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A.A. 2014/15 - Modulo I Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni
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Diritto dell’Informatica e delle Nuove Tecnologie Docente: Massimo Farina
A.A. 2014/15 Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria delle Telecomunicazioni http://tlc.diee.unica.it/
Versione 2014 aggiornata a cura dell’Avv.to Gianluca Satta
DIRITTO DELL’INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE - A.A. 2014/2015 - MASSIMO FARINA
Univ. CA - Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni
Disciplina e tutela giuridica dei programmi per elaboratore
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Disciplina e tutela giuridica dei
programmi per elaboratore
Modulo I
DIRITTO DELL’INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE - A.A. 2014/2015 - MASSIMO FARINA
Univ. CA - Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni
Disciplina e tutela giuridica dei programmi per elaboratore
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Definizione di software
L’essenza del software
L’art. 1 della L. 633/1941
I soggetti del diritto
d’autore
Diritti morali
Diritti patrimoniali
Diritti esclusivi spettanti
all’autore
Diritti dell’utilizzatore
Indice
Il registro pubblico per il
software
I contratti del software
Licenza d’uso
Contratto di sviluppo
software
Il giudice della proprietà
intellettuale
I casi di HP
Il caso del “bollino” SIAE
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Disciplina e tutela giuridica dei programmi per elaboratore
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UNA CURIOSA PREMESSA STORICA
“Sia maledetto chiunque utilizzi questo libro in modo illecito o peccaminoso e che la lebbra affligga chiunque ne modifichi il contenuto […]. Consegni questo messaggio a Satana e lo segua all’inferno chi vuole passare l’eternità in sua compagnia.” Esempio di maledizione medievale del 130 d.c.
(fonte: Eike von Repgow, Sachsenspiegel: traduzione dal tedesco medievale di Paul Kaller, Monaco
2002).
Fin dal medioevo si sentì l’esigenza di proteggere le opere dell’ingegno
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Johann Gutenberg 1394/1399 -1468
Con l’introduzione della stampa a caratteri mobili fu finalmente possibile la
riproduzione su larga scala delle opere letterarie.
Iniziò, così, il fenomeno delle ristampe e la necessità di tutelare le opere
originali.
Nacque il cosiddetto «privilegio di stampa», limitato nel tempo e a
determinati ambiti. Tale privilegio non era attribuito all’autore, ma allo
stampatore. Da qui nacque il diritto sulla copia (copyright), non ancora
diritto d’autore.
IL COPYRIGHT
Solo con l’illuminismo (XVIII sec.) artisti, autori e società presero coscienza della necessità di proteggere le opere artistiche. Nasceva, dunque, la «dottrina della proprietà intellettuale»: chi realizzava opere di natura immateriale doveva, e poteva, far valere il proprio diritto di proprietà alla stessa stregua di un artigiano. Si prendeva atto, inoltre, dell’esistenza di una correlazione tra l’autore e la sua opera, il che portava alla creazione di un diritto morale d’autore.
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In Italia, un primo decreto in materia fu emanato dal governo rivoluzionario piemontese del 1799, seguito da una legge più completa promulgata nel 1801 nella Repubblica Cisalpina. Successivamente, dopo la restaurazione, furono pubblicati, nei diversi stati, differenti provvedimenti legislativi: ma data la grossa frammentazione politica della penisola queste leggi erano quasi inutili per il loro limitato ambito applicativo.
La prima legge sul diritto d’autore del Regno d’Italia risale al 25 giugno 1865 n. 2537
Per ovviare in parte a questo inconveniente, la Toscana, lo stato Sardo e l’Austria, nel 1840, stipularono una convenzione per la protezione comune del diritto d’autore.
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Definizione di software
“espressione di un insieme organizzato e strutturato di istruzioni in
qualsiasi forma o su qualunque supporto capace, direttamente o
indirettamente, di far eseguire o far ottenere una funzione o un
compito o far ottenere un risultato particolare per mezzo di un
sistema di elaborazione elettronica dell’informazione”
Insieme di istruzioni informatiche (codice) che consentono alle
componenti hardware (computer) di eseguire determinate operazioni
Definizione ufficiale
Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI o WIPO)
Canberra dal 2 al 6 aprile 1984
Definizione Semplificata
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Linguaggio di programmazione intellegibile all’uomo: FORMA LETTERARIA DEL SOFTWARE
Linguaggio macchina (codice binario) intellegibile solo dall’elaboratore elettronico
L’essenza del software
CODICE SORGENTE
COMPILAZIONE
CODICE OGGETTO
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il problema dell’inquadramento giuridico del
software si pone soltanto dinanzi a due
categorie
il software è un’
invenzione industriale
tutelata alla stregua del
brevetto (art. 2585 c.c. e
d.lgs. 30/2005)
il software è opera
dell’ingegno di carattere
creativo tutelata tramite il
diritto d’autore (art. 2575
c.c. e L. 633/1941)
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PRINCIPALI
DIFFERENZE
Brevetto
Diritto d’Autore
I diritti tutelabili sorgono nel
momento del conseguimento
del brevetto
protegge il contenuto
dell’idea inventiva
(l’oggetto in se considerato)
I diritti tutelabili sorgono nel
momento della creazione
protegge la forma espressiva
(a prescindere dal contenuto)
- Ha per oggetto prodotti e procedimenti industriali –Possono costituire oggetto di brevetto le invenzioni nuove che implicano un’attività inventiva e sono atte ad avere un’applicazione industriale –Contenuto: facoltà esclusiva di attuare l’invenzione e di trarne profitto (= diritto di vietarne a terzi l’utilizzo) –La domanda di brevetto deve contenere una descrizione che consenta l’utilizzo dell’invenzione una volta scaduta la privativa –Durata: 20 anni, NON rinnovabile
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Con il Decreto Legislativo n. 518/1992 è stato aggiunto un secondo
comma all’art. 1 della Legge 633/1941 (LdA)
La scelta italiana
Il software è tutelato come Diritto d’Autore
“Sono altresì protetti i programmi per elaboratore come opere letterarie ai
sensi della Convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed
artistiche […], nonché le banche di dati che per la scelta o la disposizione
del materiale costituiscono una creazione intellettuale dell'autore”
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ATTENZIONE
LA TUTELA ATTRAVERSO IL BREVETTO NON È
COMPLETAMENTE ESCLUSA
Possono costituire oggetto di brevetto le nuove invenzioni atte
ad avere una applicazione industriale […] art. 2584 c.c.
