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PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

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Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e di sicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le Nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici strutturali. A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piuttosto complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le procedure di calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare. Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltà legate a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di diagrammi di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costruzioni e le verifiche degli elementi strutturali in acciaio. Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo proposito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al dimensionamento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli argomenti sono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi. I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architettura sia ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.

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Page 1: PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

con le nuove Norme Tecniche e gli Eurocodici: basi concettuali ed esempi di calcolo

Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi

Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati

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Stefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco BontempiPROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

ISBN 978-88-579-0032-2©2010 by Dario Flaccovio Editore s.r.l. - tel. 0916700686 - fax 091525738www.darioflaccovio.it [email protected]

Prima edizione: giugno 2010

Progettazione di strutture in acciaio : con le nuove norme tecniche e glieurocodici : basi concettuali ed esempi di calcolo / a cura di StefaniaArangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi. - Palermo : D. Flaccovio, 2010.ISBN 978-88-579-0032-21. Strutture in acciaio. I. Arangio, Stefania <1977->. II Bucchi, FrancescaIII. Bontempi, Franco <1963->.624.1821 CDD-22 SBN Pal0226574

CIP - Biblioteca centrale della Regione siciliana “Alberto Bombace”

Una pubblicazione redatta da:

Fondazione Promozione AcciaioViale Abruzzi, 6820131 Milano – ItaliaTel. 02.86313020Fax. 02.86313031www.promozioneacciaio.it

Autori:Stefania ArangioFrancesca BucchiFranco Bontempi

In copertina: Padova, complesso “Net Center”Committente: Progetto Acciaio srl e NET srlProgetto architettonico: Aurelio Galfetti con Carola Barchi e AU Studio ArchitetturaurbanisticaProgetto strutturale: SPC srlCostrutture metallico: Stahlbau Pichler srlCarpenteria leggera e serramenti: Somec spaImpresa: Edilbasso spaFoto: Oskar da Riz

Abstract tratto da www.darioflaccovio.it - Tutti i diritti riservati

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Un particolare ringraziamento va a tutti i Soci di Fondazione Promozione Acciaio

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Indice

Prefazione XIII

Premessa xv

1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio 1

1.1. Il processo di progettazione di una struttura in acciaio 21.2. Sistema strutturale, componenti e collegamenti 41.3. Requisiti strutturali 51.4. Criteri di progettazione 71.5. Progettazione prestazionale e prescrittiva 81.6. Gestione della qualità 9

2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio 13

2.1. Caratteristiche dell’acciaio 142.2. Classificazione e denominazione 152.3. Modello di calcolo dell’acciaio 162.4. Morfologia degli elementi strutturali 172.5. Introduzione al processo di modellazione strutturale 21

3. Quadro normativo e criteri di verifica 25

3.1. Quadro normativo europeo e nazionale 263.2. Gli Eurocodici strutturali 283.3. Struttura degli Eurocodici 303.4. Le Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni 313.5. Valutazione della sicurezza 32

3.5.1. Azioni sulle costruzioni: classificazione e descrizione in termini statistici 333.5.2. Valutazione della capacità portante 353.5.3. Verifiche di sicurezza: metodo semiprobabilistico ai coefficienti parziali 36

3.6. Stati limite e combinazione delle azioni 373.6.1. Azioni di calcolo agli stati limite ultimi 383.6.2. Resistenze di calcolo agli stati limite ultimi 403.6.3. Azioni di calcolo agli stati limite di esercizio 413.6.4. Verifiche agli stati limite di esercizio 42

4. Azioni sulle costruzioni 43

4.1. Premessa 444.2. Carichi permanenti 444.3. Azioni antropiche 46

4.3.1. Carichi antropici – Eurocodice 1 474.3.2. Carichi antropici – Nuove norme tecniche (NTC 2008) 49

4.4. Azioni naturali: carico della neve 504.4.1. Carico della neve – Eurocodice 1 514.4.2. Carico della neve – Nuove Norme Tecniche 2008 55

4.5. Azioni naturali: azioni dovute al vento 58

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4.5.1. Azioni del vento – Eurocodice 1 594.5.2. Azioni del vento – Nuove Norme Tecniche 2008 75

5. Risposta delle costruzioni in acciaio e verifica degli elementi strutturali 87

5.1. Livelli di verifica delle membrature 885.2. Classificazione delle sezioni 915.3. Resistenze di progetto 955.4. Verifiche di resistenza agli stati limite ultimi 95

5.4.1. Verifica a flessione – EC3 e NTC 2008 965.4.2. Verifica a taglio – EC3 e NTC 2008 985.4.3. Verifica a trazione – EC3 e NTC 2008 1015.4.4. Verifica a compressione – EC3 e NTC 2008 1055.4.5. Verifica a presso o tensoflessione – EC3 e NTC 2008 1085.4.6. Verifica di instabilità a compressione – EC3 e NTC 2008 1185.4.7. Verifica di instabilità a presso-flessione – EC3 e CNR 10011 122

5.5. Verifiche agli stati limite di esercizio 1285.5.1. Verifiche sugli spostamenti verticali – EC3 e NTC 2008 1285.5.2. Verifiche sugli spostamenti laterali – EC3 e NTC 2008 1315.5.3. Stato limite di vibrazioni – EC3 e NTC 2008 133

