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Interrogazione urgente con richiesta di risposta in Consiglio comunale di Castellaneta Oggetto: discarica rifiuti solidi urbani chiusa dal 28 febbraio 2001 Castellaneta, 25 febbraio 2016

Interrogazione discarica castellaneta

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InterrogazioneurgenteconrichiestadirispostainConsigliocomunale

diCastellaneta

Oggetto:discaricarifiutisolidiurbanichiusa

dal28febbraio2001

Castellaneta,25febbraio2016

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Castellaneta,25febbraio2016

geom.CarloNardulliPresidenteConsigliocomunale

Avv.GiovanniGugliottiSindacodiCastellaneta

InterrogazioneurgenteconrichiestadirispostainConsigliocomunale

Oggetto:discaricarifiutisolidiurbanichiusadal28febbraio2001RICORDATOche:- negli anni ’70 il Comune di Castellaneta smaltiva i rifiuti attraverso uninceneritorepostolungolastradastatale7,aibordidellagravina(impiantoubicato ove negli anni ‘90 è stato realizzato il distaccamento dei vigili delfuoco);

- a metà degli anni ’80 l’inceneritore veniva fatto chiudere su ordinedell’ufficiale sanitario, avendo lo stesso riscontrato una produzioneconsistentedidiossina;

- nella seconda metà degli anni ’80 le successive amministrazioni comunalidapprimainstauravanolaprassi(illegale)diversareirifiutinellagravinaodibruciarlisulcigliodellastessa(praticaampiamentedocumentataconfotoevideo in una mostra dal titolo “la città dei rifiuti”), successivamente liconferivanoindiscaricheincontrollate(pressoexcave‘Ciulli’aCastellaneta,nonchéaPalagiano);

RICORDATOaltresìche:

- per laprovinciadiTaranto ilprimopianoregionaleper losmaltimentodeirifiutisolidiurbaniedeifanghididepurazionedeiliquamiurbaniprevedeva,al pari del piano provinciale, due tempi di attuazione.PerCastellaneta eraprevisto:� nei primi due anni conferimento dei rifiuti urbani presso la discarica diMottolainlocalità‘Gorgone’;

� successivamenteconferimentodeirifiutiaLaterzainlocalità‘Cangiulli’;- rispetto a tali previsioni il Comune di Castellaneta, nello stigmatizzare lamonetizzazionedellasalutedeicittadinidapartedellaRegione,esprimevaparerenegativoconvotounanime;

RICORDATOinoltreche:- nel1987 ilComunediCastellaneta,attraversounprogettoredattodall’ing.

DonatoBoscoedalprof.Ing.EligioRomanazzi,avevaindividuatocomezona

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idoneaallarealizzazionediunadiscaricacontrollataunacavasitainlocalità“Cappellacivile-Olivetello”;

- successivamente laGiuntaMunicipale aveva autorizzato laditta C.I.L. allacostruzione, a sua cura e spese, delprimo tronco della suddettadiscaricacontrollata, onde consentire al Comune di Castellaneta lo smaltimento deirifiuti solidi urbani dietro il corrispettivo di lire 30.000 (euro 15,49) atonnellata;

- nell’autunno del 1990 il Commissario Prefettizio all’epoca in carica alComune di Castellaneta, nell’esprimere parere favorevole all’inserimento diCastellaneta nel bacino Taranto-3 (composto dai Comuni di Castellaneta,Palagianello,Palagiano,Mottola),confermavalarealizzazionedelladiscaricacontrollatainlocalità“Olivetello”;

RICORDATOquindiche:

- nel 1991 il Consiglio comunale delibera all’unanimità (voto favorevole dimaggioranzaeopposizione)larealizzazionedelladiscaricacontrollatanelleexcave‘Ciulli-contrada‘Olivetello’.Ilsuddettoattoconfermagliattiadottatidalleprecedentiamministrazioni;

