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Europeana e CulturaItalia per lo sviluppo del Semantic Web e dei Linked Open Data Roma , Università di Roma La Sapienza – Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico- filologiche e geografiche Ciclo di conferenze a.a. 2014-15: 13 aprile 2015 Sara Di Giorgio Istituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane responsabile gruppo tecnico CulturaItalia

Europeana e cultura italia per lo sviluppo del semantic web e dei linked open data

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Europeana e CulturaItalia per lo sviluppo del Semantic Web e dei Linked Open Data

Roma , Università di Roma La Sapienza – Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche

Ciclo di conferenze a.a. 2014-15: 13 aprile 2015

Sara Di GiorgioIstituto Centrale per il catalogo unico delle biblioteche italianeresponsabile gruppo tecnico CulturaItalia

- La politica per il patrimonio culturale digitale del MiBACT

- Che cosa è CulturaItalia?- Che cosa è Europeana?- Linked Open Data

Indice

● 1 Segretariato Generale● 9 Direzioni Generali● 17 Direzioni Regionali● 12 Centri di competenza nazionali (tra cui l’ ICCU)● 100 Soprintendenze territoriali● 1,517 Archivi/biblioteche/musei/siti archeologici, monumenti

etc.● Circa 19,000 dipendenti

Il Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo (MiBACT) in pillole

1. Servizio Amministrativo

2. Servizio per la promozione culturale

ICCU è un Istituto Centrale del MiBACT strutturato in2 servizi e 6 dipartimenti

Progetti:

Internet Culturale CulturaItalia Europeana (partico italiana.) Mondiale Digital Library (partico italiana.) progetti europeiGoogle Books (partico italiana.)

1. Norme standard per la catalogazione e digitalizzazione

2. Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN)

3. Attività di informazione e bibliografiche, Registry della Biblioteca italiana

4. Digitalizzazione e l'accesso ai documenti

5. Attività di bibliografia, catalogazione e censimento del libro antico

6. Censimento e gestione della bibliografia italiana di manoscritti

Le Istituzioni della memoria gestiscono una grande massa di contenuti digitali che deve essere:– immagazzinata e conservata a lungo termine in modo sicuro– accessibile in modo permanente– facilmente riutilizzabile nel tempo da diverse comunità di

ricerca e gruppi di utenti

L’obiettivo è di adottare una Infrastruttura digitale comune per i beni culturali che porterà alla riduzione dei costi e al miglioramento dell'interoperabilità attraverso:– l’adozione di procedure comuni– nuovi flussi di lavoro e metodologie di ricerca– sviluppo di nuove competenze e abilità

Il quadro del patrimonio culturale digitale

E’ necessario stabilire politiche e strategie comuni, che tengano conto di processi, servizi, strumenti e protocolli condivisi, per lo sviluppo di una e-Infrastructure per il patrimonio culturale che permetterà alle organizzazioni DCH di:

• accedere ai servizi delle infrastrutture digitali• creare dei Virtual Research Environment (VRE) in

grado di soddisfare le esigenze delle moderne forme di collaborazione scientifica.

La visione

EUROPEANA The European Portal

DIGITAL CULTURAL HERITAGE e-Infrastructure

The European portal for accessing digital collections (MLA)

NATIONAL & REGIONAL INITIATIVES

Linked Heritage

RECOMMENDATIONS & GUIDELINESNetwork of experts (hundreds) from 27

European MS, Russia and Israel

2002 2005 2008 2009 2011 2014 2015

European projects coordinated by the Italian ministry

Harmonization of EU Member statesNational Digitisation Programmes

ATHENA

Esperienze europee del MiBACT

ATHENA Plus

Conferenza internazionale ‘Il riuso dei contenuti culturali digitali per l’istruzione, il turismo e il tempo libero: un’opportunità per le istituzioni culturali e le industrie creative, un investimento per il futuro’, Roma Biblioteca nazionale centrale, 2 ottobre 2014, organizzata in collaborazione con la Commissione europea, la Fondazione Europeana e il progetto europeo AthenaPlus, rete europea di buone pratiche coordinata dall’ICCU.

Durante la conferenza sono state presentate le Raccomandazioni‘Patrimonio culturale e turismo’rivolte alle istituzioni culturali per promuovere il loro patrimonio attraverso il digitale e lo sviluppo di iniziative e servizi turistici innovativi.