6. ESEMPIO 1: Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando gli Eurocodici 135

6.1. Premessa 1366.2. Schemi statici 1386.3. Analisi dei carichi 1396.4. Progettazione del solaio 139

6.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura 1416.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano 144

6.5. Progettazione delle travi secondarie 1466.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna 1476.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo 151

6.6. Progettazione delle travi principali 1546.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna 1546.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo 159

6.7. Progettazione dei controventi verticali 1656.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X 1656.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y 171

6.8. Dimensionamento e verifica delle colonne 1766.9. Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando gli Eurocodici 185

7. Esempio 2:Dimensionamento di una struttura a ritti pendolari utilizzando le NTC 2008 187

7.1. Premessa 1887.2. Schemi statici 1907.3. Analisi dei carichi 191

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7.4. Progettazione del solaio 1917.4.1. Dimensionamento e verifica del solaio di copertura 1937.4.2. Dimensionamento e verifica del solaio di interpiano 196

7.5. Progettazione delle travi secondarie 1987.5.1. Dimensionamento e verifica della trave secondaria interna 1997.5.2. Dimensionamento e verifica della trave secondaria di bordo 203

7.6. Progettazione delle travi principali 2077.6.1. Dimensionamento e verifica della trave principale interna 2077.6.2. Dimensionamento e verifica della trave principale di bordo 212

7.7. Progettazione dei controventi verticali 2177.7.1. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione X 2187.7.2. Dimensionamento e verifica dei controventi per vento in direzione Y 223

7.8. Dimensionamento e verifica delle colonne 2287.9. Sintesi dei risultati ottenuti utilizzando le NTC 2008 237

8. Confronti e conclusioni 239

8.1. Premessa 2408.2. Valutazione della domanda 2408.3. Valutazione della capacità 2428.4. Dimensionamento degli elementi strutturali 2438.5. Sintesi dei risultati 244

APPENDICI

Prodotti in acciaio per le costruzioni 245

A1. Sistemi di designazione degli acciai 246A2. Profili laminati 250

A2.1. Prodotti lunghi – sagomario 250A2.2. Prodotti cavi – sagomario 272A2.3. Laminati mercantili 298A2.4. Altri prodotti laminati 299

A3. Lamiere e pannelli 301A3.1. Lamiera 301A3.2. Lamiere grecate 302A3.3. Lamiere per supporti e rivestimenti 303A3.4. Pannelli metallici precoibentati 307A3.5. Normativa di riferimento 309

A4. La protezione mediante zincatura a caldo 309A4.1. Il processo di zincatura a caldo 309

Bibliografia 313

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Prefazione

Il presente volume è il primo di una serie di manuali, dedicati alla progettazione e costruzione inacciaio, che Fondazione Promozione Acciaio ha in programma di proporre come nuova iniziativa edi-toriale per l’anno 2010. Il progetto è finalizzato a completare il supporto tecnico già offerto agli operatori di mercato da altremonografie pubblicate dalla Fondazione (consultare il sito: www.promozioneacciaio.it), realizzandouna collana di manuali, curati da esperti di settore, che si contraddistinguono per snellezza e prati-cità, utili sia per la pratica professionale che per un primo approccio alle soluzioni costruttive inacciaio da parte di studenti delle facoltà di ingegneria e di architettura.A fronte dei recenti sviluppi del quadro normativo nazionale, riteniamo utile presentare un primovolume che affronti l’impostazione della progettazione delle verifiche prestazionali e di sicurezza perle costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali, proponendosicome un utile compendio per comprendere il corretto utilizzo delle nuove normative.Fondazione Promozione Acciaio è sostenuta dai maggiori produttori d’acciaio italiani ed europei e daaltri importanti rappresentanti della filiera tra cui trasformatori, centri di servizio e costruttori metal-lici, uniti dallo scopo di promuovere l’impiego di acciaio nelle costruzioni ed infrastrutture.Il progetto della Fondazione è quello di mettere al servizio degli operatori del settore delle costruzio-ni italiano gli investimenti dei propri soci, sviluppando un’azione costante di comunicazione, infor-mazione e supporto verso professionisti, studenti universitari, committenti pubblici e privati sullepossibilità e i vantaggi delle soluzioni in acciaio.Nascono così numerosi progetti di iniziative culturali e di insegnamento dedicati al mondo accade-mico e dei professionisti, che vanno dall’organizzazione di convegni e corsi formativi, alla realizzazio-ne di diverse iniziative editoriali, di cui il presente volume è una significativa testimonianza.In questa fase di aggiornamenti a livello normativo e di maggiore attenzione del mondo delle costru-zioni verso la sicurezza e la qualità costruttiva, auspichiamo che questo volume e gli altri che segui-ranno possano contribuire significativamente a una maggiore conoscenza delle opere in acciaio,capaci di distinguersi per gli elevati standard qualitativi offerti, oltre che per altri importanti pregi: lasostenibilità ambientale, la rispondenza a requisiti di antisismicità, la funzionalità, le potenzialitàarchitettoniche, la rapidità costruttiva e la semplicità di messa in opera.Un particolare ringraziamento va, da parte di Fondazione Promozione Acciaio e dei propri associati,agli autori del volume, ing. Stefania Arangio, ing. Francesca Bucchi, prof. ing. Franco Bontempi eall’Università La Sapienza di Roma.

