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LEZIONI DAL PROCESSO ETERNIT, amianto, Casale Monferrato

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La sentenza della Cassazione sulla prescrizione della punibilità dei crimini di amianto a Casale Monferrato stimola una riflessione sulla condizione dell’uomo nell’era tecnologica. Come molte altre sentenze nel mondo, essa conferma che la civiltà industriale, di cui la giustizia è una componente, non sa ancora gestire le conseguenze a lunga distanza delle sue tecnologie. Di queste conseguenze legislatori e giudici non sanno o non possono sanzionare le responsabilità in modo confacente alle tecnologie moderne. Nel caso dell’amianto tra esposizione e malattia passano decenni, mentre i tempi di prescrizione giuridica sono molto più brevi. Peggio ancora: la prescrizione delle accertate responsabilità è ora dichiarata, pur sapendo che la frequenza mensile dei decessi per amianto a Casale aumenterà ancora per anni. (....) Di fronte all’accresciuta portata spazio-temporale delle nostre alterazioni delle condizioni igieniche e dell’ambiente, leggi e giurisprudenza sono vetuste. Infatti, da millenni esse sono concepite per sanzionare azioni offensive di pochi individui a danno di pochi altri individui, vicini nello spazio e nel tempo. "L’uomo è antiquato" titolò nel 1956 il suo libro più importante il filosofo Günter Anders, descrivendo come la nostra capacità di prevedere sia rimasta indietro rispetto alla nostra crescente capacità di fare. Per questo anche "la giustizia è antiquata". È da questa condizione antropologica e giuridica che scaturisce la sentenza della Cassazione sulla prescrizione di un grave crimine di amianto. Va ricordato tuttavia che proprio un giudice della Suprema Corte italiana, Amedeo Postiglione, è da vent’anni fondatore e direttore instancabile dell’Icef, la "Fondazione per una corte internazionale dell’ambiente", che mira a estendere nello spazio e nel tempo la potestà della giustizia di sanzionare i delitti ambientali. Lo sgomento per la vicenda di amianto di Casale Monferrato non ci impedisca di imparare questa amarissima lezione e di applicarla con urgenza alle tecnologie e alle leggi del futuro. Sarà il modo migliore di onorare la memoria dei milioni di vittime senza giustizia dell’amianto.

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Page 1: LEZIONI DAL PROCESSO ETERNIT, amianto, Casale Monferrato

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ScuolaParitarie: tutti i fondial ministero dell’IstruzioneIntesa di maggioranza

A PAGINA 8

PalermoNiente cresimain cattedraleper il figlio di Graviano

TURRISI A PAGINA 10

Quot id iano d i isp i raz ione catto l ica www.avvenire . i t

ANNO XLVII n° 2761,40 €

Opportunità di acquistoin edicola:Avvenire+ Luoghi dell’Infinito4,00 €

Sabato 22 novembre2014

Santa Ceciliavergine e martire

Susanna Tamaro

ndavo quasi ogni giorno ingiro in bicicletta per le peri-ferie della città, mi fermavo

sui cavalcavia ad osservare le mac-chine sull’autostrada, camminavolungo le linee ferroviarie. Le specu-lazioni metafisiche infantili si era-no tramutate in un’energia cineticadifficilmente controllabile. Dalle al-te sfere dell’infinito, infatti, ero sce-sa alle basse sfere dell’umano e, sul-la relazione tra le due, non cessavodi interrogarmi. A volte prendevoqualche corriera di linea e andavoverso i monti. Ogni tanto mettevo ilsacco a pelo e la tenda nello zaino edormivo fuori, verso le cime, in qual-che bosco. Lassù interrogavo con di-sperazione il cielo, e il cielo non mi

dava risposte. Pace nello scorgere lamaestà di un cervo, pace per il mor-morio degli abeti - assieme a quellodel mare uno dei grandi respiri del-la terra - pace per la lieve grazia diuno scoiattolo, pace per la bellezzache non aveva mai smesso di parla-re al mio cuore. Camminando e, pe-dalando, mi imbattevo in piccolechiesette, in pievi. Allora subito vientravo, portando spesso un fioreappena colto sull’altare e mi ingi-nocchiavo ai piedi del Crocefisso im-plorando: «Parlami!» Ma il Suo ca-po rimaneva dolorosamente flesso,i suoi occhi caparbiamente chiusi.Agnus dei qui tollis peccata mun-di.

