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Scientific culture and new humanism
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Ticonzero news
I commenti posi-
tivi dei clienti
consentono di
dimostrare i suc-
cessi raggiunti e
di porre in risalto
Sommario
Scienza&Società
I “nuovi mostri”, di Ghisi Grütter
Quantum – Art & Design. The contemporary de-
sign is not a simple aftertought,
di Paolo Manzelli,
Sicurezza farmaci / Micotossina patulina/ Para-
cetomolo / Nano particelle di argento / Nano
particelle magnetiche / Ossido di silicio Ciclo
del carbonio, di Luigi Campanella
Una riflessione sulla proposta di un nuovo sta-
dio per la Roma Calcio a Tor di Valle,
di Simone Ombuen
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
Dall’Europa alla Sira (e ritorno?) con terrore,
di Danilo Breschi
Recensioni e critica
Amabili resti, di Emanuela D’Alessio
Il maestro dentro, di Giovanna Corchia,
Grand Budapest Hotel / La ricostruzione / Anime
nere, di Alessandra Bailetti,
Sesta pagina: le segnalazioni
Giovanni Vittorio Pallottino / Anna Maria Curci /
Federico Baglioni / Claudio Falasca
[per i testi, vedi pagine interne]
Immagini interne
Oli, acquerelli e acrilici
di Christie Deveraux
Notiziario aperiodico degli articoli pubblicati n. in. 44 settembre 2014
M. Agostinelli Energenze
L. Agostini Note critiche
P. L. Albini Labirinti di lettura
P.L. Albini Recensioni di saggi
Autori Vari EconomiaPoliticaSocietà
Autori Vari Frodi&Favole
Autori Vari Articoli di Scienza&Società
Autori Vari R/C recensioni e critica
A. Bailetti A proposito di film
C. E. Bugatti 900t’Arte
G. Camarda Cronache di politica economica
L. Campanella Comunicare scienza
A. Castronuovo Meccanica della fantasia
O. Cilona Democrazia&Impresa G. Corchia Cultura&Società
E. D’Alessio Altrove e Dintorni
A. De Marco Bioculture
G. Grütter Disegno e Immagine
M. Maggi Tecnorischio&Ambiente
P. Manzelli Scienza e Arte
L. Michelini Civitas
R. Nobili Filosofia scientifica
S. Ombuen Urbania
P. Pallottino Figure
P. Pignalosa Spettri musicali
F. Rufo Biopolitiche
R. Vacca Fuori dal coro
F. Zucco Bioetica: Donne & Scienza
Le rubriche aperiodiche di Ticonzero
Stormy Water 2, 2007
Scienza&Arte di Paolo Manzelli
47. Quantum - Art&Design. The contemporary de-sign is not a simple aftertought Premessa
Le teorie che perseguono una linearità interpretativa
del rapporto tra sensazione e percezione cerebrale
spesso conducono a confondere la percezione della
realtà con la realtà stessa. Ciò depriva la mente del-
la naturale creatività perché induce a considerare la
interpretazione cognitiva del mondo percepito, come
se fosse esattamente il mondo reale anziché quello
che è stato cerebralmente percepito. Diversamente,
gli scenari visivi e sensoriali che percepiamo sulla
base della Teoria del Quantum Brain, sviluppata da
Egocreanet, non corrispondono alla realtà oggettiva
ma alla probabilità di possibili interazioni future
nell’ambiente che rappresentiamo come immagini e
sensazioni costruite dal nostro cervello. L’approc-
cio innovativo alla sensorialità-percettiva, basata
sulla attività di tipo quantistico del cervello, insegna
a non reagire ai costrutti della mente come se fosse-
ro realtà. Il convincimento del fatto che ciò che ve-
diamo e sentiamo sia reale ed oggettivo, conduce
psichicamente allo “stress cognitivo comportamen-
tale ”, causato dal reagire con modalità di stimolo–
risposta ad una quantità di compiti cognitivi, emoti-
vi o sociali, che l’individuo percepisce come proble-
matici, anziché a quello di immaginare soluzioni
alternative che possano modificare la probabilità di
ciò che percepiamo mentalmente. Proprio al fine di
imparare a non reagire meccanicamente agli stimoli
visivi e percettivi come se essi fossero la realtà ed
altresì attivare la naturale creatività nel dare nuovi
significati agli stimoli percettivi, […]. [continua]
Disegno e Immagine di Ghisi Grütter
15. I “nuovi mostri”
Strategie di parcheggio
Chi o cosa sono le N.C.C.? Sono in generale delle
enormi automobili, molto spesso con vetri scurissi-
mi, che si possono noleggiare insieme ai conducenti
i quali sono quasi sempre in cravatta e giacca an-
ch’essa scurissima. Le N.C.C. fanno concorrenza ai
taxi, possiedono una licenza spesso presa in qualche
paesino o piccola città italiana dove è possibile otte-
nerla facilmente, ma anche senza permesso lavora-
nosulla piazza di Roma dove turismo e domanda
sono maggiori.
