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Lavoro e impresa al di là della frontieradati e analisi sul Ticino nel contesto insubrico
Fabio B. Losa – Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI)
Eric Stephani – Ufficio di Statistica del Cantone Ticino (Ustat)
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015 Milano | 2 ottobre 2015 | Camera di Commercio di Milano - Sala Consiglio
2
Indice1. Lavoro e imprese in Ticino: alcune cifre2. Le principali trasformazioni in atto3. Le relazioni transfrontaliere4. Riflessioni
Fonti utilizzate e riferimenti• Ufficio federale di statistica (UST): Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS), Statistica delle
persone occupate (SPO), Censimento aziende (CA), Rilevazione sulla struttura dei salari (RSS), Censimento federale della popolazione (CFP), Statistica del volume di lavoro (SVOL), Statistica sui frontalieri (STAF), Indagine sui redditi e sulle condizioni di vita (SILC), Statistica dell’impiego (STATIMP), Statistica strutturale delle imprese (STATENT), Elaborazioni degli autori.
• Segreteria di stato per l’economia (Seco): Statistica dei disoccupati iscritti, Rilevazione dei dati concernenti il personale a prestito, Indagine sul clima di fiducia dei consumatori. Elaborazioni degli autori.
• Annuario statistico integrato del mercato del lavoro dell’area insubrica (ASI 2006)• SPL-Insubria: Cooperazione transfrontaliera e reti tra imprese: Innovazione e sviluppo
nell’Insubria. A cura di F. Bednarz, G. Garofoli e F. Losa. Franco Angeli, 2011.• Losa F. B., M. Bigotta e O. Gonzalez (2012). Libera circolazione: gioie e dolori. Valutazione degli
impatti sul mercato del lavoro svizzero dell'abolizione della priorità d'impiego ai lavoratori indigeni, Collana Analisi Ustat, Giubiasco.
3
1. Lavoro e impresa in Ticino: alcune cifre
2014 Ticino SvizzeraPopolazione residente 350.363 8.237.666
Tasso di attività 59,5% 68,7%
Occupati a tempo parziale (quota) 30,6% 36,0%
Occupati stranieri (quota) 48,8% 29,9%
Tasso di disoccupazione, (dati Seco) 4,2% 3,2%
Tasso di disoccupazione, (sensi dell’ILO) 6,7% 4,5%
Unità locali, (2013)
di cui con meno di 5 addetti ETP
34.428
91,4%
654.806
90,1%
Addetti ETP 178.538 3.901.740
Salari (mediana in CHF, 2012) 5.388 6.439
Fonti: STATPOP, RIFOS, SPO, STATENT, RSS (UST)
4
Popolazione (2005)
Popolazione residente Popolazione attiva
in migliaia in % in migliaia in %
Canton Ticino 319.9 13.4 159.0 14.4
Verbano-Cusio-Ossola 161.6 6.8 71.0 6.4
Varese 843.2 35.3 394.3 35.6
Como 560.9 23.5 256.8 23.2
Sondrio 179.1 7.5 77.3 7.0
Lecco 322.1 13.5 148.3 13.4
Area 2’386.9 100 1'106.7 100
Fonte: ASI(2006).
Confronto interregionale
5
Unità locali e addetti
Fonte: ASI(2006).
Imprese e istituzioni Unità locali Addetti
Canton Ticino 15'817 19'206 158'813Verbano-Cusio-Ossola 13'812 15'310 55'093Varese 65'608 71'720 327'440Como 44'941 49'322 211'463Sondrio 13'700 15'452 61'755Lecco 25'088 27'716 126'754Area 178'966 198'726 941'318
Tavola2– Impresee istituzioni, unità locali eaddetti, Areatransfrontaliera - Anno 2001 (valori assoluti)
Imprese e istituzioni per settore economico, 2001
6
2. Le principali trasformazioni
Domanda di lavoro A. Terziarizzazione del sistema produttivoB. La richiesta di qualifiche più elevateOfferta di lavoroC. Invecchiamento D. FemminilizzazioneE. QualificazioneF. ParcellizzazioneG. Flessibilizzazione/Precarizzazione
7
Addetti nei settori secondario e terziario, Ticino, dal 1985(addetti ETP, base 1985 = 100)
terziario
secondario
A. Terziarizzazione
1985 1990 1995 2000 2005 2010 20150
50
100
150
85’660
48’820
127’540
55’745
Fonte: CA. (fino al 2008), STATENT (dal 2005)
8Nota: secondo Classificazione delle attività economiche per intensità tecnologica e contenuto di conoscenza
Specializzazione/Despecializzazione, 1985-2008(variazione TI vs. variazione CH)
Specializzazione relativa in• Industrie a medio-alta tecnologia
(+18,0% vs. -19,0%)• Industrie ad alta tecnologia
(+100,7% vs. +28,0%)• Servizi amministrativi e sociali (+68,7%
vs. +60,5%)
Despecializzazione relativa in• Servizi finanziari (+7,0% vs. +31,9%)• Servizi tecnologici
(+20,9% vs. +74,6%)• Costruzioni (-22,8% vs. -11,3%)• Industrie a bassa tecnologia
(-59,4% vs. -45,1%)
Fonte: SPL (2011).
