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Istituto Comprensivo di San Vito a . s. 2009/2010 GIORNATA DELLA LETTURA: I DIRITTI DEI BAMBINI Raccolta di elaborati realizzati dalle classi

Settimana della lettura

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Elaborati dei ragazzi di IA e IB Istituto Comprensivo San Vito Romano a.s.2009/10 - Settimana della lettura sui "Diritti dei bambini", a 20 annni dalla Convenzione - Prof.sse Cristina Galizia, Simona Martini, Regina Spoletini

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Page 1: Settimana della lettura

Istituto Comprensivo di San Vito a . s.

2009/2010

GIORNATA DELLA

LETTURA:

I DIRITTI DEI

BAMBINIRaccolta di elaborati realizzati dalle classi I A e I B

della Scuola Secondaria di Primo Grado

Docenti

Cristina Galizia, Simona Martini e Regina

Spoletini

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Il silenzio di Tomasz Kociuba

Guardami,

non so cosa fare

il mio padrone non mi permette

di parlare, di scherzare, di ridere.

Fermo là! Non ti muovere!

Queste sono le mie coccole.

Torna in camera con gli altri!

E’ una camera nera,

non c’è né tristezza né gioia

non c’è né fame né sazietà

non c’è né Dio né il male;

non c’è niente.

Ogni giorno è così,

è tutto silenzioso.

Non possiamo credere nella speranza,

il silenzio è dentro di noi

ma ogni volta che sogniamo,

l’ amore di Dio viene e resta.

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IQBAL MASIH di Ilaria TolomeiCaro diario,oggi, come tutti i giorni, è stata una brutta, ma soprattutto dolorosa giornata!Non riesco nemmeno a scrivere per il dolore delle mie mani! Ho lavorato senza fermarmi un attimo! Tutti siamo incatenati per non farci scappare, ma io stanotte ho deciso: fuggo dalla finestra! Non ti preoccupare che porterò anche te, però, prima devo trovare un piano: si! Quando il padrone si distrarrà io subito scapperò anche se da un buco minuscolo! Ecco il padrone è distratto adesso.......VIA! Come il vento fuggo dalla finestra. Finalmente posso denunciare alla polizia....No, mi hanno riportato dal padrone! Che delusione! Spero per me un futuro migliore, come avere una famiglia, andare a scuola e giocare con i miei amici, questo è quello che più desidero!

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Maria AntoniettaCapone

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Nessuna speranza? dI Nicola D’OraziBambino perché piangi?

Piango perché sono povero e per la mia famiglia e perché sono un bambino schiavo

E come fai a mantenerti?Lavoro in una fabbrica di tappeti

Se non rispetti le regole il padrone cosa ti dice?

Mi mette sotto terra, sotto il sole, senza acqua e senza cibo

E quando sarai libero?MAI

I bambini chiedono di Bojor Florin Alexandru

I bambini chiedono giocoNoi gli diamo guerraLoro chiedono un giocoNoi gli diamo una pistolaLoro non chiedono nienteE sono più felici

Giulia Ronci

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Mirella Cenci

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Nei panni di di Elena Testa e Maria Francesca D’Antoni

Mio padre mi abbandonò quando avevo tre anni, mi trovò un signore che poi mi vendette per pochi soldi e sterco di gallina a una ricca famiglia.

Mi facevano cucire, cucinare, lavare, pulire...poi come un cane, la notte dormivo in una cuccia con un collare.

Circa un anno fa rubai un attrezzo e mi liberai dal collare.Ora sono con un’associazione che mi ha ospitato e tutti mi vogliono bene.

Ora siamo una grande famiglia.

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Diritti del bambino di Costanza Testa

Poveri bambinipiccinilavorano tantoe a nessuno importaa tarda seravanno a lettostanchi e affamaticon le povere dita sanguinantiil giorno dopo vengono maltrattati... Il mondo si ricordiche ogni bambinosi DEVE alzare e ANDARE  a scuola, GIOCAREogni bambino DEVE POTER SORRIDERE!

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Alessia Mastrogiacomo

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Un bambino-erba di Tomasz Kociuba

Caro diario,il sabato è la giornata più dura

per noi bambini-erba.Il sabato è il giorno più atroce.

I bambini rapiti non respireranno più.

Cerchiamo sempre dove e quando scappare.

Da dove veniamo? Chi siamo? Siamo anche noi figli di Dio?Non vogliamo saccheggiare,

depredare, uccidere. La nostra vita è terribilese si può chiamare vita.