Le Raccomandazioni hanno contribuito alla elaborazione del documento ‘Europeana for Tourism Policy Recommendations’

http://www.athenaplus.eu/getFile.php?id=428

Conferenze internazionali durante la presidenza italiana della UE: 2 ottobre sul turismo e il riuso

Conferenza internazionale sulle Infrastrutture di ricerca e infrastrutture digitali per il patrimonio culturale, Roma, Biblioteca Nazionale Centrale, 13-14 Novembre 20’14

La conferenza si è concentrata su come la collaborazione avviata tra le i fornitori di Infrastrutture digitali e le Infrastrutture di ricerca, operanti nel settore dei Beni Culturali possa rispondere alle sfide globali attraverso una maggiore integrazione delle infrastrutture di dati e a nuove metodologie di ricerca nel campo del patrimonio culturale

Speaker da ESFRI, Commissione EU,, Parlamento Europeo, Géant,, e-IRG, DARIAH, ARIADNE, CLARIN, CHARISMA, CENDARIIl programma e le presentazioni sono on-line:http://www.otebac.it/internationalconference/index.php?en/1/home

Durante la conferenza è stato presentato un Vision document,consultabile on-linehttp://www.otebac.it/internationalconference/getFile.php?id=16

Conferenze internazionali durante la presidenza italiana della UE: 13-14 novembre sulle infrastrutture

Le infrastrutture europee della ricerca nel settore del patrimonio culturale

ARIADNE, Advanced Research Infrastructure for Archaeological Dataset Networking in Europe www.ariadne-infrastructure.eu/

DARIAH, Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities www.dariah.eu/

CLARIN, Common Language Resources and Technology Infrastructure,www.clarin.eu/

Le infrastrutture europee della ricerca nel settore del patrimonio culturale

CHARISMA, Cultural Heritage Advanced Research Infrastructures, Synergy for a Multidisciplinary Approach to Conservation/Restoration

www.charismaproject.eu/

CENDARI, Collaborative European Digital Archive Infrastructure

www.cendari.eu/

EUROPEANA, the European aggregator

www.europeana.eu/

CulturaItalia in pillole

CulturaItalia in pillole

Nella presentazione parleremo di:

• Cosa è CulturaItalia

• Chi fornisce i contenuti a Europeana

• L’interoperabilità dei contenuti

• Procedure tecniche

«Uno standard è una specifica pubblicata che determina unlinguaggio comune, contiene una specifica tecnica o altri criteri

precisi edè concepito per essere utilizzato coerentemente, come una norma,

unadirettiva o una definizione. Gli standard sono applicati a vari

materiali,prodotti, metodi e servizi. Essi contribuiscono a semplificare la vita

e adaccrescere l’affidabilità e l’efficacia di molti beni e servizi da noiutilizzati» (definizione della La British Standards Institution )

L’uso appropriato di standard nella digitalizzazione contribuisce determinare la compatibilità delle risorse, che ne consente l’interoperabilità

Standard e interoperabilità

“Per gli utenti non è importante se le fonti per la conoscenza del patrimonio sono conservate da archivi, biblioteche e musei, ma avere l'accesso alle fonti dati che desiderano ed essere in grado di utilizzare queste fonti in modo interdisciplinare.”

CulturaItalia

MissionCulturaItalia: l’interoperabilità

2,4 M record da +35 partner tra cui portali tematici

990.536 r. Musei851.686 r. Bibliteche 485.466 r. Archivi+ 556.852 in arrivo

dal SAN1.3 M record in CC0

in Europeana20.000 Contenuti

editorialinel 2014 780.448

visitatori unici; visite 1.073.456

Versione inglese

CulturaItalia, l’aggregatore nazionale di contenuti

http://www.culturaitalia.it

CulturaItalia

Che cosa è

PERCHE’

Per rendere possibile lo svolgimento di ricerche nel complesso del patrimonio culturale digitale italiano on line distribuito su tutto il territorio (vale a dire, conservato in luoghi differenti da organismi differenti)

Accelerare la digitalizzazione del patrimonio culturale nazionale pubblico e privato secondo standard condivisi

Integrare la cultura italiana nel più ampio circuito europeo

CHE COSA E’

Un punto di accesso integrato al patrimonio culturale italiano diffuso sul territorio: archivi, biblioteche, musei, materiali audiovideo, etc. attraverso l’INTEROPERABILITA’tra le singole banche dati

Un e-magazine aggiornato quotidianamente per essere informati su notizie e eventi culturali in tutte le regioni italiane.

CulturaItalia

Obiettivi

CulturaItalia

CulturaItalia raccoglie ed organizza milioni di informazioni sulle risorse che compongono il ricco universo culturale del paese, mettendole a disposizione degli utenti della Rete. 

Gli obiettivi di CulturaItalia sono in linea con quelli di Europeana

Europeana Stragic plan 2011 - 2015

CulturaItalia si basa sugli stessi standard e tecnologie di Europeana

CulturaItalia: obiettivi

Accesso tematico

Navigazione dell’Indice

CulturaItalia

Nuova funzione di ricerca

I risultati sono presentati in quattro gruppi principali. Il motore di ricerca interrooga ‘on the fly’ il Catalogo SBN tramite protocollo Z3950 e tramite API il portale Europeana  

CulturaItalia: risultati di una ricerca

CulturaItalia

Nuova funzione di ricerca

RICERCA PARAMETRICA

Fonte dati -> seleziona in base al nome del fornitore

Categoria -> i risultati classificati in base ad un Thesaurus, un vocabolario controllato progettato per gestire e organizzare informazioni eterogenee, provenienti da sistemi di catalogazione differenti.