il software è tutelabile mediante il brevetto nel caso in cui sia uno
strumento per raggiungere il risultato inventivo e non costituisca esso
stesso l’oggetto dell’invenzione
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Sono protette ai sensi di questa legge le opere dell'ingegno di
carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle
arti figurative, all'architettura, al teatro ed alla cinematografia,
qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.
Sono altresì protetti i programmi per elaboratore come opere
letterarie ai sensi della Convenzione di Berna sulla protezione
delle opere letterarie ed artistiche […], nonché le banche di
dati che per la scelta o la disposizione del materiale
costituiscono una creazione intellettuale dell'autore.
L’art. 1 della L. 633/1941 D . L g s . 5 1 8 / 1 9 9 2 h a a g g i u n t o i l c o m m a I I
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AUTORE UTILIZZATORE
Diritti esclusivi Diritti di utilizzazione
I soggetti del diritto d’autore
Contemperare 2 opposti interessi
Interesse pubblico:
favorire il progresso
tecnico
Interesse privato:
tutelare la proprietà
intellettuale
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Persone fisiche
Persone giuridiche
Diritto Morale (a titolo originario)
Diritto Patrimoniale (a titolo originario e
derivativo)
Diritto Patrimoniale (a titolo derivativo)
Acquisto dal realizzatore o successivi aventi causa
Nel caso di contratti di lavoro dipendente
o di prestazione d’opera spetta al datore
di lavoro, a meno che non sia pattuito
diversamente (art. 12 bis LDA)
I soggetti del diritto d’autore
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Diritti morali
diritto alla paternità
dell'opera
opposizione a qualsiasi
“deformazione, mutilazione od altra
modificazione, ed a ogni atto a danno
dell'opera stessa, che possano essere
di pregiudizio al suo onore o alla sua
reputazione” (art. 20 L.D.A.)
• Inalienabili • Irrinunciabili • Inespropriabili
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
FORME ESPRESSIVE
CATEGORIA: diritti della personalità di natura non patrimoniale riconosciuti e garantiti dalla
Costituzione (es. diritto alla vita, all'integrità fisica, alla salute, all'immagine, all'onore, alla privacy,
diritti di libertà personale, di pensiero, di religione, di associazione, di riunione, etc... )
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Diritti patrimoniali
pubblicare l’opera, diffonderla,
metterla in commercio,
elaborarla e tradurla
“durano tutta la vita
dell'autore e sino al termine
del settantesimo anno solare
dopo la sua morte”
(art. 25 L.D.A.)
FORME ESPRESSIVE
possono essere trasferiti a terzi
e il loro trasferimento deve
essere provato per iscritto
(art. 110 L.D.A.)
CATEGORIA: diritti soggettivi assoluti, i quali hanno ad oggetto i beni; es. i diritti reali (diritti
sulle cose ), dei quali il principale è il diritto di proprietà che garantisce al soggetto il potere pieno ed
esclusivo di godere delle della cosa entro i limiti e con l'osservanza degli obblighi stabiliti dalla legge.
CARATTERISTICA PRINCIPALE:
• Alienabilità
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All’autore spetta il diritto di effettuare o autorizzare:
“a) la riproduzione, permanente o temporanea, totale o parziale, del
programma per elaboratore con qualsiasi mezzo o in qualsiasi forma
[…]
b) la traduzione, l'adattamento, la trasformazione e ogni altra
modificazione del programma per elaboratore […]
c) qualsiasi forma di distribuzione al pubblico, compresa la locazione,
del programma per elaboratore originale o di copie dello stesso. La
prima vendita di una copia del programma nella comunità economica
europea da parte del titolare dei diritti […] esaurisce il diritto di
distribuzione […] all'interno della comunità […].”
Diritti esclusivi spettanti all’autore A r t . 6 4 b i s , L . d . A .