- tale scelta unanime del Consiglio consente anche di scongiurare che l’areadivengasitoperrifiutitossicienocivi.In dettaglio il progetto esecutivo (redatto, come si è detto, per conto delComunedall’ing.DonatoBoscoedalprof. Ing.EligioRomanazzi,consulenzageologicadeldott.geol.PietroGabrieleevistatodalSindacodell’epoca,prof.FilippoMartellotta-acquisitoalprot.1823delComuneil28gennaio1987),prevedelarealizzazionediunadiscaricadi1^categoriaanormadelDPRn.915del10settembre1982idoneaperlosmaltimentodi:� rifiutisolidiurbani(RSU);� rifiutispecialiassimilatiagliurbani;� fanghinon tossicienocividerivantidagli impiantididepurazionedelle

acquediscaricoesclusivamentediinsediamenticivili.Lapotenzialitàmassimaprevistarisultadimc.182.281(paria127.597tonn.dirifiutisolidiurbani,sufficienteperfarfrontealleesigenzedelterritoriodiCastellanetapercirca11anni).Siprevedel’eserciziodelladiscaricaintrelotti:� ilprimoconcapacitàutilenettamc.63.809;� ilsecondodi62.238mc;� ilterzolottodellacapacitàdi56.234mc.Il progetto prevede altresì, previa sistemazione del fondo e delle pareti, larealizzazionedell’impermeabilizzazione.

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Ilprogettoprevede inoltre ilsistemadidrenaggio,captazioneestoccaggioprovvisorio del percolato, nonché l’intercettazione e la captazione delbiogas.Nelprogetto“ilrecuperoel’utilizzazioneinloco”delbiogasvieneritenuto“pococonveniente”,percuiseneprevede“l’intercettazioneecaptazione…per essere bruciato mediante una torcia ad accensione automatica” (concaminiinPVCforatodiespulsionedelgas).Di particolare importanza appare il “piano per la bonifica e il recuperodell’areadopolachiusuradell’impianto”.Il progetto prevede quindi l’analisi di impatto ambientale e il sistema dimonitoraggio per il controllo dell’inquinamento dell’acqua e dell’aria,compresi campionamenti eseguiti (ogni 30 giorni) “dal LaboratorioProvincialedi IgieneeProfilassineipozzi trivellati limitrofi…nel raggioditrechilometriintornoalladiscarica”.Oltreacontrollidurantel’eserciziodelladiscaricasiprevedonopurecontrolliper8-10anni“dopocheladiscaricasaràcompletamenteriempita”.Il costo complessivo previsto per l’impianto ammonta a tre miliardi dellevecchielire(ossiaeuro1.549.371).Successivamente la discarica è realizzata dalla “Ditta CIL” che ne sostienetotalmenteicosti.

RAMMENTATO che l’attività di smaltimento e l’esercizio della discarica èoggettodiunaseriediattiautorizzativiadottatidallaProvinciadiTaranto:- a seguito del parere tecnico (e delle relative prescrizioni) ex L.R. 30/86, ilprogetto esecutivo di realizzazione della discarica controllata di primacategoria in Castellaneta, presentato dalla ditta CIL, è approvato dallaGiuntaprovinciale;

- successivamente la Giunta provinciale autorizza la “Diseco” (il cuirappresentante legale era già titolare della ditta CIL) all’eserciziodelprimolottoperunannodelladiscaricadi1^categoria(realizzatadalladittaCIL)perlosmaltimentodimc.63.809dirifiutiprodottinelterritoriodiCastellaneta(57.429mc.diRSU,3.190mc.di rifiuti solidiassimilatiagliurbani -RSA -e3.190mc.difanghi).Ladelibera (equindi l’autorizzazione)dellaGiuntaprovinciale si fondasullaconsiderazione che la suddetta discarica sia stata realizzata “per conto delComunediCastellaneta”;