Luca MandirolaCoordinatore

Fondazione Promozione Acciaio

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Premessa

Il presente volume affronta l’impostazione della progettazione e delle verifiche prestazionali e disicurezza per le costruzioni in acciaio secondo le nuove norme tecniche e gli eurocodici strutturali.A una prima lettura, le normative europee e ora la normativa nazionale potrebbero sembrare piutto-sto complesse e a volte poco intuitive ma una volta fatti propri i concetti di base e chiarite le proce-dure di calcolo, ci si rende conto che il loro utilizzo è meno difficile di quello che può sembrare. Il presente testo propone un approccio elementare ma innovativo adatto a superare le difficoltàlegate a un primo utilizzo delle normative. Tale impostazione è stata concretizzata in una serie di dia-grammi di flusso che sintetizzano in forma ordinata le procedure di calcolo delle azioni sulle costru-zioni e le verifiche degli elementi strutturali in acciaio. Per familiarizzare con le normative è inoltre importante svolgere dei calcoli a mano. A questo propo-sito, nella parte applicativa del volume sono riportati nel dettaglio i calcoli relativi al dimensiona-mento di un edificio multipiano in acciaio. Si fa comunque notare che in questa sede gli argomentisono presentati in forma elementare e richiedono studi e approfondimenti successivi.I contenuti del presente testo sono destinati sia a studenti delle facoltà di Ingegneria e Architetturasia ai tecnici professionisti che vogliano aggiornare le proprie competenze.Il volume è articolato in otto capitoli e una appendice.Nel primo capitolo si parla della sicurezza e delle prestazioni delle strutture in acciaio. Dopo aver pre-sentato brevemente e in forma idealizzata il processo di progettazione di una struttura in acciaio,sono introdotti i principali requisiti strutturali e i criteri di progettazione volti al loro ottenimento.Nel secondo capitolo vengono proposte considerazioni riguardo al comportamento delle strutture inacciaio e alle modalità di modellazione del materiale e dell’organismo strutturale. In questo capitoloè anche brevemente introdotta la struttura che viene poi calcolata nel dettaglio nei capitoli 6 e 7.Nel terzo capitolo viene introdotto il quadro normativo tecnico europeo e nazionale. In particolare siillustrano brevemente i contenuti dei codici utilizzati per i calcoli successivi: gli eurocodici struttura-li (UNI EN 1990 – 1991 – 1993) e le nuove norme tecniche nazionali (D.M. 14/01/2008). È richiamatol’approccio semiprobabilistico alle verifiche di sicurezza adottato in entrambi i codici.Nel quarto capitolo sono presentate le procedure di calcolo proposte dagli eurocodici e dalle nuovenorme tecniche per il calcolo delle azioni sulle strutture. Le procedure sono applicate per il calcolodelle azioni antropiche e ambientali agenti sull’edificio considerato. Nel capitolo 5 sono introdotti i diversi livelli di verifica delle membrature e successivamente vengonopresentate nel dettaglio le varie verifiche di sicurezza. Per rendere più chiaro ed operativo il processodi verifica, le varie procedure sono state schematizzate tramite diagrammi di flusso. Gli autori riten-gono che questo modo di proporre i procedimenti di verifica sia quello più efficace ed efficiente, vistala relativa complessità del quadro normativo (si veda Manuale di Progettazione strutturale, 2008).Nei capitoli 6 e 7 vengono presentate due applicazioni: lo stesso edificio viene calcolato utilizzandogli eurocodici strutturali e le nuove norme tecniche. Gli sviluppi logici e i vari passaggi numerici sonopresentati nel dettaglio per permettere al lettore di seguire passo passo il dimensionamento e la veri-fica dei vari elementi strutturali.Infine, nel capitolo 8, sono confrontati i risultati ottenuti con i due codici normativi in termini divalutazione della domanda (calcolo delle azioni e valutazione dei coefficienti di sicurezza) e dellacapacità (resistenze di progetto) e considerando le dimensioni dei vari elementi strutturali.Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo testo: in particolare ildott. Luca Mandirola e l’ing. Monica Antinori della Fondazione Promozione Acciaio.

Gli autoriStefania Arangio, Francesca Bucchi, Franco Bontempi

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1Sicurezza e prestazioni

delle costruzioni in acciaio

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1.1. Il processo di progettazione di una struttura in acciaio

Per definire quali sono i principi che governano il processo di progettazione di unastruttura prima di tutto è necessario specificare cosa si intende con il termine“struttura”. Una definizione semplice potrebbe essere “insieme di elementi in gradodi sopportare le azioni applicate e di trasmetterle al suolo”. Una definizione di que-sto tipo risulta però piuttosto vaga: infatti non spiega cosa effettivamente caratte-rizzi una struttura e conseguentemente non aiuta ad inquadrare quali siano i fatto-ri da considerare nella progettazione strutturale.Nella realtà il concetto di struttura è legato ad aspetti più complessi e articolati; peresempio è necessario considerare che:

