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il Web parte 2 Formazione aziendale

Il web2 - il sito web

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il Web – parte 2

Formazione aziendale

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Il sito web - pubblicità e gestione

1. Cos’è un sito web - web 2.0 - differenze web 1.0 - web 2.0 - web 3.0 - categorie dei siti web

2. HTML, (XML), XHTML, i CSS

3. Cos’è un blog e come funziona

- tipologie dei blog - keywords

4. Cos’è un CMS - servizi - ciclo di vita content, ruoli/privilegi - tecnologia e internals - i WCMS

Cos’è un CRM - tipologie, impiego e funzione

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1. Cos’è un sito web

Un sito web, o sito Internet, o sito - se chiaro il contesto informatico - è un insieme di pagine web

correlate, ovvero una struttura ipertestuale di documenti che risiede, tramite hosting, su un

web server e accessibile all'utente che ne fa

richiesta tramite un web browser sul World Wide Web della rete Internet.

Il progetto, la realizzazione

e la gestione di un sito web fa ampio uso di

tecniche e conoscenze di programmazione Web.

Dal punto di vista della struttura e della tecnologia utilizzata, i siti web si possono distinguere in due tipologie principali:

I siti web statici (siti web di prima generazione) - pagine statiche - contenuti di sola ed esclusiva lettura - aggiornati con bassa frequenza - codice HTML

I siti web dinamici (web 2.0) - pagine web dinamiche - contenuti redatti dinamicamente (collegamento con database) - alta interazione fra sito e utente (interazione con database, presenza di moduli per l'invio di email o altre operazioni, l'ora server, operazioni varie sul file system…) - scritti con linguaggi di scripting come ASP, PHP

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Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.).

La locuzione pone l'accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni novanta, e composto da siti web statici, senza possibilità di interazione con l'utente.

Per le applicazioni Web 2.0 vengono usate tecnologie di programmazione particolari, come AJAX (Gmail usa largamente questa tecnica) o Adobe Flex.

Un esempio potrebbe essere il social commerce, l'evoluzione dell'E-Commerce in senso interattivo, che consente una maggiore partecipazione dei clienti, attraverso blog, forum, sistemi di feedback ecc.

vedi la MemeMap seguente - a tool for

configuring memes* in Time and Space (*a meme is an element of cultural transmission)

Web 2.0

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Il Web 2.0 costituisce anzitutto un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, dell'autorialità rispetto alla mera fruizione: sebbene dal punto di vista tecnologico gli strumenti della rete possano apparire invariati (come forum, chat e blog, che "preesistevano" già nel web 1.0) è proprio la modalità di utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla compresenza nell'utente della possibilità di fruire e creare/modificare i contenuti multimediali.

Dai siti web personali ai blog

Dai sistemi per content management ai wiki

Dalla stickiness al syndication What's the difference between web 2.0 and web 3.0?

Differenze web 1.0 - web 2.0

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Il Web 3.0 è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra gli innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono:

trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser;

sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale;

il web semantico;

il Geospatial Web;

il Web 3D (v. Second Life);

un'architettura Service-oriented (SOA).

Il termine Web 3.0 è apparso per la prima volta agli inizi del 2006 in un articolo di Jeffrey Zeldman critico verso il Web 2.0 e le sue tecnologie associate come AJAX.

Web 3.0

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Cos’è un sito web – categorie dei siti web

•sito personale - condotto da individui o piccoli gruppi di persone (come una famiglia), che contiene informazioni prevalentemente autobiografiche o focalizzate sui propri interessi personali (ad es. un blog) •sito aziendale - funzionale alla promozione di un'azienda o di un servizio •sito di commercio elettronico (o "e-commerce") - specializzato nella vendita di beni e/o servizi via internet •sito comunità - in cui utenti comunicano fra loro, ad es. con chat o forum, formando una comunità virtuale •sito di download - ampie raccolte di link per scaricare software (dimostrativi di videogiochi, immagini, ecc.) •forum: luogo in cui discutere tramite la pubblicazione e la lettura di messaggi, organizzati per discussioni (thread) e messaggi (post) •sito informativo - con contenuti tesi a informare l'utente, ma non strettamente per scopi commerciali •motore di ricerca - registra i contenuti degli altri siti e li rende disponibili per la ricerca •database - un sito il cui utilizzo principale è di ricercare e mostrare il contenuto di uno specifico database (ad esempio l'Internet Movie Database per i film)

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Cos’è un sito web – categorie dei siti web

