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ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE G.B. PININFARINA Indirizzo Informatico NOVARESE PATRICK Classe V C INFORMATICA Anno Scolastico 2008/2009 JIM MORRISON: TRA POESIA,ROCK E STORIA 1

Tesina Novarese

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Page 1: Tesina Novarese

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE

G.B. PININFARINA

Indirizzo Informatico

NOVARESE PATRICK

Classe V C INFORMATICA

Anno Scolastico 2008/2009

JIM MORRISON:

TRA POESIA,ROCK

E

STORIA

1

Page 2: Tesina Novarese

INDICE

Prefazione …………………………………………………………………………………………3

Vita di Jim Morrison ……………………………………………………………………………….6

Alcuni aforismi di Jim Morrison……………………………………………………………….....11

Il matrimonio del cielo e dell’inferno (William Blake)………………………………………….13

The End(Jim Morrison) …………………………………………………………………………..14

Guerra del Vietnam……………………………………………………………………………….20

Conclusione ...…………………………………………………………………………………….24

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Page 3: Tesina Novarese

Prefazione

“Diciamo che ho sperimentato i confini della realtà.

Ero curioso di vedere cosa sarebbe successo.

E’ tutto qui: solo curiosità.”

Jim Morrison

Questa mia breve prefazione ha il compito di esplicitare che il lavoro che voglio sviluppare

ha alla base di tutto un mio grande interesse per il personaggio Jim Morrison, il rock e lo

stile di vita estremo, ribelle e anticonvenzionale che il cantante dei The Doors manterrà

per tutta la sua vita.

L’interesse per il rock nacque in me grazie alla figura di mio padre che fin da quando era

giovane ascoltava continuamente canzoni di questo genere musicale. Col tempo

apprezzai sempre di più questo stile che poi divenne non solo uno stile musicale da me

prediletto per il suo forte impatto emotivo e morale ma divenne negli anni anche uno stile

di vita che mantengo tutt’ora.

La volontà di creare un lavoro di ricerca su Jim Morrison mi è scaturita quando venni a

sapere tramite amici e conoscenti di un suo grande approccio alla poesia che mi ha

suscitato un forte interesse soprattutto per come egli fu in grado di collegare due realtà

come la poesia e il rock, che ha me sono sempre sembrate distanti anni luce. Di sicuro il

personaggio Jim Morrison non è facile da trattare, dato il suo pensiero pragmatico,

misterioso e a volte inconcepibile agli occhi nostri.

Ma e’ proprio tutto ciò che rende la sua figura unica, queste sue qualità lo portarono ad

essere quello che è stato e quello che, ancora tutt’ora è: un dio.

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Page 4: Tesina Novarese

La mia non è un’esagerazione, ma e’ un modo di definire Jim Morrison con il suo stesso

pensiero, sì perché secondo lui siamo tutti degli dei e con ciò siamo artefici del nostro

destino essendo in grado di poterlo mutare durante la nostra vita senza neanche

rendercene conto semplicemente facendo delle scelte.

Lui di scelte ne fece parecchie, cercò di superare le porte dell’inconscio ed arrivare al

Paradiso con qualsiasi mezzo, con qualsiasi droga per poter essere la guida di tutti noi

verso questo mondo ancora inesplorato che molti ritengono inesistente.

Jim Morrison nella sua vita cercò in tutti i modi di essere d’aiuto alla gente anche quando

essa lo criticò per le sue azioni immorali ma in ogni suo gesto c’era una profonda logica

dettata da diversi sentimenti contrastanti tra cui: l’amore e l’odio.

Solo le persone che gli furono vicino, come Pamela Courson (la ragazza cosmica di Jim

Morrison) o gli amici e compagni di bevute Frank Lisciandro e Babe Hills riuscirono a

vedere cosa c’era realmente dentro il cuore e la testa del cantante che definivano un

ragazzo coltissimo, amante dell’arte sin dall’adolescenza e un grande lettore di grandi

opere di poeti del passato .

Da Blake ,uno dei suoi poeti preferiti, trasse poi l’ispirazione per il nome della sua band

grazie a questa massima:

“If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it is, infinite”

(“Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo come

essa è, infinita”)

Nessun’altra poesia sarebbe stata più indicata per ricavare il nome della band : The

Doors.

Jim e il suo gruppo erano le porte che avrebbero poi portato all’infinito, al concetto di

cosmico grazie alla loro musica ricca di erotismo e sensualità, ritmi psichedelici e

innovativi, testi sgraziati nella loro essenza puramente poetica e colma di riferimenti alla

poetica decadente.

Proprio la poetica decadente di Nietzsche diede una sorta di identità al cantante che vene

poi definito un vero e proprio Dioniso, dato il suo perenne stato di ubriachezza e la sua

continua ricerca di un estremo da superare.

