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Recupero magazzini e officine ex area SIFT _ Piacenza TAV. 01 _ Analisi dei luoghi SUPERFETAZIONI A - OFFICINA MECCANICA B - LOCALE RIPARAZIONE LOCOMOTORI C - RIMESSA RIPARAZIONI D - RIMESSA AUTOMOTRICI E LOCOMOTORI MAGAZZINI MATERIALE DI RIPARAZIONE E DEPOSITO ATTREZZATURE COSTRUITO ESISTENTE Percorso linea ferroviaria Piacenza - Bettola Magazzini e officine ex area SIFT _ Stato dei luoghi A B C D Interno rimessa riparazioni Interno locale di riparazione locomotori Facciata locale di riparazione locomotori La ferrovia elettrica e le officine SIFT Dalla città di Piacenza, procedendo verso sud oltre il fiume Po, si apre il panorama delle valli piacentine, luoghi che ancora oggi a causa della conformazione morfologica e orografica, hanno mantenuto pressochè inalterata la propria identità territoriale; Tra la val Trebbia e la val di Chero, si inserisce il bellissimo territorio della val Nure, ed è sulle tracce dell’archeologia industriale che la valle custodisce maggiormente la propria identità. Valle mineraria per eccel- lenza della provincia di Piacenza, in Val Nure l'attività estrat- tiva è molto antica e ha lasciato tracce notevoli. Ad Albarola sorgeva un’importante cartiera, fondata dalla famiglia Barat- tieri. Anche la lavorazione del metallo attraverso i magli è un’attività molto antica in questo territorio, ed è legata allo sfruttamento delle miniere di ferro avvenuto fin dal periodo di dominazione dei Visconti. Un’ultima traccia di archeolo- gia industriale si trova infine nella città di Piacenza, nei pressi della vecchia Porta san Lazzaro, ed è costituita dalle officine, oggi abbandonate, di una ferrovia elettrica che collegava tutta la bassa val Nure da Piacenza a Bettola, e gestita dalla Società Italiana Ferrovie e Tranvie (SIFT). La ferrovia fu inaugurata nel 1933 in sostituzione della preesi- stente tranvia a vapore con i più moderni criteri dell'epoca. Simbolo e maggiore opera d'arte della ferrovia era il ponte in curva sul torrente Nure realizzato presso Ponte dell'Olio, costruito in cemento armato, tra i primi in Italia. Fu chiusa il 30 aprile 1967, dopo la diffusione del trasporto di passeg- geri e mezzi su gomma. Permane ancora oggi un tratto di tracciato internamente alla città di Piacenza e le officine ed i magazzini per la riparazione dei locomotori .

Piacenza recupero officine e magazzini ex area sift

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SUPERFETAZIONI

A - OFFICINA MECCANICA B - LOCALE RIPARAZIONE LOCOMOTORIC - RIMESSA RIPARAZIONID - RIMESSA AUTOMOTRICI E LOCOMOTORI

MAGAZZINI MATERIALE DI RIPARAZIONE E DEPOSITO ATTREZZATURE

COSTRUITO ESISTENTE

Percorso linea ferroviaria Piacenza - Bettola Magazzini e officine ex area SIFT _ Stato dei luoghi

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Interno rimessa riparazioni Interno locale di riparazione locomotori Facciata locale di riparazione locomotori

La ferrovia elettrica e le officine SIFT

Dalla città di Piacenza, procedendo verso sud oltre il fiume Po, si apre il panorama delle valli piacentine, luoghi che ancora oggi a causa della conformazione morfologica e orografica, hanno mantenuto pressochè inalterata la propria identità territoriale; Tra la val Trebbia e la val di Chero, si inserisce il bellissimo territorio della val Nure, ed è sulle tracce dell’archeologia industriale che la valle custodisce maggiormente la propria identità. Valle mineraria per eccel-lenza della provincia di Piacenza, in Val Nure l'attività estrat-tiva è molto antica e ha lasciato tracce notevoli. Ad Albarola sorgeva un’importante cartiera, fondata dalla famiglia Barat-tieri. Anche la lavorazione del metallo attraverso i magli è un’attività molto antica in questo territorio, ed è legata allo sfruttamento delle miniere di ferro avvenuto fin dal periodo di dominazione dei Visconti. Un’ultima traccia di archeolo-gia industriale si trova infine nella città di Piacenza, nei pressi della vecchia Porta san Lazzaro, ed è costituita dalle officine, oggi abbandonate, di una ferrovia elettrica che collegava tutta la bassa val Nure da Piacenza a Bettola, e gestita dalla Società Italiana Ferrovie e Tranvie (SIFT). La ferrovia fu inaugurata nel 1933 in sostituzione della preesi-stente tranvia a vapore con i più moderni criteri dell'epoca. Simbolo e maggiore opera d'arte della ferrovia era il ponte in curva sul torrente Nure realizzato presso Ponte dell'Olio, costruito in cemento armato, tra i primi in Italia. Fu chiusa il 30 aprile 1967, dopo la diffusione del trasporto di passeg-geri e mezzi su gomma. Permane ancora oggi un tratto di tracciato internamente alla città di Piacenza e le officine ed i magazzini per la riparazione dei locomotori .

