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L’approccio alla Sostenibilità nei Beni del FAI Daniele Meregalli Responsabile Ambiente FAI – Fondo Ambiente Italiano

L’approccio alla Sostenibilità nei Beni del FAI

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L’approccio alla Sostenibilità nei Beni del FAI

Daniele Meregalli

Responsabile Ambiente FAI – Fondo Ambiente Italiano

Il FAI - Fondo Ambiente Italiano è una Fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975 per FARE qualcosa di concreto per il Paese.

Il FAI è caratterizzato da un insieme di Beni di alto valore storico, culturale, paesaggistico e naturalistico, gestiti al fine di conservare, sostenere e valorizzare per gli Italiani l'Ambiente del nostro Paese.

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La tutela, valorizzazione e gestione dei beni affidati alla fondazione

Prima del restauro

Villa della Porta Bozzolo, Casalzuigno (VA)

Prima del restauro

Dopo il restauro

Quando il FAI acquisisce per lascito o donazione un Bene, ne prevede il restauro che spesso richiede anni di lavoro e ingenti risorse economiche. È prassi recente che i restauri considerino da subito anche la questione dell’efficientamento energetico e il ricorso a energie rinnovabili (Progetto Beni Sostenibili)

Oggi sono 50 i Beni restaurati o tutelati in

tutta Italia, di cui 30 regolarmente aperti al

Pubblico.

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I beni del fai aperti al pubblico

50 Beni di cui: 30 regolarmente aperti al pubblico 15 tutelati 5 in restauro

Villa del Balbianello, Lenno (Como) - 1988

Castello di Masino, Caravino (Torino) - 1988

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I beni del fai aperti al pubblico

Parco Villa Gregoriana, Tivoli (Roma) - 2002

Bosco di San Francesco, Assisi (Perugia) - 2008

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I beni del fai

aperti al pubblico

Baia di Ieranto, Massa Lubrense (Napoli) - 1986

Giardino Pantesco Donnafugata, Isola di Pantelleria (TP)

Diverse tipologie di valori ambientali

• Dall’ecosistema alpino agli habitat costieri mediterranei

• Dall’ambiente urbano all’agriturismo nel Parco nazionale delle 5 Terre

• Ambienti e paesaggi collinari

• Cascate e giochi d’acqua a Villa Gregoriana

• Contesti delicati sottoposti a vincoli storico architettonico paesaggistico ambientale

La mission del FAI

• CURA IN ITALIA LUOGHI SPECIALI PER LE GENERAZIONI PRESENTI E FUTURE

• PROMUOVE L’EDUCAZIONE, L’AMORE, LA CONOSCENZA E IL GODIMENTO PER L’AMBIENTE, IL PAESAGGIO E IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE

• VIGILA SULLA TUTELA DEI BENI PAESAGGISTICI E CULTURALI, NELLO SPIRITO DELL’ARTICOLO 9 DELLA COSTITUZIONE

In questo contesto di lungo periodo, il FAI si occupa: - del Paesaggio che, secondo il Codice dei Beni Culturali, è quel territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. - della Sostenibilità ambientale per l’importanza che la nostra impronta, a tutti i livelli, ha per la gestione corretta delle risorse scarse di oggi e per le generazioni future

Cerchiamo l’equilibrio tra l’obiettivo della riduzione dell’impronta di carbonio, la tutela del paesaggio e dell’ambiente in una analisi complessiva costi/benefici

Azioni di efficientamento energetico

- 5 audit in corso sui Beni più energivori (Febbraio – Aprile 2015) - Valutazione per tutti i 30 beni delle necessità di efficientamento - Illuminazione LED nei locali tecnici - Progetti ad hoc per utilizzo dei LED nei locali museali - Introduzione delle pompe di calore per il rinnovo degli impianti termici (alcune già in esercizio) - Razionalizzazione dei contatori elettrici e utilizzo di termovalvole per diversificare il riscaldamento tra i vani . Rinnovabili: valutazione di fattibilità sui pannelli solari in contesto di vincolo monumentale-architettonico o paesaggistico

Prassi di Riferimento UNI/PdR 8:2014

Elementi di interesse

Importante l’inserimento nella Prassi di un quadro di sistema complessivo, in cui fornire strumenti interconnessi ai vari attori per:

