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Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea Edizione speciale 18 dicembre 2014

Lo Scatol8® in una Tesi di Laurea. Incontro tra Qualità e Ambiente nel settore dell'Acconciatura. Una proposta sperimentale. (Ylenia Colombo)

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Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea

Edizione speciale 18 dicembre 2014

TESI DI LAUREA IN ECOLOGIA INDUSTRIALE E CERTIFICAZIONE

INTEGRATA

INCONTRO TRA QUALITÀ E AMBIENTE NEL SETTORE DELL’ACCONCIATURA. UNA PROPOSTA SPERIMENTALE

Ylenia Colombo

Relatore: Prof. Riccardo Beltramo

Correlatore: Prof. Luigi Bollani

Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea

8. I processi nel salone Acconciature Emanuela

L’analisi che segue in questo capitolo si occupa principalmente di descrivere i processi implementati in un salone di acconciatura. Si tratta di operazioni in una certa misura standardizzate, ma personalizzabili. La personalizzazione dei processi di acconciatura avviene con riferimento alle peculiari richieste delle clientela. Nel mondo dell’acconciatura, i processi aziendali più importanti ovvero quelli più richiesti dalla clientela, sono i seguenti:

1. la consultazione con la clientela: è la fase preliminare di ogni processo. Permette di istituire un vero e proprio rapporto con il cliente, utile a comprendere quali siano i reali bisogni e a definire le modalità attraverso cui il parrucchiere potrebbe soddisfarli;

2. il colore: questo processo risulta essere molto richiesto ed effettuato dalla clientela femminile del salone. La scelta potrebbe essere legata a molteplici fattori e motivazioni. La maggior parte delle donne ricorrono all’uso delle tinture per poter coprire i capelli bianchi e questo richiede una “visita” in salone abbastanza frequente, circa ogni mese. Altre donne decidono di ricorrere alla tintura per poter cambiare il proprio colore, rinnovarlo avendo un capello più luminoso che le distingua e le rappresenti.

3. il lavaggio dei capelli: è quel processo che viene svolto ogni volta che un cliente si presenta in salone perché è indispensabile per lo svolgimento di ogni tipo di attività da parte del parrucchiere;

4. il taglio dei capelli: questo processo viene richiesto sia dall’uomo, sia dalle donne, sia dai bambini con diverse frequenze, in base alle necessità della clientela;

5. l’asciugatura dei capelli: rappresenta il processo “finale”. Il processo “asciugatura” è il processo che, come il lavaggio dei capelli, viene sempre effettuato nel momento in cui un cliente si presenta in salone per richiedere un servizio. Questo perché se un cliente richiede il processo “colore” o il processo “taglio”, è necessario un loro completamento con il lavaggio dei capelli e l’asciugatura. Per gli uomini è un momento volto a completare il processo taglio, per le donne è il processo denominato “messa in piega”. La frequenza di quest’attività, per quanto riguarda la clientela femminile, varia a seconda delle esigenze e delle motivazioni. Ci sono clienti che la richiedono una o due volte a settimana; alcune perché incontrano maggiori problemi nello svolgimento di questo processo fai da te, altre perché vogliono avere un capello molto curato. La frequenza della piega può anche essere inferiore, legata semplicemente ad eventi particolari in cui si vuole essere ben pettinate.

Dopo aver identificato questi cinque processi è possibile associarli tra di loro, in vario modo, in base alle richieste della clientela. Si può parlare di macro-processi ed è possibile individuarne quattro:

▪ Consultazione con la cliente – lavaggio – asciugatura ; ▪ Consultazione con la cliente – colore – lavaggio – asciugatura;

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▪ Consultazione con la cliente – taglio – lavaggio – asciugatura; ▪ Consultazione con la cliente – colore – lavaggio – taglio –

asciugatura.

Quest’ultimo “macro-processo” risulta essere il più completo perché considera tutti i processi maggiormente richiesti ed effettuati in ogni salone di acconciatura. Per questo motivo, si è deciso di soffermare l’analisi su questo macro-processo, considerando congiuntamente le cinque attività che lo compongono, in modo tale da ottenere dati legati ad una visione d’insieme.

Per ciascuno dei processi considerati, il metodo di analisi scelto prevede 4 fasi:

1. Composizione di un diagramma di flusso input – operazioni – rifiuti – output; ogni processo si caratterizza per input propri o comuni ad altri processi, per la suddivisione in singole operazioni, per la produzione di rifiuti derivanti dall’uso degli input e per la realizzazione di un prodotto finale. Nello schema del diagramma di flusso ad ogni input del processo, che a sua volta si trasformerà in rifiuto, viene associato un simbolo diverso in base alle caratteristiche che lo distinguono:

▪ : Il simbolo della coccarda viene associato ad input

contraddistinti da un carattere di qualità. Si fa riferimento al personale e alla sua professionalità e cortesia, elementi presenti in tutte e cinque i processi che richiedono un alto livello di qualità affinché l’attività svolta produca buoni risultati, contribuendo ad ottenere una buona soddisfazione della clientela. Il carattere di qualità viene attribuito anche a tutte le attrezzature impiegate nei vari processi svolti, trattandosi di risorse di livello professionale.

▪ Il fiore viene utilizzato per indicare tutti quegli input, rappresentati soprattutto dai materiali di consumo, che vengono utilizzati per la realizzazione dei diversi processi e che una volta esaurita la loro funzione devono essere smaltiti generando di conseguenza un impatto ambientale.

▪ Il simbolo di sicurezza viene utilizzato per indicare quegli input utilizzati per la tutela della salute della clientela del salone, soprattutto nello svolgimento del processo colore che impiega molti prodotti contenenti numerose sostanze chimiche. Inoltre, questo simbolo viene utilizzato per indicare tutte le attrezzature che richiedono l’uso della corrente elettrica per il loro funzionamento.

1.

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2. Identificazione degli input, delle operazioni, dei rifiuti e degli output del processo in esame. Sulla base del diagramma di flusso, viene costruita una tabella per identificare e descrivere tutti gli elementi del processo. L’analisi dei rifiuti e degli spetti ambientali che producono viene affrontata nella fase successiva.

3. Identificazione degli aspetti ambientali, associandoli alle relative operazioni del processo. Si tratta di definire per ogni processo analizzato, quali rifiuti possono sorgere generando di conseguenza un aspetto ambientale.

4. Identificazione delle condizioni operative anomale e di emergenza che potrebbero verificarsi, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto ambientale. Questa fase permette l’individuazione di quelle situazioni critiche che potrebbero avere un impatto ambientale o generare un giudizio negativo della clientela. L’utilità di questa attività è definita dalla possibilità del personale del salone di superare eventuali punti di debolezza, trasformandoli in punti di forza e positività per il salone.

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8.1 Primo processo: la consultazione con la clientela

8.1.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti -

output

Fonti: http://www.intercosmoonline.com

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8.1.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo

Tabella 8.1 Descrizione diagramma di flusso

In quest’analisi, gli input vengono distinti in risorse materiali e immateriali. Gli input materiali sono quegli elementi rappresentati da attrezzature o da materiali di consumo presenti in un salone di acconciatura. Gli input immateriali, presenti in tutte e cinque i processi considerati, sono rappresentati dal personale, dalla sua professionalità e cortesia e dalla clientela. Queste tre risorse vengono denominate immateriali, in quanto non consistono in strumenti utilizzati dal personale per svolgere il processo, ma si tratta di risorse umane (il personale e la clientela) e di caratteristiche astratte del personale (professionalità e cortesia).

Il processo di consultazione con la clientela viene svolto prioritariamente da Emanuela, la titolare del salone, essendo il soggetto con maggiore esperienza e professionalità. In un primo momento il personale del salone si preoccupa di offrire alla clientela gli strumenti necessari per potersi creare un’idea sui trattamenti da effettuare. Queste risorse sono rappresentate: dalla cartella colori, nel caso in cui la cliente volesse procedere con il processo di colorazione dei capelli oppure dai giornali illustrativi di tagli, di messa in piega e di acconciature. Dopo una prima fase di analisi personale da parte della cliente, per comprendere quale sia il risultato che vuole ottenere, è molto importante la fase di dialogo tra il parrucchiere e la clientela. Questa fase è necessaria per conoscere il cliente, soprattutto se è alla prima visita in salone, ma specialmente per comprendere quali siano le sue esigenze. In questo modo Emanuela, insieme al personale del salone, saprà come muoversi per poter soddisfare i bisogni della propria clientela.

Nel dettaglio, gli input del processo sono: - La cartella colori. E’ una sorta di grande raccoglitore contenente

tante ciocche di capelli di colori diversi, una per ogni colorazione

- Processo Consultazione con la Clientela -

Input Operazioni Rifiuti OutputEmanuela e dipendenti 1. Accoglienza del cliente Giornali

illustrativi

Cliente in attesa dell’effettuazione del colore, del taglio e della piega

Professionalità cortesia

2. Fornitura cartella colori e giornali

Cartella colori Intercosmo

Cliente3. Dialogo con il clienteCartella colori

Intercosmo

Giornali illustrativi 4. Scelta del colore, del taglio e dell’asciugatura

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offerta dalla linea di tinture. Nel salone “Acconciature Emanuela” le cartelle colori in dotazione sono due, in quanto sono due le linee di colori utilizzate (analizzate nel processo successivo, la colorazione dei capelli). La cartella colori viene periodicamente aggiornata con l’introduzione di nuove schede contenenti le nuove colorazioni.

- I giornali illustrativi. Sono riviste raffiguranti delle modelle da cui la clientela può prendere spunto per il colore, il taglio e la piega e rappresentano una buona base di partenza per poter permettere alla cliente di spiegare al parrucchiere quali siano le proprie esigenze.

Le operazioni del processo consultazione con la clientela sono quattro: 1. Accoglienza del cliente. E’ il momento in cui il parrucchiere si

presenta alla clientela che potrà valutarne la cortesia e l’approccio. Il parrucchiere farà accomodare il cliente sul divanetto e si procede con la seconda fase.

2. Fornitura della cartella colori e dei giornali illustrativi. Grazie a questi elementi, considerati input del processo, la clientela può farsi un’idea su come tingere e/o tagliare i propri capelli.

3. Dialogo con il cliente. In questa fase il parrucchiere guida il cliente verso la scelta definitiva sulla tipologia dei processi da effettuare. È una fase molto importante perché è fondamentale per la buona riuscita del processo e per soddisfare le esigenze della clientela.

4. Scelta del colore, taglio e/o piega da effettuare. L’esito positivo di questa fase è legato all’operazione precedente - dialogo con il cliente-. Sulla base delle proposte del personale, la clientela è in grado di decidere come farsi colorare, tagliare e/o asciugare i capelli.

Dall’esame di questo processo è emerso che si tratta di un processo privo di impatto ambientale, essendo essenzialmente un momento volto al dialogo e alla conoscenza della clientela. Di conseguenza, le restanti fasi del metodo di analisi non sono state approfondite, in quanto non necessarie ai fini della tesi.

I rifiuti, in questo processo, non hanno un impatto ambientale, questo perché si tratta di attrezzature (cartella colori e giornali illustrativi) che rientrano a far parte degli input utilizzati per future consultazioni con la clientela.

L’output del processo è la clientela, che avrà acquisito le informazioni necessarie per affrontare le fasi successive. Quest’ultima dopo aver dialogato con il parrucchiere è in attesa di procedere con la realizzazione dei trattamenti decisi insieme.

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8.2 Secondo processo: la colorazione dei capelli 8.2.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti - output

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8.2.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo

Tabella 8.2: Descrizione diagramma di flusso

- Colore -

Input OperazioniRifiuti

OutputAttrezzature M.consumo

Emanuela e dipendenti

2.1 Preparazione della cliente

Carrello tinta macchiato

Guanti in lattice usati

Cliente in posa con il colore per 30 minuti

Professionalità cortesia

Pettine e pinze sporchi

Confezione cartacea tinta

Cliente Ciotola e pennello

Asciugamanomonouso usato

Asciugamano di carta monouso

Mantellina monouso usata

Mantellina colore monouso

2.2 Preparazione del colore

Colore inutilizzato

Crema barriera Capelli

Protettivo cuoio capelluto

Packaging colore e crema ossidante Voilà-Nutrilux

Ciotola e pennello

2.3Applicazione del colore

Scarico H2O con colore e sapone

Tubo tinta e crema ossidante Voilà/Nutrilux

Stagnola

Guanti in lattice Packaging Voilà Deco esaurito

Pettine e pinze

2.4 Lavaggio occorrente colore

Protettivi

Carrello per il colore

Packaging protettiviVoilà Deco

Stagnola

Cappa aspirante Dispersioni energetiche

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I prodotti utilizzati nel salone “Acconciature Emanuela”, per la colorazione del capello, sono di tre tipi: ▪ Linea di colorazione permanente e a lunga tenuta, con una formula

di alta qualità e un’infinita gamma di tonalità, che fornisce al parrucchiere un’ampia possibilità di scelta e di possibili miscelazioni per dare libero sfogo alla propria creatività. È una linea in grado di coprire al 100% i capelli bianchi, di ottenere riflessi più chiari e intensi rispetto al colore di base. La filosofia del colore è intesa come capacità di cogliere sfumature e grazie alla consulenza offerta al cliente, il parrucchiere è in grado di offrirgli una proposta di colore su misura seguendo i metodi acquisiti durante i corsi di formazione. Il tubo di tintura da 60 ml deve essere utilizzato in abbinamento alla Crema Ossidante per capelli a 20 volumi, che interagisce con l’ammoniaca pura, garantendo un perfetto sviluppo della colorazione durante tutto il tempo di posa. La formula è arricchita con il Bisabololo, un ingrediente cosmetico derivato dalla camomilla, dalle efficaci proprietà lenitive e anti-irritanti.