- sullascortadiunaprecisazionedelComune,chespecificache ladiscaricaèstatarealizzataacuraespesedella“Diseco”(inrealtàdallavecchiadittaCILsu progetto Bosco-Romanazzi redatto per conto del Comune), con attosuccessivo(del1993)laProvinciadestinaladiscaricanonpiùsoloaservizio

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di Castellaneta, ma per l’interobacino TA-1 (del quale fanno parte, ancheGinosa,Laterza,Massafra,Mottola,Palagianello,Palagiano).“Al fine di assicurare almeno la copertura dei costi per la chiusuradell’impiantoinqualunquemomentoeperlabonificadelleareeinteressate,della installazione e dei mezzi impiegati”, la delibera di Giunta prevede acarico della ditta la prestazione di garanzia fideiussoria per almeno 130milioni di lire (67.139 euro) entro 30 giorni, a pena di decadenzadell’autorizzazione.Inmeritoallagaranziafideiussoria,varilevatoche,secondoquantoriportatoinunanotadell’11febbraio2015prot.7300dellaProvinciadiTaranto -1°settore-PoliziaProvinciale,contrariamenteaquantoprescrittodallaGiuntaprovinciale, risulta “accertata lamancanzadi garanzie finanziarie agli attidellaProvinciapereventualidannicausatidallacattivagestionediDisecosrl,pur rilevando la precisa prescrizione contenuta nella deliberazione dellaGiuntaprovincialeperunasommadiL.(lire)130.000.000”;

- connuovo attodellaProvincia l’autorizzazioneall’eserciziodelprimo lottovieneprorogataal30novembre1994;

- intanto nel nuovo piano rifiuti la volumetria della discaricadi Castellanetavieneampliata,passandodagliiniziali182milametricubia435milametricubi;

- a partire dal 1994, a seguito di ordinanze del Commissario all’emergenzarifiuti,ladiscaricadiCastellaneta,asuotemporealizzataaservizioesclusivodelnostrocomune, postadal1993a serviziodelbacinoTA-1 (Castellaneta,Ginosa,Laterza,Massafra,Mottola,Palagianello,Palagiano),divienemetadiconferimentoanchedapartediComunidelbacinoTA-2eBA-3;

- la Giunta provinciale prende quindi atto dell’accordo di programmasottoscrittodalCommissariodelegatoregionale,ilPresidentedellaProvincia,i Sindaci dei Comuni di Castellaneta e Massafra circa la distribuzione deiconferimentineidueimpianti.PerCastellanetasiprevedeunconferimentopari a 443 tonn./giorno, mentreaMassafra si concordaun conferimentoparia302tonn./giorno;

- intanto, stante la rappresentazione, da parte della “Diseco” di una“gravissima situazione di emergenza”, la Provincia autorizza un ulterioreampliamentodelladiscaricaperaltri297.000mc,mediante“ampliamentoeinnalzamento della colmata” (determinando in tal modo una volumetriacomplessivadi732.000mc.).Il punto 5 della delibera di Giunta provinciale specifica che il prezzo dismaltimento è definito sulla base dell’art. 10 della L.R. 17/1993, e quindicomprensivadeicostidi investimento,costidigestione,nonchédeicostidichiusuraepost-chiusura,tasseL.R.13/96-costiconcessione.

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EVIDENZIATOche:- con delibera del Consiglio comunale risulta approvata la convenzione tra

ComunediCastellanetaesocietà“Diseco”,esercenteladiscarica.ContaleattoilComuneaffidaallapredettasocietànonsoltantoilserviziodismaltimentoelagestionedelladiscaricagiàesistente,maancheilserviziodismaltimento e la gestione “di tutti i possibili ampliamenti e di tutti gliaumenti di volumetria che potranno essere lecitamente autorizzati per ilfuturo”(art.3).Sispecificapoiche“tutti icosticonnessiall’ampliamentoedall’allestimentofuturi della discarica resteranno ad esclusivo carico della societàconcessionaria”(art.5).In tal modo “il Comune ha concesso alla Diseco … una facoltàsostanzialmenteequivalenteallaconcessionedicostruzioneegestionedeglieventualiampliamenti”(narrativasuccessivadeliberaconsiliare).

