Guerra di Secessione

LA GUERRA DI SECESSIONE AMERICANA12 aprile 1861 al 9 aprile 1865

NATHALIE SACCO COMIS CLASSE 4D ANNO SCOLASTICO 2014/2015 LICEO ARTISTICO"A.VITTORIA”

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INDICE L'AMERICA UN PAESE IN

CRESCITA................................3

› -IL NORD-EST INDUSTRIALIZZATO.......................5

› -IL SUD E L'ECONOMIA DELLE PIANTAGIONI...............................6

› -LA SOCIETà DEL WEST...............8

IL CONTRASTO FRA NORD E SUD...........................................9

› -NUOVE ALLEANZE ECONOMICHE............................9,10

› -LO SCONTRO SULLA SCHIAVITù.....................................11

› -LA POLITICA..............................12-15 THOMAS JEFFERSON....................13 ALEXANDER HAMILTON……........14

LA GUERRA DI SECESSIONE E LE SUE CONSEGUENZE…………....16

› -LA SECESSIONE DEL SUD...........16-17› -L'INIZIALE PREVALENZA DEI

SUDISTI...............................................18› -LE VITTORIE NORDISTE....................19

ULYSSES SIMPSON GRANT..................20 ROBERT EDWARD LEE..........................21

› -I LIMITI DELLA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA................................22

› -LA POLITICA DEI VINCITORI...…23-24

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA……………….........25


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L’AMERICA :UN PAESE IN CRESCITA

Intorno alla metà del XIX secolo, gli Stati Uniti d'America offrivano l'immagine di un paese in crescente espansione.

La popolazione era in costante aumento (23 milioni nel 1850 e oltre 30 milioni dieci anni dopo) grazie soprattutto all'ininterrotto flusso migratorio proveniente dall'Europa.

I confini territoriali continuavano a spostarsi verso Ovest, includendo vasti territori ben presto attrezzati ad ospitare strade e linee ferroviarie per collegarli al resto degli Stati.

La produzione agricola progrediva rapidamente, sia per la messa a colture di nuove terre e regioni colonizzate, sia per lo sviluppo di una moderna agricoltura capitalistica negli Stati del Midwest (Vicino Ovest)

(L’ agricoltura capitalistica dipende dal mercato e assume le forme produttive che consentono il maggior profitto)

Mentre, contemporaneamente, le Regioni del Nord Est, in particolare le zone della costa atlantica, conoscevano un rapido sviluppo industriale.


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tuttavia in contrapposizione con i redditizi progressi economici facevano da riscontro profonde fratture interne.

Negli Stati Uniti coesistevano infatti tre diverse società, ognuna corrispondente ad una zona del Paese ed ognuna con il suo sistema economico, i suoi valori, le sue tradizioni culturali.

MAPPA RAFFIGURANTE LA SITUAZIONE TERRITORIALE AMERICANA PRIMA DELLA GUERRA


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IL NORD-EST INDUSTRIALIZZATO Gli Stati del Nord-Est , sede delle prime colonie britanniche e nucleo originario

dell'Unione, erano la zona più progredita, più ricca e industrializzata dove si concentravano i commerci con l'Europa.

Vi sorgevano i maggiori centri urbani (New York, Boston, Philadelphia) ed era il luogo dove si indirizzava principalmente l'ondata migratoria.

Era un ambiente in perenne trasformazione, profondamente influenzato dal Capitalismo imprenditoriale ,dominato da gruppi industriali, commerciali e bancari, cui si contrapponeva un sempre più numeroso proletariato urbano.

(in ogni contesto capitalistico, si ha come obiettivo fondamentale quello di migliorare, attraverso l’ottimizzazione degli indici di efficacia ed efficienza ,il profitto economico).


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IL SUD E L’ECONOMIA DELLE PIANTAGIONI Gli Stati del Sud avevano invece una società agricola e profondamente

tradizionalista, che fondava la sua economia e la sua organizzazione sociale sulle grandi piantagioni di cotone (in minor misura anche di tabacco e canna da zucchero).

La manodopera che vi lavorava era costituita per la maggior parte da schiavi neri, discendenti da quelli che erano stati forzatamente trapiantati in America dal '700 ( la tratta era stata vietata solo nel 1808).