▪ Linea di colorazione senza ammoniaca. E’ un nuova generazione di colore concepita per soddisfare un target crescente di consumatori che desiderano un colore dall’effetto naturale. La sua formula è altamente performante e raggiunge elevati livelli di copertura senza contenere ammoniaca e parafenilendiamina. La parafenilendiamina (PFD) è il colorante più usato nelle colorazioni permanenti e può causare reazioni come il prurito e l’arrossamento del cuoio capelluto. Nei casi più gravi può causare eczemi e dolore. Nei casi ancora più gravi può portare a desquamazione della pelle del volto, delle orecchie e del collo fino ad estendersi a tutto il corpo. La sensibilizzazione ai coloranti per capelli può svilupparsi gradualmente in seguito alla ripetuta esposizione. La regolamentazione della Comunità Europea consente una concentrazione di parafenilendiamina non superiore al 6% (parere n. 863/91 del Comitato scientifico per i prodotti cosmetici). È una colorazione dolce che garantisce una copertura al 100%, idratazione, riflessi pieni e intensi. Questa seconda tipologia di colorazione è particolarmente indicata per le donne in gravidanza o in allattamento e per coloro che hanno presentato in passato casi di irritazione e sensibilità verso le tinte con ammoniaca.

▪ Polvere decolorante. E’ la linea di prodotti di decolorazione, ideale per la schiaritura del colore dei capelli. Il decolorante può essere sia in polvere (maggiormente utilizzato) sia in crema e permette al parrucchiere di effettuare lavori creativi in salone. Si tratta di un prodotto a basso contenuto di ammoniaca, agisce nel rispetto della struttura del capello e deve essere miscelato con la Crema Ossidante al Bisabololo di diversi volumi, 10, 20, 30 o 40 in base alla tonalità di colore che si vuole ottenere. Maggiori sono i volumi utilizzati maggiore sarà la schiaritura del capello. Mediamente si predilige una decolorazione con l’utilizzo della Crema Ossidante a 30 volumi.

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Gli input materiali del processo colore sono diversi e alcuni variano a seconda del risultato che si vuole ottenere.

Nel caso in cui venga realizzata una colorazione permanente (primi due casi), in sostanza, gli input materiali sono gli stessi: tubo di colore da 60 ml associato alla crema ossidante specifica pari ad un quantitativo di 90 ml.

Nel caso in cui, la cliente richieda una colorazione con riflessi, gli input cambiano. Questi ultimi sono identificati nella polvere decolorante e nella carta stagnola tagliata in pezzi di varia dimensione a seconda della lunghezza dei capelli della cliente. Nel diagramma di flusso questi due input sono rappresentati con colore diverso, in modo tale da far emergere questo aspetto di diversità di risorse utilizzate. Il decolorante verrà emulsionato insieme alla crema ossidante di volumi diversi in base al risultato richiesto.

I restanti input vengono sempre utilizzati quando si vuole effettuare un processo di colorazione dei capelli: ▪ La confezione di asciugamani di carta monouso contiene 100 pezzi.

Ogni asciugamano è piegato e ha una grandezza di 40x70 cm. È una risorsa che richiama un valore importante ovvero l’igiene, in quanto essendo un prodotto monouso è personale e una volta esaurita la sua funzione, viene smaltito.

▪ La mantellina per il colore è anch’essa monouso e la confezione contiene 30 pezzi. È in plastica e terminato il processo di lavaggio dei capelli che segue l’applicazione del colore viene rimossa dalla cliente e gettata nel contenitore dei rifiuti non recuperabili.

▪ La stagnola ha un’altezza di 15 cm e il personale si occupa di tagliarla in pezzi di dimensioni diverse, in base alla lunghezza dei capelli della cliente che intende effettuare le mèches.

▪ I guanti in lattice, il pettine e le pinze sono attrezzature utilizzate nella fase di applicazione del colore. I guanti sono utili per proteggere le mani del personale del salone, il pettine e le pinze favoriscono una corretta distribuzione del colore su tutta la lunghezza dei capelli.

Gli elementi strettamente legati al processo di preparazione del colore sono: ▪ La crema barriera (100 ml). E’ un balsamo professionale per la

protezione della cute prima e durante il colore, evitando la formazione di macchie antiestetiche sull’attaccatura dei capelli e sul contorno fronte. Svolge un‘azione lenitiva, prevenendo irritazioni e arrossamenti.

▪ Il protettivo per il cuoio capelluto (45 ml). Protegge le cuti più sensibili dai servizi tecnici ed è ideale per l’applicazione protettiva pre-colore.

▪ La ciotola e il pennello. Sono le attrezzature del processo utilizzate per l’applicazione del colore supportate dal carrello per il colore.

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Le operazioni del processo colore sono quattro: 1. Preparazione della cliente. E’ quella fase che può essere definita di

“protezione”. La cliente viene protetta da eventuali macchie di colore, grazie all’applicazione dell’asciugamano e della mantellina del colore. In questo modo il personale potrà applicare il colore, una volta pronto, in maniera sicura.

2. Preparazione del colore. Il personale dopo aver dialogato con la cliente ed aver compreso le sue reali necessità, si occupa della preparazione del colore richiesto. Il contenuto del tubo di colore viene prelevato dal mobiletto predisposto alla sua sistemazione ed emulsionato con la crema ossidante. Una volta pronta, la tinta presente nella ciotola, viene inserita per qualche minuto sotto la cappa aspirante.

3. Applicazione del colore. Una volta soddisfatta la seconda operazione del processo, il personale preleva il carrello del colore, supporto di appoggio della ciotola con il colore e del pennello e si dirige verso la postazione di lavoro dove la cliente è stata precedentemente preparata. Il colore viene passato con cura e attenzione ciocca per ciocca, in modo tale da ottenere una copertura perfetta e uniforme.

4. Lavaggio occorrente colore: la ciotola, il pennello, il pettine, le pinze e il carrello per la tinta, quindi più in generale tutte le attrezzature utilizzate dal personale per lo svolgimento di questo processo, devono essere sciacquate bene con acqua e sistemate al loro posto, per poter essere pronte per un successivo impiego in un processo di colorazione futuro.

L’output della colorazione è rappresentato dalla cliente che da risorsa in ingresso, passando attraverso tutte le operazioni del processo, ne diventa il prodotto finale. La cliente deve rimanere in posa per trenta minuti per permettere al colore di agire a pieno, ottenendo la copertura o la schiaritura desiderata.

Relativamente al processo in esame, si prosegue seguendo tutte le fasi del metodo. Gli input utilizzati sono numerosi e sono rappresentati sia da materiali di consumo, sia da attrezzature. La presenza di materiali di consumo permette di valutarne l’impatto ambientale, in quanto si tratta di risorse che dopo esser state utilizzate devono essere smaltite.

8.2.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative operazioni del processo

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Tabella 8.3 Aspetti ambientali

Gli aspetti ambientali che derivano dalle operazioni del processo colore vengono ricondotti a cinque gruppi: l’acqua, l’impiego di materiali di consumo e/o di attrezzature, i rifiuti che ne derivano e l’energia impiegata. L’energia è rappresentata dall’energia muscolare del personale nell’implementazione delle varie operazioni del processo, specialmente nella fase di applicazione del colore, ma anche dall’energia elettrica derivante dall’utilizzo della cappa aspirante, necessaria per la preparazione del colore e dall’energia idrica utilizzata per lavare le attrezzature utilizzate.

I materiali di consumo e le attrezzature vengono impiegati in tutte e quattro le operazioni del processo. L’asciugamano, la mantellina del colore, il protettivo antimacchia e per il cuoio capelluto sono input propri della preparazione della cliente. L’asciugamano (se monouso) e la mantellina verranno smaltite dopo aver sciacquato il colore dalla cliente, è in questo momento che sorge il vero impatto ambientale. Il protettivo antimacchia e per il cuoio capelluto diventano rifiuti nel momento in cui esauriscono e verrà smaltito il loro packaging.

Nella fase di preparazione del colore costituiscono rifiuto la confezione cartacea della tinta utilizzata e il suo packaging ovvero il tubo di colore di ml diversi in base alla casa fornitrice di appartenenza e la confezione della crema ossidante, una volta esaurita, dopo più usi successivi.

Nel momento in cui viene applicato il colore vengono maggiormente impiegate le attrezzature: la ciotola, il pennello, il pettine, le pinze e il carrello della tinta.

- Colore -

OperazioniAspetti Ambientali

H2O Materiali di consumo Rifiuti Energia

2.1 Preparazione della cliente ✓

2.2 Preparazione del colore ✓ ✓ ✓

2.3 Applicazione del colore ✓ ✓ ✓

2.4 Lavaggio occorrente colore ✓ ✓ ✓ ✓

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I guanti in lattice sono l’unico input di questa operazione che una volta terminata dovrà essere smaltito, come rifiuto non recuperabile.

L’ultima operazione, il lavaggio dell’occorrente per il colore, comporta un aspetto ambientale diverso dai precedenti. Quando si procede con il lavaggio con acqua delle attrezzature necessarie all’applicazione del colore, viene prodotto un rifiuto rappresentato dallo scarico con acqua e sapone.

8.2.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto ambientale

Le condizioni operative anomale o di emergenza sono quelle situazioni che possono comportare dei problemi, in seguito ad errori commessi nel compimento delle operazioni del processo.

Nella tabella che segue si fornisce una descrizione degli accadimenti che possono portare a situazioni di maggiore o minore gravità, a seconda degli effetti.

In questa analisi, il primo step è ricondotto all’individuazione delle situazioni d’emergenza che potrebbero presentarsi nel momento in cui le diverse operazioni del processo vengono attuate. Queste criticità possono essere ricondotte a: mancanze o comportamenti errati messi in atto dal personale, ad anomalie legate ai materiali di consumo utilizzati o ai loro packaging, a problemi nell’utilizzo delle attrezzature e infine al consumo delle attrezzature.

In un secondo momento, per ogni condizione anomala, è possibile valutare l’impatto ambientale che ne deriva. Gli aspetti ambientali vengono suddivisi in quattro categorie: ▪ Acqua: può essere utilizzata e quindi rappresentare un aspetto

ambientale per porre rimedio a situazioni di emergenza. ▪ Materiali di consumo: costituiscono un aspetto ambientale perché

in alcuni casi possono presentarsi problemi di imballaggio dei prodotti che dovranno essere smaltiti rientrando di conseguenza nella categoria rifiuti.

▪ Attrezzature: dopo frequenti usi subiscono un processo di deterioramento che richiede l’utilizzo di nuove attrezzature. Le “vecchie” attrezzature verranno smaltite come rifiuti.

▪ Rifiuti: in questo gruppo rientrano le tre categorie precedenti, in quanto, in questo processo, l’impatto ambientale è collegato soprattutto al momento dello smaltimento dei prodotti utilizzati.

In ultima analisi, è possibile definire per ogni condizione anomala o d’emergenza quale sia il comportamento più appropriato che il personale deve mettere in atto, per evitare che molti problemi verificatisi in passato possano verificarsi nuovamente in futuro.

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Tabella 8.4 Condizioni anomale

Durante la prima operazione del processo colore, la preparazione della cliente, le condizioni anomale che possono verificarsi sono legate soprattutto a problemi con due input in particolare: l’asciugamano e la mantellina protettiva. In alcune circostanze, questi due materiali di consumo potrebbero essere strappati o comunque trovarsi in condizioni non ottimali per il loro impiego.

Il personale, prima di utilizzarli per l’implementazione dell’operazione, deve provvedere alla verifica dell’integrità dei materiali. Nel caso in cui l’asciugamano e/o la mantellina fossero rovinati dovrebbero venire smaltiti come rifiuti non recuperabili e il parrucchiere provvederebbe al prelevamento di due nuovi input integri, da utilizzare per il completamento della prima fase del processo colore.

Durante la fase di preparazione del colore, il personale potrebbe osservare che il numero stampato sul tubo di colore sia diverso da quello

- Colore -

Operazioni Condizioni anomale

Aspetti ambientali

H2OM.

consumo Attrez. Rifiuti

2.1 Preparazione della cliente

Asciugamano, mantellina strappati, stretti ✓ ✓

2.2 Preparazione del colore Tubo del colore errato ✓

2.3 Applicazione del colore

- Pennello rovinato - Caduta della ciotola con il colore - Asciugamano, mantellina macchiati - Indumenti della cliente macchiati - Viso della cliente macchiato

✓ ✓ ✓ ✓

2.4 Lavaggio occorrente colore

Caduta accidentale di acqua, colore, sapone o della ciotola del colore

✓ ✓ ✓ ✓

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presente sulla confezione cartacea. Questa situazione, per esperienza personale, si è verificata molto raramente e in seguito alla fiducia riposta nel fornitore, il personale solitamente non svolge un vero e proprio controllo sulla correttezza dell’imballaggio. Questo controllo è divenuto reale e costante in questa fase del processo, da quando ci si è accorti di questa anomalia. Nel caso in cui il personale non si fosse accorto di questo errore, gli effetti prodotti sarebbero da considerare molto gravi, soprattutto da parte della cliente. Di conseguenza, il colore effettuato non risulta compatibile con quello richiesto. Il parrucchiere ha tutte le capacità per porre rimedio alla situazione, ma questo circostanza non susciterebbe nel cliente un’immagine positiva del salone, al punto da spingerlo a non presentarsi in futuro per un nuovo trattamento.

Nella terza fase del processo, l’applicazione del colore, il personale deve compiere l’operazione con molta attenzione. Nonostante questo, possono verificarsi alcuni problemi: ▪ Alcune attrezzature come, ad esempio, il pennello utilizzato per

applicare il colore, potrebbero essere rovinate. Devono essere sostituite per poter svolgere l’operazione in maniera corretta e questi strumenti non più in condizioni ottimali per il loro utilizzo, verranno smaltiti come rifiuti.

▪ La ciotola con il colore posta sul carrello del colore potrebbe cadere sul pavimento in maniera accidentale. Il personale deve provvedere a pulire il pavimento con acqua e sgrassatori, generando un aspetto ambientale perché i prodotti utilizzati per porre rimedio all’emergenza verranno smaltiti.

