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Acero di monte - Acer pseudoplatanus L. Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta Sottodivisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Famiglia: Aceraceae E' il più grane Acero europeo, presente dalle coste atlantiche al Mar Caspio. In Italia manca solo in Sardegna. Foglie di Acero di monte (foto www.agraria.org)

Incontro 2 latifoglie

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Acero di monte - Acer pseudoplatanus L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Aceraceae

E' il più grane Acero europeo, presente dalle coste atlantiche al Mar Caspio. In Italia manca solo in Sardegna.

Foglie di Acero di monte (foto www.agraria.org)

Foglie e frutti di Acero di monte

Tronco di Acero di monte (foto www.treebrowser.org)

Acero di monte (foto www.treebrowser.org)

Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Albero che può raggiungere altezze considerevoli (fino a 35 metri). Tronco diritto e rivestito da una corteccia di color

grigio-brunastro più o meno scuro, solcata longitudinalmente.

Foglie Caduche, con lamina palmato-lobata e margine seghettato; di color verde scuro sulla pagina superiore, verde grigiastro

in quella inferiore.

Strutture riproduttive Fiori riuniti in infiorescenze a grappolo pendulo (unisessuali sullo stesso individuo - monoica).

Frutti caratterizzati da due protuberanze a forma di ala per essere trasportati dal vento.

Usi Albero utilizzato per i viali alberati e l'abbellimento di parchi e giardini. Risulta interessante anche per la forestazione e

per l'utilizzo del legno compatto e omogeneo, utilizzato per mobili e rivestimenti.

Acero saccarino - Acer saccharinum L. Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta Sottodivisione: Angiospermae Classe: Dicotyledones Famiglia: Aceraceae L'Acero saccarino (o Acero bianco, Acero argentato) è una pianta originaria dell'America nord-occidentale (Canada).

Foglia di Acero saccarino (foto www.cas.vanderbilt.edu)

Frutti di Acero saccarino (foto W. John Hayden) Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Pianta a portamento arboreo che può raggiungere i 30 metri di altezza. Il tronco, corto e nodoso, si ramifica in modo disordinato formando una larga chioma. Foglie Foglie (lunghe fino a 16 cm) con 5 lobi appuntiti, a loro volta profondamente incurvati o lobati. La pagina inferiore è argentata e in autunno assumono una colorazione rossa. Strutture riproduttive E' una pianta monoica a fiori sia unisessuali che ermafroditi riuniti in infiorescenze a corimbo, poco evidenti perchè prive di petali; fioritura in febbraio-marzo prima della fogliazione. Frutto a doppia disamara con ali leggermente divaricate. Usi

Viene impiegata come pianta ornamentale dal rapido accrescimento. Dalla linfa, ottenuta incidendo la corteccia, si ricava lo sciroppo d'acero (maple syrup), usato sui pancakes.

Acero saccarino

Albero dei tulipani - Liriodendrum tulipifera L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Magnoliaceae

E' una pianta originaria degli Stati Uniti orientali, dove forma foreste miste di latifoglie, dal livello del mare fino a circa

1500 metri di quota. E' stato introdotto in Europa a metà del XVII secolo sia come pianta ornamentale che forestale.

Albero dei tulipani - Liriodendrum tulipifera L. (foto http://horslesmurs.ning.com)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Può raggiungere i 30 metri di altezza; presenta una chioma piramidale-arrotondata, verde chiaro.

Tronco e corteccia Tronco diritto con scorza bruno chiara, rugosa e fittamente solcata e reticolata.

Foglie Foglie decidue, picciolate e alterne, con quattro lobi poco profondi.

Strutture riproduttive Fiori bisessuali, terminali simili a grandi tulipani con sepali verdi e numerosi petali gialli lunghi 4-6 cm. Il frutti sono

samareti (piccole pigne allungate formate da samare lanceolate-lineari che a maturità si staccano portate dal vento).

Usi

Gli indiani d'America usavano la scorza dell'albero dei tulipani per le sue qualità toniche e febbrifughe. Viene usato,

oltre che a scopo ornamentale, per la produzione di legno, che è di colore giallo chiaro e che viene impiegato per

applicazioni simili a quello dei pioppi.

