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BIBLIOTECHE PUBBLICHE TRA MODE PASSEGGERE E PROSPETTIVE CHE SI CONSOLIDANO Anna Galluzzi Milano, 28 febbraio 2015

Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidano

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BIBLIOTECHE PUBBLICHE TRA MODE

PASSEGGERE E PROSPETTIVE CHE SI

CONSOLIDANO

Anna Galluzzi

Milano, 28 febbraio 2015

[...] si tratterà di conservare una certa distanza da un

entusiasmo contagioso nei confronti di elementi

nuovi, che restano da esplorare e analizzare: progetti

partecipativi, biblioteca come terzo luogo, impatto

territoriale, cittadinanza locale ecc.

Questo sguardo critico non avrà l’obiettivo di limitare

l’entusiasmo, ma semplicemente di ri-

contestualizzare in modo adeguato le condizioni di

comparsa di questi termini, affinché l’entusiasmo

perduri e la biblioteca sia confortata negli indirizzi che

corrispondono alla sua missione.

Raphaëlle Bats, Biblioteche, crisi e partecipazione,

“AIB Studi”, 2015, n. 1

MODELLI BIBLIOTECARI

Nel 2009 usciva il mio volume Biblioteche per la

città. Nuove prospettive di un servizio pubblico

Cinque modelli realizzati o emergenti di biblioteca

pubblica: la biblioteca di nicchia, la reference

library, la biblioteca-libreria, la biblioteca-spazio

urbano, la biblioteca esperienziale

Elaborazione di un modello che si proponeva come

la sintesi e il superamento dei precedenti,

denominato multipurpose library

MULTIPURPOSE LIBRARY

Luogo di confluenza di quegli opposti che sono la cifra dominante della nostra società:

conciliare piccole e grandi dimensioni, giocando su variabili quali assortimento bibliografico e di servizi, spazi, libertà e autonomia, cooperazione;

realizzare servizi personalizzati, ma al contempo standardizzati, per garantire maggiore qualità;

potenziare le funzioni di svago e, al contempo, rafforzare quelle di studio e di ricerca;

lavorare sulle componenti funzionali, ma anche su quelle esperienziali e metaforiche dell’uso della biblioteca;

rilanciare la biblioteca come luogo pubblico della città, come spazio integrato nelle abitudini dei cittadini e dei city users.

COSA È CAMBIATO DAL 2009 AD OGGI

Dal punto di vista economico:

a partire dal 2008 primi segnali di quella crisi

economica globale che a tutt'oggi sta fortemente

condizionando la stabilità politica ed economica di

molti paesi occidentali

Dal punto di vista tecnologico:

la rivoluzione verso il Web 2.0 si è compiuta e si è

enormemente rafforzata la componente sociale e

partecipativa della rete (vedi anche le new clues)

consacrazione degli ebook e progressiva diffusione

del loro uso

apertura del nuovo fronte di condivisione dei contenuti

del Web grazie ai linked open data

LE LINEE DI TENDENZA E I TEMI DI

DIBATTITO

•Biblioteche grandi e piccole

•Spazi e loro organizzazione

•Convergenza di servizi e ampliamento di funzioni

•Dai servizi per gli utenti ai servizi con gli utenti

BIBLIOTECHE GRANDI E PICCOLE (1)

Fino al 2008 (e anche oltre) si è assistito a una forte

spinta alla realizzazione di nuovi edifici bibliotecari

Convinzione che strutture di grandi dimensioni

rispondessero agli stili di vita del cittadino

metropolitano

Si è puntato molto sulle grandi biblioteche centrali (a

livello cittadino per i centri di medio-grandi dimensioni,

a livello di quartiere per le città metropolitane)

Negli ultimi anni questo trend si è ridimensionato e

almeno parzialmente invertito a favore di servizi di

prossimità (a partire dal settore privato e dagli esercizi

commerciali, con le versioni “local”)

