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Tra i massimi filosofi e
prosatori di ogni tempo,
Nietzsche ebbe
un'influenza controversa,
ma indiscutibile, sul
pensiero filosofico,
letterario, politico e
scientifico del
Novecento. La sua
filosofia, appartenente al
filone delle filosofie della
vita, è considerata da
alcuni uno spartiacque
fra la filosofia
tradizionale e un nuovo
modello di riflessione,
informale e provocatorio.
Friedrich Wilhelm Nietzsche è stato un poeta, filosofo, compositore e filologo tedesco.
Friedrich Wilhelm Nietzsche nasce in un villaggio della
Prussia meridionale (Sassonia-Anhalt) nei pressi di Lipsia, il
15 ottobre 1844;
Dopo la morte del fratello, del padre e della nonna la famiglia
si trasferisce in una propria casa, ora "Nietzsche-Haus", un
museo e centro studi.
Qui Friedrich inizia gli studi di lettere classiche e religione;
frequenta la scuola pubblica maschile e poi,
successivamente, una scuola privata, dove stringe amicizia
con Gustav Krug e Wilhelm Pinder, i suoi primi amici ognuno
dei quali proveniva da famiglie di tutto rispetto.
In casa apprende la musica e il canto. Si impegna in
composizioni musicali vocali e strumentali, compone poesie,
legge Goethe e Byron. Distintosi per le sue non comuni doti
intellettuali, avendo mostrato particolari talenti sia in musica
che nel campo linguistico, viene ammesso come allievo a
Schulpforta, un complesso collegiale riconosciuto a livello
internazionale. Inizia così a frequentare il liceo (gymnasium)
di Pforta come interno beneficiante di una borsa di studio
ecclesiastica.
Opere
Studioso della cultura greca, in particolar modo dei presocratici, di Platone e di Aristotele, Nietzsche attinse ispirazione anche dalle opere di Arthur Schopenhauer (da cui in un primo momento ne condivide la filosofia per poi distaccarsene, si parla infatti in Nietzsche di nichilismo attivo)
Tra le sue opere si ricordano: La nascita della tragedia dallo spirito della musica (1872),Considerazioni inattuali (1872-74), Così parlò Zarathustra (1883-85), Al di là del bene e del male(1886), Genealogia della Morale (1887), L'Anticristo (1988), La Gaia Scienza (1882), Ecce Homo(1889).
Dionisiaco e Apollineo Partendo dal presupposto che Nietzsche voleva che le sue
opere fossero lette solo da lettori attenti che avessero il tempo necessario per assimilare le teorie espresse, Nietzsche propone una filosofia sperimentale basandola su di un sistema che è coerente fino ad un certo punto (le conseguenze della morte di Dio).
Per esprimere la propria concezione estetica Nietzsche ricorre alle figure mitiche greche. Secondo Nietzsche la tragedia è la massima espressione artistica e culturale della civiltà ellenica poiché in essa si incontrano le due grandi forze che animano lo spirito greco: l'Apollineo e il Dionisiaco. Apollineo simboleggia l'inclinazione plastica, la tendenza alla forma perfetta, mentre dionisiaco simboleggia l'energia istintuale, l'eccesso, il furore. Per Nietzsche però a prevalere è il dionisiaco poiché l'apollineo è l'illusione mentre il dionisiaco fa vedere all'uomo tutto l'abisso della sua condizione: la vita è un gioco crudele di nascita e morte, è l'esperienza del caos.
Nichilismo Avendo Nietzsche disvelato le presunte certezze religiose e
metafisiche, il nichilismo diviene la categoria fondamentale del suo filosofare.Secondo il filosofo, è possibile dare al termine due accezioni di significato:
1.“La volontà del nulla”, ovvero ogni atteggiamento di fuga e rinuncia nei confronti del mondo, che egli vede incarnato nel platonismo e nel cristianesimo
2. La situazione dell’uomo moderno e contemporaneo, che, non credendo più nei “valori supremi”, né in un senso o scopo metafisico delle cose, finisce per avvertire, di fronte all’essere, lo sgomento del vuoto e del nulla.
Questo venir meno dei valori supremi cui l’Occidente, a partire da Platone, si è affidato, scaturisce dall’illusione svelata come tale, a cui però subentra un equivoco: eliminati quei valori, si tende a considerare la mancanza di ogni altro tipo di valore; si cade così nello svuotamento totale di senso.
Nietzsche si dichiara nichilista, avendo dimostrato il carattere
menzognero delle presunte verità, in modo tale da superare il
nichilismo stesso. A tal proposito, distingue due tipi di nichilismo:
- nichilismo attivo, che consiste nel mettere in discussione i valori
della tradizione, non ponendone però di nuovi
- nichilismo passivo, che produce un atteggiamento di
arrendevolezza e di stordimento di fronte all’insensatezza del
mondo.
Nietzsche rifiuta il nichilismo passivo e procede oltre quello attivo,
tendendo a un nichilismo radicale che deve, dopo aver annullato i
valori supremi, riproporre un nuovo senso delle cose.
Da qui la figura del superuomo, che deve proporre un senso alla
caotica mancanza di senso del mondo, deve reinventare il senso
del mondo, ma non attraverso altre favole, piuttosto nella
consapevolezza che il mondo è caos e che l’uomo ne è al centro
e lo interpreta.