I tassisti si lamentano per la concorrenza scor-
retta e forse in questo caso hanno ragione; raramen-
te si riesce a dare ragione a questa categoria di lavo-
ratori perché, di solito, difendono solo dei diritti
acquisiti in epoche di “vacche grasse” non pensando
minimamente né di essere un servizio pubblico né
di confrontarsi con gli altri servizi di taxi nel mon-
do.
Le N.C.C. non hanno quindi un posto dove
“stare”, pertanto stazionano una dopo l’altra in dop-
pia fila in prossimità dei fosse bisogno – la circola-
zione più del dovuto. È una bella lotta quella per il
diritto alla doppia fila perché lì si sono già posteg-
giati i pullman che portano i pellegrini a San Pietro
oltre alle auto dei commercianti che, da quando so-
no state create le strisce blu (cioè da una decina di
anni circa), stazionano le proprie auto di fronte alla
vetrine in seconda fila, tutti i santi giorni, ottenendo
così di non pagare il parcheggio […] [continua]
Argento 16
Peace in Reverse, 2008
Urbania di Simone Ombuen
2. Una riflessione sulla proposta di un nuovo sta-dio per la Roma Calcio a Tor di Valle
Seguendo la vicenda del nuovo stadio della Roma ho potuto apprezzare l’uscita pubblica dell’INU Lazio sulla congruità del contributo straordinario, che per i Progetti Urbani è opportunamente rego-lamentato in un articolo nelle NTA del vigente PRG ma che nessuno, chissà perché, ha sinora pensato di utilizzare.
Penso però che oltre ai problemi di congrui-
tà economica e alle osservazioni di sostenibilità
ambientale da vari altri sollevate, nelle proposte
circolate vi sia anche un problema di identificazio-
ne delle priorità nella progettazione urbanistica
dell'intervento, di cui occorre discutere.
Le opere pubbliche di per sé stesse non sono necessariamente un beneficio, specie se non si pensa a chi portano beneficio e quali sono i bene-fici che portano.
Dare accessibilità allo stadio è in questo ca-
so un interesse anzitutto dell'investitore; l'interesse
pubblico reale invece è di sfruttare l'incremento
infrastrutturale per dare accessibilità ed accrescere
le dotazioni anche al resto della città.
Detto in sintesi, non pensare le infrastrutture in funzione dello stadio, ma lo stadio e il relativo incremento infrastrutturale in funzione della città.
