12
La struttura Antefatto e storia La questione omerica I personaggi (Greci , Troiani ) I luoghi Traduzioni L’Iliade Nadia Brunore

L'iliade nadia

  • Upload
    1gl1415

  • View
    104

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

• La struttura• Antefatto e storia• La questione omerica• I personaggi (Greci,

Troiani)• I luoghi• Traduzioni

L’Iliade

Nadia Brunore

L'Iliade è un poema epico in versi esametri, trae il proprio titolo da ‘Ilio’, uno dei nomi con cui veniva indicata Troia, città dell’Asia Minore, teatro di una lunga guerra fra i Greci e i Troiani.

L’opera è articolata in 24 libri che raccontano 51 giorni dell'ultimo anno della guerra di Troia, è scritta in greco e il nucleo conduttore della storia è l'ira d'Achille, valoroso guerriero acheo.

La struttura

Stavano per essere celebrate le nozze tra Teti, ninfa del mare, e Peleo, entrambi genitori di Achille. A questo banchetto però, parteciparono tutti gli dei tranne Eris, la dea della discordia. Così ella, per vendicarsi, gettò sul tavolo un pomo d'oro, con scritto "alla più bella". Afrodite, Era e Atene cominciarono a discutere tra di loro e chiesero al capo degli dei, Zeus, di scegliere la più bella tra loro. Zeus prese la sua decisione; affidò il compito a Paride, il più bel giovane del mondo troiano che, dopo esser stato "comprato" dalle offerte delle 3 dee, scelse Afrodite, poiché il suo era stato il dono più "abbondante": gli promise l'amore della donna più bella del mondo, Elena (moglie di Menelao).

Antefatto

Dopo il rapimento di Elena da parte di Paride, i greci, capitanati da Achille e Agamennone, volevano riscattarsi. Dopo nove anni di un lungo assedio, Agamennone non volle restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia Criseide. Il dio mandò perciò una terribile pestilenza nel campo greco. Agamennone è quindi costretto a restituirla, prendendosi però come bottino di guerra, la schiava di Achille, Briseide. Egli prese ciò come un affronto, e si ritirò dalla guerra. Senza di lui la Grecia era persa: i troiani non facevano altro che guadagnare vittorie su vittorie, finché un giorno, Patroclo, il miglior amico di Achille, non decise di scendere in campo con i vestiti dell'amico

Storia

Ettore, capo dei Troiani, credendo che fosse Achille, lo uccise. Quando egli lo scoprì, preso dalla rabbia dopo la lunga guerra, riuscì ad uccidere finalmente l'assassino del suo migliore amico, Ettore. L'argomento centrale della storia è, come potete vedere, la furia di Achille.

Secondo la tradizione, l'autore

dell'Iliade e dell'Odissea sarebbe il

poeta greco Omero, vissuto nell'VIII

secolo a.C.; un cantore cieco. La sua

esistenza non è mai stata

storicamente accertata. Da sempre

interesse e mistero circondano la

figura di questo poeta.

La questione omerica, che riguarda

non solo il problema dell'esistenza di

Omero, ma anche quello della

paternità dell'Iliade e dell'Odissea, fu

posta fin dai tempi antichi e la

discussione sull'argomento dura

tuttora.

La questione omerica

Alcuni studiosi, sostennero che Omero fosse l'autore delle

due opere. L'Iliade, in cui predomina uno spirito più

giovanile e battagliero, sarebbe stata composta nella

giovinezza, mentre l'Odissea, sarebbe stata scritta nelle

maturità. Altri critici attribuirono le due opere ad autore

diversi, vissuti in epoche diverse; altri ancora videro in

Omero il raccoglitore di canti composti da diversi aedi

(poeti cantori) in epoche precedenti.

Achille: figlio del re Peleo e della Ninfa Teti, è il guerriero più forte e valoroso degli achei; è famoso per la sua ira funesta; è un semidio, invulnerabile in qualunque parte del corpo, ma mortale se colpito al tallone; viene ucciso da Paride con una freccia

Agamennone: re di Micene, fratello di Menelao, arrogante e prepotente; dal suo scontro con Achille ha origine l'Iliade

Greci

Ulisse: re di Itaca , uomo saggio, astuto, un po' presuntuoso e prudente; uno degli eroi più valorosi; lui è l'autore dello stratagemma del cavallo di legno, che porterà gli Achei alla conquista di Troia

Menelao: re di Sparta, fratello di Agamennone, marito di Elena, che gli è stata portata via da Paride

Patroclo: per molto tempo vive alla corte di Peleo, con Achille, di cui è l'amico prediletto; durante la guerra muore ucciso da Ettore, che pensava che fosse Achille

Ettore: figlio di Priamo e Ecuba, sposo di Andromaca; non ama la guerra, ma combatte per difendere la sua patria; sono forti in lui il senso del dovere e gli affetti.

Priamo: re di Troia, marito di Ecuba; è un sovrano molto amato e rispettato, un marito affettuoso e un tenero padre.

Paride: figlio di Priamo e fratello di Ettore. Da Sparta, scappa con Elena, moglie di Menelao, scatenando così la Guerra di Troia.

Enea: figlio di Anchise e di Afrodite, uno dei più forti e valorosi eroi troiani. Di lui narra l'Eneide.

Troiani

Il narratore si limita a presentare in modo essenziale e

stilizzato lo scenario delle vicende. La pianura davanti a

Troia, percorsa dai fiumi Scamandro e Simoenta, è lo

spazio dove avvengono i combattimenti, tra la città e il

mare. Di Troia sono citate le mura poderose con le porte

Scee a rocca, il tempio di Atena, il palazzo reale e pochi

altri particolari; è evidente comunque che si tratta di una

città ricca, appetibile preda di razzie e bottino. L'altro

luogo fondamentale è l'accampamento greco, con le

tende dei comandanti e le navi protette da un muro di

difesa.

Luoghi

La più celebre traduzione italiana dell‘Iliade è quella scritta in

versi endecasillabi da Vincenzo Monti tra la fine del Settecento

inizio dell'Ottocento: si tratta di una versione caratterizzata da

una grande cura formale, che si avvale di un italiano aulico e di

una sintassi elaborata, secondo il gusto neoclassico. Con il

dell'Iliade si sono poi misurati diversi poeti, che hanno scelto

alcuni testo episodi e li tradotti con precisione filologica e

suggestiva resa artistica: tra hanno questi si citare Ugo Foscolo,

Giovanni Pascoli e Salvatore Quasimodo. possono Nel secondo

Novecento, vanno segnalate le traduzioni in versi di Rosa

Calzecchi Onesti e quello più recente di Giovanni Cerri, che

sono state scelte per questo volume. Giuseppe Tonna e Maria

Grazia Ciani hanno invece realizzato due traduzioni in prosa del

poema.

Traduzioni