– una struttura è un oggetto fisico reale;– una struttura è un oggetto complesso che funziona come un sistema: non ha

senso considerare solo i vari elementi separatamente; – una struttura non è quindi un puro assemblaggio di elementi: è proprio l’orga-

nizzazione delle relazioni funzionali fra gli elementi che conferisce alla strutturail carattere di interezza.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte la definizione di struttura data deveessere più completa; ad esempio una struttura è una “entità fisica composta da ele-menti strutturali diversi interrelati da una organizzazione che le conferisce un carat-tere di sistema”. In questa definizione sono messi in evidenza diversi fattori che caratterizzano i pro-blemi strutturali ma manca ancora un aspetto caratteristico legato alle situazionireali: è necessario infatti considerare che una struttura è sempre inserita in unambiente di progetto che necessariamente ha un ruolo fondamentale nella determi-nazione delle sue caratteristiche. In definitiva, a partire dalla definizione più generale di sistema che è quella di “com-plesso di elementi che interagiscono tra loro e con l’ambiente” ci si rende conto chel’approccio progettuale moderno deve passare dall’analisi della struttura (intesacome costituita da elementi che interagiscono tra di loro) a quella del sistema strut-turale (elementi che interagiscono tra di loro e con l’ambiente).Nel caso di sistemi strutturali a scheletro portante in acciaio il processo di proget-tazione strutturale può essere schematizzato attraverso il diagramma di flusso infigura 1.1. Dopo aver definito la tipologia di materiale e la geometria dell’opera il processo diprogettazione si snoda attraverso le seguenti fasi.

– inizialmente vengono scelti modelli adeguati del materiale, della struttura e delleazioni;

– successivamente viene effettuato un primo dimensionamento degli elementistrutturali; per questa fase vengono generalmente utilizzate regole pratiche econoscenze acquisite e si ottiene dunque il cosiddetto predimensionamento;

– la fase successiva è quella dell’analisi strutturale : in questa fase sono definite lepossibili combinazioni delle azioni di progetto e vengono valutati gli effetti sullastruttura; nel caso di edifici questi vengono generalmente valutati in termini di

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1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio

Figura 1.1 - Processo di progettazione di una struttura in acciaio

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Page 12: PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

sollecitazioni sugli elementi strutturali ED , di spostamenti δD e di frequenze divibrazione dei solai fD ; in definitiva, l’analisi strutturale permette di valutare ladomanda D di una struttura, ossia ED , δD , fD sulla base del materiale da costruzio-ne, della geometria e delle azioni applicate;

– una volta definita la domanda è necessario valutare la capacità C della struttu-ra: questa viene valutata in termini di resistenza RC , di spostamento limite δC e difrequenza di vibrazione minima fC ;

– i due passi successivi riportati in figura 1.1 riguardano il processo di verifica: perognuna delle prestazioni considerate la capacità della struttura deve essere mag-giore o al più uguale alla domanda:

C ≥ D

La prima verifica in termini di resistenza della struttura è allo stato limite ultimo:consiste nel verificare che le sollecitazioni resistenti RC siano maggiori delle sol-lecitazioni agenti ED . Il concetto di stato limite e i relativi formati di verifica sonoapprofonditi nel capitolo 3:

RC ≥ ED

La seconda parte delle verifiche è legata alla deformabilità della struttura in con-dizioni di esercizio (stato limite di esercizio): gli spostamenti degli elementi strut-turali δD dovuti alle azioni di progetto e le frequenze proprie dei solai fD devonoessere inferiori a dei limiti prestabiliti δC e fC :

δC ≥ δD

fC ≥ fD

Se le verifiche sono soddisfatte il processo di progettazione è terminato; se ancheuna sola delle relazioni risulta non verificata è necessario ripetere le varie fasi delprocesso partendo da un nuovo dimensionamento. Per ulteriori approfondimenti siveda Bontempi et al. (2008).Le varie fasi del processo di progettazione saranno discusse e approfondite all’inter-no del volume.

1.2. Sistema strutturale, componenti e collegamenti

Come introdotto precedentemente, una costruzione è un organismo composto dadiverse parti strutturali atte a raccogliere e trasferire al suolo i carichi verticali eorizzontali. All’interno di una struttura, per quanto complessa, è possibile identifica-re delle sottostrutture che hanno uno specifico comportamento strutturale. Queste,a loro volta, sono costituite da componenti strutturali che possono ulteriormenteessere suddivisi in singoli elementi (figura 1.2).Il corretto funzionamento di una costruzione è quindi legato a un corretto assem-blaggio dei vari elementi e, a livello superiore, dei vari componenti. Questo aspettoriveste un ruolo fondamentale nelle costruzioni in acciaio: i singoli elementi sonogeneralmente prodotti standardizzati realizzati in serie e solo una attenta progetta-

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zione dei collegamenti e una corretta disposizione dei componenti strutturali puòassicurare un comportamento strutturale coerente e ottimale.

1.3. Requisiti strutturali

Le costruzioni devono soddisfare molteplici requisiti che garantiscono la possibilitàdi poter essere utilizzate in modo corretto durante tutta la loro vita utile. Tali requi-siti devono essere stabiliti in modo chiaro e univoco a tutti i livelli, a partire dallecaratteristiche dei materiali da costruzione. Questo vale, ovviamente, sia per lacomunità italiana sia a livello internazionale.A tal fine, la Direttiva 89/106/CE “Prodotti da costruzione” del Consiglio Europeo, del21 dicembre 1988, recepita in Italia con il D.P.R. n. 246 del 21 aprile 1993, è stataformulata con l’obiettivo di garantire la libera circolazione di tutti i materiali da

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1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio

