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Democrazia e partiti

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Democrazia e Partiti

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Forma di governo democratico

Stati a regime democratico possono avere delle strutture di governo anche molto diverse tra di loro.

Alcuni esempi sono:● La monarchia costituzionale (Regno Unito, Spagna)● La repubblica parlamentare (Italia, Grecia)● La repubblica presidenziale (Stati Uniti, Brasile)● La repubblica semipresidenziale (Francia, Portogallo) Tutti gli Stati a regime democratico sono tali perché si tengono periodicamente delle libere elezioni.

Attraverso le elezioni vengono scelti coloro che faranno parte di alcuni organi istituzionali di governo.

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Elezioni politiche

In uno Stato democratico con suffragio universale tutti hanno diritto a votare indipendentemente da sesso, censo, titolo di studio, religione, etc; purché si sia raggiunta l'età anagrafica minima che prevede la legge (es. in Italia bisogna avere almeno 18 anni per votare per la Camera dei Deputati).

Le modalità di elezione sono stabilite dalla Legge Elettorale

Si distinguono:

l'Elettorato attivo: capacità di votare;

e l'Elettorato passivo: capacità di essere votati ed eventualmente eletti

In uno Stato democratico ci si candida facendo parte di partiti politici o di liste civiche (nel caso di elezioni locali)

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I Partiti Politici

Art. 18

I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale [cfr. artt. 19, 20, 39, 49].

Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

Dalla Costituzione Italiana

Art. 49

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale

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Delle definizioni di partitoUn partito politico è un'associazione privata tra persone accomunate da una medesima finalità politica ovvero da una comune visione su questioni fondamentali della gestione dello Stato e della società.

Un partito politico è un'organizzazione che persegue l’obiettivo della gestione del potere politico mediante il processo di competizione elettorale, attraverso la proposizione delle candidature.

Un partito politico è dotato generalmente di una carta che descriva i propri valori, idee e convinzioni sia in ambito pubblico sia privato, e i propri obiettivi.

Tali idee e d obiettivi possono essere messi in discussione dal partito ed eventualemente sostituiti

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Sistema elettoraleÈ l'insieme delle regole che normano

– la modalità di svolgimento delle elezioni, cioè in che modo il voto può essere espresso dall'elettore

– e la modalità di conteggio dei voti, cioè i criteri di assegnazione delle cariche da eleggere sulla base del risultato delle votazioni.

Ogni paese a regime democratico ha il proprio sistema elettorale, ma i s.e. possono essere suddivisi in due grandi categorie:

Sistemi maggioritari e Sistemi proporzionali

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Sistemi maggioritari

Un sistema elettorale maggioritario tende a favorire la governabilità a scapito della rappresentatività, cioè limita la presenza dei partiti minori. Storicamente è il sistema più antico.

Nei S.M. si divide il territorio in tanti collegi quanti sono i seggi da assegnare. In ogni collegio vince solo il primo candidato. Tali collegi sono detti infatti uninominali.

Il sistema uninominale può avere diverse forme. Le due principali sono:– A turno unico: basta la maggioranza relativa (es. Regno Unito, Stati Uniti)– A doppio turno: è necessaria la maggioranza assoluta (Francia)

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Sistemi proporzionaliUn sistema elettorale proporzionale tende a favorire la rappresentatività piuttosto che la governabilità.

Fu adottato nel Novecento per la spinta dei grandi partiti di massa che nacquero in quel periodo

Nei S.P. i collegi sono plurinominali, assegnano cioè più seggi. Il numero dei seggi è generalmente in ragione del bacino di votanti di ogni collegio.

Questo sistema rappresenta meglio la varietà delle preferenze dell'elettorato

Esistono vari criteri per l'assegnazione dei seggi:Metodo del quoziente, metodo dei divisori, etc.

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Voto di preferenza

Se un sistema elettorale prevede un voto di preferenza, ciò significa che l'elettore può esprimere una o più preferenze tra i candidati di un partito.

Se non è previsto il voto di preferenza, i partiti presentano delle liste bloccate, cioè decidono l'ordine di importanza tra i propri candidati

Vantaggi e svantaggi del voto di preferenza

Vantaggi: l'elettore è libero di scegliere il proprio candidato.Svantaggi: una competizione individuale fa lievitare i costi della campagna elettorale e favorisce il fenomeno della compravendita dei voti

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Correttivi ai due sistemi elettorali

Maggioritario: per garantire la presenza di forze politiche minori, una parte dei seggi può essere assegnata con sistema proporzionale (ad es. 70% dei seggi con sistema maggioritario e 30% con sistema proporzionale)

Proporzionale: per evitare la frammentazione della rappresentanza e l'ingovernabilità, vengono applicati due correttivi:

– la soglia di sbarramento per i partiti che non raggiungono una percentuale di preferenze minima stabilità dalla legge

– il premio di maggioranza al primo partito a coalizione di partiti