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AL’alto e il basso

n cuore pensante

Il fatto. Con 10mila euro salve le sale scommesse collegate all’esteroLandini: gli onesti non sono con Renzi. Il Pd: offende milioni di lavoratori

Scommesse illegalispunta la sanatoriaScende a 25mila euro Isee il tetto del bonus bebè

E D I T O R I A L E

COSA INSEGNA IL CASO AMIANTO

LA GIUSTIZIAÈ ANTIQUATA

MARCO MOROSINI

a sentenza della Cassazione sullaprescrizione della punibilità deicrimini di amianto a Casale Mon-ferrato stimola una riflessione sul-la condizione dell’uomo nell’era

tecnologica. Come molte altre sentenze nelmondo, essa conferma che la civiltà indu-striale, di cui la giustizia è una componente,non sa ancora gestire le conseguenze a lun-ga distanza delle sue tecnologie. Di questeconseguenze legislatori e giudici non sannoo non possono sanzionare le responsabilità inmodo confacente alle tecnologie moderne.Nel caso dell’amianto tra esposizione e ma-lattia passano decenni, mentre i tempi di pre-scrizione giuridica sono molto più brevi. Peg-gio ancora: la prescrizione delle accertate re-sponsabilità è ora dichiarata, pur sapendoche la frequenza mensile dei decessi per a-mianto a Casale aumenterà ancora per anni. All’arcaicità dell’attuale diritto si aggiungeun’aggravante: grazie alla capacità di non po-chi produttori e venditori di ritardare con tut-ti i mezzi legali e illegali le conseguenze legi-slative e giudiziarie delle conoscenze scien-tifiche, tra l’accertamento di una nocività e ilbando delle sue cause passano spesso moltidecenni, come dimostrano altri casi, tra i qua-li quello del tabacco e quello del talidomide,il sonnifero che causò migliaia di nati foco-melici. Tra l’accertamento della nocività del-l’amianto e il suo bando in molti paesi sonopassati più di mezzo secolo e milioni di ma-lattie e morti evitabili. Tuttora l’amianto è e-stratto e usato in alcune nazioni, che si op-pongono al suo bando. Questa vicenda spic-ca perché il mortale mesotelioma è causatoquasi esclusivamente dall’amianto e funge da"impronta digitale" dell’assassino. Per altretecnologie e sostanze, invece, le relazioni tracause ed effetti deleteri sono molto evidentima non incontrovertibili in sede giudiziaria.«Lezioni tardive da allarmi precoci» è il titolodi un rapporto dell’Agenzia europea per l’am-biente che descrive decine di casi storici si-mili a quello dell’amianto. Ed emergono co-stantemente sia l’incapacità – o la non vo-lontà – politica di accertare e provvedere tem-pestivamente, sia la capacità dolosa di alcu-ni di ritardare bandi e sanzioni.La crescente varietà e soprattutto la scala pla-netaria degli interventi umani sull’ambienteaumentano più velocemente di quanto pro-gredisca la nostra capacità di prevedere eprovvedere. Da sempre l’uomo altera l’am-biente locale. Eppure è solo da meno di un se-colo che la scala delle attività umane e dei lo-ro effetti, a volte anche deleteri, sulla salute esull’ambiente si è estesa alla popolazionemondiale e al pianeta. Inoltre, le conseguen-ze di alcune nostre azioni hanno acquisito u-na portata temporale di decine o migliaia disecoli. Questa nuova e tecnologica conditiohumana è ancora priva di un’adeguata eticadella responsabilità, come affermò Hans Jo-nas nel libro "Principio responsabilità - Un’e-tica per la società tecnologica" (1979). Sul pia-no scientifico questa condizione antropolo-gica è stata riassunta dal premio Nobel PaulCrutzen con il termine Antropocene. Esso in-dica l’era geologica, iniziata da circa un seco-lo, nella quale l’agire dell’uomo è diventato u-na delle principali forze biogeologiche che al-terano la faccia della Terra.Di fronte alla nostra nuova potenza di causa-re "malattie planetarie" sta, però, la nostradrammatica impotenza di prevenirle e cu-rarle. Un certo merito e molta fortuna hannopermesso di accertare e, dopo alcuni decen-ni, di bandire alcune sostanze inquinanti glo-bali, prima che le loro conseguenze fosserocatastrofiche. Ma per altre sostanze non staandando così. Per esempio, l’emissione digas che alterano il clima – per l’80% la CO2 –continua a crescere con probabili conse-guenze e costi mondiali che molti economi-sti e scienziati considerano enormi. Anchel’immissione involontaria negli oceani di mi-lioni di tonnellate di oggetti di plastica conti-nua ad aumentare.