Tipo -> le risorse sono raggruppate in base alla loro tipologia.

Ambito geografico -> seleziona le risorse in base al luogo.

Ambito cronologico

Data di creazione

Autore

Soggetto

CulturaItalia: risultati di una ricerca

Nuova funzione di ricerca

SCHEDA DELLA RISORSA (METADATO)

Anteprima della risorsa-> quando è resa disponibile dal fornitore

Fonte dati -> Link al sito web del fornitore

Consulta la scheda esterna -> Link alla pagina del sito web del fornitore relativa alla risorsa

Documenti simili -> Presentazione di risorse simili a quella selezionata

CulturaItalia: risultati di una ricerca

CulturaItalia: il processo di ingestion dei contenuti

→ Via EXCEL, CSV, XML per l’interoperabilità tra CulturaItalia e la banca dati del fornitore

→ Via MuseiD-Italia per fornire le collezioni digitali museali e automaticamente renderle interoperabili con CulturaItalia

CulturaItalia organizza in un solo INDICE i metadati provenienti da banche

dati diverse per tema e distribuite sul tutto territorio nazionale

grazie ai seguenti standard internazionali:

Dublin Core (DCMI) per la descrizione dei metadati

inter-disciplinari

OAI-PMH per l’interoperabilità dei sistemi informativi XML per la rappresentazione dei dati

CulturaItalia promuove l’interoperabilità delle risorse digitali adottando un profilo applicativo interdisciplinare (PICO AP), basato sulle linee guida del DCMI.

I contenuti e i diritti su di essi rimangono sotto la responsabilità di chi licrea, gestisce e aggiorna.

CulturaItalia

Standard

I metadati costituiscono il linguaggio della biblioteca digitale, sono informazioni strutturate che descrivono, localizzano e rendono rintracciabili le risorse. I metadati sono spesso chiamati dati sui dati. (definizione NISO 2004).

CulturaItalia: aggregazione

CulturaItalia realizza l’interoperabilità delle risorse digitali adottando un profilo applicativo interdisciplinare denominato PICO AP dall’acronimo di progetto (Portale Italiano della Cultura On-line), basato sulle linee guida del DCMI.

Il PICO AP è stato elaborato dalla SNS Gruppo di lavoro: I.Buonazia – M. E. Masci - D. Merlitti – U.ParriniLa scelta del Dublin Core come standard di metadati descrittivi perché

offre:

Elementi semplici da comprendere e adoperare Opzionali e ripetibili Internazionali e trasversali tra le discipline Possibilità di qualificare gli Elementi per descrizioni più specifiche e

ricche Costituisce una base per l’interoperabilità semantica dei contenuti

Il DC è ISO Standard 15836 – 200

CulturaItalia: Application Profile

Analisi del dominio di CulturaItalia

Il patrimonio tangibile beni architettonici e paesaggistici opere mobili e loro collezioni beni librari, compresa l’attuale

produzione letteraria beni archivistici beni archeologici e demo-etno-

antropologici arte e architettura contemporanea

Il patrimonio intangibile la musica la danza, il teatro, gli spettacoli il cinema le scienze umane la cultura scientifica

La complessità del dominio del Portale e delle risorse esistenti ha condotto a definire un metadata schema che estende ulteriormente il Qualified DC, con ulteriori estensioni che meglio consentono di gestire i vari contenuti previsti per il Portale.

CulturaItalia: Application Profile

PICO ThesaurusItaliano-English

Chi – I protagonisti della vita culturale:• Persone• Famiglie• Enti pubblici e privati

Cosa – I beni culturali, le risorse documentarie, i servizi, le aree disciplinari, le azioni per lo sviluppo e la conservazione del patrimonio culturale:

• Giacimenti culturali• Opere d’arte in tutti i settori• Arte applicata• Ricerca scientifica e formazione• Eventi, servizi, normativa

Dove – I luoghi

Quando – La periodizzazione

ES dc:subject – pico:thesaurus

Tutte le risorse sono classificatenell’Indice di CulturaItalia grazieal PICO Thesaurus, un vocabolariocontrollato gerarchico, sviluppatoin formato SKOS.

Il Thesaurus è disponibile nellelingue italiana e inglese.

CulturaItalia

Funzionamento – L’Indice

http://www.culturaitalia.it/pico/thesaurus/4.1/thesaurus_4.1.0.skos.xml

CulturaItalia: Thesaurus

Documentazione tecnica pubblicata on-line

Diffusione standard per l’interoperabilità, la digitalizzazione, la qualità dei contenuti in rete

Supporto tecnico

Download SW applicativo Data provider

Download validatore XML dei record in formato PICO

CulturaItalia Facilitare

Gruppi di lavoro a cui partecipano esperti dei vari settori del patrimonio culturale

CulturaItalia propone uno spazio comune per la diffusione di standard aperti,dell’ interoperablità dei contenuti e per facilitare la partecipazione degli istituti culturali al dibattito internazionale sulla conoscenza come bene comune . 