- Inoltre la convenzione prevede la concessione in comodato al Comune diCastellanetadell’area interessata alladiscarica con l’impegnoa cederne laproprietàalloscaderedellaconcessione,“ecomunqueatotaleesaurimentodellacapacitàricettiva”delladiscarica(art.2).La ‘Diseco’, infatti,“concede in comodatoalComunediCastellaneta, che inpersonadelSindacoaccetta, ilterreno…sulquale insiste ladiscaricainunocongliimpiantielestrutturefissechecompongonoladiscarica”.La convenzione è integrata con successiva delibera consiliare, che estendeallestrutturerealizzateinampliamentoladisciplinasullatitolaritàprevistainconvenzioneperlestruttureesistenti.LasocietàDisecomantienecomunqueildirittodiestrarreilbiogasprodottodai rifiuti. In proposito, a seguito della chiusura della predetta discarica,l’attività di estrazione di biogas in uscita dal processo di fermentazionebatterica(inassenzadiossigeno)deirifiutirisultaeffettuatadal2002al2009dalla società “Castelgas”, facente parte del gruppo “Trusendi”, attivo aCastellaneta nell’ambito dell’energia eolica di cui alla convenzione stipulatadallaG.E.C.(GreenEngeneering&Consulting)conilComunediCastellanetail14agosto2007.Inmeritoallasuddettaconvenzione,appaionoutilialcuneconsiderazioni:� la convenzione prevede l’assegnazione dell’area della discarica in

comodato al Comune, nel corso dell’esercizio dell’attività dismaltimento;

� lastessaconvenzioneprevede ilpassaggiodelladiscarica inproprietàalComune (una volta esaurita la volumetria) “a semplice richiestaformulata dal Sindaco previa deliberazione della Giunta municipale”.Nullapareperòspecificato indettaglioinmeritoagliobblighiperdurantiincapoalgestoreperlagestionepost-operativa.

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Infattiallafinedelciclodell’attivitàdismaltimentoindiscarica,vaavviatala delicata fase della post-gestione operativa, volta a evitare rischi perl’ambienteeprepararelasuccessivafasedelpianodibonificaerecuperoambientaledell’area.Inpropositononacaso,anchedopolachiusuradefinitivadelladiscarica,il responsabile della manutenzione, della sorveglianza e del controllonellafasedigestionepost-operativapertuttoiltempoduranteilqualeladiscaricapuòcomportarerischiperl’ambienteèilgestoredelladiscarica,néaltri,comeilComune,possonoinalcunmodosostituirsiadesso.Inmeritosempreallasuddettaconvenzione,inunanotadel27settembre2003, l’avv. Spata, legale del Comune nel contenzioso sulla discarica,sottolinea la vigenza di norme dello Stato che sanciscono la”titolaritàpubblica degli impianti, evidentemente riconnettendo al concetto dititolarità l’istituto della proprietà, inequivocabilmente previsto dall’art.113 del d.lgs. 267/200 (come modificato dall’art. 35 della L. 448/2001)che, inmateriadi servizipubblici,espressamentedispone:“glienti localinonpossonocederelaproprietàdegliimpianti”.Malgrado le chiare indicazioni del suddetto legale, che evidenzianol’illegittimità della convenzione e ne consigliano la revoca/auto-annullamento,puravendoilSindacopro-temporenel2003(ing.Nicolotti)annunciatoconsuanotadinonvolerdarcorsoaprecedentiatti,nessunatto formalevieneadottatodallanuovaamministrazione,cosìcome inmeritoalladeliberaconsiliarediampliamentodellavolumetria;