Figura 1.2 - Scomposizione di una struttura in acciaio

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Page 14: PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

costruzione nell’Unione Europea mediante l’armonizzazione delle legislazioni nazio-nali nel campo dei requisiti essenziali per tali prodotti.La Direttiva si applica “a qualsiasi prodotto fabbricato al fine di essere permanente-mente incorporato in opere di costruzione, le quali comprendono gli edifici e leopere di ingegneria”.I prodotti da costruzione possono essere immessi sul mercato soltanto se idoneiall’uso previsto. A tale riguardo, essi devono consentire la costruzione di opere chesoddisfano, per una durata di vita economicamente accettabile, la conformità a unaserie di requisiti riportati nell’allegato I della citata Direttiva. Oltre ai requisiti legati ai materiali, anche i requisiti strutturali di base sono definitiall’interno delle norme nazionali ed europee. Questi vengono indicati nella sezione2.1 dell’Eurocodice 0 (UNI EN 1990).Requisito essenziale è che un’opera debba essere in grado di sopportare le azioni perle quali è stata progettata rimanendo adeguata allo scopo per il quale è stata con-cepita. Il soddisfacimento di tale requisito, essenziale sia dal punto di vista dellasicurezza (safety ) che della funzionalità (serviceability ), si ottiene se le strutture, siaa livello di singolo elemento, sia di intero sistema, soddisfano i requisiti riportati diseguito (UNI EN 1990, 2.1 – (2)P).

• RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ

L’opera deve essere concepita e costruita in modo che le azioni a cui può essere sot-toposta durante la costruzione e l’utilizzazione non provochino il crollo dell’interaopera o di una sua parte. Devono inoltre essere evitate deformazioni di importanzainammissibile, danni ad altre parti dell’opera o alle attrezzature principali o accesso-rie in seguito a una deformazione di primaria importanza degli elementi portanti.

• FUNZIONALITÀ

La struttura deve poter essere utilizzata con un adeguato livello di affidabilità per loscopo per il quale è stata costruita durante tutta la vita utile di progetto.

• ROBUSTEZZA

La robustezza strutturale consiste nella capacità di evitare, nel caso di eventi ecce-zionali, quali incendi, esplosioni, urti o conseguenze di azioni antropiche, dannisproporzionati rispetto all’entità delle cause innescanti.

• DURABILITÀ

La struttura deve mantenere invariate, al trascorrere del tempo, le caratteristichefisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture, purché venga effettuata la pre-vista manutenzione ordinaria. La durabilità è funzione dell’ambiente in cui la strut-tura è inserita e del numero di cicli di carico a cui potrà essere sottoposta. Unabuona durabilità può essere ottenuta utilizzando materiali a ridotto degrado o asse-gnando dimensioni strutturali maggiorate in grado di compensare il deterioramen-to prevedibile dei materiali durante la vita utile di progetto, oppure mediante proce-dure di manutenzione programmata.

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Page 15: PROGETTAZIONE DI STRUTTURE IN ACCIAIO

• RESISTENZA AL FUOCO

L’opera deve essere concepita e costruita in modo che, in caso di incendio, la capa-cità portante dell’edificio possa essere garantita per un periodo di tempo predeter-minato. La produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all’interno delle operedevono essere limitate in maniera tale che gli occupanti possano lasciare l’opera oessere soccorsi.

1.4. Criteri di progettazione

Il processo di progettazione è complesso e generalmente iterativo come illustratodallo schema di figura 1.1. È importante considerare una serie di criteri che posso-no aiutare nel raggiungimento delle prestazioni richieste. Questi criteri sono ripor-tati di seguito.

• SEMPLICITÀ

Il criterio più generale di progetto riguarda la semplicità: per l’ingegneria questo èun valore fondamentale perché pone le basi per la certezza di comportamento.Questo principio diventa quindi una strategia globale per non introdurre ulterioricomplessità in un ambiente già di per sé altamente incerto.

• REGOLARITÀ GEOMETRICA E SIMMETRIA

La regolarità geometrica riguarda la disposizione in pianta e in elevazione dellastruttura. È consigliata l’adozione di una configurazione geometrica lineare, coneccentricità limitate e possibili simmetrie, senza variazioni brusche di masse e rigi-dezze. Tale regolarità dovrebbe essere considerata a diverse scale, dalla forma dellapianta fino alle connessioni tra i singoli elementi strutturali.

• IPERSTATICITÀ E RIDONDANZA

La sicurezza globale in caso di crisi di una parte del sistema strutturale deve essereassicurata dalla presenza di percorsi di carico alternativi che permettano la creazio-ne di diversi meccanismi resistenti e dalla presenza di vincoli e connessioni sovrab-bondanti rispetto alla quantità strettamente necessaria.

• PREVEDIBILITÀ NEL TEMPO

È necessario utilizzare materiali e componenti strutturali il cui comportamento neltempo sia il più possibile prevedibile al fine di evitare alterazioni brusche del com-portamento meccanico.

• PRINCIPIO DI PRECAUZIONE

Per garantire il rispetto dei requisiti sopra indicati è necessario operare una sceltaaccurata dei materiali. Per poter essere utilizzati ai fini strutturali, materiali e com-ponenti devono avere caratteristiche geometriche e meccaniche certe. Se vengonoutilizzati materiali non esplicitamente citati nelle norme il produttore ne devegarantire prestazioni in linea con quanto richiesto dalla norma stessa.