Il superuomo, insomma, dovrà sopportare la morte di Dio,
l’annullamento dei valori e riemergere, ovvero rielaborare la sua
condizione nel mondo
“La Gaia Scienza” è un libro scritto da Nietzsche nel 1882; è di argomento filosofico e in queste pagine annunciò la morte di Dio.
Ne La gaia scienza, la morte di
Dio viene annunciata da un
uomo folle, che giunge tra gli
uomini ad avvisarli di questo
avvenimento così importante, e
spingendoli a creare
l'Oltreuomo - inizialmente
tradotto con il termine
fuorviante "superuomo" - per
riempire il vuoto lasciato da
questo avvenimento, causato
da tutti gli uomini. Gli uomini,
infatti, hanno ucciso Dio, che
rappresenta le certezze
assolute che finora avevano
mantenuto gli uomini lontano
dall'incertezza propria dell'età
moderna. Ma il folle si accorge
di essere giunto in anticipo:
questa notizia non era ancora
arrivata in quei luoghi.
La morte di Dio
Secondo Nietzsche "Dio è morto" nel cuore dell'uomo e su questo grande annuncio Nietzsche basa tutto il suo sistema filosofico traendone delle logiche conseguenze. Varie sono le possibilità che si presentano all'uomo dopo la morte di Dio: vivere la morte di Dio come la morte di tutti i valori e vivere nell'angoscia; ragionare la morte di Dio come l'inizio di una nuova epoca, come una liberazione; trovare una terza via nella quale l'uomo capisca che deve andare avanti, ma nella quale ci sia anche una decadenza dei valori poiché Nietzsche si presenta come il filosofo dell'ateismo. Prendendo in esame tutto ciò si capisce come Nietzsche torni alla "physis" greca che non ha né inizio né fine.
Oltreuomo
Il concetto di superuomo od oltreuomo, è un'immagine o figura metaforica che rappresenta l'uomo che diviene se stesso in una nuova epoca contrassegnata dal cosiddetto nichilismo attivo. Secondo Nietzsche, infatti, il nichilismo passivo che segue alla scoperta dell'inesistenza di uno scopo della vita può essere superato solo con un accrescimento dello spirito, il quale appunto apre le porte a una nuova epoca. Questa nuova epoca, annunciata in Così parlò Zarathustra, è quella in cui l'uomo è libero dalle catene e dai falsi valori etici e sociali dettati dallo spirito apollineo e dalla filosofia di Socrate, seguendo invece lo spirito dionisiaco.
Ai valori tradizionali, propri di una "morale schiava"
caratterizzata dalla debolezza dell'individuo e dal
risentimento che nasconde l'interesse (esemplare la
morale cristiana del sacrificio), Nietzsche oppone una
"trasvalutazione" che darebbe vita alla figura
dell'uomo disincantato e consapevole del nulla,
eroicamente responsabile della propria finitezza, il
superuomo (Übermensch) nato per andare "oltre"
l'uomo del presente. Il superuomo afferma la vita
accettandone la sofferenza, il dolore e le
contraddizioni che l'accompagnano con gioioso
(dionisiaco) amore per l'esistenza; è un creatore di
valori ed è per questo privo di valori fissi e immutabili,
al di là del bene e del male, artefice di una "morale
autonoma".
La concezione del Superuomo trova la sua definitiva
comprensione nella teoria dell’eterno ritorno.
Se il tempo di Dio e della metafisica si esprime nel
tempo lineare secondo cui ogni cosa ha un principio e
una fine e tutto in qualche modo tende ad uno scopo
e a una meta; il tempo successivo alla morte di Dio e
all’avvento dell’Oltre-uomo non può più essere
concepito in questo modo.
Ad esso allora va contrapposta l’antica concezione
classica (Empedocle) del tempo ciclico dove tutto
ritorna invariabilmente e si ripete in eterno.
Il tempo lineare è il tempo provvidenziale del futuro, di
ciò che deve venire. In esso noi diamo senso all’oggi
riconducendolo alla sua coerenza con il passato e alla
speranza promessa nel domani che deve venire.
Il presente insomma non esiste:
è costruito sulla memoria di ciò che è stato e
nello stesso tempo è deformato dalle esigenze
del futuro e del suo significato ultimo . Il tempo
ciclico, al contrario, è il tempo dell’eterno
presente dove ogni istante , ogni attimo, anche il
più piccolo frammento , è destinato ad essere
per sempre.
In questo tempo il Super-uomo trova la sua
autentica dimensione non nel senso di un
fatalistico abbandono al divenire cieco delle cose
ma nella volontaria accettazione di questa legge
universale che in lui è vissuta consapevolmente.
Il caso quindi diventa necessità che il
Superuomo assume e vuole:
“Così io volli che fu, così io voglio che sia, così io
vorrò che sia”.
Volontà di potenza
Il concetto è stato elaborato posteriormente allo Zarathustra e forse Nietzsche non è riuscito ad esprimere in pieno il suo significato a causa della pazzia che lo colpisce nel 1889. Certamente in esso ci sono i significati di dominio, violenza sugli altri, potere che spesso vengono sottolineati. E tuttavia Nietzsche non vuol affermare solo questo. La volontà di potenza di Nietzsche è la volontà che vuole se stessa. E’ insomma la volontà dell’individuo di affermarsi come volontà. E’ quel “santo dir di sì” a cui Nietzsche accenna nello Zarathustrae che fa l’uomo responsabile in primo luogo del suo destino nel quale egli deve affermare la propria prospettiva sul mondo.