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Poeta inomero

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La figura del poeta nell'Iliade e nell'Odissea, testo di Maria Rosa Panté

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All'origine della poesia:

il ruolo del poeta nei poemi omerici

Benché la poesia, in un paese di non lettori come l'Italia, sia il genere forse meno frequentato, tuttavia essa non cessa di esercitare sulle menti degli studenti un certo fascino arcano. Nei casi più fortunati lo studente cerca di cogliere il mistero che si cela dietro parole solo all’apparenza comuni, in realtà portatrici spesso di un senso "altro”, che affascina proprio perché diverso; negli altri casi, lo studente arriva almeno a chiedersi "Chi è il poeta", "Perché scrive cose tanto difficili e inutili" e soprattutto "Perché devo studiarlo. .." ?È una domanda abbastanza ovvia e persino sensata!

I ragazzi, infatti, vanno educati alla poesia, abituati ad accarezzarla, a coltivarla, pur senza mai fidarsene troppo: è un gatto che fa le fusa, ma improvvisamente può graffiare e scappare via.

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Ciò vale soprattutto per i numerosi aspiranti poeti: per lo più ritengono che per scrivere poesie basti l'ispirazione, il genio creativo, solo tardi si accorgono che la poesia richiede molto studio e soprattutto molta tecnica, un accurato labor limae, uno sguardo sempre volto al passato e un sorriso aperto al futuro.

Proprio per questo motivo un argomento portante nella comprensione del fatto poetico è l'evoluzione dello status del poeta e della poesia, quindi della poetica, nel corso della storia della civiltà occidentale.

L'eurocentrismo, almeno fino al Novecento, è purtroppo inevitabile per vari motivi: tempo, formazione culturale dei docenti ecc.

La poesia è un tema inattuale, come dice Pasolini; infatti il mondo occidentale nell'età contemporanea ha perso il contatto con il linguaggio poetico, come ha perso ogni contatto con la parola religiosa, perché è un mondo mercificato, volto esclusivamente al profitto, all'utile.

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E' quindi anche un tema "inutile", come disse Montale quando gli assegnarono il premio Nobel per la Letteratura, "Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo".

Capire chi è il poeta significa, dunque, entrare in un mondo diverso, nel mondo del non produttivonon produttivo, pochi poeti hanno scritto best seller. Far penetrare il lettore e soprattutto il giovane in una dimensione così diversa da ciò che lo circonda non può che lasciare un segno profondo.

Eppure, decisamente in contrasto con quanto affermato sino ad ora, ci si potrebbe chiedere, perché mai si uccidono i poetiperché mai si uccidono i poeti: ancora nel mondo contemporaneo si contano numerosissimi casi di poeti ammazzati in periodi di guerra o di dittatura, fino al caso del poeta kosovaro, ucciso dai Serbi nel 1999, a pochi passi dall'Italia! Questo dovrebbe portare a riflettere sul ruolo guida che spesso i poeti hanno svolto, a partire da Omero stesso, e svolgono nella coscienza di un popolo e sulla paura che le parole fanno anche a chi detiene armi e potere. La poesia deve apparire in tutta la sua potenzialità: non solo sfogo personale ed esistenziale, ma uno strumento per analizzare il mondo e per creare mondi nuovi e nuovi uomini.

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L'argomento, molto vasto, deve essere delimitato da una serie di domande:

In questo caso mi propongo di indagare le radici della figura del poeta nel mondo occidentale e il significato che la poesia rivestiva alle origini della nostra civiltà.

Dunque, un insieme di osservazioni sulla figura dell’aedoaedo, vista attraverso fonti d'eccezione: i poemi omerici, in particolare l'OdisseaOdissea.

Chi è il poeta, qual è il suo ruolo?

Di cosa parla?

Come si fa una poesia?

A cosa serve la poesia?

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Questo percorso sulle orme del poeta e della poesia ci può invitare a un'ultima, non per importanza, riflessione su come è cambiata la comunicazione, non solo della poesia, ma in genere degli esseri umani: dall’oralità dei primi poeti, vere enciclopedie del popolo, attraverso la parola scritta, fino alla nuova oralità della radio, alla ripresa della comunicazione visiva con la televisione, per giungere alla complessità del mezzo informatico che veramente unisce in sé i codici più diversi, e implica, con Internet, il paradosso di una comunicazione "solitaria" con tutto il mondo, ma anche la possibilità di far conoscere le proprie opere ovunque: ormai persino i concorsi di poesia si fanno su Internet!

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Entriamo dunque nel cuore del problema, analizzando le fonti.

IliadeIliade, 6, 357/8, dove, dalle parole di Elena, risulta la coscienza del ruolo di memoria e di conservazione esercitato dal canto (dei professionisti);

IliadeIliade, 9, 186/9, dove gli eroi trovano Achille che canta, ciò indica come il canto fosse un' attività elevata, avesse la funzione di calmare e la capacità di dilettare; l'argomento erano le glorie degli eroi, quindi doveva esistere un materiale pre-omerico, e lo strumento una cetra costruita con cura

IliadeIliade, 20, 203/4, dove Enea incontra Achille e dal suo discorso di nuovo traspare l'idea di una poesia (.) come memoria collettiva dei popoli; 

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OdisseaOdissea, l, 152/5, durante il banchetto dei Proci il canto non solo è fonte di diletto, ma è accompagnato dalla danza -musica e danza sono ornamento, ( ) al banchetto -, vi sono anche cenni allo strumento, una cetra bellissima () e alla tecnica, tentando le corde (o );