Ma le analogie con il poeta non si limitarono solo a quello; Morrison volle mettere alla

prova l’intera società americana degli anni Sessanta con una canzone memorabile che poi

divenne una delle più conosciute: “The End” ,grazie ad una strofa che scrisse traendo lo

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Page 5: Tesina Novarese

spunto proprio da una produzione di Nietzsche :”La nascita della tragedia”, in cui viene

raccontato l’aneddoto di Edipo che uccise il padre e sposò la madre( logicamente

Morrison lo scrisse a suo modo e fu contestatissimo) .

Le contestazioni riguardo la vita e le azioni di Morrison furono tantissime, come furono

anche tanti i suoi arresti e i suoi processi,tra cui il più importante quello riguardante un’

azione del cantante durante un concerto nella medesima città.

Nonostante tutto Jim Morrison aveva una sorta di rifiuto verso l’ immagine di rockstar che

la società e i giovani americani gli davano.

Il perché è semplice, per una persona come Morrison sostenere un’immagine così grande

come quella che si era creato non era per niente facile e il suo continuo abuso di alcool gli

provocò una forte depressione che contribuì a renderlo sempre più debole e meno deciso

nel prendere scelte rilevanti per la sua carriera e la sua vita.

Furono proprio queste indecisioni sulla sua identità, questi suoi comportamenti ribelli verso

le autorità, le sue continue provocazioni verso tutti, le sue canzoni e le sue poesie che

portarono Jim Morrison ad essere un vero e proprio Mito.

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Page 6: Tesina Novarese

Vita di Jim Morrison

Jim Morrison nacque l’8 dicembre del 1943 a Melbourne in Florida, nelle vicinanze della

località di Cape Canaveral da Clara Clarke e Steve Morrison. Clara era la figlia di un

vecchio avvocato di successo, mentre Steve era un ufficiale della Marina degli Stati Uniti.

A causa del lavoro del padre la famiglia Morrison cambiò domicilio molto sovente e nei

primi anni degli anni ’50 la medesima aumento di 2 elementi, Clara e Andy, fratello e

sorella di Jim. Dell’infanzia del piccolo Morrison non si conosce molto, tranne un

avvenimento che lo turbò per tutta la vita.

In uno dei suoi viaggi con la madre e il padre per andare a trovare sua nonna, videro un

incidente stradale nei pressi di Albuquerque.La gravità dello scontro fu notevole, ci fu uno

schianto frontale in cui vennero coinvolti un camion guidato da indiani Pueblo, ormai

ribaltato e un’automobile.

Lungo la strada si spargevano i corpi degli indiani agonizzanti e il piccolo Jimmy( così

venne chiamato dai suoi genitori fino a sette anni) fu un testimone di una tragedia che lui

stesso definì in futuro come il momento più importante della sua vita.

Verso l’età di dodici anni, Jim fece emergere il suo carattere spensierato,si divertiva a

prendere in giro e mettere in continuazione alla prova con dei giochi stupidi i suoi due

fratelli.

Le due povere vittime non potevano che sottostare ai giochi del fratello maggiore altrimenti

lui gli avrebbe derisi per settimane senza mai lasciarli scampo.

Jim frequentò diverse scuola nell’arco della infanzia sempre a causa dei suoi continui

spostamenti. Questo fattore influì molto sul carattere del ragazzo perché lo avrebbe

portato a trovare difficilmente delle amicizie e, in un futuro, una sua identità interiore.

Nonostante ciò egli era un abile studente, otteneva degli ottimi risultati con i minimi sforzi

e incominciava a mostrare un certo interesse per la letteratura e l’arte in generale.6

Page 7: Tesina Novarese

Jim andò alle scuole superiori dove iniziò a uscire con le ragazze, frequentare amici più o

meno definitivi e soprattutto iniziò a bere.

Bere per lui voleva solamente dire ubriacarsi, beveva non perché gli piacesse, ma per il

semplice gusto di farlo, di farsi notare e ubriacarsi.

Durante gli anni delle scuole superiori andò ad abitare dai suoi nonni che vennero

tormentati infinitamente delle burle di Jim.

Una volta diplomato fece continui viaggi con dei suoi amici alla ricerca di nuove emozioni

frequentando locali malfamati di buona parte d’America, contrariamente da quello che

voleva la madre di Jim che avrebbe preferito che si iscrivesse subito all’Università.

Dopo qualche settimana di viaggio il giovane Morrison tornò a casa per andare a

frequentare l’Università. Dopo qualche screzio con i genitori riuscì a convincergli per

iscriversi alla facoltà di cinematografia, l’Ucla.

Questa scuola si trovava nei pressi di Los Angeles e Jim allora si trasferì da amici in una

località semi balneare non molto distante dalla scuola, Venice, ove conobbe Pamela

Courson la sua “compagna cosmica”.

Le prime apparizioni di Morrison furono del tutto asettiche, infatti ci salì in una sola

occasione prima di diventare cantante grazie a Ray Manzarek( futuro pianista della band )

che gli propose di far finta di suonare in un concerto per la scuola.