Bagolaro - Celtis australis L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Ulmaceae

Originaria del Bacino del Mediterraneo, è diffusa dalla Spagna meridionale fino al Caucaso e all'Asia occidentale. In

Italia è abbastanza comune fino ai 600-700 metri s.l.m. Riesce a vivere anche in terreni sassosi, dove il robusto apparato

radicale penetra nelle fessure delle rocce favorendone lo sgretolamento: da ciò deriva un altro nome volgare

"spaccasassi".

Foglie e frutti

di Bagolaro (foto www.unex.es)

Tronco di Bagolaro (foto www.agraria.org)

Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Può raggiungere i 25 metri di altezza. Chioma ampia, globosa, densa ma leggera, verde chiaro. La corteccia è sottile,

grigio chiaro e liscia.

Foglie Decidue, alterne ovato-lanceolate, con picciolo; verde intenso nella pagina superiore, verde-grigiastro e pubescenti in

quella inferiore.

Strutture riproduttive Fiori bisessuali e unisessuali sulla stessa pianta, giallastri, solitari o in gruppi, fioritura a maggio; i frutti sono drupe

peduncolate nere a maturazione.

Usi Molto impiegato nelle alberature dei viali, nei parchi (rapido accrescimento) e nei rimboschimenti in terreni sassosi e

difficili.

Il legno, di color grigio-biancastro, è duro ed elastico; è buon combustibile e dà carbone di qualità pregiata.

Dalla corteccia si estrae una sostanza gialla tintoria, mentre dei frutti di Bagolaro sono ghiotti gli uccelli.

Carpino bianco - Carpinus betulus L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones Famiglia: Corylaceae

E' una specie originaria dell'Europa meridionale ed orientale e di alcune regioni asiatiche.

Foglia e frutti di Carpino bianco

Foglie di

Carpino bianco (foto www.osservatoriodelpaesaggio.org)

Carpino bianco Carpinus betulus L. (foto www.biolib.de)

Carpino bianco (foto Gioacchino Minafò www.treetek.it)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Può raggiungere i 25 metri di altezza. Chioma verde scuro, compatta, a palchi orizzontali.

Tronco e corteccia Tronco diritto, costoluto, con corteccia sottile, liscia, di colore grigio scuro.

Foglie Foglie decidue, ovate, margine dentato, a inserzione alterna, lunghe fino a 10 cm.

Strutture riproduttive Fiori unisessuali, i maschili in amenti, quelli femminili in spighe. Infruttescenze peduncolate, brunastre, formate da

acheni alati con grande ala triloba.

Usi Il legno chiaro del Carpino bianco, molto pesante e compatto, è utilizzato come combustibile e in passato per la

costruzione di attrezzi agricoli. E' impiegata come specie di interesse forestale; apprezzata anche come essenza

ornamentale e di interesse paesaggistico perché rustica e adattabile a vari ambienti. Si adatta bene alla realizzazione di

siepi per la resistenza agli interventi cesori e per la chioma fitta. In passato le foglie venivano utilizzate come foraggio.

Eucalipto - Eucalyptus globulus Labill.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Mirtacee

L'eucalipto è una specie originaria dell'Australia temperata. Introdotto nel bacino del Mediterraneo verso la metà del

XIX secolo come altre specie di eucalipti per scopi forestali, ornamentali e medicinali, è stato diffuso e propagato lungo

le coste. In Italia si trova dalla Liguria alla Sicilia.

Eucalipto - Eucalyptus globulus Labill. (foto Forest Starr & Kim Starr)

Eucalipto - Eucalyptus globulus

Labill. (foto T. Scoepke www.plant-pictures.de)

Caratteristiche generali Portamento, tronco e corteccia Albero maestoso ed elegante, alto fino a 30 metri, fusto dritto con rami arcuati, chioma largamente ovale o irregolare.

Liscia, grigio verdognola che si stacca dal fusto in nastri irregolari longitudinali, lasciando intravedere la corteccia più

chiara, bianco o color crema che col tempo diventa più scura.

Foglie Nelle piante giovani sono ovate, senza picciolo, opposte e più piccole che da adulte.

Nelle piante adulte sono lineari e coriacee, lunghe fino a 30 cm e larghe 2-2,5 cm, lanceolate falciformi, apice acuto e

margine liscio, alterne, fortemente aromatiche.

