DIDADUEZEROLIBRIScienze della FormazioneUniversità di Padova

Era una scura notte e c’era il temporale. Le radici delle piante rischiavano di essere strappate dal terreno a causa delle raffiche di vento. Le uova erano in grande pericolo e i due genitori Resaurina e Occhidoro erano preoccupati.

All’improvviso da un uovo sbucò una testolina, un minuto dopo da un altro uovo sbucò un’altra testolina e nei minuti seguenti anche le altre uova si schiusero.

Rimaneva un solo uovo ancora chiuso ma finalmente anche questo si ruppe.

C’era ancora il temporale , ma mentre l’uovo si schiudeva nel cielo appariva un bell’arcobaleno, perché intanto si era fatto giorno.

Per Resaurina e Occhidoro era il momento più bello della loro vita perché finalmente erano nati i loro picccoli e già adorati figli.

Passavano i giorni e i piccoli crescevano velocemente nel loro spazioso ambiente dove c’erano fiumi e cascate vicino alle quali crescevano alberi talmente fitti da formare un bosco; lì lui e i suoi fratelli riposavano.

In quel bosco vivevano molti animali per cui Tirrannosaurino imparò presto a cacciare.

Tirrannosaurino aveva una pelle dura, di color verde-marrone con delle righe orizzontali che partivano dalla testa ed arrivavano alla coda.

Aveva artigli molto affilati e i suoi denti erano aguzzi e divorava la preda con grande facilità.

Sulla testa aveva un corno marrone ed era conosciuto da tutti per questa sua particolarità.

Le sue zampe anteriori erano molto corte e servivano per afferrare la preda, la coda era corta e non molto grossa.

Una mattina Tirannosaurino si svegliò molto presto perché aveva fame e andò nella foresta per cacciare.

Gli venne molta sete e così trovò una cascata e cominciò a bere, ma mentre beveva un grosso uccello volava sopra di lui e lo infastidiva perché parlava in continuazione e chiedeva:” Da dove vieni? Hai amici? Perché hai pelle di quel colore? Hai fratelli?…”

Tirannosaurino non ne poteva più e così cominciò a dare qualche risposta. In poco tempo diventarono amici perché l’uccello, che si chiamava Archi, oltre che a parlare molto era tanto buono.

Dovunque Tirannosaurino andasse Archi lo seguiva sempre e così parla che ti parla il piccolo dinosauro ritornò da mamma Resaurina, papà Occhidoro e i fratellini. Nel vedere la grande famiglia del suo amico Archi si fece serio e si fermò. Gli venne in mente che lui era solo e che non aveva altri amici e si chiese: “Cosa faccio adesso?”.

Mamma Resaurina, che aveva visto tutto, andò da Archi e gli chiese se potevano adottare Archi.

Il papà ci pensò un po’ su e poi disse di sì. Anche i fratelli furono d’accordo e così Archi divenne fratello di Tirannosaurino e degli altri, era per loro un fratello un po’ speciale.

Archi, che continuava a seguire il piccolo dinosauro ovunque andasse si era accorto che il piccolo era molto coraggioso, quindi gli venne in mente di chiamarlo Rex, che vuol dire “Il coraggioso”.

I componenti della famiglia condivisero la sua proposta e da quel giorno lo chiamarono tutti Rex.Un giorno Archi e Rex andarono a caccia. Arrivati in una radura videro in lontananza un masso a forma di dinosauro.

Andarono subito a chiamare Occhidoro, Resaurina e i fratelli.

Curiosi si avvicinarono al masso per vederlo meglio e notarono che dietro ad una collina c’era una valle ricca di vegetazione; lì c’erano anche altri dinosauri.

Decisero di andare ad esplorare il luogo.

Cercarono di superare la collina, ma si accorsero in ritardo che c’era un incendio e purtroppo Occhidoro morì.

Arrivati alla “Valle incantata” Archi fu colpito dalla vista di una famiglia di animali della sua stessa razza. Si avvicinò e si accorse con stupore che erano la sua mamma e il suo papà con una nuova sorellina: Frecce.

I genitori furono strafelici e così anche Archi. Loro raccontarono al figlio come erano riusciti a scappare dal dinosauro.

Rex, i fratelli e Resaurina conobbero così la famiglia di Archi.

Da quel giorno vissero insieme nella Valle incantata e ogni giorno i piccoli dinosauri e gli uccelli andavano in cerca di avventure.