Beati i bambini che vivono:vivere vuol dire giocare

vivere vuol dire ammirarevivere vuol dire ridere,vivere vuol dire vivere.

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Maria Francesca D’Antoni

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LETTERA di Ilaria TolomeiCari genitori,ho voluto scrivervi per sapere se va tutto bene a casa. Come stanno i fratellini? E le sorelline? Mi mancate tantissimo! Ogni giorno devo cucire palloni con le mie mani, e non potete capire che dolore! Un giorno mi sono rifiutata di lavorare, allora il padrone ha scavato una buca, piccola come me e non potevo muovermi, le braccia e il corpo erano incastrati! Che caldo! Un'ora lì dentro! Ho passato un'ora d'inferno! Ala fine ho deciso di tornare a lavoro e così le mie mani sono tornate a sanguinare come prima! Che dolore! Non ve lo potete neanche immaginare!Io sono un po’ felice perché ho molti amici, ma contemporaneamente triste, anzi addolorata perché piangono tutti per il dolore! Ogni giorni ci alziamo alle cinque di mattina e lavorare fino alla sera tardi! Non stacchiamo gli occhi dai palloni, non possiamo andare in bagno! A mangiare ci danno un cucchiaio di riso e non ci danno neanche da bere un goccetto d'acqua.Che disgrazia stare qui! Ho saputo che un certo Iqbal Masih è riuscito a scappare dalla finestra, è andato dalla polizia, ma l'hanno riportato in mano al padrone! Poi ci riprovato, ma niente! Poi ci ha riprovato ancora e finalmente, ci è riuscito! Ha denunciato tutto quello che succede a noi bambini! L'altro giorno è venuto, e di nascosto ci ha fatto una foto! Che eroe che è quel bambino! Spero al più presto che ci liberano da questo carcere infernale!Non vedo l'ora di riabbracciarvi, se potrò! Voglio tornare ad essere libera e divertirmi a giocare, ritornare a scuola, ma soprattutto  ritornare a casa dalla mia famiglia, cioè voi! Adesso devo lasciarvi perché è tardi! Vi riscriverò un'altra lettera, quando potrò! Vi voglio tanto bene! A  presto!Baci! ILARIA

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Mamma, aiutami! di Mirella CenciColtelli, pistole, fucili:

sono questii giocattoli dei bambini.

Sul loro visoC’è lo stampo di strazio,

sfruttamento e maltrattamento.Come un leoncino

Viene separato dalla mammaLoro vengono strappati alla famiglia

Costretti a vivereCucendo tappeti

Giocando alla guerraCercando qualcuno.“Mamma, aiutami !”

Son queste le tristi paroleChe esclamano piangendo.

Dopo un attimo...Pum ! e si ritrovano a fare i soldati

Pum e piangonoPum e sperano

Pum e muoiono.

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Pensieri di Davide ValvasonMi sveglio la mattina presto e comincio a tessere tappeti, a pungermi le dita.Ma ogni giorno penso che io sono stato fortunato, perché non sono stato scelto per andare a combattere o a lavorare nei campi.Mi manca la vita di prima, il profumo dell’aria fresca, dei fiori, il profumo della libertà.

Intervista a Iqbal di Gioele DenniCom’era la tua vita prima di essere

dato in custodia al tuo padrone?Prima vivevo libero e spensierato.

Ti piacerebbe tornare dai tuoi genitori?

Sì molto, la notte sogno di stare con loro.

Se i tuoi genitori fossero qui tu cosa gli diresti?

Correrei solo verso di loro e li abbraccerei.

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Tomasz Kociuba

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I Bambini del mondo di Cecilia Bernardini

I bambini del mondo non possono giocare,Correre, scherzare, ridere, essere felici…I bambini del mondo giocano alla guerra.

Pace vuol dire che non a tutti piace lo stesso gioco,che ognuno deve avere gli stessi diritti..i bambini del mondo non hanno scelta,

lavorare…essere venduti…essere schiavi….

Essere sfruttati e picchiati…Questa è la loro vita

E non c’è niente di peggio…Bisogna cambiare tutto questo..

I bambini del mondo devono essere liberi!...

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Questo è essere bambini? di Maria Mancini

Alcuni bambini sono costretti a restare rinchiusi come se fossero in una gabbia tutti insieme ma senza poter

parlare tra di loro, non possono neanche alzare lo sguardo per vedere chi hanno accanto.

Questi bambini sono costretti a vivere da adulti sin dalla nascita.