Strutture riproduttive I fiori sono solitari o in gruppi di 2 tre e di colore bianco giallognolo, composti da molti stami, lunghi 1-2 centimetri, e

senza petali. I frutti sono capsule emisferiche legnose e dure, a forma di campana, con 4 costolature e diametro circa 2

cm; contengono moltissimi semi.

Usi E' un'importante essenza forestale; dalle foglie si ricava l'eucaliptolo, mescolanza di terpeni impiegata nella cura delle

malattie respiratorie.

Faggio - Fagus sylvatica L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Fagaceae

Il faggio è una pianta tutta europea, presente dalla Svezia meridionale ai monti della Sicilia e della Gran Bretagna alla

Russia sudorientale.

Frutti di Faggio (foto www.unibas.ch)

Bell'esemplare di Faggio - Parco Naturale Adamello-Brenta (foto www.agraria.org)

Foglie Fagus sylvatica var. pendula (foto www.agraria.org)

Fagus sylvatica var. asplenifolia (foto Luca Poli)

Fagus sylvatica var. purpurea (foto Luca Poli)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Albero con chioma a portamento conico-globoso, con tendenza ad espandersi nelle piante adulte; vegetazione folta e

densa. Raggiunge altezze di 20-30 metri.

Tronco e corteccia Il tronco è diritto, cilindrico da giovane, largamente scanalato da vecchio; la scorza sottile si presenta

caratteristicamente liscia e lucente, grigio chiaro.

Foglie Le foglie alterne, ovato-ellittiche, sono lunghe 10-15 cm, leggermente ondulate e cigliate al margine, con nervi

secondari diritti e paralleli; sono dotate di un breve picciolo e si presentano all’inizio arrossate, poi superiormente verde

scuro, più chiare sotto.

Strutture riproduttive Le infiorescenze sono unisessuali: quelle maschili in glomeruli pendenti dotati ciascuno di un lungo peduncolo, quelle

femminili erette consistenti di 1-2 fiori circondati da 4 brattee superiori larghe e da numerose brattee inferiori lineari.

Usi Il legno di faggio, piuttosto leggero, non è della migliore qualità, anche perché facilmente aggredibile dai tarli; tuttavia

è largamente impiegato (specialmente in passato) in lavori di costruzione e di falegnameria. Molto impiegato, a scopo

ornamentale, nei parchi e nei giardini.

Tra le varietà di maggiore interesse ornamentale ricordiamo il Fagus sylvatica var. pendula (con lunghi rami ricadenti),

il Fagus sylvatica var. purpurea (con foglie rosso-vinoso) e il Fagus sylvatica var. asplenifolia (dalle caratteristiche

foglie profondamente incise).

Indicazioni selvicolturali I boschi di faggio vengono trattati sia a ceduo che a fustaia. Il governo a ceduo è in progressivo disuso, con la

conseguente conversione ad alto fusto. In base alla qualità della fustaia si possono applicare diversi tipi di taglio: Tagli

saltuari per i popolamenti più scadenti, tagli successivi a gruppi per i popolamenti buoni con struttura disetanea e tagli

successivi uniformi con turno di 100 - 120 anni per popolamenti in eccellenti condizioni in struttura coetanea. La massa

a fine turno di una faggeta può arrivare anche a 700 metri cubi ad ettaro.

Farnia - Quercus robur L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Fagaceae

Originaria dell'Europa e del Caucaso. Ama i climi temperato-freddi, tipici delle pianure alluvionali e dei fondovalle di

bassa quota (non si spinge oltre gli 800 metri). In Italia non è presente sulle isole.

Foglie di Farnia (foto www.agraria.org)

Frutti di

Farnia a inizio estate (foto www.agraria.org)

Farnia (foto http://davesgarden.com)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Albero maestoso che può raggiungere i 50 metri di altezza. Chioma molto ampia e rami che, con il passar del tempo,

diventano sempre più massicci, nodosi e contorti.

Tronco e corteccia Il tronco diritto tende ad allargarsi alla base. La corteccia, all'inizio liscia e opaca, diventa presto rugosa, brunastra e

fessurata.

Foglie Foglie decidue, glabre e un po' glauche, lunghe fino a 12 cm. Il picciolo quasi assente (al massimo 5 mm) è nascosto

dalla base della lamina che si prolunga in due orecchiette.