▪ L’asciugamano e la mantellina potrebbero essere macchiati da schizzi involontari di colore. Il personale grazie all’aiuto di una spugnetta può far tornare la situazione alle giuste condizioni. In casi più seri l’asciugamano e la mantellina vengono sostituiti per evitare di provocare ulteriori problemi. L’asciugamano e/o la mantellina macchiati verranno smaltiti come rifiuti.

▪ Una volta applicato il colore, il personale deve provvedere, utilizzando del cotone imbevuto, a rimuovere eventuali macchie presenti sul viso della cliente, utile anche per semplificare l’operazione successiva del processo ovvero il lavaggio del colore. Il cotone dopo aver esaurito la sua funzione verrà smaltito e in questo momento sorge l’aspetto ambientale.

▪ L’ultimo problema, considerato anche il più grave, si verifica nel caso in cui gli indumenti della cliente vengano macchiati con il colore. Prontamente il personale con il supporto di smacchiatori, deve cercare di risolvere la situazione che sicuramente avrà suscitato fastidio nella cliente. Anche in questo caso l’impatto ambientale è legato alla fase di pulitura che comporta l’impiego di cotone con smacchiatore che verranno smaltiti come rifiuto.

Nell’ultima fase del processo, il lavaggio dell’occorrente necessario per l’applicazione del colore, le condizioni anomale che possono presentarsi sono diverse:

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▪ è possibile che durante l’operazione di lavaggio della ciotola con la tinta e del pennello, vi sia una caduta accidentale di acqua, colore o sapone intorno alla postazione del lavatesta. Il rifiuto è rappresentato dallo scarico del lavello con acqua, tinta e sapone.;

▪ è possibile che in seguito alla caduta la ciotola si rompa. In queste circostanze, l’aspetto ambientale che deriva è legato allo smaltimento della ciotola rotta.

8.3 Terzo processo: il lavaggio dei capelli 8.3.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti - output

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8.3.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo

Tabella 8.5 Descrizione diagramma di flusso

Il processo di lavaggio dei capelli è molto importante perché la sua corretta effettuazione è funzionale alla buona riuscita del processo asciugatura dei capelli. L’implementazione del processo richiede l’utilizzo di buoni prodotti per il lavaggio dei capelli. Questa operazione viene svolta molto frequentemente dal personale del salone.

La clientela ha la possibilità di scegliere tra uno shampoo neutro, al fiordilatte, contenuto in un contenitore da 10000 ml, che viene inserito in un dosatore più piccolo da 1000 ml oppure tra i diversi shampoo curativi.

- Lavaggio capelli -

Input OperazioniRifiuti

OutputAttrezzature M.consumo

Emanuela e dipendenti 3.1 Far

accomodare la cliente al lavello

PettineAsciugamani monouso usati

Cliente pronta per il taglio

Professionalità cortesia

Mantellina colore usata

Cliente3.2 Sciacquare bene il colore

Cotone macchiato

Asciugamanidi carta monouso Capelli

Mantellina colore monouso 3.3 Applicare

due volte lo shampoo

Guanti usati

Guanti in lattice Scarico H2O con schiuma

Acqua 3.4 Eliminare le macchie

Scarico H2O con colore

Shampoo Stagnola

Balsamo 3.5 Applicare il balsamo

Packaging smacchiatore cute

Pettine

Smacchiatore cute chemico 3.6 Lavaggio

finale con acqua

Cotone3.7 Far accomodare la cliente alla postazione di lavoro

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Il balsamo è il secondo prodotto che viene applicato ed è importante che il personale consigli alla clientela il prodotto giusto per i propri capelli, nutrendoli e non appesantendoli.

Alcuni input materiali del processo colore diventano rifiuti effettivi al termine del processo in esame. Si tratta dell’asciugamano (se monouso) e della mantellina, utilizzati in fase di preparazione della cliente per poter successivamente applicare il colore.

Gli altri input di questo processo sono rappresentati da: ▪ I guanti in lattice: vengono utilizzati dal personale per proteggere la

pelle delle mani dalle sostanze chimiche contenute nel colore e da eventuali macchie che possono derivare dal lavaggio della tinta.

▪ Acqua, shampoo e balsamo: costituiscono quelle risorse indispensabili per poter effettuare il lavaggio vero e proprio e la rimozione del colore dal cuoio capelluto della cliente. Lo shampoo viene applicato, emulsionato con acqua e massaggiato due volte al fine di detergere e pulire a fondo il capello dai prodotti utilizzati. Il balsamo è necessario per poter districare i capelli e quindi pettinarli con facilità. Il personale valuta quale sia il balsamo ideale per ogni cliente.

▪ Il pettine: rappresenta l’attrezzatura utilizzata dal personale nel momento in cui viene applicato il balsamo;

▪ Lo smacchiatore della cute insieme al cotone: questo input viene utilizzato raramente. Nel caso in cui la cliente dovesse avere una pelle molto porosa e di conseguenza risultasse difficile rimuovere completamente e perfettamente macchie di colore dal viso, si può ricorrere all’uso di questo prodotto. Bisogna inumidire un batuffolo di cotone con acqua, intingerlo nello smacchiatore e passarlo sulla parte da smacchiare strofinando leggermente.

Il processo lavaggio del colore si suddivide in sei operazioni: 1. Far accomodare la cliente al lavello: una volta passato il tempo di possa

del colore di trenta minuti, il personale si avvicina alla cliente per comunicarle di accomodarsi al lavatesta.

2. Sciacquare bene il colore con acqua: è la prima operazione pratica da effettuare. Il personale, dopo aver indossato i guanti in lattice, deve massaggiare il colore aggiungendo di volta in volta dell’acqua, in modo tale da rimuovere bene il colore dal cuoio capelluto della cliente evitando di lasciare qualche macchia. Successivamente verrà effettuato un risciacquo abbondante con acqua per rimuovere il colore anche dalle lunghezze.

3. Applicare due volte lo shampoo: lo shampoo utilizzato per sciacquare il colore è neutro, delicato, per evitare di rendere aggressiva l’operazione di lavaggio. Lo shampoo viene applicato due volte e massaggiato con cura dal personale. Quest’operazione deve essere percepita dalla cliente come un momento di relax.

4. Eliminare le macchie: questa operazione viene effettuata in un primo momento utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto con una goccia di shampoo. Si strofina delicatamente per eliminare le macchie presenti

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sul viso della cliente. Nel caso in cui le macchie persistono, si ricorre all’uso dello smacchiatore, descritto precedentemente;

5. Applicare il balsamo: il personale provvede all’applicazione del balsamo più adatto alla cliente accomodata al lavello, rendendo i capelli più facili da gestire e migliorandone le condizioni di messa in piega.

6. Lavaggio finale con acqua: questa operazione è necessaria per rimuovere ogni residuo dei prodotti utilizzati per effettuare il lavaggio dei capelli.

7. Far accomodare la cliente alla postazione di lavoro: una volta terminato il lavaggio, i capelli vengono strizzati bene, raccolti con una pinza e viene applicato un asciugamano per evitare che possa colare dell’acqua sul collo e lungo la schiena della cliente. A questo punto, il personale si preoccupa di far accomodare la cliente alla nuova postazione di lavoro per procedere con lo svolgimento del processo successivo che nella sequenza analizzata è rappresentata dal taglio dei capelli.

L’output del processo in esame è sempre la cliente che è in attesa dell’effettuazione del taglio da parte del parrucchiere.

8.3.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative operazioni del processo

Tabella 8.6 Aspetti ambientali

- Lavaggio capelli -

OperazioniAspetti Ambientali

H2O Materiali di consumo Rifiuti Energia

3.1 Far accomodare la cliente al lavello

3.2 Sciacquare bene il colore con acqua ✓ ✓ ✓

3.3 Applicare due volte lo shampoo ✓ ✓ ✓ ✓

3.4 Eliminare le macchie ✓ ✓ ✓ ✓

3.5 Applicare il balsamo ✓ ✓ ✓ ✓

3.6 Lavaggio finale con acqua ✓ ✓ ✓

3.7 Far accomodare la cliente alla postazione di lavoro ✓ ✓

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La prima operazione del processo “lavaggio del colore” non comporta un impatto ambientale, trattandosi di un semplice spostamento della cliente da una postazione di lavoro ad un’altra.

Per le cinque operazioni successive del processo è possibile valutare l’impatto ambientale in quanto producono dei rifiuti derivanti dall’utilizzo di materiali di consumo. L’energia considerata è l’energia muscolare del personale prodotta nello svolgimento delle operazioni e l’energia dell'acqua utilizzata per lo svolgimento del lavaggio.

Nel momento iniziale di risciacquo del colore, viene utilizzata essenzialmente acqua corrente del rubinetto, che viene emulsionata al colore producendo come rifiuto lo scarico del lavatesta con il colore disciolto in acqua.

Durante il lavaggio del colore, con l’applicazione prima dello shampoo e poi del balsamo, viene prodotta molta schiuma. Di conseguenza il rifiuto principale di questo processo è lo scarico con acqua e sapone. I due rifiuti relativi allo scarico del lavello con acqua, colore e schiuma, rappresentano un aspetto ambientale molto rilevante. Lo scarico dell’acqua discende nelle tubature dell’impianto idrico del salone, passa attraverso il sifone che funge da sigillo, impedendo che i cattivi odori rifluiscano dai tubi di scarico e finisce nella condotta fognaria pubblica. L’operazione di eliminazione delle macchie prevede l’utilizzo di un batuffolo di cotone, imbevuto in acqua e nello smacchiatore, che verrà smaltito una volta esaurita la sua funzione di rimozione del colore dalla cute della cliente. Il packaging dello smacchiatore, dopo usi ripetuti, viene smaltito nel contenitore dei rifiuti di plastica.

Nel momento in cui la cliente viene fatta accomodare alla postazione di lavoro destinata al processo taglio, viene applicato l’asciugamano che viene smaltito (se monouso) effettivamente come rifiuto nel processo successivo.

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8.3.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto ambientale

Tabella 8.7 Condizioni anomale

Quando il personale si preoccupa di far accomodare la cliente al lavatesta è possibile che la poltrona sia bagnata, magari in seguito a schizzi d’acqua derivanti da un semplice lavaggio delle mani o dell’occorrente per l’applicazione del colore.

Il personale interessato allo svolgimento dell’operazione, si attiva e utilizzando della carta assorbente, provvede ad asciugare la poltrona facendo accomodare la cliente. La carta assorbente utilizzata costituisce un rifiuto da dover smaltire.

Nelle operazioni successive, le condizioni anomale che si possono presentare sono numerose. È importante che il personale vi ponga rimedio per evitare di far nascere da parte della clientela un giudizio negativo nei confronti del salone.

Nel momento in cui il personale procede a sciacquare abbondantemente il colore con acqua, potrebbe incontrare alcune difficoltà nel raggiungere la temperatura ideale dell’acqua, per la cliente. Per questo motivo, il personale dovrebbe chiedere frequentemente alla clientela: “Signora/e, va bene l’acqua?”, in questo modo si previene un’eventuale lamentela del

- Lavaggio capelli -

Operazioni Condizioni anomale

Aspetti ambientali

H2O M. consumo Energia Rifiuti

3.1 Far accomodare la cliente al lavello Poltrona bagnata ✓ ✓ ✓

3.2 Sciacquare bene il colore con acqua

- Temperatura dell’H2O difficile da regolare - Cute molto macchiata - Acqua colata sul viso

✓ ✓ ✓ ✓

3.3 Applicare due volte lo shampoo Shampoo terminato ✓

3.4 Eliminare le macchie

Macchie non ben rimosse ✓ ✓ ✓

3.5 Applicare il balsamo Balsamo terminato ✓

3.6 Lavaggio finale con acqua

Temperatura dell’ H2Odifficile da regolare

3.7 Far accomodare la cliente alla postazione di lavoro

Acqua colata lungo la schiena. ✓ ✓ ✓

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cliente. Questa problematica si può presentare durante l’implementazione dell’intero processo di lavaggio del colore. Allo stesso modo, è possibile che involontariamente dell’acqua coli sul viso della cliente. Il personale, oltre a scusarsi, deve provvedere ad asciugarle il viso utilizzando del cotone o un asciugamano e il cotone verrà smaltito come rifiuto non recuperabile. Il personale svolgendo la fase di risciacquo del colore, potrebbe accorgersi che la cute della cliente sia molto macchiata a causa di una maggiore porosità del cuoio capelluto. In questo caso, il lavaggio verrà effettuato in maniera ancora più accurata, eliminando ogni residuo di colore dalla cute della cliente, evitando possibili situazioni future di prurito o di arrossamento del cuoio capelluto, dovute ad un lavaggio del colore effettuato in maniera scorretta.

In salone, nei giorni di maggiore affollamento è possibile che i prodotti utilizzati per il lavaggio, lo shampoo e il balsamo, siano esauriti. Il personale deve preoccuparsi di prelevare i nuovi prodotti e di posizionarli al lavatesta.

La condizione anomala più seria del processo si presenta nel caso in cui alcune macchie di colore, dopo il risciacquo con acqua e l’applicazione dello shampoo, non vengano ben rimosse dal viso o dal collo della cliente. Il personale deve provvedere a rimuoverle, utilizzando del cotone con acqua e smacchiatore. È importante che il personale risolva questa situazione, perché molto probabilmente una cliente che presenta delle macchie sul viso non sarà soddisfatta del servizio offerto e potrebbe non presentarsi in futuro in salone.

Quando il personale applica l’asciugamano intorno ai capelli della cliente, dell’acqua potrebbe colarle intorno al collo o lungo la schiena. Questa situazione potrebbe verificarsi nel caso in cui, una volta effettuato il lavaggio finale con acqua, i capelli non venissero strizzati a sufficienza.