Verso giugno del 1964 Jim e Ray ebbero una discussione in cui decisero di creare una

rock band di cui Jim era il cantante ( nonostante non fosse capace a cantare ) il cui nome

sarebbe stato:The Doors.

I due si ritenevano le porte che avrebbero unito due dimensioni incompatibili come il noto

e l’ignoto.

Inizialmente i due cominciarono a suonare con gli altri due fratelli di Ray, ma ben presto i

due Doors preferirono inserire un batterista e un chitarrista che non fossero i fratelli di Ray.

Fu il turno del batterista John Densmore e del chitarrista Robby Krieger, tutti e due erano

amici e compagni di Ray in un corso di cultura giapponese.

Furono subito un gruppo abbastanza affiatato, le canzoni di Jim piacquero

immediatamente a tutti gli altri componenti della band che iniziò a suonare. La loro

gavetta iniziò con degli incarichi molto banali, come suonare delle cover nei matrimoni e

nelle feste ma la personalità di Jim in quelle occasioni non venne mai pienamente fuori.

Inizialmente cantava con gli occhi chiusi, oppure girato con la schiena rivolta al pubblico,

sembrava quasi avesse timore della gente che lo guardava.

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Page 8: Tesina Novarese

La loro carriera avanzò comunque rapidamente e in meno di un anno si ritrovarono a

suonare in uno dei locali più famosi di tutta Los Angeles,il “Whiskey a Go-Go”.

Il locale era comunemente frequentato dai giovani degli anni sessanta che si ritrovano per

consumare alcolici e sentire della buona musica.

Una sera, in una delle sue performance, Jim cantò “The End”, una delle sue canzoni più

pragmatiche contenente una strofa sulla storia di Edipo scritta dal cantante in modo

piuttosto poco decoroso. L’esibizione mandò su tutte le furie il proprietario del locale che

licenziò immediatamente la band.

La fortuna volle che proprio quella sera un osservatore della casa discografica Elektra

sentì i Doors e ne fu coinvolto a tal punto da stipulargli un contratto come band emergente.

Iniziarono così le prime prove in studio e le prime apparizioni in concerti come terza band

in cartellone, ma i Doors riuscirono a farsi subito posto spazzando via la concorrenza con

un sound ipnotizzante in grado di colpire il pubblico in un modo straordinario e anche

grazie agli spettacoli che Jim, perennemente ubriaco, offriva sul palco.

Tutto si stava svolgendo secondo i piani della band e in pochissimo tempo si ritrovarono a

suonare in Europa e nelle grandi piazze americane come il Fillmore Auditorium di San

Francisco.

La vita di Jim a metà degli anni sessanta era di quelle più sfrenate possibili, la droga e

l’alcool erano ormai diventati routine e gli amori occasionali anche, ma il tutto, tra qualche

arresto per pubblica ubriachezza e qualche concerto finito con il pubblico a scontrarsi con

la polizia a causa dei continui incitamenti di Jim contro le autorità, poteva considerarsi

nella norma .

La figura di Jim Morrison dal 1964 al 1968 era diventata ormai un’icona musicale, sexy e

poetica del mondo moderno e un esempio per i giovani hippy di quegli anni.

I veri problemi per il cantante iniziarono dopo il concerto di Miami del 1969, concerto in cui

Jim si tolse pantaloni e mutande e mostrò le nudità al pubblico, insultò il pubblico e simulò

un coito orale.

Da questo concerto in poi la vita di Jim Morrison cominciò a mutare, i lunghissimi processi

in Florida e la sua immagine da rock-star incominciavano a stargli stretti e la depressione

era ormai alle porte.

Le quantità di alcool che prendeva erano sempre più consistenti, e nonostante tutto

cominciò a inalare cocaina come fosse aria.

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Page 9: Tesina Novarese

Le registrazioni dei dischi andavano a rilento, la band era consapevole che ormai Jim era

un artista finito, dentro di se non aveva più nulla da dare alla folla, anzi, gli sarebbe

piaciuto ricevere un aiuto dalla gente che invece continuava a criticarlo.

In una notte dimezza estate del 1970 Jim si sposò celebrando un matrimonio Wicca

(“religione” di sua moglie, la quale era un’alta sacerdotessa) con la giornalista Patricia

Kennealy. Purtroppo il matrimonio non fu uno dei più rosei e il giovane cantante riprese a

svolgere la sua solita vita immersa nei piaceri rimanendo comunque sposato e in contatto

con la moglie.

Patricia ebbe un figlio da Jim Morrison, ma decisero di abortire perché lui non sarebbe

stato in grado di garantire le attenzioni che un buon padre avrebbe dovuto dare.