Strutture riproduttive I fiori maschili sono giallognoli, quelli femminili si trovano a 1-3 su lunghi peduncoli. Le ghiande oblunghe, brune a

maturità (in un anno), sono ricoperte da una cupola rivestita di squamette romboidali appressate.

Usi E' una delle essenze forestali più pregiate. Il legno è duro e resistente.

I frutti sono molto apprezzati dai maiali.

Si distingue facilmente da Rovere e Roverella perché il picciolo è quasi assente e le ghiande sono sorrette da un lungo

peduncolo.

Frassino maggiore - Fraxinus excelsior L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones Famiglia: Oleaceae

Originario dell'Europa e della regione caucasica. In Italia è frequente nel centro-nord. Al Sud e sulle isole è sostituito

dal Frassino meridionale.

Foglie e frutti di Frassino maggiore (foto Jan Wesenberg www.nhm.uio.no)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Albero alto anche più di 30 metri.

Tronco e corteccia Tronco diritto e slanciato, con corteccia grigiastra, opaca, inizialmente liscia poi fittamente solcata.

Foglie Foglie decidue, imparipennate, formate da 7-13 segmenti ellittico-lanceolati.. Le gemme invernali sono di colore nero.

Strutture riproduttive I fiori, in cime racemiformi, sbocciano a marzo aprile, prima delle foglie. Il frutto è una samara, con una testa allungata

contenente il seme e un'ala stretta lanceolata.

Usi Il legno di Frassino è duro, compatto, elastico, difficilmente deformabile e di facile lavorazione. Importante essenza

forestale, largamente usato anche nei parchi e nelle alberature stradali.

Ippocastano - Aesculus hippocastanum L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Ippocastanaceae

L'Ippocastano comune (Aesculus hippocastanum L.) trova il suo ambiente ideale nella fascia climatica del faggio

(sottozona calda dal Fagetum secondo la classificazione del Pavari). E' originario dei Balcani (Macedonia).

L'Ippocastano a fiori rossi (Aesculus carnea Zeyh.) è una specie nata in coltura grazie al raddoppiamento del numero

dei cromosomi dell'ibrido fra il comune ippocastano e Aesculus pavia L., arbusto di origine nordamericana di fiori

porpora o cremisi. Si differenza per i fiori da rosei a purpurei e per le foglie un po' più lucide, con margine più

grossolanamente ed acutamente dentati; presenta inoltre frutti un po' più piccoli e quasi privi di spine.

Ippocastano a fiori rossi - Aesculus carnea Zeyh. (foto www.agraria.org)

Ippocastano a fiori rossi - Aesculus carnea Zeyh. (foto www.agraria.org)

Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Dal portamento elegante ed imponente, può raggiungere i 30 metri di altezza; la chioma è espansa, globosa e maestosa

nei vecchi esemplari. Il tronco, diritto e nodoso con l'età, è robusto e presenta una corteccia prima sottile, liscia, di

colore grigio, poi grigio-brunastra, ispessita, solcata e desquamata in piccole placche quadrangolari. I rami, assurgenti a

candelabro, sono lenticellati; presentano grandi gemme opposte, rossastre, ed una terminale di notevoli dimensioni,

ricoperte da una sostanza vischiosa.

Foglie Decidue, alterne, con lungo picciolo e lamina palmato-composta, a 5-7 segmenti oblanceolato-acuminati, con margine

seghettato. Sono glabre, sopra più scure e sublucide, sotto opache e più chiare.

Strutture riproduttive I fiori (circa 2 cm), bianchi con una sfumatura gialla alla base, sono riuniti in pannocchie lunghe fino a 30 cm, hanno

calice a 5 lobi e corolla di 5 petali. Il frutto è una grossa capsula rotonda e verdastra, ricoperta di aculei poco pungenti,

che si apre in tre valve e contiene un grosso seme bruno lucido (castagna matta).

Usi L'ippocastano è un tipico albero da parco e viale alberato, sia per la bellezza della chioma che per la fioritura

primaverile. Il nome deriva dal greco "ippos" (cavallo) e "castanon" (castagno), perchè i semi (ricchi di amido) possono

essere impiegati, in quantità moderate, per l'alimentazione dei cavalli. Il legno di Ippocastano è di cattiva qualità; la

corteccia veniva impiegata in passato come febbrifugo.