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8.4 Quarto processo: il taglio dei capelli 8.4.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti - output

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8.4.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo

Tabella 8.8 Descrizione diagramma di flusso

Anche in questo processo gli input sono gli stessi previsti dall’analisi generale, personalizzati al salone in esame. Il processo taglio viene effettuato esclusivamente dalla titolare del negozio, essendo l’unica ad avere le competenze necessarie. Il resto del personale svolge le operazioni accessorie di preparazione del cliente al taglio e di pulitura dopo la realizzazione del taglio.

Le risorse utilizzate per la realizzazione del processo taglio appartengono soprattutto al macro-gruppo delle attrezzature. Questa attività è realizzabile attraverso l’utilizzo di questi strumenti da parte del personale del salone. Alcuni, vengono utilizzati direttamente per la

- Taglio -

Input OperazioniAspetti ambientali

OutputRifiuti Energia

Emanuela e dipendenti 4.1 Consultazione

con il cliente

Asciugamani monouso usati

Cliente pronto per procedere con l’asciuga- tura

Professionalità cortesia

Mantellina per il taglio

Cliente4.2 Scelta del taglio

Forbici

Asciugamani di carta monouso

Rasoio Panasonic Dispersione

Mantellina per il taglio 4.3 Preparazione

del cliente

Pettine e pinze

Forbici Scopa e paletta

Rasoio Panasonic

4.4 Effettuazione del taglio

Pennello spargitalco

Sterilizzatore

Salviettine antibatteriche Sterilizzatore Dispersione

Pettine e pinze4.5 Ripulitura delcliente

Giornali illustrativi

Pennello spargitalco Capelli tagliatiScopa e paletta 4.6 Ripulitura del

pavimentoGiornali dei tagli

Salviettine antibatteriche4.7Sterilizzazione

delle attrezzature

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realizzazione del taglio, altri sono strumenti di supporto, utili ad effettuare le varie azioni di pulitura e quindi a completare il processo.

Questi input sono rappresentati da: ▪ La mantellina del taglio. Una volta terminato il lavaggio dei capelli,

la cliente viene fatta accomodare alla postazione di lavoro destinata all’effettuazione del taglio. Qui, il personale le applica una mantellina con chiusura regolabile all’altezza del collo, per evitare che ciocche di capelli possano cadere sui vestiti o all’interno di questi.

▪ Le forbici. Sono di diverso tipo in base alla funzione che dovranno svolgere. In salone, si utilizzano forbici a dentini destinate allo sfoltimento dei capelli, le forbici a lame destinate alla sfilatura e scalatura dei capelli.È molto importante che il parrucchiere acquisti delle forbici professionali che saranno funzionali alla buona riuscita e precisione del taglio.

▪ Il rasoio. Questo attrezzo è utilizzato soprattutto per effettuare il taglio su una clientela maschile. Per la clientela femminile, viene utilizzato nel caso in cui decidessero di effettuare tagli molto corti.

▪ Il pettine e le pinze. Le pinze sono utili al parrucchiere perché gli permettono di dividere i capelli in sezioni, da seguire per effettuare il taglio in maniera corretta. Le varie sezioni vengono apprese durante i corsi di formazione frequentati dal personale del salone. La scelta del pettine per il taglio da utilizzare è significante. Il pettine serve per direzionare i capelli, ordinarli e toglierne i nodi. La sua lunghezza deve essere media, intorno ai 18 cm e non eccessivamente lunga, il rischio è che cada frequentemente, riducendo il livello di attenzione del parrucchiere durante lo svolgimento del taglio.

▪ Lo sterilizzatore a raggi uv: è un apparecchio professionale ideale per sterilizzare in pochi minuti gli strumenti metallici utilizzati in salone per effettuare il taglio. Lo sterilizzatore viene collegato alla presa di corrente premendo l’interruttore generale posto sul frontale e una volta accesa la lampada al suo interno, germi e batteri presenti sugli utensili vengono distrutti.

Le attrezzature appena descritte, rappresentano gli strumenti essenziali per la realizzazione del taglio. Altre attrezzature utilizzate in salone durante lo svolgimento di questo processo sono: ▪ Il pennello spargitalco: è un pennello in cui si inserisce del borotalco

e viene utilizzato una volta finito il taglio, per rimuovere residui di capelli presenti sul collo o sul viso del cliente.

▪ La scopa e la paletta: con queste attrezzature il personale può ripulire l’area di lavoro dai capelli appena tagliati in modo da poter procedere con l’implementazione di un nuovo processo in condizioni ottimali.

▪ I giornali illustrativi: il personale prima di effettuare il taglio si preoccupa di far visionare alla cliente alcune riviste di taglio, in modo tale che possa farsi un’idea sul taglio che intende farsi realizzare.

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▪ Le salviettine antibatteriche: sono confezioni di salviette con funzione antibatterica per disinfettare le forbici, il pettine e le pinze subito dopo l’effettuazione del taglio.

L’unico materiale di consumo del processo “taglio” è l’asciugamano che il personale aveva applicato intorno al collo della cliente, al momento del lavaggio.

Per quanto riguarda gli aspetti ambientali del processo, i rifiuti realmente prodotti sono rappresentati dai capelli tagliati e poi raccolti che vengono gettati nel contenitore dei rifiuti non recuperabili così come le salviettine antibatteriche.

Inoltre, lo sterilizzatore, essendo collegato alla presa di corrente, genera delle dispersioni energetiche rilevanti per l’ambiente.

Le attrezzature del processo rientrano nel gruppo dei rifiuti perché una volta esaurita la loro funzione “escono” dalle operazioni del processo, non per essere smaltiti, ma per essere sistemati al loro posto. Il personale si preoccupa di prelevarli nel momento in cui si attiverà un nuovo processo taglio.

Le operazione del processo taglio sono sei: 1. Consultazione con il cliente. il primo e ampio processo di

consultazione del parrucchiere con il proprio cliente avviene nel momento iniziale della visita in salone. In ogni caso, prima della scelta e dell’effettuazione del taglio, il parrucchiere si preoccupa di chiedergli nuovamente quali siano le sue richieste per evitare situazioni di incomprensione che possano portare a tagli non voluti.

2. Scelta del taglio. Grazie alla visualizzazione di riviste di acconciatura e ai consigli del proprio parrucchiere, il cliente è sicuro del taglio da effettuare.

3. Preparazione del cliente: durante questa operazione viene rimosso l’asciugamano applicato al lavatesta intorno ai capelli. I capelli vengono ben strizzati, districati e divisi in sezioni che posso essere diversi a seconda del tipo di taglio scelto. Il personale preleva la mantellina per il taglio e la applica intorno al collo della cliente regolandone l’allacciatura in modo tale da evitare che residui di capelli tagliati possano finire all’interno dei vestiti della cliente.

4. Effettuazione del taglio: il parrucchiere utilizzando le attrezzature professionali presenti in salone, procede all’effettuazione del taglio. Solitamente, il parrucchiere svolge questa operazione in silenzio perché si tratta di un momento che richiede concentrazione e precisione. Questo atteggiamento non vuole essere un disinteresse verso il dialogo con la cliente, anzi vuole puntare alla buona riuscita del taglio, rendendo il cliente soddisfatto del lavoro realizzato.

5. Ripulitura del cliente: una volta terminato il taglio, il parrucchiere slaccia la mantellina del taglio facendo cadere i capelli sul pavimento e utilizzando il pennello spargitalco si preoccupa di

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rimuovere eventuali ciocche di capelli dal collo, dal viso e dai vestiti del cliente.

6. Ripulitura del pavimento: i capelli tagliati presenti sul pavimento vengono rimossi con la scopa e con la paletta per ripulire l’area di lavoro in cui il parrucchiere procede all’asciugatura dei capelli.

7. Sterilizzazione delle attrezzature: le attrezzature utilizzate per il taglio vengono ripulite prima con le salviettine antibatteriche e poi sterilizzate per tre, quattro minuti nello sterilizzatore a raggi uv. In questo modo le forbici, il pettine e le pinze sono ben disinfettate e pronti per l’effettuazione futura di un taglio su un nuovo cliente.

L’output del processo taglio è rappresentato dal cliente in attesa della semplice asciugatura dei capelli, se si tratta di uomini,o della realizzazione della messa in piega se si tratta di donne.

8.4.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative operazioni del processo

Tabella 8.9 Aspetti ambientali

Il processo in esame non genera molti rifiuti e non produce un forte impatto ambientale. Questa constatazione deriva dal fatto che il taglio è un processo estremamente manuale, durante il quale il parrucchiere stesso svolge le varie operazioni seguendo la propria professionalità e le proprie competenze.

In ogni caso, alcuni rifiuti vengono prodotti a partire dalla terza fase del processo in cui l’asciugamano bagnato (se monouso) viene gettato nel contenitore dei rifiuti non recuperabili. Il rifiuto del processo

- Taglio -

OperazioniAspetti Ambientali

H2O Materiali di consumo Rifiuti Energia

4.1 Consultazione con il cliente

4.2 Scelta del taglio

4.3 Preparazione del cliente ✓ ✓

4.4 Effettuazione del taglio ✓ ✓ ✓

4.5 Ripulitura del cliente ✓

4.6 Ripulitura del pavimento ✓

4.7 Sterilizzazione delle attrezzature ✓ ✓ ✓

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maggiormente consistente è rappresentato dai capelli tagliati. Questi dopo esser stati raccolti con la scopa e la paletta vengono smaltiti nello stesso bidone degli asciugamani.

Nell’ultima fase del processo, rappresentata dalla sterilizzazione degli utensili per il taglio, questi vengono disinfettati utilizzando sia le salviettine antibatteriche, sia lo sterilizzatore a raggi uv. Le salviettine rappresentano il rifiuto dell’operazione. Dopo aver pulito a fondo tutte le attrezzature, le salviettine vengo gettate nel contenitore destinato ai rifiuti non recuperabili. L’energia, come nei processi precedenti, è rappresentata dall’energia muscolare impiegata dal personale e dall’energia elettrica necessaria per il funzionamento delle attrezzature richieste per l’implementazione del processo: rasoio e sterilizzatore.

8.4.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si verificano, associandole alle operazioni e valutandone l’impatto ambientale

Tabella 8.10 Condizioni anomale

In ognuna delle sei operazioni del processo taglio possono presentarsi delle condizioni anomale o d’emergenza, da cui possono derivare o meno dei rifiuti e un conseguente aspetto ambientale.

Nelle fasi di consultazione e di scelta del taglio è possibile che il parrucchiere e il cliente possano non intendersi immediatamente, generando delle incomprensioni. Di conseguenza, il parrucchiere, grazie all’esperienza, si mette a disposizione del cliente aprendosi maggiormente

- Taglio -

OperazioniCondizioni anomale,

d’emergenza

Aspetti ambientali

EnergiaMat.

consumo Attrez. Rifiuti

4.1 Consultazione con il cliente Incomprensioni4.2 Scelta del taglio

4.3 Preparazione del cliente Mantellina umida ✓

4.4 Effettuazione del taglio

Caduta del pettine e delle forbici ✓ ✓ ✓

4.5 Ripulitura del cliente

Uso eccessivo del talco ✓ ✓

4.6 Ripulitura del pavimento Capelli non raccolti ✓

4.7 Sterilizzazione delle attrezzature

- Lampada sterilizzatore bruciata - Salviettine antibatteriche esaurite

✓ ✓ ✓

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al dialogo, cercando di capire quali siano i suoi bisogni, per non compromettere la buona riuscita del processo. Si tratta di una condizione che può essere d’emergenza per la soddisfazione dell’output finale senza generare rifiuti.

Nell’operazione di preparazione del cliente al taglio, può accadere che la mantellina fatta indossare al cliente sia leggermente umida causandogli fastidio. Il personale deve constatare quali siano le condizioni della mantellina del taglio prima di riporla al suo posto. In caso di mantellina umida, verrà fatta asciugare in moda tale da poterla utilizzare per un’altro cliente, senza causare il sorgere di situazioni anomale.

A partire dall’effettuazione del taglio possono verificarsi condizioni d’emergenza che producono alcuni rifiuti. Il parrucchiere potrebbe far cadere involontariamente il pettine e le forbici. In casi più seri, questa caduta potrebbe comportare la rottura delle attrezzature, generando dei rifiuti che dovranno essere smaltiti.

Quando il personale si preoccupa della ripulitura del cliente deve fare attenzione a non esagerare con il quantitativo di talco utilizzato per eliminare i capelli, in quanto il cliente potrebbe irritarsi in seguito a questa situazione. Il talco utilizzato in eccesso rappresenta un rifiuto da smaltire.

Nella fase successiva di ripulitura del pavimento, se i capelli non venissero raccolti bene, le condizioni di pulizia della postazione di lavoro non sarebbero ripristinate. Il personale dovrà ripetere nuovamente l’operazione per eliminare tutti i capelli e quindi i rifiuti di questa fase.

Si procede allo svolgimento dell’ultima attività del processo, la sterilizzazione delle attrezzature. Le condizioni d’emergenza che possono presentarsi sono legate all’esaurimento delle salviettine antibatteriche e alla bruciatura della lampada germicida. Per evitare che queste condizioni si verifichino, è importante che il personale verifichi preventivamente i quantitativi di salviettine antibatteriche presenti in salone e la manutenzione dello sterilizzazione a raggi uv.

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8.5 Quinto processo: l’asciugatura dei capelli 8.5.1 Composizione di un diagramma di flusso input - operazioni - rifiuti - output

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8.5.2 Identificare gli input, le operazioni, i rifiuti e gli output del processo

Tabella 8.11 Descrizione diagramma di flusso

Il processo di asciugatura dei capelli viene effettuato sia da Emanuela, sia dal personale del salone, ma sempre con la supervisione della titolare. Le tecniche di realizzazione del processo sono diverse in base al risultato che si vuole raggiungere.

La realizzazione di questo processo prevede l’utilizzo di input comuni nel caso in cui l’asciugatura venga effettuata su clientela maschile o femminile e risorse proprie per l’asciugatura degli uomini e la messa in piega delle donne.