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1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio

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1.5. Progettazione prestazionale e prescrittiva

L’approccio tradizionale alla progettazione delle strutture è stato per anni di tipoprescrittivo: le norme tecniche per le costruzioni prevedevano che il dimensiona-mento e la verifica degli elementi strutturali fossero effettuati seguendo procedureassegnate e utilizzando valori prestabiliti. Questo tipo di approccio lascia pocalibertà al progettista, che si trova a dover seguire delle regole in maniera quasi auto-matica, senza compiere delle scelte personali che potrebbero migliorare il compor-tamento della costruzione e quindi le sue prestazioni (figura 1.3a), portando neltempo a considerare inviolabili specifiche regole tecniche e implicando il considera-re fissi vari parametri di progetto. L’effetto più deleterio è quello di minimizzare lacapacità critica del progettista.Negli ultimi anni è stato invece registrato un numero consistente di cambiamenti edi innovazioni che hanno mutato l’impostazione delle attività di progettazione daprescrittiva a prestazionale, prima con la redazione a livello europeo degli Eurocodicistrutturali, poi con l’introduzione di una norma nazionale a carattere prestazionale(prima il D.M. 1409/2005: Testo Unitario e successivamente il D.M. 14/01/2008:Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni). Tra i vari fattori che hanno portato a questo cambiamento nell’approccio progettua-le meritano di essere menzionati da una parte l’utilizzo sempre più intensivo nell’in-gegneria strutturale di strumenti avanzati di calcolo e dall’altra l’introduzione dimateriali innovativi ad alte prestazioni. Vanno inoltre segnalati i nuovi sistemi dimonitoraggio delle opere, significativamente meno onerosi che nel passato. Allostesso tempo alcune opere progettate con i metodi tradizionali sono state oggettodi critiche da parte dell’opinione pubblica e degli esperti del settore perché hannospesso evidenziato livelli prestazionali inadeguati alle necessità.L’obiettivo primario dell’impostazione progettuale basata sulle prestazioni consistenel creare un sistema nel quale le prestazioni della struttura in esame siano chiara-mente indicate e gli utenti (committenti, proprietari, utilizzatori) siano chiaramenteinformati sulle modalità di realizzazione e sui costi di progettazione, supervisione ecostruzione da sostenere per ottenerle.Nella progettazione prescrittiva i livelli di sicurezza e le prestazioni attese non sonorichiesti esplicitamente al progettista, sono sottointesi dalle norme. Il progettistasegue regole di calcolo e sceglie i componenti e i materiali come specificato dallenorme. Non esiste una verifica diretta della sicurezza e delle caratteristiche presta-zionali dell’opera, ma solo una garanzia indiretta per aver fatto le cose come pre-scritto.L’approccio prestazionale propone invece di definire accuratamente i requisiti diprogetto, dichiarando i livelli di sicurezza necessari. Lascia il progettista libero discegliere, in modo consapevole e coerente, fra diversi strumenti e materiali per ilraggiungimento delle prestazioni prefissate; prevede inoltre che l’effettivo raggiun-gimento delle prestazioni prefissate venga verificato direttamente attraverso model-lazione numerica o sperimentale, fornendo quindi una conferma diretta della qua-lità della costruzione (figura 1.3b).Si noti che nella pratica, i codici normativi moderni, pur orientandosi verso una

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visione prestazionale, mantengono comunque alcuni aspetti prescrittivi che permet-tono di agevolare il trattamento di situazioni ordinarie.

1.6. Gestione della qualità

L’Eurocodice 0 (UNI EN 1990) mette in evidenza un aspetto molto importante: lagestione della qualità. L’esperienza pratica mostra infatti che un sistema di qualità èuno strumento chiave per il raggiungimento di un appropriato livello di affidabilitàstrutturale. Le misure di gestione della qualità sottolineate nella UNI EN 1990 riguar-dano:

– la definizione puntuale dei requisiti di affidabilità; – le misure organizzative;

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1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio

Figura 1.3 - Diagramma di flusso ideale di una progettazione secondo l’approccio prescrittivo (a) e secondo l’approccio prestazionale (b)

a) b)

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– il controllo delle attività durante tutte le fasi, dalla progettazione fino a realizza-zione, uso e manutenzione.

I sistemi di qualità dipendono da diversi fattori e sono quindi differenti tra loro. Laserie CEN EN 29000 e i vari standard internazionali (ISO dalla 9000 alla 9004) concre-tizzano e razionalizzano vari approcci. La norma EN ISO 9001, per esempio, è statasviluppata intorno a un modello dell’organizzazione a processi basato sull’utilizzo dialcuni principi di gestione della qualità volti al raggiungimento di prestazioni di“eccellenza”.Tra i principi specifici legati alla qualità nel campo delle costruzioni si segnalano:

– soddisfacimento di bisogni, usi o scopi specifici; – soddisfazione del cliente; – conformità con i codici normativi e le linee guida esistenti;– conformità con le esigenze della società.

La gestione della qualità è fondamentale durante tutte le fasi della vita utile dellastruttura: in figura 1.4 e in tabella 1.1 sono mostrate le varie fasi e le relative atti-vità di gestione della qualità.