CulturaItalia: attività tecnico-operative

CulturaItalia

FASE 1

FASE 1

CulturaItalia individua e seleziona le banche dati segnalate

FASE 2

FASE 2

CulturaItalia prende accordi con i fornitori responsabili della loro gestione

FASE 3

CulturaItalia concorda il livello di completezza delle risorse da pubblicare

FASE 3

FASE 4

CulturaItalia fornisce il supporto per rendere interoperabile la banca dati

FASE 4

FASE 5

CulturaItalia pubblica le risorse del fornitore sul portale della cultura e su Europeana

FASE 5

CulturaItalia: attività tecnico-operative

Il fornitore che intende rendere interoperabile con CulturaItalia (e Europeana) i

propri contenuti organizzati in banche dati, svolgerà le seguenti attività:

Concordare e pubblicare il documento di mapping tra il PICO AP e lo schema di catalogazione delle risorse del fornitore

Scegliere il modulo “Data Provider” compatibile con il profilo software della banca dati

Installare e configurare il modulo “Data Provider” sul server della banca dati

Estrazione dei dati e popolamento del repository OAI-PMH (componente del Data Provider)

Verifica della qualità dei metadati tramite interrogazione diretta del repository e tramite un validatore automatico

Harvesting dei metadati e pubblicazione su CulturaItalia Selezione risorse da inviare a Europeana Verifica metadati e pubblicazione sul portale Europeo

CulturaItalia

Aderire a CulturaItalia: Banche datiCulturaItalia: attività tecnico-operative

CulturaItalia

Criticità

Le criticità che spesso emergono:

poca comprensione dei vantaggi offerti dall’interoperabilità delle basi dati (più efficace reperibilità delle risorse in rete, maggiore visibilità del fornitore di contenuti)

scarsa adesione alla filosofia dell’Accesso aperto difficoltà nella definizione degli accordi con i fornitori di

contenuti problematica dei diritti d’autore: licenze d’uso

diversificate con i singoli istituti

CulturaItalia: attività tecnico-operative

CULTURAITALIANational cross-

domain aggregator

INTERNET CULTURALEThematic aggregator

for Libraries

CulturaItalia e il sistema di aggregazione

SANThematic

aggregator for Archives

MUSEID-ITALIAThematic

aggregator for Museums

EUROPEANAEuropean cross-

domain aggregator

Regional aggregator

s

Private archives Universities

ArtPastaggregatore

SANaggregatore

Regioniaggregatore

Università

Internet Culturaleaggregator tematico

CulturaItalia aggregatore nazionale vs

Europeana

Interoperabilità

Aggregazione

Diffusione

Servizi per gli utenti e gli stakeholders

Musei

Le risorse non vengono duplicate. I contenuti e i diritti su di essi rimangono sotto la responsabilità di chi li crea, gestisce e aggiorna.

CulturaItalia: obiettivi

MuseiD-Italia <project>

MuseiD-Italia / CulturaItalia verso Europeana

L’utente è guidato da un

link al sito web del fornitore

L’utente è guidato da un

link al sito web del fornitore

Europeana in pillole

Europeana in pillole

Nella presentazione parleremo di:

• Cosa è Europeana

• Cosa offre Europeana

• Chi fornisce i contenuti a Europeana

• La licenza di distrubuzione dei dati

• Accesso e ri-uso dei dati aggregati da Europeana

La mission di Europeana

– Europeana è un catalizzatore di iniziative nell’ambito del patrimonio culturale digitale

– Europeana rende accessibile il patrimonio culturale attraverso canali digitali per promuovere lo scambio di idee e informazioni. E’ una risorsa importante per comprendere meglio la diversità culturale europea, e dà un contributo allo sviluppo dell’economia della conoscenza

Europeana è un enorme dataset aperto per il ri-uso

32M record da +3000 gallerie, musei, biblioteche e archivi europei

Libri, giornali, lettere, diari, documenti d’archivio

Dipinti, mappe, disegni, fotografie

Musica, interviste, radio

Film, cinegiornali, televisione

Mostre virtuali31 lingue

Europeana, il portale del patrimonio culturale d’Europa

http://www.europeana.eu

Storia di Europeana Aprile 2005: Jacques Chirac scrive al presidente della Commissione

europea José Manuel Barroso, che raccomanda la creazione di una biblioteca digitale europea

La Società per l'informazione e la Direzione media della CE sostengono i progetti europei per lo scambio di informazioni sul digitale da 15 anni

Settembre 2005: pubblicazione della strategia i2010 della CE sulle biblioteche digitali

2007: European Digital Library Network - EDLnet – inizia a costruire Europeana, finanziata nell'ambito dell'iniziativa i2010

Novembre 2008: Lancio del prototipo di Europeana

Estate 2010: il prototipo è diventato un servizio operativo finanziato nell'ambito del CIP ICT-PSP (Competitiveness and Innovation Framework Programme)

Gennaio 2011: Viene pubblicato un nuovo rapporto ‘Rinascimento digitale’ in cui si riconosce Europeana come ‘il punto di riferimento per la cultura europea online'

Settembre 2012: I metadati aggregati da Europeana vengono rilasciati sotto licenza CC0, per renderli liberamente disponibili per il riutilizzo

Come acquisisce i contenuti Europeana?