Intanto il processo per gli atti compiuti a Miami andò molto a rilento e durò quasi un anno

ma si concluse nel migliore dei modi, con la sola imputazione per reati minori, nonostante

la paura di Jim di finire in galera fosse alle stelle.

Ormai le produzioni con i Doors erano terminate, Morrison non riusciva più a concentrarsi

sulla musica, era in una continua ricerca di evasione da un mondo che lo stava pian piano

uccidendo.

Decise così di ansare a Parigi sei mesi in un volontario esilio con Pamela

Courson(compagna che vide sempre, nonostante il matrimonio) dove avrebbe potuto

dedicarsi alla pubblicazione di alcune sue poesie e alla creazione di altre.

Lo stato mentale e morale di Jim Morrison a Parigi migliorò parecchio, diminuì

notevolmente la sua solita assunzione di alcolici e le sue poesie erano un insieme di

eccitante freschezza e novità.

A Parigi scoprì molto, la bellezza della città, il Louvre e tanti piccoli locali che avrebbero

reso più interessante il suo proseguo nella capitale francese.

Nella primavera del 1971 Jim e Pamela decisero di fare un piccolo viaggio in auto di 3

settimane, passando per la spagna e finendo in Marocco.

Visitarono molte città francesi e, una volta arrivati in Spagna, decisero di vedere il Prado,

l’Alhambra per poi finire in Marocco dove videro Casablanca e Marrakech.

Arrivati a Parigi dopo questa breve vacanza, i due, si resero effettivamente conto che la

loro vita in esilio stava andando a gonfie vele.

Nel frattempo Jim si fece degli amici anche a Parigi, i quali erano molto affezionati a lui.

La depressione di Morrison era ormai arrivata ad un punto cruciale, aveva ricominciato a

bere e le sue poesie erano talmente misere che anch’egli si rese conto che non soddisfa

vano gli standard morrisoniani.

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Page 10: Tesina Novarese

Fu così che la sera del 2 Luglio 1971 Pamela,Jim e i loro amici decisero di andare a

mangiare in un café non molto distante da casa Morrison.

Jim non era di buon umore,le conversazioni erano assenti, ma rimase comunque

tranquillo.

Dopo cena accompagnò Pamela a casa e se ne andò al cinema a vedere un film che un

suo amico gli aveva consigliato.

Se Jim Andò sul serio al cinema e cosa fece dopo il cinema è ancora oggi un mistero.

Ci sono varie interpretazioni dell’ultima sera di Jim Morrison in vita: la prima è che lui sia

andato in un locale malfamato di Parigi chiamato il “Rock and Roll Circus” e abbia fatto

uso di eroina(cosa improbabile data la paura di Morrison per gli aghi) per poi avere

un’overdose e morire così nella vasca da bagno di casa sua.

L’altra ipotesi è quella che Jim si sia imbarcato su un aereo per sparire da tutto e tutti.

Mentre la terza e più plausibile è quella che si sia sentito male e, una volta a casa,sia

morto.

Altre versioni sono del tutto obsolete e molto ambigue, ma resta comunque il fatto che Jim

sia morto a causa di una sua autodistruzione incominciata già da parecchi anni.

Il suo tenore di vita era troppo elevato per far si che il corpo avrebbe retto fino ad un’età

prolungata.

Resta comunque il fatto che il modo perse una delle più grandi personalità degli ultimi

cinquant’anni e che nessuno c’è la potrà mai ridare indietro.

« Voglio sentire il sapore, voglio ascoltarla, voglio annusarla.

La morte viene una volta sola, giusto?

Non voglio mancare all'appuntamento. [...]

Amico non lo so.

Potrebbe essere l'esperienza che ti fornisce il pezzo mancante del mosaico … »

Jim Morrison

Alcuni aforismi di Jim Morrison10

Page 11: Tesina Novarese

Questa è una sezione del mio lavoro dedicata ad alcuni aforismi di Jim Morrison che io

trovo particolarmente significativi.

E’ molto importante questo paragrafo perché riesce a mettere in luce una visione di Jim

Morrison che molti non conoscono, quella del poeta e sminuire così l’immagine di un

Morrison legato esclusivamente ai Doors.

Alcuni li ho trovati molto autobiografici, nel senso che,dopo aver letto biografie sul

personaggio e certi aforismi ho trovato molte analogie e ne sono rimasto parecchio

coinvolto.

«Siamo buoni a nulla ma capaci di tutto.»

«C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.»

«Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e

scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.»