Ma sarà vero che loro non sono consolati, costretti a lavorare e a fare tutte quelle cose che fanno gli adulti

come trascinare massi enormi?E già, è proprio così, è proprio vero che loro sono

costretti a vivere questa vita.E non vi ho ancora raccontato che i bambini a partire da otto anni vanno in guerra a vedere i loro compagni

morire, a uccidere con le loro stesse mani.Mentre loro non vorrebbero, né dovrebbero uccidere

nessuno.

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Alessia Gentilezza

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TU BAMBINO di Maria Francesca D’Antoni

Tu bambino che dormi sulle scale

Tu bambino che non hai una famiglia

Tu bambino che congeli per il freddo

Tu bambino che sei ricoperto solo da un sacco

Tu bambino che sei tristeTu bambino abbandonato e lasciato da solo in questo

postoBambino, se tu mi chiamerai

io arriverò.

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POESIA di Ilaria Tolomei

Guardate. Guardate là.Ma sì sì proprio là,in quel buio infinito

dove nessuno può raggiungerlo.Dove la gente muore di fame

e i bambini lavorano.Guerra, infelicità, odio, disprezzo

avvolgono il mondo,mentre noi seduti su una poltrona

comodaguardiamo la televisione ea volte cambiamo canale

per non vederli.A volte ridiamo e li prendiamo in

giroperché sono diversi da noi.

Regaliamogli una parte della nostra felicità,

per aiutarli e per farli diventare come noi!

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Elena Testa

Alessia Mastrogiacomo

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DORMI BAMBINO di David Paolacci

Ninna nanna per i bambini poveri che non riescono a sognare

Perché devono pensare, dormi bambino...

Ninna nanna per i bambini poveri che non riescono a mangiare

Perché devono lavorare, dormi bambino...

Ninna nanna per i bambini poveri che non possono giocare

Perché non hanno la libertà, dormi bambino...

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BAMBINO PERCHÉ PIANGI? di Bojor Florin Alexandru

Bambino perché piangi?Sono scappato e da dove?da un posto bruttissimo, pieno di ragazzi che lavorano e piangonoma tu come sei uscito?Sono scappatoE come mai ci sei finito?Mi hanno rapitoE i tuoi genitori non ti hanno protetto?No perché loro mi hanno vendutoE perché? Perche erano troppo poveri per mantenermiMa bambinoLo sai che tu hai dei diritti, che ti proteggono e che tutti devono rispettare? Vieni con me bambino...

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Mirella Cenci

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EMOZIONI di Davide Eusepi

La paura, di essere nell’esercito

di rimanere solo.Il coraggio,di scappare

di denunciare.La rabbia,

di vedere persone chemuoiono senza motivo.

La calma,di non reagire subito

di non morire.La tristezza,

di essere maltrattatodi essere schiavo.

La felicità,di ringraziare persone che

ti aiutano senza parole.

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Caro diario di Elisa Carrarini e Marta Trinchieri

Caro diario,

Sono sfinita dopo questa lunga giornata di lavoro, sembrava non finire mai. Sono talmente

stanca da non riuscire a vedere quello che scrivo. Le mie mani sono tagliate e sanguinanti

perché oggi ho filato un bellissimo tappeto, fosse per me! Inoltre oggi il mio padrone mi ha

picchiata perché ho tentato di scappare da quest’inferno. Non è per niente giusto che

dall’altra parte di questo ingiusto cerchio ci sia gente ricca che si gode la vita e che io debba

lavorare per loro e per il loro benessere. Ci potessi essere io, perché sono nata in

quest’incubo? Spero che un giorno qualcuno aiuti me, i miei amici e tutti i bambini che come

me soffrono per inutili tappeti, e quando sarò grande giuro che farò di questo cerchio un

mondo migliore. E’ tutta la notte che scrivo, ora devo andare a terminare il mio tappeto! Ci

vediamo stasera e se riuscirò a scappare ti porterò con me, sei l’unica cosa che possiedo!

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Piccoli di Cecilia Bernardini… Piccoli bambini soli e poveretti,che non potete dormire sui vostri letti..voi che dovete solo lavorare voi che non potete mai giocare voi che avete un’infanzia bruciatadalla fatica consumata …voi che lavorate duramenteper guadagnare poco o nientevoi che cucite palloni per arricchire i vostri padroni..o ancora peggio venite armati e mandati a morire come soldati..il nostro mondo egoista e duro non si preoccupa del vostro futuro.Vorrei che tutto ciò finisse all’improvviso E sui vostri volti tornasse il sorriso …

Ninna Nanna per i bambini tristi di Alessia Mastrogiacomo

Ninna nanna, ninna nannaQuesto bambino è della mamma.

