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• La struttura• Antefatto e storia• La questione omerica• I personaggi (Greci,
Troiani)• I luoghi• Traduzioni
L’Iliade
Nadia Brunore
L'Iliade è un poema epico in versi esametri, trae il proprio titolo da ‘Ilio’, uno dei nomi con cui veniva indicata Troia, città dell’Asia Minore, teatro di una lunga guerra fra i Greci e i Troiani.
L’opera è articolata in 24 libri che raccontano 51 giorni dell'ultimo anno della guerra di Troia, è scritta in greco e il nucleo conduttore della storia è l'ira d'Achille, valoroso guerriero acheo.
La struttura
Stavano per essere celebrate le nozze tra Teti, ninfa del mare, e Peleo, entrambi genitori di Achille. A questo banchetto però, parteciparono tutti gli dei tranne Eris, la dea della discordia. Così ella, per vendicarsi, gettò sul tavolo un pomo d'oro, con scritto "alla più bella". Afrodite, Era e Atene cominciarono a discutere tra di loro e chiesero al capo degli dei, Zeus, di scegliere la più bella tra loro. Zeus prese la sua decisione; affidò il compito a Paride, il più bel giovane del mondo troiano che, dopo esser stato "comprato" dalle offerte delle 3 dee, scelse Afrodite, poiché il suo era stato il dono più "abbondante": gli promise l'amore della donna più bella del mondo, Elena (moglie di Menelao).
Antefatto
Dopo il rapimento di Elena da parte di Paride, i greci, capitanati da Achille e Agamennone, volevano riscattarsi. Dopo nove anni di un lungo assedio, Agamennone non volle restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia Criseide. Il dio mandò perciò una terribile pestilenza nel campo greco. Agamennone è quindi costretto a restituirla, prendendosi però come bottino di guerra, la schiava di Achille, Briseide. Egli prese ciò come un affronto, e si ritirò dalla guerra. Senza di lui la Grecia era persa: i troiani non facevano altro che guadagnare vittorie su vittorie, finché un giorno, Patroclo, il miglior amico di Achille, non decise di scendere in campo con i vestiti dell'amico
Storia
Ettore, capo dei Troiani, credendo che fosse Achille, lo uccise. Quando egli lo scoprì, preso dalla rabbia dopo la lunga guerra, riuscì ad uccidere finalmente l'assassino del suo migliore amico, Ettore. L'argomento centrale della storia è, come potete vedere, la furia di Achille.
Secondo la tradizione, l'autore
dell'Iliade e dell'Odissea sarebbe il
poeta greco Omero, vissuto nell'VIII
secolo a.C.; un cantore cieco. La sua
esistenza non è mai stata
storicamente accertata. Da sempre
interesse e mistero circondano la
figura di questo poeta.
La questione omerica, che riguarda
non solo il problema dell'esistenza di
Omero, ma anche quello della
paternità dell'Iliade e dell'Odissea, fu
posta fin dai tempi antichi e la
discussione sull'argomento dura
tuttora.
La questione omerica
Alcuni studiosi, sostennero che Omero fosse l'autore delle
due opere. L'Iliade, in cui predomina uno spirito più
giovanile e battagliero, sarebbe stata composta nella
giovinezza, mentre l'Odissea, sarebbe stata scritta nelle
maturità. Altri critici attribuirono le due opere ad autore
diversi, vissuti in epoche diverse; altri ancora videro in
Omero il raccoglitore di canti composti da diversi aedi
(poeti cantori) in epoche precedenti.
Achille: figlio del re Peleo e della Ninfa Teti, è il guerriero più forte e valoroso degli achei; è famoso per la sua ira funesta; è un semidio, invulnerabile in qualunque parte del corpo, ma mortale se colpito al tallone; viene ucciso da Paride con una freccia
Agamennone: re di Micene, fratello di Menelao, arrogante e prepotente; dal suo scontro con Achille ha origine l'Iliade
Greci
Ulisse: re di Itaca , uomo saggio, astuto, un po' presuntuoso e prudente; uno degli eroi più valorosi; lui è l'autore dello stratagemma del cavallo di legno, che porterà gli Achei alla conquista di Troia
Menelao: re di Sparta, fratello di Agamennone, marito di Elena, che gli è stata portata via da Paride
Patroclo: per molto tempo vive alla corte di Peleo, con Achille, di cui è l'amico prediletto; durante la guerra muore ucciso da Ettore, che pensava che fosse Achille
Ettore: figlio di Priamo e Ecuba, sposo di Andromaca; non ama la guerra, ma combatte per difendere la sua patria; sono forti in lui il senso del dovere e gli affetti.
Priamo: re di Troia, marito di Ecuba; è un sovrano molto amato e rispettato, un marito affettuoso e un tenero padre.
Paride: figlio di Priamo e fratello di Ettore. Da Sparta, scappa con Elena, moglie di Menelao, scatenando così la Guerra di Troia.
Enea: figlio di Anchise e di Afrodite, uno dei più forti e valorosi eroi troiani. Di lui narra l'Eneide.
Troiani
Il narratore si limita a presentare in modo essenziale e
stilizzato lo scenario delle vicende. La pianura davanti a
Troia, percorsa dai fiumi Scamandro e Simoenta, è lo
spazio dove avvengono i combattimenti, tra la città e il
mare. Di Troia sono citate le mura poderose con le porte
Scee a rocca, il tempio di Atena, il palazzo reale e pochi
altri particolari; è evidente comunque che si tratta di una
città ricca, appetibile preda di razzie e bottino. L'altro
luogo fondamentale è l'accampamento greco, con le
tende dei comandanti e le navi protette da un muro di
difesa.
Luoghi
La più celebre traduzione italiana dell‘Iliade è quella scritta in
versi endecasillabi da Vincenzo Monti tra la fine del Settecento
inizio dell'Ottocento: si tratta di una versione caratterizzata da
una grande cura formale, che si avvale di un italiano aulico e di
una sintassi elaborata, secondo il gusto neoclassico. Con il
dell'Iliade si sono poi misurati diversi poeti, che hanno scelto
alcuni testo episodi e li tradotti con precisione filologica e
suggestiva resa artistica: tra hanno questi si citare Ugo Foscolo,
Giovanni Pascoli e Salvatore Quasimodo. possono Nel secondo
Novecento, vanno segnalate le traduzioni in versi di Rosa
Calzecchi Onesti e quello più recente di Giovanni Cerri, che
sono state scelte per questo volume. Giuseppe Tonna e Maria
Grazia Ciani hanno invece realizzato due traduzioni in prosa del
poema.
Traduzioni