Gli elementi comuni sono rappresentati da: ▪ Asciugamano. Viene utilizzato indipendentemente dal sesso della

clientela per ridurre il quantitativo di acqua presente nei capelli ed evitare che possa bagnare gli indumenti del cliente.

▪ Phon. Il modello varia in base alla casa fornitrice ed è l’attrezzatura più importante e utilizzata per il processo in questione.

- Asciugatura -

Input OperazioniAspetti ambientali

OutputRifiuti Energia

Emanuela e dipendenti

5.1 Consultazione con il cliente

Asciugam. monouso usati

Cliente soddisfatto

Professionalità cortesia Capelli

ClientePackaging prodotti styling Estro

Asciugamani di carta monouso

Pinze e pettine

Pinze e pettine

5.2 Scelta del tipo di asciugatura

Spazzole

Spazzole Phon Parlux Dispersioni

Cliente insoddisfatto

Phon Parlux Piastra GHD Dispersioni

Piastra GHD CascobigodiArtem Dispersioni

Casco bigodiArtem

5.3 Effettuazione dell’asciugatura

Bigodi, stiff e retina

Bigodi,stiff e retina

Prodotti per lo styling Estro

Corrente elettrica

Prodotti per lo styling Estro

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▪ Piastra. Viene utilizzata soprattutto per la clientela femminile ed eventualmente per ragazzi adolescenti. Sono utili per avere risultati diversi da quelli ottenibili con la messa in piega a phon o per fissare la messa in piega effettuata con l’ausilio della spazzola.

▪ Prodotti per lo styling. Possono variare in base al risultato che il cliente vuole ottenere. Anche in questo caso, si tratta di prodotti diversi in base all’azienda prescelta per la fornitura dei prodotti. Si fa riferimento in via generale alla lacca, al gel e a tutti quei prodotti utilizzati per fissare il capello.

Gli input utilizzati per effettuare la messa in piega sulla clientela femminile sono: ▪ Il pettine e le pinze. Il primo viene utilizzato per districare i capelli

ed eliminare eventuali nodi presenti. Le pinze permettono al parrucchiere di dividere i capelli in sezioni, utili per poter procedere in maniera ordinata allo svolgimento dell’asciugatura.

▪ Le spazzole: sono quelle attrezzature che insieme al phon permettono il completamento del processo piega. Sono di diverse dimensioni in base alla lunghezza dei capelli da trattare e al risultato che la cliente vuole ottenere.

▪ I bigodi, gli stiff, la retina e il casco per la messa in piega a bigodi: queste attrezzature vengono utilizzate soprattutto per la messa in piega delle signore anziane. Il personale dopo aver applicato ciocca per ciocca i bigodi e gli stiff, avvolge intorno alla testa una retina protettiva e lascia la cliente in posa sotto il casco caldo per circa trenta minuti.

Le operazioni del processo asciugatura sono tre: 1. Consultazione con il cliente. Il parrucchiere deve preoccuparsi di

comprendere quali siano i bisogni della clientela. La domanda classica pronunciata è “Come li facciamo?”. In questo modo si vuole coinvolgere la cliente direttamente nel processo, in modo tale da poter decidere insieme come procedere.

2. Scelta del tipo di asciugatura. Dopo aver dialogato con il parrucchiere, la cliente esprime lo styling che preferisce e il personale può procedere con l’implementazione dell’operazione successiva.

3. Effettuazione dell’asciugatura. Una volta rimossa la mantellina per il taglio, il parrucchiere procede con una prima e veloce asciugatura dei capelli per rimuovere l’acqua in eccesso. Nel caso di clientela maschile, il processo prosegue con una asciugatura completa dei capelli con il phon, supportata dall’utilizzo di prodotti per lo styling, quali cere o gel, per dare la forma desiderata ai capelli. Nel caso di clientela femminile, i capelli umidi vengono divisi in sezioni, fermandoli con le pinze e si procede con l’asciugatura dei capelli, ciocca per ciocca, utilizzando la spazzola e il phon.

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L’output del processo asciugatura rappresenta l’output finale di tutti e cinque i processi considerati. Si tratta sempre del cliente che potrebbe essere: ▪ Soddisfatto. Una clientela soddisfatta rappresenta per ogni realtà

aziendale un punto di successo, un patrimonio prezioso. Una volta effettuati i trattamenti nel salone di acconciatura, il cliente è soddisfatto se apprezza il lavoro svolto dal personale e se le prestazioni ricevute corrispondono alle proprie attese o sono addirittura superiori. La soddisfazione della clientela rappresenta un elemento positivo per entrambe le parti coinvolte nei diversi processi, il cliente e il personale. Il cliente è contento del proprio look molto probabilmente prenderà un appuntamento per una visita futura in salone, essendo contento del servizio offerto e del trattamento ricevuto. Il giudizio complessivo da parte del cliente sarà positivo e questo oltre a favorire la fidelizzazione della clientela, potrebbe accrescerla. Un cliente soddisfatto genera nuovi possibili clienti, in quanto consiglia ad amici o parenti il salone che frequenta. La soddisfazione è un elemento positivo anche per il personale. Questo perché avere clienti che apprezzano il lavoro svolto in salone, incentiva il personale a migliorare continuamente e a impegnarsi sempre di più, al fine di rendere il proprio servizio sempre più apprezzato dai clienti sicuri, ma anche potenziali e futuri. I clienti devono essere sempre al primo posto, è indispensabile un continuo orientamento al cliente affinché un’organizzazione possa avere successo.

▪ Insoddisfatto. Questa situazione è negativa per il salone. Un cliente è insoddisfatto quando il giudizio sulle prestazioni ricevute è inferiore rispetto alle proprie aspettative. Le attese vengono tradite e questa situazione potrebbe generare una perdita del cliente ed una forte insoddisfazione. Il personale deve essere disposto ad ascoltare eventuali lamentele della clientela sul servizio offerto, attivarsi per cercare di risolvere la situazione di insoddisfazione ed essere disponibili a comprendere quali siano le reali esigenze, forse incomprese nella fase di consultazione. Il personale deve cercare di capire che cosa non ha funzionato nell’implementazione dei processi per evitare che situazioni negative possano verificarsi nuovamente in futuro. Una clientela insoddisfatta rappresenta un motivo di crescita per il personale. Quest’ ultimo deve cercare di capire come alcuni trattamenti possano piacere ai clienti insoddisfatti migliorando, di conseguenza, il loro giudizio sul salone. In alcuni casi, un cliente insoddisfatto grazie ad un approfondito dialogo con il parrucchiere, potrebbe decidere di presentarsi nuovamente in salone. In occasione di questa nuova visita, il personale ha la possibilità di migliorare le proprie prestazioni rispetto a quelle passate, generando una soddisfazione della clientela.

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8.5.3 Identificare gli aspetti ambientali associandoli alle relative operazioni del processo

Tabella 8.12 Aspetti ambientali

Le prime due operazioni del processo asciugatura, consultazione con il cliente e scelta del tipo di asciugatura, sono definite di dialogo tra le parti. Di conseguenza sono considerate prive di impatto ambientale.

Gli aspetti ambientali emergono nel momento in cui viene implementata la terza operazione del processo, l’effettuazione dell’asciugatura.

I rifiuti prodotti che necessitano di uno smaltimento sono rappresentati dagli asciugamani (se monouso), da eventuali capelli presenti nelle spazzole utilizzate per l’asciugatura e dai packaging esauriti dei prodotti per lo styling, che dopo usi ripetuti devono essere gettati nel contenitore predisposto, in base al materiale della confezione e sostituiti da nuovi prodotti.

Lo svolgimento dell’asciugatura prevede l’uso di attrezzature che utilizzano la corrente elettrica. Si tratta del phon, della piastra o del casco per i bigodi in base all’asciugatura che si vuole realizzare. Queste attrezzature utilizzando energia elettrica possono generare delle dispersioni energetiche. In questo processo l’aspetto ambientale legato all’energia è maggiore, in quanto l’asciugatura avviene principalmente attraverso l’utilizzo di attrezzature che richiedono un collegamento alla corrente elettrica del salone.

- Asciugatura -

OperazioniAspetti Ambientali

H2O Materiali di consumo Rifiuti Energia

5.1 Consultazione con il cliente

5.2 Scelta del tipo di asciugatura

5.3 Effettuazione dell’asciugatura ✓ ✓ ✓

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8.5.4 Identificare le condizioni operative anomale e di emergenza che si verificano,associandole alle operazioni e valutandone l’impatto ambientale

Tabella 8.13 Condizioni anomale

La situazione anomala che può verificarsi nelle prime due operazioni del processo è rappresentata dalla nascita di incomprensioni tra il parrucchiere e il cliente sulle modalità di effettuazione del trattamento.

La fase di dialogo è estremamente importante per capire quali siano i reali bisogni della clientela, in modo tale da poterli soddisfare pienamente.

Nell’ipotesi in cui il risultato ottenuto non dovesse corrispondere alle aspettative del cliente, il personale deve provvedere ad effettuare l’asciugatura secondo le richieste del cliente, per poter generare un grado di soddisfazione che sarà in ogni caso ridotto a causa delle incomprensioni avute inizialmente.

Nella fase di effettuazione della piega le situazioni che possono presentarsi sono: ▪ La caduta delle attrezzature utilizzate per l’effettuazione

dell’asciugatura. Ci si riferisce alle spazzole e alle pinze utilizzate dal personale per la messa in piega o in casi più gravi alla caduta accidentale del phon o della piastra. È importante la verifica dell’integrità delle attrezzature da parte del personale.

▪ In alcune situazioni potrebbe verificarsi una perdita di corrente elettrica. Questo potrebbe derivare da un sovraccarico per il contatore del salone o da problemi di elettricità di zona. Il personale deve cercare di ristabilire la condizione ottimale per poter terminare il processo.

- Asciugatura -

OperazioniCondizioni anomale,

d’emergenza

Aspetti ambientali

Rumore Attrez. Energia Rifiuti

5.1 Consultazione con il cliente

Incomprensioni5.2 Scelta del tipo di asciugatura

5.3 Effettuazione dell’asciugatura

- Caduta attrezzature - Perdita di corrente elettrica

✓ ✓ ✓ ✓

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Introduzione alla parte sperimentale (Riccardo Beltramo)

La parte sperimentale della Tesi, relativa all’impiego del sistema Scatol8®

per il monitoraggio di variabili ambientali e gestionali, ha considerato, come elementi in ingresso, i diagrammi di flusso, riportati nella parte precedente, e le informazioni ricavate durante una visita al Salone di acconciature “Emanuela”, in relazione all’impianto elettrico (quadro elettrico, numero di linee, numero di prese, numero tipologia e caratteristiche delle utenze).

Tabella 9: Configurazioni del Sistema Scatol8® for Hairstylists

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Scatol8® for Hairstylists

Configurazione base Configurazione media Configurazione massima

Microprocessore Microprocessore Microprocessore

Arduino 2009 Arduino Mega 2560 Arduino Mega 2560

Scheda RFID

Sensori Sensori Sensori

n. 4 pinze amperometriche n. 6 pinze amperometriche n. 6 pinze amperometriche

n. 1 qualità aria n. 2 qualità aria n. 2 qualità aria

n. 1 temperatura aria n. 1 temperatura aria n. 1 temperatura aria

n. 1 temperatura acqua n. 1 temperatura acqua

n. 1 umidità n. 1 umidità

n. 1 luminosità n. 1 luminosità

n. 1 flusso acqua n. 1 flusso acqua

n. 1 quantità rifiuti n. 1 quantità rifiuti

n. 1 RFID

Attuatori Attuatori Attuatori

n. 3 LED n. 8 LED n. 9 LED

Ciò ha permesso di identificare tre scenari, riportati nella Tabella 9, ai quali corrispondono altrettante versioni del sistema Scatol8®, con un numero crescente di variabili monitorate.

Tutte le versioni previste erano in configurazione wired, in relazione a ragioni dettate dalla scadenza della consegna della Tesi ed a ragioni economiche, conseguenti al maggior numero di componenti che sarebbero stati necessari per versioni wireless ed alle conoscenze ed al tempo necessari alla scrittura del software ed alla messa a punto del sistema di comunicazione tra le unità periferiche e il nodo coordinatore.

Sempre per le stesse ragioni, si è ritenuto di non allestire un’interfaccia utente amichevole (Crusc8), avente una qualità grafica pari a quella delle altre applicazioni, ma di visualizzare i dati in forma grezza.

Il Capitolo 9 si apre con una paragrafo illustrativo del Sistema Scatol8®, al quale ne segue un altro che documenta le applicazioni che lo Scatol8® ha avuto in vari progetti di ricerca.

Nell’estratto della Tesi si omettono questi paragrafi perché il lettore può ottenere notizie più aggiornate consultando il sito http://scatol8.net.

Il paragrafo 9.3 porta il sistema Scatol8® dentro al Salone di acconciature “Emanuela”. La configurazione scelta e realizzata è stata decisa considerando, oltre agli aspetti precedenti, anche la distribuzione dei locali e la configurazione dell’impianto elettrico; corrisponde ad una semplificazione della configurazione base ovvero prevede il monitoraggio dei consumi di energia elettrica, ma non della temperatura e della qualità dell’aria. Il monitoraggio di queste variabili nell’unico luogo possibile per l’installazione del sistema non avrebbe condotto a risultati tali da poter esser messi in relazione al confort del salone.

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9.3 Scatol8® in pratica… In questo capitolo il progetto Scatol8® è stato esteso ad un settore particolare: il settore dell’acconciatura. È stato realizzato e installato nel salone oggetto dell’analisi un’apposita versione del sistema di telerilevamento.

Prima di procedere con la descrizione della configurazione dello Scatol8® for Hairstylists, è necessario procedere con un’analisi del quadro elettrico presente nel salone “Acconciature Emanuela”.