Liquidambar - Liquidambar styraciflua L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Altingiaceae

Il Liquidambar è un albero originario del Nordamerica orientale, dal sud del Canada fino alla Florida e al Messico.

Cresce nei boschi freschi e misti ed è stato importato in Europa come pianta ornamentale nel 181.

Chioma autunnale di Liquidambar styraciflua (foto www.hrt.msu.edu)

Foglie e frutto di Liquidambar styraciflua (foto http://faculty.etsu.edu)

Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Nella zona di origine può raggiungere i 40 metri di altezza; il tronco è diritto e la chioma, prima slanciata, diventa poi

largamente piramidale. La scorza è liscia e grigia da giovne, poi rugosa e brunastra.

Foglie Foglie palmate a 5-7 lobi, di colore verde brillante che in autunno diventa porpora violaceo, arancione, giallo. Sono

lunghe 12 cm e sono seghettate al margine e acuminate all'apice.

Strutture riproduttive Pianta monoica: i fiori maschili, giallognoli, sono disposti in racemi all'estremità dei rami; quelli femminili sono isolati

e sorretti da un lungo eduncolo inserito alla base del racemo. Il frutto è una capsula legnosa riunita in una infruttescenza

globosa. Ogni capsula contiene 1 o 2 semi. L'infruttescenza, dapprima verde, diventa legnosa ed è spinescente per la

persistenza degli stili.

Usi Dall'incisione della corteccia si raccoglie una resina dall'aroma di incenso (ambra liquida) che viene impiegata

nell'industria della cosmesi come fissatore di profumi. In Europa e in Italia viene impiegato come specie ornamentale in

parchi e giardini.

Maggiociondolo - Laburnum anagyroides

Medik.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Ordine: Fabales

Famiglia: Fabaceae

Il Maggiociondolo è un albero originario dell'Europa meridionale, dal sudovest della Francia ai Balcani. In Italia è

presente in tutte le regioni, escluse le isol. Simile è il Maggiociondolo alpino, che vive a un dislivello altitudinale

superiore.

Maggiociondolo - Laburnum anagyroides Medik. (foto www.kolibrikerteszet.hu)

Maggiociondolo - Laburnum anagyroides Medik. (foto

www.cambridge2000.com)

Caratteristiche generali Portamento, tronco e corteccia

Alberello alto fino a 8 metri, con chioma irregolare; il tronco è diritto, spesso policormico, rivestito di una scorza

verdastra con lenticelle grigiastre. I giovani rametti sono ricoperti di una fitta peluria grigiastra.

Foglie Le foglie sono decidue, alterne, dotate di lungo picciolo e composte da tre segmenti ellittici a margine intero, lunghi

fino a 6 cm.

Strutture riproduttive I fiori sono di color giallo, riuniti in racemi densi, pendenti e lunghi fino a 30 cm. Il frutto è un legume lungo 5 cm, di

forma irregolare.

Usi Il legno del maggiociondolo è molto duro, scuro e viene usato in liuteria. Le parti verdi della pianta e i semi contengono

citisina, alcaloide tossico che provoca vomito, diarrea e paralisi respiratoria.

Noce - Juglans regia L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Juglandaceae

Originario dell'Asia centro-occidentale, il noce è stato introdotto in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli.

In Italia si trova in tutta la penisola e nelle isole fino a 1000 metri di altitudine.

Foglie di Noce (foto www.agraria.org)

Frutti di Noce

Noce - Juglans regia L. (foto

www.biolib.de)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Raggiunge i 30 metri di altezza. e presenta una chioma espansa e arrotondata.

Tronco e corteccia Tronco massiccio e diritto, con corteccia grigio chiara, liscia da giovane poi rugosa e solcata soprattutto

longitudinalmente.

Foglie Foglie decidue, composte, imparipennate , costituita solitamente 7 foglioline ovoidali-ellittiche a margine liscio.

Strutture riproduttive Specie monoica con fiori unisessuali, quelli maschili in amenti penduli, quelli femminili nell' ascella delle foglie

terminali sui nuovi rami. Il frutto è una drupa globosa; l'esocarpo (mallo) carnoso, verde, annerisce a maturità liberando

l'endocarpo legnoso (la noce) costituito da due valve che racchiudono il gheriglio, rivestito da una sottile pellicola e

costituito da due cotiledoni sinuosi.