Nel 1860 vivevano negli Stati del Sud quasi quattro milioni di schiavi neri contro 6 milioni circa di bianchi, in maggioranza piccoli e medi coltivatori.


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I “grandi proprietari” contavano in realtà non più di 2000 famiglie che avevano in mano il grosso della manodopera servile. Era quindi una minoranza che però dominava la vita politica e sociale, forniva i migliori ufficiale dell'esercito e svolgeva una funzione sociale simile a quella dell'aristocrazia.

Essi vivevano in case ampie e lussuose, avevano il culto della tradizione e delle buone maniere e ,assicurando allo schiavo vitto, alloggio ed istruzione religiosa ,si contrapponevano, secondo la loro concezione, alla brutalità e venalità che caratterizzava il regime capitalistico del Nord.


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LA SOCIETA’ DEL WEST

A queste due società cos diverse tra di loro si contrapponeva una terza: quella dei liberi agricoltori e allevatori di bestiame che popolavano gli Stati dell'Ovest.

Era una società in rapida evoluzione poiché man mano che la frontiera si spostava verso il West, le aziende stabili si sostituivano agli insediamenti isolati dei pionieri. E lo scambio in natura e l'autoconsumo cedevano il passo all'agricoltura mercantile che forniva i generi alimentari (soprattutto cereali) agli Stati del Nord-Est.

Nonostante ciò gli Stati dell'Ovest rimanevano legati all'etica ed ai valori della frontiera: iniziativa individuale, indipendenza e uguaglianza delle opportunità.


CAROVANA NEL FAR WEST


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IL CONTRASTO FRA NORD E SUD

Fu infine l'Ovest a fare da elemento risolutore al contrasto che, a partire dalla metà del secolo, oppose il Nord industriale (nel quale era attivo da tempo un movimento abolizionista) al Sud schiavista.

NUOVE ALLEANZE ECONOMICHE Ciò non significa però che l'economia delle piantagioni rappresentasse un

“parassita” per il Nord. Al contrario, essa costituiva un mezzo altamente redditizio che assicurava il 75% della produzione mondiale di cotone e alimentava un imponente flusso di esportazioni verso l'Europa.

Fino alla metà del secolo (XIX) il cotone esercitò un peso decisivo sull'economia dell'intera America poiché furono proprio le manifatture che lavoravano il cotone a formare il primo nucleo importante dell'industria statunitense.


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Negli anni '40 e '50 però lo sviluppo industriale si allargò a nuovi settori (in particolare a quello meccanico) e diminuì quindi l'importanza del cotone nell'economia americana. In conseguenza a ciò si allentò la dipendenza reciproca che aveva fin allora legato i due sistemi.

Contemporaneamente invece si fecero più strette le relazione fra il Nord-Est industriale e l'Ovest agricolo, visto l'interesse dell'Ovest verso le aree urbane del Nord, nelle quali trovava continui e ampi sbocchi per i suoi prodotti e che a sua volta offriva un ottimo mercato per l'industria meccanica del Nord (soprattutto per macchine agricole).


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LO SCONTRO SULLA SCHIAVITU’ Su queste premesse si inserì, intorno alla metà del secolo, l'acutizzarsi dello

scontro sulla schiavitù.

Il centro del problema non era tanto l'esistenza della schiavitù di per sé, quanto invece la possibilità di introdurla nei nuovi territori acquisiti.

vs

Gli Stati del Sud desideravano un estensione dell'economia delle piantagioni (e dunque del lavoro servile).

Essi volevano allargare la coltivazione del cotone nelle terre vergini in cui i rendimenti erano molto alti.

Gli Stati del Nord e dell'Ovest invece si contrapponevano con forza e chiedevano terre a buon mercato, o addirittura a uso gratuito, per diffondervi la coltivazione dei cereali.


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LA POLITICA Lo scontro sulla questione della schiavitù ebbe effetti anche in campo politico.

Nei decenni precedenti la scena politica americana era stata dominata da due grandi partiti formatisi sulla base, più che ideologica, di coalizioni fra grandi gruppi di interesse:

1. il partito democratico (erede della tradizione di Jefferson), si ispirava a ideali di democrazia rurale, liberismo economico, rispetto dell'autonomia dei singoli Stati.

› Esso raccoglieva consenso sia dai piccoli e medi agricoltori sia dei grandi piantatori del Sud, oltre che buona parte dei lavoratori immigrati del Nord-Est.