Vocazione produttiva, 2008(quota parte TI vs. quota parte CH)
Maggior presenza di impieghi in• Costruzioni (10,8% vs. 8,9%)
• Servizi finanziari (6,9% vs. 6,0%)
Minor presenza di impieghi in • Industrie a medio-alta tecnologia (4,7%
vs. 6,7%)• Industria a bassa tecnologia (4,3% vs
4,9%)
• Servizi di mercato (9,4% vs. 10,3%)
9Fonte: SPL (2011).
10
Livello di qualifica richiesto in Ticino, 2000 e 2008
30.6% 53.4%
37.8%
16.0%
25.5%
10.5%
25.7%
42.7%
51.7%
48.8%
44.7% 12.6%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
2000
2008
2000
2008
Setto
re te
rzia
rioSe
ttore
sec
onda
rio
Attività semplici e ripetitive Conoscenze professionali e specializzateLavoro partic. esigente e difficile e lavoro indip. e molto qualificato (livello 1+2)
B. Una crescente richiesta di qualifiche elevate
11
Popolazione attiva per sesso e età, e quota over fifty, in Ticino, 1970-2020
1970
Fonti: CFP (UST), Ustat
1980 2020201019902000 2000
previsione
-3000 -2000 -1000 0 1000 2000 3000
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
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-3000 -2000 -1000 0 1000 2000 3000
15
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35
40
45
50
55
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-3000 -2000 -1000 0 1000 2000 3000
15
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30
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-3000 -2000 -1000 0 1000 2000 3000
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15
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45
50
55
60
65
Uomini Donne
21.4%
19.8%
21.3%24.1% 24.1%24.0%29.4%
Uomini Donne
C. Invecchiamento
12
Popolazione attiva 15-64 anni (valori assoluti) in Ticino
Fonte: CFP (UST)
di cui
+ 27’000 donne = +77.0%
+ 14’000 uomini = +20.8%
1970 2000 2008Fonte: RIFOS (UST)
0
30'000
60'000
90'000
120'000
150'000
180'000
0
30'000
60'000
90'000
120'000
150'000
180'000
■ Donne■ Uomini
1970-2000
+ 41’000 attivi = +39.5%
D. Femminilizzazione
13
Profili formativi della popolazione attiva, Ticino, dal 1970
47.0%
47.5%
38.0%
36.8%
26.5%
36.8%
44.0%
50.9%
47.4%
50.5%
16.1%
8.6%
11.0%
15.7%
23.0%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
1970
1980
1990
2000
2009
CFP
- Ti
cino
Rifo
s
Formazione di livello I (scuola dell'obbligo, formazione sec II breve, non sa)
Formazione di livello II (apprendistato duale, scuola professionale a tempo pieno, maturità,…)
Formazione di livello III (scuola professionale superiore (brevetto federale, maestria, technicum ecc.), università, SUP, politecnico)
E. Qualificazione
14
Evoluzione dei tassi di attività e lavoro a tempo parziale, in Ticino
Fonte: CFP (UST)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
1970 1980 1990 2000
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
1970 1980 1990 2000
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Donne
1970 1980 1990 2000
Fonte: RIFOS (UST)
Uomini Donne
2008
1970-2000
La maggior partecipazione femminile è avvenuta essenzialmente in termini di occupazioni a tempo parziale
■ ■ tempo pieno ■ ■ tempo parziale
F. Parcellizzazione
15
Composizione degli occupati per sesso e tempi di lavoro, in Ticino
Fonte: CFP (UST) Fonte: RIFOS (UST)
27%
6%
2%65%
197099’893 occupati
Uomini ■ tempo pieno ■ tempo parziale
Donne ■ tempo pieno ■ tempo parziale
2008151’000 occupati
22%
22%
6%
50%
Fonti: RIFOS
G. FlessibilizzazioneOccupati (solo dipendenti, apprendisti esclusi) 125’100Flessibilità interna (dati 2014 - Ticino) assoluti in %
Occupati con almeno una forma di flessibilitàesclusi gli occupati a tempo parziale
82‘80045‘000
66,251,5
o Occupati a tempo parziale 37’800 30,2
o Occupati con giorni di lavoro variabili 35’700 28,6
o Occupati con orario giornaliero variabile 43’300 34,7
o Occupati a turni 27‘500 22,0
o Occupati a domicilio (o con luogo di lavoro flessibile) 19‘500 15,7
Flessibilità esterna (dati 2014 - Ticino) assoluti in %
o Occupati a durata determinata (< 3 anni) 12’100 9,7
o Occupati su chiamata 4‘400 3,6
o Prepensionati 6’400
Tasso di prepensionamento 32,0
TendenzeForme di lavoro atipiche/flessibili
Lavoro a tempo parziale breve Contratti a tempo determinato (<3 anni) ()Lavoro su chiamata ()Lavoro interinale Indipendenti senza collaboratori ()
Carenza di lavoroDisoccupazione Sottoccupazione
Remunerazione del lavoroSalari ()Salariati con <3’000.-fr.