Inserire una nuova centralità metropolitana nel PRG di Roma […] [continua]
Comunicare scienza di Luigi Campanella
7.1. Sicurezza farmaci / 7.2. Micotossina patulina/ 7.3. Paracetomolo / 7.4. Nano particelle di argen-to / 7.5. Nano particelle magnetiche / 7.6. Ossido di silicio / 7.7. Ciclo del carbonio
Ci sono varie ragioni per le quali impurezze ele-mentali possono essere presenti nei prodotti far-maceutici, incluse le aggiunte volute durante la sintesi, la contaminazione durante il processo, le impurezze nelle materie prime. In genere, le im-purezze elementali non sono utili al paziente e in molti casi sono dannose, rendendosi perciò neces-sario il monitoraggio degli elementi presenti nei farmaci. Ciò è anche in relazione alle linee guida della nuova politica di sicurezza adottata nella produzione di farmaci che prevedono per ogni elemento una dose massima individuale ammessa sulla base di valutazioni di tossicità. Tale dose massima è in relazione con il tipo di esposizione (inalazione, iniezione, assunzione orale) e varia a seconda dell’elemento da 1,2 µg/giorno per il mercurio a 13 µg/giorno per il bario. Per calcola-re se la dose massima è stata o no superata con le assunzioni di farmaci è necessaria l’analisi ele-mentare di questi farmaci. Tale analisi consente anche di individuare un altro limite, quello della quantità di farmaco assumibile giornalmente per non superare i limiti di sicurezza. Il metodo di analisi è l’ICP – MS con digestione chimica del campione, ma un aspetto importantissimo è lega-to all’esigenza di campioni di riferimento rappre-sentati da soluzioni dei metalli [[…] [continua]
Beyond Montauk, 1985
7.1 Sicurezza farmaci
Smoke and Mirrors, s.d.
Altrove e Dintorni di Emanuela D’Alessio
17. Amabili resti. Morte e scomparsa non coinci-dono in letteratura
Scomparsa è sinonimo di fine, morte, decesso, estinzione, dissolvimento, sparizione. Ma la morte è veramente sinonimo di scomparsa?
La domanda può risultare oziosa di fronte all’evidenza della realtà, grondante di morti pre-mature, violente o semplicemente naturali che se-parano in modo inequivocabile l’essere dal non essere più. È nell’ordine delle cose confrontarsi con la fine della vita, quando il vuoto si sostituisce al pieno e nulla può opporsi o rimediare. Come diceva Blaise Pascal: «Tutto quello che so è che devo morire, ma quello che ignoro di più è questa stessa morte che non posso evitare».
La domanda, però, diventa pertinente al co-spetto della letteratura, luogo privilegiato di quel realismo “impossibile”, come ci ricorda Walter Siti, dove i confini si scavalcano, le regole si in-frangono, dove niente è reale e quindi possibile. E la morte diventa occasione per rivisitare sé stessa e i suoi significati, per interpretare la vita, per ca-povolgere le prospettive, per entrare in una dimen-sione della scomparsa diversamente percepita. Scompaiono i limiti tra il mondo dei vivi e quello dei morti (ammettendo che ne esista uno) e tutto si mescola e si confonde.
La morte è solo cambiamento, sostiene il Tao, e lo dimostra Viola Di Grado nel suo secondo ro-manzo Cuore cavo (e/o, 2013), singolare diario post-mortem di una ragazza che a venticinque anni sceglie di morire perché vivere le risulta insosteni-bile, troppo doloroso, salvo poi scoprire l’insoste-nibilità dell’assenza dal corpo, dai desideri, dallo stesso dolore. «Il desiderio è la cosa che mi man-ca di più di quando ero viva. Ma non posso dire di desiderarlo: per desiderare mi manca il corpo, la pelle, e il mistero del sangue che porta il calore». […] [continua]
Political Rethoric, 1997
EPS—EconomiaPoliticaSocietà
60. Dall’Europa alla Siria (e ritorno?) con terrore,
di Danilo Breschi
La Siria è diventata un teatro di guerra molto attrat-
tivo per la Jihad e i terroristi salafiti. Le ragioni di
ciò sono molteplici. Innanzitutto, i salafiti non con-
siderano il regime di Bashar al-Assad come musul-
mano dal momento che aderisce all’Islam Alawi,
che è considerato eterodosso perfino all’interno
dell’islamismo sciita. È come se una forza non-
musulmana stesse occupando il territorio sunnita, e
sarebbe perciò del tutto legittimo considerarlo un
obiettivo da attaccare e rovesciare. In secondo luo-
go, esistono profezie da fine dei tempi sulla Siria, e
più specificamente sul Bilad al-Sham (o Grande Si-
ria, che include l’attuale stato siriano, il Libano, la
Giordania, Israele e Palestina, e persino l’Iraq occi-
dentale). Queste profezie prevedono che un giorno
Gesù scenderà sulla terra e comparirà sul minareto
bianco della grande moschea di Damasco e combat-
terà contro il falso messia (“dajjal”), e questo acce-
lererà il Giorno del Giudizio. Una tale profezia, ab-
binata ai detti del profeta Maometto (“hadith”) circa
le bandiere nere issate in Khurasan (storicamente: in
parti dell’Iran, Asia Centrale, e cosa più importante
per gli jihadisti, l’Afghanistan), ha a che fare con la
fine dei tempi, e i combattenti islamisti ne traggono
ulteriore conferma di quella Jihad che è iniziata in
Afghanistan negli anni Ottanta. Tutte queste creden-
ze nutrono, ben più di quanto non si pensi, molti
militanti salafiti convinti di affrettare il Giorno del
Giudizio.