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Uno squallido scambio merce, stando a quanto stabi-lito dai carabinieri: case farmaceutiche e informatoriscientifici elargivano viaggi di lusso, smartphone, pc etelevisori a pediatri compiacenti che accettavano i "do-

ni" in cambio di una parolina da spendere con le neo-mamme invitate ad acquistare latte artificiale per i fi-gli anche se non ce n’era bisogno. In 18, su richiesta del-la Procura di Pisa, sono finiti agli arresti domiciliari.

SALINARO A PAGINA 10

I big di Azzardopoli puntano anche ad e-liminare il maggiore prelievo fiscale su slote videolottery, l’emendamento è nelle ma-ni del Tesoro e potrebbe arrivare durantel’iter della legge di stabilità al Senato. Per ibambini che nascono in famiglie con red-dito bassissimo il bonus è raddoppiato.Ncd-governo, scontro su Social card e ca-none Rai in bolletta. Draghi accelera sugliacquisti di titoli di Stato. Padoan scrive aBruxelles per difendere la manovra. Il pre-mier contestato in Calabria.

PRIMOPIANO ALLE PAGINE 4/5

Stati Uniti

ImmigratiObama:è giàsotto tiro

Carta acquistiPolemica assurdasu una leggevotata un anno fa

La legge che estende la Carta ac-quisti agli extracomunitari rego-lari è stata votata nel 2013 daglistessi esponenti di Fi, Ncd e Scche oggi si stracciano le vesti.

PRESSIONI SULLE MADRI PER PROMUOVERE IL PRODOTTO: 18 ARRESTI

La truffa del latte in polvere

RICCARDI A PAGINA 5

AnalisiI Papi e l’Europa:i valori necessarialla democrazia

MIMMO MUOLO

Quando nel 1988 Giovanni Paolo II vi-sitò il Parlamento di Strasburgo, nonc’erano né l’euro, né il mercato unico,Schengen e Maastricht erano solo duelocalità del Lussemburgo e dell’Olandae soprattutto esisteva ancora il Muro diBerlino. Francesco parlerà invece aun’Europa completamente diversa.

A PAGINA 3

InchiestaPeriferie a rischioLe rispostedi chi fa "rete"

DIEGO MOTTA

La periferia non è soltanto uno stato d’a-nimo, l’oblìo dal resto del mondo e la cer-tezza di essere invisibili anche dentro unametropoli come Milano. È un luogo fisicopreciso, le Case Bianche di via Salomone,zona Mecenate, che si fa fatica ad aggira-re nella sua imponenza: 474 appartamen-ti che risalgono agli anni Settanta.