«L'anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci

guardare negli occhi. »

«Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare. »

«Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire. »

« Tra il reale e l'irreale c'è una porta: quella porta siamo noi. »

« Sorridi anche se il tuo sorriso è triste, perché più triste di un sorriso triste c'è la tristezza

di non saper sorridere. »

«Un giorno incontrai un bambino cieco... mi chiese di descrivergli il mare, io osservandolo

glielo descrissi, poi mi chiese di descrivergli il mondo... io piangendo glielo inventai... »

«A volte basta un attimo per scordare una vita, ma a volte non basta una vita per scordare

un attimo. »

«Datemi un sogno in cui vivere, perché la realtà mi sta uccidendo. »

«I dubbi te li crea la libertà. »

«La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno. »

«Non accontentarti dell'orizzonte...cerca l'infinito. »

«Non si può dire di aver vissuto se prima non si è provato ciò che è proibito. »

«Non vivere con la paura di morire, ma muori con la gioia di aver vissuto. »

«Questa dannata guerra finirà quando saremo troppo vecchi per goderci la pace. »

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Page 12: Tesina Novarese

«Smetterò di amarti solo quando un pittore sordo riuscirà a dipingere il rumore di un petalo

di rosa cadere su un pavimento di cristallo di un castello mai esistito. »

«Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza di

riprovarci. »

«Vivi ogni attimo e questo non sarà mai l'ultimo. »

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Page 13: Tesina Novarese

THE MARRIAGE OF HEAVEN AND HELL

Di WILLIAM BLAKE

“If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it is, infinite”

“The road to excess leads to the palace of wisdom”

IL MATRIMONIO DEL CIELO E DELL’INFERNO

Di WILLIAM BLAKE

“Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo come

essa è, infinita”

“La strada dell’eccesso conduce al palazzo della saggezza”

(Traduzione di Giuseppe Ungaretti)

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Page 14: Tesina Novarese

THE END

Di JIM MORRISON This is the end, beautiful friendThis is the end, my only friend

The end of our elaborate plans

The end of everything that stands

The end

No safety or surprise

The end

I'll never look into your eyes again

Can you picture what will be

So limitless and free

Desperately in need of some stranger's hand

In a desperate land

Lost in a Roman wilderness of pain

And all the children are insane

All the children are insane

Waiting for the summer rain

There's danger on the edge of town

Ride the King's highway

Weird scenes inside the gold mine

Ride the highway West, baby

Ride the snake

Ride the snake

To the lake

To the lake

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Page 15: Tesina Novarese

The ancient lake, baby

The snake is long

Seven miles

Ride the snake

He's old

And his skin is cold

The West is the best

The West is the best

Get here and we'll do the rest

The blue bus is calling us

The blue bus is calling us

Driver, where are you taking us?

The killer awoke before dawn

He put his boots on

He took a face from the ancient gallery

And he walked on down the hall

He went into the room where his sister lived

And then he paid a visit to his brother

And then he walked on down the hall

And he came to a door

And he looked inside

Father

Yes son?

I want to kill you

Mother, I want to. . .

C'mon baby, take a chance with us

C'mon baby, take a chance with us

C'mon baby, take a chance with us

And meet me at the back of the blue bus

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Page 16: Tesina Novarese

This is the end, beautiful friend

This is the end, my only friend

The end

It hurts to set you free

But you'll never follow me

The end of laughter and soft lies

The end of nights we tried to die

This is the end

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Page 17: Tesina Novarese

LA FINE

Di JIM MORRISONQuesta è la fine meravigliosa amica

Questa è la fine , mia unica amica,la fine

Dei nostri elaborati piani. La fine

Di tutto ciò che esiste,la fine,

Nessuna salvezza o sorpresa,la fine.

Non guarderò mai più nei tuoi occhi.

Puoi immaginarti come sarà,

Così immenso e libero

Con un bisogno disperato

Della mano di qualche estraneo

In una terra disperata.

Perduto in una landa Romana di dolore,

E tutti i bambini sono impazziti;

In attesa della pioggia estiva.

C’è pericolo al confine della città

Percorri l’autostrada del Re,piccola

Scene misteriose nella miniera d’oro;

Percorri l’autostrada-ovest,piccola.

Cavalca il serpente.

Cavalca il serpente,fino al lago,

L’antico lago

Il serpente è lungo … sette miglia;

Cavalca il serpente

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Page 18: Tesina Novarese

E’ vecchio e freddo … e la sua pelle è fredda.

Il west è il massimo.

Il west è il massimo.

Venite qui e noi faremo il resto

L’autobus blu … ci sta chiamando

L’autobus blu … ci sta chiamando

Autista, dove ci stai portando?

L’assassino si svegliò prima dell’alba

Si infilò gli stivali,

prese un volto dai ritratti degli avi,

E camminò lungo il corridoio.

Entrò nella stanza di sua sorella e…

Poi fece visita a suo fratello,

E poi … camminò lungo il corridoio.

E arrivò a una porta,

E guardò dentro,

Padre? Si,figlio?

Io voglio ucciderti. Madre.. voglio …..!

Dai,piccola rischia con noi,

Dai,piccola rischia con noi,

Incontriamoci in fondo all’autobus blu. Dai, oh sì.