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Figura 1.4 - Ciclo della qualità per le costruzioni (adattata da Gulvanessian et al., 2002)

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1. Sicurezza e prestazioni delle costruzioni in acciaio

Tabella 1.1 - Processo di costruzione e gestione della qualità (adattata da Gulvanessian et al., 2002)

Fasi del ciclo della qualità Attività

Concezione (Conception )

Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i componenti strutturali

Specifiche di progetto

Specifiche per l’impresa

Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione

Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche

Progetto (Design )

Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali, componenti e sotto-strutture

Conferma della accettabilità e della raggiungibilità delle prestazioni

Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, ecc.)

Specifiche dei materiali

Appalto – Contratti(Tendering )

Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali

Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa

Accettazione del contratto da parte del cliente

Esecuzione

Controllo del processo e del prodotto

Campionamento e prove

Correzione di eventuali errori in corso d’opera

Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella documentazione di progetto

Completamento dei lavorie consegna al cliente Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo statico, ecc.)

Uso e manutenzione

Monitoraggio delle prestazioni

Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento

Studio dei problemi

Certificazione del lavoro

Risanamento (o demolizione) Come sopra

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2Comportamento e modellazione

delle strutture in acciaio

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2.1. Caratteristiche dell’acciaio

L’acciaio da costruzione è una lega composta per il 98% da ferro e da piccole per-centuali di carbonio, manganese, silicio, rame e cromo; il manganese e il siliciomigliorano la saldabilità, mentre il rame e il cromo migliorano la resistenza agliagenti atmosferici. L’acciaio è un materiale utilizzato per formare profili, a caldo o afreddo, di solito standardizzati, con i quali si può assemblare una struttura tridimen-sionale attraverso dei collegamenti.Le proprietà meccaniche del materiale vengono generalmente ricavate tramite laprova di trazione monoassiale (secondo le norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986,UNI EN 10002-1:2004) su provini standardizzati per forma e dimensioni, in modo darendere confrontabili le prove eseguite in tempi e luoghi diversi. La prova vieneeffettuata applicando al provino una forza assiale, prima crescente e poi decrescen-te, fino alla rottura del provino stesso. Considerando una fase di carico e una di sca-rico è possibile determinare le deformazioni elastiche e plastiche del materiale.Nel diagramma carico N – allungamento ∆L che si ottiene dalla prova di trazione èpossibile distinguere quattro zone (figura 2.1):

1. nella prima zona si evidenzia un comportamento lineare: la legge di Hooke è vali-da, gli allungamenti sono piccolissimi e la riduzione delle dimensioni trasversalidel provino per l’effetto Poisson è trascurabile;

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Figura 2.1 - Diagramma carico-deformazione della prova di trazione monoassiale

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2. la seconda zona è caratterizzata da un tratto ondulato con andamento mediopressoché orizzontale dovuto all’insorgere delle deformazioni plastiche (snerva-mento);

3. la terza zona è caratterizzata da un ramo ascendente in cui l’aumento dell’allun-gamento si ottiene solo aumentando il carico (incrudimento); durante questafase la contrazione trasversale del provino non è più trascurabile, cosicché sicomincia a notare una differenza tra la tensione calcolata dividendo il carico perl’area effettiva ridotta e quella calcolata utilizzando l’area iniziale (ossia tra lamisura di sforzo vero e quella ingegneristica o nominale). Il tratto crescente ter-mina quando la contrazione trasversale cessa di essere uniforme e si localizza inuna zona ristretta del provino (strizione);

4. la quarta zona, ad andamento discendente, descrive la riduzione del carico diprova effettuata per seguire l’evoluzione delle deformazioni plastiche nel provi-no. A causa della strizione, la sezione del provino non è più costante, ma sirestringe sempre di più fino a quando si verifica la rottura. In tutta la quartazona la tensione effettiva aumenta, anche se il carico viene gradualmente ridot-to, perché prevale l’influenza della strizione che diminuisce, come si è detto, l’a-rea della sezione trasversale.

Dalla prova di trazione appena descritta si ricavano i parametri riportati in tabella 2.1.

2.2. Classificazione e denominazione

Nelle normative nazionali ed europee si considerano le seguenti classi di acciaio dacarpenteria per la realizzazione di profilati laminati a caldo a sezione aperta.(NTC 2008, tabella 11.3.IX; UNI EN 1993, prospetto 3.1):

– S 235 (Fe 360)– S 275 (Fe 430)– S 355 (Fe 510)– S 460.

Il valore dopo la S (steel ) indica la tensione caratteristica di snervamento. Tra paren-tesi è indicata la denominazione che gli stessi acciai avevano nelle normative prece-denti nelle quali però il numero utilizzato nella sigla indicava il valore della tensio-ne di rottura. Si noti che nelle nuove norme è stata inclusa nella gamma degli acciai normalmen-te impiegabili anche la classe S 460 che prima non era considerata.

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2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio

Tabella 2.1 - Parametri ricavabili dalla prova di trazione monoassiale

ft Tensione di rotturafy Tensione di snervamentoE Modulo di elasticità tangenziale (o di Young)et Allungamento percentuale a rottura

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Secondo le norme europee l’acciaio è denominato attraverso una sigla che ne rias-sume le caratteristiche principali, ad esempio:

EN 10025-2 S 235 J2 + Z25 + M

doveEN 10025-2 = normativa europea di riferimentoS = simbolo dell’acciaio strutturale235 = tensione di snervamento espressa in N/mm2

J2 = sigla per la resilienza per intaglioZ25 = simbolo che indica richieste particolari (in questo caso la riduzione

dell’area del 25%)M = simbolo che indica le condizioni di trattamento (laminazione termo

meccanica).