Esistono però anche molti militanti […] [continua]
Cultura e Società di Giovanna Corchia
73. Morte di un uomo felice
La vendetta, l’ira: due parole da mettere al bando non solo perché inducono a comportamenti irrazionali per cui vittima e carnefice finiscono per somigliarsi ma anche perché inutili per ristabilire la giustizia offesa.
Un personaggio al centro della storia, esemplare per cogliere le tante storie di uomini giusti, veri ser-vitori dello Stato, solo perché capaci di svolgere degnamente il loro lavoro e, per questo, vittime indifese del terrorismo degli anni di piombo.
Giorgio Fontana, il suo libro Morte di un uomo felice, un grande aiuto per fare luce sulle vicende do-lorose di quegli anni e fornire strumenti di comprensione non solo ai giovani che ne sono stati, forse, appe-na sfiorati ma anche alle generazioni come la mia, quelle degli anni quaranta, che le hanno vissute e che, a volte, si sono lasciate prendere dal dubbio su quale partito prendere: Stato? Brigate rosse? Né con l’uno né con le altre?
La storia è raccontata in terza persona da un narratore che ha raccolto ogni sfumatura della vita di un uomo, Giacomo Colnaghi, quasi ne fosse il figlio… Noi lettori possiamo pensare che sia Daniele, il figlio maggiore di Giacomo, cresciuto in fretta per le prove che si è trovato ad affrontare…
E Giacomo è anche il padre Ernesto, Ernesto Colnaghi, morto ancora ragazzo per un ideale di giusti-zia e libertà: giustizia, riscatto per le classi oppresse, libertà contro il fascismo. Beppo, il suo nome da membro della Resistenza. [continua]
Espiritu Maya, 2014
A proposito di film di Alessandra Bailetti
35. Grand Budapest Hotel
La ricostruzione
Anime nere
[leggi]
Seascape, 1985
Segnalazioni
Le News di Ticonzero sono anche visibili su
Villaggio cultura
Pentatonic
19 ottobre 2014 — ore 17
Invito alla lettura
Incontro con Giovanni Vittorio Pallottino
La fisica della sobrietà. Ne basta la metà e ancora meno
Presentazione di PierLuigi Albini
Viale Oscar Sinigaglia, 18-20—Roma
Poetarum Silva
Recensione di Anna Maria Curci
Di civette e cucuwàsh. Oskar Pastior e Yzu-Francesco Albano
Inoltre: una nuova rubrica di Poetarum Silva: Si ristampi
La scienza in rete
Luca: la cellula ancestrale di tutti gli organismi viventi,
di Federico Baglioni
La Feltrinelli
e altre distribuzioni
Un ebook di Claudio Falasca, un autore di Ticonzero
L’ambiente e l’informazione “Il diritto all’informazione è un principio fondamentale di uno stato democratico”
Palomar Asilomar, il blog collegato
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