Il quadro elettrico è composto da cinque interruttori, ognuno dei quali regola linee elettriche diverse:

• interruttore caldaia; • interruttore frigo e illuminazione del retro del salone; • interruttore prese phon, regola in tutto cinque prese presenti lungo

le postazioni di lavoro; • interruttore cappa, caschi per la messa in piega a bigodi ed il

condizionatore; • interruttore insegna, illuminazione del salone, prese telefono, pos e

radio. Qui di seguito viene inserita una riproduzione fuori scala del quadro elettrico, grazie all’utilizzo del programma AUTOCAD.

Figura 9.1 Riproduzione su AUTOCAD del quadro elettrico del salone “Acconciature Emanuela”

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L’hardware di Scatol8® si riferisce ad una configurazione base, caratterizzata da un’unità centrale e da quattro unità periferiche, secondarie. Considerati l’oggetto della rilevazione (i consumi energetici), la necessità di procedere ad un’installazione provvisoria e lo spazio a disposizione sì è optato per una soluzione progettuale semplice, costituita da un microprocessore, alcune pinze amperometriche ed un PC. Tutti i componenti sono stati “rivestiti” da imballaggi di recupero. Gli imballaggi di recupero di prodotti per acconciature utilizzati per la realizzazione del sistema sono cinque:

1) imballaggio dell’unità centrale: impacco maxi-control della linea EKSPERIENCE fornito dall’Intercosmo, da 500 ml;

! 2) prima unità secondaria: packaging crema Color Kult 0002 da

190 ml;

! 3) seconda unità secondaria: confezione del ristrutturante

bifasico della linea EKSPERIENCE da 190 ml;

! 4) terza unità secondaria: shampoo tonificante da 200 ml, sempre

della linea EKSPERIENCE;

5) quarta unità secondaria: packaging crema Color Kult 0002 da

190 ml.

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La realizzazione del dispositivo richiede l’assemblaggio di ulteriori elementi, indispensabili per poter completare l’hardware. Si tratta di un microcontrollore Arduino, di pinze amperometriche e di basette.

La scheda Arduino 2009 è basata sul processore Atmega 328. Sono presenti 14 piedini input/output digitali (di cui 6 utilizzati come uscite PWM), 6 input analogici, un oscillatore di cristallo a 16 MHz, una connessione USB, un ingresso per l’alimentazione, un ICSP header (In-Circuit Serial Programming) ed un bottone di reset. Viene inserita nell’unità centrale e viene connessa ad un personal computer tramite un cavo USB.

Le pinze amperometriche vengono collegate ad ogni interruttore del quadro elettrico di cui si vogliono controllare i consumi energetici.

Ogni pinza, a sua volta, viene fatta passare all’interno degli imballaggi di recupero scelti, collegandola alle basette e queste ultime vengono collegate all’unità centrale dello Scatol8®, che come già detto, viene collegata ad un personal computer.

Le pinze amperometriche sono uno strumento di misura che viene utilizzato per rilevare correnti su parti di un impianto. Gli interruttori del quadro elettrico che vengono collegati allo Scatol8®, tramite le pinze amperometriche, sono quelli relativi alla caldaia, al frigorifero, alle prese phon, alla cappa, al casco dei bigodi e al condizionatore.

Nella pagina successiva vengono inserite delle immagini raffiguranti i diversi componenti, utilizzati e assemblati tra loro, per la realizzazione del dispositivo e delle fotografie relative allo Scatol8® installato.

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9.3.1 Le parti dello Scatol8®

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9.3.2 Lo Scatol8® nel salone Acconciature Emanuela

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Dopo una prima fase descrittiva dei diversi elementi che compongono la struttura hardware dello Scatol8®, si procede con la quantificazione della potenza (Watt o Kilowatt) di tutte le attrezzature considerate durante l’intero periodo di rilevazione, in modo da progettare e realizzare circuiti elettronici adeguati al potenziale assorbimento di Potenza delle varie apparecchiature collegate sulle linee che provengono dal quadro elettrico. ai quali si collegano le quattro pinze amperometriche.

Di seguito, vengono inserite delle tabelle riassuntive, che permettono di presentare tutti questi aspetti per poter meglio comprendere, in un secondo momento, il funzionamento del dispositivo.

Tabella 9.2 Dettagli Pinza 1

La basetta della Pinza 1 ha una potenza di 10KW. Le attrezzature collegate alla Pinza 1 sono: ▪ La cappa aspirante a ciclo chiuso. Permette di attuare l’aspirazione

delle emissioni gassose e delle polveri delle tinture per capelli impiega un potenza massima di 500 W.

PINZA 1

BASETTA da 10 Kw

500 W

800 W

Cool 5280 W (Capacity)Heat 5420 W (Capacity)

Rated 1420 (Power Input)Max 2130 W (Power

Input)

CASCO BIGODI

CONDIZIONATORE ARTELMod. HPI18RL14A

CAPPA ASPIRANTE

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▪ Il casco per l’asciugatura a bigodi, utilizzato principalmente per la messa in piega di donne anziane, impiega una potenza di 800 W.

▪ Il condizionatore. Questa apparecchiatura viene utilizzata principalmente d’estate per rinfrescare l’ambiente di lavoro, riscaldato maggiormente dal continuo utilizzo dei phon. In ogni caso si tratta di un’attrezzatura che impiega potenze diverse in base all’utilizzo:

▪ 5280 W di potenza relativa alla capacità di raffreddamento; ▪ 5420 W di potenza relativa alla capacità di riscaldamento ▪ 1640 W impiegati durante il consumo in raffreddamento; ▪ 2130 W impiegati durante il consumo in riscaldamento.

Tabella 9.3 Dettagli Pinza 2

La Pinza 2 è collegata ad una basetta di 3KW.

PINZA 2

BASETTA da 3 Kw

1650-2000 W

150 W

13 WLampada interna 9 W

2.4 VBatteria-rasoio 100-240 V

RASOIOPANASONIC Mod. ER 1611

PIASTRA GHD (3 misure)

STERILIZZATORE

PHON PARLUX Mod. 3500 SuperCompact

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La potenza delle apparecchiature ad essa collegate, quando sono in funzione, coprono complessivamente la potenza totale prevista dalla basetta. Queste attrezzature sono: ▪ I phon della linea Parlux. Impiegano un potenza variabile dai 1650

ai 2000 W. ▪ Le piastre della GHD. Sono presenti in tre diverse misure in base al

risultato che si vuole ottenere. La potenza impiegata, quando vengono utilizzate, è di 150 W.

▪ Lo sterilizzatore germicida, attrezzatura impiegata soprattutto nell’implementazione del processo taglio; è caratterizzato da una potenza di 13 W per l’alimentazione e di 9 W per quanto riguarda la lampada interna.

▪ Il rasoio. Anche questo strumento viene utilizzato per il taglio ed impiega una potenza di 2,4 V, mentre la batteria di ricarica si caratterizza per 100-240 V.

Tabella 9.4 Dettagli Pinza 3

La basetta della Pinza 3 ha una potenza di 5 KW. In questo caso le apparecchiature interessate, posizionate nel retro del salone sono: ▪ La lampadina alogena. La Pinza 3 controlla due lampadine del retro

del salone di potenza pari a 20 W. ▪ Il frigorifero. Si tratta di un’attrezzatura non funzionale allo

svolgimento dell’attività lavorativa, ma sicuramente un elemento utile soprattutto alla clientela femminile, che molto spesso si reca in negozio con la spesa, che necessita di rimanere al fresco. La potenza assorbita dal frigo è pari 67 W.

PINZA 3

BASETTA da 5 Kw

12 V – 20 W

Alimentazione 220-240 VPotenza assorbita 67 W

FRIGORIFERO

LAMPADINA

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Tabella 9.5 Dettagli Pinza 4

La Pinza 4 ha una potenza di 5 KW. La caldaia è collegata a questa pinza ed impiega una potenza elettrica di 180 W.

9.4 La rilevazione dei dati

Dopo aver collegato lo Scatol8® al personal computer e aver avviato il software installato sul pc, relativo al dispositivo, vengono rilevati ogni quindici secondi quattro dati, relativi all’assorbimento di potenza delle quattro linee protette dai quattro interruttori del quadro elettrico.

Ogni minuto vengono rilevati sedici dati, per un totale di 960 dati l’ora. Il periodo di rilevazione totale è stato di otto giorni. Lo Scatol8® è stato collegato fisicamente mercoledì 15 maggio 2013 alle 17:55:31 ed è stato scollegato mercoledì 23 maggio 2013 alle 15:09:03. I dati complessivamente rilevati sono 103.291. In seguito ad una fase di pulitura dei valori, i dati complessivi e corretti sono pari ad 85.233.

Considerando le quattro pinze e i dati che derivano dal funzionamento delle apparecchiature da esse monitorate, è possibile verificare il valore massimo e il valore minimo rilevati. Lo stesso risultato è ottenibile considerando singolarmente le pinze.

A livello globale, il valore minimo rilevato dallo Scatol8® è pari a 102 ed è associato alla Pinza 2 con basetta di 3 Kw. Il valore massimo rilevato è uguale a 1023 ed è stato rilevato dalla medesima pinza. Questo risultato potrebbe derivare dal fatto che la Pinza 2 regola le prese relative alle postazioni di lavoro e quindi il funzionamento delle apparecchiature utilizzate per l’asciugatura e la messa in piega dei capelli. Queste

PINZA 4

BASETTA da 5 Kw

180 W

CALDAIA

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attrezzature vengono sempre utilizzate nello svolgimento di qualsiasi processo d’acconciatura, in quanto ogni operazione viene completata con l’asciugatura dei capelli. Di conseguenza, i dati rilevati dallo Scatol8®, relativamente alla Pinza 2, presentano un maggior grado di variabilità.

Analizzando l’andamento di ogni singola pinza, in base alla variabilità dei dati rilevati, la Pinza 1 si colloca immediatamente dopo la Pinza 2. Il valore minimo rilevato è pari a 297, mentre il valore massimo corrisponde a 722.

Anche in questo caso, il maggior grado di variabilità dei dati è associato ad un maggior utilizzo delle attrezzature regolate, identificate nella cappa, nel casco per la messa in piega a bigodi e nel condizionatore.

Durante il periodo di rilevazione, quest’ultima apparecchiatura non è stata messa in funzione, non essendo la temperatura esterna al salone tale da richiedere un raffreddamento della temperatura interna. Diverso è il caso delle altre due attrezzature, cappa aspirante e casco per l’asciugatura, utilizzate rispettivamente per la preparazione della colorazione e per la messa in piega a bigodi. In questo caso, anche se con intensità minore rispetto alla Pinza 2, si ha un frequente utilizzo di questi strumenti di lavoro.

Per quanto riguarda la Pinza 3 e la Pinza 4, dotate entrambe di una basetta da 5 Kw, la variabilità dei dati è molto bassa. La Pinza 3 rileva dati che vanno da un minimo di 509 ad un massimo di 522, la Pinza 4 rileva dati che appartengono ad un intervallo che va da un minimo di 493 ad un massimo di 497. Si tratta quindi di un andamento pressoché costante, che evidenzia un possibile miglioramento futuro della struttura dello Scatol8®, adottando basette di potenza inferiore per questi due interruttori del quadro elettrico del salone di acconciatura, che regolano il funzionamento del frigorifero e di parte dell’illuminazione del salone (Pinza 3) e della caldaia (Pinza 4).

I dati rilevati globalmente variano la loro intensità e variabilità anche in base al periodo di riferimento, ovvero alla maggiore o minore concentrazione dell’attività lavorativa. Quest’ultima, all’interno del salone “Acconciature Emanuela”, può essere suddivisa in tre momenti: ▪ Assenza dell’attività lavorativa. Si fa riferimento ai giorni di

chiusura del salone, ovvero la domenica e il lunedì, in cui i dati rilevati dallo Scatol8® non raggiungono valori significativi.

▪ Media concentrazione dell’attività lavorativa. Questo periodo di tempo è relativo ai giorni di apertura del salone, martedì, mercoledì e giovedì, caratterizzati da un orario di lavoro suddiviso in due fasce orarie, con una pausa centrale, 8:30-12 e 14:30-19:30. In questi giorni, i dati rilevati variano, ma con intensità minore rispetto al periodo successivo.

▪ Alta concentrazione dell’attività lavorativa. Si tratta del venerdì e del sabato, giorni caratterizzati da orario di lavoro continuato

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(8-19). I valori rilevati sono maggiormente variabili essendo superiore il numero di clienti che si presentano in salone e di conseguenza il numero di processi implementati.

9.5 L’elaborazione dei dati La rilevazione effettuata dal dispositivo Scatol8® è stata accompagnata da un momento in cui il personale del salone si è preoccupato di annotare i processi implementati, i rifiuti che ne derivano per quantità e tipologia e i momenti di accensione e di spegnimento delle apparecchiature utilizzate per lo svolgimento di quei determinati processi. Grazie alla realizzazione di questa tabella è possibile avere del materiale che permetta di affiancare la lettura dei dati rilevati.

La tabella di rilevazione, completata dal personale durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, è la seguente:

Tabella 9.6 Tabella di rilevazione dati

In questo modo, il personale ha identificato i processi svolti e per quanto riguarda le apparecchiature utilizzate, si è preoccupato di annotarne gli orari di accensione e di spegnimento, in modo tale da avere una guida nella fase successiva di lettura ed interpretazione dei dati. Per ogni processo è stato possibile individuare i rifiuti prodotti e l’impatto ambientale che ne deriva.

I dati “grezzi”, rilevati dallo Scatol8®, sono stati oggetto di diverse analisi e di calcoli, prima di giungere ai valori definitivi. Ad ogni dato rilevato, è stata applicata una proporzione matematica diversa, in base ai Kw della basetta della pinza di riferimento. In questo modo è possibile trasformare i dati rilevati in W impiegati dalle attrezzature.

