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presentazione sui terremoti elaborata dall'opuscolo dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
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A cura di Annarita Ruberto 1
Presentazione realizzata dall’Opuscolo gratuito a cura dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia “Conoscere il Terremoto”
A cura di Annarita Ruberto 2
Uno sguardo alla Terra...
Un terremoto si manifesta come moto vibratorio del terreno che ha origine inun punto più o meno profondo della Terra (ipocentro o fuoco del terremoto)da cui si sprigionano onde sismiche o elastiche, e per questo può essere definito anche scossa sismica. L’intensità e la vastità degli effetti di un terremoto dipendono strettamente dalla profondità dell’ipocentro, dall’energia liberata e dalle caratteristichegeologiche dell’area interessata.
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A partire dall’iniziodel XX secolo, il progredire delleosservazioni sismografiche e dellemetodologie di interpretazione haconsentito di rivelare la strutturaprofonda della Terra e di evidenziarela sua suddivisione in crosta, mantelloe nucleo. Tale suddivisione corrispondea variazioni nella velocità dipropagazione delle onde sismicheAll’interno della Terra (discontinuitàsismiche). I raggi sismici cambianodirezione al passaggio da uno stratopiù lento a uno più veloce. Inoltre,dato che la velocità delle onde sismicheaumenta all’aumentare dellaprofondità, all’interno di ogni singolostrato i raggi sismici non percorronotraiettorie rettilinee bensì concaveverso l’alto.
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Le rocce che formano la crosta e il mantello sono sottoposte a sforzi, detti sforzi tettonici, che sono il risultato dei movimenti reciproci delle grandi placche in cui è suddiviso lo strato più superficiale della Terra.
Tali sforzi sono massimi nelle regioni poste in prossimità dei confini tra le placche, come l’Italia ed in generale tutta l’area Mediterranea, e minimi all’interno delle placche stesse, come nel Canada e nell’Africa centrale. Quando tali sforzi raggiungono il limite della resistenza offerta dalle rocce che formano la crosta, si forma una frattura e si genera un terremoto. Talvolta, ma non sempre, tale frattura si manifesta in maniera visibile anche sulla superficie terrestre,formando scalini (scarpate di faglia) e/o discontinuità topografiche che rappresentano L’effetto in superficie del processo avvenuto in profondità.
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onde P
onde S
Le principali onde sismiche o elastiche sono P (primae - longitudinali) e S(secundae - trasversali).
Le onde P viaggianoa una velocità che è circa 1,7volte superiore a quella delle onde S;pertanto le onde P precedono le ondeS nelle registrazioni sismografiche (dacui le definizioni primae e secundae).
Le onde sismiche
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onde P onde S
La differenza tra il tempo di arrivo delle onde S e delle onde P consente di stimare che l’epicentro si trova a circa 60 km dalla stazione stessa. Ripetendo lo stesso procedimento per tre o più stazioni, si possono calcolare le coordinate assolute dell’epicentro.
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Magnitudo 1Magnitudo 2
Magnitudo 4
La magnitudo di un sisma
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I: impercettibile II: molto leggero III: leggero IV: moderato V: abbastanza forte VI: forte VII: molto forte VIII: rovinoso IX: distruttivo X: totalmente distruttivo XI: catastrofico XII: grandemente catastrofico
La scala Mercalli
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≤ VIVIIVIIIIX≥ X
La macrosismicaè quella parte della
sismologia che si interessa degli effetti
dei terremoti sul territorio.
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friuli 1976
parma 1983
gubbio 1984umbria-marche 1997
norcia 1979
valcomino 1984
irpinia 1980 potenza 1990
sicilia orientale 1990
Principali terremotie distribuzione della
sismicità in Italiatra il 1975 e il 1999
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stazioni della RSNCnodi di smistamento
dei segnali sismici
L’osservazione del territorio
Grazie a oltre 100 stazionisismometriche distribuite su tutto ilterritorio nazionale a costituire la ReteSismica Nazionale Centralizzata (RSNC) con sede a Roma.
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non classificatoIII categoriaII categoriaI categoria
Attuale classificazione sismica del territorio nazionalein base ai Decreti Ministeriali emanati tra il 1980 ed il 1984.