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RESIDENZE TEMPORANEE

A - LABORATORI E SALE RIUNIONIB - AUDITORIUM, LA “CATTEDRALE”C - GIARDINI TEMATICI DELLA VAL NURED - MUSEO DELLA FERROVIA ELETTRICA

CAFFE’, RISTORANTE E BOOKSHOP

COSTRUITO ESISTENTE

Progetto parco ferroviario Magazzini e officine ex area SIFT _ Progetto planivolumetrico

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Riferimenti _ High park, New York Riferimenti _ Railroad park, Seattle Riferimenti _ Railway park, Singang

Progetto per un parco ferroviario

Il progetto alla scala urbana prevede, oltre al recupero delle officine e dei magazzini SIFT dismessi, la valorizzazione di una lingua verde, già sede della vecchia ferrovia elettrica, oggi in stato di abbandono. Tale sedime possiede potenzia-lità immediatamente ben riconoscibili, dal momento che congiunge, all’interno del tessuto urbano, due estremità del parco delle mura, ponendosi pertanto l’obiettivo di poten-ziare e dare continuità alla cintura verde perimetrale della città emiliana. Ciò che rimane dei binari ferroviari, non sarà rimosso, bensì mantenuto e valorizzato, in quanto chiara e tangibile testimonianza dell’antica ferrovia elettrica, nonchè espressione inequivocabile dell’identità dei luoghi. Per quanto riguarda l’area di progetto, saranno rimosse le super-fetazioni risalenti agli anni ‘80-’90, costruite in adiacenza ai magazzini della SIFT, privi di qualunque pregio architettoni-co ed forte stato di degrado. Vere protagoniste del program-ma di recupero saranno invece i magazzini e le officine, costruiti nei primi anni ‘30 con tecniche tradizionali e che saranno restituiti alla città contemporanea. L’ intero com-plesso punterà a ricucire la città storica con l’area oggetto di intervento, attraverso la riconversione della quattro costru-zioni principali in luoghi di aggregazione e di rappresenta-zione dello storico dialogo che la città ha mantenuto con la Val Nure, attraverso la ferrovia elettrica. Completano il programma di recupero i depositi per le attrezzature, ricon-vertiti in servizi e residenze temporanee, nonchè il tratto interrato delle mura cinquecentesche che sarà riportato alla luce, e andrà a definire i limiti di una piazza.

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L’ auditorium, i laboratori, i giardini tematici e il museo della ferrovia elettrica

Il progetto approfondito alla scala architettonica prevede il recupero, mediante ristrutturazione e cambio delle destina-zioni d’uso, delle ex officine SIFT, nonchè dei magazzini, dei depositi del materiale ferroviario e della rimessa locomotori. Il recupero di questi fabbricati, risalenti agli anni’30, è volto ad offrire un polo culturale portavoce del dialogo ritrovato tra la città e la Val Nure. Il primo comparto comprende un lotto di fabbricati costruiti in aderenza tra loro, con murature in mattoni pieni; la grande officina (A) sarà riconvertita in spazio destinato ai laboratori e alle sale riunioni, ricavando all’interno i servizi, e sfruttando la piccola corte sul fronte ovest per le attività all’aperto. Il locale riparazioni (B) può essere invece considerato il protagonista dell’intero inter-vento; con le sue poderose murature e pilastri in mattoni pieni, le capriate in ferro alla Polonceau e il suo volume ampio e maestoso, rievoca la tipologia delle architetture religiose, e per questo ribattezzata “la cattedrale”; sono pertanto previsti, per questa fabbrica, soli interventi di risanamento conservativo e la conversione funzionale in auditorium cittadino. La rimessa riparazioni (C), con le sue grandi vetrate e gli sheds in copertura, viene convertito in una grande serra per la coltivazione delle specie vegetali tipiche della Val Nure, un microclima che porta un fram-mento di territorio nel perimetro della città. Completa l’opera il recupero della rimessa locomotori (D), un edificio “a stecca” con facciata a capanna, costruito anch’esso con tecnologie tradizionali, che ospiterà un piccolo museo della vecchia ferrovia, con i locomotori conservati, e una piccola raccolta di documenti e fotografie della Piacenza-Bettola.