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procedimento attraverso il quale è possibile risalire dall’eseguibile al codice sorgente
Non è necessaria l’autorizzazione dell’Autore se:
•la decompilazione è eseguita dal licenziatario o da altri che abbia il diritto di usare
una copia del programma (art. 64 quater comma 1, lett. a);
•le informazioni non sono già facilmente reperibili e rapidamente accessibili (art. 64
quater comma 1, lett. b);
•la decompilazione è limitata solo alle parti del programma originale necessarie per
conseguire l’interoperabilità (art. 64 quater comma 1, lett. c);
•le informazioni acquisite non sono comunicate a terzi (art. 64 quater comma 2,
lett. b);
•le informazioni acquisite non sono utilizzate per costruire programmi
sostanzialmente simili nella loro forma espressiva (art. 64 quater comma 2, lett.
c).
DECOMPILAZIONE
(limita i Diritti Esclusivi
Spettanti all’Autore )
Diritti dell’utilizzatore A r t . 6 4 q u a t e r , L . d . A .
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Il Registro Pubblico per il Software F u n z i o n i
LA REGISTRAZIONE DI UN SOFTWARE
Le registrazioni fanno fede, fino a prova contraria, dell’esistenza del programma e di chi ne sia l’autore. Si pubblicizzano l’esistenza e il titolo del software, il nome dell’autore, la data e il luogo di pubblicazione, il nome del titolare dei diritti di utilizzazione economica sul software
LA TRASCRIZIONE DI ATTI
Sono trascrivibili: • gli atti che trasferiscono i diritti di
utilizzazione economica su un software o costituiscono su di essi diritti di usufrutto o garanzia;
• gli atti di divisione (se ci sono più coautori);
• di società (quando la titolarità del software e di una società)
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La SIAE inserisce nel Registro, gestito con sistemi informatici, i dati dichiarati e
conserva nei suoi archivi, con un numero progressivo e la data di registrazione, gli
esemplari dei programmi e degli atti, fornendo al richiedente un attestato di
registrazione.
La SIAE consente la consultazione del Registro e rilascia estratti e copie autentiche
degli atti (dichiarazioni, descrizioni e atti depositati); solo l’esemplare del
programma non è oggetto di visura.
IL REGISTRO FA FEDE, FINO A PROVA CONTRARIA,
DELL’ESISTENZA DEL PROGRAMMA E DELLA SUA
PUBBLICAZIONE
LA REGISTRAZIONE NON È OBBLIGATORIA.
IL REGISTRO NON RAPPRESENTA UN’ANAGRAFE
COMPLETA DEI PROGRAMMI
F u n z i o n i
Il Registro Pubblico per il Software
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“Il contratto di
Licenza d’Uso”
“Il contratto di
Sviluppo Software”
I contratti del software P r i n c i p a l i t i p o l o g i e n e g o z i a l i
SOFTWARE STANDARD (PACCHETTIZZATO)
SOFTWARE PERSONALIZZATO
Circolazione dei diritti patrimoniali sul software
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Licenza d’Uso I n q u a d r a m e n t o n e g o z i a l e
L’esatto inquadramento negoziale della licenza d’uso agevola le parti nella predisposizione di un accordo che tutela i rispettivi diritti
La licenza d’uso è un contratto
CHE TIPO DI CONTRATTO È? CHE TIPO DI DIRITTI È IN GRADO DI TRASFERIRE?
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I n q u a d r a m e n t o n e g o z i a l e
DIRITTI TRASFERIBILI
La licenza d’uso è un contratto attraverso il quale si
trasferiscono diritti di utilizzazione economica
ESCLUSIVAMENTE DIRITTI PATRIMONIALI
Per Esempio: installare, utilizzare, accedere, visualizzare ed eseguire
Licenza d’Uso
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gli altri effetti tipici della locazione, sono estranei alle principali distribuzioni di software pacchettizzato
Principio dell’esaurimento art.
64 bis, lett. c), legge 633/1941
È una vendita? È una locazione?
“ […]La prima vendita di una copia del programma […] da parte del titolare dei
diritti, […] esaurisce il diritto di distribuzione di detta copia […] ”
Il comune denominatore è senz’altro la
cessione del diritto di godimento sul
programma dietro corrispettivo
pecuniario
I n q u a d r a m e n t o n e g o z i a l e
TIPOLOGIA NEGOZIALE
Licenza d’Uso
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Nelle licenze d’uso più
diffuse non sono tutte presenti
Il modello più vicino è
quello della locazione
Diritto di godimento
NON SUSSISTE
PERFETTA
IDENTITÀ
Le licenze d’uso sono generalmente a tempo
indeterminato
La locazione è un
contratto di durata
(non può eccedere i
30 anni ex art. 1573
c.c.)
Su un bene mobile o
immobile
Per un tempo determinato
Dietro la corresponsione
periodica di un
corrispettivo (canone)
I n q u a d r a m e n t o n e g o z i a l e
Licenza d’Uso
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RISPETTO DELLE NORME IMPERATIVE
(= regole inderogabili, neppure con il consenso dell'interessato)
Esempio: art. 22, L. 633/1941: I diritti [morali] sono inalienabili.