BIBLIOTECHE GRANDI E PICCOLE (2)

Anche nel caso dei servizi culturali e delle biblioteche pubbliche si va in questa direzione:dalle grandi biblioteche centrali l’attenzione si è spostata sull’offerta di spazi e servizi bibliotecari più distribuiti sul territorio

Perché?

forte ridimensionamento nella disponibilità di risorse economiche da investire

riscoperta di una possibile funzione delle biblioteche pubbliche come strumento di welfare e del loro ruolo non soltanto strettamente culturale ma anche sociale rispetto alle comunità locali

Esempio: nuove strategie degli Idea Stores

SPAZI E LORO ORGANIZZAZIONE

Si è rafforzata la necessità di avere a disposizione spazi flessibili, in risposta a:

incertezza nei tempi di realizzazione di nuovi edifici o di intervento sugli edifici esistenti

accelerazione esponenziale con cui la tecnologia trasforma la vita quotidiana

Esempio: nuova Biblioteca centrale di Aarhus, DOKK1

Rischi:

uno spazio architettonicamente poco funzionalizzatopotrebbe essere un ostacolo alla realizzazione di ambienti che si vogliano separati e isolati acusticamente gli uni dagli altri

non è sempre facile riorganizzare periodicamente senza l’aiuto di esperti una cubatura vuota

CONVERGENZA DI SERVIZI E AMPLIAMENTO DI

FUNZIONI (1)

Già negli anni ‘90 e ‘00 tendenza a far convergere

tipologie di spazi e servizi differenti in un’unica

struttura (one-stop-shops)

Negli ultimi anni, si è andati nella direzione di

condividere gli spazi - e talvolta anche il

personale - con altri sportelli al cittadino delle

amministrazioni locali (per esempio i servizi di

anagrafe, ovvero quelli rivolti agli immigrati, quelli

sul lavoro ecc.)

Esempi: numerose biblioteche danesi

CONVERGENZA DI SERVIZI E AMPLIAMENTO DI

FUNZIONI (2)

Convergenza e condivisione di spazi e finalità

con l’associazionismo privato e con altre

strutture di servizi presenti sul territorio

Collaborazioni esterne con persone e gruppi che –

spesso a livello volontario - mettono a disposizione

le proprie competenze e il proprio tempo per attività

da svolgere in biblioteca a favore dei suoi utenti

nell’ambito dei programmi di apprendimento

informale (gioco win-win)

Esempio: Biblioteca San Giorgio di Pistoia

DAI SERVIZI PER GLI UTENTI AI SERVIZI CON

GLI UTENTI (1)

L’evoluzione della rete in senso sempre più partecipativo e gli esempi di imprese collettive portate avanti dal basso (crowdsourcing) spingono verso un cambio di paradigma anche nel rapporto tra bibliotecari e utenti

Il passaggio da una biblioteconomia gestionale a una “biblioteconomia sociale” ha spostato progressivamente l’attenzione dal funzionamento della “macchina biblioteca” alla percezione degli utenti che la utilizzano, alla possibilità di una interazione fruttuosa tra biblioteca, bibliotecari e cittadini in cui il ritorno qualitativo sia circolare e bidirezionale

DAI SERVIZI PER GLI UTENTI AI SERVIZI CON

GLI UTENTI (2)

Il coinvolgimento degli utenti può prendere strade

diverse e complementari:

dare agli utenti la possibilità di offrire le proprie

competenze e il proprio tempo per organizzare attività e

iniziative negli spazi e/o per conto della biblioteca (biblioteca

come partner)

mettere a disposizione degli utenti ambienti e strumenti per

dare spazio alla creatività e al desiderio di sperimentare e

sperimentarsi (biblioteca come piattaforma)

far partecipare gli utenti alla gestione, alla progettazione

e allo sviluppo della biblioteca (biblioteca come “bene

comune”)