Ti cullo con amoreTi porto sempre nel cuore.

Si la stella dell’anima miaOvunque tu vada, ovunque tu sia.

Ti leggo ogni fiaba con allegria,perché sei l’amore dell’anima mia.

Piccolo bimbo,mio grande tesoro,sei nel mio cuore ,ovunque mi trovo.

Tu sei la gioia della mia vitaChe senza di te sarebbe intristita.

O bimbo mio, grande amoreTi penso sempre con ardore.

Ti penso ogni momentoCon forte sentimento.

Ninna nanna, ninna nannaQuesto bambino è della mamma.

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Michela

Cinti

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TU SEI FELICE? di Flavia MercuriTu sei felice?

ci sono alcuni chenon fanno altro che piangere

tutto il giorno. 

Tu sei felice?ci sono alcuni chenon mangiano da

tanto tempo. 

Tu sei felice?in altri paesi

c’é la guerra emuoiono per combatterla.

 Tu sei felice?ci sono moltepersone che

non vanno a scuola. 

Tu sei felice,ma almeno aiutali

ad avere unavita migliore.

 

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Caro diario di Flavia Mercuri Caro diario,oggi la giornata è stata più dura del solito: il padrone ci ha chiamato questa mattina alle 5 e abbiamo subito iniziato a lavorare. Abbiamo tessuto i tappeti per ore e ore, non potevamo parlare o alzare la testa. Poi abbiamo cucito tantissimi palloni, grandi, di cuoio senza alzare la testa e senza parlare. Per pranzo non ci ha dato nemmeno un pugno di riso. Non ce la facevo più, volevo scappare, urlare, ma non potevo, perché avevo paura che il padrone mi mettesse dentro la buca. Così ho rincominciato a lavorare i palloni più piccoli, con le mani tutte bucate e piene di sangue. Finalmente è arrivata la sera e posso riposarmi, ma solo per poche ore. Ora devo andare, ma ti riscriverò. Ti voglio bene! A presto!

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Giulia Ronci

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RIFLESSIONIUna bambina seduta che attende che tutto finisca, che gli

sfruttamenti finiscano, che i bambini non vengano più usati come oggetti, o venduti come carne da macello.

Uguaglianza, amore, fratellanza per tutti i bambini del mondo. (Elena Testa)

I bambini devono vivere tutti ugualmente, come me; io mi rendo conto della fortuna che ho avuto, ma vorrei che questa fortuna l’avessero tutti i bambini del mondo. Purtroppo non è possibile perché in Oriente, in Africa e in altre nazioni la gente è tanto povera e quindi lì non finiranno mai gli sfruttamenti dei

minori. (Tommaso Denni)

Per me i bambini sono tutti uguali, non conta niente il colore della pelle, ma quello che si ha nel cuore.

Molti bambini invece di studiare e andare a scuola, lavorano: fanno tappeti...e tornano a casa alla fine della giornata molto stanchi, con le dita sanguinanti. Purtroppo sono i loro genitori che li vendono perché non hanno soldi. I bambini dovrebbero

usare solo una penna. Tutti i bambini del mondo hanno il diritto di giocare, divertirsi, esprimere la propria opinione.

Tutti i bambini del mondo giocano a fare la guerra, bisogna insegnare ai bambini la pace. Condividiamo i nostri giochi con

tutti i bambini. (Alessia Mastrogiacomo)

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Poesia per i bambini di Costanza Testa

In tutto il mondo ci sono bambini

che lavorando tutto il giorno,non possono andare

fuori e giocare con gli amici.In  tutto il mondo

ci sono bambiniChe lavorando con le armi,

si trasformano in mini-adulti.In tutto il mondoci sono bambini,

che vengono sfruttati e maltrattati.

In tutto il mondoi bambini

non vengono amati NEL MONDO C’ È CRUDELTA'

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... un giorno... di Alessia GentilezzaHo visto un giorno un bambino piangerePerché non poteva sognareUn bambino che non sa cos è la paceMa conosce solo le armiUn bambino che non sa giocare ma sa a perfezione spararetutto questo mi fa male e vorrei non guardare ma lo devo fareper poter l’ incubo cancellare....Ho visto un giorno un bambino piangere....