Art. 1322, II comma, c.c.:
“Le parti possono anche concludere
contratti che non appartengano ai tipi
aventi una disciplina particolare,
purché siano diretti a realizzare
interessi meritevoli di tutela secondo
l’ordinamento giuridico”
LIBERTÀ CONTRATTUALE
LIMITI
MERITEVOLEZZA DI TUTELA DEGLI INTERESSI
(Secondo l’interpretazione prevalente sono meritevoli di tutela i contratti che perseguono interessi socialmente utili)
È un contratto atipico
I n q u a d r a m e n t o n e g o z i a l e
Licenza d’Uso
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Contiene elementi di
più contratti tipici che
si fondono in un’unica
causa
È un contratto misto
Individuazione del contratto prevalente, ed applicazione
della relativa disciplina
CRITERIO DELL’ASSORBIMENTO
CRITERIO DELLA COMBINAZIONE
Applicazione delle singole discipline di riferimento per
ciascun elemento contrattuale
NOTA: Il contenuto determinato liberamente dalle parti è integrato ex lege dal d.lgs. 518/1992
Q u a l e d i s c i p l i n a
Licenza d’Uso
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Integrazione ex lege d.lgs. 518/1992
Q u a l e d i s c i p l i n a
L’AUTORE
Riproduzione del SW temporanea o permanente / totale o parziale
Traduzione, adattamento, trasformazione
Qualsiasi forma di distribuzione al pubblico
L’UTILIZZATORE
Riprodurre, tradurre, adattare o trasformare il SW, solo se tali attività
siano necessarie per l’uso di esso conformemente alla sua destinazione
Effettuare una copia di riserva del programma, qualora sia necessario
per l’uso
Osservare, studiare o sottoporre a prova di funzionamento il programma
Licenza d’Uso
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Le licenze d’uso più diffuse presentano alcune clausole dirette a limitare le garanzie e le responsabilità per i vizi a carico del licenziante (rectius a limitare il diritto di tutela del licenziatario)
Limitazioni contenutistiche e temporali riguardanti la garanzia per vizi
Esclusione di buona parte dei rimedi contrattuali generali riconosciuti al licenziatario
Esclusione della responsabilità del licenziante per i danni indiretti connessi all’utilizzazione del prodotto
I l c o n t e n u t o
Licenza d’Uso
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Limitazioni contenutistiche e temporali
riguardanti la garanzia per vizi
“La garanzia per vizi del licenziante è ridotta ai soli casi di
funzionamento non conforme alle istruzioni contenute nel manuale
d’uso per un periodo di novanta giorni dalla data di acquisto”
L’articolo 1229 c.c. considera nulli i patti che escludono o limitano
“preventivamente la responsabilità del debitore, per dolo o per colpa grave”
Esempio
I l c o n t e n u t o
Licenza d’Uso
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Esclusione di buona parte dei rimedi
contrattuali generali riconosciuti al licenziatario
“La responsabilità della (software house) ed i rimedi esclusivi
dell'utente saranno, a discrezione della (software house):
a) la restituzione del prezzo pagato;
b) la riparazione o la sostituzione del software o dell' hardware”
L’art. 1453, comma 1, c.c., consente al licenziatario di “chiedere l’adempimento o
la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno”
I l c o n t e n u t o
La clausola inibisce il ricorso alle azioni ex art. 1453 e prevede la restituzione del prezzo o, in
alternativa, la riparazione o sostituzione del prodotto; non è previsto il risarcimento del danno
Licenza d’Uso
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Esclusione della responsabilità del licenziante per i
danni indiretti connessi all’utilizzazione del prodotto
“In nessun caso la software house sarà responsabile per i danni
derivanti dall'uso del prodotto software, anche nel caso che la
software house sia stata avvertita della possibilità di tali danni”
L’articolo 1229 c.c. considera nulli i patti che escludono o limitano
“preventivamente la responsabilità del debitore, per dolo o per colpa grave”
I l c o n t e n u t o
I danni indiretti sono mutuati dall’ordinamento anglosassone. Il nostro ordinamento non li ammette (art. 1223 c.c.) “in
quanto ne siano conseguenza immediata e diretta ”. Il riferimento è, pertanto, da intendersi genericamente al lucro
cessante ed a tutte le perdite economiche eziologicamente collegate al difetto del software
Licenza d’Uso
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34
È necessario verificare la qualificazione
soggettiva delle parti
Artt. 33 e 36 del codice del consumo: prevedono la nullità
delle clausole che “malgrado la buona fede, determinano a
carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e
degli obblighi derivanti dal contratto”.
Q u a l i f i c a z i o n e s o g g e t t i v a d e l l e p a r t i
CONTRATTI CON IL
CONSUMATORE
Disciplina maggiormente protettiva per il licenziatario
Licenza d’Uso
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35
FORMA DEL CONTRATTO DI LICENZA D’USO
FORMA VINCOLATA (ad probationem)
il trasferimento dei diritti patrimoniali deve essere provato per iscritto
(art. 110 Legge 633/1941)
Problema per la validità delle clausole
vessatorie per i contratti di licenza d’uso
stipulati con modalità “a strappo” o “point
and clik” (art. 1341 – 1342 c.c.)
FORMA LIBERA (ad substantiam)
Si applicano le regole generali sui contratti
L a f o r m a d e l c o n t r a t t o
Licenza d’Uso
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PRINCIPALI LICENZE D’USO
Acquisto del diritto all’uso (godimento) del prodotto, accompagnato dal trasferimento in proprietà del supporto materiale che lo contiene (floppy-disk, CD-ROM o DVD)
TRASFERIMENTO COPYRIGHT
Tr a s f e r i m e n t o c o p y r i g h t
Trasferimento a prestazioni corrispettive
Alienazione a titolo oneroso immediato (l’acquirente è immediatamente obbligato a pagare il prezzo)
L’utilizzatore acquista una serie di poteri limitati dalla riserva dei diritti esclusivi di sfruttamento economico in capo all’autore, il quale conserva il controllo patrimoniale sulla circolazione del bene.