Le proporzioni applicate vengono riassunte nella seguente tabella:

COLORE TAGLIO ASCIUGATURA

-Tinta (T) -Nutrilux (N) -Mèches (M)

Cappa Sterilizzatore Phon Piastra Casco

RIFIUTI

Asciugamano monouso

Mantellina colore Colore Stagnola

Crema ossidante (900ml)

Guanti lattice

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Tabella 9.7 Tabella proporzioni pinze

Il valore 1023 è pari al dato massimo rilevato dallo Scatol8®. Dopo aver applicato le proporzioni alla totalità dei dati rilevati, è possibile rappresentarli graficamente in modo tale da poterne osservare la variabilità.

La lettura dei dati si scompone in tre momenti: - la scelta è quella di rappresentare l ’andamento delle

apparecchiature collegate dalle quattro pinze amperometriche al quadro elettrico del salone, relativamente ad un processo di acconciatura completo: colore, lavaggio, taglio e messa in piega;

- successivamente, l’analisi diventa più ampia in quanto viene considerato l’andamento dei consumi energetici in un momento di intensa attività lavorativa;

- infine si vuole verificare il medesimo andamento quando l’attività del salone è inesistente e quindi quando risulta chiuso alla clientela.

Innanzitutto viene sviluppato il primo punto dell’analisi. Grazie al supporto della tabella di rilevazione, il processo scelto è il seguente:

Tabella 9.8 Tabella di rilevazione dati completata

PINZA BASETTA PROPORZIONE

Pinza 1 10 Kw 10000:1023=x:valore rilevato

Pinza 2 3 Kw 3000:1023=x:valore rilevato

Pinza 3 5 Kw 5000:1023=x:valore rilevato

Pinza 4 5 Kw 5000:1023=x:valore rilevato

VENERDÍ 17 MAGGIO 2013

COLORE TAGLIO ASCIUGATURA

-Tinta (T) -Nutrilux (N) -Mèches (M)

Cappa Sterilizzatore Phon Piastra Casco

T+M 8:38-8:39 9:33 9:48-9:57 - -

VENERDÍ 17 MAGGIO 2013

RIFIUTI

Asciugamano monouso

Mantellina colore Colore Stagnola

Crema ossidante (900ml)

Guanti lattice

3 1

60 ml T 50 gr M

1 confezione cartacea

✓ 90 ml 100 ml 1 paio

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Il macro-processo scelto, effettuato venerdì 17 maggio 2013, viene richiesto esclusivamente dalla clientela femminile. Analizzando i singoli processi è possibile definire come, in questo caso, il processo colore sia completo, in quanto associa entrambe le possibilità di colorazione: la tinta e le mèches.

L’implementazione di questo macro-processo richiede il funzionamento di quasi tutte le attrezzature presenti in salone: ▪ la cappa aspirante, controllata dalla Pinza 1 e coinvolta nella fase

di preparazione del colore; ▪ lo sterilizzatore germicida, controllato dalla Pinza 2 e utilizzato nel

processo taglio, per la sterilizzazione delle forbici; ▪ gli apparecchi per l’asciugatura, regolati dalla Pinza 2 e utilizzati

nella fase finale del macro-processo per la messa in piega.

Trattandosi di un processo di acconciatura completo i rifiuti prodotti sono rilevanti e diversi per quantità e per qualità.

Gli asciugamani monouso utilizzati sono tre. Un asciugamano viene applicato insieme alla mantellina per il colore, nel momento di preparazione della cliente per l’implementazione del processo colore, gli altri due asciugamani vengono utilizzati durante la fase di lavaggio dei capelli.

Il processo colore, all’interno di questa analisi, è considerato il maggior “produttore” di rifiuti. Nel momento di preparazione della tinta devono essere smaltiti la confezione cartacea ed il tubetto del colore da 60 ml. Il personale dopo aver applicato il colore, si preoccupa del lavaggio e della sistemazione della ciotolina e del pennello, utilizzati per l’applicazione del colore. In questa fase il rifiuto prodotto è relativo allo scarico del lavello contenente acqua, sapone e la quantità di tinta e di decolorante inutilizzata. I guanti in lattice, esaurita la loro funzione di protezione delle mani del personale dal colore, diventano rifiuti e vengono smaltiti. Una volta passato il tempo di posa di 30 minuti, il personale procede con la fase di lavaggio dei capelli della cliente. In questa fase, viene rimossa la stagnola utilizzata per la realizzazione delle mèches, diventando rifiuto da smaltire nel bidone dei rifiuti non recuperabili.

Dopo una prima fase descrittiva del macro-processo considerato, definendone anche i rifiuti prodotti, la tabella di rilevazione è utile per procedere con la fase successiva: l’analisi dei consumi elettrici delle apparecchiature grazie alle rilevazioni effettuate dallo Scatol8®.

Prima di procedere con la presentazione dei grafici, utili per analizzare l’andamento dei consumi elettrici, è importante descrivere i momenti di accensione e spegnimento delle diverse attrezzature. La cappa aspirante viene messa in funzione, durante la fase di preparazione del colore, per un periodo di tempo compreso tra uno e due

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minuti. Questo lasso di tempo è necessario per l’adempimento della funzione di questa attrezzatura.

Lo sterilizzatore utilizzato durante il processo relativo al taglio dei capelli, solitamente rimane in funzione per l’intera giornata lavorativa, soprattutto nelle giorni a tempo pieno, in cui è maggiore l’afflusso della clientela e di conseguenza i processi effettuati.

Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per procedere con l’asciugatura dei capelli, il phon e la piastra, è possibile notare periodi di funzionamento diversi, in base alla tipologia di capelli da trattare e all’esperienza e professionalità del personale.

Grazie a questi dati vengono realizzati i grafici relativi all’andamento dei consumi della cappa aspirante e del phon essendo le due attrezzature che mostrano una maggiore variabilità dei dati rilevati. Per quanto riguarda lo sterilizzatore, essendo anch’esso collegato alla Pinza 2, è difficile isolarne l’andamento in quanto questa pinza considera anche le attrezzature per l’asciugatura che raggiungono W molto più elevati.

In ogni caso l’andamento completo della Pinza 2 e delle altre tre pinze verrà analizzato in una fase successiva.

La tabella relativa ai dati rilevati dalla Pinza 1, per la realizzazione del grafico del processo di riferimento, è inserita qui di seguito ed evidenzia la proporzione applicata e i dati ottenuti.

Tabella 9.9 Tabella dati rilevati dalla Pinza 1 e applicazione delle proporzioni

Nel macro-processo considerato, la cappa aspirante viene messa in funzione dal personale nell’operazione di preparazione del colore, per assolvere la funzione di aspirazione delle emissioni gassose e delle polveri prodotte nell’implementazione di questa operazione. Nel caso specifico, dopo aver miscelato 60 ml di tinta con 90 ml di crema ossidante e 50 grammi di decolorante con 100 ml di crema ossidante, il personale alle 8:38, accende la cappa per un paio di minuti, fino alle 8:39.

PINZA 1: CAPPA ASPIRANTE 500 W

Dati Rilevati Cronologia PROPORZIONE: 10000:1023=x:valore rilevato

508 17/05/2013 8.38:06 4965,79

534 17/05/2013 8.38:21 5219,94

525 17/05/2013 8.38:36 5131,96

502 17/05/2013 8.38:51 4907,14

498 17/05/2013 8.39:07 4868,04

490 17/05/2013 8.39:22 4789,83

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Il dato minimo rilevato dallo Scatol8®, nel processo considerato, è pari a 490, mentre il valore massimo è pari a 534. Applicando la proporzione evidenziata, diversa in base ai Kw della basetta utilizzata, si ottengono dati che oscillano all’interno di un intervallo compreso all’incirca tra 4.700 W e 5.200 W. In questo modo è possibile osservare come alle 8:38:21 ci sia un aumento dei W della cappa, equivalente al dato massimo rilevato, (da 4.965,79 a 5.219,94), che sta ad evidenziare il momento preciso della sua accensione. Allo stesso modo è possibile verificare il momento di spegnimento dell’apparecchiatura avvenuto alle 8:39:22, coincidente con il valore minimo rilevato pari a 4.789,83 W.

Dopo aver effettuato la trasformazione dei dati grezzi rilevati in W impegnati dalla cappa aspirante durante il suo funzionamento, è possibile realizzare il grafico dell’andamento dei suoi consumi elettrici, considerando sull’asse x la cronologia, il momento di rilevazione e sull’asse y i consumi elettrici reali dell’apparecchiatura considerata.

Il grafico viene inserito nella pagina successiva.

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Figura 9.10 Andamento consumi elettrici della cappa aspirante

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PINZA 2: PHON PARLUX 1650-2000 W

Dati Rilevati Cronologia PROPORZIONE: 3000:1023=x:valore rilevato

563 17/05/2013 9.48:11 1651,03

577 17/05/2013 9.48:27 1692,08

518 17/05/2013 9.48:42 1519,06

446 17/05/2013 9.48:47 1307,92

223 17/05/2013 9.49:12 653,96

592 17/05/2013 9.49:27 1736,07

755 17/05/2013 9.49:42 2214,08

534 17/05/2013 9.49:57 1565,98

240 17/05/2013 9.50:12 703,81

237 17/05/2013 9.50:27 695,01

445 17/05/2013 9.50:42 1304,99

859 17/05/2013 9.50:57 2519,06

834 17/05/2013 9.51:12 2445,75

173 17/05/2013 9.51:27 507,33

620 17/05/2013 9.51:52 1818,18

820 17/05/2013 9.52:13 2404,69

991 17/05/2013 9.52:28 2906,16

1023 17/05/2013 9.52:43 3000

1023 17/05/2013 9.52:58 3000

1023 17/05/2013 9.53:13 3000

448 17/05/2013 9.53:28 1313,78

689 17/05/2013 9.54:13 2020,53

1023 17/05/2013 9.54:28 3000

496 17/05/2013 9.54:43 1454,55

421 17/05/2013 9.55:13 1234,60

1023 17/05/2013 9.55:28 3000

933 17/05/2013 9.55:43 2736,07

187 17/05/2013 9.55:59 548,39

253 17/05/2013 9.56:14 741,94

942 17/05/2013 9.56:29 2762,46

771 17/05/2013 9.56:44 2261,00

300 17/05/2013 9.56:59 879,77

125 17/05/2013 9.57:14 366,57

942 17/05/2013 9.57:29 2762,46

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Tabella 9.11 Tabella dati rilevati dalla pinza 2 e applicazione delle proporzioni

L’analisi dell’andamento dei consumi del phon Parlux, associato al processo asciugatura, deve tener conto del fatto che in questo lasso di tempo si è verificato l’accensione di un secondo phon per lo svolgimento della messa in piega su una seconda cliente. Il valore minimo rilevato dallo Scatol8® è pari a 125, corrispondente a 366,57 W, coincidente probabilmente con una fase di spegnimento dei phon. Il valore massimo rilevato è uguale a 1023, ed è anche relativo al dato più alto rilevato dal dispositivo considerando la totalità dei dati associati alle quattro pinze. Il valore 1.023 corrisponde, in seguito all’applicazione della proporzione a 3.000 W, uguale alla potenza della basetta utilizzata per la Pinza 2. Il phon relativo all’implementazione dell’asciugatura del macro-processo considerato, viene acceso alle 9:48:11. Il secondo phon viene acceso alle 9:49:42 in quanto i dati rilevati passano da 592 a 755 corrispondenti rispettivamente a 1.736,07 W e 2.214,08 W. L’andamento grafico dei consumi elettrici dei due phon utilizzati raggiunge picchi molto alti, ma anche valori più bassi legati probabilmente a momenti di spegnimento di uno dei due phon per permettere al personale di adempiere alle altre attività svolte in salone, come ad esempio rispondere al telefono per prendere un appuntamento oppure aprire la porta d’ingresso per accogliere una nuova cliente o ancora controllare i tempi di posa del colore delle altre clienti presenti in salone. Il phon utilizzato per lo svolgimento della messa in piega, processo appartenente al macro-processo in esame, viene spento alle 9:57:59. In questa circostanza lo Scatol8® ha rilevato un dato uguale a 186 equivalenti a 545,5 W. Il funzionamento del secondo phon procede fino alle 10:12. Nella pagina successiva viene inserito il grafico relativo all’andamento dei consumi elettrici dei phon collegati alla Pinza 2.

834 17/05/2013 9.57:44 2445,75

186 17/05/2013 9.57:59 545,45

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Figura 9.12 Andamento consumi elettrici dei phon

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Dopo aver rappresentato graficamente l’andamento dei consumi elettrici delle apparecchiature, cappa aspirante e phon, maggiormente utilizzate nel macro-processo considerato, l’analisi procede considerando l’andamento dei dati rilevati dalle quattro pinze amperometriche in un momento di forte attività lavorativa, contrapponendolo all’andamento che si presenta in un giorno di chiusura del salone.

9.6 Andamento dei consumi elettrici durante intensa attività lavorativa

In quest’analisi l’idea è di considerare l’andamento congiunto dei quattro interruttori del quadro elettrico del salone “Acconciature Emanuela”, grazie alle rilevazioni effettuate dallo Scatol8®.

L’attività lavorativa di riferimento viene svolta sabato 18 maggio 2013 considerando il lasso di tempo compreso tra le ore 14 e le ore 17 in cui è maggiormente concentrata la prestazione dei servizi di acconciatura.

Grazie all’utilizzo della tabella di rilevazione compilata dal personale, è possibile avere una panoramica della tipologia di processi svolti in salone e i rifiuti che ne derivano.

Tabella 9.13 Tabella di rilevazione dati completata

I processi di acconciatura svolti nelle ore pomeridiane di sabato 18 maggio 2013 sono diversi. La clientela è esclusivamente femminile. Per quanto riguarda il processo colore, quattro clienti hanno scelto una colorazione uniforme Voilà, una sola cliente ha scelto un colore naturale della linea Nutrilux, le restanti due hanno effettuato le mèches nelle due forme possibili: in un caso è stato utilizzato il decolorante, nell’altro caso le mèches sono state realizzate dopo l’applicazione del colore. I tagli totali effettuati sono quattro, richiesti da clienti diverse da coloro che hanno effettuato la tinta. Le messe in piega realizzate dal personale del salone sono 18: di queste, 17 effettuate utilizzando il phon e una di queste completata anche dall’uso della piastra GHD; solo una messa in piega è stata effettuata utilizzando i bigodi e lasciando la cliente in posa per 30 minuti sotto il casco.

