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Introduzione
L’apprendimento esperienziale
Con il termine apprendimento, si intende un processo, attivato
dall’esperienza, che produce una modificazione relativamente permanente
del comportamento.
L'apprendimento, secondo la definizione dello psicologo Ernest
Hilgard, è un processo intellettivo attraverso cui l'individuo
acquisisce conoscenze sul mondo che, successivamente, utilizza
per strutturare e orientare il proprio comportamento in modo
duraturo.
Nelle sue forme più evolute, invece, prende in considerazione anche il ruolo
svolto dall’intelligenza e dalla creatività.
Nell’uomo sono riscontrabili le modalità primitive di apprendimento,
affiancate però da altre più complesse che permettono non solo di acquisire
conoscenza (sotto varie forme, pratiche e fattuali), ma anche di tramandarla
nel tempo in maniera non genetica ma andando a formare un sistema
culturale.
Definizione di Apprendimento
Le origini dell’apprendimento esperienziale
L’evoluzione della teoria sull’apprendimento esperienziale, dall’inizio del
XX secolo ad oggi annovera illustri esponenti di varie discipline che hanno
contribuito al suo sviluppo.
Ancor prima è necessario ricordare come già nel quarto secolo a. C.
Aristotele afferma il valore dell’esperienza come strumento per la creazione
di conoscenza e la promozione dello sviluppo umano era ritenuto
fondamentale.
Chi utilizza il linguaggio della conoscenza senza la pratica
non ci da prova di possederla.
Negli anni tra il 1600 e il 1700 cominciò a nascere l'idea che la mente
potesse essere meglio esaminata attraverso lo studio sistematico
dell'esperienza.
Si vennero a creare quindi le premesse per un cambiamento nella
metodologia di indagine dei processi psichici. L'oggetto di indagine della
psicologia rimaneva comunque lo stesso, cioè la psiche, anche se la sua
valutazione diretta veniva sostituita con l'analisi delle funzioni osservabili
dall'esterno attraverso l’esperienza agita.
Se in epoca greca per Platone e Aristotele l’esperienza coincideva con una capacità
d’azione, ma anche con un potere d’azione dato dalla padronanza acquisita in un particolare
ambito, in epoca medievale essa si configurava come fonte del sapere, divenendo quindi un
concetto gnoseologico, non più solo legato all’abilità di agire, ma allo sviluppo di
conoscenza.
In epoca premoderna colui che aveva esperienza era ritenuto l’esperto, quella persona che
negli anni aveva affrontato situazioni diversificate dalle quali aveva appreso un sapere ed
una saggezza trasmissibili alle generazioni future; ciò era possibile in virtù di una
concezione di sapere fortemente normato dai confini precisi e ritenuto trasmissibile di
generazione in generazione.
Ma cosa intendiamo quindi per esperienza ?