EVIDENZIATOaltresì(inmeritoaidiversiaumentidivolumetriadelladiscarica,passatadagliiniziali182.281mc.a435milamc,quindia792milamc.)che:- con delibera n. 51 dell’1 agosto 1998 il Consiglio comunale approva ilprogettodiulterioreampliamentoperunacapacitàvolumetricaaggiuntivaparia300milamc.eunasuperficiedimq.30.000 (in talmodo lacapacitàcomplessivadelladiscaricapervenivaa1.032.000mc.).A seguito della richiesta presentata il 30 novembre 1999 dal Sindaco diCastellaneta(erroneamenteritenutodalPrefetto“proprietariodelladiscaricainargomento”),ilprogettodiampliamentodelladiscaricaèquindiapprovatocon decreto del Prefetto di Taranto limitatamente però a una volumetriautilenonsuperiorea200.000mc,conlaspecificazionedialcunecondizioni,tra cui la clausola che “l’esercizio dell’attività di smaltimento … saràautorizzato con altro provvedimento una volta che sia stata adempiuta lacondizionepreventiva,secondolaqualeleautorizzazioniperlediscarichedirifiuti urbani siano rilasciate esclusivamente ad impianti a titolarità egestionepubblica”.

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InattuazionedinormeemanatedalMinisterodell’Interno(Min.Iervolino), ildecreto prefettizio subordina inoltre l’approvazione del progetto a unaseriedi‘condizionieprescrizioni”,tracui:* potenziamento del sistema di monitoraggio “con un ulteriore pozzo a

monteeunoavalle”;*“analisieparametri…effettuaticonfrequenzamensileanzichétrimestrale”;* “valutazione dei parametri di falda in contraddittorio con il Presidio

Multizonale di Prevenzione di Taranto” e predisposizione di “uno studioprogrammaticodellafaldaacquiferaaffinchéiprelievisianofinalizzatiallaveraeseriatuteladellafaldamedesima”;

* garanzia di accesso reale del Servizio di Igiene Pubblica ai 36 pozzi dellazona, affinché l’attività di vigilanza, relativa alla valutazione della falda,possadiventareesaustiva(15).

L’indispensabile, preventiva acquisizione della titolarità pubblica del lottoautorizzato in ampliamento viene altresì segnalata dai diversi Commissaridelegati per l’emergenza ambientale - Presidenti della Regione PugliaDistasoeFitto.NellagiàcitatanotadifensivainviataalComune,l’avv.GabriellaSpataprecisache l’approvazione del progetto da parte del Prefetto, “sebbenedichiaratamenteelaboratodaDiseco”,rispettoallarichiestadiapprovazione,è stato fatto proprio dal Comune”. Pertantoa tale approvazione conseguecheil“soggettoautorizzatoèilComuneenonlaDiseco”;

- come già accennato, a seguito dell’insediamento della nuovaamministrazione,il6maggio2003ilSindacoNicolotticomunicaalla“Diseco”la volontà della stessa amministrazione di non dar corso alla precedentedelibera del Consiglio comunale n. 53/2001, in particolare per quantoconcerne la stipula dell’atto aggiuntivo e/o modificativo della convenzione,propedeuticoall’ottenimentodell’autorizzazionedelCommissariodelegatoaifinidell’eserciziodelnuovolottodidiscarica.Taleattodàavvioauncontenziosoconla“Diseco”,conrichiestadellastessaimpresa di risarcimento danni pari a 5 milioni di euro, dinanzi al Tar esuccessivamente al Consiglio di Stato, che si esprime con decisione del 6marzo2007,dichiarandoinammissibileilricorsodelladitta.

TENUTOCONTOche� il conferimento di rifiuti presso la discarica è terminato il 28 febbraio

2001;� a norma di legge una discarica, o una parte della stessa, è considerata

definitivamente chiusa solo dopo che l’ente territoriale competente alrilascio dell’autorizzazione ha eseguito un’ispezione finale sul sito, havalutato tutte le relazioni presentate dal gestore e comunicato a

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quest’ultimo l’approvazione della chiusura. Comunque, come si è giàdetto, anche dopo la chiusura definitiva della discarica il gestore èresponsabiledellamanutenzione,della sorveglianzaedel controllonellafase di gestione post-operativa per tutto il tempo durante il quale ladiscaricapuòcomportarerischiperl’ambiente.