Licenza d’Uso
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PRINCIPALI LICENZE D’USO
acquisto del diritto all’uso (godimento) del prodotto accompagnato dal trasferimento della disponibilità del codice sorgente
TRASFERIMENTO COPYLEFT
Tr a s f e r i m e n t o c o p y l e f t
Libertà ideologica risultante da un’estrema compressione dei diritti dell’autore.
Non è esclusa l’onerosità dell’operazione
Garantito all’autore il diritto morale di paternità sull’opera
Licenza d’Uso
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Prima di redigere il contratto di licenza d’uso è necessario inoltre tener conto di un principio fondamentale
PRINCIPIO DEL CONSENSO DELL’AUTORE
L’autore che esercita il suo potere oltre i limiti imposti dai
diritti della controparte, o che fornisce un prodotto viziato,
incorre in responsabilità di natura contrattuale ed
extracontrattuale
P r i n c i p i o d e l c o n s e n s o d e l l ’ a u t o r e
Licenza d’Uso
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danno ingiusto causato, per colpa o
dolo, a un soggetto con cui non vi è
legame negoziale
violazione di clausole previste
nei contratti di vendita e nelle
licenze d’uso dei programmi
per elaboratori
CONTRATTUALE EXTRACONTRATTUALE
I l l e c i t o c i v i l e
Licenza d’Uso
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Il lucro cessante è
valutato dal giudice […]
anche tenuto conto degli
utili realizzati in violazione
del diritto.
1. Condanna alla distruzione o rimozione dello stato di fatto da
cui risulta la violazione
2. Risarcimento del danno
Il giudice può altresì liquidare il danno in via
forfettaria sulla base quanto meno
dell'importo dei diritti che avrebbero dovuto
essere riconosciuti, qualora l'autore della
violazione avesse chiesto al titolare
l'autorizzazione per l'utilizzazione del diritto
Lesione nell’esercizio di un diritto di uti l izzazione economica
Licenza d’Uso
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Contratto di sviluppo software
È il negozio concluso tra una software house (oppure
un singolo professionista) ed un committente che abbia
esigenze specifiche tali da non poter essere soddisfatte con
un programma standardizzato.
1. Disciplina applicabile
2. Adempimento dei termini contrattuali
3. Definizione dell’oggetto
4. Attribuzione dei diritti di proprietà intellettuale
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CONTRATTO D’APPALTO - il contratto con il
quale una parte (appaltatore) assume, con
organizzazione dei mezzi necessari e con gestione
a proprio rischio, il compimento verso un
corrispettivo in danaro di un’opera (o di un servizio)
commissionatagli dall’appaltante (o committente)
(art. 1655 c.c.)
Se il programmatore è
una software house
CONTRATTO D’OPERA MANUALE (c.d. locatio
operis) una persona si obbliga a compiere verso un
corrispettivo un’opera o un servizio con lavoro
prevalentemente proprio e senza vincolo di
subordinazione nei confronti del committente (art.
2222 c.c.).
Se il programmatore è
un singolo
programmatore
Se il programmatore è
un libero
professionista
CONTRATTO D’OPERA INTELLETTUALE ha ad
oggetto una prestazione svolta a favore del cliente
da esercenti le professioni liberali (Ingegneri ecc.)
(art. 2230 c.c.).
I principali t ipi contrattuali di riferimento
Contratto di sviluppo software
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FATTISPECIE TIPICHE
RICHIAMABILI
APPALTO artt. 1655 ss c.c.
(comittente = imprenditore)
D’OPERA
DI SERVIZI
CONTRATTO D’OPERA artt. 2222 ss c.c..
(comittente = lavoratore autonomo)
MANUALE
INTELLETTUALE
Tipologia negoziale
Contratto di sviluppo software
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APPALTO (sviluppatore = imprenditore)
D’OPERA
Lo sviluppatore (appaltatore), per effetto del contratto di sviluppo, si obbliga a soddisfare un
interesse del committente che trae utilità dall’utilizzo del programma realizzato.
L’appaltatore svolge un’attività di
elaborazione e di trasformazione della
materia
DI SERVIZI
Il lavoro del programmatore si
conclude con la realizzazione di un bene,
seppure immateriale
Il programmatore assume l’obbligazione di un facere,
consistente nella produzione di un’utilità per
il committente senza elaborazione e
trasformazione di materia
Tipologia negoziale
Contratto di sviluppo software
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Contiene elementi di
più contratti tipici che
si fondono in un’unica
causa
È un contratto misto
Individuazione del contratto prevalente, ed applicazione
della relativa disciplina
Applicazione delle singole discipline di riferimento per
ciascun elemento contrattuale
Q u a l e d i s c i p l i n a
Contratto di sviluppo software
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12 sezioni specializzate
Presso i Tribunali e le Corti d’Appello di Bari, Bologna, Catania,
Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e
Venezia
NOTA: NON FU ISTITUITA UNA SEZIONE SPECIALIZZATA IN SARDEGNA
Decreto Legislativo 27 giugno 2003, n. 168
L. 24 marzo 2012, n. 27
Le sezioni specializzate
Il giudice della proprieta’ intellettuale
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Le sezioni specializzate
Il Tribunale di Cagliari, con ordinanza del 13 ottobre 2003, ha inoltrato alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale con particolare riferimento agli art. 3 e 24 cost.