Attraverso il suo sistema di aggregazione, Europeana rappresenta 2.200 organizzazioni in tutta Europa

Da 150 aggregatori

• Promuove gli aggregatori nazionali

• E’ più efficiente piuttosto che lavorare con ogni singolo fornitore di contenuti

• Aiuta a sviluppare un processo internazionale di standardizzazione

Contenuti generati dagli utenti

Progetti di crowdsourcing come Europeana 1914-1918 e Europeana 1989

Aggregatori tematici Iniziative nazionali

Collezioni audio-visive

Aggregatori nazionali

Aggregatori regionali

Archivi

Banche dati tematiche

Bibioteche

e.g. Musées Lausannois

e.g. CultuiraIt

alia Culture.fr

e.g. The European Library

e.g. APEX

e.g. EUScreen, European Film Gateway

e.g. Judaica Europeana, Europeana Fashion

Chi fornisce i dati a Europeana?

I progetti europei che alimentano Europeana gestiti e partecipati dall’ICCU

Europeana v3

Piano Strategico 2011-2015

Coinvolgere – Europeana propone modi nuovi di partecipazione dei cittadini alla loro eredità culturale

Aggregare – Europeana sviluppa una fonte dati aperta e autorevole di contenuti culturali europei

Facilitare – Europeana offre un supporto al settore dei beni culturali favorendo il trasferimento delle conoscenze, e l'innovazione

Distribuire – Europeana mette il patrimonio culturale a disposizione delle persone ovunque si trovano e quando vogliono

Che tipo di dati sono su Europeana?

Testi Immagini Video Audio 3D

Com’è un record di Europeana?

Thumbnail/preview

Metadata

Link all’oggetto digitale

In che modo gli utenti accedono a Europeana?

Europeana si propone di fornire i contenuti aggregati agli utenti dove vogliono e quando vogliono attraverso:

Il portale Europeana

• ad es.: con la ricerca, mostre virtuali, contenuti in primo piano

Portali legati ai progetti/mostre virtuali

• ad es.: BHL- Poisonous Nature, Europeana Fashion

Siti web e app che utilizzano Europeana API – realizzati grazie ad hackathon o autonomamente

Social media/blogs

• e.g. Facebook, Twitter, Pinterest, Retronaut

Il profilo applicativo di Europeana (EDM)

– EDM is a cross-community development, involving library, archive and museum experts, plus academic partners

– A data model that re-uses several existing Semantic Web-based models

Europeana è un enorme dataset culturale aperto per il ri-uso

– A partire da settembre 2012, i metadati di Europeana sono disponibili senza restrizioni sotto i termini della licenza Creative Commons Zero Public Domain Dedication - CC0.

– Una buona opportunità per gli sviluppatori• API

– Hack4Europe! è una serie di giornate di hack tenute in diverse località in tutta Europa, dove gli sviluppatori utilizzano l’API e in due giorni per creano una nuova App.

– Search widgets per siti web, es.. CulturaItalia, Partage Plus

– Sviluppo indipendente – chiunche può richiedere API-keys

• Linked Open Data – un subset di dati è disponibile per iniziative LOD

Licenza per la distribuzione dei dati

Per i metadati Europeana prevede:

che vengano forniti in linea con l’Europeana Data Model – i dati in formato EDM tutti i metadati forniti a Europeana saranno pubblicato secondo i termini della Creative Commons 0 (licenza relativa al Pubblico Dominio) per permettere il riuso dei dati sotto forma di Linked Open Data Europeana presenterà sempre l’attribuzione dei dati al fornitore Europeana pubblicherà sempre un collegamento ai dati sul sito web del fornitore È sempre possibile richiedere Europeana di rimuovere o aggiornare i metadati

• I partner di CulturaItalia scelgono il tipo di licenza da applicare ai metadati che mettono a disposizione del portale

• Per inviare i dati ad Europeana, CulturaItalia include nell’accordo la liberatoria per il Pubblico Dominio, Creative Commons CC0, per i metadati, mentre per le risorse digitali (immagini, audio o video) la possibilità di esprimere altre licenze o condizioni d’uso. Generalmente viene utilizzato Rights reserved-Free access

• Oggi sono pubblicati su CulturaItalia:– 1.626.745 record /metadati in CC0

– 293.170 in CC-BY-NC

– 276.301 diritti riservati

Accordi e licenze

Europeana chiede agli aggregatori di ottenere il permesso dai loro fornitori di dati, compresa una copia del DEA

Licenza per la distribuzione dei dati

La licenza distingue tra:

Metadati: Informazioni testuali (inclusi i collegamenti ipertestuali) utili per individuare, interpretare e/o gestire il Contenuto

Anteprima: Una rappresentazione visiva e/o sonora dei Contenuti in dimensioni ridotte, sotto forma di una o più immagini, file di testo, file audio e/o file di immagini in movimento.