Esempi: LABrary (Harvard Library Information

Lab); Transformation Lab di Aahrus

ALTRE TENDENZE SU CUI RIFLETTERE

Spostamento delle operazioni routinarie verso il self-service e valorizzazione delle attività che richiedono competenze specifiche

Rischi e opportunità della diffusione degli ebook e dei contenuti digitali rispetto al ruolo delle biblioteche e ai modelli di servizio

Rischi e opportunità dello spostamento dei bibliotecari dalle attività biblioteconomiche tradizionali alla gestione della struttura e al rapporto con il territorio

Necessità di ripensare la cooperazione, in particolare i suoi confini, i suoi attori e le sue modalità

Rapporto tra mission culturale delle biblioteche e missionistituzionale, dunque tra livello globale e locale

Mediazione e literacy: quale futuro?

IN DEFINITIVA, QUALCOSA NELLE

BIBLIOTECHE È CAMBIATO

Ma la gente cosa ne pensa?

E cosa di questi cambiamenti è stato effettivamente

percepito?

LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (1)

Nel 2014 è uscito il mio volume: Libraries and

public perception: A comparative analysis of the

European press. Oxford: Chandos Publishing, 2014

Obiettivi:

identificare minacce e opportunità rispetto alla

sopravvivenza delle biblioteche agli occhi dell’opinione

pubblica

ricostruire il modello di biblioteca del pubblico generico

e capire quanto è distante da quello che i bibliotecari

stanno portando avanti

capire in che direzione possono e devono lavorare i

bibliotecari per preparare il terreno alle biblioteche del

futuro

LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (2)

L’idea delle biblioteche trasmessa dai giornali ruota

intorno a due nuclei forti:

la biblioteca fisica, che è identificata con il concetto

stesso di biblioteca;

la biblioteca digitale, concepita come la somma dei

contenuti nativamente digitali e digitalizzati

Per quanto riguarda la biblioteca digitale, il ruolo

delle biblioteche esistenti è percepito solo in quanto

fornitrici delle collezioni da digitalizzare

LA PERCEZIONE DELLE BIBLIOTECHE (3)

Bisogna lavorare sulla percezione, però:

“Per un bibliotecario la reputazione della propria biblioteca è probabilmente quanto di più ingestibile ci possa essere: è triste pensarla in questi termini, ma la verità è che l’identità percepita solo in parte dipende dalle azioni di servizio. Essa si costruisce in un luogo lontano e difficilmente accessibile: la mente (e il cuore) degli utenti.” (C. Faggiolani)

“C’è qualcosa di rassicurante in quelle semplici rappresentazioni che abbiamo nella testa riguardo ai luoghi, e deve verificarsi qualche cambiamento davvero netto nel mondo esterno per far sì che si sia disposti a cambiare l’idea che ci siamo fatti e sostituirla con una nuova.” (S. Anholt)

CHE FARE? (1)

Uno dei primi compiti della biblioteconomia

sociale sarà quello di ricercare e trovare un

punto di equilibrio tra il core business

delle biblioteche e le nuove prospettive

“sociali”

La sfida più grande sta in un aggiornamento

del bagaglio professionale dei bibliotecari

coerente con questa visione

CHE FARE? (2)

Alcuni paesi (ad esempio quelli del Nord

Europa) tendono verso una costante e

continua sperimentazione – che a volte

inevitabilmente imbocca strade senza

grandi prospettive

Altri (ad esempio l’Italia) preferiscono

tenersi più strettamente agganciati alle

proprie tradizioni culturali e ad una

visione della biblioteche più rassicurante

UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:

IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE

BRITANNICHE (1)

Department for Culture, Media & Sport,

Independent Library Report for England, 18

December 2014

Commissionato a: William Sieghart, Sue Charteris,

Janene Cox, Luke Johnson, Roly Keating, Caroline

Michel, Stephen Page e Joanna Trollope

Da dove nasce?