Il contenzioso riguardava la commercializzazione di T-shirts illustranti la fauna tipica sarda con l’indicazione delle abitudini di vita di tali animali. L’attore agisce sostenendo la sussistenza di atti di concorrenza sleale, ai sensi dell’art. 2598 e ss del codice civile, e richiedendo l’inibitoria della condotta sleale del convenuto, nonché il risarcimento danni.
Il giudice rilevando l’incompetenza della sua giurisdizione in favore del giudice specializzato con sede a Roma deferiva questione di legittimità alla corte costituzionale, lamentando:
Violazione del principio di uguaglianza sostanziale sancito dall’art. 3, comma secondo : “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Violazione dell’art. 24, comma primo e secondo: “tutti possono agire per la difesa dei propri diritti e interessi legittimi […]” “ la difesa è un diritto inviolabile”. NOTA: Il diritto alla difesa rischia di rimanere una mera enunciazione formale a causa degli ingenti costi relativi all’accesso alla giustizia che può indurre il cittadino a rinunciare a proteggere i propri interessi.
Il giudice della proprieta’ intellettuale
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PRECEDENTI: sentt. nn. 66/77, 427/99 e ord. n. 99/2000: il dettato costituzionale dell’art 24 “non impedisce che il cittadino possa conseguire la tutela giurisdizionale sempre nello stesso modo e con i medesimi effetti purchè non vengano imposti oneri tali o non vengano prescritte modalità tali da rendere impossibile o estremamente difficile l’esercizio della difesa o lo svolgimento dell’attività processuale”. Sentenza 82/96: “il legislatore è libero di regolare in modo non rigorosamente uniforme i modi della tutela giurisdizionale a condizione che non siano vulnerati i principi fondamentali di garanzia ed effettività della tutela medesima”.
LA CORTE COSTITUZIONALE HA RIGETTATO LA QUESTIONE DI LEGITTIMITÀ CON L’ORDINANZA 386/2004.
Le sezioni specializzate
1. la lamentata disparità di trattamento tratta delle situazioni non omogenee
2. non sussiste conflitto con l’art. 3 cost. in relazione a tutti coloro (abitanti nel
territorio nazionale italiano), che come i residenti in Sardegna non si trovano
nelle vicinanze delle corti
3. Non sussiste conflitto con l’art. 24 cost perchè nell’assegnare alla
Sardegna la competenza della sezione di Roma, si è tenuto conto della
maggiore facilità di collegamenti verso la capitale
Il giudice della proprieta’ intellettuale
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Art. 1 D.lgs. 168/03 Istituzione delle sezioni specializzate in materia di impresa
1. Sono istituite presso i tribunali e le corti d'appello di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia sezioni specializzate in materia di impresa, senza oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato né incrementi di dotazioni organiche. 1-bis. Sono altresì istituite sezioni specializzate in materia di impresa presso i tribunali e le corti d'appello aventi sede nel capoluogo di ogni regione, ove non esistenti nelle città di cui al comma 1. Per il territorio compreso nella regione Valle d'Aosta/Valle' d'Aoste sono competenti le sezioni specializzate presso il tribunale e la corte d'appello di Torino. È altresì istituita la sezione specializzata in materia di impresa presso il tribunale e la corte d'appello di Brescia. L'istituzione delle sezioni specializzate non comporta incrementi di dotazioni organiche
Situazione attuale: dopo la L. 24 marzo 2012, n. 27
Il giudice della proprieta’ intellettuale
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"qualora l'utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso".
Il Giudice ha altresì affermato che "Le clausole contrattuali vanno eseguite secondo buona fede e perciò astenendosi da condotte vessatorie ed ostruzionistiche, come stabilisce l'art. 1375 cc”
End User License
Agreement
(Contratto con
l'utente finale)
Il caso: Rimborsabilità del software preinstallato
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Cass. Civ., sez. III, 11.09.2014, n. 19161
Sent. Giudice di Pace di Firenze n. 5384/07, HP Italia s.r.l. condannata al pagamento della somma di 140,00 € a titolo di rimborso di quanto pagato dal sig. Pieraccioli per le licenze d’uso del s.o. preinstallato “Microsoft Windows XP Home Edition” e del software “Microsoft Works 8”, forniti unitamente al notebook da lui acquistato.
HP Italia S.r.l. propone appello, rigettato con sent. Tribunale di Firenze n. 2526/10, e poi ricorso in Cassazione
La controparte contrattuale dell'utente finale deve dunque identificarsi, anche per quanto concerne la licenza d'uso del software preinstallato, nel produttore del computer e dunque, nella specie, in HP Italia s.r.l.. Tra utente finale e casa di produzione del software contenente il sistema operativo Microsoft Windows non intercorre pertanto alcun rapporto contrattuale.
L'integrazione tra software e hardware, in altri termini, non si fonda su un'esigenza di natura tecnologica ma unicamente commerciale.