2. il partito whig invece si riallacciava alla tradizione del federalismo di Hamilton, sottolineando la necessità di un rafforzamento del potere centrale.

› Esso godeva dell'appoggio della borghesia del Nord.

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All'inizio degli anni '50 entrambi i partiti erano in profonda crisi: in conseguenza all'appoggio ai grandi proprietari schiavisti del Sud il partito democratico perse consensi dal Nord e dall'Ovest. Il partito whig diviso tra correnti una progressista ed una conservatrice opposte si dissolse nel giro di pochi anni.

Dall'ala progressista nacque nel 1854 una nuova formazione politica: -il partito repubblicano.

Esso era apertamente antischiavista e accoglieva nella sua politica sia le rivendicazioni degli industriali del Nord, che quelle dei coloni dell'Ovest. Andò quindi ad avere un seguito sempre maggiore.

Nel 1860 infine riuscì a portare alla presidenza un tipico uomo dell'Ovest: Abraham Lincoln.


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LA GUERRA DI SECESSIONE E LE SUE CONSEGUENZE

Nonostante fosse avversario della schiavitù, Lincoln non era un radicale abolizionista e nella sua campagna elettorale aveva anzi negato qualsiasi intenzione di abolire la schiavitù dove essa già esisteva.

Ciononostante , la vittoria repubblicana del'60 fu sentita dagli Stati del Sud come un declino verso l'accentramento del potere e l'emarginazione progressiva degli stati schiavisti.

LA SECESSIONE DEL SUD Fra il '60 ed il 61', undici stati del Sud decisero di staccarsi dall'Unione e di

costruirsi in una Confederazione indipendente che ebbe come capotale Richmond in Virginia.

Poiché questa spaccatura rischiava di minare le basi stesse dello Stato (e dell'accordo costituzionale) non vi era altra alternativa alla guerra civile.

La cosi chiamata “Guerra di Secessione” fu lunga e sanguinosa, durò dal 1861 al 1865 e costò 360 000 morti al Nord, 280 000 al Sud oltre a enormi devastazioni economiche e morali all'interno dell'intero Paese.


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Si trattò della prima “guerra moderna” poiché combattuta con:› eserciti di massa a leva obbligatoria

› ci fu un largo uso di artiglierie, sistemi di trasporto come le ferrovie e mezzi di comunicazione come il telegrafo.

Questo carattere industriale garanti il successo degli Stati dell'Unione nordisti, più numerosi (21 milioni contro i 9 del Sud) e più forti economicamente.

D'altra parte i sudisti facevano affidamento alla miglior qualità delle loro forze armate e speravano inoltre in un intervento a loro favore da parte della Gran Bretagna (essendo essa la prima acquirente del cotone del Sud).


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L'INIZIALE PREVALENZA DEI SUDISTI Nelle fasi iniziali della guerra , il miglior addestramento delle forze sudiste e le

notevoli capacità del loro comandante , il generele Robert Lee, diedero ai confederati una netta prevalenza.

Ma, quando fu chiaro che la Gran Bretagna non sarebbe intervenuta, il fattore numerico ed economico a vantaggio dei nordisti si rivelarono decisivi.


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LE VITTORIE NORDISTE I primi successi dei nordisti si ebbero solo nel '63, quando le forze dell'Unione,

comandate dal generale Ulysses Grant, cominciarono una lenta avanzata lungo il corso del Missisipi.

Nel ‘64 un’armata nordista riuscì a penetrare nel territorio nemico spezzando in due lo schieramento sudista.

Il 9 aprile 186, quando l’esercito unionista occupava gran parte degli Stati del Sud, i confederati si arresero.

5 giorni dopo, il presidente Lincoln cadeva vittima di un attentato per mano di un fanatico sudista


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ULYSSES SIMPSON GRANTUlysses Simpson Grant (Point Pleasant, 27

aprile 1822 – Wilton, 23 luglio 1885) è stato un generale e politico statunitense.

Fu generale unionista nella Guerra di secessione americana e 18º presidente degli Stati Uniti (1869–

1877). Viene considerato da molti storici come uno dei peggiori

presidenti statunitensi, a capo di un'amministrazione afflitta da gravi scandali e corruzione.