SABATO 18 MAGGIO 2013 ore 14-17

COLORE TAGLIOASCIUGATURA

Phon Piastra Casco

- 4 Voilà - 1 Nutrilux - 2 Voilà Deco

4 17 1 1

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I rifiuti prodotti dai processi appena esposti vengono riassunti nella tabella seguente:

Tabella 9.14 Tabella di rilevazione dati completata

La quantità di rifiuti prodotta è abbastanza rilevante. Si tratta di rifiuti derivanti essenzialmente dalla realizzazione del processo colore. In totale vengono impiegati 54 asciugamani di carta monouso, tre per ogni cliente.

Un primo asciugamano viene applicato nel caso in cui la cliente desideri effettuare la tinta, sulle spalle, al di sopra del quale viene applicata la mantellina monouso, per un totale di sette asciugamani e sette mantelline per il colore. Per queste clienti gli altri due asciugamani vengono applicati durante la fase di lavaggio del colore. Un primo asciugamano viene arrotolato intorno al collo della cliente per evitare di far colare l’acqua lungo la schiena, un secondo asciugamano viene applicato al termine dello svolgimento del lavaggio intorno alla testa della cliente per contenere i capelli bagnati. Gli altri asciugamani vengono utilizzati per le restanti dieci clienti che effettuano solamente il taglio e la messa in piega, applicati al lavello per lo svolgimento del lavaggio dei capelli.

Gli altri rifiuti considerati vengono prodotti durante le fasi di preparazione e di applicazione del colore da parte del personale. I processi colore svolti, sono diversi per quanto riguarda il risultato che si vuole ottenere. Considerandoli globalmente, i rifiuti prodotti sono:

- 4 tubi di tinta (60 ml) della linea Voilà e la relativa confezione cartacea;

- 1 tubo di tinta (60 ml)della linea Nutrilux e la relativa confezione cartacea;

- 25 grammi di polvere decolorante Voilà Deco utilizzati per la realizzazione delle mèches, che diventa rifiuto nel momento in cui viene lavato l’occorrente utilizzato per l’applicazione del colore;

- 50 grammi di polvere decolorante, che come sopra, costituisce un rifiuto in fase di lavaggio della ciotola e del pennello;

- la crema ossidante, utilizzata in quantità diverse a seconda della colorazione da realizzare, viene smaltita in fase di lavaggio dell’occorrente e il suo packaging diventa rifiuto plastico dopo un certo numero di utilizzi, mediamente rappresentati dalla preparazione di 10 colorazioni;

SABATO 18 MAGGIO 2013 ore 14-17

RIFIUTI

Asciugamano monouso

Mantellina colore Colore Stagnola

Crema ossidante (900ml)

Guanti lattice

54 7

- 4 tubi 60 ml T - 1 tubo 60 ml N - 25 gr Deco per mèches - 50 gr M - 5 confezioni cartacee

- 90 ml*4 (20 vol.) - 90 ml (2 vol. ) - 50 ml - 100 ml

7 paia

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- 7 paia di guanti in lattice, essendo sette i processi di tintura effettuati, utilizzati dal personale per l’applicazione del colore.

Dopo aver analizzato l’attività lavorativa svolta nel salone nel periodo considerato, si vuole controllare l’andamento dei consumi delle apparecchiature elettriche utilizzate nei processi di acconciatura.

Relativamente ai dati rilevati e utilizzati per la realizzazione della rappresentazione grafica, risulta difficile una loro presentazione nella tabella, trattandosi di 723 dati per ogni pinza amperometrica. La scelta è stata quella di inserire in una tabella il valore minimo e il valore massimo rilevati dallo Scatol8® per ciascuna pinza, nelle ore comprese tra le 14 e le 17 di sabato 18 maggio 2013.

Tabella 9.15 Tabella dati rilevati dalle 4 pinze e applicazione delle proporzioni

Dopo aver inserito i dati più importanti relativi ai quattro interruttori del quadro elettrico è possibile inserire un grafico che ne consideri l’andamento totale delle potenze impegnate che, moltiplicate per il tempo, portano ai consumi energetici.

DATI RILEVATI DALLO SCATOL8®

Pinza 1 Pinza 2 Pinza 3 Pinza 4Valore

minValore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

324 691 123 1023 509 513 493 496

DOPO LE PROPORZIONI…

10000:1023= x:dato rilevato

3000:1023= x:dato rilevato

5000:1023= x:dato rilevato

5000:1023= x:dato rilevato

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

3216,03 6754,64 360,70 3000 2487,78 2507,33 2409,58 2424,24

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Figura 9.16 Andamento consumi elettrici delle apparecchiature del salone durante intensa attività lavorativa

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Osservando il grafico relativo all’andamento dei consumi elettrici totali dei quattro interruttori del quadro elettrico del salone, emergono andamenti molto diversi tra di loro, ma definibili allo stesso tempo simili tra di loro a due a due. Questo perché i consumi relativi alla pinza 1 (cappa aspirante, casco per i bigodi e condizionatore) presentano un andamento “altalenante”, caratterizzato dal raggiungimento di forti picchi e quindi differenze rilevanti tra i valori minimi e i valori massimi rilevati. Questo atteggiamento è assimilabile a quello prodotto dai dati rilevati dalla Pinza 2 che regola soprattutto i consumi delle apparecchiature destinate all’asciugatura dei capelli, ma anche in secondo luogo, dello sterilizzatore e del rasoio per il taglio.

Si tratta dei due andamenti più importanti in quanto evidenziano una maggiore attività delle attrezzature considerate, sottolineando come i processi di colorazione dei capelli e della messa in piega siano i processi maggiormente richiesti dalla clientela e di conseguenza offerti dal salone. La cappa aspirante e i phon sono le due attrezzature elettriche più utilizzate dal personale per l’implementazione delle operazioni di acconciatura.

I dati rilevati dallo Scatol8® e trasformati in Watt dopo l’applicazione delle proporzioni, assumono valori più elevati per la Pinza 1, essendo regolata da una basetta di potenza superiore rispetto alle altre e pari a 10 Kw. Questa differisce dai 3 Kw previsti per la basetta della Pinza 2 e dai 5 Kw per la Pinze 3 e la Pinza 4.

Per quanto riguarda l’andamento dei consumi elettrici del frigorifero e dell’illuminazione del retro del salone (Pinza 3) e della caldaia (Pinza 4) è possibile osservare un andamento molto simile e definibile costante.

Questo perché i valori assunti da queste attrezzature appartengono ad un intervallo molto piccolo senza evidenziare il raggiungimento di picchi massimi o minimi come è osservabile per le altre due pinze dello Scatol8®.

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9.7 Andamento dei consumi elettrici durante la chiusura del salone

In questa seconda analisi si vuole evidenziare l’andamento dei consumi delle medesime quattro pinze, ma in un momento di assenza dell’attività lavorativa, di riposo del personale. Il periodo considerato è sabato 18 maggio 2013 dalle ore 20 alle ore 21:30.

In questo caso, come nell’analisi precedente, visto l’elevato numero di dati da considerare per la realizzazione del grafico finale, vengono presentati per ogni pinza del dispositivo i dati relativi al valore minimo e al valore massimo e al valore-risultato dell’applicazione della proporzione.

Tabella 9.17 Tabella dati rilevati dalle4 pinze e applicazione delle proporzioni

Dall’analisi dei valori rilevati dallo Scatol8® è possibile evidenziare un’elevata diversità di comportamento dei dati per quanto riguarda la Pinza 1 e la Pinza 2.

In questa circostanza, legata ad un momento di inattività del salone, i dati oscillano all’interno di un intervallo ridotto. Il valore minimo rilevato dalla Pinza 1 è pari a 502 equivalenti a 4.907,14 W, mentre il valore massimo è uguale a 523 corrispondenti a 5.112,41 W. Per quanto riguarda la Pinza 2, il valore minimo rilevato è 482 che equivale a 1.413,49 W e il valore massimo è 538 relativo a 1.577,71 W. Per l’andamento dei valori rilevati dalle pinze 3 e 4 del dispositivo è possibile osservare come i dati minimi si discostano in entrambe i casi di un’unità rispetto alla situazione di forte attività del salone (da 509 a 510 per la Pinza 3 e da 493 a 494 per la Pinza 4). I valori massimi rilevati dalla Pinza 3 e dalla Pinza 4 in un momento di chiusura del salone corrispondono a quelli relativi allo svolgimento dell’attività lavorativa. Nella pagina successiva viene inserito il grafico relativo all’andamento dei consumi rilevati quando il salone è chiuso.

DATI RILEVATI DALLO SCATOL8®

Pinza 1 Pinza 2 Pinza 3 Pinza 4Valore

minValore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

502 523 482 538 510 513 494 496

DOPO LE PROPORZIONI…

10000:1023= x:dato rilevato

3000:1023= x:dato rilevato

5000:1023= x:dato rilevato

5000:1023= x:dato rilevato

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

Valore min

Valore max

4907,14 5112,41 1413,49 1577,71 2492,67 2507,33 2414,47 2424,24

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Figura 9.18 Andamento consumi elettrici delle apparecchiature del salone durante la chiusura del salone

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Nel momento in cui il salone “Acconciature Emanuela” è chiuso e l’attività lavorativa è inesistente, è possibile osservare come cambi molto l’andamento dei consumi elettrici delle apparecchiature regolate dagli interruttori collegati alla Pinza 1 e Pinza 2 dello Scatol8®. Si tratta di quelle attrezzature maggiormente utilizzate per l’implementazione dei processi di acconciatura, rappresentate dalla cappa aspirante e da tutti gli strumenti utilizzati per completare il processo relativo all’asciugatura dei capelli. In questo modo emerge come i trattamenti maggiormente svolti, siano il processo colore e necessariamente il processo asciugatura, indispensabile per completare qualsiasi altro servizio offerto.

I consumi rilevati appartengono ad un intervallo relativamente molto piccolo, rispetto all’andamento previsto dalle medesime attrezzature in un momento di intensa attività lavorativa. Per quanto riguarda la Pinza 1, i dati sui consumi sono compresi tra un minimo di 4.907,14 W ed un massimo di 5.112,41 W.

I consumi della Pinza 2, e quindi delle prese adibite al collegamento di tutti gli strumenti per l’asciugatura, oscillano tra i 1.413.49 W e i 1.577,71 W. È possibile parlare di un andamento quasi lineare e costante dei consumi elettrici.

L’andamento dei consumi elettrici rilevati dalle pinze tre e quattro, associati rispettivamente al frigorifero, all’illuminazione del retro del salone e alla caldaia, presentano un andamento costante ed equivalente a quello evidenziato nel momento in cui viene implementata l’attività lavorativa. Questo perché sia la caldaia, che il frigorifero rimangono collegati e continuano a funzionare allo stesso modo anche nel momento in cui il salone risulta chiuso al pubblico. Solo le lampadine che permettono l’illuminazione del retro vengono spente, ma essendo solamente due non incidono in maniera rilevante sull’andamento costante di questo interruttore del quadro elettrico.

In questo caso, differentemente dall’analisi condotta nel momento in cui il salone svolge regolarmente l’attività lavorativa, non c’è una produzione di rifiuti con conseguente impatto ambientale, essendo del tutto assente l’implementazione di processi di acconciatura da parte del personale del salone.

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Analisi critica dell’esperienza compiuta (Prof. Riccardo Beltramo)

Obiettivo della Tesi è stato l’applicazione del Sistema Scatol8® ad un caso concreto, per verificare la possibilità di monitorare variabili ambientali e gestionali con uno strumento opensource, a basso costo e allestito in modo tale da richiamare caratteristiche di ecocompatibilità.

La pianificazione e lo svolgimento della Tesi si sono basati su un disegno sperimentale, illustrato nel testo “Scatol8®: A Path TO Sustainability”, tracciato per dare evidenza del metodo che prevede la realizzazione di diagrammi di flusso, utili alla determinazione degli aspetti ambientali; la progettazione e la realizzazione del sistema Scatol8®; la raccolta e l’elaborazione dei dati.

L’individuazione dei processi, delle operazioni, degli aspetti ambientali e di quelli legati alla qualità del servizio è avvenuta in modo completo, considerando condizioni di attività normali, anomale e di emergenza.

La progettazione della rete di telerilevamento e la realizzazione dello Scatol8® for Hairstylists sono state condizionate da vincoli temporali ed economici. Tuttavia, nella fase di impostazione del Sistema, sono state definite le funzionalità di tre configurazioni attuabili qualora si desiderasse procedere con un monitoraggio completo e vi fossero le condizioni per attuarlo. In relazione ad allestimenti specifici, si potrebbe valutare la possibilità di costruire un sistema wireless, come avviene in altre applicazioni di Scatol8®, prevedendo un Crusc8 userfriendly.

La scelta delle apparecchiature, ed in particolare delle pinze amperometriche e dei relativi circuiti elettronici presenta dei margini di miglioramento. Le variazioni nel tempo della Potenza assorbita dalle quattro linee elettriche sono state correttamente rilevate. Il valore assoluto merita, però, approfondimenti che attengono alla qualità del dato e che si sarebbero potuti compiere se si fosse realizzata una fase di messa a punto del sistema, conducendo alcune campagne di rilevazione. Questa annotazione non inficia la qualità del lavoro compiuto, orientato all’ applicazione di un metodo, ma è volta a perfezionare il disegno sperimentale, nell’ottica di future applicazioni.

Dott.ssa Ylenia Colombo - Estratto della Tesi di Laurea

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