- Aumentare la qualità complessiva del paesaggio

- Tutelare il capitale naturale del territorio (ecosistemi) garantendo che le dinamiche ecologiche continuino ad evolversi nonostante l’intervento antropico - Attenzione all’infrastruttura ma anche alla successiva gestione

Obbiettivi di particolare interesse:

Qualità energia Qualità acqua Qualità sociale Qualità biodiversità

Qualità energia: l’efficientamento energetico Punta Mesco in Liguria, l’agriturismo

La riqualificazione di Punta Mesco migliora la fruizione dei percorsi da Levanto a Monterosso e l’accessibilità al Parco delle 5 terre; diversifica l’offerta di attrezzature e servizi per il turismo naturalistico. 45 ettari.

- Solare fotovoltaico e termico su superfici tecniche, scartato il solare a terra - Microeolico (allo studio localizzazione) - Termocucina con riutilizzo calore per riscaldamento - Raccolta acqua piovana - Smaltimento reflui con recupero acque e ammendanti - Compost / orto

GESTIONE: IL PROGETTO SARA’ VINCOLATO

A REGOLE D’USO MOLTO RESTRITTIVE

Gestione parsimoniosa delle risorse idriche

Controllo dei consumi energetici

Gestione dei rifiuti biodegradabili per compost

limitato uso di materiali non riciclabili in sito

Maggior utilizzo possibile delle materie prime locali

Qualità acqua: recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione dei giardini

Castello e Parco di Masino in Piemonte

Vasche di raccolta dell’acqua piovana

Il progetto prevede l’installazione in ogni vasca di una pompa sommersa e la realizzazione di un circuito di adduzione fino all’impianto di irrigazione.

Qualità sociale: l’orto Villa vescovi in Veneto

L’orto

Il marascheto

Il vigneto

Il frutteto

Il progetto in corso: 1) riavvicinare i giovani alla terra e all'agricoltura, attraverso la gestione di una cooperativa sociale 2) Educare le scuole e i visitatori sull'alimentazione 3) Completare la funzione agricola del Bene in armonia con gli altri progetti "agricoli"già presenti; 4) Creare un sistema "naturale" che contamini la vita della Villa nella sua gestione in continuità con il Parco dei Colli Euganei

L’Alpe Pedroria e l’Alpe Madrera fanno parte di un compendio di circa 200 ettari di boschi e pascoli lasciati al FAI dall’arch. Stefano Tirinzoni nel 2011. Il Bene, situato nel comune di Talamona, Sondrio, fa parte del Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi ed è confinante con il SIC della Valle del Bitto di Albaredo.

Qualità biodiversità: l’alpeggio L’Alpe Pedroria in Lombardia

Obiettivi generali: Il recupero paesaggistico e ambientale del Bene è articolato su diversi livelli (paesaggistico, produttivo, culturale e ambientale). L’obiettivo è dettagliare un piano di gestione delle aree forestali e a pascolo, compatibile con l’esistente Piano di Gestione del SIC della Valle del Bitto di Albaredo, valorizzando la biodiversità vegetale e animale. La finalità è di: - recuperare e tutelare il paesaggio alpino - valorizzare gli aspetti culturali del paesaggio, attraverso il recupero delle attività casearie tradizionali - la diffusione di buone pratiche e lo sviluppo di attività di educazione ambientale

Obiettivi specifici:

-La prima fase del piano include una serie di approfondimenti conoscitivi, necessari per qualificare e identificare le potenzialità dell’area, con la finalità di configurare la futura programmazione degli interventi di recupero, in particolare delle aree a pascolo oggi andate perdute, in maniera efficace e compatibile con una crescita dei valori ambientali e eco-sistemici. -L’area è stata già parzialmente oggetto di analisi conoscitive, che in questa fase stiamo ampliando nell’ambito faunistico e nello studio della biodiversità delle aree pascolive. -E’ inoltre prevista una serie di interventi strutturali, volti al recupero delle aree a pascolo, per favorire il miglioramento della fruizione dell’area e lo sviluppo di attività educative.

Pratica diventata obbligatoria nella PAC con il «greening»: Il mantenimento di una quota a prato o pascolo permanente

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