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David Paolacci

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BAMBINI SOLI di Brikena Komini

Bambini da soliSenza genitoricostretti a lavorareper una manciata di risoCostretti a fare la guerraSenza sapere perchéCorrono di qua e di làIn cerca di libertàAlla fine tutto questo finirà?La guerra ancora non finisceMa quando finiràForse quei bambini troveranno una vita migliorePotranno riposarsi per orePotranno mangiare più risoCosì ritroveranno il sorriso?C’è tanta crudeltàE dopo la guerra saranno come uccelli in libertà.

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Intervista a un bambino soldato di Angelo Flores e Nicola De Paolis

Com’era la tua vita prima di diventare soldato?La mia vita è stata difficile, perché non avevo niente da mangiare e non avevo

una famiglia.Quando sei diventato soldato?

Sono diventato soldato a soli sette anni.Com’è la tua vita da soldato?

Brutta e pericolosa.Hai paura della guerra?

Ogni giorno, quando vado a fare la guerra, ho paura dei morire.Hai mai visto un tuo amico morire?

Sì, ho visto un mio amico morire davanti ai miei occhi per salvarmi.Che cosa hai provato?

Ho provato rabbia per chi gli aveva sparato e tristezza perché non era giusto che il mio amico morisse per me.

A quanto anni sei uscito dall’esercito?Avevo dieci anni.

Dopo, come hai continuato la tua vita?Ho iniziato a lavorare in una fabbrica di palloni.

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Silenzio di Bojor Florin Alexandru

Voi tutti ascoltatemi Un momento di silenzio

Che serviràad

AiutareProteggere

Far feliciI bambini

Un momento di silenzio

QUESTO BAMBINO di Nicola D’OraziQuesto bambino è povero

Questo bambino piange per la sua famigliaQuesto bambino è schiavo

Questo bambino è senza felicitàQuesto bambino non è liberoQuesto bambino vive nel buio

Questo bambino è piccoloMa ha un grande coraggioIl coraggio della speranza.

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Caro diario di Cecilia Bernardini

Caro diario,oggi come tutti gli altri giorni è stato duro e difficile. La mia schiena è a pezzi. Volevo piangere ma non potevo. Oggi un ragazzo ha tentato di scappare da questo inferno ma è stato preso; le sue mani sono state legate, poi il mio padrone ha

costretto noi, i nuovi “prigionieri”, a ucciderlo con un bastone. Sentivo in quel momento rabbia, tristezza. Tremavo ma non per il freddo perché conoscevo quel ragazzo da prima , viveva nel

mio stesso villaggio. Non volevo che morisse; ero disposto a dare la vita pur di salvarlo, ma non potevo farlo. Il padrone mi ha

detto di sparare, dovevo ubbidire; il mio cuore piangeva anche se fuori non si vedeva. Il ragazzo mi ha chiesto in lacrime perché

dovevo sparargli … così steso a terra d’un colpo … BUM!.....Io però non mi arrendo nonostante questi giorni pesanti e

sofferenti, un giorno ce la farò ad uscire da qui e aiuterò anche tutti quegli altri bambini che si trovano in questa parte del

cerchio ...dove per vivere devi lottare ….Ora vado a dormire perché come ho detto ho lavorato più del

solito , e le mani sono piene di tagli. Notte diario, sei la cosa più preziosa che ho.

Samira

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PER MEdi GUGLIELMO RUGGERI

Per me molti bambini dovrebbero essere aiutati, perché diciamo di aiutarli, ma non lo facciamo. Loro sono i nostri fratelli: dovremmo fare di più per loro. Se per un giorno rinunciassimo a una caramella o a un pacchetto di patatine, noi staremmo bene ugualmente, e loro con un solo euro avrebbero vita migliore.Come ha detto Gesù:-Tutti siamo fratelli e bisogna aiutare il prossimo: amico o nemico che sia.

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Luca Rizzi

Page 42: Settimana della lettura

Dentro un mondo di Alessia Mastrogiacomo e Davide Valvason

Come ci si sente a lavorare in una fabbrica di giocattoli quando sai che non ci potrai giocare?

Mi sento triste, perché io vorrei giocare con i giocattoli e non fabbricarli.Ti sei rassegnato a non essere come gli altri bambini?

No, continuo a sperare che un giorno sarò finalmente libero.Cosa si prova a vivere l’infanzia lontano dalla propria famiglia?

È molto brutto, perché quando hai bisogno di conforto non puoi averlo da nessuno.