TENUTOALTRESI’CONTOche,� aseguitodellaconclusionedelconferimento,siavvialadelicatissimafase

dellacosiddettagestionepost-operativa;� in merito alla gestione post-operativa dell’impianto, nei vari atti

autorizzativi, non si rinvengono specifiche indicazioni in proposito, puressendotalefaseassolutamenteindispensabileepreliminareperl’avviodel piano di bonifica (un riferimento è contenuto nella delibera dellaGiuntaprovincialecheprevede laprestazionedigaranzia finanziariaperlire 130 milioni - euro 69.139,40, garanzia peraltro non prestata, comeaccertatoerilevatodallaPoliziaProvinciale).UnaltroriferimentoinpropositolosirinvienenelladeliberadellaGiuntaprovinciale che, in merito al prezzo di smaltimento, ne determina lamisura inglobandovi fa anche i costi di chiusura e post-chiusura(conseguentemente un’eventuale mancata cura del piano di gestionepost-operativa avrebbe costituito un indebito vantaggio per l’impresainadempiente, connotandosi peraltro come un danno ulteriore eaggiuntivoneiconfrontideiterritoriedellepopolazioniresidentinell’areadiubicazionedelsitodelladiscarica);

� l’attodiautorizzazionedell’impiantoavrebbedovutoprevedereancheunpiano di sistemazione e recupero dell’area con previsione dellasuccessivadestinazionedellastessa;

� con la nuova normativa introdotta dal decreto legislativo n. 36 del 13gennaio2003èdisciplinataanchelagestionepost-chiusura.Inbaseaessaèprescrittoche l’autorizzazionedeveprevedereanche laduratadellagestionepost-operativa, lemodalitàdichiusuraal terminedella gestione operativa, nonché l’obbligo per il gestore di eseguire ilpianodiripristinoambientaleallachiusuraanchedisingolilotti,nonchélegaranzie finanziarie collegate alla gestione successiva alla chiusura,commisurataalcostocomplessivodellagestionepost-operativa;

� icostidellagestionepost-operativasonoproporzionatialquantitativodirifiuticonferitiegarantitiattraversounfondodiaccantonamentoesonoriconosciuti nel corrispettivo del servizio di gestione integrata dei rifiutiurbani;

� tra le attività previste per il post-gestione, c’è anche la raccolta esmaltimentodelpercolato;

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� dallarelazionepresentataanomedella“Diseco”dall’ing.Tatòdel2009sievincerebbechelosmaltimentodelpercolatosarebbecessatonel2003.

PRESOATTOche:� a seguito di sopralluoghi effettuati dallaPoliziaProvinciale era risultato

che “l’area è caratterizzata da due corpi in rilevato … contenenti rifiuticopertidaargillae telo,ovepresente, inpessimostatodiconservazione.Lostessoinpiùpuntirisultaassentesuvasteareeolaceratoecomunquenon in grado di garantire la sicurezza del sito. In diversi punti anche ilsottostante strato di argilla risulta interessato da smottamenti e crepeprofondecheconnotanolivellidelpianodicoperturaormaidisomogenei”;

� “nelle aree scoperte senza guaina, per rottura o completa rimozione, leacque piovane possono infiltrarsi liberamente in profondità seguendofessurazioni,smottamentiedisomogeneitàvariedellostratoprotettivodiargilla”;

� “in alcuni punti è immediato il rischio di eventuale tracimazione versol’esterno, inparticolaresulversanteche incombesullagravinaadiacente….giàidentificatacomezonaIdiprotezionedelParcoregionale”;