OdisseaOdissea, l, 325/6, ancora durante il banchetto, il canto di Femio coinvolge il pubblico che siede in silenzio, l'argomento è d'attualità: la guerra di Troia e il ritorno degli Achei, dunque la poesia assume un altro ruolo, quasi una cronaca di fatti "storici." o almeno abbastanza recenti;

OdisseaOdissea, l, 336/42, dal breve discorso di Penelope a Femio traspaiono di nuovo il ruolo di coinvolgimento emotivo dei canti, detti affascinatori degli uomini () che però possono straziare gli animi e il ruolo di glorificare i fatti degli uomini e degli dei;

OdisseaOdissea, l, 421/2, si ribadisce la funzione del canto nel banchetto, spesso accompagnato dalla musica, cioè dilettare ( );

OdisseaOdissea, 3, 325/6, Agamennone prima di partire affida la moglie a un aedo; il malcapitato sarà poi eliminato dalla poco raccomandabile Clitemnestra, il che dimostra comunque l'importanza sociale nella corte del cantore;

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OdisseaOdissea, 8, 43/5,62/9, siamo alla corte di Alcinoo, durante il banchetto (che è una costante) arriva il cantore Demodoco definito divino (), anche perché il canto viene definito un dono del dio e deriva dal cuore (), dando così diletto a chi l'ascolta; questo dono è però pagato a caro prezzo, infatti la Musa ha tolto al cantore il dono della vista (anche di Omero si tramanda che fosse cieco);

OdisseaOdissea, 8, 73/92, si ribadiscono alcune caratteristiche del canto e del cantore: il canto non solo diletta, ma coinvolge emotivamente, in questo caso Ulisse; suo compito è eternare le glorie degli eroi; sua ispiratrice è comunque la Musa;

OdisseaOdissea, 8, 261/7 , in questo brano si accenna ad alcune tecniche di danza e di canto, l' argomento del canto sono gli amori dì Ares e di Afrodite, forse la danza era una sorta di mimesi delle parole del poeta;

OdisseaOdissea, 8, 471/80, l'aedo è venerato () dal popolo, ne è la voce, è infatti onorato da tutti, compreso Ulisse che gli offre la carne, è amato dalle Muse che gli hanno insegnato i canti ();

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OdisseaOdissea, 8, 487/522, Ulisse ribadisce l'onore dovuto all’aedo, perché istruito dalle Muse e da Apollo stesso; a questo punto gli chiede di cantare dello stratagemma del cavallo; ciò può indicare che gli aedi cantavano anche "su richiesta", cioè improvvisavano; infine oltre al coinvolgimento emotivo creato dal canto c'è da sottolineare la metafora della tessitura, Demodoco infatti "tesseva () il suo canto";

OdisseaOdissea, 9, 2/7, quando è più bello ascoltare il cantore? Durante il banchetto. La ricchezza del cantore sta nella voce, pari a quella di un dio…;

OdisseaOdissea,17, 381/5, nell'elenco di attività professionali utili ecco, oltre ai maestri, agli indovini, ai carpentieri, ai medici, c'è anche il cantore perché diletta col suo canto: una lezione per l'età contemporanea!

OdisseaOdissea, 22, 330/48 durante la strage dei proci, Femio, il cantore viene risparmiato segno d'un prestigio particolare, perché, se pure imparò l'arte da solo (), la sua arte viene dal dio e la sua attività si rivolge a uomini e dei; (Nel mondo antico, dunque, il poeta era molto rispettato!). Non si dimentichi che Ulisse stesso alla corte dei Feaci diventa cantore di se stesso!

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Se si analizzano il lessico, ad esempio gli aggettivi che accompagnano la

figura del poeta, le situazioni e i diversi contesti, si possono mettere in

evidenza:

1. Ruolo e considerazione di cui gode il poeta (...)

2. Argomento dei canti (gesta di eroi, amori di dei. ..)

3. Tecniche e strumenti: ruolo di musica, danza improvvisazione

4. Origine della poesia: ispirata da divinità nel cuore del poeta

5. Reazioni del pubblico e quindi il ruolo di coinvolgimento emotivo esercitato dalla poesia: Achille si diletta e si rallegra, Ulisse piange di nostalgia, in genere si ascolta in silenzio e durante il banchetto;

6. Compiti della poesia: dilettare, conservare la memoria dei fatti, glorificare uomini e dei, narrare fatti del recente passato.

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In sintesi le caratteristiche del poeta “all’origine della poesia” erano:

• Enciclopedismo, il poeta è la voce del popolo, come dice Havelock, è un‘enciclopedia tribale;

• Ecumenicità, i contenuti interessano tutta la comunità, la poesia non è un fatto elitario;

• Empatia, l’autore-cantore e il pubblico sono legati da uno stato emozionale di partecipazione collettiva;

• Memoria dei fatti, dei valori, della religione, degli usi e dei costumi di un popolo;

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• I racconti sono una sorta di "libri di testo” della società greca come si evince anche da Platone;

• Statuto privilegiato del cantore, la cui funzione quasi divina (è ispirato dalle Muse e da Apollo) è accentuata talvolta, come per gli indovini ad esempio Tiresia, dalla cecità;

• Esistenza di racconti antecedenti i poemi omerici e presenza di una serie di formule e di situazioni codificate;

• Capacità di improvvisazione e perizia tecnica nella versificazione e nella musica.

Il re dei Feaci e sua figlia accolgono Odisseo