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LISISTRATA di Aristofane ELENCO DEI PARTECIPANTI: Altamura Roberta, Anelli Francesca, Berardi Carlotta, Bisceglia Monica, Calò Annalisa, Caputi Arvidas, Ciocia Annalisa, Coco Giuseppe, De Sario Marianna, De Biase Gianmarco, De Chirico Francesca, Gonzales Santoso Ivel, Loforese Giulio, Losito Eleonora, Malerba Emma, Palmiotto Marianna, Pazienza Rosanna, Piccolomo Valeria, Rizzi Miriam, Rutigliano Helene, Schettini Maria Grazia, Stellaci Federica, Strippoli Mariantonietta, Tatoli Marilisa, Tatulli Ilaria, Tricarico Eleonora, Tricarico Simona, Vendola Ilaria, Vitagliano Giorgia, Volpe Maria. DOCENTE REFERENTE: prof.ssa Michelina Bellapianta REGIA E ADATTAMENTO: Maestro Francesco Martinelli DIRIGENTE SCOLASTICO: prof.ssa Nunzia Tarantini TRAMA L’ateniese Lisistrata, per mettere fine alla lunga guerra del Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne elleniche ad uno sciopero del sesso di carattere ricattatorio; in appoggio a questo sciopero fa occupare dalle concittadine l’Acropoli, dove era conservato il tesoro della lega di Delo. Di fronte ad un ricatto del genere gli uomini della Grecia non possono che cedere e mandano un commissario per trattare con le donne, che hanno molta difficoltà a mantenere il patto e vogliono tornare a casa dai mariti. Lisistrata concede solo a Mirrina la possibilità di incontrare il marito Cinesia. Nel frattempo gli uomini si mettono d’accordo per trattare la pace e gli ambasciatori riescono a riconciliarsi con Lisistrata. Si celebra infine il ritorno delle donne dai loro mariti. NOTE DI REGIA Si prendono le distanze dalla dimensione “pop” dell’opera di Aristofane attribuendo la scelta del linguaggio volgare, con le esplicite allusioni sessuali, unicamente ad una strategia di comicità popolare. Le donne diventano protagoniste e le loro scelte possono risolvere difficili e drammatici problemi politici come far terminare la guerra. Il nostro tentativo è quello di ridicolizzare e demonizzare i maschi che governano, dirigono e amministrano prescindendo dal buon senso e dal bene, ma è anche la voglia di denunciare che la soluzione ai problemi non può essere il ricatto e l’utilizzo delle relazioni intime. L’opera risente di un pensiero a volte troppo maschile che denunciamo, sepur Aristofane riconosce un potere alle donne rendendole ministri di pace. Lisitrata rischia di innescare processi di violenza all’interno del rapporto uomo-donna, ma che altro fare quando si è perso il senno e la volontà di essere giusti senza essere dimenticata? Le scelte registiche per rendere efficace la presenza del coro sono improntate ad una analisi sociologica essenziale trovando un registro di recitazione grottesco. PROGETTO DIDATTICO Durante il progetto PON C1 – FSE – 2010 – 57 “TEATRANDO” di 50 ore , gli alunni si sono esercitati nella scrittura scenica tramite improvvisazioni e giochi di ruolo, indispensabile per educare le sensibilità verso un lavoro di situazioni ed atmosfere. L’attribuzione delle parti relative all’esibizione conclusa ha tenuto conte delle capacità e delle attitudini alla comunicazione emotiva di ciascun alunno oltre che delle esigenze di drammaturgia. Gli alunni si sono esercitati in attività di sperimentazione educando la loro energia e la loro emotività. E’ stato inoltre svolto un approfondimento circa la dizione e la fonetica. Gli alunni hanno dimostrato un grande interesse al gioco teatrale partecipando senza inibizioni ed hanno compreso l’utilità del teatro nella formazione personale lasciandosi avvincere dagli stimolo dell’attività drammatica LICEO STATALE “T. FIORE” Liceo Scienze Umane - Liceo Scienze Umane opz. Economico Sociale Liceo Linguistico