Questa è la fine meravigliosa amica

Questa è la fine, mia sola amica,

Fa male lasciarti libera, ma non mi seguiresti mai

La fine delle risate e delle dolci bugie,

Questa è la fine meravigliosa amica

Questa è la fine, mia sola amica,

Fa male lasciarti libera, ma non mi seguiresti mai,

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Page 19: Tesina Novarese

La fine delle risate e delle dolci bugie, la fine delle notti in cui abbiamo provato a morire

Questa E’ la Fine.

Ho voluto svolgere una canzone che per me è molto importante, grazie ad essa sono

entrato nel concetto di Jim Morrison come persona nelle sue varie sfaccettature.

The End la trovo una canzone con molti significati, parla di una fine non solamente intesa

come morte, anche se in molti aspetti sembrerebbe esserla. Si avvicina ad una fine molto

sottile, l’autobus blu è come se fosse il mezzo che permette il passaggio all’infinito visto

come libertà infinita.

Racchiude molti concetti e tematiche della poesia morrisoniana, si allaccia alla tragedia di

Edipo scritta da Nietzsche e alla sofferenza che tormenterà per tutta la vita il cantante.

Questa è una delle prime creazioni di Morrison, era nel pieno della sua creatività e

all’apice delle sue esperienze con le droghe, quindi ha anche un tocco di “naif” dovuto

proprio a questo periodo della carriera del cantante

Oltre al testo c’e’ anche la musica che aumenta la potenza suggestiva della canzone,

riesce a far entrare l’ascoltatore nel concetto e nella complessità della canzone.

Il ritmo non è incalzante e aggressivo, tutt’altro, è costante e rende il testo continuo come

la melodia.

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Page 20: Tesina Novarese

GUERRA DEL VIETNAMDopo una serie di tensioni iniziate nel 1948 con la fine della Seconda Guerra Mondiale,gli

Stati Uniti e l’Unione Sovietica si ritrovarono tra il 1960 e il 1975 a scontrarsi in modo

indiretto sul territorio vietnamita.

Andando ad analizzare le cause di questo conflitto veniamo a conoscenza della volontà

dei nordvietnamiti di rovesciare il governo del Sud. Inizialmente nel 1956 si decise che in

Vietnam si sarebbero dovute tenere delle elezioni democratiche ma esse non vennero mai

eseguite.

In seguito il presidente americano Eisenhower mandò una lettera a Diem (il presidente del

Vietnam del Sud) nella quale c’era scritto che l’America avrebbe dato un maggiore

supporto per la tranquillità e stabilità del Vietnam.

Con ciò l’Indocina sarebbe diventato un altro campo di battaglia della Guerra Fredda.

L’Urss non entrò mai nel territorio di guerra con i suoi uomini, ma aiutò le truppe locali del

Vietnam del Nord (Vietcong o FLN) con armi e rifornimenti; mentre gli Stati Uniti

mandarono un forte supporto umano ai combattenti del Vietnam del Sud (RVN).

Dopo i primi scontri molto velleitari si instaurò una sorta di gioco delle parti, in cui tutti

davano dei burattini a tutti in modo tale da accrescere solamente le tensioni e l’astio tra le

fazioni del Nord e del Sud.

I vietcong si sentivano in dovere di liberare da un imperialismo ormai certo tutto il sud e

l’avrebbero fatto solamente tramite un’inevitabile guerra.

La guerra prese effettivamente piede nel febbraio del 1964 quando delle imbarcazioni

militari statunitensi nel golfo del Tonchino vennero attaccate da un contingente militare

nordvietnamita con l’aggiunta dei soliti vietcong.

A quel punto il Presidente degli Stati Uniti,Johnson decise di effettuare dei bombardamenti

a tappeto su tutti i punti strategici per i combattenti del Nord, intanto il numero di soldati

impiegati aumentarono notevolmente arrivando a 200.000 uomini.

Il 1965 fu il vero primo anno in cui si incominciò a parlare di pace, Johnson chiese di

firmare un accordo che venne puntualmente rifiutato. A quel punto ricominciarono i

bombardamenti e le incursioni americane si fecero molto più consistenti ad Hanoi e nel

vicino porto di Hai Phong .

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Page 21: Tesina Novarese

Nel 1967 fu l’Unione Sovietica a richiedere un armistizio grazie al premier Aleksej Kosygin,

pace che venne nuovamente rifiutata.

A questo punto l’America intensificò maggiormente il suo potenziale militare in Vietnam

facendo aumentare il numero di soldati ad un totale 525.000 unità, si intensificò l’utilizzo

del napalm ( il napalm fu molto criticato per la sua forza distruttiva, in effetti esso era in

grado di bruciare all’istante enormi quantità di terreno) .

Sempre nel 1967 un altro dato sbalordì gli americani e l’opinione pubblica, il numero dei

morti, che ormai ammontavano ad una cifra vicina alle 15.000 unità. Il dato scosse tutto il

mondo americano e quello occidentale, iniziarono le prime propagande per porre fine

all’inutile conflitto. Si cominciò a pensare che quella guerra non era degli americani, ma

era dei politici, che avevano in qualche modo avvinghiato mentalmente i giovani per inviarli

in guerra.