SONO IQBAL di Guglielmo Ruggeri

Sono stato venduto dai miei genitori perché eravamo troppo poveri. Abito nello sgabuzzino del mio crudele padrone. Inizio la giornata andando nei campi o nell’ orto, a piantare migliaia e migliaia di piante per chilometri. Poi dopo un misero pranzo si comincia a lavorare i tappeti o le scarpe, a fine lavoro, alla sera, mi

ritrovo con le dita insanguinate che non posso neanche lavare. Un giorno fuggirò e lotterò contro chi sfrutta i bambini così.

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Intervista impossibile di Brikena Komini e Costanza Testa

Ciao bambina, cosa fai a quest’ora in strada invece di essere a scuola?

Sono in strada perché i miei genitori mi hanno abbandonata.Perché non provi ad andare dalla polizia per denunciare i tuoi

genitori?Non sono stata iscritta all’anagrafe, perciò non ho alcun diritto,

io non esisto.E non hai neanche un soldo?

No, perché piccola come sono non posso lavorare, il paese è povero e i bambini vengono sfruttati e non pagati.Perché non provi a tornare a casa dai tuoi genitori?

Mi hanno abbandonata quando ero piccola, appena nata, e non so chi siano i miei genitori.

Allora se non hai nessuno e niente vorresti venire con me a fare una vita migliore di questa? Potrai vestirti con vestiti più belli, potrai andare a scuola e mangiare tutto quello che vorrai e al

posto di lavorare giocherai.Sì, sono molto contenta, voglio venire con te. Andare a scuola,

studiare e invece di cercare un lavoro potrò giocare.Allora andiamo.

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Perché non giochi? di Elena Testa

In un mondo sconfinatoDove tutti hanno giocato

C’era solo un bambinoChe è rimasto in un angolino

Cos’hai fatto piccolino?Gli chiese un giorno il fratellino

Tu sei stato fortunatoCon mamma e papà sei restato

Ma una volta mi han portatoIn un luogo sconosciuto

Poi da solo mi han lasciatoE così ho lavoratoSe freddo o caldoQualcuno aveva

Il padrone se ne infischiavaOra che qui sono tornatoNon riesco più a giocarePer quel ricordo grigio

Che ritorna alla mia mente.

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BAMBINI SFRUTTATI di GUGLIELMO RUGGERI

Bambini appena natidiventano soldati.Non possono giocare.Non hanno un momento libero,un momento per divertirsi.Devono lavorare.Non possono andare a scuola.Non possono avere una casa,una famiglia.Sono poveri e venduti.Farebbero di tutto per avere Ciò che per noi è normale: la scuola, il cibo, amore…Pensiamo anche a loro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Davide Valvason

Nicola D’Orazi

Page 47: Settimana della lettura

OVUNQUE BAMBINI di Daniele Giustiniani

Nei mari e nei monti

Bambini piccoli e grandi

Piangono;

quando piove o nevica

bambini piccoli e grandi

Lavorano;

in Asia e in Africa

bambini piccoli e grandi

Soffrono…

Page 48: Settimana della lettura

Ogni bambino del mondo di Alessia Mastrogiacomo

Ogni bambino del mondoÈ una grande gioiaE mai ci darà noia

Ogni bambino va salvaguardatoPerché mai dovrà essere sfruttato

Ogni bambino è un grande dono divinoE va difeso da ogni birichino

Ogni bambino è la gioia del mondoSia esso scuro sia esso biondo

Ogni bambino porta felicitàMette allegria in tutta la città

Ogni bambino dà tanta serenitàNel cuore gioioso di mamma e papà

Ogni bambino va amato da tuttiVa difeso in ogni circostanza

A va amato con costanzaOgni bambino è l’amore

Che fa dimenticare ogni dolore.

Page 49: Settimana della lettura

                                             In certe parti del mondo I bambini vanno a lavorare già da piccoli perché sono poveri. I padroni non li fanno uscire, né giocare, né riposare e quando finalmente finiscono di lavorare vanno a letto senza parlare e al buio. Se si lamentano li puniscono. Molti bambini fanno lavori pericolosi … molti bambini fanno il soldato.

RIFLESSIONI di Emanuele Codispoti

In certe parti del mondo dove ci sono state e ci sono ancora guerre, i bambini vanno a giocare nei campi minati e senza rendersi conto calpestano le mine e rimangono così senza gambe. Questi bambini per poter continuare a camminare, correre e giocare hanno bisogno di gambe artificiali.

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