Usi I frutti eduli sono ricchi di olio e zuccheri vengono impiegati anche nell'industria della cosmesi e farmaceutica. Il legno

è molto pregiato, duro, compatto, resistente e di facile lavorazione e viene usato per la costruzione di mobili e parquet..

Molto usato anche come pianta ornamentale in parchi e giardini.

Indicazioni selvicolturali Coltivato principalmente per il frutto, produce anche legno apprezzatissimo. Si coltiva in arboreti con sesto d'impianto

che può arrivare a 10 X 10. Durante il ciclo vitale si devono eseguire potature per indurre le piante ad avere un fusto

netto e poche ramificazioni.

Sono stati impiantati di recente popolamenti con cultivar esclusivamente da legno, in genere si usano individui adatti sia

per la produzione di frutto sia per quella del legno. Particolarmente apprezzati sono i tronchi di lunghezza superiore a 4

metri. In genere i noci si utilizzano ad una età che varia dai 50 ai 70 anni.

Olmo campestre - Ulmus minor Mill.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Ulmaceae

Pianta originaria dell'Europa centromeridionale e della regione caucasica. In Italia è frequente in ogni zona fino ai 1.000

metri. La diffusione della grafiosi, una malattia fungina, ne ha ridotto notevolmente la presenza.

Foglie e frutto di Olmo campestre

Foglie di Olmo campestre (foto Paul Fontaine www.odezia-atrata.be)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Può raggiungere i 30 metri di altezza; chioma leggera ed elegante.

Tronco e corteccia Tronco diritto, molto ramoso. Corteccia opaca, rugosa, il colore varia dal grigio al bruno, fessurata in piccole placche e

solcata longitudinalmente.

Foglie Foglie decidue, semplici, inserzione alterna , lamina ovale, base asimmetrica, apice appuntito.

Strutture riproduttive Fiori ermafroditi, sessili, riuniti a gruppi, colore rosso (antere).

I frutti, samare riunite in gruppi, maturano in estate.

Usi Un tempo veniva usato come tutore della vite. Il legno di Olmo campestre, di buona qualità, facilmente lavorabile e

resistente all'acqua, è usato per la costruzione di mobili, porte, pavimenti e nella produzione di compensato. Non è un

buon combustibile. La pianta viene anche impiegata a scopo ornamentale in parchi e giardini.

Ontano nero - Alnus glutinosa (L.) Gaertner

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Betulaceae

L'Ontano nero è un albero originario dell'Europa, Africa settentrionale e Asia occidentale. E' presente in Europa dalla

Penisola Iberica alla Russia, fino all'Asia occidentale. Forma bosci puri o misti nelle zone umide alluvionali e lungo le

sponde dei corsi d'acqua, dalla pianura fino ai 1.200 metri circa di quota.

Ontano nero - Alnus glutinosa (L.) Gaertner (foto www.agraria.org)

Frutti di Ontano nero - Alnus glutinosa (L.) Gaertner (foto Paul Fontaine www.odezia-atrata.be)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Raggiunge un'altezza di circa 30 metri; ha una chioma scura, a piramide, molto densa.

Tronco e corteccia Diritto o arcuato, spesso policonico, presenta una scorza rugosa grigio bruna, con lenticelle orizzontali,

longitudinalmente fessurata negli esemplari più vecchi.

Foglie Decidue, alterne, picciolate, ovato o rotonde, con base cuneata, apice arrotondato o retuso, margine doppiamente

seghettato. Pagina superiore verde scuro, inferiore un po' più chiaro; foglie giovani e giovani rametti appiccicosi.

Strutture riproduttive I fiori maschili sono disposti a gruppi di 3-5 amenti giallastri, mentre quelli femminili hanno forma ovoidale e sono

portati da lunghi peduncoli. I frutti (prima verdi poi bruno-nerastri, legnosi a maturazione, simili a pignette) contengono

acheni dotati di una stretta ala; sono persistenti a lungo sulla pianta.

Usi Il lregno, come quello dell'Ontano bianco, resiste bene all'acqua ma si altera facilmente all'aria. Viene utilizzato per la

produzione di paleria e combustibile.

