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Il servizio di alimentazione idropotabile di Ragusa consiste in un sistema di captazione, adduzione e distribuzione schematicamente indicati nelle figure allegate e basato fondamentalmente sulla suddivisione dell’intero territorio in più fasce altimetricamente omogenee ognuna delle quali comprende una adduttrice proveniente dagli impianti di produzione e captazione tramite pozzi situati in aree diversificate e che immette con sollevamento meccanico l’acqua nella competente vasca di carico la quale a sua volta alimenta a gravità la propria sottorete di distribuzione completamente separata dalle altre. La creazione delle fasce altimetriche ha favorito il contenimento delle pressioni entro valori accettabili ma che necessitano di ulteriori messe a punto, come si vedrà nel seguito. Infatti il sistema è gravemente compromesso da perdite occulte che arrivano a percentuali del 70% della produzione non consentendo un servizio continuativo ma solo turnario. Tale inconveniente, oltre al disagio provocato agli utenti ai quali l’acqua potabile è fornita solo per qualche ora al giorno, costituisce un pericolo di inquinamento della rete in quanto nelle condotte stradali può penetrare ogni sorta di elemento inquinante spesso presente nel sottosuolo...
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PROPOSTA DI SISTEMAZIONE DELL’ACQUEDOTTO DI
RAGUSA (SICILIA)
Il servizio di alimentazione idropotabile di Ragusa consiste in un sistema di captazione, adduzione e
distribuzione schematicamente indicati nelle figure allegate e basato fondamentalmente sulla suddivisione
dell’intero territorio in più fasce altimetricamente omogenee ognuna delle quali comprende una adduttrice
proveniente dagli impianti di produzione e captazione tramite pozzi situati in aree diversificate e che
immette con sollevamento meccanico l’acqua nella competente vasca di carico la quale a sua volta
alimenta a gravità la propria sottorete di distribuzione completamente separata dalle altre.
La creazione delle fasce altimetriche ha favorito il contenimento delle pressioni entro valori accettabili ma
che necessitano di ulteriori messe a punto, come si vedrà nel seguito. Infatti il sistema è gravemente
compromesso da perdite occulte che arrivano a percentuali del 70% della produzione non consentendo un
servizio continuativo ma solo turnario. Tale inconveniente, oltre al disagio provocato agli utenti ai quali
l’acqua potabile è fornita solo per qualche ora al giorno, costituisce un pericolo di inquinamento della rete
in quanto nelle condotte stradali può penetrare ogni sorta di elemento inquinante spesso presente nel
sottosuolo.
Gli inconvenienti sono dovuti al non perfetto stato delle condotte che accusano numerose fessurazioni
ed alla escursione di pressione causata dal dislivello del terreno. In ognuna delle fasce, anche se
si verificassero consumi nulli dell’ utenza, la linea piezometrica non riuscirebbe a raggiungere il livello
idrostatico determinato dalla quota della vasca di carico perché sono le perdite che, al calare dei consumi,
aumentano vertiginosamente con la logica conseguenza della crescita delle perdite di carico in condotta e
con effetto di abbassare la pressione fino a mantenerla entro limiti accettabili. E’ però evidente che, se
pur la piezometrica viene in questo modo abbastanza regolarizzata, ha luogo la dissipazione di un
quantitativo d’acqua così rilevante da rendere assolutamente inattuabile un normale esercizio dell’intera
rete, obbligando l ’ente gestore al servizio turnario di cui si è detto.
La soluzione definitiva non potrebbe che derivare da un rifacimento radicale dell’acquedotto, rifacimento
che però non è attuabile per mancanza dei rilevanti enormi fondi necessari allo scopo.
Si ha motivo di ritenere che nella prima fase, che forma l ’oggetto del presente elaborato di larga
massima, si potrebbero ottenere risultati eclatanti con notevole riduzione delle perdite occulte,
anche senza dover ricorrere subito alla auspicata modifica degli impianti acquedottistici esistenti qualora
si riuscisse a ridurre la pressione in modo da contenerla entro valori normali per tutte le 24 ore della
giornata e per qualsivoglia consumo dell’utenza e quindi anche a consumi molto bassi. La soluzione di
prima fase che viene qui proposta e da verificarsi comunque tramite modello matematico, prevede
appunto degli interventi che agiscono soltanto sulla regolazione della pressione.
L’opera che si prevede di eseguire per prima, ovviamente dopo la normale ricerca ed eliminazione
delle perdite grossolane,consiste nella installazione del sistema centralizzato di telecontrollo e
telecomando ed inoltre nella modifica della rete tramite nuove condotte di interconnessione munite
di valvole automatiche di riduzione della pressione, condotte destinate a collegare tra di loro le
sottoreti che hanno maggiore difficoltà pressorie in modo da unificare gran parte delle esistenti maglie di
tubazioni, beninteso avendo già in funzione il sistema di regolazione a mezzo valvole di riduzione della
pressione asservite all’impianto centralizzato di telecomando e telecontrollo.
La seconda opera in programma consiste in un grande serbatoio di acqua potabile da costruirsi
nella posizione indicata in planimetria ed avente due scopi:
1. attuare una buona compensazione delle portate accumulando tutta l ’acqua che risulta in eccesso
durante i periodi di basso consumo ed immettendola in rete nelle successive ore di forte
consumo. La rilevante capacità del serbatoio, atta ad effettuare la compensazione settimanale
delle portate, rende sufficiente la attuale portata dei pozzi per soddisfare le richieste dell’utenza
quindi eliminando totalmente il servizio turnario a favore di un normale servizio continuativo.
