e delle difficoltà che si possono incontrare.

Tre tipi di esame

1: un accertamento delle esigenze2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e3: un inventario delle risorse

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APPENDICE26

3: un inventario delle risorse

1: un accertamento delle esigenze:

catalogare i settori pastorali che necessitano di una particolare attenzione da parte della Conferenza episcopale o da parte della diocesi

2: un'indagine sui mezzi di comunicazione e

i metodi in vigore con una valutazione della loro efficacia per identificare le forze e le debolezze delle strutture e delle procedure già esistenti.

individuare le risorse, le tecnologie e il personale di cui la Chiesa può disporre nel settore della comunicazione, senza limitarsi alle risorse proprie della Chiesa, cioè tenendo conto anche di quelle eventualmente disponibili nel mondo degli affari, nelle industrie dei media e nelle organizzazioni ecumeniche.

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APPENDICE27

Fase di progettazione

Dopo questa raccolta e analisi di dati si entrerà allora nella fase di progettazione. Tenendo conto delle circostanze locali l'équipe dovrà poi

trattare dei problemi seguenti.

L'educazione: il Base e fondamentale: 28

a) di proporre alcune possibilità di educazione in materia di comunicazione, presentandole come componenti essenziali della formazione di tutti coloro che sono impegnati nell'azione della Chiesa, sia che si tratti di seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose oppure di animatori laici

b) di incoraggiare le scuole e le università cattoliche a proporre programmi e corsi in vista delle necessità della Chiesa e della società in materia di comunicazione

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APPENDICE28

c) di proporre dei corsi, laboratori e seminari di tecnologia, di gestione, d'etica e di politica della comunicazione, destinati ai responsabili della Chiesa in questa materia, ai seminaristi, ai religiosi ed al clero

d) di prevedere e di mettere in opera dei programmi di educazione e d'intelligenza dei media da proporre all'attenzione degli insegnanti, dei genitori e degli studenti

e) di incoraggiare gli artisti e gli scrittori a preoccuparsi di trasmettere i valori evangelici nella utilizzazione che essi fanno dei loro talenti per la stampa, il teatro, la radio, le trasmissioni televisive e i film ricreativi ed educativi

f) di trovare nuove strategie di evangelizzazione e di catechesi rese possibili dall'applicazione delle tecnologie della comunicazione e dei mezzi di comunicazione

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APPENDICE29

Formazione spirituale e assistenza pastorale.

Il Ruolo spirituale: i programi spirituali per tutti

a) di proporre ai laici cattolici ed agli altri professionisti delle comunicazioni qualche occasione di arricchire la loro esperienza professionale attraverso giornate di meditazione, ritiri, seminari e gruppi di sostegno professionale;

b) di proporre un'assistenza pastorale che procuri il sostegno necessario per nutrire la fede dei responsabili della comunicazione e appoggiare il loro impegno in questo difficile compito che consiste nel comunicare al mondo i valori del Vangelo e gli autentici valori umani.

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APPENDICE30

La collaborazione comprende la divisione delle risorse tra le conferenze e le diocesi, come anche tra le diocesi e le altre istituzioni, come le comunità religiose, le università e gli organismi della sanità. Un piano pastorale dovrebbe mirare:

collaborazione

a) a rafforzare le relazioni e incoraggiare la consultazione reciproca tra i rappresentanti della Chiesa e i professionisti dei media che possono offrire molto alla Chiesa in materia di utilizzazione dei media;b) a cercare mezzi di produzione in collaborazione con i centri regionali e centri nazionali, e a favorire lo sviluppo delle reti comuni di promozione, di commercializzazione e di distribuzione;c) a favorire la collaborazione con le congregazioni religiose che lavorano nel settore delle comunicazioni sociali;d) a collaborare con gli organismi ecumenici e con le altre Chiese e gruppi religiosi per tutto quanto concerne la sicurezza e la garanzia di accesso della religione ai media, come anche "nel campo dei nuovi media: soprattutto per ciò che concerne l'uso comune dei satelliti, delle banche dati, delle reti cablo e, generalmente, dell'informatica, a cominciare dalla compatibilità dei sistemi. (nota 34)e) a collaborare con i media profani, in particolare per quanto riguarda le preoccupazioni comuni sulle questioni religiose, morali, etiche, culturali, educative e sociali;

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APPENDICE32

Relazioni pubbliche.

a) a organizzare degli uffici di relazioni pubbliche dotati di risorse umane e materiali sufficienti a rendere possibile una vera comunicazione tra la Chiesa e l'insieme della comunità;b) alla produzione di pubblicazioni e programmi radio, di televisione e video di qualità eccellente, tali da rendere visibili il messaggio del Vangelo e la missione della Chiesa;c) a promuovere dei premi ed altri modi di riconoscenza destinati a incoraggiare e sostenere i professionisti dei media;d) a celebrare la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali come un mezzo per promuovere la presa di coscienza dell'importanza della comunicazione e per appoggiare le iniziative prese della Chiesa in materia di comunicazione.

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APPENDICE32

Ricerca.

a) a incoraggiare gli istituti di studi superiori, i centri di ricerca e le università a intraprendere ricerche fondamentali insieme ed applicate, sui bisogni e le preoccupazioni della Chiesa e della società in materia di comunicazione;

b) a determinare le modalità pratiche per l'interpretazione della ricerca fatta sulle comunicazioni sociali e sulla sua applicazione alla missione della Chiesa;

c) a sostenere una riflessione teologica permanente sui processi e gli strumenti della comunicazione sociale e sul loro ruolo nella Chiesa e nella società.

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APPENDICE33

Comunicazione e sviluppo dei popoli.

a) che i valori evangelici esercitino una influenza sul largo ventaglio delle attività dei media contemporanei - dall'edizione alle comunicazioni via satellite - in modo che esse contribuiscano alla crescita della solidarietà internazionale;

b) a difendere l'interesse pubblico e salvaguardare l'accesso delle religioni ai media prendendo una posizione documentata e responsabile sulle questioni di legislazione e di politica della comunicazione e sullo sviluppo dei sistemi di comunicazione;

c) ad analizzare l'impatto sociale delle tecnologie avanzate di comunicazione ed a contribuire ad evitare inutili rotture sociali e destabilitazioni culturali;

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APPENDICE33

Comunicazione e sviluppo dei popoli…

d) ad aiutare i professionisti della comunicazione a definire ed osservare delle regole etiche, soprattutto nei riguardi dell'equità, della verità, della giustizia, della decenza e del rispetto della vita;

e) a elaborare delle strategie che incoraggino un accesso più esteso, più rappresentativo e responsabile ai media;

f) a esercitare un ruolo profetico prendendo la parola al momento giusto, allorché si tratta di sostenere il punto di vista del Vangelo in rapporto alle dimensioni morali di importanti questioni d'interesse pubblico

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EsempioPiano Pastorale di Conferenza Episcopale di Stati Unitense : 1997

isegnamenti di Communio et progressio e Aetatis novae sono state messe in practiche

Sette Obiettivi del piano pastorale. EvangelizzareInfluenza i valori, giudizi, e le azioni della società americana.Raccontare la storia della ChiesaProteggere l'ambiente di comunicazioneInsegnamento di comunicazioneSistematicamente reflectiong sulla qualità della comunicazione della Chiesa e;Sostenere un l'altro in un ministero di comunicazione.  N.B. Questo piano pastorale comprende alcune linee guida anche specifiche in materia di Internet .

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GRAZIEGRAZIE