Lisistrata di aristofane

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Page 1: Lisistrata di aristofane

LISISTRATA di AristofaneELENCO DEI PARTECIPANTI: Altamura Roberta, Anelli Francesca, Berardi Carlotta, Bisceglia Monica, Calò Annalisa, Caputi Arvidas, Ciocia Annalisa, Coco Giuseppe, De Sario Marianna, De Biase Gianmarco, De Chirico Francesca, Gonzales Santoso Ivel, Loforese Giulio, Losito Eleonora, Malerba Emma, Palmiotto Marianna, Pazienza Rosanna, Piccolomo Valeria, Rizzi Miriam, Rutigliano Helene, Schettini Maria Grazia, Stellaci Federica, Strippoli Mariantonietta, Tatoli Marilisa, Tatulli Ilaria, Tricarico Eleonora, Tricarico Simona, Vendola Ilaria, Vitagliano Giorgia, Volpe Maria.DOCENTE REFERENTE: prof.ssa Michelina BellapiantaREGIA E ADATTAMENTO: Maestro Francesco MartinelliDIRIGENTE SCOLASTICO: prof.ssa Nunzia TarantiniTRAMAL’ateniese Lisistrata, per mettere fine alla lunga guerra del Peloponneso che travaglia la Grecia, convince tutte le donne elleniche ad uno sciopero del sesso di carattere ricattatorio; in appoggio a questo sciopero fa occupare dalle concittadine l’Acropoli, dove era conservato il tesoro della lega di Delo. Di fronte ad un ricatto del genere gli uomini della Grecia non possono che cedere e mandano un commissario per trattare con le donne, che hanno molta difficoltà a mantenere il patto e vogliono tornare a casa dai mariti. Lisistrata concede solo a Mirrina la possibilità di incontrare il marito Cinesia. Nel frattempo gli uomini si mettono d’accordo per trattare la pace e gli ambasciatori riescono a riconciliarsi con Lisistrata. Si celebra infine il ritorno delle donne dai loro mariti.NOTE DI REGIASi prendono le distanze dalla dimensione “pop” dell’opera di Aristofane attribuendo la scelta del linguaggio volgare, con le esplicite allusioni sessuali, unicamente ad una strategia di comicità popolare. Le donne diventano protagoniste e le loro scelte possono risolvere difficili e drammatici problemi politici come far terminare la guerra. Il nostro tentativo è quello di ridicolizzare e demonizzare i maschi che governano, dirigono e amministrano prescindendo dal buon senso e dal bene, ma è anche la voglia di denunciare che la soluzione ai problemi non può essere il ricatto e l’utilizzo delle relazioni intime. L’opera risente di un pensiero a volte troppo maschile che denunciamo, sepur Aristofane riconosce un potere alle donne rendendole ministri di pace. Lisitrata rischia di innescare processi di violenza all’interno del rapporto uomo-donna, ma che altro fare quando si è perso il senno e la volontà di essere giusti senza essere dimenticata? Le scelte registiche per rendere efficace la presenza del coro sono improntate ad una analisi sociologica essenziale trovando un registro di recitazione grottesco.PROGETTO DIDATTICODurante il progetto PON C1 – FSE – 2010 – 57 “TEATRANDO” di 50 ore , gli alunni si sono esercitati nella scrittura scenica tramite improvvisazioni e giochi di ruolo, indispensabile per educare le sensibilità verso un lavoro di situazioni ed atmosfere. L’attribuzione delle parti relative all’esibizione conclusa ha tenuto conte delle capacità e delle attitudini alla comunicazione emotiva di ciascun alunno oltre che delle esigenze di drammaturgia. Gli alunni si sono esercitati in attività di sperimentazione educando la loro energia e la loro emotività. E’ stato inoltre svolto un approfondimento circa la dizione e la fonetica. Gli alunni hanno dimostrato un grande interesse al gioco teatrale partecipando senza inibizioni ed hanno compreso l’utilità del teatro nella formazione personale lasciandosi avvincere dagli stimolo dell’attività drammatica

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