28
ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI SULLA SICUREZZA

Formazione sicurezza 1

Embed Size (px)

Citation preview

ASPETTI NORMATIVI E LEGISLATIVI SULLA

SICUREZZA

D.P.R. 27/04/1955 n. 547“Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”

NORME GENERALI SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

È stata la prima legge nazionale emanata in tema di sicurezza sul lavoro. Nonostante fosse già in grado di regolamentare in modo abbastanza organico tutta la materia è rimasta per molti anni disattesa

Contiene norme specifiche sulle caratteristiche che devono avere gli ambienti lavorativi in funzione di salute e condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro

Fissa i criteri per una corretta esecuzione degli impianti elettrici

Recepisce le direttive europee in materia di sicurezza sul lavoro e anticipa l’emanazione della legge 626/94

D.P.R. 19/03/1956 n. 303“Norme generali per l’igiene del lavoro”

Legge 05/03/1990 n. 46“Norme per la sicurezza degli impianti” e suoi decreti attuativi

D. lgs. 15/08/1991 n. 277“Attuazione delle direttive CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti fisici, chimici e biologici durante il lavoro”

D. lgs. 19/09/1994 n. 626D. lgs. 19/09/1994 n. 626“Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” (e sue modifiche e integrazioni)

Impone una serie di provvedimenti importanti quali:• organizzazione del servizio di prevenzione e protezione• adeguamento dei luoghi di lavoro • uso dei DPI• norme per l’evacuazione dei locali in caso di pericolo• informazione dei lavoratori sulle misure di sicurezza adottate •indicazioni per la prevenzione degli incendi

D. Lgs. 14/08/1996 n. 493“Attuazione della direttiva CEE 92/58 concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza sul luogo di lavoro”

• TESTO UNICO SICUREZZA (D.lgs. N. 81/2008)TESTO UNICO SICUREZZA (D.lgs. N. 81/2008)• D.lgs. N. 106/2009D.lgs. N. 106/2009 – disposizioni – disposizioni correttive al T.U. 81/08correttive al T.U. 81/08

NORME GENERALI SULLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

• art. 37 del D.Lgs. 81/08 (comma 1, lettera a)

• Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 sulla formazione ex art. 37 del D.Lgs. 81/08 (in vigore dal 26/1/2012)

SiRVeSS

Stabiliscono che tutti i lavoratori hanno il diritto di Stabiliscono che tutti i lavoratori hanno il diritto di ricevere una formazione ricevere una formazione sufficientesufficiente ed ed adeguataadeguata in in materia di salute e sicurezza.materia di salute e sicurezza.

In ambito scolastico sono inquadrati come “lavoratori”“lavoratori” (ai sensi dell’art. 2 del D.Lgs. 81/08) gli insegnantiinsegnanti, il personale ATApersonale ATA e gli studenti equiparatistudenti equiparati (che svolgono cioè attività di laboratorio)

Attività di formazioneAttività di formazione

“PAROLE CHIAVE”

“ Stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o di infermità ” [OMS (1946) e D.Lgs. 81/08]

Si ricordi che:

“la salute rappresenta un bene e un diritto fondamentale ed inalienabile di ogni essere umano, nonché un interesse della collettività” (art. 32 della Costituzione Italiana)

SALUTE

DANNO (a persone)

È una qualunque alterazione, transitoria o permanente, dell'organismo, di una sua parte o di una sua funzione

Evento lesivo che si verifica in modo improvviso ed imprevisto per causa violenta in occasione di lavoro

dal quale possono derivare:

la morte, un’inabilità permanente (parziale o assoluta) o un’inabilità temporanea (parziale o assoluta) che comporta l’astensione dal lavoro (definizione assicurativa)

nel quale si riconoscono tutte le seguenti caratteristiche:

• rilevanza clinica

• nesso causa- effetto

• danno a breve distanza di tempo

INFORTUNIO (sul lavoro)

MALATTIA PROFESSIONALEÈ ogni alterazione della salute che non sia attribuibile ad un infortunio

Proprietà o qualità intrinsecadi un determinato fattore

avente il potenziale di causare danni (D.Lgs. 81/08)

In altre parole:In altre parole: la presenza di sostanze chimiche, agenti biologici, fenomeni fisici, oggetti, azioni o relazioni caratterizzati dalla possibilità di nuocere quando raggiungono una certa dimensione o forza

• Ambiente

• Materiale/sostanza

• Attrezzatura

• Impianto

• Metodo di lavoro

PERICOLO ( fattore di rischio)

ProbabilitàProbabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente, oppure alla loro combinazione (D.Lgs. 81/08)

O meglio:

Combinazione (prodotto) di probabilità (P) e di gravità (G) dei possibili danni derivanti dall’esposizione (E) con una certa frequenza (F) ad un pericolo :