Tra il 1967 e il 1968 i nordvietnamiti con a capo il generale Vô Nguyen Giap pianificarono

un attacco durissimo con il nome di Tet (come il capodanno vietnamita) in cui sarebbero

stati distrutti più di cento edifici civili in risposta agli attacchi statunitensi.

La campagna di Giap fu un vero e proprio insuccesso ma ebbe dei buoni effetti sul morale

dei sudvietnamiti i quali furono scioccati dall’azione compiuta dagli avversari.

Il 31 marzo 1968 Johnson sospese nuovamente i bombardamenti e chiamò a Parigi dei

rappresentanti del governo di Saigon e dei Vietcong per nuovi accordi che si insabbiarono

nuovamente.

Nel 1969 il successore di Johnson, Richard Nixon, annunciò un programma di

progressivo disimpegno militare degli USA in funzione di una vietnamizzazione del

conflitto in modo tale da educare militarmente i soldati sudvietnamiti a contrastare gli

attacchi dei vietcong e dei nordvietnamiti.

Così facendo, Nixon sperava in una diminuzione dell’utilizzo dei soldati americani per

riprendersi un po’ di quell’opinione pubblica che negli anni l’America aveva perso( ma fu

un fallimento, con Nixon le morti di soldati e i bombardamenti aumentarono

esponenzialmente).

Ormai anche gli stessi veterani del Vietnam iniziavano campagne contro il conflitto e molti

personaggi dello spettacolo come l’attrice Jane Fonda attuarono loro iniziative per

contestare la guerra.

Lo stesso Jim Morrison fece una canzone intitolata The Unkown Soldier i cui viene

proclamata la fine del conflitto.

Un aspetto molto importante di cui non ho ancora parlato è il modo venne vista la guerra.

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Il Vietnam per gli USA viene visto come un “conflitto” in cui le forze statunitensi

appoggiano militarmente una guerra civile interna.

Bene, da qui in poi molte guerre tenderanno ad assumere nomi diversi e ambigui come

“guerra di pace”, il tutto per deviare l’opinione pubblica e rendere meno amara la partenza

di migliaia di giovani in guerra.

Poco dopo la difficile salita del nuovo presidente degli USA ci fu la morte del presidente

nordvietnamita( inizi del settembre del ’69), che al contrario delle aspettative americane,

non incise molto sul proseguo del conflitto.

Fortunatamente la presidenza di Nixon portò dei benefici, grazie a dei mirati interventi

diplomatici per avvicinare le potenze comuniste all’America, l’URSS e la Repubblica

Popolare Cinese diminuirono il flusso di aiuti alla fazione nordvietnamita.

Nonostante le vicende politiche il conflitto fu durissimo, le nuove tecniche di guerra fecero

in modo che i guerriglieri si mimetizzassero tra i civili, e questo portò dei veri e propri

genocidi da parte statunitense tra la popolazione vietnamita come successe a My Lai sotto

il comando del tenente William Calley.

La politica americana riguardo ai genocidi del Vietnam non fu delle più rigide, Calley nel

1970 fu solo accusato di reati minori dalla legge marziale e venne successivamente

graziato dallo stesso Nixon.

Nella metà del 1970 un intervento di Nixon ordinò un’incursione per distruggere tutti i

possibili passaggi tra il Vietnam del sud con quello del nord, in modo tale da deviare i

vietcong e i nord vietnamiti in Cambogia. Grazie a questo intervento la fazione del Nord

perse notevole appoggio popolare e le perdite americane diminuirono notevolmente anche

grazie alla diminuzione di rifornimenti russa e cinese,citata in precedenza.

Dal 1971 al 1972 il numero delle truppe americane in Vietnam diminuì sotto ordinanza di

Nixon che decise di ritirare le truppe e portarle come erano nel 1966.

Nel dicembre 1972 ci fu una delle ultime operazioni americane, la Linebacker 2, in modo

tale da poter diminuire le offensive dei nordvietnamiti e delle eventuali richieste in una

possibile pace tra le parti. Nel frattempo i bombardamenti sul suolo vietnamita cessarono.

Dalla fine del ’72 fino al gennaio del 1973 ci fu un ulteriore ritiro delle truppe americane in

vista di un’imminente pace.

Gli accordi di pace di Parigi vennero firmati il 27 gennaio 1973, il che pose ufficialmente

fine all'intervento statunitense nel conflitto del Vietnam. Il primo prigioniero di guerra

americano venne rilasciato l'11 febbraio e a tutti i soldati statunitensi venne ordinato di

andarsene entro il 29 marzo. Contrariamente alle precedenti guerre americane, i soldati di

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ritorno in genere non vennero trattati come eroi, e vennero talvolta addirittura condannati

per la loro partecipazione alla guerra.