In figura 2.2 sono schematizzate le sigle più utilizzate per gli acciai strutturali, men-tre negli allegati riportati alla fine del testo è fornita la legenda completa dei sim-boli utilizzati dai vari sistemi di designazione.

2.3. Modello di calcolo dell’acciaio

Per la progettazione di strutture in acciaio si considera un comportamento del mate-riale semplificato (figura 2.3): il secondo tratto della curva mostrata in figura 2.1 viene

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Figura 2.2 - Schema per la denominazione degli acciai per uso strutturale (Fondazione Promozione Acciaio)

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semplificato con un tratto rettilineo a partire dalla tensione di snervamento, trascu-rando quindi l’incremento di tensione che si ha successivamente fino alla rottura.

2.4. Morfologia degli elementi strutturali

Una struttura è costituita da un insieme di elementi soggetti a carichi verticali eorizzontali che, opportunamente organizzati, sono in grado di resistere alle azioniesterne trasferendole a terra.Un edificio in acciaio è generalmente costituito dai seguenti componenti struttura-li (figura 2.4):

– solai; – travi; – colonne; – controventi.

Esistono poi elementi strutturali secondari ed elementi non strutturali come le tam-ponature che servono a delimitare la superficie tridimensionale.

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2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio

Figura 2.3 - Diagramma tensioni-deformazioni semplificato

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I solai sono strutture bidimensionali orizzontali in grado di trasferire i carichi agen-ti sugli altri componenti strutturali. La tipologia di solaio tipicamente utilizzata perle costruzioni in acciaio è costituita da una lamiera grecata, fissata alle travi trami-te appositi bottoni di saldatura, all’interno della quale viene disposta una rete elet-trosaldata e viene gettata una soletta di calcestruzzo alleggerito (figura 2.5). Lelamiere sono ottenute mediante sagomatura a freddo di nastri di lamiere di spesso-re variabile tra 5 e 20 decimi di millimetro e vengono generalmente fornite in ele-menti di lunghezza circa pari a 6 m; tale limitazione è legata ad esigenze di traspor-to e montaggio.Le travi sono elementi in cui una dimensione è prevalente rispetto alle altre due.Sono elementi prevalentemente inflessi, soggetti quindi a sforzo di taglio e momen-to flettente. Negli impalcati degli edifici in acciaio solitamente si dispone una ordi-tura costituita da travi secondarie, su cui è appoggiato il solaio, e da travi principa-li che sopportano i carichi trasmessi dalle travi secondarie e li trasferiscono allecolonne.Le colonne sono elementi strutturali prevalentemente compressi o presso-inflessi.Sopportano il carico proveniente dagli orizzontamenti e lo trasferiscono alle strut-ture di fondazione.I profili commerciali più diffusi per la realizzazione di travi e colonne, le cui caratte-

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Figura 2.4 - Elementi resistenti di una struttura in acciaio

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ristiche geometriche e meccaniche sono riportate nel dettaglio negli allegati, sono iseguenti:

– profili IPE: sono profili a doppia T ad ali parallele in cui l’altezza h della sezione ècirca il doppio della base b (h ≅ 2b). Dato che il momento di inerzia in una dire-zione è notevolmente maggiore di quello nell’altra direzione, questo profilo èefficiente per sopportare sollecitazioni di tipo flessionale agenti marcatamente inuna direzione, come quelle a cui sono soggette le travi. I profili IPE vengono pro-dotti con lunghezze fino a 12 m; per coprire luci maggiori è necessario realizza-re profili composti le cui dimensioni e caratteristiche inerziali sono definite casoper caso;

– profili HE: sono profili a doppia T in cui le misure dell’altezza h e della base bsono molto simili (h ≅ b). Queste sezioni presentano un buon comportamento neiconfronti dei fenomeni di instabilità poiché posseggono caratteristiche inerzialisimili nelle due direzioni; per questo motivo sono spesso utilizzate per realizzarele colonne. Esistono, in ordine decrescente di resistenza, tre differenti classi diprofili HE (figura 2.6): tipo pesante M, normale B, leggero A.

I controventi sono elementi inseriti sia nel piano verticale che orizzontale per elimi-nare le labilità di una struttura a ritti pendolari nei confronti delle azioni orizzontali.

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2. Comportamento e modellazione delle strutture in acciaio

Figura 2.5 - Solaio in lamiera grecata

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Infatti, nel tipico schema a ritti pendolari, si ipotizza che i vari elementi siano collega-ti tra di loro tramite vincoli assimilabili a cerniere; l’organismo strutturale risultante èin grado di sopportare i carichi verticali ma risulta labile per azioni orizzontali.Inserendo elementi di controventamento questa labilità viene eliminata (figura 2.7).

Un’altra soluzione per eliminare la labilità nei confronti delle azioni orizzontali èquella di progettare nodi rigidi tra gli elementi strutturali in grado di trasmetteresforzo assiale, taglio e momento, realizzando così una tipologia strutturale denomi-nata a telaio (figura 2.8).

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Figura 2.6 - Profili di tipo HE

Figura 2.7 - Schema di una struttura a ritti pendolari

Figura 2.8 - Schema a telaio

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