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http://treebookgallery.blogspot.com/ MMXI Edition by Bia Simonassi A project by Free Your Ideas www.freeyourideas.net
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Based on “Breve trattato sulla decrescita serena” by Serge Latouche (Bollati Boringhieri), 2008.
La nostra società ha legato
il suo destinoad una'organizzazionefondata sull'accumulazione
illimitata.Questo sistema è
condanato alla crescita.
La vita del lavoratore si riduce
perlopiù a quella di un
biodigestoreche metabolizza il salario
con le mercie le merci con il salario,
transitando dallafabbrica all'ipermercato e
dall'ipermercato
alla fabbrica.
Per permettere alla
società dei
consumidi continuare il suo
carosello diabolicosono necessari tre ingredienti:
La pubblicità, che creail desiderio di consumare,
il credito,che ne fornisce il mezzo,
e l'obsolescenza accelerata e programmata,che rinnova la necessità.
Queste tre molle della
società della crescita sono vere e proprie “istigazione a
delinquire”.
La pubblicità ci fa
desiderarequello che non abbiamo edisprezzare quello che
già abbiamo.
Crea incessantemente
l'insoddisfazionee la tensione deldesiderio frustrato.
Sempre di più, ci spostiamo
dai beni di grandeutilità ai beni di grande
futilità.
La pubblicità è l'ementoessenziale del circolo
vizioso e suicida
della crescita
illimitata.
Il sistema pubblicitario costituisce il secondo bilancio
mondialedopo gli armamentie lascia una impronta colossale di inquinamento materiale, visivo, auditivo,
mentale e spirituale.
Il ricorso al credito
è un potente
dittatoreed è necessario per far
consumare quelli che non hanno reddito sufficiente.
Ma anche agli imprenditoriper fargli investiresenza disporre dal capitale necessario.
Secondo la logica
consumistica,“si tratta sempre del
profitto.”
Ogni homo oeconomicus
tende a diventare un
criminale comunepiù o meno complice della
banalitàeconomica.
La nostra economia,immensamente produttiva,
esige che noi facciamo
del consumoil nostro stile di vita.
Abbiamo bisogno chei nostri oggetti si consumino,
si brucino e siano sostituiti
ad un ritmosempre più rapido.
Con l'obsolenscenza
programmata,la società della crescitapossiede l'arma totale
del consumismo.
Siamo dunque diventati
tossicodipendenti
della crescita.E la crescita è diventata il
cancro dell'umanità.
Se la crescita producesse
automaticamente
il benessere,dovremmo viverein un vero paradisoda tempi immemorabili.
E invece èl'infernoche ci minaccia.
La nostra sovracrescita
economicasi scontra con i limitidella finitezza della
biosfera.
L'uomo trasforma le risorse
in rifiutipiù rapidamente di quanto
la natura sia in gradodi trasformare questi rifiuti
in nuove risorse.
Lo spaziobioproduttivo
consumato pro capitedalla popolazione mondiale è in media di 2,2 ettari.
Dunque gli uomini hanno abbandonato da tempo
il sentiero di una civiltà
sostenibile,che richiederebbe di limitarsi a
1,8 ettari a pesona,ammesso che la popolazione
attuale rimanga stabile.
L'umanità già consuma
circa il 30% in piùdella capacità di rigenerazione della biosfera.Come è possibile tale situazione?
Grazie a duefenomeni:
1. non ci accontentiamo di vivere del nostro reddito
ma viviamo sfruttandoil patrimonio di famiglia. Bruciamo in pochi decenni quello che
il pianetaha creato in milioni di anni...
2. il Nordriceve un'assistenzatecnica massiccia
dal Suddel pianeta.
Quindi la decrescita passa
necessariamenteper la rifondazione
della politicae dell'uomo stesso.
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