A PAGINA 9

Il monitoIl Papa: scandalizzail sacerdoteattaccato ai soldiAttenti a non trasformare ancora oggile Chiese in «case di affari», dove addi-rittura entrando si può trovare «la listadei prezzi per il Battesimo, la benedi-zione, le intenzioni per la Messa». Nel-l’omelia in Santa Marta, papa France-sco ricorda come ci siano «due cose cheil popolo di Dio non perdona: un preteattaccato ai soldi e un prete che mal-tratta la gente».

LENZI A PAGINA 15

I NOSTRI TEMI

CulturaPuccini, fede e Bohème: a 90 anni dalla morteun’analisi della religiosità

RIZZI A PAGINA 24

L’intervistaGassman porta in teatroi temi del lavoro e del denaro:«Ma la cultura vale più di tutto»

SCIANCALEPORE A PAGINA 25

SportArriva l’airbag per lo sciSarà utilizzato dal 2015ma solo in discesa libera

NICOLIELLO A PAGINA 26

Italia, diventata tristemente prima potenzaeuropea dell’azzardo, rischia un ennesimo tra-gico errore. Spunta una sanatoria delle sale

scommesse illegali. Ma queste vanno chiuse, non de-finitivamente (checché si evochi di diverso) installatenelle nostre città, moltiplicando i luoghi dell’azzardo.Quale che sia l’incasso calcolato dai tecnici del Mini-stero il conto del regalo all’azzardo (sanatoria per l’«il-legale» e contemporaneo non aggravio fiscale per il «le-gale») lo pagherebbero gli italiani. (mt)

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Santa MartaIncontro privato a sorpresatra Francesco e Napolitano

CARDINALE A PAGINA 7

«Regalo» insensato

Il giorno dopo l’an-nuncio del decreto diriforma dell’immigra-

zione negli StatiUniti, che do-vrebbe per-mettere la re-golarizzazionedi quasi 5 mi-lioni di citta-dini stranieriresidenti nelPaese, il capo

della CasaBianca è sotto

attacco degli espo-nenti repubblica-ni. Che lo hannodenunciato, per a-buso di potere,anche per la rifor-ma della Sanitàpubblica.