La pace non durò molto e Nixon cercò nuovamente di inviare truppe in supporto dei

sudvietnamiti. Fortunatamente il Consiglio fermò Nixon che,nonostante tutto, continuò ad

inviare un piccolo aiuto economico per l’utilizzo bellico.

Il sussidio americano fece solamente ingrossare le tasche di alcuni politici corrotti, mentre

solo una piccola parte era destinata allo scopo militare.

Nel 1976 gli aiuti da parte degli americani cessarono e nel frattempo aumentarono quelli

da parte delle fazioni comunista che non vedevano più la guerra come una situazione per

avvicinarsi agli USA. La bilancia incominciava a pendere per una vittoria del Nord.

Dopo la resa americana i nordvietnamiti conquistarono in un anno Saigon e tutto il Sud

annettendo entrambi sotto il governo del Nord.

Dal 2 luglio 1976 il Vietnam prese il nome di Repubblica Socialista del Vietnam sotto un

governo comunista che persiste ancora oggi.

Le cifre dei morti in questa guerra non sono molto attendibili, si possono stimare dei valori

molto approssimativi che non rendono giustizia a nessuno, resta comunque il fatto che

stando ai dati che ci sono stati forniti l’America è la nazione che ha avuto il maggior

numero di perdite nel suolo vietnamita.

Dopo il conflitto, tra USA e Vietnam non ci furono più veri e propri avvicinamenti fino al

1995, anno in cui Clinton annunciò il desiderio di sanare le relazioni con il Vietnam. La sua

amministrazione tolse le sanzioni economiche sulla nazione nel 1994, e nel maggio 1995 i

due stati rinnovarono le relazioni diplomatiche, con gli USA che aprirono un'ambasciata

sul suolo vietnamita per la prima volta dal 1975.

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CONLUSIONESi potrebbe che il mio lavoro è stato in qualche modo interdisciplinare. Ho cercato di

affrontare uno tra i personaggi e uno degli avvenimenti più importanti degli anni che vanno

dal 1960 alla metà del 1975.

Sicuramente non è stato uno dei periodi più facili dopo la fine della Seconda Guerra

Mondiale ma trovo che questo quindicennio sia l’ultimo in cui la gente aveva ancora dei

valori.

Nonostante una guerra sbagliata la gente aveva la forza di protestare, gli stessi Veterani

fecero lo stesso perché si sentirono sfruttati da una situazione che stava al disopra delle

scelte politiche.

Come ho già citato in precedenza,il 1960 vide anche la nascita professionale di artisti

come Jim Morrison, il quale cercò di rinnovare la tendenza restrittiva e alle volte un po’

antiquata di una società legata ancora troppo alle tradizioni dando una ventata di fresca

novità, sperimentando cose fuori dal normale e cercando un contatto diverso con le nuove

generazioni.

Sicuramente il suo modo di vivere fu molto contestato come le sue creazioni e il suo

atteggiamento, ma dietro a quel ragazzaccio dai pantaloni di pelle si nascondeva una

persona molto sensibile, il più delle volte anche fraintesa dal suo sesso pubblico, che

vedeva in lui l’esempio per poter far uso di sostanze stupefacenti.

Al contrario di molte persone, Jim Morrison può avere una sola attenuante per il suo

continuo uso di droghe: lui riuscì a dare un qualcosa alla gente, tramite le sue canzoni e le

sue poesie.

Non si limitò mai a vivere mediocremente dentro i suoi vizi e i suoi problemi, ma riuscì a

dargli forma e vita in modo tale che tutti potessero provare sensazioni come la sofferenza

e l’amore.

Egli fu sempre all’interno di una continua ricerca di un’altra figura dell’”io” inteso come

identità personale ed era avvinghiato da una eterna curiosità nel vedere cosa ci sarebbe

oltre ad ogni “muro” che riusciva a superare, fino a quando non superò anche l’ultimo e

conclusivo per tutti: La Fine.

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RINGRAZIAMENTIFONTI TESTUALI:

Tesina di Berizzi Paola Roberta;

“Nessuno uscirà vivo di qui” di Jerry Hopkins e Danny Sugerman edizioni Kaos;

“Il matrimonio del cielo e dell’inferno “ di William Blake;

“ The End” di Jim Morrison;

www.wikipedia.it;

www.encarta.it;

FONTI VIDEO:

“The Doors” di Oliver Stone;

“Nato il 4 Luglio”…….;

“ Apocalypse Now” di Francis Ford Coppola;

www.youtube.it;

FONTI SONORE:

“The best of the Doors” dei The Doors.

Vorrei anche ringraziare tutti i miei amici, famigliari e docenti che hanno creduto nel mio

lavoro e che mia hanno incoraggiato alla realizzazione del medesimo. GRAZIE.

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