Paulonia - Paulownia tomentosa (Thunb.)

Steud.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Ordine: Lamiales

Famiglia: Scrophulariaceae

La Paulonia è una pianta orignaria delle regioni centrali della Cina. Introdotta in Europa nella prima metà del XIX

secolo a scopo ornamentale, si è presto diffusa nei parchi delle città. Non tollera i geli prolungati e tardivi.

Foglia

di Paulonia - Paulownia tomentosa (Thunb.) Steud. (foto www.cas.vanderbilt.edu)

Paulonia - Paulownia tomentosa (Thunb.) Steud.

Caratteristiche generali Dimensione, tronco e corteccia Nei luoghi di origine raggiunge i 20 metri di altezza, con chioma espansa orizzontalmente. Il tronco è diritto o spesso

inclinato, con scorza spessa, chiara, grigio-brunastra, solcata longitudinalmente e rugosa.

Foglie Le foglie sono decidue, semplici, con lungo picciolo (10 cm) e grande lamina (fino a30-35 cm), ovate e acuminate

all'apive, a volte a tre lobi poco incisi. La lamina e il picciolo sono coperti da una fitta peluria.

Strutture riproduttive I fiori profumati e lilla, compaiono in maggio-giugno e sono lungji circa 6 cm. Sono riuniti in pannocchie terminali,

erette sopra la chioma. I frutti sono capsule ovoidali aprentesi a maturità, liberando i semi alati, piccoli e nerastri che

vengono trasportati dal vento.

Usi Di facile, rapida nella crescita, adattabile a vari tipi di suolo, è apprezzata come albero ornamentale anche per la sua

bella fioritura lilla primaverile. Adatta alla produzione di biomassa, fornisce un legno pregiato, di gradevole aspetto e

facile da lavorare.

Platano orientale - Platanus orientalis L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Hamamelidales

Sottoclasse: Hamamelididae

Famiglia: Platanaceae Dumortier

Il Platano orientale è originario del mediterraneo orientale dall'Italia meridionale ai Balcani meridionali da una parte

passando per l'Anatolia si spinge fino in Afghanistan e ai contrafforti occidentali dell'Himalaia mentre dall'altra scende

fino alla regione palestinese. In Italia non si riesce a determinare con precisione il suo areale perché l'uomo ne ha fatto

un grande utilizzo grazie alla sua rusticità riguardo al terreno. Condizione fondamentale per il suo sviluppo è la

presenza d’acqua.

Foglia, frutti e corteccia di Platano orientale

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Il tronco è molto rastremato e con diametri notevoli, però non raggiunge le altezze del platano ibrido.

Tronco e corteccia La corteccia è grigia, rossastro-marrone e crema, si fessura in lamine che rimangono attaccate alla pianta da un solo

lato.

Foglie Le foglie sono lobate (cinque, a volte sette lobi). I lobi sono allungati e appuntiti, quello centrale solitamente è più

lungo che largo, presentano larga dentatura e seni acuti.

Un carattere distintivo che generalmente non compare in Platano occidentalis ed in Platano x acerifolia è che la

nervatura centrale si diparte da un punto non marginale.

Strutture riproduttive I fiori sono molto piccoli riuniti in grappoli separati, i maschili gialli mentre i femminili rossastri. I frutti sono penduli

con un unico peduncolo che ne unisce fino a 6, sono densi e di colore marrone.

Usi Questo platano è stato molto utilizzato sia per scopi forestali ed ornamentali fino al XVIII secolo quando è stato

sostituito nell'utilizzo dal platano ibrido che è più rustico e di veloce accrescimento.

Salice bianco - Salix alba L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Ordine: Salicales

Famiglia: Salicaceae

Il Salice bianco è una pianta diffusa in Europa, Asia occidentale e Nordafrica. Tipica dei suoli alluvionali, si trova

facilmente nei boschi che bordano i grandi fiumi di pianura italiani.

Salice bianco - Salix alba L.

Salice bianco - Salix alba L. (foto Willow)

Caratteristiche generali Portamento, tronco e corteccia

Può raggiungere i 30 metri di altezza, con tronco diritto, spesso biforcato in basso, che presenta una scorza grigiastra,

rugosa e solcata longitudinalmente; la chioma è slanciatata di un bel colore verde cenerino.