EDM:rights

CulturaItalia/Europeana

Un'opera è nel pubblico dominio se è liberamente utilizzabile da chiunque per qualunque scopo senza restrizioni dovute al diritto d'autore (copyright).

Gli enti titolari dei dati che desiderano rinunciare ai diritti sull'Opera al contribuiscono alla realizzazione di un patrimonio comune di opere creative, culturali e scientifiche definiti "Commons“, ‘beni comuni.

Il pubblico potrà sviluppare ulteriormente, modificare, inserire in altre opere, riutilizzare e ridistribuire del tutto liberamente, in qualsiasi forma e per ogni finalità, inclusi e senza alcun limite anche scopi commerciali

I metadati sotto CC0 possono essere ri-utilizzato senza restrizioni in diverse giurisdizioni, ricadendo sotto il Pubblico Dominio

Licenza per la distribuzione dei dati

CC0: per attribuire un'opera al pubblico dominio è possibile utilizzare lo strumento CC0.

La Creative Commons Zero deve essere preceduta da una dichiarazione relativa alla provenienza del documento.

Comunità Europea Riutilizzo delle risorse

Le licenze Creative Commons

http://www.aliprandi.org/manuale-cc/

Il pubblico dominio è un commons, un bene comune di inestimabile valore, un bene indispensabile che - come il nostro ambiente naturale e il patrimonio fisico - merita di essere conosciuto, protetto e apprezzato.

Ogni anno decine di autori (e le loro opere) – uscendo dai termini di protezione del copyright – entrano in questo territorio libero dove le produzioni intellettuali sono liberamente fruibili e condivisibili senza restrizioni e possono concorrere alla costruzione di nuova conoscenza.

Il pubblico dominio è un Commons

Dal 2015 sono nel public domain :Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupery, Il Manifesto del futurismo italiano di Marinetti, i romanzi su 007 di Ian Fleming , ’Urlo di Munch, le registrazioni di Cole Porter, alcune opere di Mondrian Kandinsky

Layer #1: Digital objects (on the site of the provider)

Layer #2: Previews (lower quality versions of #1)

Layer #3: Metadata (descriptive object information)

EDM:rights

Il Data Exchange Agreement (DEA) distingue:

CC0

Il quadro delle licenze previste nella DEA: statement previsti per le risorse digitali (EDM:rights)

Public domainThe Public Domain Mark (PDM)Out of copyright - non commercial re-use (OOC-NC)The Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication (CC0)Creative commons licencesCreative Commons - Attribution (BY)Creative Commons - Attribution, ShareAlike (BY-SA)Creative Commons - Attribution, No Derivatives (BY-ND)Creative Commons - Attribution, Non-Commercial (BY-NC)Creative Commons - Attribution, Non-Commercial, ShareAlike (BY-NC-SA)Creative Commons - Attribution, Non-CommercialNo Derivatives (BY-NC-ND)Rights reservedFree access - no re-usePaid access - no re-useUnknown rightsOrphan workUnknown

La ricerca su Europeana dei contenuti per tipologia di riuso

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F. Morando, Interoperabilità giuridica: rendere i dati (pubblici) aperti compatibili con imprese e comunità online

L’interoperabilità giuridica

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• Open Knowledge Foundation Public Domain Calculator

http://publicdomain.okfn.org/calculators/

• Europeana Public Domain Calculator http://www.outofcopyright.eu/

• EDM Rights Selection Tool http://pro.europeana.eu/web/guest/edm-rights-selection-tool

• Creative Commons ha predisposto un procedimento interattivo guidato per la scelta e

l’applicazione della licenza più vicina alle esigenze del licenziante:

http://creativecommons.org/choose/

Alcuni strumenti utili

Enumerate report

Linked Open Data

Vi parlerò di:

• Definizione di Open Data

• Che cosa sono i Linked open data

• dati.culturaitalia.it

• I vantaggi dei LOD

Definizione di dato / contenuto aperto Open Knowledge Foundation.

«un contenuto o un dato si definisce aperto se chiunque è in grado di utilizzarlo, ri-utilizzarlo e ridistribuirlo, soggetto, al massimo, alla richiesta di attribuzione e condivisione allo stesso modo» Open Knowledge Foundation.

•il dato deve essere accessibile, preferibilmente via Internet e in un formato modificabile;•deve essere libero da vincoli tecnologici che ne limitino di fatto la più ampia diffusione; •eventuali vincoli legali non devono pregiudicare la possibilità di distribuzione e riuso.