WP (CH) =
G. Flessibilizzazione (2)
A. Frontalierato
Frontalieri 2000/01 II/2011
TI Insubria IT 312 …
Insubria IT TI 26.479 62.555
Fonti: ASI 2006; STAF (UST).
3. Le relazioni transfrontaliere
Fonti: STATIMP e STAF (UST)
Libera circolazione: la soppressione della priorità ai lavoratori residenti ha generato in Svizzera:• Riduzione dell’occupazione residente (-1.5%):
sostituzione di svizzeri (uomini -2.6%, donne -2.1%), aumento di straniere residenti (+3.9%).
• Aumento dei salari (+0.8%): uomini svizzeri qualificati (+2.6%) e non (+1.5%), straniere residenti non qualificate (+2.1%), contrazione invece per le svizzere di medie qualificate (-1.1%)
• Ticino: riduzione dei salari delle donne svizzere e straniere residenti di medie qualifiche (-3.6% risp. -14.7%).
Fonte: Losa et al. (2012)
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1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
-3.0
0.0
3.0
6.0
9.0
12.0
Frontalieri
Addetti residenti
Addetti residenti e frontalieri nel secondario e terziario in Ticino (variazioni annue su dati trimestrali)
19
Con un minuzioso lavoro di terreno sui sistemi produttivi locali ai due lati della frontiera il progetto SPL Insubria ha permesso di far emergere le seguenti risultanze:
1. Debole cooperazione transfrontaliera tra le imprese2. Strutture e evoluzione degli SPL
- vocazioni diverse/complementari- processi di (de)specializzazione convergenti
3. Problemi comuni a tutta l’area- Insubria italiana: frammentazione dei centri decisionali; Ticino: frammentazione del sistema produttivo - Relazioni tra imprese e ricerca ancora insufficienti (Innovazione)- Divario tra imprese e mondo formativo (Insubria italiana); penuria di nuove figure professionali (internazionalizzazione)- Insufficienti risorse finanziarie
Anche solo dal punto di vista strettamente utilitaristico la cooperazione transfrontaliera può essere una strategia per l’area insubrica:• I problemi comuni economie di scala, massa critica• Complementarità: di specializzazione economica, posizionamento nella filiera,
(in parte) taglia, competenze, servizi, sistema• Scambio di buone pratiche (apprendimento collettivo)
B. Relazioni tra imprese
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4. Riflessioni
• Oggi è fondamentale riflettere sullo sviluppo economico dell’area transfrontaliera, stimolando la conoscenza reciproca e la cooperazione tra aziende e tra istituzioni.
• Va prodotto uno sforzo di monitoraggio e di analisi permanente poiché i fenomeni mutano molto rapidamente e sono sempre più complessi.
• Vanno ripristinati un clima e delle condizioni di contesto favorevoli alla cooperazione.
Due idee di progetto:
• SUPSI: idea di progetto Interreg sul tema del disequilibrio tra domanda e offerta di lavoro in termini profili di competenze, con attività volte a fornire dati transfrontalieri, analisi, strumenti e studi di caso.
• Ustat: idea di progetto Interreg per la creazione di statistiche transfrontaliere su un ampio numero di temi della statistica ufficiale.
21
Grazie
Fabio B. Losa – [email protected]
Eric Stephani – [email protected]
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015 Milano | 2 ottobre 2015 | Camera di Commercio di Milano - Sala Consiglio