R = E x P x G x F

RISCHIO

PERICOLI PER LA SICUREZZA

(Rischi di natura infortunistica)  

PERICOLI PER LA SALUTE

(Rischi di natura igienico

ambientale)

PERICOLI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE

(Rischi trasversali)

Strutture Agenti Chimici Organizzazione del lavoro

Macchine Agenti Fisici Fattori psicologici

Impianti Elettrici Agenti Biologici Fattori ergonomici

Incendio-esplosioni

RISCHIO (esempi)

I PERICOLI IN AZIENDA

RISCHIO ELETTRICORISCHIO ELETTRICO

Contatto diretto con Contatto diretto con conduttori percorsi da conduttori percorsi da corrente elettricacorrente elettricaRischio di:• tetanizzazione muscolare• arresto respiratorio• fibrillazione cardiaca• arresto cardiaco

RISCHI CONNESSI AD USO RISCHI CONNESSI AD USO PROLUNGATO DI VIDEOTERMINALEPROLUNGATO DI VIDEOTERMINALE

• problemi alla vista (astenopia);• Rischi per la colonna vertebrale (postura scorretta)• affaticamento fisico e mentale• rischi per gli arti superiori

L’ESPOSIZIONE NON DOVREBBE L’ESPOSIZIONE NON DOVREBBE SUPERARE MAI LE 20 ORE SETTIMANALI !!SUPERARE MAI LE 20 ORE SETTIMANALI !!

RISCHI CONNESSI ALL’USO RISCHI CONNESSI ALL’USO DI MACCHINE UTENSILIDI MACCHINE UTENSILI

RISCHIO di:RISCHIO di:

• Schiacciamento• Cesoiamento• Afferramento• Taglio• Proiezione di materiale• Ustione• Contatto elettrico

RISCHIO INCENDIORISCHIO INCENDIO

Rischio di:Rischio di:• Soffocamento• Intossicazione da fumi• Ustioni di vario grado

RISCHIO DI LESIONI DIFFERITE NEL TEMPORISCHIO DI LESIONI DIFFERITE NEL TEMPO

Errata movimentazione manuale di carichiErrata movimentazione manuale di carichi

VALUTAZIONE DEI RISCHI

ANALISI DEL RISCHIOANALISI DEL RISCHIO

Per farlo, è necessario analizzare ad una ad una tutte le lavorazioni presenti in un processo produttivo

Individuate le possibili situazioni di pericolo si interviene attraverso:

Per ciascuna lavorazione si considerano tecniche e strumenti che si utilizzano e il contesto ambientale.

È quel processo atto ad individuare È quel processo atto ad individuare nell’ nell’ iteriter lavorativo, le procedure, le lavorativo, le procedure, le fasi e i passaggi che possono creare fasi e i passaggi che possono creare

SITUAZIONI DI RISCHIO PER I SITUAZIONI DI RISCHIO PER I LAVORATORILAVORATORI

IDONEA SEGNALAZIONEIDONEA SEGNALAZIONE(segnaletica di sicurezza)(segnaletica di sicurezza)

INDIVIDUAZIONE DEI INDIVIDUAZIONE DEI DPIDPI STRETTAMENTE NECESSARISTRETTAMENTE NECESSARI

INFORMAZIONEINFORMAZIONE E E FORMAZIONEFORMAZIONE PER I LAVORATORIPER I LAVORATORI

CORRETTE PRASSI DA SEGUIRE CORRETTE PRASSI DA SEGUIRE DURANTE LE LAVORAZIONIDURANTE LE LAVORAZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI

Il complesso delle disposizioni o misure necessarie per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno (D.Lgs. 81/08)

Tutte le misure e le azioni che possono essere messe in atto allo scopo di ridurre la probabilità che si verifichi un evento dannoso

La prevenzione è: Primaria - eliminazione/contenimento dei fattori di rischio per malattia o infortunio

Secondaria - diagnosi precoce del danno alla salute, prima che si manifestino i sintomi e il danno diventi irreversibile

Terziaria - misure per impedire che un danno, già presente, possa aggravarsi

PREVENZIONE

Insieme di misure e dispositivi, collettivi o individuali, idonei a ridurre l’esposizione al rischio

Insieme di misure e dispositivi, collettivi o individuali, che hanno lo scopo di ridurre la gravità di un eventuale evento dannoso

In altri termini: la misura di prevenzione tende ad abbattere la probabilità che si verifichi il danno, mentre la misura di protezione tende a ridurre la gravità del danno stesso (entrambe concorrono a diminuire il rischio)

PROTEZIONE

0

50%

100%

gravissimogravemediolieve

Gravità del danno

Pro

bab

ilit

à d

i d

i acc

adim

ento