Maggiori informazioni: http://www.opendefinition.org/okd/italiano/

14 April 2023 Event 68

Open by default

A partire dal 18 marzo 2013, scadenza dei novanta giorni previsti dalla Legge, dati e documenti pubblicati online dalle amministrazioni titolari - senza una esplicita licenza d’uso che ne definisca le possibilità e i limiti di riutilizzo – sono da intendersi come dati aperti, quindi dati che possono essere liberamente acquisiti da chiunque e riutilizzabili anche per fini commerciali.

La norma è il cosiddetto Decreto Crescita 2.0 (http://www.altalex.com/index.php?idnot=59517). Decreto Legge 18 ottobre 2012, n. 179 recante "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" (c.d. Decreto Crescita 2.0), coordinato con la legge di conversione  17 dicembre 2012,n. 221 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale 18 dicembre 2012, n. 294.

I principi dei LOD

La disponibilità e il rilascio di Open Data è un patrimonio prezioso per la società civile e per le imprese, ma affinché si possa valorizzare del tutto l'informazione, l’apertura da sola non basta.

Linked Open Data mostrano interessanti opportunità per superare le limitazioni dei modelli Open Data. Se gli Open Data abbattono le barriere culturali, legali ed economiche al riuso, il movimento Linked Data si concentra piuttosto sulla messa a punto di strumenti che permettono di dare ai dati (aperti o non) un'identità e di renderli collegati tra loro e interoperabili.

14 April 2023 Event 70

La classificazione delle 5 stelle del W3C1. i propri dati siano ‘aperti’ disponibili sul web (in qualsiasi formato jpg, doc, );

2. il materiale messo sul web sia disponibile come dato strutturato (per esempio, in excel anziché come scansione dell’immagine di una tabella);

3. siano stati scelti formati non proprietari (per esempio, in csv invece che excel);

4. siano stati utilizzati URL per identificare gli oggetti, in modo gli utenti possano puntare a questi oggetti;

5. i propri dati siano stati collegati a dati prodotti da altri in modo da definire un contesto.

CulturaItalia/EuropeanaLinked Open Data

Linked Open Data è:

• una tecnologia in grado combinare le informazioni tra di loro

• un modo per condividere i dati con le altre parti• un modo per offrire agli utenti un’esperienza di ricerca

migliore possibile

Sei vuoi saperne di più vai alla sezione di CulturaItalia dedicata ai LOD e all’iniziativa di Europeana

Definizione di Linked Open Data

http://vimeo.com/36752317

Le quattro regole dei Linked Data

1. Utilizzare URI come nomi per le cose2. Utilizzare URI HTTP in modo che le

persone possono cercare questi nomi.3. Quando qualcuno cerca di un URI,

fornire informazioni utili, utilizzando gli standard RDF (*, SPARQL)

4. Includere link ad altri URI. in modo che si possano scoprire più cose.

Considerando la rete come un ipertesto, la rete di dati è costruito dai documenti pubblicati sul web. Tuttavia, a differenza del web come ipertesto, dove i collegamenti sono relazioni date dai link nei documenti ipertestuali scritti in HTML, per il web dei dati i link tra le risorse sono descritti attraverso l’ RDF.

Gli URI identificano qualsiasi tipo di oggetto o concetto.

Semantic WebCon il termine Web Semantico, termine coniato dal suo ideatore, Tim

Berners-Lee, si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) sono associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specificano il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione e l'interpretazione (es. tramite motori di ricerca) e, più in generale, all'elaborazione automatica.

Il Web Semantico è un movimento collaborativo guidato da W3C. Attraverso l'inserimento di contenuto semantico nelle pagine web, il Web Semantico mira a convertire l'attuale web, dominato da documenti in una "rete di dati". Il Semantic Web è basato sul W3C Resource Description Framework (RDF).

Dal web dei documenti al web dei data

Web of documents

Web of dataSemantic Web

14 April 2023 Event 76

Cosa sono i Linked Open Data

I LOD sono dati pubblicati sul web in modalità leggibile, interpretabile da una macchina il

cui significato è esplicitamente definito grazie allo standard RDF Resurce Description

Framework

RDF (triple)

soggetto – predicato – oggetto

Dante ha scritto La Divina Commedia

Dante ha scritto La Divina Commedia

http://dbpedia.org/page/Dante_Alighieri

http://dbpedia.org/ontology/writer

http://dbpedia.org/page/Divine_Comedy

http://dbpedia.org/ontology/movement

http://dbpedia.org/page/Dolce_Stil_Novo

Standard e LOD

RDF è uno standard W3C per la modellazione e la condivisione della conoscenza distribuita sulla base di un assunto open-world decentralizzato. Qualsiasi conoscenza può essere scomposto in triple (3-tuple), comprensiva di soggetto, predicato, e l'oggetto; in sostanza, RDF è il minimo comune denominatore per lo scambio di dati tra sistemi.