•sito ludico - un sito che è in sé un gioco oppure serve da arena per permettere a più persone di giocare •aggregatore di notizie - presenta contenuti prelevandoli automaticamente dalla rete da molte fonti contemporaneamente, ed è simile in questo ai motori di ricerca che sfruttano i risultati delle ricerche degli utenti aggregandoli e immagazzinandoli in un database con criteri quali la tipologia dei media (foto, video, testo etc.) e il contenuto testuale. Il risultato è un sito che cresce esponenzialmente e si arricchisce all'infinito di pagine con contenuto inerente all'argomento di base, definito in fase di installazione ma affinato sulle preferenze degli utenti, il tutto in modo automatico. •link farm - siti creati unicamente per proporre collegamenti verso altri siti a scopo pubblicitario (spesso in cambio di canoni in denaro)

•portale - un sito web che ha assunto dimensioni tali da costituire un punto di partenza, una porta di ingresso a un gruppo consistente di risorse per gli utenti del web; l'argomento del portale può essere più o meno generalista (portale orizzontale) oppure specializzato (portale verticale). •(sito istituzionale) Molti siti sono un incrocio tra due o più delle precedenti categorie. Ad esempio, un sito aziendale può allo stesso tempo pubblicizzare i propri prodotti e pubblicare materiale informativo.

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2. HTML - .html / .htm L'HyperText Markup Language (HTML) (traduzione letterale: linguaggio di

descrizione per ipertesti) è un linguaggio usato per controllare la struttura dei documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web.

L'HTML non è un linguaggio di programmazione, ma un linguaggio di markup, ossia descrive le modalità o istruzioni di impaginazione, formattazione o visualizzazione grafica (layout) del contenuto, testuale e non, di una pagina web ma non supporta nessuna gestione di istruzioni, variabili, sequenze o strutture di comando tipiche di un'elaborazione vera e propria.

L'HTML è un linguaggio di pubblico dominio la cui sintassi è stabilita dal World Wide Web Consortium (W3C), e che è basato su un altro linguaggio avente scopi più generici, l'SGML.

Nel corso degli anni, seguendo lo sviluppo di Internet, l'HTML ha subito molte revisioni, ampliamenti e miglioramenti: l'ultima versione disponibile è la versione 4.01; la definizione di HTML5, attualmente allo stato di bozza.

Un'ulteriore e importante caratteristica di HTML è che esso è stato concepito per definire il contenuto logico e non l'aspetto finale del documento.

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HTML – Anatomia di una pagina web

Es.: target=_blank

TAG (descrittori,metadati)

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(XML - .xml) XML (sigla di eXtensible Markup Language) è un metalinguaggio di markup, ovvero un linguaggio

marcatore che consente di estendere o controllare il significato di altri linguaggi marcatori.

Il World Wide Web Consortium (W3C), in seguito alla guerra dei browser (ovvero la situazione verificatasi negli anni novanta nella quale Microsoft e Netscape introducevano, con ogni nuova versione del proprio browser, un'estensione proprietaria all'HTML ufficiale), fu costretto a seguire le individuali estensioni. Fu in questo contesto che iniziò a delinearsi la necessità di un linguaggio di markup che desse maggiore libertà nella definizione dei tag, pur rimanendo in uno standard.

Nel febbraio del 1998 le specifiche divennero una raccomandazione ufficiale. Ben presto ci si accorse che XML non era solo limitato al contesto web, ma era qualcosa di più: uno strumento che permetteva di essere utilizzato nei più diversi contesti, dalla definizione della struttura di documenti, allo scambio delle informazioni tra sistemi diversi, dalla rappresentazione di immagini alla definizione di formati di dati.

Rispetto all'HTML, l'XML ha uno scopo ben diverso: mentre il primo definisce una grammatica per la descrizione e la formattazione di pagine web e, più in generale, di ipertesti, il secondo è un metalinguaggio utilizzato per creare nuovi linguaggi, atti a descrivere documenti strutturati. Mentre l'HTML ha un insieme ben definito e ristretto di tag, con l'XML è invece possibile definire propri tag a seconda delle esigenze.

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(XML)

Leggere e amare

Annamaria Testa - Feltrinelli, Milano1993

Lèggere e amare (verbi) o

Leggère e amare (aggettivi)

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(XML)

XML Document Example

<?xml version="1.0"?>

<note>

<to>Tove</to>

<from>Jani</from>

<heading>Reminder</heading>

<body>Don't forget me this weekend!</body>

</note>

Vedi corpus in XML

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XHTML (estensione del linguaggio della pagina)

L'XHTML (acronimo di eXtensible HyperText Markup Language, Linguaggio di marcatura di ipertesti estensibile) è un linguaggio di marcatura che associa alcune proprietà dell'XML con le caratteristiche dell'HTML: un file XHTML è una pagina HTML scritta in conformità con lo standard XML.

Il linguaggio prevede un uso più restrittivo dei tag HTML per descrivere solo la struttura logica della pagina, mentre il layout e la resa grafica sono imposti dai CSS.

L'XHTML è nato ufficialmente il 26 gennaio 2000 come standard del World Wide Web Consortium (W3C), e può essere definito tecnicamente una riformulazione dell'HTML 4.01 in XML 1.0; è una sorta di "ponte" tra questi due linguaggi.

