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AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE QUALI DATI INDICARE NEL MODELLO STUDI DI SETTORE ? Pierpaolo Meini Lo Studio di Settore VK05U (evoluto rispetto alla versione dello scorso anno), ripropone il dilemma di quale dato indicare nel rigo D20, relativo all'amministrazione del personale. In particolare non è stato sufficientemente chiarito se il numero delle unità di personale da indicare in colonna 2 debba intendersi quale valore complessivo dei cedolini paga elaborati nell'anno, oppure quale valore medio annuale del numero di unità di personale per le quali tale elaborazione viene effettuata. Si ritiene che tale seconda interpretazione sia quella più corretta, in base a due considerazioni. 1) Anche se le istruzioni non lo segnalano espressamente, tuttavia esse dispongono che vanno indicate “nel rigo D20, nel primo campo, il numero dei clienti per i quali si è svolta l’attività di amministrazione del personale (elaborazione di paghe e stipendi), nel secondo campo, il numero delle unità di personale per le quali vengono elaborate paghe e stipendi”. Si ritiene che, se il dato richiesto fosse quello complessivo, le istruzioni si sarebbero espresse richiedendo il numero delle unità di personale per le quali sono state elaborate paghe e stipendi e non quelle per le quali vengono elaborate 2) Un'ulteriore conferma deriva dall'analisi delle note tecniche metodologiche allegate allo studio. La funzione di compenso è, di regola, calcolata come il prodotto tra un determinato coefficiente e una variabile corrispondente al numero di prestazioni svolte per una determinata attività (1), ponderate con il compenso medio per prestazione. Il coefficiente varia a seconda del cluster a cui il professionista è associato (2) dall'analisi discriminante. La variabile, nel caso di amministrazione del personale (paghe e stipendi), è calcolata come: Numero di unità di personale moltiplicato peso di ponderazione Compenso medio Dove : peso di ponderazione = soglia superiore (=434euro) Se il peso di ponderazione assume un valore superiore a uno (cioè se i compensi medi percepiti per tali prestazioni sono superiori alla soglia), esso viene posto pari ad uno; se invece assume un valore inferiore al rapporto tra la soglia inferiore provinciale di riferimento e la relativa soglia superiore (pari a 434 euro), allora viene posto pari al valore di tale rapporto. Nel caso specifico (Amministrazione del personale – paghe e stipendi), la soglia inferiore è uguale per tutte le province ed è pari a 64 euro (3). Si consideri il seguente esempio: Un consulente del lavoro ha elaborato cedolini paga per due clienti, pattuendo un compenso di 40 euro a cedolino, come segue: Pierpaolo Meini – n. 292 Ordine Provinciale C.d.L. Di Livorno

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AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALEQUALI DATI INDICARE NEL MODELLO STUDI DI SETTORE ?

Pierpaolo Meini

Lo Studio di Settore VK05U (evoluto rispetto alla versione dello scorso anno), ripropone il dilemma di quale dato indicare nel rigo D20, relativo all'amministrazione del personale.

In particolare non è stato sufficientemente chiarito se il numero delle unità di personale da indicare in colonna 2 debba intendersi quale valore complessivo dei cedolini paga elaborati nell'anno, oppure quale valore medio annuale del numero di unità di personale per le quali tale elaborazione viene effettuata.Si ritiene che tale seconda interpretazione sia quella più corretta, in base a due considerazioni.

1) Anche se le istruzioni non lo segnalano espressamente, tuttavia esse dispongono che vanno indicate “nel rigo D20, nel primo campo, il numero dei clienti per i quali si è svolta l’attività diamministrazione del personale (elaborazione di paghe e stipendi), nel secondo campo, il numero delle unità di personale per le quali vengono elaborate paghe e stipendi”. Si ritiene che, se il dato richiesto fosse quello complessivo, le istruzioni si sarebbero espresse richiedendo il numero delle unità di personale per le quali sono state elaborate paghe e stipendi e non quelle per le quali vengono elaborate

2) Un'ulteriore conferma deriva dall'analisi delle note tecniche metodologiche allegate allo studio.La funzione di compenso è, di regola, calcolata come il prodotto tra un determinato coefficiente e una variabile corrispondente al numero di prestazioni svolte per una determinata attività (1), ponderate con il compenso medio per prestazione. Il coefficiente varia a seconda del cluster a cui il professionista è associato (2) dall'analisi discriminante. La variabile, nel caso di amministrazione del personale (paghe e stipendi), è calcolata come:

