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Progetto Why
Gruppo: Ferrazzi Margot, Jarova Elisabetta, Rossi Jacopo
Licei Stefanini – Mestrea.s. 2015-2016
Porto Marghera come origine dellosviluppo urbano
La struttura insediativa del sito di Porto Marghera può essere suddivisa
in tre differenti ambiti territoriali:
la prima zona industriale, situata a nord dell’area industriale ecorrispondente al complesso degli insediamenti di primo impianto che,essendo più datati e in prossimità del centro urbano, hanno subito i primisignificativi interventi di riconversione funzionale;
la seconda zona industriale, che ospita gli insediamenti prevalentementelegati alla chimica di base, che, segnati dalle problematiche congiunturalied ambientali di tale settore produttivo, necessitano di una profondariqualificazione o di una decisa riconversione;
Porto Marghera, sito di interesse nazionale e area di crisi industrialecomplessa, si presenta come una realtà produttiva in continuatrasformazione che sempre più si configura come un possibile grandecantiere strettamente connesso ed integrato all’area di Marghera e Mestre,ma anche, attraverso il suo waterfront, a Venezia.
Affrontare la questione della rigenerazione di Porto Marghera significa quindi:
ricostruire il processo di formazione e di sviluppo del polo petrolchimico,con attenzione alle relazioni instaurate con l’ambiente lagunare el’insediamento storico (Venezia e Mestre), e con particolare orientamentodello sguardo sulla “città giardino” di Marghera;
porre in relazione la costruzione del polo industriale con la grandemodernizzazione del Paese;
porre attenzione agli effetti indotti dalle attività del polo industriale sullecondizioni di lavoro e sull’ambiente più in generale;
affrontare la questione della bonifica;
tentare di prefigurare la possibile riqualificazione e rigenerazione urbanadel polo.
Quando si guarda una mappa bisogna tenere in
considerazione gli elementi generatori, cioè
elementi naturali come i fiumi, ma anche le
strade e le ferrovie, che delimitano l’area
industriale e ne determinano la forma.
Nel nostro caso notevole importanza ha avuto la
linea ferroviaria, l’attuale via Fratelli Bandiera e
il Forte.
Abbiamo dato importanza solo ad alcuni segni
che hanno generato tali forme, cioè quelli che
hanno contribuito a definire il ruolo funzionale degli
spazi.
Inoltre la logica del polo industriale era la logica
dell'impresa, come organizzazione ha il controllo
della bonifica.
Sparisce la funzione residenziale e resta la funzione
di zona commerciale.
Troviamo inoltre una diversa gerarchia dello
spazio, gli assi sono quelli che vengono
frequentati di più, sono i punti principali e più
usati dalla popolazione.
Abbiamo iniziato a vedere questa gerarchia dal
canale, tutte le industrie vi si sono sviluppate
attorno per avere accesso diretto alle vie di
comunicazione
Parallelamente allo sviluppo di un area
industriale serve un quartiere residenziale per
gli operai.
Con questa funzione nasce la “Città Giardino”
il piano regolatore venne affidato a Pietro Emilio
Emmer che si ispirò all'inglese Ebenezer Howard
e al suo modello di città giardino e concepì un
centro caratterizzato da ampi spazi e molto
verde.
Era stato progettato un grande vialealberato largo 80 metri e lungo 700 dacui si sarebbero diramate laterali larghe26 metri con aiuole che dividevano lastrada dal marciapiede. I giardini privatidovevano essere almeno quattro voltepiù estesi dell'edificio annesso; inoltre,ogni edificio non poteva distare meno di15 metri dagli edifici vicini e non potevasuperare i tre piani. Nel centro delquartiere dovevano sorgere tutte lestrutture che ospitavano i servizi pubblicicome scuole, uffici comunali, teatri,ospedali, biblioteche e mercati, in mododa favorire l'aggregazione di unacomunità solida.
PREPARAZIONE DILUCIDI IN
LABORATORIO
Il laboratorio, cioè aula di arte e disegno, muniti di matite, matite colorate, carta lucidae mappe abbiamo iniziato un analisi, cioè una sorta di indagine e studio dei particolari,scomposizione dell'insieme nelle sue parti; cercando di individuare le modalità con lequali si sono sviluppate le due città di Mestre e Marghera, se vi erano differenze, ecome si fosse arrivati alla spartizione e l'utilizzo dell'area attuale.
(Per prima in mano si è presa la cartina di Mestre, Marghera, Venezia del 1910(visionata nella prossima slide), con il primo vero e proprio cambiamento che hascatenato il resto delle trasformazione dei centri abitativi)
Legenda:-linea tatteggiata- PORTO MARGHERA ATTUALE-linea continua-cambiamenti (STAZIONE) 1910-linea continua rossa- FRAMMENTAZIONE DEL BOSCO DI CHIRIGNAGO
Legenda: -trattopen-CONFRONTO CITTA (Marghera-Mestre)-linea continua verde-AGGIUNTO-linea continua rossa-TOLTO-linea continua normale- INVARIATO
COSA POSSIAMO FARE NEL FUTURO?
BONIFICARE!! cosa vuol dire?Significa risanare terreni paludosi per renderli produttivi e adattiall'insediamento umano, prosciugare; e nel nostro caso riguarda ilrecupero di una zona degradata con interventi agrari ed edilizi.
Per bonificare certe zone di Porto Marghera, si potrebbe avviare unprogetto generale di ripristino..per non riproporre il problema di presunta'non comunicazione' riscontratosi negli anni precedenti. Bisogna quindi,avendo una visione d'insieme coordinare al meglio i cambiamenti che ènecessario effettuare. Edifici e stabilimenti inattivi ormai da molto tempo,anche se con una struttura molto 'specifica' si potrebbero darle in utilizzoad istituzioni competenti e associazioni che hanno sempre bisogno diedifici da usare come sede.
Inoltre è vitale concentrarsi sugli spazi verdi!! Fondamentale è cercare dipreservare quelli che già vi sono e investire per crearne di altri.
La zona, il cuore di Porto Marghera e dintorni, non sembrano essere illungo ideale per ospitare edifici e attività di uso quotidiano, visto che èlocalizzato lontano dal centro abitato. Può essere quindi destinata esclusivamente alla produzione.
La zona può sfruttata come luogo dove allestire mostre, permanenti otemporanee.