Foglie Le foglie sono decidue, semplici, lanceolate, lunghe fino a 11 cm, con pagina inferiore bianca-grigiastra per la presenza

di una fitta peluria.

Strutture riproduttive Pianta dioica, con spighe fiorifere lineari: i fiori maschili hanno due stami con antere gialle, quelli femminili sono verdi

con ovario allungato. Il frutto è a capsula oblungo-piriforme, che si apre in due valve per liberare minuti semi a

bastoncino provvisti di lunghi peli candidi.

Usi Apprezzata essenza ornamentale degli ambienti umidi, è da sempre largamente coltivata per la produzione dei vimini. Il

legno ha impiego soprattutto per cassette e imballaggi e nell'industria cartaria.

Sorbo degli uccellatori - Sorbus aucuparia L.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Rosaceae

Il Sorbo degli uccellatori è una pianta originaria dell'Europa centro-settentrionale e delle montagne del sud. E' presente

tra i 600 e i 2.100 metri di quota. In Italia è presente in tutte le regioni, dalle zone alpine alla Sicilia e Sardegna.

Sorbo degli uccellatori in inverno (foto www.agraria.org)

Sorbo degli uccellatori (foto Paul Fontaine www.odezia-atrata.be)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Presenta una chioma leggera, espanso-ombrelliforme; può raggiungere i 15 metri di altezza.

Tronco e corteccia Il tronco presenta una scorza grigio argento, con lenticelle lineari che con l'età tendono a confluire, determinando una

maggiore rugosità. Le gemme sono tomentose.

Foglie Decidue, alterne, composte da 6 0 7 paia di segmenti laterali più uno apicale, lanceolati e lunghi circa 5 cm, coperti da

rada pubescenza nella pagina inferiore; il margine si presenta seghettato.

Strutture riproduttive A fine primavera compaiono i fiori in corimbi eretti, del diametro di 15 cm circa., con petali rotondi, bianchi e stami

gialli. I frutti sono pomi tondeggianti, del diametro di circa un centimetro, rosso vivo, che permangono sulla pianta per

tutto l'inverno.

Usi Molto apprezzata come pianta per l'uccellagione, perché i suoi frutti sono molto apprezzati dagli uccelli frugivori.

Diffusa anche nei parchi, nei giardini e nelle alberature stradali. Specie simile è il Sorbo domestico.

Tiglio nostrano - Tilia platyphyllos Scop.

Atlante degli alberi - Piante forestali Classificazione, origine e diffusione Divisione: Spermatophyta

Sottodivisione: Angiospermae

Classe: Dicotyledones

Famiglia: Tigliaceae

Il Tiglio nostrano è originario dell'Europa e del Caucaso. Si trova nei boschi freschi e umidi dal piano ai 1.200 m di

altitudine, spesso in consociazione con carpino, farnia, olmo campestre, ontano nero, frassino maggiore, acero di monte,

olmo montano e faggio. In Italia è poco comune allo stato spontaneo, si trova frequentemente in parchi e giardini.

Foglie e frutti di Tiglio nostrano (foto www.uni-marburg.de)

Tronco di Tiglio nostrano (foto www.uni-marburg.de)

Caratteristiche generali Dimensione e portamento Alto fino a 40 metri, portamento arrotondato-conico.

Tronco e corteccia Tronco diritto, rivestito da una scorza grigiastra, prima liscia poi screpolata con l'età.

Foglie Decidue, lunghe da 5 a 12 cm, alterne, picciolate, ovato-cordata e acuminata all'apice, un po' cuoriforme alla base.

Strutture riproduttive I fiori sono giallognoli, profumati; il frutto è una pseudosamara, con pericarpio subgloboso o piriforme con guscio

spesso, tomentoso-vellutato, percorso da cinque coste prominenti.

Usi E' una pianta molto usata per alberature stradali e nei parchi; molto apprezzata per la produzione di miele. I popoli

germanici e slavi consideravano sacro il Tiglio e forse per questo si trova spesso nelle vicinanze di chiese e case isolate

nelle regioni del nord-est.

RUS THIPHINA

CILIEGIO GIAPPONESE

ALLORO . LAURUS NOBILIS—L’ALTRO è PRUNUS LAUROCERASUS