la tripla contiene due concetti collegati da una relazione

RDF è un linguaggio semplice per esprimere modelli di dati, che si riferiscono ad oggetti ("risorse web") e le loro relazioniOWL aggiunge più il vocabolario per descrivere le proprietà e classiSPARQL è un linguaggio di protocollo e di query per le origini dati web semantico

RDF è l’acronimo di Resource Description Framework

RDF è un framework per la descrizione delle risorse sul web

RDF è progettato per essere letto e compreso da computer

RDF non è progettato per la visualizzazione di persone

RDF è scritto in XML

RDF è una parte del W3C Semantic Web Activity

RDF è una raccomandazione W3C

Il linguaggio RDF fà parte del Semantic Web del W3C in cui:

- le Informazioni Web hanno significato esatto- le Informazioni Web possono essere comprese e trattate da computer- i computer possono integrare le informazioni dal web

Standard e LOD

14 April 2023 Event 79

Linked Open Data: i dataset

Dante Alighieri

Divina Commedia

DB Opere

DB Personeè autore di

Ciascuna risorsa che compone la tripla può appartenere a un diverso dataset disponibile sul web. Il meccanismo consente di collegare i dati presenti in una fonte dati (link interni) con dati presenti in una fonte diversa (link esterni).

Web di dati

Le collezioni culturali non sono silos, sono nodi importanti di una rete. Offrono un contesto importante per le risorse.

Web di dati

14 April 2023 Event 81

W3C Linking Data Cloud

• Il progetto pilota dati.culturaitalia.it contiene set di open data aggregati in CulturaItalia e rilasciati dai partner del progetto con licenza “CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication”.

• disponibili alcuni dataset di test del Polo museale fiorentino, catalogo opere d’arte della Regione Marche, Accademia S. Cecilia, Digibess, IInternet Culturale, Michael Italia, e Anagrafe delle Biblioteche Italiane

dati.culturaItalia, sezione dedicata ai dati aperti e ai LOD

• SPARQL endpoint che rende interrogabili i dati in formato CIDOC-CRM attraverso::

1) un'interfaccia di interrogazione SPARQL

2) un'interfaccia di interrogazione iSPARQL;

3) una ricerca di testo

• i dati in formato CIDOC sono arricchiti semanticamente :• con gli authority file del VIAF (Viartual International Authority file: www.viaf.org ) e

con i nomi geografici di GeoNames (www.geonames.org/)

• GeoNames (www.geonames.org/)

• PICO Thesaurus in SKOS

• DCMI Type vocabulary

dati.culturaItalia, sezione dedicata ai dati aperti e ai LOD

• Il CIDOC-CRM (Conceptual Reference Model) è un’ontologia formale per l’integrazione e lo scambio di informazioni eterogenee nell’ambito dei Beni Culturali

• Sviluppata dall’International Committee for Documentation (CIDOC) dell’ Internationa Council of Museums (ICOM) a partire dal 1996 ed è uno standard internazionale ISO (21127:2006)

Comprende 86 Classi e 136 Proprietà in grado di esprimere centinaia di formati di (meta)data e permettere l'integrazione fra archivi eterogenei nell'ambito dei beni culturali

Sviluppato per creare archivi che possano essere compresi dagli esseri umani ed elaborati dalle macchine

Il CIDOC-CRM

• L’OAI Provider rende disponibili metadati in formato XML e RDF strutturati secondo vari schemi:– oai-dc (xml): schema OAI-PMH adottato dall’Open Archives

Initiative Protocol for Metadata Harvesting– pico (xml): PICO Application Profile, il profilo applicativo di

CulturaItalia – edm (rdf): Europeana Data Model, adottato dal portale

Europeana– cidoc (rdf): CIDOC - Conceptual Reference Model

nell’implementazione Erlangen CRM / OWL

dati.culturaItalia, sezione dedicata ai dati aperti e ai LOD

Key issues: – Migliorare la qualità dei dati e fornire un accesso

diretto ai contenuti in modo che l'esperienza utente può migliorare drasticamente

– Sviluppare una proposta di valore più esplicita per le istituzioni culturali. Hanno bisogno di essere motivati a dare il meglio.

– Creazione di nuove competenze in DCH e di nuove opportunità di lavoro

– Riutilizzo e reperibilità dei contenuti culturali digitali– Creazione di una Infrastruttura digitale per il

patrimonio culturale e collegamento con le Infrastrutture di Ricercahttp://labs.europeana.eu/api/linked-open-data/

introduction/

http://pro.europeana.eu/

CulturaItalia

Aderire a CulturaItalia: Banche dati

Documentazione tecnica

Documenti mapping profilo ICCD e MAG

Download modulo Data provider OAI-PMH

Software per la validazione del repository conforme al profilo applicativo PICO

Documenti tecnici

CulturaItaliaDocumentazione tecnica