Numero di unità di personale moltiplicato peso di ponderazione

Compenso medio Dove : peso di ponderazione = soglia superiore (=434euro)

Se il peso di ponderazione assume un valore superiore a uno (cioè se i compensi medi percepiti per tali prestazioni sono superiori alla soglia), esso viene posto pari ad uno; se invece assume un valore inferiore al rapporto tra la soglia inferiore provinciale di riferimento e la relativa soglia superiore (pari a 434 euro), allora viene posto pari al valore di tale rapporto.

Nel caso specifico (Amministrazione del personale – paghe e stipendi), la soglia inferiore è uguale per tutte le province ed è pari a 64 euro (3).

Si consideri il seguente esempio:

Un consulente del lavoro ha elaborato cedolini paga per due clienti, pattuendo un compenso di 40 euro a cedolino, come segue:

Pierpaolo Meini – n. 292 Ordine Provinciale C.d.L. Di Livorno

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Cliente A: n. 10 cedolini mensili da Luglio a Dicembre Cliente B: n. 8 cedolini per tutto l'anno (le eventuali mensilità aggiuntive sono state pattuite comprese nel compenso)

Il consulente ha incassato i seguenti compensi:

Cliente A: = 10 x 40 euro x 6 mesi = 2.400,00Cliente B: = 8 x 40 euro x 12 mesi = 3.840,00per un totale di 6.240,00 compensi annui

IPOTESI 1) : nel rigo D20 viene indicato il totale complessivo di cedolini elaborati

2 156

Il responso di Ge.ri.co. sarà di NON CONGRUITA', calcolando un compenso puntuale pari a 9.983,00 euro.

Infatti:compenso medio = 6.240,00 /156 = 40,00peso di ponderazione considerato = 64/434 (perché 40/434 < 64/434)coefficiente (per il cluster 13) = 433,9553 (4)

FUNZIONE DI COMPENSO:

numero di unita' peso di coefficiente compensi di personale X ponderazione X = CONGRUI 156 64/434 433,9553 9.982,97

IPOTESI 2) : nel rigo D20 viene indicata la media annuale (ponderata per il numero delle mensilità) delle unità di personale per le quali vengono elaborati i cedolini.Nel caso:

( 10 x 6 mesi (A) + 8 x 12 mesi (B) ) / 12 mesi = 13 unità

2 13

In questo caso i compensi risulteranno congrui.Infatti:

compenso medio = 6.240,00 /13 = 480,00peso di ponderazione considerato = 1 (perché 480/434 > 1)coefficiente (per il cluster 13) = 433,9553 (4)

numero di unita' peso di coefficiente compensi di personale X ponderazione X = CONGRUI 13 1 433,9553 5.641,42

Pierpaolo Meini – n. 292 Ordine Provinciale C.d.L. Di Livorno

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CONCLUSIONI

Sembra agevole constatare quindi che, per come è costruita la funzione di compenso, il numero di unità di personale per le quali vengono elaborate paghe e stipendi non può che riferirsi ad un valore medio annuo. La tesi contraria presupporrebbe che il compenso medio per cedolino elaborato ritenuto congruo nel calcolo dello studio debba necessariamente essere pari o superiore a 64 euro, valore questo che credo qualunque collega ritenga essere fuori mercato. Del pari, anche il valore della soglia massima considerata (434 euro a prestazione) rafforza la tesi sopra esposta non potendosi trattare che di valore annuo.

NOTE:

(1) Sub-allegato 10.E alle note metodologiche: “COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI COMPENSO”(2) Sub-allegato 10.A : “DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI”(3) Cf. tabella: “VALORI DI SOGLIA INFERIORE A LIVELLO PROVINCIALE DELLA MODALITA' DI

ESPLETAMENTO DELL'ATTIVITA'(4) Isolando la variabile oggetto del caso, l'analisi discriminante associa il professionista al cluster 13 =

“Professionisti che forniscono servizi di amministrazione del personale”

Pierpaolo Meini – n. 292 Ordine Provinciale C.d.L. Di Livorno