Crisi economica e politiche di “austerity”

Big society e revisione del welfare tradizionale

Tagli ai fondi e chiusura di centinaia di biblioteche:

http://www.publiclibrariesnews.com/

Che fare per far funzionare meglio il sistema

bibliotecario pubblico per il futuro?

UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:

IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE

BRITANNICHE (2)

La premessa:

Non ci sono abbastanza decisori a livello nazionale

e locale che siano sufficientemente consapevoli del

valore vitale che un buon servizio bibliotecario può

offrire alle comunità

La biblioteca fa molto di più che semplicemente

prestare libri; essa supporta ogni comunità.

Che tu voglia fare domanda per un lavoro, o chiedere

sussidi per la casa, o comprendere i tuoi diritti o le

opzioni per la salute a tua disposizione, o imparare a

leggere, la biblioteca può fornire assistenza.

UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:

IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE

BRITANNICHE (3)

Azioni da svolgere:

tutte le biblioteche pubbliche in Inghilterra devono offrire

accesso gratuito al Wifi e ai computer e supporto all’uso

creare una rete digitale nazionale delle biblioteche

(piattaforma unica per le biblioteche, tessera e catalogo unici

a livello nazionale)

creare una taskforce per le biblioteche che faccia advocacy

assumere nuovo personale e incoraggiare e far crescere il

personale esistente

sviluppare delle linee guida per lavorare con i volontari e

modelli per le biblioteche gestite dalle comunità

trovare delle soluzioni al prestito digitale degli ebook

insieme a editori e autori

riconoscere la possibilità delle biblioteche di contribuire alla

digital literacy supportando i programmi del governo

UNO SGUARDO FUORI DALL’ITALIA:

IL RAPPORTO INDIPENDENTE SULLE BIBLIOTECHE

BRITANNICHE (4)

Rischi e opportunità: il parere di Lankes

questo documento vede il problema di rinvigorire le biblioteche

pubbliche come un compito della società tutta e non chiede

semplicemente alle biblioteche di fare meglio per loro conto

non salveremo le biblioteche diventando tutto quello di cui le

comunità locali hanno bisogno

Caffè e Wifi (e bagni) non bastano a rendere una biblioteca nuovamente

vitale

Vuoi essere un hub – ok. Vuoi essere uno spazio sociale – ok. Vuoi essere

un caffè – ok. Vuoi consigli sulle tasse – ok. Vuoi supporto per il welfare o

suggerimenti per i viaggi – ok. Vuoi fare qualunque cosa per qualunque

ragione? Il cliente ha sempre ragione, no? Peccato che qui non parliamo di

clienti, ma di cittadini.

Le biblioteche sono luoghi di apprendimento e empowerment

attraverso la conoscenza

Bisogna rivitalizzare le biblioteche non per avere biblioteche

migliori, ma comunità migliori

UNA RIFLESSIONE FINALE (MA PROVVISORIA!)

Il negozio di Dharma

http://youtu.be/8k2qXbfOKvA

(courtesy: Sara Chiessi)

David Lankes: “so it is in fact a human institution with a responsible party… like a librarian. So an empty room with a well informed librarian could actually fit this definition no?”

Lane Wilkinson: “It's possible that an empty room with a well informed librarian could actually be a library, assuming the librarian is a some sort of genius polymath storyteller. The crux is in that "well-informed" bit you added. But, even then, it would be the information the librarian has that constitutes the library, not the librarian per se”

Io: allora forse una biblioteca può essere una stanza con delle persone ed è l’insieme delle informazioni di cui essi sifanno portatori che la costituisce. Ma il bibliotecario checompetenze può mettere in campo in questo tipo dibiblioteca? E perché lui e non un altro? Forse in questocaso lavora soprattutto dietro le quinte?

(New Librarianship and open questions, Comments, https://senseandreference.wordpress.com/2013/07/08/new-librarianship-and-open-questions/)

GRAZIE A TUTTI

DELL’ATTENZIONE!

[email protected]