L'XHTML è il successore diretto e la versione più aggiornata dell'HTML. La necessità cominciò con l’invio di pagine web a nuovi dispositivi che non interpretavano correttamente la sintassi generica HTML.

Una specifica Document Type Definition (DTD) definisce l'insieme di regole mediante le quali un dato documento può essere renderizzato (cioè rappresentato correttamente) dall'XHTML.

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XHTML

L'HTML 4.01 è il principale linguaggio di marcatura presente sul Web. Tuttavia da alcuni anni il W3C ha stabilito che il linguaggio standard con cui organizzare i contenuti del proprio sito Web è l'XHTML. Se si volesse essere fiscali, è dunque con l'XHTML che si dovrebbero costruire le pagine Web.

Per chi vuole continuare a utilizzare l’HTML è bene sapere che per il W3C ci sono alcuni elementi deprecati, ossia considerati superati da altre tecnologie o da altri linguaggi. Tra questi ci sono alcuni tag molto diffusi come <font> o <B>.

XHTML = HTML + XML

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i CSS Il CSS (Cascading Style Sheets), è un linguaggio usato per definire la rappresentazione di

documenti HTML, XHTML e XML. Le regole per comporre il CSS sono contenute in un insieme di direttive (Recommendations) emanate a partire dal 1996 dal W3C.

L'introduzione del CSS si è resa necessaria per separare i contenuti dalla formattazione e permettere una programmazione più chiara e facile da utilizzare, sia per gli autori delle pagine HTML che per gli utenti.

I CSS risolvono gran parte dei problemi di gestione e organizzazione delle pagine web. Il vantaggio fondamentale che offrono i fogli di stile rispetto all’HTML è il controllo dello stile delle pagine web attraverso la separazione tra contenuti, struttura e stile.

Ma cosa si intende per stile? Uno stile è un gruppo di attributi di formattazione che definiscono l'aspetto di una parte di testo all'interno di un singolo documento.

I documenti HTML possono contenere regole di stile direttamente al loro interno o possono importare i fogli di stile. Separare i fogli di stile dai documenti HTML offre svariati benefici:

- puoi condividere i fogli di stile per un gran numero di documenti (e siti)

- puoi cambiare il foglio di stile senza che ciò richieda modifiche al documento

Pensiamo a un sito con una struttura nidificata di oltre 50 pagine…Abbiamo fatto un restyling del logo e ora vogliamo cambiare il colore dei titoli di tutte le pagine…

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i CSS

CSS Example

body { background-color:#d0e4fe; } h1 { color:orange; text-align:center; } p { font-family:"Times New Roman"; font-size:20px; }

Fogli di stile e accessibilità

Separare il contenuto strutturato dalla presentazione è un primo passo verso la produzione di siti web accessibili e usabili per tutti. I CSS sono una prima chiave verso l’accessibilità.

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4. Cos’è un blog e come funziona

In informatica, e più propriamente nel gergo di internet, un blog (blɔɡ) è un sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore (blogger) pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni e altro insieme, eventualmente, ad altri contenuti multimediali come immagini o video.

Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "diario in rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.

Dopo aver scelto una piattaforma di blogging e essersi registrati, si accede al proprio blog - ossia al gestionale del proprio blog. La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono moltissimi, sia nella piattaforma scelta, sia online).

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Cos’è un blog – tipologie dei blog

Blog personale Social blog Blog collettivo Blog di attualità/informativo Corporate blog o blog aziendale Blog tematico Blog directory Photoblog Blogames Blog vetrina Blog politico Urban blog

Watch blog - critica di errori M-blog - mp3 Vlog o video blog Audio Blog - Podcasting Nanopublishing - Blog scritto a più mani realizzato a scopo di lucro da un editore Moblog – mobile Multiblogging - Possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la multiutenza Blognovel o blog novel o blog fiction Lit-blog o blog letterario Blog didattico

…anche qui possono formarsi degli incroci

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Cos’è un blog – keywords

vedi blogusability

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5. Cos’è un CMS

[Trovare una definizione su cosa sia un sistema di amministrazione di contenuti è più difficile

che trovare qualcuno disposto a venderlo]

Plone Book Italiano 2005

Portale sulle case editrici in rete

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1. Un Content Management System è un sistema per la gestione dei contenuti pubblicabili direttamente su web, senza la mediazione di strutture specializzate o personale tecnico di supporto. Lo scopo di un CMS è di semplificare la creazione, la pubblicazione e il recupero di contenuti attraverso programmi che soddisfino questi 5 servizi:

Authoring: editabilità -creazione/modifica- del documento-contenuto elementare.

Workflow: automazione del ciclo di vita di un documento attraverso un flusso di lavoro centrato sui contenuti e sulla loro storia di pubblicazione.