Sulla base della clausola contrattuale in esame, è il produttore-concessionario HP, e non Microsoft, che l'utente finale che non accetti le condizioni di licenza deve "contattare prontamente" in vista della "restituzione del prodotto o dei prodotti" e del rimborso del prezzo "in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso"
Il caso: Rimborsabilità del software preinstallato
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Cass. Civ., sez. III, 11.09.2014, n. 19161
Secondo la Corte di Cassazione, manca un collegamento negoziale tra vendita del PC e licenza d’uso sul software preinstallato.
L'acquisto del computer non implica l'obbligo di accettare il sistema operativo, pena lo scioglimento della vendita e l'azzeramento dell'intera operazione; e qualora l'utente esprima, all'avvio del computer, una manifestazione negativa di volontà, l'effetto del mancato consenso si ripercuote unicamente sul contratto nel cui ambito quella dichiarazione di volontà e' stata suscitata: vale a dire la licenza d'uso.
La volontà di HP di precludere all’utente finale la facoltà di non aderire alla licenza d’uso del sistema operativo preinstallato, trattenendo pur tuttavia il computer a fronte del rimborso del prezzo del solo software rifiutato, contrasterebbe con la disciplina di tutela della libertà di scelta del consumatore finale, e di libertà di concorrenza tra imprese (art. 101 Tratt. FUE; Legge n. 287 del 1990, articolo 2).
Il caso: Rimborsabilità del software preinstallato
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Il caso del “bollino” SIAE F o n t i
181-bis. - […] la Società italiana degli autori ed editori (SIAE) appone un
contrassegno su ogni supporto contenente programmi per elaboratore o
multimediali nonché su ogni supporto contenente suoni, voci o immagini
in movimento, […] destinati ad essere posti comunque in commercio o
ceduti in uso a qualunque titolo a fine di lucro. […]
171-ter. - [I] È punito […] con la reclusione da sei
mesi a tre anni e con la multa da cinque a trenta
milioni di lire chiunque a fini di lucro: […]
d) detiene per la vendita o la distribuzione, pone in
commercio, […] qualsiasi supporto […] per il quale
è prescritta […] l'apposizione di contrassegno da
parte della S.I.A.E., privi del contrassegno
medesimo […]
La mancanza
del
contrassegno
SIAE è prevista
come elemento
essenziale del
reato
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I l c a s o
Sentenza "Schwibbert"
Corte di Giustizia delle Comunità Europee
8 novembre 2007 , causa C-20
Domanda di pronuncia pregiudiziale del Tribunale civile e penale di Forlì, ordinanza 14 dicembre 2004.
La fattispecie: Karl Josef Wilhelm Schwibbert, legale rappresentante della società K.J.W.S. Srl, deteneva per la vendita presso i magazzini di tale società un certo numero di CD contenenti riproduzioni di opere dei pittori Giorgio De Chirico e Mario Schifano. I CD, importati dalla Germania per conto di altre società in vista della loro commercializzazione nell’ambito di iniziative culturali, erano privi del contrassegno «SIAE». Fatti commessi il 9 e il 10 febbraio 2000.
Il caso del “bollino” SIAE
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M o t i v i d e l l a d e c i s i o n e
Direttiva 83/189/CEE del 28 marzo 1983 Ogni Stato membro che intenda adottare una normativa tecnica deve procedere alla notificazione del progetto legislativo alla Commissione delle Comunità europee
In caso di mancata notifica, la normativa è inopponibile al privato
Perché? Consentire alla Commissione Europea di verificare la compatibilità col principio comunitario di
libera circolazione delle merci
Direttiva 98/34/CE (abroga la direttiva 83/189/CEE) Regola tecnica: il requisito di un prodotto la cui osservanza è obbligatoria, de jure o de facto, per la commercializzazione dello stesso
L’apposizione del contrassegno SIAE rientra certamente tra i requisiti che i supporti devono rispettare per la commercializzazione. Quindi è regola tecnica che deve essere notificata alla Commissione europea.
Il caso del “bollino” SIAE
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M o t i v i d e l l a d e c i s i o n e
L’Italia non ha mai adempiuto all’obbligo di notifica
Giustificazioni della SIAE e del governo italiano:
L’obbligo di apposizione del contrassegno «SIAE» ai supporti contenenti opere
dell’ingegno era già previsto, ben prima dell’entrata in vigore delle direttive
comunitarie che hanno imposto l’obbligo di notificazione (1983 e 1992), nella
legge del 1941 per i supporti cartacei, e le modifiche legislative apportate (L.
n.121/1987 e D.Lgs. n.685/1994), successivamente all’entrata in vigore delle
Direttive hanno costituito semplicemente adeguamenti ai progressi tecnologici che
hanno unicamente incluso nuovi supporti nell’ambito d’applicazione dell’obbligo di
cui trattasi. Di conseguenza, non risultava necessario notificare alla
Commissione le modifiche in parola.
Il caso del “bollino” SIAE
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M o t i v i d e l l a d e c i s i o n e
L’Italia non ha mai adempiuto all’obbligo di notifica
Art. 8, comma 3, n.1, Direttiva 98/34/CE Gli «Stati membri procedono ad una nuova comunicazione (…) qualora essi apportino al progetto di regola tecnica modifiche importanti che ne alterino il campo di applicazione (…)».