2. contribuire a regolarizzare la pressione evitando nella maniera pi ù assoluta le alte pressioni di
esercizio. Tale risultato è ottenuto dalla perdita di carico provocata in tutta la rete dal flusso idrico
che, in partenza dalle zone più elevate, deve alimentare il serbatoio per riempirlo nelle ore di
basso consumo dell’ utenza. Contemporaneamente le valvole di riduzione della pressione,
asservite all’impianto di telecontrollo, completano l’azione di regolazione fino al raggiungimento
finale delle pressioni ottimali di rete
Schema della rete di Ragusa con ubicazione impianti di produzione e vasche di carico
Planimetria del territorio con ubicazione delle vasche di carico e con i confini delle zone omogenee
Fig. n. 3 = Planimetria delle aree a pressione differenziata
Fihg. 4 = Planimetria con ubicazione nuovo serbatoio ed indicazione delle zone che esso alimenta nelle ore di
punta
La funzione del serbatoio in progetto è schematicamente rappresentata nella figura n. 4 dalle frecce di
colore diversificato. Il nuovo serbatoio, fatta qualche eccezione, non viene alimentato dalla rete di
adduzione e quindi dalle fonti dell’ acquedotto di cui si è prima parlato bensì riempito per la quasi totalità
dalla rete di distribuzione della zona di quota più elevata provocandovi, durante la notte o generalmente
durante i bassi consumi dell’utenza, una perdita di carico che contribuirà, assieme alla regolazione
operata dalle valvole di riduzione, a riportare la pressione notturna entro i corretti
limiti essendo l’insieme sottoposto al telecontrollo e telecomando dell’impianto centralizzato cui
pervengono automaticamente ed in tempo reale, tutti i valori pressori che si hanno in rete. Questa
funzione è schematicamente rappresentata nella figura n. 4 dalle frecce di colore rosso. La
regolarizzazione della pressione così ottenuta contribuirà in maniera notevole a ridurre le perdite occulte
e quindi metterà a disposizione dell’utenza gran parte dell ’acqua che attualmente viene dispersa nel
sottosuolo riuscendo a migliorare notevolmente ilo soddisfacimento dei consumi dell’utenza.
Si fatto cenno alla possibilità di alcune eccezioni nell’immissione d’ acqua in serbatoio. Ci si riferisce al
caso in cui qualcuno degli impianti di produzione, ed in particolare in quello di Ragusa Ibla, possa disporre
di portata in eccedenza rispetto al proprio fabbisogno. In tal caso si potrà verificare se è possibile
immetterla nel serbatoio tramite le opportune strutture e cioè condotta di adduzione ed impianto di
pompaggio.
A sua volta il nuovo serbatoio durante la giornata o comunque durante i periodi di consumo elevato,
integrerà direttamente la rete immettendovi acqua in due distinte modalità : con sollevamento
meccanico tramite pompe a velocità variabile regolate dal telecontrollo allo scopo di completare il
rifornimento dei territori di quota pi ù elevata (frecce verdi della figura) e direttamente a gravità con
regolazione tramite valvola automatica per le aree basse (frecce azzurre). Detta portata d’ acqua va ad
aggiungersi a quella fornita alle varie sottoreti dalle vasche di carico preesistenti che proseguono nel loro
ruolo di alimentazione principale della sottorete di competenza, essendo a loro volta alimentate
direttamente dalla rete di adduzione proveniente dai pozzi di captazione. Anche Ragusa Ibla, che è stata
oggetto di notevoli lavori di sistemazione dell ’acquedotto, potrà rientrare in questa nuova strategia,
immettendo, come detto, nel nuovo serbatoio l’eventuale eccedenza ed essendo dallo stesso serbatoio
alimentata durante la punta di consumo.
Si ritiene che la soluzione proposta, dopo essere stata attentamente controllata ed aggiornata sulla base
dei dati reali e di quelli teorici risultanti dai calcoli svolti mediante modello matematico, sia atta ad
ottenere importanti risultati ed in prima linea una rilevante economia d’acqua dovuta alla riduzione
delle perdite e che dovrà consentire un regolare funzionamento continuativo
dell’alimentazione dell ’utenza ed una regolarizzazione della pressione resa assolutamente parallela al
suolo in tutte le condizioni di consumo dell’utenza..
A conclusione di questa breve nota si deve precisare come quella decritta sia soltanto una esercitazione
atta a dimostrare quali sono le variegate possibilità che la moderna tecnica pone a disposizione. Si tratta
in dettaglio dell’impianto centralizzato di telecontrollo e telecomando, delle apparecchiature di rilievo e
trasmissione automatica al centro ed in tempo reale di tutte le pressioni della varie zone, delle valvole di
regolazione asservite al centro ed infine del nuovo grande serbatoio di accumulo. La particolarità che
deve emergere è essenzialmente l’assetto generale del sistema idrico completamente nuovo e funzionale
che la presenza di dette apparecchiature consente di impostare
Essendo molto scarse le informazioni di partenza, pu ò anche darsi che quanto prospettato per Ragusa
non sia di fatto realizzabile per le ragioni più svariate. Resta comunque valido il principio di base della
soluzione scelta per risolvere un problema idraulico interessante e complesso come quello denunciato
all’inizio nota, soluzione che di per sé mantiene comunque il suo valore, vero o immaginario che sia
l’intero sistema acquedottistico che ne forma l’oggetto.
Chi volesse approfondire le originali modalità utilizzate per dissipare i carichi idraulici eccedenti durante la
notte può prendere visione del significativo esempio dell’articolo “La rete acquedottistica integrata nel
territorio”.