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RESIDENZE TEMPORANEE

A - LABORATORI E SALE RIUNIONIB - AUDITORIUM, LA “CATTEDRALE”C - GIARDINI TEMATICI DELLA VAL NURED - MUSEO DELLA FERROVIA ELETTRICA

CAFFE’, RISTORANTE E BOOKSHOP

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Soluzioni costruttive per l’ auditorium

L’ auditorium ricavato all’interno dell’ex locale di riparazione per i locomotori è senz’altro il fabbricato che meglio simbo-leggia l’intero progetto di recupero dell’area SIFT. Si è pensato di mantere inalterata la struttura aperta del corpo di fabbrica, intervenendo unicamente alla sostituzione degli elementi edilizi ammalorati ed al rifacimento della copertura e del solaio. Per quanto riguarda la copertura, si procederà in primo luogo alla bonifica delle lastre di amianto che sostengono i coppi, andando poi a recuperare le capriate in ferro e tutti gli elementi tubolari di secondo ordine, creando infine un plancito in tavole di legno maschiate, ed un doppio strato isolante. La pavimentazione esistente, fortemente deteriorata, viene completamente rimossa, procedendo ad uno scavo sino alla quota di imposta delle fondazioni per loro consolidamento; il nuovo solaio sarà costituito da una nuova soletta in calcestruzzo con sottostante vespaio areato, riscaldamento radiante a pavimento, e piano di calpestio in parquet industriale. La scelta del sistema di riscaldamento a pavimento nasce dall’esigenza di ottenere un ottimale com-fort ambientale uniforme, minimizzando le dispersioni di calore. Saranno infine scrostati i muri esistenti al fine di apporre gli intonaci come da stato originario, con mirati interventi di restauro delle murature a vista e dei portali di ingresso in legno.

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A MANTO DI COPERTURA IN COPPI DI COTTO DI RECUPE RO; LAMIERA IN FIBRO-CEMENTO; DOPPIO STRATO SOLAN TE IN POLISTIRENE cm. 4+4; BARRIERA AL VAPORE; PLANCITO IN TAVOLE DI ABETE sp. cm. 2; TRAVE IN LEGNO CON TRATTAMENTO ANTI-MUFFA E ANTI-TARLO sp. cm. 20; PROFILO TUBOLARE SALDATO ALLA CAPRIATA.

B CAPRIATA IN FERRO TIPO POLONCEAU.

C MURO IN MATTONI PIENI CON STRUTTURA AD OPUS RETUCU LATUM E GIACITURA A 2 TESTE; INTONACO RINZAFFATO CON FINITURA AL CIVILE.

D PILASTRO IN MATTONI PIENI CON STRUTTURA AD OPUS RETI CULATUM E GIACITURA A 5 TESTE.

E PAVIMENTO IN PARQUET INDUSTRIALE sp. cm. 2; SOTTO FONDO IN SABBIA E CEMENTO CON SISTEMA DI RISCALDA MENTO RADIANTE A PAVIMENTO sp. cm. 6; MASSETTO ALLEGGERITO sp. cm. 6,50; PANNELLO ISOLANTE IN POLI STIRENE ESTRUSO sp. cm. 5; BARRIERA AL VAPORE; SOLETTA IN CALCESTRUZZO sp. cm. 5 CON RETE ELETTRO SALDATA; ELEMENTI PLASTICI PER AREAZIONE VESPAIO; CIOTTOLI CON INTASAMENTO DI GHIAIA MINUTA.

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