Membership: gestione di utenti e gruppi di utenti, assegnazione di ruoli e permessi, gestione degli accessi, condivisione di contenuti.

Repository: database per la memorizzazione di contenuti e metadati, l'indicizzazione e la ricerca -sia logica che gerarchica- di informazioni.

Publishing: funzionalità per gestire la pubblicazione dei contenuti, la localizzazione e la conversione dei documenti.

Cos’è un CMS – servizi

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2. Con il termine Content Management si indicano una serie di processi e tecnologie a supporto del ciclo di vita evolutivo dell'informazione digitale (creazione, aggiornamento, pubblicazione, traduzione, archiviazione e utilizzo).

Workflow: stati degli oggetti

3. Un CMS è uno strumento software installato su un server web studiato per facilitare la gestione dei contenuti di siti web, svincolando l'amministratore da conoscenze tecniche di programmazione web e assegnando ruoli e privilegi per la gestione del processo di aggiornamento.

Membership/Authoring: amministratore / utente

revisore /collaboratore

Cos’è un CMS – ciclo di vita content, ruoli/privilegi

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4. Tecnicamente un CMS è un'applicazione lato server che si appoggia su un database preesistente per lo stoccaggio dei contenuti e suddivisa in due sezioni:

- di amministrazione (back end), per organizzare e supervisionare la produzione dei contenuti

- applicativa (front end), che l'utente usa per fruire dei contenuti e delle applicazioni del sito.

linguaggi web tra cui più comunemente ASP, PHP, .NET; aspetto può essere personalizzato scegliendo un foglio di stile CSS.

Cos’è un CMS – i WCMS Nonostante i CMS non siano stati concepiti per il Web, oggi il loro utilizzo più diffuso è rivolto

alla gestione di siti web, soprattutto se sono di grandi dimensioni e richiedono un frequente aggiornamento (portali), per cui vengono impiegati come strumento di pubblicazione flessibile e multiutente.

I WCMS consentono di definire utenti, gruppi e diritti in modo da agevolare la distribuzione del lavoro tra più persone, dopo aver esplicitato processi interni e dinamiche aziendali di approvazione dei contenuti.

La scelta di un software di WCMS è strategica per le aziende che generano la maggior parte di volume d'affari su Internet.

Cos’è un CMS – tecnologia e internals

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Cos’è un CRM

Il concetto di Customer Relationship Management (termine inglese spesso abbreviato in CRM) o Gestione delle Relazioni coi Clienti è legato alla fidelizzazione dei clienti.

In un'impresa "Market-oriented" il mercato non è più rappresentato solo dal cliente ma dall'ambiente circostante, con il quale l'impresa deve stabilire relazioni durevoli di breve e lungo periodo, tenendo conto dei valori dell'individuo/cliente, della società e dell'ambiente. Quindi l'attenzione verso il cliente è cruciale e determinante. Per questo motivo il marketing management deve pianificare e implementare apposite strategie per gestire una risorsa così importante.

Il CRM segue cinque direzioni differenti modellate su altrettante tipologie di clienti:

L'acquisizione di nuovi clienti ("clienti potenziali")

L'aumento delle relazioni con i clienti più importanti ("clienti coltivabili")

La fidelizzazione più longeva possibile dei clienti che hanno maggiori rapporti con l'impresa ("clienti primo piano")

La trasformazioni degli attuali clienti in procuratori, ossia consumatori che lodano l’azienda incoraggiando altre persone a rivolgersi alla stessa per i loro acquisti

Il "Demarketing“ verso clienti che hanno poca importanza ("clienti sotto-zero").

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Il CRM non è una semplice questione di marketing né di sistemi informatici, ma uno strumento che usa l’informatica per implementare il management. Il CRM è innanzitutto strategia che pone il cliente al centro dell'attenzione sia nel caso del business-to-business sia in quello del business-to-consumer.

Il CRM si suddivide in 3 tipologie:

CRM operativo: soluzioni metodologiche e tecnologiche per automatizzare i processi di business che prevedono il contatto diretto con il cliente.

CRM analitico: procedure e strumenti per migliorare la conoscenza del cliente attraverso l'estrazione di dati dal CRM operativo, la loro analisi e lo studio revisionale sui comportamenti dei clienti stessi.

CRM collaborativo: metodologie e tecnologie integrate con gli strumenti di comunicazione (telefono, fax, email, ecc.) per gestire il contatto con il cliente.

Le applicazioni CRM servono a tenersi in contatto con la clientela, a inserire le loro informazioni nel database e a fornire loro modalità per interagire in modo che tali interazioni possano essere registrate e analizzate.

Cos’è un CRM – tipologie, impiego e funzione

Piano di Marketing, Piano di Comunicazione, Risorse Umane

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Chiara Tuoni

Grazie dell’attenzione