� “lecriticitàriscontratecostituisconoviolazioneallenormativevigenti…equindi soggette a provvedimenti di diffida … al fine della messa insicurezzadelsitochetrattasi”;

� le suddette criticità, unitamente a molti altri aspetti problematici,costituiscono la risultante di una “mancanza di rispetto delle normevigentiperlagestionedelladiscaricaesaurita”.

ilsottoscrittoconsiglierecomunaleinterrogailSindacoelaGiunta

persapere,perquantoconcerneladiscaricachiusail28febbraio2001,se:

� risulti adottato e realizzato il “piano di sorveglianza e controllo … conparticolare riferimento alle precauzioni … a tutela delle acquedall’inquinamento provocato da infiltrazioni di percolato nel terreno” ealtre “misure di prevenzione e protezione contro qualsiasi dannoall’ambiente”, con la definizione dei “parametri da monitorare, lafrequenzadeimonitoraggielaverificadelleattivitàdistudio”;

� in esecuzione del progetto iniziale, siano stati realizzati o comunquerichiesti dal Comune, dopo la chiusura della predetta discarica, controlli,monitoraggieverifichedelsitosucuiessainsiste,delrelativosottosuoloedell’area circostante, comprese analisi di impatto ambientale,monitoraggioecontrollodell’inquinamentodell’acquaedell’aria,nonchécampionamenti“neipozzi trivellati limitrofi…nel raggiodi tre chilometriintornoalladiscarica”;

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� quali controlli siano stati effettuati o comunque richiesti dal Comune aseguito delle allarmanti risultanze emerse dai ripetuti sopralluoghi erapporti della polizia provinciale (regolarmente trasmessi al Sindaco diCastellaneta)perlaverificadelpercolato,latenutadeiteli,lasalvaguardiadell’integritàdellafalda,etc;

� se si sia verificata o permangano comunque rischi circa un’”eventualetracimazione verso l’esterno, in particolare sul versante che incombe sullagravina adiacente…. già identificata come zona I di protezione del Parcoregionale”(comeasuotemporilevatodallaPoliziaProvinciale);

� qualeinognicasolacomplessivasituazionedell’areaaoggi;� sepossaritenersiterminatalagestionepost-operativa,faseestremamente

delicataeimportantedelciclodivitadiunadiscarica,cherichiedeunaseriemoltepliceeaccuratadiattività,tracuimonitoraggi,controllieverifiche;

� sesiastatarichiestaosiintendarichiederel’ispezionefinale,indispensabileperlacertificazioneformaledellachiusura;

� cosa sia stato eventualmente fatto o s’intenda fare per l’acquisizionedell’area da parte del Comune di Castellaneta, come prevedeva laconvenzioneasuotempofirmatadaComuneeditta“Diseco”;

� se, a distanza ormai di quindici anni dalla chiusura della discarica, sianostati predisposti o si intendano attivare iniziative, programmi e progettifinalizzati alla bonifica dell’area, per garantire il ripristino ambientale delsito, nonché “il rimboschimento con essenze adatte all’ambiente locale…fittamentedisposte” (vediprogetto inizialedelComune), tenendoperaltropresentechetalesitorientranellaperimetrazionedelleareeS.I.C.(SitodiImportanzaComunitaria)edelParcoregionale‘TerradelleGravine’(comeperaltroevidenziatodallaPoliziaprovinciale);

� qualieventuali iniziative siano inoltrestateassunte,sollecitateorichiestedalComuneperlaverificadelleeffettivecondizioniambientalidelsitodellaprecedente discarica incontrollata adiacente la cabina elettrica (lungo lastradacomunalen.65),dell’areacircostanteedellafaldanell’areaovesonostati sversati senza alcuna precauzione e misure di salvaguardia i rifiutiprima dell’entrata in funzione agli inizi degli anni ’90 dell’ex discaricacontrollatagestitadalla‘Diseco’. dott.LeonardoRubino