L’inclusione di nuovi supporti quali i CD, operata dal D.Lgs. 685/1994, nell’ambito dell’obbligo di apposizione del contrassegno «SIAE» dev’essere considerata come una modifica di tal genere????
Il caso del “bollino” SIAE
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P r o f i l i p e n a l i
Viene meno un elemento essenziale del reato (171-bis, 171-ter)
Pronunciate sentenze assolutorie perché IL FATTO NON SUSSISTE o
perché il FATTO NON È PREVISTO DALLA LEGE COME REATO
=
Per i fatti commessi successivamente all’entrata in vigore di una
norma che impone l’obbligatorietà del contrassegno SIAE,
successiva alla direttiva 83/189/CEE
(obbligo di notifica della regola tecnica).
Corte di Cassazione: pronunce conformi con le sentenze n. 13853/2008, n. 13816/2008 e n. 13810/2008.
Corte di Cassazione, sentenza del 27 Marzo 2013, n. 14416
Il caso del “bollino” SIAE
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P r o f i l i p e n a l i
I reati sussistono solo dopo il 2009
Corte di Cassazione, sentenza del 27 Marzo 2013, n. 14416
D.P.C.M. 23 febbraio 2009, n. 31 Regolamento di disciplina del contrassegno da apporre sui supporti, ai sensi
dell'articolo 181-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633
NOTIFICATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA NELL’APRILE 2008
Il caso del “bollino” SIAE
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P r o f i l i c i v i l i : r i m b o r s a b i l i t à
Art. 1, comma 2, D.P.C.M. 23 febbraio 2009, n. 31
Sono legittimamente circolanti, ai sensi del citato articolo 181-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, i supporti prodotti entro la data di entrata in vigore della legge 18 agosto 2000, n. 248, purché conformi alla legislazione previgente in materia di contrassegno e di tutela del diritto d'autore, nonché i supporti prodotti dopo l'entrata in vigore della medesima legge n. 248/2000 e conformi alle disposizioni regolamentari di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 luglio 2001, n. 338, come modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 ottobre 2002, n. 296.
Norma con efficacia retroattiva. Non tiene conto della decisione del 2007 della Corte di Giustizia UE.
Tutti i supporti prodotti prima del 2000, purché conformi alla normativa previgente, e tutti i supporti prodotti dopo la legge n. 248/2000 e conforme al Regolamento previgente (DPCM 338/2001) sono legittimamente circolanti.
Il caso del “bollino” SIAE
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Art. 6, comma 8, D.P.C.M. 23 febbraio 2009, n. 31
Sono fatti salvi in ogni caso gli atti e i rapporti intervenuti tra la SIAE ed i soggetti indicati dall'articolo 181-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, a seguito dell'entrata in vigore della legge 18 agosto 2000, n. 248
Norma con efficacia retroattiva. Neutralizza il diritto di ripetibilità delle somme
pagate e non dovute. La legge 18 agosto 2000, n. 248 ha introdotto la nuova disciplina dei contrassegni SIAE, introducendo anche il pagamento di una somma da parte di coloro che intendono richiedere il rilascio dei contrassegni. L’inopponibilità al privato dell’obbligo di apporre il contrassegno, comporta che tutte le somme, pagate nel periodo compreso tra il 2001 (con il DPCM 338/2001, regolamento del contrassegno) e il 2009 (anno della notifica), sono state indebitamente pagate. Non erano dovute.
P r o f i l i c i v i l i : r i m b o r s a b i l i t à
Il caso del “bollino” SIAE
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S e n t e n z a TA R – I g r a d o
RIGETTO
Sentenza del T.A.R. LAZIO – ROMA, Sez. I - n. 11590/2009
Ricorso per l’illegittimità dell’art. 6, comma 8, D.P.C.M. n. 31 del 23 febbraio 2009
“sono fatti salvi in ogni caso gli atti e i rapporti intervenuti tra la SIAE ed i soggetti indicati dall'articolo 181-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, a seguito dell'entrata in vigore della legge 18 agosto 2000, n. 248”
Il caso del “bollino” SIAE
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S e n t e n z a C o n s i g l i o d i S t a t o – I I g r a d o
Consiglio di Stato, Sentenza n. 584 del 2 febbraio 2012
Dichiarato illegittimo e annullato l’art. 6, comma 8, D.P.C.M. n. 31 del 23 febbraio 2009
“Non vi è dubbio, invero, che, atteso il generale principio di irretroattività, non è consentito alla fonte regolamentare incidere sulla disciplina dei rapporti patrimoniali pregressi (anteriori o successivi alla citata sentenza della Corte di giustizia 8 novembre 2007), la cui definizione spetta al giudice munito di giurisdizione”.
Non vi è più alcun dubbio sulla ripetibilità delle somme pagate alla SIAE
Il caso del “bollino” SIAE
A.A. 2014/15 Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria delle Telecomunicazioni http://tlc.diee.unica.it/
Grazie per l’attenzione Docente: Massimo Farina http://www.massimofarina.it
http://www.diricto.it/ http://ict4forensics.diee.unica.it/
DIRITTO DELL’INFORMATICA E DELLE NUOVE TECNOLOGIE - A.A. 2014/2015 - MASSIMO FARINA
Univ. CA - Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni
Disciplina e tutela giuridica dei programmi per elaboratore
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