Al termine della sua Presidenza, i conservatori sudisti ripreso il controllo di tutti gli stati del Sud e ciò causò il totale

fallimento delle politiche per i diritti civili dei neri.

Militare di carriera, diplomatosi nella celebre Accademia Militare degli Stati Uniti di West Point.

Durante la guerra civile americana guidò le truppe federali in una fondamentale serie di successi, culminati con la vittoria

dell’Unione.

Alla fine del 1863, il Presidente Abraham Lincoln lo nominò comandante di tutti gli eserciti dell'Unione.

Come comandante generale dell'esercito, Grant fronteggiò e sconfisse il temuto Generale Lee dopo una

serie di sanguinose battaglie.

Nell'aprile 1865 Lee si arrese a Grant e ciò mise fine alla guerra.

La maggior parte degli storici è concorde nel riconoscere la grandezza militare di Grant, sebbene le forze confederate lo denunciarono come un

macellaio senza scrupoli.


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ROBERT EDWARD LEERobert Edward Lee (Stratford Hall Plantation, 19

gennaio 1807 – Lexington, 12 ottobre 1870) è stato un generale statunitense.

Iniziò la sua carriera nell'esercito statunitense, per sposare la causa dei nascenti Stati Confederati

d'America, di cui divenne il principale condottiero militare durante la guerra civile.

Guidò così per oltre tre anni, con grande abilità strategica e tattica, la prestigiosa Armata della Virginia

Settentrionale, la formazione più efficiente e combattiva delle forze confederate.

Negli ultimi mesi della guerra divenne anche ufficialmente il comandante in capo

dell'esercito sudista.

Guadagnò una fama quasi leggendaria anche nel campo nemico, grazie alle vittorie conseguite contro forze militari spesso nettamente superiori e grazie

alla sua affascinante personalità.

Dopo la guerra s'impegnò per la riconciliazione e trascorse i suoi ultimi anni come presidente di

un College che avrebbe poi portato il suo nome.

Lee rimane la figura più venerata e apprezzata, non solo nel Sud, della storia della

Confederazione fino ai nostri giorni.


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I LIMITI DELLA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA

I Nordisti , per vincere la guerra, dovettero spingersi oltre i loro programmi politici iniziali.

Ad esempio, promisero nel '62, a tutti i cittadini che ne facevano richiesta, l'assegnazione gratuita di quote di terra dello Stato e nel '63 fu decretata la liberazione degli schiavi in tutti gli Stati del Sud.

Pochi anni dalla fine della guerra però la legge sulla distribuzione gratuita delle terre fu revocata.

Gli schiavi acquistarono la libertà ma le loro condizioni economiche erano disastrose.

La vittoria nordista e le innovazioni legislative non poterono colmare le disuguaglianze sociali, né poterono cancellare i pregiudizi razziali profondamente radicati nella società del Sud.


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LA POLITICA DEI VINCITORI

I vincitori condussero l'opera di riunificazione del paese spesso con metodi sbrigativi e con spirito talvolta vendicativo, che non giovarono alla causa della democrazia e dell'integrazione razziale.

Negli anni successivi alla guerra il Sud fu sottoposto ad un regime di occupazione militare, governato da uomini dell'ala radicale del Partito repubblicano che spesso nascondevano legati d'interesse con gruppi del Nord.

Il risultato fu quindi il rigetto della gente del Sud, che prima si espresse con la lotta clandestina (fu creata allora l'organizzazione paramilitare e razzista del Ku Klux Klan) e che più tardi determinò la riscossa del Partito democratico negli Stati del Sud.


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Solo alla fine degli anni '70 dell'Ottocento il Sud poté dirsi tornato alla sua normalità. Ciò significo anche il ritorno all'indiscussa supremazia dei bianchi ad un regime di segregazione di fatto dei neri, destinato a protrarsi, in alcuni Stati, per buona parte del XX secolo fino alla stagione delle lotte per i diritti civili dell'età di Martin Luther King.


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BIBLIOGRAFIA Il mondo contemporaneo – Dal 1848 a oggi (G.Sabbatucci,

V.Vidotto – Editori Laterza – Manuali di base) La città dell’uomo 2 – Settecento Ottocento (Edizioni Scolastiche

Bruno Mondadori – Nuova edizione)

SITOGRAFIA http://it.wikipedia.org http://www.treccani.it http://www.google.it


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Education

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