BRICCHI LEE A PAGINA 13

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http://www.slideshare.net/morosini1952/amianto-avvenire-141122 http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/caso-eternit-giustizia-antiquata.aspx AVVENIRE, Editoriale, p. 1 Cosa insegna il processo sull'amianto Caso Eternit, la giustizia è antiquata Marco Morosini, Avvenire, La sentenza della Cassazione sulla prescrizione della punibilità dei crimini di amianto a Casale Monferrato stimola una riflessione sulla condizione dell’uomo nell’era tecnologica. Come molte altre sentenze nel mondo, essa conferma che la civiltà industriale, di cui la giustizia è una componente, non sa ancora gestire le conseguenze a lunga distanza delle sue tecnologie. Di queste conseguenze legislatori e giudici non sanno o non possono sanzionare le responsabilità in modo confacente alle tecnologie moderne. Nel caso dell’amianto tra esposizione e malattia passano decenni, mentre i tempi di prescrizione giuridica sono molto più brevi. Peggio ancora: la prescrizione delle accertate responsabilità è ora dichiarata, pur sapendo che la frequenza mensile dei decessi per amianto a Casale aumenterà ancora per anni. All’arcaicità dell’attuale diritto si aggiunge un’aggravante: grazie alla capacità di non pochi produttori e venditori di ritardare con tutti i mezzi legali e illegali le conseguenze legislative e giudiziarie delle conoscenze scientifiche, tra l’accertamento di una nocività e il bando delle sue cause passano spesso molti decenni, come dimostrano altri casi, tra i quali quello del tabacco e quello del talidomide, il sonnifero che causò migliaia di nati focomelici. Tra l’accertamento della nocività dell’amianto e il suo bando in molti paesi sono passati più di mezzo secolo e milioni di malattie e morti evitabili. Tuttora l’amianto è estratto e usato in alcune nazioni, che si oppongono al suo bando. Questa vicenda spicca perché il mortale mesotelioma è causato quasi esclusivamente dall’amianto e funge da "impronta digitale" dell’assassino. Per altre tecnologie e sostanze, invece, le relazioni tra cause ed effetti deleteri sono molto evidenti ma non incontrovertibili in sede giudiziaria. «Lezioni tardive da allarmi precoci» è il titolo di un rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente che descrive decine di casi storici simili a quello dell’amianto. Ed emergono costantemente sia l’incapacità – o la non volontà – politica di accertare e provvedere tempestivamente, sia la capacità dolosa di alcuni di ritardare bandi e sanzioni. La crescente varietà e soprattutto la scala planetaria degli interventi umani sull’ambiente aumentano più velocemente di quanto progredisca la nostra capacità di prevedere e provvedere. Da sempre l’uomo altera l’ambiente locale. Eppure è solo da meno di un secolo che la scala delle attività umane e dei loro effetti, a volte anche deleteri, sulla salute e sull’ambiente si è estesa alla popolazione mondiale e al pianeta. Inoltre, le conseguenze di alcune nostre azioni hanno acquisito una portata temporale di decine o migliaia di secoli. Questa nuova e tecnologica conditio humana è ancora priva di un’adeguata etica della responsabilità, come affermò Hans Jonas nel libro "Principio responsabilità - Un’etica per la società tecnologica" (1979). Sul piano scientifico questa condizione antropologica è stata riassunta dal premio Nobel Paul Crutzen con il termine Antropocene. Esso indica l’era geologica, iniziata da circa un secolo, nella quale l’agire dell’uomo è diventato una delle principali forze biogeologiche che alterano la faccia della Terra. Di fronte alla nostra nuova potenza di causare "malattie planetarie" sta, però, la nostra drammatica impotenza di prevenirle e curarle. Un certo merito e molta fortuna hanno permesso di accertare e, dopo alcuni decenni, di bandire alcune sostanze inquinanti globali, prima che le loro conseguenze fossero catastrofiche. Ma per altre sostanze non sta andando così. Per esempio, l’emissione di gas che alterano il clima – per l’80% la CO2 – continua a crescere con probabili conseguenze e costi mondiali che molti economisti e scienziati considerano enormi. Anche l’immissione involontaria negli oceani di milioni di tonnellate di oggetti di plastica continua ad aumentare. Nel mezzo di alcuni oceani si sono formate "isole" galleggianti di piccoli detriti di plastiche, estese per centinaia di migliaia di chilometri quadrati. La parte polverizzata di queste plastiche è ormai diffusa in tutti i mari. Non si conoscono le conseguenze di questo fenomeno, ma due cose sono certe: non è reversibile in

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tempi ragionevoli ed è estremamente difficile fermarlo. Di fronte all’accresciuta portata spazio-temporale delle nostre alterazioni delle condizioni igieniche e dell’ambiente, leggi e giurisprudenza sono vetuste. Infatti, da millenni esse sono concepite per sanzionare azioni offensive di pochi individui a danno di pochi altri individui, vicini nello spazio e nel tempo. "L’uomo è antiquato" titolò nel 1956 il suo libro più importante il filosofo Günter Anders, descrivendo come la nostra capacità di prevedere sia rimasta indietro rispetto alla nostra crescente capacità di fare. Per questo anche "la giustizia è antiquata". È da questa condizione antropologica e giuridica che scaturisce la sentenza della Cassazione sulla prescrizione di un grave crimine di amianto. Va ricordato tuttavia che proprio un giudice della Suprema Corte italiana, Amedeo Postiglione, è da vent’anni fondatore e direttore instancabile dell’Icef, la "Fondazione per una corte internazionale dell’ambiente", che mira a estendere nello spazio e nel tempo la potestà della giustizia di sanzionare i delitti ambientali. Lo sgomento per la vicenda di amianto di Casale Monferrato non ci impedisca di imparare questa amarissima lezione e di applicarla con urgenza alle tecnologie e alle leggi del futuro. Sarà il modo migliore di onorare la memoria dei milioni di vittime senza giustizia dell’amianto.